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Massa (e Cozzile), Massa Buggianese, Massa di Val di Nievole

ID: 2651 N. scheda: 30440 Volume: 3; 6S Pagina: 108 - 114; 140 ______Riferimenti: 19130 Toponimo IGM: Massa Comune: Provincia: PT Quadrante IGM: 105-1 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1640142, 4863279 WGS 1984: 10.74615, 43.91086 ______UTM (32N): 640206, 4863454 Denominazione: Massa (e Cozzile), Massa Buggianese, Massa di Val di Nievole Popolo: S. Maria Assunta a Massa Piviere: S. Maria Assunta a Massa Comunità: Massa e Cozzile Giurisdizione: Borgo a Diocesi: () Compartimento: Firenze Stato: Granducato di Toscana ______

MASSA e COZZILE, MASSA BUGGIANESE, o MASSA DI VAL DI NIEVOLE. - Terra murata che insieme col sovrastante castello di Cozzile dà il nome ad una comunità della Val di Nievole e ad un'antica parrocchia plebana (S. Maria Assunta) nella Giurisdizione e circa miglia toscane 2 e 1/2 a settentrione del , Diocesi di Pescia, già di Lucca, Compartimento di Firenze. La terra di Massa di Val di Nievole siede fra Lucca e Pistoja sulla costa di un contrafforte, dietro cui nasce il torrente Borra che ne bagna le falde orientali, e che fa parte della diramazione de'colli, i quali circoscrivono da scirocco a ponente il valloncello dei Bagni di Montecatini. Questa Massa trovasi fra il gr. 28° 24' 4'' longitudine e 43° 54' 6'' latitudine; miglia toscane 12 a ponente di Pistoja, 4 miglia toscane a levante di Pescia per la via scorciatoja, e 6 miglia toscane per la strada rotabile, 14 miglia toscane a levante grecale di Lucca, 3 a ponente maestr. di Montecatini, e 2 a ostro del Borgo a Buggiano. Molti paesi, e perfino qualche città della Toscana e del restante d'Italia portano il nome di Massa, la cui primitiva

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significazione equivale ad una riunione di case massarizie , o coloniche, mansi , o poderi, i quali tutt'insieme costituivano la Massa , dove soleva esistere anche il castello signorile, o casa dominicale. Il perchè quelle tante Masse dei bassi tempi, dalle quali col progredire dell'età derivarono città, terre e castelli, ne richiamano a quelle possessioni, che oggidì noi appelliamo Fattoria , Grancia, Tenuta, Cascina o cose simili. Fino dal quarto secolo dell'Era volgare, e forse anche prima, fu introdotta la parola Massa per significare un latifondo; di che abbiamo testimonianza nella Storia di Ammiano Marcellino, che rammentò la Massa Veternense patria di Cesare Costantino Cloro. Sotto lo stesso significato di grosso predio vennero in seguito noverate varie Masse dell'agro romano in una donazione fatta dal Pont. S. Gregorio Magno di molti oliveti ed alcune chiese, siccome apparisce da un'iscrizione in marmo nel pronao del tempio vaticano- Altre Masse di eguale specie sul cadere del secolo XII si descrissero nel registro vaticano da Cencio camarlingo, poi papa Onorio III; segnatamente per i possessi che alla chiesa di S. Pietro appartenevano nella Garfagnana, e nel contado lucchese. Tali erano lo Massa in Carrara , Massa a Saltocchio , Massa a Domizzano , Massa in Avana , Massa in Rogio , Massa in Convalli , Massa in Anchiano , Massa in Controni , in Casa Basciana , in Luliano , o Lugliano , Massa in Silicagnana , in Careggine , in Casatico , in Corfino , ecc. Basterà per ora avvertire il lettore del perchè coll'invecchiare delle cose a molte di coteste Masse o latifondi venne a cessare il titolo generico, restandole il solo specifico, come Massa Salto , detta poi Borgo sopra Marradi, e Massa di Casaglia nell'Appennino del Mugello, il cui tenimento con gli annessi casolari per ordine della Rep. Fior. fu acquistato nel 1283 da 50 cittadini per fabbricarvi case più solide e costituirvi un castello, a cui fu dato il nome di Pietrasanta , ed ora noto sotto il vocabolo di Casaglia . Tali sono la Massa sopra l'Incisa, la Massa di Castel nuovo in Pian d'Avane, entrambe nel Val d'Arno superiore, Massa Ciuccoli, Massa di Leone giudice, Massa Pagani, Massa di Sasso rosso, Massa Lunense, o del Marchese, ora Ducale , Massa Marittima, Massa Macinaja, Massa Pisana, Piscatoria, ecc. Le memorie più vetuste della Massa di Val di Nievole, o sulla Borra , si conservano fra le pergamene dell'Arch. Arciv. di Lucca, per quanto siano tutte relative alla sua pieve di S. Maria. Due di quelle carte furono testè pubblicate nel T. IV P. II delle Memorie Lucchesi; che una scritta nel 5 giugno 976 tratta dell'investitura della pieve medesima data da Adalongo vescovo di Lucca a favore del diacono Antonio figlio di Burghe . A cotesto diacono pievano tre anni dopo subentrò un prete, il quale dal vescovo Guido, per atto rogato in Lucca li 28 aprile 979, fu ordinato ed investito per metà della chiesa plebana di S. Maria e S. Giov. Battista situata a Massa presso la Borra , nel tempo stesso che gli assegnò per metà un benefizio di altra chiesa posta a Vellano, sotto l'invocazione de'SS. Martino e Giovanni. La quale ultima chiesa nel preaccennato documento si qualifica dipendente dlla pieve suddetta di Massa; comecchè da altre pergamene la chiesa di Vellano si trovi qualificata battesimale: cum medietate (cito le parole) de aliis ecclesiis que sunt posite locus ubi vocitatur Avellano, cui vocabulum est BB. SS. Martini et Johannis, que est sub regimine et potestate suprascripte ecclesie plebis nostre (di S. Maria di Massa). - Vedere VELLANO. All'Articolo BORGO A BUGGIANO rammentai altri 4 documenti del principio del secolo XI relativi a locazioni di beni situati presso Massa e Cozzile, i quali appartenevano al patrimonio di detta pieve, beni che i vescovi di Lucca affittarono a Sigifredo di Teudegrimo dei nobili di Castel vecchio e Buggiano. Aggiunsi ancora, qualmente nel 1075 il vescovo Anselmo ordinò al pievano di S. Maria di Massa di concedere ai monaci Benedettini di Buggiano e alla loro ch. abbaziale una parte dei diritti di stola e delle decime consuete. Infatti tale disposizione fu confermata con breve del 14 settembre 1113 dal Card. Legato della S. Sede in Toscana; e ciò sino a che,

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per la guerra mossa ai Lucchesi dal Comune di Firenze dopo il 1328, fu dato a quella badia il privilegio del fonte battesimale con l'onere di pagare al pievano di Massa l'annuo canone di un moggio di grano. Dal quale tributo poco dopo i popoli della comunità e distretto di Buggiano vennero esentati per bolla del Pont. Clemente VI, data in Avignone li 7 gennajo 1346, e diretta all'abate di S. Paolo a Ripa d'Arno, a quello di S. Michele in Borgo di Pisa e a Niccolò d'Anagni canonico della Primaziale. Con tutto ciò il pievano di Massa non lasciò di reclamare alla Sede apostolica, sebbene senza effetto, i lesi suoi diritti. Fatto è, che cotesta chiesa battesimale nel 1260 contava sotto la sua giurisdizione le seguenti chiese e luoghi pii: 1.° S. Matteo di Lamechia (perduta); 2.° S. Lorenzo a Castiglion vecchio, (ora a Colle ); 3.° S. Frediano di Malocchio ; 4.° S. Cataldo di Pupiliano (oratorio sotto Massa); 5.° S. Pietro al Borgo a Buggiano ; 6.° Ospedale di S. Quirico di Brusceto (nel piano di Massa, ora distrutto); 7.° Mon. di S. Maria di Buggiano (in Buggiano alto); 8.° S. Maria di Vallepone (ignota); 9.° Eremitorio di Riaffrico (distrutto); 10.° Eremitorio di Cerralto (forse nel luogo delle fattoria del Cerro-); 11.° Mansione del Tempio a Castiglione . - Vedere BORGO A BUGGIANO, e COLLE BUGGIANESE. Frattanto la pieve di Massa essendo diminiuta di entrate per i varii smembramenti fatti delle chiese di Buggiano alto e basso, e la sua fabbrica avendo bisogno di pronti ripari, il popolo di Massa determinò di aumentare la dote. In conseguenza di ciò il Comune stesso ne ottenne legalmente il padronato, siccome lo manifesta una deliberazione del Vesc. di Fiesole Leonardo Salutati delegato speciale dal Pont. Niccolò V mediante bolla del 10 settembre 1450, in cui gli si ordinava di verificare, se Giovanni vescovo di Lucca avesse lasciato al popolo di Massa, come veniva asserito, il padronato di quella chiesa battesimale. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Comunità di Massa e Cozzile ). In quanto alle vicende storiche di Massa e del sovrastante castello di Cozzile dirò, che questi due luoghi, di cui si trovano memorie, a partire dal 1142, fra le carte della stessa comunità, continuarono a dipendere nel civile e nel politico, come dipendevano per l'ecclesiastico dal dominio di Lucca; e ciò finchè si cessarono le guerre fra i Lucchesi e i Fiorentini, battagliate nella quarta decade del secolo XIV. Allora i due comuni di Massa e Cozzile, per atto pubblico del dì 21 novembre 1339, mediante il loro sindaco specialmente incaricato a ciò fecero la loro solenne sottomissione alla Signoria di Firenze in mano di Lotario Salvi uno dei custodi delle giurisdizioni della fiorentina Repubblica (/ custos Jurium dicti Comunis ). Il perchè non molto dopo, mediante provvisione deliberata e approvata dai collegj della stessa Signoria, nel dì 11 dicembre 1339, la comunità di Massa e Cozzile fu dichiarata parte integrante della Rep. di Firenze con il suo distretto e giurisdizione. Fu allora che i popoli medesimi ottennero favorevoli condizioni; avvegnachè fra le immunità concesse vennero essi esentati dai pubblici pesi per anni 5; condizioni che si rinnovarono di quinquennio in quinquennio fino a che nel 1388 fu accordato alla comunità di Massa e Cozzile il godimento di tutte le franchigie state concesse alle altre comunità della Val di Nievole (ARCH. DELLE RIFORMAGIONI DI FIR.). Se non che la Signoria di Firenze si riservò il diritto di eleggere il potestà di Massa e Cozzile, sebbene dalle carte di quest'ultimo paese la bisogna apparisca diversamente. Certo è però che uno dei primi potestà inviati a Massa e Cozzile fu Lorenzo di Vanni Armati cittadino fiorentino; il quale essendo stato eletto a quell'ufizio dalla Signoria di Firenze nel dì 18 settembre dell'anno 1341 si presentò al magistrato della comunità di Massa per esercitarvi la sua carica. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte dell'Arch. gener. ) - Così nel 1346 troviamo potestà di Massa e Cozzile per il Comune di Firenze mess. Simone di Francesco Donati fiorentino, il quale, nel dì 11 settembre dello stesso anno in presenza dei consiglieri e di altri ufiziali adunati nella casa di quel

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comune, chiese di essere sodisfatto della paga dovutagli, protestando in caso contrario di recarne querela davanti ai priori delle arti e gonfaloniere di giustizia del popolo fiorentino. ( loc. cit. ). Fu poi all'occasione della guerra testè accennata che i Lucchesi ordinarono agli uomini di Massa e Cozzile di fortificare la loro terra, per cui fu fatta una deliberazione nel dì 8 marzo 1331 dai 12 uomini deputati dal parlamento generale del comune di Massa e Cozzile alle costruzione delle porte e mura castellane della terra di Massa, affinchè del denaro del comune medesimo fossero pagate alcune somme per menda delle case state distrutte per dar luogo alle fortificazioni preaccennate. - (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Comunità di Massa e Cozzile ). Forse a quella stessa epoca risale l'edificazione delle mura e della torre del castello di Cozzile, alla custodia della qual torre posteriormente la Rep. Fior. soleva inviare un castellano. Ciò si rileva da una riformagione della Signoria di Firenze, approvata li 30 maggio del 1365, la quale porta in sostanza, qualmente la tassa annua di lire 900 che la comunità di Massa e Cozzile pagava alla repubblica era divenuta troppo gravosa a motivo della diminuzione degli abitanti per cause di guerre ecc.; e per lo contrario il Comune di Firenze essendo in obbligo di tenere nella Torre di Cozzile un castellano con 8 famigli che accostavano alla repubblica intorno a lire 940, perciò deliberò sgravare la Comunità di Massa e Cozzile della predetta tassa di lire 900, purchè questa mantenesse un castellano con otto famigli per la guardia della torre testè accennata. ( loc. cit. ). Appellano inoltre alla stessa torre di Cozzile due altre riformagioni della Signoria di Firenze sotto dì 27 agosto 1401, e 15 marzo 1405 ( stile fior. ), entrambe le quali confermarono per altri 5 anni la custodia della torre prenominata a carico della stessa comunità, cui rilasciavansi lire cento di quella quantità di danaro che essa doveva pagare annualmente al Comune di Firenze. ( loc. cit. ). In uno dei più antichi statuti di Massa e Cozzile, perchè redatto nell'anno 1292, fra le altre rubriche trovasi questa: che i consiglieri maggiori e il notaro del comune predetto abbiano la balia e autorità medesima del potestà nel comandare, condannare, ecc. Molte furono e in varii tempi le vertenze insorte fra la comunità di Massa e Cozzile e quelle limitrofe di Vellano, di Buggiano, di Montecatini, di Castiglione ecc.; di che trattano varii documenti di questa comunità esistenti nell' Arch. Dipl. Fior. Tale è una convenzione dell'8 ottobre 1208 tra i popoli di Massa, di Montecatini e di Mione in causa di confini distrettuali. Tale è una deliberazione del 29 agosto 1232 pronunziata da Roberto vicario della Val di Nievole, incaricato da Geverardo di Arnestein Legato per l'Imp. Federigo II in Italia, rapporto alle vertenze sui respettivi confini tra le comunità di Massa e di Castiglione, in cui nomina gli arbitri per sentenziare su di ciò. Tale è un compromesso del 15 maggio 1276, e successivo lodo pronunziato dagli arbitri li 22 settembre dello stesso anno sui confini controversi fra la comunità di Massa e quella di Buggiano. Per la stessa causa nel 1321 vennero eletti nuovi arbitri dalle comunità di Buggiano e di Massa, i quali emisero la loro sentenza nel 21 ottobre di quell'anno, che determinava i confini fra i due territorii tanto dalla parte della strada francesca, per dove si va a Pistoja , e si viene da Lucca , fino alla sommità del monte, quanto ancora di sotto a detta strada verso il piano che conduce al padule. Il quale arbitrio fu rogato da Buonagiunta di Ser Bartolommeo de'Garzoni da Pescia , da quello stesso nobil uomo che 12 anni dopo (9 agosto 1333) per i suoi meriti fu con onorevole diploma dichiarato da Giovanni re di Boemia suo consigliere e investito nel tempo stesso della vasta contrada della Cerbaja di Val di Nievole, del Castel Vecchio, di Vellano, e di altri luoghi di Valle Ariana. Della stessa indole è una sentenza pronunziata li 22 dicembre 1297 dal potestà e dal capitano del popolo di Lucca, arbitri nella lite di confini fra la Comunità di Massa e Cozzile e quella di Montecatini; mercè la quale sentenza vennero

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segnalati i luoghi per apporvisi i termini lapidei. Anche nel 1404, essendo stata rimessa in campo la questione relativa ai confini, pedaggi e gabelle fra la comunità di Massa e Cozzile e l'altra di Monte Catini, quest'ultima nel dì 29 aprile dello stesso anno adunò il consiglio generale, al quale essendo intervenuto come uno dei suoi consiglieri, il celebre Ugolino di Giovanni da Monte Catini dottore di medicina e di arti , egli fece la proposizione di eleggere 4 prudenti uomini che avessero piena autorità di trattare tutti gli affari e liti allora vertenti tra le due comunità. Infatti il parere del famoso medico fu adottato dal consiglio generale che diede piena facoltà ai quattro deputati di terminare le suddette differenze, siccome infatti nell'anno susseguente ebbe luogo una concordia sanzionata dalle parti li 25 agosto 1405. (ARCH. DIPL. FIOR. loc. cit. ). Molti anni innanzi era stata provocata controversia fra le comunità di Massa e Cozzile e quella di Vellano, siccome lo dichiara un lodo degli arbitri pronunciato nel castel di Buggiano li 27 luglio 1365, a cagione di un muro nuovamente fatto nel monte denominato Colle Guicciardini , o Colle Verrucano dalla comunità di Avellano , che fu distrutto dagli uomini della Comunità di Massa. I quali arbitri lodarono, che il terreno dov'era il muro predetto apparteneva al territorio della Verruca, e che in termine di otto giorni si dovessero porre i termini per designare i confini fra i territori di Vellano e quello di Verruca. ( loc. cit. ). Infatti la Verruca di Massa e Cozzile fino al secolo XIV formò una comunità, ed ebbe un potestà suo proprio; in guisa che nel 29 dicembre del 1300 fu firmata una convenzione anche fra i deputati arbitri della comunità di Massa e quelli della Verruca. Ma nel secolo XIV inoltrato il Comune di Pistoja fece ogni sforzo per riavere il territorio della Verruca stato da qualche tempo riunito a quello di Massa, affacciando la ragione che anticamente la Verruca era compresa nel distretto e giurisdizione pistojese. Si ricorse pertanto dai rappresentanti di Massa e di Pistoja alla Signoria di Firenze, e per compromesso del 9 novembre 1385 furono nominati in arbitri gli Otto ufiziali della custodia del Comune della Rep. Fior. In conseguenza di che il magistrato arbitro, previe ripetute ricerche e discussioni, dopo avere nel lasso di due anni esaminata la lite, sentenziò: che quantunque il castello e territorio della Verruca fosse appartenuto una volta al Comune di Pistoja, pure era caduto per sua colpa in mano dei Lucchesi che lo assegnarono alla Comunità di Massa e Cozzile; e attesochè il Comune di Firenze quando ricevè sotto il suo dominio gli uomini di Massa, vi erano riuniti quella della Verruca, come facienti parte di un solo distretto e giurisdizione; e che per la capitolazione del 1339 la Signoria di Firenze aveva promesso di mantenere e difendere i diritti e giurisdizioni che aveva in quel tempo la Comunità stessa di Massa; in vista di tuttociò fu sentenziato, che il territorio della Verruca apparteneva, e doveva considerarsi come parte integrante di quello di Massa e Cozzile. A simili ragioni i Pistojesi non essendosi acquietati, nè cessando per questo le differenze e discordie fra le parti litiganti, perciò la Signoria di Firenze nel 30 ottobre del 1387 emanò la seguente deliberazione: che i commisarj deputati dal Comune di Firenze facessero porre i termini lapidei lungo i confini del territorio della Verruca e quelli del Comune di Pistoja; e che chiunque avesse inquietati o variati i predetti termini cadesse nella pena dei beni e della persona. (ARCH. DIPL. FIOR. l oc. cit. )- Vedere VERRUCA di Val di Nievole. Questo è il più che offre alla storia municipale il paese di Massa e Cozzile dal secolo XII sino al secolo XVI. Estinta la repubblica di Firenze per opera della casa Medici che ne divenne sovrana, Massa e Cozzile fu al pari di tanti altri paesi serva ubbidiente dei Granduchi, sotto il cui governo fu eretto ed esiste tuttora in Massa un monastero di donne sotto la regola Salesiana.

MOVIMENTO della popolazione della Terra di MASSA e del Castello di COZZILE a tre epoche diverse, divisa per

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famiglie.

TERRA DI MASSA

ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi-; numero delle famiglie 196; totalità della popolazione 708. ANNO 1745: Impuberi maschi 284; femmine 225; adulti maschi 140, femmine 392; coniugati dei due sessi 500; ecclesiastici dei due sessi 36; numero delle famiglie 419; totalità della popolazione 1661. ANNO 1833: Impuberi maschi 282; femmine 252; adulti maschi 168, femmine 169; coniugati dei due sessi 501; ecclesiastici dei due sessi 36; numero delle famiglie 694; totalità della popolazione 1408.

CASTELLO DI COZZILE

ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi-; numero delle famiglie 63; totalità della popolazione 275. ANNO 1745: Impuberi maschi 23; femmine 20; adulti maschi 14, femmine 25; coniugati dei due sessi 38; ecclesiastici dei due sessi 13; numero delle famiglie 44; totalità della popolazione 133. ANNO 1833: Impuberi maschi 13; femmine 5; adulti maschi 8, femmine 13; coniugati dei due sessi 42; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 39; totalità della popolazione 84.

Comunità di Massa e Cozzile . - La comunità di Massa e Cozzile occupa un territorio di 4711 quadrati, 98 dei quali spettano a corsi d'acqua e strade. Vi si trovava stabilito nel 1833 un numero di 2769 abitanti, a ragione di 482 individui per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile. La figura iconografica del suo territorio comunitativo si accosta a quella di un informa stinco, la cui rotula tocca la sommità dei poggi che chiudono a settentrione la Val di Nievole, mentre la tibia s'inoltra verso ostro fra la Traversagna e il padule di Fucecchio. Confina con quattro Comunità. - A partire dalla sommità del colle dove prende origine il torrente Borra tocca dal lato di grecale la Comunità di , con la quale scende per termini artificiali lungo la costa dei poggi che a levante fiancheggiano l'alveo del torrente prenominato sino a che arriva sulla strada doganale di Marliana e di là all' Immagine de'Confittori . A questo punto sottentra dal lato di levante la Comunità di Montecatini, con la quale l'altra va di conserva lungo la strada doganale per quindi percorrere la via di Riaffrico , e di là quella della Forretta . Costà entra nel torrente Borra , il cui corso seconda attraversando la strada regia lucchese per inoltrarsi verso la pianura della Traversagna , dove cavalca il torrente Borra entra nella via di Biscolla , finché arriva sullo Stradone del Granduca . Quivi, dopo tre buone miglia di cammino la Comunità di Montecatini cessa di confinare con questa di Massa e Cozzile. Quest'ultima trova dal lato di ostro il territorio della Comunità di Buggiano, col quale percorre da levante a ponente una traversa di quasi un miglio; poscia dirigendosi a settentrione seguitano entrambi i territorj a camminare di conserva per il corso di quattro miglia fra la pianura e la collina, sino a che arrivano sul Colle Finali . In cotesta altura, a levante della costa di Malocchio, sottentra dalla parte di settentrione la Comunità di Vellano, con la quale l'altra di Massa e Cozzile percorre per il Colle Finali una traversa di circa un miglio toscano da ponente a levante fino alla via

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pedonale del Mazzalucchio . A cotesto punto, variando direzione da levante a settentrione, sale il monte dove ha origine il torrente Borra per andare incontro al territorio comunitativo di Marliana. I maggiori corsi d'acqua che percorrono la lunga striscia territoriale della Comunità di Massa e Cozzile si riducono al torrente Borra e al suo maggior tributario, il rio Volata , il quale influisce nel torrente Borra al luogo detto le Molina sotto Massa. Fra le strade rotabili contasi la regia postale lucchese che attraversa fra il ponte della Borra e quello del Gamberajolo il piano di Massa e Cozzile per circa mezzo miglio. È comunitativa rotabile quella che staccasi dalla regia lucchese per salire a Massa; tutte le altre strade sono mulattiere, o pedonali. La struttura fisica del suolo, che cuopre lo sprone del monte, sul quale riposano Massa e Cozzile, spetta alle tre rocce stratiformi, le quali costituiscono l'estrema ossatura dei contrafforti dell'Appennino toscano, mentre la pianura fu profondamente ricoperta da fanghiglia, da ciottoli e da renischio trascinati dalle acque fluenti che li depositarono per via. Le produzioni di suolo sono variatissime; nella sommità dei colli della Verruca e di Colle Finali sono boschi di scope e di farnie; sulle loro spalle cominciano le selve di castagni, cui sottostanno vigneti, o oliveti disposti a terrazze artificiali su quella costa. Fra i varii alberi fruttiferi predomina il gelso per alimentare i bachi da seta, donde suole ottenersi costà al pari che in tutto il restante della Val di Nievole una delle più proficue risorse d'industria agraria. Le piante dei gelsi contornano pure i campi sativi della pianura situati fra la strada regia e la Traversagna , la cui coltivazione consiste precipuamente in granaglie, frumentone, legumi ed erbaggi. In quanto ai pubblici stabilimenti pii Massa contava anticamente due piccoli eremi, uno a Cerro Alto, e l'altro sul rio Affrico , oltre un ospedale per i pellegrini sotto il titolo di S. Quirico a Brusceto posto sulla strada maestra che da Lucca per Pistoja guida a Firenze. La chiesa plebana di Massa, il cui parroco ha il titolo di arciprete, è a tre navate, decorata di marmi e di buone pitture, fra le quali un quadro del Ligozzi. La Comunità di Massa e Cozzile dipende nel civile dal potestà di Buggiano, dov'ha la cancelleria, mentre pel criminale e per la polizia è sotto la giurisdizione del Vicario regio di Pescia, dov'è l'ufizio dell'esazione del Registro, l'ingegnere di Circondario e la conservazione delle Ipoteche; il Tribunale di prima istanza è in Pistoja.

QUADRO della Popolazione della Comunità di MASSA e COZZILE a tre epoche diverse.

- nome del luogo: COZZILE, titolo della chiesa: S. Jacopo maggiore (Rettoria), diocesi cui appartiene: Pescia, popolazione anno 1551 n° 275, popolazione anno 1745 n° 133, popolazione anno 1833 n° 84 - nome del luogo: MASSA, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Arcipretura), diocesi cui appartiene: Pescia, popolazione anno 1551 n° 708, popolazione anno 1745 n° 1661, popolazione anno 1833 n° 1403 - nome del luogo: Traversagna, titolo della chiesa: SS. Concezione (Pieve), diocesi cui appartiene: Pescia, popolazione anno 1551 n° -, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 1243

- Totale abitanti anno 1551 n° 983 - Totale abitanti anno 1745 n° 1794 - Totale abitanti anno 1833 n° 2735

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Entrano inoltre nel territorio di Massa e Cozzile dalla parrocchia di Malocchio, abitanti n° 34 - Totale abitanti anno 1833 n° 2769

MASSA e COZZILE in Val di Nievole. - Si aggiunga dell' Articolo della sua Comunità che nel 29 agosto del 1232 il Legato Imperiale in Italia destinò Roberto vicario della Val di Nievole a riconfinare i distretti comunitativi fra la Comunità di Massa e quella di Castiglione (forse di ) fatto nella chiesa di Uzzano. Per decreto poi del 22 settembre 1276 furono designati i confini, e poi nell'ottobre del 1311 rinnovati fra la Comunità di Massa e quella di Buggiano; e nel 22 dicembre del 1291 furono di nuovo ripristinati i termini fra la Comunità di Massa e quella di Monte Catini stati posti nell'ottobre del 1208. - (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Com. di Massa e Cozzile ). Infine si dica, che nel 1833 la Comunità di MASSA E COZZILE con l' intiera popolazione della cura di Traversagna contava 2769 Abitanti e nel 1845 con una porzione della stessa cura ne aveva 2656, nella guisa qui sotto indicata.

COZZILE Abitanti N.° 94 MASSA, Abitanti N.° 1517 Traversagna ( porzione ) , Abitanti N.° 985

Annessi

Malocchio; dalla Comunità di Buggiano, Abitanti N.° 60 TOTALE Abitanti N.° 2656

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