DI ALBA MASTERPLAN PER LA VALORIZZAZIONE DELLA FASCIA FLUVIALE DEL FIUME TANARO

RELAZIONE Giugno 2017

RTP archh. R. Gambino, F. Thomasset, P. Castelnovi, Ingg. S.Sordo, C. Demarchi, Consorzio TAIGA, Dott. for. L.Boccardo

INDICE

0.Premessa 4

1. Il quadro programmatorio 7 1.1 Il Programma Territoriale Integrato (PTI) "Alba, Bra Langhe e " 7 1.2 Il Piano di Gestione del Sito UNESCO 10 1.3 Le proposte del comune di Alba 13 8Q¶ipotesi intercomunale 13 1.3.2 I progetti per il Parco fluviale 14 1.4 Le previsioni dei comuni rivieraschi 17 1.5 Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) 35

2. I contenuti del Masterplan 39 2.1 Le finalità e i contenuti 39 /¶Rrganizzazione del Masterplan 40 2.3 I soggetti e la partecipazione 41 2.4 L'area di riferimento del progetto 42 2.4.1 Ambito territoriale 42 2.4.2 Ambito di riferimento 43

3. Il quadro di riferimento territoriale 44 3.1 /¶Lnquadramento territoriale 44 3.1.1 Il contesto geografico e insediativo 44 3.1.2 /¶HYROX]LRQHUHFHQWHGHOPRGHOORLQVHGLDWLYRHLQIUDVWUXWWXUDOH 46 3.1.3 La situazione idraulica della fascia oggetto di intervento: eventi e interventi 49 3.2. La popolazione e le attività di interesse del Masterplan 56 3.2.1 Un indicatore strutturale: la dinamica della popolazione 56 3.2.2 Il tUHQGGHOODGRPDQGDHO¶RIIHUWDWXULVWLFD 58 3.2.3 /¶Dgricoltura e gli usi del suolo nella fascia fluviale 59

4 /¶Lnquadramento strutturale 65 4.1 Le componenti strutturali di riferimento della fascia fluviale del Tanaro 66 4.2 Le situazioni critiche e di valore 67 4.3 La caratterizzazione delle tratte fluviali 74 4.3.1. Confluenza Tanaro e Stura di 74 4.3.2. Pollenzo e Bra 75 &DQDOHGL9HUGXQRH³,VRORWWR´ 76 4.3.4. Confluenza del Talloria 77 4.3.5 Alba 78 4.3.6. Rocche di Barbaresco e stagni di Mogliasso 79 4.3.7 Stagni di 80

5 Il quadro strategico 81 5.1 Gli obbiettivi e i requisiti generali 81 5.2 I requisiti delle linee di azione strategica 82 5.3 I soggetti da coinvolgere e i contenuti degli accordi 87

6. Lo Schema Direttore 89 6.1 I progetti di rete 92 6.1.1 Il sistema degli accessi 92 6.1.2 La rete fruitiva interna: i percorsi, le tappe e le mete 97 6.2 La rete ecologica 103 6.3 I temi d'ambito : tratti fluviali, ambiti e interventi 106 6.3.1 Un progetto modulare e flessibile 107 Masterplan del Tanaro 2 Relazione giugno 2017

6.4 Le schede dei tratti fluviali 108

7 La fase progettuale 128 /¶DYYLRGLXQDIDVHHVHFXWLYDHGLJHVWLRQHoperativa 128 7.1.1 Un processo progettuale condiviso 128 7.2. Il ruolo delle schede progetto 131 7.2.1 Le proposte: i criteri di selezione 132 7.3 Le applicazioni dirette del Masterplan 132 7.4 I contenuti degli accordi 136 7.4.1 I requisiti base GHO3URWRFROORG¶LQWHVDTXDGUR 137 7.4.2 I requisiti base degli accordi di settore o locali in riferimento ai progetti 138 G¶DPELWRRGLUHWH 7.5 Una stima dei costi 139

8. Dal progetto al monitoraggio 143 8.1 Una base metodologica 143 8.2 Gli indicatori 145 /¶DWWXD]LRQHGHOPRQLWRUDJJLR 147 8.4. Gli indicatori per linee strategiche 147

$OOHJDWRER]]DGHOSURWRFROORG¶LQWHVD 150

ELABORATI DEL PROGETTO Relazione Quadro degli interventi- SURJHWWLG¶DPELWR Quadro degli interventi- progetti di rete Repertorio fotografico

Tavole: T1 inquadramento territoriale 1:25.000 T2 pianificazione sovraordinata 1:50.000 T3 inquadramento strutturale 1:25.000 T4 vincoli e beni paesaggistici 1:50.000 T5 analisi agroforestali 1:25.000 T6 analisi componenti rete ecologica 1:25.000 T7 schema direttore 1:25.000 T8 T8.a A1 ± le oasi naturali 1:10.000 T8.b A2 ± un parco fluviale per alba 1:5.000 T8.c A3 ±XQJLDUGLQRQHOO¶LVROD T8.d R1- rete dei percorsi parte sud-ovest 1:20.000 T8.e R1- rete dei percorsi parte nord-est 1:20.000 T9 repertorio fotografico 1:25.000

Masterplan del Tanaro 3 Relazione giugno 2017

0.PREMESSA

Il Progetto per la valorizzazione della fascia fluviale del Tanaro nasce dal Programma Territoriale Integrato (PTI) ³$OED%UD/DQJKH5RHUR´LQDWWXD]LRQHGHO3$5)6&-2013 HGDOO¶DFFRUGRGL programma stipulato tra la Regione Piemonte ed i Comuni di Alba, , , Saliceto, , Mango, , Barbaresco, &DVWLQR0RQWD¶%DUROR0Rmbarcaro, Bra. Il presente Masterplan riparte quindi dagli esiti del PTI e riapre il dialogo con i comuni della fascia fluviale nel tratto - Castagnole delle Lanze integrandoli anche con quelli intercettati dalla linea ferroviaria Alba-Castagnole delle Lanze, aggiungendo quindi i comuni di: Cherasco, Santa Vittoria, , , 0RQWLFHOORG¶$OED , , , Neive, , Castagnole delle Lanze.

Quindi il Masterplan si colloca nel quadro di un percorso condiviso di programmazione territoriale, già da tempo avviato con il PTI, che ha innescato XQDVRUWDGL³FXOWXUDWHUULWRULDOHd¶DUHDYDVWD´ tra attori (pubblici e privati) sino ad ora abituati a progettare e investire solo alla dimensione comunale. Le vicende del PTI, se hanno fondato una capacità di visione a scala territoriale (vedi ad es. il sostegno e la partecipazione alla candidatura Unesco), sono state meno incisive nella concretezza delle fasi più operative, per diversi motivi, che possono aver demotivato molti dei partecipanti. Oggi quindi, a fronte di un nuovo Masterplan a scala territoriale, bisogna tener conto delle fasi programmatorie precedenti che potranno dare frutti, ma su cui occorre ancora investire. Si tratta di reinterpretare le indicazioni di fondo, rapportandole alla mutata realtà socioeconomica degli ultimi anni, cercando di approfondire le diverse esigenze, le modificate possibilità di intervento, gli effetti della crisi generale che pesa sulle aziende meno capaci di innovare, ma anche le prospettive per le attività innovative, che si stanno profilando a seguito GHOO¶DWWUDWWLYLWj turistica dovuta a una rinnovata attenzione alle risorse del paesaggio e deOO¶HQRJDVWURQRPLD alimentata anche GDOO¶LVFUL]LRQHDOSDWULPRQLR8QHVFR. Con tale vicenda pregressa, le metodologie e le modalità di azione da seguire per questo di approfondimento sulla fascia del Tanaro non sono TXHOOH GL XQ PDVWHUSODQ ³classico´ FKH interviene su un terreno vergine da piani e programmi precedenti, ma trova fondamento su un quadro conoscitivo e strategico, nonché su un processo di partecipazione già in parte condiviso. '¶DOWUDSDUWHODYLFHQGDGHO37,KDPHVVRLQHYLGHQ]DGLIILFROWjRSHUDWLYHHGLUHOD]LRQLWUDOHSDUWL emergenti soprattutto nel passaggio tra il programma e le sue attuazioni. Quindi ora si tratta, da una parte, di superare posizioni dialettiche e assumere capacità progettuali e organizzative per affrontare alcune criticità operative fondamentali, accresciute dalle molte attese disilluse, ma GDOO¶DOWUD contare sulla nuova capacità imprenditoriale e operativa cresciuta con il crescere delle attenzioni chHGDROWUHXQGHFHQQLRVLVRQRFRQFHQWUDWHVXOO¶DUHD

'¶DOWUDSDUWHOHLQGLFD]LRQLHOHDWWHQ]LRQLVXOO¶DUHDVLVRQRDUULFFKLWHGRSRODYLFHQGD37,GHO Piano paesaggistico regionale/PPR e del Piano di Gestione del sito Unesco, nel loro insieme di grande interesse. In entrambi i Piani si evidenzia il ruolo, sinora trascurato, svolto dalla fascia fluviale del Tanaro nelle relazioni con i paesaggi dei versanti, parte dei quali YDORUL]]DWLGDOO¶LVFUL]LRQHDOODOLVWD Unesco. In questa situazione di pluralità di indicazioni e soggetti gestionali, il Masterplan è utile anche per portare a coerenza i piani generali, i programmi e i progetti locali. Questa ricucitura va portata a compimento non solo per le declaratorie di strategia generale ma anche negli aspetti specifici, evidenziando eventuali discordanze o (più probabilmente) mancanze dei piani e programmi generali per ottenere una buona efficacia operativa: ad esempio rispondere al massimo livello ai requisiti dei bandi per allocare investimenti pubblici, che chiedono una buona risposta agli obiettivi della pianificazione a tutti i livelli. Il Masterplan dunque ha il compito principale di individuare e definire gli interventi necessari per attuare obiettivi strategici già a monte condivisi a livello locale, portando un sistema coerente di indirizzi ad un livello di definizione più operativo-progettuale, che possa costituire fattivamente la base per la ricerca delle fonti di finanziamento, in primo luogo per partecipare in buona posizione ai bandi connessi alla programmazione comunitaria 2014/20. La presente Relazione ha il compito di definire il quadro generale entro cui si muove il Masterplan, facendo emergere le principali opportunità e criticità da risolvere, individuando i principali ambiti su Masterplan del Tanaro 4 Relazione giugno 2017

cui intervenire e il sistema delle connettività da condividere con le Amministrazioni, in cui si approfondiscono le condizioni di progettualità specifiche delle reti e degli ambiti di intervento riconosciuti come prioritari e fattibili.

Distribuzione dei progetti e degli interventi nel territorio del PTI, 2008

Masterplan del Tanaro 5 Relazione giugno 2017

Il Masterplan definisce il quadro generale (cap. 1.2.3.4) entro cui muoversi facendo emergere le principali opportunità e criticità da risolvere, individuando i principali ambiti su cui intervenire e il sistema della connettività ecologica, su cui le Amministrazioni possono condividere concrete politiche di conservazione e valorizzazione della Fascia Fluviale.

Esso definisce un quadro strategico (cap 5) ed uno schema Direttore (cap 6), che si collocano in una prospettiva di medio - lungo periodo e che consentono alle Amministrazioni di condividere non solo obbiettivi e linee strategiche, ma anche di definire un impianto organizzativo e funzionale dell'asta fluviale, comprensivo delle componenti da salvaguardare. Entrambi costituiscono la base di riferimento per possibili accordi tra i diversi comuni, che se condivisi, acquistano una valenza sovra-comunale, che si auspica sia non solo di orientamento delle scelte locali, ma concorra ad aumentarne la fattibilità e l'efficacia. Nel cap 7 sono delineate le possibili applicazione dirette del Masterplan, che le amministrazioni potranno valutare, ed i contenuti dei possibili accordi tra le parti ai diversi livelli.

Il Masterplan acquisisce anche una prospettiva di medio-breve periodo con la definizione di un quadro di interventi (cap.7), immediatamente attivabili, su cui già si sono individuati possibili soggetti disponibili ad agire in un tempo relativamente breve. A questi fini il Masterplan definisce le schede progettuali che consentono una rapida attivazione di tavoli di confronto per identificare le tappe di un percorso già propriamente operativo (ricerca finanziamenti, ruoli, atti amministrativi...).

Infine, si propone un programma di monitoraggio (cap.8) con la scelta di un set di indicatori da utilizzare per valutare nel tempo l'efficacia delle proposte fatte e gli eventuali aggiustamenti necessari.

Occorre sottolineare che nella formazione delle proposte si è sempre tenuto conto delle problematiche inerenti la gestione e la manutenzione degli interventi previsti, ritenute di fatto O HOHPHQWRLQGLVSHQVDELOHSHUVRVWHQHUHXQ¶HIIHWWLYDTXDOLILFD]LRQHGHOO DUHD

Masterplan del Tanaro 6 Relazione giugno 2017

1. IL QUADRO PROGRAMMATORIO

Per la fascia fluviale del Tanaro le indicazioni ai diversi livelli di pianificazione e programmazione, individuano obiettivi: x di valorizzazione congiunta tra aspetti legati alla rete ecologica, alla rete di valorizzazione storico-culturale e alla promozione della fruizione sociale (PTR, PPR rete di connessione paesistica), x di potenziamento dell'offerta ambientale, ma anche funzionale per attivare politiche per il riordino dei tessuti urbani della conurbazione tra Alba-Bra (PTCP - Documento Strategico 2004), x di "Parco Fluviale", di valenza naturale e in una prospettiva di coordinamento intercomunale (PRGC Alba).

'¶DOWUD SDUWH Xna costante degli atti programmatori piemontesi è il riferimento alle fasce fluviali come componenti identitarie e di qualità paesistica, su cui è necessario migliorare la qualità fruitiva, con particolare riferimento alle tratte che interessano i tessuti urbani e periurbani. Nonostante questi indirizzi la fascia fluviale del Tanaro negli anni è stata interessata da programmi infrastrutturali e di difesa del suolo, in parte realizzati ed in parte da realizzare, poco integrati con il quadro complessivo degli obiettivi e in particolare non sempre coinvolti in una prospettiva di valorizzazione fruitiva e ambientale GHOO¶DPELWRIOXYLDOH

1.1 Il Programma Territoriale Integrato (PTI) "Alba, Bra Langhe e Roero"

Il Programma Territoriale Integrato (PTI) "Alba, Bra Langhe e Roero" (2008) costituisce il quadro di riferimento strategico già condiviso dalle comunità locali interessate dalla fascia fluviale e non solo. Esso è orientato a due obiettivi generali di lungo periodo, coerenti con indirizzi e delle linee prioritarie di intervento della Regione, a loro volta coerenti con i quadri nazionali e comunitari della programmazione, ed ad oggi ancora validi: - ‡ potenziamento del sistema turistico locale, basato sulla integrazione tra paesaggio, cultura ed eno-gastronomia, per assumere un ruolo di eccellenza e competere sul mercato internazionale, - ‡ diminuzione degli squilibri socio-economici interni con lo sviluppo integrato della filiera agroalimentare, la diversificazione dei prodotti di qualità, la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso, la messa in rete delle opportunità di occupazione e di corretto uso delle risorse indotto dal turismo.

Il raggiungimento degli obiettivi generali nel breve periodo supponeva: - ‡ O¶LQWHJUD]LRQH GHO VLVWHPD ORFDOH DO VXR LQWHUQR FRQ LO SRWHQ]LDPHQWR GHOOD cooperazione pubblico- SULYDWR O¶LQWHJUD]LRQH GHL FHQWUL GL HFFHOOHQ]D LQ UHWL GLIIXVH OD messa a sistema delle piccole e medie aziende, con servizi dedicati e diffusi per la forPD]LRQHHO¶LQIRUPD]LRQH - ‡ O¶LQWHJUD]LRQH GHO VLVWHPD ORFDOH FRQ SL DPSLH UHWL UHJLRQDOL HG LQWHUQD]LRQDOL QHO VHWWRUH GHOOD FXOWXUD GHOO¶LQWHUQD]LRQDOL]]D]LRQH GHL SURGRWWL DJUR-alimentari, della mobilità collettiva.

L'insieme delle azioni individuate dai diversi soggetti che hanno partecipato al PTI erano divise in 7 ³3URJHWWLVWUDWHJLFL´ - Progetti integrati locali: PTI 1. Messa in rete e valorizzazione dei castelli, dei beni e delle iniziative culturali, avviato sia in attività di rete sia con interventi diretti alla loro valorizzazione e ed al loro recupero, PTI 2. Valorizzazione della filiera agro-alimentare, interventi mirati a valorizzare in particolare i prodotti più marginali DOO¶DVVH SRUWDQWH GHO YLQR, ed a rafforzare le attività formative e di servizio alla filiera, con numerosi interventi per prodotti di nicchia,

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PTI 3. Potenziamento delle produzioni sostenibili di energia; ad oggi i progetti di due centrali idroelettriche (vicino ad Alba, e vicino a Barbaresco), sono in fase di valutazione. - Progetti di Integrazione con i territori limitrofi: PTI 4. Rifunzionalizzazione del servizio ferroviario per utenze pendolari e turistiche, estendendo la linea "metropolitana" Bra-Torino verso Asti (oggi attivata sino ad Alba), con uno studio di fattibilità complementare al presente Masterplan, per gli aspetti di accessibilità e valorizzazione della fruizione, PTI 5. Sistemazione della fascia fluviale del Tanaro, che costituisce l'oggetto del presente Masterplan, PTI 6. Integrazione con i progetti di recupero e valorizzazione della Val Bormida, ormai completato, PTI 7. Integrazione con i programmi di gestione e valorizzazione paesaggistica connessi alla candidatura Unesco, con il Piano di gestione del sito (vedi oltre).

Il Progetto Strategico "Valorizzazione della fascia fluviale del Tanaro", è stato inteso nel PTI come un progetto operativo "in grado di integrare le diverse azioni che interagiscono sulla fascia, quali il VLVWHPDGHOO¶DFFHVVLELOLWj le attività estrattive, l'uso delle acque, il sistema di fruizione, il sistema delle risorse naturali e del paesaggio fluviale" proponendosi anche come fattore di integrazione con i territori limitrofi. Nel PTI si intendeva avviare con il previsto studio un approfondimento che

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DYUHEEHGRYXWRHVWHQGHUVLVXOO¶LQWHUDIDVFLDGHO7DQDURILQRDOODFRQIOXHQ]DFRQLO6LVWHPDGHOOH Aree Protette della fascia del Po, attivando Piano Territoriale Operativo (art. 8ter, quater, quinquies della LR56/77) o un Programma di interventi, da inserire nelle strategie di intervento regionali.

/¶RELHWWLYR del progetto complessivo è la valorizzazione di una vera e propria infrastruttura ambientale che costituisce un¶importante asta della Rete di Connessione Paesaggistica Regionale (di cui al Piano paesistico regionale PPR), che integra il sistema delle risorse naturali con quelle storico-culturali (il sistema dei castelli, gli itinerari letterari e le attività enogastronomiche) anche attraverso la rete delle ciclovie di livello sovralocale, di cui si prevede la realizzazione da parte della Regione.

Il soggetto proponente il progetto è il comune di Alba che ha affrontato il tema della fascia del Tanaro fin dal 2006, con la Delibera Programmatica del nuovo PRG oggi vigente. In quella sede ha aperto tavoli di discussione con diversi comuni della parte a monte di Alba del Tanaro (Cherasco, %UD 6DQWD 9LWWRULD /D 0RUUD 9HUGXQR 5RGGL 0RQWLFHOOR G¶$OED). Il percorso aveva portato alla GHILQL]LRQHGLXQ³3URWRFROORG¶LQWHVD´ SHUODUHDOL]]D]LRQHGLXQ³parco fluviale lungo il corso del fiume Tanaro tra Alba , Bra e Cherasco´ FKH LQ VHGH GL 37, DYHYD HVWHVR LO GLDORJR DQFKH DL comuni di Guarene, Barbaresco, Castagnito, Neive, Govone . Nello specifico lo studio di fattibilità del PTI "Progetto di valorizzazione della fascia del Tanaro", aveva individuato due azioni: 1, gli interventi di valorizzazione fascia fluviale tra Bra e Govone, nei comuni di Cherasco e Bra ad ovest e Magliano Alfieri ad est, concernenti la realizzazione di aree sosta per la fruizione, percorsi ciclo-pedonali, aree di riqualificazione e recupero ambientale a connessione di strutture e percorsi già esistenti; 2, la redazione di un Piano o Programma di valorizzazione fascia fluviale del Tanaro da attivare attraverso il coinvolgimento e la concertazione dei comuni rivieraVFKLGHOO¶LQWHUDDVWD La prima azione non è stata attivata per mancanza di fondi e la seconda è oggetto del presente Masterplan, estendendo il coinvolgimento ai comuni già citati nel PTI.

Comuni partecipanti nell'ambito del PTI e area di intervento proposta

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1.2 Il Piano di Gestione del Sito UNESCO

Il Sito "Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato" inserito nella Lista dell'Unesco nel 2014, è composto da 6 aree di eccellenza e rappresentative del paesaggio vitivinicolo del Piemonte, che interessano un territorio di 10.789 ettari appartenente a 29 comuni, connesse da una buffer zones per oltre 78.000 ettari complessivi in tre province (Alessandria, Asti e Cuneo). Nella buffer zone, la cui funzione è quella di protezione delle aree di eccellenza, insistono anche componenti di valore, in particolare per la qualità del paesaggio e per gli aspetti storico-culturali (centri storici, castelli,..). /DPRWLYD]LRQHGHOO¶LVFUizione alla Lista sintetizza gli aspetti di valore di questo territorio: "I paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e MRQIHUUDWR VRQR XQD UDUD WHVWLPRQLDQ]D GL XQD WUDGL]LRQHFXOWXUDOHDQFRUDSRWHQWHPHQWHYLYDFRPHDWWHVWDQRODIDPDHODTXDOLWjGHLVXRLYLJQHWL HGHLVXRLYLQLHUDSSUHVHQWDQRDQFKHXQHVHPSLRQRWHYROHHUDURGLSDHVDJJLRFXOWXUDOHULVXOWDQWH GDOO¶LQWHUD]LRQHWUDO¶XRPRHODQDWXUDSHUSLGLGXHPLOOHQQL,ILODULGHLYLWLJQLVWRULFDPHQWHFROWLYDWL nel territorio, le forme di coltura, lHWUDPHGHLYLJQHWLLOULFFRSDOLQVHVWRGHLOXRJKLSURGXWWLYLOHJDWL DOOD ILOLHUD YLWLYLQLFROD FRVu FRPH L YDUL WLSL GL LQVHGLDPHQWL WUDGL]LRQDOL LQWHJUDWL QHOO¶DPELHQWH DJULFROR HYLGHQ]LDQR XQ SDHVDJJLR ³YLYHQWH´ GRYH RJQL WUDVIRUPD]LRQH VL ULIj DOOD YRORQWj GHOO¶XRPRGLPLJOLRUDUHIRUPHFRQWHQXWLHIXQ]LRQLLQUHOD]LRQHDOODFROWLYD]LRQHGHOYLQR Sono aspetti motivati anche dalla presenza di un'importante risorsa produttiva che ha incentivato una crescente attrattività turistica, divenuta di rilievo nell'economia dell'intera regione, ponendosi al livello dei territori dello Champagne, della Borgogna o del Chianti.

core e buffer zone del sito Unesco Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato e core zone del sito Residenze Sabaude

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,OVLVWHPDFROOLQDUHHYLWLYLQLFRORSLHPRQWHVHqFDUDWWHUL]]DWRGDXQ¶LPSRUWDQWHHGLYHUVLILFDWDRIIHUWD turistica culturale, ambientale, sportiva ed enogastroQRPLFD LQ FXL FLWWj G¶DUWH ERUJKL YLOOH H castelli, musei del territorio, si fondono con natura e paesaggio ed offrono al turista possibilità di fruizione diversificate, in bicicletta, a cavallo, a piedi. Enogastronomia e produzioni viti-vinicole di qualitàFRVWLWXLVFRQRLOSXQWRGLIRU]DWXULVWLFRGHOWHUULWRULRFKHVLqRUPDLDIIHUPato quale polo del turismo enogastronomico più rappresentativo dell¶identità ³SURIRQGD´ GHOOD 5HJLRQH Con l'inserimento nella lista dell'Unesco si prevede un aumento del 30% delle presenze nei prossimi 10 anni. Affermazioni avvalorate dal forte incremento turistico negli ultimi venti anni con percentuali elevate di turisti esteri che vedono una presenza intorno al 55%, ed in crescita nell'ultimo anno del 5%. Gli effetti dell'Unesco si possono già percepire, nella sola città di Alba dai dati sui pernottamenti, che nel 2015 sono raddoppiati rispetto all'anno precedente.

Il Piano di gestione del sito è il frutto di un lungo percorso partecipativo durato oltre 10 anni, ed iniziato nella fase di costruzione della candidatura del territorio all'UNESCO. 1HOO¶DQDOLVL6:27GHO Piano sono sintetizzati gli aspetti di fondo che connotano le problematiche e le potenzialità del sito, ovvero:

Analisi SWOT del Piano di gestione

Il Piano di gestione si pone 4 obiettivi, la realizzazione di: 1. un paesaggio ³DUPRQLFR´GRYHSURJHWWDUH, 2. un ³SDHVDJJLRVRFLDOH´GRYHYLYHUH 3. un paesaggio ³economico´GRYHODYRUDUH 4. un paesaggio ³HIILFLHQWH´QHOTXDOHJHVWLUHDGHJXDWDPHQWHOHULVRUVH.

Gli obbiettivi sono poi articolati in 4 piani di azione: 1. il piano della conoscenza, 2. il piano della tutela e conservazione, 3, il piano della valorizzazione culturale ed economica, 4, il piano della promozione e comunicazione

Nelle tabelle che seguono si evidenziano le azioni che il Piano di gestione ha messo in campo

Masterplan del Tanaro 11 Relazione giugno 2017

Masterplan del Tanaro 12 Relazione giugno 2017

/D IDVFLD IOXYLDOH GHO 7DQDUR QHOO¶DUHD GL 0DVWHUSODQ è compresa in parte nella buffer zone, e costituisce uno dei principali canali fruitivi e di accesso alle aree di maggior rilevanza paesistica del sito Unesco nel territorio delle Langhe e del Roero.

Rispetto agli aspetti e alle strategie indicate dal Piano di gestione il presente progetto di valorizzazione della fascia del Tanaro può concorrere alla gestione del sito UNESCO: x aumentando la qualità del paesaggio, in particolare nei contesti dei presidi storici che lambiscono i siti di maggior eccellenza (Alba, La Morra, Verduno, Cherasco, Roddi, Neive, Barbaresco, Castagnole delle Lanze), x dando opportunità di nuove localizzazioni per i numerosi eventi che già si svolgono nell'area, allargando la sfera degli interessi alla particolarità del paesaggio delle acque, per aumentare la percezione della varietà dei paesaggi legati al sito con la valorizzazione del fiume e del suo rapporto con gli ambiti collinari, x migliorando la qualità del sistema degli accessi ai siti delle Langhe a partire dal percorso del fondo valle, dove maggiori sono le situazioni di criticità derivate dall'insediamento in particolare produttivo e commerciale, x favorendo l'uso della ferrovia-metropolitana, con un sistema qualificato di collegamenti alle VWD]LRQL %UD6DQWD9LWWRULD0RQWLFHOORG¶$OED$OED%DUEDUHVFR1HLYH&DVWDJQROHGHOOH Lanze), x aumentando le opportunità di fruizione con circuiti a "percorrenza dolce", utilizzabili anche da utenti non esperti, che si possono integrare a quelli più propriamente legati ai siti collinari, con un progetto di Bike sharing collegato.

Inoltre, ovviamente, il presente progetto può integrarsi e concorrere a conseguire alcune delle azioni generali previste dal Piano di gestione: x collaborare per migliorare ed integrare la comunicazione sul paesaggio, e divulgare la conoscenza (progetto atlante), (riferimento azioni EF1/EF6) x rilevare edifici e situazioni in dismissione sulla piana del Tanaro, (rif EF2) x rilevare beni storici a rischio sulla fascia fluviale, (rif EF3) x mettere in rete le piste ciclabili, (rif EF5) x aggiungere "buone pratiche" alle linee di intervento di mitigazione e recupero (detrattori lungo le strade), (rif AR1) x proporre cantieri sperimentali pilota per la Summer school per il restauro del paesaggio,(rif AR4) x qualificare i punti di vista e i belvederi (stazioni di posta) per il paesaggio fluviale, ( rif AR6).

1.3 Le proposte del comune di Alba

1.3.1 Un¶ipotesi intercomunale Vengono riprese con il Masterplan le proposte che il comune di Alba ha da tempo promosso e sostenuto in una strategia di valorizzazione della fascia fluviale, cercando di coinvolgere anche gli altri comuni. Tali proposte sono state riassunte a vario titolo nel PRGC di Alba e in parte negli strumenti XUEDQLVWLFL GL DOWUL FRPXQL PD VHQ]D UDJJLXQJHUH PDL O¶RUJDQLFLWj H OD FRPSOHWH]]D FKH VDUHEEH stata necessaria. Nel 2005, nel quadro della formazione del nuovo PRGC nell¶ipotesi di pianificazione intercomunale, la città ha proposto la valorizzazione della fascia del Tanaro interessando l'area da Alba fino a Bra e Cherasco, quale "parco Naturale", individuata sia per la sua estensione sia per il pregio legato al contesto paesistico collinare, in coerenza con la proposta del PTP di Cuneo che prevede la formazione di un "parco naturale sull'intera asta" del Tanaro. L'obiettivo della zonizzazione, oggi in vigore, è valorizzare gli usi esistenti, in particolare quelli agricoli, e organizzare una rete di percorrenze pedonali, ciclabili e carrabili che permettano di fruire dell'area di pregio, come evidenziati nella tavola di seguito riprodotta. Masterplan del Tanaro 13 Relazione giugno 2017

Proposta di Parco negli studi per la redazione del PRGC di Alba (2005)

Come si vede dalla tavola la proposta del 2005 si estende solo per una porzione del territorio oggetto del Masterplan, e vede i suoi capisaldi nei centri di Alba, Bra, Cherasco e Pollenzo, lasciando scoperta la parte ad est della fascia; il sistema dei percorsi si riallaccia ai centri storici collinari e alle stazioni ferroviarie, prevedendo un attraversamento veicolare nella zona di Santa Vittoria.

1.3.2 I progetti per il Parco fluviale Lo "Studio finalizzato alla PRGLILFDGHOODGHOLPLWD]LRQHGHOOHIDVFHIOXYLDOL´ nel 20091, fondato su un robusto panel di conoscenze in campo geomorfologico, idraulico, naturalistico, agronomico e paesaggistico, anticipa alcune considerazioni progettuali che il presente Masterplan riprende. Nella relazione che accompagna lo Studio si legge FKH³LOUDSSRUWRSLLPPHGLDWRWUDODFLWWjHGLO tratto di fiume prospiciente «VL q PDQ PDQR LQGHEROLWR VHFRQGR XQ SURFHVVR GL DEEDQGRQR progressivo, peraltro consueto e generalizzato, subiWR GD PROWH FLWWj. Anche per valorizzare questa risorsa sottoutilizzata si propone O¶LVWLWX]LRQH GL XQ Parco Fluviale, per la progettazione integrata GHOO¶LQWHUR WHUULWRULR GHO ILXPH, dalla tenuta di Pollenzo fino al ponte del Baraccone (ampliando O¶DPELto proposto in sede di PRGC)FKHDQGDQGREHQROWUHLFULWHULGLGLIHVDGDOULVFKLR

1 a cura Ing. Sordo, Arch. Stanchi e del Dott. Geol. Calafiore Masterplan del Tanaro 14 Relazione giugno 2017 ³SRUWH´ q j

DFFHVVLELOLWj q SL QWDULWj ULHWj RGDOLWj  LGUDXOLFR GHOOH IDVFH LQGLYLGXD OH D]LRQL FRPSDWLELOL H SURSRQH VSHFLILFDQGR OH FRQGL]LRQL H OH PRGDOLWjGLUHDOL]]D]LRQHOHFRQQHVVLRQLFRQLOVLVWHPDLQIUDVWUXWWXUDOHHOHPRGDOLWjGLIUXL]LRQH. In sintesi, si evidenziano i seguenti punti: a, un¶armatura fruitiva del parco, la cui accessibilità è assicurata da una parte dalla tangenziale autostradale (in parte da completare) HGDOO¶DOWUDGDOOD ferrovia Bra ±Castagnole (da riattivare) con tracciati che si incrociano ad alba e lambiscono le due sponde del fiume;

Figura da 6WXGLRILQDOL]]DWRDOODPRGLILFDGHOODGHOLPLWD]LRQHGHOOHIDVFHIOXYLDOL´

O¶RVVHUYD]LRQH  SL ¶ G¶

³/D FDVFDWD´ JLj

±/HDWWLYLWjHVWUDWWLYH

b, le porte di accesso, che corrispondono alle stazioni ferroviarie, da incrementare almeno ad Alba, e alOHXVFLWHGHOO¶DXWRVWUDGDDWWUH]]DWH con parcheggi di attestamento e di interscambio auto- bici, da cui partono i circuiti ciclopedonali di fruizione del parco; c, gli elementi da valorizzare, quali la tenuta di Pollenzo, attrattore culturale ed identitario di cui si vorrebbe aumentare la possibilità di fruizione, a cui si vogliono affiancare: il canale di Verduno con il sistema delle centrali idroelettriche; i molini di Roddi e di Verduno, il Ponte Albertino sospeso, la cascina di Vaccheria (oltre ai i centri storici di diretto riferimento); d, le infrastrutture del Parco, che si integrano e si mettono a sistema con i percorsi ciclopedonali esistenti, con anelli tangenti, riferiti alle porte del Parco per consentire di graduare la lunghezza degli itinerari, aree attrezzate per la sosta e passerelle sul fiume. Per queste ultime si ipotizza di Masterplan del Tanaro 15 Relazione giugno 2017

utilizzare il terzo Ponte ad Alba, di ripristinare il Ponte Albertino, e di proporre un traghetto a fune in prossimità di Barbaresco e della sua stazione ferroviaria; e, le attività estrattive lungo la fascia fluviale, per lo più esaurite o in fase terminale, per le quali si prospetta un piano complessivo che organizzi gli esiti finali disciplinandoli in modo da integrarli con il progetto complessivo non solo di valorizzazione per la fruizione, ma anche con un ruolo di mitigazione del rischio idraulico, favorendo le capacità di laminazione della fascia e il consolidamento di processi di naturalizzazione con zone umide, gerbidi, boschi ripari; f, la definizione dei confini, data dalla QHFHVVLWjGLVFKHUPDUHOHLQIUDVWUXWWXUHHOHDUHHSURGXWWLYHDL PDUJLQLWUDPLWHFRUWLQHYHJHWDOLDUWLFRODWHLQPRGRGDPRYLPHQWDUHLOLPLWLSLLQQDWXUDOL

Entro questo schema strategico di sistemazione della fascia, viene dettagliata la vision di un parco urbano per Alba, che tenta di affrontare temi come la centrale idroelettrica (ancor oggi in corso di approvazione) il "terzo ponte" (nodo del t.Cherasca), con impatti paesaggistici notevoli (perdita di visibilità delle Rocche). Si prospetta la mitigazione delle infrastrutture previste usandole anche per la formazione di un ampio SODQG¶HDXcostante, dallo sbarramento ad oltre iOSRQWHVWRULFRFKHSXz contribuire alla caratterizzazione del parco urbano su entrambe le sponde direttamente collegate al centro di Alba QHOO¶DUHD oggi toccate dall'alluvione, ndr) su cui prevedere alcune aree a servizi fruitivi (utilizzando insediamenti già in parte esistenti), da realizzare a quote di sicurezza eliminando gli ostacoli idraulici attualmente presenti per favorire la laminazione.

Ipotesi di Parco Urbano di Alba

Masterplan del Tanaro 16 Relazione giugno 2017

I temi discussi dallo studio del 2009 mantengono a distanza la loro validità sia nelle problematiche ancora aperte sia nelle proposte evidenziate. La progettualità messa a punto nel presente Masterplan tiene conto di tali indicazioni, anche in relazione agli ultimi eventi alluvionali.

1.4 Le previsioni dei comuni rivieraschi

I comuni ULFDGHQWL QHOO¶DUHD SURJHWWR GHOOD IDVFLD IOXYLDOH sono oltre Alba, Bra, Santa Vittoria, Monticello, Cherasco, Verduno, Roddi, La Morra, Barbaresco, Neive, Guarene, Castagnito, Magliano Alfieri, Govone. /¶DUHD GL LQGDJLQH SHU  OD YDOXWD]LRQH GHJOL RULHQWamenti e della pianificazione urbanistica si è quindi estesa alla porzione territoriale più direttamente coinvolta dalla fascia fluviale, assumendo geometrie variabili in funzione di progettualità specifiche che pur non essendo contigue o rientranti in fascia assumono un ruolo determinante per la fascia stessa. In questa logica sono stati presi in considerazione aggiuntivamente il comune di , la cui contiguità e interrelazione con Alba e Roddi risulta importante ai fini del progetto ed il comune di Castagnole delle Lanze (AT), in ragione delle interrelazioni del presente progetto con il parallelo studio sulla linea ferroviaria2. La valutazione è supportata da una tavola fuori testo (vedi pagine seguenti) che, per necessità di lettura e omogeneità di rappresentazione ha utilizzato, come base di partenza, i dati disponibili della Regione Piemonte relativi alla mosaicatura dei PRG comunali, verificando le strumentazioni urbanistiche in base ai documenti dei singoli comuni disponibili on line (vedi tavola fuori testo di VHJXLWR ULSURGRWWD  /¶LPPDJLQH GHOOD FDUWRJUDILD ULSURGXFH OR VWUXPHQWR LQ YLJRUH LQ EDVH DOO¶DJJLRUQDPHQWRGHOODEDQFDGDWLUHJLRQDOHHVFOXGHQGROHSRVVLELOLYDULDQWLJHQHUDOLRSXQWXDOLSL recenti e/o in itinere. La tavola evidenzia inoltre (in viola) le valutazioni puntuali operate, che si sono attenute ai temi ed alle previsioni che hanno o possono assumere un ruolo nel quadro del progetto del parco del Tanaro. I comuni sono naturalmente tutti dotati di PRG, il cui livello di revisione generale è mediamente recente, e sono tutti adeguati o in fase finale di adeguamento la PAI. Meno sistematico è invece, per i comuni di sponda dx, il recepimento del sito Unesco, avvenuto in fase di candidatura tra il 2010/2011 cui al momento non hanno fatto seguito ancora gli adeguamenti alle Linee guida.

Bra Il PRG di Bra (30244 ab, ST 5077 ha) rivisto (DCC n. 46 del 18.07.2011 approvazione progetto definitivo), è LQDWWHVDGHOO¶DSSURYD]LRQHUHJLRQDOH. Sino alla definitiva approvazione regionale resta vigente il piano approvato nel 1994. ,Q JHQHUDOH SHU O¶DUHD LQ RJJHWWR LO QXRYR 35* GL %UD QRQ SUHYHGH LQWHUYHQWL ULOHYDQWL PD XQ FRQVROLGDPHQWR GHOO¶HVLVWHQWH FRQ XQD SDUWLFRODUH DWWHQ]LRQH DOO¶LGHQWLILFD]LRQHGLXQPDUJLQHXUEDQRLQSDUWLFRODUHSHUO¶LQVHGLDPHQWRGL3ROOHQ]R Drea a nord del centro storico) e per le aree produttive ad est. I temi di interesse per il progetto di valorizzazione del Tanaro sono relativi a : x la ³6WD]LRQH 3RUWD´ del Servizio Ferroviario Metropolitano torinese (SFM), da estendere ad Alba con una linee elettrificata. Il presente Masterplan deve quindi assicurare il raccordo del sistema fruitivo ciclopedonale del Tanaro alla stazione (punto nodale anche per i trasporti pubblici su gomma) con diverse opzioni di attraversamento delle aree agricole; x i nuovi raccordi viabilistici tra Bra e Pollenzo. Essi vedono una bretella verso ovest che, partendo dalla SS231 si collega ad ovest del nucleo di Pollenzo alla SP7 ed una bretella ad est che utiOL]]DQGR OD YLDELOLWj GHOO¶DUHD SURGXWWLYD VL LQQHVWD DO SRQWH VRVSHVR DG HVW GL 3ROOHQ]R HQWUDPEH YROWH DG DOOHJJHULUH LO WUDQVLWR QHOO¶DELWDWR GL 3ROOHQ]R SDUWHQGR GDOO¶DVVXQWRFKHOHOXQJKHSHUFRUUHQ]HHVWRYHVWYHQJDQRVRVWDQ]LDOPHQWHUHWWHGDOODIXtura autostrada . La scelta ad ovest pare meno funzionale e necessaria alla logica complessiva del sistema dei collegamenti, mentre la scelta ad est si giustifica chiaramente in funzione del FROOHJDPHQWR DOO¶RVSHGDOH DJHYRODQGR LO YHUVDQWH HVW GHOO¶LQVHGLDmento braidese e

2 studio di fattibilità ³Progetto di riqualificazione della linea ferroviaria BRA- ALBA ± CASTAGNOLE LANZE´ Masterplan del Tanaro 17 Relazione giugno 2017

supportando anche i comuni del Roero che potrebbero utilizzare la bretella come una possibile connessione aggiuntiva. Al di la delle riflessioni sulla funzionalità di rete, che non spettano al presente progetto, ma che vengono comunque tenute in debita considerazione, il collegamento potrebbe, ove affiancato da un percorso in sede protetta, fungere da elemento della rete dei percorsi del parco, sia per collegare il parco a Santa Vittoria e a Bra, come anche per realizzare un bypass alternativo al problematico transito sulla SP7 lungo il muro GHOOD 7HQXWD GL 3ROOHQ]R (¶ DOWUHVu HYLGHQWH FKH LO QRGR Q  GL LQQHVWR GHOOD YLDELOLWj LQ corrispondenza del gomito della SP7 al ponte sospeso risulta molto critico sia dal punto di vista infrastrutturale ma non di meno per gli aspetti paesistici e ambientali (prossimità con il ponte albertino, prossimità con il fiume e la nuova traversa, dislivelli morfolgici, e conseguenti esigenze di complesse infrastrutturazioni); x i completamenti del sito produttiYR Q WUDOD63HOD63LQGXFRQRO¶DSHUWXUDGLXQQXRYR fronte insediato in un paesaggio agrario ancora integro; x il tratto Bra-Cherasco sulla linea ferroviaria dismessa Bra- (dal 1994), che oggi è ancora attiva (raccordo industriale per O¶D]LHQGD SICOM), interessata da strategie in parte alternative: il ripristino del servizio ferroviario, parte del progetto ³0HWURJUDQGD´ del Politecnico, funzionale a collegare i centri del cuneese (in questa parte poco convincente in termini di rapporti costi-benefici), O¶XVRGHOVHGLPHSHU una pista ciclabile con costi notevoli, ma che per quanto attiene al tratto di attraversamento del Tanaro potrebbe costituire un elemento di interesse connettendo le due sponde e soprattutto Bra, nodo importante della rete metropolitana torinese, con Cherasco .

Estratto tavola P.2.2 del nuovo PRG di Bra

Masterplan del Tanaro 18 Relazione giugno 2017

Cherasco Il comune (9052 ab, ST 8153 ha), è caratterizzanto da un importante centro storico posto su un ULOHYDWR D WHUUD]]R DOOD FRQIOXHQ]D GHO 7DQDUR H GHOOD 6WXUD GL 'HPRQWH 1HOO¶DUHD YLFLQR DOOD confluenza, lungo la Stura si sono sviluppati insediamenti in gran parte produttivi, allineati con una modesta fascia di rispetto del fiume. Il PRG è dotato di una variante parziale recente n.13R, adottata con D.C.C. n. 30 del 09/06/2015, e non prevede ulteriori insediamenti produttivi (n.4) nel contesto della fascia fluviale. Peraltro nel PRG potrebbero essere facilmente resi compatibili alcuni interventi di interesse per il Masterplan: in primo luogo, dato che, oltre al centro storico anche la confluenza dei fiumi è una potenziale meta paesaggistica, la presenza di un Golf club (n.5) può consentire la formazione di servizi e una porta di accesso al Parco, con un ruolo di presidio per il tratto di confluenza, a gestione prettamente naturalistica. Analoga strategia si potrebbe applicare per le aree estrattive, in parte già recuperate, che possono costituire riferimento per una collana di stepping stone della fascia fluviale, in termini di siti naturalistici e di loisirs fruibili. 3HU TXDQWR ULJXDUGD OH LQIUDVWUXWWXUH GL LQWHUHVVH SHU OD IUXL]LRQH GHOOD IDVFLD ROWUH DOO¶XWLOL]]R possibile della ferrovia Bra-Cherasco, già citato, è in via di realizzazione, con le relative opere di DFFHVVR HPDQXWHQ]LRQH LO WHU]R ORWWR GHOO¶DXWRVWUDGD $VWL-Cuneo, che prevedeva in Cherasco il tratto in galleria, ad oggi in forse(n.6). Nel caso del progetto galleria, le strade di servizio al cantiere, adattate a piste ciclabili, permetterebbero di collegare il percorso lungo il canale di Verduno con Cherasco e la sponda sx del golf.

Estratto dal SIT del comune- articolazione delle zone di PRG (aggiornato ultima Variante)

Masterplan del Tanaro 19 Relazione giugno 2017

4XDGURG¶LQVLHPHGHOODSLDQLILFD]LRQHFRPXQDOH HODERUD]LRQHGDGDWL*HRSRUWDOHUHJLRQHSLHPRQWH

Masterplan del Tanaro 20 Relazione giugno 2017

La Morra Il comune (ab. 2758, ST 2416 ha) ha un PRG del 1998 oggetto di varianti successive ed una Variante strutturale in itinere (n. 3/11) OHJDWDSULRULWDULDPHQWHDOO¶DGHJXDPHQWRDO3$,GLFXLqVWDWR approvato il progetto definitivo con DCC.4 del 21/05/2014. Il Comune ha sottoscritto un SURWRFROORG¶LQWHVDFRQOD5HJLone per la redazione di un nuovo Piano Regolatore quale ³SURJHWWRSLORWD´SHUO¶DGHJXDPHQWRGHJOLVWUXPHQWLXUEDQLVWLFLDOOHLQGLFD]LRQLGL salvaguardia e valorizzazione del territorio necessarie al mantenimento del riconoscimento UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato .

Per quanto riguarda le previsioni del vigente 35*QHOO¶DUHDLQRggetto si riscontra un solo tema di criticità connesso alla previsione di tracciato viabilistico che costeggia ed interseca il canale di Verduno, slegato dalle SUHYLVLRQL GHL FRPXQL OLPLWURIL H GDOO¶DWWXDOH organizzazione degli accessi al tracciato autostradale, probabilmente superato dalle evoluzioni della viabilità sovralocale QHOO¶DUHD

Estratto tavola 8.A.2

Verduno Il Comune di Verduno (564 ab., ST. 716 ha) è dotato di Piano Regolatore Generale approvato con DGR n. 12-6262 nel 2002, cui hanno fatto seguito 11 Varianti parziali. (¶ GHWHUPLQDQWH la localizzazione del polo ospedaliero, che comporterà una riorganizzazione dei flussi viabilistici attuali, non ancora risolta, anche in relazione al tracciato autostradale in divenire, entrambi interferenti con la fascia ed in particolare con il canale di Verduno. Per quanto riguarda il tema Ospedale, in fase di ultimazione il comune propone la soluzione YLDELOLVWLFD SHU O¶DFFHVVLELOLWj D SDUWLUH GHOOD URWRQGD G¶innesto sulla SP7 tenendo conto della localizzazione della rotatoria prevista dalle VROX]LRQLSHULOUDFFRUGRFRQO¶DXWRVWUDGDHUDFFRUGDQGR FRQ XQD VHFRQGD URWRQGD LO WUDFFLDWR GHOO¶DWWXDOH YLDELOLWj GL DUURFFDPHQWR (QWUDPEH OH URWRQGH presuppongono una modifica del tracciato della SP7 che presenta comunque una parziale e necessaria intHUD]LRQH FRQ OD IDVFLD VSRQGDOH GL G[ 7DQDUR WUD O¶DWWXDOH YLDELOLWj HG LO FDQDOH GL Verduno. La scelta del comune dovrà trovare un raccordo nel merito a livello di dettaglio con O¶DWWXDOHSURJHWWRHVHFXWLYRGHJOLVYLncoli autostradali. Le previsioni del PRG di fatto interagiscono positivamente con la fascia fluviale riconoscendo attività (TR. I: aree turistiche ricettive ricreative inedificabili- legate al sito del ristorante la Cascata in essere e/o previste (e TR.S: aree turistiche ricreative di interesse sportivo sempre in prossimità della La Cascata) prevedendo ampie aree inedificabili di tipo privato (zona isolotto in sponda sx del tanaro, condiviso con i comuni di Santa Vittoria e Monticello) come anche individuando la rete di percorrenze ciclopedonali. Le aree potrebbero essere oggetto di intervento per la fruizione e il Masterplan del Tanaro 21 Relazione giugno 2017

potenziamento della vegetazione spondale, anche con il coinvolgimento i due possibili presidi sulle GXHVSRQGH LOULVWRUDQWH/D&DVFDWDHO¶H[-Cin Cin Land).

Estratto tavola 5 Var parz 10 PRG Verduno

Roddi Il comune (ab. 1537, ST 935 ha) è dotato di PRG approvato con D.G.R. n. 30-13424 nel 2010, poi seguito da 6 Varianti parziali e una Variante strutturale ancora in itinere. L'intera fascia fluviale, ad HFFH]LRQHGHOO¶LQVHGLDPHQWRSUHVVRLO0ROLQRGL5RGGLqGHVWLQDWDDOO DJULFROWXUDFRQGXHFHQWUDOL idroelettriche lungo il c. di Verduno e del Molino di Roddi.

Estratto tavola 4 Var parz 3 PRG

Masterplan del Tanaro 22 Relazione giugno 2017

Da segnalare dal punto di vista fruitivo il canale di Verduno e le strutture ad esso collegate, lungo il quale il PRGC già prevede una pista ciclabile. L'area agricola, oggi in buono stato di conservazione è attraversata dal tracciato dell'autostrada ed interessata dal suo casello che, nella VXDXOWLPDYHUVLRQHLQYDGHTXDVLFRPSOHWDPHQWHO¶DUHDWUDOD63HGLOFDQDOHGL9HUGXQRFRQXQ evidente perdita di qualità del paesaggio lungo il fiume. La riorganizzazione infrastrutturale pone a rischio di occlusione i varchi liberi rimasti lungo la statale e il Talloria (n.7) connessione ambientale importante con le colline trasversali al fiume.

Grinzane Cavour Il comune di Grinzane Cavour non risulta direttamente coinvolto nella fascia del Tanaro, tuttavia rappresenta un significativo punWRGLVQRGRWUDO¶DUHDGHOODSLDQDGLIRQGRYDOOHLQVSHFLILFRGHOW 7DOORULD FRQIOXHQWH LQ 7DQDUR H O¶DUHD FROOLQDUH GHOOD &RUH =RQH GHO VLWR 8QHVFR GHO &DVWHOOR GL Grinzane e delle colline del Barolo. La fascia del t. Talloria viene condivisa con il comune di Alba, FKHQHOOHQXRYHSUHYLVLRQLGL35*VLRULHQWDDOO¶LQGLYLGXD]LRQHGLXQ¶DPSLDIDVFLDDYHUGH

Estratto tav.3 comune di Grinzane Cavour

Diventano quindi importanti i possibili attestamenti e/o le fasce di continuità e le percorrenze che nelle previsioni del comune possono supportare il ruolo di connessione oltrechè di meta che il comune svolge. Rilevano quindi le indicazioni legate ai processi di riqualificazione urbana della parte bassa di Grinzane come anche le previsioni a verde (parte agricolo, parte a verde urbano) della fascia del Talloria previste dal comune di Alba sul confine a sud di Grinzane.

Masterplan del Tanaro 23 Relazione giugno 2017

Estratto tav.3.2.3 comune di Alba (nel tratto a diretto contatto con il confine sud di Grinzane Vavour)

Santa Vittoria Nel comune (ab 2754 St 1100 ha) è dotato di PRG approvato con DGR n.24-12820 del 2004 , in seguito oggetto di 7 varianti parziali. Il centro del comune è posto su un terrazzo che si affaccia a balconata sulla valle del Tanaro. Nella ristretta fascia pianeggiante alla base del terrazzo si è sviluppato un insediamento arteriale lungo la SS231. Le aree comprese tra la SS231 e il fiume, sono state occupate dallo sviluppo edilizio più recente, configurandosi maggiormente come conurbazione residenziale, mentre verso est, fino allo storico stabilimento Cinzano QHOO¶RPRQLPD frazione, prevalgono gli insediamenti produttivi. In questa situazione sono a rischio di saturazione gli ultimi varchi liberi tra collina e piana, per la presenza di previsioni estese di aree residenziali ancora da realizzare (n.10) a ridosso della fascia agricola del fiume ed un numero ancora superiore di aree produttive ad est verso Monticello(n.8-9), sempre tra la SS231 e la fascia fluviale. Per contro OXQJR OD IDVFLD IOXYLDOH YL VRQR LQGLFD]LRQL GL WXWHOD LQ SDUWLFRODUH QHOO DUHD QHOO¶DUHD GHOO¶LVRORWWRLQ fascia A del PSFF, per la quale sono previste destinazioni di uso pubblico, spazi per il verde e percorsi pedonali coerenti con le ipotesi di lavoro del Masterplan. Il comune è tagliato dalla linea ferroviaria ed è dotato della stazione, localizzata nella parte bassa del comune in prossimità della viabilità di risalita verso il centro storico. La stazione, recentemente riattivata, è piuttosto decentrata sia rispetto alla parte urbana bassa che al centro storico, ma rappresenta comunque una potenzialità da considerare anche neOO¶LSRWHVL GL SURSRUQH XQ decentramento in una posizione più baricentrica e più facilmente raggiungibile dalla viabilità principale nel quadro delle scelte da condividere con il parallelo studio di fattibilità per la linea ferroviaria Bra- Castagnole delle Lanze.

Masterplan del Tanaro 24 Relazione giugno 2017

Estratto tavola 3 var parz 5 PRG

Pocapaglia Il PRG risale al 1995 ed è stato oggetti di alcune varianti strutturali, di cui una in corso, e numerose parziali. Il comune è interessato dal progetto in ragione della presenza della stazione ferroviaria e del Parco delle Rocche del Roero. La stazione, sita in frazione Macellai, potrebbe costituire punto ulteriore di appoggio alla rete di fruizione complessiva, in direzione di Santa Vittoria e Bra connesse sulla Via del mare, e con particolare riferimento al collegamento con i sentieri verso nord LQGLUH]LRQHGHOO¶DUHDSURWHWWD La stazione non vede previsioni di aree attrezzate o per la sosta nelle immediate vicinanze, ma può trRYDUHVXSSRUWRQHOO¶DPSLDDUHDDSDUFKHJJLRDQRUGFROOHJDWDDOORVWDELOLPHQWRHVLVWHQWH,O fronte della SS23, limite del comune, risulta interessato da urbanizzato arteriale esistente che prosegue da Santa Vittoria e collega con Bra, rispetto al quale valgono le considerazioni operate SHU6DQWD9LWWRULDYROWHDFRQVHUYDUHLYDUFKLWUDO¶HGLILFDWR

Estratto tavola 3.1

Masterplan del Tanaro 25 Relazione giugno 2017

Monticello G¶$OED Il comune (ab.2220, ST.1020 ha) è dotato di PRG approvato cui hanno fatto seguito 16 Varianti. La porzione ricadente in fascia è molto esigua e si insinua tra i comuni di Santa Vittoria e Alba UDJJLXQJHQGRLOILXPH/¶XQLFRWUDWWRLQDIIDFFLRYHUVRODSLDQDGLOXQJKH]]DLQIHULRUHDOFKLORPHWUR si attesta sulla SS231, occupato in gran parte da un insediamento produttivo pressoché continuo sia a monte che a valle della SS231, in cui si stanno perdendo anche gli ultimi varchi liberi, con la previsione di aree di FRPSOHWDPHQWRGHOO¶LQVHGLDPHQWRSURGXWWLYRHVLVWHQWH La fascia produttiva (n.11,12) interrompe di fatto la continuità tra la fascia fluviale, ancora prevalentemente agricola, e il piede della collina non compromesso e particolarmente integro. I percorsi esistenti in fascia fluviale collegano bene la rete di Alba a quella di Santa Vittoria, meno facile risulta il collegamento con il centro storico di Monticello, che può passare a ridosso dell'area industriale, e connettersi al parco fluviale utilizzando un corridoio di accesso ancora libero adiacente alle aree commerciali (Eataly).

Estratto tavola 1 var 17 PRG

Guarene Il Comune di Guarene (ab 3457 ST 1345ha) è dotato di PRG approvato con DGR. n. 8-2624/2011 cui hanno fatto seguito quattro Varianti parziali e un paio di modifiche di PRG. Rispetto alla fascia IOXYLDOH O¶DUHD FRPXQDOH LQWHUHVVDWD q DVVDL PRGHVWD HG q ULFRPSUHVD WUD O¶DVVH DXWRVWUDGDOH AT/CN ed il Tanaro. /¶DUHDqWXWWDDJULFRODHGqSULYDGLLQVHGLDPHQWLHVLDWWHVWDVXOOLPLWHGHO6,5 degli stagni di Mogliasso ricadenti in comune di Barbaresco e Alba: rispetto ad essa non si rilevano criticità. .

Masterplan del Tanaro 26 Relazione giugno 2017

Estratto tav 2 Var parz 5 PRG di

Barbaresco Il comune (ab 674 ST 770 ha) è dotato di PRG approvato con YDULDQWHVXFFHVVLYHGLFXLO¶XOWLPD a recepimento dei limiti delle core e buffer zone del sito Unesco e delle relative integrazioni normative operate in sede di candidatura. Estratto tavola 2 Var parz 9 PRG La fascia fluviale ricade esternamente alla core zone, ma entro la buffer zone, che è comunque estesa a tutto il comune. Sono aree a destinazione esclusivamente agricola, interessate anche dalla presenza gli stagni di Mogliasso. Il tratto di fiume, che costituisce il contesto del centro storico, è particolarmente interessante dal punto di vista ambientale (Rocche e stagni) e paesaggistico. Da segnalare, a monte degli stagni, il progetto di centrale elettrica, non ancora approvato. Di interesse per la valorizzazione della fascia la presenza della stazione (oggi riconvertita) facente parte del tratto di linea ferroviaria Alba-Castagnole delle Lanze, la quale viene affiancata da una previsione di PRG per destinazioni PXOWLIXQ]LRQDOLDVXSSRUWRGLXQ¶HYHQWXDOH YDORUL]]D]LRQHGHOO¶DWWHVWDPHQWRGHOODUHWH ferroviaria storica essa rappresenta un potenziale appoggio per la fruizione

Masterplan del Tanaro 27 Relazione giugno 2017

GHOO¶DUHDHSXQWRGLFRQQHVVLRQHFRQLOVLVWHPDGHLSHUFRUVLFROOLQDUL

Govone Il comune è dotato di un PRG approvato nel 1999, a cui sono seguite numerose varianti parziali; attualmente è LQFRUVRO¶LWHUGLXQDYDULDQWHVWUXWWXUDOH.

estratto tav. C3-C4 di PRG La fascia fluviale interessata dal progetto LQWHUVHFDO¶DVVHDXWRVWUDGDOHHQHULVXOWDPDUJLQDWD/H previsioni di PRG individuano in generale aree di tipo agricolo, che sono in parte di valore e oggetto di salvaguardia nella porzione più a nord in sponda sx. Sono inoltre significative le aree di IDVFLD FKH YHQJRQR GHVWLQDWH DG DWWLYLWj HVWUDWWLYH H DG DUHH µDJULFROH VSHFLDOL¶ RYYHUR DUHH FKH ammettono la possibilità di installazione di impianti fissi o mobili per la radio-telecomunicazione e depositi temporanei conseguenti e connessi ad attività estrattive autorizzate. Occorre rilevare che O¶HVWHQVLRQH GHOOH DUHH HVWUDWWLYH H GHOOH DUHH  DJULFROH VSHFLDOL ULVXOWD ULOHYDQWH QHOO¶DPELWR GHOOH aree di fascia.

Castagnito Il Comune (2134 ab ST 710 ha) ha approvato l'ultima variante al PRG nel 2006 con l'adeguamento al PAI. La fascia del fiume è piuttosto contenuta e marginata dal tracciato autostradale. In parte le aree della IDVFLD VRQR RFFXSDWH GDOO¶LQVHGLDPHQWR SURGXWWLYR VYLOXSSDWRVL QHOOD SLDQD VXOO¶DVVH della SS231 per AstiGHOOD63SHU1HLYHHO¶DXWRVWUDGD in loc Baraccone. Le problematiche delle parti in fascia del PSFF, al di la degli aspetti idrogeologici, peraltro presenti ancorchè da tempo limitati mediante la realizzazione di un argine verso il Tanaro, sono legate quindi alla progressiva saturazione GHOO¶LQVHGLDPHQWROXQJRO¶DVVHLQUHOD]LRQHDGXQWHUULWRULRFKHDOPHQRSHULl tratto tra autostrada e fiume, mantiene ancora una notevole connotazione agricola. Le restanti aree sono di tipo agricolo. Le parti agricole più a ridosso del fiume sono contigue ad aree di interesse naturalistico e fruitivo (lago di Isola verde, Stagni di Neive) che richiedono il massimo contenimento degli sviluppi insediativi.

Masterplan del Tanaro 28 Relazione giugno 2017

Estratto tavola 2 PRG

Neive Il comune (3374 ab ST 2130 ha) è dotato di Piano Regolatore vigente approvato dalla Regione con DGR 30 nel 2002. In seguito è stata redatta una ³9DULDQWH 6WUXWWXUDOH´ GL DGHJXDPHQWR al PAI approvata con DGR n.20-8756/2008 e nel 2011 è stata approvata con DCC n.2 del 7/2/2011 una µ9DULDQWH VWUXWWXUDOH DL VHQVL GHOOD /5 1HJOL DQQL VRQR VWDWH LQROWUH DSSURYDWH  YDULDQWL parziali. La pianificazione comunale tutela, fin dal 2002, O¶DPELWR di fascia fluviale, interamente nella buffer zone dell'UNESCO come "aree di interesse naturalistico" che tiene conto sia degli spazi golenali del fiume, che delle aree spondali ricadenti nel SIC stagni di Neive, con esclusione di edificabilità e norme di tutela ambientale e paesistica. Diversamente in sponda sx viene ULFRQRVFLXWDXQ¶area produttiva (n.15) legata allo stabilimento PSG, oggi in dismissione, già messo in sicurezza LGUDXOLFD GRSR O¶alluvione 1994 mediante un sistema di argini, il cui riuso potrebbe essere almeno in parte integrato alla valorizzazione della fascia fluviale, come punto di accesso al fiume in un tratto di notevole interesse naturalistico

Estratto tavola P.2.nord var. strutturale 2009 PRG

Masterplan del Tanaro 29 Relazione giugno 2017

Magliano Alfieri Il comune è dotato di un PRG approvato nel 2005, a cui sono seguite alcune varianti parziali. La fascia fluviale interessata dal progetto è marginata dalO¶DVVH autostradale, ove le previsioni di PRG LQGLYLGXDQR XQ¶DUHD GL WLSR agricolo con le sole eccezioni di un sito produttivo consolidato di modeste dimensioni a ULGRVVR GHOO¶DXWRVWUDGD H due aree estrattive in fregio al fiume, entrambe già recuperate. La parte di sponda ricade inoltre nella ZPS Stagni di Neive ed in SDUWLFRODUH O¶DUHD H[- estrattiva a nord presenta una vasta area umida oggi riconosciuta come Oasi Lipu ± Oasi dei Canapali. Masterplan del Tanaro 30 Relazione giugno 2017

Castagnole delle Lanze Il comune (ab 3787, ST 2157 ha), in provincia di Asti, è dotato di un PRG aggiornato alla Variante parziale n. 6 approvata con D.C.C. n. 3 del 27/04/2012. /¶DPELWRLQWHUHVVDWRGDOODIDVFLDIOXYLDOH VXHQWUDPEHOHVSRQGHqSULRULWDULDPHQWHGHVWLQDWRDOO¶DJULFROWXUDFRQGXHVLJQLILFDWLYHHFFH]LRQL O¶DUHD SURGXWWLYD  OHJDWD DOOR VWDELOLPHQWR 0LURJOLR OD YDVWD DUHD HVWUDWWLYD FROOHJDWD DO VLVWHPD autoVWUDGDOH  LQ VSRQGD G[ H SDU]LDOPHQWH UHFXSHUDWD FROOHJDWD DG XQ¶XOWHULRUH DUHD HVWUDWWLYD attiva e non interessata dalla pianificazione vigente. Il Tanaro in questa tratta presenta una vegetazione spondale discretamente continua e aree agricole ai bordi abbastanza integre

Estratto tavola di PRG var parz 6 (da sito web)

Alba Il comune (ab.31.443, ST. 5358 ha) è dotato di un nuovo PRG dal 2016, approvato dopo un lungo iter formativo. Il Piano riserva l'intera fascia fluviale, ad esclusione delle aree insediate a fini produttivi, residenziali e per servizi, ad un "parco territoriale urbano e comprensoriale" (zona Fp, art 58 NTA). /¶LGHQWLILFD]LRQH GHO 35* KD IDWWR VHJXLWR DOOH LQWHQ]LRQL PDQLIHVWDWH ILQ GDOO¶LPSRVWD]LRQHGHO35*QHO YHGLFDS1.3.1). 6LWUDWWDGHOO¶XQLFRFRPXQHFKHKDRSWDWRLQ FRHUHQ]DFRQLSURSRVLWLGHOSURWRFROORGHOSHUO¶LGHQWLILFD]LRQHGHOODIVFLDIOXYLDOHRULHQWDWD alla formazione di un parco. $WWUDYHUVRO¶DUHD a parco sono previsti e/o prevedibili diversi accessi pedonali alla fascia fluviale, ben collegati alla rete dei circuiti ciclopedonali urbani: lungo c.so Barolo e dal campo sportivo, da c.so Europa, tra il cimitero e la Ferrero, e naturalmente dal centro storico e dalla valle del t.Cherasca elemento di connessione tra l'asta fluviale e la parte collinare. $OO¶interno dell'area Fp vengono individuati con specifica destinazione: x LOFDUFHUHLVRODWRLQVSRQGDG[IOXYLDOHORFDOL]]DWRLQXQ¶DUHDDFFHVVLELOHFRQYDVWHSRU]LRQL già fruibili dal pubblico, da qualificare, x l'ampiamento di una zona industriale, in sponda sx, lungo la SS231 in fregio al Tanaro, la cui attuazione riduce il corridoio dei percorsi spondali, da conservare con interventi di mitigazione e miglioramento della componente arborea.

Estratto dalla tavola 3.1 del PRG FRQYLVWDG¶LQVLHPHGHOO¶HVWHQVLRQHGHOSDUFR

Masterplan del Tanaro 31 Relazione giugno 2017

Nell'area Fp sono inoltre presenti: x O¶DUHD nomadi, localizzata in fascia B, in posizione critica e da rilocalizzare, x due siti estrattivi (nelle zone di Piana Biglini e Vaccheria), in parte recuperati che possono costituire nodi della rete ecologica, in relazione anche allo sviluppo futuro GHOO¶DWWLYLWj x due impianti produttivi dismessi: uno in fascia B che e O¶DOWUR in fascia A, entrambi da recuperare, seppure con storie e situazioni assai diverse e per funzioni da studiare in relazione alla situazione di rischio idrogeologico, x alcune società sportive integrabili nella formazione del parco urbano (pesca sportiva, tiro a volo, piscina, campi da calcio). In queste aree per le attività private esistenti sono ammessi interventi di recupero, ove compatibili con la situazione di pericolosità idrogeologica, con il mantenimento della destinazione legittimamente in essere o con nuova destinazione ad attività produttive artigianali di servizio connesse alla cura della persona. Sono inoltre ammessi (con PEC) servizi ed attrezzature pubblici o di uso pubblico, attività produttivo-turistiche/ricettive, somministrazione di alimenti e bevande (in misura non superiore alle strutture esistenti). Per le aree di cava e lavorazione di inerti, per le aree D VHUYL]LR GHOO¶DWWLYLWj HVWUDWWLYD LYL LQFOXVD TXHOOD GL IRUPD]LRQH GL FXPXOL per le aree per il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, presenti, sono ammesse le attività come da disciplina di settore (di recente modificata), con la prescrizione di XQDVSHFLDOHVLVWHPD]LRQHDYHUGHSHUO¶LQWHUR SHULPHWUR GHOO¶LQVHGLDPHQWR SHU XQD SURIRQGLWj QRQ LQIHULRUH D P  FRQ RSSRUWXQH piantumazioni di alberature in filare o siepi. Nella parte insediata in sponda dx, a ridosso del centro storico, SHU XQ¶ampia area destinata a spazi pubblici per il gioco e lo sport, in parte già attrezzata, si deve FRQVROLGDUHO¶DWWXDOHSURFHVVR di formazione di un parco urbano lungo la sponda, dal ponte storico al t.Cherasca, come già proposto (v. cap.1) che diventerà parte integrante della sistemazione della fascia del Tanaro.

Masterplan del Tanaro 32 Relazione giugno 2017

/¶DFTXLVL]LRQH DO SDWULPRQLR SXEEOLFR GL DOFXQH OLPLWDWH DUHH QHFHVVDULH SHU OD IRUPD]LRQH GL specifiche sistemazioni pedonali, carrabili, di servizio (quali eliporto, campo nomadi e area attrezzata per gli spettacoli viaggianti), a verde, per lo sport o per il gioco, che non comportino la realizzazione di Sul eccedente i parametri di cui sopra, avviene previa approvazione di specifico progetto, a conclusione di XQSURFHGLPHQWRFXLSDUWHFLSDLOSURSULHWDULR7DOHUHWHGLSHUFRUVLqGD fissare a partire dal disegno indicativo riportato nelle tavole di suddivisione in zone omogenee, e sarà essere oggetto della presente proposta Le Nta definiscono che "l¶DVVRJJHWWDPHQWRDOO¶XVRSXEEOLFRqSUHYLVWRHGLVFLSOLQDWRVXSURSRVWD del proprietario o su iniziativa del comune, con convenzione che regolamenti DQFKHO¶LQVHGLDPHQWR di servizi e attrezzature ( parametri Uf = 0,1 mq/mq.; H = 6,5 m.)

Il biotopo classificato come GLLQWHUHVVHUHJLRQDOH³6WDJQLGL0RJOLDVVR´ 6,5,7 presente nell'area è regolamentato in sintonia con quanto richiesto dalla Provincia: in esso infatti "sono consentiti solamente gli interventi che non compromettano il raggiungimento degli obiettivi di tutela e che non ne alterino le caratteristiche naturalistico-ambientali e le tendenze evolutive naturali. A tal fine: í OH DWWLYLWj QHOOH DUHH DJULFROH LYL FRPSUHVH GRYUDQQR HVVHUH RULHQWDWH DO PDQWHQLPHQWR GHOOD funzione di coOOHJDPHQWR D UHWH GHJOL DPELWL GL LQWHUHVVH QDWXUDOLVWLFR FRVWLWXHQGR O LQGLVSHQVDELOHHOHPHQWRGLFRPSOHPHQWDULHWjHFRORJLFDFRQHVVL í gli interventi suscettibili di determinare, aggravare o consolidare significative alterazioni dello stato dei luoghi o interferenze non circoscritte con il reticolo idrografico superficiale e con le falde sotterranee, sono esclusi; - O¶apertura di cave e di discariche di rifiuti, di inerti e di qualsiasi materiale, il transito dei mezzi fuoristrada, ad eccezione delle strade aperte al traffico veicolare e non destinate all'esclusivo uso agricolo, son vietate Il parco territoriale, costituisce parte della rete ecologica regionale e provinciale e si configura come proposta per la successiva istituzione ad area naturale protetta di interesse locale, finalizzata alla connessione ecologica, alla valorizzazione delle componenti naturali, agroecosistemiche e paesaggistiche. A tal fine le NTA (art 58) prevedono oltre alla predisposizione di un piano di settore, "la redazione di uno specifico strumento di gestione e pianificazione che assuma le valenze di piano paesistico locale, di progetto di valorizzazione ambientale e di piano di gestione dell'area protetta". La proposta, chiara nelle intenzioni, è da studiare nelle forme applicative e procedurali. Infatti, O LVWLWX]LRQH GL XQ¶DUHD SURWHWWD a scala locale appare una sovrapposizione di tutele non strettamente necessaria, che innesca procedure con costi gestionali forse eccessivi date le dimensioni e le caratteristiche della fascia. Solo nella prospettiva dell'istituzione di un¶Area Protetta sull'intera asta del Tanaro, con rilevanza regionale, avrebbe senso una prima istituzione della tratta Neive-Bra, che include le zone di interesse naturalistico degli stagni di Mogliasso e di Neive.

Il ragionamento non sminuisce naturalmente gli obiettivi e le intenzioni posti dal PRGC, che il Masterplan assume complessivamente estendendoli all'intera parte di fiume oggetto di studio, aprendo un ventaglio di alternative da proporre ai Comuni per scegliere le procedure ritenute più efficaci da mettere in atto a livello intercomunale. La possibilità GLDYYDOHUVLGHOO LVWLWXWRGHOO¶accordo di programma per definire gli interventi e la gestione dell'area potrebbe essere una procedura più semplice, ma non per questo meno incisiva rispetto agli obiettivi posti. In questa seconda prospettiva sarebbe anche più facile tener conto di temi come le attività estrattive o gli interventi infrastrutturali già programmati (autostrada, terzo ponte ad Alba, centrali idroelettriche e bacini di laminazione...) che rischiano di entrare in conflitto con l'istituzione di un¶Area Protetta a termini di legge.

Masterplan del Tanaro 33 Relazione giugno 2017

estratto tavola P3.2.2 centro storico, Tanaro e Cherasca

estratto tavola P.3.2.1

estratto tavola di piano P.3.2.1

Masterplan del Tanaro 34 Relazione giugno 2017

1.5 Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR)

Il PPR delinea le strategie e le linee di azione di livello regionale in relazione alle politiche per il paesaggio e per le reti ambientali che integrano la parte più propriamente ordinativa e regolativa per la quale si rimanda al successivo cap.4.1. Il PPR assume come strumenti attuativi alcuni progetti e i programmi strategici, che richiedono azioni multiple e competenze di soggetti diversi (pubblici e privati). Sono progetti e programmi a regia regionale, per i quali si possonoVRWWRVFULYHUHLQWHVHFRQOH3URYLQFHHL&RPXQLLQWHUHVVDWL QRQFKpFRQLO0LQLVWHURLQFDVRGLSUHVHQ]DGLEHQLSDHVDJJLVWLFL DUW335  Alcuni di questi progetti sono già stati avviati, ad esempio la valorizzazione ³3DHVDJJL YLWLYLQLFROL GHOOH Langhe, 5RHUR H 0RQIHUUDWR´, per cui la Regione ha ottenuto O¶LQVHULPHQWR QHOOD /LVWD GHO SDWULPRQLR Unesco. Rispetto ai progetti proposti dal PPR, ai fini del Masterplan del Tanaro, è importante la "Rete di connessione paesaggistica" di cui all'art 42-44 delle NTA, che deriva dal Progetto "Rete di Valorizzazione Ambientale" (RVA,2009), redatto dalla Regione durante il processo di formazione del PPR, il quale prospettava "l'attuazione integrata della rete ecologica regionale, della rete culturale e della rete di fruizione sociale³

,OSURJHWWR59$ULFKLDPDWRDOO¶DUWGHO335ULVXOWDGLVSHFLILFRLQWHUHVVHSHUODIDVFLDGHO7DQDUR ed il Masterplan. In particolare la RVA delinea uno scenario di riferimento flessibile la cui attuazione si dovrà sviluppare con azioni di co-pianificazione a livello intercomunale. In particolare si individua:

1. lo schema della Rete ecologica regionale (RER) così definita: " «XQRVFHQDULRGLPHGLRSHULRGR SHU O¶HFRVLVWHPD GL DUHD YDVWD LQ FXL VL UHQGH FRQWR LQ PRGR VLQWHWLFR GHL FDSLVDOGL SHU OD ELRGLYHUVLWjGHOOHOLQHHGLFRQQHWWLYLWjHFRORJLFDGHOODQDWXUDHGHOUXRORGHOOHPDWULFLDPELHQWDOL dei principali fatWRULGLSUHVVLRQHLQJUDGRGLFRQGL]LRQDUHODIXQ]LRQDOLWjGHOO¶HFRVLVWHPD". Nella relazione del PPR per la RER propongono tre tipi di linee di azione da intraprendere: - di tutela (VDOYDJXDUGLDGHOOHDUHHFRQHOHYDWDELRGLYHUVLWjHIXQ]LRQDOLWjecosistemiche e delle funzioni connettive);  - di valorizzazione (potenziamento dellD FDSDFLWj GL VHUYL]LR ecosistemico e sua IUXLELOLWj GD parte delle popolazioni senza che sia intaccato il ruolo e la funzionalità della risorsa);  - di ricostruzione (LQFUHPHQWRDWWLYRGHOSDWULPRQLRGLQDWXUDOLWjHGLELRGLYHUVLWj) conLQWHUYHQWLLQ JUDGR GL DXPHQWDUQH OH FDSDFLWj GL VHUYL]LR SHU XQR VYLOXSSR VRVWHQLELOH (da attivare in situazioni critiche, dove le funzionalità di rete sono a rischio per trasformazioni o degrado). Il tratto del Tanaro oggetto del Mastreplan rispetto allo schema tracciato per la RER regionale assume un ruolo signficativo, in quanto costituisce uno dei principali corridoi che attraversano il pianalto cuneese, fornendo al contempo una discreta connettività tra i versanti di Roero e Langa. Nello specifico lungo la fascia, si riconosce in corrispondenza di Barbaresco una connettività trasversale importante da tutelare e in parte da ricostruire, per potenziare le relazioni ecologiche tra il Roero (a loro volta collegate con la collina torinese) e la Valle Bormida. Nel Masterplan si dovrà tener conto di ricucire il più possibile la connettività tra i due versanti collinari, oltre a dare continuità e potenziare la funzionalità connettiva lungo il fiume, sia ripristinando nodi a rischio, sia proteggendo ed incrementando quelli oggi funzionali.

2. la Rete di valorizzazione storico culturale (RCP), è intesa come O¶RUJDQL]]D]LRQH VLVWHPLFD, a scala regionale, dei beni diffusi di interesse storico-culturale, tenendo conto delle qualità dei loro contesti paesistici ed integrandoli ai saperi tradizionali e alle buone pratiche. Nell'area considerata, i siti Unesco di Pollenzo e delle Langhe Roero e Monferrato, costituiscono le emergenze di valore culturale e soprattutto identitario del paesaggio delle colline del Tanaro a cui ovviamente è necessario far riferimento, ma ad essi si associa un importante sistema di beni culturali individuati dal PPR (tav P5) come il sistema dei Castelli e dei beni delle valli delle Langhe Roero, Val Bormida e Monferrato (a sua volta collegato con il sistema delle Residenze sabaude). Il sistema che è stato centrale nei progetti avviati dalle comunità sia per rendere fruibili i singoli beni sia per metterli in rete. Il progetto di valorizzazione del Tanaro dovrà quindi di collegarsi a tale sistema, facendo riferimento al sistema dei Castelli che si affacciano lungo la valle.

Masterplan del Tanaro 35 Relazione giugno 2017

3. la Rete di fruizione sociale (RFS), ha lo scopo di supportare e agevolare la fruizione dei contesti naturali e culturali, migliorando l'accessibilità ai siti, la loro visibilità e la leggibilità delle dinamiche con cui sono stati costruiti e rappresentati. L'obiettivo è rafforzare le capacità di attrazione turistica, OHRSSRUWXQHUHWLGLSHUFRUVLGLIUXL]LRQH³GROFH´H di coordinare soggetti gestori per costituire reti integrate di servizi fruitivi. Alba è considerata uno dei capisaldi del sistema di fruizione regionale, in un territorio che presenta una fitta rete di mete di interesse sui due assi: Bra-Cherasco-Pollenzo e Barbaresco-Langa. ,OUXROR GHOODIDVFLD GHO7DQDUR DVVXPH XQ¶LPSRUWDQ]D VWUDWHJLFD LQ TXHVWD prospettiva, sede naturale per percorsi paesaggisticamente qualificati di connessione con gli altri territori di interesse turistico cuneesi e astigiani e di accesso alle mete.

In sintesi il PPR può trovare una puntuale applicazione nel Masterplan, atteso che si vogliano potenziare, come risulta dalle linee strategiche (vedi cap.5): - il fondamentale ruolo di connettività ecologica (comma 3 art 42 Ppr) che il fiume svolge, favorendo le dinamiche di dispersione delle popolazioni biologiche tra i diversi nodi della rete, implementando al suo interno dei punti di appoggio (stepping stones) per la fauna (nuove zone umide, boschi planiziali...); garantendo la conservazione dei nodi ecologici interni (³6WDJQi di 0RJOLDVVR H GL 1HLYH´  H FRQ OD GHILQL]LRQH GL XQ DUHD WDPSRQH GL SURWH]LRQH SHU PLWLJDUH possibili interferenze e di ripristinare alcune connettività ecologiche con le fasce collinari perdute o a rischio; - gli elementi della rete storico-culturale (comma 4 art 42 Ppr), strettamente connessi al fiume (ponti, mulini, canali, cascine, tenute), ma anche di servizio e connessione paesistica, funzionali al sistema articolato del contesto, dei nuclei storici e dei castelli, nei quali si sviluppano le più importanti attività culturali della zona; - un "corridoio fruitivo verde" (comma 5 art 42 Ppr) capace di connettersi al sistema delle mete di interesse regionale, con possibilità di utilizzarePRGDOLWjGLYHUVHdi percorrenza in condizioni di sicurezza e per diversi tipi di utenza, vale a dire qualificare gli accessi al paesaggio Unesco, al fiume e alle mete di interesse culturale, con greenways e percorsi ciclabili connessi alla rete delle ciclovie e al sistema dei sentieri di interesse regionale.

Gli schemi della RVA della pagina che segue, sono stati tradotti nella configurazione della "Rete di Connessione Paesaggistica" definita dal PPR e rappresentata nella tav. 5 del PPR. Nella sua parte più propriamente regolativa, il PPR riconosce nell'area un numero di componenti e di sistemi decisamente elevato che si connettono inevitabilmente alla fascia fluviale e ne definiscono non solo le strutture paesistiche (cap.4), ma che ne caratterizzano i singoli tratti tratte (cap.4), come più avanti precisato alla scala locale. I condizionamenti indotti dai riconoscimenti del PPR sono stati tradotti dal Masterplan in due tavole interpretative relativHXQDDOODµ3LDQLILFD]LRQHVRYUDRUGLQDWD¶HGXQDDLµ9LQFROLHEHQLSDHVDJJLVWLFL¶ che permettono il riconoscimento delle limitazioni da considerare nella fattibilità tecnico- amministrativa degli interventi previsti.

Operativamente il Masterplan può specificare le linee di azione già ben impostate nel PPR, articolate, a scala sovracomunale in due fasi organizzative per:

1. coordinare e supportare i Comuni nel dare attuazione agli indirizzi per i contesti fluviali (comma 8 art 42), individuando: - i nodi della rete ecologica e le relative area tampone, - le aree di riqualificazione ambientale per assicurare e recuperare connessioni ecologiche, anche implementando la rete ecologica minuta delle aree agricole, - le aree su cui mantenere e ampliare la vegetazione arborea spondale, ripristinare il bosco ripariale e promuovere interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale (casse di espansione), - gli elementi delle reti che devono essere salvaguardati e valorizzati, - le connettività da mantenere con le aree collinari.

Masterplan del Tanaro 36 Relazione giugno 2017

³ (´ Rete ecologica (RER), Rete di valorizzazione storico culturale (RCP), Schema Rete di fruizione sociale (RFS) - da Progetto Rete di valorizzazione Ambientale (Regione Piemonte,2009) ³ (´

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL PROGETTO ³RETE DI VALORIZZAZIONE AMBIENTAL(´

Schema della Rete ecologica regionale SchemaFigura 2 schemaRete della di retevalorizzazione Storico culturale storico culturale SchemaFigura 3 schema Rete della di rete fruizione di fruizione socialesociale RFS

Masterplan del Tanaro 37 Relazione giugno 2017

2. proporre accordi e intese di copianificazione (art 43), anche per garantire l'accessibilità e la fruibilità e soprattutto la gestione della rete, in particolare individuando: - i siti di particolare valore storico e paesaggistico da mettere a sistema con la più ampia rete dei castelli, - un sistema di circuiti, anche tematici collegati alle reti più ampie definite dalla regione, - gli interventi di riqualificazione e ripristino anche diretti a migliorare i canali percettivi nella buffer zone del sito Unesco, - una rete di soggetti in grado di partecipare alla realizzazione, gestione e manutenzione delle attrezzature e delle reti di connessione.

Estratto tavole P.4.15-19 del PPR HO¶DUHDGHO0DVWHUSODQ

Masterplan del Tanaro 38 Relazione giugno 2017

2. I CONTENUTI DEL MASTERPLAN

2.1 Le finalità e i contenuti

Il Masterplan è orientato a definire gli obiettivi da raggiungere e gli interventi da eseguire, in un arco temporale medio-lungo, per realizzare una "infrastruttura verde" lungo il Tanaro, in grado di coniugare gli aspetti di difesa idrogeologica con quelli ecologici e quelli culturali e fruitivi, da precisare in base alle attese e alle proposte dei soggetti e degli Enti locali coinvolti.

La fascia fluviale del Tanaro costituisce oggettivamente un tratto della Rete Ambientale Regionale e con il Masterplan si vogliono precisare, alla scala locale in una prospettiva intercomunale, gli interventi di qualificazione da operare in applicazione alle direttive del PPR, in una logica di "rete polivalente" in grado di integrare gli aspetti naturali e quelli storico-culturali, e nell'ambito di una organizzazione della fruizione connessa alla rete degli itinerari regionali e delle mete turistiche di rilievo presenti nel contesto.

Il Masterplan prefigura un sistema organico e coordinato di interventi, organizzabili e attuabili con tempistiche diverse, su aree distinte, con livelli di complessità differenziati, evidenziando le opportunità e O¶LQWHJUD]LRQH tra le parti, da condividere in un "patto volontario" tra soggetti pubblici e privati, che sarà impegnativo per gli aspetti programmatici e operativi.

In questo senso il Masterplan non assume valore prescrittivo intrinseco, in quanto si basa su accordi, che possono concordemente essere modificati. Entro gli accordi, ovviamente, possono essere presenti misure e regole condivise che possono avere, a loro volta, ricadute sulla pianificazione locale (con procedure e modalità gestionali ormai conosciute, ad esempio ove necessarie a costruire le condizioni di fattibilità per attingere ai fondi europei).

Con queste finalità il Masterplan individua alcuni obiettivi specifici, in accordo con quelli della programmazione sovralocale, descritta nel capitolo 1, ma legati alle condizioni e alle situazioni locali, per favorire la valorizzazione del paesaggio e del contesto ambientale del fiume e il suo ruolo QHOTXDGURGHOORVYLOXSSRORFDOHGHOO¶LQWHURFRPSUHQVRULR. Gli obiettivi sono:

1. attrezzare la fascia per renderla il canale privilegiato di accesso ³GROFH´ ai siti UNESCO, per ottenere una percezione unitaria e coordinata dei luoghi, per mantenere relazioni visive, ambientali e fruitive tra piana e collina, evitando ulteriori cesure, e favorendo la formazione di un sistema articolato di ³porte ³HGLSHUFRUVLinterni sicuri e di qualità paesaggistica;

2. FRQWULEXLUH DG DXPHQWDUH O¶DFFHVVibilità delle mete (centri storici, castelli e tenute ± come Pollenzo-, siti naturali e di interesse geomorfologico) con un modello organizzato di itinerari, ipotizzando un O¶XWLOL]]RPXOWLIXQ]LRQDOHGHOOHDWWUH]]DWXUH, ma soprattutto promuovendo una rete di soggetti gestionali che diano servizi e svolgano una funzione di presidio, controllo e manutenzione del territorio, coinvolgendoli in progetti aperti a soluzioni anche innovative per il recupero delle aree e delle attrezzature abbandonate o sottoutilizzate;

3. coordinare a livello intercomunale le ricadute dell'insieme dei progetti territoriali già avviati (autostrada, terzo ponte, centrali, ferrovia....), cogliendo le sinergie possibile tra gli interventi, coinvolgendo in una progettualità integrata i fondi per opere di compensazione, i recuperi ambientali delle DWWLYLWj HVWUDWWLYH O¶XWLOL]]R GL EHQL SDWULPRQLDOL GHJUDGDWL R VRWWRXWLOL]]DWL R il recupero di aree disPHVVHGDDWWLYLWjLQGXVWULDOL

4. individuare una serie di interventi puntuali, fattibili nel breve-medio periodo, sotto il profilo amministrativo e procedurale, con forte coinvolgimento di soggetti privati e con programmi gestionali sostenibili economicamente, in grado di competere per accedere ai fondi della programmazione comunitaria 2014-2020.

Masterplan del Tanaro 39 Relazione giugno 2017

In termini di contenuti il Masterplan distingue due categorie di riferimento:

1 il contributo alla costruzione delle reti, comprendente: x la rete ecologica, attraverso il potenziamento di habitat naturali (zone umide, boschi, siti già FODVVLILFDWL SHU O¶LQWHUHVVH QDWXUDOLVWLFR) distribuiti in una collana di "stepping stones" di cui favorire le connessioni ambientali, in particolare in relazione ai versanti collinari latistanti, potenziando o almeno mantenendo i varchi ancora esistenti tra gli insediamenti e le infrastrutture, x il sistema dei percorsi ciclo-pedonali da completare in modo convenientemente collegato alle reti delle ciclovie di interesse sovralocale, ed organizzato in modo da favorire O¶DFFHVVLELOLWj qualificata e sicura ai principali centri urbani, alle attività e alle mete di interesse turistico e naturalistico, ma anche capace di favorire esperienze di conoscenza del fiume, dei suoi habitat e della sua storia, accese da singoli paesaggi che si incontrano lungo i percorsi, x il sistema delle porte della fascia fluviale, che delle reti costituiscono i nodi di connessione tra il sistema di fruizione interno e le reti esterne, da individuare in relazione all'accessibilità GDOO¶HVWHUQRHDOODSRVVLELOLWjGLGRWD]LRQHGi servizi con ruolo di presidio, x il sistema comunicativo e informativo, da attivare con la tradizionale cartellonistica, ma anche (e soprattutto) con efficaci mappe on line capaci di informare sui servizi e gli eventi, e per GLIIRQGHUH FRQRVFHQ]D H DSSURIRQGLPHQWL VXOOH PHWH VXO SDHVDJJLR H VXOO¶DPELHQWH GHOOD fascia e del territorio circostante, possibilmente entro piattaforme integrate, che consentano al IUXLWRUHGLXWLOL]]DUHXQVRORULIHULPHQWRSHUO¶LQWHURYLDJJLRLQ/DQga e Roero.

2 la valorizzazione dei luoghi, costituita da interventi puntuali e/o per ambiti o percorsi tematici a breve raggio, legati per lo più al riconoscimento delle diverse specificità e caratterizzazioni locali, atti a valorizzare non solo singoli beni, ma anche i contesti paesistici a cui sono legati, cercando di aumentare le potenzialità fruitive di utenze variegate, dai residenti al turista internazionale che già conosce le Langhe per la loro attrattività paesaggistica ed enogastronomica.

2.2 /¶Rrganizzazione del Masterplan

Il Masterplan è organizzato in modo processuale, implicando un progressivo coinvolgimento degli attori, che vengono portati ad un confronto a conclusione di ciascuna fase progettuale:

1) la fase preliminare, a cui a cui ha fatto riferimento il Documento Preliminare accompagnato dalla bozza del Schema Direttore, che ha sistematizzato il quadro di riferimento delle conoscenze, sulla cui base ha definito il quadro strategico dei temi, degli obiettivi e dei risultati attesi. Per sostanziare le strategie ed entrare nel merito delle opzioni di base, in questa fase è stata messa a punto una prima ipotesi di reti, funzionalità e ambiti di intervento che rispondano ai requisiti posti nel quadro strategico che ha preso forma nella bozza dello Schema Direttore 1HOO¶LSRWHVL VL sono prese in considerazione le opzioni e le loro eventuali alternative sottoposte ai soggetti istituzionali e privati, per ottenere una valutazione condivisa delle situazioni problematiche, con la verifica dello stato dei luoghi a livello puntuale, e soprattutto le disponibilità (e le condizioni) per partecipare operativamente alla realizzazione del programma;

2) la presente fase progettuale che definisce LOTXDGURGHJOLLQWHUYHQWLHO¶organizzazione spaziale e temporale delle azioni di rete e di ambito, sulla base del quadro strategico condiviso, in cui si sono definiti gli obbiettivi specifici intervento, ed in cui si sono definiti i soggetti che prendono parte all'accordo, impegnandosi alla gestione delle singole proposte; la fase progettuale da le indicazioni preliminari per la formazione successiva dei progetti definitivi e per la ricerca delle fonti di finanziamento;

3) la fase di avvio alla gestione operativa, per singole azioni di rete e/o di ambito, con la messa a punto delle modalità per attuare gli interventi stessi, le procedure da applicare, le linee di finanziamento possibili, gli eventuali interventi accessori e/o cRPSOHPHQWDUL SHU O¶DYYLR GHOOD Masterplan del Tanaro 40 Relazione giugno 2017

progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva.

2.3 I soggetti e la partecipazione

Il Masterplan si propone come strumento fondamentale per riprendere il difficile lavoro di integrazione della rete di soggetti indispensabili per lo sviluppo locale, che già era stato intrapreso con il PTI. Il 37,qVWDWRLOSULPRVWUXPHQWRGLJRYHUQDQFHG¶DUHDYDVWDFKHKDFHUFDWRGLLQWHJUDUHLQ un progetto comune i diversi operatori di un territorio. Le aspettative in allora suscitate sono rimaste deluse perché i processi avviati sono stati sopraffatti dalla crisi economica e istituzionale che non ha permesso di muovere sufficienti investimenti tali da evidenziare le possibilità di sinergie presenti sul territorio. Consapevoli di questo precedente, nel bene e nel male, con questo Progetto di valorizzazione della fascia si propone di stabilire un rapporto sistematico con gli operatori pubblici e privati sin dalla prima fase, per far emergere sin dalla prima individuazione degli interventi quelli ritenuti fattibili alla luce delle disponibilità degli operatori.

Il Quadro degli interventi deve essere dotato di un programma gestionale e di definizione delle condizioni di fattibilità, per poter passare ai progetti esecutivi e agli interventi rispettando i requisiti di sostenibilità ambientale, di autonomia economico-finanziaria (anche manutentiva), di raccordo con le iniziative dello sviluppo locale. Un ruolo così rilevante attribuito agli aspetti gestionali e di sostenibilità operativa, pretende una condivisione e una partecipazione alle scelte progettuali lungo tutto il processo di redazione del Masterplan, indispensabile per raccogliere le capacità organizzative ed economiche locali richieste. '¶DOWUDSDUWHLOFRRUGLQDPHQWRRSHUDWLYRHLOTXDGURHFRQRPLFRGHJOLLQYHVWLPHQWLORFDOLqQHFHVVDULR nelle azioni locali, anche aO GL Oj GL TXDOVLDVL SLDQLILFD]LRQH DQFKH QHOO¶RSHUDWLYLWj GHOOD partecipazione ai bandi per i fondi pubblici (comunitari, nazionali o regionali che siano) è ormai obbligatoria una quota di cofinanziamento, e un programma di sostenibilità economica degli investimenti necessari per la gestione successiva agli interventi.

Il programma di partecipazione parte dagli enti locali che hanno già supportato3 il progetto per la fascia del Tanaro nel PTI, che con il comune di Alba hanno definito un protocollo di intesa per la realizzazione di del Parco fluviale. Ad essi FKH FRVWLWXLVFRQR LO ³QRFFLROR GXUR´ GHL UHIHUHQWL GHO programma, è opportuno affiancare gli operatori privati o del III° settore che potenzialmente possono essere interessati al progetto, e con cui concordare da subito gli aspetti operativi. A questo fine per i singoli tratti sono stati individuati, fin dal Documento Preliminare, i soggetti che possono contribuire alla fattibilità degli interventi.

La sequenza temporale dei momenti di confronto e partecipazione corrisponde alle fasi della redazione del Masterplan (vedi punto 2.3).

Per la fase preliminare si deve tener conto che nella fase di avvio i comuni sono stati ritenuti già reporter attendibili della attese e delle problematiche consolidate degli attori locali, raccogliendo per altro le progettualità già in atto e verificando le sinergie più immediate. Negli incontri con i comuni tenuti nel settembre 2016 si sono raccolte le previsioni e le attese per i singoli territori che sono state poste alla base della bozza progettuale che ha accompagnato il Documento Preliminare del dicembre 2016.

Quindi nella fase preliminare i Comuni hanno condiviso già il quadro di conoscenze e la vision strategica del Masterplan e hanno potuto iniziare a operare con gli altri soggetti una ricognizione in merito ai temi salienti da affrontare per rendere efficaci le ipotesi di intervento delineate, ovvero: x le problematiche gestionali, x le gerarchie relative a tempi e ruoli degli interventi, x le sinergie possibili con interventi infrastrutturali o urbani in progetto o in cantiere, x la scelta delle alternative in relazione alle attese.

3 &RPXQLGL&KHUDVFR%UD6DQWD9LWWRULD/D0RUUD9HUGXQR5RGGL0RQWLFHOORG¶$OED Masterplan del Tanaro 41 Relazione giugno 2017

Sulla base della Bozza dello Schema direttore e con riferimento ai temi salienti sopra elencati si sono organizzati alcuni incontri su problematiche o aree precise dedicati ai singoli aspetti operativi del Masterplan, volti ad impostare relazioni di integrazione tra gli operatori e di coinvolgimento dei soggetti potenzialmente interessati di cui al successivo capitolo 2.5 Le conclusioni del ciclo di incontri hanno costituito la materia prima per la redazione dello Schema direttore e delle schede progettuali al centro della presente fase progettuale del Masterplan.

Con la conclusione della presente fase, e la formazione dello Schema direttore condiviso dai Comuni, potranno essere avviati confronti a cui partecipano coloro che hanno dato la loro adesione, per la definizione delle azioni e degli strumenti di attuazione, dei soggetti in grado di stipulare accordi, patti, cooperazione ai diversi livelli e dei contenuti, nonché dei sistemi di valutazione delle proposte e di verifica delle capacità di risposta agli obbiettivi.

Le fasi partecipative potranno essere sostenute da un sistema di documentazione e di comunicazione on-line, che può essere fruito a partire da finestre sul sito web dei Comuni interessati.

2.4 L'area di riferimento del progetto

2.4.1 Ambito territoriale Il riferimento territoriale in cui si inserisce iO 0DVWHUSODQ q ³QDWXUDOPHQWH´ TXHOOR GHL FRPXQL partecipanti al PTI, già richiamato, vale a dire 85 Comuni del quadrante nordorientale della provincia di Cuneo$OED%UD&KHUDVFR'LDQRG¶$OEDe i comuni delOD&RPXQLWj0RQWDQD³$OWD/DQJD´GHOOD CM ³/DQJD GHOOH 9DOOL´ della Comunità collinare ³&ROOLQH GL /DQJD H GHO %DUROR´ GHO 5RHUR H L FRPXQL³6HLLQ/DQJD´FRPHRUJDQL]]DWLQHO4 Quindi bisogna considerare il Masterplan come parte di un progetto territoriale integrato (PTI), e questo conta sia in termini di attese dei singoli soggetti partecipanti, sia nelle risposte che ci si può attendere dalle istituzioni non locali (Regione, EU) che valuteranno il Masterplan come parte di programma più complesso, in via di costruzione sul lungo periodo, da considerare nei suoi effetti su un territorio vasto e articolato.

La prevalenza delle reti tra i contenuti del Masterplan evidenzia la necessità di raccordi a scala G¶DUHDYDVWDLPSRVWLGD x il riferimento strutturale al fiume, non solo per gli aspetti ambientali e della sicurezza idraulica, PDDQFKHSHUODSURVSHWWLYDVWUDWHJLFDGLDPSOLDUHLOSURJHWWRORFDOHDOO¶LQWHUDDVWa pedemontana e pedecollinare del Tanaro, x O¶³LGHQWLWj 8QHVFR´ GHOOH &ROOLQH GHO 9LQR FKH LPSOLFD XQD FRQVDSHYROH]]D GHOOD ³XQLWj GL SDHVDJJLR´ QHOO¶LPPDJLQDULR GHO WXULVWD LQWHUQD]LRQDOH FRVWLWXLWD GDOO¶LQWHUD FROOLQD DVWLJLDQD H FXQHHVH LQ FXL O¶LQVLHme dei luoghi del Masterplan costituiscono di fatto un solo nodo, pur importante e articolato in specifiche mete, ma vissuto come un luogo integrato, dentro cui Alba, Cherasco e Bra sono come le piazze di una sola città, o le stanze di un solo complesso monumentale (dove la fascia fluviale infrastrutturata può costituire il sistema distributivo interno, come le strade della città o i corridoi del palazzo).

In ordine a queste considerazioni qQHFHVVDULRWHQHUFRQWRQRQWDQWRGLXQ¶DUHDWHUULWRULDOHTXDQWR dHOO¶LPSRUWDQ]D GL DOFXQL SXQWL ORFDOL FKH FRVWLWXLVFRQR QRGL GL UHWL G¶DUHD YDVWD FKH SRVVRQR comportare ricadute significative alla scala locale: x dal punto di vista infrastrutturale, conta per la rete ferroviaria la stazione di Bra, nodo di raccordo con la rete dell'area metropolitana torinese, e per la mobilità su gomma, lo svincolo di $VWLQRGRGLDJJDQFLRGHOO¶DXWRVWUDGDORFDOHFRQODUHWHFRPSOHVVLYD

4 Ad oggi le aggregazioni amministrative sono molto diverse e contiamo, al posto delle comunità montane e collinari: unione montana alta langa, unione di comuni colline di langa e barolo, unione collinare del roero (solo tre comuni), unione sei in langa (sciolta nel 2012)

Masterplan del Tanaro 42 Relazione giugno 2017

x dal punto di vista paesaggistico contano i versanti delle zone Unesco (core e buffer), la loro intervisibilità e i percorsi che ne garantiscono la fruizione con i minori impatti visivi; x dal punto di vista ambientale FRQWDQROHFRQQHVVLRQLGLOXQJRUDJJLROXQJRLFRUVLG¶DFTXDVLQR a mete regionali di interesse naturalistico (il Parco fluviale del Gesso e Stura ad es.); x dal punto di vista storico culturale, vanno considerate le signorie e i feudi che hanno aggregato R GLYLVR  OH FRPXQLWj OXQJR LO 7DQDUR QHJOL VFRUVL VHFROL ODVFLDQGR XQ¶LPSURQWD FXOWXUDOH Gi difficile superamento, per le quali possono costituire un utile riferimento gli ambiti di paesaggio del PPR.

2.4.2 Ambito di riferimento &RQVLGHUDWL JOL LQVHULPHQWL H JOL ³DJJDQFL³ LQ DPELWL H D UHWL VRYUDORFDOL LO FRQWHVWR ORFDOH GHO Masterplan, fa riferimento al bacino del Tanaro, e ai comuni rivieraschi nella tratta da Cherasco (comprendendo il tratto terminale della 6WXUD HLSULPLFKLORPHWULGHOO¶DVWLJLDQRD&DVWDJQROH/DQ]H comprendendo la piana alluvionale e le aree collinari fino al crinale su cui sono localizzati alcuni borghi e castelli. L'ambito vallivo ha una superficie territoriale di circa 36,4 kmq, per una popolazione di poco oltre i 100.000 abitanti, con una struttura complessiva segnata da significativi fattori di omogeneità culturale ed economica, seppure in presenza di specificità paesistiche ed insediative e da situazioni di sviluppo differenziate che contraddistinguono le singole comunità dei comuni di : Cherasco, Bra, La MRUUD3RFDSDJOLD9HUGXQR6DQWD9LWWRULD5RGGL0RQWLFHOORG¶$OED$OED*XDUHQH%DUEDUHVFR Castagnito, Neive, Magliano Alfieri, Govone, Castagnole delle Lanze. In questo ambito Alba e Bra costituiscono un sistema urbano e di servizi bipolare consolidato che esercita tradizionalmente una forte attrazione per i territori circostanti, prevalentemente rurali, caratterizzati dalla forte vocazione produttiva nel settore agroalimentare.

L'ambito di progetto del Masterplan, vale a dire il territorio entro cui si prevedono interventi attuativi, è stato definito, per comuni di cui sopra, dalla piana alluvionale compresa tra il sistema infrastrutturale principale sia in dx che sx idrografica ed i versanti collinari, come emerge dalla figura.

Ambito di progetto

Masterplan del Tanaro 43 Relazione giugno 2017

3. IL QUADRO DI RIFERIMENTO TERRITORIALE

3.1 /¶Lnquadramento territoriale 3.1.1 Il contesto geografico e insediativo La Valle del Tanaro è diversificata per le caratteristiche geomorfologiche e pedologiche delle varie parti del territorio che attraversa, da cui consegue XQ¶DUWLFRODWDVXFFHVVLRQHGLSDHVDJJL. Il tratto tra la bassa Langa e il Roero è del tutto peculiare, distinguendo geomorfologie piuttosto diverse dei rilievi e incidendo su pianalti in cui i terreni alluvionali si mescolano a sabbie più antiche. La situazione di forte eterogeneità dei substrati, in presenza di una millenaria pratica di coltivazione diffusa sino alle situazioni più estreme, ha generato una forte caratterizzazione degli aspetti ecosistemici, con consolidate interazioni tra dinamiche naturali e attività umane, con un buon livello di connettività, ancora leggibile in molti dei versanti, mentre è spesso irriconoscibile nelle aree più antropizzate dei fondovalle e della pianura, come molte di quelle interessate dal progetto. Infatti l'eccezionale integrazione del lungo processo storico di insediamento con l'ambiente naturale originario ci ha restituito un ecosistema antropizzato, ancora in gran parte integro, il cui significato culturale va ben oltre i singoli paesaggi locali, estendendosi agli altri ambiti di Langa e Monferrato non cuneesi, e costituendo quello che è stato riconosciuto come un "bene culturale di insieme" straordinario ed inserito nella lista del Patrimonio Unesco.

Fondamentale è il ruolo di cerniera tra il sistema del Roero e quello della Bassa Langa. Nel primo, la varietà dei fattori strutturali genera paesaggi complessi: nella parte delle Rocche, a pendenza più elevata, prevalgono le formazioni boscate, sui versanti a minore pendenza vi è XQ¶DOWHUQDQ]D SURQXQFLDWD GL YLWLFROWXUD QRFFLROHWL H FHUHDOLFROWXUD YHUQLQD QHOO¶DUHD GHL WHUUD]]L OH ULGRWWHIDVFHERVFDWHVHJXRQRLFULQDOLOHLQFLVLRQLGHLFRUVLG¶DFTXDHOHVFDUSDWHSLDFFOLYL I bordi boscati incorniciano in molti casi un mosaico colturale piuttosto frammentato, dove i versanti a vigneto si affiancano a coltivi con alternanza di usi del suolo, tipica della pregressa agricoltura multifunzionale di collina e della pianura meno fertile. La rete ecologica, di buona qualità, è caratterizzata da un sistema di aree umide e di boschi di interesse naturalistico, ed arricchita dal reticolo minore delle acque e dalle formazioni lineari (fasce ripariali, filari e siepi campestri). Nel secondo, il paesaggio è invece caratterizzato dai versanti collinari ove predomina la viticoltura specializzata; negli stretti fondivalle intracollinari oltre alla cerealicoltura non irrigua (grano) e ad esigue superfici prative, sono estesi i boschi (robinieti per la paleria delle vigne, querceti). Questi rilievi di una certa imponenza che si estendono senza soluzione di continuità verso le PDJJLRUL HOHYD]LRQL GHOO¶$OWD /DQJD H VL LQWHUURPSRQR EUXVFDPHQWH DG RYHVW YHUVR OD SLDQXUD determinano ampie prospettive di versanti a vigneto spesso senza soluzione di continuità. Il sistema insediato, sviluppato lungo le strade di crinale ad alta panoramicità, è in parte affacciato sulla fascia fluviale, un tempo acquitrinosa o a prato, che presenta quindi una straordinaria intervisibilità da e per i versanti coltivati.

Nel contesto sono presenti anche diffuse aree di valore strettamente naturalistico, a partire dalla µ=RQD GL 6DOYDJXDUGLD GHL ERVFKL H GHOOH 5RFFKH GHO 5RHUR¶ (Area protetta regionale), 4200 ha, localizzata nella porzione occidentale delle Rocche, dove maggiore è la copertura forestale; con presenza di pino silvestre relitto, i querceti e castagneti cedui, con specie vegetali xero-termofile, avifauna e chirotteri rari, comprendente al suo interno il SIC µBoschi e Rocche del Roero¶ (ITI160012), e poco lontano il SIC di µS. Vittoria e Monticello d'Alba¶ (ITI 160029) istituito per le FRORQLH GL &KLURWWHUL 3L D QRUG OXQJR O¶DOYHR GHO 7DQDUR VL VXVVHJXRQR LO 6,5 GHL µLaghi di Mogliasso¶ OD =36 GHJOL µ6WDJQL GL 1HLYH¶ H O¶2DVL QDWXUDOistica µLago dei Canapali¶ di Magliano Alfieri, esempi più eclatanti di un susseguirsi di zone umide in parte legate anche al recupero dei siti estrattivi presenti lungo tutto il tratto interessato.

Agli aspetti di interesse naturalistico si affiancano quelli che segnalano il valore storico culturale, in qualche caso sovrapponendo cultura e natura in una considerazione unitaria del paesaggio rurale e insediativo tradizionale, come nel caso delle Rocche del Roero, e in altri casi sottolineano in particolare gli aspetti di valore storico come per la Tenuta Reale di PollenzoDQFK¶HVVDLVFULWWDQHOOD

Masterplan del Tanaro 44 Relazione giugno 2017

lista del Patrimonio Unesco in quanto Residenza Sabauda, con quella peculiarità di molte delle altre residenze reali, di associare agOLHGLILFLO¶LPSRUWDQ]DVWRUica, ma anche naturalistica, grandi Parchi YHGL9HQDULD6WXSLQLJL5DFFRQLJL« , qui arricchita dagli importante reperti archeologici romani e GDOODDFFUHVFLXWDQRWRULHWjJUD]LHDOO¶8QLYHUVLWjGHO*XVWRFKHKDQHOFHQWURODSURSULDVHGH.

Al di là degli aspetti eccezionali, si deve tener conto della densità di testimonianze di una storia millenaria che assume rilievo già in età romana con centri come (Alba Pompeia e Pollentia) che hanno interagito su una struttura viabile già importante con tre assi documentati a partire dal nodo di Alba: uno in direzione di Acqui Terme per Vesime e Terzo, uno verso Asti, risalendo la valle del Tanaro, uno verso Pollenzo e, sempre seguendo la valle del Tanaro, verso Vado-Vada Sabatia. In seguito assunse maggiore importanza i collegamento con la Liguria (porti) quindi il passaggio per e Cairo Montenotte, attraverso i territori controllati dai marchesi del Carretto. Alba stessa con il suo distretto comunale, ha fatto parte del marchesato di Monferrato (secolo XIV al XVII), JUDYLWDQGRTXLQGLVXOO¶DUHDSLSURSULDPHQWH³SDGDQD´FRPHGLPRVWUDDQFKHODVXDVFDUVDLQIOXHQ]D VXOO¶DVVHWWRLQVHGLDWLYRGHl proprio retroterra collinare.

Il sistema della Bassa Langa vede infatti un insediamento caratterizzato da nuclei e centri di altura o di crinale, di dimensioni medio-piccole, collegati da una fitta trama di strade dalla valenza locale, fatta eccezione per il solo centro di , che gradualmente ha spostato il proprio baricentro insediativo verso il fondovalle. Anche il Roero SUHVHQWDXQLQVHGLDPHQWRVWRULFRG¶DOWXUDDQFRUSLIRUWHPHQWHVHJQDWRGDOO¶DVVHWWR PRUIRORJLFRGHOO¶DUHDPDDQFKHGDOODYLFHQGDVWRULFDLQFXLVLqVHGLPHQWDWRSHUORSLGHILQLWDJLj nelO¶DOWR medioevo con un processo di umanizzazione della parte sud est da ricondurre alla PLJUD]LRQH YHUVR O¶DUHD FROOLQDUH GHL IOXVVL GL WUDIILFR WUD $VWL H $OED DEEDQGRQDQGR OD YLDELOLWj romana che seguiva il corso del Tanaro. Nei primi secoli del secondo millennio si potenzia il sistema dei castelli attraverso il IHQRPHQR GL ³DUURFFDPHQWR´ GHL FHQWUL GL IRQGRYDOOH FKH JUDYLWDYDQR VXO tracciato viario secondario che da Asti tendeva a Bra, i quali migrarono così ai piedi delle strutture fortificate. Nei secoli successivi O¶area diventa marginale rispetto ai principali flussi economici della regione e tagliata fuori dalle strade di lunga percorrenza, mantenendo immutato il proprio assetto. /DGLIIXVLRQHGHOO¶LQVHGLDPHQWRQHOOHDUHHUXUDOLIHQRPHQRGHOO¶HWjPRGHUQDqVWDWRqui un riflesso dei processi di lenta bonifica e messa a coltura avviati sin dai secoli centrali del basso medioevo. 1HOO¶DUHD WDOL GLQDPLFKH DVVXPRQR DOPHQR GXH IRUPH FDUDWWHULVWLFKH H GLVWLQWH OD SULPD OHJDWD DO SURJUHVVLYR GLVERVFDPHQWR GHOO¶DUHD DOOH spalle degli insediamenti trasferiti lungo la dorsale delle Rocche, messi integralmente a coltura solo nel secolo scorso; la seconda legata alla graduale VLVWHPD]LRQHDYLJQHWRHDIUXWWHWRGHLYHUVDQWLVROLYLIDYRUHYROLQHOO¶DUHDFROOLQDUHULIHULELOHDOEacino idrografico del Borbore.

Il paesaggio riflette una diffusione singolarmente equilibrata delle strutture insediative storicamente consolidatesi. Se infatti si eccettuano i centri polarizzanti posti ai margini del sistema collinare (Bra, Alba, e più a nord Canelli), la rete dei centri insediativi si presenta tuttora diffusa sul territorio. 'LYHUVD q QDWXUDOPHQWH O¶LQFLGHQ]D GHOOD FDUDWWHUL]]D]LRQH VWRULFD GHL GLYHUVL FHQWUL FKH q particolarmente apprezzabile in La Morra, Serralunga, Monforte, Neive e, ai margini, Cherasco: ma, nel complesso, la rete si presenta con una maglia abbastanza regolare di piccoli centri insediativi distanti mediamente 3-5 km l'uno dall'altro. I caratteri di questo fitto tessuto insediativo sono del tutto peculiari: x la distribuzione quasi uniforme sul territorio dei centri abitati, la loro ubicazione prevalentemente scelta sulle vette dei colli o sulle aree dorsali, raramente nei fondovalle ; x la tipologia di tali insediamenti, molto variata: strutture radiocentriche, triangolari, a ventaglio o sorrette da vari assi generatori, imperniate e nobilitate da un patrimonio storico-artistico di interesse, dalle chiese ai castelli alle torri, ai santuari, le cappelle, e le ville, in emergenza in un paesaggio rurale qualificato dalle coltivazioni; x la sempre più fitta distribuzione delle strutture insediative rurali sparse, a mano a mano che dalle alte colline si scende verso le piane di fondovalle; x l'attività agricola che contribuisce alla sensazione di varietà e ricchezza con le colture specializzate, il pascolo, il nocciolo, il frutteto, i terrazzamenti dei fianchi più ripidi e la vite, a FRPSOHWDUHFROVXRGLVHJQRPLQXWRHSUHFLVRLOTXDGURGHOO¶XQLWjDPELHQWDOHGHOWHUULWRULR; Masterplan del Tanaro 45 Relazione giugno 2017

x i tracciati di cresta, sempre elevati, capaci di offrire amplissimi orizzonti da entrambi i lati, e di creare nell'osservatore in movimento un effHWWR ³FLQHVWHWLFR´ VSHWWDFRODUH FRQ XQD ricchissima rete dei riferimenti visivi, che consente di leggere le relazioni tra le emergenze naturali e strutturali della valle del Tanaro inserite in orizzonti molto profondi, fino alle Alpi e verso i rilievi GHOO¶$OWD/DQJD x GD XOWLPD PD QRQ VHFRQGDULD OD ULVRQDQ]D GL TXHVWL OXRJKL QHOOD FXOWXUD GHO µ QRQ VROR Pavese a Fenoglio, ma anche Chiodi, Pinot Gallizio e altri), che ormai si intreccia nel nostro patrimonio culturale con la testimonianza della guerra di liberazione.

3.1.2 /¶HYROX]LRQHUHFHQWHGHOPodello insediativo e infrastrutturale Mentre sui versanti le complesse vicende storico-insediative sinteticamente richiamate sono ancora OHJJLELOL QHL IRQGRYDOOH FRPSUHVR TXHOOR YHUVR LO 7DQDUR OH GLQDPLFKH GHOO¶XOWLPR mezzo secolo hanno ormai quasi azzerato il paesaggio storico. Si è infatti sviluppato un nuovo tessuto insediativo a partire dal dopo guerra lXQJROD66DWWHVWDWRLQL]LDOPHQWHVXOO¶LQVHGLDPHQWRSURGXWWLYRGHOOD Cinzano di Santa Vittoria, e nella loc. Piana Biglini di Alba, dotato di agevole accessibilità, che progressivamente, per nuclei successivi, KDIRUPDWRXQ¶DUWHULDXUEDQL]]DWDTXDVLVHQ]DVROX]LRQLGL continuità, ma del tutto priva di centralità e di forma urbana, una città lineare che unisce ormai il Mussotto a Santa Vittoria le cui destinazioni stanno progressivamente orientandosi alla grande distribuzione.

La fascia fluviale del Tanaro, oggetto del Masterplan, si colloca esattamente nella situazione di massima esposizione e di rischio di questo territorio. Infatti i rischi di irreparabile alterazione si verificano ormai quasi esclusivamente nella dilatazione incontrollata degli insediamenti nel fondovalle del Tanaro dove massima è la diffusione di siti per usi produttivi e commerciali, con dimensioni, localizzazioni e forme in aperto contrasto con le caratteristiche ambientali dei luoghi. Al contrario le attività agricole lungo i versanti hanno progressivamente assunto un ruolo ormai riconosciuto di manutenzione e presidio del paesaggio, rafforzando e consolidando una prassi sempre più consolidata di recupero delle strutture storiche e mostrandone gli effetti positivi QHOO¶LPPDJLQHFRPPHUFLDOHGHOOHSURGX]LRQLORFDOL.

Il tratto in esame della fascia fluviale del Tanaro costituisce quindi la più interessante occasione di ULHTXLOLEULR H YDORUL]]D]LRQH IXQ]LRQDOH HG DPELHQWDOH GHOO¶LQWHUR WHUULtorio in quanto elemento di separazione e al contempo saldatura fra le Langhe ed il Roero e sede storica dei processi di LQIUDVWUXWWXUD]LRQH H LQVHGLDPHQWR ³PRGHUQL´ FRQ WXWWL JOL DVSHWWL SRVLWLYL H QHJDWLYL FKH FLz KD comportato.

Si riassumono di seguito in elenco e in carta, le specificità che si addensano sul fondovalle del Tanaro nel tratto in esame: x la struttura paesistica del solco fluviale definito dai profili dei fondali del Roero in sinistra e delle Langhe in destra idrografica; i paesaggi sono entrambi caratterizzati dalla presenza costante di nuclei storici, castelli e/o beni puntuali che aggettivano il sistema morfologico definito dai crinali, dalle incisioni delle forre boscate e dai versanti, dalle coperture a vigneto; x la struttura insediativa di recente espansione che ha ridefinito i limiti dei centri urbani maggiori e individuato nuove aree urbanizzate specialistiche e non, ponendosi ormai come conurbazione quasi continua, organizzata in tipologia arteriale lungo gli assi principali e tale da FRPSURPHWWHUHO¶LQVLHPHGHOOHUHOD]LRQLFKHOHJDYDQRLOILXPHDLFHQWULDELWDWLVWRULFL x O¶DVVHWWR LQIUDVWUXWWXUDOH FKH JUDYD VXOO¶LQWHUD IDVFLD FRQ LO QXRYR DVVH DXWRVWUDGDOH FKH VL aggiunge ai percorsi storicamente consolidati sulle due sponde; x O¶DVVHIHUURYLDULRGLPDWULFHRWWRFHQWHVFDFKHFRQQHWWHO¶DVVHGHOILXPHFRQLOWHUULWRULRFROOLQDUH del Roero, della bassa Langa e del Monferrato, oggi largamente sottoutilizzato rispetto alla funzionalità storica; x la presenza di attività estrattive in fascia fluviale e di aree utilizzate in passato da tali attività, alcune in fase di rinaturalizzazione spontanea; x le opere di difesa spondale e di arginatura figlie di eventi alluvionali che in questo tratto del fiume hanno inciso profondamente sul territorio e sulle popolazioni. Masterplan del Tanaro 46 Relazione giugno 2017

In particolare, nonostante un certo rallentamento della dinamica generale di consumo di suolo, DWWLYDWRLQSDUWHGDOODFULVLHFRQRPLFDHLQSDUWHGDLSURFHVVLGL³UDYYHGLPHQWRRSHURVR´DYYLDWLFRQOD candidatura alla Lista Unesco, sono ancora in azione OH GLQDPLFKH HVSDQVLYH GHOO¶XUEDQL]]D]LRQH GLVRUGLQDWDFRPSOHVVLYDHGLWUDVIRUPD]LRQHGHOO¶LQVHGLDPHQWRUXUDOHWUDGL]LRQDOHFRQ: x HVSDQVLRQH HVWHQVLYD H GHTXDOLILFDWD GHOO¶LQVHGLDPHQWR UHVLGHQ]LDOH H SURGXWWLYR QHOO¶DUHD albese, lungo la direttrice Alba ±%UD QHOO¶DUHD GL *ULQ]DQH-5RGGL QHOO¶DUHD &DVWDJQLWR- Baraccone in ragione dei programmi di potenziamento della viabilità autostradale; x potenziamento della rete infrastrutturale in relazione al completamento della AT/CN, dei collegamenti di Alba e Bra alla medesima, e soprattutto al sistema di opere necessarie -e non- ad esse connesse ; x intasamento dei fondovalle con attività produttive riconducibili a settori diversi che alterano profondamente gli equilibri e le visuali storiche, con soluzioni architettoniche banalizzanti. x collocazione non appropriata del nuovo polo ospedaliero albese e braidese sulle pendici collinari ai piedi di Verduno, in posizione di elevata visibilità; x espansione residenziale incontrollata e dequalificata nei centri minori, in parte legata alla nuova domanda di ricettività turistica; x interventi di messa in sicurezza idrogeologica che (seppure necessari e funzionali) comportano opere rilevanti sia di protezione dei fianchi vallivi che di alterazione (puntuale) GHOO¶DVVHWWR idrografico dei bacini fluviali;

Dal punto di vista infrastrutturale la direttrice più importante per flussi e per interscambio è la SS 231 che da Cuneo giunge fino ad Asti, e che di fatto delimita da Bra a Alba, la fascia fluviale sulla sponda sx. Su questa direttrice si sta realizzando la tratta autostradale Cuneo-Asti, che non è completata proprio nella tratta fra Alba e Cherasco, comportando oggi un carico di flussi notevoli lungo le strade storiche (S.P. 7 fra Roreto di Cherasco e Pollenzo, S.S. 231 fra Roreto di Cherasco - Bra - Santa Vittoria d'Alba ed Alba), che dovrebbero diminuire con il completamento dell'autostrada, anche se i costi e il maggior kilometraggio potrebbero non garantire le attese sperate. Il completamento del tassello autostradale sarebbe teoricamente cantierabile, ma rimangono dubbi sulla copertura finanziaria onerosa per la realizzazione di un tratto in galleria a doppia canna sotto della collina di Verduno, che di recente (2017) ha indotto un possibile cambio di rotta in direzione di soluzioni in fascia fluviale, meno onerose finanziariamente ma più lesive per il territorio, come messo in evidenza dallo "Studio di fattibilità per il progetto di riqualificazione della linea ferroviaria "Bra - Alba - Castagnole Lanze" in itinere.

Inquadramento territoriale scala 1:25.000-legenda

Masterplan del Tanaro 47 Relazione giugno 2017

Inquadramento territoriale scala 1:25.000 (adattamento tavola fuori testo)

Masterplan del Tanaro 48 Relazione giugno 2017

3.1.3 La situazione idraulica della fascia oggetto di intervento: eventi e interventi /¶DQDOLVL fa riferimento al tratto di fiume Tanaro compreso tra il ponte albertino a Pollenzo ed il ponte della strada provinciale per Neive. $OILQHGLUHQGHUHO¶HVSRVL]LRQHSLFKLDUDLOWUDWWRYLHQHVXGGLYLVRLQ 3 ambiti fluviali: a, Ambito compreso tra il ponte albertino la lunata Topino b, Ambito in cui si colloca la Città di Alba compreso tra la lunata topino e la frazione Vaccheria c, Ambito compreso tra la frazione Vaccheria ed il ponte di Neive

6LSUHFLVDFKHLQFRQVLGHUD]LRQHGHOO¶LPSRUWDQ]DFKHKDDYXWRO¶HYHQWRDOOXYLRQDOHGHOQRYHPEUH nel tratto di fiume in esame sul suo attuale assetto idraulico e morfologico, particolare attenzione viene dedicata alla descrizione di quanto è avvenuto in questo tratto e di quanto è stato realizzato successivamente per minimizzare il rischio idraulico rappresentato dal Fiume Tanaro in relazione agli effetti catastrofici che questo evento ha determinato sul territorio. La conoscenza della situazione di rischio delle aree costituisce quindi una premessa non eludibile, per le ragioni esposte, alle scelte che verranno operate a seguire.

Le caratteristiche idrologiche del bacino del Fiume Tanaro riferite alla sezione di chiusura di Neive e sono ricavate dagli Annali Idrologici.

Caratteristiche idrologiche del Fiume Tanaro a Neive sezione di chiusura ad ALBA quota sezione 142.50 m.s.l.m superficie bacino 3540 km2 pendenza media dell'alveo nel tratto in esame 0.19 % Bacino del Fiume Tanaro sotteso dalla sezione idraulica di Neive

49 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

a) ambito compreso tra il ponte albertino la lunata Topino

TRAVERSA TANARO POWER

PONTE CANALE DI VERDUNO

RILEVATO SP7

In questo ambito di monte la fascia fluviale è caratterizzata da una buona naturalità anche se non mancano le interferenze antropiche. Immediatamente a valle del ponte albertino, di cui rimangono ormai da tempo solamente le spalle, si colloca il ponte a tre campate della strada provinciale che ha UDSSUHVHQWDWRGXUDQWHO¶DOOXYLRQHGHOXQDFULWLFLWjLGUDXOLFDSHUODVXDULGRWWDOXFHFRPSOHVVLYD SDUL a XX m) e la sua geometria con le sue 2 pile in alveo che tende a fermare il trasporto solido flottante (in TXDQWRODOXFHGHOOHFDPSDWHqGHOO¶RUGLQHGLJUDQGH]]DGHLSLRSSLFROWLYDWLFKHVRQRVWDWLDVSRUWDWLGDO fiume). A complicare il nodo idraulico occorre ancora aggiungere sia la traversa fluviale immediatamente a valle del ponte della provincia, che sebbene riduca la velocità della corrente con EHQHILFL HIIHWWL VXOO¶HURVLRQH GLIRQGR LQHYLWDELOPHQWH DO]D L OLYHOOL D PRQWH VLD LO ULOHYDWR GL DFFHVVR DO ponte della strada provinciale. Durante l'alluvione del novembre 1994, per le ragioni di criticità idraulica descritte, si è determinata O¶LQVXIILFLHQ]DGHOODVH]LRQHGHOSRQWHFRQO¶LQQDO]DPHQWRDPRQWHGHLOLYHOOLLGUDXOLFLHGLOVXSHUDPHQWR del rilevato stradale con conseguente asportazione di un ampio tratto del medesimo. Con questa dinamica si è formaWD XQ¶RQGD GL SLHQD DJJLXQWLYD H FRQWHPSRUDQHD D TXHOOD LGURORJLFD FKH VL q riversata a valle. In seguito a tale evento sono stati eseguiti degli interventi idraulici su questo nodo che ne hanno minimizzato il rischio idraulico. Tra questi si può citare la realizzazione di 3 fornici nel rilevato della strada provinciale ognuno di luce pari a 23 m e, recentemente, la realizzazione di paratoie nel corpo WUDYHUVDFKHSHUPHWWRQRGLULGXUUHO¶LQIOXHQ]DGHOODPHGHVLPDLQFDVRGLHYHQWLGLSLHQDPHGLR- alti del fiume. Occorre osservare che la realizzazione delle paratoie citate si inserisce in un più ampio scenario in cui si colloca anche la centrale idroelettrica ad acque fluente nel corpo traversa realizzata dalla Tanaro Power S.p.A. ed il conseguente consolidamento del manufatto di sbarramento che ha assunto pertanto da circa due anni la duplice funzione idroelettrica ed irrigua. ,QVSRQGDGHVWUDGHOFRUVRG¶DFTXDVLULOHYDDQFRUDODSUHVHQ]DGHO&DQDOHH[(QHOFKHYHLFRODDFTXD da Cherasco fino ad Alba. Questo manufatto idraulico è costruito in cemento armato ed in alcuni punti ULVXOWD WDQJHQWH DOO¶DOYHR LQFLVR GHO ILXPH FRQ SUREOHPDWLFKH GL HURVLRQH GL VSRQGD FKH LQ SDVVDWR 50 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 remoto e recente hanno indotto a realizzare opere antierosione quali pennelli di rete riempiti di ciotoli e scogliere realizzate con massi di montagna. Su questo canale, che parte da Cherasco ed arriva fino ad Alba con varie derivazioni, sono collocate quattro centrali idroelettriche ad acqua fluente. Si evidenzia che oggi il canale attraveUVDLQVLIRQHLOWUDWWRILQDOHGHOO¶DOYHRGHOWRUUHQWH7DOORULDPHQWUH nel novembre 1994 era il contrario con immaginabili effetti sul deflusso di piena del torrente.

b) ambito compreso tra la lunata Topino e la frazione Vaccheria

ARGINATURE

PONTE C.so Canale

PONTE SP3 bis

ARGINATURE

ARGINATURE

Centrale Idroelettrica Tanaro Power in progetto ARGINATURE

Questo DPELWR q TXHOOR FKH FRPSUHQGH O¶DELWDWR GHOOD &LWWj GL $OED H FRPH WDOH q VLJQLILFDWLYDPHQWH antropizzato. Nel territorio comunale di Alba durante l'evento alluvionale del 19941, il sistema idrografico entrò in crisi nel primo pomeriggio, con le acque del Fiume Tanaro ancora contenute in alveo, ma si PDQLIHVWDURQROHHVRQGD]LRQLGHLFRUVLG¶DFTXDPLQRULHGHLFDQDOLGLGHULYD]LRQH 7RUUHQWH5LGGRQHHG il Canale del Mussotto, il Torrente Talloria ed il Torrente Cherasca) che iniziarono a provocare intensi pURFHVVLHURVLYLHQRQULXVFHQGRDQFK¶HVVLDVPDOWLUHOHORURDFTXHGLSLHQDQHOO¶DOYHRGHO7DQDURRUPDL colmo, rigurgitarono allagando il territorio circostante. In particolare le acque del Torrente Talloria, disalveate in destra corrispondentemente alle anse che caratterizzano il tratto terminale del suo corso, VL GLUHVVHUR YHUVR O¶DELWDWR GL $OED H XQLWHVL DOOH DFTXH IXRULXVFLWH GDO &DQDOH H[ (1(/ LQYDVHUR numerosi edifici della periferia Sud Ovest della città, nella località Le Basse. Successivamente, nei Borghi Piave e Vivaro il flusso di inondazione del Talloria, alimentato da una seconda pulsazione di piena, raggiunse i capannoni industriali della Ferrero, per poi invadere la città e subire nelle ore successive gli effetti della fase parossistica dHOO¶HYHQWR FRQQHVVL DOOD SLHQD GHO FRUVR G¶DFTXD SULQFLSDOH/XQJRLO7DQDURLQIDWWLLIHQRPHQLGLHVRQGD]LRQHLQL]LDWLQHOWDUGRSRPHULJJLROXQJRO¶LQWHUR tronco fluviale, nella tarda serata dello stesso giorno si manifestarono in maniera violenta. Ciò accadde soprattutto in sponda sinistra, di fronte alla confluenza con il Talloria, dove il rapido flusso di inondazione scavò sul piano campagna profondi solchi di erosione, corrispondentemente alle zone DWWXDOPHQWHVIUXWWDWHSHUO¶HVWUD]LRQHGLLQHUWL/¶LQRQGD]LRQHVLHVWHVHILQRDOODIUD]LRQH6RFFKL$QDORJKL YLROHQWL SURFHVVL ULJXDUGDURQR OD VSRQGD GHVWUD LQ ORFDOLWj 7RSLQR GRYH YHQQH VIRQGDWD O¶DQWLFD DUJLQDWXUDGLFRQWHQLPHQWRGHOOHSLHQHUHDOL]]DWDQHLSULPLDQQLGHOµVXELWRDYDOOHGHOPDQXIDtto il

1 fonte CNR-IRPI e testimonianze di residenti 51 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 IOXVVR GL LQRQGD]LRQH VFDYz SURIRQGL VROFKL VRSUDWWXWWR QHOO¶DJJLUDPHQWR GHOO¶LPSRQHQWH DFFXPXOR rappresentato dalla discarica di rifiuti solidi urbani ivi presente. Le acque esondate lungo tutta la sponda destra del Tanaro si espansero sulla piana del Topino ± Topinotto, e vennero momentaneamente trattenute dal rilevato della Superstrada Asti ± Cuneo, contro il quale si elevarono di oltre 5 m prima di VRUPRQWDUORQHOSXQWRSLGHSUHVVRHGLULJHUVLYHUVRO¶DELWDWRGL$OEDVIRQGDQGRLOPXURSHULPHWUale sul lato Est dello stabilimento Ferrero. 1HLOXRJKLDOWLPHWULFDPHQWHPHQRHOHYDWLGHO%RUJR9LYDURO¶DOWH]]D delle acque di inondazione toccò valori massimi di 3.5 m. In sponda sinistra, le acque sondate dal Tanaro alla lunata Sarda si diressero verso la Frazione Mussotto, dove sormontarono il rilevato ferroviario unendosi alle acque che stavano abbondantemente rigurgitando per un lungo tratto del Torrente Riddone. 8QD SDUWH GHO IOXVVR GL LQRQGD]LRQH WHQGHQGR D ULHQWUDUH QHOO¶DOYHR GHO 7DQDUR vennHWUDWWHQXWDGDOULOHYDWRGHOODWDQJHQ]LDOHFKHDQFKHLQTXHVWRFDVRSURYRFzO¶LQQDO]DPHQWRGHOOH acque sul piano campagna fino a m 3.60. /¶HVWHVDSLDQDLQVLQLVWUD7DQDURDYDOOHGHOO¶DELWDWRGL$OED si trovò in gran parte sommersa da acque di diversa provenienza: la fascia compresa tra il fiume e la 6XSHUVWUDGD YHQQH SUHVVRFKq LQWHUDPHQWH LQYDVD SHU HVRQGD]LRQH GHO FRUVR G¶DFTXD SULQFLSDOH FRQ EDWWHQWLG¶DFTXDFKHUDJJLXQVHUR-2 m in prossimità delle sponde per ridursi progressivamente e quasi azzerarsi in prossimità del rilevato stradale; la fascia che dallo stesso rilevato si estende verso il piede GHO YHUVDQWH YHQQH LQYHFH DWWUDYHUVDWD GD XQD ODPD G¶DFTXD GL DOFXQH GHFLQH GL FHQWLPHWUL FKH alimentata da Tanaro e Riddone alla Frazione Mussotto, seguiva verso Est la direzione della strada che conduce agli abitati di Vaccheria e di Baraccone.

Interventi realizzati In seguito a quanto è accaduto durante a questo evento alluvionale del 1994 si è proceduto ad importanti lavori sul fiume Tanaro e sui suoi affluenti che hanno consentito di ridurre in modo estremamente significativo il rischio di esondazioni per tutte le aree abitate in sinistra ed in destra del Fiume Tanaro nel territorio del Comune di Alba e che possiedono una piena ed autonoma funzionalità. Tralasciando la descrizione dei lavori eseguiti sugli affluenti, su cui comunque ad oggi il rischio idraulico risulta minimizzato, si procede alla descrizione dei principali lavori eseguiti LQ VHJXLWR DOO¶HYHQWR GHO 1994 per evitare il ripetersi di quella dinamica fluviale.

Le opere eseguite consistono essenzialmente nella realizzazione di un sistema arginale continuo nel tratto a monte e a valle dei due ponti sul Fiume Tanaro della Città di Alba, con la protezione delle VSRQGH GRYH O¶DUJLQH VL DYYLFLQD PDJJLRUPHQWH DO ILXPH Sono stati previsti interventi locali di adeguamento dei manufatti di attraversamento alle condizioni di deflusso in piena (con eliminazione degli effetti negativi sulle aree circostanti) e di stabilizzazione dell'alveo mediante ripristino di difese spondali nei tratti in prossimità dei ponti e dei tratti dove il fiume maggiormente si avvicina alle infrastrutture esistenti. Sono inoltre state realizzate opere di ricalibratura sia in sponda destra, nella ]RQD GHOOD GLVFDULFD QHFHVVDULH SHU FRQVHJXLUH HIIHWWL EHQHILFL QHOO¶DQVD VWHVVD LQ FXL VL FROORFD OD discarica e sul tratto di fiume a monte della medesima, sia in sponda sinistra tra i due ponti cittadini in corrispondenza del sito in cui nel 1994 vi era XQ¶DWWLYLWjGLODYRUD]LRQHGHJOLLQHUWLHGLXQDFHQWUDOHGL betonaggio che sono state poi rilocalizzate.

Le opere realizzate in sponda sinistra del Fiume Tanaro nel Comune di Alba, partendo da monte verso valle, sono le seguenti: - arginatura in terra a protezione della frazione Mussotto di Alba per circa 2 chilometri. La sicurezza idraulica della frazione Mussotto é stata completata dalla costruzione di due chiaviche: una lungo il canale Mussotto, subito a valle della nuova inalveazione del Rio Magliano descritta di seguito; una sul vecchio alveo del Torrente Riddone, in corrispondenza del sottopasso della SS 231.Si evidenzia che contestualmente è stato realizzato dalla Regione Piemonte uno scolmatore del Torrente Riddone in grado di convogliarne l'intera portata di piena, difendendo così la frazione Mussotto. - nuova inalveazione del tratto terminale del Rio Magliani, a partire dall'attuale confluenza di quest'ultimo nel canale Mussotto, fino al Fiume Tanaro. La UHDOL]]D]LRQH GL TXHVW¶RSHUD q VWDWD GL fondamentale importanza per rendere funzionalmente efficace l'arginatura a protezione della frazione Mussotto.

52 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 - difesa spondale in scogliera in località Cascina Socchi, in corrispondenza di una lunga e pronunciata ansa del fiume, lunga poco meno di 300 m. a monte di un tratto di scogliera già esistente dove si hanno insediamenti sia abitativi sia produttivi molto prossimi alla sponda esterna del Fiume Tanaro e direttamente minacciati da azioni erosive, quali si sono ampiamente manifestate nel corso della piena del 5-6 novembre 1994. Si è utilizzata una tipologia di difesa spondale particolarmente robusta; La protezione spondale in massi alla rinfusa è stata realizzata fino alla confluenza nel Fiume Tanaro della nuova inalveazione del Rio Magliani. Inoltre in sommità della sponda protetta é stata realizzata un'arginatura per proteggere gli insediamenti esistenti da eventuali esondazioni. - difesa spondale in scogliera in Località Cascina Prassenda, nella zona del laghetto ad uso di pesca VSRUWLYD³6DQ%LDJLR´per una lunghezza di poco più di 500 metri. Tale intervento interessa un tratto di sponda esterna, che si protrae verso valle fino al ponte strallato, molto esposta all'azione erosiva della corrente e particolarmente delicata, considerata la vicinanza di zone densamente urbanizzate. - riprofilatura dell'alveo e la protezione spondale in destra idraulica in corrispondenza della discarica. Si evidenzia come questa ricalibratura sia di fondamentale importanza per migliorare il raggio di curvatura del fiume per ridurre sia le sollecitazioni idrauliche in sponda sinistra nella lunata Socchi, dove é stata realizzata una scogliera, sia per ridurre i livelli di piena a monte. La protezione spondale, realizzata con scogliera bassa e con arginature non sommergibili addossate al rilevato della discarica dotate di materassi metallici sul paramento lato fiume, oltre che indirizzare correttamente la corrente, evita che future piene possano movimentare i rifiuti solidi accumulati in discarica, come già avvenuto nel novembre 1994 e nuovamente nell'ottobre 1996 prima che fossero eseguiti i lavori di sistemazione - riapertura della settima luce del ponte vecchio e la riprofilatura d'alveo per un lungo tratto a monte e per uno più breve a valle. La spalla sinistra del ponte vecchio e la pila compresa fra la sesta e la settima luce, che a seguito della realizzazione delle opere previste in progetto sono interessate più intensamente dalla corrente, sono state protette mediante la posa di massi ciclopici (rip rap attorno alla pila, scogliera a protezione della spalla). Tale operazione è stata eseguita anche in considerazione dei consistenti abbassamenti del fondo alveo verificatesi dall'epoca di costruzione GHOSRQWHHVSHFLILFDWDPHQWHQHJOLDQQL¶FKHKDQQRVFRSHUWRLQPROWLFDVLLSLDQLG¶LPSRVWDGHOOH fondazioni.

Le opere realizzate in sponda destra del Fiume Tanaro nel Comune di Alba, partendo da monte verso valle, sono di seguito descritte: - dal canale Verduno allo svincolo carceri della Tangenziale di Alba le opere realizzate hanno lo scopo di impedire l'inondazione dell'area retrostante, ove sorge il complesso carcerario, nonchè impedire il passaggio delle acque di piena attraverso il sottopasso della superstrada in corrispondenza del canale di Verduno, anch'esso possibile via di veicolamento di acque verso Alba, come si è verificato durante I' alluvione del Novembre 1994. Le opere realizzate consistono nel rinfianco arginale del rilevato del canale Verduno, in un nuovo tratto arginale che si unisce a quello esistente, nell'allargamento ed adeguamento strutturale di quest'ultimo (già adeguato in quota), nel sopralzo della strada del Topino dalle carceri fino allo rampa dello svincolo della Tangenziale di Alba. /¶DUJLQH poi ha un andamento parallelo alla strada fino al ponte strallato andando ad intestarsi nel rilevato VWUDGDOH GHOOD VWUDGD SURYLQFLDOH /¶DUJLQH SRL SURVHJXH VXOO¶DOWUR ODWR GHO ULOHYDWR VWUDGDOH ILQR DOOD sponda sinistra del Rio Bearlotto sulla cui sponda si attesta nel manufatto di una chiavica sul rio appositamente realizzata. Completano gli interventi di questo tratto una paratoia sul Canale Verduno, da chiudersi in caso di piena del Fiume Tanaro per impedire eventuali vie di deflusso verso Alba, rampe di collegamento per il ripristino della viabilità locale. Non sono state previste difese spondali a presidio del rilevato arginale, in quanto sono presenti dei vecchi pennelli realizzati con rete metallica e ciotoli che assolvono a tale scopo; - dal Rio Berlotto al ponte promiscuo Provincia ± RFI gli interventi hanno previsto la realizzazione di un rilevato arginale parallelo alla sua sponda destra, in modo da proteggere tutta la zona retrostante, sede di insediamenti residenziali ed industriali, anche dalle acque di rigurgito del Fiume Tanaro. La parte terminale del tratto in esame, cioè quella compresa tra i due ponti, è stata difesa da un rilevato arginale in adiacenza con il muro di recinzione dello Stabilimento della Ferrero S.p.A. e protetto al piede da una scogliera in massi ciclopici, opportunamente fondata, necessaria per contrastare 53 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 l'effetto erosivo della corrente liquida, qui particolarmente attiva in quanto sulla sponda esterna di una stretta curva. - dal ponte promiscuo Provincia ± RFl al Torrente Cherasca si trova il tratto di difesa più adiacente al concentrico che si sviluppa per buona parte seguendo il tracciato di una vecchia protezione esistente. Le opere realizzate consistono in un rilevato arginale che si intesta sulla spalla destra del ponte promiscuo e che, dopo un breve tratto in stretta adiacenza con la sponda fluviale, se ne allontana costeggiando la strada esistente fino a congiungersi sulla sponda sinistra del Torrente Cherasca contro il rilevato GLXQ¶DWWLYLWjLQGXVWULDOHcompletando in tal modo la difesa intorno alla città di Alba. Nella parte centrale del tratto, la presenza di edifici lato campagna e di una zona ricreativo-sportiva lato fiume hanno reso impossibile la continuità del rilevato arginale; in considerazione delle quote del piano campagna relativamente alte in tale tratto, cioè al di sopra della piena di progetto ma non sufficienti a garantire il necessario franco, la continuità di difesa è stata attuata mediante un sistema di setti impermeabili che possono venire rimossi durante il periodo estivo (tradizionalmente caratterizzato da basse portate del Fiume Tanaro) al fine di consentire la fruizione degli impianti sportivi. Per buona parte del rimanente tratto di sponda fino alla confluenza con il Torrente Cherasca, non ancora difeso ed esposto all'azione erosiva, è stata prevista una difesa in massi di montagna.

In questo ambito di fiume si colloca anche un manufatto idraulico che ha influenza sul deflusso del ILXPH&LVLULIHULVFHDOODWUDYHUVDLQFHPHQWRDUPDWRGHOO¶RSHUDGLSUHVDGHOO¶DFTXDGHOORVWDELOLPHQWR che si colloca poco più a monte del ponte proPLVFXRHGKDXQ¶DOWH]]DGLFLUFDPGDOIRQGRDOYHR6L HYLGHQ]LD FKH O¶LQIOXHQ]D GL WDOH RSHUD VXL GHIOXVVL GL SLHQD q SUDWLFDPHQWH QXOOD LQ TXDQWR YLHQH completamente rigurgitata da valle e pertanto si annulla. Occorre infine citare in questo tratto un progetto idroelettrico da parte della Tanaro Power S.p.A..Tale progetto prevede la realizzazione di uno sbarramento mobile poco a monte della confluenza del Torrente Cherasca che viene abbattuto per portate maggiori di quelle di progettR GHOO¶LPSLDQWR H sicuramente di un ordine di grandezza inferiore alle portate di piena di progetto delle difese idrauliche citate precedentemente. In tale modo non vi è alcuna interferenza con il regime di piena. Ancora prevede un canale in sponda sinistra del fiume parzialmente in cemento armato e parzialmente in terra rivestito di massi di lunghezza pari a circa 800 m.

c) ambito compreso tra la frazione Vaccheria ed il ponte di Neive In questo ambito di monte la fascia fluviale è caratterizzata da una buona naturalità anche se non mancano le interferenze antropiche, soprattutto nella zona estrema di valle dove si colloca una zona industriale dei Comuni di Castagnito e Neive. Qui durante questo evento alluvionale del 1994, si è GHWHUPLQDWD XQ¶DPSLD ]RQD GL inondazione di gran parte del fondovalle che ha interessato tutte le DWWLYLWj DJULFROH FRPSUHVH LQ VSRQGD VLQLVWUD H DOO¶LQFLUFD LO WUDFFLDWR GHOO¶DXWRVWUDGD $VWL &XQHR FKH DOO¶HSRFD GHL IDWWL QRQ F¶HUD /D SUHVHQ]D GL PHDQGUL D UDJJLR GL FXUYDWXUD SLXWWosto accentuato ha IDFLOLWDWRO¶HVRQGD]LRQHFRQFDUDWWHULVWLFKHLGURGLQDPLFKHLPSRUWDQWL$YDOOHKDHURVRLOULOHYDWRVWUDGDOH provinciale e si è riversato rovinosamente sulla zona industriale compresa tra i Comuni di Neive e Castagnito provocando ingenti danni.

In seguito alla dinamica descritta, pur nella convinzione strategica che i flussi di piena devono poter laminare nei tratti non antropizzati, è stato eseguito un rilevato arginale in sinistra orografica del Fiume Tanaro a protezione della zona industriale di Castagnito e Neive. Tale progetto prevede uno sviluppo GHOO¶RSHUD FKH GDOO¶$XWRVWUDGD $VWL-Cuneo nel Comune di Castagnito si estende fino a valle dello ex Stabilimento della PiEsseGi di Neive. Specificatamente l'opera in oggetto si estende circa 1600 m a monte strada provinciale Castagnito ± Neive e 350 m a valle del ponte. Questa consiste HVVHQ]LDOPHQWHLQXQWUDWWRGLULOHYDWRDUJLQDOHFKHVLDWWHVWDDPRQWHVXOULOHYDWRGHOO¶DXWRVWUDGD$VWL- &XQHRDGXQDGLVWDQ]DGLFLUFDGDOO¶DOYHRLQFiso del Fiume Tanaro mentre a valle si attesta sul ULOHYDWRG¶DFFHVVRDOSRQWHSHUULSDUWLUHDYDOOHSDUDOOHODPHQWHDOILXPHGRYHGLVWDPGDOODVSRQGD destra. &LUFD D PHWj GHOO¶DPELWR LQ RJJHWWR LQ SDVVDWR ILQR DO    YL HUD XQD WUDYHUVD DG XVR LUUiguo con andamento planimetrico inclinato verso la captazione irrigua in sponda destra, poi asportata dai flussi di 54 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 piena. Ricostruita nel 2000 è stata rapidamente divelta da fenomeni di piena non particolarmente gravosi ed ad oggi si osserva solamente un reliquato lungo poche decine di metri.

ARGINE

AUTOSTRADA AT-CN

TRAVERSA IN DISSESTO

Su questo sito sono attualmente in concorrenza i progetti di due impianti idroelettrici ad acqua fluente. Entrambi i progetti prevedono la centrale in sponda sinistra del fiume. - uno prevede la ricostruzione della traversa fissa fino alla quota di quella crollata su cui attestare una paratoia mobile per innalzare temporaneamente la soglia di sfioro di 0.80 m. Questo impianto non prevede alcun tratto fluviale sotteso. - l¶DOWUR SUHYHGH OD UHDOL]]D]LRQH GL WUDYHUVD PRELOH GDO IRQGR DOYHR ILQR DOOD TXRWD GL VILRUR. Questo impianto prevede un tratto fluviale sotteso.

2FFRUUH DQFRUD VHJQDODUH FKH LQ TXHVWR WUDWWR YL q OD SUREOHPDWLFD GHOO¶HURVLRQH LQ GHVWUD GRYH OD sponda sale rapidamente per centinaia di metri e sulla cui sommità sono presenti edifici residenziali nel &RPXQHGL$OEDHORVWHVVRFRQFHQWULFRGL%DUEDUHVFR3HUULGXUUHO¶DQJRORGLLQFLGHQ]DGHLIOXVVLVXOOH URFFKH H SURWHJJHUOD GDOO¶HURVLRQH q VWDWR SUHGLVSRVWR XQR VSHFLILFR SURJHWWR FKH SUHYHGH LO FRUUHWWR LQGLUL]]DPHQWRHO¶DOORQWDQDPHQWRGHOODFRUrente idraulica dalle rocche.

55 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 3.2. La popolazione e le attività di interesse del Masterplan

3.2.1 Un indicatore strutturale: la dinamica della popolazione

Il territorio su cui si incentra il Masterplan ha subito un cambiamento strutturale nel dopoguerra, trainato dallo sviluppo prepotente di Alba, Bra e qualche comune limitrofo. Per illustrare la geografia del cambiamento sono utili gli indicatori statistici. La dinamica della popolazione riassume bene il fenomeno GLSDVVDJJLRGDOO¶DPELHQWHUXUDle a quello urbano, come illustrano le tabelle seguenti.

Pop.1951 Pop.2001 Pop.2016 Incr. %. 51 -01 Incr.% 01-16 Incr.%.51-16

Cherasco 7.716 7.208 9.076 -6,6 25,9 17,6 Bra 18.005 27.988 29.737 55,4 6,2 65,2 LaMorra 3.371 2.610 2.724 -22,6 4,4 -19,2 Verduno 627 512 588 -18,3 14,8 -6,2 Pocapaglia 2.415 2.758 3.339 14,2 21,1 38,3 Santa Vittoria 1.521 2.512 2.795 65,2 11,3 83,8 Roddi 1.156 1.323 1.607 14,4 21,5 39,0 Monticello d'Alba 1.980 1.911 2.292 -3,5 19,9 15,8 Alba 16.466 29.910 31.437 81,6 5,1 90,9 Guarene 2.246 3.018 3.596 34,4 19,2 60,1 Barbaresco 782 641 658 -18,0 2,7 -15,9 Castegnito 1.099 1.728 2.163 57,2 25,2 96,8 Neive 3.505 2.938 3.405 -16,2 15,9 -2,9 Magliano Alfieri 1.560 1.674 2.153 7,3 28,6 38,0 Govone 2.745 1.922 2.203 -30,0 14,6 -19,7 Castagnole lanze (Asti) 3.964 3.486 3.798 -12,1 9,0 -4,2 Totale 69.158 92.139 101.571 33,2 10,2 46,9

Popolazione 1951-2001-2016 nei comuni del Masterplan

incr % incr % Incr. % POP 1951 POP 2001 POP 2016 1951-2001 2001-2016 1951-2016 Comune di Alba 16.466 29.382 31.437 78,4 7,0 90,9 Comune di Bra 18.005 27.211 29.737 51,1 9,3 65,2 Comune di Cherasco 7.716 6.503 9.076 -15,7 39,6 17,6 CC del Roero 48.377 47.373 56.823 -2,1 20,0 17,5 UC Langa e Barolo 21.748 17.323 19.744 -20,3 14,0 -9,24 CM Alta Langa 16.035 8.405 7.637 -47,6 -9,1 -52,4 CM Langa delle Valli 22.043 13.978 12.272 -36,6 -12,2 -44,3 UC Sei in Langa 10.096 7.083 7.669 -29,8 8,3 -24,4 TOTALE PTI 160.486 157.258 174.395 -2,0 10,9 8,7 comuni Masterplan 69.158 92.139 101.571 33,2 10,2 46,9 Provincia di Cuneo 580.478 547.020 590.421 5,7 7,9 1,7 Piemonte 3.518.177 4.299.912 4.404.246 22.2 2,4 25,2 Popolazione 1951-2001-2016 negli ambiti del PTI , di Provincia e Regione.

Dalle tabelle elaborate dai dati Istat emerge che per molte comunità, in particolare quelle montane, la FULVL GHOO¶DJULFROWXUD GHO GRSRJXHUUD KD GHWHUPLQDWR XQ HVRGR YHUVR OH FLWWj GL SLDQXUD $OED H %UD hanno intercettato questo flusso, che in quasi tutti gli altri casi dalla montagna si è mosso verso le città capoluogo e i loro comuni di cintura. Nei FRPXQL GHOO¶DPELWR RSHUDWLYR GHO 0DVWHUSODQ risiede oggi il 17,2% della popolazione della Provincia di Cuneo, mentre era VRORO¶QHO Questa dinamica rallenta PROWRQHJOLXOWLPLYHQW¶DQQLTXDQGRLQYHFHGLYHULILFDXQGHFLVRLQFUHPHQWR degli abitanti dei comuni minori della fascia, che, come il resto delle Terre dal Vino di Langa e Roero, godono delle nuove prospettive aperte da una doppia valorizzazione territoriale: la qualificazione delle produzioni enogastronomiche e la prossimità con i centri di Alba e Bra, ormai consolidati. Nelle tabelle seguenti si può confrontare analiticamente la dinamica recente di incremento della popolazione VX WXWWD O¶DUHD LQWHUHVVDWD GDO 37,, constatando la fase finale del processo di ³SLDQXUL]]D]LRQH´DQFRUDLQFRUVR

56 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Popolazione del Comuni per ambiti di versi POP POP Var.pop GRUPPO COMUNE 2001 2016 01-16 Baldissero 1.084 1069 -1,38 Canale 5.215 5686 9,03 Castagnito 1.728 2153 24,59 Castellinaldo 858 938 9,32 Ceresole Alba 2.089 2090 0,05 Corneliano 1.889 2118 12,12 Govone 1.922 2203 14,62 Guarene 3.018 3596 19,15 Magliano Alfieri 1.674 2153 28,61 Montà 4.292 4733 10,27 Comunità MontaldoRoero 866 844 -2,54 collinare del 1.603 1634 1,93 Roero Monticello 1.911 2292 19,94 Piobesi d'Alba 1.027 1288 25,41 Pocapaglia 2.758 3339 21,07 1.956 2017 3,12 Sanfrè 2.500 3040 21,60 S.Vittoria d'Alba 2.512 2795 11,27 S.Stefano Roero 1.236 1390 12,46 Sommariva B. 5.779 6361 10,07 Sommariva P. 2.626 2797 6,51 Vezza d'Alba 2.073 2287 10,32 TOTALE 50.616 56.823 12,26 Comunità collinare del Roero

Barbaresco 641 658 2,65 238 201 -15,55 Unione dei 877 895 2,05 Comuni Sei in Mango 1.334 1308 -1,95 Langa Neive 2.938 3405 15,90 419 382 -8,83 763 820 7,47 TOTALE Comuni Sei in Langa 7.210 7.669 6,37

POP POP Var.pop GRUPPO COMUNE 2001 2016 01-16 Barolo 681 740 8,66 Castiglione F. 632 700 10,76 Dogliani 4.554 4781 4,98 GrinzaneCavour 1.812 1995 10,10 La Morra 2.610 2724 4,37 Unione dei 518 571 10,23 Comuni Monforte d'Alba 1.917 2056 7,25 Colline di Montelupo Alba 459 529 15,25 Langa e del Novello 931 987 6,02 Barolo Roddi 1.323 1607 21,47 363 400 10,19 908 980 7,93 Serralunga Alba 491 564 14,87 461 522 13,23 Verduno 512 588 14,84 TOTALE 18.172 19.744 8,65 Unione Comuni Langa e Barolo

57 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Albaretto . Torre 254 242 -4,72 174 199 14,37 372 366 -1,61 448 474 5,80 119 92 -22,69 365 381 4,38 Bosia 204 177 -13,24 683 679 -0,59 723 631 -12,72 Comunità Cerreto Langhe 469 442 -5,76 montana Alta 100 85 -15,00 Langa 400 411 2,75

Feisoglio 395 316 -20,00 524 487 -7,06 320 268 -16,25 856 834 -2,57 421 372 -11,64 S.Benedetto Belbo 192 179 -6,77 352 315 -10,51 386 356 -7,77 356 331 -7,02 TOTALE 8.113 7.637 -5,87 Comunità montana Alta Langa

Bergolo 79 80 1,27 Castelletto Uzzone 375 331 -11,73 526 483 -8,17 Cortemilia 2.544 2331 -8,37 1.071 958 -10,55 393 304 -22,65 Comunità 188 148 -21,28 montana Levice 270 231 -14,44 Langa delle 752 645 -14,23 Valli 328 292 -10,98 Pezzolo V. Uzzone 370 344 -7,03 Prunetto 492 451 -8,33 191 167 -12,57 Saliceto 1.500 1323 -11,80 S.Stefano Belbo 4.037 3984 -1,31 232 200 -13,79 TOTALE 13.348 12.272 -8,06 Comunità montana Langa d. Valli Fonte ISTAT

3.2.2 Il trend della GRPDQGDHO¶RIIHUWDWXULVWLFD ,OWXULVPRQHOO¶DUHDqFDUDWWHUL]]DWRGDXQ¶XWHQ]DSUHYDOHQWHPHQWHULIHULWDDOORVKRUWEUHDN e alle risorse enogastronomiche, mentre la pur ricca offerta di risorse culturali è rimasta sino ad alcuni anni fa sottoutilizzata, anche se molto si è investito su di essa. '¶DOWUD SDUWH OD fama internazionale del WHUULWRULRGL/DQJDH5RHURRUPDLFRQVROLGDWDVWDVRORRUDPHWWHQGRLQPRWRXQ¶HFRQRPLDWXULVWLFDH XQ¶RIIHUWDGLULFHWWLYLWjDGHJXDWD Al di là delle cifre, poco attendiELOL VXOOH SUHVHQ]H H VXOO¶RIIHUWD q FHUWR FKH LO WUHQG GHOOD IUXL]LRQH turistica della zone è crescente quantitativamente e soprattutto qualitativamente: per capacità di spesa, varietà della domanda, attenzione non più solo alle mete note, ma al territorio più vasto e ai paesaggi complessivi.

,QTXHVWDSURVSHWWLYDO¶DUHDqFHUWDPHQWHFDUHQWHDOPHQRSHUWUHDVSHWWLGHOO¶offerta: x una dotazione ricettiva variegata e coerente con il tipo di interesse che muove il turista: paesaggio, prodotti agricoli, piccoli insediamenti storici. A questi interessi in altri paesi (a cominciare dalla Francia, maestra nel settore) corrisponde un¶organizzata offeUWDGLIIXVDGDOOHFKDPEUHVG¶KRtes agli agriturismi, dalle piccole aree camper private alle attrezzature per giovani e giovanissimi). Si WUDWWDGLDWWUH]]DWXUHSULYDWHFKHOHD]LHQGHORFDOLGLVRJJLRUQRFXUDQRSHUO¶LPPDJLQHOR³VWLOH´H 58 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 O¶RIIHUWD FRHUHQWH FRQ LO WDUJHW GL WXULVPR FKH LO territorio nel suo complesso ha scelto di avere come interlocutore privilegiato. x XQDDFFHVVLELOLWjLQWHUPLQLGLLQIUDVWUXWWXUHHGLDWWUDWWLYLWjSHULOWXULVPR³UHVSRQVDELOH´LQJUDQGH crescita negli ultimi anni. La dotazione di piste ciclabili e di trasporti pubblici è fondamentale per questo tipo di domanda (a cui fa riferimento un programma come quello della valorizzazione della fascia del Tanaro). I percorsi lungo le valli a bassa pendenza sono assi privilegiati per questo tipo di turisti, a bassa velocità , con soste frequenti e richiesta di buona qualità del paesaggio e delle soste di tappa lungo il percorso. x una dotazione di informazioni ricca e innovativa, che sostituisca il tradizionale cartellone e la guida cartacea con quadri di notizie e mappe accessibili dal web. (¶XQRVWUXPHQWRIRQGDPHQWDOH per i territori ricchi di attrattive minori e diffuse, che spesso non sono presidiate o addirittura non sono segnalate.

Le strategie del Masterplan devono contribuire per quanto possibile a sanare almeno in parte queste FDUHQ]H GHOO¶RIIHUWD WXULVWLFD LQ SDUWLFRODUH SHU TXDQWR ULJXDUGD O¶DFFHVVLELOLWj ³GROFH´ H SHU TXDQWR SRVVLELOHSHUO¶RIIHUWDGLVHUYL]LLQIRUPDWLYLHGLVHUYL]LSHULOORLVLUVHODVRVWD Per altro la fascia fluviale del Tanaro intercetta due degli itinerari ciclabili di livello interregionale: la "via del mare", che da Locarno e dal Sempione collega Imperia, e la "via Provenzale" che da confine francese passando per Cuneo si aggancia a Pollenzo e al circuito collinare (BartoBar).

3.2.3 L¶agricoltura e gli usi del suolo nella fascia fluviale /D IRUWH YRFD]LRQH SURGXWWLYD QHO VHWWRUH DJURDOLPHQWDUH GHOO¶DUHD q ULFRQRVFLXWD D OLYHOOR internazionale soprattutto per la viticultura, che ha portato al riconoscimento dell'UNESCO insieme alla parte astigiana e alessandrina di Langa e Monferrato. Essa è caratterizzata da una vivacissima tradizione imprenditoriale, con produzioni la cui qualità è riconosciuta a livello internazionale sia su un processo di marketing territoriale, fondato sulle risorse paesistiche ed enogastronomiche, che ha raggiunto punte di eccellenza prese ad esempio a livello europeo. Lo sviluppo del settore agro- DOLPHQWDUH q GLYHQWDWR QHOO DUHD LO PRWRUH GL XQD FDWHQD GHO YDORUH LQWHJUDWD GDOO¶DJUR-alimentare- turismo-cultura-ambiente-VHUYL]L,OVHWWRUHYLWLYLQLFRORQHOO¶DUHDGHO37,QRQVRORGRPLQDQHOFRPSDUWR della produzione agricola (quasi ¾ delle imprese e 2/5 della SAU), ma costituisce una componente QRWHYROH GHOO¶LQWHUR VHWWRUH D OLYHOOR UHJLRQDOH  HWWDUL VXL SRFo più di 53.000 complessivi (il 28,3%), 7.442 aziende sulle 28.000 complessive ( il 26,5%), 14 tra DOC e DOCG sui 56 regionali. La frammentazione delle aziende, debolezza strutturale del settore, costituisce nel comparto vitivinicolo un connotato ambiguo, che sta emergendo recentemente, a fronte della crescita del PHUFDWRGLTXDOLWjDFXLLYLQLGHOO¶DUHDVWRULFDPHQWHDSSDUWHQJRQR,QTXHVWRVHQVRODGLVWLQ]LRQHGL singole aziende, impegnate nelle produzioni di eccellenza, spesso compensa la ridotta dimensione delle aree coltivate e trova la sua stessa forza nella conduzione famigliare che caratterizza oltre il 90% GHOOH D]LHQGH FRO FRLQYROJLPHQWR GLUHWWR GHL SURSULHWDUL QHOOD JHVWLRQH GHOO¶LQWHUR SURFHVVR GL produzione agricola, vinificazione e confezionamento.

Per parte loro negli ultimi 10 anni anche le amministrazioni locali e regionali hanno rinforzato gli appoggi alla filiera agro-alimentare (non solo vino ma anche da produzioni di qualità in altri settori come la corilicoltura o il caseario) e, al contempo, hanno avviato progetti di valorizzazione, anche se DQFRUDSDU]LDOLHQRQVLVWHPDWLFLGHOO¶LPPHQVRSDWULPRQLRVWRULFRHFXOWXUDOHHGLXQSDHVDJJLRYLYHQWH di eccezionale interesse. Questi punti di forza i scontrano con una forte frammentazione dei Comuni in cui persistono livelli di accessibilità ai servizi ed ai centri urbani assai diversi e situazioni di notevole squilibrio tra i poli a forte attrattività, a rischio di intasamento, e sistemi dei nuclei collinari e montani, a rischio di isolamento e con risorse vulnerabili a fronte dei processi di abbandono. La fascia fluviale, oggetto del Masterplan, dal punto di vista agricolo, rappresenta la parte del territorio di minor pregio

59 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 del territorio delle langhe. Infatti, la capacità di uso dei suoli2 (analizzata alla scala 1:50.000) nel territorio di progetto è rappresentata nel grafo che segue, in cui emerge che: - la prima Classe, quella migliore, è poco rappresentata (61 ha), cosi come la quarta (3 ha) e la sesta (22 ha); - la seconda Classe, con una presenza abbastanza consistente (1.732 ha) presenta moderate limitazioni derivanti da scarsa profondità, bassa fertilità, scarsa disponibilità di ossigeno; - la terza Classe, in cui la limitatezza della profondità è decisamente accentuata è assai meno presente (916 ha); - la quinta Classe è quella più rappresentata (2.164 ha), la sua limitazione è costituita dal rischio di inondazione, sono terreni di minore competizione da parte di usi agricoli che prevedano ordinamenti colturali intensivi.

Distribuzione delle cODVVLGLFDSDFLWjG¶XVRGHLVXROL6XSHUILFLLQHWWDUL 2500

2000

1500

1000

500

0 Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

articolazione della FDSDFLWjGHJOLXVLGHOVXRORQHOO¶DUHDGLSURJHWWR

2 GHILQL]LRQH FDSDFLWj G XVR ³i suoli arabili sono raggruppati secondo le loro potenzialità e limitazioni per la produzione sostenibile delle FROWXUH SL FRPXQHPHQWH XWLOL]]DWH PHQWUH L VXROL QRQ DUDELOL VXROL QRQ DGDWWL DOO¶XVR VRVWHQLELOH H SUROXQJDWR SHU FROWXUH agrarie) sono raggruppati secondo le loro potenzialità e limitazioni alla produzione di vegetazione permanente e secondo il rischio di degradazione del suolo nel caso di errori gestionali´ 5HJLRQH3LHPRQWH- IPLA, 0DQXDOHRSHUDWLYRSHUODYDOXWD]LRQHGHOOD&DSDFLWjG¶XVRGHLVXROLDVFDOD aziendale).

60 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Il dato appare interessante nella prospettiva di legare il territorio agricolo e gli agricoltori ad una polifunzionalità, sia come presidi importanti per la gestione dei servizi "ecologici" che il territorio offre, sia come presidi legati alla gestione, manutenzione delle attrezzature legate alla fruizione che il progetto vuole indurre. Dalle indagini più specifiche sull'area ristretta della fascia fluviale (circa 5.000 ettari), emerge che: - le aree urbanizzate costituiscono circa l'8% dell'area, in queste sono incluse le aree estrattive per circa 68 ha e altrettante aree verdi legate alle infrastrutture (60 ha), oltre 11 ettari di aree incolte. - le aree agricole circa il 70% (1058 ha) - le aree naturali e seminaturali circa il 22% (1058 ha)

580 431

478

3.537

Aree urbanizzate Aree agricole Acque, greti e zone umide Boschi

Distribuzione Usi del suolo in ettari

Caratteristiche che nel loro insieme possono agevolare la formazione di un vero e proprio parco intercomunale, contando di potenziare anche le aree naturali, in particolare nelle porzioni di minor valore agricolo e in quel 2% di aree classificate come urbane che possono essere riconvertite o utilizzate per la rete ecologica.

Per quanto le aree naturali, le acque rappresentano il 36%, le aree boscate il 55% e i greti e le praterie collegate il 9%: - nHOOD FDWHJRULD ³DFTXH´ ULVXOWDQR ULFRPSUHVH OH QXPHURVH ³]RQH XPLGH´ GL QRUPD RULJLQDWH GD DWWLYLWj HVWUDWWLYH FKH VL VLWXDQR QHOO¶DPELWR SHULIOXYLDOH 6L WUDWWD GL VSHFFKL G¶DFTXD GL JUDQGH interesse sotto il profilo ambientale in quanto esprimono notevoli potenzialità in funzione GHOO¶LQFUHPHQWRGHOODELRGLYHUVLWjHGHOODFRPSOHVVLWjGHOO¶HFRPRVDLFR

- i greti ciottolosi-sabbiosi costituiscono per definizione ambienti effimeri, strettamente dipendenti dalle dinamiche fluviali (ne consegue che la superficie a loro attribuita è da considerarsi aleatoria), PD LO ORUR UXROR QHOO¶DPELWR GHOO¶HFRVLVWHPD IOXYLDOH q GL JUDQGH ULOLHYR VRSUDWWXWWR SHU OH caratteristiche litologiche del substrato, in quanto possono costituire habitat temporanei per alcune specLHGHOO¶DYLIDXQDHGHOO¶HUSHWRIDXQDGLLQWHUHVVHQDWXUDOLVWLFR

- i prati aridi di greto, oltre a costituire, come i greti, habitat faunistici molto caratterizzati, possono ospitare una interessante flora xerofila.

La caratterizzazione delle cenosi boschive (580 ha), in varia misura ed intensità, svolgono una IXQ]LRQH HFRORJLFD LPSRUWDQWH LQ WHUPLQL GL IOXVVR GL PDWHULD HG HQHUJLD LQ UHOD]LRQH DOO¶HFRVLVWHPD fluviale, naturalmente il maggior interesse dal punto di vista ecologico è la fascia di vegetazione ripariale, rappresentata in gran parte dal saliceto, per il quale si dovrà assicurarne la continuità lungo O¶DVWDIOXYLDOHRYXQTXHSRVVLELOHLOUDIIRU]DPHQWRLQFUHPHQWDQGRQHO¶DPSLH]]DLQVHQVRWUDVYHUVDOH 61 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

I tipi forestali presenti sono - i pioppeti di pioppo bianco, che costituiscono la formazione meno rappresentata (4 ha), sono esclusivamente localizzati presso i greti sabbiosi; - i saliceti di salice bianco (332 ha) costituiscono di gran lunga i popolamenti più rappresentati nelle cenosi ripariali. Si tratta di formazioni pioniere e transitorie a struttura coetaniforme, a prevalenza di salice bianco, spesso in mescolanza con pioppi spontanei; - i saliceti arbustivi ripari (30 ha) sono formazioni direttamente coinvolte dalla dinamica fluviale e quindi solitamente giovani; talvolta in mescolanza con pioppo nero o pioppo bianco; - i robinieti (180 ha) si trovano, in prossimità della fascia ripariale su suoli drenanti, sia come popolamenti puri sia nella variante con latifoglie miste o con residui di arboricoltura da legno; - i querceti di roverella (15 ha) si localizzano lungo i versanti di connessione al terrazzo primario; - i querco-carpineti (soltanto 5 ha) costituiscono frammenti isolati lungo i terrazzi alluvionali; - infine le boscaglie di invasione (13 ha) sono costituite da formazioni, spesso dominate dalla robinia, che hanno di recente colonizzato coltivi in abbandono. distribuzione tipi forestali

Pioppeto di pioppo bianco

Saliceto di salice bianco

Saliceto arbustivo ripario

Robinieto

Querceto mesoxerofilo di roverella

Querco-carpineto

Boscaglie di invasione

0 50 100 150 200 250 300 350

Per quanto riguarda le aree agricole, possiamo distinguere: a, quelle destinate a colture intensive, che prevedono di norma apporti significativi di input di energia (sotto forma di acqua, fertilizzanti, agrofarmaci) e di lavoro, esse rappresentano circa l'84 % dei suoli agricoli (2974 ha):

- nonostante alcune limitazioni di carattere pedologico connesse alla tessitura, i seminativi occupano gran parte di questa superficie anche se vi sono chiari sintomi di regresso (ad esempio per il mais). La riduzione delle superfici investite è correlato al fatto che queste colture non garantiscono più redditi adeguati a causa del progressivo declino dei prezzi e a fronte GHOO¶LQVRUJHUHGLXQDVHULHGLGLIILFROWjWHFQLFKH OLPLWD]LRQLGHULYDQWLGDOODQRUPDWLYDSHUO¶XVRGL fertilizzanti e agrofarmaci, comparsa di nuovi insetti dannosi e di malattie fungine); - GHOOH VXSHUILFL GHVWLQDWH D VHPLQDWLYR DOPHQR  HWWDUL VRQR JHVWLWL ³LQ DVFLXWWD´ H TXLQGL privilegiando negli avvicendamenti le colture che non necessitano di apporti irrigui (ad es. cereali vernini) - nuovi impianti di corileto (che ora raggiunge i 245 ha) hanno probabilmente sostituito i cereali, VRWWRODSUHVVLRQHHVHUFLWDWDGDOO¶DQGDPHQWRSRVLWLYRGHLSUH]]LGHOOHXOWLPHVWDJLRQL

62 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

distribuzione usi agricoli ad uso intensivo

91 95 245

2543

Prati stabili Seminativi Corileti Altri frutteti

distribuzione usi agricoli meno intensivi

7 41

196 319

Arboricoltura da legno Cespuglieti pascolabili Prato-pascoli Coltivi abbandonati

b, le superfici agricole a minor uso intensivo &RPHDYYLHQHGLQRUPDQHJOLDPELWLSHULIOXYLDOLDPSLHVXSHUILFLVRQRGHVWLQDWHDOO¶DUERULFROWXUD da legno ed in modo assolutamente prevalente alla pioppicoltura (285 ha su un totale di 319 ha); - DOOH FDWHJRULH ³FHVSXJOLHWL SDVFRODELOL´ H ³SUDWL-SDVFROL´ DSSDUWHQJRQR VXSHUILFL FRQ IRUWL limitazioni, perché soggette alla dinamica fluviale o perché le caratteristiche pedologiche risultano alquanto squilibrate (substrati ghiaioso-ciottolosi) e in cui si afferma spontaneamente una copertura erbaceo-arbustiva occasionalmente pascolata da greggi vaganti; - QHOO¶DPELWRGHL³FROWLYLDEEDQGRQDWL´VLVLWXDQRVLDVXSHUILFLFKHSUHVHQWDQRYLQFROLDQDORJKLD quelli sopra citati sia superfiFL³DULSRVR´FKHSRVVRQRULHQWUDUHLQURWD]LRQH

63 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 In conclusione, in riferimento agli obbiettivi progettuali, si possono effettuare le seguenti considerazioni:

- O¶DWWLYLWjDJULFRODULYHVWHDQFRUDXQUXRORTXDQWLWDWLYDPHQWHHTXDOLWDWLYDPHQWHGHWHUPLQDQWe nel territorio perifluviale di riferimento; - O¶DVVHWWRDJULFRORSHU gli ordinamenti colturali (e quindi per gli aspetti fisionomico-strutturali e per gli aspetti ecologici), presenta naturalmente FDUDWWHULVWLFKHVSHFLILFKH³GLIRQGRYDOOH´HTXLQGL del tutto diverse rispetto ai limitrofi ambienti collinari; - VLWUDWWDLQROWUHGLXQ¶DJULFROWXUDFKHSUHVHQWDHOHPHQWLGLIUDJLOLWjFRUUHODELOLDOOHOLPLWD]LRQLGL FDUDWWHUHSHGRORJLFRHDOOHUHOD]LRQLFRQOHGLQDPLFKHLGUDXOLFKHGHOFRUVRG¶DFTXD - la frammentazione fondiaria è fenomeno diffuso e accentuato; - VLWUDWWDWXWWDYLDGLXQ¶DJULFROWXUDFKHDOPHQRLQSDUWHqDQFRUDYLWDOHH³UHDWWLYD´LQJUDGRFLRq di modificare indirizzi produttivi e tecniche colturali in relazione alle sollecitazioni del mercato (ne costituisce un esempio il significativo ampliamento delle superfici destinate al corileto); - vi sono tuttavia anche superfici consistenti che sono condotte con modalità più o meno estensive e che sarebbero suscettibili di essere destinate a coperture del suolo di maggior interesse sotto il profilo della funzionalità ecosistemica; - in definitiva, da quanto sopra considerato, si evince che gli imprenditori agricoli che operano in questo territorio possono costituire dei potenziali importanti interlocutori per addivenire ad un suo assetto più equilibrato.

64 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 4 L¶ INQUADRAMENTO STRUTTURALE

L¶LQTXDGUDPHQWRVWUXWWXUDOH riporta quelle componenti e quelle relazioni che si ritengono fondamentali per la comprensione e la rappresentazione del paesaggio della valle del Tanaro e con cui le azioni progettuali dovranno confrontarsi. Esso evidenzia quindi le componenti e le relazioni di maggiore significato nel territorio, da valorizzare, che quindi possono essere messe in gioco nel progetto mediante innovazioni funzionali e adeguamenti gestionali .

I sistemi di relazioni si distinguono tra reticolari e locali, i primi dovuti DUHWL³OXQJKH´ OHLQIUDVWUXWWXUH DPELHQWDOL R GL FRPXQLFD]LRQH LO VHQVR FRPSOHVVLYR GHO SDHVDJJLR QHOO¶LPPDJLQDULR GHL WXULVWL  e i secondi invece riscontrabili per prossimità, tra componenti diverse insistenti sulle stesse porzioni di territorio, ovvero quelle che costituiscono i luoghi percepiti nel paesaggio o gli ambienti fondamentali GHOO¶HFRVLVWHPD. Questo diverso ruolo delle relazioni (e delle componenti) tra appartenenti a reti lunghe e a reti locali, fa distinguere le relazioni tra strutturanti il territorio e caratterizzanti il singolo ambito o luogo. Ad entrambe OHUHOD]LRQL VWUXWWXUDQWLHFDUDWWHUL]]DQWL VLULFRQRVFHXQUXRORIRQGDPHQWDOHSHUO¶LGHQWLWj e la funzionalità di un territorio e quindi è necessario, una volta riconosciute e condivise, averne cura, mantenerle e per quanto possibile valorizzarle, in quanto costituiscono opportunità per il progetto.

Sulle relazioni strutturali, che riconosciamo, ed a cui leghiamo un sistema a lenta evoluzione e con duraturi equilibri interni, agiscono comunque le driving forces (ad es. i processi urbanizzativi, O¶DEEDQGRQR GHOO¶DJULFROWXUD WUDGL]LRQDOH H GHO SUHVLGLR SXQWXDOH GHO WHUULWRULR OD SUHVVLRQH GHOOH infrastrutture e delle attività industriali e commerciali) che tendono ad alterare, indebolendo o rafforzando le relazioni e progressivamente assestando assetti territoriali con equilibri poco stabili e a forte evoluzione in cui le relazioni strutturali sono coinvolte e producono resistenze o vengono travolte dal processo di cambiamento.

Questa dinamica inarrestabile genera una serie di criticità, che devono essere puntualmente evidenziate, proprio per consentire che il progetto agisca sul doppio binario di mantenere o potenziare i valori e contenere o assestare le criticità. La valutazione delle condizioni delle relazioni strutturali di ciascun luogo o tratto di rete sottoposte alle driving forces costituisce la base operativa per le indicazioni strategiche (vedi cap.5).

In questi termini, l'inquadramento strutturale, rappresentato nella tavola allegata, è frutto sia di considerazioni complessive, derivanti dagli studi di area vasta descritti in premessa e dalle impostazioni metodologiche delle discipline di riferimento (ecologia, urbanistica, storia del territorio, DQDOLVL GHO SDHVDJJLR« , sia da valutazioni operative, dirette, legate alla conoscenza locale dei luoghi, LPSRUWDQWL LQ SDUWLFRODUH QHOO¶HVDPH delle relazioni di prossimità. Queste ultime sono naturalmente cariche di una soggettività feconda, legata alla conoscenza analitica dei luoghi e della loro storia, e devono consolidarsi con il contributo di tutti gli interessati, a cui si richiede di portare le proprie valutazioni in termini di valore e di criticità, arricchendo così il senso comune di questa indagine già indirizzata al progetto e alle opzioni da assumere. La lettura elaborata, naturalmente può essere arricchita con nuovi elementi, derivabili da aspetti locali, che gli stessi soggetti che parteciperanno alla gestione del Masterplan possono indicare, e condividere, nella consapevolezza che da questi possano scaturire delle ulteriori indicazioni progettuali. La caratterizzazione dei i singoli luoghi, è frutto di un lavoro progressivo, che richiede O¶DSSorto di tutti gli interessati di una comunità, di coloro che vi abitano o conoscono per lungo tempo i luoghi, e che sono in grado di ridisegnare i fattori principali di riferimento geografico della loro generazione e di quelle precedenti, che si ritiene utile da conservare e, se del caso, ripristinare per testimoniarne la memoria (la resistenza, l'archeologia industriale..).

La tavola dHOO¶Lnquadramento strutturale rileva; - le componenti strutturali del territorio interessato dalla Valle del Tanaro, che costituiscono le "permanenze con cui il progetto deve confrontarsi; 65 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 - le criticità, i rischi e le interferenze, che possono compromettere la fruizione dell'area e su cui occorre agire e/o definire possibili alternative di intervento;

- i valori e le qualità naturali e culturali, che possono determinare delle opportunità progettuali da cogliere.

Sulla base della lettura incrociata di questi elementi sono stati riconosciuti 7 "tratti di fiume" in cui si riconoscono paesaggi e caratterizzazioni diverse e peculiari, descritti al successivo cap. 4.3.

4.1 Le componenti strutturali di riferimento della fascia fluviale del Tanaro

Seguendo una metodologia ampliamente collaudata in altre esperienze di pianificazione ambientale e WHUULWRULDOHO¶LQTXDGUDPHQWRVWUXWWXUDOHGHOWHUULWRULRVLIRQGDVXGLXQDµJULJOLDLQWHUSUHWDWLYD¶che guarda al territorio secondo diversi profili di lettura:

- naturalistico-ambientale, il paesaggio con riferimento essenzialmente alle forme con cui si manifesta, ai caratteri ambientali ed ecosistemici presenti e alle componenti che ne favoriscono la regolazione; - storico-culturale, con riferimento ai fattori storico-culturali ed ai processi di acculturazione del territorio che hanno marcato le permanenze entro cui il paesaggio è evoluto; - percettivo-identitario, che attiene al paesaggio percepito ed ai luoghi identitari, significativi per la storia e la cultura delle popolazioni locali, in cui le comunità non solo locali si riconoscono.

Per ogni assetto sono individuati i fattori strutturanti e caratterizzanti, di valore e critici, che sono rappresentati nella tavola riportata a seguire nel testo in forma sintetica, ed in scala 1:25.000 nella tavola allegata fuori testo. La tavola individua rispetto ai tre assetti fondamentali del paesaggio quanto segue:

- assetto naturalistico-ambientale La struttura della fascia fluviale evidenzia una notevole continuità della fascia ripariale, spesso caratterizzata da habitat di valore comunitario, con discreta presenza di cespuglieti e prati-pascoli; protetta dalla continuità di un paesaggio agricolo ancora sufficientemente integro, dominato da seminativi integrati a prati stabili e a frutteti. I punti di confluenza FRQ L FRUVL G¶DFTua minori (rio Crosio, t. Talloria, t. Cherasca, r. Riddone) presentano situazioni di naturalità, anche se in alcuni casi alterate dall'edificazione, mentre il tracciato fluviale è costellato da componenti di valore geomorfologico (rocche, greti sabbiosi, anse). Alcune aree legate storicamente all'attività estrattiva, dismesse, sono evolute verso dinamiche naturali di specifico interesse (stagni di Mogliasso, e di Neive, Oasi dei Canapali), ed altre potrebbero egualmente evolvere, potenziando i numerosi µnuclei¶ naturali (stepping stones) in grado di rafforzare la funzionalità ecologica della fascia. Se, quindi, la struttura lungo il fiume sembra garantire una discreta connettività, le relazioni ambientali trasversali presentano punti più problematici che vedono singolarità critiche quali le aree di interesse per i chirotteri e le soluzioni di continuità della permeabilità tra piana e collina specialmente in sponda sx, a fronte di situazioni di particolare funzionalità ecologica quali l'area di Barbaresco o la confluenza del Talloria. Il paesaggio collinare che tratteggia la cornice della fascia fluviale, è caratterizzato da un ecomosaico di vigneto e noccioleto, con un diffuso sistema di forre boscate lungo il reticolo minore delle acque, che ne disegnano la morfologia, evidenziando la diversa esposizione dei versanti a coltivo HVRWWROLQHDQGRXQ¶DUWLFROD]LRQHGLYDORULHTXDOLWjGHOOH VXSHUILFLYLWDWH LµV UL¶ SURSULDGHOOD%assa Langa.

- assetto storico-culturale݋ሷ Come già detto in precedenza, si legge ancora la struttura delle vie e dei centri d'impianto romano SRVWLLQUHOD]LRQHDOO¶DVVH fluviale (Alba e Pollenzo), ed il sistema dei centri di crinale, disposti lungo

66 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 i versanti vallivi, caratterizzati da torri e castelli, che traguardandosi connotano i singoli tratti fluviali, ognuno con contesti di valore paesaggistico, riconoscibili nella loro unicità, a volte sottolineata da caratteri naturali (le rocche di Barbaresco, le forre di Cherasco«). Ogni comune presenta O¶DFFHVVR al fiume che, prima della produttiva stagione delle vigne, probabilmente aveva un ruolo agronomico e/o legato allo sfruttamento delle acque (mulini, pioppeti, seminativi). Alle strutture principali si associa un nutrito sistema di beni storici minori e isolati, di vario valore e importanza, sia legati al fiume, che al sistema rurale diffuso, caratterizzato da cascine, di cui un numero molto ridotto è localizzato nella piana del Tanaro. Emerge naturalmente la Tenuta di Pollenzo, come componente di struttura e di valore e quale nodo tra il sistema delle Langhe-Roero e il "sistema delle residenze sabaude". Si ritiene strutturale, nel contesto di studio, il sistema dei canali e delle centraline, in particolare definito dal canale di Verduno.

- assetto percettivo-identitario Per quanto riguarda il "paesaggio percepito", possiamo distinguere lungo il percorso del fiume: -la percezione "verso l'alto" in cui lo skyline è sottolineato dal crinale della valle, dalla continuità dei fondali collinari, e scandito da un sistema di emergenze (sia naturali che storiche); -la percezione interna, spesso racchiusa da quinte boscate e/o edificate che disegnano coni visivi, limitandone l'ampiezza, e costruiscono "stanze" e/o "interni", alcuni dei quali di estremo valore per le risorse presenti, altri più monotoni e di minor interesse (quinte che spesso si presentano come detrattori visivi con un forte carattere impattante nei riguardi di un ambiente aperto e dai caratteri spiccatamente naturali). Dall'interno della fascia il paesaggio di valle si percepisce solo da alcuni dovendo scontare gli elementi di detrazione visiva che pervadono il sistema infrastrutturale lungo l'intera valle. -la percezione del fiume dall'"esterno", che nel caso del territorio, è il prodotto di un sistema di belvederi e percorsi panoramici unici e rilevanti. -la percezione "identitaria" che si consolida in una molteplicità di siti che hanno acquisito nel tempo particolare valore: per le comunità locali (la Zizzola per Bra), e/o per comunità più allargate (le comunità ebraiche a Cherasco, o i luoghi della resistenza), e/o per la letteratura come i luoghi di Pavese (castello di Monticello), di Fenoglio (Alba, Neive, Rocche di Barbaresco, Piazzetta di Treiso); di Alfieri (Castello di Magliano), messi a sistema negli itinerari letterari già valorizzati negli anni passati. La percezione identitaria è veicolata anche da un sistema di eventi consolidati e di respiro internazionale, in alcuni nodi di spiccata attrattività culturale (Alba, Cherasco, Pollenzo, Grinzane..) o enogastronomica. Naturalmente a questi si uniscono i siti riconosciuti dall'Unesco, vale a dire "paesaggi" che appartengono alla comunità mondiale.

4.2 Le situazioni critiche e di valore

La fascia del Tanaro, come già ampiamente sottolineato vede interagire le diverse dinamiche (insediative, paesistiche, naturali e ambientali) concentrando i conflitti in un ambito lineare ormai esiguo, di dimensione ridotta GDOO¶HYROX]LRQHGHJOLXVLXUEDQL dei suoli, pur in presenza di numerose aree di interesse naturalistico e di relazioni paesistiche importanti. /¶DUHDGHOODIDVFLDIOXYLDOHSUHVHQWDQHOVXRLQVLHPHXQLQWULQVHFRYDORUHFRPSOHVVLYROHJDWRDOODVXD peculiare integrità interna ed un rilevante valore relazionale connesso con i sistemi ecologici, storici e funzionale di un territorio assai più vasto. Data O¶LPSRUWDQ]DVWUXWWXUDQWHDVVHJQDWDDOOHUHWLDPELHQWDOLHLOORURUXRORSUHYDOHQWHQHOODIDVFLDGHO Tanaro, gli aspetti principali di valore e di criticità fanno riferimento in primo luogo alla funzionalità GHOOHUHOD]LRQL³OXQJKH´: a, per il valore, le continuità naturali dei tratti di sponda non alterati e le connessioni esistenti con punti di qualità naturalistica che possono svolgere il ruolo di stepping stones nella rete ecologica (per lo più aree umide in rinaturalizzazione di attività estrattive dismesse); le relazioni visive e funzionali di mobilità dolce per le mete di interesse culturale e paesaggistico principali,

67 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 b, per le criticità, le connessioni ecologiche a rischio; le connessioni mancanti del sistema delle ciclabili sovralocali; gli accessi difficoltosi alla fascia rispetto al sistema infrastrutturale veicolare e ferroviario principale.

a, Le relazioni locali e le componenti di valore, sono articolate in: a1, aspetti naturalistico ambientali che riconoscono specifiche di aree che in molti casi svolgono anche una funzione nelle reti ambientali sovralocali, in particolare: x la fascia più strettamente connessa al Tanaro, nei tratti meno coltivati e poco alterati, e agli affluenti nel tratto terminale, in qualche caso con endemismi e specificità di habitat o vegetazionali LQTXDOFKHFDVRVHJQDODWLSHUO¶LQWHUHVVHFRPXQLWDULRRUHJLRQDOH ; x le aree isolate, la cui vegetazione naturalizzata produce situazioni adatte ad habitat rari, ma anche aree di versante con connotazioni geomorfologiche specifiche ; x OH DUHH UHVLGXDOL GHOO¶DJULFROWXUD WUDGL]LRQDOH QHOOH SDUWL GL XVR HVWHQVLYR H FRQ XQ SDHVDJJLR segnato da macchie di alberature non per usi produttivi, o da radure prative bordate di impianti arborei o a cespuglio. elenco siti di interesse naturale e geologico comune sito Neive, Magliano A., Castagnole delle Lanze, Govone stagni di Neive, Barbaresco , Alba stagni di Mogliasso Magliano A oasi di Canapali Barbaresco, Alba Rocche di Barbaresco Cherasco vallone del rio Crosio Cherasco bosco della Rocca del Campione Santa Vittoria, Verduno DUHDGHOO¶,VRORWWR Verduno spiaggia dei cristalli Santa Vittoria,Monticello G¶$OED siti dei chirotteri di Santa Vittoria-Monticello Cherasco area della confluenza Tanaro-Stura Alba, Roddi area della confluenza Tanaro- Talloria

a2, aspetti storico-culturali. Si rilevano poche componenti di valore internHDOO¶DUHD, poiché quasi tutti centri storici e complessi monumentali notevoli sono esterni alla fascia di progetto. Fa eccezione, il polo di maggior rilevanza di Pollenzo, con la complessità della Residenza sabauda (sito Unesco) e della relativa tenuta con il vicinissimo sito archeologico, il borgo storico recuperato nei secoli, e ovviamente il centro Storico di Alba che lambisce il fiume. Le relazioni di valore si collocano quasi tutte in un rapporto paesistico-percettivo con il contesto dei versanti (del Roero e di Langa) e dei crinali che disegnano lo skyline della valle. In particolare sono di grande valore le relazioni visive e funzionali con: - i centri storici (Alba, Cherasco e Bra) ai limiti della fascia e i nuclei minori di crinale (La Morra, Verduno, Santa Vittoria, Roddi, Guarene, Castagnito, Barbaresco, Magliano, Neive, Castagnole); - i castelli, le chiese e le testimonianze archeologiche più rilevanti, spesso in situazioni isolate ed emergenti, - il sistema di beni minori di cui all'elenco che segue.

Elenco dei beni di valore storico culturale Comune bene Alba Piazze e edifici storici Alba Duomo Barbaresco Torre Barolo Castello Castello (ora ospedale) Bene Vagienna Augusta Bagiennorum (archeologia) Bra Parco della Zizzola Bra Palazzo Comunale, Chiese 68 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Canelli Palazzo Gancia Castagnole Lanze Torre neogotica Castellinaldo S.Servasio Castiglione Tinella Madonna del Buon Consiglio Industria della seta Cherasco Eremo Camaldolese Cherasco Centro storico e Pal. Salmatoris Cisterna d'Asti Castello Costigliole d'Asti Castello Borgo antico e castello Govone Castello Grinzane Cavour Castello Guarene Castello Mango Castello dei Busca Monforte d'Alba Santo Stefano di Perno Mongardino Colle S.Antonio Monticello Castello Neive Piazze ed edifici storici Neive S.Maria del Piano Pocapaglia Castello Pocapaglia Pieve S.Vittore, Torre Pollenzo Area romana Pollenzo Castello, tenuta e parco Roddi Castello S.Stefano Belbo Santuario Madonna della Neve S.Vittoria Torre campanaria Serralunga d'Alba Castello Ternavasso Castello Treiso Rocche dei Sette Fratelli

b) Le situazioni specifiche di criticità e/o di vulnerabilità Le situazioni di criticità sono rilevate prevalentemente dove relazioni o componenti strutturali o caratterizzanti sono gravemente alterate o sono vulnerabili nel caso si realizzassero previsioni infrastrutturali o insediative o i rischi di altro genere.

Si sono individuate tre famiglie di criticità prodotte da cause diverse: a. la rete infrastrutturale e di accessibilità veicolare e ciclo-pedonale, b. O¶assetto ambientale e idrogeologico della fascia fluviale, c. OHWUDVIRUPD]LRQLGHOO¶LQVHGLDPHQWR

Il censimento analitico delle criticità è importante, ai fini del Masterplan, forse più di quello delle relazioni e componenti di valore, per la maggior parte già segnalate e riconosciute. Al contrario le criticità e le vulnerabilità emergono sistematicamente solo confrontando gli interventi o le loro previsioni con il quadro di insieme che risulta dal riconoscimento strutturale delle relazioni e delle componenti di valore. Il rilevamento dei punti critici è importante poiché le scelte localizzative degli interventi del Masterplan dipenderanno in buona parte dalla volontà di ridurre le criticità e/o di contenere ulteriori situazioni di rischio, oltre che da interventi che obbediscono alle linee di azione strategica, di cui al cap.5.

$ TXHVWR ILQH OD WDYROD GHOO¶LQTXDGramento strutturale riporta in carta (con numeri di seguito posti tra parentesi) la localizzazione dei siti in condizione critica, ove non immediatamente autoreferenti. Anche in questo caso si tratta di un primo screening, che attende il completamento attraverso la segnalazione e la documentazione di casi sin qui non conosciuti che gli interessati vorranno fornire nella fasi successive del progetto di discussione e partecipazione. In particolare si riconoscono tre tipologie di criticità relative a: 1-la rete infrastrutturale e di accessibilità, presenta punti di criticità, che, anche se non sempre sono in diretta relazione con la fascia fluviale, comunque inducono su di essa ricadute rilevanti. A questo proposito si deve tener conto : 69 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 x delle disfunzionalità indotte dalla mancanza di alcuni tratti di completamento. Caso emblematico TXHOOR GHO WUDWWR PDQFDQWH GHOO¶DXWRVWUDGD $7&1 WUD $OED H &KHUDVFR che non ha permesso la diminuzione dei flussi di transito sulla viabilità ordinaria ( SP7 e SS231) che lambisce la fascia fluviale, e costituisce un elemento di pericolo per gli attraversamenti e gli accessi all'area. x delO¶LPSDWWRdegli svincoli. Casi significativi: il tracciato del terzo lotto autostradale, che induce una cesura rilevante nel tratto tra Roddi e La Morra, azzerando le potenzialità delO¶HVLJXD SRU]LRQH di terreni agricoli compresa tra il canale di Verduno e la SP 7; i nuovi innesti della galleria di Verduno, lo svincolo del casello di Roddi, O¶LQQHVWRGHOODYDULDQWHDOOD63SUHVVRLOSRQWH$OEHUWLQRGL3ROOHQ]R Non meno complessa la situazione di alcune connessioni lineari come quella per il nuovo ospedale che diventerà a breve indispensabile e che induce un significativo impatto sulla qualità paesaggistica del versante, percepibile sia dal fondovalle che dalla sponda opposta. x delO¶HIIHWWR EDUULHUD GL DOFXQL WUDWWL GL YLDELOLWj di recente realizzazione per le tangenziali. Casi emblematici il WUDWWRXUEDQRGHOODWDQJHQ]LDOHDPDUJLQHGHOO¶DUHa del Mussotto in sx Tanaro, nella piana tra il ponte sul Tanaro e Roddi, ove il collegamento funzionale tra le aree rurali è rado e poco agevole, mentre quello ambientale è inesistente. x la dequalificazione formale e funzionale dei tratti che hanno generato le recenti espansioni arteriali. Caso emblematico il tratto della SS231 tra Piana Biglini e Santa Vittoria e, in misura più contenuta, O¶LQJUHVVRVXGGL$OEDOXQJRFVR%DUROR 63 HO¶LQJUHVVRDQRUGGDO0XVVRWWR Queste situazioni critiche pesano fortemente sulle scelte progettuali, sia per definire i bordi e O¶HVWHQVLRQH GHOOD SDUWH GL PDVVLPD IUXL]LRQH GHOOD IDVFLD LO ³3DUFR XUEDQR´  sia per individuarne le ³SRUWH³di ingresso.

Al contrario vi sono delle criticità specifiche che incidono sulle connessioni ciclopedonali della fascia fluviale, ostacolate e talvolta impedite dagli sviluppi urbanizzativi e dal traffico. A questo proposito si deve tener conto: x della scarsità degli attraversamenti del fiume, legata sia alle dinamiche idrauliche che ai processi formativi del territorio, (tra Cherasco e Neive ± 26 km. - solo tre possibili ponti ( a Neive, Alba e Pollenzo). La rarità dei ponti comporta flussi di traffico rilevanti e la loro dimensione eleva la difficoltà ad usi promiscui con i pedoni e i ciclisti o a soluzioni progettuali di percorsi in sedi separate. x delO¶HIIHWWREDUULHUDGHOO¶HGLILFD]LRQH e delle infrastrutture, con la conseguente difficoltà di reperire e di adeguare collegamenti idonei a raggiungere in bici o a piedi la fascia fluviale. (¶LOFDVRGHOO¶DUHDGHO Mussotto in sponda sx, del tratto della tangenziale in Alba, del tracciato autostradale nei comuni di Guarene, Magliano, Govone, urbanizzazione arteriale GL 6DQWD 9LWWRULD H QHOO¶DUHD XUEDQD GL $OED Alla difficoltà funzionale VL DFFRPSDJQD XQ¶DQFRU PDJJLRUH GLIILFROWj D VHJQDODUH H UHQGHUH LGHQWLILFDELOLJOLLQJUHVVLDOODIDVFLDIOXYLDOHLQFRQWHVWLGRYHORVSD]LRULVHUYDELOHDOO¶DFFHVVRqPROWR modesto, la densità (vedi Alba, o lungo la SS231 tra Alba e Santa Vittoria). x della bassa qualità paesaggistica e identitaria degli accessi urbani e di alcuni assi di transito. (¶XQD criticità estesa a tutto il fondovalle. La tendenza allo sviluppo insediativo per lo più non residenziale lungo le direttrici di collegamento, ha consumato suolo in concorrenza con il sistema del fiume e delle sue aree di pertinenza, limitando gli spazi HODSHUFH]LRQHGLTXHVW¶XOWLPR'DFLz molte delle situazioni di rischio idraulico e la perdita delle relazioni paesaggistiche fiume-insediamento dei secoli precedenti. Casi emblematici le trasformazioni delle fasce arginali di Alba (oggi occupate GDOO¶LQVHGLDPHQWRSURGXWWLYRHGDOOO¶H[-tribunale), o i corridoi urbanizzati della SS231, di c.so Barolo, di c.so Bra e c.so Asti.

2- $OO¶assetto ambientale e idrogeologico della fascia fluviale appare meno soggetto ad aggressioni specifiche rispetto a quanto non sia accaduto per le piane agricole più prossime ai centri e per i versanti della valle del Tanaro. La maggiore integrità dipende quasi certamente dal comportamento instabile del fiume che ha determinato, quasi ovunque una fascia di rispetto precauzionale per ogni tipo di insediamento, obbligatoria a meno di imponenti opere arginali o di sopraelevazione (i soli casi sono ad Alba, e per alcune espansioni recenti a Cherasco e Neive). Quindi le criticità specifiche sono riassumibili: x per le relazioni e le componenti ambientali le criticità sono prevalentemente legate alle difficoltà di FRQQHVVLRQLHFRORJLFKHFRQO¶LQWRUQR OHUHOD]LRQLGLUHWH³OXQJD´GLFXLVRSUD PHQWUHOHVLWXD]LRQL

Masterplan del Tanaro 70 Relazione giugno 2017 puntuali sembrano per lo più connesse al consumo di suolo agricolo e naturale (o alla produzione di tratti marginali e inutilizzabili), indotto dalle infrastrutture (in essere e in previsione), x Per il dissesto idrogeologico di versante e il rischio alluvionale le criticità sono classificate con precisione dal PAI. Dagli studi del PAI e dagli adeguamenti puntuali condotti in sede di pianificazione locale emergono interferenze particolarmente critiche in pochi punti: due edifici, di cui uno di valore storico-culturale, in zona B a La Morra lungo il Canale di Verduno (16), alcune strutture (due edifici dismessi, area piscina, zona nomadi) ad Alba (17), uno stabilimento dismesso a Neive, di fatto in zona ad oggi arginata (18). Diversi i siti estrattivi: ad Alba in fascia B (19), a Verduno e a Castagnole, in fascia A. I versanti sia di Langhe che di Roero, che in genere sono diffusamente interessati dal dissesto, sia DWWLYR FKH TXLHVFHQWH VLD OHJDWR DL FRUVL G¶DFTXD FKH ai movimenti di versante, presentano in questo caso per la conformazione della valle del Tanaro pochi punti di interferenza con la fascia fluviale. Ciò avviene in presenza di situazioni particolari legate alla morfologia della valle, quindi in corrispondenza dei versanti acclivi ed alle formazioni rocciose nella zona delle Rocche di Barbaresco (24-20), ove intercettano la linea ferroviaria nella galleria del Ghersi, e sui versanti di Santa Vittoria e Alba (21-25-26) ove di nuovo interessano il tracciato ferroviario, come anche e QHOO¶DQVD DOOD FRQIOXHQ]D GHOOD 6WXUD LQ 7DQDUR (22), senza particolari riflessi sul sistema urbanizzato.

3. Il sistema insediativo presenta criticità puntuali per O¶edificazione in zone inadatte DOO¶XUEDQL]]D]LRQH. Si evidenziano alcuni nodi emblematici: x le zone produttive di Cherasco (1), semi-VDWXUH QHOO¶DUHD SDUWLFRODUPHQWH VHQVLELOH GL FRQIOXHQ]D Stura-Tanaro, di cui va evitato ogni ulteriore completamento; x O¶LQVHGLDPHQWR lungo strada di Santa Vittoria-Cinzano, poco permeabile e in rapida espansione verso il fiume; x O¶LQVHGLDPHQWR GL 0ROLQR GL 5RGGL   SRVWR DOOD FRQIOXHQ]D 7DOORULD-Tanaro e DOO¶LQFURFLR GHO torrente con il canale di Verduno, in cui si addensano previsioni di ulteriori completamenti e di un casello del tracciato autostradale previsto, concentrati in un nodo infrastrutturale e insediativo ma anche ambientale e idraulico, importante per le connessioni tra la fascia del Tanaro e il sistema della Langa di Barolo (in buffer zone Unesco) lungo la valle del Talloria; x aree in sponda sinistra ad Alba: alcune, con usi impropri o in abbandono (7), che possono essere oggetto di interventi di recupero della fascia spondale urbana; altre consolidate e dense (8) poco permeabili verso il fiume per la pubblica fruizione; x LOWUDWWRWHUPLQDOHGHOO¶LQVHGLDPHQWRSURGXWWLYRGHO%DUDFFRQH -13) che, se riviste le previsioni di completamento e reindirizzate le porzioni in dismissione, può partecipare alla valorizzazione GHOO¶DUHDdegli stagni di Neive;

Vi sono inoltre delle situazioni di potenziale criticità date dalle previsioni di PRG e/o dalla pianificazione di settore. Si evidenziano casi emblematici: x O¶HVSDQVLRQHSUHYLVWDGHOSRORSURGXWWLYRGL%UD-Pollenzo, che intacca uno spazio agricolo ancora del tutto integro di continuità con la fascia (2); x O¶LQVHGLDPHQWR DUWHULDOHD GHVWLQD]LRQH PLVWD SURGXWWLYD H FRPPHUFLDOHWUD 6DQWD 9LWWRULD H 3LDna Biglini (5) legato agli sviluppi rilevanti previsti dallo strumento vigente, in aperto contrasto con la possibilità di conservare i residui varchi di connessione collina-ILXPHHFRQO¶HVLJHQ]DGLWXWHODUHLO SIC dei Chirotteri; x le previsioni delle due FHQWUDOLLGURHOHWWULFKHOXQJRO¶DOYHRGHO7DQDUR  HQWUDPEHDULGRVVRGHOOH Rocche e una alla confluenza del t.Cherasca, per le quali si combinano opportunità e rischi in funzione del fiume e del sito Unesco. x aree estrattive (3-10-11-15) a sud-ovest della tenuta di Pollenzo, ad Alba, in Vaccheria, a Castagnole, in diverse situazioni (attive, attivabili, in parte recuperate), che possono essere integrate nel programma di valorizzazione se si trovano equilibri tra la continuazione delle attività e il completamento delle azioni di recupero e rinaturalizzazione o presidio di usi fruitivi compatibili

Masterplan del Tanaro 71 Relazione giugno 2017 inquadramento strutturale 1:25.000 legenda

Masterplan del Tanaro 72 Relazione giugno 2017 inquadramento strutturale 1:25.000

Masterplan del Tanaro 73 Relazione giugno 2017 4.3 La caratterizzazione dei tratti fluviali

4.3.1. Confluenza Tanaro e Stura di Demonte Snodo che segna il termine del tratto del Tanaro di monte, poco insediato, proveniente con numerosi meandri da Ceva. Porta di DFFHVVRDOO¶DUHDGHO0DVWHUSODQGDVXGRYHVW, nodo per la ciclabile della "via del Mare". Il tratto è caratterizzato dalla confluenza con la Stura di Demonte, in una zona di particolare interesse naturalistico (area praticata per birdwatching, presenza di siti botanici rilevanti e del Bosco della Rocca del Campione). La confluenza è dominata dal centro di Cherasco, città fortificata su rilevato, con impianto importante con due centri di devozione mariani (Madonna del Popolo e Madonnina delle Grazie). La forra naturale del Rio Crosio (formazione peculiare a canyon), che ODPELVFHLOFHQWURHFRQIOXLVFHQHO7DQDURKDXQIRUWHYDORUHLGHQWLWDULRSHUODFLWWjHVRWWROLQHDO¶HIIHWWR caratterizzante la città arroccata. Dal percorso lungo la cinta muraria la vista spazia panoramicamente sulla piana di Pollenzo, sulla confluenza fluviale, sul Roero e sulle prospettive lunghe delle Alpi .

area di confluenza Tanaro-Stura e forra del rio Crosio

FORZE DEBOLEZZE

- centro storico ben conservato - stazione ferroviaria lontana dal centro - città ricca di eventi - risalita al centro non adatta a tutte le utenze, innesto - sito storico legato al fiume su strada non protetto - panoramicità del centro (percorso delle mura) - confluenza non fruibile - area naturale alla confluenza e in sponda destra - mancanza percorsi e relazioni con sponda sinistra (bosco della Rocca del Campione) - sentiero del rio Crosio di interesse geomorfologico e identitario

- nodo della ciclabile regionale "via del mare" - area industriale nella confluenza - utilizzo ferrovia di collegamento con Bra - area di cava lungo il percorso - collegamento alla pista ciclabile Bra-Ceva - bassa permeabilità del golf e GHOO¶DFFHVVR al fiume - itinerari naturalistici e birdwatching - golf come presidio di attestamento della dorsale - possibili accessi al fiume in zona confluenza

OPPORTUNITA¶ MINACCE

Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

4.3.2. Pollenzo e Bra Il tratto è importante per la presenza delle rilevanti testimonianze storiche di strutturazione del territorio. Pollenzo, sito di impianto romano, connotato dalla piazza centrale QDWD VXOO¶DQILWHDWUR, è quasi completamente recuperata ed è oggi sede dell'Università del Gusto e della banca del Vino. Nella Tenuta reale, Residenza sabauda iscritta alla Lista Unesco, il sistema dei canali che sono stati staccati artificialmente dal Tanaro, ha formato aree semi-naturali di interesse ("lagoni"), mentre lungo la fascia fluviale emergono aree di interesse geologico e paleontologico.

Pollenzo

Bra rappresenta il polo ovest della fascia fluviale, centro del barocco piemontese (Palazzo Municipale e Chiesa di Santa Chiara), attestamento dei percorsi del Roero e delle relazioni storiche con Torino (stazione di testa della ferrovia metropolitana). Dal punto di vista identitario e paesistico emerge la "Zizzola" (immagine a destra), villa delle delizie e simbolo della città, posta in rilevato rispetto al centro con ampia panoramica sul fiume. /¶insediamento urbano, dopo le espansioni GHOO¶XOWLPR VHFROR, occupa buona parte della piana fluviale in sponda sinistra, e non dialoga con le ampie aree rurali libere che scendono verso il fiume.

FORZE DEBOLEZZE

- Residenza reale e Tenuta, entrambe in ottime - bassa permeabilità dell¶espansione urbana verso il condizioni fiume, - Università del Gusto centro attrattore - mancanza di collegamento sul fiume tra l'isolotto - Bra porta di accesso ferroviaria della Tenuta e il canale di Verduno - Lagoni di Pollenzo di interesse naturale - fascia fluviale distante e poco accessibile dalle - paesaggio agricolo e collinare in buone condizioni stazioni ferroviarie (Bra, Pocapaglia)

- ruolo di presidio e di richiamo territoriale - flussi di traffico elevati SP7, SS231 con elevati rischi GHOO¶$genzia e GHOO¶8niversità del gusto da potenziare per la fruizione ciclabile - fruibilità al pubblico della Tenuta - difficoltà di attraversamento ciclabile protetto sul - canale di Verduno attrezzabile su percorso già ponte della SP7, alla luce del progetto di esistente con circuito formativo (centrali e uso potenziamento della viabilità di Bra GHOO¶DFTXD) - sviluppi delle attività estrattive - ponte sospeso da ricostruire per il passaggio - previsioni di ampliamento delle aree commerciali e ciclopedonale artigianali (San Martino) - zone estrattive dismesse da recuperare ad usi - arterializzazione dell'insediamento lungo la SS231 naturalistici delle

OPPORTUNITA¶ MINACCE

Masterplan del Tanaro 75 Relazione giugno 2017 4.3.3. &DQDOHGL9HUGXQRH³,VRORWWR´ Tratto di valle con centri storici, castelli e punti panoramici che costituiscono meta turistica (piazzetta Belvedere di Roddi, parco belvedere di Verduno, centro di Santa Vittoria). Il tratto di fiume del fiume dal Ponte Albertino fino all'uscita dell'autostrada è racchiuso tra gli assi stradali SP7 e SS231, con la cornice dei crinali su cui poggiano i centri storici di Verduno, Roddi e La Morra sulla sponda destra, del primo crinale del Roero, sulla sponda sinistra, su cui affacciano i centri di Santa Vittoria e Monticello d'Alba. La riva destra è segnata dal canale di Verduno, che con le sue centrali fiancheggia il fiume; la riva sinistra è caratterizzata da un "isolotto" a gerbido, racchiuso tra il corso del fiume e il canale di Santa Vittoria (regione Gorei). L'intero percorso del fiume in questa tratta ha una discreta vegetazione spondale.

lungo il Tanaro ± il canale di Verduno ±la Spiaggia dei Cristalli e sotto la vista della sponda O¶Isolotto

FORZE DEBOLEZZE

- castelli e centri storici in emergenza - asse stradale SS231 dequalificato - fondali collinari a vigneto di estrema bellezza - punti di aggancio agli itinerari collinari con incroci su - canale di Verduno con centraline e percorso assi viari a scorrimento veloce e flussi di traffico adiacente già utilizzato rilevanti - poli di attrazione per la ricettività (ristoranti ) - accessi al Tanaro attraverso assi stradali di bassa - aree diffuse di interesse geologico e paleontologico qualità (spiaggia dei Cristalli, area ritrovamento - posizione decentrata della stazione di San Vittoria mastodonte di Verduno, area collinare delle doline)

- coinvolgimento attività esistenti (ristoranti, Slow - cesura determinata dal nuovo tracciato autostradale a food, centri commerciali, servizi sportivi..) per la stretto contatto con il canale di Verduno realizzazione di presidi e miglioramento degli - connessioni ecologiche trasversali al fiume a rischio, accessi al fiume in particolare per il sito dei Chirotteri - canale di Verduno attrezzabile su percorso già - nuove connessioni ospedale di Verduno esistente con circuito formativo (centrali e uso - beni di valore storico culturale in zone a rischio GHOO¶DFTXD) idrogeologico (in fascia B ) - qualificare e riconvertire aree di disuso (Cin Cin - previsioni di espansione a chiusura degli ultimi Land) varchi sulla SS231 - valorizzazione della fruizione delle spiagge (dei - situazioni di dissesto lungo la ferrovia (stazione Cristalli e del lungo fiume) Santa Vittoria)

OPPORTUNITA¶ MINACCE

Masterplan del Tanaro 76 Relazione giugno 2017 4.3.4. Confluenza del Talloria Tratto di valle con i versanti poco insediati, punto di snodo per due importanti assi di connessione trasversali: verso il Roero attraverso il centro di Monticello G¶$OED, e lungo il T. Talloria verso Grinzane Cavour ed il sito Unesco. La piana fluviale comprende un'ampia ansa golenale con habitat naturali alla confluenza con il Talloria. A seguito degli eventi alluvionali del 1994, parte dell'area in sponda sinistra è stata in tempi recenti individuata dall'Autorità di Bacino per la realizzazione di un invaso di laminazione, oggi in fase di progettazione. L'intervento comporta una notevole trasformazione di un ambito che presenta caratteri di naturalità ed integrità ancora notevoli.

ansa confluenza, viste della campagna, della fascia fluviale, Castello di Roddi

FORZE DEBOLEZZE

- fascia fluviale ricca di vegetazione spondale - collegamento alla stazione di Monticello da - cascina storica di interesse (c. Gallino) qualificare - accesso qualificato ai siti Unesco (Grinzane - aree di cava con attività estrattive in atto Cavour) - bassa qualità paesaggistica e fruitiva della SS231 - aree agricole integre in sponda sx e dx - molino di Roddi

- presidio nella cascina Gallino come punto di - cesura data dal nuovo asse e svincolo autostradale accesso - aree industriali lungo la confluenza con il Talloria - nuova vasca di laminazione se integrata con -nuova vasca di laminazione ( se non progettualmente interventi e percorsi naturalistici inserita nel contesto, o inaccessibile, o di cesura per i - realizzazione percorso lungo il Talloria per accesso percorsi interni al parco) al Castello di Grinzane

OPPORTUNITA¶ MINACCE

Masterplan del Tanaro 77 Relazione giugno 2017 4.3.5 Alba Tratto del fiume condizionato dalla presenza della città e dalle sue infrastrutture. Fanno eccezione la parte di dx fluviale a monte del ponte strallato con ampi spazi rurali, dove le attività estrattive segnano un tratto poco insediato, tagliato dall'autostrada e collegato con sottopassi alla parte ovest della città, e la parte a valle di via Dalla Chiesa. L'affaccio della città ad ovest è in parte discontinuo lungo corso Europa, e più a valle segnato dall'area del Cimitero e dello stabilimento della Ferrero. Dopo il ponte di Corso Canale l'area del fiume si restringe tra la tangenziale di Alba, il viale Torino e un'area urbana caratterizzata da attrezzature e spazi a verde pubblico lungo la via Dalla Chiesa. Nel complesso il paesaggio è decisamente urbano, ancorché non completamente strutturato, con ampi spazi ancora da recuperare, che con la realizzazione del progetto del "terzo ponte" sarà inevitabilmente racchiuso entro le barriere del sistema della viabilità principale. LOILXPHGDOSRQWHYHFFKLRGDOO¶estremità nord del parco Tanaro, il parco Tanaro,

O¶DUHDDJULFRODDPRQWHGHOSRQWHVWUDOODWRODIDVFLDIOXYLDOHFRUULVSRQGHQWHO¶DUHDGHLQRPDGLVXOILXPH FORZE DEBOLEZZE

- centro storico e turistico di eccellenza e di accesso - bassa permeabilità e bassa qualità collegamenti tra la al sito UNESCO città e il fiume - stazioni ferroviarie (Mussotto e centrale) collegate - bassa qualità della connessione con la stazione a Torino e nodo della mobilità per le Langhe Mussotto - sistema di piste ciclabili interne alla città collegabili - bassa qualità fruitiva della fascia lungo il t.Cherarsca al fiume - presenza di attività estrattive - spazi pubblici e attrezzati lungo il fiume

- attrezzature di servizio della città in fascia - effetto barriera delle infrastrutture in sponda sx - aree dismesse sponda da recuperare per - presenza di strutture in uso e non in fascia A e B attrezzature legata al fiume - nuova centralina idroelettrica e terzo ponte (rischio di - centraline idroelettriche da integrare con la impatti elevati e di scarsa accessibilità alla fruizione formazione di un plan d'eau ciclopedonale) - terzo ponte integrabile con percorsi ciclabili per - presenza del campo nomadi in fascia B fruizione della fascia sulle due sponde - attività esistenti lungo il fiume (tiro a volo, piscine e attività sportive, pesca sportiva) che possono svolgere ruolo di presidio - ferrovia verso Asti da riattivare - vegetazione naturale in fascia potenziabile utilizzando le aree di cava dismesse

OPPORTUNITA¶ MINACCE

Masterplan del Tanaro 78 Relazione giugno 2017 4.3.6. Rocche di Barbaresco e stagni di Mogliasso Tratto di fiume ad elevata visibilità dall'asse autostradale e dal sistema di punti panoramici dei crinali collinari, inserito in un contesto paesistico di valore, caratterizzato da ambienti naturali di interesse faunistico e geologico. Dominato dal centro storico di Barbaresco, con beni storici valorizzabili in un ambito agricolo ancora integro. Nella piana perifluviale è presente un interessante sistema a canali.

Anse del Tanaro agli stagni di Mogliasso, stazione, antico ponte di barche, vista verso Barbares

La sponda fluviale dx sotto Barbaresco, le Rocche, la c. Vaccheria

FORZE DEBOLEZZE

- centro storico di Barbaresco - punti di accesso dequalificati dalla SP3 - paesaggio naturale di estremo valore per O¶DYLfauna - cave in attività - componenti di interesse paleontologico (terre di - ferrovia dismessa S.Agata) - difficoltà attraversamento dal fiume - aree agricole integre in sponda sx - porto storico sul fiume con traghetto (vedi immagine) - cascina storica di Vaccheria - elevata visibilità dall'autostrada e punti di vista dai crinali (Altavilla e Barbaresco)

- circuiti per l'osservazione naturalistica da valorizzare - situazioni di dissesto idrogeologico nella zona delle - percorso delle Rocche Rocche (galleria Ghersi) - cascina Vaccheria da valorizzare come presidio - nuova centralina idroelettrica - porto storico di Barbaresco valorizzabile con eventuale ripristino servizio traghetti per l'attraversamento - interventi di briglia per centraline da utilizzare come occasione per la formazione di un plan d'eau - collegamento alla stazione ferroviaria di Barbaresco

OPPORTUNITA¶ MINACCE

Masterplan del Tanaro 79 Relazione giugno 2017

4.3.7 Stagni di Neive Tratto di valle poco insediato, con fascia fluviale ad elevata visibilità dall'asse autostradale, con la piana caratterizzata da bacini di cava dismessi, che hanno generato ambienti umidi di notevole importanza per l'avifauna (stanziale e migratrice). Nel Comune di Magliano Alfieri, in aree umide utilizzate fino dal dopoguerrra per la produzione della canapa, la LIPU gestisce l'Oasi dei Canapali.

Il Tanaro nel tratto, dal ponte del Baraccone, Oasi Canapali

Oasi Canapali, Stagni di Neive, Castello di Magliano

FORZE DEBOLEZZE

- centro storico di Neive - strada di accesso dequalificata con insediamento - paesaggio naturale di estremo valore faunistico produttivo e commerciale arteriale (Baraccone) (ZPS e Oasi Lipu) - aree agricole integre - immediato accesso autostrada -percorsi tematici di interesse in pedecollina sponda sx (mulini storici)

-possibilità di osservazione naturalistica da valorizzare - stabilimento in sottoutilizzo in fascia B (Neive) - Lago di Isola Verde da rivalutare come presidio - stabilimento in dismissione da recuperare - ristorante in sponda dx (Pepedoro) da valutare come presidio

OPPORTUNITA¶ MINACCE

Masterplan del Tanaro 80 Relazione giugno 2017 5 IL QUADRO STRATEGICO

5.1 Gli obbiettivi e i requisiti generali

Le strategie di un piano di azione territoriale sono indirizzate a reagire alle condizioni che si vanno delineando caso per caso sulla base delle forze trasformative in atto (le driving forces di cui si fa cenno al cap.4), sia rallentando o correggendo dinamiche negative per gli equilibri sistemici, sia attrezzando e mettendo in atto il miglior utilizzo di potenzialità del sistema delle risorse e i processi di consolidamento degli equilibri locali spontaneamente avviati. Per il Masterplan è utile un quadro strategico che si muova in una prospettiva operativa di breve- medio periodo, eventualmente precisando o differenziandosi dal quadro strategico generale (che delinea gli obiettivi di medio-lungo periodo), derivando efficacemente le linee e le azioni strategiche da attivare (o da mantenere) a fronte di situazioni e condizioni riscontrate in tempi recenti e da affrontare in un futuro prossimo. Perciò in un ambito, come quello interessato dal Masterplan, la recente crescita della domanda turistica e la PDWXUD]LRQH GL XQ QXRYR ³VHQVR GHO SDHVDJJLR´ LQGXFH D GHGLFDUH OD massima attenzione alle strategie per uno sviluppo turistico sostenibile, che ormai pare coagulare la capacità di iniziativa degli operatori. Ovviamente, avendo come riferimento un modello di territorio equilibrato, che si avvale di processi trasformativi lenti e sostenibili, il quadro strategico non si limita a delineare le azioni per massimizzare la dotazione di servizi ricettivi HO¶DFFHVVLELOLWj(non solo fisica, ma anche economica e culturale) alle mete da parte di un ventaglio internazionale di visitatori, ma le deve integrare con le altre azioni che favoriscono la continuità dei sistemi ambientali e delle produzioni tradizionali, assicurano ai residenti la sicurezza idrogeologica e una adeguata dotazione di servizi e di attrezzature per il tempo libero, fattore notevole di qualità della vita per un modo di abitare decentrato rispetto alle città metropolitane. In questo senso complessivo il quadro strategico disposto per il PTI3 è ancora una valido riferimento, mentre qui si introduce una attenzione specifica per gli aspetti di più urgente operatività e di diretta DSSOLFD]LRQHDOO¶DUHDGLLQWHUYHQWRGHO0DVWHUSODQODIDVFLDIOXYLDOHGHO7DQDUR Quindi si pongono in evidenza le azioni SHUFKp O¶LQWHUR WHUULWRULR GHOO¶DPELWR DOODUJDWR RWWHQJD GDOO¶DPELWRULVWUHWWRGHOODIDVFLDDGHJXDWL"servizi ecosistemici" diretti (come la regolazione e qualità flussi idrici, la riduzione dell'inquinamento acustico, il potenziamento della rete ecologiFD«) e indiretti FRPHJOLVSD]LSHULOWHPSROLEHURJOLDFFHVVLDOOHPHWHWXULVWLFKHSHUODPRELOLWj³GROFH´HSHUFKL richiede qualità paesaggistica dei percorsi).

Questi aspetti hanno largo spazio nel quadro della programmazione comunitaria. I servizi ecosistemici che sono attesi nel quadro europeo, sono LQWHVL FRPH ³una combinazione necessaria tra capitale naturale (materia e energia) e antropico (risorse umane, culturale e manufatti), volta a generare benessere e qualità della vita, favorire la crescita di una economia green nella direzione dello sviluppo sostenibile, con la più ampia partecipazione possibile dei soggetti privati´. Coerentemente con questi indirizzi, le azioni per valorizzare la fascia e contenere gli impatti sono da basare sul superamento della settorialità degli interventi, per aumentare le sinergie tra i soggetti e costituire la fascia stessa come laboratorio di green economy da vantare a livello internazionale.

Quindi, in sintesi, gli obiettivi primari del Masterplan si riferiscono alla: x qualificazione ambientale e paesaggistica dell'ambiente fluviale, indirizzata alla formazione di una "infrastruttura verde" per coniugare, con il potenziamento della funzionalità ecologica, x fruizione per lo sport, il tempo libero e la mobilità dolce, riferita ai residenti e ai turisti di un ambito territoriale allargato.

Obbiettivi complementari sono:

3 Gli obiettivi del PTI a suo tempo condivisi sono: la ricostruzione paesaggistica e ambientale delle aree degradate, la rinaturalizzazione delle aree potenzialmente recuperabili ai fini della connettività ecologica, la mitigazione degli impatti derivati dal sistema infrastrutturale, la definizione dei margini, la riorganizzazione territoriale in funzione della qualità e della fruibilità delle risorse fluviali, il coordinamento di attività e degli interventi infrastrutturali relativamente ai seguenti temi prioritari, assetto idrogeologico e difese spondali, qualità delle acque, ponti, passerelle di attraversamento e infrastrutture di comunicazione, sistema ferroviario metropolitano, centrali idroelettriche, continuità di navigazione per usi turistici, il coordinamento con i piani e programmi dal livello comunale a quello provinciale e regionale. Masterplan del Tanaro 81 Relazione giugno 2017 x la TXDOLILFD]LRQH GHOO¶DVVHWWR SDHVDJJLVWLFR GHOOD IDVFLD, con mitigazione delle situazioni critiche, x la messa a sistema e la connessione con i percorsi sovralocali dei tracciati ciclopedonali per la accessibilità dai e ai centri, ai beni, agli attrattori turistici, x la qualificazione del sistema rurale tradizionale e delle sue relazioni con i fattori di qualità naturalistica.

5.2 I requisiti delle linee di azione strategica

In questa situazione, che pone in primo piano temi e luoghi normalmente trascurati dai piani, con risorse (come quelle ambientali o paesaggistiche), sino ad ora non considerate dal punto di vista HFRQRPLFR H GHOOH RSSRUWXQLWj GL TXDOLILFD]LRQH GHOO¶RIIHUWD, è necessario che emergano azioni imprenditoriali e gestionali, ormai consolidate in altri campi, ma del tutto innovative sul terreno della qualità ambientale, della mobilità dolce, dei servizi per il turismo naturalistico e paesaggistico. Occorre declinare le azioni strategiche anche dal punto di vista organizzativo e comunicativo, condizioni di fondo per assicurare la sostenibilità gestionale degli interventi e una partecipazione diffusa DJOLLQYHVWLPHQWLQHFHVVDULSHUO¶DYYLRGHOOHDWWLYLWj Quindi ogni linea di azione individuata nel quadro strategico dovrà essere accompagnata, nella parte di definizione delle linee progettuali del Masterplan, da specificazioni che, caso per caso, evidenziano alcune condizioni di fattibilità essenziali:

- O¶DSHUWXUDnei confronti del contesto economico e territoriale, in modo da stimolare ed accentuare le sinergie e le opportunità per un ventaglio ampio di soggetti, sinora poco coinvolti; - O¶LQWHJUD]LRQH, che ponga in relazione risorse diverse, promuovendo la polifunzionalità degli interventi, riducendo la specializzazione, superando le criticità paesaggistiche e ambientali con progetti utili alla fruizione; - la condivisione, mettendo a sistema le iniziative di una pluralità di soggetti, il più possibile complementari, con funzioni e capacità differenziate, che si impegnano a ridurre gli eventuali punti di frizione per trovare ognuno la propria convenienza.

Sulla base di questi requisiti la proposta strategica del Masterplan dovrebbe risultare convincente per una pluralità di attori, a patto di presentare: x credibili programmi temporali in cui siano chiari sia i tempi (lunghi) necessari per il completamento del programma, sia le azioni di più immediata attivazione, con ricadute prevedibili a breve termine; x un quadro sostenibile delle risorse necessarie, umane, territoriali ed economico-finanziarie, per mettere a sistema la massa critica minima iniziale per rendere fruibile (e quindi complessivamente funzionale) il sistema della fascia nel suo insieme (ovviamente da completare e arricchire nel tempo, entro un programma di lungo periodo); x un quadro di distribuzione dei costi e dei benefici che comporti adeguate compensazioni, in cui le ricadute positive degli interventi sulla fascia fluviale vengano riconosciuti come benefici da una comunità assai allargata (almeno quella del PTI), che si rende disponibile a condividere gli oneri, che sinora ricadono prevalentemente sui comuni rivieraschi o addirittura sui singoli operatori.

Approfondire questi aspetti, verificare le buone pratiche di altri casi virtuosi, dedicare attenzione alle specificità di ogni situazione non solo territoriale ma anche operativa, sono tutte modalità che declinano la dichiarazione degli obiettivi strategici in linee operative di intervento per convincere nuovi soggetti a partecipare e quindi per reperire sul territorio le quote di cofinanziamento e le altre prestazioni ormai richieste dai Bandi europei come requisito di base per finanziare i singoli progetti. In relazione alle situazioni e alle opportunità rilevate sulla piana fluviale, gli obiettivi generali sono organizzati in una matrice che, articola le diverse linee di azione per perseguirli, distinguendo: - le azioni dirette (AD), per la realizzazione specifica di singoli interventi , - le azioni gestionali (AG), per la gestione attiva delle risorse, - le azioni "integrative" (AI), per ODVLQHUJLDFRQO¶XWLOL]]RGLULVRUVHJLjDWWLYDWH per altre finalità, - gli accordi(AC) necessari tra gli enti pubblici e i soggetti operativi Masterplan del Tanaro 82 Relazione giugno 2017

1 Potenziare le funzionalità ambientali HLOUXRORGHOO¶DJULFROWXUDSHU migliorare le connessioni ecologiche

Linee strategiche AD -Azioni dirette AG- Azioni gestionali AI -Azioni integrative AC-Accordi con 1.1 potenziare la continuità della interventi di - autorità idraulica vegetazione spondale lungo l'intera piantumazione su aree coordinare i regolamenti comunali - agricoltori asta pubbliche

privilegiare interventi a bassa 1.2 compensazioni di interventi di manutenzione - - soggetti potenziare siti rinaturalizzati perché interventi infrastrutturali, naturalizzazione su aree promuovere soggetti volontari di - gestori, proprietari e/o svolgano funzionalità di nodi della di attività estrattive o di umide. ex aree estrattive controllo e gestione ordinaria dei siti cavatori connessione ecologica opere di difesa

qualificazione ambientale (Stagni di Mogliasso e Neive, confluenze) coordinare i regolamenti comunali 1.3 - soggetti del III settore, conservare i greti e le promuovere soggetti volontari di compensazioni di assicurare protezione e tutela alle - operatori trasformativi praterie ad essi collegati controllo e gestione ordinaria dei siti interventi infrastrutturali aree di valore naturalistico (autostrada etc.) potenziare la continuità della vegetazione spondale in particolare dei saliceti mitigazioni delle nuove 1.4 interventi per il - comuni riconoscere varchi da tenere liberi da infrastrutture, e degli favorire la connettività tra fascia superamento di barriere (per PRG perequativi) infrastrutture e/ insediamenti fluviale e aree collinari infrastrutturali RO¶LQVHGLDPHQWR

convenzioni per la Gestione di filari, 1.5 Alberature di - agricoltori interventi regime idraulico siepi, e degli habitat (zone umide, favorire il potenziamento dei servizi mitigazione aree di (per favorire accesso alle fine etc. sponde) ecosistemici in agricoltura bordo e/o impattanti, misure PSR)

- favorire la multifunzionalità 1.6 - filiere (KM0), vendita nei regolamenti locali migliorare la sostenibilità delle diretta- fattorie didattiche GHOO¶DJULFROWXUD - agricoltori a fronte di un impegno di presidio e attività agricole potenziando il loro - attività ricreative - scuole di agraria gestione ruolo polifunzionale per la fruizione

Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

2 Completare la rete fruitiva di raccordo ciclopedonale con le principali mete di interesse culturale e di loisirs

Linee strategiche AD -Azioni dirette AG- Azioni gestionali AI -Azioni integrative AC-Accordi con - agricoltori (per strade 2.1 vicinali) connettere i principali centri e le mete interventi di - soggetti gestori locali coinvolgimento dei soggetti di valore del contesto vallivo con li completamento ex novo e e di progetti in corso responsabili di attività o percorsi della fascia fluviale di abilitazione di tratti di (per recupero di strade proprietari, per il riuso e la strade quiete utilizzabili , interne o di cantiere) fruizione di risorse già esistenti 2.2 con dotazione di punti di o in progetto (gestori autostrada, realizzare una dorsale ciclopedonale, servizio, protezioni per la ferrovia attività estrattive, - agricoltori lungo l'intera asta, e rendere praticabili divisione dal traffico produzione energia, difese - attività presenti sul e attrezzati itinerari e circuiti ad essa intenso e/o veloce, territorio collegata, che raccordino le mete di segnaletica unificata VSRQGDOL« - progetti in corso interesse.

riconoscere un soggetto progetto e intervento per 2.3 responsabile per la la messa in sicurezza del favorire il superamento di punti critici progettazione, coinvolgimento dei responsabili passaggio sui ponti e - Anas, Regione per per la continuità della fruizione realizzazione e gestione di progetti di infrastruttura o di individuazione di strade, soggetti gestori ciclopedonale (ponti, strettoie, tratti rigenerazione urbana (o delle alternative per i tratti critici GHOO¶LQIUDVWUXWWXUDFLFODELOHH locali e di progetti in trafficati) in sicurezza e con attenzione dei suoi servizi (bike aree industriali) per inserire insolubili (nuove corso alla qualità paesaggistica sharing, biglietti integrati percorsi protetti, i nuovi ponti etc passerelle, percorsi ferrovia e parcheggio etc.) , alternativi etc.) anche per coordinare i coordinamento con i comuni 2.4 soggetti con ruolo di one a assicurare un sistema qualificato e presidio lungo la tratta, per SHUIDYRULUHO¶XWLOL]]RGL] destinazione servizi (per gli riconoscibile di accessi alla fascia la manutenzione e i servizi ingressi), produttiva o fluviale e alla dorsale ciclopedonale alla fruizione. commerciale per le attività dai centri e dalla viabilità ordinaria progetti e interventi locali (ristorazione, sport etc.) schermature vegetali di 2.5 ± parcheggi e altri impatti, completare gli accessi ai centri ai punti programma di riabilitazione della - enti Ferrovie viali per connessioni con di interscambio con ferrovia o mete ferrovia - bandi per soggetti di mete e stazioni, porte commerciali con tratti ciclabili Progetti di Sistemazioni di aree presidio e landmark, arredo per la riconoscibili produttive (vs. commerciali) manutenzione sicurezza ciclabile,

servizi di 2.6 accompagnamento valorizzare il paesaggio lungo i coinvolgimento dei responsabili percorsi e garantire la visibilità dei di progetti di infrastruttura o di panorami interni alla fascia e i rigenerazione urbana o delle principali coni visuali sul sistema dei aree industriali) centri collinari

Masterplan del Tanaro 84 Relazione giugno 2017

3 Qualificare il paesaggio della fascia fluviale e mitigare gli impatti visivi

Linee strategiche AD -Azioni dirette AG- Azioni gestionali AI -Azioni integrative AC-Accordi con 3.1 progetti e interventi locali qualificare il paesaggio di contesto prevalentemente alle mete di interesse storico- vegetazionali con con opere di culturale fruibile lungo la fascia recupero di eventuali compensazione degli fluviale, mitigando gli impatti visivi sistemazioni antiche oggi interventi infrastrutturali e e valorizzando le relazioni perdute (schermature, produttivi caratterizzanti filari, parchi di FRQWHVWR« 3.2 valorizzare la fruizione delle - con progetti di componenti di interesse storico - regole condivise dai Comuni c per valorizzazione delle acque culturale legate agli usi delle acque inserimento di elementi di il decoro delle attività prospicenti la (idroelettrici etc.) e alle coltivazioni tradizionali arredo compatibile con fascia fluviale e di filtro con le componenti di interesse storico o O¶DVVHWWRGHLOXRJKLSHU - operatori economici 3.3 punti informativi, naturalistico del loisirs e degli i punti di segnaletica, punti di - coinvolgimento degli operatori SRWHQ]LDUHO¶DWWUDWWLYLWjGH impianti sportivi osservazione naturalistica, della sosta agricoli o turistici e del tempo libero - agricoltori e fauna e della flora nelle aree di con convenzioni (con impegno a operatori agrituristici interesse ambientale gestione almeno decennale di aree anche non di proprietà e di 3.4 sistemazione del verde di interesse mitigare i fattori di impatto che generale) alterano il paesaggio fluviale e rurale dei versanti, quale si - con fondi di mitigazione Progetti e interventi locali percepisce dai percorsi del degli impatti ( per prevalentemente Masterplan infrastrutture viabili ) o per vegetazionali ± compensazione per (schermature, filari, 3.5 rilocalizzazione attività macchie seriali) promuovere interventi di produttive ricostruzione paesaggistica di aree in degrado

Masterplan del Tanaro 85 Relazione giugno 2017

4 Potenziare la fruibilità dei siti e la dotazione di attrezzature per lo sport e il tempo libero all'aperto

Linee strategiche AD -Azioni dirette AG- Azioni gestionali AI -Azioni integrative AC-Accordi con 4.1 l IDYRULUHO¶DFFHVVLELOLWjFRQWUROODWDD - con progetti delle centrali - associazioni fiume (spiagge, approdi, canoe, riconoscere dei soggetti che possano piccole sistemazioni e idroelettriche (per la sportive attraversamenti) per quanto svolgere una funzione di gestione e attrezzature stagionali formazione di bacini - agriturismi compatibile con precauzioni controllo delle attività ambientali e di sicurezza G¶DFTXHFDOPH

4.2 sistemazioni e potenziare la dotazione di attrezzature attrezzature per il loisirs e gli sport prioritariamente in ³HQSOHLQDLU´DGHJXDWHDLUHTXLVLWL recupero aree posti dalla sicurezza idraulica e compromesse e/o non riconoscere dei soggetti attuatori dalla sostenibilità delle risorse utilizzate adeguare i PRG per agevolare gli naturali interventi convenzionati (con

impegno a gestione almeno - la parte di intervento può 4.3 decennale di aree anche non di essere inserita in accordi di integrare le attività di gestione di proprietà) mitigazione o attrezzature sportive o di loisirs con migliorare l'accessibilità e compensazione di opere qualificazione e manutenzione la permeabilità delle infrastrutturali o di cambio - convenzioni con degli ambiti di maggior fruizione attività esistenti di dest. Uso o facilitata se operatori economici (aree pubbliche) realizzata direttamente o del III settore

4.4 GDOO¶RSHUDWRUH convenzionato favorire l'offerta di servizi: riconversione di strutture - le attività gestionali sono agrituristici; ricettività, ristorazione, in disuso e/o preferibilmente gestione orti, punti loisirs e per il abbandonate complementari a quelle tempo libero e sport all'area aperta, convenzioni per l'"affido" in gestione esistenti

di tratte di percorsi e/o aree di 4.5 interesse naturalistico, oltre alle aree promuovere la formazione di una per i servizi sportivi o di loisirs rete di presidi nel parco per assicurare una continuità di controllo e manutenzione delle parti fruibili della fascia fluviale

Masterplan del Tanaro 86 Relazione giugno 2017

5.2 I soggetti da coinvolgere e i contenuti degli accordi

I soggetti da coinvolgere e che entreranno a far parte di un possibile protocollo d¶intesa o di futuri accordi quadro (vedi cap.7), comprendono in primo luogo i Comuni della fascia a cui il presente lavoro si rivolge, QHOO¶RWWLFD GHOOD SURVHFX]LRQH ed integrazione degli accordi già avviati nel 2004 con il Protocollo allora definito, ovvero: Alba, Govone, Roddi, Barbaresco, Bra, Cherasco, Santa Vittoria, La 0RUUD 9HUGXQR 0RQWLFHOOR G¶$OED *XDUHQH &DVWDJQLWR 0DJOLDQR $OILHUL 1HLYH 3RFDSDJOLD Castagnole delle Lanze.

In termini prioritari gli accordi tra i comuni possono riguardare la condivisione: x del quadro strategico e degli obbiettivi da raggiungere, e del quadro degli interventi proposti (cap. 6 schema direttore e temi progettuali d'ambito), avendo cura, se necessario, di coordinare le proprie previsioni sul territorio e le regole per rendere fattibili gli interventi concordati, nonché di coordinare i progetti già in corso;

x del soggetto a cui spetta il coordinamento per la formazione dei progetti di rete, e delle modalità organizzative con cui operare, anche per SDUWL VSHFLILFKH FRQ O¶RELHWWLYR GL raggiungere risultati complessivi condivisi;

x dell'eventuale individuazione di aree oggetto di meccanismi di perequazione territoriale da attivare, evitando procedure espropriative e redistribuendo i vantaggi in servizi fruitivi e ambientali per le comunità rivierasche che si assumono gli oneri maggiori;

x dell' uso di meccanismi compensativi da attivare per le opere infrastrutturali o per le attività produttive, affinchè possano avere ricadute specifiche sulle aree lungo il Tanaro, o dei possibili incentivi per il riordino delle aree di interesse lungo la fascia, equilibrando le penalizzazioni o i premi per i soli enti e operatori coinvolti direttamente;

x l'individuazione delle modalità e delle sedi con cui attivare le possibili integrazioni ai progetti in corso (centraline, autostrada, cassa di laminazione, terzo ponte ad Alba);

x la stesura di un programma gestionale e l'individuazione dei soggetti che potrebbero avere un ruolo di presidio ed a cui affidare la responsabilità degli interventi lungo la fascia, definendo specifici compiti di regia e controllo da parte degli enti;

x le modalità e le sedi con cui i comuni si impegnano a condividere tutte le attività trasformative che possono nel tempo interessare la fascia di fluviale.

Al protocollo (o agli accordi quadro) dovrebbero aderire; x la Regione, per diversi ordini di motivi: in quanto il progetto della Fascia del Tanaro è propriamente parte della Rete di Connessione Paesistica, progetto strategico del PPR, ed in quanto componente importante del sistema delle greenways e delle ciclovie definite a livello regionale;

x O¶Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato che gestisce il Sito Unesco, riconoscendo alla valle del Tanaro uno dei canali privilegiati di acceso ai luoghi iscritti alla lista, affinché il progetto di valorizzazione della fascia possa concorrere a valorizzare il paesaggio vitivinicolo, configurandosi come una porta TXDOLILFDWDSHUO¶ accesso ai siti, e gli interventi possano essere riconosciuti (e finanziati) FRPH µEXRQH SUDWLFKH¶ SHU OD YDORUL]]D]LRQHGHOWHUULWRULRVRWWRO¶HJLGDGell'Unesco.

Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Naturalmente è auspicabile che nella realizzazione degli specifici progetti, anche quelli di tipo gestionale, possano coordinarsi e contribuire le associazioni e i soggetti del III settore, oltre che i SULYDWLRSHUDWRULQHOO¶DUHD GDJOLDJULFROWRULDJOLRSHUDWRULSHULOORLVLUVHLOWXULVPR coinvolti a vario titolo nella qualificazione delle risorse del comprensorio. Si tratta di soggetti già in larga parte coinvolti nel PTI, a cominciare da quelli aderenti al programma di valorizzazione del Sistema dei castelli e dei beni culturali delle Langhe e del Roero, che si relazionano alla valle del Tanaro: dall'¶Agenzia di Pollenzo¶ che costituisce un nodo fondamentale, al µParco paesaggistico e letterario GHOOH/DQJKH¶, al µConsorzio Barolo-Barbaresco¶, alla µStrada romantica di Langhe e Roero¶, alle associazioni impegnate nelle attività divulgative come O¶(QWH 7XULVPR $OED %UD /DQJKH  5RHUR, alle fondazioni Bancarie (Banca G¶$OED&5&Fondazione 6DQ3DROR« , e alle Organizzazioni professionali degli agricoltori. Il Masterplan riporta nelle schede pre-progettuali del cap. 6.1 una serie di soggetti, che possono essere sentiti in ordine ai temi progettuali e agli interventi evidenziati e proposti nei diversi ambiti. In particolare le categorie coinvolgibili sono: x le principali associazioni di categoria di agricoltori, i centri formativi ed universitari di eccellenza (Università Agraria, IT Umberto I, istituto Cillaria-Ferrero arte Bianca e turismo, Università del gusto di Pollenzo) x le associazioni ambientaliste e/o culturali (LIPU, WWF,l' Azienda agrituristica-YHQDWRULD ³7HQXWD 3ROOHQ]R´),$%$OED³6DOLQELFL´) x i consorzi irrigui (Consorzio Irriguo Capitto c. San Marzano, Consorzio irriguo piana di Roddi, Consorzio di Irrigazione Comprensoriale di secondo grado Tanaro Albese - Langhe Albesi) x gli operatori che agiscono nell'area quali ristoratori (La cascata, Cin Cin Land, Lago di Isola verde) o gestori di attività sportive (Golf club di Cherasco, nuovo Golf di Alba, cavalli, società sportive legate alle diverse discipline, società legate alla pesca sportiva) x le attività commerciali presenti ai margini che potrebbero essere dei validi sponsor ma anche dei presidi sui punti di accesso (Eataly, Decathlon, Bennet) x le imprese di estrazioni di inerti, presenti nella zona, soggetti importanti per la realizzazione di parte dei progetti x i soggetti di gestione idraulica (Agenzia interregionale per il f. Po ±AIPO, Autorità di Bacino del Po, Servizi Regionali geologico e difesa del suolo ) per l'integrazione degli interventi programmati x Il demanio regionale e nazionale per la valutazione delle aree pubbliche eventualmente disponibili.

x il Servizio Protezione Civile della Città di Alba, per il controllo delle proposte in relazione al piano della protezione civile x i proponenti le centraline idroelettriche in corso di approvazione (la Tanaro Power, e l' Edison), nonchè i gestori di quelli esistenti (Cherasco, zona Cascata, lungo il canale di Verduno, presso Pollenzo, Enel, per il canale di Verduno) x le ferrovie dello stato RFI per le tratte ferroviarie dismesse (Bra ±Cherasco, Alba- Castagnole delle Lanze) x la Società Autostrada Asti ± Cuneo x le proprietà delle ex cave e dei siti in abbandono x i soggetti imprenditoriali locali in qualità di operatori interessati o di sponsor. Masterplan del Tanaro 88 Relazione giugno 2017 6. LO SCHEMA DIRETTORE

Il Masterplan configura un sistema organico e coordinato di interventi, tra loro connessi e da condividere DOO¶LQWHUQR un "patto volontario" tra soggetti pubblici e privati, motivati da obiettivi e interessi comuni. Lo schema direttore definisce la "visione" di questo patto: esso avrà una dimensione temporale, che potrà subire variazioni in relazione al modificarsi della situazione di contesto, ma che costituisce la griglia di riferimento per gli interventi sul medio-lungo periodo, in coerenza con gli obiettivi assunti e in ordine alla funzionalità delle reti individuate.

Lo schema definisce l'organizzazione spaziale delle attrezzature e dei luoghi di fruizione, nonché delle reti che li supportano; esso costituisce il riferimento per le specifiche progettazioni, le quali potranno ovviamente subire variazioni ed adeguamenti in relazione ad eventi oggi non preventivabili, ma dovranno comunque garantire le prestazioni previste dallo schema organizzativo, il sistema della connettività con le reti esterne e la IXQ]LRQDOLWjHFRORJLFDOXQJDO¶LQWHUDDVWD Lo schema indica in qualche caso azioni e indirizzi che potrebbero essere assunti dalla pianificazione locale al fine di coordinare operativamente ed efficacemente gli interventi lungo l¶asta per amplificarne gli effetti di qualificazione complessiva, in particolare per quelle situazioni critiche o potenzialmente critiche analizzate nel cap. 3, o anche per quanto attiene alla rete di connessione paesaggistica in applicazione del PPR, come proposto nell'allegato protocollo di intenti al vaglio dei Comuni.

/D³YLVLRQH´FKHVLSUHVHQWDnello Schema ha lo scopo di documentare e mettere a sistema attività e OXRJKL FKH VRQR VWDWL ULFRQRVFLXWL FRPH FRPSRQHQWL GL LQWHUHVVH SHU ³XQD IUXL]Lone articolata della IDVFLD IOXYLDOH´ H per la sua connessione al sistema delle mete e dei principali nodi turistici delle Langhe e del Roero.

In esso sono identificati i temi progettuali di fondo derivati dai caratteri HPHUVLQHOO¶LQWHUSUHWD]LRQHdei singoli tratti fluviali o nella valutazione dalle risorse e delle opportunità che sono state riconosciute, tenendo conto dei punti di debolezza e delle criticità presenti (cap. 4). I temi recuperano alcune delle progettualità presenti sul territorio, che possono presentare livelli attuativi anche molto diversi, ma in cui si riconoscono le attività in atto che potrebbero favorevolmente contribuire alla configurazione GHOO¶RUJDQLFD JHVWLRQH GHO territorio preso in esame, e che presuppongono quindi uno specifico accordo con i soggetti interessati. 4XDVL WXWWH OH SURSRVWH FRPSRUWDQR O¶LQWHJUD]LRQH FRQ DWWLYLWj esistenti e/o con progetti in corso e/o con il sistema delle proprietà, e dovranno essere confermate nella successiva fase attuativa, a partire dalle priorità che i comuni riterranno di dare alle singole iniziative. Le proposte progettuali del Masterplan dovranno essere verificate con i soggetti, in parte già individuati ed in parte integrabili in futuro, senza i quali sarà difficile la realizzazione degli interventi.

In questa prospettiva, per rendere più concreta la fattibilità delle linee di azione proposte, si è ritenuto opportuno proporre sui diversi temi progettuali, nei singoli ambiti o per le varie reti, uno o più soggetti ³UHIHUHQWL´FKHin parte si sono già attivati in fase formativa della presente proposta e che dovranno essere interessati a partecipare in forma attiva al suo futuro sviluppo attuativo: per la ricerca dei finanziamenti, per il rispetto degli obbiettivi posti e per la manutenzione e gestione delle diverse attività. Lo schema Direttore dopo una fase preliminare elaborativa (dicembre 2016), è stato infatti oggetto di discussione con gli enti promotori e con i soggetti coinvolgibili (vedi capitolo 6.4), giungendo alla versione definitiva che accompagna la presente relazione.

Lo Schema Direttore articola le sue proposte in:

- "SURJHWWLG¶DPELWR", afferenti ad interventi di recupero, riqualificazione e creazione di "nuovi paesaggi" in specifiche aree individuate, ognuna con priorità diverse, per i quali sono individuati, con i soggetti interessati, le misure e i condizionamenti da rispettare, nonché la fattibilità tecnica ed economica. 89 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

- "progetti di rete", riguardanti i sistemi di connettività che permettono il funzionamento delle reti e la fruizione integrata delle risorse; essi attengono a programmi sia operativi che gestionali, e si configurano per lo più con la definizione di azioni e interventi tipologici, seppure calati e verificati sulla realtà territoriale, come individuati dallo schema.

Con lo Schema Direttore vengono quindi individuati il sistema delle reti e, per i singoli tratti di fascia fluviale, OH SURJHWWXDOLWj H O¶LQVLHPH DPSLR GHJOL LQWHUYHQWL SRVVLELOL DOO¶LQWHUQR GHO TXDOH, si possono identificare le scelte e le priorità in relazione alle situazioni specifiche, collegandole anche alle possibilità di finanziamento.

Legenda dello Schema Direttore

90 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema direttore

91

6.1 I progetti di rete

I progetti di rete riguardano le strutture per una fruizione integrata delle risorse. Lo Schema Direttore definisce il sistema funzionale ed organizzativo delle diverse reti nel loro complesso e nel quadro di tutti gli interventi proposti. Per alcune di esse sono state elaborate le schede progettuali, in cui emergono le azioni necessarie per attivarle, nonché i soggetti disponibili alla manutenzione e gestione.

6.1.1 Il sistema degli accessi

Lo schema direttore individua il sistema degli accessi, veicolari e ferroviari, individuando per ciascuno i requisiti fondamentali ai fini della fruizione della fascia fluviale.

Il sistema infrastrutturale recepito nello Schema direttore si struttura a partire da una dotazione di impianto storico, nel tempo adattata ed integrata che si articola nelle due principali arterie della: - SS231 di "Santa Vittoria d'Alba" statale di collegamento da Cuneo ad Asti, in sponda sx del Tanaro, collegata con il resto della pianura padana, che rappresenta la più importante direttrice provinciale in quanto anello di collegamento con gli assi di transito nazionali, - SP 7 viabilità, di dimensioni più contenute e meno idonea agli attuali sostenuti livelli di traffico, che si sviluppa in sponda dx del Tanaro tra Cherasco e Alba, per poi convogliare nella SS231 verso Asti, - tangenziale di Alba cui si allaccia da qualche anno il tronco autostradale da ovest Cherasco e da est Asti, con il tassello autostradale mancante, in fase di revisione, ma ormai essenziale per chiudere la struttura di servizio al territorio provinciale. Si prevede che comunque, quale che siano le soluzioni adottabili per passare la collina ed allacciarsi al casello di Cherasco, il tracciato si aggancerà a Roddi alla tangenziale e attraverserà la piana del Tanaro, permettendo il collegamento con il nuovo Ospedale di Verduno, per proseguire fino al ponte di Pollenzo, in parallelo al canale di Verduno, assumendo quindi un ruolo non indifferente per la fascia fluviale di progetto.

/¶DFFHVVLELOLWj IHUURYLDULa si organizza sulla ferrovia storica Bra - Alba - Castagnole Lanze facente parte dell'originario collegamento Alessandria±, linea ferroviaria di proprietà statale (Ferrovie dello Stato) che collega Alessandria a Cavallermaggiore, passando per Nizza Monferrato e Castagnole delle Lanze. Il servizio fermo dal 2010 su tutto il tratto, è stato di recente riattivato (dicembre 2016) con elettrificazione tra Bra e Alba, mentre continua ad essere chiuso nel tratto tra Alba e Castagnole. Gli accessi ferroviari considerati nello Schema direttore devono quindi tenere conto della duplice realtà delle due tratte in parte riattivate e parte da riattivare:  la linea SFM appartenete al sistema ferroviario metropolitano di Torino che si attesta su Bra ed Alba consente il collegamento diretto su Torino.

92 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

-la linea Alba-Castagnole, di cui si propone la riattivazione (vedi parallelo progetto ³Studio di fattibilità SHULOSURJHWWRGLULTXDOLILFD]LRQHGHOODOLQHDIHUURYLDULD³%UD- Alba - Castagnole Lanze") LQXQ¶RWWLFDGL rifunzionalizzazione del trasporto dei pendolari della Bassa Langa in direzione Alba e Asti, nonché un valido supporto alla mobilità turistica.

Entrambe le linee assolvono ad un ruolo funzionale essenziale per le due realtà urbane maggiori GHOO¶DUHDGLSURJHWWRPDQRQGLPHQRRIIURQRXQ¶RSSRUWXQLWjVLJQLILFDWLYDSHUFRQVROLGDUHODPRELOLWjGL XQEDFLQRGLXWHQ]DWXULVWLFRRIIUHQGRXQ¶DOWHUQDWLYDDOVLVWHPDYHLFRODUHDOPRPHQWRO¶XQLFDVROX]LRQH efficiente per raggiungere l¶DUHDGLSURJHWWRSRWHQGRGLIDWWRFRVWLWXLUHODFKLXVXUDGHOO¶DQHOOR7RULQR- Bra-Alba-Asti e permettendo quindi un collegamento plurifunzionale dei due centri, e più in generale di /DQJKH H 5RHUR DO VLVWHPD WHUULWRULDOH GHOOH µVHWWH VRUHOOH¶ PD VRSUDWWXWto alle maggiori polarità regionali e quindi alle reti nazionali e internazionali dei collegamenti.

Schema della rete dei collegamenti sovralocali

Schema della proposta Metrogranda

In questo quadro non deve essere omesso il recente progetto di Metrogranda volto a connettere le µVHWWHVRUHOOH¶ cuneesi in una dimensione che vede un uso metropolitano delle linee ferroviarie meno utilizzate ed in parte dismesse. La soluzione prevede molto realisticamnete il consolidamento e potenziamento del collegamento -Bra e in termini più ipotetici la riattivazione della linea Bra- Ceva con la possibilità della chiusura della maglia di servizio da Bra a Mondovì. Questo secondo tratto viene messo in crisi non solo dai costi rilevanti,ma spratutto dalla altrettanto recente decisione di trasformarlo in pista ciclabile (tratto della ciclabile regionale Via del Mare) ll progetto di rifunzionalizzazione della Bra-Alba- Asti, prospetta la riattivazione delle stazioni storiche (Barbaresco, Neive, Castagnole delle Lanze), in un quadro di potenzaimento e razionalizzazione del sistema ferroviario quale alternativa concreta alla mobilità su gomma tra Bra, Asti, Alba e Torino.

Il sistema di accessibilità dello Schema direttore prospetta quindi, a partire dalle infrastrutture esistenti e previste, la seguente struttura organizativa dei punti di accesso e degli attestamenti: a, le "porte" del parco, individuate in prossimità dei due nodi importanti presso mete riconosciute ovvero ad Alba ed a Pollenzo, per le quali occorrono soprattutto interventi di miglioramento per:  i collegamenti funzionali tra stazione ferroviaria e dei bus di Alba e la fascia fluviale,  O¶DVVHWWRGHOSDHVDJJLRXUEDQRGHOOHDUHHLQWRUQRDi centri di interscambio e di accesso al centro storico di Alba ,

93 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

 O¶LQWHJUD]LRQH GL DWWUH]]DWXUH HVLVWHQWL D 3ROOHQ]R FRQ O¶DWWUH]]DWXUD GL DFFRJlienza e di informazione del parco in corrispondenza delle strutture esistenti (agenzia di Pollenzo, Università del Gusto).

ELµnodi di attestamento delle stazioni", collegati e/o collegabili ai circuiti esterni ciclopedonali delle lunghe percorrenze (circuito della Vie del Mare, sentieri del Roero, via Provenzale, circuito Bar to Bar), segnano il passaggio dalle reti interne della fascia fluviale a quelle esterne, fornendo di minima il supporto informativo e un attestamento veicolare, di massima funzioni accessorie di servizio. Sono quasi sempre connessi alla stazioni in funzione (Bra, Santa Vittoria, Monticello, Mussotto, Pocapaglia).Sono in parte già strutturati e potenziabili come per Alba, Bra, Neive, Castagnole, Monticello e Santa Vittoria, ma devono adattarsi a situazioni diverse che negli anni si sono modificate, come Barberesco, Mussotto (oggi occupate da altre attività) c, gli "i nodi di attestamento" lungo la viabilità di perimetro della fascia fluviale (molino di Roddi, C. Vaccheria, ex stazione di Cherasco), che permettono una accessibilità diffusa e che potranno essere attivati (con parcheggi, servizi informativi, bike sharing e altre piccole attrezzature con funzione di presidio) in relazione alla disponibilità dei soggetti già presenti alla gestione dell'accesso.

Le stazioni del primo tratto, già riattivato presentano, difficoltà/potenzialità diverse rispetto alle necessarie dotazioni di servizio a supporto, sia del traffico pendolare che del sistema turistico e fruitivo QHOO¶DPELWRGHO0DVWHUSODQ 1. Santa Vittoria: stazionH GL µSRUWD¶ DQFKH per il Roero. La struttura esistente, sul versante, è GHFHQWUDWDVLDULVSHWWRDOFHQWURVWRULFRGL6DQWD9LWWRULDFKHDOO¶LQVHGLDPHQWRUHFHQWHGHOODSLDQDcome anche alla fascia fluviale, dispone di spazi liberi esterni adeguati SHUSRWHUDYHUHXQ¶HIILFLHQte funzione di interscambio, pur trovandosi LQ XQ¶DUHD LGURJHRORJLFDPHQWH LQVWDELOH Il comune di Santa Vittoria QHOO¶RWWLFDGHOODULIXQ]LRQDOL]]D]LRQHKDJLjUHDOL]]DWRXQSLFFRORSDUFKHJJLRHGXQ¶DUHDGLDWWHVWDPHQWR a verde che potrà negli anni assestarsi ed adattarsi al meglio alla funzione da svolgere. Potrebbe HVVHUH SHQVDWD LQ RUGLQH DO PLJOLRUDPHQWR GHOOH IXQ]LRQL FRQ LO PDQWHQLPHQWR GHOO¶DWWXDOH ORFDOL]]D]LRQHFXLDIILDQFDUHO¶LSRWHVLintegrativa di una rilocalizzazione verso est, in zona piana, con possibilità maggiori di connessione con la fascia fluviale, di vicinanza ad attrezzature esistenti (lungo la SS231) e di parcheggi adeguati alle funzioni di interscambio. In questa ipotesi la stazione attuale verrebbe collegata con il punto di atWHVWDPHQWRSUHVVRORVWDELOLPHQWR'LDJHRHO¶DUHD&LQ&LQ/DQG

0RQWLFHOORG¶$OED: VWD]LRQHFRQUXRORGLµSRUWD¶sempre per il Roero, con spazi accessori ricavabili a valle del sito, già identificati dal comune, facilmente allacciabile ad un percorso pedonale GLUHWWDPHQWHH H EUHYHPHQWH FRQQHWWLELOH FRQ O¶DUHD SURJHWWR /D SRVL]LRQH q VWUDWHJLFD DQFKH GDO punto di vista dei supporti ulteriori di cui può fruire, in ragione dei presidi esistenti (Eataly, sito commerciale con ampi spazi per la sosta attestato lungo la SS231), rispetto ai quali potrebbero essere attivate relazioni sinergiche.

3. Alba ± Mussotto: la stazione ben posizionata per servire il quartiere di Alba in sinistra Tanaro, dispone di spazi per la sosta, seppure non di dimensioni rilevanti, ma ampliabili, e di un presidio interno già operativo (ristorante),OFROOHJDPHQWRFRQO¶DUHDSURJHWWRULFKLHGHLQYHFHXQ¶RSHUD]LRQHGL qualificazione dei tracciati dei percorsi, tutti attivabili su sedimi esistenti, con interventi di mitigazione degli impatti, nonché di sistemazione in sicurezza di alcuni attraversamenti, per potersi raccordare QHOO¶DUHDGLVW5LRQGHOORe quindi DOODUHWHGHOO¶DUHDSURJHWWR

4. Alba stazione centrale: SXQWR GL ULIHULPHQWR VLJQLILFDWLYR H EDULFHQWULFR ULVSHWWR DOO¶DELWDWo, con la vicina la stazione dei bus extraurbani (con un ruolo di rilievo nel sistema del trasporto pubblico, aumentato dopo la dismissione della ferrovia verso Asti) e grandi aree parcheggio (fiera, ex tribunale, c.so Banska Bystrica). Gli interventi da prevedere sono di potenziamento delle connessioni verso nord 94 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

(in zona terzo ponte), e verso sud (collegamenti con la parte ovest del parco), da attuare completando tratti di ciclabile già sistemati (lungo il centro storico) e migliorando alcuni passaggi di attraversamento e il superamento della linea ferroviaria verso sud, con una nuova passerella (prevista anche dal PRG).

Le stazioni del secondo tratto presentano difficoltà e potenzialità diverse rispetto alle problematiche connesse alla riattivazione, che sono state valutate in modo integrato con lo studio specifico in itinere sulla rete ferroviaria,che ne ha approfondito la complessità tecnica e la fattibilità. Si definiscono quindi le condizioni di progetto ottimale per la valorizzazione della fascia fluviale, in sintonia con le indicazioni del nuovo PRG di Alba, in termini dialogici con lo studio sulla ferrovia, sia per le nuove stazioni che per quelle da riattivare: 1.Barbaresco, PROWR GHFHQWUDWD ULVSHWWR DO FHQWUR VWRULFR PD ORFDOL]]DWD LQ XQ¶DUHD GL indubbia suggestione ed elevata qualità paesistica-DPELHQWDOH ,Q WDO VHQVR HG LQ UDJLRQH GHOO¶DWWXDOH GHVWLQD]LRQH qVWDWDFHGXWDGDOOHIHUURYLHDGXQSULYDWRFKHO¶KDWUDVIRUPDWDLQVHUYL]LRULFHWWLYR SXz costituire un nodo rilevante per la fruizione turistica sia di Barbaresco e delle relative Rocche, come GHOODIDVFLD GHO7DQDUR(VVD q LQIDWWL FROOHJDWD JLj RJJL DO SHUFRUVR ³EDUWR EDU´ LQ HIILFLHQ]D FRPH circuito pedonale, collegamento che il Masterplan propone di integrare con il superamento del Tanaro mediante una passerella e la connessione alle reti ciclopedonali ed al sistema ambientale (oasi naturali degli Stagni di Mogliasso, Stagni di Neive,e Oasi dei Canapali) che strutturano a sponda sx fluviale a valle di Alba.

2.Neive: la stazione serve Borgo Nuovo, porzione urbana in valle del Talloria, connessa funzionalmente alle risalite pedonali e veicolari al centro storico. La posizione è ottimale, la dotazione di spazi di supporto è buona (ampia piazza mercatale, spazi per la sosta esistenti), il presidio è già JDUDQWLWR GDO VLVWHPD FRPPHUFLDOH H GHL VHUYL]L SULYDWL GHOO¶DUHD PHUFDWDOH QHJR]L ULVWRUDQWL EDU  restando da potenziare il ruolo informativo e la qualificazione complessiva dal punto di vista turistico.

3.Castagnole delle Lanze: stazione che serve la parte bassa del paese, perferttamente integrata come Neive nel tessuto urbano sorto lungo gli assi stradali e ferroviari, oggi non utilizzata, per la quale è ipotizzabile la ricostituzione di un nodo organico di interscambio gomma-ferro per le utenze lavoro- studio in appoggio al sistema dei parcheggi nonché un miglioramento dei collegamenti con la parte collinare e con le reti dei circduiti di lunga percorrenza.

Per quanto riguarda gli accessi dalla rete viaria, nello Schema direttore si assumono alcuni punti di riferimento per attestare i percorsi protetti del parco e situare punti informativi ed eventuali servizi presidiati: x i caselli sull'autostrada AT/CN per il tratto attualmente completato che si aggancia ad est (Neive) ed ad ovest (Cherasco) :  Neive/Castagnito,  Alba est,  Roddi  Alba ovest, (connesso alla tangenziale ed alla SP7) ,  Cherasco (connesso alla SP7-SP261) - gli snodi sulla viabilità principale di accesso al sistema del parco della fascia fluviale :  porta nord-ovest dalla SS231 Pollenzo e Santa Vittoria-Roero,  porta ovest dalla SP7-SP261 Bra Cherasco,  porta sud dalla SP3bis Langa del Barolo-Grinzane,  porta del Roero dalla SR 29 Roero- Canale,  porta sud-est dalla SP429 Alta Langa,  porta est dalla SP231 Bassa Langa (Neive-Castagnito),  porte urbane dalla tangenziale di Alba (C.so europa, c.so Canale, C.so Asti). 95 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema sistema di accessibilità

96 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

I caselli e gli snodi potrebbero essere accompagnati da sistemi informativi di base in relazione al sito specifico ed in funzione delle connessioni e delle aree raggiungibili.

6.1.2 La rete fruitiva interna: i percorsi, le tappe e le mete

Per quanto riguarda l'organizzazione della fruizione lungo la fascia fluviale lo schema individua: a, il sistema dei percorsi, strutturato sulla "dorsale" ciclopedonale che corre lungo l'intera asta, opportunatamente collegata al sistema delle porte e degli accessi e con gli itinerari di più vasto raggio. Alla dorsale si collegano dei circuiti ad anello o direzionati a mete per un totale di circa 105 Km di percorsi, che possono essere attrezzati con itinerari a tema, legati alla particolarità dei singoli ambiti (cap. 1.1). Lo schema dei percorsi proposto privilegia il sistema infrastrutturale esistente, con interventi volti alla qualificazione di accessi e alla realizzazione di collegamenti in sicurezza e senza soluzioni di continuità. La loro caratterizzazione è meglio precisata nella scheda progettuale. La rete dei percorsi ciclopedonali interni alla fascia di progetto, si articola in: - dorsale ciclopedonale del Tanaro, da Cherasco a Govone, per complessivi 59 Km circa, su sedimi esistenti a basso o nullo livello di traffico con fondo sterrato/asfaltato, che richiede contenuti interventi di miglioramento dei nodi critici legati prevalentemente agli attraversamenti della rete veicolare. La dorsale, come meglio specificato nella scheda del progetto di rete R1, riprende raccordandosi in FRQWLQXLWj LO SHUFRUVR GHO FLUFXLWR GHOOH µ7HUUH GHOO¶8QHVFR¶ QHO WUDWWR FRPSUHVR  WUD 1HLYH HG $OED prevedendone anche alcune porzioni in variante. - percorsi ciclopedonali tematici e/o locali per circa 55 Km, da attrezzare con sistemi informativi specifici e da fruire sia in bicicletta che a piedi, che potranno meglio specificarsi con l'evoluzione del progetto anche in relazione alla valorizzazione dei singoli ambiti: - circuito del C. Verduno e delle centrali idroelettriche, di circa 9,5 Km, da attrezzare per permettere la fruizione didattica del sistema delle centrali idroelettriche storiche, colte nella loro integrazione con il contesto paesistico-ambientale e storico-culturale, atte anche a valorizzare i siti di interesse ecologico. - circuiti esclusivamente pedonali o prevalentemente pedonali legati alle aree naturalistiche (area degli stagni di Mogliasso, area delle Rocche di Barbaresco, Stagni di Neive, area della spiaggia dei cristalli, area della confluenza con la Stura di Demonte) per circa 22 Km, - circuiti per la fruizione di aree specifiche per aspetti storico-culturali o paesaggistici (ad es. Tenuta di Pollenzo, Mulini di Magliano, Govone e GuareneDUHDGHOO¶,VRORWWR  - circuiti locali legati alla valorizzazione di specifici ambiti, quindi i circuiti del parco urbano di Alba (parte est di fronte al centro storico e parte ovest alla cassa di laminazione), il circuito LQWHUQRDOSDUFRGHOO¶LVRORWWR, per circa 24 Km.

- percorsi di collegamento alle stazioni, per un totale di 2,5 Km, su cui attivare interventi (anche significativi) di trasformazione e di qualificazione, di messa in sicurezza, ricavando spazi di percorrenza in sede propria nei casi di promiscuità con flussi di traffico sostenuti. - collegamenti tra la fascia fluviale e i centri storici, ovvero le mete principali e più prossime, utilizzando tracciati esistenti, in genere ad uno promiscuo, con necessità di dotazione di sistemi informativi e di miglioramento dei nodi critici. Si sviluppano su circa 45 Km,

- collegamenti alle reti esterne di lunghe e medie percorrenze, quali Via del mare, Via Provenzale, Bar to Bar, Percorso ciclabile delle THUUH GHOO¶8QHVFR -180 chilometri di piste nella provincia di Asti in ambito Unesco, definito dalla provincia di Asti, a cui, come si è detto ci si raccorda senza soluzioni di continuità-, o circuiti esterni tematici tematici (rete dei sentieri del Parco delle Rocche del Roero, rete HVFXUVLRQLVWLFDUHJLRQDOHQHOO¶DUHDGL1HLYHH%DUEDUHVFRHGHOO¶8QLone di Langa e Barolo, rete della città di Alba in area urbana e collinare).

97 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema rete percorsi

98 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 b, il sistema delle mete e delle aree di interesse fruitivo: costituito da una costellazione di punti di interesse, raggiungibili a pettine a partire dal percorso di dorsale. Si tratta di luoghi che per le attività già presenti (fattorie, ristoranti, cantine, agriturismi, sedi di associazioni) e/o per le potenzialità di fruizione individuate, costituiscono i poli attrattivi del sistema fruitivo, anche esterni all'area di SURJHWWR  6XOOD EDVH GHOOD ORUR PDSSD FKH FRVWLWXLVFH O¶DWODQWH GHL IOXVVL PRWLYDWL GHL IUXLWRUL q UHDOLVWLFRGHILQLUHO¶RWWLPL]]D]LRQHGHLSXQWLGLDFFHVVRH di presidio interno all'area (con funzione di informazione, controllo e manutenzione delle tratte), e dei soggetti a cui fare riferimento e da coinvolgere nei progetti di valorizzazione e delle attrezzature di servizio di cui al punto seguente Si riconoscono quindi: - mete di interesse naturalistico, ovvero il luoghi variamente riconosciuti, il SIR degli Stagni di Mogliasso,i SIC legati alle colonie di Chirotteri di Santa Vittoria, la ZPS degli stagni di Neive ed al VXR LQWHUQR O¶2DVL GL &DQapali, a cui SHUz VRQR VWDWL DIILDQFDWH SDUWL GHOO¶DUHD GHOOH 5RFFKH GL %DUEDUHVFR H SDUWH GHOO¶DUHD GHOOD FRQIOXHQ]D7DQDUR-Stura di Demonte (fino a comprendere il vallone del rio Crosio), le aree delle confluenza Tanaro-Talloria e Tanaro-Cherasca. - mete di interesse storico culturale: i centri storici dei centri maggiori (Alba, Bra, Cherasco) e minori, i beni isolati con particolare rilievo per il sistema dei castelli, il sistema museale diffuso e la Tenuta Reale di Pollenzo, - mete di interesse fruitivo: prevalentemente rappresentate dalle attrezzature di servizio a supporto della fruizione turistica : cantine, ristoranti , ricettività, strutture per il tempo libero di cui al punto seguente. - mete di valore interpretativo del paesaggio e della sua struttura che comprendono la rete delle VWUDGH SDQRUDPLFKH FKH VLD GDL IRQGRYDOOH FKH GDOOH SRVL]LRQL µDHUHH¶ VXL FULQDOL SHUPHWWRQR OD comprensione dei diversi paesaggi, il sistema dei punti di vista dai centri, dalle strade, dai crinali e dai punti notevoli, che traguardano intersecandosi i due versanti vallivi. - area di interesse storico culturale del sito Unesco della Tenuta reale di Pollenzo /¶DUHD rappresenta un unicum per il parco e per il territorio nel suo complesso. /¶LQWHUHVVH SULRULWDULR della fascia fluviale nei confronti del bene Unesco è volto, nei limiti del possibile, a concertarne una maggiore fruibilità ed eventuali accordi gestionali orientati a permettere la continuità in sicurezza dei percorsi sui limiti della proprietà, attualmente chiusa. 3XUSUHQGHQGRDWWRGHOO¶DWWXDOH situazione proprietaria che non vede al momento delle possibilità di apertura al pubblico, pare strategico -anche per la stessa proprietà- FRQVHUYDUH O¶LSRWHVL SURJHWWXDOH YROWD D UHQGHUH possibile, nel tempo e con le dovute cautele, una maggiore permeabilità regolamentata della Tenuta. Ciò vale soprattutto in UDJLRQH GHOOD SUHVHQ]D GHOO¶DUHD XPLGD GHL /DJRQL GL 3ROOHQ]R nonché ovviamente del patrimonio storico-culturale in essa presente, rispetto al quale potrebbero essere definite modalità di attraversamento controllato e regolamentato (anche solo per visite guidate) da integrare nella rete di fruizione nella parte occidentale del Parco. La rete della dorsale di lunga percorrenza resta comunque a livello di proposta progettuale, svincolata dalla SUREOHPDWLFDGHOO¶DWWUDYHUVDPHQWRGHOOD7HQXWD

99 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema del sistema delle mete

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c, il sistema delle attrezzature di servizio, pubbliche e private, individuate ed orientate ad usi diversi (sportivi, ricreativi, didattici, culturali), in gran parte a servizio delle mete sopra descritte. In questo caso gli interventi sono assolutamente da concordare con i soggetti disponibili alla gestione delle attrezzature, al fine di garantirne o migliorane le prestazioni e la funzionalità complessiva, anche mediante un servizio informativo coordinato. Lo Schema Direttore in questa prospettiva propone una serie di opportunità ottimali che sono, per condizioni e localizzazione, funzionali e sinergiche per ogni singolo tratto di fascia considerato (vedi schede per tratto al cap.6.3). Le attrezzature previste si articolano in ragione di 4 tipologie di situazioni e funzionalità: - aree attrezzate esistenti o attrezzabili: individuano le aree disponibili e/o orientate alla trasformazione ipotizzando funzioni compatibili quali quelle sportive, per il tempo libero, per la ristorazione (con possibilità in qualche caso di ricettività), per la cultura. Sono in numero contenuto e si FROORFDQRLQ6DQWD9LWWRULDFRQLOUHFXSHURGHOO¶H[-area sportiva dismessa del Cin Cin Land, di FXLDOSURJHWWRG¶$PELWR$LQ9HUGXQRFRQLOFRQVROLGDPHQWRGHOSRORSHUODULVWRUD]LRQH- tempo OLEHUR GH /D &DVFDWD GL FXL VHPSUH DO SURJHWWR G¶DPELWR $ in Alba, zona in Vaccheria (tempo libero/ristorazione/ricettività) su cui al momento non si aprono prospettive tali da giustificare un SURJHWWRG¶DPELWRPDFKHYLVWDODORFDOL]]D]LRQHSRVVRQRSUHVXSSRUUHQHOWHPSRGHOOHSURVSHWWLYH diverse, sul lungo Tanaro per attività sportive-WHPSR OLEHUR GL FXL DO SURJHWWR G¶DPELWR $, in Castagnito in zona lago di Isola verde (per tempo libero/ristorazione) GLFXLDOSURJHWWRG¶$PELWR$, in Neive (per sport/tempo libero/ristorazione) per gli stabilimenti in prossimità del Tanaro con una possibilità di lungo periodo da valutare ai fini del recupero e della valorizzazione delle aree edegli immobili. - aree per il tempo libero e lo sport open air: Si individuano sostanzialmente due ampie aree, oltre DOO¶DUHDdel Golf esistente (53 ha circa): una ricadente nei comuni di Santa Vittoria e Verduno, di circa 50 ha, la seconda in Alba di circa 71 nella zona del carcere e della ex-discarica. La prima QHOOD ]RQD GHWWD GHOO¶,VRORWWR YROWD alla formazione di spazi organizzati a forte connotazione funzionale per lo sport, il tempo libero e le manifestazioni culturali variamente tematizzate di cui al progetto A3, la seconda a forte connotazione rurale e naturale (parco agricolo sportivo), a supporto di attività per il tempo libero senza strutture (aree pic-nic, percorsi attrezzati, piccole aree gioco, aree sosta, percorsi vita, percorsi jogging, spazi per orti, ecc.) di cui al progetto A1, relazionata ma non vincolata alla eventuale realizzazione della cassa est di laminazione a monte di Alba. La connotazione che le accomuna è di essere entrambe legate alla fruizione giornaliera della popolazione residente (Alba, Santa Vittoria), di essere caratterizzate dalla prossimità con i contesti urbani, ma prive dei caratteri propri del sistema del verde urbano strutturato. - aree per la fruizione naturalistica: vengono individuate le aree legate al sistema del fiume, si sviluppano per circa 280 ha circa, in aree che presentano già spiccati caratteri di naturalità e/o che possono essere in tal sHQVRVYLOXSSDWHHJHVWLWHFRQO¶LQWURGX]LRQHGLSHUFRUVLUHJRODPHQWDWLSHUOD FRPSUHQVLRQHHODGLGDWWLFDHGHYHQWXDOLVWUXWWXUHSHUO¶RVVHUYD]LRQHGHOODIDXQD, specificatamente trattate nella scheda d'ambito A1.. In quasi tutti i casi corrispondono a siti variamente riconosciuti RYYHURLO6,5GHJOL6WDJQLGL0RJOLDVVROD=36GHJOLVWDJQLGL1HLYHHGDOVXRLQWHUQRO¶2DVL/LSXGL &DQDSDOL D FXL SHUz VRQR VWDWL DIILDQFDWH SDUWL GHOO¶DUHD GHOOH 5RFFKH GL %DUEDUHVFR H SDUWH GHOO¶DUHD GHOOD FRQIOXHQ]D 7DQDUR-Stura di Demonte. Nel caso della aree ricadenti nei Siti di LQWHUHVVH6,5=36OHDWWLYLWjGRYUDQQRHVVHUHFRQFHUWDWHFRQO¶HQWHGLJHVWLRQHFKHLQHQWUDPELL casi è la Regione Piemonte. - LOSODQG¶HDX1RQGHYHLQROWUHHVVHUHGLPHQWLFDO¶RS]LRQH possibile legata alla realizzazione delle centrali di Alba e Barbaresco che permetterebbe di disporre di un SODQG¶HDX di fronte alla città di Alba e di un analogo piano nella zona delle Rocche di Barbaresco. Si tratta a tutti gli effetti di XQ¶DWWUH]]DWXra, nel primo caso di una sorta di spazio aggiuntivo utilizzabile dalla città come area YHUD H SURSULD SHU DWWLYLWj LQ XQ UHJLPH LGUDXOLFR FRQWUROODWR SHU OD PDJJLRU SDUWH GHOO¶DQQR FKH DPPHWWHUHEEH O¶XVR GHOOH FDQRH GHOOH EDUFKH GD FDQRWWDJJLR FODVVLFR e probabilmente anche di imbarcazioni per brevi giri collettivi. Nel secondo caso, sotto Barbaresco, stante la tipologia GHOO¶DOYHRO¶XWLOL]]RVDUHEEHSLUDJLRQHYROPHQWHTXHOORGHOOHVROHFDQRHFKHSRWUHEEHURTXLQGL 101 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema sistema delle attrezzature

102 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

disporre di un livello delle acque tale da permettere la discesa dal ponte vecchio fino alla traversa GL %DUEDUHVFR LQ WUDQTXLOOLWj 4XHVWD VROX]LRQH SRWUHEEH SURVSHWWDUH DQFKH XQ¶DOWHUQDWLYD DOOD passerella più complessa progettualmente seppure di più facile utilizzo, permettendo anche la ULSURSRVL]LRQH VROR QHO FDVR LQ FXL VL WURYDVVH XQ JHVWRUH GHOO¶DQWLFR SRQWH GL EDUFKH R GHOO¶DWWUDYHUVDPHQWRLQEDUFDSLVXJJHVWLYRVHSSXUHPHQRIDFLOPHQWHHFRQWLQXDWLYDPHQWHIUXLELOe. d, il sistema del paesaggio fluviale diffuso, la cui qualificazione richiede interventi in particolare sul bordo spondale, per qualificare il "water front" urbano (in particolare quelli affacciati verso la fascia fluviale) e i "green front", fronti urbani affacciati verso le aree naturali, o per intervenire nei tratti alterati dalle infrastrutture o dalle trasformazioni produttive, oppure anche per mitigare lungo la fascia attraversata dalla dorsale ciclopedonale e dagli accessi con opere vegetazionali la presenza in prossimità degli insediamenti. /¶effettiva attuazione degli interventi dipende dalla volontà/possibilità di inserirli da parte delle amministrazioni quali opere compensative nel quadro delle convenzioni con gli operatori legati alle attrezzature di servizio o in quelle con i realizzatori di interventi infrastrutturali e da trasformazioni edilizie nelle aree prossime alla fascia di progetto ( e non solo in fascia di progetto). Dipende tuttavia anche dalla volontà degli strumenti urbanistici locali di definire con nuove formulazioni normative, oggi ammesse dalla legislazione regionale, le modalità di intervento ed i meccanismi perequativi necessari per migliore le prestazioni ambientali degli interventi, contenendo e limitando il consumo di suolo alle aree più strettamente urbane e favorendo la dotazione territoriale di servizi ecosistemici aggiuntivi implementando la naturalità della fascia fluviale.

6.2 La rete ecologica

La fascia fluviale del Tanaro nel suo complesso rappresenta di SHUVHXQDXQ¶LPSRUWDQWHFRQQHVVLRQH DOO¶LQWHUQRGHOODUHWHHFRORJLFDUHJLRQDOH 5(5 VLDLQWHUPLQLSURJHWWXDOLFKHQHLIDWWLFRVWLWXHQGRJLj ora un corridoio strutturato di naturalità, seppure non privo di problemi e criticità diffuse.

Obiettivo del Masterplan è quindi il potenziamento della funzionalità della rete ecologica a livello locale attraverso il consolidamento e sviluppo di habitat naturali (zone umide,pozze, boschi, vegetazione spondale) distribuiti in una collana di stepping stones di cui favorire le connessioni ambientali, in particolare in relazione ai versanti collinari latistanti, potenziando o almeno mantenendo i varchi ancora esistenti tra gli insediamenti e le infrastrutture. Alla rete ecologica è quindi dedicato il progetto R3 delle schede progetto che affronta in dettaglio le diverse specifiche degli interventi e tratteggia il percorso possibile per dare forma e sostanza al disegno della rete, in un regime non rigido ne deterministico, che lasci spazio alla modificazione nel tempo delle azioni in vista delle opportunità che si potrebbero aprire sempre nel rispetto degli obiettivi di fondo..

In particolare è necessario garantire : - le connettività trasversali ovvero la continuità ambientale tra il fiume e il sistema collinare, in SDUWLFRODUHFROOHJDQGRO¶DVWDIOXYLDOHDLQRGLHVWHUQLGLSDUWLFRODUHYDORUH - la connettività longitudinale, ovvero garantendo la continuità della vegetazione spondale, unendo gli habitat forestali di particolare valore per assicurare una buona fuQ]LRQDOLWjGHOO¶HFRPRVDLFR fluviale

In applicazione del Piano Paesistico Regionale art 42, le componenti sulle quali si prevedono gli interventi e che possono concorrere a rafforzare la funzionalità dell'ecosistema fluviale sono :

103 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

- nodo (core areas), costituito dalla ZPS Fiume Tanaro e Stagni di Neive da conservare e mantenere anche attraverso interventi di protezione al suo intorno e con l'incremento delle connettività verso le altre aree naturali, su cui si sviluppa LO SURJHWWR G¶DPELWR $ ³le oasi naturali´ - contesto fluviale, costituito dalle aree alluvionali poste lungo il Tanaro, costituenti "buffer zone" alle più aree naturali interne; di particolare importanza per la conservazione del ruolo di connettività dell'ecosistema fluviale e per il mantenimento dell'ecosistema e del reticolo idrografico minuto che le struttura; - varchi ambientali, aree da mantenere libere in quanto funzionali a connettere la fascia fluviale con il sistema collinare, - connessioni ecologiche articolate in ; - fascia ripariale, ovvero le aree individuate con continuità lungo il fiume, in prevalenza su aree demaniali e/o su aree in via di naturalizzazione, su cui prevedere esclusivamente interventi di ripulitura e manutenzione, destinate a supportare la fruizione naturalistica delle sponde. Si tratta prevalentemente di formazioni forestali nelle quali sono presenti habitat prioritari ai sensi della Direttiva &((+DELWDW´GDJHVWLUHPDQWHQHUHHGHYHQWXDOPHQWHSRWHnziare; - stepping stone, ovvero aree vocate alla realizzazione di habitat naturali per specie diverse che costituiscono elementi puntuali di connettività, da prevedersi in particolare su aree pubbliche e/o su aree estrattive (esaurite o ancora da sfruttare). Si tratta di aree di piccola superficie che risultano di particolare interesse per i microhabitat che ospitano e per le potenzialità che esprimono come siti di rifugio, riproduzione e alimentazione di diversi popolamenti faunistici. Sono qui rappresentate in prevalenza da unità ecosistemiche ad acque lentiche (specchi G¶DFTXDGLYDULHGLPHQVLRQLHSURIRQGLWjVSHVVRGHULYDQWLGDDWWLYLWjHVWUDWWLYH ,Q questa categoria sono anche collocate cenosi boschive dense che sembrano in grado di svolgere adeguatamente, in relazione alla loro localizzazione, funzioni di ³DSSRJJio´QHOO¶DPELWRGHOO¶HFRPRVDLFR - corridoi arboreo-arbustivi, ovvero collegamenti da realizzare lungo il reticolo idrografico minore, lungo la rete dei canali e/o mediante filari, siepi, macchie in grado di creare delle connettività fisiche tra ambienti naturali e potenziare la qualità e la diversità delle specie forestali autoctone.

- aree di riqualificazione ambientale, ovvero le aree e le reti che le collegano su cui è necessario sviluppare azioni per migliorare la qualità ambientale, ricostruire le connessioni ecologiche, offrire un ampliamento delle opportunità delle rete fruitiva (art 42 comma 5 PPR),valorizzare le aree agricole, ricostruire i bordi urbani, riferite ai progetti d'ambito individuati e/o a proposte diverse in futuro attivabili. Esse fanno riferimento in particolare alle aree progetto G¶DPELWRFKHGLUHWe di cui alle schede A1, A2, A3.

Per tali componenti si valutano, caso per caso, le condizioni di efficienza funzionale nello svolgere il ruolo ecologico che è stato riconosciuto. Nello Schema Direttore si individuano gli interventi o le pratiche gestionali di conservazione, di mitigazione di impatto o di ripristino necessari, introducendoli per quanto possibile entro i progetti sostenibili economicamente per la fruizione, di cui ai paragrafi precedenti o alle schede di progetto. Sarebbe opportuno, come proposto nel protocollo allegato, che i PRGC assorbissero le indicazioni per la realizzazione della rete ecologica sia nel definire procedure che possano attivare processi virtuosi nell'area, sia attraverso scelte urbanistiche che permettano di mantenere i varchi ancora liberi indispensabili alla connettività con l'esterno.

104 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema della rete ecologica

105 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

6.3 I temi progettuali : tratti fluviali, ambiti e interventi

/¶DUHDGLVWXGLRinteressata dal Masterplan ricade quasi per intero nella fascia fluviale, intendendo con ciò il compendio territoriale compreso tra il sistema delle strade principali di fondovalle, i versanti collinari a vigneto e i centri maggiori. $OO¶LQWHUQR GHOO¶DUHD interessata e facendo riferimento alla valutazione per tratti (vedi cap.4), si declinano le linee di azione strategica (di cui al cap.5-doc-Relazione), individuando gli ambiti e le reti di progetto e gli interventi indirizzati ad affrontare i temi strategici, sui quali occorre concordare le scelte e definire le priorità.

Come già dettoLO0DVWHUSODQqRULHQWDWRDJDUDQWLUHXQPLJOLRUDPHQWRGHOO¶HIILFLHQ]DGHOO¶DPELWRQHOOH reti ambientali e fruitive di area vasta, sviluppando al contempo le opportunità offerte dalle risorse ambientali e storiche presenti e garantendo le mitigazioni alle criticità che le singole situazioni evidenziano. /¶LQWHURVLVWHPDqGHVWLQDWRDJOLXVLGHO³ORLVLURSHQDLU´ accessibile, sicuro, organizzato in circuiti, in qualche FDVRWHPDWLFLHGLYHUVDPHQWHDWWUH]]DWLFRUUHGDWLGDVWUXWWXUHSHUO¶RVVHUYD]LRQH GHOODQDWXUDSHUORVYROJLPHQWRGLVSRUWDOO¶DULDDSHUWDRSHUDVVLVWHUHDGHYHQWLFXOWXUDOLHRGLGattici. (¶XQDVRUWDGL³SDUFRiQWHUFRPXQDOH´strutturato su una dorsale ciclopedonale di circa 59 Km a cui si agganciano circuiti locali per circa 55 Km (¶ XQ VHUYL]LR D GLVSRVL]LRQH GHL UHVLGHQWL (complessivamente circa 100.000), del turismo di prossimità legato all'area metropolitana torinese (facilmente accessibile dal servizio ferroviario metropolitano recentemente riattivato), e naturalmente un supporto al turismo enogastronomico già presente nell'area. '¶DOWUD SDUWH O¶DPELWR GHOOD IDVFLD IOXYLDOH VL SUHVHQWa come spazio integrato per la reti dei percorsi ciclabili di lungo raggio inseriti nel programma di rete regionale (la Via del mare, la Via Provenzale, il %DUWR%DU PDDQFKHFRPHVSD]LRGL³SDXVD´LQXQFRQWHVWRIRUWHPHQWHXUEDQL]]DWR, quale quello del fondovalle albese-EUDLGHVH H FRPH PHWD SHU O¶RVVHUYD]LRQH GHOOD QDWXUD HR SHU IUXLUH GHOO¶RIIHUWD enogastronomica. Il suo ruolo è quindi anche quello di pURSRUUHQHOTXDGURGHOO¶RIIHUWDWXULVWLFDFRPSOHVVLYD delle Langhe e del Roero, tappe e percorsi alternativi (ma integrati) a quelli normalmente utilizzati, rivolti in generale al sistema dei castelli e dei centri storici maggiori di Alba, Bra, Cherasco, o a quelli minori particolarmente noti (Barbaresco, Neive ecc...). .

Il Masterplan propone quindi una lettura e un approccio progettuale contestualizzato in relazione ai diversi tratti del fiume, diversi tra loro seppure inscindibilmente collegati, che contribuiscono, ambito per ambito in modo distinto, a dare forma ad un sistema di fruizione con mete articolate e con usi e attività differenziate. La proposta può così rispondere ad una domanda turistica più ampia e variegata, in cui possono confluire esigenze differenti che trovano soddisfazione DOO¶LQWHUQR LQ XQR ³VSD]LR´ SURWHWWR GHVWLQDWR alla percorrenza ciclopedonale, accessibile dai centri e dai nodi di interscambio (stazioni ferroviarie in primo luogo, o parcheggi prossimi ai caselli autostradali).

Le proposte specifiche tengono conto di un contesto fragile, ad elevato rischio idrogeologico e prevedono per lo più usi OHJDWLDOODIUXL]LRQHDOO¶DULDaperta e strutture a basso impatto, coerenti con i FDUDWWHULGHOO¶DUHDIDYRUHQGR il prioritario recupero delle strutture esistenti (la cui compatibilità con la situazione di rischio può in alcuni casi ammettere soluzione coerenti con gli usi e con la sicurezza dei fruitori). In questo quadro sarebbe comunque auspicabile, e potrebbe essere realizzabile nelle aree di bordo (in situazioni a pericolosità contenuta), la riqualificazione e/o il recupero di strutture per attività ricettive e di accoglienza). '¶DOWUD SDUWH PHQWUH O¶DUHD GL VWUHWWD SHUWLQHQ]D GHO ILXPH q UHODWLYDPHQWH SRFR DOWHUDWD GDOOH trasformazioni degli ultimi decenni, le situazioni di maggiore criticità si trovano sui bordi, spesso legate alle attrezzature per attività produttive e commerciali (sia in funzione che dismesse), che sul lungo 106 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 periodo potrebbero essere SURSRVWHDOO¶LQWHUQRGL processi di riconversione. In questo senso alcuni dei progetti proposti riguardano aree che possono migliorare significativamente in ragione di cambiamenti di funzione radicali e che consentono progetti di qualificazione sostenibili economicamente anche per soggetti privati. Altre proposte riguardano azioni di mitigazione e/o compensazioni relative ad impatti in essere o potenziali, come nel caso di progetti avviati o preventivabili sul breve medio periodo (terzo lotto autostrada, terzo ponte di Alba, nuove centrali idroelettriche di Alba e Barbaresco, casse di laminazione a monte di Alba, attività estrattive), o prevedono azioni di tipo gestionale che presXSSRQJRQRO¶DFFRUGRSHUil presidio e per il controllo GHOO¶DUHDGDSDUWHGLVRJJHWWLLQWHUHVVDWLHR che già operano in sito.

6.3.1 Un progetto modulare e flessibile

Il progetto del Masterplan si struttura in termini territoriali modulari ovvero per proposte per tratti di fiume e per interventi progettuali ovvero gli ambiti di progetto e le reti.

I due aspetti si intersecano permettendo di contemplare anche in tempi diversi le azioni di progetto: - proposte di lungo periodo(in azzurro nello schema che segue) legate agli orientamenti per i diversi tratti del fiume, espresse in termini precisi ma flessibili PHGLDQWH O¶indicazione degli interventi per tratti che si ritengono utili in funzione degli obiettivi. Le scelte preliminari e gli interventi proposti fanno parte delle schede preprogettuali per tratto. Esse danno forma al ruolo di organizzazione e coordinamento delle scelte proprio del Masterplan, ma lascino ampio margine per definirne dettagli progettuali, laddove ad oggi non sono ancora maturate le condizioni utili per delineare il progetto o laddove tali condizioni si rivelino nel tempo mutevoli. - proposte attivabili in tempi più contenuti (in rosso nello schema che segue) legate ai progetti G¶DPELWR ed ai progetti di rete, rispetto ai quali nelle fasi redazionali nel Masterplan, hanno già preso forma possibili scelte di dettaglio e sono emersi eventuali soggetti coinvolgibili.

Schema concettuale

Sul lungo-medio periodo il progetto si articola quindi nei 7 tratti cui è stata suddivisa la fascia fluviale, a cui attengono le schede pre-progettuali che seguono al capitolo 6.4. Le schede individuano per ciascun tratto : - il WHPDSURJHWWXDOHVSHFLILFRRYYHURO¶REELHWWLYRGLIRQGRGDUDJJLXQJHUHSHURJQLVLQJRORWUDWWR - gli interventi previsti organizzati per temi coerenti, - le relazioni che devono essere considerate in sede progettuale, conservate o potenziate in relazione agli obiettivi, - i soggetti che possono e in qualche caso devono essere coinvolti. tratto 1, Confluenza Tanaro-Stura di Demonte 107 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

2 ,Tenuta Reale di Pollenzo 3, Canale di Verduno e Isolotto 4, Confluenza Tanaro-Talloria 5 ,Città di Alba 6, Rocche di Barbaresco 7. Stagni di Neive

Sul breve-medio periodo il Masterplan propone i tre SURJHWWLG¶DPELWR relativi a : - A1 µle oasi naturali¶ ± ovvero le aree che attengono al nodo ambientale legato alla ZPS-SIR (stagni Mogliasso, stagni Neive, Oasi Canapali )ed alle connessioni ecologiche che le dovrebbero collegare dei comuni di Alba, Barbaresco, Neive, Castagnito, Guarene, Magliano Alfieri e Govone - $µXQSDUFRQDWXUDOHSHU$OED¶- ovvero le aree del comune di Alba, che interessano entrambe le sponde fluviali periurbane destinate e destinabili a parco nelle sue possibili declinazioni, - A3 µLOJLDUGLQRQHOO¶LVROD¶RYYHUROHDUHHGHOFRPXQHGL6DQWD9LWWRULDH9HUGXQRFKHDWWHQJRQR SUHYDOHQWHPHQWHDOO¶DUHDGHOO¶LVRORWWRLQVSRQGDV[IOXYLDOHGHVWLQDELOLDOUHFXSHURGHOO¶DUHDD parco preesistente, nonché tre progetti di rete relativi a : - R1- µOD GRUVDOH FLFORSHGRQDOH GHO 7DQDUR¶, legata alla pianificazione e progettazione di massima della rete dei circuiti ciclopedonali della fascia fluviale in coordinamento FRQO¶DWWXDOH programmazione regionale e locale in corso, - R2, µODrete ecologica¶GHVWLQDWDDFRVWLWXLUHO¶HOHPHQWRSRUWDQWHQRQVRORGHOODYDORUL]]D]LRQH della fascia in termini ambientali, ma anche degli accordi tra i comuni ed i soggetti operanti nella fascia, - 5 µLO VLVWHPD GHJOL DFFHVVL H VWD]LRQL¶ SURJHWWR UHWLFRODUH SHU LO SRWHQ]LDPHQWR H OD valorizzazione dei collegamenti della fascia con il sistema del traporto su gomma e su ferro, ed in particolare con la rete ferroviaria di cui viene proposta (vedi Studio di fattibilità per il progetto GLULTXDOLILFD]LRQHGHOODOLQHDIHUURYLDULD³%UD- Alba - Castagnole Lanze" ) la riapertura.

6.4 Le schede dei tratti fluviali

Il progetto prevede per i 7 tratti cui è stata suddivisa la fascia fluviale, le seguenti schede pre- progettuali che vengono aggettivate in base al tema di progetto dominante ovvero come segue: tratto tema di progetto 1, Confluenza Tanaro-Stura di Demonte un circuito tra storia e natura 2 ,Tenuta Reale di Pollenzo un polo tra cultura e gusto 3, Canale di Verduno e Isolotto un parco per lo sport 4, Confluenza Tanaro-Talloria il paesaggio fluviale integrazione tra sicurezza e fruizione 5 ,Città di Alba un parco urbano tra le due sponde 6, Rocche di Barbaresco Il paesaggio fluviale tra storia e natura 7. Stagni di Neive Il paesaggio fluviale e l'osservazione della natura

Nei singoli tratti vengono evidenziati i riferimenti DL SURJHWWL G¶DPELWR H GL UHWH già previsti dal Masterplan GLFXLDOFDSLWRORHGDOORVSHFLILFRHODERUDWRµ6FKHGHGLSURJHWWR¶

108 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Corografia dei tratti e degli interventi

Le linee ed i numeri individuano i tratti, i numeri con lettera gli interventi singoli, mentre i riquadri richiamano gli ambiti di intervento.

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1 - confluenza Tanaro-Stura di Demonte Comuni di Cherasco, La Morra, Verduno, Bra

Tema progettuale Un circuito tra storia e natura

/¶DPELWRFRVWLWXLVFHSorta di accesso ovest (Bra-Cherasco) al Parco, per il quale gli obiettivi di fondo sono: - potenziamento delle aree di interesse vegetazionale, geologico e faunistico da attrezzare per la didattica e l'osservazione legate a: habitat prioritario Natura2000 presente su entrambe le sponde alla confluenza di Tanaro e Stura di Demonte, canyon del rio Crosio, bosco della Rocca del Campione - valorizzazione del centro storico di Cherasco, meta turistica di rilievo, collegabile ciclo-pedonalmente con Bra - coinvolgimento delO¶DWWLYLWjGHO Golf, quale possibile soggetto per la gestione della fruizione e la manutenzione degli spazi naturali della confluenza.

interventi 1.a - formazione di un presidio di attestamento della "dorsale del Parco" presidio di attestamento ad uso informativo, ristorativo e ricettivo, con accesso alla fascia fluviale, coordinando le funzioni con quelle del Golf dove esistono già spazi per la sosta e strutture per la ricettività.

- sistemazione di percorsi naturalistici e punti di osservazione della fauna e della natura, con accessi alla sponda fluviale e al rio Crosio, eventualmente con una gestione controllata.

1.b nuovo percorso - realizzazione di un circuito ciclabile di collegamento in sponda dx, Cherasco-La Morra- c. di a partire dalla stazione di Cherasco fino al centro di La Morra e Verduno TXLQGLFRQLOSHUFRUVRµ%DUWR%DU¶LQVHGHSURPLVFXDOXQJROD63H la SP58. Da La Morra il percorso può essere collegato al tratto di percorso ciclabile che scende alla centrale Enel presso la presa del c.di Verduno in comune di Verduno (vedi tratto 2). Il tracciato proposto presenta una discreta lunghezza (circa 6 Km) ed un dislivello mediamente impegnativo per raggiungere La Morra e un passaggio complesso sul ponte sul Tanaro a valle della zona industriale.

1.c presidio di -formazione di un attestamento presso la stazione di Cherasco, con attestamento il recupero della stazione, dei sedimi ferroviari e di una risalita pedonale dalla stazione al centro storico di Cherasco utilizzando il sistema di scale pedonali esistenti ed adattabili (progetto R1)

1.d recupero sedime alternativa a, raccordo con il progetto del recupero del sedime ferroviario con due ferroviario della Bra Ceva per realizzare un percorso ciclabile alternative (provincia di Cuneo), che collega i centri di Bra e di Cherasco, in sede protetta, di interesse per O¶DFFHVVLELOLWjSHGRQDOHalla fascia da sud-ovest, che si raccorda agevolmente alla dorsale in corrispondenza del passaggio a livello di via Fraschetto presso il 110 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Golf. (progetto R1). alternativa b, raccordo con il progetto Metrogranda per il recupero delle ferrovie dismesse ad uso metropolitano nella provincia di Cuneo (provincia di Cuneo, luglio 2016) e formazione di un percorso di collegamento con la stazione di Cherasco alternativo su strada (progetto R1). Relazioni e connessioni  mantenere libera la connessione tra il versante collinare di Cherasco e La Morra, e la piana agricola di Bra/Pollenzo  qualificare il percorso tra Pollenzo - Cherasco - Bra  realizzare il raccordo con il ciclo-SHUFRUVR UHJLRQDOH µYLD SURYHQ]DOH¶HµYLDGHOPDUH¶ Soggetti da coinvolgere Golf club di Cherasco, possibile interlocutore per presidio dell'area cui concordare la gestione e manutenzione dei siti (1a) Società Autostrada Asti ± Cuneo per eventuale utilizzo di percorsi di cantiere per il superamento del rio Deglia e il collegamento con il c. di Verduno (1b) Provincia di Cuneo, FFSS , raccordo con i progetti (1d) sulla ferrovia Bra-Ceva Consorzio gestione c. Verduno Privati - per specifici tratti del percorso in 1.b, 1c

111 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema grafico

Circuito tra storia e natura 1

1a 1d 1c 1b

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2 ± Tenuta reale di Pollenzo Comuni di Bra e Verduno

Tema progettuale Un polo tra cultura e gusto /¶DPELWR q FHQWUDWR VX XQD PHWD GL LQWHUHVVH SULPDULR OD 7HQXWD 5HDOH GL Pollenzo, per il quale gli obiettivi di fondo sono: -valorizzare potenziandone la fruibilità e la permeabilità e integrandola nel circuito di fruizione della fascia fluviale, -consolidarne il ruolo di stepping stone nel quadro della rete ecologica (lagoni di Pollenzo).

interventi 2.a -recuperare parte dei complessi rurali esistente per attività ricettive e di servizio attestamento e per il visitatore della fascia fluviale, con il supporto dei soggetti presenti nell'area, attraversamento aprendo un percorso ciclopedonale di collegamento con il sistema stradale ordinario, di cui studiare due soluzioni alternative: soluzione a, percorso di collegamento dal ponte sospeso al limite sud-ovest della Tenuta, auspicabile su sedimi esistenti interni alla tenuta (il più possibile ai limiti delle aree di proprietà, lungo il muro), riconoscendo possibili regolamentazioni e interventi in funzione del necessario controllo degli accessi nella tenuta (ipotesi che ha bisogno del consenso delle proprietà, e che a oggi non è percorribile). soluzione b, formazione di un percorso in sede autonoma e protetta lungo la SP7 sul lato a alternativa monte della Tenuta, con predisposizione di attraversamento in corrispondenza del ponte sospeso e del limite ovest della Tenuta per il raccordo con il presidio del Golf (progetto R1) Nella prima parte con la formazione della circonvallazione prevista dal PRGC di Bra la SP7 verrebbe declassata con una possibile regolamentazione del traffico..

2.b riattivazione ricostruzione del collegamento sospeso per il solo uso ciclo-pedonale del ponte ponte sospeso Albertino, con interventi di sistemazione dell'intorno: attestamento veicolare in sponda dx (comune di Verduno), punto sosta esistente da collegare e qualificare, raccordo con il percorso della dorsale, accesso alla Tenuta di Pollenzo, integrazione con il raccordo viario previsto da Bra con la SS231, riqualificazione accesso area lavorazione inerti, recupero degli immobili in VSRQGD V[ SHU XVL OHJDWL DOO¶LQIRUPD]LRQH WXULVWLFD DOOD FXOWXUD , alla sosta (progetto A3)..

2.c collegamento sistemazione di un percorso ciclopedonale di collegamento con il centro storico con Bra di Bra utilizzando le infrastrutture viabilistiche esistenti, valutando due opzioni alternative di tracciato, anche in relazione alle modalità di attraversamento della Tenuta di Pollenzo: - per strada Francia, ciabotti di Rovegna, se con il tracciato auspicabile, che attraversa la Tenuta, - per cascina Veneria e cascina Reviglia, se con il tracciato alternativo lungo la SP7 (progetto R1).

Relazioni e  connessione funzionale mediante i percorsi ciclopedonali tra Pollenzo - connessioni Cherasco - Bra  connessione funzionale mediante i percorsi ciclopedonali con il percorso lungo il canale di Verduno HFRQLSHUFRUVLUHJLRQDOHGHOODµYLDSURYHQ]DOH¶H 113 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

µYLDGHOPDUH¶ Soggetti da Hotel, Università del Gusto, Agenzia di Pollenzo, per la gestione del presidio (2a, coinvolgere 2b, 2c) Autorità di Bacino del Po - AIPO per la riattivazione ponte sospeso Provincia di Cuneo Privati - per specifici tratti del percorso in 2.a.e 2.c

Schema grafico

2c

Un polo tra cultura2a e 2b gusto 2

114 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

3 ± canale di Verduno e Isolotto &RPXQHGL6DQWD9LWWRULD0RQWLFHOORG¶$OED9HUGXQR Tema progettuale ,OJLDUGLQRQHOO¶LVROD /¶DPELWRLQGLYLGXDDPSLHaree seminaturali di interesse per loisirs, per la cultura, per le attività sportive e per la fruizione naturalistica, per le quali gli obiettivi di fondo sono: - attrezzare progressivamente per una fruizione controllata e consapevole XQ¶DPSLD DUHD VXOOH GXH VSRQGH GHO 7DQDUR TXDOH SROR LQWHUPHGLR WUD Pollenzo e Alba; - valorizzare in modo integrato le risorse presenti, in modo che complessivamente assumano una capacità attrattiva significativa, in una YLVLRQHLQQRYDWLYDGHOODIUXL]LRQHGHOODQDWXUDLQWUHFFLDWDFRQTXHOODGHOO¶DUWHH GHOODFXOWXUDGHOEHQHVVHUHHGHOO¶DOLPHQWD]LRQH - coordinare le iniziative private già avviate e supportarle dal punto di vista GHOOD IDWWLELOLWj DPPLQLVWUDWLYD H GHOO¶LQWHJUD]LRQH ILVLFD GHL VHUYL]L H GHOOH infrastrutture, convogliando risorse imprenditoriali e finanziarie settoriali in un unico progetto; - gestire nel tempo lo sviluppo del sito, a partire da una capacità di organizzare eventi ricorrenti che inneschino un target fidelizzato e crescente. interventi (progetto A3). 3.a - attivazione di XQ¶DWWUH]]DWXUDSHULO tempo libero "open air", che valorizzi le aree DUHHGHOO¶,VRORWWRHGL GHOO¶,VRORWWR sia in disponibilità dei comuni e/o a servizi (Santa Vittoria), che aree Santa Vittoria private (ex- Cin Cin Land- strutture Diageo), prevedendo percorsi interni, spazi attrezzati per la sosta e il gioco, potenziamento della vegetazione spondale, da coordinare ed integrare alle attrezzature esistenti recuperabili o in funzione. 3.b presidi di - coinvolgimento di attività esistenti per gestione di presidi di attestamento, attestamento informazione e ingresso alla fascia fluviale: in sponda sinistra con usi ricettivi, parcheggi, attrezzature sportive e culturali; in sponda destra con eventuale potenziamento delle attrezzature esistenti. 3.c collegamento -qualificazione di un percorso in sede parte protetta e parte promiscua, stazione di Santa qualificando O¶DWWXDOHWUDFFLDWRJLà dotato di sedimi pedonali, di collegamento tra Vittoria la stazione ferroviaria/metropolitana di Santa Vittoria e O¶DUHDGHOO¶,VRORWWR (3a), da attestarsi: OXQJR OD Y *LRYDQQL ;;,,, Y )HQRJOLR H Y 0DURQH ILQR DOO¶LQJUHVVR QHOO¶DUHD L¶DUHD GHOOD VWD]LRQH H OH VXH SHUWLQHQ]H VRQR interessate dalla realizzazione di aree di sosta veicolare da parte del comune, in quanto già ora punto di partenza per i sentieri del Roero (n. 4 ± S1-S2-S3 ed S4) e nel tempo potrebbero supportare O¶DWWHVWDPHQWRGHO73/con servizi a navetta o a chiamata per il nuovo Ospedale, collegandolo così alla linea metropolitana. 3.c alternativa In caso di spostamento della linea ferroviaria per opportunità di servizio, la stazione attuale potrebbe permanere anche come punto informativo e partenza dei sentieri, mentre la nuova VWD]LRQH LQ SURVVLPLWj GHOO¶LQVHGLDPHQWR commerciale, consentirebbe un accesso vicino alla fascia fluviale, con una buona dotazione di parcheggi e facilità di presidio in relazione alle attività commerciali ( Bennet ,Decathlon). 3.d percorso tematico Organizzazione di un percorso tematico e didattico legato all'utilizzo delle acque delle centrali (centrali idroelettriche storiche e di recente realizzazione), supportato dal sedime del tracciato della dorsale ciclopedonale, dotato di punti sosta presso le centrali, di strutture informative per la didattica, di coordinamento gestionale con i gestori delle centrali. 3.e riqualificazione Attivazione di interventi per il riequilibrio ecologico nella porzione compresa tra il

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ecologica fascia tracciato autostradale e la SP7 nel tratto tra Mulino di Roddi e la strada per autostradale ospedale nuovo di Verduno, per mitigare gli effetti di frattura ambientale FRQVHJXHQWLO¶LQVHULPHQWRGHOO¶LQIUDVWUXWWXUDDULFUHDUHVHTXHQ]HGLKDELWDWLGRQHL DOO¶HUSHWRIXQD SLFFROH ]RQH XPLGH DUHH DUERUDWH  H DOOD IDXQD PLQRUH. Da concordare con la società autostrade nel quadro delle opere di compensazione Relazioni e  mantenimento delle connessione ecologica tra il versante collinare di connessioni Verduno, Roddi, e la piana agricola di fascia del Tanaro con interventi di compensazione,  recupero delle connessioni ecologiche tra la piana di sx Tanaro ed il versante collinare di Santa Vittoria con particolare riferimento alla presenza dei SIC legati ai Chirotteri  qualificazione di un percorso di collegamento con i Siti Unesco (Grinzane Cavour, Pollenzo) Soggetti da Consorzio irriguo piana di Roddi, Consorzio di Irrigazione Comprensoriale di coinvolgere secondo grado Tanaro Albese - Langhe Albesi (3d) Tanaro Power, Edison, Ape energia, gestori centrali idroelettriche lungo tanaro e c. Verduno percorso attrezzato (3d) Italgelatine spa (proprietà Cin Cin Land) gestione GHOO¶DUHD LVRORWWR (3a) e presidio (3b) Bennet, Decathlon accesso presidiato 3c, Ristorante la Cascata, Eataly, accesso presidiato (3b) Ecomuseo delle Rocche del Roero Servizio ferroviario metropolitano SFM Organizzazioni professionali degli agricoltori (3a) Privati - per specifici tratti del percorso in 3.d Società Autostrada Asti-Cuneo (3e)

116 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema grafico

3dUn giardino QHOO¶LVROD 3a 3 3c

3e 3b

117 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

4 ± confluenza Tanaro-Talloria &RPXQHGL$OED0RQWLFHOORG¶$OED5RGGL*ULQ]DQH&DYRXU

Tema progettuale Il paesaggio fluviale: integrazione tra sicurezza e fruizione Il tratto fluviale vede la presenza di un ampio meandro del Tanaro entro un¶DUHDVXE- pianeggiante che è stata utilizzata sistematicamente per le attività estrattive. Il tema è connesso al programma di intervento per la formazione di casse di laminazione per gli eventi di piena, e si pone gli obiettivi di fondo di: - coniugare gli aspetti preminenti della sicurezza idraulica con la possibilità di qualificare e potenziare la rete ecologica lungo la fascia, - assicurare la continuità della dorsale ciclopedonale di collegamento, - conservare e ricostruire un paesaggio gradevole da fruire - garantire la permanenza controllata delle attività estrattive. interventi 4.a ,QVHULPHQWRGLUHTXLVLWLQHOO¶LQWHUYHQWRGLUHDOL]]D]LRQHGHOOHFDVVHGLODPLQD]LRQHLQ casse di modo da ottenere le seguenti prestazioni ambientali e paesistiche: laminazione - attivazione in regime di piena ordinaria e non solo in caso di eventi eccezionali, eventualmente con soluzione a doppia cassa, - valutazione nell'ambito delle attività estrattive esistenti e del recupero dei siti estrattivi, i requisiti da osservare sia in funzione della formazione della cassa sia in funzione della formazione di habitat naturali, con funzioni di potenziamento della rete ecologica in prossimità del sistema arginale e di habitat periodicamente sommergibili interni alla cassa, - percorsi fruibili in sicurezza lungo il bordo della cassa, con accessibilità alle aree di riequilibrio e agli habitat di cui sopra, connessi alla rete complessiva 4.b collegamento - completamento dei percorsi ciclopedonali nella valle del Talloria per accedere alla valle Talloria core zone Unesco del Castello di Grinzane e della Langa del Barolo e connessione al circuito µBar to BDU¶ (Barolo e Barbaresco) in corrispondenza di Roddi con creazione di punto di attestamento presso Mulino di Roddi, con attenzione agli incroci con la viabilità esistente (Roddi SP7) e prevista (autostrada AT/CN) QHOO¶DUHD dello snodo della confluenza, utilizzando eventualmente i raccordi/ sottopassi esistenti (progetto R3) 4.c collegamento -qualificazione percorso di collegamento in sede propria tra la stazione ferroviaria di stazione di 0RQWLFHOOR G¶$OED H O DFFHVVR DO ILXPH su sedimi esistenti in sede propria da Monticello d¶$OED attrezzare ad integrazione della realizzazione del parcheggio in prossimità della stazione a monte della SS231 e in coordinamento con i presidi attivabili presso O¶DUHDFRPPHUFLDOHGL(DWDO\ La stazione costituisce anche punto di partenza per i sentieri del Roero(n. 4 ± S1-S2-S3 ed S4) e potrebbe supportare anche il trasporto pubblico su gomma con servizi a navetta o a chiamata per il nuovo Ospedale.(progetto R3) 4.d presidio di -possibilità di realizzazione di attestamento (spazi ristorazione, informazione, tempo attestamento libero) con spazi parcheggio a VHUYL]LRGHOSDUFRQHOO¶DUHDGHOOD&DVFLQD*DOOLQRHR cascina gallina nelle aree pertinenziali con il diretto coinvolgimento ed il supporto 4.e -sistemazione del guado esistente per collegare O¶DUHD LQWHUHVVDWD GDOOD FDVVD GL attraversamento laminazione con O¶DUHD di confluenza del Talloria, da attivare in sicurezza solo in fluviale regime di magra del fiume del fiume (o in alternativa realizzazione di una passerella) Relazioni e  mantenimento connessione ecologica tra le colline di Verduno, Roddi, e il Tanaro connessioni  mantenimento FRQQHVVLRQHHFRORJLFDOXQJRO¶DVVHGHOW7DOORULD  collegamento con i percorsi verso Alba e di Grinzane Cavour Soggetti da Consorzio di Irrigazione Comprensoriale di secondo grado Tanaro Albese - Langhe

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coinvolgere Albesi Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langa-Roero e Monferrato Attività estrattive ± Stroppiana spa - cassa di laminazione (4a) Alba energia (c. Gallino) presidio di accesso (4d) Servizio ferroviario metropolitano SFM Eataly di Monticello G¶$OED presidio di accesso (4c) Castello di Grinzane- Museo, Enoteca Organizzazioni professionali degli agricoltori Privati - per specifici tratti del percorso in 4.b e 4.c AIPO -autorità di bacino per cassa di laminazione (4a) Schema grafico

Il paesaggio fluviale integrazione4c tra sicurezza e fruizione4a 4 4e

4d

4b

119 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

5. la città di Alba Comune di Alba Tema progettuale un parco fluviale per Alba /¶DPELWR LQGLYLGXD DUHH VSRQGDOL sia in dx che in sx fluviale in prossimità GHOO¶LQVHGLDPHQWR cittadino, che vedono la presenza di impianti a verde pubblico e di ampi spazi a connotazione prettamente rurale, da attrezzare come parco urbano e per le quali gli obiettivi di fondo sono: - inserire nuove funzioni qualificanti per il recupero e la fruizione del paesaggio fluviale potenziandone il ruolo di connessione ecologica - FRLQYROJHUHO¶LQWHUDIDVFLDOXQJROHGXHVSRQGHSHUODIUXL]LRQHSXEEOLFD - realizzare un nuovo attestamento qualificato per la città con funzione di porta per il turismo ciclopedonale legato alle lunghe percorrenze - dare effettiva continuità al percorso lungo il Tanaro da Bra ad Asti. - qualificare il sistema delle attrezzature esistenti migliorandone accessi, contesti, collegamenti con la città, eliminandone situazioni di degrado e avviandone una gestione integrata

interventi (progetto A2) 5.a Per la parte di fruizione più strettamente urbana, da disegnare con progettazione parco urbano parte unitaria, si prevede: est - la TXDOLILFD]LRQH GHOO¶DUHD JLj a giardino strutturato, con attrezzature per la sosta e attività open air in sponda destra, in asse alla confluenza del Cherasca, , - la qualificazione e l'eventuale potenziamento delle attività sportive esistenti (piscina, area campo di calcio/bocciofila, area del futuro Golf, area tiro a volo, area pesca sportiva), - il recupero di aree dismesse o in situazioni di criticità (st Riondello, area nomadi) - O¶LQWHJUD]LRQH QHO GLVHJQR GHO SDUFR GHOOD FHQWUDOH LGURHOHWWULFD SUHYLVWD presso il terzo ponte, con foUPD]LRQH GL XQ µSODQ G¶HDX¶ DGDWWR SHU canottaggio e navigazione turistica nel tratto tra la centrale e lo sbarramento Ferrero e - la riqualificazione naturalistica delle sponde, - la TXDOLILFD]LRQHGHOVLVWHPDGHJOLDFFHVVLGDOODFLWWjHGDOO¶DUHDGHO0XVVRWWo

5.b parco rurale Per il parco rurale, FRPSUHQGHQWH OH DUHH GHOO¶DQVD IOXYLDOH DG RYHVW OH DUHH H[- parte ovest estrattive già recuperate fino alla zona del carcere, si prevedono: - concertazione degli interventi in funzione della presenza della futura cassa di laminazione del tanaro - sistemazioni per attività del tempo libero e dello sport a basso impatto, utilizzando spazi in disponibilità sia pubblici che privati e potenziando le aree naturalizzate, - percorsi attrezzati interni e collegati con la zona est, dotati di spazi per la sosta e attrezzature open air

5.c attraversamenti Realizzazione di due attraversamenti pedonali del fiume per collegare in sicurezza il del fiume parco e le due sponde:  un attraversamento in corrispondenza del ponte strallato autostradale da agganciare alla struttura e da imboccare dai rispettivi argini in sx d x fluviale che costituisca un collegamento senza soluzione di continuità ed in sede protetta con il percorso della dorsale e con i circuiti interni del parco, 120 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

 un attraversamento in corrispondenza del parco est, poco a monte della eventuale FHQWUDOHLQTXRWDFRQO¶DUJLQHGLVSRQGDV[FKHFRQVHQWDGLUHQGHUHIUXLELOLFRQ facilità e rapidità entrambe le sponde per tutte le tipologie di utenza, svincolato dalla realizzazione del terzo ponte e che costituisca un collegamento senza soluzione di continuità ed in sede protetta con il percorso della dorsale .

5.d sistema delle - qualificazione accessi ferroviari (tratta SFM Alba-Bra-Torino; e tratta Alba- stazioni e Castagnole-Asti,) con la conferma delle stazioni previste per il tratto urbano della collegamenti rete SFM; VLVWHPD]LRQH GHOO¶DWWHVWDPHQWR SXQWR VRVWD SXQWR LQIRUPDWLYR  alla stazione del Mussotto (parcheggio retrostante esistente, fabbricato stazione già presidiato e coordinabile); la stazione centrale di Alba da collegare alla stazione di arrivo del autobus con percorso in sede protetta, da connettere funzionalmente con sovrapasso pedonale FRQSDVVHUHOODFRQO¶DUHDGHOµSDUFRGHOOHFLWWjJHPHOOH¶ $6 GL c.Banska Bystrica e v. Ognissanti. (vedere anche progetto R2)

Relazioni e mantenimento e qualificazione della connessione ecologica con le aste fluviali del connessioni t Cherasca e del c. Ridone  consolidamento dei collegamenti ciclopedonali con la valle del Cherasca e con i FRPXQLDGHVVDDIIDFFLDWL 'LDQRG¶$OED  collegamento con i percorsi pedonali Bar to Bar ± Core zone- Rocche di Barbaresco  collegamento con la rete dei percorsi ciclopedonali urbani Soggetti da coinvolgere Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langa-Roero e Monferrato Servizio ferroviario metropolitano SFM qualifivazione delle stazioni (5d) Tanaro Power (centrale) Parco urbano (5a) ATL Attività estrattive ± Stroppiana spa Parco urbano (5a) Proprietà area st Gorreto Riddone (ditta f.lli Busca) aree da riqualificare (5a) Proprietà area st Riondello (ditta Barberis) aree da riqualificare (5a) ASD Tiro a volo Alba aree da riqualificare (5a) Ferrero spa aree da riqualificare (5a) Società gestione lago di San Biagio st Riondello aree da riqualificare (5a) Ads albese calcio aree da riqualificare (5a) ),$%$OED³6DOLQELFL´ Organizzazioni professionali degli agricoltori Privati - per specifici tratti dei percorsi e per eventuali aree di cui in 5.b

121 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema grafico

5Un parco fluviale 5d per Alba 5c 5a 5c 5b 5d

122 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

6 ± Rocche di Barbaresco comuni di Barbaresco, Alba, Guarene Tema Il Paesaggio fluviale tra storia e natura progettuale Il tema del tratto fluviale è legato al particolare interesse paesaggistico, in cui si confronta una spiccata naturalità faunistica, vegetazionale e geologica (Stagni di Mogliasso e Rocche di Barbaresco), con le emergenze storiche del centro di Barbaresco, in un contesto rurale di versante poco alterato cjhe FRVWLWXLVFHO¶DIIDFFLRGHOOD&RUH=RQH8QHVFRVXOODIDVFLDIOXYLDOH*OLRELHWWLYL di fondo sono: - il potenziamento della connettività tra gli habitat esistenti, sia con la rigenerazione delle fasce spondali, sia attraverso la realizzazione di nuove fasce arboreo-arbustive nella piana alluvionale, - il potenziamento degli habitat esistenti in relazione alle specie presenti e alle specifiche funzionalità in relazione alla zona umida degli stagni di Mogliasso, - lo sviluppo della fruizione, naturalistica, sportiva , culturale e legata al tempo libero, mediante la realizzazione di aree attrezzate lungo il percorso destinate sosta e riposo e/o alle DWWLYLWjGLGDWWLFKHDOO¶DSHUWR - O¶LQWHJUD]LRQH QHL FLUFXLWL FXOWXUDOL WHUULWRULDOL H GHOO¶8QHVFR, e alla rete dei FDVWHOOL QHOO¶DPELWR GL XQD gestione integrata degli eventi e delle opportunità turistiche. interventi (progetto A1) 6.a - potenziamento della funzionalità ecologica degli stagni con attivazione di Area misure di naturalizzazione di bordi delle aree agricole e formazione di naturalistica corridoio di connessione ambientale con la ZPS ³)LXPH 7DQDUR H 6WDJQL GL degli stagni di Neive´, in sponda sinistra. Mogliasso - organizzazione di percorsi didattici spondali sia in dx che sx del fiume e degli stagni, con punti di osservazione naturalistica (birdwatching) e punti sosta con attrezzatura minima, con attenzione alla tutela degli habitat faunistici, da presidiare (vedi 6b). - recupero di percorsi di interesse paesaggistico delle Rocche di Barbaresco 6.b presidio di - SRWHQ]LDPHQWRGHOODDFFHVVLELOLWjDOO¶DUHDQDWXUDOLVWLFD D FRQDWWHVWDPHQWR attestamento ad con funzioni informative, fruitive (spazi ristorazione, tempo libero, aula didattica ) e di servizio FRQSDUFKHJJLQHOO¶DUHDGHOOD&DVFLQD9DFFKHUia, con riuso o ampliamenti delle attrezzature esistenti, e qualificazione dei collegamenti ciclopedonali con le aree di interesse di Guarene e Barbaresco (vedi anche progetto R1) 6.c - attraversamento del fiume in corrLVSRQGHQ]D GHOO¶DQWLFR SRUWR ai fini del ripristino FROOHJDPHQWR GHOO¶DUHD 8QHVFR H VWD]LRQH PHWURSROLWDQD FRQ O¶DUHD GHJOL traghetto a fune stagni di Mogliasso da realizzare mediante passerella e, in alternativa e nel attraversamento solo caso che sia identificabile un gestore idoneo, mediante traghetto a fune, fluviale attivabile in modo non continuativo, da gestire insieme al presidio delle aree naturalistiche (c. Vaccheria, stazione di Barbaresco, gestione degli stagni di Mogliasso). /¶DWWUDYHUVDPHQWRdel traghetto viene facilitato dal potenziamento del battente idraulico a seguito della realizzazione della centrale idroelettrica DYDOOHGHOO¶DUHD 6.d - qualificazione ciclopedonale del collegamento tra la stazione ferroviaria di collegamento e Barbaresco, su sedimi esistenti in sede propria da attrezzare, anche in qualificazione relazione DOULXWLOL]]RRSHUDWRGHOO¶LPPRELOHGHOODVWD]LRQH XVRULVWRUD]LRQH , ai stazione di possibili presidi di c. Vaccheria e GHOO¶attività agrituristica presente (Rio Barbaresco Sordo). - qualificazione del sito della stazione, quale punto di partenza per i percorsi della rete regionale nelle zone Unesco Colline del Barbaresco, nonché per i collegamenti attivabili da e per il centro storico di Barbaresco con sistemi di trasporto pubblico a chiamata Relazioni e  mantenimento connessione ecologica tra il versante collinare di Alba- 123 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 connessioni Barbaresco, la fascia fluviale e il versante collinare di Guarene  collegamento con i percorsi verso la zona UNESCO colline di Barbaresco

Soggetti da Cascina Vaccheria possibile presidio (6a) coinvolgere Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langa-Roero e Monferrato Attività estrattive ± Saega spa Servizio ferroviario SSFF (6d) interventi di qualificazione della stazione Cascina vaccheria, possibile presidio (6b) e gestione degli stagni (6a) con spazi per la didattica didattica Agriturismo Rio Sordo Barbaresco possibile presidio (6b) Organizzazioni professionali degli agricoltori per la gestione degli stagni (6b) Privati - per specifici tratti del percorso e/o aree in 6.d, 6.a SURJHWWLGHOODFHQWUDOHLGURHOHWWULFD³GHOOH5RFFKH´ (GLVRQ7DQDUR3RZHU SHU organizzazione attraversamento ed eventuale gestione (6c, 6b,) Lipu, legambiente, WWF o altre organizzazioni per la gestione degli stagni (6a) e la realizzazione del presidio (6b, 6c)

Schema grafico

6Paesaggio fluviale tra storia e natura 6a 6b 6c 6d

124 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 7 ± Stagni di Neive Comune di Barbaresco, Neive, Castagnito, Govone, Magliano Alfieri

Tema Il paesaggio fluviale e l'osservazione della natura progettuale Il tratto fluviale presenta una spiccata naturalità (in presenza della ZPS ± Stagni di Neive ed Oasi lago dei Canapali), su entrambe le sponde, su cui si intende potenziare una fruizione di tipo didattico e formativo. Gli obiettivi di fondo sono: - il potenziamento della connettività tra gli habitat esistenti, sia con la rigenerazione delle fasce spondali, sia attraverso la realizzazione di nuove fasce arboreo-arbustive nella piana alluvionale, - il potenziamento degli habitat esistenti in relazione alle specie presenti e alle specifiche funzionalità in relazione alla zona umida degli stagni di 1HLYHHGHOO¶Oasi dei Canapali, considerando livelli diversificati di fruizione e di protezione, - lo sviluppo della fruizione, naturalistica, sportiva , culturale e legata al tempo libero, mediante la realizzazione di aree attrezzate lungo il percorso GHVWLQDWHVRVWDHULSRVRHRDOOHDWWLYLWjGLGDWWLFKHDOO¶aperto, - lo sviluppo della funzione didattica e di studio mediante la formazione di VWUXWWXUHGHGLFDWHDOO¶RVVHUYD]LRQHDOODGLGDWWLFDHDOODIRUPD]LRQHFRQOD creazione di circuiti tematici informativi interni e di connessione tra le diverse aree, e la dotazione di un sistema di punti di osservazione della fauna - O¶LQWHJUD]LRQH QHL FLUFXLWL FXOWXUDOL WHUULWRULDOL H GHOO¶8QHVFR H DOOD UHWH GHL FDVWHOOL QHOO¶DPELWR GL XQD JHVWLRQH LQWHJUDWD GHJOL HYHQWL H GHOOH opportunità turistiche. interventi (progetto A1) 7.a -potenziamento degli habitat della ZPS con misure atte a garantire in area SDUWLFRODUHODULTXDOLILFD]LRQHGHOO KDELWDWSULRULWDULR( ³ )RUHVWHDOOXYLRQDOL naturalistica di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion degli stagni di albae ´ODWXWHODGHJOLKDELWDWSHUTriturus carnifex. Neive e lago dei -potenziamento della connessione ecologica in sinistra idrografica tra gli Canapali VWDJQLGL1HLYHHO¶2DVLGHL&DQDSDOL su aree in disponibilità pubblica mediante formazione di piccole stepping stone - formazione di percorsi didattici, e punti di osservazione naturalistica (birdwatching), eventuali punti sosta con attrezzatura minima, con possibilità di accesso alla fascia spondale, SHU O¶DUHD LQ VSRQGD GHVWUD IOXYLDOH da collegare anche al c. San Marzano. - individuazione di un soggetto gestore e formazione di una eventuale "aula didattica" nelle vicinanze. 7.b presidi di -organizzazione di un presidio anche in funzione della gestione degli stagni, attestamento da collegare alla dorsale ciclopedonale con servizi informativi , fruitivi e didattici (spazi gioco ristorazione, tempo libero, aule didattiche ) da localizzare entro le attrezzature esistenti o con loro ampliamento (area Lago di Isola verde, ristorante in sponda destra presso la cascina Piana) 7.c -realizzazione di un attraversamento del fiume in corrispondenza del ponte attraversamento esistente lungo la SP3 con passerella pedonale collegata al ponte e fluviale sistemazione adeguata dei raccordi per gli accessi dai percorsi spondali esistenti, nonché con interventi di mitigazione degli impatti visivi dell'area produttiva(vedi anche progetto R1) 7.d formazione -riqualificazione e riconversione sul lungo periodo GHOO¶DUHDH[SURGXWWLYDSHU di area con attività compatibili e coerenti con la valorizzazione della fascia fluviale (tempo attrezzature libero, sport, ristorazione/ricettività..) anche con interventi di recupero ambientale degli spazi lungo il fiume

125 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 7.e -sistemazione di percorsi in sede promiscua su sedimi esistenti, segnalati, collegamento con sistemazioni puntuali degli attraversamenti critici di collegamento con i con i centri centri storici di Neive, Castagnito, Magliano Alfieri, Govone(vedi anche storici progetto R1).e collegamento a circuiti tematici quali i circuiti del Roero e/o i circuiti attivabili su potenziali mete di interesse quali il circuito dei Mulini

Relazioni e  mantenimento connessione ecologica tra il versante collinare di Alba- connessioni Barbaresco, la fascia fluviale e il versante collinare di Guarene  collegamento con i percorsi della zona Unesco "colline di Barbaresco"  collegamento con i circuiti del Roero  mantenimento delle connessioni ecologiche con le colline del Roero mediante la conservazione dei varchi nel tratto da Castagnito a Govone

Soggetti da Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langa-Roero e coinvolgere Monferrato Proprietà attività dismessa in prossimità ponte sul Tanaro lungo SP3 possibile riconversione di area produttiva (7d) Attività Lago di Isola verde (Castagnito) possibile presidio (7b) Ristorante Pepedoro (Neive) possibile presidio (7b) Organizzazioni professionali degli agricoltori gestione degli stagni (7a) Consorzio Irriguo Capitto (c. San Marzano ) gestione degli stagni (7a) Privati - per specifici tratti del percorso e/o aree in 6.d, 6.a 3URSRQHQWL GHL SURJHWWL GHOOD FHQWUDOH LGURHOHWWULFD ³GHOOH 5RFFKH´ (GLVRQ Tanaro Power) potenziamento strutture degli stagni (7a)

126 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

Schema grafico 7

7e Paesaggio fluviale e osservazione della 7a natura

7d 7c 7 b 7e

127 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 7 LA FASE PROGETTUALE

7.1 /¶avvio di una fase esecutiva e di gestione operativa

Il Masterplan si propone di colmare una serie di discontinuità che si aprono nel processo conoscitivo e decisionale di gestione del territorio alla scala sovralocale. La fascia fluviale del Tanaro, nel tratto considerato, pone problemi e offre opportunità che non possoQR HVVHUH FROWH GDL VLQJROL VWUXPHQWL XUEDQLVWLFL QRQ FRRUGLQDWL H FKH G¶DOWUD SDUWH QRQ SRWUHEEHURHVVHUHFROWHGDVWUXPHQWLG¶DUHDYDVWDDVFDODSURYLQFLDOHVHPDLYHQHIRVVHURGLHIILFDFL Si tratta di condividere le linee principali di un progetto complessivo, sia per gli aspetti di disegno organizzativo, sia per gli aspetti metodologici e i criteri che guidano le scelte, alla scala degli interventi e del coinvolgimento degli interessi privati, per definizione puntuali e definiti.

Il Masterplan costituisce quindi il quadro di riferimento per un Patto territoriale (formalizzabile almeno con un protocollo di intenti) che deve essere sottoscritto non solo dai Comuni interessati, ma anche dalle Province e dalla Regione, per assicurare una semplificazione procedurale per le necessarie autorizzazioni degli interventi che rispettano i requisiti qui posti. Al Patto aderiscono i soggetti privati interessati a sviluppare i progetti di intervento secondo i requisiti concordati, avendo a disposizione un margine progettuale di variazione, aperto ad ogni soluzione che garantisca il quadro delle prestazioni attese, in ordine a tutti gli obiettivi strategici indicati al cap.5. ,QTXHVWLWHUPLQLGRYUHEEHHVVHUHSRVVLELOHXQDJHVWLRQHRSHUDWLYDGHOWHUULWRULRVLDQHOO¶LPPHGLDWRFRQ i soggetti che sono già stati interessati e gli spazi economici e istituzionali che sono disponibili QHOO¶RUL]]RQWHWHPSRUDOHRJJLDGLVSRVL]LRQHVLD in futuro, con nuovi soggetti e con nuove risorse qui non ancora considerabili.

7.1.1 Un processo progettuale condiviso

Il Patto territoriale, con i suoi accordi di programma riguardo alle azioni da svolgere, è la spontanea conseguenza di un processo progettuale condiviso, sin dalle fasi iniziali, di programma integrato GHOO¶LQWHURWHUULWRULRGHOOD/DQJD$OEHVHHGHO5RHURROWUHXQGHFHQQLRIDHVYLOXSSDWRFRPHPHWRGRGL lavoro durante tutto lo svolgimento del Masterplan della fascia fluviale.

Le attiYLWjHOHFRQVXOWD]LRQLSHULO0DVWHUSODQVRQRLQL]LDWHQHOO¶HVWDWHGHOHVLVRQRDUWLFRODWHLQ una serie cadenzata di incontri con le amministrazioni locali e con i soggetti potenzialmente coinvolgibili, sia in forma collettiva che in forma personalizzata. Gli incontri collettivi, che hanno permesso un confronto dialettico ed un dibattito sui contenuti generali, hanno rappresentato sempre il PRPHQWRLQFXLGHILQLUHJOLLQFRQWULµPLUDWL¶FKHVLUHQGHYDQRQHFHVVDULSHUfocalizzare operativamente le conseguenze progettuali delle problematiche emerse nel dibattito. Gli incontri collettivi sono quindi stati una componente essenziale delO¶RUJDQL]]D]LRQH GHO SURFHVVR del Masterplan, scadendone i tempi secondo lo schema impostato e condiviso con Alba, il comune di riferimento del progetto, sin dal documento preliminare, di impostazione del lavoro. fase preliminare In fase preliminare si sono tenuti degli incontri con le amministrazioni comunali, di cui uno collettivo il 26/7/161, condiviso con il parallelo pURJHWWRSHUODULDWWLYD]LRQHGHOODOLQHDIHUURYLDULDFRQO¶RELHWWLYRGL x condividere il percorso di progetto, x raccogliere le richieste e/o le necessità dei comuni x attivare la raccolta delle informazioni di base in carico alle singole amministrazioni.

1 comuni presenti : tutti ad eccezione di Pocapaglia, Verduno, Roddi e Barbaresco 128 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 DaOO¶LQFRQWURGXUDQWHLOTXDOHqVWDWRULFKLDPDWRFRPHHOHPHQWRFRPXQHGDFXLULSDUWLUHLOSURWRFROOR del 2006/07, sono emersi alcuni temi di ordine generale prevalentemente legati alle reti infrastrutturali quali la rilevanza condivisa del problema della riapertura della linea ferroviaria Alba-Castagnole con funzione preminente di TPL e il problematico collegamento con il nuovo polo Ospedaliero, come anche la volontà di recepire ed integrare le progettualità regionali e locali in corso per i percorsi ciclabili. Sui temi generali i comuni si sono trovati complessivamente in accordo, individuando inoltre alcuni primi spunti puntuali legati alla valorizzazione del territorio quali il recupero del ponte sospeso di Pollenzo e la valorizzazione del percorso dei mulini (Magliano- Govone ± Guarene).

Schema delle attività condivise fase progettuale /D IDVH SURJHWWXDOH DYYLDWD DOO¶LQL]LR GHO  GRSR OD FRQVHJQD GHO 'RFXPHQWR 3UHOLPLQDUH 2 24/12/16 (approvato dal Comune di Alba il 18/1/17) si è sviluppata tra due momenti chiave per quanto riguarda le amministrazioni locali: dalla condivisione del Documento Preliminare ( 3/2/17 3 HO¶LQFRQWUR conclusivo della raccolta dei pareri e delle considerazioni dei comuni, (9/5/17 4). Tra febbraio e maggio il tavolo di lavoro dei comuni ha visto un intenso scambio di informazioni e GLYHUVH ULXQLRQL µPLUDWH¶ FKH VRQR DYYHQXWH SHU JUXSSL RPRJHQHL LQ IDVL VXFFHVVLYH  Monticello, Santa Vittoria, Roddi e Verduno; 24/2/17 Guarene, Barbaresco, Neive, Magliano, Castagnito; 1/3/17 Bra, La Morra; 17/5/17 Guarene, Neive, Magliano, Castagnito; 17/5/17 La Morra ).

Ne è emersa: - una sostanziale condivisione delle scelte complessive per tratto fluviale operate dal Masterplan, con alcune raccomandazioni specifiche, - O¶individuazione dei temi di prioritario interesse e degli ambiti territoriali su cui procedere con una specifica progettuale: - la definizione di un percorso ciclopedonale di dorsale per tutta la fascia fluviale, collegato alle reti sovralocali in progetto e connesso a tutti i centri comunali,

2 Presentazione alla G.C. in data 18/1/17 e alla Commissione consigliare urbanistica 15/2/17 3 comuni presenti : tutti ad eccezione di Cherasco, Verduno e Barbaresco 4 comuni presenti : tutti ad eccezione di Pocapaglia, Cherasco, Roddi, Neive 129 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 - la valorizzazione dei nodi delle stazioni come elementi complementari e connessi alla fascia del fiume oltrechè nodi di interscambio ferro-gomma, già in parte operativi a seguito della riattivazione da Bra ad Alba, - O¶Lndividuazione degli attraversamenti pedonali del Tanaro, nuovi o da modificare (ponte di Pollenzo, passerelle pedonali di Alba, attraversamento di Barbaresco, passerella pedonale al ponte di Neive) - O¶DUHD 6DQWD 9LWWRULD- Verduno- La Morra ± Bra da recuperare, valorizzare e FRQQHWWHUHDVWD]LRQH5RHURSHUFRUVRGHOODGRUVDOH GDOO¶H[- &LQ&LQ/DQGDOO¶DUHD GHL &ULVWDOOL H GH µ/D &DVFDWD¶ FRLQYROJHQGR LO SRQWH GL 3ROOHQ]R H LO FDQDOH GL Verduno ), - O¶DUHDGHOSDUFRXUEDQRGL$OEDGD YDORUL]]DUH ULFDGHQWHQel solo comune di Alba, quindi seppure di rilievo generale attinente al solo comune) - la valorizzazione ambientale delle aree naturali dal SIR del Mogliasso, al Lago di ,VRODYHUGHDJOLVWDJQLGL1HLYHILQRDOO¶2DVLGHL&DQDSDOL - una crescente preoccupazione per la funzionalità dei collegamenti con il nuovo Ospedale e per le SURVSHWWLYH GHO WHU]R ORWWR DXWRVWUDGDOH WHPL GHWHUPLQDQWL SHU ODIXQ]LRQDOLWj GHOO¶LQWHUD YDOOH GHO Tanaro, a fronte della quale comunque tutti hanno constatato il ridotto margine di manovra degli enti stessi e quello ancora minore del Masterplan della fascia fluviale,

Parallelamente al dialogo con i comuni si è aperto, nella fase progettuale, il dialogo con i soggetti del territorio, a cui è stato presentato il progetto, in una specifica riunione organizzata dal comune di Alba (24/2/17) 5.

In quella sede si è riscontrata una generale volontà collaborativa, da cui emerge la mozione di alcuni soggetti su alcuni temi di maggiore interesse. In particolare la disponibilità ad un impegno collaborativo: - GL ),$% 6DPLD H GHOO¶(QWHWXULVPR LQPHULWR DOSURJHWWR GHOOD rete ciclabile, tema di fondo e ULFKLHVWDRUPDLULOHYDQWHGDSDUWHGHOO¶XWHQ]DWXULVWLFDQD]LRQDOHHLQWHUQD]LRQDOH - degli operatori locali del settore estrattivo, per definire strategie comuni con gli enti locali in UHOD]LRQH DJOL VYLOXSSL IXWXUL GHOO¶DWWLYLWj QHO TXDGUR GHOOD QXRYD OHJLVOD]LRQH GL VHWWRUH H GHO Piano delle attività estrattive regionale in itinere, - di Egea in relazione alla progettualità in corso delle due centrali idroelettriche (Alba e Barbaresco con iter approvativo in corso), che vedono nelle ricadute sulla funzionalità sportiva HOXGLFDGHOO¶DVWDXQDSRWHQ]LDOLWjULOHYDQWH - GHO&HQWURGHOWDUWXIRSHUVYLOXSSDUHDWWLYD]LRQLGLWDUWXIDLHOXQJRO¶asta, - della Fondazione Nuovo Ospedale per un coordinamento delle progettualità delle aree a verde in progetto attorno al nosocomio con la fascia fluviale e una ricerca comune di ottimizzazione della accessibilità, aspetto problematico del nuovo servizio che preoccupa gli enti locali, /¶DVVRFLD]LRQHGLFDWHJRULDGHJOLDJULFROWRULColdiretti, ha inoltre sollevato uno specifico problema di GHVWLQD]LRQH G¶XVR XUEDQLVWLFD SHU OH DUHH GL $OED ULFDGHQWL QHOOD QRUPD D SDUFR WHUULWRULDOH  FKH inducono difficoltà per gli agricoltori in sede di accesso ai finanziamenti, per i quali è richiesta la GHVWLQD]LRQH³DUHDDJULFROD´ $OO¶LQFRQWUR KDQQR IDWWR VHJXLWR DOFXQL LQFRQWUL PLUDWL %DUEHULVDUHD GLVPHVVD  ,WDOJHODWLQH Diageo, Frus-Tenuta Pollenzo 4/5/17, operatori settore estrattivo 16/3/17) che sono stati orientati a definire i termini delle possibili sinergie con il progetto, come riscontrabile dalle schede progettuali.

5 Convocati :Fondazione nuovo Ospedale, Egea spa, Ferrero spa, Costamagna/Bernocco, Golf, Fiab , Ente turismo Alba Langhe e Roero, Centro Tartufo, Confagricoltura, Federazione coldiretti, Unione provinciale agricoltori, Confederazione italiana agricoltori, Comitato quartiere Vivaro , Comitato quartiere Mussotto , Associazione per il patrimonio vitivinicolo Unesco , Consorzio irriguo Mussotto-Vaccheria), Barberis Aldo-Barberis Franco impresa, Stroppiana calcestruzzi spa, Saega spa, Samia , Aca, Unicar ,Roggero Giovanni,

130 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 7.2. Il ruolo delle schede progetto

Le schede progetto approfondiscono le situazioni locali e le condizioni di fattibilità dei progetti più immediatamente attivabili tra quelli delineati nello Schema direttore (vedi cap.6). Le schede sono state messe a punto con numerosi incontri con soggetti istituzionali ed economici interessati e con specifiche verifiche puntuali, individuate sulla base delle reazioni emerse a seguito della presentazione dello Schema Direttore stesso, a inizio 2017 (vedi 7.1.1). Sulla base delle risultanze di incontri e approfondimenti è risultato opportuno specificare con la scheda progettuale approfondita, che specifica le condizioni e le opportunità dei singoli interventi, solo gli ambiti corrispondenti ai tratti: 3. Canale di Verduno e Isolotto (ampliato sino alle aree di servizio lungo la strada provinciale) (sp A1) 5. Città di Alba: il Parco urbano tra le due sponde (sp A2), 7. Stagni di Neive e Barbaresco (ampliato ad altri punti di interesse naturalistico, a valle di Barbaresco) (sp A3).

Se le 6FKHGH G¶DPELWR delineano una modalità operativa che specifica la pianificazione urbanistica locale, integrando i piani regolatori con indicazioni di dettaglio tipiche della scala dei piani esecutivi, le Schede di rete FRVWLWXLVFRQR XQ¶LQQRYD]LRQH QHOOD JHVWLRQH GHO WHUULWRULR FKH QRQ SXz HVVHUH metabolizzata negli strumenti pianificatori locali, ma semmai rientra tra gli aspetti tipici dei PTO, Piani territoriali operativi, previsti dalla LR 56/77 e smi e ripresi dal PTR, Piano territoriale regionale. Le Schede progetto di rete del Masterplan riguardano: - R1 la rete dei percorsi, ciclopedonali, con particolare riferimento alla dorsale principale e alle sue connessioni con il sistema delle ciclopiste in progetto a scala regionale,

- R2 il sistema degli accessi e delle stazioni, con particolare riferimento alle stazioni ferroviarie, in relazione anche al Masterplan del sistema ferroviario, sviluppato parallelamente al presente studio,

- R3 la rete ecologicaFRQSDUWLFRODUHULIHULPHQWRDOUXRORGHOO¶DJULFROWXUDDOSRWHQ]LDPHQWRGHJOL habitat naturali, e al trattamento delle zone in cui sono previsti interventi di sicurezza idraulica della fascia fluviale o che sono oggetto di attività estrattive..

Nelle Schede-progetto di rete risulta evidente la necessità strutturale di collegamento tra la fascia fluviale e il contesto: in parWLFRODUHSHUODIUXL]LRQHHSHUO¶HFRORJLDLOFRQFHWWRVWHVVRGLUHWHqVLQRQLPR di connessione aperta, di partecipazione a sistemi globali, che non sono racchiudibili entro parti confinate. Quindi le Schede di rete fanno riferimento a connessioni, nodi e porte che evidenziano come le reti interne alla fascia siano da considerare (e da potenziare) come lembi di reti più complessive, estese a tutto il territorio.

0DO¶LQWHJUD]LRQHQRQqVRORGDDSSOLFDUHDOO¶HVWHQVLRQHWHUULWRULDOHqDQFKHLQWHUVHWWRULDOe. Quindi non YD PDL VRWWRYDOXWDWD O¶HVLJHQ]D SHU OD JHVWLRQH GHOOD IDVFLD IOXYLDOH, quale delineata nello Schema DLUHWWRUHGLXQFRRUGLQDPHQWRWUDWXWWLLSURJHWWLLQSDUWLFRODUHWUDTXHOOLG¶DPELWRHTXHOOLGLUHWHFKH sono pensati come entità separate solo per le modalità operative della realizzazione degli interventi e del coinvolgimento degli interessi specifici che devono essere integrati caso per caso.

Ferme restando le necessità di sistematica integrazione, sopra accennate, in generale le Schede progetto devono essere assunte come specificazioni del quadro di requisiti che si chiede di rispettare ai progetti operativi di intervento, sia per la riduzione di criticità delle situazioni puntuali o di sistema evidenziate, sia per la valorizzazione delle risorse puntualmente segnalate. Mentre tali requisiti devono essere riscontrati in fase d'intervento, per le altre parti, di proposta o suggestione progettuale, le indicazioni del Masterplan vanno assunte come soluzioni conformi, tracce 131 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 per interventi possibili, non vincolanti. Nella progettazione operativa seguente le eventuali soluzioni differenti sono sempre ammesse purché mostrino di soddisfare le esigenze di rete o di luogo espresse nella scheda nel suo complesso e in particolare i requisiti sopra citati. Per i tratti della fascia, delineati nello Schema direttore, che non sono stati approfonditi, vista O¶DVVHQ]D GL SXQWL VSHFLILFL GL LQWHUHVVH RSHUDWLYR GD SDUWH GL RSHUDWRUL FRLQYROWL VRQR VXIILFLHQWL OH indicazioni generali derivanti dal cap.6 e gli approfondimenti operativi e metodologici derivanti dalle Schede-progetto di rete.

7.2.1 Le proposte: i criteri di selezione

Le proposte progettuali sono state selezionate sulla base dei criteri ordinari utilizzati negli studi di fattibilità: 1. compatibilità con i vincoli, in particolare quelli imposti dalle regole di sicurezza idraulica, che nella fascia fluviale sono prevalenti su ogni altra considerazione,

2. efficacia rispetto agli obiettivi strategici, in particolare per potenziare le capacità attrattive GHOO¶DUHDSHUODIUXL]LRQHWXULVWLFDHSHULOWHPSROLEHURHSHUUHQGHUHIXQ]LRQDOLOHUHWLIUXLWLYH

3. fattibilità organizzativa in termini di condivisione delle linee generali del progetto da parte dei proprietari e degli operatori, predisposta con qualche modalità che possa essere resa pubblica,

4. fattibilità economica, in termini non solo di intervento ma soprattutto in termini di sostenibilità gestionale, in particolare per le attività di presidio e di servizi attrattivi per la fruizione, per i TXDOLVLVRQRSULYLOHJLDWHOHD]LHQGHJLjDWWLYHVXOO¶DUHDRFRQLQWHQ]LRQLGLDWWLYLWjHVSUHVVHFRQ manifestazioni di interesse,

5. disponibilità (immediata o condizionata, ad esempio alla presenza di incentivi o di contributi per O¶LQWHUYHQWR LQWHUPLQLGLPDQLIHVWD]LRQLGLLQWHUHVVHHGLDQWLFLSD]LRQLGLSURJHWWRGDSDUWHGHJOL operatori fondamentali,

6. compatibilità con norme locali o disponibilità espressa dei soggetti responsabili ad adeguare le normative con le necessarie varianti ove le altre condizioni di fattibilità prendano corpo,

Data la soddisfazione dei primi due requisiti, necessaria ma non sufficiente, i requisiti successivi sono stati considerati, in ordine di importanza decrescente, per selezionare gli interventi per i quali cercare incentivi o contributi di avvio delle attività.

7.3 Le applicazioni dirette del Masterplan

Come si vede anche dagli approfondimenti svolti nelle schede-progetto, la partecipazione dei soggetti privati è considerata prioritaria, soprattutto per la parte gestionale del programma di interventi. La chiarezza del quadro di riferimento normativo, la collaborazione inter-istituzionale e inter-settoriale nella ricerca degli incentivi, la disponibilità a rapporti convenzionati di lungo periodo, costituiscono un telaio di riferimento promettente proprio per la fattibilità degli interventi di operatori privati. In questo senso buona parte delle applicazioni dirette del Masterplan di seguito delineate, è rivolta prevalentemente a facilitare i rapporti tra enti proprio per fornire un quadro di semplificazione e agevolazione degli interventi misti, pubblico-privati.

132 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Infatti, indipendentemente dagli approfondimenti progettuali avviati con le schede progetto, le indicazioni del presente Masterplan comportano alcuni output che possono essere immediatamente utilizzati dagli enti locali per le necessità di gestione del territorio, in particolare per quanto riguarda: - LWHPLG¶DUHDYDVWD (PPR, Piano attività estrattive, Piano ciclabili di interesse regionale, Contratto GL ILXPH 3$,«  FKH SRVVRQR HVVHUH DIIURQWDWL LQ PRGR XQLWDULR LQ FROODERUD]LRQH FRQ JOL HQWL competenti, riconducendo per parti le indicazioni GHO 0DVWHUSODQ QHOO¶DOYHR GHJOL VWUXPHQWL GL SLDQLILFD]LRQH GHILQLWL GDOOH QRUPH UHJLRQDOL 35* 335 372«  H DFTXLVHQGRQH O¶HIILFDFLD necessaria per ogni sviluppo operativo, - i rapporti con i soggetti portatori di interessi diffusi (associazioni per la gestione dei beni Unesco, sportive, ambientali, culturali) o puntuali nella fascia fluviale (operatori economici nei settori GHOO¶DJULFROWXUDDWWLYLWjHVWUDWWLYHDWWLYLWjULFHWWLYHHSHULOWHPSROLEHUR FKHqRSSRUWXQRVWDELOLUHLQ modo omogeneo e coerente per facilitare una realizzazione complessiva e integrata nel medio- lungo periodo.

1HL SDUDJUDIL VHJXHQWL VL FRQGHQVDQR LQGLFD]LRQL VXOOH PRGDOLWj GL ³WUDGX]LRQH´ GHO 0DVWHUSODQ LQ strumenti di pianificazione definiti, immediatamenWH XWLOL SHU IDFLOLWDUH O¶RSHUDWLYLWj OH UHOD]LRQL FRQ L soggetti sopra citati, che possono essere messe in atto mentre si formano le condizioni per realizzare i SURJHWWLG¶DPELWRRGLUHWH a, applicazione del PPR per la rete di connessione paesaggistica

Il Masterplan prevede la realizzazione d'interventi che coincidono con quanto richiesto agli enti locali e provinciali dalla Regione per attuare le indicazioni del Piano paesaggistico regionale (PPR) lungo il Tanaro, nella fascia identificata come corridoio ecologico e asse fruitivo principale della rete regionale (vedi tavole T2 pianificazione sovraordinata e Relazione cap.1.5 che riproducono stralci della tav.P5 del PPR). Lo Schema direttore e le schede-progetto (segnatamente la R3 per la rete ecologica) traducono ad una scala operative e di dettaglio le indicazioni di massima del PPR, valorizzando i nodi e le connessioni ivi indicate, e progettando modalità di fruizione compatibili e auspicabili con la FRQVHUYD]LRQHGHOYDORUHHFRORJLFRG¶LQVLHPH6

6 'LIDWWRLOSUHVHQWH0DVWHUSODQDWWXDTXDQWRSUHYLVWRDOO¶DUWGHOOHQWDGHO335GLFXLVLULSRUWDQRLFRPPLSHUWLQHQWL [8]. I piani territoriali provinciali e i piani locali considerano gli elementi della Rete anche in relazione alle indicazioni del SURJHWWR GHOOD UHWH GL YDORUL]]D]LRQH DPELHQWDOH GL FXL DOO¶DUWLFROR  LQGLYLGXDQGR OH PLVXUH GL WXWHOD H GL LQWHUYHQWR SHr migliorarne il funzionamento, mediante appositi progetti, piani e programmi che ne approfondiscano e specifichino gli aspetti di interesse sub regionale e locale, in coerenza con le norme specifiche di tutela e conservazione delle aree naturali protette e dei Siti della Rete Natura 2000. >@*OLHQWLORFDOLDVVLFXUDQRO¶DFFHVVLELOLWjHODIUXLELOLWjGHOOD5HWHFRQSDUWLFRODUHULIHULPHQWRDJOLHOHPHQWLGLFXLai commi 4 HSUHYHGHQGRGRYHQHFHVVDULRO¶LQVWDOOD]LRQHGLXQ¶DGHJXDWDFDUWHOORQLVWLFDHGLSXQWLLQIRUPDtivi. [10]. In relazione agli elementi della rete ecologica di cui al comma 3, individuati nella Tavola P5: DLQRGLUDSSUHVHQWDQRDPELWLGLVDOYDJXDUGLDHFRORJLFDLQFXLOD5HJLRQHSXzSURPXRYHUHO¶LVWLWX]LRQHGLQXRYHDUHHSURWHWWe, se non presenti, o comunque di salvaguardia intorno a quelle già istituite, laddove sia necessario; b. le aree di riqualificazione ambientale costituiscono gli ambiti in cui sviluppare azioni per assicurare e ricostruire FRQQHVVLRQLHFRORJLFKH«QRQFKpDYDORUL]]DUHOHattività agricole anche in chiave turistica e didattica; G L FRQWHVWL IOXYLDOL UDSSUHVHQWDQR JOL DPELWL DOO¶LQWHUQR GHL TXDOL SURPXRYHUH O¶DPSOLDPHQWR GHOOH DUHH JROHQDOL H OD riqualificazione dei tratti spondali (nel rispetto di quanto previsto dal PAI e dalle Direttive e programmi a esso collegati, per quanto non attiene la tutela del paesaggio), mantenere la vegetazione arborea spondale esistente e impiantarne di nuova con specie autoctone ove necessario, ripristinare il bosco ripariale e promuovere interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale delle casse di espansione esistenti. [11]. Con riferimento alle indicazioni relative alla rete fruitiva, i piani settoriali, territoriali provinciali e i piani locali, per quanto di rispettiva competenza, definiscono azioni finalizzate a: DDGRWWDUHRULHQWDPHQWLSURJHWWXDOLWDOLGDDGHULUHDLFDUDWWHULVSHFLILFLGHLFRQWHVWLLQWHUHVVDWL« b. prestare speciale attenzione agli aspetti panoramici e di intervisibilità, sia attivi (le infrastrutture come canali di fruizione YLVLYD VLDSDVVLYL OHLQIUDVWUXWWXUHFRPHRJJHWWRGLUHOD]LRQLYLVLYH « FSUHVWDUHVSHFLDOHDWWHQ]LRQHDOO¶XVRGHOODYHJHWD]LRQH FRUWLQHYHUGLYLDOLG¶DFFHVVRDUUHGRYHJHWDOHDQWL-rumore ecc.) nei progetti di infrastrutture; d. adottare specifiche misure di mitigazione nei confronti delle criticità esistenti. 133 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Quindi, a partire dal Masterplan, è immediatamente operabile un adeguamento al PPR dei PRG locali per quanto riguarda la fascia fluviale. Il riconoscimento di quanto sopra da parte della Regione è importante perché, come citato al comma 14, punto b, GHOO¶DUWLFROR  GHO 335 UHQGH DFFHVVLELOL DJOL DJULFROWRUL SDUWHFLSDQWL DOO¶LQL]LDWLYD OH misure del PSR destinate a interventi ambientali o multifunzionali (ad esempio quelle citate al punto b. seguente) e consente di localizzare sulla fascia le misure di compensazione per interventi LQIUDVWUXWWXUDOLULOHYDQWL DGHVHPSLRO¶DXWRVWUDGDROHFDVVHGLODPLQD]LRQHROHRSHUHVXOILXPHSHU produzione idroelettrica).

b, coordinamento delle pianificazioni locali.

$FRUROODULRGHOO¶DSSOLFD]LRQHGHO335LSiani regolatori locali possono facilmente essere adeguati per parti congruenti con la strategia del Masterplan, operando varianti che favoriscono gli interventi di valorizzazione ambientale e gli agricoltori in quanto soggetti che assicurano una manutenzione conservativa dei luoghi. Infatti, tralasciando alcuni casi puntuali per i quali è richiesto un adeguamento specifico, che può assumere rilevanza anche cartografica VSHFLILFDWLQHOOHVFKHGHG¶DPELWRRQHLWUDFFLDWLGHOODGRUVDOH ciclabile), è relativamente semplice tradurre le indicazioni del Masterplan in varianti normative che possono essere adottate in modo omogeneo da tutti i comuni della fascia. In particolare, nella variante comunale si può aggiungere alle norme per le aree agricole del contesto fluviale XQ FRPPD FKH OH TXDOLILFD FRPH ³DUHH DJULFROH GL LQWHUHVVH DPELHQWDOH H IUXLWLYR´ FRQ eventuale articolazione in una casistica riferita, caso per caso, ad esempio ai contesti delle zone umide o delle casse di laminazione e delle aree già investite da attività estrattiva, o ai bordi dei percorsi ciclabili, o alle fasce spondali e alle aree non coltivate di interesse naturalistico). Per queste aree la norma può definire un requisito ambientale riscontrabile con criteri urbanistici ad esempio: assenza di manufatti e contenimento del FRQVXPRGLVXRORSHUROWUH«PTPT anche per gli usi agricoli; assenza di urbanizzazioni o di viabilità impermeabile; assenza di utilizzi intensivi di materiali alteranti la composizione naturale del suolo ( quali fitofarmaci, concimi etc..).

In ogni caso tali varianti normative, da adottare con modalità uguali e contemporanee per tutti i comuni, sono importanti se si ottiene, verificandolo in un apposito tavolo regionale:

- che gli operatori 7ricadenti nelle aree FRQGHVWLQD]LRQHG¶XVRXUEDQLVWLFD³DUHHDJULFROHGLLQWHUHVVH DPELHQWDOHHIUXLWLYR´VLDQRDFFUHGLWDWLFRPHSRVVLELOLEHQHILFLDULGLLQFHQWLYLGHO365YLJHQWHDOPHQR per le seguenti misure :

Misura 04 - Investimenti in immobilizzazioni materiali Sottomisura 4.4 - Sostegno a investimenti non produttivi connessi all'adempimento degli obiettivi agro-climatico-ambientali

[13]. I piani locali assumono e specificano alla scala di maggior dettaglio gli elementi della Rete, ponendo particolare attenzione alla disciplina per gli elementi puntuali e recependo dalla pianificazione di area vasta le indicazioni per le misure di tutela di livello sovra locale. [14]. La Rete costituisce riferimento per: a. le valutazioni ambientali strategiche, di impatto o di incidenza di piani o progetti « b. le misure di qualificazione ambientale previste dal programma di sviluppo rurale o da altri programmi di finanziamento del settore agricolo e forestale con finalità ambientali, nonché per la localizzazione di misure di compensazione relative a trDVIRUPD]LRQLG¶XVRRUHDOL]]D]LRQHGLLQIUDVWUXWWXUH

7 Il PSR ammette, come beneficiari di gran parte delle misure qui elencate: agricoltori e associazioni di agricoltori; associazioni miste di agricoltori e altri gestori del territorio; consorzi irrigui; altri gestori del territorio quali enti pubblici, fondazioni, onlus.

134 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Misura 06 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali Sottomisura 6.4 - Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole Azione 6.4.1 Creazione e sviluppo di attività extra-agricole Misura 06 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali Sottomisura 6.4 - Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole Misura 07 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali Sottomisura 7.5 - sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala Misura 08 - Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste Sottomisura 8.1 - sostegno alla forestazione/all'imboschimento Azione 8.1.1 Imboschimento di terreni agricoli e non agricoli Misura 16 ± Cooperazione Sottomisura 16.5 - Sostegno per azioni congiunte per la mitigazione del cambiamento climatico e l'adattamento ad esso e sostegno per approcci comuni ai progetti e alle pratiche ambientali in corso

- che le zone neo-FODVVLILFDWH QHL 35* FRPH ³DUHH DJULFROH GL LQWHUHVVH DPELHQWDOH H IUXLWLYR´ R specifiche loro declinazioni tra quelle sopra citate) possono costituire il telaio di riferimento, controllato dai singoli comuni, per localizzare e definire i contenuti le compensazioni ambientali richieste in sede di convenzionamento di: x LPSRUWDQWLRSHUHLQIUDVWUXWWXUDOLFRPHTXHOOHJLjFLWDWHO¶DXWRVWUDGDOHFDVVHGLODPLQD]LRQHOH opere sul fiume per produzione idroelettrica, x opere di trasformazione locale di minore entità che non riescano a bilanciare al proprio interno le dotazioni ambientali e le necessarie opere di mitigazione previste dai PRG e/o imposte dalle valutazioni ambientali strategiche x meccanismi perequativi che prevedano obblighi di infrastrutturazione ambientale volti a migliorare le dotazioni dei servizi ecosistemici locali (opere di miglioramento del paesaggio, della fruibilità del territorio, realizzazione di opere di difesa idraulica e ambientale, realizzazioni di parchi e aree a verde, messa dimora di nuovi alberi, bonifica dei suoli, integrazione verde- edifici ecc) ,Q WDOH FDVR O¶DFFRUGR WUD L FRPXQL SRWUHEEH DQGDUH QHOOD GLUH]LRQH GL XQD condivisione dei valori economici di stima dei servizi ecosistemici da definire in modo congiunWR SHU O¶DSSOLFD]LRQH GHOOD SHUHTXD]LRQH LQGLFDWRUL confrontabili a livello di fascia fluviale).

c, traduzione in un Progetto Territoriale Operativo ovvero supporto per accesso ai bandi regionali di finanziamento

Il Masterplan della fascia fluviale costituisce un quadro progettuale integrato, orientato a realizzare VWUDWHJLH FRHUHQWL FRQ TXHOOH GHO 335 H GHL 3LDQL G¶DUHD YDVWD GHOOD ]RQD DG HV 3WFS 3LDQR GL gestione del sito Unesco) . Come tale, applicandosi ad un territorio di interesse regionale (o almeno provinciale) per gli aspetti ambientali, paesaggistici e fruitivi, il Masterplan si può proporre come base di un Progetto territoriale operativo (PTO), che può essere fatto proprio dalla Regione o dalla Provincia, ai sensi delle norme del Piano territoriale regionale 8.

8 Dalle norme di attuazione del PTR art.7 comma 4 e 5 Quando, in determinati territori, siano previsti interventi, anche di tipo settoriale, coerenti con PTR e PPR, di rilevanza regionale o, comunque, in grado di condizionare gli assetti produttivi e/o infrastrutturali di ambiti territoriali di rilevanza regionale, la Regione, in accordo con i soggetti interessati e in applicazione del principio di copianificazione, può predisporre un Progetto Territoriale Operativo (PTO) con il quale definiVFHOHPRGDOLWjDWWXDWLYHGHJOLLQWHUYHQWLHO¶LQVLHPHGHOOHD]LRQLGD LQWUDSUHQGHUHSHUPDVVLPL]]DUQHOHULFDGXWHHYDORUL]]DUHO¶LQVLHPHGHLWHUULWRULLQWHUHVVDWL Il PTO può essere predisposto dalla Provincia, in accordo con la Regione, per ambiti e interventi di rilevanza provinciale

135 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 L¶DGR]LRQHGHO 0DVWHUSODQFRPH372qLPSRUWDQWHSHUFKpSUHVXPHXQDFRQGLYLVLRQHRSHUDWLYDGD parte di Regione e Provincia, dei temi e delle strategie gestionali affrontate sul territorio della fascia. La condivisione comporta una partecipazione diretta al programma realizzativo degli interventi, facendo leva al massimo delle possibilità di agevolazione degli interventi necessari, ricorrendo agli incentivi e ai finanziamenti disponibili nella programmazione regionale (e quindi comunitaria).

In questa prospettiva, sia che si formalizzi in un PTO, sia che venga assunto solo come quadro di riferimento strategico e di fattibilità, il presente Masterplan può essere presentato come µquadro operativo già condiviso e verificato nelle sue congruenze socio-ambientali¶ nelle sedi di programmazione degli interventi settoriali di interesse pubblico e di selezione dei finanziamenti di incentivo. In particolare i temi sviluppati nelle schede progetto permettono di considerare il Masterplan un valido supporto per i piani di fattibilità che si richiedono per:

1. qualificare il sistema della mobilità per tempo libero e loisirs, in particolare quella pubblica su ferro, con la proposta di riassetto della ferrovia (vedi scheda progetto R2 sugli accessi attraverso le stazioni ferroviarie) e con lo studio di fattibilità del sistema ciclabile (vedi scheda progetto R1 sulla dorsale della rete), da inserire come "tratta" delle ciclabili di interesse regionale e finanziabili dalla ex L.R. 4/2000;

2 definire uno stralcio qualificato del Piano regionale delle attività estrattive, in corso di redazione a VHJXLWRGHOO¶HQWUDWDLQYLJRUHGHOODQXRYDOHJJHVXOOHDWtività estrattive (LR 17 novembre 2016, n. 23), inserendo i criteri sito-specifici, del tutto adatti alle risorse e alle condizioni della fascia del Tanaro nel tratto tra Bra e Castagnole, e quindi rendendo operativo un programma di attività produttiva e di contestuale qualificazione ambientale paesaggistica e fruitiva, a cui gli operatori della zona sono pronti a collaborare per fissare impegni e strategie anche per il periodo medio- lungo;

3 GHILQLUH XQ ³TXDGUR GHL UHTXLVLWL´ DPELHQWDOL H IUXLWLYL delle attrezzature e degli interventi di interesse idraulico, da discutere in un tavolo tecnico con AIPO, riguardante le condizioni, gli esiti paesaggistici e gli aspetti gestionali delle opere interessanti il fiume, previste o in discussione (vasche di laminazione, difese spondali, traverse per produzione idroelettrica, riuso di edifici GLVPHVVLHWF« XWLOHDQFKHDLILQLGLXQFRQWULEXWRDGXQSRVVLELOH³&RQWUDWWRGLILXPH´ relativo alla complessiva asta del Tanaro.

7.4 I contenuti degli accordi

Il Masterplan è uno strumento fondamentale per attivare una strategia innovativa di gestione del territorio, basata sulla collaborazione sistematica tra enti e tra questi e i soggetti privati interessati a VSHFLILFLDVSHWWL'¶DOWUDSDUWHSHULSURJHWWLVWUDWegici, che si sviluppano in un periodo medio-lungo e che comportano aspetti gestionali sistematici, gli accordi preventivi tra gli attori devono consentire ogni WLSR GL DJJLXVWDPHQWR LQ FRUVR G¶RSHUD RJQL VROX]LRQH DQFKH QRQ SUHYLVWD FKH FRPSRUWL FRPXQTXH prestazioni adeguate ad alcuni requisiti fondamentali da porre alla base di ogni intervento. In questo senso gli accordi quadro, tra enti, e gli accordi operativi, tra tutti i soggetti interessati ad uno specifico ambito territoriale o tema settoriale, devono riconoscere nel Masterplan gli elementi fondamentali di riferimento a cui attenersi e da monitorare nel corso dello sviluppo del progetto, GHOO¶LQWHUYHQWRHGHOODVXFFHVVLYDJHVWLRQH Gli elementi di riferimento costituenti requisiti base degli accordi sono elencati nei paragrafi 7.4.1 e 7.4.2 con un primo screening che deve essere completato e corretto dagli enti e dai partner privati partecipanti.

136 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

A tali requisiti possono essere aggiunti, di comune accordo tra i sottoscrittori, diverse condizioni: - di partenza (ad es. il progetto non si sviluppa sino al raggiungimento di una sostenibilità economica condivisa dei seguenti aspetti«oppure O¶LQWHUYHQWRVLDWWLYDVRORDIURQWHGLXQLPSHJQRDOODVXD gestione per almeno 10 anni con le seguenti modaliWj« 

- di verifica DGHVO¶DFFHVVRDOOHDJHYROD]LRQLSHULVHUYL]LDLYLVLWDWRULGLFXLDO365SHUODPLVXUD[\] è sottoposta alla verifica -annuale o triennale- dei requisiti di qualità ambientale negli interventi di «GDSDUWHGHOULFKLHGHQWHoppure O¶DXWRUL]]D]LRQHSHUO¶DWWLYLWjHVWUDWWLYDQHOO¶DUHD[\]SUHYLVWD per il periodo 2020-2023 è sottoposta alla verifica di qualità degli interventi di recupero e ULTXDOLILFD]LRQHQHOO¶DUHD]ZNVYROWDQHOSHULRGR-2020).

- di scadenza DGHVO¶LPSHgno al completamento del percorso ciclabile secondo il progetto nel tratto [\GHFDGHVHO¶DPPLQLVWUD]LRQHQRQKDUHDOL]]DWRODSUHYLVWDSDVVHUHOODVXO7DQDURHQWURLO oppure se la fermata ferroviaria di wwx non è stata riattivata entro il 2019).

Tali condizioni, prevalentemente legate ai termini programmatori e temporali che incidono sulla sostenibilità degli impegni, fanno emergere la discriminante di fattibilità che caratterizza i rapporti imprenditoriali pubblico-privati. Infatti, in tutte le convenzioni, gli aspetti connessi alle scadenze e alla successione temporale di obblighi e di vantaggi sono fondamentali per la tenuta degli accordi e, spesso, per la fattibilità stessa delle opere. In questa prospettiva è molto importante che si costituisca un referente unitario da parte del soggetto pubblico(¶ODPRGDOLWjSLRSSRUWXQDSHUJOLHQWLSXEEOLFLSHUSUHVHQWDUVLFRPHSDUWQHUUHVSRQVDELOH di accordi che vanno al di là dei mandati amministrativi e come soggetto forte sui tavoli di lavoro sui temi settoriali, della Regione o della Provincia.

7.4.1 I rHTXLVLWLEDVHGHO3URWRFROORG¶LQWHVDTXDGUR

Dunque è opportuno che i Comuni nei cui territori ricade la fascia fluviale del Tanaro sottoscrivano un accordo per sviluppare il progetto, gli interventi e le pratiche gestionali necessarie a realizzare quanto previsto nel Masterplan.

Tale accordo potrà avere la forma di un 3URWRFROORG¶intesa, che mostra in premessa il lungo percorso di collaborazione tra Enti che da oltre un decennio collaborano per diversi piani e programmi di gestione del territorio, e che identifica modalità di gestione unitaria (ad es. Cabina di regia) e di Segreteria tecnica per condurre operativamente il progetto verso le prassi realizzative.

Entro il Protocollo di intesa vanno definiti i requisiti base del Masterplan che si devono rispettare nelle procedure progettuali ed esecutive della sua realizzazione Tra i requisiti base vanno citati almeno: - O¶DFFRJOLPHQWR SUHVVR L WDYROL UHJLRQDOL GHOOH VWUDWHJLH G¶D]LRQH GHO 0DVWHUSODQ DWWUDYHUVR OD sua adozione come PTO o in altre forme anche meno organiche, ma efficaci ai fini del sostegno ai progetti attraverso i fondi per il finanziamento di progetti e programmi di settore, in particolare delle reti (ciclabile, trasporto pubblico, paesaggistica), - la facilitazione degli iter amministrativi per massimizzare le opportunità individuate nelle schede progetto per le iniziative private o pubblico-private, ottenibile a partire GDOO¶DGHJXDPHQWRGHLSLDQL regolatori, - la operatività degli interventi previsti, da ottenere con la ricerca di fondi e di partner per la realizzazione di quanto indicato nel Masterplan, a partire dalla allocazione di almeno il 50% degli oneri di compensazione delle opere infrastrutturali che interessano la fascia,

137 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 - OD FRPSUHVHQ]D LQ RJQL SURJHWWR G¶DPELWR GL D]LRQL LQGLUL]]DWH LQ PRGR LQWHJUDWR DL  DVVL strategici approvati, da verificare attraverso il monitoraggio sistematico (vedi cap. 8) e il rispetto dei requisiti base posti per i progetti di settore (vedi 7.4.2.)

In allegato, a titolo esemplificativo, viene inserita con O¶$OOHJDWR della presente Relazione, una bozza del Protocollo d¶intesa quadro che contiene tutti i requisiti base sopra elencati.

7.4.2 I requisiti base deglLDFFRUGLGLVHWWRUHRORFDOLLQULIHULPHQWRDLSURJHWWLG¶DPELWRRGLUHWH

$QFKHLSURJHWWLG¶DPELWRRGLUHWHVLgioveranno di accordi specifici, scelti nella forma più opportuna: di convenzioni tra enti e privati, di intese tra comuni e regione, di programmi integrati sottoscritti da una pluralità di soggetti. In ogni caso per ciascuno di essi gli accordi devono predisporre procedure per assicurare il rispetto, nelle procedure progettuali ed esecutive della realizzazione dei progetti, dei requisiti base espressi nel Masterplan, che sono parte fondamentale del progetto da mantenere nel processo necessariamente lungo della sua attuazione.

3URJHWWRG¶DPELWR$1 Avviamento di processi spontanei di equilibrio ecosistemico che richiedano le oasi naturali PLQLPR LQWHUYHQWR DQWURSLFR FRQ PRQLWRUDJJLR VLVWHPDWLFR GHOO¶HYROX]LRQH degli habitat Ottimizzazione delle possibilità di fruizione delle aree di maggiore interesse (per il birdwatching e le altre pratiche per la fruizione naturalistica e culturale del paesaggio, o per gli inserimenti di opere artistiche) in termini di accessibilità, organico inserimento negli itinerari di visita, pubblicizzazione e informazione didattica, ridotta necessità di presidio e basso rischio di impatto per la conservazione della qualità ecosistemica

3URJHWWRG¶DPELWR$ Articolazione degli spazi e delle modalità gestionali di ciascuna parte in Un parco fluviale per funzione di una offerta variata di loisir e di servizi, in ragione delle specificità Alba dei luoghi in termini di ottimizzazione nel riuso delle preesistenze, resilienza GHOO¶DSSDUDWRQDWXUDOHVRVWHQLELOLWjHFRQRPLFDGHOODJHVWLRQH Potenziamento dell¶accessibilità ciclopedonale di ogni parte rispetto ai quartieri urbani limitrofi e della integrazione dei percorsi tra le due sponde e con quelli complessivi della fascia fluviale Eliminazione delle situazioni di degrado e di rischio (area nomadi) presenti nell'area. 3URJHWWRG¶DPELWR$3 ,QWHJUD]LRQHGHOO¶RIIHUWDGLYLVLWDHGLORLVLU GLWXWWRO¶DPELWRGDRWWHQHUHFRQOD Un giardino QHOO¶isola collaborazione complementare dei diversi soggetti e delle diverse risorse, al ILQH GL XQ DPSOLDPHQWR PDVVLPR GHL WDUJHW GL ULIHULPHQWR GHOO¶RIIHUWD stagionale e della fidelizzazione dei visitatori Capacità di RVSLWDUHHYHQWLGLULFKLDPRDWWUDYHUVRO¶DOOHVWLmento dei luoghi e dei servizi HGLSRVL]LRQDPHQWRGHOO¶RIIHUWDQHOTXDGURGHOOHPDQLIHVWD]LRQLGL interesse internazionale

Progetto di rete R1 Partecipazione di ogni iniziativa nella fascia fluviale al completamento della Rete ciclabile dorsale principale, alla dotazione di punti di presidio e di servizio e alla ottimizzazione delle relazioni con le altre ciclabili di interesse regionale GHOO¶DUHD FRQ L SROL Gi interesse per il visitatore e i punti di interscambio; rafforzamento di ogni sovrapposizione tra la ciclabile e i corridoi di interesse

138 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 paesaggistico ed ecologico dentro e fuori la fascia fluviale. 6RVWHQLELOLWj QHO WHPSR D EDVVR FRVWR GHOO¶LQIUDVWUXWWura ciclabile, con scelte progettuali e costruttive con massimo benessere per il fruitore (in termini di sicurezza, di fondo ciclabile, di ombreggiatura, di riconoscibilità degli itinerari e delle mete) e minima manutenzione (anche in caso di alluvione)

Progetto di rete R2 Riscontro, in ogni punto di contatto predisposto tra la fascia fluviale e le il sistema degli infrastrutture viarie o ferroviarie circostanti, di segnalazioni uniformate e accessi e delle riconoscibili: stazioni - della dorsale ciclabile come percorso qualificato per i centri e le mete ambientali e culturali della valle del Tanaro; - GHOO¶RIIHUWD GL PHWH H VHUYL]L SHU ORLVLU H SUDWLFKH VSRUWLYH R QDWXUDOLVWLFKH nella fascia come luogo integrato con itinerari di visita complessivi 5LFRQRVFLELOLWj GHOO¶DSSDUWHQHQ]D DO SURJHWWR ³)DVFLD GHO 7DQDUR´ GL RJQL punto di servizio, di presidio e di accesso visibile lungo le vie di transito limitrofe alla fascia, con omogeneità di luoghi, segnalazioni di attività, comunicazione didattica

Progetto di rete R3 Sostenibilità nel tempo a basso costo delle connessioni ecologiche e dei la rete ecologica UDIIRU]DPHQWLGHOO¶LQIUDVWUXWWXUDHFRVLVWHPLFDWUDOHDUHHGLPDJJLRUHQDWXUDOLWj dentro e fuori la fascia fluviale, in termini di facilità di manutenzione, presa in carico da parte di soggetti privati di tratti di rete, norme e monitoraggio con deterrenza degli interventi di frammentazione (recinzioni, infrastrutture trafficate, riduzione di sezione di corridoi etc.) e di compensazione di quelli eventualmente non evitabili Fattibilità della qualificazione naturalistica e della manutenzione delle fasce spondali e delle aree identificate come stepping stones attraverso pratiche agricole ordinarie convenzionate e supportate da fondi pubblici (vedi misure dedicate del PSR) o da iniziative private connesse ad attività produttive, il più SRVVLELOHHVWHVHDOO¶LQVLHPHGHOODUHWH

7.5 Una stima dei costi

Il Masterplan ha individuato sei progetti che possono dare attuazione al quadro complessivo delineando un assetto prestazionale attendibile e praticabile; per ognuno ha individuato quindi delle "suggestioni progettuali" i cui contenuti non rappresentano progetti chiusi e definiti, ma proposte aperte, in grado di accogliere le modifiche che i diversi soggetti potranno suggerire in sede attuativa, e sono volti a delineare i requisiti prestazionali da raggiungere.

4XHVWRqLOµWDJOLR¶GLXQRVWUXPHQWRFKHVLSRQe da un lato come strumento per la definizione delle OLQHH GHOOD SLDQLILFD]LRQH GHOOD IDVFLD IOXYLDOH SURGURPR GL XQ 372  H GDOO¶DOWUR FRPH VWUXPHQWR GL sostegno alla programmazione della progettualità territoriale (attraverso il protocollo e la collabora]LRQH WUD JOL HQWL  L SURJHWWL SURSRVWL FRVWLWXLVFRQR LO TXDGUR DOO¶LQWHUQR GHO TXDOH GRYUDQQR essere definiti gli accordi tra i diversi soggetti.

Un primo aspetto rilevante in questa logica, è che la stima dei costi è di difficile definizione e potrebbe incorrere, in questa fase, in approssimazioni, sia in eccesso sia in difetto, tenendo conto che le competenze e le azioni che verranno messe in gioco in seguito potranno avere modalità diverse a 139 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 secondo degli interlocutori coinvolti. Inoltre, gli interventi potranno avere attuazione solo per parti successive e in tempi successivi, e le prestazioni richieste potranno essere raggiunte con modalità diverse, che possono implicare anche costi diversi, in funzione dei soggetti coinvolti e delle forme di finanziamento ottenibili. Per esempio gli interventi a prevalente componente privataTXDOHTXHOORUHODWLYRDOO¶DUHDGHOE\NH park di Alba (vedi scheda A2) che potrebbe accogliere - senza disattendere agli obiettivi del Masteplan- DQFKHXQ¶DWWLYLWjGLYHUVDFKHSUesenti un analogo livello prestazionale (basso impatto, SROLIXQ]LRQDOLWj GHOO¶RIIHUWD IRUWH ULFKLDPR FRQ DPSLR EDFLQR GL XWHQ]D QHOOH YDULH IDVFH generazionali, ecc), ma che potrebbe presentare costi e aspetti tecnici anche molto diversi (parco urbano, atWLYLWjSROLIXQ]LRQDOHOHJDWDDOO¶DJULFROWXUDHFF  3HU UDJLRQL GLYHUVH VFDUVR VLJQLILFDWR SRVVRQR DYHUH DQFKH OH VWLPH GL XQ SURJHWWR TXDOH O¶$ quasi totalmente in carico ai soggetti privati, che ne posseggono le aree e che quindi potranno intervenire con scelte economiche che sono necessariamente slegate dai vincoli rigidi GHOO¶LQWHUYHQWRSXEEOLFRFRQFRVWLPLQRULRPDJJLRULLQIXQ]LRQHGHOOHRSSRUWXQLWjFKHULXVFLUDQQRD cogliere e che in ogni caso non avranno necessità di riferirsi a cifre predefinite.

Un secondo aspetto è legato alla sostanziale diversità che caratterizza i diversi progetti, a partire dalla differenza tipologica tra quelli di rete H G¶ambito, come anche dalla non meno evidente eterogeneità dei temi dei singoli progetti.

Per questi due ordini di motivi, la stima dei costi è stata affrontata in modo diverso a secondo della VSHFLILFLWjGHLVLQJROLSURJHWWLFRQO¶REELHWWLYRGLIRUQLUHXQVHUYL]LRSHUODVXFFHVVLYDGLVFXVVLRQHFKH dovrà avvenire tra le parti e in funzione delle possibilità di finanziamento che si apriranno, in vista della formalizzazione dei veri e propri progetti "preliminari", senza proporre inutili, e quanto mai aleatorie previsioni e stime di spesa complessive. Ne sono un esempio i due progetti di rete R1-rete dei percorsi e R3-rete ecologica, laddove per HVHPSLR O¶LQFLGHQ]D LQ 5- anche solo percentuale- GHOO¶LQWURGX]LRQH GL XQD SDVVHUHOOD XOWHULRUH VXO ILXPHqGHWHUPLQDQWHDIDUVOLWWDUHLFRVWLGHOO¶LQWHUYHQWRHQHOFRQWHPSRSXzSHUzHVVHUHODFKLDYHGL volta SHU GHILQLUH OD IXQ]LRQDOLWj GHOO¶RSHUD]LRQH FRPSOHVVLYD R GHO WXWWR DO FRQWUDULR LQ 5 LO PHUR conteggio dei valori unitari degli interventi - proposti in termini estensivi per il miglioramento delle connessioni ecologiche - può determinare numeri veramente importanti, ma che in realtà attengono ad interventi che possono essere eseguiti anche per step successivi e in ambiti di "compensazione" con costi molto contenuti.

La stima dei costi è stata affrontata nei diversi progetti come segue

R1 la rete dei percorsi (vedi scheda progetto R1) Sulla rete dei percorsi è stata operata una stima delle quantità e dei relativi costi con adeguato dettaglio sulla Dorsale principale, con le relative alternative, e sul sistema delle connessioni con gli accessi (escludendo i percorsi interni ai diversi ambiti.) Tale stima è abbastanza articolata in ragione della possibilità che si possa accedere in sede riapertura di bandi regionali (Programma triennale 2016-2018) ai finanziamenti di cui alla L.R.4/200 per i circuiti ciclabili; a questo riguardo si è applicata una metodologia stabilizzata nelle più recenti esperienze legate bandi per i percorsi ciclabili sul programma triennale 2014-2016 della L.R.4/2000. L'obiettivo è di dare ai Comuni un materiale modificabile, integrabile, aggiornabile, ma già strutturato sui requisiti richiesti per le linee di finanziamento già individuate. La scheda progetto R1 riporta in dettaglio e riassume i dati sui costi tipologici per intervento, per singola tratta, per aste e ovviamente in totale, tenendo conto dei diversi oneri aggiuntivi e degli interventi specifici. La cartografia di supporto permette il controllo e la verifica per operare in futuro modifiche, riarticolazioni, integrazioni dei dati territoriali e numerici.

140 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 R2 il sistema degli accessi e delle stazioni (vedi scheda progetto R2) In questo caso la stima dei costi ha un valore estremamente indicativo, di supporto alle scelte che le Amministrazioni vorranno fare, che seppure di interesse prevalentemente pubblico, potranno coinvolgere privati, che potrebbero ottenere benefici economici dalle qualificazioni proposte. Gli interventi proposti (parcheggi, aree a verde, viali, percorsi pedonali, recupero stazioni) sono stati stimati in modo sintetico considerando i costi delle opere da Prezziario Regionale. (¶FKLDURFKHLQquesto caso, i costi potranno e essere meglio precisati in funzione delle opportunità che si presentano su orizzonti di breve-medio periodo ovvero: accedere ai bandi della LR4/2000 nel quadro delle politiche di valorizzazione connesse alle reti ciclabili, accedere mediante eventuale FDQGLGDWXUDQHOTXDGURGLIXWXULILQDQ]LDPHQWLSHUOHUHWLIHUURYLDULHGLVPHVVH QHOO¶RWWLFDGLLQWHUYHQWL legislativi del tipo del DDL1474/2014 Disposizioni per il recupero, la valorizzazione e la manutenzione delle tratte ferroviarie in disuso o dismesse e delle relative pertinenze ) o anche più semplicemente qualora si aprisse una trattativa con RFI per definire una forPD GL FRPRGDWR G¶XVR JUDWXLWR GHOOH stazioni impresenziate (come avviene già da alcuni anni per le stazioni dismesse e/o in abbandono), messe a disposizione per aprire attività turistico ricettive o per altre iniziative imprenditoriali (Barbaresco) dalla stessa RFI.

R3 la rete ecologica (vedi scheda progetto R3 La rete ecologica è pensata in modo dinamico, ipotizzando di avviare per parti e in successioni temporali diverse interventi in alcune porzioni del territorio, che possano avviare dei processi naturali, che per loro natura, si sviluppano in "relativa autonomia". I costi, se completamente a carico del pubblico (sulla base dei prezziari), possono sembrare proibitivi. In realtà considerando sia l'eventuale disponibilità delle aree (da aree di recupero estrattivo) e sia di utilizzare delle misure di compensazione, possono essere anche relativamente contenuti nelle fasi iniziali. Certamente gli interventi avranno bisogno di una manutenzione nel tempo, oggi non facilmente calcolabile, anche se la schede offre alcune possibilità in tal senso. Il progetto riporta quindi una valutazione quali-quantitativa delle aree territoriali potenzialmente interessate dagli interventi e offre delle stime dei costi unitari per interventi-tipo, di supporto alle scelte che verranno compiute, per permettere la comprensione del differente impegno economico prevedibile dalle diverse tipologie di intervento. Esse potranno eventualmente essere utilizzate in funzione di XQ¶DUWLFROD]LRQH GHOOD SLDQLILFD]LRQH GHO UHFXSHUR GHL VLWL HVtrattivi, nell'ambito del Piano cave regionale, o essere utilizzati nella gestione delle opere di compensazione e/o di mitigazione, nell'ambito della Pianificazione Locale, riguardanti gli interventi trasformativi che interessano la fascia fluviale e/o di quelli esterni le cui ricadute i comuni intenderanno riportare nella fascia (vedi capitolo 7.3 punto b). I costi unitari permettono da un lato di comprendere e valutare il peso relativo delle diverse tipologie di intervento, nella costruzione della rete, ma soprattutto sono di supporto ai diversi soggetti per definire eventuali impegni reciproci e stabilire protocolli specifici.

A1 le oasi naturali vedi scheda progetto A1 Il progetto delle oasi presenta alcune caratteristiche specifiche che sono pregiudiziali per la lettura dei dati dimensionali e per la loro valutazione, ovvero : x XQ¶HVWHQVLRQH HOHYDWD  KD FLUFD  FKH WHQGH D UHQGHUH SRFR VLJQLILFDWLYR R fuorviante un computo complessivo per sommatoria delle singole tipologie di intervento, se non come riferimento degli obiettivi raggiungibili. x la necessità di attuazione per parti e per tempi successivi nel quadro di una programmazione coordinata dei comuni (vedi protocollo) in funzione dei finanziamenti attivabili; parti che possono essere anche di dimensioni modeste, ma che possono contribuire ad agevolare quelle dinamiche naturali in grado di definire, nel tempo, lo scenario finale. Al progetto preliminare il compito di definire, in funzione delle risorse disponibili, le scelte di dettaglio più ragionevolmente stimabili. x OD SRVVLELOLWj GL VIUXWWDUH O¶DSSOLFD]LRQH GL PHFFDQLVPL GL FRPSHQVD]LRQH HR GL SHUHTXD]LRQH D IURQWH GL SURFHVVL WUDVIRUPDWLYL XUEDQLVWLFL HG HGLOL]L RYYLDPHQWH HVWHUQL DOO¶DUHD FKH FRme tali 141 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 potranno essere diversamente dislocati (in funzione dei comuni e delle relative scelte di PRG), che potrebbero essere pianificabili in termini generali in sede di protocollo (vedi cap. 7.3), e che tuttavia non sono oggi facilmente programmabili. x lDSRVVLELOLWjGLFRQYHQ]LRQDPHQWLFRQOHLPSUHVHHVWUDWWLYHFKHGLVSRQJRQRQHOO¶DUHDSURJHWWRGL numerose proprietà, sia oggetto di precedenti escavazioni, sia in programmazione futura, e/o con JOLDJULFROWRULFKHRSHUDQRQHOO¶DUHDSHUDWWXDUHSDUWHGHJOi interventi e per gestirli (con i recuperi dei siti estrattivi o utilizzando linee di finanziamento del PSR ). ,QTXHVW¶RWWLFDVLVRQRTXLQGLDUWLFRODWHOHGLYHUVHWLSRORJLHGLLQWHUYHQWRDFXLSRVVRQRHVVHUHDIILDQFDWL i costi parametrici per tipologia evidenziati nelle schede R3 e A1 e che potranno costituire elementi da utilizzare per avviare i progetti preliminari.

A2 un parco fluviale per Alba Il progetto del parco fluviale di Alba, come il precedente, presenta alcune caratteristiche pregiudiziali, di seguito richiamate ovvero : x O¶HVWHQVLRQHHOHYDWD KDFLUFD SHUODVXDFROORFD]LRQHXUEDQDHSHULXUEDQD x OD SRVVLELOLWj GL VIUXWWDUH O¶DSSOLFD]LRQH GL PHFFDQLVPL GL FRPSHQVD]LRQH HR GL perequazione a fronte di processi trasformativi urbanistici ed edilizi interni alla città. x la possibilità di convenzionamenti con le imprese estrattive e/o di produzione energetica, e/o con gli agricoltori per attuare parte degli interventi e in parte per gestirli. x la presenza rilevante della componente pubblica comunale con aree già sostanzialmente DWWXDWHVHSSXUHGDPLJOLRUDUHHFRQDUHHGDULFRQYHUWLUH HVHPSLRGHOO¶DUHDGHLQRPDGL e che possono essere oggetto della programmazione delle OOPP. x la previsione di interventi infrastrutturali di rilievo ovvero la nuova viabilità ed il terzo ponte, la centrale idroelettrica e le casse di laminazione, che prevedono opere di compensazione e mitigazione le quali potrebbero essere orientate alla realizzazione di parte del progetto del Parco; x la tipologia delle destinazioni previste che vede una notevole incidenza di spazi per verde urbano variamente declinato che possono ammettere - a parità di usi - soluzioni progettuali dissimili ed impegni finanziari anche molto diversi. x la presenza di soggetti disponibili ad investire in attività e/o in opere, la cui fattibilità economica è però oggi ancora incerta.

,QTXHVW¶RWWLFDLOQXPHURGLYDULDELOLLQJLRFRUHQGHGLIDWWRSRFRFUHGLELOHXQDVWLPDFRPSOHVVLYDGHJOL interventi, seppure anche in questo caso sono state fatte delle valutazioni per tipologie di intervento al servizio dei futuri accordi possibili, nella logica di ampliare il più possibile l'intervento privato in gran parte dell'area, in riferimento alla gestione futura e al presidio dell'area.

$XQJLDUGLQRQHOO¶,VROD Il progetto ha una significativa prevalenza della componente privata rispetto a quella pubblica, con un ruolo affidato ai Comuni di coordinatori dei diversi soggetti. Per questo motivo la scheda progettuale identifica un percorso possibile per la realizzazione dell'intervento, pensando anche ad una attuazione che si colloca in quadro di progressione e di possibile autofinanziamento negli anni. Sono state identificate comunque le superfici territoriali in gioco (aree a verde semi-naturali da potenziare, aree a verde da attrezzare variamente, aree da riconvertire, percorsi da sistemare o da realizzare) più per SRWHURIIULUHXQTXDGURGHOOHSRWHQ]LDOLWjFKHLOVLWRRPHJOLRLGXHVLWLGHOO¶H[-µ&in cin land¶ e de µLDFDVFDWD¶, offrono, che non per prevedere dei costi complessivi o tipologici. Si ipotizza infatti la possibilità di realizzare il sito attraverso un percorso incrementale, da definire in parte con il ricavato dall''organizzazione degli eventi (ingressi) in parte con sponsorizzazioni (imprese locali e no) in parte con eventuali finanziamenti sull'ambiente e la cultura e/o legati al sito UNESCO.

142 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 8. DAL PROGETTO AL MONITORAGGIO

8.1 Una base metodologica

Il Masterplan è un documento di indirizzo strategico, non specificamente disciplinato dalla legislazione, che sviluppa un'ipotesi complessiva sulla programmazione del territorio. Non ha per sua natura valore prescrittivo, in quanto le azioni progettuali in esso contenute sono attuabili esclusivamente attraverso gli accordi fra i soggetti interessati che possono essere nel tempo modificati e possono modificare anche sostanzialmente i progetti previsti, salvo i loro requisiti strategici.

In questo senso anche il Piano di monitoraggio, così come inteso nella legislazione vigente quale strumento di affiancamento e sviluppo del processo di valutazione ambientale strategica (VAS), è nel caso presente esclusivamente uno strumento di orientamento per i partecipanti e di controllo per gli sviluppi futuri delle azioni proposte dal Masterplan. (¶ LQIDWWL VROR WUDPLWH LO PRQLWRUDJJLR FKH q possibile valutare se, e in quale misura, le linee strategiche si siano tramutate in effettivi interventi e azioni che abbiano effettivamente conseguito il raggiungimento degli obiettivi prefissati, o se viceversa sia necessario apportare misure correttive per ri-orientare le azioni promosse, qualora gli effetti monitorati si discostino da quelli previsti. Quindi il monitoraggio è fondamentale per verificare sia O¶efficacia delle iniziative assunte per realizzare le strategie adottate con il Masterplan, sia la sostenibilità delle linee strategiche stesse.

Quindi le presenti indicazioni per il monitoraggio costituiscono ³JULJOLDGLULIHULPHQWR´ utile per redigere le rendicontazioni richieste, sia a livello di programmazione congiunta e di pianificazione urbanistica attivata dai comuni nel quadro del protocollo (vedi cap.7), sia a livello di intervento o di piano di interventi e della loro seguente gestione. Le indicazioni non sono quindi, come nella VAS, limitate alle sole componenti ambientali e territoriali e alla loro tutela attiva, ma spaziano sugli aspetti di efficacia per la valorizzazione e di sostenibilità economica e gestionale degli interventi.

/D JULJOLD GL ULIHULPHQWR GL VHJXLWR SURSRVWD SURPXRYH TXLQGL XQ¶DWWLYLWj GL PRQLWRUDJJLR FKH VYROJH diverse funzioni, nel quadro del protocollo di intesa tra i Comuni e gli altri soggetti pubblici coinvolti: x conoscitiva: fornisce un sistema di indicatori relazionati agli obiettivi primari e complementari del Masterplan e funzionali alle linee strategiche, coordinati con gli orientamenti del PPR e del Piano di gestione del sito Unesco, che permettono di verificare il livello di attuazione delle azioni ed il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati al fine di attivare opportune misure correttive delle linee assunte; x programmatica: fornisce un modello di valutazione condiviso per programmare le priorità di attivazione dei progetti proposti nel Masterplan in relazione alle opportunità offerte dalle diverse fonti di finanziamento; x pianificatoria: fornisce un quadro di valutazione comune rispetto agli aspetti che devono essere assunti dalla pianificazione locale che facilita la verifica della VAS in sede di variante dei PRG di adeguamento al Masterplan. Con questi riferimenti si propone un set di indicatori sintetici e una procedura più snella possibile. Gli indicatori individuati rispondono ovviamente a normali criteri di rappresentatività (sono correlati al fenomeno da controllare e sufficientemente generalizzabili) e di rilevanza (sono confrontabili a livello regionale, associabili a soglie di riferimento, facilmente interpretabili), ma cercano anche di contribuire ad una efficiente gestione, garantendo la massima - affidabilità (sono chiaramente definiti e con scarsa possibilità di errore nella rilevazione)

143 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 - disponibilità (sono fondati su dati misurabili e per lo più reperibili presso banche dati esistenti ed accessibili, o almeno prodotti in sede di Valutazione ambientale strategica della pianificD]LRQHXUEDQLVWLFDGHOO¶XOWLPRGHFHQQLR  Il sistema valutativo del Masterplan presuppone quindi che il quadro strategico sia correlato ad un set di indicatori, che consentono di monitorare e rendicontare ogni fase attuativa in relazione al raggiungimento degli obiettivi proposti. Si richiama quindi sinteticamente il quadro strategico del Masterplan (vedi cap.5) articolato in obiettivi primari e complementari, da cui sono discese le linee strategiche.

obiettivi primari obiettivi complementari qualificazione ambientale e paesaggistica dell'ambiente fluviale, indirizzata alla formazione di la TXDOLILFD]LRQH GHOO¶DVVHWWR SDHVDJJLVWLFR GHOOD IDVFLD una "infrastruttura verde" per coniugare, con il con mitigazione delle situazioni critiche potenziamento della funzionalità ecologica fruizione per lo sport, il tempo libero e la mobilità la messa a sistema e la connessione con i percorsi dolce, riferita ai residenti e ai turisti di un ambito sovralocali dei tracciati ciclopedonali per la accessibilità territoriale allargato dai e ai centri, ai beni, agli attrattori turistici la qualificazione del sistema rurale tradizionale e delle sue

relazioni con i fattori di qualità naturalistica

Le linee strategiche principali del Masterplan:

1 3RWHQ]LDUHOHIXQ]LRQDOLWjDPELHQWDOLHLOUXRORGHOO¶DJULFROWXUDSHUPLJOLRUDUHOHFRQQHVVLRQL ecologiche 2 Completare la rete ciclopedonale di raccordo con le principali mete di interesse culturale e di loisirs 3 Qualificare il paesaggio della fascia fluviale e mitigare gli impatti visivi 4 Potenziare la fruibilità dei siti e la dotazione di attrezzature per lo sport e il tempo libero all'aperto

Linee strategie/obiettivi specifici, con riferimento alle situazioni dei tratti fluviali (7 tratti di cui alle VFKHGH HGHLSURJHWWL G¶DPELWRHGLUHWHGLFXLDOOHVFKHGHSURJHWWR 

144 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 8.2 Gli indicatori

Il monitoraggio si attesta su due livelli: - verificare a livello complessivo e integrato lo stato di attuazione delle 4 linee strategiche - YHULILFDUHDOLYHOORGLGHWWDJOLRORVWDWRGLDWWXD]LRQHGHLSURJHWWLG¶DPELWRHGLUHWH Per il livello complessivo sono utili soprattutto gli indicatori di contesto (di cui a seguire), mentre per i progetti sono preferibili, ma non esclusivi, gli indicatori di attuazione.

Gli indicatori di contesto (IC) rendono conto in termini qualitativi e quantitativi del quadro ambientale e paesaggistico entro cui il Piano si colloca e si configurano come strumenti idonei a misurare le WUDVIRUPD]LRQL GHOOR VFHQDULR LQGRWWH GDOO¶DWWXD]LRQH GHO 3LDQR UDSSUHVHQWDQGR TXLQGL LQGLFDWRUL GL WHQGHQ]D/DORURDSSOLFD]LRQHSHUPHWWHGLWHQHUHVRWWRFRQWUROORO¶DQGDPHQWRGHOORVWDWRGHOWHUULWRULR e comprendere comH OH VFHOWH ORFDOL VL LQWHUIDFFLQR FRQ O¶HYROX]LRQH GHO FRQWHVWR DQFKH DO ILQH GL YHULILFDUHVHTXHVW¶XOWLPDSRVVDHVVHUHWDOHGDULFKLHGHUHXQULRULHQWDPHQWRGHO0DVWHUSODQRGHLSLDQL ORFDOLVWHVVLVRQRLOµILOURXJH¶FKHOHJDLO0DVWHUSODQDOVXRFRQWesto in sede gestionale.

Gli indicatori di attuazione (IA) tendono a valutare tanto il livello di attuazione del Piano, ovvero il rispetto delle sue condizioni di realizzazione (efficienza), quanto il livello di raggiungimento dei suoi obiettivi, ossia la sua capacità di riposta (efficacia). Tali indicatori prestazionali consentono di monitorare le procedure previste e innescate dal Masterplan e la realizzazione delle attività a esse FRQQHVVH QRQFKp O¶HIIHWWLYR UDSSRUWR WUD TXHVWH H L FDPELDPHQWL GHOOH YDriabili ambientali e paesaggistiche.

1HOOH WDEHOOH VHJXHQWL OD GHVFUL]LRQH VRPPDULD H O¶LQGLFD]LRQH GHOOH IRQWL GHL SULQFLSDOL LQGLFDWRUL GD utilizzare:

Indicatori di contesto (IC) Indicatori di attuazione (IA) - indice di funzionalità fluviale (IFF). - numero di interventi finanziati Valuta la funzionalità ecologica degli ecosistemi fluviali per le Valuta il livello di attività programmatoria per tratto o capacità autodepurative e di spiralizzazione dei nutrienti. Si G¶LQVLHPH HYHQWXDOPHQWH GD GLVDJJUHJDUH LQ EDVH DL FRQVLGHUDDQFKHO¶DPELHQWHWHUUHVWUHFKHFRQGL]LRQDVWDELOLWj SURJHWWLGLUHWHRG¶DPEito e ai contenuti tematici H IXQ]LRQDOLWj WURILFD GHO FRUVR G¶DFTXD H OD ]RQD Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: comuni con riparia,HFRWRQR GL VHSDUD]LRQH WUD O¶HFRVLVWHPD DFTXDWLFR H aggiornamento annuale WHUUHVWUH/¶LQGLFHVHJQDOD TXDOLWDWLYDPHQWH OH YDULD]LRQL GL funzionalità a seguito della realizzazione di opere in progetto. Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: Arpa. In funzione GHOO¶DJJLRUQDPHnto della base dati di partenza da parte degli studi condotti periodicamente dagli enti - estensione delle aree boscate - numero di interventi realizzati; Misura la percentuale di aree boscate, suddivise per 9DOXWDLOOLYHOORGLDWWLYLWjDWWXDWLYDSHUWUDWWRRG¶LQVLHPHGD categorie forestali disaggregare per appartenenza DSURJHWWLGLUHWHRG¶DPELWR Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: Mosaicatura Piani Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: comuni con Forestali Territoriali, Regione Piemonte. In funzione aggiornamento annuale GHOO¶DJJLRUQDPHQWRGHOODEDVHGDWLGLSDUWHQ]DGDOO¶HQWH. - qualità del bosco (QB); - numero di soggetti coinvolti nella gestione delle Valuta il grado di alterazione antropica delle aree boscate, aree attrezzate raggruppando i tipi forestali già individuati per il territorio 9DOXWDODSDUWHFLSD]LRQHHO¶LQWHJUD]LRQHGHJOLRSHUDWRUL regionale in 16 valori di qualità, suddivisi in 6 classi. Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: comuni con Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: Mosaicatura Piani aggiornamento annuale Forestali Territoriali, Regione Piemonte. In funzione GHOO¶DJJLRUQDPHQWRGHOODEDVHGDWLGLSDUWHQ]DGDOO¶HQWH

Indicatori di contesto (IC) Indicatori di attuazione (IA)

145 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 - indice sintetico della rete ecologica (IS) - estensione piste ciclabili e/o reti sentieristiche e/o Indice sistematicamente elaborato in base ad una itinerari segnalati (in km di sviluppo) metodologgia codificata (v. DGR n. 52±1979 "LR 29 6 2009, 9DOXWDOD³SRURVLWj´GHOWHUULWRULRDOODIUXL]LRQH SHUWUDWWL n. 19 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: comuni con biodiversita'". Che identificare gli elementi che concorrono a aggiornamento annuale costituire la rete ecologica: le aree di valore ecologico (AVE) - e le aree a connettività ecologica alta o molto alta QXPHURGLFLFORWXULVWLIUXLWRULGHOO¶DUHD 9DOXWDO¶HIIHWWLYDIUXL]LRQHGHOO¶DUHDGDFRQVLGHUDUHLQWUHQG (¶IRQGDWRVXOO¶DJJUHJD]LRQHGLLQGLFDWRULDORURYROWDIUXWWR su più anni e per tratti di sintesi: Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: associazioni di A, classificazione degli habitat EUNIS sviluppato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente in cui viene attribuito il FDWHJRULD ),$%«  $7/              1% 'DWR VLQRUD QRQ raccolto ma solo stimato in modo approssimativo grado di affinità dei differenti habitat in termini di potenzialità GLULVRUVHSHUFLDVFXQDVSHFLH3HUOD=36³7DQDURH - numero di utenti rete ferroviaria metropolitana 6WDJQLGL1HLYH´DO6,5³6WDJQLGL0RJOLDVVR´HDOOe relative 9DOXWD O¶XWLOL]]R GHOOD IHUURYLD GD HODERUDUH SURTXRWD GHOOD connessioni ecologiche, per la scelta delle specie da mobilità su gomma e della presenza turistica complessiva VRWWRSRUUH DOOD ³YDOXWD]LRQH GL DIILQLWj´ VL ID ULIHULPHQWR DOOH Fonte/ RFI/GTT con frequenza mensile e distinto tra FDWHJRULHULSRUWDWHDOO¶$UWLFRORGHOOD'LUHWWLYD&(( abbonati e non (dato non disponibile, da richiedere in sede ed elencate in Allegato II della Direttiva 92/43/CEE. di convenzione con RFI). B, Elaborazione degli indicatori faunistici, partendo dalla - apertura di nuovi centri di servizi, di ricettività, o valutazione di ogni habitat adatto all'esigenza di ciascuna FRPPHUFLDOLGHGLFDWLDOO¶XWenza turistica specie, e all'idoneità dell'habitat per i tre gruppi presi in 9DOXWD O¶LQWHUHVVH LPSUHQGLWRULDOH SHU L VHUYL]L SUHYLVWL QHO considerazione (mammiferi, avifauna, invertebrati). La programma. Dati comunali ( autorizzazioni di esercizio). sovrapposizione delle aree importanti per i tre gruppi delinea Fonte/frequenza aggiornamento dei dati: annuale le Aree di Valore Ecologico per la fauna. - dimensione aree con tutela per biodiversità effettiva C, Individuazione delle Aree di Valore Ecologico per la 9DOXWDLOWUHQGG¶LQWHUHVVHSHUODJHVWLRQHDPELHQWDOH vegetazione, applicando un set di quattro indicatori: la Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: Dati regionali per distanza dal climax, la naturalità (intesa come livello di learee protette, comunali e delle associazioni ambientaliste determinismo antropico), il grado di biodiversità floristica (Lipu, WWF, Legambiente ecc) per le tutele istituite a livello (sulla base di quanto desumibile da letteratura), l'importanza locale e per l¶HYHQWXDOH GHJUDGR Sinora non sistematici, conservazionistica (ovvero la possibile inclusione di un eventualmente da rendere sistematici in sede di Protocollo determinato ambiente nell'allegato I della Dir. 92/43/CEE G¶LQWHVDHVWHVRDVRJJHWWLGHO,,,VHWWRUH ³+DELWDW´ ,TXDWWro indicatori vengono aggregati in un unico indice sintetico (Is) Le Aree a Valore Ecologico (AVE) risultano dalla selezione degli ambienti essere importanti per la vegetazione e per almeno uno dei tre gruppi faunistici, o essere importanti per tutti e tre i gruppi faunistici.. D, Individuazione della permeabilità biologica (ovvero l'attitudine di un territorio ad essere attraversato dalle specie animali considerate) e della connettività ecologica (ovvero il livello di interconnessione tra le diverse aree QDWXUDOL ³VRUJHQWH´ SUHVHQWL  FRQ applicazione del modello FRAGM per la connettività ecologica Fonte / frequenza aggiornamento dei dati: Si tratta di un indicatore che deve essere stimato pur partendo da dati di base relativi alle banche dati disponibili e aggiornate dagli enti con competenza ambientale. - consumo di suolo complessivo (CSC) comprendente - numero di aziende agricole con attività bio e/o con quello da urbanizzazione, quello da infrastrutturazione strutture polifunzionali (fattorie didattiche, agriturismi), (CSI) e quello reversibile (CSR) confronto alle aziende agricole totali Misura le parti di territorio non naturali e non agricole, con 9DOXWD LQ DVVROXWR H LQ UHOD]LRQH DOO¶XQLYHUVR SURGXWWLYR indice pro quota rispetto al totale del territorio. CSR è il O¶incidenza delle imprese impegnate nella prospettiva consumo prodotto da iniziative che non esercitano ambientale e di servizio anche al turista. XQ¶D]LRQH GL LPSHUPHDELOL]]D]LRQH DUHH HVWUDWWLve, impianti Fonte/frequenza aggiornamento dei dati: comuni ove sportivi e tecnici, strutture specializzate per la produzione di presenti e/o dalle associazioni di categoria (autorizzazioni QXRYHIRUPHGLHQHUJLDSDUFKLXUEDQL« di esercizio) e regione (settore agricoltura, finanziamenti Fonte/frequenza aggiornamento dei dati: BDTRE (Base Dati PSR) con aggiornamento annuale. Territoriale di riferimento per gli Enti). Periodicamente aggiornamento da parte della Regione (dati storici pubblicati)

146 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 - indice di frammentazione (IF) - numero di visitatori del patrimonio aperto (musei, Indice sistematicamente elaborato che rileva il livello di castelli, parchi, oasi, centri culturali) discontinuità dei sistemi ambientali, interrotti da quelli Rileva il trend di interesse per il patrimonio culturale del DQWURSLFL (¶ HODERUDWR FRPH UDSSRUWR WUD OD VXSHUILFLH territorio (varia in ragione delle strutture visitabili e delle territoriale di riferimento (al quadrato) e la sommatoria delle dinamiche di comportamento dei visitatori. aree dei frammenti (al quadrato) )RQWH GDWL UDFFROWL VX EDVH DQQXDOH GDJOL HQWL JHVWRUL (¶ Fonte: Indicatore calcolato a partire dai dati BDTRE (Base utile elaborare una condivisione e un quadro di insieme dei Dati Territoriale di riferimento per gli Enti). Periodicamente dati a livello di ambito Langhe Roero, da avviare in sede di aggiornato da parte della Regione. protocollo di intesa - LQGLFHGHLIOXVVLWXULVWLFLQHOO¶DPELWR - numero di comuni adeguati alle linee guida del /¶LQGLFDWRUH YDOXWD OD GLPHQVLRQH H OD WHQGHQ]D GHL IOXVVL Piano di gestione del sito Unesco WXULVWLFL LQ EDVH DOOH µSUHVHQ]H¶ µDUULYL¶ H GLVSRQLELOLWj 5LOHYD OD GLQDPLFD GL ³PHWDEROL]]D]LRQH´ QHOOH SUDWLFKH ricettività. RUGLQDULH GHOO¶LVFUL]LRQH DOOD /LVWD 8QHVFR ,O GDWR SXQWXDOH Fonte/frequenza aggiornamento dei dati: Osservatorio ULJXDUGD O¶DGR]LRQH GHOOH YDULDQWL XUEDQLVWLFKe di turistico regionale con aggiornamento annuale, adeguamento alle linee guida ATL Alba per maggiori dettagli. Fonte/frequenza aggiornamento dei dati: comuni con aggiornamento annuale

/¶DWWXD]LRQHGHOPRQLWRUDJJLR

Sulla base del Protocollo di intesa tra i Comuni vengono definite le modalità con cui i dati relativi al monitoraggio vengano raccolti, istruiti e tradotti in un report periodico che costituisce un patrimonio informativo, a disposizione, oltre che per la gestione attuativa del Masterplan, per la partecipazione a quadri conoscitivi ULFKLHVWL QHL SURJUDPPL G¶DUHD YDVWD *HVWLRQH VLWL 8QHVFR 3LDQR SURYLQFLDOH 335«  La raccolta dei dati può essere posta in carico ad un ente, eventualmente a rotazione, o coordinata solo tecnicamente sulla base di un modello standardizzato di imputazione su base comunale e di un servizio esterno che redige il quadro complessivo, con costi a carico di capitoli di spesa già attivi per i monitoraggi legati alla pianificazione, ove adeguata alla normativa ambientale. In ogni caso il coordinamento delle attività di monitoraggio comporta azioni ricorrenti (ad es. ogni 2 anni): - raccogliere i dati e le informazioni relative agli indicatori di base, indicatori derivati, indicatori generali, reperendoli dalle specifiche fonti individuate, come indicato nei punti precedenti ; - conservare e organizzare i dati sulla base della cadenza prefissata; - garantire le condizioni tecniche ed organizzative per lo svolgimento del monitoraggio ambientale; - trasmettere i dati in format concordati agli altri enti locali e territoriali interessati, pubblicarli in sintesi.

8.4. Gli indicatori per linee strategiche

,OPRQLWRUDJJLRVLVYROJHVXOODEDVHGLXQ¶DSSOLFD]LRQHGHJOLLQGLFDWRULGLFRQWHVWRHGLDWWXD]LRQHSHU ogni tratto della fascia fOXYLDOH  Y 6FKHPD GLUHWWRUH  H SHU RJQL SURJHWWR GL UHWH R G¶DPELWR  Y schede). La redazione di una tabella di indici unificati e sistematici per tutti i progetti e per tutte le zone, con cadenza ricorrente costituisce la base, necessaria ma non sufficiente, SHU XQ¶HIILFDFH D]LRQH GL monitoraggio. ,Q SUDWLFD FL VL DWWHQGH FKH L PRQLWRUDJJL HVHFXWLYL GXUDQWH O¶DWWXD]LRQH GHL VLQJROL SURJHWWL VLDQR DSSURIRQGLWLFRQXQ¶DUWLFROD]LRQHGHJOLLQGLFDWRULHXQDORURVSHFLILFD]LRQHLQUDJLRQHGHOOHVSHcificità locali o di progetto della tabella di corrispondenze generali, così come i report complessivi delle VLWXD]LRQL ORFDOL GRYUDQQR WHQHU FRQWR GHOO¶LQVLHPH GHOOH ULVXOWDQ]H GHO PRQLWRUDJJLR DQFKH DO GL Oj della pura redazione della tabella degli indici.

147 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Ma il riferimento base ad un panel di indicatori prefigurato consente di confrontare la situazione GHOO¶DUHDQHOWHPSRHFRQDOWULSURJHWWLDQDORJKLFKHDYDQ]DQRLQDOWUHSDUWLGHOWHUULWRULRHTXHVWRq prezioso non solo come quadro conoscitivo, ma anche per agli aspetti decisionali, ad esempio dovendo scegliere distribuzioni di investimenti o di incentivi. $TXHVWRILQHqXWLOHSDUWLUHGDXQDYHULILFDDWWUDYHUVRJOLLQGLFDWRULGHOO¶HYROX]LRQHGHLWUHQGORFDOLLQ relazione a ciascuna voce delle azioni strategiche individuate, da verificare per singoli tratti o progetti. Di seguito si riporta la tabella di corrispondenze generali tra gli indicatori individuati e ciascun tipo di azione strategica.

TABELLA DI CORRISPONDENZE GENERALI Linee strategiche e corrispondenti indicatori di contesto (IC) o di attuazione (IA) utili al monitoraggio

1 3RWHQ]LDUHOHIXQ]LRQDOLWjDPELHQWDOLHLOUXRORGHOO¶DJULFROWXUDSHUPLJOLRUDUHOHFRQQHVVLRQL ecologiche Linee strategiche Indicatori 1.1 - potenziare la continuità della vegetazione IA -attivazione nuove aree di tutela naturalistica spondale lungo l'intera asta IC - indice sintetico della rete ecologica (IS) 1.2 potenziare siti rinaturalizzati perché svolgano IC - estensione delle aree boscate funzionalità di nodi della connessione ecologica IC- -qualità del bosco (QB) 1.3 assicurare protezione e tutela alle aree di valore IA -attivazione nuove aree di tutela naturalistica naturalistico 1.4 favorire la connettività tra fascia fluviale e aree IC - Indice di frammentazione (IF) collinari

1.5 favorire il potenziamento dei servizi ecosistemici ,$QGLLQWHUYHQWLUHDOL]]DWLQHOPHULWRGHOO¶D]LRQH IA - n. di soggetti coinvolti nella gestione delle aree in agricoltura attrezzate(agricoltori) 1.6 migliorare la sostenibilità delle attività agricole IA- n. aziende agricole con attività bio e/o con strutture potenziando il loro ruolo polifunzionale per la fruizione polifunzionali (fattorie didattiche, agriturismi)

2 Completare la rete ciclopedonale che raccorda le principali mete di interesse culturale e di loisirs

Linee strategiche Indicatori IA- estensione piste ciclabili e/o reti sentieristiche e/o 2.1 connettere i principali centri e le mete di valore itinerari segnalati del contesto vallivo con i percorsi della fascia fluviale IC - -flussi turistici 2.2 realizzare una dorsale ciclopedonale, lungo IA- estensione piste ciclabili e/o reti sentieristiche e/o l'intera asta, e rendere praticabili e attrezzati itinerari e itinerari segnalati circuiti ad essa collegata, che raccordino le mete di IA - interesse. QFLFORWXULVWLSUHVHQWLQHOO¶DUHD 2.3 favorire il superamento di punti critici per la continuità della fruizione ciclopedonale (ponti, IA- n. di interventi finanziati strettoie, tratti trafficati) in sicurezza e con attenzione IA- -n. di interventi realizzati; alla qualità paesaggistica 2.4 assicurare un sistema qualificato e riconoscibile di accessi alla fascia fluviale e alla dorsale ciclopedonale IA- -n. di interventi realizzati; dai centri e dalla viabilità ordinaria IA - 2.5 completare gli accessi ai centri ai punti di QFLFORWXULVWLSUHVHQWLQHOO¶DUHD IC - -flussi turistici interscambio con ferrovia o mete commerciali con tratti ciclabili riconoscibili 2.6 valorizzare il paesaggio lungo i percorsi e garantire IA -n. comuni adeguati alle linee guida Unesco la visibilità dei panorami interni alla fascia e i principali IA- n visitatori del patrimonio aperto (musei, castelli, coni visuali sul sistema dei centri collinari parchi, centri culturali) 148 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017

3 Qualificare il paesaggio della fascia fluviale e mitigare gli impatti visivi

Linee strategiche indicatori 3.1 qualificare il paesaggio di contesto alle mete di interesse storico-culturale fruibile lungo la fascia IA- --n. di interventi finanziati fluviale, mitigando gli impatti visivi e valorizzando le IA - n. di interventi realizzati (nel merito) relazioni caratterizzanti IA - -n. comuni adeguati alle linee guida Unesco 3.2 valorizzare la fruizione delle componenti di IC- consumo di suolo complessivo (CSC) interesse storico culturale legate agli usi delle acque e alle coltivazioni tradizionali IC - indice sintetico della rete ecologica (IS) SRWHQ]LDUHO¶DWWUDWWLYLWjGHLSXQWLGLRVVHUYD]LRQH IA - -attivazione nuove aree di tutela naturalistica naturalistica, della fauna e della flora nelle aree di IC - n turisti che visitano le strutture di maggior interesse ambientale richiamo(musei, castelli, parchi, oasi, centri culturali) 3.4 mitigare i fattori di impatto che alterano il paesaggio fluviale e rurale dei versanti, quale si IC - consumo di suolo complessivo (CSC) percepisce dai percorsi del Masterplan IA - n. di interventi realizzati (nel merito) 3.5 promuovere interventi di ricostruzione IC - estensione delle aree boscate paesaggistica di aree in degrado

4 Potenziare la fruibilità dei siti e la dotazione di attrezzature per lo sport e il tempo libero all'aperto

Linee strategiche indicatori 4.1 favorire O¶DFFHVVLELOLWjFRQWUROODWDDOILXPH IA - -n. di interventi realizzati; (spiagge, approdi, canoe, attraversamenti) per quanto IA - -estensione piste ciclabili e/o reti sentieristiche e/o compatibile con precauzioni ambientali e di sicurezza itinerari segnalati 4.2 potenziare la dotazione di attrezzature per il IA - -n. di interventi realizzati; ORLVLUVHJOLVSRUW³HQSOHLQDLU´DGHJXDWHDLUHTXLVLWL IC --flussi turistici posti dalla sicurezza idraulica e dalla sostenibilità IA- QFLFORWXULVWLSUHVHQWLQHOO¶DUHD delle risorse naturali IC- - indice sintetico della rete ecologica (IS) IA n di nuovi punti di servizio per la fruizione ai bordi 4.3 integrare le attività di gestione di attrezzature ± della fascia (ricettività, commercio e servizi dedicati ) sportive o di loisirs con qualificazione e manutenzione IA - -n. di soggetti coinvolti nella gestione delle aree degli ambiti di maggior fruizione (aree pubbliche) attrezzate e nelle aree a verde 4.4 favorire l'offerta di servizi: agrituristici; ricettività, ristorazione, punti loisirs e tempo libero e sport IA-n. aziende agricole con attività bio e/o con strutture DOO¶DSHUWR polifunzionali (fattorie didattiche, agriturismi) 4.5 promuovere la formazione di una rete di presidi IA - -n. di soggetti coinvolti nella gestione delle aree nel parco per assicurare una continuità di controllo e attrezzate e nelle aree a verde manutenzione delle parti fruibili della fascia fluviale .

149 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 ALLEGATO 1 %2==$'(/35272&2//2'¶,17(6$

150 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 BOZZA DI PROTOCOLLO D'INTESA per la valorizzazione "dell'asta fluviale" del Tanaro nel tratta tra Cherasco e Castagnole delle Lanze

Premesso che

/¶RJJHWWRGHOSUHVHQWHSURWRFROORqIUXWWRGLXQDVHULHGLLQWHVHHDWWLSLDQLILFDWRULVXOO¶DUHDIOXYLDOHGHO fiume Tanaro tra Cherasco e Neive.

,O «««5 i comuni Alba, Barbaresco, Bra, Castagnito, Cherasco, Guarene, Monticello d'Alba, Neive, Roddi, Santa Vittoria, Verduno, la Provincia di Cuneo, la Regione Piemonte, l'Autorità di bacino del Po, Anas, Ferrovie dello stato hanno sottoscritto un protocollo di intesa in cui i firmatari: - convengono sulla necessità di coordinare le iniziative nell'ambito della pianificazione locale e urbanistica al fini di realizzare un progetto unitario di riqualificazione dell'area interessata dal corso del Tanaro: - si impegnano a promuovere l'iniziativa ed a partecipare ad incontri ad essa conseguenti; - concordano di istituire un tavolo comune con il compito di trovare lo strumento più idoneo ad attuare il progetto di un Parco fluviale nella tratta da Bra e Cherarsco fino a Neive - decidono di perseguire gli obbiettivi di collaborazione e interazione tra gli enti coinvolti, - decidono di costituire un "tavolo comune di lavoro".

Nell'ambito del PTI (Programma Territoriale Integrato) ³$/%$%5$/$1*+(52(52´ (Programma Attuativo Regionale PAR FSC 2007 - 2013) viene elaborato, tra i progetti considerati strategici per il territorio, uno studio di fattibilità denominato "Progetto di valorizzazione della fascia del Tanaro" che costruisce, in un processo partecipativo, il quadro di riferimento entro cui collocare gli obbiettivi definiti nel protocollo di intesa del 2004.

Nel febbraio del 2015 viene stipulato un Accordo di Programma tra la Regione Piemonte e i Comuni di Alba, Govone, Roddi, Saliceto, Castelletto Uzzone, Mango, PrunettR %DUEDUHVFR &DVWLQR 0RQWD¶ Barolo, Mombarcaro, Bra, nell'ambito dell'attuazione del PTI (Programma Territoriale Integrato) ³$/%$%5$/$1*+(52(52´ ( per una parte finanziata sui fondi PAR FSC 2007 - 2013). In tale accordo sono previsti 19 interventi sul territorio, di cui uno GHQRPLQDWR³3URJHWWLVWUDWHJLFL- Progetto di YDORUL]]D]LRQH GHOOD IDVFLD IOXYLDOH GHO 7DQDUR´ , che è posto sotto la responsabilità del comune di Alba.

Il 18 maggio del 2015 la Regione Piemonte ha adottato il PPR (D.G.R. n. 20-1442), oggi in via di DSSURYD]LRQHGHILQLWLYDGRSRODVRWWRVFUL]LRQHD5RPDGHOO¶DFFRUGR0LEDFW-Regione Piemonte di cui DOO¶DUW GHO &RGLFH GHL EHQL FXOWXUDOL H GHO SDHVDJJLR 'OJV  D cui i Comuni dovranno adeguarsi. Tale piano paesaggistico: - riconosce nella fascia fluviale del Tanaro (tav.5) oggetto dell'intesa, una componente della "rete di connessione paesistica" cosi come definita all'art 42 delle NTA, la quale incorpora anche gli HOHPHQWLGHOOD5HWH(FRORJLFD5HJLRQDOHVHFRQGRLOTXDOH³LFRPXQLVRQRWHQXWLa considerare le misure di tutela e di intervento per migliorarne il funzionamento delle reti, mediante appositi progetti, piani e programmi che ne approfondiscano e specifichino gli aspetti di interesse sub regionale e locale, in coerenza con le norme specifiche di tutela e conservazione delle aree naturali protette e dei Siti della Rete Natura 2000 ³.

- individua "la rete di connessione paesistica" (art 43-44 NTA), quale progetto e programma strategico di interesse sovralocale, che richiede pertanto azioni multiple e competenza di soggetti diversi (pubblici e privati), per i quali è possibile sottoscrivere intese tra la Regione e i Comuni interessati, nonché con il Ministero in caso di presenza di beni paesaggistici ;

151 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 Nel settembre del 2016 il Comune di Alba affida l'incarico per la redazione del "Masterplan per la Valorizzazione della Fascia Fluviale del Fiume Tanaro" al Raggruppamento Temporaneo di Tecnici selezionato su base concorsuale. Il compito del Masterplan è quello di definire uno "Schema Direttore" su cui definire un accordo comune e dei "piani di azione" in grado di attivare progressivamente la valorizzazione dell'asta fluviale. In particolare l'obiettivo è una progettazione unitaria e coordinata della fascia di diretta pertinenza fluviale, orientata in particolare alla: - FRQVHUYD]LRQHHYDORUL]]D]LRQHGHOO¶DPELHQWHQDWXUDOHGHOOHDFTXHGHOSDWULPRQLR storico culturale, del paesaggio e delle loro connessioni con il contesto agricolo e urbano, attraverso una gestione integrata delle risorse; - YDORUL]]D]LRQH GHOO¶LGHQWLWj GHOOH GLYHUVH IRUPH GL IUXL]LRQH H GL SURPR]LRQH GHOOH attività economiche compatibili, con particolare riferimento alla formazione del parco fluviale della città di Alba; - YDORUL]]D]LRQHGHOODIUXL]LRQHGHO6LWRGHOO¶8QHVFRHGHOSDHVDJJLRDJUDULR - realizzazione di un rete di valorizzazione ambientale, in grado di connettersi con il sistema regionale, già individuato e predisposto dal PPR; - O¶LQGLYLGXD]LRQH GL XQD UHWH GL VRJJHWWL LQ JUDGR GL GHILQLUe, avviare e gestire il progetto di YDORUL]]D]LRQHGHOO¶DUHD

Il "Masterplan per la Valorizzazione della Fascia Fluviale del Fiume Tanaro" con i risultati ottenuti anche a seguito del percorso partecipativo con i comuni e con i soggetti interessati è stato presentato nel mese di giugno 2017. Esso è composto da: a, una relazione, con le tavole allegate contenente in particolare : l'inquadramento territoriale e strutturale, le situazioni critiche e quelle di valore, la caratterizzazione delle diverse tratte fluviali e il quadro strategico e la descrizione del progetto; b, lo schema direttore c, il quadro degli interventi con le tavole allegate, definiti in 6 specifiche schede-progetto: R1 la rete dei percorsi R2 il sistema degli accessi e delle stazioni R3 la rete ecologica A1 le oasi naturali A2 un parco fluviale per Alba A3 XQJLDUGLQRQHOO¶LVROD d, le tavole di analisi e di progetto

Quanto sopra premesso, i comuni prendono atto della proposta progettuale

- condividono il Quadro strategico e lo Schema Direttore del Masterplan - adottano le Schede progetto, come orientamento attuativo impegnandosi a condividere le eventuali modifiche da apportare nella fase esecutiva, alle luce di mutate condizioni di fattibilità o di opportunità

convengono sulla necessità di:

- coordinare O¶DGHJXDPHQWR GHi propri Piani regolatori, definendo di comune accordo le categorie normative omogenee utili sia a consentire la fattibilità amministrativa delle previsioni del Masterplan, per la parte condivisa, sia ad adeguare contestualmente il proprio strumento urbanistico generale alle direttive e indirizzi del PPR , LQIXQ]LRQHGHOOHLQGLFD]LRQLGLFXLDOO¶allegato cartografico1;

- stabilire che il 50% delle compensazioni ecologiche che provengono da interventi trasformativi riguardanti la fascia fluviale in oggetto sui propri territori comunali, (in particolare quelle legate ai progetti dell'autostrada, del terzo ponte, delle centraline idrauliche) siano investite lungo la fascia 152 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 fluviale stessa, privilegiando l'attuazione degli interventi di valorizzazione ambientale previsti nei progetti d'ambito e di rete, nella rigenerazione delle fasce spondali, nei servizi e nelle strutture previste dal Masterplan.

- attivare un accordo con la regione Piemonte su alcuni punti specifici: 1, adottare il Masterplan della fascia fluviale, come Piano Territoriale Operativo (PTO), attuativo della "rete di connessione paesagJLVWLFD H SURJUDPPDUQH O¶DWWXD]LRQH FRQ LO ULFRUVR DOOH SL opportune modalità di incentivazione e di investimento, da concordare con un apposito accordo di programma tra i comuni e la Regione; 2. coordinare le previsioni del PTO di cui al punto precedente, con quelle del piano settoriale regionale delle attività estrattive in modo da definire una programmazione di medio-lungo periodo, condivisa con gli operatori, per le attività e il recupero delle aree interessate, da orientare all'incremento della rete ecologica interna alla fascia, alle funzioni ricreative e sportive previste nei progetti d'ambito, e definire alcune "aree estrattive già coltivate" strategiche per la rete ecologica come sito prioritario per interventi di compensazione; 3. includere la dorsale ciclabile di cui al progetto di rete (R1) come tratta degli itinerari di interesse regionale della "Via del mare" (per la tratta Alba-Cherasco) e del "percorso ciclabile Terre dell'Unesco" (per la tratta Alba-Govone), predisponendola quindi per partecipare ai bandi di finanziamento di cui alla LR 4/2000.

- avviare un tavolo di verifica delle ipotesi progettuali del Masterplan con l'Autorità di Bacino al fine di definire le condizioni operative da porre in essere nei progetti d'ambito, per gli attraversamenti della pista ciclabile, per la predisposizione degli usi della fascia spondale e della manutenzione nelle casse di laminazione in via di progettazione.

i comuni convengono altresì, per la gestione del progetto e la sua attuazione, di

- definire una "cabina di regia del progetto" formata da...... , con il compito di: - avviare le iniziative condivise e gli accordi con altri Enti istituzionali - coordinare tutti gli interventi che sono proposti nell'area, affinché partecipino con la massima sinergia allo schema direttore e alle schede progetto del Masterplan, e in ogni caso non confliggano con gli obbiettivi condivisi - definire strategie di gestione dell'area anche attraverso il monitoraggio di cui al cap. 8 della relazione del Masterplan e attivare politiche di comunicazione del Masterplan e dei suoi interventi, anche attraverso la realizzazione di eventi e di azioni promozionali in coordinamento con quelle dei centri turistici della zona; - UHQGLFRQWDUHDOO¶DVVHPEOHDGHLUDSSUHVHQWDQWLGHL&RPXQLHGHJOLDOWULHQWLVRWWRVFULWWRUL

- definire una Segreteria tecnica o, in alternativa, un soggetto responsabile per ogni progetto, in grado di avviare le iniziative su un percorso operativo, verificare e attivare gli accordi con i soggetti privati interessati sia alla realizzazione che alla gestione delle aree, rendicontare ai sottoscrittori GHOO¶DFFRUGRTXDQWRLQDWWXD]LRQHHLQSUHYLVLRQHHODERUDQGo se del caso le opportune variazioni di progetto in modo condiviso e partecipato, a partire dalle Schede progetto sviluppate nel quadro del Masterplan

i Comuni si impegnano a

- inviare un rappresentante per ciascuno con mandato di nomina dei soggetti partecipanti alla Cabina di regia, di validazione dei soggetti responsabili dei progetti e/o della Segreteria tecnica, di discussione e approvazione in assemblea di quanto presentato come rendicontazione delle attività

153 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017 della Cabina di Regia e dei soggetti reVSRQVDELOL GL SURJHWWR /¶DVVHPEOHD GHL UDSSUHVHQWDQWL VL riunisce almeno annualmente e ogni volta la Cabina di regia lo ritenga opportuno.

- condividere con gli altri comuni eventuali interventi che possono avere delle ricadute nell'organizzazione e sulla fruizione dell'area, cosi come proposta dal piano direttore, ed a ricercare tutte le sinergie possibili con altre istituzioni e con operatori privati per rispondere agli obbietti condivisi.

- sviluppare e condividere una ricerca di collaborazioni, finanziamenti e progettazioni esecutive utili ad avviare e portare a compimento le azioni individuate nel Masterplan e prefigurate nelle schede- progetto, nel rispetto dei requisiti strategici posti alla base del Masterplan

Sottoscrittori I comuni di : Alba, Barbaresco, Bra, Castagnito, Castagnole delle Lanze, Cherasco, Guarene, Govone, /D 0RUUD 0DJOLDQR $OILHUL 0RQWLFHOOR G¶$OED 1HLYH Pocapaglia, Roddi, Santa Vittoria, Verduno. ,.

Regione Piemonte

Provincia di Cuneo, Provincia di Asti

154 Masterplan del Tanaro Relazione giugno 2017