Senato Della Repubblica RESOCONTO STENOGRAFICO N. 10
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Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA Giunte e Commissioni RESOCONTO STENOGRAFICO n. 10 1ª COMMISSIONE PERMANENTE (Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell’interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica amministrazione) COMUNICAZIONI DEL MINISTRO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO MARIA ELENA BOSCHI SULLE RELATIVE LINEE PROGRAMMATICHE (Le comunicazioni del Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento sono state svolte anche nella seduta del 1º aprile 2014) 126ª seduta: giovedı` 3 aprile 2014 Presidenza della presidente FINOCCHIARO CG 0292 TIPOGRAFIA DEL SENATO Senato della Repubblica–2– XVII Legislatura 1ª Commissione 10º Res. Sten. (3 aprile 2014) INDICE Seguito delle comunicazioni del ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi sulle relative linee programmatiche * PRESIDENTE .......................Pag. 3, 15, 33 * BOSCHI, ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento ........... 12 * BRUNO (FI-PdL XVII) ................17, 29 CALDEROLI (LN-Aut) .................10, 12 COCIANCICH (PD) .................. 20 CRIMI (M5S) ....................... 16 * LANZILLOTTA (SCpI) ................ 6 LO MORO (PD) ..................... 26 MAURO Giovanni (GAL) ............... 24 MORRA (M5S) ...................... 23 * PALERMO (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI- MAIE) ............................ 3 * QUAGLIARIELLO (NCD) .............. 6 N.B. L’asterisco accanto al nome riportato nell’indice della seduta indica che gli interventi sono stati rivisti dagli oratori. Sigle dei Gruppi parlamentari: Forza Italia-Il Popolo della Liberta` XVII Legislatura: FI-PdL XVII; Grandi Autonomie e Liberta`: GAL; Lega Nord e Autonomie: LN-Aut; Movimento 5 Stelle: M5S; Nuovo Centrodestra: NCD; Partito Democratico: PD; Per le Autonomie (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE: Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE; Per l’Italia: PI; Scelta Civica per l’Italia: SCpI; Misto: Misto; Misto-Gruppo Azione Partecipazione popolare: Misto-GAPp; Misto-Sinistra Ecologia e Liberta`: Misto-SEL. Senato della Repubblica–3– XVII Legislatura 1ª Commissione 10º Res. Sten. (3 aprile 2014) Intervengono il ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi e il sottosegretario di Stato alla Pre- sidenza del Consiglio dei ministri Pizzetti. I lavori hanno inizio alle ore 14,10. PROCEDURE INFORMATIVE Seguito delle comunicazioni del ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi sulle relative linee programmatiche PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca, ai sensi dell’articolo 46 del Regolamento, il seguito dele comunicazioni del ministro per le riforme co- stituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi sulle rela- tive linee programmatiche, sospese nella seduta del 1º aprile scorso nel corso della quale aveva avuto inizio il dibattito. Comunico che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, e` stata chiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso. Se non si fanno osservazioni, tale forma di pubblicita` e` dunque adottata per il pro- sieguo dei lavori. PALERMO (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE). Signora Presi- dente, superando la mia ritrosia nell’intervenire – per ripetere, magari in modo non altrettanto efficace, quanto altri colleghi hanno gia` detto – mi limitero` a svolgere brevemente alcune considerazioni. Ringrazio anzitutto la signora Ministro per la relazione sul progetto di riforma che ci accingiamo ad affrontare nel merito. Anche per compen- sare alcune voci critiche che si sono levate nella scorsa seduta, penso sia opportuno iniziare con una considerazione di apprezzamento sulle linee generali di questo testo. Sono del tutto d’accordo sui quattro paletti indicati dal Governo come non negoziabili, mentre – a quanto mi e` dato di capire – i restanti aspetti del provvedimento possono essere oggetto di valutazione e quindi su di essi mi auguro ci si potra` ampiamente soffermare. Quanto al Senato, il punto fondamentale da chiarire riguarda la natura e le funzioni del nuovo organo. Solo successivamente potremo lavorare sulla sua composizione. Anche sulla base di quanto detto la volta scorsa, affrontando il percorso inverso – e mi rivolgo alla Commissione, non gia` al Ministro – rischieremmo di fare qualcosa di assolutamente sbagliato. Qual e` la scelta che abbiamo davanti? Il nuovo Senato sara` o meno una Camera politica? Se lo sara`, dovra` essere una Camera elettiva; poi si potra` ragionare sulle sue funzioni e andare in una certa direzione. Se, al Senato della Repubblica–4– XVII Legislatura 1ª Commissione 10º Res. Sten. (3 aprile 2014) contrario, sara` una Camera non politica, rappresentativa di tutte le realta` territoriali, come mi pare sia nel disegno del Governo, e` sacrosanto che non sia elettiva. La cosa peggiore sarebbe prevedere una composizione mista, posto che prevedere per i suoi membri legittimazioni diverse non ha, a mio avviso, alcun senso. Queste sono le coordinate che dobbiamo darci nel portare avanti l’e- same del testo. Personalmente, concordo con quanti ritengono che, do- vendo il nuovo organo essere non politico, almeno non nel senso classico del termine, sia assolutamente consequenziale e positivo che non sia elet- tivo, ne´ in toto,ne´ in parte; diversamente si mescolerebbero elementi di natura diversa, che potrebbero essere di intralcio. Qualcuno, con riferimento alle seconde Camere, ha citato il para- dosso di Madison, secondo cui se queste hanno carattere politico, le valu- tazioni e le decisioni avvengono sulla base di criteri politici vanificando, di fatto, la funzione di rappresentanza delle realta` territoriali. Mi sembra, invece, che il modello che si e` sposato – e ne sono felice – sia quello di un organo di rappresentanza del livello territoriale. Il senatore Romani ha messo in evidenza alcune contraddizioni ri- spetto alla rappresentanza paritaria di tutte le Regioni, indipendentemente dall’ampiezza del territorio o dalla consistenza della popolazione. Sap- piamo bene, e quindi non mi dilunghero` al riguardo, che questa e` una ca- ratteristica tipica di tutti gli ordinamenti federali, che in ogni caso, anche quando non prevedono una rappresentanza paritaria, privilegiano la rap- presentanza delle entita` piu` piccole rispetto a quelle piu` grandi. Si puo` ra- gionare in proposito, comunque ritengo che questo non sia uno degli ele- menti fondamentali della proposta e comunque non vi trovo nulla di scan- daloso. Il punto critico e` per me di altra natura e quindi, dopo aver lodato l’iniziativa del Governo, voglio metterlo in evidenza. Di nuovo mi rivolgo alla Commissione. Non vorrei che nella discus- sione, visto che ci tocca direttamente, dessimo troppa importanza al pro- blema della composizione del nuovo Senato e delle sue funzioni, dimen- ticando qual e` la reale posta in gioco e la reale portata di questo organo; in altre parole, non vorrei che guardassimo al dito e non alla luna. L’aspetto, a mio avviso, piu` problematico della revisione del Titolo V – aspetto che sono convinto il Governo sara` disponibile a rimettere in di- scussione – e` quello di un appiattimento assoluto della competenza legi- slativa delle Regioni. E mi pare che tutto torni: faccio parte anche della Commissione bicamerale per la semplificazione, dove in sede di lavori fi- nali, dopo una serie di audizioni, si e` arrivati a dire che per semplificare potremmo eliminare la competenza legislativa delle Regioni. Fantastico! A questo punto aboliamo anche la competenza legislativa dello Stato e la semplificazione sara` massima! All’inizio, leggendo il testo, un po’ ingenuamente mi sono chiesto che cosa ci facessero le Regioni insieme ai Comuni, trattandosi di due realta` completamente diverse: i Comuni, infatti, non hanno competenza le- gislativa. Poi, passato il primo momento di naı¨vete´, mi sono detto che Senato della Repubblica–5– XVII Legislatura 1ª Commissione 10º Res. Sten. (3 aprile 2014) forse il punto e` proprio questo: le Regioni diventano dei Comuni, degli enti locali, al piu`, degli organi amministrativi. Non si tratta, quindi, di una valorizzazione dei Comuni, che vengono in qualche modo avvicinati alle Regioni, bensı` di una degradazione delle Regioni al ruolo di Comuni. A mo’ di battuta, si potrebbe dire che per lungo tempo abbiamo avuto il problema delle Regioni senza Camera, mentre adesso avremo una Camera senza Regioni! Temo che si vada in questa direzione e mi pare, signora Ministro, che nella sua relazione ci sia una piccola excusatio non petita, la` dove si legge: «Riforma che, lungi dal voler comprimere o ridimensio- nare gli spazi di autonomia degli Enti territoriali, intende invece rafforzare e valorizzare (...) il pluralismo istituzionale». Da rappresentante dell’Alto Adige, potrei limitarmi a ringraziarla – e lo faccio ampiamente – per aver rapidamente corretto l’errore materiale, di cui al comma 13 dell’articolo 33, nel testo pubblicato sul sito Internet della Presidenza del Consiglio dei ministri. Tuttavia non posso non guar- dare anche all’interesse complessivo, che credo sia fondamentale. Vero e` che il testo, alla fine, fa meno paura di quanto si potrebbe im- maginare, perche´ in grandissima parte razionalizza cio` che la giurispru- denza costituzionale degli ultimi tredici anni piu` o meno ha detto. E` anche vero che il sottosegretario Pizzetti, nella discussione relativa alle Province, e` stato estremamente incoraggiante