Scuola e dintorni Giornale del Liceo Scientifico, Linguistico e delle Scienze Umane - , e Dirigente Scolastica Antonella Parisi Anno Scolastico 2020-2021 Responsabile Giovanni Ierardi 1 Scuola e dintorni Giornale del Liceo Scientifico, Linguistico e delle Scienze Umane - Petilia Policastro, Cotronei e Mesoraca Dirigente Scolastica Antonella Parisi Responsabile Giovanni Ierardi Anno Scolastico 2020-2021 1 in questo numero 1/6 15/16 DIRIGERE LA COMPLESSITÀ PER UN MONDO

PER LA CRESCITA DELLA MIGLIORE BISOGNA SCUOLA E DEL TERRITORIO ESSERE TUTTI UNITI Intervista alla Dirigente Scolastica di Alessandra Astorino, Antonella Parisi Liliana Baffa, Serena Borza di Giovanni Ierardi 7 16 TANTI AUGURI, Incontro con Marta Cartabia, DIRIGENTE PARISI! Presidente emerita della Corte Costituzionale di Maria Iaconis, UNA SFIDA PER IL FUTURO Maria Ierardi, Elio Talarico di Teresa Marrazzo

8 17 In un video i liceali presentano la scuola Una canzone sulla pandemia UNA GARANZIA NEL SIAMO IN QUARANTENA PERCORSO UNIVERSITARIO di Pino Scordamaglia a cura della V D IL TEATRO E LA SCUOLA “QUELLE COSE MI MANCANO” di Giovanni Ierardi 9/10 18/19 ALLA SCOPERTA IL PREMIO 2020 DELL’INTERNET A CARLO E RENZO PIANO GOVERNANCE IL PREMIO LETTERARIO di Federica Pulerà CACCURI E LE SUE EDIZIONI di Olimpio Talarico

10 20/21 VOGLIAMO I CALANCHI TORNARE A SCUOLA! DEL MARCHESATO di Wanda Castagnino e Vanessa Grano di Alessia Krizia Nicolazzi VOCI DAI CALANCHI di Giuseppe Condello 11 22/23 PER IL RAGIONAMENTO IL NATALE MATEMATICO DEGLI ARBËRESHË E INFORMATICO di Vincenzo Amone di Lucrezia Calderazzo

12/13 24/25 LA DIDATTICA A DISTANZA TEMPO NATALIZIO NON CI FERMA! E PANDEMIA di Mariachiara Lucente e Grazia Perri di Luigi M. Lombardi Satriani COLLUSIONE, ILLUSIONE E POCA DETERMINAZIONE a cura della Classe II A 14 26/28 RAGAZZI, NON BISOGNA IL CALCIO DI MARADONA ARRENDERSI MAI! di Enrico della Ratta Rinaldi di Giovanna Ambrogio, Maria Chiara Elia, Daniela Iannotti, Ambra Lorenzi IO TI AMO, DIEGO Lettera di Pelé a Maradona

In copertina La Professoressa Antonella Parisi, Dirigente Scolastica del Liceo “Raffaele Lombardi Satriani” di Petilia Policastro, Mesoraca, Cotronei In terza di copertina Il regista Federico Fellini e lo scrittore Gianni Rodari. Nel 2020 ricorre il centenario della loro nascita In retrocopertina Il musicista Ludwig van Beethoven. Il 2020 è il 250° anniversario della nascita

Stampato il 21 dicembre 2020 nella Tipografia DUE L di Mesoraca (KR) Scuola e dintorni 1 DIRIGERE LA COMPLESSITÀ PER LA CRESCITA DELLA SCUOLA E DEL TERRITORIO Intervista alla Dirigente Scolastica Antonella Parisi di Giovanni Ierardi

“Tra i miei obiettivi un questo territorio Giovanni Ierardi ripensamento generale sarebbe per Pubblicista, Presidente dell’idea di fare tanti aspetti della Sezione Alto scuola”. Ancora: “Oggi un deserto. Crotonese dell’Istituto è quanto mai necessario L’attende quindi Calabrese Rafaele promuovere un nuovo non solo “il Lombardi Satriani, umanesimo”. Inoltre, un nuovo corso” già docente di Storia invito forte: “Per tutti del Liceo nella e Filosofa al Liceo di gli studenti e le famiglie “nuova sede. Petila. un invito a considerare l’educazione e Che ne dice, l’istruzione come Dirigente? migliore guida nella Con immenso piacere e soddisfazione mi sono apprestata a vita sociale, unica arma svolgere il mio “nuovo” ruolo in un “nuovo” indirizzo liceale e per far afermare quei in una “nuova” sede. Sono onorata e, nello stesso tempo, sento valori che sono alla una forte responsabilità. Sono giunta in un momento “nuovo” base del progresso, per tutti, anche per i dirigenti più navigati, particolarmente della convivenza civile, complesso ed incerto a causa della pandemia COVID-19. Spero dell’incontro e del comunque di riuscire a raccogliere questa “nuova” sfda di dialogo tra culture”. guidare la comunità scolastica del “Lombardi Satriani” con la Ecco alcuni dei passaggi serietà che la situazione impone e con l’entusiasmo e la voglia più signifcativi della di superare gli ostacoli e le difcoltà, promuovendo la crescita di Prof.ssa Antonella tutta la “comunità educante” e, di rimando, anche del territorio. Parisi, dal 1° settembre Perché Lei dice bene, la scuola e la cultura sono il pilastro su La Dirigente Scolastica Antonella Parisi 2020 la nuova Dirigente cui fondare lo sviluppo e il riscatto del territorio: in particolare nell’ufcio di presidenza nella nuova sede il nostro territorio, periferico, che si caratterizza come contesto di Foresta Scolastica dell’Istituto “Rafaele Lombardi socioculturale tipico dell’entroterra crotonese, con tante Satriani”. La scuola, collocata in tre comuni (Petilia Policastro, problematiche, privo di una rete stradale efciente, di un sistema Mesoraca, Cotronei) presenta articolazioni diferenti e di trasporti adeguato, di strutture per l’aggregazione, con difuse caratteristiche strutturali complesse e una popolazione di 600 tra situazioni di disagio economico. E quando parlo di cultura la studenti, docenti e personale Ata. Incontro la Dirigente Parisi intendo in senso lato: cultura umanistica, su cui si fonda la mia nella nuova sede del Liceo Scientifco di Petilia a Foresta. Le formazione, e scientifca, che eredito in questo liceo, entro un dico subito grazie per avermi rinnovato l’incarico di responsabile orizzonte generale, in cui il sapere viene visto come un tutto di Scuola e dintorni, il giornale dell’Istituto “Rafaele Lombardi unitario, dove pensiero ed azione sono strettamente intrecciati. I Satriani” (un ringraziamento che desidero far pervenire anche al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto). Poi il discorso si sposta. A , il paese natale, da cui proviene, ha studiato e insegnato nel prestigioso Liceo Classico “Diodato Borrelli”, ha svolto anche importanti funzioni pubbliche, ha fatto l’Assessora alla cultura e alla Pubblica Istruzione ed è stata per 15 anni Consigliera Comunale. Ha studiato all’Università “La Sapienza” di Roma. Un lungo e considerevole impegno pubblico, cui fa spesso riferimento la nostra conversazione nella quale non mancano cenni alla politica, alla flosofa, alla letteratura, considerazioni sulla complessa realtà nazionale e in particolare all’attuale situazione segnata dalla pandemia, al Sud, e inevitabilmente alla . La nostra regione in questa fase per molte vicende e molti problemi sta facendo parlare di sé, delle sue questioni antiche e recenti, della sua classe dirigente, della sua società civile, della sua scuola. Le dico subito, e questo è un dato che ha anche un forte riscontro nei social, che il suo arrivo come Dirigente ha suscitato vaste simpatie e largo consenso. E naturalmente anche molte aspettative. Insomma, il suo è un compito al tempo stesso impegnativo ed esaltante. Viviamo in un territorio complesso, con tanti problemi. E non è esagerato pensare che senza le scuole Catanzaro 27 agosto 2020. USR Calabria. È momento della frma dell’incarico dirigenziale e dell’assegnazione della sede 2 Scuola e dintorni momenti più alti del “genio agosto) indotta a cambiare “pelle”, a svestirmi di un ruolo, italiano” sono infatti per certi aspetti rassicurante, e a ricoprirne un altro carico di avvenuti con l’intreccio responsabilità. Trovarmi a dirigere una scuola e a coordinare il dei saperi e nella loro collegio di quei docenti che fno a qualche giorno prima erano feconda integrazione miei colleghi, mi sembrava tanto strano e, nello stesso tempo, (pensiamo a Leonardo meraviglioso. Aver partecipato e vinto un Concorso Nazionale da Vinci). La formazione per Dirigenti scolastici con la consapevolezza di dover lasciare di cittadini attivi e la mia famiglia in caso di nomina fuori regione, il fatto di essere responsabili richiede stata assegnata alla Regione Calabria e alla Provincia di , che la scuola educhi ai e di aver ricevuto la sede a 20 km dal mio paese, mi è apparsa valori della classicità subito una grande fortuna. E poi ho avuto un’accoglienza e alla responsabilità straordinaria da parte di tutti: docenti, personale Ata, sindaci e nell’uso delle scoperte amministratori locali in tutti e tre le comunità: Petilia, Mesoraca scientifche e della e Cotronei. Molta cordialità ed incoraggiamento ho avuto anche tecnologia, potenziando dai dirigenti che mi hanno preceduto: la preside Maria Ierardi la consapevolezza della e il preside Elio Tallarico. La prima ha manifestato subito la necessità di uno sviluppo sua gioia per la mia nomina a dirigente del Lombardi Satriani equilibrato e sostenibile. con una telefonata che mi ha commosso e mi ha infuso tanto entusiasmo. Il preside Talarico ha anche presenziato al mio Lei è diventata dirigente primo collegio e, dopo avermi presentato ai docenti, e passato il 1° settembre. Cosa il testimone, con grande garbo istituzionale si è congedato e ha faceva prima di assumere lasciato a me la guida dell’Istituto Rafaele Lombardi Satriani. l’incarico di preside? Che cosa l’ha spinta a fare la È stata chiamata a dirigere una scuola complessa, in cui dirigente scolastica? esistono indirizzi diversi e varie sedi. Questo, secondo lei, è un Dopo la laurea in Lettere punto di forza o è un elemento di criticità? classiche all’Università L’Istituto “Rafaele Lombardi Satriani”, nella sua attuale La Sapienza di Roma fsionomia, nasce nel 1994 dall’accorpamento del Liceo e varie esperienze Scientifco di Petilia Policastro e dell’Istituto Magistrale di lavorative all’Università, Mesoraca che aveva già avviato il processo di adeguamento e nel settore terziario come dell’oferta formativa al mutato contesto socio-economico Torta di benvenuto da parte del guida turistica prima, e e culturale. Attualmente l’Istituto è dislocato in tre sedi, il corpo docenti al primo collegio “animatore locale” poi, con Liceo scientifco (sede centrale) a Foresta di Petilia Policastro, un Progetto dell’Unione il Liceo linguistico e il biennio del Liceo delle Scienze Europea denominato Leader II, nel 1999 ho cominciato ad Umane con opzione socio-economico in località Campizzi di insegnare lingua e cultura latina e greca al liceo. Dopo il Mesoraca, ed il Liceo Scientifco Statale di Cotronei. Dunque concorso ordinario del 2000 ho sempre insegnato al Liceo la complessità non deriva tanto dal numero degli studenti, classico Diodato Borrelli di Santa Severina. Fare l’insegnante è quanto dalla collocazione su tre comuni sostanzialmente stata per me un’esperienza unica. L’insegnamento è stato come diversi e risente spesso anche di una sorta di campanilismo e vivere un rapporto d’amore con i miei studenti, quasi palpabile, di divisioni determinate dalla specializzazione degli indirizzi. in cui io dischiudevo un mondo a loro e loro mi donavano una dimensione che prima non conoscevo. Poi ho cominciato ad assumere incarichi all’interno dell’istituto scolastico, ricoprendo anche il ruolo di vicaria del dirigente. Assumere incarichi nella scuola serve per la crescita professionale, aiuta ad avere la visione d’insieme, a saper ragionare sulle priorità, a capire che il docente fa parte di un sistema. Quando pensiamo al docente, ci riferiamo agli anni di servizio, alle modalità di conduzione della classe, alla capacità di farsi capire dai ragazzi, alle attività svolte. Ma è anche importante che il docente, fuori della classe, lavori in gruppo con colleghi, o si dedichi ad attività e rapporti con enti o associazioni, perché l’apertura e la varietà delle relazioni e degli interessi che ha fuori dalla scuola possano entrare a far parte del suo modo di insegnare. Da questa esperienza ho appreso che entrambi gli aspetti servono perché si possa ritrovare nell’ambiente scuola la propria dimensione e il proprio benessere. Alla fne, però, ha prevalso quest’ultimo, forse anche per la curiosità, che da sempre mi ha caratterizzato, di provare una nuova esperienza. Quali emozioni ed impressioni ha provato al momento del suo insediamento? La nuova sede del Liceo Scientifco “Rafaele Lombardi Satriani” Non riesco a spiegare il groviglio di emozioni che ho provato… a Foresta in soli tre giorni (ho frmato il mio incarico dirigenziale il 27 Scuola e dintorni 3 Per un dirigente scolastico che “deve assicurare la gestione unitaria dell’istituzione scolastica”, potrebbe essere un punto di debolezza, ma può diventare anche un punto di forza, un’opportunità di crescita nel voler superare gli steccati e garantire l’unitarietà degli obiettivi. Inoltre l’oferta formativa è ampia ed apre un mondo straordinario ai nostri studenti, sia che vogliano intraprendere gli studi umanistici, sia quelli scientifci, sia economici-sociali che linguistici. Nel nostro Istituto, poi, gli studenti del Liceo linguistico integrano il percorso liceale con il Progetto ESABAC, che ofre loro la possibilità di conseguire un doppio diploma: l’Esame di Stato italiano e il Baccalauréat francese. Si tratta di un percorso di studi d’eccellenza, voluto dai Ministeri degli Esteri e dell’Istruzione dei due rispettivi paesi nell’ottica di una sempre maggiore integrazione europea, per la realizzazione del quale un’apposita commissione bilaterale Il primo collegio docenti con il saluto del preside uscente ha lavorato alla riscrittura dei programmi d’insegnamento di della vittima: quello di lamentarsi, magari per una vita intera, letteratura e di storia, delineando un percorso culturalmente per le occasioni che gli sono state ingiustamente sottratte”. ricco proprio perché all’insegna dell’interdisciplinarità. Almeno per quanto riguarda l’aspetto formativo i ragazzi non Durante il lockdown è entrata in gioco la didattica a distanza. avranno nessuna carenza, piuttosto ci si dovrebbe interrogare su Come ha vissuto questa esperienza? Ritiene che sia ripetibile quanto ofrono le politiche governative in favore dei giovani… anche in condizioni “normali”? Come procedono le lezioni a e qui mi fermo. distanza? La Didattica a Distanza (DAD), entrata in gioco durante i mesi Si parla spesso di didattica innovativa. Cos’è per lei? È tra i di lockdown, aveva certamente evidenziato delle criticità (la suoi obiettivi far sì che tale didattica venga svolta nella sua non uniformità nell’uso delle piattaforme digitali, le oggettive scuola? difcoltà nell’usare dispositivi e software in modo massivo, Sono molto favorevole all’utilizzo della didattica innovativa. senza la necessaria formazione, sia da parte di alcuni docenti Essa ha l’obiettivo di raforzare le competenze degli studenti che da parte di diversi alunni). Da settembre, però, il Lombardi attraverso nuove metodologie di apprendimento, dall’e-learnig al Satriani, in linea con le indicazioni ministeriali si è dotato di team work, attraverso esperienze di confronto e condivisione che una piattaforma di Istituto, Microsoft Teams, e di un Piano di ne accrescono la partecipazione, e portano la classe a un livello didattica digitale integrata complementare alla didattica in comunicativo molto più elevato. Trasformare l’aula in ambiente presenza anche per l’eventualità di una nuova emergenza. E di apprendimento è anche uno degli obiettivi di miglioramento dunque ciò che era stato fnora legato alla necessità del momento, delle istituzioni scolastiche e del Piano Nazionale Scuola è diventata un’opportunità. Infatti, pur nella consapevolezza che Digitale (PNSD). L’importanza dell’ambiente nel processo di nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in apprendimento era stata riconosciuta già dai padri dell’attivismo una classe, con la didattica a distanza integrata si può sempre pedagogico: Don Milani, Maria Montessori, Dewey, pionieri dare vita a un “ambiente di apprendimento” nuovo e stimolante. della didattica laboratoriale. L’ambiente di apprendimento Il ricorso alle modalità della didattica a distanza con l’uso consente agli alunni l’azione diretta, l’esplorazione e la scoperta, delle nuove tecnologie, e dei numerosi strumenti didattici, la sperimentazione laboratoriale, la rifessione e lo studio consente l’approfondimento disciplinare e interdisciplinare, la individuale. È tra i miei obiettivi dunque un “ripensamento personalizzazione dei percorsi e il recupero degli apprendimenti, generale dell’idea di fare scuola”, accentrare l’attenzione lo sviluppo di competenze disciplinari, digitali e personali, il dei docenti sulle problematiche peculiarmente pedagogiche miglioramento dell’efcacia della didattica in rapporto ai diversi e didattiche programmando esperienze formative basate sul stili di apprendimento. metodo ricerca-azione, in una logica di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Lo scopo è favorire una “didattica personalizzata” In questo momento di emergenza, la scuola rappresenta un ed inclusiva che attua interventi adeguati alla diversità, una punto di riferimento per i ragazzi. didattica centrata sullo sviluppo delle competenze (prove Penso che la scuola sia sempre un punto di riferimento per i autentiche, studi di caso, incident; osservazioni sistematiche ed ragazzi, nell’emergenza, come in condizioni di normalità. A autobiografe cognitive) e sullo sviluppo del pensiero critico, questo proposito cito testualmente Massimo Recalcati in un delle abilità analitiche, della creatività. Il futuro del “Lombardi suo recente articolo su Repubblica: “Non ci siamo mai accorti Satriani” sarà l’utilizzo di nuove metodologie didattiche come così tanto dell’importanza della Scuola come da quando siamo il debate, il cooperative learning e la peer education, la Classe stati costretti dall’emergenza sanitaria a chiuderla”. “Insegnare 3.0, la Flipped Classroom, le politiche BYOD che prevedono davanti ad uno schermo signifca non indietreggiare di fronte l’utilizzo di dispositivi elettronici per lo studio individuale e alla necessità di trovare un nuovo adattamento imposto dalle cooperativo (classi virtuali, blog, piattaforme moodle, forum, avversità del reale, testimoniando che la formazione non avviene social network). Un passo alla volta. mai sotto la garanzia dell’ideale, ma sempre controvento, con quello che c’è e non con quello che dovrebbe essere e non c’è. Qual è il suo personale bilancio di questa parte dell’anno Si tratta di una lezione nella lezione che i nostri fgli dovrebbero al netto di tutte le difcoltà generate da questa emergenza fare propria evitando di reiterare a loro volta la lamentazione dei sanitaria? Cosa si sente di dire agli studenti e ai genitori di loro genitori. Non ci sarà nessuna generazione Covid a meno che questa scuola? gli adulti e, soprattutto, gli educatori non insistano a pensarla e Penso di poter tracciare un bilancio positivo al netto di tutte le a nominarla così lasciando ai nostri ragazzi il benefcio torbido difcoltà generate da questa emergenza sanitaria. Mi sembra, 4 Scuola e dintorni al momento, di aver costruito un’alleanza favorevole e creativa didattiche ed extracurriculari. Gli studenti potranno fruire di aule con la comunità scolastica, creato relazioni di fducia con il spaziose, confortevoli e sperimentare una didattica innovativa gruppo di lavoro per il raggiungimento di alcuni degli obiettivi in laboratori efcienti e funzionali. Tuttavia, essendo, come organizzativi che mi sono proposta, costruendo occasioni tutti ci auguriamo, una scuola in espansione, necessiterebbe di apprendimento e di crescita. Ho avuto feedback positivi anche delle aule del piano superiore che attualmente sono state da parte di docenti qualifcati e competenti che credono nel concesse dall’Ente Provincia al Margherita Hack. Manca inoltre valore dell’istruzione e auspicano un miglioramento continuo la palestra, perché la struttura inizialmente era stata pensata del sistema. Per tutti gli studenti e le famiglie voglio fare un come Polo scolastico e doveva essere realizzata a lotti. L’Ente invito a considerare l’educazione e l’istruzione come migliore Provincia ha già preso un impegno con noi, ma, da parte nostra, guida nella vita sociale, unica arma per far afermare quei ci sarà una pressione costante al fne di risolvere queste criticità. valori che sono alla base del progresso, della convivenza civile, L’altra criticità, infne, è dovuta al fatto che la scuola non si trova dell’incontro e del dialogo tra culture. più nel centro storico di Petilia Policastro e, per raggiungere la sede, anche gli studenti di Petilia e Pagliarelle sono diventati La “nuova sede”. Non si può dire una tranquilla “consegna pendolari con le difcoltà di un sistema di trasporti poco chiavi in mano”, perché a giugno c’è stata solo la consegna efciente. La macchina amministrativa si è mobilitata anche per formale. Di fatto, il trasferimento ha occupato e sta prendendo questo… tutta la prima parte dell’anno scolastico. Parafrasando un vecchio proverbio (Casa vecchia e terremoto), potremmo dire Eppure il processo didattico-formativo, nel rispetto e negli spazi che qui c’è “la casa nuova e il terremoto”? imposti dalle norme sulla pandemia, sta andando avanti con Ha detto bene. Il trasferimento e la sistemazione nella nuova entusiasmo. Che cosa ci può dire? sede ha occupato e sta prendendo tutta la prima parte dell’anno Sì, la pandemia non ha assolutamente fermato le attività del scolastico. A giugno c’era stata l’inaugurazione dell’istituto Lombardi Satriani. Oltre alle lezioni curriculari, che si stanno ubicato a Foresta, ma purtroppo il collaudo statico della struttura tenendo regolarmente sulla piattaforma di istituto, Teams, e la “segnalazione certifcata di agibilità” da parte dell’Ufcio tante sono le iniziative extracurriculari già avviate e concluse tecnico della Provincia è arrivata solo il 16 settembre con una sulla stessa piattaforma, e tante quelle programmate per tutto comunicazione in cui si precisava che il Liceo Lombardi Satriani l’anno scolastico: la partecipazione all’evento Libriamoci, avrebbe occupato i locali di piano terra (aule e segreteria) e con l’intervento straordinario di Alberto Angela, il meeting l’Istituto “Margherita Hack” il primo piano per aule. Dunque, internazionale IGF: i giovani e l’internet governance, sfde e oltre alla necessità di organizzare il trasloco dalla vecchia opportunità, l’incontro con il presidente emerito della Corte sede, sono sorte anche le criticità di una convivenza tra due Costituzionale, Marta Cantarbia. E poi la Notte dei ricercatori: istituti in un momento già difcile, che richiedeva di applicare con un viaggio virtuale, nella piattaforma superscienceme. i protocolli organizzativi di prevenzione di it, gli studenti sono stati guidati alla casi e focolai Covid-19, nel rispetto delle conquista delle scoperte scientifche che misure di contenimento dell’emergenza hanno reso possibile l’evoluzione umana, epidemiologica. Certamente un impianto attraverso esperimenti didattici, visite nei elettrico con un basso voltaggio, una linea laboratori, spettacoli scientifci e interviste internet non funzionale al fabbisogno di a ospiti speciali, quali l’ astronauta Paolo due istituti scolastici, il pendolarismo non Nespoli. Con l’ Avv. Giacomo di Marzo, supportato da una rete di trasporti efciente, assistente alla Presidenza Commissione il ritardo nell’arrivo dei banchi monoposto, Afari Costituzionali dell’Unione Europea, hanno reso piuttosto difcile l’avvio. Per invece, i nostri alunni hanno scoperto fortuna alcune di queste problematiche quali professioni sono nate all’interno dei sono state già afrontate e superate. La rapporti internazionali grazie all’ONU e Dirigenza, lo staf, i docenti, la segreteria, all’Unione Europea per poter prendere i collaboratori scolastici, tutti, hanno consapevolezza delle opportunità oferte lavorato incessantemente per una ripresa da una carriera internazionale, come scelta sicura, e, dopo il DPCM del 3 novembre, e orientamento per il lavoro futuro e per il si continua a lavorare anche in DAD, prosieguo della propria formazione. E poi convinti che la responsabilità di un buon l’organizzazione dell’evento “Giornata funzionamento e il benessere collettivo Internazionale contro la violenza sulle della comunità scolastica dipenda dallo donne”: incontriamo gli esperti, con cui è sforzo e dall’impegno di tutti. stata afrontata la problematica. E poi le lezioni di approfondimento di matematica Quali sono gli aspetti di questa sede su cui e di informatica e pensiero computazionale ha sofermato e soferma maggiormente la organizzate dall’Unical, con cui la nostra sua attenzione? Ecco, mi riferisco ai punti scuola ha frmato un protocollo, a cui di forza, ma anche alle eventuali criticità… partecipano con crescente interesse le Ci sono stati anni di lotte e proteste da parte studentesse e gli studenti delle classi quarte e della popolazione scolastica del Lombardi quinte. Insomma, tantissime altre attività di Satriani per ottenere una scuola adeguata Consegna da parte dei presidenti Domenico grande spessore sono state programmate per a garantire la sicurezza e l’incolumità Angotti e Carmen Carceo rispettivamente gli studenti del Liceo “Rafaele Lombardi di studenti e docenti. Il nuovo istituto di delle Sezioni Avis di Petilia e di Mesoraca di arredi, attrezzi e strumenti per allestire le Satriani”, allo scopo di migliorare le loro Foresta ha fnalmente queste caratteristiche aule Covid di Istituto competenze trasversali e di orientarli verso ed ha anche spazi a sufcienza per le attività Scuola e dintorni 5 un personale progetto di vita. Ci sono, secondo Lei, diferenze tra ieri e oggi per quanto riguarda gli studenti e i docenti? Quali sono i maggiori cambiamenti nella scuola, nelle sue fgure, nelle sue strategie? Un rafronto, insomma, tra la scuola di ieri e quella di oggi. Ritengo che saper guardare alla condizione giovanile nel nostro tempo è requisito necessario per poter pensare ad un progetto educativo all’altezza delle sfde poste dalla contemporaneità. Per le nuove generazioni di studenti è stata coniata la defnizione di “nativi digitali” e il distacco generazionale tra adulti e ragazzi si è acuito al punto da far pensare ad una “nuova barbarie”, secondo la defnizione di Alessandro Baricco, e, più in generale, ad una nuova “emergenza educativa”. Il cambiamento ha investito tutta la società e anche le aule scolastiche non possono non risentire del clima generale che investe le dinamiche relazionali familiari e quelle sociali. Tuttavia il sistema scuola ha una grande capacità di adattamento e lo ha dimostrato anche durante La professoressa Parisi al Teatro Greco di Locri in occasione della premiazione questo stato di emergenza. Al paradigma tradizionale della dell’ Orestea di Eschilo realizzata dal gruppo teatrale del Borrelli scuola che privilegiava una didattica trasmissiva e nozionistica, inevitabilmente si deve sovrapporre un sapere “non formale” e La lettura ha sempre fatto parte di me. Non mi ricordo quando “informale” promosso dalla cultura digitale. Ecco perché oggi ho iniziato a leggere, perché, anche quando ancora non andavo a è quanto mai necessaria una didattica per competenze, in cui scuola, mi piaceva sfogliare l’enciclopedia illustrata e inventarmi il docente diventa una guida (coach), mentre lo studente mette delle storie. Pertanto non ho un poeta o uno scrittore preferito. alla prova le proprie conoscenze e abilità acquisite attraverso lo Avendo afrontato gli studi classici ne amo e apprezzo tantissimi svolgimento autonomo di compiti di realtà via via più complessi, della letteratura latina, greca e italiana. Ho naturalmente, al di là assumendosi anche rischi e responsabilità. Sia le politiche dello studio, coltivato interessi maggiori nella letteratura e nella scolastiche europee, che le Indicazioni Nazionali insistono poesia straniera: scrittori come Dostoevskij e Camus, Borges e molto sulla centralità dell’apprendimento dello studente, Zafòn, poeti come Baudelaire, Pessoa, Hikmet, Gibran. Leggo sull’attenzione alla persona e alle sue attitudini e all’importanza anche molto gli scrittori contemporanei: Erri De Luca, Gianrico del laboratorio e di un nuovo sapere integrato e unitario che Carofglio, Massimo Gramellini, Michela Murgia, Massimo promuova un “nuovo umanesimo”. Ed è questa la mia visione Recalcati… Tra le scrittici mi piacciono Clara Sanchez, Margaret di scuola. Mazzantini, Chiara Gamberale. Quali sono gli aspetti del suo curricolo che le piace mettere E quale protagonista del Risorgimento riscuote maggiormente maggiormente in evidenza? le sue simpatie? Senz’altro le abilità conseguite nella gestione e nel coordinamento “Ebbi a lottare con il più grande dei soldati, Napoleone. Giunsi dei gruppi. I contesti di maturazione? In classe con gli studenti, a mettere d’accordo tra loro imperatori, re e papi. Nessuno mi prima di tutto, poi nei gruppi di lavoro, nei gruppi politici, nei dette maggiori fastidi di un brigante italiano: magro, pallido, gruppi culturali, mediante l’allestimento di musei e biblioteche cencioso, ma eloquente come la tempesta, ardente come un e l’organizzazione di eventi culturali. Tutto ha avuto un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, unico punto di convergenza: educazione alla cittadinanza infaticabile come un innamorato, il quale ha nome: Giuseppe consapevole, responsabile, democratica, il rispetto di se stessi e Mazzini”. Così Von Metternich descrive il personaggio del degli altri, il gusto del bello, il rispetto dell’ambiente e il senso Risorgimento che più ha destato le mie simpatie durante gli di appartenenza alla comunità. studi liceali. Mazzini era un visionario… anche se tutti gli altri Qual è il suo poeta o scrittore preferito? miei compagni di scuola tifavano per Garibaldi… Qual è il suo regista preferito? Ferzan Ozpetek. E il musicista che le piace di più? Adoro la musica di Astor Piazzolla. E il cantante o cantautore? Ho sempre apprezzato la grande stagione della canzone d’autore italiana. Parole e musiche tra impegno e poesia: De Andrè, Vecchioni, Dalla, De Gregori, Battiato. Se invece mi chiede quali cantanti hanno scandito le tappe più importanti della mia vita, questi sono due cantautori romani: Venditti e Ramazzotti e un afascinante cantautore milanese: Biagio Antonacci. Per quale squadra tifa? Di solito in riferimento a questa domanda molti risponderebbero “sono simpatizzante di una squadra” ... Io invece Le dico in Feodor Dostoevskij (1821-1881) maniera decisa: “Provengo da una famiglia di interisti e sono 6 Scuola e dintorni grandissima soddisfazione: ne sono responsabile dal 2012 (dal 2015 come “docente in pensione”) e mi consente di restare in contatto con il mondo della scuola, che ho adorato e adoro. Un giornale, come si dice nel Progetto, che vuole essere insieme specchio e stimolo. Tutte le critiche e i suggerimenti saranno accolti con molto piacere. Credo fermamente che un ragazzo che legge ora, domani sarà un adulto che pensa, e un ragazzo che scrive oggi, domani sarà un adulto che progetta. Per questo non avrei mai potuto rinunciare ad un progetto di così grande spessore come “Scuola e dintorni” che, da Lei diretto magistralmente e, avvalendosi di contributi autorevoli, è ormai diventato simbolico del Liceo Lombardi Satriani. Pagine “di valore” che raccontano l’impegno, la dedizione e l’amore verso la scuola. Pagine a colori per coprire il grigiore di una realtà incerta, all’interno delle quali possono trovare spazio pensatori, docenti, genitori e soprattutto loro: gli studenti. Questo giornale nasce dalla voglia di comunicare, dalla necessità di avere uno strumento rappresentativo che possa far conoscere il proprio pensiero agli altri, anche fuori dalle mura scolastiche. In quest’ottica il giornale scolastico diviene un elemento forte della comunicazione e un ambiente dove poter sperimentare vari tipi di scrittura, dove gli studenti si avvicinano al mondo dell’informazione in generale e ad uno dei più importanti “mass media”, dove sperimentano l’organizzazione redazionale e l’utilizzo delle proprie competenze in un contesto meta disciplinare. Insomma... “Lunga vita al giornale Scuola e dintorni”!

Giuseppe Mazzini (1805-1872) La ringrazio di cuore. Ho approntato una “scaletta” degli argomenti abbastanza lunga. Tanti gli argomenti, tante le “tifosa” dell’INTER dalla nascita. E a chi mi dice: “Dunque domande. Santa Severina, borgo tra i più belli d’Italia, la sua l’hanno costretta? Io rispondo fermamente: “Non è stato difcile esperienza amministrativa, il suo rapporto con la politica, la “perdere la testa” per questa squadra. Per tanti motivi. È uno sua visione della scuola, le sue problematiche, il futuro dei dei teams più amati e blasonati al mondo. Penso alla Grande giovani, e così via dicendo. Mi rendo conto che, per quanto Inter, quella di Moratti-Herrera che negli anni 60 vinse scudetti, ampia, un’intervista non può essere esaustiva. Si può pensare coppe dei Campioni e coppe intercontinentali entrando nella a ulteriori momenti di dialogo e di approfondimento. Dunque leggenda dello sport e del calcio… e anche nella storia del paese. “intervista aperta” a ulteriori momenti, ad altri sviluppi. Campioni come Picchi, Facchetti, Suarez, Corso, Mazzola Possiamo continuarla e riprenderla in seguito, se le fa piacere. sono indimenticabili. Penso inoltre alla “fase Murinho”, ai Che ne dice, Preside? suoi successi, a giocatori come Zanetti, Materazzi. Anche Certo professore! Sempre a disposizione. Buona vita! oggi l’Inter, tra vittorie e sconftte, è sempre tra le prime in classifca, sempre protagonista del campionato. Senza voler fare riferimento ad altro… vorrei mettere in evidenza che, attraverso i suoi giocatori questa squadra, oltre al suo apporto alla Nazionale, ha sempre proposto e veicolato valori di disciplina, serietà, creatività calcistica. Lei è il quarto Dirigente, dopo Francesco Spinelli, Maria Ierardi ed Elio Talarico, che l’hanno preceduta, a conferirmi questo incarico di responsabile del giornale del Liceo. Per me è una La Grande Inter di Moratti-Herrera Scuola e dintorni 7 TANTI AUGURI, DIRIGENTE PARISI! Soddisfazione per la nomina e auguri di buon lavoro insieme alla fducia che la nuova Dirigente del Liceo Antonella Parisi saprà raggiungere obiettivi culturali e formativi nell’interesse della scuola e del territorio. Sono questi i sentimenti e i tratti comuni che caratterizzano i messaggi augurali che le sono stati rivolti dalla dottoressa Maria Iaconis, da 31 anni DSGA al Liceo “Rafaele Lombardi Satriani, e dai due dirigenti che l’hanno preceduta, Elio Talarico e Maria Ierardi, quest’ultima anche in veste di Segretaria della Sezione Alto Crotonese.

SIAMO IN BUONE MANI CONTINUITÀ E INNOVAZIONE

di Maria Iaconis di Elio Talarico (Da 31 anni Dirigente Generale dei Servizi (Già Dirigente del Liceo “Rafaele Amministrativi) Lombardi Satriani”)

In una scuola, il periodo che precede “l’arrivo” di un nuovo Dirigente Desidero formulare i più calorosi auguri di buon lavoro alla nuova Dirigente Scolastico è sempre ricco di incertezze, dubbi, aspettative, curiosità. Antonella Parisi, rinnovando quelli che le ho già rivolto nel primo collegio E, poi, fnalmente il MIUR, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno docenti, a cui con grande sensibilità ha ritenuto di farmi partecipare. Saprà scolastico, comunica quel nome tanto atteso: il Dirigente Scolastico del interpretare pienamente il suo ruolo, per le sue qualità umane e professionali Liceo Scientifco Rafaele Lombardi. Satriani sarà la prof.ssa Antonella e il suo retroterra culturale che le consentiranno di sviluppare alte competenze Parisi. E così dal primo settembre, tutta la comunità scolastica accoglie e gestionali. Sono certo che sarà una guida capace di proiettare l’Istituto verso rivolge un sincero e caloroso saluto di benvenuto alla neo Dirigente prof. nuovi traguardi, in continuità con la tradizione di questa scuola. Antonella Parisi ssa Antonella Parisi. Io, personalmente, rivolgo alla Dirigente il mio più raccoglie un’eredità importante. Il Liceo “Rafaele Lombardi Satriani” non ha cordiale benvenuto, nella certezza che “siamo in buone mani”, sia dal punto solo trasmesso conoscenze ai discenti, ma ha costruito nel tempo un profcuo di vista umano che professionale; insieme sapremo sicuramente “scrivere” rapporto con il territorio, diventando per diverse leve di studenti un centro di un’altra bella pagina della storia del nostro Liceo, una nuova avventura formazione culturale, civile e morale. Un lavoro portato avanti dai dirigenti piena di esperienze che arricchiranno e faranno crescere tutti noi. Non è una che si sono succeduti - Elena Bertonelli, Franco Gentile, Francesco Spinelli, frase di circostanza, avrà modo di sperimentarlo: sono contenta di averla Maria Ierardi e negli ultimi due anni il sottoscritto - nel segno della continuità come Dirigente. In questi pochissimi mesi, ha già avuto modo di farsi e afrontando le nuove sfde della modernità. Un ruolo non semplice, perché apprezzare per le sue capacità professionali e disponibilità la scuola agisce in una realtà segnata da gravi problematiche, in cui i giovani umana. Potrà sempre contare sulla rischierebbero di perdersi. Ultimamente si sono mia disponibilità e stima, condividendo aggiunte le difcoltà derivate dalla pandemia. l’idea di una bella scuola che sa guardare Per due anni ho avuto l’onore di dirigere l’Istituto esclusivamente all’alunno e al suo coniugando impegno e dialogo, contando su un benessere, contribuendo, così, ad corpo docente di qualità, propositivo e attento a ofrire alla comunità scolastica tenere alto il nome della scuola. Ho incontrato tutta un servizio sempre più di studenti brillanti e capaci di sviluppare qualità. L’occasione è gradita pienamente il ruolo di cittadini attivi. Un per ringraziare il Dirigente contributo prezioso mi è stato dato dalla Scolastico Elio Talarico, per DSGA Maria Iaconis e da tutto il personale quanto ha fatto per la nostra ATA e dai collaboratori scolastici. Ho potuto scuola e, per quanto mi completare – e ci sono voluti sforzi e fatiche riguarda, per aver instaurato – la lunga e tormentata questione della nuova un rapporto professionale di sede, in questo sostenuto dai rappresentanti stima e collaborazione. Auguri delle istituzioni locali e dai componenti del di cuore, Dirigente, per la sua Consiglio d’istituto. Ho la consapevolezza non meritata quiescenza. E, nel solo di aver svolto al massimo il mio ruolo, ma rinnovare il mio benvenuto, anche di aver costruito una ftta rete di rapporti auguro alla neo Dirigente un personali e professionali e soprattutto umani. La nuova Dirigente potrà sicuramente contare su un anno scolastico sereno, colmo di Da sin. Maria Iaconis, stimoli e gratifcazioni. Maria Ierardi ed Elio Talarico ambiente sereno e stimolante. alla Consegna dei Diplomi il 5 agosto 2019 al Liceo di Petilia

NUOVI ORIZZONTI DI UMANESIMO E DI COMPETENZE

di Maria Ierardi (Già Dirigente Scolastica del Liceo, attualmente Segretaria della Sezione Alto Crotonese)

Alla Dottoressa Antonella Parisi desidero esprimere le mie più vive congratulazioni per la nomina a Dirigente Scolastica del Liceo “Rafaele Lombardi Satriani” di Petilia Policastro, Mesoraca e Cotronei e un sincero e caloroso augurio di buon lavoro. Lo faccio in qualità di Segretaria della Sezione Alto Crotonese e come ex Dirigente di questo Istituto dal 2013 al 2018. Ho avuto modo già in passato di apprezzare le sue qualità personali e culturali e le sue capacità di relazioni interpersonali e professionali. Sono sicura che con lei il Liceo saprà scrivere numerose belle pagine della sua storia, dense di iniziative che renderanno più ricca la scuola promuovendo la sua crescita e quella del territorio. È proprio per queste qualità e competenze che la Dirigente Parisi, con il contributo di tutte le risorse della scuola, a cominciare da quell’autentico pilastro che è la DSGA, la carissima amica Maria Iaconis, saprà dare entusiasmo e impulso creativo a questo Istituto che negli anni ha considerato fondamentale l’educazione alla pace, al dialogo, alla diversità e alla inclusività. Mi è gradita l’occasione per dire che questo Istituto, da una angolazione di “periferia” o di “zona interna”, ha saputo guardare al “mondo, rinnovandosi costantemente, facendo i conti con questa società moderna, dinamica e globale, assumendo sempre come impegno e valore la centralità delle persone. So bene che ciò sta profondamente a cuore alla Dirigente Parisi, la quale – ne siamo certi – saprà realizzare egregiamente avanzati orizzonti di umanesimo e di competenze per il bene degli allievi, dei docenti, dell’intero territorio. 8 Scuola e dintorni Cotronei, la V D in un video presenta la scuola: punti di forza, progetti e risorse umane UNA GARANZIA NEL PERCORSO UNIVERSITARIO a cura della VD

Ciao, ragazzi! oltre che con i nostri compagni anche con il resto dell’intero Avremmo voluto davvero tanto accogliervi dal portoncino istituto, ecco perché a noi piace considerarci una grande di quella che per noi è una vera e propria seconda casa: il famiglia. nostro Liceo. Ma purtroppo questo maledetto virus ci ha Le foto che state osservando rappresentano un percorso tolto anche questa opportunità. di cinque anni che auguriamo di fare anche a voi, pieni A parlarvi sono i veterani. Ci presentiamo: gli studenti di “studio matto e disperatissimo” come diceva il nostro del quinto anno del Liceo Scientifico “Raffaele Lombardi amatissimo Leopardi, ma anche pieno di amicizia e Satriani” e facciamo parte della sede staccata di Cotronei. solidarietà che ci hanno aiutato a crescere giorno dopo I professori, dispiaciuti e amareggiati per il fatto che giorno. Non sono mancati progetti PON che ci hanno ci devono lasciare, hanno deciso di assegnare proprio portati a conoscere meglio il nostro territorio e riscoprire le a noi il compito speciale sue bellezze ma che ci hanno di presentarvi la nostra anche fatto viaggiare oltre i scuola, e noi, da buoni confini italiani per conoscere padroni di casa, proveremo e lasciarci avvicinare alle a fare del nostro meglio. culture straniere. Per noi, Non lasciatevi spaventare poi, erano fondamentali dalle dimensioni del nostro i viaggi d’istruzione alla Istituto, anche noi abbiamo fine di ogni anno nelle avuto le nostre paure al varie regioni italiane, come riguardo, ma già dai primi ad esempio la Campania, il mesi di frequentazione ci Piemonte, la Liguria. siamo ricreduti e abbiamo Ma la nostra meta preferita capito che studiare in una La classe V D di Cotronei resterà sempre la Città scuola “piccola” ci ha dato l’opportunità di essere seguiti Eterna, dove abbiamo avuto addirittura l’onore di entrare individualmente e acquisire una formazione scolastica all’interno del palazzo del Quirinale. Grazie al nostro più che solida grazie alla insuperabile preparazione del percorso, inoltre, con l’aiuto dei nostri professori abbiamo nostro fantastico corpo docente. potuto dare sfogo alla nostra creatività e si sono scoperti Nonostante si tratti di un Liceo Scientifico le discipline tantissimi talenti nascosti come cantanti, scrittori e umanistiche non vengono assolutamente trascurate, registi venuti alla luce tramite le varie rappresentazioni per questo motivo possiamo teatrali che ci hanno affermare che al termine permesso di partecipare dei cinque anni, abbiamo anche a giornate importanti acquisito una formazione con personalità di un certo a 360 gradi, che non si spessore. lascerà intimorire nella Ovviamente la situazione scelta del nostro percorso che stiamo vivendo e che di studi universitari. anche voi conoscete ci ha Parte fondamentale di precluso di continuare a questo Istituto è senz’altro vivere fisicamente questa il personale ATA che sarà esperienza, nonostante tutto un prezioso complice nella La sede del Liceo Scientifco di Cotronei però il nostro Istituto si è vostra avventura, così come attrezzato con strumenti lo è stato per la nostra. all’avanguardia per permetterci di proseguire al meglio il Trattandosi di un Liceo potete immaginare che di studio nostro percorso anche per vie telematiche. ce n’è tanto, questo non possiamo negarlo ma, nonostante Vi sorprenderete, eppure, solo raccontandovi una piccola ciò, le attività da svolgere sono diverse e interessanti, e in parte delle nostre esperienze ci siamo emozionati, in questa lettera ve ne elenchiamo solo qualcuna. Ci è stata quanto abbiamo già assaporato un pizzico di malinconia. data la possibilità, infatti, di studiare anche al di fuori Lasceremo questa scuola a malincuore augurandoci che delle mura scolastiche tramite progetti, uscite e viaggi voi possiate apprezzarne il reale valore. d’istruzione che per noi non hanno avuto solo un fine Ad maiora semper, ragazzi. didattico, ma si sono rivelati essere momenti di socialità Grazie dell’attenzione, la memorabile V D. Scuola e dintorni 9

I liceali a tre incontri alla Camera di Commercio di Cosenza ALLA SCOPERTA DELL’INTERNET GOVERNANCE

di Federica Pulerà (V B Liceo Scientifco)

Nelle giornate del 7-8-9 social network e, nello specifco, la nuova professione dei ottobre 2020, noi alunni “creatori dei contenuti”. Infatti, si è parlato della correttezza delle classi quinte del e della legalità del contratto tra Social Network e prosumer, Liceo “Rafaele Lombardi dei vantaggi e delle aspettative reciproche (lecite o meno), Satriani” abbiamo avuto del ruolo degli inserzionisti pubblicitari e del loro guadagno l’opportunità di partecipare, attraverso le pubblicità. Successivamente, si è parlato del in modalità virtuale, fenomeno dell’eCommerce, che ha visto un incremento del all’Internet Governance suo utilizzo soprattutto nel periodo del lockdown. Il fulcro del Forum 2020, che si è dibattito è stato l’importanza di Internet e del digitale per la tenuto presso la Camera Federica Pulerà ripartenza dell’economia delle imprese, economia che, a causa di Commercio di Cosenza. della pandemia, sta attraversando un periodo di crisi. Infatti, L’IGF non è altro che una sia durante che dopo il lockdown, abbiamo assistito ad una piattaforma di dibattito globale, condotta sotto l’egida delle divaricazione tra le imprese: quelle che sapevano utilizzare il Nazioni Unite, che favorisce il confronto e il dibattito tra tutte digitale si sono adattate alla nuova realtà e sono andate avanti, le parti interessate secondo un approccio multistakeholder, mentre quelle arretrate sono fallite. Pertanto, abbiamo notato permettendo di discutere, scambiare informazioni e condividere quanto sia necessario aiutare le imprese nella digitalizzazione. iniziative inerenti all’Internet Governance. Nel corso dei tre Anzi, per tutti i cittadini è fondamentale possedere un’ottima appuntamenti sopracitati, diversi sono stati gli argomenti cultura digitale! Non a caso, Nello Iacono (Dipartimento per la trattati, molti dei quali inseriti nella cornice dell’attuale Trasformazione Digitale) ha spiegato che, secondo alcuni dati, emergenza sanitaria da Covid-19. 26 milioni di italiani non hanno competenze digitali almeno Nel corso della prima giornata, la discussione è ruotata intorno di base e 11 milioni non utilizzano Internet. Ecco perché la al fatto che, nel mondo “digitalizzato” di oggi, l’utilizzo di Commissione Europea ha suggerito una strategia globale Internet è al centro delle nostre attività: basti semplicemente dedicata alle competenze digitali, al fne di ridurre il fenomeno pensare che, in pieno lockdown, molte persone hanno lavorato da dell’analfabetismo digitale e favorire lo sviluppo delle abilità casa mediante il cosiddetto “smart working” e tutti noi studenti necessarie per la nuova professione digitale. Tra gli obiettivi abbiamo potuto continuare le lezioni ricorrendo alla didattica ricordiamo: a distanza (DAD)! È emerso, però, che, come tutte le realtà, 1. combattere il divario digitale di carattere culturale anche Internet ha i suoi svantaggi. A tal proposito, infatti, la presente nella popolazione italiana; Ministra dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione, 2. sostenere lo sviluppo delle competenze digitali in tutto Paola Pisano, parlando di intelligenza artifciale, ha sottolineato il ciclo dell’istruzione e della formazione superiore; l’importanza della tutela della privacy e dei minori e della 3. garantire a tutta la popolazione attiva le competenze protezione dei dati. Quante volte vengono difuse sul web digitali chiave per le nuove esigenze e modalità di informazioni personali senza il nostro consenso? Tantissime! lavoro. Ecco, quindi, che abbiamo imparato quanto sia necessario Una delle conseguenze della carenza di cultura digitale e di saper usare in maniera corretta il web, afnché, conoscendone i Digital Literacy, ossia la consapevolezza con cui si utilizza rischi, la nostra privacy sia sempre tutelata e protetta. Un altro il digitale, è il CyberBullismo. Il bullismo è un fenomeno di aspetto negativo del web è la difusione delle “fake news”, le aggressività e violenza che, negli ultimi anni, grazie ad Internet quali hanno radici ben lontane poichè hanno fatto sempre parte e, nello specifco, ai social networks, ha subito un’evoluzione; della storia dell’uomo: pensiamo, ad esempio, alla Donazione di Costantino, che col tempo si è rivelata un falso. È vero che ognuno ha la propria libertà di espressione, ma non bisogna difondere notizie non veritiere e ingannevoli, semplicemente per scopi commerciali o politici. Nell’ambito giuridico, infatti, la Nostra Costituzione non ne vieta la difusione, ma pone dei limiti, ad esempio quello del “buon costume”. Un altro argomento trattato, molto interessante, è stato quello relativo alla Carta Dei Diritti Di Internet, insieme al report “The Age Of Interdependence”. Quest’ultimo, pubblicato nel 2019 dall’High Level Panel on Digital Cooperation, contiene una serie di raccomandazioni volte a tutelare il rispetto dei diritti umani nell’era digitale, a garantire il diritto di accesso alla Rete alla comunità mondiale e a migliorare la cooperazione digitale globale. Molti di questi temi sono stati afrontati nella Carta dei Diritti di Internet e declinati in 14 articoli. La seconda giornata, invece, è iniziata parlando di quello che Apertura dei lavori, i saluti della Ministra Paola Pisano oggi, ormai, interessa sia giovani che adulti: il mondo dei 10 Scuola e dintorni attraverso l’uso e lo sviluppo delle nuove Infne, giorno 9 ottobre, si è tenuto il terzo tecnologie è divenuto cyberbullismo. Ogni e ultimo incontro, che, nella prima parte, nuova tecnologia rappresenta un’opportunità, ha avuto per oggetto il tema dell’identità ma anche un rischio. Uno strumento è utile se digitale: è stato detto che lo SPID permette è libero da minacce e se non subisce azioni di identifcare le persone, rispettando gli fraudolente da chi sfrutta la novità tecnologica standard di sicurezza e tutelando allo stesso per fni illeciti. Bisogna, dunque, favorire tempo la privacy. In efetti, oggi, è molto una cultura della sicurezza e promuovere usata la frma digitale! una formazione attenta e consapevole a Successivamente, è stata trattata la trilogia qualsiasi livello. La legge 71 del 2017, “Internet, Stato di necessità e uguaglianza conosciuta anche come legge Ferrara, Alcune studentesse durante l’Internet sostanziale”: sempre nello scenario del propone di contrastare questo fenomeno Governance Forum ITALIA 2020 Covid-19, è emerso che quest’ultimo ha in tutte le sue manifestazioni, con azioni a portato ad un’asimmetria, anche nella carattere preventivo e facendo intervenire le categoria degli studenti: da una parte coloro istituzioni, quali ad esempio le scuole. Esse che, grazie alla banda larga, hanno potuto hanno, infatti, il dovere di vigilare soprattutto seguire le lezioni online, dall’altra coloro che sui minori, formando loro con azioni di ne sono stati impossibilitati. Tuttavia, è dovere prevenzione, realizzando progetti specifci dello Stato creare una banda larga, in modo e avvalendosi anche di esperti nel settore. da garantire a tutti l’accesso a internet! Per Esiste anche un’app, YouPol, che consente di quanto riguarda il concetto di uguaglianza, denunciare i fatti accaduti alla Polizia Postale. c’è bisogno che sia la tecnologia a crearla, Molto signifcative sono state le testimonianze per ridurre la distanza sociale, per eliminare raccontate dal Dottore Cipriano: la prima è quella asimmetria di cui si è parlato prima. stata quella di una donna che, dopo aver vinto L’accesso alla rete è un diritto fondamentale il concorso per il servizio militare, è stata costretta a rinunciare di cittadinanza e di libertà, dal momento che Internet è a tutti al suo sogno a causa degli atti di cyber-bullismo subiti; la gli efetti uno strumento di sviluppo delle attività. E senza le seconda, invece, è stata quella di un gruppo di ragazzi che si competenze digitali il diritto alla cittadinanza digitale non può sono tolti la vita per lo stesso motivo. essere esercitato.

VOGLIAMO TORNARE A SCUOLA! di Wanda Castagnino e Vanessa Grano (II C)

Il 2020 non sarà un anno che passerà inosservato. Tutti lo ricorderemo come l’anno del Covid, del paese che si ferma e con esso anche la scuola. Quante volte abbiamo pensato a come sarebbe stato bello fare scuola da casa, crediamo che almeno ogni studente lo abbia pensato. Ora eccoci qui, nel giro di pochi mesi tutto è cambiato. La prima quarantena è iniziata a marzo ed è stato un periodo molto difcile, soprattutto per noi ragazzi. Alcuni di noi erano sprovvisti dei mezzi per fare le video lezioni, facevamo orario continuo, senza pause, ci siamo dovuti impegnare un po’ di più perché, come noi, anche i professori hanno avuto molte difcoltà. Dopo 4 lunghi mesi fnalmente è Wanda Castagnino Vanessa Grano arrivata l’estate e abbiamo potuto tirare un “sospiro di sollievo”. Arrivato settembre, mancava poco per ricominciare quella routine. Iniziata la scuola, è stato un inizio diverso dal solito: eravamo emozionati all’idea di rivedere i nostri compagni, ma ancor più lo è stato entrare in classe per la prima volta dopo tanto tempo. Il non stare davanti ad un computer, non doversi preoccupare di inviare i compiti e persino ritornare a fare educazione fsica. Insomma, abbiamo provato tante emozioni, tutte insieme, ma restando sempre consapevoli che non sarebbe stato più come prima: i banchi separati, le interrogazioni dal posto, fare la pausa da seduti. Ma soprattutto non vedere i sorrisi dei nostri compagni, che, anche se coperti dalle mascherine, esprimevano la loro felicità attraverso gli occhi. Queste cose sono scontate, giusto? Ecco, per noi ragazzi non lo sono afatto, o meglio, lo erano, ma dopo questa pandemia ogni azione quotidiana è diventata un qualcosa di speciale. Abbiamo trascorso dei momenti fantastici “in presenza”, ma purtroppo tutto ciò è durato poco, veramente troppo poco, perché in meno di un mese è arrivata una comunicazione dalla scuola per dirci che le lezioni sarebbero state online. Non vediamo l’ora di ritornare a scuola. Abbiamo capito che la scuola non è soltanto stare in classe con la testa sui libri, ma è anche fare i viaggi d’istruzione, dove impariamo divertendoci, fare manifestazioni, come quelle fatte nello scorso anno (per citarne qualcuna: quella contro il bullismo e quella contro la violenza sulle donne) e anche fare progetti come quelli che l’anno passato abbiamo dovuto interrompere. Abbiamo bisogno di rivederci, goderci quello che ci siamo persi e ci stiamo perdendo e, se si potrà, riabbracciarci. Un’aula senza studenti Scuola e dintorni 11

Gli studenti del Liceo scientifco all’Università della Calabria PER IL RAGIONAMENTO MATEMATICO E INFORMATICO

di Lucrezia Calderazzo (V D)

Da tre anni a questa parte, ci hanno fatto vedere diversi aspetti della matematica e gli studenti del Liceo dell’informatica, ma il tema centrale è stato quello del Scientifico “Raffaele Covid-19, l’epidemia che sta colpendo il mondo da quasi Lombardi Satriani”, guidati un anno. Uno degli interventi più interessanti, infatti, è e supportati dal prof. stato quello del professore Giovambattista Ianni, che ha Domenique Attinà e dalla spiegato il funzionamento e l’utilità dell’app “Immuni”, prof.ssa Rita Ceraudo, fondamentale per questo periodo. Un’altra lezione molto partecipano al “Corso particolare è stata quella sull’intelligenza artificiale a di Approfondimento in cura del professore Gianluigi Greco che è riuscito a farci Matematica e Informatica” calare in quel mondo facendoci capire come tutto è nato Lucrezia Calderazzo promosso dal Dipartimento e come gli uomini e le loro abitudini stanno cambiando di Matematica e Informatica per l’influenza di questa nuova forma di intelligenza. È dell’Università della un corso veramente interessante, che ci sta dando nuovi Calabria. Si tratta di un’attività gratuita che punta a strumenti di comprensione del mondo della scienza sensibilizzare e stimolare i ragazzi al ragionamento e, soprattutto, sta alimentando la nostra insaziabile matematico e informatico e che coinvolge gli studenti “curiositas”. e le studentesse delle quarte e quinte classi, che presto si troveranno a dover fare la scelta di specializzazione dei propri studi. Quest’anno il progetto ha il titolo di “Problemi, strategie, algoritmi e soluzioni”, è strutturato in 14 incontri della durata di tre ore ciascuno e si sta svolgendo per via telematica. I primi quattro incontri (tenutisi nei giorni 13, 20 e 27 novembre e 4 dicembre) hanno affrontato tematiche di carattere generale: si è passati dall’intelligenza artificiale (“Ma gli androidi sognano le pecore elettriche?”) ai personaggi e ai problemi delle Olimpiadi della Matematica, dai teoremi di Incompletezza Il professore Giovambattista Ianni, lezione sull’App “IMMUNI” alla teoria di Computabilità e alle equazioni diofantee, dal concetto di computare o calcolare al pensiero computazionale e alla matematica delle epidemie (“Dalla A di avaria alla Z di Zombie”), dai ponti di Königsberg alle sequenze del DNA, fino ad arrivare all’App IMMUNI. Seguiranno altri dieci incontri, quattro di carattere più specifico (“Specializziamo le nostre competenze”) e sei raggruppati nella sezione “Prepariamoci ai TOLC1”, aventi tra le finalità quella di sviluppare e potenziare le competenze per il superamento dei Test online Il professore Gianluigi Greco, lezione sull’intelligenza artifciale per l’ingresso all’Università. “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” Le lezioni svolte fino ad oggi 12 Scuola e dintorni

Mesoraca, Libriamoci 2020. Esperienza ricca e coinvolgente LA DIDATTICA A DISTANZA NON CI FERMA! di Mariachiara Lucente e Grazia Perri (II C)

19 novembre 2020. Ore 10:30. Il Liceo delle Scienze Umane con l’intento e Linguistico di Mesoraca ha presentato per la prima volta di mettere in l’edizione di “Libriamoci” su piattaforma multimediale. Questo evidenza il fatto progetto è dedicato alla lettura e a tutti quelli che amano questa che, nonostante forma d’arte. Consiste nel leggere a voce alta brani tratti da la storia non sia opere letterarie e testi che suscitano emozioni, stimolando quindi attuale e l’autore la passione per il mondo dei libri in coloro i quali sono meno non scriva interessati. L’evento ha avuto come referenti i docenti Anna più da molto Maria Carvelli e Francesco Grano, coadiuvati dalle professoresse tempo, entrambi Mariachiara Lucente Grazia Perri Angela Francesca Bonofglio, Angela De Fazio, Noemi de possono fornirci Lucia-Lumeno, Simona Giglio e Valentina Arnone, che hanno consigli da applicare nella quotidianità. A conclusione del video, deciso di trattare la tematica “Storie di donne protagoniste tra è stato letto dall’alunno Nicola Gabriele Rosario Londino un passato e presente”: si è deciso di far approcciare, attraverso la pensiero elaborato dalla classe II C, apprezzato da tutti: “Non lettura di brani tratti da varie opere letterarie, gli studenti alle si fnirebbe mai di parlare riguardo l’importanza della lettura, vicende di “grandi” donne, di coloro che hanno modifcato il che purtroppo ancora oggi, molti non comprendono. Essa infatti, corso della propria vita, di chi ci ha provato, pur non riuscendoci, non solo ti dà gli strumenti giusti per la costruzione di un tuo e di chi, come Cleopatra, da sempre afascina studiosi, scrittori, bagaglio culturale, ma anche la possibilità di non dare mai registi. Sono state coinvolte le classi II C, III C, IV C, V C, agli altri la facoltà di dirti come agire. Aprire un libro non è III B, IV B, V B, IV A e V A. La maratona di letture ha avuto semplicemente sfogliare delle pagine di carta e leggerlo non è inizio con il saluto della Dirigente Scolastica, professoressa semplicemente capire cosa c’è scritto. Quando si apre un libro Antonella Parisi, la quale ha dato si aprono dei pezzi di mondo. Si può inizio all’evento con un coinvolgente essere in Africa, in America, in Asia, intervento concernente l’importanza quando si legge un libro piuttosto che del leggere. È poi intervenuta la un altro, si può essere protagonisti professoressa Anna Maria Carvelli di una nuova storia, si può essere che, riprendendo il discorso della consiglieri, si possono vivere mille Dirigente, ha delineato la modalità vite, si può diventare ciò che non si ha di svolgimento dell’incontro. È stata mai avuto la possibilità di essere”. La poi la volta del professore Francesco professoressa Anna Maria Carvelli ha Grano, che, dopo aver espresso i poi dato l’avvio al percorso di lettura, dovuti ringraziamenti, si è sofermato che ha avuto inizio con due brani tratti sull’esigenza umana di raccontare, da Come un romanzo di Daniel Pennac facendo riferimento alla defnizione (letto da Paola Sirianni della III B) e da di classico di Italo Calvino e ad un Se una notte d’inverno un viaggiatore passo di Umberto Eco: “Chi non di Italo Calvino (letto da Anton legge, a settant’anni avrà vissuto Ferrazzo della V C), concernenti il una sola vita: la propria. Chi legge tempo e gli spazi della lettura. La avrà vissuto cinquemila anni: c’era maratona di letture si è poi concentrata quando Caino uccise Abele, quando su due brani tratti da Cleopatra. La Renzo sposò Lucia, quando Leopardi regina che sfdò Roma e conquistò ammirava l’infnito… perché la l’eternità di Alberto Angela, scelti lettura è un’immortalità all’indietro”. proprio per ricordare, come accennato, Il docente ha trattato il concetto di una donna tanto controversa, quanto letteratura come indagine nell’intimità afascinante, su cui cinema, teatro, dell’anima, sottolineandone due musica e letteratura si sono da sempre aspetti fondamentali: l’immortalità concentrati e che, nell’incontro, dataci da essa e gli insegnamenti che Libriamoci 2020 ha ottenuto piena “cittadinanza il passato ci ofre per afrontare il futuro. Ha preso nuovamente letteraria”. Dopo l’introduzione al libro da parte di Giulia Nero la parola la professoressa Anna Maria Carvelli, che ha introdotto della classe V C, le letture hanno coinvolto Luca Pio Ceraudo e un intervento registrato esclusivamente per l’Istituto “Rafaele Letizia Tallarico della classe II C ed Isabel Portas Iglesias della Lombardi Satriani” da parte di Alberto Angela. Lo stesso, classe VC. La rassegna letteraria si è poi concentrata sui versi concentrandosi sulla bellezza della lettura, con vari esempi dell’Eneide virgiliana, sofermandosi sulla fgura di Didone, sul pratici ma d’efetto, è riuscito ad ottenere la massima attenzione monologo di Medea, tratto dall’omonima tragedia di Seneca, dell’uditorio: ha paragonato un libro ad una torta che nutre fno a giungere alla presentazione delle grandi protagoniste della la nostra anima, ad un biglietto di partenza che ci permette letteratura italiana e straniera quali Gertrude (I Promessi Sposi di raggiungere la meta desiderata, ad una cena con un autore, di A. Manzoni), Maria (Storia di una capinera di G. Verga), Scuola e dintorni 13

Artemisia (Artemisia di A. Banti), Emma (Madame Bovary concludendosi con la lettura de Il regno delle donne di A. Merini. di G. Flaubert), Fosca (Fosca di U. I. Tarchetti), Mirandolina Protagonisti di tale iter sono stati Grazia Perri, Mariachiara (La locandiera di C. Goldoni), Jane (Jane Eyre di C. Brontë), Lucente, Maria Teresa Cavarretta e Lucia Marazzita della classe II C, Alessia Lechiara e Anastasia Marino della classe V A, Lucia Ferrazzo e Mariarosa Ierardi della classe IV A, Elvira Tripodi, Desiree Liotti, Carola Mariagrazia Biancardi, Teresa Marrazzo, Martina Pace della classe V C , Benedetta Perri della classe III C, Emilio Lombardo e Antonella Lavigna della classe IV B, Yuri Venturino ed Eva Riccio della classe V B, Tommaso Fera e Maira Proietto della classe IV C. Un incontro ricco di emozioni, di suggestioni e stimoli, che ha reso tutto il plesso di Mesoraca partecipe di un’iniziativa dall’altissimo valore culturale di cui tutti gli alunni faranno tesoro, pronti, ne siamo certe, ad aprire il prossimo libro con il giusto entusiasmo e con tanta voglia di volare sulle ali dell’immaginazione tra quelle pagine di carta. “Leggere tanto, leggere sempre, leggere ovunque!” nonostante la distanza, il tempo, le avversità. Leggere nonostante la DAD, per sentirsi uniti in un unico intento: Alberto Angela durante il suo intervento registrato per l’Istituto “Rafaele Lombardi Satriani” amare la letteratura!

COLLUSIONE, ILLUSIONE E POCA DETERMINAZIONE a cura della Classe II A “Mafa: molti ne fanno parte, alcuni ne negano l’esistenza, pochi lottano per contrastarla”

Il Liceo Scientifco “Rafaele Lombardi Satriani”, come molte altre scuole ha aderito all’iniziativa “Libriamoci” e nei giorni 19 e 20 novembre 2020, la classe II A, con la guida della nostra docente di italiano Caterina Grimaldi, ha afrontato una maratona di letture su un tema molto particolare e non proprio semplice: “la mafa”. Grazie all’approvazione della dirigente scolastica prof.ssa Antonella Parisi, la nostra compagna di classe Aurora Ruberto, è riuscita a stuzzicare la nostra voglia di conoscere e rifettere sulla mafa, non solo come fenomeno sociale, ma anche come comportamento ingiusto e prepotente, proponendoci la lettura del libro C’era una volta la ‘ndrangheta, scritto da Tiberio Bentivoglio. L’autore è un commerciante che, ha avuto la forza di lottare contro la mafa dicendo “no” al pizzo per essere un uomo libero, in una terra in cui la criminalità cerca di tenerti in gabbia. Nella giornata di giovedì 19 novembre, la nostra professoressa ha letto in classe alcuni capitoli signifcativi del libro; è stato molto interessante conoscere la storia di questo commerciante che ha avuto il coraggio di opporsi alle richieste dei mafosi. Nella lettura appassionata e carica di emozioni, il passaggio più toccante è stato quello dell’attentato alla sua vita; nonostante ciò, il suo punto di vista non è cambiato: nutre ancora speranza nella società, immaginando un futuro senza la mafa. Nella giornata di venerdì 20 novembre, Aurora, dopo aver continuato le letture riguardanti il battesimo dei neo ndranghetisti e la mimetizzazione dei criminali tra la gente perbene, ha coinvolto tutti noi a prendere parte a un confronto sul tema, attraverso l’esposizione di un PowerPoint, suddiviso in due parti: la prima riguardava la psicologia comportamentale, mentre la seconda, la mafa, attraverso domande sia a risposta multipla che aperte. È iniziato così, un piacevole dialogo in cui ciascuno di noi ha espresso il proprio punto di vita senza temere il giudizio altrui, consapevoli che, nel nostro piccolo, questo scambio di idee potrà contribuire a cambiare le cose, le persone e noi stessi. Abbiamo imparato che la mafa non è solo un’associazione criminale, ma si manifesta anche negli atteggiamenti quotidiani e negli ambienti in cui viviamo, illudendoci che tutto ciò sia normale, entrando a far parte, così, della nostra quotidianità. Abbiamo imparato che l’omertà distrugge i nostri sogni, lasciando che qualcuno approftti delle nostre debolezze. Abbiamo imparato che in una società dominata da ignoranza e assenza di coraggio, il potere è concentrato nelle mani dei prepotenti infltrati in tutte le istituzioni, generando, così, un ampio sistema di corruzione. Finché si è nel giusto non c’è motivo di temere. Dite “no” alla mafa senza se e senza ma, come Tiberio e pochi altri. Fermezza, determinazione e volontà. 14 Scuola e dintorni

Cotronei, “Libriamoci”. C’era una volta la ’ndrangheta di Tiberio Bentivoglio RAGAZZI, NON BISOGNA ARRENDERSI MAI! (Gruppo di lavoro I D: Giovanna Ambrogio, Maria Chiara Elia, Daniela Iannotti, Ambra Lorenzi)

La nostra scuola, il Liceo scientifco Rafaele Lombardi Satriani, ha deciso di aderire al progetto “Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole”, presente in tutta Italia nei giorni compresi tra il 16 e il 21 Novembre. In particolare, la nostra classe, la I D del Liceo Scientifco di Cotronei, ha letto e discusso C’era una Giovanna Ambrogio Maria Chiara Elia Daniela Iannotti Ambra Lorenzi volta la ’ndrangheta, libro che funge da testimonianza e esempio sul fenomeno mafoso in Calabria, coraggio. Denunciando si può contribuire, seppur in minima scritto da Tiberio Bentivoglio, cittadino di Reggio che racconta parte, a sconfggere le organizzazioni mafose. Ma per fare ciò alcuni spiacevoli eventi che è stato costretto ad afrontare. Egli c’è bisogno di essere uniti indipendentemente dalle diferenze invita proprio nella prima pagina a non arrendersi mai e ad politiche e religiose poiché solo unendo le nostre forze possiamo abbattere le difcoltà, in particolare incita i giovani a trovare vincere. Questo libro ci ha incuriosito molto anche perché è la forza necessaria per non piegarsi davanti all’organizzazione ambientato nella nostra stessa regione, dunque in una realtà a criminale, citando una frase di Alfonso Russi: “Ragazzi dovete noi molto vicina. Seguendo le vicende narrate con attenzione provarci sempre. Non dovete arrendervi mai. Anche davanti siamo stati portati a pensare che un giorno anche noi potremmo ai muri più alti e possenti da abbattere, anche senza martelli e trovarci in una situazione simile, perciò sensibilizzare i giovani picconi, voi dovete provarci anche a testate”. I protagonisti di su questo argomento diventa fondamentale per portarli a questo libro sono un anziano nonno, che da sempre desidera compiere la scelta migliore in modo tale da poter costruire un vivere in una realtà in cui la mafa è stata sconftta, e il suo futuro meno ingiusto e più sicuro per tutti.

Tiberio Bentivoglio nipotino Fabio che per una ricerca di scuola, gli chiede di raccontare vicende riguardanti il fenomeno mafoso, del quale fortunatamente lui non è a conoscenza. Il racconto non è altro che un dialogo tra i due, basato sugli avvenimenti vissuti dal nonno, che è il personaggio in cui Tiberio Bentivoglio si immedesima. Egli va contro ogni forma di violenza, ogni forma d’odio e abbraccia l’amore, la verità e la dignità in tutti i loro aspetti. La storia da lui raccontata è reale così come lo sono tutte le vittime dello scempio mafoso. Un’altra avversità che il protagonista si trova ad afrontare è quella dell’isolamento sociale, dovuta al timore da parte della popolazione che viene spinta ad allontanarsi dal protagonista escludendolo e lasciandolo così da solo e senza nessuno su cui contare al di fuori della sua famiglia. La Calabria, purtroppo succube del fenomeno mafoso, ha dovuto far fronte alle atrocità commesse dall’organizzazione della ‘ndrangheta, ed è ancora oggi costretta a lottare contro di essa. Il libro ci incita a rifettere sull’importanza che ha denunciare le ingiustizie commesse dalla mafa e non intraprendere la strada del silenzio, anche se è difcoltoso e necessita di un grande Copertina del libro C’era una volta la ’ndrangheta di Tiberio Bentivoglio Scuola e dintorni 15

Contro la ’ndrangheta non si possono fare rivolte solitarie PER UN MONDO MIGLIORE BISOGNA ESSERE TUTTI UNITI

(Gruppo di lavoro II D: Alessandra Astorino, Liliana Bafa, Serena Borza)

Sanitaria Sant’Elia insieme alla moglie. A primo impatto, si potrebbe pensare che la sua sia una storia come tante altre che si verifcano in Calabria, il racconto di un commerciante che è costretto a pagare il pizzo per evitare di chiudere, in realtà non è così, è molto di più. La sua è la vicenda di un uomo che ha lottato per la propria attività, si è fatto in quattro per restare nella sua terra nativa e soprattutto per non darla vinta a quei delinquenti. Alessandra Astorino Liliana Bafa Serena Pia Borza Inizia la battaglia nel 1979, quando pensa di inserirsi nel mondo imprenditoriale. Nel 1992 Tiberio inaugura il negozio “La mafa non è afatto invincibile; è un fatto umano e come e la prima cosa che gli fu chiesta, è stata proprio il pizzo. Lui tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fne.” (Giovanni rinuncia e l’attacco inizia. A luglio viene razziato e fno al 2000 Falcone). continuano a chiedergli il pizzo. Successivamente il locale viene incendiato, nel 2010 vengono puniti tre ’ndranghetisti in È proprio vero, non dobbiamo mai arrenderci davanti alle una sentenza, ma l’anno dopo Tiberio viene colpito nel corso di difcoltà. Noi alunni della II D del Liceo Scientifco di Cotronei un agguato. Nel 2005 si è affidato all’associazione “Libera”. È abbiamo potuto comprenderlo meglio anche grazie all’aiuto un libro abbastanza corposo, costituito da tanti capitoli, infatti del progetto “Libriamoci” al quale abbiamo preso parte il 21 siamo riusciti a leggere solo i primi tre. Nel primo capitolo si novembre insieme al nostro docente Francesco Mannarino. racconta che il nonno, quindi l’autore stesso, stava preparando Durante l’incontro, seppur virtuale, ci siamo cimentati nel da mangiare per suo nipote Fabio, che nel frattempo era ritornato leggere e commentare un libro, che riguarda una delle tematiche da scuola. Quel giorno non volle riposarsi, non ebbe appetito, che, sfortunatamente, colpisce il nostro splendido territorio, la l’unica cosa a cui si dedicò fu eseguire un compito assegnatogli Calabria. Una delle problematiche che colpisce la nostra regione dal maestro. L’esercizio prevedeva di svolgere una relazione è la mafa, più precisamente la ndrangheta. La ’ndrangheta è sulla mafa e su qualche episodio a essa legato. Il ragazzino un’organizzazione criminale calabrese suddivisa in cosche, chiede subito l’aiuto del nonno, il quale, con gran rammarico particolarmente radicata nella provincia di Reggio Calabria, approva. Fabio si era recato proprio dalla persona giusta perché ma con ramifcazioni in tutto il mondo. Nel dialetto calabrese, suo nonno aveva vissuto sulla propria pelle le orribili azioni dei ’ndranghetista signifcava “membro della Onorata Società”, ma malavitosi. Il nonno inizia a parlare di questa branca della mafa, più generalmente designava ogni uomo “valente”, capace di la ’ndrangheta si intende, nel secondo capitolo. In esso vengono tutelare e far rispettare il proprio onore. Quando la ricchezza riportate varie notizie sulle prime associazioni ’ndranghetiste, divenne la prima e più importante componente dell’onore, le sui raggiri che attuarono nel corso del tempo e sulle lotte principali famiglie mafose di Reggio Calabria, della Locride che si fecero anche tra loro. Per ultimo abbiamo letto il terzo e della Piana di Gioia Tauro intrapresero attività in grado capitolo, nel quale è riportata la storia travagliata di un innocuo di garantire loro una rapida accumulazione di capitali. La commerciante, amico del nonno di Fabio. Questo signore aveva ’ndrangheta è stata a lungo sottovalutata dall’opinione pubblica intenzione di aprire un negozio e di trascorrere la sua vita nazionale e dalle stesse istituzioni. La sua pericolosità è stata insieme alla sua famiglia in Calabria. Poco prima dell’apertura pienamente rivelata solo da successive attività investigative e repressive, cui le cosche hanno reagito con una strategia eversiva di contrapposizione frontale con lo Stato. Il libro che abbiamo letto è intitolato C’era una volta la ndrangheta di Tiberio Bentivoglio ed è un libro che è insieme testimonianza e storia di chi ha detto no alla ’ndrangheta afrontandone con coraggio tutte le conseguenze. A parlare attraverso le pagine del libro le vicende vissute dall’autore e dalla sua famiglia “sopravvissuti consapevoli” allo scempio dello Stato, della mafa e a tutto il dolore che esperienze come queste determinano. Tiberio Bentivoglio è un piccolo commerciante, proprietario e gestore di una La classe II D di Cotronei con il prof. Francesco Mannarino 16 Scuola e dintorni dell’attività alcuni mafosi lo convocano e gli dicono che doveva “perché non saremo mai in grado di trovare i colpevoli. Di certo pagare il “pizzo”, altrimenti non poteva aprire nulla. “Abbiamo sono stati gli zingari e furti simili purtroppo ne avvengono inteso tutto, abbiamo anche capito che avete bisogno di tempo ogni giorno in questa città”. Stesero un verbale e andarono per pensare su questa faccenda, fatelo pure, ma sappiate che Noi via. Da ciò possiamo constatare che se non fosse per persone abbiamo chiesto il vostro aiuto”. Ecco, queste le parole rivolte come questo commerciante, molti casi mafosi non si sarebbero al povero commerciante. In esse abbiamo notato subito la potuti sconfggere. Ma l’imprenditore è un uomo coraggioso, presenza di quel Noi scritto con la lettera maiuscola, il quale sta al contrario delle forze dell’ordine, che in quel caso lo hanno ad evidenziare che a comandare erano solo loro e nessuno più. lasciato a quella crudele fne, salvando la propria pelle. Però una È proprio un comportamento orribile, che sicuramente viene persona sola non può fare la diferenza, può essere fatta solo se attuato da persone poco acculturate e che pensano solo a rendere siamo tutti uniti. Questa è l’unica strada da seguire per creare un la vita delle persone complicata. Ma il peggio ancora deve mondo migliore. “Certo che si può fare, basta essere determinati arrivare, infatti qualche mese dopo il locale venne incendiato e testardi, però non si possono fare rivolte solitarie, occorre e del caso non ebbe il coraggio di occuparsene neanche chi di essere in tanti, anzi sono convinto che vinceremo solo se saremo dovere. “È inutile prendere le impronte”, risposero i militari, tutti a volerlo”.

Incontro con Marta Cartabia, Presidente emerita della Corte Costituzionale UNA SFIDA PER IL FUTURO di Teresa Marrazzo (V C)

Nella giornata del 20 novembre 2020, Marta Cartabia, Presidente emerita della Corte Costituzionale, incontra online studenti e docenti nell’ambito del progetto Cosmopolites, con l’obiettivo di mettere il mondo della scuola, e non solo, al corrente dell’importanza dello studio del diritto e degli aspetti chiave di questa disciplina. Quello di Cosmopolites è un progetto di educazione civica e Cittadinanza e Costituzione che intende aiutare studenti e docenti a comprendere la complessità del mondo, ripensando ai paradigmi con cui leggere la società e le sue criticità in un’ottica di ripartenza, proprio in riferimento alla situazione di pandemia mondiale. È orientato a far scoprire e analizzare, nell’orizzonte dell’emergenza che tutto il mondo sta attraversando, gli aspetti critici della cittadinanza, dell’economia, del digitale, dell’ambiente, del diritto. In particolare, a quest’ultimo aspetto è stato dedicato l’incontro Teresa Marrazzo in oggetto. Durante la prima parte dell’intervento della Cartabia, a cui hanno partecipato studenti e docenti del triennio dell’Istituto “Rafaele Lombardi Satriani”, la Presidente emerita si è sofermata sulla concezione di diritto come mezzo che defnisce limiti nella società. Questo incontro ha oferto la possibilità di approcciarci al mondo della Corte Costituzionale attraverso l’esperienza della relatrice. Custode della Costituzione e giudice delle leggi: due espressioni che circoscrivono con completezza la funzione della Corte, istituzione fondamentale dello Stato, nata in tempi relativamente recenti. L’epilogo della Seconda Guerra Mondiale segna la fne di un periodo storico in cui l’ingiustizia aveva predominato anche in campo legislativo. Ciò era avvenuto mediante l’approvazione delle leggi razziali, forme di discriminazione nei riguardi di alcune minoranze. La violazione di determinati valori aveva generato una società invivibile: proprio per questo nasce, nel 1948, la Corte Costituzionale. Il sistema si compone di 15 giudici che decidono insieme, cercando di armonizzare tra loro esigenze diverse, attraverso accordi ragionevoli che abbracciano la complessità. “Il diritto nasce dalla storia e la giustizia dall’ingiustizia”. A questo riguardo la Corte Costituzionale mira a sancire alcuni valori per impedire la concretizzazione di determinati atteggiamenti: potere al popolo, riconoscimento dei diritti del singolo, del pluralismo, separazione dei poteri e uguaglianza sono i suoi fondamenti. Principio di uguaglianza e di non discriminazione: articolo 3 della Costituzione, che prevede l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Tale principio è ininterrottamente in via di evoluzione, in quando cultura e diritto si alimentano in simbiosi. Il diritto si adegua alla condizione data e questo periodo di particolare emergenza ne è la prova. Il futuro dipende dal nostro presente, pertanto è dovere dell’intera popolazione adoperarsi nel pieno rispetto delle regole imposte dalla legge. Nessuno si salva da solo, in quanto ogni individuo è strettamente legato all’altro. Le parole di Marta Cartabia sono state illuminanti, tanto da aprire i nostri orizzonti su concetti che molto spesso vengono stereotipati: abitualmente consideriamo le leggi come una sorta di “costrizione”, ma in realtà è solamente grazie ad esse che la nostra società può defnirsi libera. Un altro punto su cui rifettere è quello concernente il concetto di confitto, associato all’idea di “società libera”, in quanto grazie ad esso sappiamo che esistono idee diverse che devono essere ammesse. Certo, c’è bisogno di alcune regole per gestire il confitto ed è a questo punto che entra in scena il diritto, con il compito di mettere in chiaro ciò che è legittimo e ciò che è illegittimo. Marta Cartabia, Presidente emerita della Corte Costituzionale Scuola e dintorni 17 Una canzone di Pino Scordamaglia sulla pandemia SIAMO IN QUARANTENA

Domani lo rifarò un cane mi scodinzola a festa Pino Scordamaglia È nato il 29 mi alzo e mi rivestirò Guardami, guardami settembre del ’65. Tecnico del suono. se piove o è bello comunque sono arrivato al limite Attualmente è impegnato in un progetto musicale che riguarda la sarà un gran giorno seguimi, seguimi cover band di Biagio Antonacci, di Che cosa mi metterò non basterà solo una notte cui è un fan appassionato: fra tecnici, di là c’è un gran bel cafè baciami, baciami operai, musicisti, ballerine, coriste è un di solito accendo la tele di cose ne abbiam fatte tante gruppo di 15 persone in giro per l’Italia a proporre questo spettacolo privilegiando le piazze della Calabria. In passato ha partecipato a ma quello chi è. sono curioso diverse iniziative del Liceo (l’ultima è stata il Concerto del “Coro Non esco sto bene qua è meglio starsene in casa. delle donne di Parigi” nel Teatro di Cotronei il 26 maggio 2017). Si qualcosa m’inventerò E allora dai sta occupando anche di cinema, realizzando attraverso la sede RAI E allora dai in ogni caso prendo un’aspirina per la Calabria cortometraggi e video per non vedenti e ipovedenti in ogni caso prendo un’aspirina una spremuta e poi un giro in cantina che vengono inseriti su una piattaforma RAI. una spremuta e poi un giro in cantina o mamma, quando ritorni o mamma, quando ritorni Che cosa c’è In una giornata di lockdown per combattere la noia in un ritmo rock Che cosa c’è c’è che si stava quasi bene nasce una melodia semplice, pochi accordi e testo apparentemente poco impegnativo con frasi che però rendono tutta la pesantezza e il c’è che si stava quasi bene mi chiedo ancora se ne vale la pena dramma della pandemia. Il pezzo viaggia sul giro di sol maggiore che mi chiedo ancora se ne vale la pena siamo in quarantena comprende le seguenti note: sol-do-mi-re. Non è stato possibile girare siamo in quarantena Non lo so un videoclip per la questione Covid e sono stati adoperati spezzoni Non lo so mi sveglio ed era solo un gran sogno di cartoni animati. Su youtube, digitando “siamo in quarantena Pino ma guardo un po’ dalla mia fnestra di quale santo abbiamo bisogno Scordamaglia”, si può ascoltare la canzone. IL TEATRO E LA SCUOLA PINO SCORDAMAGLIA: “QUELLE COSE MI MANCANO”1 di Giovanni Ierardi

Fin dagli anni 1984, con la presidenza di Elena Bertonelli, gli studenti del Liceo sono stati impegnati attraverso il teatro, ritenuto una modalità espressiva e comunicativa di speciale impatto e coinvolgimento, su temi e questioni di particolare rilevanza culturale e sociale. L’obiettivo era quello di collegare la scuola al paese e mettere in moto quella interazione con la più ampia comunità sociale fortemente contemplata dai Decreti Delegati. Si spiega in questo modo il rapporto fn dal primo anno con il Teatro Arco- iris e la fondazione del Centro di Programmazione Culturale del Liceo.

La scuola diventò ben presto un laboratorio in cui gli studenti cooperavano con falegnami, fabbri, carpentieri, suonatori, tecnici video, fonici, e così Pino Scordamaglia (primo a destra), collaboratore via dicendo: la scuola si fondeva col paese e il paese, attraverso alcune esterno in molte iniziative del Liceo fn dalla fgure sociali, entrava nell’istituto. Un periodo che ancora a Petilia ricorda- presidenza di Elena Bertonelli (al centro) con un gruppo di studenti no con ammirazione e nostalgia. Si riconducono a quel periodo e a quella linea pedagogica: Il varco, multispettacolo sulla droga nel Cinema Teatro Aurora di Petilia (1984), le drammatizzazioni di Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia (1986), di Il selvaggio di Santa Venere di Saverio Strati (1987), di Canti e fatti del Risorgimento (1988), lezione politecnica sul Risorgimento e il Mezzogiorno con una particolare sottolineatura della questione meridionale e della questione silana nel periodo preunitario e all’arrivo di Garibaldi in Calabria (agosto 1860), di Donne di spada dell’autrice teatrale Maricla Boggio sulle tossicodipendenze (1992). Si trattò per diversi anni di attività di straordinario coinvolgimento che valsero anche a valorizzare competenze e a evidenziare attitudini e soprattutto a fondare una nuova percezione della cultura e un diver- so rapporto con la scuola sia da parte di studenti e docenti che da parte dell’intero paese e del territorio. Il tecnico della luce di quegli anni era Pino Scordamaglia, che contribuiva in misura notevole anche all’allestimento e allo svolgimento delle Rassegne cinematografche. Era allora un ragazzo di poche parole e schivo. In seguito era solito dire: “Quelle cose mi mancano, spesso me le sogno”. A dimostrazione di ciò, a settembre del 2015 partì apposta dalla Calabria con le sue attrezzature per essere ancora insieme alla “Preside” a Torpiana di Zignago nello spezzino e contribuire in modo decisivo, davanti a un pubblico straordinario, alla messa in scena delle Sensate utopie. Lo spettacolo è stato poi ripetuto 1 Curiosità, lucidità, impegno. Antologia di scritti di Elena Bertonelli, a cura di Giovanni Ierardi, dicembre 2018 Tipografa Due L sas di Liperoti Maria, Mesoraca, p. 193. 18 Scuola e dintorni

Premio Caccuri 2020 - IX Edizione - 6 giorni ricchi di appuntamenti VINCE LA BELLEZZA di Olimpio Talarico

Il 24 settembre 2020, dopo 6 giorni ricchi di appuntamenti, si è conclusa Olimpio Talarico è nato a Caccuri (Kr). con la vittoria del libro Atlantide. Viaggio alla ricerca della bellezza Docente di Lettere nei primissimi anni 90 (Feltrinelli) di Carlo e Renzo Piano la IX edizione del Premio Letterario al Liceo di Petilia (partecipa alla Lettura Caccuri per la sezione saggistica. Al secondo posto, pari merito, gli di “Donne di spade” di Maricla Boggio altri tre titoli fnalisti: Storia di Marcella che fu Marcello (La Nave di spettacolo allestito dal Liceo di Petilia a Teseo) di Bianca Berlinguer, Questa non è l’Italia (Newton Compton) giugno del 1992 nel quadro del Progetto di Alan Friedman e Odiare l’odio (Rizzoli) di Walter Veltroni. ministeriale Giovani 93 ed Educazione alla A Caccuri vince la bellezza nella sua accezione più ampia, la bellezza salute e all’interno di una ricerca del Liceo come ricerca costante di un altro mondo possibile da costruire insieme sui linguaggi). Dal 1994 vive a Bergamo dove insegna materie con il coraggio e la partecipazione di tutti, ognuno con il proprio letterarie presso il Liceo delle Scienze Umane “Paolina Secco contributo. È questo il messaggio che ha attraversato il Premio Suardo”. Ha pubblicato i romanzi Il due di bastoni selezionato Caccuri 2020, in un’edizione che nonostante le difcoltà imposte dalla tra i 19 fnalisti del “Premio Tropea”, L’assenza che volevo, e la situazione sanitaria ha anteposto la necessità di essere costruttivi a raccolta di racconti Racconti fra Nord e Sud Rubbettino editore, partire dalla cultura, come nell’intento dell’Accademia dei Caccuriani, con prefazioni di Pino Aprile e Giorgio Gori. Amori regalati (2017) organizzatrice della kermesse letteraria. è il suo ultimo romanzo, edito dalla Compagnia editoriale Aliberti. La bellezza può essere preziosa e inaferrabile come quella della città Premio Cava de’ Tirreni e Premio Carver 2017. Premio Giuria perfetta che Carlo e Renzo Piano raccontano attraverso un immaginario Montefore 2017. Giunto alla quarta ristampa. A Bergamo ha viaggio per mare nei luoghi in cui il grande architetto italiano ha curato alcune antologie di giovani autori. Un suo racconto è stato costruito le sue opere. Una bussola non solo per gli architetti, ma per inserito nella raccolta La Calabria si racconta Rubbettino editore, tutti. insieme a testi di Carmine Abate, Mimmo Gangemi, Gioacchino Ma è anche la bellezza della forza di una donna raccontata in L’anima Criaco, Domenico Dara. Fa parte del Comitato organizzatore del ciliegia (HarperCollins) di Lia Levi che ha vinto il Premio per la Premio Letterario Caccuri di cui è il responsabile della sezione Narrativa. saggistica. Cosa rimane dei nostri amori (2020) è il suo ultimo E di bellezza ha parlato anche il procuratore nazionale Nicola Gratteri romanzo, edito dalla Compagnia editoriale Aliberti. Segnalato da che il 23 settembre è stato insignito della cittadinanza onoraria della Ferruccio de Bortoli al Premio Strega 2020. città di Caccuri, insieme al maestro orafo Michele Afdato, che come di consueto ha forgiato l’ambita “Torre d’Argento” assegnata al vincitore.

“La cultura è il vero motore di qualsiasi popolo”. Il palmares dei fnalisti delle nove edizioni IL PREMIO LETTERARIO CACCURI Il Premio Letterario Caccuri nasce esattamente dieci anni fa e almeno un tesserato, in ogni famiglia c’è un componente che nasce da un sogno di tre amici che si ritrovano in una sera d’estate direttamente o indirettamente è coinvolto nell’organizzazione per le strade del borgo con nel cuore l’idea del Premio. Oggi, possiamo afermare di fare innamorare una regione, un Paese che Caccuri è un paese che legge, perché intero, di un luogo, Caccuri, alle pendici l’Accademia, attraverso i suoi numerosi della Sila, in Calabria. La nostra attenzione progetti, distribuisce mediamente tremila si posa immediatamente sul mondo della libri, a lettori di ogni fascia di età. scrittura e della letteratura, da troppi anni Mediamente oltre cinquecento persone latitanti a questa latitudine e così lontane dal assistono agli eventi nell’incantevole piazza nostro quotidiano di riferimento. E allora della Chiesa della Riforma. con Adolfo Barone e Roberto de Candia Fra i tanti progetti quello che ha reso si costituisce in pochi giorni l’Accademia famoso il borgo di Caccuri, non solo in dei Caccuriani (l’associazione no-proft che Italia ma anche all’estero, è il premio è il vero cuore organizzativo del Premio di saggistica, un contest che poggia la Letterario Caccuri) e a loro si uniscono sua forza sull’assoluta incorruttibilità nel giro di poco tempo tutti coloro che con e incondizionabilità delle giurie e su autentico orgoglio sostengono con forza un’onestà intellettuale che semplicemente che la cultura è il vero motore di qualsiasi non conosce infuenza politica, popolo, di chiunque abbia desiderio di clientelare di qualsivoglia colore e credo. progredire in ogni direzione. Oggi a Il 10 agosto di ogni anno, serata della sostenere il Premio e la sua organizzazione Il premio Caccuri fnalissima, viene decretato il Vincitore del sono quasi cinquecento tesserati che annualmente sostengono Premio Caccuri, al quale viene attribuita la prestigiosa “Torre economicamente e moralmente questo evento ormai diventato d’argento”, forgiata dal Maestro Orafo Michele Afdato, lo un punto di riferimento per l’Italia intera. Sono sufcienti dei stesso artista che crea i trofei per Sanremo, lo stesso Gioielliere dati: Caccuri è un paesino di 1300 anime, in ogni famiglia c’è di fducia della Santa Sede, ormai considerato dai founders Scuola e dintorni 19

“Sono convinto che un’altra Calabria sia possibile, questo è il messaggio Boncinelli e Antonio Ereditato, Rapporto al duce (Bompiani) di che cerchiamo di dare anche attraverso il nostro lavoro - aferma Nicola Giordano Bruno Guerri, La rete degli invisibili (Mondadori) di Nicola Gratteri durante la cerimonia. Stiamo facendo un percorso positivo, che Gratteri, La strage e il miracolo (Paper First) di Antonio Padellaro, Il ci sta facendo crescere, tutti insieme”. nuovo Mao (Mondadori) di Gennaro Sangiuliano. Gianluigi Nuzzi e Francesca Lagoteta hanno condotto la serata fnale Il pregio del Premio, riconosciuto anche dal Presidente della durante la quale sono stati presentati i Repubblica che ha inteso titoli in concorso: Emanuela Gemelli premiare l’impegno, il consenso ha dialogato con Carlo e Renzo Piano, di pubblico e l’entusiasmo degli Cataldo Calabretta con Bianca Berlinguer, organizzatori con l’onorifcenza Neri Marcorè con Walter Veltroni e Paolo della Medaglia al valore Di Giannantonio con Alan Friedman. culturale, viene ulteriormente La proclamazione del vincitore è stata confermato quest’anno dalla preceduta dall’assegnazione del Premio collaborazione con tre Media speciale “FonCarical - Alessandro Partner d’eccellenza: Rai Radio Salem” a Mimmo Lucano. 3, l’Agenzia di stampa Dire e il La serata si è conclusa con il concerto Gruppo Pubbliemme. di Ron, ultimo degli appuntamenti di Come di consueto, i quattro musica e spettacolo che hanno visto, tra saggi – selezionati da un gli altri, Al Bano (20 settembre), il Nino comitato scientifco presieduto Buonocore Jazz Quartet (22 settembre) e dallo storico Giordano Bruno Neri Marcorè (23 settembre). Guerri – sono stati votati da L’Accademia dei Caccuriani ha una giuria popolare e da una proposto un vero e proprio festival nazionale, composte in totale da alla scoperta delle bellezze culturali, Carlo e Renzo Piano vincitori della IX edizione del 110 giurati (30 i nazionali e 80 storico-archeologiche, paesaggistiche ed Premio Caccuri 2020 gli accademici). enogastronomiche del territorio, come il Il palmares dei vincitori del dialogo tra letteratura ed enogastronomia, tra cinque scrittori calabresi contest di saggistica delle precedenti edizioni annovera Pino Aprile, e i produttori di vino locali: Giuseppe Aloe con Dorina Bianchi, Ettore Roberto Napoletano, Barbara Serra, Claudio Martelli, Gianluigi Nuzzi, Castagna con Francesco Cirilli, Gioacchino Criaco e Vincenzo Filosa Antonio Padellaro, Nicola Gratteri e Carlo Cottarelli. con Susy Ceraudo, Katia Colica con Filomena Greco, Domenico Dara Non soggetto a voto delle due Giurie, ma di pari standing, il Premio con Paolo Librandi. speciale “FonCarical - Alessandro Salem” attribuito ai talenti del nostro Ampio spazio è stato dedicato, come di consueto, alla lettura e alla Paese e assegnato nelle precedenti edizioni ad Alessandro Profumo, presentazione dei libri, tra cui Il male del Nord (Pienogiorno) di Paolo Mieli, Carmen Lasorella, Antonio Azzalini, Michele Placido, Pino Aprile, L’infnito gioco della scienza (Il Saggiatore) di Edoardo Massimo Cacciari e Jan Slangen.

stessi uno di loro. 2016 Gianluigi Nuzzi (vincitore), Pierluigi Battista, Edoardo Due sono le giurie: la giuria nazionale e la giuria dei caccuriani per Boncinelli; un totale di 110 giurati. Non soggetto a voto delle due Giurie, ma 2017 Antonio Padellaro (vincitore), Giulia Innocenzi, di altissimo prestigio, è il Premio speciale “Alessandro Salem” Giampiero Mughini; che ogni anno viene attribuito ad un italiano “speciale” che si 2018 Nicola Gratteri (vincitore), Ferruccio De Bortoli, distingua per talento superiore nel campo di appartenenza. Tale Tiziana Ferrario; prestigioso riconoscimento è andato già a Paolo Mieli, Carmen 2019 Carlo Cottarelli (vincitore), Emma D’Aquino, Massimo Lasorella, Antonio Azzalini, Alessandro Profumo, Ferruccio Franco, Enrico Letta; de Bortoli, Michele Placido, Massimo Cacciari, Joan Slangen, 2020 Carlo e Renzo Piano (vincitori), Bianca Berlinguer, Alan Mimmo Lucano. Per ciò che aferisce la blasonatissima Giuria Friedman, Walter Veltroni. Nazionale, oltre al Presidente delle giurie Giordano Bruno Guerri, fanno parte nomi importanti della cultura e del mondo O. T. accademico. Solo qualche nome: Franco Di Mare, Ferruccio de Bortoli, Piergiorgio Odifreddi, Antonio Padellaro, Tiziana Ferrario, Gianluigi Nuzzi, Maria Rosaria Gianni, Pino Aprile, Luisella Costamagna, Marco Frittella, Salvatore Silvano Nigro, Edoardo Boncinelli, Marco Roncalli, Davide Giacalone, Antonio Ereditato, Cataldo Calabretta.

Questo il palmares dei fnalisti delle nove edizioni del Premio Caccuri: 2012 Pino Aprile (vincitore), Piergiorgio Morosini, Piergiorgio Odifreddi; 2013 Roberto Napoletano (vincitore), Oliviero Beha, Luisella Costamagna; 2014 Barbara Serra (vincitore), Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano, Vittorio Sgarbi; 2015 Claudio Martelli (vincitore), Maria Latella, Andrea Scanzi; Caccuri 20 Scuola e dintorni

Un movimento che nasce da un problema e diventa un’opportunità I CALANCHI DEL MARCHESATO di Alessia Krizia Nicolazzi

“Calanchi del Marchesato” nasce da un problema e si trasforma Alessia Krizia Nicolazzi subito in una grande opportunità. Una discarica sarebbe dovuta studia a Bologna Scienze della sorgere tra le dune del Marchesato, che per la loro origine Comunicazione Pubblica e Sociale, argillosa bene si sarebbero prestate ad accogliere rifuti di ogni dopo una tesi sulla comunicazione ordine. D’altronde l’argilla, si sa, ha un grande potere assorbente ambientale a Curitiba in Brasile, e per alcuni avrebbe potuto rappresentare il luogo adatto dove si appassiona alla comunicazione interrare centinaia di tonnellate di scarti risolvendo alla maniera green facendone un vero e proprio antica l’atavico problema dei rifuti che perseguita la provincia lavoro che la porterà a sviluppare di Crotone e il mondo. Questo pericolo incombente ha scosso campagne di sensibilizzazione alla raccolta diferenziata gli animi di un gruppo di giovani locali, che, appresa la notizia per vari comuni della Calabria. Come consulente di della minaccia, hanno deciso di fare un sopralluogo lassù, sui comunicazione si dedica ad attività di educazione calanchi, e una volta raggiunta la balconata che afaccia sulle ambientale nelle scuole, eventi e manifestazioni come il famigerate “dune gialle” citate da Pasolini ne La lunga strada Kaulonia Tarantella Green Festival, per il quale sviluppa di sabbia, si sono resi conto che quel posto così afascinante la campagna di sensibilizzazione Canta Balla Diferenzia. avrebbe dovuto avere un ruolo più importante per il Marchesato Attualmente lavora come social media manager per Crotonese. aziende del settore green e non solo. Come consigliere Così nasce “Calanchi del Marchesato”, movimento di tutela dell’associazione Calanchi del Marchesato, si occupa e valorizzazione, un gruppo vulcanico con idee semplici e della gestione dei canali social e della comunicazione in rivoluzionarie, al quale hanno subito aderito singoli cittadini, generale. Appassionata di cammini e di turismo lento, associazioni ed enti locali dell’area di riferimento. Questa ama dedicarsi alla scoperta del territorio, descrivere le sue moltitudine si è ritrovata a discutere di conoscenza del territorio, esperienze attraverso la scrittura creativa e organizzare di turismo e di sviluppo locale, riscontrando idee comuni e eventi e manifestazioni a carattere ambientale e culturale. una incredibile voglia di riscatto, nella consapevolezza di

Cutro, due giorni di rifessione e di iniziative VOCI DAI CALANCHI di Giuseppe Condello

Giuseppe Condello è nato a Catanzaro calanchivo del Marchesato di Crotone e l’opposizione a il 25 settembre del 1972 e vive qualsiasi tentativo di discarica per i rifuti. Toccante è stata attualmente a . È scrittore e poeta poi la lettura di un brano del suo libro La collina d’oro da e ha all’attivo diverse pubblicazioni parte di Marco Ciconte che si è sofermato sull’elevato costo e riconoscimenti. Recentemente ha pagato con l’emigrazione, precisando che efettivamente “c’è pubblicato Tracciato narrativo della molto da fare per evitare che i nostri giovani partano”. Luigi Prima Guerra Mondiale e Cutro, il Camposano, noto cultore di storia locale e giornalista, ha fatto Percorso delle Cinque Chiese e Storia sociale. Collabora un excursus sul valore antropologico e storico dei calanchi con il quaderno dell’Università Popolare Mediterranea. Nel 2016 ha collaborato alla visita dei ragazzi del Liceo servendosi di passaggi d’un brano del Professor Giovanni Scientifco “Rafaele Lombardi Satriani” di Petilia al Ierardi. Camposano ha poi ricordato il valore di Cutro centro storico della città di Cutro. granaio della Calabria e storie di braccianti del Marchesato evidenziate dallo scrittore calabrese Vincenzo Padula, che “Calanchi del Marchesato”, movimento di tutela e fu ospite a Cutro della famiglia Guarany. Camposano ha poi valorizzazione, è ormai una realtà. È stato l’Avvocato detto che non è un caso che proprio a Cutro si trova il Cristo Domenico Colosimo, portavoce del movimento, a spiegarlo sorridente, proprio là dove si trovano i calanchi. La Dottoressa nell’evento “Voci dai Calanchi”, tenutosi la sera di venerdì Stefania Malerba ha invece concentrato la sua attenzione 28 agosto nel piazzale del S.S.mo Crocifsso di Cutro, sugli studi eseguiti sui calanchi, sulla notevole importanza rimarcando la complessità dell’iniziativa che accomuna i degli stessi calanchi a diversi livelli: storico, archeologico, diversi comuni del crotonese, che oggi invece che nell’idea antropologico, economico, sociale, paesaggistico, dell’area industriale si trovano riuniti in quella di un parco naturalistico e di biodiversità. Ha inoltre rimarcato che i naturalistico. Colosimo ha sostenuto tale partecipazione rilievi archeologici fatti nel Marchesato calanchivo crotoniate democratica e ringraziato il di , il dagli studiosi dell’Università del Texas hanno dimostrato che cui vicesindaco Luigi Foresta ha sottolineato l’impegno della proprio nei pressi dei calanchi, come una sorta di presepi, sua amministrazione per la valorizzazione del paesaggio o sugli speroni o ai piedi, si disponevano delle fattorie, di Scuola e dintorni 21

Sin dall’evento Zero, organizzato questa estate in collaborazione con il Comune di Roccabernarda, il movimento ha delineato la sua missione nel proporre iniziative fnalizzate a favorire la conoscenza dei luoghi e il recupero dell’identità, proponendo attività trasversali all’interno di un unico evento. Le location sono le più disparate e a fare protagonisti sempre calanchi e biancane, terre dal colore grigio-azzurro con una superfcie rugosa simile alla faccia della luna, alcune più salate, come i diapiri di Zinga e altre dolci come le colline che da Cutro degradano verso il mare Ionio. In questi luoghi si svolgono passeggiate, concerti e letture, spettacoli teatrali e laboratori d’arte nel rispetto della natura e dell’ambiente. Il percorso per realizzare Il “Parco dei Calanchi del Marchesato” sarà lungo e probabilmente ambizioso e, per questo, Panorama da sentiero La Scala con le sue iniziative il movimento vuole coinvolgere e sensibilizzare le comunità vivere in un luogo ricco di bellezze naturalistiche, storiche e locali e non solo, alla scoperta dei calanchi, paesaggistiche. Dagli animati ragionamenti emergeva un’idea facendo rete con numerose realtà che si impegnano nella tutela unica, compatta come l’argilla dei calanchi: realizzare un dell’ambiente e nella promozione del Marchesato Crotonese parco, il “Parco dei Calanchi del Marchesato”, un insieme di negli itinerari del turismo lento ed esperienziale, per mostrare a luoghi dalle stesse caratteristiche geologiche ricchi di evidenze tutti quanta bellezza c’è davanti ai nostri occhi, afnché non si storiche, archeologiche e culturali. parli più di una discarica tra i calanchi.

cui oggi si cominciano ad avere le prime ricostruzioni con del sentiero della “Scala” e l’evento musicale del gruppo tecnologie avanzate. Ha evidenziato infne che proprio la “U Spostu”, formato da Francesco Turrà e Sasà Megna”. La tutela e la valorizzazione dei calanchi del Marchesato di realizzazione della scultura estemporanea di Monica Arabia Crotone costituiscano un’opportunità e che questo è un lavoro ha collegato ancor di più l’arte alla bellezza dei calanchi. Del che richiederà ulteriore studio. Il Professore Luigi Concio, resto non a caso i dipinti dell’estemporanea di pittura, tenutasi responsabile del Circolo Lega Ambiente di Petilia Policastro, a Cutro il 6 agosto, dedicati appunto al paesaggio dei calanchi, ha sottolineato quanto certe battaglie siano lunghe e che pure sono stati esposti a Roccabernarda. la realizzazione dell’idea “Il Parco dei Calanchi del Marchesato” richiederà tempi lunghi, ma l’importante è che si sia avviata l’iniziativa e la discussione. Un tempo – ha aggiunto – era solo lui a proporre il progetto per il Parco Fluviale del Vergara, mentre oggi, grazie a un’associazione che vi si sta impegnando, tale idea prende forma sempre più, quindi occorre non demordere e avere grande perseveranza. Padre Giovanni Aitollo, parroco della comunità di Cutro che ha fatto gli onori da padrone di casa, s’è detto sempre disponibile ad appoggiare tali iniziative e ha invitato i cutresi “ad amare il loro paese e non a parlarne male, perché occorre veramente dare un segnale che la bellezza salverà il mondo, anche perché i calanchi sono opera della creazione di Dio”. Sabato 29 agosto invece si è svolta l’iniziativa “Alla scoperta dei calanchi U spostu in concerto, 29 agosto 2020 del Marchesato” con l’inaugurazione 22 Scuola e dintorni

IL NATALE DEGLI ARBËRESHË di Vincenzo Amone

Pitte ccu passule o pitta mpigliata o pitta nchiusa, presenti in tutta la Calabria in diverse varianti, tardiddri, crustuli, pasta Vincenzo Amone Laureato in cumpettata, torroni, susumelle, niputeddre, scaliddre… Grande Filosofe e Scienze della Comu- attenzione è stata puntualmente dedicata da Scuola e dintorni, il nicazione e della Conoscenza giornale del Liceo, ai dolci di Natale. C’è da dire che a partire all’Università della Calabria, ha dagli anni 80 in occasione delle vacanze natalizie al Liceo si collaborato con il Sileno onlus, Il svolgeva la Fiera del Dolce, non solo momento di festa ma Cus di Cosenza, Controcampus e anche di studio delle tradizioni popolari, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e di studiosi. Purtroppo da Il Crotonese in qualità di articoli- qualche anno una serie di problemi legati alla struttura della sta, addetto stampa e tirocinante. vecchia sede e soprattutto la pandemia hanno bruscamente Conseguito il master in Didattica interrotto questo appuntamento. Si spera che nella nuova sede e Psicopedagogia per alunni con Disturbo dello Spettro si possano quanto prima riannodare questi fli di convivialità e Autistico, ha svolto attività di tirocinio al “Centro autismo di rifessione storico-antropologica. La nostra regione presenta Kr” di Crotone e prestato servizio per due anni consecutivi, anche una peculiarità che rende ancora più ricco il tempo come assistente educativo per alunni diversamente abili al natalizio: accanto alle pietanze e ai dolci tipicamente calabresi, Liceo Scientifco “Rafaele Lombardi Satriani” sede di Me- troviamo anche i cibi e i dolci della comunità arbëreshë presente soraca e all’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Peti- in numerosi paesi del cosentino e nel crotonese a , San Nicola dell’Alto e Carfzzi. Due culture che hanno saputo lia Policastro. Attualmente è in servizio come collaboratore incontrarsi e dialogare, rappresentando un tipico esempio di scolastico al Liceo “Gravina” di Crotone. perfetta integrazione. Per questa ragione ci sembra opportuna qualche considerazione su piatti e dolci degli arbëreshë tipici olio, ricoperti da una croccante glassa di zucchero. Per i dolci del di questo periodo. In occasione del Natallet (Natale), nelle case periodo natalizio vero e proprio meritano menzione le petullat degli arbëreshë parenti e amici si ritrovano insieme in una sorta o krispelet, morbide frittelle a forma di ciambella, ottenute con di grande famiglia allargata e si rispolverano antiche tradizioni pasta lievitata e fritte in abbondante olio, molto simili ai nostri culinarie. Attraverso la preparazione dei cibi della festa si crustuli. Caratteristici sono i kanarikullat, cannoli di pasta esprimono valori fondanti sfoglia impastati con il di questa cultura e vino, fritti e poi cosparsi l’identità di un popolo di miele. Irrinunciabile profondamente legato alle è il kurkullet, un torrone proprie radici. Un vero e che prende forma da un proprio rito collettivo. impasto di miele, semi Particolare importanza di sesamo e mandorle. ha la cena della vigilia Sempre presenti le di Natale, detta anche kanaletet, a base di “notte delle tredici cose”, farina e uovo costruite perché nel banchetto a forma di scaletta, devono essere presenti cotte e spolverate con lo almeno tredici pietanze. zucchero. I krustulit sono Non mancano mai i flliet, enormi gnocchi preparati pasta fatta in casa lavorata come le kanaletet e con il ferro di calza e quasi bagnati sul miele. Skalille scavata. Immancabile è e turdille arricchiscono anche il denso sugo di l’ampio ventaglio. Sono castrato raforzato da una dolci realizzati con farina, spolverata abbondante di bianco d’uovo, zucchero diavulliq (peperoncino e miele. Fondamentale piccante). A seguire si è anche un dolce tipico serve il capretto tenero denominato ciciarata, e selvaggio arrostito Kanarikullat, dolce della tradizione albanese in Calabria formato da un impasto di insieme a patate o legumi farina, uova e un pizzico e nobilitato da un velo di di sale. La pasta ottenuta pecorino e pangrattato gratinato. Colonna portante della cena si lavora creando dei bastoncini che poi vengono tagliati a forma sono le ngialë (anguille) e il bakkalla (baccalà) preparato in di ceci. In alcune comunità si registra la presenza di varianti modi diversi: fritto, al tegame, con i porri, in umido. L’epilogo dei dolci tradizionali ed elementi unici che si trovano solo in della cena si raggiunge con un tripudio di dolci. Sulla tavola quei posti. A Santa Sofa d’Epiro, San Demetrio Corone, San non possono mancare i tradizionali bukunote (bocconotti), che si Cosmo Albanese, Vaccarizzo Albanese e San Giorgio Albanese preparano durante tutto l’anno e sono sicuramente un emblema si preparano i krustulit, fatti di pasta e farina a forma di cannoli dell’arte culinaria albanese. Si tratta di una sorta di pasta frolla con uova, vino e miele. I cannoli vengono poi fritti in padella. Le dalla forma tondeggiante ripiena di marmellata, mostarda, ricotta skalille diventano skalliet e invece della forma di scale assumono o a volte anche di cioccolato. Inoltre troviamo i mustacuall: quella di fusilli intrecciati in vari modi. Un altro dolce tipico solo biscotti morbidi creati da un impasto di miele, uova, zucchero e di questi paesini è la qenuillile, a base di uova, lievito, farina, Scuola e dintorni 23 vino, impastati e fritti quell’anno. Ecco perché nell’olio e poi ricoperti di il pane acquista rilievo zucchero a velo o miele. e la preparazione dei Da menzionare, infne, dolci, massimo emblema i pani speciali preparati della festa, è come un per Natale, dalle forme rito sacro. La famiglia ha diverse che riproducono un ruolo essenziale e il curiosi pupazzetti. Due di capo famiglia è la guida questi pani si preparano spirituale e materiale. Per o si conservano per il la preparazione dei dolci Capodanno, Kapudhani, fritti, afdata alla donna, e l’Epifania, Befania. è supervisionata dagli Le pietanze, e i dolci in uomini della casa. Per la particolar modo, non sono stessa ragione si prepara solo golosità da gustare un grande tortano, un associate alla festa ma pane enorme, afdato al sono anche carichi di capo famiglia che ha il profondi signifcati. compito di dividerlo ai Sono l’occasione per commensali in segno di saldare il legame con i autorità. Questo rito si ritmi contadini. Il Natale accompagna allo scambio è il periodo successivo degli auguri. I dolci alla vendemmia e quindi saldano il legame precede o avviene Il rinomato kurkullet con la natura, la terra, contemporaneamente alla la famiglia, la religione raccolta delle ulive. Due e soprattutto esaltano momenti fondamentali nella vita del paese. È anche una stagione la mikpritia (ospitalità), la ndera (onore), la besa (fedeltà), di rifessione e riconsacrazione degli afetti e dei legami. I e la vellamja (fratellanza), valori irrinunciabili della cultura dolci inoltre sono legati ai riti religiosi. Il Natale è la nascita arbëreshë. di Cristo e quindi un dolce momento di rinascita collettiva e va celebrato con i migliori prodotti a disposizione. Non a caso nelle Kthjellet Krishtlìndje! dhe një i Lùmtur Vit i Rì gjithëvet! chiese la notte della vigilia si battezzano tutti i bambini nati in Buon Natale! Felice e prospero Anno Nuovo!

Carfzzi Pallagorio

San Nicola dell’Alto San Demetrio Corone 24 Scuola e dintorni TEMPO NATALIZIO E PANDEMIA di Luigi M. Lombardi Satriani

“Andrea porta la nova / ca lu quattro è di Varvàra, / ca lu sei è Successivamente essi di Nicola, / ca l’ottu è di Maria, / ca lu tridici è di Lucia, / ca lu furono arricchiti da uno vintunu è di Tommasu che canta / ca lu venticinqu è la Nascita strato di cioccolato che Santa”, o, in una versione più attenta ai valori gastronomici, aggiungeva al frutto “ca lu ventiquattru si riempi la pancia, / ca lu venticinqu è la stagionale ulteriore Nascita Santa”: è un’antica flastrocca calabrese che introduce dolcezza per il palato. al tempo in cui si rammemora la nascita del Divino Infante, Nel tempo poi essi che si è incarnato per redimere l’uomo dalla colpa originaria sono diventati presenza e portare un messaggio di pace a tutti gli uomini di buona immancabile in tutte volontà. Non solo a coloro che credono in Lui, ma a tutti gli le pasticcerie calabresi umani, senza distinzione di pigmentazione della pelle, credo con invitanti scritte religioso, ideologia politica e tutte le altre divisioni che (“fchi al cioccolato”). Luigi M. Lombardi Satriani segmentano surrettiziamente l’umanità, spesso trasformando Il divertimento Ordinario di Discipline gli umani stessi in bande le une contro le altre armate. era assicurato dal demoetnoantropologiche Quest’anno, a causa della terribile pandemia che sta seminando giuoco d’ ‘i nuciji (le nell’Università Suor Orsola devastazione e lutti in tutti i Paesi, con particolare virulenza nocciole). Mucchietti di Benincasa di Napoli nel nostro, saranno evitati gli assembramenti e quindi anche nocciole erano disposti il cenone della vigilia, con le tredici pietanze rituali, e con ordinatamente e alla la comunità di familiari e parenti festanti. Nel cenone della sommità di essi era posta una nocciola più grossa e una nocciola Vigilia era costante la presenza della frutta secca, che ha ancora più grossa era imbottita di piombo, detta ‘u faju’, per contrassegnato, tra l’altro, la mia infanzia e la mia prima renderla più pesante e assicurarne la potenza distruttrice. Così giovinezza. In quegli anni le pietanze seguivano il ritmo i mucchietti venivano colpiti, fossero essi in casa o nelle vie stagionale, a diferenza dell’oggi, quando è possibile acquistare e piazze del mio paese, San Costantino di Briatico, dove sono qualsiasi prodotto, senza distinzione di stagione. Allora, a ancorati i miei ricordi, la mia nostalgia, il mio amore. pranzo qualche prugna secca, la sera qualche fco secco, che si Quest’anno poi, sarà evitato anche il trionfo dei doni, contro attingeva da una grande cassapanca, dove venivano rovesciati il quale negli anni scorsi, molti, me compreso, hanno tuonato i vari panieri ricolmi di fchi secchi portati dai coloni dei fondi (parlavo, per esempio, per gli acquisti natalizi, di “un’articolata di famiglia. I fchi potevano essere a volte riempiti con una rapina della tredicesima”), dimenticando che essi sono noce secca, sovrapposti in forma di croce, messi al forno. comunque espressione di un atteggiamento amorevole, oltre

Presepe in mascherina di Arianna Vaccari Scuola e dintorni 25 positivo nella generale drammaticità di quest’anno. Forma persistente, quella delle azioni per liberarsi degli oggetti vecchi, di una renovatio temporis, per cui il tempo vecchio si rigenera per essere ancora una volta nuovo e aprirsi alla speranza di un futuro migliore. L’Epifania rammemora il raggiungimento della grotta da parte dei saggi dell’Oriente (Baldassarre, Gaspare, Melchiorre: Re Magi), che giungono guidati dalla Cometa, per adorare il Divino Bambino. Ricordo che Francesco d’Assisi creò nel 1223 a Greccio, il primo presepe vivente, facendo nascere una tradizione: l’evento si ripete nella cittadina umbra ogni anno, con intensa, commossa partecipazione di fedeli, come ho avuto modo di constatare personalmente proprio negli anni scorsi. La notte dell’Epifania è una notte in cui tutti i prodigi possono avverarsi, dalle fontane può scorrere olio e gli animali possono Adorazione dei pastori di Andrea Mantegna parlare. Ebbene sì, infatti essi potrebbero lamentarsi del padrone: perciò lui s’impegna a dar loro feno a sazietà. È per che un motore indispensabile del commercio e dell’economia. questo che in Calabria questa notte è detta anche dell’abbuttu. La sobrietà attuale ci induce a rifettere anche sulle facilistiche L’Epifania, come suggerisce lo stesso termine, è apparizione- indignazioni di allora. manifestazione del sacro, e oggi mi sembra si possa ricordare Dopo il Natale, riguadagnato come sacro sia essenzialmente a una maggiore interiorità, l’altro, comunque si declini la si spera, a una più soferta rappresentazione dell’alterità: spiritualità, si passa sino a quella dei migranti rapidamente a Santo Stefano. che fuggono dalla loro patria Ricordo la leggenda, da me di violenza, di persecuzione, rilevata in Puglia, ma difusa di fame, per cercare, spesso anche nelle altre regioni a costo della vita, un destino meridionali, secondo la quale più clemente. I migranti il giorno dopo la Nascita, che tentano disperatamente Santa Stefania va a trovare la di raggiungere i nostri Madonna, e, vergognandosi porti, spesso ufcialmente del proprio grembo sterile, negati, annegano nel mare accosta a esso un ciocco nostrum che si trasforma in di legno, ricoperto da un mare monstrum, gigantesco panno, quale simulacro di cimitero acquatico di salme un neonato; alla domanda insepolte. Essi testimoniano la della Madonna “cosa porti nostra disattenzione, il nostro in grembo?”, Santa Stefania Santa Stefania. Presepe Popolare feroce egoismo. risponde “un bambino Nella dialettica dell’alterità, appena nato”; dunque la Madonna proclama: “e tale sia”. Così, l’io si riconosce nel tu e questi si rifette nell’io e ambedue dal panno del legno ricoperto si udì un vagito di neonato. Nel sono trascesi nel noi, tempo sospeso e incantato del Natale, tutto è possibile, anche nel quale si realizza la che i desideri diventino realtà. Mentre, in altro registro e altro comunità degli umani. contesto, a tal proposito, un sempre acuto e ironico Vinicio È, questa, considerazione Capossela in un suo motto ci mette in guardia: “fate attenzione attualissima, dettata a quello che desiderate, ché poi magari è capace che s’avvera”. dalle urgenze del Quest’anno poi, il nostro Paese ha conseguito il primato momento: eppure già dell’Albero di Natale più grande del mondo: a Gubbio, alle oltre centocinquant’anni pendici del Monte Ingino, oltre 750 enormi lampade collegate fa, l’Abate Vincenzo da 8000 mt di cavi elettrici (alimentati da fonti di energia Padula invitava il rinnovabili) defniscono la sagoma di questo abete luminoso lettore a non adorare un che da la sensazione visiva di una costellazione: alto oltre 750 Cristo di legno, ma un mt, è dedicato alla scienza e al progresso tecnologico. Cristo di carne, quale Da Santo Stefano al 31 dicembre - 1° gennaio, i giorni rotolano indubbiamente era il rapidamente. Si giunge così ai fuochi d’artifcio e agli spari bracciante calabrese. di fne anno, allo scagliare dal balcone qualcosa di vecchio Anche in questo perché siano portate via tutte le negatività accumulatesi nel ammonimento e nel farci tempo e possano aprirsi così un nuovo tempo, una nuova perimetrare nuovamente stagione. A Napoli questa usanza, assieme a quella dei fuochi i concetti di modernità d’artifcio e degli spari, ha ogni anno provocato numerose e contemporaneità vittime: incidenti che quest’anno, a causa dei divieti anti- sta l’altissima lezione Covid, saranno sicuramente ridotti o inesistenti; un aspetto dell’Abate acrese. Adorazione dei magi di Diego Velázquez 26 Scuola e dintorni A questo genio del calcio, per la sua personalità complessa e contraddittoria, si addicono alla perfezione le parole di Terenzio: “Sono uomo, niente di umano considero estraneo a me” IL CALCIO DI MARADONA di Enrico della Ratta Rinaldi Il ricordo di Maradona ci impone di non sminuire il suo talento Enrico della Ratta Rinaldi stellare, indiscutibile, quasi incredibile per un essere umano, per è nato a Napoli nel 1973. Ha il fatto che alcuni dei suoi atti non siano stati esempi da seguire. fnito il liceo nel 1991, si è Faccio riferimento, ovviamente, all’uso di droghe, all’infedeltà laureato in giurisprudenza fscale, all’atteggiamento verso il fglio avuto a Napoli e a nel 1996 ed è entrato in tutti quegli aspetti della sua vita per cui è stato, giustamente, magistratura nel 2001. Fra criticato. Non bisogna però nemmeno fare l’errore di indulgere il 2008 e il 2012, come al pensiero, lasciar intendere che questi comportamenti siano più magistrato di sorveglianza, ha accettabili, in fondo perdonabili, per il fatto che a compierli sia avuto il compito di applicare stata una persona che, contemporaneamente, con il suo talento e il diritto penitenziario e di la sua fantasia illuminava di genio il suo mestiere di calciatore vigilare sugli istituti di pena riuscendo a essere fonte di ispirazione per milioni di suoi simili dei circondari di Roma, Latina, nelle più svariate attività. Civitavecchia e Velletri. Così è l’umano. Si può essere incredibilmente capaci in un’attività e incapaci in un’altra, anche apparentemente simile; si può essere Cari studenti, mentre mi accingevo a scrivere il mio consueto savi, intelligenti e buoni così come si può essere pazzi, stupidi articolo per la vostra rivista, è arrivata la notizia della morte di e cattivi ma esistono tutte le combinazioni intermedie, alcune Diego Armando Maradona avvenuta il 25 novembre. Spero che più frequenti, altre meno, ma bisogna evitare di fare deduzioni non dispiaccia a troppi di voi che questa volta, invece che dagli sbagliate lasciandosi fuorviare dall’abitudine verso ciò che è più abituali argomenti, fra il diritto e la politica, prendiamo spunto consueto. Il genio di Maradona era anche il rifesso di qualità da questo avvenimento, così denso di emozioni per me, in parte umane e valori sociali che più avanti cercherò di enumerare. Per inattese e difcilmente descrivibili. Del resto, non riuscirei a quanto possa stupire che queste grandi doti convivessero con scrivere se non così e mi fa piacere che Scuola e dintorni ospiti, lati oscuri, così è. Non c’è nessun bisogno di cercare di risolvere fra le sue pagine, qualche parola dedicata a una fgura che, a un’apparente contraddizione sminuendo l’uno o l’altro aspetto, parte l’afetto suscitato dal suo incisivo passaggio per la mia cedendo al nostro innato eccessivo bisogno di personaggi a tutto città, trovo emblematica, per diverse ragioni, dell’essere umano tondo e di verità univoche e monolitiche. e della società. Comprendere e mettere in pratica questo signifca aprirsi La sua vita ci insegna a distinguere, a non confondere i piani, all’inatteso, superare le idee acquisite. Signifca anche avere a saper adottare più punti di vista quando guardiamo le cose, un rapporto con noi stessi basato su come siamo veramente, soprattutto quando si tratta di persone e di rapporti fra le persone. vedendo i veri nostri punti di forza e non le aspettative degli altri,

Un esempio della straordinaria abilità di palleggio di Maradona Scuola e dintorni 27 i nostri veri punti di debolezza e non le critiche di chi vorrebbe La sua umiltà di condottiero viveva insieme ad un amore verso uniformarci. Signifca anche non sminuire i nostri punti di forza l’umiltà, verso gli umili. Non ha mai corteggiato i poteri costituiti, perché demoralizzati dai nostri punti di debolezza e neanche anzi non ha mai mancato di sottolineare quanto la società fosse sottovalutare i nostri punti di debolezza perché tanto tiriamo ingiusta nello stabilire diferenze sociali spesso profonde. Non ha avanti grazie ai nostri punti di forza. mai dimenticato il barrio miserrimo da cui proveniva. Quando era Signifca anche non adagiarci sulle nostre credenze in modo a Napoli diceva continuamente che preferiva stare da noi perché supino, sapere che ogni afermazione giusta lo è sempre nei limiti lì c’era la povera gente, perché quello che subiva il sud Italia non di un determinato contesto, secondo un certo punto di vista, che era giusto. Sembravano frasi dette per accattivarsi la simpatia del totalizzare, dimenticare il contesto e il punto di vista, cristallizzare, suo pubblico, forse lo erano, ma non le ha mai smentite con le sue signifca in defnitiva deformare e rendere mostruoso qualsiasi scelte di vita. Quando gli facevano notare che sulle bancarelle di pensiero. L’afermazione più giusta e profonda sul piano morale Napoli tante persone vendevano abusivamente oggetti di tutti i potrà essere vaga sul piano giuridico, ingenua sul piano politico, tipi con la sua faccia senza che lui ci guadagnasse un soldo – in e viceversa; così vale per il rapporto fra flosofa, scienza e epoche più recenti i diritti d’immagine fanno riscuotere fortune religione; quelli che sulla base delle conoscenze di uno dei tre ai personaggi famosi – rispondeva che se qualche famiglia di saperi credono di aver risolto i problemi degli altri due (spesso povera gente riusciva ad arrangiarsi così a lui faceva piacere ma in maniera tranciante e banalizzante) sono secondo me pari a che, se lo avesse fatto un industriale, si sarebbe fatto dare tutto qualcuno che dicesse, per esempio, che non dovremmo ammirare fno all’ultimo centesimo. Van Gogh perché aveva un disturbo psichiatrico o che Rousseau In campo è stato uno dei giocatori più generosi della storia. Nelle ha fatto bene ad abbandonare i fgli perché era un grande flosofo. situazioni di gioco in cui, palla al piede, poteva scegliere fra Voler dimenticare alcuni degli aspetti di una persona in nome di tentare l’impresa personale e lanciare un compagno, sceglieva altri è sempre sbagliato. Nel caso di Maradona è quasi impossibile, quel che più avrebbe avvicinato la squadra al gol. Nel dubbio, l’errore è troppo evidente, per questo per me lui è un grande però, passava il pallone. Più di tutti gli attaccanti di tutte le esempio di come è giusto, come è onesto, come è intelligente squadre, proprio lui che era il dio. Tutti i giocatori che sono stati vedere le cose e le persone, non solo quelle famose ed anche noi in squadra con lui sono migliorati tantissimo, particolarmente i stessi. È il suo essere irriducibile a renderlo importante. difensori con i quali era prodigo di consigli e incoraggiamenti. L’ammirazione per Maradona nasce da un modo di sentirsi Ha scelto di trascorrere la parte più signifcativa della sua carriera parte del genere umano che non ha bisogno di uniformità, nel Napoli che non era certo la squadra che gli avrebbe aperto che comprende che le potenzialità dell’umano sono infnite e le maggiori possibilità di guadagno o di vittorie fra le tante che molto diverse, che sa che non fniremo mai di stupirci di quante lo avrebbero voluto. Su perché abbia fatto questa scelta che è, possibilità, quante combinazioni ci sono, che, afermando con contemporaneamente, una delle più importanti della sua carriera Terenzio che homo sum, nihil humani a me alienum puto (Sono e una delle più insolite per una grande star del calcio, ci sono uomo, niente di umano considero estraneo a me), ofrendo tante spiegazioni possibili e probabilmente nessuna è esaustiva. comprensione e possibilità di riscatto agli errori, che sono un Comunque questa parte della sua vita condivide con il resto di tutto aspetto tipico dell’umano, ne ottiene in cambio una sorta di ciò che lo riguarda un certo tratto distintivo, quello di contenere contitolarità dei capolavori che, per fortuna, sono anch’essi tipici un’esortazione a credere che ciò che sembra impossibile potrebbe dell’umano. in realtà essere possibile. Il più grande giocatore di tutti i tempi a Quando era a Napoli, era evidente quanto fosse consapevole Napoli. I compagni di squadra che, mese dopo mese, diventano di avere dei doni sovrumani di tecnica e di intelligenza nel suo incomparabilmente più forti. La stella del calcio mondiale che sport che quasi nessuno aveva avuto, nella storia, in ogni arte, passa sempre il pallone. Le sue giocate famose che, quasi tutte, scienza o mestiere. Sembrava essere sul campo di calcio quello fanno pensare “sembrava impossibile”. Quel suo modo di toccare che era stato Mozart nella musica. Sapeva di essere il re, sapeva il pallone, accarezzandolo, ma il pallone, non si sa perché, che frasi in cui lo si defniva, per afetto, per metafora o per prendeva velocità e percorreva le traiettorie più inattese. Anche scherno, un dio, componevano l’atmosfera intorno a lui e non il suo essere creativo, geniale, che sono gli aggettivi più usati se ne schermiva, anzi viveva pienamente questo strano ruolo di per descrivere il suo gioco, altro non signifca che il fatto che il divinità. Nello stesso tempo però, e qui si vedevano gli opposti suo stile apriva spesso possibilità apparentemente impensabili. coincidere, aveva l’umiltà del condottiero, il suo modo di stare Ma, soprattutto, lo scudetto. Sembrava veramente impossibile. in campo era al servizio della squadra e per lui la squadra era Da sessant’anni ci si provava, era qualcosa di desiderato in al servizio degli ottantamila sempre presenti allo stadio, quando modo spasmodico, sempre inaferrabile, irraggiungibile, a volte un compagno segnava lo andava ad applaudire, quando segnava lui sembrava che fosse lui a complimentarsi con il pubblico. Sembrava che il suo ego fosse compiaciuto, più che dal potersi dire “io ho fatto questo”, dal dirsi “grazie a me un’immensa folla ha fatto questo”. La divinità era lui ma quel che si riusciva a fare era merito di tutti. Anche quando veniva intervistato sembrava che ciò che veramente lo motivasse fosse la possibilità di rendere felici tutti gli abitanti di una città. E a noi abitanti sembrò che veramente quel primo scudetto del 10 maggio 1987 fosse stato merito anche nostro: l’unica cosa che non gli poteva mancare, per riuscire in una qualsiasi impresa, era sentirsi amato da una grande moltitudine di persone. E quelli di noi che, come me, erano i più giovani, si sentivano voluti bene come da uno zio che era venuto a trovarli per giocare portando un regalo bellissimo. Messico ’86. Maradona sta per realizzare il celeberrimo gol contro l’Inghilterra 28 Scuola e dintorni all’esistenza del rappresentante, la cosa rappresentata abbia più vigore, che in una certa misura esista grazie al rappresentante. Di conseguenza, il venir meno del rappresentante determina una strana sensazione, come se la cosa rappresentata avesse subito una derubricazione, una perdita di potenza, come se fosse d’un colpo divenuta più astratta, per l’appunto meno vivente. Ma a questa sensazione si deve reagire. La vita ci impone costantemente di superare la morte dandole un senso. L’afetto e i regali di quello zio Maradona cui ho accennato poco sopra, il ricordo del tempo passato a giocare con lui sembrano oggi colpiti da quella stessa morte che ha fermato il cuore di Maradona. Tutto fnisce e, quando fnisce qualcosa di irripetibile Murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli a Napoli che ha dato grandi emozioni, l’anima ne risente. Quei regali e quei ricordi però ci sono ancora, anche se non sono più miei e lontanissimo, a volte vicinissimo ma sfuggente. E invece lui dello zio, essendo diventati solo miei. Per reagire alla morte devo venne a dire che era possibile. 10 maggio 1987. prepararmi a farli vivere nonostante lui non ci sia più, per farli Maradona rappresenta tutte queste cose, un essere paradossale, vivere devo comprenderli fno in fondo, devo capire su quali fortissimo e debolissimo insieme, un uomo dotato di una scintilla parti della mia anima hanno fatto presa, devo ricordare. divina che ha improntato tutto il suo rapporto con questo dono Questo è quello che ho cercato di fare in queste righe ed è il senso al bisogno degli altri per poterne gioire, alla generosità, alla del mio lutto. creatività, al rifuto di ogni pregiudizio e di ogni abitudine all’ingiustizia. Una persona votata al desiderio, quasi di bambino, di avere tutti accanto e di rallegrarli, di dare spettacolo. Il suo tratto distintivo era, a mio avviso, una variante allegra della misericordia verso sé e verso gli altri nella quale lo spettacolo era una consolazione plenaria, la paura era paura della solitudine e la speranza era speranza nella fantasia e nell’immaginazione. Ora mi sembra piccolo, quasi schiacciato dal peso di tutto quello che il suo percorso di vita può evocare. Anche a me fa quasi paura e dentro di me, a questo punto, si pone una domanda. Tutte le afermazioni di valore che ho fatto fnora, quelle sui piani, i contesti e i punti di vista, sulla complessità dell’umano, sull’immaginazione, sul non precludersi le strade del possibile, sul rifuto delle idee acquisite, la stessa massima di Terenzio e la contitolarità di tutto ciò che è umano, sono parti fondamentali di una possibile modesta personale flosofa, del modo in cui molti cercano di stare al mondo e vedere le cose. Di tutto quello che ho scritto fno a questo punto, Maradona può efettivamente essere posto a emblema, ad allegoria. Ma si può davvero pensare che il loro formarsi e maturare anche dentro di me, oltre che di tanti Lettera di Pelé a Maradona altri, sia stato infuenzato dal fatto che, fra i miei 11 e i miei 17 IO TI AMO, DIEGO anni, nell’aria che respiravo c’era Maradona o, piuttosto, il mio metterle in collegamento con lui è un atto poco lucido, da tifoso “Sono già passati sette giorni da quando sei partito. Molta in lutto? Non apprezzerei esattamente le stesse cose se lui non ci gente amava paragonarci, è stato così per una vita. Tu sei fosse stato o se io fossi cresciuto in una parte del mondo meno stato un genio che ha incantato il mondo, un mago con il infuenzata dalle sue gesta sportive? Probabilmente sì ma non lo pallone tra i piedi. Una vera leggenda. Ma prima di tutto, per si può afermare con certezza. Come insegnano gli storici, su quel me, tu sarai sempre un grande amico, con un cuore ancora che è avvenuto si può fare scienza, su quel che sarebbe avvenuto più grande. Oggi il mondo sarebbe di gran lunga migliore se no. Quelli sono anni di formazione, anche piccole cose possono potessimo fare meno paragoni gli uni con gli altri e invece diventare decisive per motivi imponderabili. In più Maradona ha passassimo più tempo ad ammirarci di più, gli uni con gli somministrato alla mia tarda infanzia e adolescenza un alternarsi altri. Per questo voglio dirti che tu sei incomparabile. La di grandi gioie e grandi dolori ed è da questa alternanza che tua traiettoria è sempre stata caratterizzata dall’onestà. Hai possono nascere le domande fondamentali dell’esistenza. Inoltre sempre dichiarato ai quattro venti ciò che amavi e ciò che se mi mettessi a immaginare la mia vita in quegli anni senza detestavi. E questo tuo particolare modo di essere insegna Maradona, dovrei afermare, senza dubbio, che sarebbe stata che dobbiamo amare e dire ‘ti amo’ molte volte di più. La una vita con qualcosa di importante in meno, senza l’afetto e i tua dipartita così rapida non me lo ha lasciato dire, allora regali di questo geniale zio, senza quel non so che di elettrico, di lo scrivo: io ti amo, Diego. Mio grande amico, grazie per le entusiasmante nell’aria. nostre giornate. Un giorno, lassù in cielo, giocheremo nella Che un’infuenza sulla mia formazione ci sia stata o meno, stessa squadra. E sarà la prima volta che darò un pugno resta il fatto che quei valori, che amo profondamente e ai all’aria non per commemorare un gol ma per poterti dare quali devo moltissimo, sono rappresentati perfettamente dalla ancora un abbraccio”. parabola di Maradona, in modo allegro, semplice e immediato. Pelè E rappresentare comporta anche dare l’illusione che, grazie