Biografia E Creazione Letteraria
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A Michel Laban, in memoriam. 16 Pinco Pallino Titolo dell’articolo 17 Università degli studi di Napoli “L’Orientale” Biografia e creazione letteraria a cura di Livia Apa Jessica Falconi NAPOLI 2016 18 Pinco Pallino Proprietà letteraria riservata © Napoli 2016 Università degli studi di Napoli “L’Orientale” Tutti i diritti di riproduzione sono riservati. Sono pertanto vietate la conservazione in sistemi reperimento dati e la riproduzione o la trasmissione anche parziale, in qualsiasi forma e mezzo (elettronico, meccanico, incluse fotocopie e registrazioni) senza il previo consenso scritto dell’editore. Titolo dell’articolo 19 INDICE LIVIA APA E JESSICA FALCONI Introduzione .....................................................................................................7 ANTÓNIO PEDRO PITA Portugal, 1933-1949: grandes coordenadas histórico-culturais .................... 15 Giovanni Ricciardi O legado da “Presença” em Soeiro Pereira Gomes ........................................ 29 SILVANA MORELI VICENTE DIAS “Meu querido Gilberto”, “Meu querido Lins": alguns apontamentos sobre a correspondência de Gilberto Freyre e José Lins do Rego .................... 41 CLAUDIO BAGNATI L’infanzia di Jorge Amado tra storia e letteratura ......................................... 57 GUIOMAR GRAMMONT Aleijadinho ..................................................................................................... 65 SERENA MULTARI Il dramma identitario dell’indio bianco: la scrittura di J. M. Arguedas ........ 69 MARCELLA SOLINAS Una mujer que está llorando con la risa que aprendió: biografia e finzione letteraria in Margarita Mateo Palmer .............................................. 81 LIVIA APA Habitar a vida – Filmar Virgílio de Lemos ..................................................... 97 CARLO CAVALLARO Traversie d’Angola: José Luandino Vieira ................................................... 101 JESSICA FALCONI “Não era angolana, não era portuguesa”: biografemi di Margarida Paredes .... 107 Incontro con Luandino Vieira e Margarida Paredes .................................... 117 20 Pinco Pallino LIVIA APA E JESSICA FALCONI INTRODUZIONE Il volume raccoglie gli interventi presentati nell’ambito del seminario internazionale “Biografia e creazione letteraria” tenutosi all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” nell’aprile del 2009. Il seminario, fortemente voluto e organizzato dal professore Giovanni Ricciardi e dalle curatrici di questo volume, scaturiva da una convergenza di interessi ed esperienze di ricerca ed era altresì espressione di sinergie e accordi stabiliti tra l’Ateneo e diverse istituzioni nazionali e straniere. L’evento ha infatti riunito docenti, ricercatori e dottorandi dell’Ateneo, dell’Università Federale di Ouro Preto e del Centro de Estudos Interdisciplinares do Século XX dell’Università di Coimbra. Partner dell’iniziativa anche la Fondazione Premio Napoli, che ha ospitato l’incontro con gli scrittori Luandino Vieira e Margarida Paredes. La scelta di pubblicare gli interventi presentati al seminario risponde all’esigenza di dotare gli studenti, i ricercatori e il pubblico in generale di uno strumento bibliografico flessibile e diversificato per la riflessione sui rapporti tra biografia e creazione. Se l’ambito di lingua portoghese, nelle sue diverse espressioni geografiche e culturali, è predominante, gli interventi relativi all’America di lingua spagnola offrono un contrappunto interessante, allargando l’orizzonte geografico e linguistico e suggerendo connessioni inedite e stimolanti, grazie anche alla trasversalità del tema in questione. Last but not least, il volume rende omaggio a due figure chiave (entrambe scomparse) degli studi sulle letterature africane di lingua portoghese, che hanno fatto del rapporto tra biografia e creazione una cifra imprescindibile del loro percorso: ci riferiamo allo studioso Michel Laban, professore di Letterature e Culture dell’Africa Lusofona presso l’Università Sorbonne Nouvelle/Paris 3, nonché autore di numerosi volumi di interviste con scrittori africani e traduttore letterario; e al poeta Virgílio de Lemos, originario dell’isola di Ibo, figura centrale dell’ambiente culturale e letterario degli anni 50 8 Livia Apa e Jessica Falconi e 60 in Mozambico. Michel Laban, già scomparso all’epoca del seminario, è stato ricordato da un breve intervento di Livia Apa e Giorgio de Marchis, mentre Virgílio de Lemos, scomparso successivamente, è stato oggetto della comunicazione di Livia Apa. Biografie e creazioni nel Portogallo degli anni ’30 e ’40 I due interventi che aprono il volume sono parte delle lunghe e minuziose ricerche condotte da António Pedro Pita e da Giovanni Ricciardi sui movimenti letterari portoghesi degli anni ‘30 e ‘40 del Novecento, e in particolare sul neorealismo portoghese, inquadrato nelle più ampie coordinate storiche, politiche, sociali e filosofiche di quel periodo. Partendo da presupposti diversi, sia il neorealismo portoghese, sia il movimento inaugurato dalla rivista “Presença” (1927) offrono, infatti, importanti spunti di riflessione sul rapporto fra biografia e creazione, e sull’intera costellazione di binomi costitutivi di tale rapporto: arte/vita, arte/politica, arte/società. Com’è noto per gli studiosi di letteratura portoghese (e come ci ricordano António Pedro Pita e Giovanni Ricciardi) la storia letteraria nazionale ha registrato le aspre polemiche sorte in quegli anni proprio tra gli esponenti di spicco dei due movimenti, polemiche che opponevano distinte concezioni della funzione dell’arte nella società. Entrambi gli studiosi, però, pongono l’accento sulla necessità di rileggere quel periodo e quelle polemiche nell’intento di rintracciare nei testi e nelle posizioni dei diversi scrittori e intellettuali, una comune critica e presa di posizione rispetto al regime politico allora vigente. Tanto i neorealisti, quanto “Presença”, infatti, portano al centro della scena intellettuale dell’epoca le diverse modalità con cui l’arte e la letteratura potevano reagire al clima di censura e oppressione che si andava instaurando in Portogallo fin dai primi anni dell’Estado Novo di António Oliveira Salazar. Sia il percorso di genesi ed evoluzione del neorealismo tracciato da António Pedro Pita, sia la traiettoria politica e letteraria dello scrittore militante Joaquim Soeiro Pereira Gomes, illustrata da Giovanni Ricciardi, compongono un quadro articolato dei rapporti e delle risonanze fra neorealismo e “Presença”, un quadro molto più Introduzione 9 dialettico che dicotomico, capace di illuminare tanto la valenza politica dell’indipendenza dell’arte propugnata dai presencisti, quanto la dimensione estetica di carattere neo-romantico di buona parte del neorealismo portoghese. Una cifra fondamentale del neorealismo, come dimostra anche il percorso personale di Soeiro Pereira Gomes, è riassunta in modo efficace e pertinente da António Pedro Pita: si tratta dell’adesione alla “logica della testimonianza come elemento nucleare della letteratura”. In terra brasiliana Transitiamo in Brasile con l’intervento di Silvana Moreli Vicente Dias, che illustra il suo progetto di edizione della corrispondenza tra il sociologo Gilberto Freyre e lo scrittore José Lins do Rego. Ci ritroviamo così in uno spaccato intellettuale dello stesso periodo – gli anni ’30 e ’40 del Novecento – segnato dalle specificità storiche, politiche, sociali e culturali brasiliane. Oltre alla discussione metodologica e all’enumerazione di una serie di questioni che attengono al lavoro filologico, l’intervento di Silvana Moreli Vicente Dias ha il merito di sottolineare come, anche in questo caso, proprio come nei due interventi precedenti, l’archivio paratestuale, spesso appartenente più alla sfera della biografia che a quella della creazione propriamente detta, si riveli una fonte preziosa, come la studiosa stessa afferma, per ridefinire alcuni percorsi della critica e della storiografia letterarie. Le riflessioni di Claudio Bagnati e di Guiomar de Grammont completano la sezione del volume dedicata al Brasile attraverso due personaggi chiave della cultura brasiliana, simboli nazionali nonché figure rinomate sul piano internazionale. Claudio Bagnati si concentra sull’opera letteraria di Jorge Amado, prendendo le mosse dal libro autobiografico O Menino Grapiúna, pubblicato nel 1982, per illuminare diversi elementi della materia autobiografica a cui lo scrittore attinge per l’elaborazione romanzesca. I ricordi legati all’imponenza della natura e alle condizioni sociali degli ambienti in cui crebbe lo scrittore, plasmano secondo Bagnati buona parte dell’opera letteraria di Jorge Amado, trasformandosi 10 Livia Apa e Jessica Falconi ulteriormente in cifre essenziali della cosiddetta letteratura nordestina. Come l’autore dell’intervento afferma, «ogni espressione letteraria amadiana è riannodabile alle esperienze che lui stesso racconta e che il ricordo rende di un nitore e chiarezza difficilmente riscontrabili altrove». Se con il caso di Jorge Amado, Bagnati ci presenta una lettura classica del rapporto tra biografia e creazione, tale rapporto assume un carattere estremamente originale nel caso presentato dal breve intervento di Guiomar de Grammont sulla figura dell’artista brasiliano noto con il nome di Aleijadinho. L’autrice, infatti, si sofferma sugli scarsi elementi biografici che avrebbero dato origine e forma a un mito culturale e a un eroe nazionale intramontabile che assurge a simbolo della resistenza artistica – di segno barocco – all’oppressione coloniale. L’essere mulatto, ammalato e deforme,