La Deportazione Degli Ebrei Nel Pistoiese
La deportazione degli ebrei nel pistoiese A Pistoia era presente un’esigua comunità ebraica fin dal Medioevo. All’inizio del XX secolo, queste famiglie erano perfettamente integrate nel tessuto della società. Tra loro spicca- vano i Corcos, i Coen, i Piperno e i Bemporad. Quest’ultimi avevano una famosa bottega di stoffe in via del Can Bianco, dove nel 1910 avevano fatto costruire la torre “Bempo- rad”. I componenti di queste famiglie avevano vite normali, comuni. Israele Bemporad, dopo essersi diplomato al Liceo Classico Forteguerri nel 1937, intraprese gli studi giurispru- denziali all’Università di Pisa e poi di Firenze ma, dopo la pubblicazioni delle leggi razziali, fu espulso nel 1939. Suo nipote, Giancarlo Piperno, era soltanto un bambino quando il fas- cismo cominciò la persecuzione degli elementi semitici. Ricordò, in un’intervista condotta anni dopo: Io a quell’epoca avevo dieci anni, presentandomi la mattina a scuola, a lezione facevano l’appello; quando arrivarono alla lettera P mi saltarono, arrivarono alla Z, dopo la Z mi chia- marono e quando mi alzai mi dissero che non ero più degno di rimanere in quella stanza insieme con gli altri miei compagni e mi rimandarono a casa. Il padre, dipendente delle ferrovie, perse il lavoro e tutta la famiglia fu costretta a migrare a Pisa, dove aveva dei parenti. Qui, il genitore trovò un impiego sostituendo uno zio che aveva abbandonato l’Italia su insistenza della moglie, un’ebrea austriaca, la quale temeva che presto anche in Italia sarebbe cominciate le stesse feroci persecuzioni antisemite fatte dai nazisti a Vienna. Quando scoppiò la guerra, il regime decise la costruzione di campi di concentramento per internare i cittadini dei paesi belligeranti e i prigionieri di guerra; presto, divennero pri- gioni per oppositori politici, minoranze etniche, omosessuali e ebrei stranieri.
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