Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Relazione del Documento di Piano luglio - 1 -2013 di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Relazione del Documento di Piano - 2 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

SOMMARIO

1. INTRODUZIONE...... 5 1.1 IL DOCUMENTO DI PIANO...... 5 1.2 OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ...... 7 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 11 2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 11 2.2 SISTEMA TERRITORIALE DEL SICCOMARIO...... 12 2.3 ORIGINI ED EVOLUZIONE DEL TERRITORIO DEL SICCOMARIO ...... 13 2.3.1 L’evoluzione morfologica ...... 13 2.3.2 La funzione politica del Siccomario – la via Francigena...... 15 3. RICOGNIZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE SOVRACOMUNALE ...... 17 3.1 IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE...... 17 3.1.1 Il Documento di Piano...... 17 3.1.2 Il Piano Paesistico Regionale ...... 20 3.2 IL PROGETTO DELL’AUTOSTRADA MORTARA ...... 24 3.3 RETE ECOLOGICA REGIONALE (RER) ...... 25 3.4 IL PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE...... 27 3.5 IL PARCO REGIONALE LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO...... 33 4. IL SISTEMA URBANO ...... 35 4.1 STATO DI ATTUAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE...... 35 4.2 CARATTERISTICHE SOCIO ECONOMICHE ...... 40 4.2.1 POPOLAZIONE ...... 41 4.2.2 IL SISTEMA ECONOMICO...... 44 4.2.3 Trasporti pubblici...... 55 4.3 PIANI DI SETTORE ...... 56 4.3.1 Piano commerciale comunale...... 56 4.3.2 Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo ...... 56 4.3.3 Indagini geologiche ed idrogeologiche ...... 56 4.3.4 Carta di zonizzazione acustica ...... 56 4.3.5 Analisi del traffico veicolare ...... 57 5. IL TERRITORIO NON EDIFICATO ...... 59 6. OBIETTIVI DI SVILUPPO...... 62 6.1 SINTESI DELLE CRITICITÀ ...... 62 6.1.1 Acque ...... 62 6.1.2 Infrastrutture lineari ...... 62 6.1.3 Elementi puntuali o su aree circoscritte ...... 62 6.2 SINTESI DELLE OPPORTUNITÀ...... 63 7. LE STRATEGIE DEL PIANO ...... 64 7.1 Capacità insediativa e quantità del Piano ...... 69 7.2 Aree speciali...... 72

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1. INTRODUZIONE Il concetto di governo del territorio, ben più esteso di quello tradizionale della pianificazione comunale, è regolato dal capo II della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12, dove si introduce (art.6) il Piano di governo del territorio (PGT) quale strumento che “definisce l’assetto dell’intero territorio comunale” (art. 7). Per rispondere nel modo più aderente possibile alla natura complessa del governo delle trasformazioni urbane l’articolazione dei contenuti della pianificazione comunale prevede nella legge una separazione degli strumenti che comunque operano dentro ad un quadro strategico unitario. Secondo questa concezione il PGT si articola in tre atti: • “Documento di Piano” con contenuti di carattere prevalentemente strategico, quale elemento “di regia” di una politica complessiva sul territorio, armonizzata rispetto agli obiettivi ed alle procedure ma anche attenta a problemi di efficacia e di opportunità, attraverso un sistema di relazioni fondato su meccanismi di reciproca coerenza (non a senso unico) e attenzione alle dinamiche della evoluzione dei sistemi urbani; • “Piano dei Servizi” al quale è affidato l’armonizzazione tra insediamenti e città pubblica e dei servizi; • “Piano delle Regole” al quale sono affidati gli aspetti di regolamentazione e gli elementi di qualità della città costruita. Piano dei Servizi e Piano delle Regole, pur congegnati in modo da avere autonomia di elaborazione, previsione ed attuazione, interagiscono costantemente attraverso la coerenza e il reciproco rapporto con il Documento di Piano. Il Documento di Piano si deve dotare di un apparato conoscitivo sufficiente a determinare regole, direttive ed indirizzi che sono poi approfondite e specificate nel Piano dei Servizi-

1.1 IL DOCUMENTO DI PIANO Il Documento di Piano, come anticipato, è finalizzato a restituire un’impostazione strategica alle ipotesi di sviluppo locale e non contiene previsioni che producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli (art.8, comma 3). È lo strumento: • nel quale saranno messe a punto le strategie di breve e medio periodo finalizzate all’attuazione del Governo del Territorio del Comune e a coordinare ed indirizzare le politiche ed i Piani di Settore che concorrono ai processi di riqualificazione urbana; • dove vengono sintetizzate e valutate le analisi svolte sulla città grazie alle quali individuare le criticità, le potenzialità e le opportunità presenti e focalizzare gli obiettivi di governo che l’Amministrazione Comunale intende porsi per il breve e medio periodo; • dove sono riportate le indicazioni e gli obiettivi specifici per il Piano dei Servizi, per il Piano delle Regole e per gli interventi di trasformazione urbana. Il Documento di Piano si sviluppa attraverso contenuti di carattere analitico e progettuali (regole, direttive ed indicazioni) e dà luogo a tre tipi di prodotti principali: • elaborati cartografici (tavole di analisi, di rappresentazione delle strategie ed obiettivi di sviluppo, di individuazione e classificazione degli ambiti di trasformazione); • relazione nella quale sintetizzare le analisi ed le ricognizioni necessarie • assetto normativo che definisce l’efficacia del Documento di Piano in termini di prescrizioni, direttive ed indirizzi. Per quanto attiene ai contenuti analitici del Documento di Piano essi fanno riferimento a:

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• obiettivi assegnati al piano con riferimento agli obiettivi che l’Amministrazione pubblica intende perseguire per lo sviluppo del proprio territorio; • inquadramento territoriale e ricognizione delle programmazione territoriale. Oggetto di esame e studio sono gli atti della programmazione regionale e provinciale (con particolare riferimento alle prescrizioni ed alle direttive per la pianificazione comunale). Per gli aspetti connessi al sistema ambientale e paesistico le analisi tengono conto sia degli aspetti rilevati a scala territoriale e riportati nei piani e programmi regionali e provinciali, sia degli approfondimenti realizzati in sede locale. Il documento dovrà contenere l’individuazione delle aree a rischio archeologico, delle aree di interesse paesistico o storico monumentale e degli elementi del paesaggio agrario nonché le analisi e le conseguenti valutazioni critiche del Piano generale dei Servizi del sottosuolo (PUGSS) che la legge indica come elemento integrativo obbligatorio nella relazione del Piano dei Servizi; • quadro conoscitivo del comune di San Martino Siccomario. Sono riconducibili a tale quadro le analisi di settore relative al sistema urbano, alle caratteristiche socio-ecomomiche, al sistema della mobilità, dei servizi, delle aree a rischio archeologico, di interesse paesistico o storico monumentale, degli elementi del paesaggio agrario e delle aree verdi ed agricoli, ecc. Per ognuna delle tematiche oggetto di indagine il Documento di Piano individua criticità e potenzialità (anche in relazione alle capacità di spesa dell’amministrazione comunale) allo scopo di individuare le tematiche che possono diventare oggetto delle politiche del Documento di Piano e far emergere le parti da affidare agli approfondimenti del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi. Per quanto attiene al contenuto progettuale, il Documento di Piano è volto a definire, partendo dalla sintesi delle criticità, potenzialità ed opportunità risultanti dalle analisi di cui sopra, gli obiettivi (anche dal punto di vista delle quantità) e le politiche di governo del territorio e riporta le prescrizioni e le direttive per il raggiungimento degli obiettivi. Facendo riferimento agli stessi obiettivi strategici e quantitativi, detta inoltre le regole e le direttive che devono guidare i Piani Attuativi previsti nelle aree di trasformazione, il Piano dei Servizi, il Piano delle Regole e i vari Piani di Settore e specialistici che sono previsti per una corretta gestione del sistema urbano La legge regionale attribuisce al Documento di Piano la definizione degli eventuali criteri di compensazione, perequazione e incentivazione (articolo 8, comma 2 lettera g della l.r. 12/2005). L’amministrazione comunale di San Martino Siccomario ha deciso di usare questa opportunità e di prevedere all’interno del Documento di Piano un apposito spazio per lo sviluppo di questa tematica. Nelle parti che seguono sono illustrati i contenuti del Documento di piano secondo la struttura sopra indicata. Tra le peculiarità che emergono nel PGT di San Martino Siccomario si segnalano in particolare tre elementi: • l’uso della perequazione come modalità di gestione delle trasformazioni urbane e di realizzazione dei servizi; • l’introduzione di un meccanismo competitivo nella trasformazione urbana, quale strumento per accrescere la qualità degli interventi; • l’integrazione tra politiche settoriali (politiche agricole e qualità urbana/territoriale) e l’uso degli incentivi come strumenti per raggiungere obiettivi di riqualificazione ambientale, di aumento dei livelli di fruibilità delle aree verdi e di condivisione e sostenibilità economica nella realizzazione degli obiettivi di piano.

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1.2 OBIETTIVI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE Il Comune di San Martino è già dotato di uno strumento di pianificazione di nuova generazione, come delineato dalla legge 12/2005, approvato nel’ottobre 2009. L’Amministrazione ha oggi scelto di riconsiderare alcuni degli obiettivi fissati dal Piano, incentrando l’attenzione in particolare sul rilancio delle attività economiche e produttive, proponendosi quindi di assumere le scelte che da questo orientamento conseguono. Già l’attuale PGT nello sviluppare le proprie strategie è partito da alcuni aspetti che connotano la realtà territoriale del comune, caratterizzata: da una presenza ambientale di grande qualità, prima di tutto segnata dal percorso del fiume Ticino e dal suo Parco, ma arricchita anche dai segni storici ancora visibili nell’area; da un assetto infrastrutturale e di organizzazione commerciale che determina una serie di potenzialità, già in buona parte considerate dal PGT. Il tema è dunque, nella variante come nel PGT originario, la capacità di rapportarsi con il sistema territoriale in esame tenendo in considerazione tutta una serie di aspetti: la tutela delle invarianti naturali, la valorizzazione della componente agricola e del paesaggio, la verifica della sostenibilità dello sviluppo (biodiversità, inquinamento, risorse, mobilità, etc.), l’integrazione con i sistemi urbano ed infrastrutturale, per il miglioramento della qualità del territorio urbano, oltre che per la definizione dell’asse urbano ed extraurbano esistente, risolvendo da una parte le criticità esistenti, e creando dall’altro opportunità per il futuro. Da un punto di vista infrastrutturale è evidente la complessità del sistema che si concentra sul territorio del Comune di San Martino Siccomario, con percorsi viabilistici di rango differente (comunale, provinciale, statale, autostradale) che si intersecano. La Strada Provinciale, che all’interno del centro abitato prende il nome di via Roma, è di fatto la via principale di San Martino, sia funzionalmente che percettivamente. A nord essa si innesta su via dei Mille, la strada urbana di , che rappresenta l’accesso diretto al cuore della città storica da sud, attraverso il Ponte Coperto sul Ticino e Corso di Strada Nuova, unendo direttamente il centro di Pavia con quello di San Martino; a Sud la provinciale si biforca andando a ricollegarsi, ad ovest, con la Tangenziale pavese e, a sud, con la Statale dei Giovi. Il tratto di Statale dei Giovi che attraversa il territorio di San Martino fra i due punti di incrocio con la via Roma, verso Pavia e verso Sud, è la via Turati, asse che caratterizza il sistema commerciale di San Martino, e che parte da Pavia per sfociare in un punto che è la sede delle grandi strutture di vendita, localizzate in corrispondenza del nodo della tangenziale. Un sistema dunque caratterizzato a Nord da una città capoluogo di provincia che sostiene la domanda che non può scaturire solo da San Martino, e a Sud dal luogo centrale dell’offerta, le due Grandi Strutture di Vendita esistenti. A unire i due punti una strada, la via Turati, anch’essa attrezzata nell’offerta commerciale, ma non organizzata e soprattutto non in grado di definire un sistema urbano, occasione di frequentazione da parte della città e di offerta di qualità urbana. La scelta già assunta dal PGT vigente è stata quella di promuovere la riqualificazione dell’asse viario e dell’intera area, consentendo una pedonalità e ciclabilità dell’asse stesso, attrezzandolo con elementi di arredo urbano, e favorendo il consolidamento delle attività esistenti, chiedendo alle strutture più grandi di intervenire attivamente nel processo di riqualificazione. Le attività commerciali esistenti sono in grado di sostenersi a vicenda, ma un nuovo assetto urbano può fare da volano al richiamo di altre attività, da pensare però collettivamente, in modo da non determinare tanti spazi isolati autonomamente organizzati (anche da punto di vista dei parcheggi), ma un unico spazio attrezzato, da percorrere anche a piedi, come una grande asse cittadino. Eventuali altri interventi più consistenti sono stati in qualche modo sospesi dal PGT, in attesa di una più completa definizione dell’assetto viabilistico futuro, e in particolare del completamento dell’iter decisionale dell’autostrada Broni Mortara. Strettamente connessi alle condizioni del territorio di San Martino Siccomario sopra descritte, alle sue criticità ed alle sue potenzialità, le attese dell’Amministrazione rispetto agli effetti del PGT confermano quanto già espresso nel primo PGT, integrandolo e rimodulandolo come segue:

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1. Potenziare e riorganizzare il verde Nell’ambito del Piano dei Servizi l’Amministrazione ha previsto, già con il precedente PGT, il completamento delle acquisizioni di aree verdi per il potenziamento del patrimonio comunale. Tali aree devono però essere messe a sistema, tramite una razionalizzazione dell’esistente e la realizzazione di un sistema connettivo, che si interfacci anche con le aree di interesse ecologico presenti sul territorio, utilizzando a tale fine anche piccole aree boscate, come presidio di qualità ambientale per l’ambito urbano.

2. Realizzare un sistema di interconnessioni (rete) delle aree a destinazione pubblica (servizi) Fondamentale per il corretto funzionamento dei servizi pubblici è la loro accessibilità. Sotto questo profilo assume notevole importanza la realizzazione di collegamenti ciclabili tra le diverse aree verdi esistenti o di prossima realizzazione e di tipo naturalistico. Il collegamento ciclabile, svincolato dal traffico motorizzato della zona Sud della città, può costituire inoltre un momento di svago per tour ciclo-escursionistici in ambienti-naturalistici di pregio all’interno del Parco del Ticino, recuperando percorsi suggestivi nel verde della campagna lombarda, già disponibili grazie alla presenza di un ricco patrimonio di strade interpoderali. A questa funzione si aggiunge quella legata alla fruizione delle numerose opportunità che la zona Sud offre in campo commerciale. Il conseguimento di questo obiettivo è favorito dalle iniziative già assunte dal precedente PGT e confermate dalla presente variante: ♦ progetto Consorzio di bonifica valle del Ticino ♦ progetti convenzionati con atto pubblico che prevedono la realizzazione di tratti di pista ciclabile sul territorio comunale (ATR3, ATR5, ATR6, ATI3, Recupero cascina Torre dei Cani, PII Cascina Colombarolo) Lo sviluppo di queste tratte ciclabili interne al territorio comunale costituisce un presupposto anche per la previsione di una pista ciclabile come elemento di congiunzione con il capoluogo di Pavia.

3. Diminuire le previsioni di incremento residenziale, favorendo il recupero, l’utilizzo, e il completamento di quanto già esistente e programmato La sovrapproduzione edilizia, unita con la crisi di disponibilità finanziaria che investe un po’ tutti i paesi europei, impone di ripensare anche alle proprie previsioni di crescita, ridimensionando i programmi di sviluppo assunti negli ultimi anni. Con la presente variante dovrà pertanto essere rivisitata la capacità insediativa del Piano, e dovranno essere individuate eventuali nuove finalizzazioni per gli ambiti di trasformazione già previsti dal precedente PGT.

4. Promuovere la ricostruzione di una immagine urbana forte che permetta di recuperare l’identità collettiva Nel corso degli anni e con la crescita urbana (di Pavia in primo luogo) la comunità cittadina ha progressivamente smarrito la propria identità collettiva, al punto di percepire il paese come quartiere dormitorio di Pavia. È necessario invertire questo processo, con azioni in grado di fornire ai cittadini punti centrali rispetto ai quali riferire le funzioni della vita urbana.

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Per conseguire questo obiettivo il PGT del ottobre 2009. si è posto l’obiettivo di definire luoghi di possibile aggregazione per i cittadini, che la presente variante conferma e rafforza attraverso il miglioramento dei progetti di riorganizzazione della stringa commerciale di via Turati. Il nuovo polo scolastico in parte assolve a questo compito, da completare con politiche volte a promuovere attività ed eventi culturali che siano in grado di garantire un pieno utilizzo delle strutture pubbliche realizzate. Il PGT del 2009 integrato con la presente variante, costituisce l’occasione per incentivare e facilitare l’attuazione di questo programma, ricorrendo alla strumentazione che la legge 12/2005 mette a disposizione, ma anche operando con La riqualificazione di via Turati, da trasformare in stringa commerciale “di eccellenza”, dovrà partecipare anch’essa alla definizione di un ambiente di attrazione, ma allo stesso modo riconoscibile, e come tale espressione di una identità per la comunità.

5. Riorganizzare la mobilità di attraversamento Nord – Sud I tracciati viari Nord – Sud sono indubbiamente quelli che caratterizzano maggiormente la morfologia urbana: lungo questi tracciati si è sviluppato nel tempo il tessuto edificato. La loro riorganizzazione e riqualificazione può dunque produrre le maggiori ricadute positive sull’intero paese. A tale fine i principali interventi devono riguardare: ♦ La riqualificazione di via Roma, secondo le indicazioni progettuali scaturite dal concorso di idee. ♦ La riqualificazione di via Turati, attraverso uno sky-line capace di esprimere un’architettura più attuale, e la ricerca di più agevoli connessioni tra le diverse attività, in collaborazione con il sistema pubblico. ♦ La rivalutazione del ruolo della stazione ferroviaria di San Martino, come nodo di interscambio e di punto di partenza per una metropolitana leggera, che da San Martino colleghi il “Sud Pavia “ al capoluogo fino al bivio Vela. ♦ La definizione di interventi di mitigazione ambientale lungo l’autostrada Broni Mortara, con la possibile eventuale estensione anche al tratto di tangenziale per Pavia.

6. Puntare ad una edilizia di qualità prestazionale La sfida di inizio secolo nella produzione edilizia è certamente quella nel campo dell’energia. L’Amministrazione comunale ha già avviato, con l’attuazione del P.R.G. del 2006, e con il PGT del 2009 politiche tese alla produzione di edilizia con prestazioni energetiche di qualità. La presente variante del PGT conferma l’esigenza di definire indicatori qualitativi ed un meccanismo di selezione delle nuove iniziative di espansione, tali da garantire prestazioni qualitativamente elevate. Le politiche già attive sul territorio comunale, rispetto alle quali il PGT deve organizzare la scelta degli indicatori e dei criteri di selezione riguardano, a titolo di esempio: ♦ Classificazione energetica per classe di consumo B pari a 50 kWh/mq anno ♦ Utilizzo di caldaie ad alto rendimento a condensazione con temperature di esercizio non superiore ai 40 gradi ♦ Utilizzo di impianti integrati con il solare termico per la produzione di acqua calda ♦ Recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione delle aree verdi ♦ Impianti di microcogenerazione tali da produrre con un unico impianto sia calore per il riscaldamento sia il freddo per il condizionamento estivo, con recupero inoltre di calore inutilizzato per la produzione di energia elettrica

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♦ Predisposizione di aree idonee per avviare la raccolta differenziata ♦ Abbattimento delle barriere architettoniche ♦ Utilizzo nei manufatti edilizi di risorse energetiche alternative quali fotovoltaico, solare termico e geotermia ♦ Utilizzo di corpi illuminanti, in tutti negli spazi pubblici, secondo requisiti prestazionali capaci di garantire un significativo risparmio energetico ♦ Utilizzo di una impiantistica innovativa rispetto ai sistemi tradizionali a partire dalla eliminazione delle caldaie per il riscaldamento, sostituite da piccole pompe di calore sufficienti a compensare le dispersioni termiche nella brutta stagione e a raffrescare gli ambienti in estate. ♦ Bioedilizia

7. Concordare con i comuni contermini una pianificazione sostenibile per migliorare il “sistema” Territorio. La presenza ai propri confini di un forte polo attrattore, quale la città di Pavia, aumentando notevolmente gli aspetti legati alla competitività, rende contestualmente indispensabile che i Comuni confinanti trovino momenti di cooperazione ed integrazione per offrire ai potenziali utenti (cittadini o visitatori) un territorio qualitativamente competitivo rispetto alle occasioni “urbane” offerte dalla città. Quello della pianificazione è senza dubbio un momento fondamentale in questa ricerca, e certamente la sostenibilità assume in essa un ruolo irrinunciabile. Un territorio con caratteri di elevata qualità ambientale rappresenta, infatti, una comprensibile alternativa rispetto a ad una città in cui tali caratteri sono necessariamente condizionati, sia dalle dimensioni, sia dalle dinamiche economiche e sociali che producono le tensioni trasformative del territorio.

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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il Comune di San Martino Siccomario è collocato nel settore a sud di Pavia, e confina con Pavia a Nord, con Carbonara Ticino ad Ovest, Travacò Siccomario ad est e a Sud.

Figura 1 Collocazione del territorio comunale La viabilità principale di accesso a San Martino Siccomario è costituita dalla S.S. 35 dei Giovi e dalla tangenziale di Pavia che ad essa si connette.

Figura 2 La viabilità principale di accesso Il Piano Territoriale Provinciale vigente colloca il Comune di San Martino Siccomario all’interno dell’Ambito Territoriale 1 – Fiume PO, dell’Ambito Territoriale 2 – Fiume Ticino dell’Ambito

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Territoriale 12 – Sistema insediativo urbano della conurbazione Pavia-sud e 16 – Sistema urbano insediativo dei comuni attestati sulla direttrice dei Cairoli. Il territorio comunale è caratterizzato da una estensione lungo un asse da nord est a sud ovest per quasi 4 km, mentre la sua estensione in direzione nord ovest sud est è di poco più di 5 km. Il territorio comunale ha una superficie complessiva di 1.369 ha.

2.2 SISTEMA TERRITORIALE DEL SICCOMARIO Alla scala vasta, il raggio d’influenza delle azioni di piano di San Martino Siccomario coincide grosso modo con un’area triangolare, o meglio a cuneo, delimitata da elementi fisici chiari: l’autostrada a ovest, il Ticino a nord-est e il corso del Po a sud-ovest. Questo domaine de force (inteso appunto come quella ampia parte di territorio entro la quale si ripercuotono in maniera sensibile le decisioni di livello locale, che, a loro volta, ne determinano l’estensione proprio come avviene in un campo di forze) ha origine, a est, alla confluenza di due dei principali corsi d’acqua della pianura padana e si estende, a ovest, fino al limite costituito dall’autostrada Milano-Genova, oltre la quale si apre la parte occidentale del Parco del Ticino e della Valle del Po.

Figura 3 Schema degli elementi che definiscono il contesto territoriale di riferimento del Piano alla scala vasta Va precisato, che alcuni dei sistemi territoriali che strutturano quest’area si estendono e trovano i loro capisaldi al di fuori del campo d’azione appena descritto, come è facile verificare se si pensa che Pavia, riferimento urbano primo per il comune di San Martino, si sviluppa a nord del Ticino e dunque oltre i limiti dell’area descritta. A livello sovracomunale, si evidenziano tre sistemi portanti principali . I sistemi infrastrutturale , urbano ed ambientale che strutturano l’area sono di scala intermedia tra quella sovralocale e quella comunale propria del Piano di Governo del Territorio: per questo è

Relazione del Documento di Piano - 12 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio fondamentale che le scelte del PGT individuino strategie ed azioni che fungano da tessuto connettivo tra diversi livelli di pianificazione. In caso contrario, gli interventi dei singoli Comuni sono destinati a rimanere episodi slegati e puntuali, dunque privi della forza necessaria per promuovere un processo virtuoso di governance del territorio.

Figura 4 Schema di sintesi dei tre sistemi portanti del territorio alla scala sovracomunale

2.3 ORIGINI ED EVOLUZIONE DEL TERRITORIO DEL SICCOMARIO

2.3.1 L’evoluzione morfologica San Martino Siccomario sorge in una posizione particolarmente importante rispetto al corso dei Fiumi Ticino e del Po. Si trova infatti a qualche chilometro a monte dell'attuale confluenza dei due corsi d’acqua ed è molto probabile che in epoche antiche tale confluenza fosse molto più vicina, a meno di un chilometro in direzione sud. L'importanza in epoca antica del sito per i traffici consentiti dai corsi d'acqua appare evidente, se si pensa che il Ticino, superato il lago Maggiore, consente di risalire fino alle soglie di uno dei valichi più agevoli della catena alpina, cioè alla piana di Bellinzona e al Gottardo. La confluenza tra Po e Ticino all'altezza di Pavia era dunque l'inizio di una via che metteva in comunicazione il mondo del Mediterraneo orientale con il centro del continente europeo. Per contro, risalire il corso del Po da Pavia fino a Torino e oltre, a ridosso della sezione occidentale delle Alpi offriva un accesso non solo al territorio racchiuso dal bacino superiore dello stesso Po, ma anche ai territori transalpini dell'Europa occidentale. Relazione del Documento di Piano - 13 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Il sito di Pavia, inoltre, presenta eccellenti caratteristiche sotto il profilo delle potenzialità difensive, racchiuso com’è tra le incisioni dei due corsi d'acqua Vernavola a est e Folla a ovest (rego- lamentato come canale-Navigliaccio e alimentato da acque provenienti da Binasco), insieme al più profondo scavo del Ticino. Questo assetto fa del sito di Pavia e dei suo territorio urbano più antico una specie di isola o di penisola dal collo molto stretto. Appena varcato il Ticino, lo stanziamento di Borgo Ticino, si configurava esso stesso come un’isola, se si considera che, in epoca remota, il corso del Ticino si articolava su due distinti bracci: il primo, corrispondente all’attuale corso urbano ed un secondo, più a sud, corrispondente all’attuale canale Gravellone. Attraversato anche quest’ultimo si accede al Siccomario, territorio che si estende a sud di Pavia dal Ticino fino al Po, ed è l'ampia zona dove si è attuata nel corso di innumerevoli anni l’azione di rimaneggiamento dei due fiumi. Questa zona è stata interessata dall'azione combinata di due ampie aree di divagazione (fasce meandriche), con vistose conseguenze per l'azione erosiva e di trasporto e deposizione di materiali dei due corsi d'acqua, in particolare, nell’area dei punti d'ingresso del Ticino nel Po in età diverse. Sia per il Ticino che per il Po sono infatti riconoscibili tratti di corso abbandonati (paleoalvei) che sono la traccia di una intensa variabilità del corso dei due fiumi. Per il Ticino queste tracce sono particolarmente evidenti. Lo stesso Gravellone è la traccia di un antico percorso del fiume. Sono evidenti sulle cartografie quattro grandi meandri dell'antico corso del Ticino di cui quello più a ovest circonda in parte il Bosco Negri. Sono ancor oggi sede di vene d'acqua di dimensioni ridotte affiancate da fasce di vegetazione spontanea. Un tratto artificiale del Gravellone, scavato per la prima volta secoli fa ha creato una connessione tra le due anse più meridionali del paleoalveo.

Figura 5 Il canale Gravellone (in rosso i due paleoalvei) Più a sud, nella carte si nota la traccia di un paleoalveo del Po che un tempo confluiva col Ticino in località “Rotta" (termine con cui è chiamato anche il canale che si immette nel Gravellone).

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E opinione comune che in epoca ancora più antica la confluenza fra Po e Ticino avvenisse ancora più a occidente, allo sperone di Cava, in corrispondenza con un corso del Po spostato più a settentrione rispetto all'attuale. È facile immaginare quali rilevanti conseguenze sulle condizioni di vita e sulle attività agricole delle comunità di questa zona ne derivassero. È interessante a riguardo citare la descrizione della situazione riportata in una cronaca della seconda metà del cinquecento, contenuta nella "Storia Ticinese" di Bernardo Sacco: «Il Ticino, quando scorreva nella sua pienezza, si univa al Po non lontano dalla città, dove ora c'è la traccia del vecchio alveo, chiamato popolarmente La Rotta, che oggi il Po, quando si gonfia e straripa anche di poco, rivendica a sé e sconvolge la corrente. E la traccia dell'antico alveo del Po dista dalla città quattro stadi [poco meno di 800 metri]: si rivela a cominciare dal Ticino in direzione del borgo di . Il Ticino, infatti, si divide in due rami: parte bagna la città di Pavia, parte se ne allontana di quattro stadi: lì era anticamente la confluenza nel Po. Per ignoranza di tale condizione, alcuni si meravigliano delle parole di Plinio, secondo il quale "Pavia fu fondata non lontano dal Po". lo proprio per rimuovere lo stupore di costoro, ho inteso proporre la differente natura dei due fiumi, la loro confluenza e il loro allontanamento. [...] Quando, dunque, i due fiumi, così diversi per forza e per caratteristiche, confluivano presso la città di Pavia, poiché il Po per sua natura si gonfiava più spesso, accadeva che il Ticino, in quanto non incrementato dalle acque di altri fiumi, avesse capacità di defluire, ma fosse visibilmente tenuto indietro dal Po in piena, che ne respingeva la corrente. A seguito di questo rifluire, il Ticino si gonfiava e inondava l'intero zona situata di fronte alla città, verso Meridione, chiamata “sicut mar”, appunto per lo straripare delle acque del fiume, Valle del Ticino. E l'inondazione si diffondeva su un'area molto più vasta, se anche il Ticino era in piena. Quella terra [il Siccomario], dunque, era quasi sempre soggetta alle acque del Po e del Ticino per la vicinanza eccessiva dei due fiumi ed era praticabile solo per navigare e per pescare. Presso la città le rive del Ticino non potevano in alcun modo essere unite da un ponte, poiché il fiume, dividendosi e muovendo con ampi giri, scorreva nella zona tripartendola e qua e là si trovavano fosse e stagni, provocati dalle inondazioni. Queste distese di acque proteggevano da Sud grandemente la città di Pavia e impedivano a un esercito ostile di avvicinarsi da quella parte, ma recavano agli abitanti anche un grande svantaggio, poiché di lì tutto doveva essere trasportato con barche a remi per ampio tratto. In età successiva il Po cominciò a ritirarsi dall'antico alveo, bagnando la pianura sottostante l'Appennino, e si allontanò di circa tre miglia da Pavia. Per questo allontanamento il fiume Ticino, che in precedenza si univa al Po presso la città, portò la confluenza lontano e cessò ad un tempo di infestare la zona prossima a Pavia con le abituali inondazioni. Pertanto le acque cominciarono ad abbassarsi e le paludi a prosciugarsi e gli avvallamenti del Ticino a verdeggiare di fertilissimi pascoli e prati. In seguito il Ticino in quel tratto prese a scorrere con due rami, come fa anche oggi, e fra i due alvei si formò un'isola, dove fu edificato il Borgo suburbano. E per l'allontanamento del Po si aggiunse ai Pavesi un'altra regione, la più fertile di tutte, posta al di là del Ticino, chiamata Siccomario, perché qui un tempo si apriva una distesa di acque vasta come il mare.»

2.3.2 La funzione politica del Siccomario – la via Francigena Un ulteriore elemento rilevante, per comprendere il rapporto tra Pavia, il Siccomario ed il resto del territorio circostante è la considerazione che il canale Gravellone rappresentò in epoca storica (a partire dalla seconda metà del ‘700) il confine tra Regno del Piemonte ed Impero Austriaco.

Relazione del Documento di Piano - 15 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

In epoca più recente, il 26 marzo 1848 le avanguardie piemontesi varcarono il Ticino di Boffalora; il 29 Carlo Alberto, sul ponte del Gravellone, consegnava personalmente alle truppe che entravano in Lombardia la bandiera tricolore con lo scudo crociato dei Savoia. Il 6 agosto 1849, a Milano, viene firmato il trattato di pace tra Regno di Sardegna ed Austria, che contiene 6 commi addizionali, tra i quali il 4° recita: «Esistendo da molti anni una contestazione fra il Regno di Sardegna e l'Austria sulla linea di demarcazione in prossimità di Pavia, è convenuto che il limite in questo luogo sarà formato dal "thalweg 1” del Canale Gravellone e sarà fatto costruire di comune accordo ed a spese comuni sullo stesso canale un ponte sul quale non sarà percepito alcun pedaggio .» Il nuovo ponte sul Gravellone diviene dunque un importante elemento di collegamento relativamente facile, per quanto lo permetteva l’epoca, tra due Stati, con le conseguenze economiche che ciò comporta. Né questa era in realtà una novità, dal momento che in epoca assai più remota, proprio dallo stesso punto passava una delle più importanti vie di comunicazione d’Europa; la via Francigena. La sua origine risale all’età longobarda: quando infatti i Longobardi nel sec. VI stabilirono il proprio dominio sull’Italia settentrionale e centro-meridionale, creando un regno con capitale Pavia, si trovarono costretti, per raggiungere i propri ducati al di là dell’Appennino, a cercare un percorso sicuro, lontano dagli itinerari romagnoli e liguri, di origine romana e certamente più comodi ma ormai controllati dai bizantini, i loro nemici irriducibili. Diedero così impulso al percorso di Monte Bardone (‘Mons Langobardorum’), fra Fornovo, Berceto e Pontremoli, corrispondente grosso modo all’attuale passo della Cisa, attraverso cui raggiungere l’antico scalo marittimo di Luni, alla foce del Magra, e la Tuscia. Quando poi ai Longobardi subentrarono i Franchi, il percorso venne ampliato e consolidato in direzione della Francia (da cui il nome di “francigena”, attestato per la prima volta, non a caso, in documenti di questo periodo) e in direzione di Roma e del papato, che in Carlo Magno e nei Franchi aveva trovato preziosi alleati. Probabilmente fu allora che, con il consolidarsi dei traffici in direzione nord-sud, prese deciso impulso anche il pellegrinaggio verso i luoghi sacri della Città Eterna. Va sempre ricordato, però, che non si trattava propriamente di “una” strada ma di un’” area- strada ”, di un insieme di percorsi usati in tempi diversi e forse con funzione diversa, a seconda dei tipi di traffico e delle vicende politiche, topografiche e climatiche delle varie zone. La Via Francigena, arteria di traffici e di pellegrinaggio, divenne una via di collegamento importantissima fra il nord e il sud Europa e un fecondo terreno di scambio culturale. Per queste ragioni nel 1994 il Consiglio d’Europa ha riconosciuto alla Via Francigena la dignità di “Itinerario Culturale Europeo”. La Provincia di Pavia fa parte dell’Ufficio di Presidenza dell’Associazione Europea della Via Francigena; l’Associazione si pone come programma la valorizzazione delle Vie Francigene. La Provincia stessa ne ha più volte ribadita l’importanza dal punto di vista turistico, prevedendo un possibile impegno in tal senso, allo scopo di creare opportunità di valorizzazione del territorio pavese.

1 Thalweg (o Talweg) = filone o solco d’impluvio, cioè quella parte del fiume in cui le acque sono più profonde e maggiore è la velocità della corrente; utilizzato specialmente nella delimitazione dei confini fluviali. Relazione del Documento di Piano - 16 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

3. RICOGNIZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE SOVRACOMUNALE

3.1 IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE Il Consiglio regionale ha approvato, nel gennaio 2010, il Piano Territoriale Regionale (PTR), con deliberazione del 19/01/2010, n.951, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.6, 3° Supplemento Straordinario del 11 febbraio 2010. Individuando i punti di maggiore criticità e fragilità ambientale, il PTR consente di orientare la pianificazione e la trasformazione del territorio, con l’intento di salvaguardare le specificità dei territori all’interno del processo di sviluppo del territorio lombardo. Il PTR è uno strumento composito che ha nel Documento di Piano (DdP) l’elemento di riferimento e snodo degli elaborati che lo compongono. Nello specifico, il piano si compone delle seguenti sezioni: 1) Il PTR della Lombardia: presentazione , che illustra la natura, la struttura e gli effetti del Piano; 2) Documento di Piano (DdP) , che contiene gli obiettivi e le strategie di sviluppo per la Lombardia; 3) Piano Paesaggistico (PP) , che integra e aggiorna i contenuti del Piano Paesistico vigente (2001); 4) Strumenti Operativi , che individua strumenti, criteri e linee guida per perseguire gli obiettivi proposti; 5) Sezioni Tematiche , che contiene l'Atlante di Lombardia e approfondimenti su temi specifici; 6) Valutazione Ambientale (VAS) , che contiene il rapporto Ambientale e altri elaborati prodotti nel percorso di Valutazione Ambientale del Piano; 7) Dichiarazione di Sintesi , che completa il percorso di Valutazione Ambientale.

3.1.1 Il Documento di Piano Il Documento di Piano è il principale strumento di riferimento del PTR poiché, in relazione al dettato normativo della legge regionale (LR 12/2005, art. 19, comm. 2), definisce gli obiettivi di tutela e sviluppo della Lombardia (individuando i 3 macro-obiettivi e i 24 obiettivi di piano), le linee orientative dell'assetto del territorio, nonché gli effetti diretti e indiretti. «Il Piano Territoriale Regionale ha come obiettivo fondamentale il costante miglioramento della qualità della vita dei cittadini nel loro territorio secondo i principi dello sviluppo sostenibile ». 2 Il PTR definisce 3 macro-obiettivi delle politiche territoriali lombarde per perseguire lo sviluppo sostenibile (economico, sociale e ambientale), che concorrono al miglioramento della vita dei cittadini: «rafforzare la competitività dei territori della Lombardia, riequilibrare il territorio lombardo, proteggere e valorizzare le risorse della regione» .

2 Cfr. Documento di Piano del PTR, Capitolo 1, Par.1.2. Relazione del Documento di Piano - 17 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Il sistema degli obiettivi costituisce elemento qualificante del Documento di Piano, che il documento stesso individua come guida per il proprio agire ma anche come quadro di riferimento per gli atti di programmazione e pianificazione di tutti i livelli e di tutti gli strumenti che intervengono, programmano e trasformano il territorio. Nella figura 4 sono riportati i 24 obiettivi del PTR; con riferimento alla realtà di San Martino e alle sue potenzialità di partecipare alla definizione dell’assetto territoriale regionale e alla sua tutela, è utile in particolare riprendere gli obiettivi che si richiamano all’esigenza di diffusione dell’innovazione nei processi produttivi; alla tutela della salute diminuendo i fenomeni di inquinamento; al contenimento del consumo di suolo, privilegiando il riuso; al riequilibrio ambientale del territorio e alla tutela delle risorse scarse; alla crescita del concetto di paesaggio agricolo e produttività agro-ambientale come risorsa primaria per la produzione ma anche per tutela e il presidio del territorio, per lo sviluppo di un turismo sostenibile e per la realizzazione di attività ricreative; al miglioramento della qualità ambientale e all’incremento della biodiversità; alla crescita culturale collettiva e individuale tesa al risparmio delle risorse, alla mitigazione degli impatti e all’integrazione degli interventi nel contesto paesistico e ambientale.

Proteggere e valorizzare le risorse della Regione

Riequilibrare il territorio lombardo

Rafforzare la competitività dei territori della Lombardia

1 Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione: • in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente • nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi) • nell’uso delle risorse e nella produzione di energia • nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio 2 Favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale e l’esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione paesaggistica 3 Assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei servizi 4 Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio 5 Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso:  la promozione della qualità architettonica degli interventi  la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici  il recupero delle aree degradate  la riqualificazione dei quartieri di ERP  l’integrazione funzionale  il riequilibrio tra aree marginali e centrali  la promozione di processi partecipativi 6 Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero 7 Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico 8 Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque 9 Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio 10 Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo 11 Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso:

Relazione del Documento di Piano - 18 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

 il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le  modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile  il miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su aree e obiettivi  strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientale  lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità 12 Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a livello globale 13 Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suolo

14 Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat 15 Supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo 16 Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti 17 Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata 18 Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica 19 Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia 20 Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati 21 Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio 22 Responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo) 23 Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionali attraverso il miglioramento della cooperazione 24 Rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di contesti regionali forti Legame principale con il macro-obiettivo Legame con il macro-obiettivo

Legame principale con il macro-obiettivo Legame con il macro-obiettivo Figura 6 Tabella Obiettivi PTR

La declinazione territoriale avviene grazie all'individuazione dei sistemi territoriali , considerati la chiave di lettura del sistema relazionale a geometria variabile ed integrata, che si attiva e si riconosce spazialmente nel territorio .3 Il Documento di Piano, nel definire le caratteristiche e le problematiche che contribuiscono a definire i diversi territori della Lombardia, e quindi i diversi sistemi, colloca il territorio di San Martino Siccomario nella pianura irrigua, dove più marcatamente emergono le caratteristiche delle provincie più vocate all’agricoltura, come il Lodigiano, il Cremonese e il Mantovano. “Tali caratteristiche fisiche hanno determinato una ricca economia, basata sull'agricoltura e sull'allevamento intensivo, di grande valore che presenta una produttività elevata, tra le maggiori in Europa . (..) La campagna in queste zone si caratterizza per un'elevata qualità paesistica che corona la qualità storico artistica dei centri maggiori. Sebbene le tecniche colturali moderne

3 I Sistemi territoriali individuati dal PTR sono 6: Sistema Metropolitano, Sistema della Montagna, Sistema Pedemontano, Sistema dei Laghi, Sistema della Pianura Irrigua, Sistema del Fiume Po e Grandi Fiumi di Pianura. Relazione del Documento di Piano - 19 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio abbiano inevitabilmente modificato il paesaggio, la struttura originaria, frutto di secolari bonifiche e sistemazioni idrauliche, è ancora nettamente percepibile. Inoltre non poche delle grandi cascine che furono il centro della attività e della vita rurale presentano un rilevante valore storico architettonico ”4. In queste aree i punti forza segnalati riguardano la presenza di una rete di città minori spesso di grande interesse storico artistico, che sono anche sede di servizi, una grande ricchezza di acque per irrigazione, l’impegno verso la produzione di energie da fonti rinnovabili, la presenza di importanti Parchi regionali come i Parchi fluviali e agricoli, una ricca rete di canali per l’irrigazione che caratterizza il paesaggio, una elevata qualità paesistica delle aree agricole che mantengono, nel contempo, una produttività molto elevata ed una elevata diversificazione produttiva, la presenza nei capoluoghi di provincia di sedi universitarie storiche, la vocazione alle attività artigiane ed alla imprenditorialità. A questo va aggiunta una elevata qualità della vita certificata più volte, ad esempio nelle classifiche del Sole 24 ore e Legambiente. Tra le debolezze sono segnalati la sottrazione agli usi agricoli di aree pregiate, la presenza di insediamenti sparsi che comporta difficoltà di accesso ad alcune tipologie di servizi, la carente accessibilità locale e scarsi collegamenti con il resto della regione, l’inquinamento del suolo e delle acque per la diffusione degli allevamenti zootecnici, utilizzi intensivi della risorsa acqua per l’irrigazione, la permanenza di manufatti aziendali abbandonati di scarso pregio ma anche di manufatti e cascine di interesse e dei centri rurali di pregio, la perdita della coltura del prato, elemento caratteristico del paesaggio lombardo, un limitato ricambio generazionale nel settore agricolo, un sistema imprenditoriale poco aperto all’innovazione e ai mercati internazionali, presenza di grandi insediamenti commerciali che contribuisce a determinare una minore diffusione di piccoli punti vendita.

3.1.2 Il Piano Paesistico Regionale Il Piano Territoriale Regionale, nel fare proprio e parte integrante del PTR stesso il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) (la Legge per il governo del territorio legge 12, art. 76 ha previsto che il PTR debba avere natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico) 5, approvato nel 2001 dal Consiglio regionale ai sensi delle normative allora vigenti, ne integra e specifica alcuni aspetti, in attuazione del D.gs 42/2004. Alla previsione regionale si è infatti affiancata a un nuovo quadro legislativo nazionale, costituito dal Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, che ha assegnato alla pianificazione paesaggistica regionale precisi contenuti, richiamando la necessità di una maggiore incisività normativa della stessa. Il Piano vigente ha sancito i principi base della politica di tutela del paesaggio regionale, “esprimendo le priorità programmatiche della Regione Lombardia per la tutela e la valorizzazione dei paesaggi lombardi ed indirizzando l’attività degli enti di governo del territorio in questi anni”.6 Le norme aggiornate del Piano identificano nelle finalità della conservazione, innovazione e fruizione , gli obiettivi che devono perseguire tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, nonché quelli di indirizzo progettuale, che è previsto vadano a comporre il cosiddetto Piano del paesaggio lombardo 7, vale a dire il sistema integrato di atti che agiscono ai diversi livelli al fine di migliorare la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dei paesaggi lombardi. Esso è un sistema complesso, che si costruisce e si aggiorna nel tempo, per il quale i diversi soggetti

4 Documento di Piano del Piano Territoriale Regionale 5 Cfr. Documento di Piano del PTR, Capitolo 3, Par 3.3. 6 Cfr. Documento di Piano del PTR, Capitolo 3, Par 3.3. Il piano ha definito il quadro delle regole con il quale si è dato avvio alla costruzione del Piano del paesaggio lombardo , vale a dire il sistema di atti e strumenti che contribuiscono a guidare l’azione di cittadini, operatori ed enti verso una più consapevole azione di salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione dei paesaggi regionali. Il PTPR è stato affiancato e integrato negli anni da molti provvedimenti della Giunta regionale che hanno guidato le attività di pianificazione ed esame dei progetti degli enti verso la corretta applicazione di questi principi e finalità. 7 Piano Paesistico (PP) del PTR, Relazione, Introduzione: «Gli atti e le politiche, di diverso livello, natura ed efficacia, rilevanti ai fini del perseguimento delle finalità enunciate, costituiscono nel loro insieme il Piano del Paesaggio Lombardo, che può essere definito come il corpus degli atti a specifica valenza paesistica vigenti in ogni momento» . Relazione del Documento di Piano - 20 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio territoriali, e non solo la Regione, già stanno operando, e che ora può trovare modalità di ulteriore affinamento e arricchimento alla luce del nuovo quadro normativo nazionale e della LR 12/2005 di Governo del territorio. Gli aggiornamenti delle indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel quadro del PTR, consolidano e rafforzano le scelte già operate dal PTPR vigente in merito all’attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e all’integrazione delle politiche per il paesaggio negli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, ricercando però nuove correlazioni anche con altre pianificazioni di settore, in particolare con quelle di difesa del suolo, quelle ambientali e quelle infrastrutturali. 8 L’approccio dinamico integrato al paesaggio si coniuga con la lettura dei processi di trasformazione dello stesso e l’individuazione di strumenti operativi e progettuali per la riqualificazione paesaggistica e il contenimento dei fenomeni di degrado. Per quanto concerne il territorio di San Martino, tali indicazioni, sia pure ad una scala macro- territoriale, definiscono alcuni criteri per una lettura in chiave paesistico ambientale del territorio e, all’interno di queste, anche delle caratteristiche salienti del territorio del sud Pavia, cui San Martino Siccomario appartiene. Le indicazioni grafiche del Piano Paesistico Regionale sono contenute nella Tav A.2 del Documento di Piano, che individua i territori di interesse come compresi nell’Ambito geografico del “Pavese” e nelle Unità tipologiche di paesaggio della fascia della Bassa Pianura “paesaggi delle fasce fluviali”.

Figura 7 Stralcio Tav. A PPR Ambiti geografici e Unità tipologiche di paesaggio Per questi contesti il Piano paesistico individua nel sistema del Po il principale riferimento del sistema idrografico regionale e allo stesso tempo elemento identitario di rilevanza sovralocale, e chiede agli strumenti locali di garantire la salvaguardia del sistema fluviale nella sua complessa caratterizzazione naturale e storico-antropica e di assicurare la percorribilità pedonale o ciclabile delle sponde e degli argini, ove esistenti.

8 Le nuove misure di indirizzo e prescrittività paesaggistica si sviluppano in reciproca relazione con le priorità del PTR al fine di salvaguardare e valorizzare gli ambiti e i sistemi di rilevanza regionale: laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di bonifica, montagna, centri e nuclei storici, geositi, siti UNESCO, percorsi e luoghi di valore panoramico e di fruizione del paesaggio. Relazione del Documento di Piano - 21 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

“Tale tutela deve essere riferita all’intero spazio dove il corso d‟acqua ha agito, con terrazzi e meandri, con ramificazioni attive o fossili; oppure fin dove l’uomo è intervenuto costruendo argini a difesa della pensilità. Delle fasce fluviali vanno protetti innanzitutto i caratteri di naturalità dei corsi d‟acqua, i meandri dei piani golenali, gli argini e i terrazzi di scorrimento.” 9 Il territorio di San Martino è inoltre attraversato da una strada panoramica (n.79), la statale dei Giovi, e da un tracciato guida paesistico (n.4) la via Francigena. 04 – Via Francigena 10 Interessa il tratto lombardo del celebre itinerario di pellegrinaggio medievale da e per Roma. Attraversa la Lomellina (da ), il Pavese e parte del Basso Lodigiano (in connessione con Piacenza). Diverse iniziative di recupero e valorizzazione sono state avanzate in occasione del Giubileo dell’anno 2000 da parte di associazioni sorte allo scopo. Attualmente è in fase di ulteriore valorizzazione con la messa in sicurezza dei tratti promiscui con la viabilità ordinaria. Punto di partenza: Robbio (confine regionale). Punto di arrivo: Orio Litta (confine regionale a Corte S. Andrea). Lunghezza complessiva: 110 km Figura 8 Stralcio TAV E PPR Viabilità di rilevanza Tipologie di fruitori: pedoni, ciclisti paesaggistica Tipologia del percorso: strade campestri, tratti di viabilità ordinaria. Capoluoghi di provincia interessati dal percorso: Pavia. Province attraversate: Pavia.

Figura 9 Principali indicazioni del P.T.P.R. Con l’adeguamento del Piano Paesistico sono stati infine definiti gli ambiti di degrado, che nel caso del comune di San Martino, riguardano: “ AREE E AMBITI DI DEGRADO O COMPROMISSIONE PAESISTICA PROVOCATA DA DISSESTI IDROGEOLOGICI E AVVENIMENTI CALAMITOSI E CATASTROFICI

9 PPR I paesaggi di Lombardia pag. 104 10 PPR Repertori Relazione del Documento di Piano - 22 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

(naturali o provocati) ”11 , e in particolare aree di cui al punto 1.4 degli Indirizzi, e cioè “Aree degradate e/o compromesse a causa di eventi alluvionali”. Le azioni previste riguardano prevalentemente il ripristino la riqualificazione e la ricostruzione della naturalità dei corsi d’acqua, il recupero dei manufatti fondamentali e la realizzazione delle opere per la messa in sicurezza. “AREE E AMBITI DI DEGRADO PAESISTICO PROVOCATO DA PROCESSI DI URBANIZZAZIONE, INFRATRUTTURAZIONE, PRATICHE E USI URBANI” e in particolare aree di cui al punto 2.3 e 2.7 degli Indirizzi, e cioè “Territori contermini alle reti infrastrutturali della mobilità e del trasporto e produzione dell’energia” e “Ambiti estrattivi in attività”. In questo caso è utile segnalare la necessità di integrare più compiutamente gli aspetti paesistici nelle politiche e nelle azioni di Programmazione e di Progettazione per superare la crescente banalizzazione del paesaggio. “ AREE E AMBITI DI DEGRADO E/O COMPROMISSIONE PAESISTICA PROVOCATA DA SOTTOUTILIZZO, ABBANDONO E DISMISSIONE” e in particolare aree di cui al punto 4.2 degli Indirizzi, e cioè “Aree agricole dismesse”. Per questi contesti, infine, le principali azioni individuate riguardano la realizzazione di Interventi di ripristino, riqualificazione e mitigazione per la riqualificazione delle reti e del sistema del verde. Come risulta dalla tabella qui sotto allegata, va infine rilevato che, a seguito della previsione di una infrastruttura di rilevanza regionale, la Broni-Mortara, il PGT di San Martino è sottoposto a parere regionale (l.r.12/05, art.13 comma 8). Il suo territorio è infatti interessato da obiettivi di rilevanza regionale, e in particolare dalla realizzazione di infrastrutture e interventi di potenziamento e adeguamento delle linee di comunicazione e del sistema della mobilità (Documento di Piano - paragrafo 1.5.6), il cui corridoio di progetto non risulta già prevalente sugli strumenti di pianificazione per effetto di disposizioni della normativa nazionale o regionale.

Figura 10 PTR - STRUMENTI OPERATIVI – Progetti di riferimento per le infrastrutture stradali e ferroviarie

11 Parte IV Indirizzi di Tutela PTPR Relazione del Documento di Piano - 23 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

3.2 IL PROGETTO DELL’AUTOSTRADA BRONI MORTARA L’autostrada Broni/Stradella - Pavia - Mortara è stata inserita tra le opere viabilistiche prioritarie della Regione Lombardia. L’intervento fa parte del pacchetto delle “autostrade regionali”, unitamente alla Cremona-Mantova ed all’interconnessione Pedemontana- BreBeMi La nuova infrastruttura si pone l’obiettivo di separare, a livello regionale, il traffico di scorrimento da quello locale e di offrire un servizio ed un’opportunità di sviluppo produttivo alle aree dell’Oltrepò e della Lomellina. Oltre alla evidente interferenza del tracciato autostradale con il territorio comunale, la realizzazione di questa infrastruttura porterà significative modificazioni alla rete infrastrutturale esistente: prima fra tutte il declassamento dell’attuale tracciato della tangenziale di Pavia fino allo svincolo esistente di San Martino Siccomario e la sua trasformazione in viabilità locale, a raso anziché in rilevato.

Figura 11 Il tracciato dell'autostrada Broni Pavia Mortara interessante il territorio comunale Accanto agli indiscutibili vantaggi sul piano delle comunicazioni a livello regionale, nazionale ed internazionale (considerato che questa opera viabilistica fa parte di quel complesso sistema di infrastrutture denominato Corridoio V Lisbona-Kiev), devono tuttavia essere prese in considerazione le rilevanti criticità a livello locale che da essa vengono indotte. Prime fra tutte l’effetto barriera ed il consumo di territorio. Un aspetto certamente rilevante e di difficile valutazione è quello connesso alle cosiddette “cave di prestito”. La stessa relazione di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Lombardia così recita in proposito:

Relazione del Documento di Piano - 24 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

3.3 RETE ECOLOGICA REGIONALE (RER)

Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente, al fine di definire una strategia per la conservazione della natura ha dato vita al progetto della Rete Ecologica Regionale (RER), quale modalità per il raggiungimento delle finalità previste in materia di biodiversità e servizi ecosistemici, a partire dalla Strategia di Sviluppo Sostenibile Europea (2006) e dalla Convenzione internazionale di Rio de Janeiro (5 giugno 1992) sulla diversità biologica 12 . La RER è uno strumento che risponde alle finalità di tutela delle rilevanze esistenti, per quanto riguarda biodiversità e funzionalità ecosistemiche, incentivandone la valorizzazione e il consolidamento, e di ricostruzione e miglioramento attivo del patrimonio di naturalità e di biodiversità esistente, attraverso nuovi interventi di rinaturazione. L’idea di realizzare una Rete Ecologica Regionale (RER) nasce anche con l’intento di uniformare gli strumenti a disposizione delle Amministrazioni per la pianificazione e la gestione del territorio relativamente al tema delle reti ecologiche e di armonizzare le indicazioni contenute nelle Reti Ecologiche Provinciali (REP). La RER permette quindi di mettere a sistema le diverse indicazioni in materia dei diversi strumenti di pianificazione esistenti, settoriali e generali, dal PTR al PGT. La RER è inoltre - assieme anche alla Rete verde regionale (“sistema integrato di boschi, alberi e spazi verdi ai fini della riqualificazione e ricomposizione paesaggistica dei contesti urbani e rurali, della tutela dei valori ecologici e naturali del territorio, del contenimento del consumo di suolo e della promozione di una migliore fruizione dei paesaggi lombardi”) - tra le infrastrutture strategiche indicate dal PTR 13 per il raggiungimento degli obiettivi di piano. Gli obiettivi generali che hanno segnato la costruzione della rete sono:

12 Sul concetto di rete ecologica il Ministero per l’Ambiente, nel 2001, ha fornito le seguenti indicazioni: “La rete ecologica può essere definita “un’infrastruttura naturale e ambientale che persegue il fine di interrelazionare e di connettere ambiti territoriali dotati di una maggior presenza di naturalità ove migliore è stato ed è il grado di integrazione delle comunità locali con i processi naturali, recuperando e ricucendo tutti quegli ambiti relitti e dispersi nel territorio che hanno mantenuto viva una seppur residua struttura originaria, ambiti la cui permanenza è condizione necessaria per il sostegno complessivo di una diffusa e diversificata qualità naturale nel nostro paese” 13 PTR, Documento di Piano, paragrafo 1.5.6 “Infrastrutture prioritarie per la Lombardia” Relazione del Documento di Piano - 25 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

1) fornire al Piano Territoriale Regionale un quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell’ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e di debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio governato; 2) aiutare il PTR a svolgere una funzione di coordinamento rispetto a piani e programmi regionali di settore, aiutandoli ad individuare le priorità ed a fissare target specifici in modo che possano tenere conto delle esigenze di riequilibrio ecologico; 3) fornire alle autorità regionali impegnate nei processi di VAS, VIA e Valutazione d’incidenza uno strumento coerente per gli scenari ambientali di medio periodo da assumere come riferimento per le valutazioni; 4) consolidare e potenziare adeguati livelli di biodiversità vegetazionale e faunistica, attraverso la tutela e la riqualificazione di biotopi ed aree di particolare interesse naturalistico; 5) riconoscere le “Aree prioritarie per la biodiversità”; 6) individuare un insieme di aree (elementi primari e di secondo livello) e azioni per i programmi di riequilibrio ecosistemico e di ricostruzione naturalistica, attraverso la realizzazione di nuovi ecosistemi o di corridoi ecologici funzionali all’efficienza della rete, anche in risposta ad eventuali impatti e pressioni esterni; 7) fornire uno scenario ecosistemico di riferimento su scala regionale e i collegamenti funzionali per: - l’inclusione dell’insieme dei SIC e delle ZPS nella Rete Natura 2000 (Direttiva Comunitaria 92/43/CE); - il mantenimento delle funzionalità naturalistiche ed ecologiche del sistema delle Aree Protette regionali e nazionali; - l’individuazione delle direttrici di connettività ecologica verso il territorio esterno rispetto a queste ultime; 8) prevedere interventi di deframmentazione mediante opere di mitigazione e compensazione per gli aspetti ecosistemici, e più in generale, identificare gli elementi di attenzione da considerare nelle diverse procedure di Valutazione Ambientale; 9) riconoscere le reti ecologiche di livello provinciale e locale e fornire strumenti alle Amministrazioni di competenza per futuri aggiornamenti e integrazioni.» A supporto operativo delle azioni regionali di ricostruzione ecologica e della pianificazione sub- regionale la RER comprende una Carta informatizzata della Rete Ecologica Regionale primaria che specifica le aree di interesse prioritario per la biodiversità; i corridoi ecologici primari di livello regionale, gli elementi primari e secondari e i varchi insediativi da considerare a rischio ai fini della connettività ecologica. Il territorio di San Martino, compreso all’interno del parco del Ticino, appartiene all’area prioritaria per la biodiversità n. 30 - Risaie, fontanili e garzaie del Pavese e del Milanese, “area planiziale che si estende tra la città di Milano e il fiume Ticino e comprende prevalentemente fontanili, mosaici agricoli e boschi relitti planiziali nel settore settentrionale e risaie e zone umide nel settore meridionale”14 . E’ interessata tutta la valle del Ticino, dal Lago Maggiore alla confluenza con il Po, e include i due Parchi del Ticino piemontese e lombardo e numerosi siti Natura 2000 e Riserve Naturali. Tra le sue peculiarità sono segnalate garzaie, boschi relitti planiziali, in particolare di Ontano nero e di Salice bianco, ex cave in avanzata fase di rinaturazione, incolti, siepi e filari, rogge, canali, vegetazione ripariale e superfici importanti di terreni agricoli sottoposti a rinaturalizzazione grazie all’applicazione delle misure previste da regolamenti agro ambientali dell’Unione Europea. Il territorio è interessato inoltre dal corridoio primario lungo il fiume Ticino, da elementi di primo e secondo livello e da varchi da tenere e de frammentare.

14 Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda Regione Lombardia, Fondazione Lombardia per l’Ambiente Relazione del Documento di Piano - 26 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Figura 12 Legenda Rete Ecologica Regionale

Figura 13 Settore 55 RER

Figura 14 Settore 56 RER Per questi contesti sono individuati specifici indirizzi che prevedono la conservazione della continuità territoriale, con il mantenimento delle zone umide residuali e del reticolo dei canali irrigui, la conservazione e il consolidamento delle piccole aree palustri residue. La presenza in questo territorio di elementi di elevato valore naturalistico e di una matrice agricola di rilevante valore paesaggistico è considerato un valore assoluto a livello regionale; dovrà pertanto essere evitato l’inserimento di strutture lineari capaci di alterare sensibilmente lo stato di continuità territoriale ed ecologica che non siano dotate di adeguate misure di deframmentazione e intervenire per attuare deframmentazioni dove indicato.

3.4 IL PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE Il PTCP della Provincia di Pavia inserisce il Comune di San Martino Siccomario in quattro differenti ambiti territoriali tematici: Ambito del Fiume Po, Ambito del Fiume Ticino, Sistema Urbano Insediativo della Conurbazione Pavia-Sud, Sistema Urbano Insediativo dei Comuni attestati sulla direttrice dei Cairoli

Relazione del Documento di Piano - 27 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Per tali ambiti territoriali il PTCP indica obiettivi ed indirizzi. Qui di seguito si riportano gli elementi principali, evidenziando tra gli indirizzi quelli che si ritengono del tutto pertinenti alla realtà comunale.

AMBITO TERRITORIALE N. 1 AMBITO DEL FIUME PO Definizione: ambito territoriale che comprende i Comuni rivieraschi ed i Comuni di seconda fascia rispetto al corso del Po. obiettivi e finalità degli indirizzi 1. valorizzazione dell’ambito fluviale e dei suoi paesaggi naturali e seminaturali; 2. valorizzazione del rapporto tra ambito fluviale e insediamenti urbani; 3. recupero, ripristino e sistemazione ambientale, urbanistica e funzionale dei siti e degli insediamenti degradati di carattere antropico; 4. valorizzazione delle caratteristiche dell’ambito fluviale legate allo sviluppo delle attività di tipo turistico, ricreativo e per il tempo libero, didattico-ambientale. 5. valorizzazione e tutela degli spazi e delle attività agricole Indirizzi: a) recupero ambientale dei siti degradati già interessati da attività di tipo estrattivo che si distribuiscono lungo tutta la fascia fluviale; b) realizzazione di servizi a supporto delle attività di carattere turistico e ricreativo anche attraverso il riutilizzo ed il ripristino degli insediamenti e dei fabbricati d'origine agricola esistenti ; c) recupero finalizzato al ripristino dei caratteri ambientali e delle funzioni idrauliche delle lanche inattive; d) realizzazione di circuiti per la mobilità di tipo turistico e ciclopedonale; e) adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale rispetto alle problematiche di tutela e valorizzazione dei territori compresi nell’ambito fluviale; f) progettazione d'interventi per il ridisegno e la riqualificazione urbanistica ed ambientale nelle aree di margine degli ambiti urbanizzati ed edificati e nelle aree d'interfaccia con gli spazi del paesaggio agricolo dell’ambito fluviale; g) inserimento paesistico-ambientale, realizzazione delle mitigazione e delle compensazioni ambientali, nonché dei necessari adeguamenti della viabilità locale, rispetto al nuovo attraversamento del previsto dal collegamento A21-Via Emilia con la regione aeroportuale di Malpensa 2000; h) limitazione delle espansioni dei nuclei edificati e delle aree urbanizzate, ai soli ambiti in cui tale attività è consentita dagli indirizzi del Piano d'Assetto Idrogeologico promosso dall’Autorità di Bacino; i) realizzazione degli impianti e dei servizi per lo smaltimento e depurazione delle acque nei Comuni di , , , San Martino Siccomario , , , , S. Cipriano Po, Po, Corteolona, Costa de’ Nobili, S. Zenone Po, Torre de’ Negri, Zerbo, .

AMBITO TERRITORIALE N. 2 AMBITO DEL FIUME TICINO Definizione: ambito territoriale che comprende i Comuni appartenenti al Parco del Ticino. obiettivi e finalità degli indirizzi 1. valorizzazione del rapporto tra ambiti tutelati dalla presenza del Parco e insediamenti urbani;

Relazione del Documento di Piano - 28 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

2. recupero, ripristino e sistemazione ambientale, urbanistica e funzionale dei siti e degli insediamenti degradati di carattere antropico; 3. valorizzazione delle caratteristiche dei Comuni appartenenti al Parco, legate allo sviluppo delle attività di tipo turistico, ricreativo e per il tempo libero. 4. valorizzazione e tutela degli spazi e delle attività agricole indirizzi: a) contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alle attività agricole; b) interventi di recupero e ripristino di fabbricati e insediamenti di origine rurale per attività di carattere agrituristico; c) progettazione di interventi di potenziamento dell’offerta di servizi di livello locale e di rilevanza sovracomunale; d) promozione di progetti di recupero dei centri storici con particolare riferimento agli assi di penetrazione e attraversamento urbano; e) promozione di progetti, di concerto con l’Ente Parco, per creazione di ambiti di connessione ecologica e di sistemi di fruizione turistica .

AMBITO TERRITORIALE N. 12 SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DELLA CONURBAZIONE PAVIA-SUD Definizione : ambito territoriale definito dai Comuni attestati a Sud di Pavia, caratterizzato da una rilevante conurbazione di tipo lineare con scarsi livelli di porosità, elevati carichi insediativi e congestione urbana, elevato consumo di suolo. obiettivi e finalità degli indirizzi 1. tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti; 2. riqualificazione urbanistica e morfologica degli insediamenti; 3. tutela e valorizzazione degli ambiti fluviali. Indirizzi : a) riqualificazione urbanistica ed ambientale dei margini urbani; b) adeguamento dei piani urbanistici di livello comunale rispetto alle problematiche di tutela degli ambiti fluviali; c) difesa e tutela degli spazi residui dedicati alle attività agricole; d) contenimento delle espansioni degli insediamenti attraverso il recupero funzionale ed urbanistico; e) riqualificazione del sistema dell’offerta di funzioni commerciali; f) realizzazione degli impianti per la depurazione delle acque nel comune di San Martino Siccomario.

AMBITO TERRITORIALE N. 16 SISTEMA URBANO INSEDIATIVO DEI COMUNI ATTESTATI SULLA DIRETTRICE DEI CAIROLI Definizione: ambito dei Comuni che definiscono il sistema urbano e territoriale attestato sulla direttrice dei Cairoli. obiettivi e finalità degli indirizzi

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1. contenimento del consumo di suolo e dei processi di dispersione territoriale; 2. riassetto territoriale e controllo delle tendenze conurbative; 3. tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui paesaggio agrario e degli spazi aperti; 4. riqualificazione urbanistica e morfologica degli insediamenti; 5. integrazione dell’offerta dei servizi di livello locale sovracomunale. indirizzi: a) progettazione d’interventi per il ridisegno e la riqualificazione urbanistica ed ambientale degli ambiti urbanizzati ed edificati d’interfaccia con gli spazi aperti a vocazione agricola; b) realizzazione di circuiti per la mobilità di tipo turistico ciclopedonale; c) contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alle attività agricole; d) interventi di recupero e ripristino di fabbricati e insediamenti d’origine rurale per attività di carattere agrituristico; e) attivazione di progetti e interventi finalizzati al trattamento miglioramento della qualità delle acque per usi irrigui; f) completamento del sistema di smaltimento e depurazione acque con particolare riferimento al Comune di ; g) decentramento e localizzazione di nuovi insediamenti destinati funzioni di servizi alla persona e servizi generali; h) interventi di recupero e ripristino di fabbricati e insediamenti d’origine rurale per attività di carattere agrituristico; i) progettazione d’interventi per la valorizzazione ambientale spazio agricolo e per la diversificazione delle colture; j) attivazione di procedure di coordinamento delle politiche urbanistiche e di sviluppo degli insediamenti in relazione definizione d’interventi di viabilità; k) promozione di progetti di recupero dei centri storici con particolare riferimento agli assi di penetrazione e attraversamento urbano lungo la direttrice dei Cairoli. In PTCP, inoltre, individua gli elementi specifici del territorio, così come descritti nelle tavole 3.2 e 3.3 del PTCP, delle quali si riporta di seguito uno stralcio.

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Figura 15 La tavola 3.2 del PTCP (estratto)

Si evidenziano i centri e nuclei storici, presenti nel nucleo urbano e in corrispondenza dei borghi rurali, e un tratto di viabilità storica principale che corrisponde alla via Francigena, già individuata dal PPR. Sono individuati infine, nella tavola che segue, oltre alla zona di interesse paesistico lungo il fiume Ticino, due zone a rischio archeologico: Santa Croce e cascina Paradiso vecchio, e una zona di ripopolamento e cattura a Sud del territorio comunale, a confine con Cava Manara.

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Figura 16 La tavola 3-3 del PTCP (estratto)

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3.5 IL PARCO REGIONALE LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO Il territorio comunale è ricompreso interamente all’interno del perimetro del Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino, la cui variante generale è stata approvata con DGR del 2 agosto 2001, n. 7/5983.

Figura 17 In verde l'estensione del Parco (in colore più scuro gli ambiti di tutela) La normativa del Parco stabilisce tutele con differenti livelli di vincolo e definisce aree (in bianco nella figura seguente) affidate all’iniziativa della pianificazione comunale: Zona di iniziativa comunale orientata IC (art. 12 NTA del PTC).

Figura 18 Il PTC del Parco (in bianco le zone IC)

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In particolare le aree comprese all’interno del PTC del parco del Ticino che interessano il territorio di San Martino sono le seguenti: Zone B2 di interesse botanico forestale (art.7 NTA PTC) Zone C1 agricole e forestali a prevalente interesse faunistico (art.8 delle NTA del PTC) Zone C2 agricole e forestali a prevalente interesse paesaggistico (art. 8 delle NTA del PTC) Zone G2 di pianura irrigua a preminente vocazione agricola (art.9 delle NTA del PTC) Aree D2 ad uso sportivo (art. 10 delle NTA del PTC) Aree R degradate da recuperare (art. 11 delle NTA del PTC) Zona di protezione speciale Boschi del Ticino (art. 13 delle NTA del PTC)

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4. IL SISTEMA URBANO Il territorio comunale ha una estensione di 1.369 ha, dei quali 201 circa, pari all’14,7%, utilizzati per funzioni urbane (suoli urbanizzati con l’esclusione delle aree destinate a servizi).

Figura 19 Sovrapposizione tra voli per la CTR (1984 e 1994) Nell’immagine sono evidenziate due fasi di sviluppo, quella del 1.984 (in colore nero), resa visibile dalla CTR predisposta in quell’anno da Regione Lombardia, e quella del 1994 (in colore rosso). Prima del 1984 risulta essersi verificato un discreto sviluppo residenziale, che ha ampliato l’ambito urbano del comune di San Martino, mentre lo sviluppo produttivo, che si attesta nelle parti più esterne dell’abitato, ha avuto luogo tra il 1984 ed il 1994. Una analisi di maggior dettaglio, è contenuta nella relazione del Piano delle Regole.

4.1 STATO DI ATTUAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE L’intero territorio comunale è incluso nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, al cui interno sono individuati gli ambiti di iniziativa comunale (IC), affidati alla disciplina del PGT approvato nel 2009, del quale il presente piano costituisce variante. Tra le aree libere sottoposte alla competenza comunale sono comprese anche le aree interessate dalle previsioni di Piani attuativi non ancora attuati, mentre tra quelle edificate sono compresi i Piani attuativi in fase di esecuzione o comunque vigenti.

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La presenza sul territorio comunale del Parco è quantitativamente descritta dalla tabella sottostante:

AREE (ha) ZONA EDIFICATE LIBERE TOTALE Totale comune 201 1.168 1.369 ZONE IC (vigente al 2001) 269 Figura 20 Suddivisione del territorio comunale tra aree interne al Parco ed aree esterne (IC)

La situazione relativa allo stato di attuazione del P.G.T. del 2009, che a sua volta recepisce e conferma i Piani del P.R.G. del 2006, è contenuta nella Tav. A16 di analisi del Documento di Piano ed è descritta dalle tabelle che seguono. La prima relativa alle sole aree TR, previste dal Documento di Piano del PGT del 2009, la seconda comprensiva dei Piani attuativi già conformati dal PRG del 2006.

AREA STATO ATTUAZIONE AREE ID NON MQ ATTUATO IN CORSO ATTUATO AREA DI TRASFORMAZIONE TR1 36.831 36.831 PREVALENTEMENTE RESIDENZIALE AREA DI TRASFORMAZIONE TR2 20.480 20.480 RESIDENZIALE CONVENZIONATA AREA DI TRASFORMAZIONE TR5 10.421 10.421 PREVALENTEMENTE RESIDENZIALE AREA DI TRASFORMAZIONE TR3 12.800 12.800 COMMERCIALE AREA DI TRASFORMAZIONE TR4 18.850 18.850 COMMERCIALE

TOTALI 99.382 0 10.421 88.961 Figura 21 Aree di trasformazione previste dal PGT del 2009

E’ evidente come il poco tempo intercorso dall’approvazione del precedente PGT non possa determinare un avanzamento del Piano stesso particolarmente significativo. Si segnala esclusivamente l’avvio della realizzazione del TR5, piano residenziale approvato con una previsione di 2.810 mq di SLP, funzionalmente collegato al Programma Integrato di Intervento della Cascina Colombarolo, oggetto di P.I.I.

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Figura 22 Piani attuativi conformati provenienti dal PRG del 2006 e TR in corso

In generale 309.000 mq di aree assoggettate a strumenti attuativi dal P.R.G. del 2006, come confermati dal P.G.T. del 2009 sono stati avviati o completati, su un totale di 541.633 mq, per un complessivo 57%, del totale di aree conformate. Se si aggiunge l’area TR5, che appartiene alle aree non conformate, il dato sale al 58%. La Tav. A16 esemplifica quanto fin qui indicato, individuando la localizzazione sul territorio.

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Figura 23 I Piani attuativi conformati del PGT (P.R.G. del 2006) e Piani non conformati

Il sistema dei servizi esistenti La dotazione di servizi esistenti e previsti dal PGT del 2009 che rielabora le previsioni del P.R.G. del 2006, sono analizzate nella relazione del Piano dei Servizi. Si riporta qui il dato che indica come la situazione attuale sia caratterizzata da una generosa dotazione sotto il profilo quantitativo, il cui stato di attuazione è descritto nella tabella riepilogativa che segue.

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Regime di proprietà

PRIVATA DI ID tavola Destinazione d'uso attuale Area mq DA PUBBLICA USO ACQUISIRE PUBBLICO TOTALE ATTREZZATURE CIVICHE E GENERALI 28.936 28.936 0 0 TOTALE ATTREZZATURE PER L'ISTRUZIONE 26.399 26.399 0 0 TOTALE ATTREZZATURE RELIGIOSE 9.356 0 9.356 0 TOTALE VERDE PUBBLICO E SPORT 137.072 135.690 0 1.382 TOTALE PARCHEGGI 41.177 37.931 2.227 1.019 TOTALE ATTREZZATURE PER LA RESIDENZA 242.940 228.956 11.583 2.401 TOTALE ATTREZZATURE PER LA PRODUZIONE 29.995 1.962 28.033 0 TOTALE ATTREZZATURE CIMITERIALI 11.704 10.397 0 1.307 TOTALE ATTREZZATURE TECNOLOGICHE 7.754 6.385 1.369 0 TOTALE 292.393 247.700 40.985 3.708 Figura 24 Stato di attuazione dei servizi del PGT 2009

La disponibilità di servizi, confrontata con la popolazione esistente al dicembre 2.011 determina la seguente dotazione di standard:

SERVIZI TOT ESISTENTI PREVISTI STANDARD STANDARD POPOLAZIONE DICEMBRE 2011 MQ MQ MQ TOT ESISTENTI 5.895 242.940 240.539 2.401 41,2 40,8

Ad una previsione complessiva (limitandosi alle aree a standard riferite alla funzione residenziale) di 242.940 mq corrisponde uno standard di 41,2 mq/ab (riferito ad una popolazione residente di 5.895 abitanti al settembre 2011). Il dato non si modifica di molto se si limita il calcolo alle aree effettivamente esistenti, pari a mq 240.539 (quelle già acquisite o private di uso pubblico), con uno standard che scende a 40,8 mq/ab.

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4.2 CARATTERISTICHE SOCIO ECONOMICHE Le caratteristiche socio economiche del comune sono state analizzate con riferimento ad un ambito amministrativo rispetto al quale valutare il peso relativo dei fenomeni locali. La città di Pavia è stata esclusa dall’ambito di confronto, in quanto assolutamente fuori scala rispetto alla realtà di San Martino Siccomario e degli altri comuni confinanti. Per avere un ambito di sufficiente estensione e caratterizzato da analoghe condizioni di riferimento al capoluogo provinciale si è scelto di individuare tale ambito tra i Comuni direttamente confinanti con la città di Pavia sia a Nord che a sud.

Figura 25 L'ambito di comparazione dei dati socio economici I dati che seguono sono pertanto riportati mostrando, quando possibile, la comparazione fra il comune di san Martino e quelli evidenziati nella immagine di figura 23. Non essendo ancora disponibile l’indagine ISTAT 2011, i dati più aggiornati riferiti alla popolazione e alle abitazioni si riferiscono esclusivamente alla realtà di San Martino Siccomario.

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4.2.1 POPOLAZIONE Per quanto attiene la dinamica demografica il Comune di San Martino Siccomario mostra una popolazione residente in costante seppur contenuta crescita:

Popolazione Saldo Saldo Saldo Anno Nati Natalità residente Totale naturale migratorio (x1000 ab) 1991 4.767 24 -2 26 37 7,76 1992 4.711 -41 -18 -23 26 5,52 1993 4.721 10 -9 19 30 6,35 1994 4.654 -67 -9 -58 40 8,59 1995 4.714 62 -21 83 30 6,36 1996 4.791 75 -9 84 38 7,93 1997 4.820 29 1 28 49 10,17 1998 4.809 -11 -27 16 33 6,86 1999 4.933 126 0 126 47 9,53 2000 5.025 92 -7 99 41 8,16 2001 5.099 74 -1 75 39 7,65 2002 5.092 -7 -3 -4 45 8,84 2003 5.117 63 -4 67 38 7,43 2004 5.177 60 5 55 46 8,89 2005 5.286 109 -3 112 39 7,38 2006 5.322 36 8 28 50 9,39 Figura 26 Dinamica della popolazione residente (1991-2006) Tradotta in grafico la tabella di figura 17 mostra chiaramente la tendenza evidenziata all’aumento della popolazione residente, non comune tra i comuni lombardi per costanza di andamento, sia pure segnata dalla presenza di alcuni flessi.

POPOLAZIONE RESIDENTE

6.000

5.800

y = 4577,6e 0,0089x 5.600

5.400

5.200

5.000

4.800

4.600

4.400

4.200

4.000

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Figura 27 Grafico della dinamica della popolazione residente

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L’indicazione fornita dai dati cui è stata aggiunta una linea di tendenza calcolata con una formula esponenziale, mostra una evidente propensione al raggiungimento di soglie quantitative prossime alle 6.000 unità al 2016; ciò si badi bene in assenza di fenomeni che alterino l’andamento della crescita rispetto agli anni passati. L’aggiornamento dei dati al 2011 conferma ed anzi rafforza le proiezioni sopra esposte, portando la crescita fra il primo gennaio 2011 e il 31 dicembre 2011 a + 2,24%, con un totale di popolazione pari a 5.895 abitanti, come risulta dalla sottostante tabella.

Popolazione Popolazione residente Saldo Saldo Saldo residente Incremento 01.01.20011 Nati Morti naturale Iscritti Cancellati migratorio Totale 31.12.2011 % 5.766 42 51 - 9 419 281 138 129 5.895 2,24 Figura 28 Variazione della popolazione residente 2011

Quanto poi tale incremento pressoché costante sia da ritenersi influenzato da parte del saldo migratorio, viene mostrato con chiarezza dal seguente grafico che scompone il flusso demografico nelle sue componenti:

SCOMPOSIZIONE DEL SALDO DEMORAFICO

150

100

50

Saldo naturale Saldo migratorio saldo totale

0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

-50

-100 Figura 29 Scomposizione del saldo demografico totale Come è agevole osservare il saldo naturale incide solo in modo scarsamente significativo, quando non rappresenta addirittura una costante negativa, sulla formazione del totale del saldo demografico. Accenna ad una maggiore dinamicità nella parte conclusiva del grafico (a partire dal 2004) ma è lecito pensare che il contributo sia principalmente dovuto al forte flusso di stranieri degli anni precedenti che presentano una propensione maggiore alla costituzione di nuclei famigliari più numerosi ed un maggior tasso di natalità.

Relazione del Documento di Piano - 42 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

La composizione della popolazione residente, suddivisa per classi di età è la seguente:

Da 15 a Da 30 a Da 50 a Comune Da 0 a 14 Oltre 65 Totale 29 49 64 282 265 594 263 205 1.609 119 221 393 262 294 1.289 Certosa di Pavia 439 547 1.100 638 596 3.320 339 393 782 368 263 2.145 257 356 672 352 286 1.923 423 612 1.085 700 576 3.396 San Martino Siccomario 598 833 1.689 1.072 863 5.055 Sant'Alessio con Vialone 47 71 124 69 61 372 Travacò Siccomario 456 587 1.134 802 601 3.580 Valle Salimbene 176 234 475 274 194 1.353 Totale 3.136 4.119 8.048 4.800 3.939 24.042 Totale Provincia di Pavia 55.835 78.063 149.418 99.062 111.375 493.753 Figura 30 Composizione della popolazione residente nei comuni dell'ambito - valori assoluti (ISTAT 2001)

In termini percentuali, per facilitare il raffronto la situazione al 2001 è la seguente:

Da 15 a Da 30 a Da 50 a Da 0 a 14 Oltre 65 Totale 29 49 64 Borgarello 17,53 16,47 36,92 16,35 12,74 100,00 Carbonara al Ticino 9,23 17,15 30,49 20,33 22,81 100,00 Certosa di Pavia 13,22 16,48 33,13 19,22 17,95 100,00 Cura Carpignano 15,80 18,32 36,46 17,16 12,26 100,00 Marcignago 13,36 18,51 34,95 18,30 14,87 100,00 San Genesio ed Uniti 12,46 18,02 31,95 20,61 16,96 100,00 San Martino Siccomario 11,83 16,48 33,41 21,21 17,07 100,00 Sant'Alessio con Vialone 12,63 19,09 33,33 18,55 16,40 100,00 Travacò Siccomario 12,74 16,40 31,68 22,40 16,79 100,00 Valle Salimbene 13,01 17,29 35,11 20,25 14,34 100,00 Totale ambito 13,04 17,13 33,47 19,97 16,38 100,00 Totale 11,31 15,81 30,26 20,06 22,56 100,00 Figura 31 Composizione della popolazione residente nei comuni dell'ambito - valori percentuali (ISTAT 2001)

Il dato riportato, in Figura 31 Composizione della popolazione residente nei comuni dell'ambito - valori percentuali e nel successivo grafico di Figura 32 Classi di età (raggruppamento sintetico) nei comuni dell'ambito - valori percentuali, mostra che il comune di San Martino Siccomario si colloca verso gli ultimi posti nell’ambito di comparazione per la componente di popolazione al di sotto dei 30 anni, con una percentuale rispetto al totale della popolazione del 28,31%, inferiore di quasi 3 punti rispetto alla media del comparto stesso (30,18%) e di quasi 1punto e 20 superiore rispetto alla media provinciale (27,12%).

Relazione del Documento di Piano - 43 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Composizione della popolazione residente per classi di età - valori percentuali (2001)

100%

90%

80%

70%

60%

50% Oltre i 65 40% Da 30 a 64 Fino a 29 30%

20%

10%

0% Borgarello Uniti Siccomario Marcignago Vialone San Martino San Totale ambito Totale comparazione San Genesio ed Genesio San Totale Provincia Totale Valle Salimbene Valle Sant'Alessio con Sant'Alessio Certosa di Pavia di Certosa Cura Carpignano Cura Carbonara al Ticino al Carbonara Travacò Siccomario Travacò

Figura 32 Classi di età (raggruppamento sintetico) nei comuni dell'ambito - valori percentuali (ISTAT 2001)

Anche qui l’aggiornamento al 2011 conferma una ripartizione sostanzialmente identica delle classi d’età del 2001, con un ulteriore incremento della classe più anziana (oltre 66 anni), a discapito di quella dei giovani (da 15 a 29 anni).

CLASSI D'ETA' 0 - 14 % 15 - 29 % 30 - 65 % 66 - 100 % TOT 668 11,3% 800 13,6% 3.228 54,8% 1.199 20,3% 5.895 Figura 33 Popolazione per classi d’età (fonte: dati comunali)

4.2.2 IL SISTEMA ECONOMICO I dati dei censimenti ufficiali delle Imprese e dei servizi (1991, 1996 e 2001) registrano per i comuni dell’ambito di comparazione la seguente situazione rispetto alle unità locali (imprese):

Relazione del Documento di Piano - 44 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Unità locali COMUNI 1991 1996 2001 Borgarello 34 43 64 Carbonara al Ticino 65 80 85 Certosa di Pavia 189 181 211 Cura Carpignano 135 179 253 Marcignago 54 72 78 San Genesio ed Uniti 129 155 186 San Martino Siccomario 272 433 514 Sant'Alessio con Vialone 15 19 23 Travacò Siccomario 144 164 185 Valle Salimbene 75 83 92 Totale ambito 3.103 3.405 3.692 Totale Provincia Pavia 31.015 33.950 36.930 Figura 34 Unità locali nell'ambito di comparazione (ISTAT)

In termini quantitativi assoluti San Martino Siccomario evidenzia il valore più elevato nell’ambito; si nota inoltre anche un elevato incremento (quasi il 100% nell’arco di un decennio), a fronte di valori statici o di incrementi assai più modesti, sia sul piano dei valori assoluti, sia su quello del raffronto relativo (valori %) Una situazione analoga, se non addirittura più marcata si manifesta per quanto attiene agli addetti:

Addetti COMUNI 1991 1996 2001 Borgarello 63 77 116 Carbonara al Ticino 335 320 274 Certosa di Pavia 489 493 639 Cura Carpignano 667 1.005 1.371 Marcignago 117 121 128 San Genesio ed Uniti 389 430 518 San Martino Siccomario 1.709 1.795 2.402 Sant'Alessio con Vialone 35 28 48 Travacò' Siccomario 557 479 445 Valle Salimbene 359 335 442 Totale ambito 6.711 7.079 8.384 Totale Provincia Pavia 122.219 119.733 126.238 Figura 35 Addetti nell'ambito di comparazione (ISTAT)

Valutati in termini di incremento percentuale i dati della tabella di figura 25 mostrano un discreto valore incrementale per quanto attiene San Martino, che si colloca ben al di sopra (quasi al doppio) del valore medio dell’ambito di comparazione, che di per sé ha un valore più che triplo nell’ultimo periodo considerato (1996/2001) rispetto al dato provinciale.

Relazione del Documento di Piano - 45 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Incrementi percentuali addetti COMUNI 1991/1996 1996/2001 Borgarello 22,22 50,65 Carbonara al Ticino -4,48 -14,38 Certosa di Pavia 0,82 29,61 Cura Carpignano 50,67 36,42 Marcignago 3,42 5,79 San Genesio ed Uniti 10,54 20,47 San Martino Siccomario 5,03 33,82 Sant'Alessio con Vialone -20,00 71,43 Travacò' Siccomario -14,00 -7,10 Valle Salimbene -6,69 31,94 Totale ambito 5,48 18,43 Totale Provincia Pavia -2,03 5,43 Figura 36 incremento degli addetti nell'ambito di comparazione - valori percentuali (ISTAT)

Per quanto attiene al patrimonio abitativo si possono individuare alcuni dati caratterizzanti il comparto esaminato dalle risultanze del censimento ISTAT 2001. Quanto all’epoca di costruzione il dato censuario mostra la seguente situazione:

Epoca di costruzione COMUNI Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dopo il Totale 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 1991 Borgarello 50 43 68 99 41 72 260 633 Carbonara al Ticino 34 76 107 113 111 78 102 621 Certosa di Pavia 189 130 302 198 137 203 253 1412 Cura Carpignano 67 62 42 61 138 108 376 854 Marcignago 153 86 87 110 133 35 237 841 San Genesio ed Uniti 184 67 126 106 304 229 306 1322 San Martino Siccomario 212 165 173 386 714 328 313 2291 Sant'Alessio con Vialone 23 29 18 21 13 24 20 148 Travacò Siccomario 192 129 88 181 447 318 118 1473 Valle Salimbene 29 24 101 62 132 116 82 546 Totale ambito 1133 811 1112 1337 2170 1511 2067 10141 Totale provincia Pavia 44551 33811 41459 48416 35109 20161 20961 244468 Figura 37 Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001

Una valutazione del dato in termini di composizione percentuale delle abitazioni di costruzione più recente (dal 1982 in avanti) restituisce la seguente situazione:

Relazione del Documento di Piano - 46 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

VALORI COMUNI N° % Borgarello 332 52,45 Carbonara al Ticino 180 28,99 Certosa di Pavia 456 32,29 Cura Carpignano 484 56,67 Marcignago 272 32,34 San Genesio ed Uniti 535 40,47 San Martino Siccomario 641 27,98 Sant'Alessio con Vialone 44 29,73 Travacò Siccomario 436 29,60 Valle Salimbene 198 36,26 Totale ambito 3578 35,28 Totale provincia 41122 16,82 Figura 38 Abitazioni costruite dopo il 1982 - valori assoluti e percentuali

La posizione di San Martino mostra un patrimonio residenziale con un limitato tasso di rinnovamento in epoca relativamente recente (poco meno del 28%), certamente superiore al valore medio provinciale, ma nettamente inferiore al valore medio del comparto di riferimento assunto come d’altra parte emerge anche dall’analisi dello sviluppo del territorio urbanizzato contenuto nel § 4.1. La quantità di abitazioni occupate da residenti sul totale di abitazioni occupate mostra una collocazione di San Martino Siccomario su valori percentuali inferiori, ma prossimi alla media dell’ambito di comparazione (93,54% rispetto al 94,87%); d’altra parte è agevole constatare che i valori percentuali più bassi di tale dato (e quindi quelli che evidenziano una maggior incidenza delle occupazioni di abitazioni da parte di non residenti) coincidono in via di massima con i comuni in cui il patrimonio residenziale è di più recente costruzione. Da notare anche il livello di occupazione relativamente basso come media dell’intera Provincia (86,06%) su cui pesa evidentemente la vocazione eminentemente turistica di altri ambiti, che non siano quello considerato.

Abitazioni COMUNI di cui occupate da residenti totale N* % Borgarello 633 621 98,10 Carbonara al Ticino 621 543 87,44 Certosa di Pavia 1412 1366 96,74 Cura Carpignano 854 796 93,21 Marcignago 841 802 95,36 San Genesio ed Uniti 1322 1285 97,20 San Martino Siccomario 2291 2143 93,54 Sant'Alessio con Vialone 148 137 92,57 Travacò Siccomario 1473 1419 96,33 Valle Salimbene 546 509 93,22 Totale ambito 10141 9621 94,87 Totale provincia 244468 210395 86,06 Figura 39 Abitazioni occupate da residenti sul totale di abitazioni occupate (2001)

Relazione del Documento di Piano - 47 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

100,00

98,00

96,00

94,00

92,00

90,00

88,00

86,00

84,00

82,00

80,00 Borgarello Siccomario Marcignago Vialone San Martino San Totale ambito Totale Totale provincia Totale Valle Salimbene Valle Sant'Alessio con Sant'Alessio Certosa di Pavia di Certosa Cura Carpignano Cura Carbonara al Ticino al Carbonara Travacò Siccomario Travacò San Genesio ed Uniti ed Genesio San Figura 40 Abitazioni occupate da residenti sul totale di abitazioni occupate - valori percentuali (2001)

Quanto alla composizione degli alloggi San Martino mostra un lieve di scostamento dai valori medi dell’ambito: maggiore è la percentuale di alloggi di taglio medio (da 3 a 4 stanze) rispetto al valore di ambito ed anche rispetto a quello provinciale; ancora maggiore quello relativo ad alloggi di taglio piccolo (fino a 2 stanze) ma quasi allineato a quello provinciale mentre risulta inferiore al valore medio di ambito e provinciale per il taglio superiore (5 e più stanze):

Numero di stanze COMUNI valori assoluti valori percentuali fino a2 da 3 a 4 5 e più fino a2 da 3 a 4 5 e più Borgarello 58 304 259 9,34 48,95 41,71 Carbonara al Ticino 41 293 209 7,55 53,96 38,49 Certosa di Pavia 140 807 419 10,25 59,08 30,67 Cura Carpignano 37 397 362 4,65 49,87 45,48 Marcignago 97 492 213 12,09 61,35 26,56 San Genesio ed Uniti 104 607 574 8,09 47,24 44,67 San Martino Siccomario 224 1323 596 10,45 61,74 27,81 Sant'Alessio con Vialone 3 78 56 2,19 56,93 40,88 Travacò Siccomario 100 747 572 7,05 52,64 40,31 Valle Salimbene 41 277 191 8,06 54,42 37,52 Totale ambito 845 5325 3451 8,78 55,35 35,87 Totale provincia 22416 117692 70287 10,65 55,94 33,41 Figura 41 Numero di stanze per alloggio - valori assoluti e percentuali (2001)

La comparazione tra i comuni dell’ambito si evidenzia nella rappresentazione grafica della seguente figura 31.

Relazione del Documento di Piano - 48 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

NUMERO DI STANZE PER ALLOGGIO

San Genesio ed Uniti Marcignago San Martino Siccomario Cura Carpignano Sant'Alessio con Vialone Certosa di Pavia Travacò Siccomario Carbonara al Ticino Valle Salimbene Borgarello

fino a2 da 3 a 4 5 e più

Figura 42 Numero di stanze per alloggio – comparazione tra i comuni sui valori percentuali (2001)

Relazione del Documento di Piano - 49 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

4.2.1 La rete commerciale Qualche considerazione specifica merita il settore dell’attività commerciale; tra le attività economiche è quella infatti che attualmente può produrre effetti diretti in termini di tensioni trasformative del territorio, soprattutto in relazione all’insediamento di esercizi di media e grande superficie di vendita. I dati specifici di San Martino Siccomario per questo settore economico sono ampiamente trattati nello studio per l’«Adeguamento degli strumenti urbanistici comunali alle disposizioni di cui al Regolamento Regionale 3/00» già adottato dal Comune con deliberazione C.C. 19 marzo 2001, n. 29. Qui tuttavia vengono richiamate alcune considerazioni fondate sui dati dell’Osservatorio regionale per il Commercio e riferiti ai Comuni dell’ambito definito. La situazione di seguito evidenziata riguarda gli esercizi di vicinato al 2005 e al 2011:

Numero esercizi Superficie esercizi Comune alimentari non alimentari misti alimentari non alimentari misti BORGARELLO 2 2 1 113 102 150 CARBONARA AL TICINO 3 4 1 182 225 30 CERTOSA DI PAVIA 7 25 - 428 3.197 - CURA CARPIGNANO 4 15 3 159 971 164 MARCIGNAGO 2 6 3 74 261 345 SAN GENESIO ED UNITI 3 6 6 81 434 232 SAN MARTINO SICCOMARIO 7 35 3 253 2.109 103 SANT'ALESSIO CON VIALONE - 1 - - 96 - TRAVACO' SICCOMARIO 1 4 2 130 290 250 VALLE SALIMBENE - - 1 - - 25 TOTALE AMBITO 29 98 20 1.420 7.685 1.299 Figura 43 Esercizi di vicinato (Osservatorio Regionale per il Commercio 30-06-2005)

Numero esercizi Superfici esercizi

Comune alimentari non alimentari misti alimentari non alimentari misti

BORGARELLO 1 4 3 40 218 215 CARBONARA AL TICINO 3 5 1 213 421 30 CERTOSA DI PAVIA 7 25 - 428 3.197 - CURA CARPIGNANO 4 17 4 170 1.122 264 MARCIGNAGO 2 7 3 74 290 345 SAN GENESIO ED UNITI 3 6 6 81 434 232

SAN MARTINO SICCOMARIO 4 44 - 179 3.616 -

SANT'ALESSIO CON VIALONE - 1 1 - 96 22 TRAVACO' SICCOMARIO 1 7 1 98 251 1 VALLE SALIMBENE - 1 1 - 140 25 TOTALE AMBITO 25 117 20 1.283 9.785 1.134 Figura 44 Esercizi di vicinato (Osservatorio Regionale per il Commercio 30-06-2011)

Come evidenzia la tabella di confronto fra la situazione del 2005 e quella del 2011, nel caso degli esercizi alimentari il loro numero resta uguale o diminuisce in tutto l’ambito di comparazione; sale quasi ovunque il numero dei non alimentari; ed ha il segno negativo il numero degli esercizi a merceologia mista, a San Martino e a Travacò Siccomario, mentre sale a Borgarello e a Cura Carpignano.

Relazione del Documento di Piano - 50 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Differenze n. esercizi Differenze sup. esercizi Comune non alimentari non alimentari misti alimentari misti alimentari BORGARELLO - 1 2 2 - 73 116 65 CARBONARA AL TICINO 1 31 196 - CERTOSA DI PAVIA - - CURA CARPIGNANO 2 1 11 151 100 MARCIGNAGO 1 - 29 - SAN GENESIO ED UNITI - - - SAN MARTINO SICCOMARIO - 3 9 - 3 - 74 1.507 - 103 SANT'ALESSIO CON VIALONE 1 - TRAVACO' SICCOMARIO 3 - 1 - 32 - 39 - 249 VALLE SALIMBENE 1 - TOTALE AMBITO - 4 19 - 137 2.100 - 165

Figura 45 Variazioni del numero di esercizi di vicinato e della relativa superficie fra il 2005 e il 2009 In termini di composizione percentuale delle superfici rispetto alle tre categorie di esercizi (alimentari, non alimentari e misti) la situazione è la seguente:

Figura 46 Suddivisione per settore merceologico delle superfici di vendita di vicinato (Osservatorio Regionale del Commercio 30-06-2011)

La modesta presenza in termini percentuali di esercizi “misti”, che nel comune di San Martino Siccomario era tra le minori dell’intero ambito nel 2005, sparisce del tutto nel 2011, così come si conferma e si amplia la presenza del “non alimentare”.

Relazione del Documento di Piano - 51 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

I dati relativi alla presenza di medie superfici di vendita confermano sostanzialmente il trend, dove l’incidenza delle superfici alimentari è bassa nel 2005 come nel 2011.

Sup. Sup. Sup. Comune N° alimentari non alimentari Totale SAN GENESIO ED UNITI 3 - 1.318 1.318 SAN MARTINO SICCOMARIO 25 2.909 13.708 16.617 Totale ambito 28 2.909 15.026 17.935 Figura 47 Esercizi di media superficie (Osservatorio Regionale per il Commercio 30-06-2005)

Sup. Sup. non Comune N° Sup. Totale alimentari alimentari

CERTOSA DI PAVIA 1 1.465 1.465 SAN GENESIO ED UNITI 3 - 1.501 1.501 SAN MARTINO SICCOMARIO 29 2.734 16.419 19.153 Totale ambito 33 2.734 19.385 22.119 Figura 48 Esercizi di media superficie (Osservatorio Regionale per il Commercio 30-06-2011)

Figura 49 Suddivisione per settore merceologico delle superfici di vendita delle MSV (Osservatorio Regionale del Commercio 30-06-2011) Il confronto fra le due annualità segna un aumento del numero e delle superfici di medie superfici di vendita nell’area, con una diminuzione di superfici alimentari in San Martino.

Confronto 2005 - 2011 Sup. Sup. non Sup. Comune N° alimentari alimentari Totale

CERTOSA DI PAVIA 1 0 1.465 1.465 SAN GENESIO ED UNITI 0 0 183 183 SAN MARTINO SICCOMARIO 4 -175 2.711 2.536 Totale ambito 5 -175 4.359 4.184 Figura 50 Variazioni del numero di MSV e della relativa superficie fra il 2005 e il 2009

Relazione del Documento di Piano - 52 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

La quasi totalità delle medie superfici di vendita presenti nell’ambito è comunque collocata nel territorio comunale di San Martino Siccomario; ciò è in evidente connessione con la presenza di un centro commerciale di dimensioni considerevoli e con la presenza di due tracciati viari (la S.S. 35 e la S.P. per Mortara) che costituiscono un supporto di accessibilità e di flussi di potenziali utenti, tali da attrarre lungo queste direttrici gli esercizi di questo tipo. In sede di comparazione va evidenziato come la porzione di strada S.S. 35 che collega San Martino a Pavia costituisce essa stessa un asse connotato da forti presenze di punti commerciali di varia dimensione e merceologia. L’esame dei dati relativi agli esercizi di grande superficie di vendita mostra poi la conferma della situazione di eccezionale concentrazione nel Comune di San Martino Siccomario.

Sup. Sup. Sup. C.C. Titolare Indirizzo non alimentari Totale alimentari

NO FULL MODA TICINO SPA Via Togliatti - 5.700 5.700

SI IMMOBILIARE BENNET SPA Strada Provinciale Per Mortara 3 5.800 6.325 12.125

NO ZERBIMARK SPA Via Piemonte, 18/20 2.505 - 2.505 8.305 12.025 20.330 Figura 51 Esercizi di grande superficie (Osservatorio Regionale per il Commercio 30-06-2005)

Figura 52 La localizzazione degli esercizi di grande superficie nell'intorno del Comune di San Martino Siccomario (Oss. Regionale del commercio 2005)

Relazione del Documento di Piano - 53 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Sup. Sup. non Sup. COMUNE C.C. Titolare Indirizzo alimentari alimentari totale

PROGETTO BORGARELLO SI Via Strada Statale N.35 2.500 12.450 14.950 COMMERCIALE S.R.L. FULL MODA TICINO Via 8 Marzo 11 0 5.700 5.700 NO S.P.A ZERBIMARK SPA Via Piemonte, 18/20 2.015 490 2.505 S. MARTINO SI SICCOMARIO IMMOBILIARE BENNET Strada Provinciale Per 5.800 6.325 12.125 NO S.P.A Mortara 3 TOTALE 7.815 12.515 20.330 TOTALE AMBITO 10.315 24.965 35.280 Figura 53 Esercizi di grande superficie (Osservatorio Regionale per il Commercio 30-06-2011)

Come mostra la tabella sopra riportata le uniche grandi superfici di vendita dell’intero ambito erano, fino alla soglia del 2005, quelle presenti sul territorio comunale di San Martino Siccomario. Nei dati del 2011 compare ora anche il centro commerciale di Borgarello.

L’analisi generale qui condotta sul settore commerciale (per i dati di maggior dettaglio si veda lo studio per l’adeguamento al D.Lgs. 114/98 del P.G.T.) lascia intendere come questo sia uno dei settori più vivaci e con evidenti ricadute di tipo sociale ed economico sulla realtà comunale.

Relazione del Documento di Piano - 54 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

4.2.3 Trasporti pubblici Il Comune di San Martino Siccomario è servito da una rete di collegamento servita da autobus, con una discreta articolazione sul fronte delle linee, ma con una scarsa offerta sul fronte della cadenza delle corse. Il concessionario, la società LINE - Servizi per la Mobilità S.p.A., gestisce il servizio di trasporto pubblico locale, che si articola su linee (indicate in rosso) che effettuano fermate sul territorio comunale.

Figura 54 Le autolinee che svolgono trasporto pubblico, con fermate a San Martino Siccomario. Tra queste tuttavia le due principali, per numero di fermate in territorio comunale e perché fanno capo a Milano, sono certamente la 1A (cioè la 1 con prolungamento a S. Martino), la 1B, la 1C e la 22.

Relazione del Documento di Piano - 55 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Figura 55 Il percorso e le fermate delle linee tra Pavia e San Martino Siccomario

4.3 PIANI DI SETTORE

4.3.1 Piano commerciale comunale Il piano settoriale del commercio per l’Adeguamento degli strumenti urbanistici comunali alle disposizioni di cui al R.R. 3/2000 assunto con deliberazione di Consiglio Comunale del 19 marzo 2001, n 29, è stato adeguato alla normativa vigente ed è stato approvato contestualmente al PGT del 2009 La normativa di attuazione ivi indicata è stata già recepita nel precedente PGT e riconfermata nella presente variante, quale disciplina relativa alle funzioni commerciali, con particolare riguardo alle disposizioni di competenza comunale per la partecipazione al procedimento autorizzativo delle grandi strutture di vendita e per il rilascio delle autorizzazioni di quelle medie.

4.3.2 Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo L’Amministrazione ha affidato l’incarico per la redazione del P.U.G.S.S., ai sensi della l.r 11 marzo 2005, n.12.

4.3.3 Indagini geologiche ed idrogeologiche Lo studio geologico predisposto sulla base delle normative vigenti è stato approvato congiuntamente al PGT del 2009. Gli elementi principali di tale studio, verificati e recepiti all’interno del precedente Piano, sono stati successivamente verificati per la redazione della presente variante.

4.3.4 Carta di zonizzazione acustica Lo studio di zonizzazione acustico è stato approvato con la conclusione della redazione del precedente PGT.

Relazione del Documento di Piano - 56 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

4.3.5 Analisi del traffico veicolare È stata condotta una specifica indagine sul traffico veicolare e le problematiche connesse. Lo studio, a cura di TRM Engineering, ha proceduto ad una classificazione funzionale delle strade esistenti, all’individuazione dei centri di attrazione dei flussi veicolari; ha poi analizzato l’esistente sotto il profilo morfologico e di continuità ciclo pedonale. A queste analisi sono state affiancate quelle relative all’offerta di sosta e del trasporto pubblico. Sono stati inoltre evidenziati i punti che determinano situazioni potenzialmente pericolose È emersa la necessità di interventi di modifica della circolazione in alcuni tratti anche a causa dell’esiguità delle sezioni stradali esistenti.

Figura 56 Rilievo della morfologia delle strade urbane

Un problema particolare emerso è quello della mancanza di continuità pedonale e ciclabile essendo alcune aree del tutto prive o dotate di inadeguati sistemi di protezione pedonale (marciapiedi). Sotto questo stesso profilo è emersa la necessità di una riqualificazione di Via Roma: la realizzazione di una nuova piazza lungo questa strada sarebbe utile sia sotto il profilo viabilistico, sia sotto quello non meno importante della creazione di un luogo della socialità. I punti di potenziale pericolo segnalati dallo studio sono: Relazione del Documento di Piano - 57 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

1. Intersezione tra v. Piemonte e v. Turati; 2, Intersezione tra v. Po’ e v. Gravellone; 3. Intersezione tra v. Roma e v. Togliatti; 4. Intersezione tra v. Madonna e SS 35; Viene inoltre segnalata la necessità di aggiungere sistematicamente passaggi pedonali su sede viaria ove attualmente non esistenti.

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5. IL TERRITORIO NON EDIFICATO Come si è già più volte messo in evidenza, grande parte del territorio comunale è caratterizzata dalla presenza di terreni impiegati a scopo agricolo. In termini quantitativi essi occupano il 45,87% dell’intero territorio comunale, ponendo San Martino Siccomario al penultimo posto dell’ambito di comparazione per estensione relativa del territorio agricolo ma al terzo posto per valore assoluto (1.431 ha), con un peso pari allo 0,36% sull’intera superficie agricola della provincia di Pavia.

Territorio Incidenza COMUNI SAU comunale % Borgarello 483 239,81 49,65 Carbonara al Ticino 1465 1111,41 75,86 Certosa di Pavia 1071 777,72 72,62 Cura Carpignano 1068 816,48 76,45 Marcignago 1013 757,26 74,75 San Genesio ed Uniti 899 809,67 90,06 San Martino Siccomario 1431 656,34 45,87 Sant'Alessio con Vialone 656 534,48 81,48 Travaco' Siccomario 1507 441,63 29,31 Valle Salimbene 708 376,65 53,20

Di questa rilevante presenza si occupa, come si è già avuto modo di esporre lo strumento di pianificazione del Parco Lombardo della Valle del Ticino. In questa porzione di territorio è anche compresa la superficie, interna al Parco, della Zona di Protezione Speciale (ZPS), ai sensi del decreto del Ministero dell’Ambiente del 25 marzo 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 168 del 21 luglio 2005, con il quale è stato pubblicato l’elenco delle ZPS classificate (DGR 7/15648 del 15 dicembre 2003). La ZPS definisce il più vasto ambito fluviale europeo protetto.

Alla ZPS così definita si applicano obbligatoriamente le procedure di valutazione di incidenza dei progetti, secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 4 agosto 2011 n. 12 di modifica della legge 86/83 e dal la disciplina di cui agli allegati B, C e D alla d.g.r. 14106/03, prevedendo in particolare che le funzioni regionali vengano svolte dalla Direzione Generale Agricoltura. I filari di alberi lungo il reticolo delle strade agricole, i canali ed i corsi d’acqua superficiali ad uso irriguo, normale complemento dei campi coltivati, costituiscono la trama essenziale e gli aspetti più evidenti del sistema ambientale di San Martino Siccomario.

Relazione del Documento di Piano - 59 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Figura 57 Il reticolo idrografico principale

Le cascine, di cui la maggior parte ancora in uso sono l’altro elemento distintivo del territorio non urbanizzato, pur sempre collegato con l’uso agricolo dominante. Il Repertorio dei beni storici e ambientali, parte integrante del Piano delle Regole, contiene una ricognizione puntuale del livello di utilizzo di queste strutture rurali, oltre che gli elementi di interesse dal punto di vista storico e architettonico.

Relazione del Documento di Piano - 60 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Figura 58 Le Cascine di San Martino Siccomario

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6. OBIETTIVI DI SVILUPPO

6.1 SINTESI DELLE CRITICITÀ Le analisi contenute negli elaborati grafici del PGT hanno messo in luce la presenza sul territorio di alcuni elementi che costituiscono senza dubbio fattori di condizionamento agli insediamenti. Questi elementi, che sono rappresentati nella Tav. A17, possono essere così sintetizzati.

6.1.1 Acque La presenza di numerosi corsi d’acqua sul territorio e soprattutto la vicinanza ai due fiumi, Ticino e Po, inducono senza dubbio elementi di rischio per quanto riguarda i fenomeni connessi alle piene. Il Piano della Protezione Civile indica areali dove nel passato si sono verificate esondazioni e dove le caratteristiche morfologiche dei siti lasciano presumere la probabilità del ripetersi in futuro di fenomeni analoghi.

6.1.2 Infrastrutture lineari Tutte le infrastrutture lineari presentano in maggiore o minor misura delle criticità rispetto al territorio che attraversano:

• Elettrodotti; con la necessità di aree di inedificabilità all’interno della zona di proiezione al suolo lungo il tracciato e zone di irraggiamento di campi elettromagnetici.

• Gasdotti; con la necessaria area di rispetto sui due fianchi del percorso.

• Viabilità; presente con percorsi di veloce scorrimento e di grandi flussi di traffico sul territorio: la tangenziale di Pavia, la S.S. 35, la prevista autostrada Broni-Mortara. Alla rete viaria sono riconducibili criticità varie, dall’effetto barriera, riscontrabile soprattutto con la tipologia delle strade a scorrimento veloce, che non prevedono necessariamente attraversamenti e dividono quindi il territorio con il loro tracciato, agli effetti di inquinamento da emissioni di gas di scarico e rumore, agli effetti di degrado paesistico ed ambientale, legati all’impatto proprio dell’opera, agli effetti indotti sulle aree marginali ed alle necessità di approvvigionamento dei materiali (cave di prestito).

• Ferrovie; sono presenti sul territorio due linee ferroviarie (Milano Pavia Genova e Pavia Alessandria) che si biforcano proprio al confine nord del Comune di San Martino Siccomario e ne attraversano da nord a sud l’intero territorio; ad esse sono associate criticità analoghe a quelle indicate per la viabilità, con l’eccezione delle emissioni di inquinanti legati ai gas di combustione.

• Asse viario extraurbano; i fronti edificati lungo il Viale Turati si sono sviluppati in assenza di una visione complessiva e attraverso la giustapposizione di interventi completamente slegati tra di loro sia sotto il profilo tipologico, sia sotto quello degli allineamenti e delle sistemazioni esterne (degli edifici e delle aree di pertinenza); il risultato è una sensazione di disordine e di casualità che riduce sensibilmente l’attrattività di una porzione di città caratterizzata per contro da elementi di potenziale grande richiamo.

6.1.3 Elementi puntuali o su aree circoscritte Il PTCP della Provincia di Pavia indica sul territorio comunale tre aree a rischio di rinvenimenti archeologici (si veda Tav. A3). Questa indicazione è a titolo cautelativo e si traduce nella necessità di attenzione al momento di realizzazione di scavi, con preavviso alla competente Sovrintendenza, per verificare che nello scavo non vengano distrutti eventuali reperti di interesse archeologico che, sulla base di indizi o precedenti ritrovamenti potrebbero essere in sito. Sul territorio comunale è localizzata una azienda farmaceutica che ha presentato una dichiarazione semplificata (art. 5.3 – 334/99) relativa al rischio industriale (RIR); ciò significa che il rischio è circoscritto al perimetro interno dell’azienda; è tuttavia evidente che, sia pur a titolo

Relazione del Documento di Piano - 62 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio prudenziale, questa localizzazione rappresenta un elemento di criticità e condiziona le localizzazioni al suo intorno.

6.2 SINTESI DELLE OPPORTUNITÀ Accanto agli elementi di criticità sinteticamente riassunti nel paragrafo precedente sono tuttavia stati evidenziati anche elementi positivi che rappresentano risorse ed opportunità per lo sviluppo degli insediamenti e delle attività economiche. Va in primo luogo richiamata l’elevata qualità del territorio agricolo del Comune: in particolare tale qualità estetica caratterizza l’ampia fascia compresa tra l’abitato e la tangenziale di Pavia (verso ovest). In aggiunta, e sempre in attinenza con gli elementi di qualità ambientale, va segnalata la permanenza di aree boscate di significativa estensione, quali il Bosco Negri ad ovest dell’abitato presso il corso del Ticino, il boschetto a margine della rotonda a conclusione del viale Turati (a sud dell’abitato) e da ultimo, pur all’esterno del territorio comunale ma comunque assai prossimo, il grande bosco di pianura verso la confluenza tra Ticino e Po. Un ulteriore elemento di opportunità è certamente rappresentato dall’asse extraurbano di Viale Turati che, se opportunamente riqualificato, rappresenta un grande fattore di richiamo e di possibile espansione delle attività economiche commerciali. Non ultima va ricordata la presenza della via Francigena, che attraversa l’abitato stesso di San Martino Siccomario e che è oggetto di attenzione e di promozione come percorso culturale e turistico della Lombardia.

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7. LE STRATEGIE DEL PIANO

Come già illustrato al capitolo relativo agli obiettivi e alle attese dell’Amministrazione nella redazione del nuovo PGT, il nuovo piano, nello sviluppare le proprie strategie, ha fatto riferimento agli aspetti più significativi della realtà territoriale del comune, quali la grande qualità ambientale del territorio, segnato dal percorso del fiume Ticino e dal suo Parco, la ricchezza anche paesistica dell’agricoltura, l’assetto infrastrutturale e l’organizzazione commerciale che determinano una serie di potenzialità, già in buona parte considerate dal PGT. Come esemplificato nell’immagine che segue, il tema che ha accompagnato la variante come il PGT originario, riguarda la capacità di rapportarsi con il sistema territoriale in esame, tenendo in considerazione l’esigenza di tutela delle invarianti naturali e di valorizzazione della componente agricola e del paesaggio e, naturalmente, quello dell’integrazione con i sistemi urbano ed infrastrutturale, con progetti finalizzati a migliorare la qualità urbana risolvendo le criticità esistenti.

Figura 59 Potenzialità del sistema urbano

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Le strategie del Piano sono dunque pensate con l’obiettivo di migliorare le performance del sistema complessivo, urbano e ambientale, lavorando nello specifico sul sistema commerciale come possibile opportunità di miglioramento. Di seguito sono illustrati i temi intorno ai quali sono state incentrate le principali azioni, con una rendicontazione complessiva delle quantità del Piano, nei termini residenziali, terziario/commerciali produttivi e a servizi.

Identità e qualità ambientale Gli elementi ancora presenti sul territorio che si richiamano alla sua storia rischiano di essere cancellati o resi irriconoscibili da sviluppi che non ne tengano adeguatamente conto: questa perdita sarebbe particolarmente grave, perché a quegli elementi è legata indissolubilmente l’identità dell’insediamento e dei suoi abitanti e la perdita di identità, per una comunità civile, corrisponde inevitabilmente ad un processo di decadenza. Il PGT dunque, dopo aver individuato alcuni di questi testimoni della storia territoriale, ne propone la valorizzazione. L’antico tracciato stradale principale passava all’interno dell’abitato. Al suo ingresso, appena passato il Gravellone, passava il confine di stato. La nuova strada extraurbana attraversa ora questo “segno” (il Gravellone) senza alcuna marcatura, quasi ignorando anche la delimitazione amministrativa tra il territorio di Pavia e quello di San Martino Siccomario. Il PGT indica l’opportunità di marcare con un segno urbano visibile (cippo kilometrico, bandiere, passerelle pedonali affiancate al ponte veicolare) questo punto significativo. Poco oltre il confine comunale, a sud di Pavia, all’interno dell’abitato, l’incrocio è stato recentemente riqualificato proprio in corrispondenza del punto dove la via Francigena, provenendo da Pavia in direzione da nord a sud, dopo aver attraversato “l’isola” di Borgo Ticino cambia direzione e, puntando ad ovest, si dirige a Carbonara Ticino: anche questo punto, che nell’abitato riceve un’adeguata enfasi, sulla vicina strada extraurbana si percepisce come un qualsiasi incrocio. Anche qui si propone la collocazione di un opportuno segno urbano che metta in rilievo il passaggio di questa importante via culturale che è rappresentata della via Francigena. Un elemento invece di origine naturale saldamente legato alla storia del territorio è l’ansa della Rotta, paleoalveo del Ticino e segno territoriale ancora marcatamente visibile. In questa zona il PGT indica la possibilità di creare un Parco Agricolo. Il parco agricolo, per le sue caratteristiche di estensione territoriale e per la particolare collocazione che “abbraccia” la parte est dell’insediamento urbano fino alla roggia Rotta, e la parte sud dell’edificato fino alla Roggia Grande, definisce l’ambito che costituisce il naturale centro di ampliamento delle potenzialità naturalistiche e ecologiche a livello territoriale.

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Figura 60 Rete ecologica prevista La zona sopra definita, racchiude in modo significativo le caratteristiche salienti del territorio del Parco: vaste distese coltivate, edifici rurali ben individuabili e con discreta conservazione. Oltre a ciò è collocata a est del comune verso l’ansa naturale del Ticino e del Po ed ha dunque tutte le caratteristiche per proporsi come riconoscibile accesso al territorio più ampio del Siccomario. In quest’area il PGT prevede la riqualificazione delle aree di frangia tra l’edificato e il paesaggio agrario, interventi diffusi ma circoscritti di forestazione, sistemazione e riqualificazione del reticolo delle strade campestri e del reticolo idrico, percorsi ciclopedonali anche con funzione di “corridoi ecologici”, locali potenziamento degli equipaggiamenti vegetali (siepi, filari spondali, filari). Le risorse a disposizione in prima analisi possono essere derivate da opere di compensazione da concordare con l’autostrada Broni-Mortara. Si è già rilevato, infatti, come criticità territoriale, la presenza di infrastrutture con effetto barriera, generalmente con direzione nord/sud. Ne consegue una rilevante difficoltà ai collegamenti trasversali, est/ovest, soprattutto per quanto riguarda la fauna, condizioni, queste, che attribuiscono particolare importanza all’idea di compensazione di una nuova infrastruttura stradale. Per quanto concerne la porzione ad ovest ed a sud dell’abitato, il sistema ambientale collocato tra la tangenziale di Pavia (ad ovest) e la S.S. 35 (ad est) racchiude i più elevati valori paesistico ambientali del territorio comunale: ai suoi apici a nord è collocato il bosco Negri ed a sud un boschetto, proprio alla congiunzione della tangenziale e della statale. Per garantire continuità, non solo fisica, ma anche di conservazione e di ricchezza sotto il profilo della biodiversità, il PGT prevede la realizzazione di un corridoio ecologico di collegamento tra questa parte del territorio e quella che si estende tra l’abitato e la foresta di pianura di Travacò Siccomario. Il corridoio può essere orientativamente previsto con una dimensione di 20 metri di profondità (cinque file di alberi), e per l’area del piccolo bosco il Piano dei Servizi ne prevede la destinazione a standard ambientale, allo scopo di realizzare un’area di proprietà pubblica a valenza ambientale per il miglioramento della qualità urbana e suburbana. Per la porzione settentrionale, dove l’edificazione ha ormai colmato quasi ogni vuoto, resta il passaggio di collegamento, che va sistematicamente salvaguardato, rappresentato dal corso del Gravellone, che collega il Bosco Negri alla Rotta.

Relazione del Documento di Piano - 66 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

La fase attuativa di questo progetto è definita nel Piano dei Servizi oltre che nella normativa del Documento di Piano, dove è stata vincolata la realizzazione di alcune aree alla realizzazione del corridoio ecologico.

Lo sviluppo della rete ciclopedonale Il rafforzamento del sistema verde deve inoltre essere accompagnato da una adeguata ciclopedonalità che ne consenta la fruizione. Sul territorio comunale esiste già un discreto sviluppo di percorsi ciclo pedonali; il Piano ne prevede il completamento in modo che essa colleghi tra loro i servizi esistenti e di progetto, il Bosco Negri, l’area agricola od ovest dell’abitato, il Lido di Pavia. Il Piano indica inoltre la necessità che, in direzione ovest, il sistema di collegamenti ciclopedonali utilizzi come asta principale il percorso della via Francigena (strada tra San Martino Siccomario e Carbonara Ticino) e dipartendosi da questo a pettine raggiunga poi capillarmente le mete opportune (cascine, punti di interesse). La lacuna sensibile è che tali percorsi non consentono di raggiungere Borgo Ticino e, attraverso quest’ultimo, Pavia, ma si interrompono sul confine comunale. Il PGT individua la necessità di attivare ogni azione di stimolo e pressione perché tale congiunzione venga realizzata, e consenta ai percorsi ciclopedonali nuovi ed esistenti di uscire dal confine comunale, per collegamenti di scala territoriale per gli spostamenti quotidiani e per la ciclabilità turistica. Per l’antico tracciato stradale verso Genova, che attraversa l’insediamento urbano, il PGT indica infine una politica di intervento di riqualificazione e di ridefinizione dei vuoti e dei pieni, degli spazi di uso pubblico (la piazza) e di quelli privati (gli edifici prospicienti la via principale); per realizzare ciò il PGT assegna al Comune un pacchetto di edificabilità aggiuntiva (residenziale e/o terziaria) che può essere realizzato lungo l’asse di Via Roma, da mettere in gioco a fronte di uno o più proposte di intervento ritenute interessanti, sia per dimensione, sia per collocazione, rispetto al conseguimento dell’obbiettivo specifico di questo progetto, e cioè il recupero di una identità urbana, ad esempio attraverso la realizzazione di uno spazio pubblico (piazza) di forte richiamo civile, o attraverso interventi sugli allineamenti degli edifici. Il pacchetto volumetrico a disposizione del Comune deve essere impiegato come incentivo per aumentare l’efficacia degli interventi proposti.

Completamento degli Assi Commerciali La formazione dell’asse commerciale lungo la S.S. 35 è avvenuta per stratificazioni temporali successive e con logiche di localizzazione di attività, non facilmente accettate all’interno della città, che tendevano a collocarsi appena fuori da essa, occupando progressivamente il lotto libero più prossimo ai suoi confini. Questo meccanismo insediativo ha generato caratteri formali di perifericità, non congrui rispetto alle reali potenzialità del territorio, la cui permanenza rischia di condizionare lo sviluppo delle potenzialità dell’asse, pur in presenza di un potente “magnete” , quale il centro commerciale. Il PGT del 2009 ha dedicato una parte importante delle sue analisi al tema del Commercio e in particolare ha svolto uno studio dettagliato sulla Via Turati (Allegato 1 del Piano dei Servizi), che insieme all’asse storico di via Roma costituiscono l’elemento centrale della dimensione commerciale cittadina. Le conclusioni delle analisi specialistiche relative al sistema commerciale individuano la possibilità di insediare lungo l’asse di via Turati nuove grandi strutture di vendita, che il precedente PGT ha stabilito di non localizzare fino a quando non fossero chiarite definitivamente le modifiche viabilistiche che interessano il comune ed in particolare fino alla definizione del nuovo sistema tangenziale di Pavia. Il PGT prevedeva pertanto solo due medie strutture, già compatibili con l’attuale assetto viabilistico. Oggi lo sblocco della situazione di attesa che si era determinata consente di ripensare ad un completamento di quanto già stabilito, compito affidato alla presente Variante voluta dall’Amministrazione.

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Il presente Piano individua pertanto nuove grandi strutture di vendita al posto delle medie previste dal precedente Piano, l’eliminazione delle porzioni residenziali all’interno di alcune aree a destinazione mista e la definizione di una serie di disposizioni normative contenute nel Piano delle Regole. Le nuove grandi strutture di vendita possono inoltre essere pensate in forma integrata alle strutture esistenti, ad esse complementari, andando incontro al manifestarsi dei nuovi format commerciali che negli ultimi due anni stanno emergendo, rispondendo alle esigenze delle nuove forme di consumo. Essi riguardano la contestuale offerta di commercio e servizi di uso pubblico nello stesso tempo, come ad esempio le strutture florovivaistiche in grado di realizzare spazi verdi e a parco, o i negozi sportivi che possono contestualmente offrire nuovi spazi per attrezzature sportive. L’asse di via Turati si presta alla realizzazione di questo obiettivo, ed è adeguato alla frammistione di grandi e medie strutture, o anche di piccoli esercizi per la ristorazione o lo svago, ma in quest’ultimo caso solo a seguito di una evidente ricomposizione degli spazi lungo l’asse viario. Questo tipo di strutturazione oltre tutto non andrebbe a gravare sul sistema urbano di San Martino, organizzato lungo la via Roma, come abbiamo visto separata dalla via Turati. Il processo di riorganizzazione dovrebbe però riguardare anche la morfologia e la tipologia degli edifici, tenendo conto che la campagna esistente ad Ovest della via è di grande valore paesistico e ambientale, ma poco valorizzata, perché definita urbanisticamente dall’esistenza di “retri” e cioè da spazi poco interessanti da vedere e dai quali non si ha l’opportunità di percepire l’intorno. L’affaccio di nuovi fronti sulla campagna rappresenta una occasione per valorizzare lo spazio agricolo e i suoi manufatti rurali, percepibili in maniera più armonica se l’architettura di contorno è in grado di rispettarne e valorizzarne l’insieme. Per tutte le realizzazioni commerciali, come per quelle residenziali, le norme del Piano prescrivono che una quota pari a 0,05 mq/mq sia realizzabile conseguendo particolari condizioni di qualità energetica, come illustrato nel successivo paragrafo sulle premialità.

Criteri premiali per le aree di trasformazione e perequazione per le aree a servizi Il Piano, per affidare alla realizzazione di nuovi edifici come alla ristrutturazione di quelli vecchi un ruolo nel risparmio energetico e nella limitazione dell’impatto sulle risorse che gli insediamenti producono, ha scelto di rapportare una quota delle volumetrie possibili alle caratteristiche costruttive dell’edificato. In particolare, per incentivare una migliore qualità degli interventi sia nelle zone del centro che nelle nuove aree di trasformazione la normativa ha previsto un meccanismo premiante articolato come illustrato nella tabella che segue. Indice premiale pari a 0,05 mq/mq, che integra la volumetria prevista. Tale indice è da considerare una quota premiante nei confronti di comportamenti virtuosi, mirati a modalità costruttive attente alla qualità degli edifici e dell’abitare ma in particolare attente al tema dell’energia e del risparmio energetico. Il tema dell’energia, infatti, può contribuire al benessere degli abitanti, alla diminuzione dell’inquinamento, ma anche al risparmio degli utenti, che con accorgimento costruttivi e tecnologici possono risparmiare in termini di bollette di luce e gas.

Relazione del Documento di Piano - 68 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELL’INCREMENTO PREMIALE Descrizione intervento punteggio Previsione di impianti per la produzione di energia e/o di calore con 25 pannelli fotovoltaici (almeno sul 25% della superficie di copertura) o

solari, con impianti a condensazione o geotermici Previsione di spazi gioco per bambini liberamente accessibili, al servizio 10 di almeno due edifici fisicamente distinti

Aumento della quota di illuminazione naturale diurna di almeno 10% oltre 10 i minimi regolamentari

Organizzazione degli edifici con allineamento rispetto all’asse eliotermico 10

Aumento dell’isolamento termico dell’edificio almeno del 10% oltre a 15 quanto previsto dalle leggi di riferimento.

Realizzazione di impianti idrici duali con la separazione dell’acqua 10 potabile da quella non potabile. Gli incrementi volumetrici applicabili ai Piani attuativi sono subordinati alla previsione e realizzazione di interventi che innalzino i contenuti qualitativi dell’edificazione; raggiungendo il punteggio minimo di 40 si ha diritto un indice premiale pari a 0,05mq/mq. Nel caso del nuovo polo commerciale previsto (Grande struttura di vendita) gli edifici dovranno obbligatoriamente essere realizzati con classe energetica A, come prerequisito per la loro realizzazione. Il premio volumetrico potrà pertanto essere conseguito attraverso ulteriori scelte di qualità, anche aggiuntive rispetto a quanto indicato nella tabella sopra allegata. E’ inoltre prevista la possibilità di conseguire un indice volumetrico, pari a 0,05 mq/mq, aggiuntivo rispetto a quello fissato, esclusivamente nel caso in cui tale volumetria sia utilizzata per riallocare la volumetria generatasi nella aree a servizi di nuova realizzazione tramite l’attribuzione, alle stesse, di un indice di perequazione pari a 0,1 mq/mq per ogni area (vedi Piano dei Servizi).

7.1 Capacità insediativa e quantità del Piano Il precedente PGT, nel definire gli interventi relativi alla residenza, ha riconfermato le scelte localizzative del PRG del 2006, introducendo modifiche normative atte a incentivare la qualità degli edifici (vedi precedente paragrafo), a migliorare l’inserimento ambientale e paesistico dell’edificato con prescrizioni specifiche indicate nelle schede normative del Documento di Piano (in particolare nelle nuove aree di trasformazione), e ad offrire un contributo alla realizzazione delle aree a servizi, con il ricorso alla perequazione. La presente variante, conferma l’apparato normativo previgente, specificando nelle norme del Documento di Piano, del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole una serie di regole come di seguito sintetizzato: 1) meccanismi premiali che vincolano la completa realizzazione degli indici previsti solo in presenza di un’alta qualità dell’edificato sotto il profilo energetico e ambientale; 2) possibilità di conseguire un indice volumetrico, pari a 0,05 mq/mq, aggiuntivo nel caso in cui tale volumetria sia utilizzata per riallocare la volumetria generatasi nella aree a servizi di nuova realizzazione; 3) le nuove aree di trasformazione Piano devono adempiere ad alcune prescrizioni di contesto per migliorare il rapporto con le aree agricole e il parco circostanti.

Relazione del Documento di Piano - 69 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Il Piano destina inoltre una delle nuove aree a Servizi a interventi di iniziativa pubblica e privata per l’edilizia convenzionata, stabilendo che una quota pari al 50% dell’indice debba essere lasciata alla libera iniziativa dei proprietari della stessa, determinando con ciò una forma di perequazione tutta interna al comparto. Rispetto al precedente PGT la presente Variante ha modificato la distribuzione delle quantità connesse alle diverse destinazioni d’uso, eliminando quote di edilizia residenziale ora destinata a funzioni terziarie e produttive. Le schede allegate definiscono le diverse quantità stimate in ogni area e in totale con riferimento ad ognuna delle destinazioni d’uso considerate. I mix funzionali previsti definiscono delle percentuali variabili a cui attenersi. La presente relazione ha stimato dei valori con una approssimazione compresa fra le due cifre, di minimo e di massimo indicate in tabella. Nei casi in cui è stato specificato il valore massimo, questo è stato assunto direttamente come dato di riferimento. Le tabelle sono divise in tre gruppi: - i Piani attuativi in corso o di recente attuazione: aree del PRG del 2006 in corso di attuazione o recentemente realizzati; - i Piani attuativi conformati dal PRG del 2006 ma non ancora realizzati, confermati dalla presente variante con modifiche normative; - le aree di trasformazione non conformate, già previste dal PGT del 2009 o riproposte con modifiche SLP SLP SLP IDENTIFICATIVO CITTA' DELLA TRASFORMAZIONE AREA MQ RESIDENZIALE PRODUTTIVO COMMERCIALE AREA 1 PIANO RESIDENZIALE 13.654 7.510 AREA 2 PIANO RESIDENZIALE 14.497 5.073 AREA 3 PIANO RESIDENZIALE 16.004 5.601 PREVALENTEMENTE AREA 4 COMMERCIALE 13.828 8296 AREA 5 APA3 ARTIGIANALE- INDUSTRIALE 22.204 7770 AREA 6 APA2 ARTIGIANALE- INDUSTRIALE 10.135 3547 RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA ARU 3 CONVENZIONATA 1.465 645 RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA ARU 4 CONVENZIONATA 883 389 PREVALENTEMENTE ATC 4 COMMERCIALE 14.727 1325 3093 ATI 3 INSEDIAMENTI INTEGRATI 39.848 9.564 2391 PREVALENTEMENTE ATR 2 RESIDENZIALE 16.770 4.696 1174 PREVALENTEMENTE ATR 3 RESIDENZIALE 3.528 988 247 PREVALENTEMENTE ATR 4 RESIDENZIALE 55.490 15.537 3884 PREVALENTEMENTE ATR 5 RESIDENZIALE 30.241 8.467 2117 PREVALENTEMENTE ATR 6 RESIDENZIALE 14.027 3.928 982 PII CASCINA PROGRAMMA INTEGRATO DI MADONNA INTERVENTO 8.646 3.200 PII CASCINA PROGRAMMA INTEGRATO DI COLOMBAROLO INTERVENTO 13.365 7.290 AREA DI TRASFORMAZIONE TR 5 RESIDENZIALE 10.421 2.810 TOTALE GENERALE 299.733 75.698 12.642 22.184 Figura 61 Piani esecutivi in corso o di recente attuazione

Relazione del Documento di Piano - 70 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

It SLP SLP SLP SLP SLP It Base Premiale It Riservato A.C. TOTALE RESIDENZIALE TERZIARIO COMMERCIALE PRODUTTIVO AREE ID AREA MQ Mq/Mq Mq/Mq Mq/Mq MASSIMA MQ MQ MQ MQ INSEDIAMENTI INTEGRATI ATI 40% - 80% RES 20% - 60% COMM ATI2 17.951 0,20 0,05 0,05 5.385 3.231 2.154 PREVALENTEMENTE COMMERCIALE ATC ATC1 16.943 0,25 0,05 0,05 5.930 593 2.965 2.372 70% MAX COMM 30% - 50%* PRODUTT 0%* - 50%* TERZ TOTALE ATC 16.943 5.930 2.965 2.372 PREVALENTEMENTE ARTIGIANALE ATA 80% MAX PROD ATA1 -2 29.668 0,35 0,05 0,05 13.351 - 1.335 4.005 8.010 20% - 50%* COMM TOTALE O%* - 30%* TERZ ATA 29.668 13.351 1.335 4.005 8.010 RISTRUTTURAZIONE ARU1 2.433 0,40 0,05 0,05 1.217 973 122 122 - URBANISTICA ARU2 2.322 0,40 0,05 0,05 1.161 929 116 116 - CONVENZIONATA ARU 80% - 100%* RES ARU5 2.538 0,40 0,05 0,05 1.269 1.015 127 127 - 20% MAX COMM ARU6TOTALE 2.093 0,40 0,05 0,05 1.047 837 105 105 - 20% MAX TERZ ARU 9.386 4.693 3.754 469 469

ATR1 7.142 0,25 0,05 0,05 2.500 2.000 250 250 - PREVALENTEMENTE RESIDENZIALE ATR ATR8 9.725 0,25 0,05 0,05 3.404 2.723 340 340 - 80% - 100%* RES 20% MAX TERZ ATR9 23.162 0,25 0,05 0,05 8.107 6.485 811 811 - 20% MAX COMM TOTALE ATR 40.029 14.010 11.208 1.401 1.401 TOTALI 96.026 37.984 14.963 3.205 8.841 10.382 Figura 62 Piani attuativi conformati

It It SLP SLP SLP SLP SLP SLP AREA It Base Riservato AREE ID Premiale TOTALE RESIDENZIALE TERZIARIO COMMERCIALE PRODUTTIVO TURISTICO MQ Mq/Mq A.C. Mq/Mq MASSIMA MQ MQ MQ MQ RICETTIVO Mq/Mq COMMERCIALE E DIREZIONALE ATI 70%* COMM 30%* TERZ ATI 1 118.845 0,20 0,05 0,05 35.654 10.696 24.957 - AREE DI TRASFORMAZIONE TR 20% MAX TURISTICO 30%* TERZ 40%* COMM 10%* PRODUTTIVO TR1 36.831 0,25 0,05 0,05 12.891 3.867 5.156 1.289 2.578 AREE DI TRASFORMAZIONE TR 80% - 100% RES 20% MAX TURISTICO TR2 20.788 0,35 0,00 0,00 7.276 5.821 1.455 AREE DI TRASFORMAZIONE TR TR3.1 6.878 0,25 0,05 0,05 2.407 722 481 1.204 30-50%* PRODUTTIVO 30%* TERZ TR3.2 6.152 0,25 0,05 0,05 2.153 646 431 1.077 20%* COMM TR4 18.853 0,25 0,05 0,05 6.599 1.980 1.320 3.299 TOTALI 208.347 66.979 5.821 17.911 32.346 6.869 4.033 Figura 63 Aree di trasformazione non conformate

La tabella che segue fornisce un riepilogo dei dati suddivisi per funzione. SLP SLP SLP SLP SLP SLP TURISTICO CATEGORIA TOTALE RESIDENZIALE TERZIARIO COMMERCI0 PROD RICETTIVO MASSIMA MQ MQ MQ MQ MQ

CONFORMATO 37.984 14.963 3.205 8.841 10.382 -

NUOVE AREE 66.979 5.821 17.911 32.346 6.869 4.033 IN CORSO O DI ATTUAZIONE RECENTE 75.698 22.184 12.642 TOTALE 96.481 21.116 63.370 29.893 4.033 Figura 64 dati riepilogativi per funzione assegnata

Relazione del Documento di Piano - 71 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Il calcolo della capacità insediativa, con una stima della popolazione totale a PGT totalmente attuato, è stato effettuato sommando i seguenti dati: popolazione esistente al dicembre 2011 + popolazione teorica che può derivare da Piani in corso o di recente attuazione + popolazione che deriva dalla quota residenziale stimata all'interno dei piani attuativi conformati + popolazione che deriva dalla quota residenziale stimata nei piani attuativi non conformati del PGT.

Dal punto di vista dei servizi, a seguito di una ipotesi di alienazione di 3 aree di proprietà pubblica attualmente identificate come di attenzione, a seguito della riorganizzazione del polo scolastico e della realizzazione del nuovo teatro, la quantità di servizi esistenti e previsti dal PGT è ora pari a 234.097 mq. Questi vanno sommati alla stima degli standard generata all’interno dei Piani esecutivi con destinazione residenziale (sulla base del rapporto 26,5 mq per ogni abitante), che ammonta a circa 51.135 mq. In conclusione, rapportando il dato della popolazione come sopra indicato con la dotazione di servizi esistente, prevista e stimata, i dati riportano una situazione con complessivi 7.825 abitanti, con una dotazione di servizi pari a circa 36,5 mq/abitante.

P.A. IN CORSO POP. O DI RECENTE P.A. TOTALE SERVIZI ATTUAZIONE CONFORMATI P.A. PGT VOL. TOT NUOVI (res. dic. P.A. SERVIZI PDS SERVIZI STANDARD MC MC MC MC ABITANTI 2011: 5.895) MQ MQ TOT. MQ/AB 227.093 44.888 17.462 289.442 1.930 7.825 51.135 234.097 285.232 36,5 Figura 65 Riepilogo dotazione aree a servizi a PGT attuato Si mantiene dunque alta la dotazione di servizi che il piano stima di poter conseguire anche tramite l’attuazione delle aree di trasformazione. Nel calcolo sopra riportato non sono compresi i servizi a specifica valenza ambientale, come il boschetto nei pressi della SS 35, catalogato come standard ambientale e considerato come elemento di riferimento “ stepping stone ” della rete ecologica locale.

7.2 Aree speciali Il Documento di Piano individua infine tre aree speciali in vario modo connesse alla previsione della realizzazione della Broni - Mortara. Per tali aree il Piano prevede alcune ipotesi di intervento che potranno trovare attuazione a seguito della conclusione dell’iter di definizione progettuale dell’autostrada e che saranno precedute da specifica variante. Le aree in questione riguardano: Area ASC 1 - Area speciale zona Cassinetta Fenaroli Si tratta del complesso agricolo della cascina Cassinetta e del fondo agricolo ad esso connesso di circa 42 ettari. Tale area posta sulla via Francigena rappresenta uno degli elementi di compensazione ambientale che l’Amministrazione Comunale ritiene fondamentali per mitigare gli impatti derivanti dalla realizzazione dell’autostrada Broni-Mortara sul territorio comunale. L’ipotesi progettuale prevede il mantenimento dell’attività agricola, con particolare attenzione allo sviluppo delle pratiche multifunzionali, con l’utilizzo della parte non funzionale all’attività agricola per attività di agriturismo, il miglioramento della qualità ecologica dell’area, la realizzazione di orti urbani per gli abitanti di San Martino Siccomario.

Relazione del Documento di Piano - 72 - Comune di San Martino Siccomario (PV) Piano di Governo del Territorio

Area ASC 2 - Area speciale di compensazione zona Viridea Si tratta dell’area interclusa tra la strada Provinciale ex SS 35 e la linea Ferroviaria FS MI-GE che occupa una superficie di circa 16 ettari. Tale area, posta a nord del viadotto di previsione, rappresenta uno degli elementi di compensazione ambientale che l’Amministrazione Comunale ritiene fondamentali per mitigare gli impatti derivanti dalla realizzazione dell’autostrada Broni-Mortara sul territorio comunale.

Area AS 1 - Area speciale Cascina Molinetto Riguarda il complesso agricolo della cascina Molinetto, che potrebbe essere significativamente interferito dagli interventi relativi alle realizzazione dell’autostrada Broni-Mortara. L’Amministrazione Comunale prevede a tale riguardo una possibile ricollocazione parziale o totale delle strutture, atte a consentire il proseguimento delle attività in essere.

Area AS 3 - Area speciale ex Prescav L’area ex-Prescav è una ex area industriale nella quale è terminata da tempo l’attività produttiva e nella quale è in corso una procedura di verifica della situazione ambientale mediante le opportune indagini di caratterizzazione dei suoli che determineranno le eventuali operazioni di bonifica. In ragione della dimensione dell’area e della sua localizzazione urbana, l’Amministrazione Comunale ritiene che essa rivesta un carattere strategico per lo sviluppo di San Martino. Anche in questo caso l’individuazione delle possibili destinazioni e degli obiettivi di trasformazione saranno oggetto di una specifica variante che terrà conto degli aspetti legati alla bonifica dei suoli ed agli impatti derivanti dal tracciato dell’autostrada Broni-Mortara il cui percorso lambisce il confine nord dell’area.

In tutti i casi fin’ora considerati, fino all’approvazione di una specifica variante urbanistica i parametri urbanistici ed edilizi previsti rimandano alla situazione esistente, disciplinata nella normativa del Piano delle Regole, e in particolare all’articolo 27 relativo alla zone agricole del parco del Ticino e all’articolo 19 relativo alle zone produttive del tessuto consolidato.

Relazione del Documento di Piano - 73 -