TRASMISSIONE VIA PEC

N. di prot. nell’oggetto del messaggio PEC. Dati di prot. nell’allegato “segnatura.xml”

Servizio B.B2.04 Pratica n. K13_2018_02299

Spett.

Comune di Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 DI MEINA P. zza Carabelli, 5 28046 Meina (Novara) [email protected]

Provincia di Novara Settore Affari Istituzionali Pianificazione Territoriale Tutela e Valorizzazione Ambientale Funzione Pianificazione Territoriale e Acque Piazza Matteotti 1 28100 NOVARA [email protected]

Rif. prot. comune di Meina n.3044 del 10/08/2018, prot. Arpa n. 71642 del 10/08/2018

Oggetto : Procedura di Valutazione Ambientale Strategica – fase di VALUTAZIONE – della Variante parziale al PRGC vigente di Meina ex art. 13 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. Osservazioni al Rapporto Ambientale

Con la presente si trasmettono le osservazioni in oggetto. Contestualmente si chiede che vengano trasmessi a questa Agenzia il parere motivato espresso dall’Organo Tecnico Comunale e le conclusioni della procedura di Valutazione. Distinti saluti. Il Dirigente Responsabile dell’Attività di Produzione Nord Est Dott.ssa Anna Maria Livraga

Responsabile dell’Istruttoria del Procedimento (firmato digitalmente) Oriana Marzari 0321/665751 o.marzari@arpa..it

OM/om

Allegato: Osservazioni al Rapporto Ambientale

Arpa Piemonte Codice Fiscale – Partita IVA 07176380017 Dipartimento territoriale Piemonte Nord Est - Attività di Produzione Nord Est Via Bruzza, 4 – 13100 – Tel. 0161269811 – fax 0161269830 E-mail: [email protected] - PEC: [email protected] – www.arpa.piemonte.it

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DIPARTIMENTO TERRITORIALE PIEMONTE NORD EST ATTIVITÀ DI PRODUZIONE NORD EST

Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA

Rif. prot. comune di Meina n.3044 del 10/08/2018, prot. Arpa n. 71642 del 10/08/2018

OGGETTO:

Comune di Meina Variante parziale al PRGC vigente Valutazione Ambientale Strategica ex art. 13 D.Lgs.152/2006 e s.m.i. Fase di valutazione

OSSERVAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE

Firma: Funzione: Collaboratore tecnico professionale

Redazione Data: 12/11/2018 Nome: Dr.ssa Oriana MARZARI Arch. Paolo DEMAESTRI Dr. Geol. Stefano CERIANA

Funzione: Dirigente Responsabile dell’Attività di Produzione Nord Est Firma: Verifica e Data: approvazione firmato digitalmente Nome: Dott.ssa Anna Maria LIVRAGA

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1. Premessa

Oggetto della presente relazione è la valutazione della documentazione tecnica prodotta per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica – fase di valutazione – della Variante parziale al PRGC vigente del Comune di Meina. L’analisi considera i criteri riportati nell’allegato VI del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.. e le indicazioni presenti nelle Linee guida per l’analisi e la caratterizzazione delle componenti ambientali a supporto della valutazione e redazione dei documenti della VAS del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.

Nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica del sopra citato strumento urbanistico Arpa Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA fornisce il proprio contributo in qualità di Ente con competenze in materia ambientale ai sensi dell’art. 5, punto s, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. in qualità di supporto tecnico scientifico agli Enti coinvolti nel procedimento secondo quanto previsto dal punto 1.2, lettera d, della D.G.R. n.25-2977 del 29 febbraio 2016. Si rammenta che non vengono trattati gli aspetti riguardanti il rischio geologico, idrogeologico e sismico, né gli aspetti inerenti la stabilità dei fronti e gli aspetti geotecnici poiché con la D.G.R. n. 33-1063 del 24 novembre 2010 è stata fissata al 1° dicembre 2010 la data di decorrenza dell'esercizio delle funzioni in materia di prevenzione dei rischi geologici, che, ai sensi della legge regionale 27 gennaio 2009, n. 3, sono state trasferite da Arpa Piemonte a Regione Piemonte.

2. Brave descrizione della Variante parziale

La Variante parziale in esame interessa tre aree identificate come:

- Area 1: PEC “le Vigne”, suddivisa nei Comparti A (5324m 2) e B (16030m 2); - Area 2: SUE “Albergo Vittoria”; - Area 3: SUE “Immobiliare San Gaudenzio”.

Secondo quanto espresso nella Relazione di PEC (pag.8) “ l’Area 1 . con originaria destinazione d’uso urbanistica di “Area a verde privato vincolato (Vp)” ex art.21g delle vigenti NTA, […] dopo la sua perimetrazione, l’assoggettamento a SUE e l’introduzione della Variante di PRGC, assume con effetto “immediatamente applicabile” la destinazione d’uso urbanistica di “Zona residenziale di completamento (B2)”, ex art.21c delle NTA vigenti, consentendo il trasferimento e la rilocalizzazione delle volumetrie residenziali assegnate dal PRGC vigente ad altre Aree (nn. 2 e 3), che, contestualmente a detto trasferimento volumetrico, verranno dismesse e/o trasformate nella loro destinazione d’uso urbanistica originaria, mantenendo comunque invariata la capacità insediativa complessiva del PRGC […]”. L’Area 2 risulta interessata da specifica modifica al SUE “Ex Albergo Vittoria” che prevede il trasferimento dell’area al patrimonio pubblico del Comune di Meina per la riorganizzazione del lungo lago e consente la rilocalizzazione del volume disponibile di 5950m 3, pari al 60% del volume demolito in loco. L’Area 3 coincide con il comparto residenziale originariamente compreso nel perimetro del SUE denominato “ex Immobiliare S. Gaudenzio ” (già P.d.R. “ex Cascami Seta ”) con una capacità edificatoria assegnata di circa 2113m3. L’idea progettuale contempla la demolizione degli edifici esistenti e il trasferimento della volumetria residenziale nell’ambito del SUE “Le Vigne” (Area 1.). L’area 2 si manterrebbe libera e nella disponibilità dell’Amministrazione. Di seguito si riassumono le trasformazioni proposte.

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- Area 1: da Verde privato vincolato (VP) – art.21/g delle NTA a Zona residenziale di completamento (B2) – art. 21/c delle NTA; - Area 2: da Area a destinazione turistico alberghiera (B3) – art.21/f delle NTA a Zone a verde pubblico e per attrezzature di interesse collettivo (F) – art. 19 delle NTA; - Area 3: da “ Comparto residenziale SUE “ex Immobiliare San Gaudenzio ” ad “ Area residuale inedificabile ” (non si rintraccia l’indicazione della NTA di riferimento).

Nel complesso le volumetrie realizzabili nell’ambito del PEC “Le Vigne” saranno: 5950m 3 dall’Area 2 + 2113m 3 dall’Area 3 + 946m 3 volumi esistenti al netto di eventuali volumetrie premiali connesse al recupero edilizio + 1600m 3 volumetria aggiuntiva assegnata a titolo premiale

(il R.A. non riporta le motivazioni a giustificazione di questa volumetria aggiuntiva). Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA Di seguito si riproduce un estratto della Tav.1

Estratto Tav.1 – Individuazione delle aree d’intervento nel contesto del PRGC vigente

Per tutti i dettagli si rimanda alla documentazione di progetto.

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3. Osservazioni alla documentazione tecnica predisposta per la procedura di VAS

La VAS è lo strumento che consente di promuovere la sostenibilità nel contesto delle decisioni programmatiche. Essa supporta, concettualmente e metodologicamente, l’elaborazione del Piano garantendo che gli effetti derivanti dall’attuazione delle sue previsioni siano presi in considerazione durante l’elaborazione e prima dell’adozione secondo uno schema iterativo di valutazione- decisione, attuazione, periodica verifica e riallineamento dei contenuti. Il Rapporto Ambientale (R.A.) costituisce parte essenziale del Piano e deve dare testimonianza del processo seguito per integrare la dimensione ambientale nella pianificazione

Valutata la documentazione tecnica predisposta dal Proponente consistente in: Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA

- Tavola 1: Aree di intervento Individuazione delle aree di intervento nel contesto del PRGC vigente (DGR 21-6857 del 19/02/03) - Tavola 2: Aree di intervento Raffronto tra le destinazioni d'uso urbanistico di PRGC vigente e di progetto - Tavola 3: Aree di intervento - Individuazione catastale delle aree di intervento - Tavola 4: Area SUE Estratto di mappa catastale e quadro geomorfologioco - Tavola 5: Area SUE Perimetrazione delle aree omogenee di intervento e schema delle reti e dei sottoservizi. - Tavola 6: Area SUE Schema della viabilità (pedonale) interna e schema localizzativo degli edifici in progetto. - Tavola 7: Area SUE - Profili e sezioni - Tavola 8: Area SUE - Tipologia degli edifici in progetto. Particolari della viabilità interna - Relazione - Allegati 1÷8 riproduzione Tavole 1÷8 - Allegato 9 Carta uso del suolo Meina - Allegato 10 Carta forestale Meina - Rapporto Ambientale (giugno 2018) si formulano osservazioni sugli aspetti che a giudizio della scrivente Agenzia rappresentano i punti di debolezza dell’analisi ambientale proposta.

Aspetti procedurali

 La nota di convocazione della Conferenza dei Servizi del 17 ottobre 2018 (rif. prot. Comune di Meina n.3044 del 10/08/2018) e l’avviso di pubblicazione all’Albo pretorio dell’8 agosto 2018 riguardano la Variante parziale al PRGC vigente del Comune di Meina mentre la Relazione e il Rapporto ambientale riguardano il PEC “Le vigne”. In coerenza con la precedente fase di scoping questa Agenzia procede con l’analisi ambientale della proposta progettuale complessiva descritta nella Tavola 2.

Aspetti ambientali

 Il R.A. riguarda esclusivamente il PEC “Le Vigne” e non formula alcuna considerazione in merito agli aspetti ambientali relativi alla trasformazione sull’Area 3 “Ex immobiliare S. Gaudenzio”. Non viene chiaramente identificata la destinazione d’uso finale, la relativa norma tecnica né gli interventi residuali ammessi, pertanto non si possono individuare le possibili implicazioni ambientali derivanti dalla trasformazione.

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 L’ analisi di coerenza interna sviluppata nel paragrafo 4.3 risulta pressoché invariata rispetto a quella proposta nel documento di scoping e conferma la conformità della proposta in esame con i principi ispiratori del PRGC vigente. Si rammenta che l’analisi avrebbe dovuto dimostrare la coerenza tra le azioni di piano e gli obiettivi di tutela ambientale prefissati nonché la corrispondenza tra azioni e Norme Tecniche di Attuazione. Si ribadisce che la dichiarata “ necessità di ricucitura urbana, confortata dall’attuale destinazione d’uso […] “Aera a verde privato vincolato (Vp)” ex art. 21g delle vigenti NTA, con la preesistenza di alcune consistenze edilizie e dove “la destinazione d’uso di tali zone è prevalentemente residenziale […] ” contrasta con gli obiettivi dello stesso articolo 21g che impone l’obbligo di rispettare e conservare il verde esistente e mantenere il volume sussistente con un incremento una tantum del 10%, funzionale alla conservazione delle condizioni attuali Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA ovvero dei caratteri ambientali e paesaggistici dei luoghi. In merito all’azione di “ ricucitura del tessuto urbano ” non risultano manifeste le problematiche per le quali si ritiene necessario l’intervento, né quale sia il risultato atteso. Generalmente gli interventi di “ricucitura” interessano comparti separati di città e mirano al recupero sociale e urbano di zone degradate attraverso l’integrazione funzionale su scala urbana, eppure il contesto non risulta contraddistinto da simili criticità. Nell’ambito d’interesse si riscontra la presenza di tre edifici residenziali di pregio, unità specifiche che di per sé non caratterizzano aree urbane degradate.

 L’analisi di coerenza esterna verticale formulata nel paragrafo 4.2 è generica. Il confronto con gli indirizzi strategici del Piano Territoriale Regionale si risolve nella mera citazione della scheda d’ambito AIT 3 – senza tuttavia esplicitarne i contenuti né valutare la coerenza con gli stessi, tra i quali si vuole evidenziare il “Controllo della dispersione urbana residenziale”. Non viene sviluppato il raffronto tra le previsioni urbanistiche in esame e le Norme di attuazione del PTR. Si evidenzia che la realizzazione di un complesso residenziale in contiguità ad un parco storico, considerato suolo non consumato, non rispetta gli indirizzi di cui ai punti [6] e [9] dell’art.31 delle norme citate.

[6] La pianificazione locale definisce politiche di trasformazione volte a:

a) garantire un uso parsimonioso del territorio favorendo lo sviluppo interno agli insediamenti, attribuendo priorità assoluta per le aree urbanizzate dismesse e da recuperare, contrastando il fenomeno della dispersione insediativa; b) limitare il consumo di suolo agendo sull’insediato esistente (trasformazione e riqualificazione), tutelando il patrimonio storico e naturale e le vocazioni agricole ed ambientali del territorio, anche mediante misure di compensazione ecologica;

[9] La pianificazione locale, al fine di contenere il consumo di suolo rispetta le seguenti direttive:

a) i nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali possono prevedersi solo quando sia dimostrata l’inesistenza di alternative di riuso e di riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti. In particolare è da dimostrarsi l’effettiva domanda previa valutazione del patrimonio edilizio esistente e non utilizzato, di quello sotto-utilizzato e di quello da recuperare; b) non è ammessa la previsione di nuovi insediamenti residenziali su territori isolati dagli insediamenti urbani esistenti. Il nuovo insediato deve porsi in aree limitrofe ed organicamente collegate alla città già costruita, conferendo a quest’ultima anche i vantaggi dei nuovi servizi e delle nuove attrezzature,

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concorrendo così alla riqualificazione dei sistemi insediativi e degli assetti territoriali nel loro insieme; c) quando le aree di nuovo insediamento risultino alle estreme propaggini dell’area urbana, esse sono da localizzare ed organizzare in modo coerente con i caratteri delle reti stradali e tecnologiche e concorrere, con le loro morfologie compositive e le loro tipologie, alla risoluzione delle situazioni di frangia e di rapporto col territorio aperto evitando fratture, anche formali, con il contesto urbano. Nella scelta delle tipologie del nuovo edificato sono da privilegiare quelle legate al luogo ed alla tradizione locale; d) promuove il ricorso alla compensazione ecologica, anche mediante l’utilizzo di tecniche perequative. Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA

Similmente si ritiene che non sia dimostrata la coerenza con i disposti del Piano Paesaggistico Regionale. La presunta conformità con gli indirizzi e orientamenti strategici enunciati per l’AMBITO 15 – FASCIA COSTIERA SUD DEL LAGO MAGGIORE si giustifica identificando l’operazione immobiliare come recupero di un’area soggetta a fenomeni di abbandono, azione attribuibile unicamente alle poche consistenze edilizie esistenti (946m 3). Si rammenta che il PPR promuove la tutela del paesaggio anche attraverso il contenimento del consumo di suolo nonché dell’edificazione frammentata e dispersa. Ulteriori considerazioni verranno espresse nell’approfondimento sul consumo di suolo .

 L’analisi delle possibili alternative illustrata al capitolo 5 – ALTERNATIVE DI PIANO (pag.43 del R.A.) riproduce quanto già espresso nel documento di scoping ovvero che “l’area d’intervento, di proprietà dei Proponenti, è stata individuata in ragione di motivate considerazioni in ordine alla sostenibilità, sia ambientale che economica, e alla fattibilità reale dell’ipotesi progettuale proposta .” Si rammenta tuttavia che l’analisi relativa alla sostenibilità ambientale della proposta progettuale è oggetto della presente valutazione e pertanto non avrebbe dovuto essere acquisita come dato di fatto. In maniera analoga anche la sostenibilità economica avrebbe dovuto essere comprovata da un allegato tecnico contenete le valutazioni formulate sulle diverse possibili alternative. Secondo quanto espresso nello stesso capitolo l’ambito del PEC “ è l'unico che varie problematiche ampiamente analizzate hanno identificato quale luogo o sito idoneo al trasferimento delle volumetrie” oggi realizzabili fronte lago. Anche in questo caso le problematiche restano sott’intese quando invece avrebbero dovuto essere esplicitate e condivise come richiesto al punto h) dell’allegato VI di cui alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e sm.i. Si legge altresì che “ L' "alternativa zero", in questo progetto, va identificata unicamente nella possibilità di "liberare" da una volumetria esistente (12.209 mc) una importante area oggi privata, direttamente fronte lago, sita nel cuore del Comune di Meina, in adiacenza ad una piazza pubblica, permettendo l’ampliamento della stessa”. Si precisa che, invece, per “alternativa zero” si intende la probabile evoluzione dell’ambiente in assenza della nuova pianificazione come indicato al punto b) del citato allegato VI, quindi l’attuazione della previsione vigente ovvero la realizzazione di un volume residenziale pari a 5950m 3. Fatte le dovute precisazioni, funzionali al corretto svolgimento dell’analisi ambientale secondo i criteri dell’Allegato VI, si formulano ulteriori considerazioni sulla valutazione delle possibili alternative. Secondo quanto affermato nel R.A., e ribadito in sede di Conferenza dei Servizi del 17 ottobre 2018, la proposta in esame rappresenta l’unica possibile alternativa alla pianificazione vigente. Nel ricordare che a seconda delle diverse tipologie di piano le alternative da considerare possono essere strategiche, attuative, localizzative, tecnologiche, si evidenzia che un’alternativa realistica e praticabile, funzionale al raggiungimento degli obiettivi di Variante, è

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rappresentata dal trasferimento parziale delle volumetrie in gioco, ovvero delle sole volumetrie correlate all’intervento di demolizione dell’Hotel Vittoria. La scelta della soluzione maggiormente sostenibile deve discendere dalla valutazione degli effetti ambientali prodotti da ciascuna alternativa possibile, valutazione non espressa nel R.A..

 Il paragrafo 6.4 - Suolo e sottosuolo - sviluppa la valutazione degli effetti sulla componente in relazione a due aspetti: - qualità; - instabilità e dissesto. L’analisi risulta incompleta poiché trascura gli aspetti correlati al consumo di suolo 1. Non individua gli impatti sulla matrice suolo/sottosuolo in termini di perdita dei servizi ecosistemici 2. Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA La realizzazione del PEC determina la trasformazione di un’area seminaturale che al momento fornisce servizi di regolazione e mantenimento, impatti non mitigati dalle minime azioni di mitigazione (realizzazione di muretti a secco e tetti verdi) che incidono essenzialmente sul servizio di impollinazione. Non sono stati inoltre analizzati effetti nell’intorno della superficie impermeabilizzata/compattata; si rammenta infatti che vi è perdita di suolo anche a causa del degrado della risorsa nell’area limitrofa alla zona impermeabilizzata. ISPRA individua come area disturbata un’area buffer di 100m attorno alle aree impermeabilizzate in quanto in tali aree si ha la perdita di alcuni servizi eco-sistemici (cfr. Il consumo di suolo in Italia, Rapporto 218/2015). La valutazione dell’impatto sulla componente non ha considerato le modalità e le forme con le quali si realizza e si distribuisce la trasformazione sul territorio; di fatto l’edificazione dispersa a bassa densità produce perdita di paesaggi, suoli con i relativi servizi ecosistemici e rappresenta un modello insediativo energivoro. In questo specifico contesto il consumo di suolo qualifica il rapporto fra spazio costruito e spazio non costruito nonché la percezione del paesaggio. L’ambito di attuazione del piano appartiene al paesaggio delle ville e dei giardini del lago Maggiore , oggetto di numerosi studi finalizzati alla sua conservazione e tutela 3. La maggior parte dei testi che ne trattano evidenzia come la sua percezione unitaria derivi prioritariamente dal rapporto che lega la villa ed i suoi annessi al giardino ed al parco 4. Questa tipologia di paesaggio sarebbe anzitutto il risultato del rapporto quantitativo che caratterizza il pieno e il vuoto, l’edificato ed il non edificato, il suolo consumato e il suolo libero. Si può dire pertanto che la sua percezione sia fondata sull’esuberanza degli spazi liberi rispetto alle parti edificate, e cioè sulla prevalenza del “vuoto” della natura sul “pieno” degli interventi antropici. Il contesto di attuazione del piano presenta una densità edilizia compatibile con la morfologia del paesaggio delle ville e giardini del Lago Maggiore 5, che potrebbe essere alterata dai volumi

1 1 Il concetto di consumo di suolo è quello espresso nei Rapporti ISPRA/SNPA (2015, 2016, 2017), definito come “una variazione da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato)”.

2 Per servizi ecosistemici s’intendono i benefici che l’uomo ottiene dagli ecosistemi, suddivisibili in: - servizi di approvvigionamento (prodotti alimentari e biomassa, materie prime, etc.); - servizi di regolazione e mantenimento (regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e dei nutrienti, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi, etc.); - servizi di supporto (supporto fisico, decomposizione e mineralizzazione della sostanza organica). 3 Cfr.: Tullio Bagnati, Struttura e forma di un paesaggio culturale – Le sponde piemontesi del Lago Maggiore , in Renata Lodari (a cura di), Giardini e ville del lago Maggiore , Centro Studi Piemontesi, Torino, 2002,, pp. 42-43; di Renata Lodari (a cura di), Giardini di lago in Europa – Paesaggi culturali disegnati dall’acqua , Museo del Paesaggio, Verbania, 2006; di Claudio Ferrata, La fabbricazione del paesaggio dei laghi – Giardini, panorami e cittadine per turisti tra Ceresio, Lario e Verbano , Casagrande, Bellinzona, 2008. 4 Ib.. 5 Cfr. Arpa Piemonte, Il promontorio della Castagnola: evoluzione del paesaggio e consumo di suolo , , 2011. L’articolo è consultabile presso la Biblioteca Ceretti di Verbania. 7

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di progetto oltre che dal rapporto di copertura previsto che, sebbene relativamente contenuto, non è compatibile con questo tipo di paesaggio 6. L’attuazione del piano potrebbe comportare quindi impatti paesaggistici rilevanti, che avrebbero dovuto essere approfonditi con uno studio specifico. Le aree d’intervento avrebbero dovuto essere valutate in funzione della loro importanza relativa nel sistema locale delle ville e dei giardini. Come si può vedere dal cartogramma a lato, le aree di attuazione del piano, perimetrate in rosso, sono situate immediatamente a monte di 5 ville che si susseguono praticamente senza soluzione di Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA continuità (identificate dai numeri da 1 a 5), rispettivamente Villa Eden (1), Villa Azalea (2), Villa Faraggiana (3), Villa La Favorita (4) e Villa Flora (5), che contribuiscono a configurare questo tratto di costa come uno dei più caratteristici del paesaggio dei giardini e delle ville del Lago Maggiore 7. Nello specifico le aree di piano sono situate immediatamente a nord e a ovest del parco di Villa Faraggiana “ l’edificio neoclassico più importante e significativo di tutta la sponda piemontese del lago Maggiore ”8. Sembra di poter concludere che senza un’adeguata progettazione (anche urbanistica) ed un probabile ridimensionamento dei volumi, l’attuazione della variante in istruttoria potrebbe portare alla parziale compromissione paesaggistica di uno dei tratti di costa fra i più rappresentativi del paesaggio dei giardini e delle ville del lago Maggiore. A questo proposito va rilevato che la documentazione del proponente, oltre a non considerare in alcun modo le peculiarità del contesto paesaggistico 9, non sviluppa adeguatamente il tema dell’impatto visivo che il complesso residenziale di progetto avrebbe soprattutto su chi guarda la costa di Meina dal lago. Non è assolutamente condivisibile, considerato il contesto, quanto si legge a questo proposito nel Rapporto ambientale, secondo il quale “la nuova percezione panoramica dal lago, godibile tramite l’attività di navigazione, sarà immutata in quanto la trasformazione da paesaggio semi-naturale a una zona residenziale con parco naturale non farà altro che manifestare caratteristiche in continuità e in sintonia con il contesto paesaggistico presente nell’intorno ” (p.141). Sarebbe stato opportuno, invece, poter disporre di simulazioni fotografiche (fotoinserimenti) del complesso nel contesto in cui si colloca, con particolare riferimento al punto di vista privilegiato che se ne godrebbe dal lago. Non è stata fatta alcuna considerazione significativa a proposito del parco di Villa Faraggiana, immediatamente a valle e/o adiacente ai due comparti dell’area 1. Nella documentazione non ci sono indicazioni sulla sua architettura originale ed attuale, né sul suo stato vegetativo attuale, ovviamente in funzione degli eventuali impatti del complesso residenziale di progetto e/o della sua necessaria integrazione al preesistente. In funzione di quanto sopra scritto sarebbe stato inoltre opportuno affrontare l’analisi del patrimonio paesaggistico preesistente, con particolare riferimento all’architettura dei giardini e

6 Ib.. 7 Cfr. Renata Lodari (a cura di), Giardini e ville del lago Maggiore , cit., pp.119-125 e pp.187-188 e Antonello Vincenti, Giuseppe Pacciarotti, Pino Spinelli, Ville della provincia di Novara , Rusconi, Milano, 1988, pp.210-224 e pp.411-419. 8 Antonello Vincenti, Giuseppe Pacciarotti, Pino Spinelli, Ville della provincia di Novara, cit., p.211. 9 Si vedano le affermazioni di cui a p.13 della Relazione e a p.135 del Rapporto ambientale . 8

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cioè alla distribuzione ed alla composizione degli spazi verdi nei parchi delle ville circostanti al fine di valutare l’effettiva sostenibilità paesaggistica delle trasformazioni di progetto.

 Le trasformazioni previste nel piano potrebbero determinare una situazione critica in termini di traffico e viabilità . Per quantificare e qualificare gli eventuali impatti sulla matrice derivanti dall’attuazione delle previsioni di piano avrebbe dovuto anzitutto essere definita univocamente la capacità insediativa residenziale dell’area. Il parametro indotto dal cosiddetto criterio sintetico di cui all’art.20 della L.R.56/1977 e s.m.i. sarebbe di 75 m 3 (25 m 2) per abitante, utilizzando il quale la capacità dell’area assommerebbe a 140 residenti. Dopo avere specificato quanto sopra, il proponente tuttavia scrive di una capacità insediativa che “a seconda dei comparti edificati ” Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA sarebbe di “ 1 abitante ogni mc 170,00/210,00 di edificazione residenziale ” (Relazione, p.10). Le informazioni fornite sono incoerenti. Se il Comune ha definito, nel proprio P.R.G.C., un parametro analitico, tale parametro, oltre ad essere dichiarato, dovrebbe essere univoco. Inoltre, sia nella Relazione che nel Rapporto ambientale, si legge che “l’ipotesi progettuale proposta, per tipologia insediativa e conseguente distribuzione interna dei moduli residenziali, suggerisce e definisce una capacità insediativa teorica, a pieno utilizzo dei 17 moduli residenziali previsti, di c. 64 (63,35) abitanti ” (Relazione, p.11). La cifra totale si ottiene dalla sommatoria delle capienze delle 4 tipologie edilizie previste, moltiplicate per il numero di unità immobiliari previste per ciascuna tipologia. Il parametro derivante dalla divisione della SLP per il numero di abitanti insediati è di 50 m 2/ab. per la tipologia 1, 56 m 2/ab. per la tipologia 2, 34 m2/ab. per le tipologie 3 e 4. Il criterio secondo il quale il parametro varia non è dichiarato. A codesta aleatorietà si aggiunge un’ulteriore riduzione della capacità residenziale. Infatti secondo il Rapporto ambientale il numero effettivo degli abitanti sarebbe “ limitato a 9, infatti benché la proposta progettuale prevede la realizzazione di n.17 unità residenziali per un totale di 64 abitanti teorici come quantitativo massimo previsto, solo 9 di questi sono da considerarsi effettivamente nuovi abitanti mentre il restante è riferito ad una volumetria potenziale già prevista nel PRGC del Comune di Meina, e che viene di fatto solo ricollocata ” (Rapporto ambientale, p.98). Se con questa affermazione si intende sostenere che i 55 abitanti “già previsti” e “trasferiti” non impattano allora occorre chiarire che tale approccio sarebbe condivisibile solo in presenza di una Valutazione Ambientale pregressa sul PRGC vigente e, in ogni caso, se anche fosse stata verificata la sostenibilità ambientale delle previsioni vigenti, lo stralcio e la rilocalizzazione di volumetrie edificabili non potrebbe essere verificata solo aritmeticamente, ma si dovrebbe effettuare una valutazione sulla base delle caratteristiche ambientali dei luoghi. Le valutazioni sull’impatto acustico ed atmosferico sviluppate nel Rapporto ambientale si basano comunque sull’ipotesi che “ad ogni unità abitativa prevista siano abbinate 2 autovetture, per un totale di 34 veicoli. È stato inoltre ipotizzato che ciascun veicolo compia 4 tragitti (2 in andata e 2 in ritorno) ogni giorno in periodo di riferimento diurno (6.00-22.00) e che la metà degli stessi (17 veicoli) compia 2 tragitti (un’andata ed un ritorno) ogni giorno nel periodo di riferimento notturno (22.00-6.00). […] la viabilità di accesso all’area è costituita dalla Via Saini con un percorso di circa 600 m per la provenienza da Dagnente e altrettanti 600 m per la provenienza da Meina. Sulla base dei dati di numero di veicoli e percorrenze sopra esposti si desume pertanto un aumento massimo del numero giornaliero di transiti sulla Via Saini pari a 170/gg, vale a dire mediamente circa 7 autoveicoli in più ogni ora. Questi 7 saranno inoltre mediamente distribuiti al 50% sulla provenienza da Dagnente ed al 50 % sulla provenienza da Meina. Ciò vuol dire stimare un aumento di circa 3-4 automezzi come media oraria su entrambe le direzioni di provenienza” (p.99). Le valutazioni sopra esposte, che valgono sia per gli impatti sul clima acustico che sulla qualità dell’aria, paiono oggettivamente semplicistiche e riduttive.

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Anzitutto, a fronte della variabilità e della aleatorietà dei parametri suggeriti dal proponente, ci parrebbe opportuno, anche a titolo cautelativo, adottare il parametro sintetico (75 m 3/ab.). Applicando alla capacità insediativa risultante (140 abitanti) il tasso di motorizzazione 2017 della provincia di Novara (0.65) si ottengono 91 autoveicoli, che graverebbero su via Saini, una strada tortuosa e a carreggiata ridotta, mediamente per 4 viaggi/giorno, determinando un numero di transiti pari a 91*4 = 364. La distribuzione dei transiti, ripartita dal proponente in misura eguale in ambedue le direzioni (Dagnente e Meina) non pare realistica, se non altro per l’assenza di qualsiasi motivazione distributiva. Né paiono adeguate le “ azioni di mitigazione ” proposte e cioè la “ ottimizzazione e fluidificazione della viabilità di accesso già frazionata in tre distinti ingressi, mediante idonee corsie di ingresso e uscita sulla Via Saini in modo da non creare tempi di attesa ” (R.A., p.86). Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA In ogni caso, anche volendo ridurre il numero dei residenti, le valutazioni ambientali avrebbero dovuto essere calibrate sul problema reale che non è “l’ingresso/uscita sulla via Saini ” ma l'incremento del traffico su via Saini e la pressione indotta sui punti di immissione da/per la via Verbano (a sud) e da/per la via per Ghevio (a nord) ma soprattutto da/per via Cavour e via alle Fabbriche, che portano verso la S.S. 33 (via Sempione), a lago. Questo scenario avrebbe giustificato un approfondimento in termini di qualità, quantità e assegnazione dei flussi indotti, basato su adeguati rilievi dello stato di fatto e almeno un’ipotesi simulata di distribuzione del traffico indotto dall’attuazione del piano, con connessa prefigurazione delle misure di mitigazione necessarie per attenuare gli eventuali impatti ambientali derivanti dall’immissione sulla rete viaria del traffico indotto (peggioramento relativo del clima acustico e della qualità dell’aria nelle aree circostanti le aree in variante). Tali misure avrebbero dovuto essere incluse nelle Norme di piano o comunque negli atti del SUE.

 Il Rapporto Ambientale non individua misure di compensazione 10 . La perdita di valori ecologici e di biodiversità, conseguente ai processi di urbanizzazione e di infrastrutturazione del territorio, deve comportare la predisposizione di compensazioni ambientali; non sarebbe sostenibile una perdita di risorse senza che siano previsti interventi che ne bilancino l’impatto, cioè a fronte di una perdita di risorse e di funzioni ecologiche occorre una rigenerazione in altri ambiti. La compensazione per la perdita di un suolo libero (agricolo, naturale o seminaturale) dovrebbe prioritariamente contemplare azioni di de-impermeabilizzazione o bonifiche di suoli contaminati. Quando ciò non è possibile, quale estrema soluzione, si può ricorrere ad altre forme di compensazione. Tenuto conto che gli impatti sulla matrice suolo sono certi, irreversibili e cumulativi, quindi significativi, si ritiene che in assenza di misure di compensazione il consumo di suolo indotto dalla Variante in esame non sia sostenibile. Infine è utile ricordare in questa sede che nel documento della Commissione Europea “Future Brief: No net land take by 2050?” (aprile 2016), si precisa come “l’azzeramento del consumo di suolo netto significa evitare l’impermeabilizzazione di aree agricole e di aree aperte e, per la componente residua non evitabile, compensarla attraverso la rinaturalizzazione di un’area di estensione uguale o superiore, che possa essere in grado di tornare a fornire i servizi ecosistemici forniti da suoli naturali” .

 10 Le misure di mitigazione sono accorgimenti tesi a ridurre al minimo o ad annullare gli impatti negativi del piano. Sulla base degli impatti residui non mitigabili si individuano misure di compensazione al fine di sostituire le risorse ambientali compromesse con risorse considerate equivalenti.

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4. Conclusioni

Valutata la documentazione tecnica predisposta dal Proponente, sono state evidenziate le criticità e i punti di debolezza dell’analisi ambientale relativa alla Variante parziale in esame. Nel rispetto del ruolo istituzionale degli Enti competenti, secondo il principio di precauzione e a titolo collaborativo si rammenta infine che il precedente contributo tecnico ARPA aveva rilevato come “…le aree di intervento interessino zone di versante parzialmente boscate e caratterizzate da acclività significativa. Le stesse risultano attraversate da corsi d’acqua minori ai quali vengono ascritti (in base a quanto riportato sulla Carta geomorfologica del dissesto della dinamica torrentizia e del reticolo idrografico minore) processi di carattere torrentizio. La classificazione della pericolosità geomorfologica riportata nel documento evidenzia aree con problematiche legate alla Doc. Principale - Copia Del Documento Firmato Digitalmente Protocollo Arrivo N. 4216/2018 del 15-11-2018 COMUNE DI MEINA franosità dei versanti a monte. Ciò premesso in via preliminare si ritiene che intervenire con sbancamenti e riporti su contesti caratterizzati da un certo grado di fragilità dal punto di vista geomorfologico comporti comunque dei rischi di impatto sulla componente suolo/sottosuolo. Si rileva peraltro come nel caso in esame, la realizzazione di opere di riassetto territoriale (prevista dalla normativa specifica), che dovrebbero essere controllate e mantenute efficienti nel tempo, sia funzionale più che altro alla costruzione di un edificato del tutto nuovo e con un’estensione comunque significativa.” Viste le integrazioni presentate, preso atto delle specificazioni in merito alla classificazione della pericolosità geomorfologica del sito in esame, si ritiene di ribadire in linea generale quanto sopra esplicitato in funzione della tutela delle matrici suolo, sottosuolo, acque superficiali e biodiversità che possono subire effetti ambientali diretti e indiretti. Anche se, in base alle conclusioni della Relazione Geologica, il sito non è direttamente coinvolto dalla presenza di dissesti gravitativi, la presenza comunque di episodi franosi in contesti territoriali simili nello stesso territorio comunale, le condizioni di acclività del sito e la prossimità con elementi del reticolato idrografico potenzialmente soggetti a fenomeni dissesto idraulico, impongono importanti precauzioni a livello realizzativo. Infatti il potenziale impiatto a livello geomorfologico in fase cantieristica è sicuramente significativo. In merito agli interventi di riassetto territoriale si osserva come gli stessi siano da considerarsi indispensabili. La compatibilità delle opere previste nell’area con il contesto geomorfologico dovrebbe essere confermata a valle di indagini geognostiche e studi geologici e idraulici di dettaglio nonché a seguito dell’esecuzione e del collaudo delle opere di riassetto territoriale. Per tali motivi sono da ritenersi preminenti le anzidette opere di riassetto rispetto alla realizzazione del progetto urbanistico.

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