Domenico Guglielmini E La Sua Opera Scientifica

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Domenico Guglielmini E La Sua Opera Scientifica DOMENICO GUGLIELMINI E LA SUA OPERA SCIENTIFICA Icilio Guareschi ALLA MEMORIA DELL'AMATO ZIO GIOVANNI GUARESCHI CON GRATO ANIMO "L'historien ne peut être vrai qu'en étant juste, il ne peut être juste qu'en étant impartial. Le patriotisme est une partialité, partialité nécessaire et sainte, quand il s'agit de défendre ou de servir son pays, partialité pitoyable et menteuse, quand il s'agit de juger à leur point de vue local et relatif les grands hommes qui, après leur mort, n'ont plus de parti que la posterité" (A. DE LAMARTINE, Portraits et Biographies: William Pitt, pag. 1). INTRODUZIONE Già discorrendo della legge della dilatazione dei gas di Volta, ho chiaramente detto che il far rivivere delle antiche Memorie dimenticate o poco conosciute, o il rivendicare al proprio autore i lavori scientifici erroneamente attribuiti ad altri, è semplicemente giustizia e null'altro; penso e sono convinto che il far ciò sia dovere altissimo, morale; l'agire diversamente sarebbe una forma di indifferentismo che io disprezzo. Col dare a Cesare ciò che è di Cesare è atto doveroso; in questo caso speciale, il riconoscere i meriti di Guglielmini non vuol dire togliere i meriti al Romé de l'Isle ed all'Haüy, ma vuol dire riconoscere come proprie a Guglielmini quelle idee che poi meglio furono svolte dai due grandi mineralogisti e cristallografi francesi, senza ricordare il nostro grande naturalista. Si deve scorgere in Guglielmini il vero precursore di Romé de l'isle e di Haüy. L'opera scientifica di Guglielmini si è prodotta dal 1680 al 1710, cioè essenzialmente alla fine del secolo XVII, quando il metodo sperimentale era in pieno svolgimento, specialmente in Italia. È bene avere almeno un poco di entusiasmo per la scienza, ma non dobbiamo solamente elogiare la scienza moderna. Il dire che all'epoca attuale si può qualificare la scienza non solamente in senso relativo, ma anche assoluto, come meravigliosa, parrebbe quasi che anche in altri tempi non fosse meravigliosa. La meraviglia è più o meno grande secondo il grado di cultura di chi pensa a queste cose. E ai tempi di Franklin, quando questo grand'uomo dimostrava che il fulmine era dovuto all'elettricità, non era questo un fatto meraviglioso? E le scoperte di Lavoisier, di Spallanzani, i metalli alcalini di Davy, la pila di Volta, non erano e non sono cose ancora meravigliose? E non era meravigliosa la scoperta della legge della conservazione dell'energia, e tutte le esperienze sulla termocrosi (Melloni) e la scoperta della spettroscopia, ecc. ecc.? E non sono meravigliose le leggi di Kepler? In ogni tempo, specialmente dopo Galileo, si sono fatte delle scoperte meravigliose; quelle attuali non sono che graduali e continuative conseguenze del metodo sperimentale, che nel vero senso moderno ci fu dato da Galileo, e solamente da Galileo. Già da tempo avevo pensato di esporre in un ampio quadro lo stato della scienza e della coltura scientifica in Italia nel secolo XVII; e non ho ancora abbandonata del tutto questa idea, perchè ho raccolto molto materiale. Però ora voglio qui limitarmi, nel mentre discorro di Guglielmini, di dare un brevissimo cenno sullo stato della scienza e particolarmente della Chimica in quel tempo. Brevi cenni sullo stato della scienza e particolarmente della Chimica ai tempi di Guglielmini. Un quadro completo dello stato delle scienze in Italia nel secolo XVII, che io ho chiamato il secolo del vero rinascimento, ci manca. È doloroso a dirsi, ma ci manca. E ciò indipendentemente da quanto ci ha lasciato il Libri nel vol. IV della sua famosa Storia delle scienze matematiche in Italia sia perchè egli non trattò che della prima metà del secolo, ed anche di questa incompiutamente, sia perchè, nell'opera sua, prese in esame solamente le scienze fisicomatematiche. È assai difficile dire qualche cosa di nuovo intorno al secolo XVII, sul quale tanto si è scritto, e anche a sproposito. Io non ho certo la pretesa di esporre qui delle idee nuove, dei fatti o racconti non conosciuti. A me basta il tentare di dimostrare che il Seicento, nel suo grande complesso, non fu tanto brutto quanto si crede generalmente, e che in fondo in fondo la scienza attuale, non solo in Italia, ma in tutti i paesi del mondo, deriva da questo secolo. I due secoli XVI e XVII stanno scientificamente collegati insieme; formano una meravigliosa continuità. Non si può discorrere dell'uno senza ricordare anche l'altro. Ed invero, ad es.: lo sviluppo delle matematiche in Europa, nel secolo XVII, non è forse preceduto dai grandi matematici italiani del XVI, quali: Niccolò Tartaglia, Cardano, Scipione Ferro, Luigi Ferrari, Benedetti, Maurolico, Raffaele Bombelli? Così fu nelle altre scienze: il grande movimento delle idee promosso dalla scoperta del Nuovo Mondo, dalla Riforma e dai primi Novatori, ha dato una enorme spinta anche alle scienze già al principio del XVI. Gli avvenimenti di soli sei anni, che vanno dal 1492 al 1498, determinarono l'enorme ampliamento geografico con Colombo, e da allora il potere dell'intelligenza, prima racchiuso in limiti ristretti, prese libero volo con le nuove idee sociali, politiche e religiose di Lutero, con l'infinitamente grande dell'Universo di Copernico, col pensiero filosofico di Giordano Bruno, ed infine col metodo e colla nuova fisica sperimentale di Galileo. Chi guardi bene dunque scorgerà che successivamente: Colombo, Lutero, Copernico, Bruno e Galileo aprono e percorrono la grande via della scienza moderna. È un'aurea catena. Si chiude il secolo XVI con due grandi naturalisti: Andrea Cesalpino e Aldrovandi, i cui immensi lavori furono poi tanto utilizzati da altri. E si chiude anche con un altro grande avvenimento: colla morte di colui, che primo accolse con entusiasmo e diffuse gli insegnamenti di Copernico, di colui che ci diede il largo concetto dell'immensità dell'Universo, della natura planetaria delle comete, della filosofia monistica, e che fu abbruciato vivo il 17 febbraio 1600. Giordano Bruno si deve riguardare, ed è bene ripeterlo, come il vero precursore o banditore del pensiero filosofico moderno. La grande simpatia, che noi proviamo per questo uomo, non è tanto per la miseranda e atroce fine a cui fu condannato, quanto perchè le sue idee hanno precorso i secoli, ed ora possiamo dire che tutti noi pensiamo come pensava il grande nolano. Noi sentiamo vivi i suoi dolori, perchè il pensiero suo è parte ora del nostro e con lui ci immedesimiamo. Ma il secolo XVI ci ha lasciato un'altra grande manifestazione utile alla umanità: il De jure belli, libri tres (Lugd. Dat., 1589, e Hanau, 1598) di Alberigo Gentile; libro che preludeva al De jure bellis et pacis ed al Mare liberum di Ugo Grozio, ed infine al Trattato di Westphalia (1648). La reazione cattolica del secolo XVI generò per contraccolpo il Rinascimento del secolo XVII. Il trattato di Westphalia, che chiuse l'êra della guerra prettamente di religione, è vanto di quel secolo; esso fu voluto e conchiuso da un italiano, dal Mazzarino, che governava la Francia. Questo trattato significa che la vittoria rimase al principio di libertà di coscienza, ossia che la vittoria fu del pensiero. Ed è precisamente il pensiero filosofico e scientifico che primeggiava in Italia. L'Italia allora affermò i diritti della scienza contro la prepotente teologia, separò nettamente l'autorità scientifica dalla fede, proclamò altamente il metodo sperimentale, beneficio questo non inferiore a quello della libertà di coscienza promosso da Lutero (G. Bovio). Questo distacco della fede dalla scienza fu subito notato dai grandi pensatori e storici che vennero dopo. L'Accademia del Cimento, fondata nel 1657, è stata la prima associazione che coltivò con vero profitto la scienza. Il famoso motto provando e riprovando è giustamente interpretato dall'Hallam come la regola fondamentale dell'Accademia, nel senso che “si esige come articolo di fede di abiurare ogni fede, e di prendere la risoluzione di ricercare la verità senza preoccuparsi di qualunque setta filosofica„. Relativamente alla scienza dei secoli anteriori, quella del secolo XVII era eminentemente sperimentale. “Nella evoluzione della scienza, scrive Claude Bernard, il periodo d'esperimentazione appare in ultimo; è il periodo scientifico il più elevato, che rappresenta la scienza già adulta„. Se il secolo XVI fu chiamato l'età dell'oro, lo deve essere non tanto per la sublime emanazione artistica, quanto, io dico, per le scienze che vi incominciano il loro trionfale cammino. La corruzione del periodo dell'età dell'oro diede origine alla Riforma, il centro di gravità della cultura si sposta ed è portato oltr'Alpi. La causa? Dovremmo forse incolparne le arti, il cui sviluppo quasi eccessivo ha prodotto anche l'eccessivo godimento materiale? Che sia vero il detto di Shakespeare che la bellezza abbia più potere di trasformare la virtù in vizio, che non ne abbia la virtù di trasformare la deformità in bellezza? In questo secolo l'Italia era senza dubbio in decadenza, e forse si accentuò allora quella emigrazione di molti dei nostri migliori ingegni, la quale tanto crebbe nel secolo successivo. Ma questa decadenza, esagerata da molti scrittori, era essenzialmente letteraria ed artistica, relativamente al secolo precedente. In tutto il resto dello scibile fu un secolo di reale progresso. Non avevamo più, è vero, i grandi letterati ed artisti, ma fiorirono i pensatori, i grandi scienziati, che ci portarono gloria immensa e duratura. Vi fu un momento in cui nella sola Università di Pisa si trovarono: Borelli, Malpighi, Redi, Stenone, Bellini. Certo, è ancora un problema la coesistenza
Recommended publications
  • Talking Science at the University of Padua in the Age of Antonio Vallisneri
    Feingold run04.tex V1 - 07/20/2009 4:10pm Page 117 Talking Science at the University of Padua in the Age of Antonio Vallisneri Brendan Dooley Even for an accomplished scholar like Antonio Vallisneri, it was no simple matter to declaim extemporaneously in Latin before a public possibly demanding the best from a setting where Vesalius and Fabricius had once changed medical education forever in the West. Therefore successful completion of the inaugural lecture was a cause for celebration, so he wrote to the Tuscan grand ducal librarian Antonio Magliabechi in 1700: ‘Today is a holy day for me, since I made my solemn entrance into the university favoured by the applause of all the learned, the podesta` [of Padua] and the captain of the city’. The difficulty of the task was underscored by the special requirements of this setting: ‘I was able to speak for a whole hour with total clarity of memory and self-possession, such that I was myself surprised at my weak nature rendered so daring on this magnificently terrible occasion’. He recalled the unfortunate case of a law professor who failed at the same task ‘and died of woe a few days later’.1 But his work was far from done; and already as the school year began, he considered the daunting task before him: ‘I find the job particularly difficult, moreover, having to learn so many lessons by heart, which arrive at the number of eighty or more’2 As first professor of practical medicine, he was supposed to deliver a given number of lessons over portions of the period between September and June when classes were in session; and following a well-established custom, he walked into class each time without notes.
    [Show full text]
  • MISCELLANEA GEOGRAPHICA WARSZAWA 1992 Vol
    MISCELLANEA GEOGRAPHICA WARSZAWA 1992 Vol. 5 Zdzislaw Mikulski ON THE ORIGIN OF THE TERM "HYDROLOGY" AND DERIVATIVE SCIENCES It is for some time now that the science on water in nature, particularly its branch dealing with the circulation of water on the Earth, has been given a name of hydrology. However, hydrology is a relatively young science, that is why it is just forming its specialist terminology; it is difficult to define more precisely a date of emergence of the term "hydrology". It orginates from two Greek words: hydor (water) and logos (word, idea, science). Meanwhile, apart fram Thales of Miletus , "hydrologist of antiquity" (Biswas 1970), water was studied i.a. by Plato and his pupil, Aristotle, founder of the scholl of science "Lyceum", author of the treatise Meteorologica containing also a considerable load of hydrological knowledge. Relatively early, that is in the mid-17th century, a term "hydrography" ap- peared in the work Geografia generalis published in 1650 in Amsterdam (Fig. 1) by Bernardus Varenius (1622-1650), "the most famous geographer of those times" (Biswas 1970). The author understood the term "hydrography" as a des- cription of water on the terrestial globe, and first of all as a description of oceans. Soon this term was used by a well-known Italian astronomer, mathe- matician and physicist Giovanni Battista (Giambattista) Riccioli (1598-1671) in his work Geographie et hydrographie reformati libri duodecim published in 1661 in Bologna. At that time, the term "hydrostatics" appeared in 1663 in the work by Jesuit mathematician and naturalist Kaspar (Casparus) Schott (1608-1666) of Wiirz- burg, entitled Anatomia physico-hydrostatica fontiumae fluminum.
    [Show full text]
  • Experimental Philosophy and Religion in Seventeenth-Century Italy*
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by PhilPapers 1 Alberto Vanzo Experimental Philosophy and Religion in Seventeenth-Century Italy* Published in Experiment, Speculation and Religion in Early Modern Philosophy, edited by Alberto Vanzo and Peter Anstey (New York: Routledge, 2019), 204–228. 1. Introduction As is well known, several English advocates of early modern experimental philosophy posited a strong connection between religion and experimental philosophy. According to Robert Boyle, Joseph Glanvill and Thomas Sprat, by practising experimental philosophy we can shed light on God’s attributes,1 will and providence (B 11: 298–299). We can draw on the discoveries of experimental philosophers to prove the existence of God and spirits,2 refute atheism, materialism, superstition and religious enthusiasm,3 and distinguish authentic miracles from fake miracles (ibid., 316). The practice of experimental philosophy leads to the worship of God4 and embodies the Christian virtues of humility, innocence and piety.5 In the light of this, early modern experimental philosophy might seem to corroborate the view that the study of nature in the seventeenth century was closely related to theology, driven by theological concerns, and pursued primarily to shed light on God. This view has been put forward by Amos Funkenstein, Stephen Gaukroger and Andrew Cunningham. According to Funkenstein (1986, 72), a ‘fusion between theology and physics’ took place in the seventeenth century. ‘Theological and physical arguments became nearly indistinguishable’ (ibid., 73). ‘[S]cience’ and ‘theology’ were ‘seen as one and the same occupation’.6 For Gaukroger (2006, 3), ‘the Scientific Revolution’ was ‘driven, often explicitly, by religious considerations’.
    [Show full text]
  • Giovanni Battista Morgagni (1682–1771): His Anatomic Majesty's Contributions to the Neurosciences
    Childs Nerv Syst (2012) 28:1099–1102 DOI 10.1007/s00381-012-1797-6 CLASSICS IN PEDIATRIC NEUROSURGERY Giovanni Battista Morgagni (1682–1771): his anatomic majesty's contributions to the neurosciences R. Shane Tubbs & Dominik T. Steck & Martin M. Mortazavi & Mohammadali M. Shoja & Marios Loukas & Aaron A. Cohen-Gadol Received: 6 February 2011 /Accepted: 30 April 2012 /Published online: 15 May 2012 # Springer-Verlag 2012 Abstract Keywords Anatomy . History . Italy . Neuroanatomy . Introduction Giovanni Battista Morgagni is considered the Pathology . Brain Father of Pathology and contributed much to our early understanding of neuropathology. For example, he intro- duced the concept that diagnosis, prognosis, and treatment Introduction of disease must be based on an exact understanding of the pathologic changes in anatomic structures. Additionally, he For those who they have dissected or inspected many, contributed to what would become the discipline of neuro- have at least learn’d to doubt when the others, who are surgery and, for example, performed trepanation for head ignorant of anatomy, and do not take the trouble to trauma. attend to it, are in no doubt at all. Conclusions It is the contributions of such early pioneers as Giovanni Battista Morgagni Morgagni that our current understanding of the neurosciences is based. His life Giovanni Battista Morgagni (Fig. 1) was born in Forli, Italy (40 mi southeast of Bologna and near the Adriatic Sea) on 25 R. S. Tubbs (*) Section of Pediatric Neurosurgery, Children’s Hospital, February 1682 [4]. The period marked the onset of the Spanish 1600 7th Avenue South ACC 400, domination of Italy [1]. His parents were Fabrice and Marie Birmigham, AL, USA Fornielli, and from a very early age, he was interested in science e-mail: [email protected] and literature as well as philosophy [2].
    [Show full text]
  • Printing Natural Knowledge
    Chapter 3: Printing Natural Knowledge “The purpose of writing may be to persuade the wise and intelligent; or else it may be to persuade everyone in town.” So wrote Giovanni Alfonso Borelli, pro- fessor at the university of Pisa and already the author of an important work on Euclid, to his ex-colleague Marcello Malpighi, just starting out on the faculty at the university of Bologna and about to publish his fundamental work revealing the microstructure of the lungs. Deciding what to publish, and for whom, was no easy matter, still some thirty years after the twin trials of Orazio Morandi and Galileo Galilei. “But if you choose to write to the common citizens of Bo- logna to persuade them about the calumnies made against truth,” Borelli con- tinued, “I conceive that in this case you may use every effort to deride any per- son who peddles a pile of idiocies just to offend virtuous and meritorious people.” 1 Of course, for Borelli, “virtuous and meritorious people” meant per- sons who followed empirical method for the study of nature, exemplified by Galileo; and “truth” meant the truth drawn from the use of that method. “Idio- cies” meant ideas conceived by those whom the Galileians conceived as dogma- tists and mystifiers. Still in the 1660s, whether Galileo’s disciples and their followers would triumph against the dogmatists and mystifiers was by no means clear. The story of their campaign to capture public attention, with all its fits and starts, is far less well known than the content of their ideas. It will occupy us here.
    [Show full text]
  • Experiment and Speculation in Seventeenth-Century Italy: the Case of Geminiano Montanari
    Studies in History and Philosophy of Science 56 (2016) 52e61 Contents lists available at ScienceDirect Studies in History and Philosophy of Science journal homepage: www.elsevier.com/locate/shpsa Experiment and speculation in seventeenth-century Italy: The case of Geminiano Montanari Alberto Vanzo Department of Philosophy, Social Sciences Building, University of Warwick, Coventry CV4 7AL, United Kingdom article info abstract Article history: This paper reconstructs the natural philosophical method of Geminiano Montanari, one of the most Received 29 July 2015 prominent Italian natural philosophers of the late seventeenth century. Montanari’s views are used as a Received in revised form case study to assess recent claims concerning early modern experimental philosophy. Having presented 24 October 2015 the distinctive tenets of seventeenth-century experimental philosophers, I argue that Montanari adheres Available online 22 December 2015 to them explicitly, thoroughly, and consistently. The study of Montanari’s views supports three claims. First, experimental philosophy was not an exclusively British phenomenon. Second, in spite of some Keywords: portrayals of experimental philosophy as an ‘atheoretical’ or ‘purely descriptive’ enterprise, experimental Corpuscularism; Experiment; philosophers could consistently endorse a variety of natural philosophical explanations and postulate Experimental philosophy; theoretical entities. Third, experimental philosophy and mechanical philosophy were not, as such, Mechanical philosophy; antagonistic.
    [Show full text]
  • Philosophical Transactions of the Royal Society, 17Th-19Th Centuries
    Dottorato di Ricerca in Studi Linguistici, Letterari e Interculturali in Ambito Europeo ed Extraeuropeo. Ciclo XXXII Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere TESI DI DOTTORATO DI RICERCA SCIENTIFIC CROSSCURRENTS BETWEEN ITALY AND ENGLAND Italian contributions to the Philosophical Transactions of the Royal Society, 17th-19th centuries SSD: L-LIN/12 Lingua e Traduzione - Lingua inglese Dott.ssa LUCIA BERTI Tutor Chiar.mo Prof. Giovanni Iamartino Coordinatore del dottorato Chiar.ma Prof.ssa Maria Vittoria Calvi A.A. 2018-2019 SCIENTIFIC CROSSCURRENTS BETWEEN ITALY AND ENGLAND Italian contributions to the Philosophical Transactions of the Royal Society, 17th-19th centuries Contents List of abbreviations .................................................................................................................................. 9 CHAPTER 1 Backgrounding the study ...................................................................................................... 11 1.1 Introduction ....................................................................................................................................... 11 1.2 The socio-historical contexts ............................................................................................................ 16 1.2.1. Notes on the history of the Royal Society and Philosophical Transactions, 17th-19th centuries ..........................16 1.2.2 The Italian states and their academies .......................................................................................................................24
    [Show full text]
  • Corpuscularism and Experimental Philosophy in Domenico Guglielmini‘S Reflections on Salts1
    1 Alberto Vanzo Corpuscularism and Experimental Philosophy in Domenico Guglielmini‘s Reflections on Salts1 Published in The Idea of Principles in Early Modern Thought: Interdisciplinary Perspectives, ed. Peter Anstey (New York: Routledge, 2017), 147-171 Natural.philosophical novatores in late seventeenth-century 0taly typically endorsed a corpuscularist view of principles 2hey claimed that natural philosophy should identify the causes or principles of natural phenomena and they identified those principles either with corpuscles, or with motion and matter, which in turn consists of corpuscles Yet, several 0talian novatores were also adherents of early modern experimental philosophy, that recent studies have portrayed as being incompatible with corpuscularism 2his raises the question of whether early modern philosophers could consistently endorse both a corpuscularist doctrine of principles and the tenets of experimental philosophy. 2his paper addresses this question by examining Domenico Guglielmini‘s Philosophical Reflections derived from the Figures of Salts (1688) 2 0n this treatise on crystallography, Guglielmini puts forward a corpuscularist theory and he defends it in a way that is in line with the methodological prescriptions, epistemological strictures, and preferred argumentative styles of experimental philosophers 2he examination of the Reflections shows that early modern philosophers could consistently endorse, at the same time, both experimental philosophy and a corpuscularist doctrine of principles 2he paper starts by explaining what 0 understand by experimental philosophy and corpuscularism 0 then show that a corpuscularist doctrine of principles was widely accepted among late seventeenth-century 0talian novatores, although most practitioners refrained from highlighting it or defending it explicitly 6e will then turn to the main corpuscularist claim of the Reflections and its methodological preface, that explicitly endorses experimental 2 philosophy.
    [Show full text]
  • Corpuscularism and Experimental Philosophy in Domenico Guglielmini’S Reflections on Crystals1
    Manuscript version: Author’s Accepted Manuscript The version presented in WRAP is the author’s accepted manuscript and may differ from the published version or Version of Record. Persistent WRAP URL: http://wrap.warwick.ac.uk/87123 How to cite: Please refer to published version for the most recent bibliographic citation information. If a published version is known of, the repository item page linked to above, will contain details on accessing it. Copyright and reuse: The Warwick Research Archive Portal (WRAP) makes this work by researchers of the University of Warwick available open access under the following conditions. Copyright © and all moral rights to the version of the paper presented here belong to the individual author(s) and/or other copyright owners. To the extent reasonable and practicable the material made available in WRAP has been checked for eligibility before being made available. Copies of full items can be used for personal research or study, educational, or not-for-profit purposes without prior permission or charge. Provided that the authors, title and full bibliographic details are credited, a hyperlink and/or URL is given for the original metadata page and the content is not changed in any way. Publisher’s statement: Please refer to the repository item page, publisher’s statement section, for further information. For more information, please contact the WRAP Team at: [email protected]. warwick.ac.uk/lib-publications 1 Alberto Vanzo Corpuscularism and Experimental Philosophy in Domenico Guglielmini’s Reflections on Crystals1 Forthcoming in The Idea of Principles in Early Modern Thought: Interdisciplinary Perspectives, ed.
    [Show full text]
  • Domenico Guglielmini E La Sua Opera Scientifica
    Icilio Guareschi Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica www.liberliber.it Livros Grátis http://www.livrosgratis.com.br Milhares de livros grátis para download. Questo e-book è stato realizzato anche grazie al sostegno di: E-text Editoria, Web design, Multimedia http://www.e-text.it/ QUESTO E-BOOK: TITOLO: Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica AUTORE: Guareschi, Icilio TRADUTTORE: CURATORE: NOTE: DIRITTI D'AUTORE: no LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: http://www.liberliber.it/biblioteca/licenze/ TRATTO DA: "Storia della Chimica X, Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica"; di Icilio Guareschi; Contiene la Ristampa della Memoria: - Riflessioni filosofiche dedotte dalle figure de'sali (1688) - Estratto dal Supplemento annuale all'Enciclopedia di Chimica, diretta dal Prof. I. Guareschi vol. XXX, 1914; Unione Tipografico Editrice Torinese; Torino, 1914 CODICE ISBN: informazione non disponibile 1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 16 luglio 2005 INDICE DI AFFIDABILITA': 1 0: affidabilità bassa 1: affidabilità media 2: affidabilità buona 3: affidabilità ottima ALLA EDIZIONE ELETTRONICA HANNO CONTRIBUITO: Paolo Alberti, [email protected] Catia Righi, [email protected] REVISIONE: Claudio Paganelli, [email protected] PUBBLICATO DA: Claudio Paganelli, [email protected] Alberto Barberi, [email protected] Informazioni sul "progetto Manuzio" Il "progetto Manuzio" è una iniziativa dell'associazione culturale Liber Liber. Aperto a chiunque voglia collaborare, si pone come scopo la pubblicazione e la diffusione gratuita di opere letterarie in formato elettronico. Ulteriori infor- mazioni sono disponibili sul sito Internet: http://www.liberliber.it/ Aiuta anche tu il "progetto Manuzio" Se questo "libro elettronico" è stato di tuo gradimento, o se condividi le fina- lità del "progetto Manuzio", invia una donazione a Liber Liber.
    [Show full text]
  • Authorship and Teamwork Around the Cimento Academy: Mathematics, Anatomy, Experimental Philosophy
    AUTHORSHIP AND TEAMWORK AROUND THE CIMENTO ACADEMY: MATHEMATICS, ANATOMY, EXPERIMENTAL PHILOSOPHY DOMENICO BERTOLONI MELI1 Universityof Indiana, Bloomington 1. Introduction Multiple authorship is largely a twentieth-century phenomenon, yet it has become so common as to be taken almost for granted and induce no surprise. In many areas, especially those associated with big science, the growing complexity of many experimental projects leads almost naturally to extensive authorship lists. The rise of multiple authorship, however, is a more complex phenom- enon extending in different forms across a wide disciplinary spec- trum in the sciences as well as in the humanities. In different periods authorship has been associated with a clus- ter of issues including, but not limited to, social habits and pub- lishing conventions, legal constraints and censorship in various forms, and changing financial arrangements between publishers and authors.' Since, until the recent past, single authorship was the norm in the great majority of cases, we are left to wonder ' Preliminary versions of this essay were delivered at the University of Notre Dame, Northwestern University, and Indiana University. I thank all those who offered comments and criticisms privately and following my presentations, espe- cially Rebecca Bertoloni Meli, Ann Carmichael, Arthur Fine, Anita Guerrini, Nicole Howard, Nick Jardine, Peter Lindenbaum, Rosario Moscheo, and two anonymous referees who forced me to clarify my thoughts and restructure my essay. 2 M. Foucault, "What is an author," in M. Foucault, The Foucault reader, cd. P. Rabinow (New York, 1984), 101-20. R. Chartier, Forms and meanings: texts, perfor- mances, and audiencesfrom codexto computer (Philadelphia, 1995), esp.
    [Show full text]
  • Origin and Development of Modern Medicine at the University of Padua and the Role of the “Serenissima” Republic of Venice
    OPEN ACCESS Review article Origin and development of modern medicine at the University of Padua and the role of the “Serenissima” Republic of Venice Fabio Zampieri1, Alberto Zanatta1, Mohamed Elmaghawry1,2,*, Maurizio Rippa Bonati1, Gaetano Thiene1 1Department of Cardiac, Thoracic and Vascular Sciences, Padua University Medical School, Padua, Italy INTRODUCTION 2 Department of Cardiology, Aswan Heart The University of Padua Medical School played a fundamental role in the history of medicine. Padua is Center, Aswan, Egypt *Email: [email protected] a very old town, probably one of the oldest in North Italy. Traditional legend tells that the Trojan prince Antenore founded Padua in 1183 BC. At the beginning of the Roman Empire, Padua was an important town, both for its strategic position as an ultimate defence point against barbarian populations of North Europe and for its famous horse breeding, which made it the main supplier of horses to the Roman army. In the late Middle Ages, even before the rule of Venice, Padua was a prosperous city state adhering to the values of tolerance, civilization and democracy. During that era, Padua was particularly famous for its school of civil and religious law, which was the cornerstone for the upcoming university. The University of Padua is one of the oldest universities in the world. It was founded in 1222 when a large number of scholars and professors left the University of Bologna to look for more academic freedom. As the city of Padua was long recognized for its cultural richness and liberal schools, the University was established spontaneously, not by “ex privilegio”, which was a special decree of the emperor or the Pope needed to build a new university at that time.1 For centuries, many influential physicians and scientists contributed in the development of modern medicine in this institution.
    [Show full text]