Piano Comunale Di Protezione Civile
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Comune di Boville Ernica PROVINCIA DI FROSINONE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI G.C. N. 127 DEL 17.10.2014 Premessa Il Piano comunale di protezione civile, è stato elaborato con lo scopo di fornire al Comune uno strumento operativo utile a fronteggiare l’emergenza locale, conseguente al verificarsi di eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo. E’ necessario sottolineare che ci si riferisce ad eventi che per loro natura ed estensione possono essere contrastati mediante interventi attuabili autonomamente dal Comune e soprattutto dalla Regione e della Provincia in quanto titolari, in primis, dei Programmi di Previsione e Prevenzione. Nel caso di grosse calamità il Piano rappresenta lo strumento di primo intervento e di prima gestione dell’emergenza. Nello specifico caso del Comune di BOVILLE ERNICA, è indubbio che in caso di necessità, visto la ridotta disponibilità di strutture operative, si potrà richiedere il supporto di quelle realtà presenti sul territorio cittadino, le quali per organizzazione, disponibilità di risorse e professionalità possono concorrere efficacemente ad affrontare l’emergenza tramite il principio di sussidiarietà. Non ci si può, inoltre, dimenticare del contributo offerto dall’attività svolta dal volontariato che ricopre un ruolo fondamentale non solo durante il soccorso alla popolazione, ma anche in tutte le altre fasi che contraddistinguono l’attività di protezione civile. Inoltre, non si può non sottolineare che di fronte all’emergenza potrà in alcuni casi essere necessario ricorrere all’ausilio delle risorse tecnologiche e strumentali che lo sviluppato tessuto delle attività economiche private del nostro territorio può mettere a disposizione. Come già accennato il Piano rappresenta un ausilio per il superamento di emergenze causate da calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione,richiedono non solo un intervento a livello regionale e nazionale, ma soprattutto locale, sicuramente preponderante per il conseguimento degli obiettivi prefissati. Introduzione Il Piano Comunale di Protezione Civile è uno strumento di pianificazione indispensabile per fronteggiare le emergenze di massa in aree soggette ad eventi estremi, ma anche quando tali fenomeni si sviluppano con ridotta frequenza e comportano, comunque, il perdurare di un rischio residuale. Il Piano, sulla base di scenari di riferimento, individua e disegna le diverse strategie finalizzate alla riduzione del danno ovvero al superamento dell'emergenza ed ha come finalità prioritaria la salvaguardia delle persone, dell’ambiente e dei beni presenti in un'area a rischio. Il Piano è sostanzialmente costituito da alcuni Scenari di evento e da un Modello di intervento di emergenza e di soccorso; lo scenario non è altro che la descrizione della dinamica dell'evento e si realizza attraverso l'analisi, sia di tipo storico che fisico, delle fenomenologie. I limiti della costruzione di uno Scenario sono da ricercarsi nel livello di indeterminatezza dei diversi fenomeni che lo generano. A riguardo, si possono sostanzialmente riconoscere tre classi di fenomenologie: - fenomeni noti e quantificabili, quindi con una casistica di riferimento ed una modellistica di simulazione e previsione sufficientemente attendibili; - fenomeni noti non quantificabili o scarsamente quantificabili per i quali si riesce a raggiungere esclusivamente una descrizione qualitativa; - fenomeni non noti o scarsamente noti che per intensità e dimensioni sono riconducibili a fenomeni rari e, pertanto, difficilmente descrivibili anche a livello qualitativo. Quadro normativo L’Art. 108 del Decreto Legislativo 31/03/1998, n. 112 attribuisce ai Comuni il compito di predisporre, sulla base degli indirizzi regionali, i piani comunali di emergenza. Tali disposizioni si integrano ed si armonizzano con la legge 24/02/1992, n. 225 e con la legge 09/11/ 2001, n. 401 nel delineare un assetto di ruoli e competenze complesso ed articolato. Il testo normativo fondamentale in materia di protezione civile attualmente in vigore in Italia la Legge Corso Umberto I n.2 – 03022 – Cod. Fisc. 80002590604 – Tel. 0775 / 379004 – 0775 / 379443 – Fax 0775 / 379660 Pagina 2 n. 225 del 24.02.1992, istitutiva del Servizio Nazionale della Protezione Civile, che così è definito all’art.1comma1: «È istituito il Servizio Nazionale della Protezione Civile al fine di tutelare la integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi». Il nuovo impianto normativo riprende alcuni concetti introdotti dalla normativa previgente li rafforza ulteriormente, classificando le attività ed i compiti di protezione civile in : PREVISIONE PREVENZIONE SOCCORSO SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA. Nella struttura della protezione civile il Sindaco, in qualità di Autorità comunale di protezione civile, è chiamato ad affrontare con immediatezza l'impatto di un qualsiasi evento calamitoso ed a soddisfare le esigenze di primo intervento, implementando in tal modo le premesse per le successive azioni più adeguate e rispondenti. La Legge 24 febbraio 1992, n. 225, sulla "Istituzione del servizio nazionale della protezione civile", amplia le competenze del Comune, estendendole a quelle attività di previsione e prevenzione che, nella sequenza operativa di un evento calamitoso, costituiscono a monte la barriera capace di contenere i fattori di rischio ed i danni causati da un evento sia naturale, sia provocato dall'uomo. I compiti affidati ai comuni in materia sono stati meglio precisati ed integrati dall'art. 108 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sul "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59", ed individuati nelle seguenti funzioni: - attuazione in ambito comunale delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi; - adozione di tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi; - predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza e cura della loro attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l'emergenza; - vigilanza sull'attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile,dei servizi urgenti. Infine, l'articolo 12 della Legge 3 agosto 1999, n. 265, che detta "Disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali, nonché modifiche alla Legge 8 giugno 1990, n.142, non abrogato dalla normativa successiva, ha sancito definitivamente, eliminando così il dualismo di competenza con il Prefetto, il dovere esclusivo del Sindaco di informare tempestivamente la popolazione sulle situazioni di pericolo o comunque connesse con esigenze di protezione civile. In tema di avvisi alla popolazione, già il D.P.R. 6.2.1981, n. 66 , regolamento di attuazione della vecchia Legge 8.12.1970, n. 996, all'art. 36 prevedeva che il Sindaco, in caso di urgenza sostituisse il Prefetto nel compito obbligatorio di informare la cittadinanza. Nel campo specifico relativo alle diverse tipologie di rischio si segnalano il D.L.vo n. 3346 del 17.08.1999 (ha recepito la direttiva 96/82/CE detta “Seveso 2” modificando ed integrando, di fatto, il precedente quadro normativo di riferimento), relativo al controllo dei pericoli di incidente rilevante connessi con determinate sostanze pericolose, la Legge n. 267 del 3.08.1998 ed il D.P.C.M. 24.05.2001, inerenti al rischio idrogeologico, e la Legge 64 del 02-02-1974 e il D.M. 5 marzo 1984 inerenti al rischio sismico. La metodologia adottata nella redazione del seguente piano ha, soprattutto, tenuto conto delle disponibilità di dati che il territorio è stato in grado di fornire. A tal proposito, per quanto concerne i dati relativi all’inquadramento generale del territorio, con particolare riguardo a: - assetto morfologico; - assetto geologico; Corso Umberto I n.2 – 03022 – Cod. Fisc. 80002590604 – Tel. 0775 / 379004 – 0775 / 379443 – Fax 0775 / 379660 Pagina 3 - idrologia; - censimento degli elementi a rischio, Le principali fonti normative che regolano le azioni di protezione civile sono le seguenti: · Legge 24/02/1992, n. 225 “Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile”; · Decreto Legislativo 31/03/1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15/03/1997, n. 59”; · Decreto Legislativo 17/08/1999, n. 334 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”; · Decreto Presidente Repubblica 08/02/2001, n. 194 “Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile”; · Legge 09/11/2001, n. 401 “Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 07/09/2001, n. 343, recante disposizioni urgenti per assicurare il cooordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile”; · Legge Regionale 11/04/1985, n. 37 di istituzione del Servizio di Protezione Civile nella Regione Lazio. Inquadramento generale Il territorio del comune di Boville Ernica si trova nel settore centrale della provincia di Frosinone. Localizzazione: Zona Italia Centrale Regione Lazio Provincia Frosinone (FR) Codici: CAP 03022 Prefisso Telefonico 0775 Codice Istat 060014 Codice Catastale A720 Estensione: 28,20 kmq.