Atelier Rossicone La ceramica nell’Arte Contemporanea I Quaderni di Brera 1 Atelier Rossicone La ceramica nell’Arte Contemporanea

A cura di Carlo Franza e Francesca Pensa

dal 20 ottobre al 17 novembre 2011

Spazio Laboratorio Hajech Liceo Artistico Statale Brera Via Hajech, 27 - Milano Tel. 02/713443 e-mail: [email protected]

Il dirigente Scolastico Prof.ssa Carla Maria Arienti

Il Presidente del Consiglio d’Istituto Nicola Licci

La commissione Spazio Hajech: Angelici Walter Matteo Cannata Gianluca Canesi, Pompeo Forgione Rossella Guida Francesca Pensa, Laura Puglisi Marisa Settembrini l lavoro singolare e storico che la Commissione Spazio nell’arte contemporanea”, ormai giunta a maturazione, IHajech porta avanti già da anni, pur nei rinnovati fa luce non solo su un materiale usato fin dai tempi più avvicendamenti di taluni docenti,offre uno spaccato ad antichi e classici, avendo dato alla storia dell’arte risultati ampio raggio proprio degli svolgimenti più caratterizzanti nobili di maestria e bellezza, ma chiarisce l’attenzione di un della storia dell’arte del nostro tempo e delle figure più “laboratorio” milanese ,quale l’Atelier Rossicone, artista egli singolari che hanno puntualizzato con il loro lavoro proprio stesso,alla ceramica contemporanea con i nomi più illustri tali momenti . Ora con il nuovo anno scolastico 2011/2012, dell’arte italiana e straniera, come è finemente documentato si fa più mirato e più incisivo tale lavoro di proposizione, nel catalogo che accompagna la mostra. in quanto si vuole dare sia un’opportunità alla città intera Abbiamo voluto dare agli studenti,ai docenti, agli artisti,ai e al clima artistico che in essa si muove, con collezionisti e ai cultori dell’arte contemporanea indicazioni chiare di conoscenza, studio e un’occasione di aggiornamento e di conoscenza storicizzazione di tecniche, materiali di quali artisti contemporanei abbiano e poetiche artistiche di autori trovato nella ceramica motivo forte nazionali e internazionali, agli del loro lavoro, firme prestigiose studenti dei Licei artistici – a che hanno dipinto e modellato la partire dal nostro- e delle Kèramikos (l’argilla), ideando e Accademie di Belle Arti . creando capolavori di mirabile Tre mostre importanti bellezza. porteranno avanti i membri della Commissione mostre del nostro Liceo, e questa dal titolo “Atelier Rossicone. La ceramica Prof.ssa Carla Maria Arienti L’Atelier di Rossicone e la ceramica nell’Arte Contemporanea Carlo Franza

olo un artista, un creativo, e un ferrigni, come se il tempo e le acque vi colori degli artisti che si sono adoperati Simprenditore d’arte come Giuseppe avessero sopra disegna­to una sorta ad eseguirli. Piatti, grandi e piccoli, Rossico­ne (nato a Scanno, in Abruzzo, di movimento ondoso. Sorprendente cotti e colo­rati. In essi si leggono i nel 1933) poteva dare vita a un labora­ questa materia lavo­rata con le mani totem di , le Venezie torio, o meglio a una officina della dall’artista Rossi­cone e colorata e le pa­storali di Remo Brindisi, i nudi ceramica, a Milano in Via Chios­setto grazie a una inte­riore sensibilità di Cantatore, i paesaggi e le marine fin dagli anni storici del dopo­guerra, che traspare netta e fa luce sulle di Cascella, le somale di Salvatore ovvero negli anni in cui Milano era forme che l’artista imprime nei torni Fiume, i braccianti espressionisti di tutta un fermento, quel­la Milano della a pedale, su for­me non stereotipe , il mondo pastora­ Grande Brera, come la significò Franco o comunque seriali ma su preziose le della Ciociaria di Purificato, la Russoli, che per tutti gli artisti d’Italia ricerche di rapporti volumetrici, di natura pop di Schifa­no, le colombe e del mondo diventava un mito da ritmi e di eleganza. di Bodìni, il mondo ironico di Franz vivere inten­samente. Da quegli anni Alla primitività delle forme, Rossi­ Borghese, ecc. Ma converrà sapere che storici Rossicone ha dato vita a un cone lega il tempo presente che tra piatti, ovali, teste, sculture, varie, centro singolarissi­mo, e che con vive fervorosamente, con l’animo botti­glie, ultimamente`Rossicone ha quello dei Mazzotti ad Albisola, si di chi crede non soltanto al lavoro la­vorato fianco a fianco a Treccani pone come uno dei punti chiave della nobilitante ma alle vere espressio­ che ha prodotto in ceramica donne-­ ceramica artisti­ca contemporanea, ni d’arte, alle sole che poi rendono fiore e vasi sfatti, o anche con Mario ove ha potuto sviluppare non solo testimonianza d’un vissuto. La Botta, il grande architetto svizzero, il suo lavoro d’artista, ma ha potuto ceramica di Rossicone si ag­giunge per la messa in opera di vasi a più accogliere figure chiave dell’arte al prezioso contributo che tutto il bocche. Mille altri nomi gli sono italiana e straniera. L’arte di lavorare Novecento ha fornito a que­st’attività passati al fianco nel lavoro a quattro la ceramica ha origini antichissime: la manuale, che non è come abbiamo già mani, Gentilini, Annigoni, Veronesi, parola deriva dalla voce “kéramos” detto per altre occa­sioni – non ultima Bonalumi, Po­modoro, Artias, che vuol dire argilla, ossia terra la storica mostra “ Il giardino della Mastroianni, Lon­garetti, Cappelli, lavorata dall’uomo e grazie all’azione ceramica” da noi curata a Pietrasanta Fontana, Walter Lazzaro, Dova, del fuoco trasformata in oggetti esem­ nel 1998 - arte minore, ma vera e Crippa, Sassu, Harloff, Ogata, Keizo, plari, d’uso pratico e ornamentale. propria produ­zione artistica come ecc., per tutti Rossicone ha avuto Presso tutte le civiltà antiche tro­viamo la pietra, il marmo e il bronzo. preziosi consigli, a tutti ha dato modo della ceramica, in vasella­me la cui C’è da dire di più se si osserva il di chiarire il suo lavorare in ceramica. fabbricazione risale a 7000/8000 febbrile lavoro a più mani che si è L’officina è diventata nel tempo un anni orsono. I Greci, i Messapi fatto negli anni passati nell’officina prezioso museo, unico nella città di nell’antico Salen­to, gli Etruschi, ci di Rossicone; qui si sono succeduti Milano, dove li meglio dell’arte ita­ hanno lasciato vasi bellissimi, crateri, più bei nomi dell’arte italiana e liana, la storia più recente dell’arte anfore; pro­prio a questo mondo antico internazionale, dando origine e forma contemporanea, si è qui svolta attraverso­ si rifà il lavoro di Rossicone con i suoi a una campionatura di prove d’autore, una manifattura mirabile, e Giuseppe vasi ikebana, i piatti stratificati; questi di pezzi unici, di piatti decorati, di Rossicone è ormai, oltreché artista, presentano poi una peculiarità as­ anfore e sculture cera­miche, a tutto intellettuale e ope­ratore che ha legato soluta che si identifica intanto in quel un mondo di reperti d’arte in cui il suo nome alla storia della ceramica colore monocromo di toni az­zurro- traspaiono i timbri, le immagini e i internazionale.

Philippe Artias Floriano Bodini Franz Borghese Ceramiche Francesca Pensa

a produzione artistica in ceramica ceramica invetriata, splendente di Remo Brindisi Lha da sempre nella nostra storia cromie diverse, sulle quali spiccano dell’arte un posto importante: non i bianchi lucidi e gli azzurri nobili, è difficile comprenderne il perchè, capaci di trasfigurare la povertà spiegabile nel fascino di questa dell’argilla in ricercata preziosità, sostanza primaria, che i greci spesso impiegata nella raffigurazioni chiamavano keramos, ossia argilla, di dolci e luminose Madonne. essenza e frutto della terra, madre di E vale la pena di citare l’episodio tutto e di tutti. importante che in questa vicenda E ai greci, infatti, si deve una rilevante occupa il settecento, quando in Europa produzione di ceramica dipinta, compare e diviene ricercatissima che rispecchia, nelle forme come una forma nuova di ceramica: è nel risultato pittorico, il razionale la porcellana, dall’affascinante e pensiero creativo del mondo ellenico. straordinario biancore, che, oltre Attraverso la ceramica riusciamo a servizi preziosi dalle ricercate inoltre a cogliere tracce significative decorazioni pittoriche, permette la Domenico Cantatore della grande pittura greca, quasi realizzazione di una vera e propria totalmente perduta. Ma i dipinti dei produzione scultorea, destinata al crateri, delle anfore, delle olpai non pubblico esclusivo ed elitario delle sono solo testimonianze storiche: potenti corti europee. non raramente la pittura dei E non a caso la ceramica torna di ceramografi, che orgogliosamente prepotente interesse nella seconda firmavano le loro opere, ottiene metà del novecento, quando risultati di commuovente poesia, l’Informale diviene linguaggio come testimonia, per citare un comune dell’arte occidentale, in una esempio tra i tanti, il tenero sguardo visione della creazione visiva che tra Pentesilea e Achille che sta per esalta l’espressività della materia, trafiggerla nella grande kylix della carattere principale della ceramica, Glittoteca di Monaco. metafora trasparente della sostanza Dalla Grecia parte quindi la storia primaria del mondo. Michele Cascella della ceramica nella nostra arte, L’esposizione di opere in ceramica, vicenda che affianca, con presenze ospitata nello Spazio Hajech, presenta e rilevanze diverse, lo sviluppo del al pubblico i lavori provenienti linguaggio visivo dell’occidente. dallo studio-bottega di Giuseppe Così nel quattrocento alcune Rossicone, ma insieme si offre agli botteghe artistiche si specializzano studenti del Liceo di Brera come in questa particolare tecnica, come interessante opportunità per studiare avviene nell’ambiente toscano dei e quindi per sperimentare questa della Robbia, che inaugurano una materia dell’arte dalla millenaria e originale produzione di scultura in rilevante storia.

Saverio Terruso Giuseppe Rossicone Carlo Franza ceramiche, l’argilla bianca, l’argilla colorate e poi cotte le sculture o Il giardino della ceramica, rossa poi ingobbiata e impasti le ciotole o i vasi. Una produzione Pietrasanta 1998 refrattari. L’im­pasto preparato viene multiforme di un’officina che in modellato, inciso, graffiato, essic­ Italia ha ormai nome nel ceramista cco perché, e da cosa, cato, e sottoposto a prima cottura Rossicone; in quanto ha dato al “Enasce questa mostra, vero in forni da 950°. Il pezzo greggio settore esem­plari mirabili, ha “giar­dino della ceramica”; dalla viene decorato singolarmente coaugulato attorno e sé le firme più collaborazione di pittori di grande e vetrificato in seconda cottura pre­stigiose dell’arte italiana e ha valore e di fama internazionale, e a temperatura 950°. Disegnati, lasciato una modellistica varia. maestri cerami­sti come Giuseppe colorati e cotti i piatti; modellate, Rossicone, nasce una produzione di oggetti, piatti e sculture, di notevole impatto estetico e suggestivo. Giuseppe Rossicone, abbruzzese di Scanno; da una vita amico di pittori e scultori, e artista egli stesso, nella sua bottega o fucina milanese di Via Chiossetto 10, traduce da maestro unico una tecnica prestigiosa, rendendo non solo le sue opere (piatti, ciotole, vasi e sculture) con una tona­lità d’azzurro metallico, ferrigno, e con un graffiato di segni scrittura; ma immedesimandosi anche nella espe­rienza artistica di quegli artisti che con linee, forme e colori, rendono preziosa e viva una tecnica antica e pur sempre nuova. Numerosi gli artisti che frequentano la sua bottega. Alcuni li abbiamo scelti per questa mostra, sicché ne vien fuori un vero e proprio giardino di fiori d’arte, tutti diver­si e tutti pieni d’armonia; una campionatura di prove d’autore o di pezzi unici che innesta il processo creativo d’ogni artista che s’è cimentato a significare il suo stile, la sua poetica. Ecco Brindisi con le sue Venezie e Sandro Chia Sandro Chia le sue pastorali, Bodini con le sue colombe, Cantatore con i suoi nudi, Cascella con i suoi fiori, Cassinari con le sue fanciulle; Dova con i suoi simbolismi, Fiume con una scultura di donna somala che ha un abito gonfiato dal vento, Gentilini con le sue bambine, Kodra con i suoi totem, Migneco con il suo Sud espressionista, Pomodoro con un segno costruito, la pittura fiabesca di Purificato, piatti e faraglioni di Rossicone; la materia e le forme pop ele­mentari di Schifano, i volti preziosi di Marisa Settembrini, i fanciulli in fiore di Treccani e le geometrie di Veronesi. Occorre dire che il laboratorio fabbrica di Mazzotti ad Albisola e la bottega di Giuseppe Rossicone nel centro di Milano, costituiscono due punti chiave della produzione artistica della ceramica italiana. I materiali usati per queste Arnaldo Pomodoro Franco Presicci, 2011 Dalmazio Ambrosioni genere di grandissimo rilievo nella storia dell’arte non solo italiana. ossicone parla poco. E mai di edicare una mostra all’opera Di questa straordinaria stagione “Rsé, dei premi importanti che “Ddi Giuseppe Rossicone Giuseppe Rossicone è stato il fulcro. ha ricevuto, anche a Gualdo Tadino. significa presentare la grande stagione Dalla sua postazione nell’ormai E’ riservato, timido, semplice. Si siede della ceramica italiana. Significa mitico laboratorio di via Chiossetto vicino a un bancone, e quasi sparisce riprendere il filo di quel periodo a Milano ha radunato grandi dietro una folla di prestigiosi manufatti irripetibile - la seconda metà del `900 artisti mettendo a disposizione realizzati fra queste pareti di legno - nel quale i maggiori artisti hanno oltre all’officina la sua non comune con il suo contributo: fiori e galli di lavorato con questo materiale. competenza tecnica, le capacità Treccani; arlecchini di Pozzi; suonatori Significa risalire la china di un realizzative ed anche creative. Perché e sfere di Kodra; volti di donna di tempo in cui la ceramica è stata se è vero che Rossicone è quel grande Purificato. In via Chiossetto negli anni una componente distintiva della artigiano della ceramica riconosciuto si sono avvicendati Migneco, Dova, produzione artistica ad altissimo da tutti, punto di riferimento per più Pomodoro, Cantatore, Franz Borghese, livello, quando tra i grandi pittori e generazioni di artisti, è altrettanto Tassinari, Fiume, Mastroianni, scultori s’era creato uno spirito di vero che continua ad essere artista a Cascella…Rossicone guarda i piatti collaborazione ed anche un po’ pieno titolo, anzi un fuoriclasse della di Emilio Tadini, di Aligi Sassu, di di competizione per riprendere e ceramica: per gli altri e, quando ne Mario Schifano appesi dappertutto; i rilanciare in forma aggiornata un rimaneva il tempo, anche per sé”. vasi, i presepi, i faraglioni suggestivi, Gianni Dova spettacolari, di altissima qualità, partoriti dalla fantasia che madre natura gli ha elargito e confida: <>. La bottega è sotterranea, quasi un labirinto. Ci si muove a fatica. Nel corridoio tra il laboratorio, che prende luce dal cortile, e i localini in cui Rossicone riceve, bisogna stare attenti a non urtare contro gli scaffali imbarcati per il peso degli oggetti. Eppure il luogo dà l’impressione di essere magico. E magica è quest’arte, universale, nobile, preziosa, le cui testimonianze più lontane a noi note rimontano al 6500 avanti Cristo o giù di lì. Ottenne un forte impulso all’invenzione, in Cina, del tornio, adottato dagli assiri, dagli egiziani e dagli altri popoli, come i babilonesi. Se sollecitato, Giuseppe Rossicone affronta questa storia, che conosce bene. Ma senza mai impancarsi a maestro”.

Lucio Del Pezzo Salvatore Fiume Salvatore Fiume Mario Botta Giuseppe Rossicone

con Mario Botta con Ibrahim Kodra con Sandro Chia e figlio con Arnaldo Pomodoro con Arnaldo Pomodoro con con Morishita Keizo Franco Solmi, 1978 Ta­dino. La sua attività, che mantiene Giuseppe Bonini un ineliminabile struttura artigianale, arte della ceramica ha, nel lo condu­ce a svariare in sensi diversi, o studio, bottega d’arte L’ nostro paese,­ tradizioni illustri ed è que­sto forse, il rischio più grosso “Ldi ceramica, del maestro quanto un proble­matico presente. La che Rossicone corre- se si guardano Giuseppe Rossicone, si trova nel materia, dotata di particolarissimo le sue cose con qualche pretesa di cuore di Milano, in via Chiossetto fascino ma vincolata più di altre a rilevarne una specificità di linguaggio 10, alle spalle del Conservatorio, in tecniche specifiche, non consente­ agli oltre che di feli­ce fabbrilità. un seminterrato molto conosciuto e artisti eccessive deviazioni o libertà Abbiamo già detto dell’opi­nabile frequentato da collezionisti e artisti imponendosi sempre in qualche recupero « seriale » di opere di pittori che vi si recano per acquistare una modo a chi cerca di piegarne il senso anche assai noti, come Brindisi e Dova, sua opera, oppure per ricevere con­ troppo oltre le sue leggi intrinseche. che testimonia, oltre l’episodio, una sigli o avere la sua collaborazio­ Voglio dire che per quanto malleabile consuetudine culturale di Rossicone ne, affidandogli i bozzetti per la sia e adatta al far plastico, la ceramica con il mondo di operatori artistici realizzazione di opere ceramiche: condiziona ogni tentativo di trarne anche estremamente sofisticati (anche grandi piatti, ovali, teste, sculture imma­gini, sia figurali che di « scultura Fontana­ è stato fra i frequentatori del di figure, bottiglie decorate, vasi e » o di semplice decorazione, assai più suo la­boratorio). Il problema è ora quant’al­tro, ideato e richiesto da questi di altre materie che l’artista tenda a quello di tut­ti coloro che debbono maestri del­l’arte contemporanea, maneggiare sperimentalmente. esprimere una di­versità che risarcisca come Gentilini, Annigoni, Cassinari, Tanto più irriducibile appare poi un gioco troppo fitto di assonanze, e Fiume, Veronesi, Migneco, Cantatore, la tecnica allorché, come nel caso quindi anche l’indi­viduazione di un Cascella, Brindisi, Dova, Crippa, di Giuseppe Rossicone, viene usa­ limite particolare in cui l’originalità Fontana, Duchamp, Mazzolani, ta per « tradurre » opere di pittura del ceramista possa esplicar­si. Purificato, Pozzi, Alfieri, Monachesi, di al­tri artisti in oggetti ceramici che Rossicone ha già costruito opere in Kodra, Pomodoro, Treccani, preten­dono a una loro originalità cui questa originalità e personalità si Gonzaga, Archias, Schifano, che viene, invece, irreparabilmente di­panano con chiarezza. Sono, oltre Mastroianni, Borghese, Longaretti, inquinata dal « ri­spetto » che in le sculture sui temi del mare, anche F.Galli, Cappelli, Bodini e tanti altri qualche modo si concede­ al modello. piatti a decorazione prevalentemente giovani artisti emergenti; attualmente Non credo che il valore di Rossicone astratta od oggetti quali le « lampade sta collaborando con l’architetto possa convenientemente misurarsi­ » in cui la sua vena espressiva più si Mario Botta a una serie di opere che su queste trasposizioni ma deb­ libera da con­dizionamenti di cultura saranno presentate entro l’anno”.­ ba esser rilevato, se mai, laddove assunti per trop­po amore, quali gli influssi da Picasso, per non far che l’arti­sta s’affida al libero fluire dei Franco Gentilini volumi, dei ritmi e dei colori (quel un nome carismatico. Ora Rossicone suo particolaris­simo azzurro-verde) è impegnato a far scatu­rire dal suggeriti dalle pro­prietà dell’argilla. discorso « tecnico », di indiscus­ Di scuola abruzzese, non ha mancato sa professionalità, una definita o di tener fermo a qualche­ rusticità di defini­bile ipotesi di linguaggio. La fondo: il che gli consente­ di giocare la sua ricerca si orienta decisamente carta del preziosismo in un contrasto in questo senso e non resta che vivo di rapporti forma-colore­ che attenderne i risultati con la certezza si riflette plasticamente soprattutto­ che quali essi siano poggeranno­ su nelle sculture sui temi del mare. Per concretissime basi di intelligen­za una di queste, « Mare forza 7 », è plastica e compositiva. stato giustamente premiato a Gualdo

Federica Galli Guy Harloff Virgilio Guidi Yoshin Ogata Giovan Francesco Gonzaga Umberto Mastroianni

Trento Longaretti Ibrahim Kodra

Ibrahim Kodra

Morishita Keizo Veronica Gramegna con cui Rossicone ha lavorato si Mario Monteverdi ricordano Ibrahim Kodra, Umberto ’artigiano-artista ha attratto Mastroianni, , iuseppe Rossicone, ha del suo “Lcon la sua maestria i più bei Giovan Francesco Gonzaga e ancora Gmestiere l’esatta cognizione: sa nomi dell’arte italiana e internazionale Bruno Cassinari, Francesco De fin dove giunge la tecnica e dove soc­ e nella sua bottega hanno preso Rocchi, Giovanni Cappelli, Roberto corre l’estro dell’artista. Non si affi­ forma prove d’autore, piatti decorati, Crippa, Virgilio Guidi, Morishita da quindi alle trovate più o meno anfore e sculture ceramiche, pezzi Keizo, Isiao Cin, Carlo Mattioli gratuite, non «inventa», nel senso unici che portano l’impronta di chi li e tanti altri ancora. Recente è la di far cose che non posseggono una ha pensati. Si va dalla collaborazione realizzazione di alcune opere in grès loro logica visiva e funzionale, ma con Lucio Fontana a quella con nate dalla collaborazione artistica conferisce alle belle e semplici for­ Remo Brindisi, Gianni Dova, Emilio con lo scultore Arnaldo Pomodoro: me suggerite dagli elementi primari Tadini e Luigi Veronesi, con i quali un piatto tondo con rilievi di colore un loro armonioso ritmo di rappor­ Rossicone ha eseguito una serie nero-verde, che fa coppia con quello ti volumetrici, una loro schietta ele­ di piatti firmati e numerati, che più grande e nero creato negli anni ganza lineare, una loro preziosità di hanno da subito avuto il consenso ‘80, e piatti triangolari con tre soggetti colore e di tono. Con ciò il suo non è di critici e collezionisti dando il via declinati nelle varianti cromatiche affatto un narcisistico compiaci­mento all’esperimento di riproduzione del bianco, dell’oro, dell’argento e del formale: al contrario, un piat­to da seriale in campo ceramico. Nel suo nero. Attualmente sta realizzando con appendere deve esprimere - attraverso laboratorio si sono trasformati in Lucio Del Pezzo una grande scultura i suoi graffiti e l’in­tensità d’un valor opere ceramiche i nudi di Domenico di 250 cm, opera componibile con cromatico pene­trato a fondo nel cuore Cantatore, i paesaggi e i fiori di elementi geometrici sovrapposti. della ma­teria ed esaltato in superfice Michele Cascella, le donne somale L’officina laboratorio dell’artigiano dalla ben dosata e controllata di Salvatore Fiume, i braccianti di ceramista si è trasformata negli anni lucentezza delle vernici - un’esigenza Enzo Migneco, i volti di Domenico in un museo che testimonia i suoi decorativa­ insieme, ed emozionale Purificato, le colombe di Floriano personali successi d’artista, come si che ne faccia qualcosa di più che un Bodini e i mondi suggeriti da Franz vede dai numerosi riconoscimenti che oggetto:­ lo trasformi in un necessario Borghese, Franco Gentilini, Mario gli sono stati conferiti da quel primo corredo alla nostra vita d’ogni gior­ Schifano e Aligi Sassu. Dal lavoro a premio vinto nel 1971 con “Mare no, cui rechi il contributo di alcuni quattro mani con Ernesto Treccani forza 7” al concorso internazionale valori apparentemente superflui ma sono nate donne-fiore e vasi sfatti in della ceramica a Gualdo Tadino, in realtà così determinanti ai fini di ceramica, mentre la collaborazione dove fu premiato anche nel 1972 un arricchimento spirituale. con il grande architetto svizzero con “Miraggio”, e dalle opere nate Giuseppe Rossicone, amico di pittori, Mario Botta ha visto la realizzazione dalla sua vivace fantasia e dalle sue raccoglitore di quadri e disegni... è, di vasi ispirati ad alberi tagliati in abili mani e dai tanti lavori in cui è sicuramente un maestro che accop­ sezione. Tra gli altri protagonisti riuscito a trasformare le idee altrui in pia all’amore per il mestiere e all’in­ del mondo dell’arte contemporanea forme d’arte ceramica”. telligenza delle motivazioni artisti­ che in continuo divenire, un’uma­nità affiorante dalla nitida bellezza dei suoi soggetti pieni d’anima e di armonia.

Remo Brindisi

iuseppe Rossicone riscatta il Gpas­sato glorioso della ceramica ed è uno dei pochi, oggi, che possono dire che la ceramica vive ancora e può considerarsi carica di buoni presagi.

Giuseppe Migneco Walter Pozzi Emilio Tadini Ignazio Moncada

Luigi Veronesi Mario Schifano Franco Rognoni

Ernesto Treccani Aligi Sassu Domenico Purificato

Saverio Terruso Piero Ruggeri Carlo Mattioli contribuito la lezione di Modigliani, Cézanne e Fragonara, Giorgio Soavi, Carlo Franza, David Lan- BIOGRAFIE Picasso, visti a Parigi già nel 1932, ma anche una dau (Oxford University). Ampia ed esauriente testi- certa tradizione pittorica padana tra Carrà e Mo- monianza della sua opera, consultabile, è presente al Philippe Artias randi (Ragazza appoggiata, 1952 Milano, Coll. Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, nella colle- (Feurs - Francia 1912- Numana-Ancona 2002) Luraghi; Foglie, 1954 Milano, Coll. Mandressi). zione Bertarelli al Castello Sforzesco di Milano, nella Philippe Artias fu un grande protagonista dell’arte Fra i soggetti ricorrenti della sua pittura, caratteriz- Villa Reale di , nella collezione della Biblio- europea del Novecento. Grande fu il suo impegno zata da un certo formalismo monumen­tale e da una teca Ambrosiana, annessa all’omonima Pinacoteca, civile, dimostrando coraggio e valore nella resisten- progressiva accentuazione dei contrasti cromatici, di Milano e al National Museum of Women in Art a za francese durante la seconda guerra mondiale. Dal ricordiamo, dopo il 1959, gli uomini, le donne, i pa- Washington DC. 1976 trascorre lunghi periodi in Italia. La scoperta esaggi del sud. dell’architettura nonché dei grandi pittori italiani Gentilini Franco (Faenza, 1909 - Roma, 1981) del Quattrocento, lo portano a dipingere una serie Cascella Michele Si formò all’Accademia di Bologna e nel 1929 si tra- di opere dedicate a Roma e Venezia. Non solo le città (Ortona a mare - Chieti 1892 - Milano 1989) sferì a Roma, dove conobbe Scipione e Mafai. Co- attraggono il suo sguardo, ma anche il paesaggio e Allievo del padre Basilio, apprese giovanissimo, at- niugando suggestioni metafisi­che, influenze surreali nascono così “Le Spiaggie” e “I Paesaggi”. La sua traverso un duro tirocinio di bottega, varie tecniche e un primitivismo ironico derivato da Klee, compo- arte vive nei musei del mondo: sue opere sono in- figurative, dalla litografia alla pittura ad olio, cui ne ambigue immagini poliprospettiche dove, in una fatti esposte a Parigi, Ginevra, Pechino, Dunkerque, principalmente si dedicò con gusto spiccato per il dimen­sione di sottile spaesamento, compaiono catte- San Paolo del Brasile, Ferrara, , Neuchatel, cromatismo di effetto. Ha operato anche nel campo drali, periferie, nature­ morte, ritratti femminili. Saint-Etienne, Città del Messico, Avignone, Abidjan, della scenografia e della ceramica. Memorabili i qua- Teheran. dri storici che documentano il Concilio Vaticano II. Giovan Francesco Gonzaga (Milano 1921- 2007) Pittore e scultore italiano. Frequenta giovanissimo il Bodini Floriano Cassinari Bruno (Piacenza 1912 - Milano 1992) Castello Sforzesco ove si diletta a ricopiare gli studi (Gemonio -Varese 1933 - Milano 2005) Si diploma all’Accademia di Brera di Milano alla e i disegni dei grandi del passato come Leonardo e Attivo a Milano, aderisce al «Realismo Esisten- scuola di Capri. Aderisce a Corrente, di cui è tra i Michelangelo. Ottenuta la licenza liceale, contro il ziale» (Guerreschi gli presenta la prima personale protagonisti. Influenzato prima da Birolli, accentua volere della famiglia, si arruola volontario per la nel 1958). Drammaticità e inquie­tudine connotano progressivamente la sua pittura in direzione espressio- guerra, prendendo parte con il Savoia Cavalleria - la sua opera: Vescovi, Pontefici, ritratti, Mo- nistica. Nel 1946 è fra i fondatori del Fronte Nuovo squadrone “Fantasma” - alla Campagna di Russia. numenti a Paolo VI per il Sacro Monte di Varese delle Arti e si dedica prima ad una pittura di robusto Sono momenti terribili, che lasceranno segni inde- (1986) e per il Duomo di Milano (1989). impianto plastico, quindi - anche attraverso la cono- lebili sull’animo del maestro, ed accresceranno ulte- scenza diretta dell’opera di Picasso - ad un postcubi- riormente l’amore per il cavallo, suo fedele compa- Franz Borghese ( Roma 1941-2005) smo cromaticamente prezioso e vivace. gno d’avventura. Finita la guerra, può dedicarsi alla Compie i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti sua vocazione: la pittura. A differenza di altri artisti, e Liceo Artistico di Roma, con Domenico Purificato, Sandro Chia (Firenze 1946) egli sarà e resterà un autodidatta:”La mia vera mae- Giuseppe Capogrossi, U. Maganzini e Giulio Turca- E’ un artista, pittore e scultore italiano. È stato uno stra è la Natura” dirà in un’intervista l’artista e que- to. Nel 1964 fonda la rivista d’arte e cultura “Il ferro dei più importanti membri del movimento della sto spiega la predilezione per i paesaggi e le nature di cavallo”. Dalla metà degli anni Sessanta è lucido Transavanguardia (movimento noto in Europa an- morte, dallo stesso sempre raffigurati “en plein air”. e ironico narratore delle consuetudini e delle aliena- che con il nome di Neo-espressionismo), assieme a Celebre l’incontro con De Chirico che, in occasione zioni della borghesia cittadina, che fissa in stereotipi Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Nicola De di una mostra del giovane Gonzaga, rimarrà folgo- grotteschi, apparentemente aderenti all’Espressio- Maria e Enzo Cucchi. Il movimento fondato dal cri- rato dai suoi celebri cavalli. L’artista ha intrapreso nismo ideologico dei tedeschi George Grosz e Otto tico Achille Bonito Oliva ha avuto il suo apice negli numerosi viaggi. Le Sue opere figurano in diversi mu- Dix, ma in realtà immersi in una vivace e ambigua anni Ottanta del Novecento, per poi declinare pro- sei nazionali ed esteri ed in varie collezioni private vena fantastico-favolistica. Le sue prime personali, gressivamente. Nel 1969 si diploma all’Accademia e pubbliche. Ha ricevuto la medaglia d’oro da Papa nel 1968 alla Galleria “N.F.1” di Roma; nel 1969 ed delle Belle Arti di Firenze, dopodiché si trasferisce a Giovanni Paolo II a Salsomaggiore Terme nel 1997. il 1971 alla Galleria “Il Calibro” a Roma; nel 1970 Roma per un decennio e poi a New York per circa Nel 2000 ha illustrato il primo calendario della po- alla Galleria “Il Rombo a Catanzaro; nel 1980 espo- un ventennio. Ha esposto alla Biennale di Parigi, alla lizia municipale di Milano con oli e disegni. Il qua- ne alla “Citybank di Torino; nel 1981 alla Galleria Biennale San Paolo ed in diverse edizioni della Bien- dro di copertina del calendario è collocato a Palazzo “Il Cannocchiale” di Milano presentato dal critico nale di Venezia. Marino. Nel 2001 è stato premiato con l’Ambrogino Carlo Franza. Poi mostre pubbliche e private nelle d’oro, massimo riconoscimento conferito dalla città più importanti città del mondo. Solitamente nelle Lucio Del Pezzo (Napoli 1933) di Milano. Nel 2002 ha nuovamente illustrato il ca- sue opere ha rappresentato fotogrammi ironici e ca- Uno dei fondatori del Gruppo 58 di Napoli, d’im- lendario della polizia municipale di Milano con oli ricaturali della società borghese e delle folle cittadine. postazione neosurrealista e neodadaista, ha inoltre di vecchie vedute di Milano. Nel 2006 è stato pub- Artista noto per l’ ironia graffiante e l’ affettuosa cri- collaborato alla rivista Documento Sud.Le sue opere blicato il catalogo ragionato generale dell’opera del tica con cui dal 1968 ad oggi ha rappresentato la bor- del periodo 1958-1960 proponevano assemblaggi di maestro curato dalla Galleria d’arte “Il Salotto” di ghesia nei dipinti e nelle sculture. È stato soprattutto vari oggetti, tra cui frammenti di stampe e immagini Milano di proprietà dell’artista. attraverso il disegno e l’ incisione, come nell’ anto- popolari.Nel 1960 si trasferì a Parigi, poi a Milano, logica del settembre 2004 nelle sale del Vittoriano a dove gli sono state dedicate diverse mostre mono- Virgilio Guidi (Roma 1891- Venezia 1984) Roma, che Borghese ha approfondito temi di analisi grafiche (nel 1974 la prima).A partire dal 1962 Del La pittura di Guidi si forma originariamente sotto sociale e storica, dai primi disegni giovanili (1956) Pezzo ha realizzato un suo tipico repertorio di “qua- la guida di G.A. Sartorio all’Accademia di Belle Arti eseguiti al tavolino del bar di fronte al liceo artistico dri” o “sculture”, formati da pannelli geometrici di Roma e subisce poi un certo influsso di Spadi- di via di Ripetta, in cui ritraeva compagni di scuola monocromi, sui quali sono iserite mensole o scavate ni, per maturare infine in piena autonomia a partire e tazzine del caffè, alle raffinatissime acqueforti della concavità, che sostengono oggetti geometrici regolari dalle riflessioni sull’opera di e maturità. Le tecniche dell’autore erano molteplici: ad (birilli, uova di legno, bocce, manichini, etc.) a volte di Giotto. L’artista inizia a esporre nel 1915 invita- olio e tempera, a china ed acquerello, incisorie e scul- molto colorati. Nelle sue pitture-oggetto e nei suoi to alla Mostra della Secessione romana; da allora, turee. Per l’ arte, Borghese ebbe un amore precoce assemblages è sempre presente l’aspetto ludico.Per il si susseguono le partecipazioni alle più importanti che coltivò insieme con la passione per il gioco degli tono ironico e per l’utilizzo di oggetti d’uso quoti- manifestazioni artistiche - Biennali di Roma e Ve- scacchi, raggiungendo il massimo livello delle cate- diano decontestualizzati, tali opere rimandano alla nezia, Quadriennali di Roma, Sindacali del Lazio gorie nazionali. Oggi è considerato dalla critica più Pop Art; ma si riscontra un evidente recupero di De ecc.; in breve Guidi si afferma come un indiscusso autorevole una fra le figure di spicco dello scenario Chirico, Carrà e Morandi (Motivo, 1967), e delle ge- protagonista della vita artistica italiana.. Madre che artistico italiano ed europeo. ometrie della pittura metafisica. si leva (1921), esposto alla Biennale di Venezia del ‘22, nel solenne richiamo a Piero della Francesca - Mario Botta (Mendrisio -,1943) Dova Gianni - (1925 - Pisa, 1991) da poco esaltato da Roberto Longhi - costituisce già Architetto svizzero, è una delle figure importanti Studia all’Accademia di Brera con Funi e Carrà. Nel un sicuro punto di riferimento per il purismo in via dell’architettura contemporanea.La sua architettura 1946 è tra i firmatari del Manifesto del Realismo. di elaborazione di Donghi e Trombadori. La volontà molto influenzata da Le Corbusier, Carlo Scarpa e Risente quindi di Wols e Pollock e dal 1951 è tra gli di spiazzare l’immagine in senso metafisico appare Louis Kahn risulta caratterizzata da un notevole esponenti dello Spazialismo. Ha un ruolo di stimolo evidente in opere come Il dirigibile (1922), ma so- pragmatismo e dalla creazione di uno Spazio archi- sul Nuclearismo. Gradualmente si attesta su di una prattutto In tram (1923, Roma, Galleria Nazionale tettonico forte e geometrico, spesso rivestito di mat- preziosa figurazione surrealisteggiante. d’Arte Moderna), quest’ultimo acquistato nel 1924 toni in cotto edificati con un attento disegno del par- alla Biennale di Venezia, capolavoro “metafisico” ticolare architettonico. Sono caratteristici della sua Fiume Salvatore - (Comiso, 1915 - , 1997) degli anni Venti e punto di riferimento per il purismo architettura l’utilizzo del mattone e della pietra e gli Attraverso un surrealismo attardato, influenzato da prima e poi per le nuove generazioni romane (da Di edifici costituiti da volumi puri tagliati e traforati da De Chirico e Savino, ha indirizzato la sua ricerca verso Cocco a Mazzacurati ai tonalisti). Alla fine degli anni grandi spaccature, tra cui gli edifici a cilindro tronco, una dimensione fantasti­co-mitologica, delineando, in Venti, chiamato a succedere a Ettore Tito alla catte- che nella chiesa di San Giovanni Battista a Mogno, termini di acceso cromatismo, un mondo di forme dra di pittura all’Accademia di Venezia, abbandona trova la prima realizzazione e il successivo sviluppo dalle apparenze arcaiche e statuarie, talvolta ispi­rato Roma .Particolarmente significative la partecipazio- nella Cattedrale di Évry presso Parigi. Da ricordare dal paesaggio siciliano. ne alla mostra “Dieci artisti del ”, la sua collaborazione con l’architetto Roberto Aureli allestita da Margherita Sarfatti all’esposizione degli di Grosseto per la realizzazione del Giardino dei ta- Galli Federica (Soresina 1932 - Milano 2009) Amatori e Cultori del 1927( espone Il pittore all’aria rocchi di Capalbio. Federica Galli, esponente di spicco dell’arte incisoria aperta) e la sala personale alla II Quadriennale ro- italiana. Nell’immediato dopoguerra, 1946, convince mana del ‘35. Brindisi Remo (Roma 1918 - Milano 1995) i genitori a iscriversi al liceo artistico a Milano e nel Diplomato alla scuola d’arte di Urbino.E’ stato docen- 1950 all’Accademia delle belle Arti di Brera dove si Guy Harloff (Parigi 1933 - Galliate 1991) te e direttore dell’Accademioa di Belle Arti di Mace- diploma in pittura quattro anni dopo. Sin dalle pri- Il padre, Han Harloff, era un pittore olandese di rata. Fin dagli esordi la sua pit­tura si è caratterizzata me mostre personali (la prima a Milano nel 1960), origine russa, mentre la madre, Ida Teresa Conti, per uno stile realista ed espressionista. Memorabile la era di nazionalità svizzera, ma di famiglia italiana. serie di grandi dipinti che narrano la Storia del Fasci- attira il consenso sia del pubblico sia della critica. Compie gli studi classici, ma la sua passione è il ci- smo. Dagli anni Sessanta del Novecento è stato uno Nell’arco di pochi anni annovera fra i suoi sostenito- nema. Frequenta a Parigi dei corsi di regia .Nel 1952 degli artefici della Nuova Figurazione Italiana. ri i più autorevoli critici del tempo: Franco Russoli, Mario de Micheli, Giovanni Testori, che la seguirà si dedica alla pittura, è autodidatta, sente l’influenza di Kurt Schwitters sia nella poetica degli“objets trou- Cantatore Domenico fino alla propria morte, Mina Gregori, Gian Alberto vés” che nella tecnica del collage. (Ruvo di Puglia 1906 - Parigi 1998) Dell’Acqua, Roberto Tassi, Renzo Zorzi, Carlo Bo, Dal 1962 al 1965 compie numerosi viaggi in Iran, Alla definizione del suo linguaggio figurativo hanno Daniel Berger (Metropolitan Museum of New York), Gina Lagorio, Giuseppe e Francesco Frangi, Marco Tunisia, Medio Oriente e vive per un certo periodo a Tangeri (Marocco). Studia i riti, i simboli, le religioni di Venezia del 1942, 1948, 1950 e 1956, al Premio Fu di questo periodo la sorprendente serie - non pri- orientali. E’ affascinato dalla luce africana. Dal 1965 Bergamo del 1939, 1940 e 1959, al “Premio del Fio- va di rimandi a Claude Monet - delle Aigues Mortes al 1968 vive e lavora a Milano. Viaggia in tutto il rino” del 1966 e 1969. Del 1970 sono i mosaici della (1977- 1979): una serie di visioni aeree di forme e di mondo,vive anche per vari periodi a Londra, New via Crucis del sagrato della parrocchia di Monaste- colori cangianti, tese ad indagare l’incerto confine tra York, Parigi. Si interessa di alchimia, di esoterismo,di rolo del CastelloTra le sue mostre pubbliche: al Pa- l’organico e l’inorganico, tra la vita e la morte. Iniziò cabala continuando a coltivare la pittura. Nel 1973 lazzo dei Diamanti di Ferrara, nel Castello Sforzesco in questo periodo (dal 1975) anche la produzione dei costruisce la nave “Le Devenir” a Chioggia con cui di Vigevano, alla Permanente di Milano. Antologiche tenerissimi ritratti della nipotina Anna, che sembra- navigherà per un anno e mezzo fino aquando una di disegni e grafiche sono state realizzate al Centro no realizzati per coinvolgere la bimba in una favola malattia lo costringerà a interrompere il viaggio. San Fedele di Milano, a Piacenza ed a Bergamo. Può inventata per lei, e costruita per dar forma alla sua Dopo alcuni anni in cui vive tra Milano e New York vantare numerosi studi monografici dedicati alla sua scoperta del mondo.Durante gli anni ottanta la po- si stabilisce negli Stati Uniti, ma nel 1987 decide di ri- arte. etica di Mattioli, lontana dall’esaurirsi nell’appagata entrare in Italia, a Levanto, per dedicarsi interamente riproposta delle forme espressive già sperimentate, si al suo lavoro di artista. Due anni più tardi si trasferi- Umberto Mastroianni rinnovò attraverso l’esplorazione di nuovi soggetti: i sce a Galliate, tra Novara e Milano, e riprende un’in- (Fontana del Liri-FR 1910 - Marino Laziale-RM 1998) grandi Boschi verdi (1981), i Muri (1982), le Pinete tensa attività espositiva. La morte lo sorprende il 6 Allievo a Roma dello zio scultore Domenico, che (1983). Altri temi, come i Cieli, lasciati depositare gennaio 1991 alla vigilia di un viaggio di lavoro per insegna presso l’Accademia di San Marcello, nel in fondo alla memoria, vennero periodicamente ri- New York, che da 1926 Mastroianni si trasferisce a Torino dove stu- visitati attraverso una sorta di “vis combinatoria” di tempo desiderava compiere. Guy Harloff è stato sco- dia sotto la guida di Michele Guerrisi, frequentando forme e di colori, capace di far scaturire un’inesau- perto e lanciato da Arturo Schwarz e Carlo Cardaz- l’ambiente artistico torinese si lega d’amicizia a Lui- ribile gamma di variazioni sul tema.Una menzione zo. E’ sempre stato un’ artista internazionale come gi Spazzapan assieme al quale, dopo la Liberazione, particolare merita, a questo proposito, il Grande produzione e mercato, ha avuto attestati di stima da organizza il premio Torino. Dopo un primo periodo Crocifisso (1985), realizzato in memoria della moglie scrittori e critici d’arte di tutto il mondo. Parlava set- figurativo caratterizzato soprattutto dal recupero Lina, con antiche tavole sapientemente connesse. Si te lingue compreso l’arabo, ha letto più di mille libri. di forme espressive arcaiche ed antiche (ritrattistica tratta di un accostamento non occasionale di Mat- Ci ha lasciato un’arte solitaria e inimitabile come la romana del III secolo, scultura egizia), ed in segui- tioli all’arte sacra: solo nel 2000 gli verrà dedicata la sua vita. to improntato su un boccionismo con qualche in- necessaria attenzione critica con una mostra tenuta filtrazione neocubista, nel dopoguerra Mastroianni a Parma dal titolo Luce da Luce.Tra i numerosi ri- Keizo Morishita persegue una linea astratta utilizzando sia strutture conoscimenti va ricordata una grande retrospetti- (Kitakyūshū-shi 1944 - Milano 2003) informali, sia schemi geometrizzanti, sempre con for- va a cura di Pier Carlo Santini allestita nel Palazzo E’ stato un pittore giapponese. Dal 1963 studia a ti caratterizzazioni dinamiche e vitalistiche, con par- Reale di Milano (1985),ove furono esposti per la Milano all’Accademia di Belle Arti di Brera dove si ticolare riferimento al costruttivismo. Dopo il 1957, prima volta i Taccuini, una raccolta privata di pro- diploma con Marino Marini . Nel 1963, dicianno- anno della sua svolta stilistica, Mastroianni elabora ve pittoriche su differenti supporti cartacei, quasi a venne, si sposta a Milano per studiare Arte e grazie una scultura di tensioni interne che nella loro serra- voler tener traccia del deposito artistico della propria ad una borsa di studio frequenta i corsi di Marino ta coesione di spinte centrifughe e centripete stanno memoria. Dopo la scomparsa del pittore nel 1994, Marini all’Accademia di Belle Arti di Brera. Si diplo- sempre al limite di una possibile deflagrazione. Il la sua opera continua a tener desta l’attenzione del merà nel 1968. Diplomato in scultura, la sua attività 27 ottobre 1989 gli viene conferito a Tokyo il “Pre- pubblico e della critica con mostre antologiche in Ita- si è contraddistinta in ambito pittorico. La sua iden- mium Imperiale”, Nobel per l’arte del Sol Levante. lia e all’estero, conferendogli lo “status” di una delle tità culturale tende a rimaner quella d’origine, ma è Dalle opere del 1930-40, vibratili ma coesive (Ado- più rilevanti personalità dell’arte figurativa italiana sostenuta dall’estrema curiosità intellettuale che lo lescente, 1931; Gabriele, 1938), a quelle del 1940- del dopoguerra. Nel 1996 nasce in Parma l’Archivio spinge fuori da un ambiente dove aveva consolidato 50 (Monumento al partigiano, 1946, Torino), fino a Carlo Mattioli con lo scopo di sovrintendere alle di- importanti riconoscimenti critici. Il primo approdo quelle informali (La nuvola, 1957, Torino, Gall. Civ. chiarazioni di autenticità dell’opera del Maestro e di è a Milano nei primi anni Sessanta, a contatto di- d’Arte Mod.) e monumentali del decennio 1950-60 promuoverne la conoscenza. retto con l’avanguardia artistica ancora legata allo (Il sole, 1962, New York, Rockefeller Coll.), il suo spazialismo. La sua carriera ha inizio nel 1967 con sviluppo artistico è stato lineare.Si tratta di un pla- Migneco Giuseppe (Messina, 1908 - Milano, 1996) una mostra alla Galleria La Chiocciola di Padova. sticismo di derivazione futurista, ma così palpitante Partecipò al movimento di Corrente con una pittura Espone in Italia a Milano, Roma, Venezia, Torino, di vitalità e animato dal chiaroscuro, da diventare di forte denuncia sociale, suggestionata da Van Gogh e Firenze, Padova, Brescia; in Svizzera a Lugano e Gi- nuova figurazione. Nelle sue opere si avverte anche caratterizzata da un colore drammatico e serpeggiante nevra; in Francia a Parigi e Saint Tropez; a Copen- l’assimilazione del cubismo, come rivelazione delle (La fossa dei lebbrosi, 1938;Ragazzi sotto il fico, hagen in Danimarca; a Gand in Belgio; a Chester nel strutture, scompaginate in violenti scatti e proiezioni 1939; Cacciatore di lucertole, 1942). Nel dopoguer- Regno Unito; a Taiwan; in Cina a Taipei; in Messico triangolari. Di particolare rilievo la realizzazione di ra fu uno dei protagonisti del movimento neorealista, a Puebla e Mexico City; e nel suo Giappone a Tokyo, monumenti dedicati alla resistenza, ai caduti in guer- con opere dedicate alla realtà della sua terra e segnate Osaka, Nagoya, Niigata, Kitakyūshū. Hanno scritto ra e alla pace (Torino, Cuneo, Frosinone, Cassino, sul piano forma­le, al di là del picassismo, dall’influs- di lui: Franco Russoli, Roberto Sanesi, Emilio Tadi- Urbino, Poggibonsi, Alba), eseguite prevalentemente so del «muralismo» messicano.­ ni, Valerio Adami, Ottavio Missoni, Milena Milani, in bronzo o in acciaio, in cui dalla composizione dei Carlo Franza, Luigi Carluccio, Renzo Margonari, volumi e delle loro linee profilari e dalla energia del Moncada Ignazio ( 1932) Walter Schönenberger, Taijin Tendo, Keiko Asako, loro moto scaturisce limpido e perentorio il concetto È nato a Palermo nel 1932. Tutta la sua pittura - nota Tani Arata, Rolly Marchi. che li ispira. Così ad esempio nel bellissimo Monu- anche all’estero per gli interventi di Pont-Art - è ca- Kodra Ibrahim (Ishmi -,1918-Milano 2006) mento alla resistenza a Cuneo (1969) l’esplodere in ratterizzata da un’estrema vigoria del colore e dal se- Educato alla corte di re Zogu, è in Italia dal 1938 ogni direzione di elementi rettilinei e acuminati si fa gno geometrico, non però rigoroso, anzi, spesso tra- con una borsa di studio, così frequenta l’Accademia metafora dello scatenarsi delle forze insurreziona- sgredente la norma. Nei suoi quadri le geometrie si di Brera sotto la guida di Carpi, Funi e Carrà. Nel li della guerra partigiana. Suo è l’arredo della sala mescolano, ma nessuna prevale sulle altre. La sua più ‘44 apre il suo primo studio a Milano, città dove è maggiore della nuova corte d’appello di Roma. Nel recente produzione, “Archeologia”, segnala il fine ul- sempre vissuto. Dopo una iniziale adesione al reali- 1992 gli viene conferito il premio Michelangelo. Nel timo dell’arte di Moncada: recuperare l’accantonato, smo, portò la sua pittura verso una scelta cubista e 1994 mette in opera “Deposizione” per la basilica dare respiro a energie soffocate. astratto-figurativa. Ha fatto parte dei gruppi “Ol- di S. Maria degli Angeli in Roma e realizza il grande tre Guernica” e “Linea”. Nel 1958 è alla Bien- cancello per il Teatro Regio di Torino. Ogata Yoshin (Miyakonojo-Giappone 1948) nale di Venezia, esponendo poi in tutto il mondo. Nel 1970 si trasferisce a Londra dove studia al British I critici più vicini alla sua opera sono stati Carlo Carlo Mattioli (Modena 1911-Parma 1994) Museum. Dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa, Bo, Paul Eluard, Carlo Franza, Leonardo Borgese e Nel 1925 la sua famiglia si trasferì da Modena a si trasferisce negli Stati Uniti e poi in Messico dove Franco Russoli. Parma, dove il pittore risiedette stabilmente per tutta resta affascinato dagli antichi siti Maya.Si sposta poi la sua vita. Si formò presso l’Istituto d’Arte ed ini- in Italia per studiare i Grandi della scultura. Si laurea Trento Longaretti (Treviglio 1916) ziò la sua attività artistica, con modi che si rifecero in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Mi- Dopo i primi studi è a Milano, al Liceo e poi all’Ac- all’esperienza di Giorgio Morandi. La prima impor- lano ed approfondisce gli studi a Firenze, Roma ed cademia di Brera, dal 1931 al 1939. Gli è maestro tante uscita pubblica avvenne nel 1940 alla Biennale infine a Carrara.Di lui hanno parlato e scritto illustri , mentre ha compagni di studi Cassinari, di Venezia, ove venne invitato in numerose edizioni critici italiani e stranieri ,argomentando libri mono- Morlotti e Ibrahim Kodra. Inizia ad esporre i suoi successive, ottenendo premi e riconoscimenti impor- grafici sul suo spettacolare e poetico lavoro. lavori nel 1936 ai Littoriali della cultura e dell’arte.I tanti. Nel 1943 si tenne a Firenze, per interessamen- suoi modi d’artista si ritrovano nel filone della rivista to di Ottone Rosai, la sua prima mostra personale. Pomodoro Arnaldo (Morciano di Romagna, 1926) Corrente, insieme al suo amico Morlotti, a Guttuso, Gli anni quaranta e cinquanta sono caratterizzati È considerato uno dei più grandi scultori contem- Sassu, Vedova. La seconda guerra mondiale ne inter- da una produzione che si connotò per un suggestivo poranei italiani, molto noto ed apprezzato anche rompe l’attività di artista: è in Slovenia e in Albania. tonalismo figurativo. Furono gli anni della sua ma- all’estero. Fratello del noto scultore Giò Pomodoro.A Nel 1942 partecipa alla Biennale di Venezia. L’an- turazione culturale, attenta non solo alle più varie Milano dal 1954, realizza rilievi informali con no successivo espone a Bergamo. Con la fine della esperienze pittoriche passate e contemporanee, ma bronzo, ferro, legno e cemento. Da fine decennio guerra può riprendere pienamente il lavoro: oltre che ricca anche di interessi per la letteratura, in specie crea Colonne, Sfere, Cubi, Dischi anche di grandi alla pittura e alla grafica si dedica anche all’affresco, per la poesia. Stabilì un fertile e non transitorio rap- dimensioni e di destinazione pubblica. Nel 1960, as- all’arte della vetrata e del mosaico. Gli anni 1948, porto, tra gli altri, con Attilio Bertolucci e con Mario sieme a Novelli, Dorazio, Perilli, e al fratello Giò, dà 1950 e 1956 lo vedono ancora alla Biennale venezia- Luzi. Si collegò a tale interesse letterario l’attività di vita al gruppo «Continuità».Le sue opere adornano na. Nel 1952 è invitato alla Quadriennale Nazionale Mattioli come illustratore di libri.Gli anni Sessanta città importanti come Pesaro, Roma, Milano, Tivoli, di Roma. Nel 1953 vince il concorso per la cattedra furono gli anni della sua piena affermazione presso Torino, Terni, Copenaghen, Brisbane, Dublino (di di pittura all’Accademia Carrara di Bergamo, succe- il grande pubblico. La sua produzione venne segna- fronte al famoso Trinity College), Los Angeles, oltre dendovi ad Achille Funi. Dirige l’Accademia fino al ta dalla laboriosa ricerca di sempre nuove modalità a figurare al Mills College in California, nel Cortile 1978. Ha esposto non solamente in Italia, ma anche espressive, con una vena pittorica, sospesa tra forma- della Pigna dei Musei Vaticani, nei maggiori musei all’estero (Londra, New York, Parigi, Buenos Aires, le ed informale, che assecondò, procedendo per cicli mondiali nonché al Cremlino e all’ONU.È famoso Toronto, Ottawa, Amsterdam, Monaco, Stoccolma). tematici, la sua meticolosa esplorazione dei territori soprattutto per le sue particolari sfere di bronzo, il Sue opere si trovano in Vaticano, nel Duomo di Mi- e delle possibilità del linguaggio pittorico. Tra i rico- materiale che predilige per le sue opere, che si scom- lano, nella Basilica di Sant’Ambrogio, nel Duomo noscimenti di questo periodo si deve ricordare che, pongono, si “rompono” e si aprono davanti allo di Novara. Suoi dipinti sono nel Museo d’Arte Mo- nel 1964 venne premiato col Premio del Fiorino a spettatore, che è portato alla ricerca ed alla scoperta derna di Basilea, nei Musei Vaticani, nella Galleria Firenze, alla XV Mostra Nazionale; nel 1966 ven- del meccanismo interno, in un contrasto tra la levi- Ricci-Oddi di Piacenza, nella Pinacoteca Carrara di ne nominato membro dell’Accademia Clementina e, gatezza perfetta della forma e la complessità nascosta Bergamo, nella Civica Galleria di Gallarate, nella nel 1968, dell’Accademia Nazionale di San Luca.Nel dell’interno.Dal 1954 vive e lavora a Milano, accan- Galleria d’Arte Moderna di Milano, nel Museo della 1970 venne allestita a Parma la prima mostra antolo- to alla darsena di Porta Ticinese. Permanente a Milano. Ha partecipato alle Biennali gica delle sue opere, portata l’anno dopo a Carrara. Pozzi Walter (Bergamo 1911 - Milano 1989) e stranieri. Artista e scultore egli stesso, la sua prima opere si trovano nelle più prestigiose collezioni pub- Fondatore dello storico gruppo del “Gatto Nero”- mostra è nel 1961 alla Villa Reale di Monza. Remo bliche e private, nazionali ed internazionali; produce nato a Milano nel secondo dopoguerra- Pozzi è Brindisi ha scritto che Rossicone riscatta il passaggio grafica con stamperie d’arte italiane, le sue due ulti- stato uno dei più significativi artisti del ‘900, tanto glorioso della cerami­ca, ed è uno dei pochi, oggi,a te- me realizzate a Palermo da Patrizio De Lollis, ediz. da essere invitato a partecipare ad importanti rasse- ner viva la grande tradizione della ceramica italiana. Arkadia. Terruso muore il 3 marzo 2003. gne, come la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Ha tenuto mostre in più parti d’Italia e d’Europa. Roma, L’Internazionale di Rio de Janeiro Celebri le Memorabile la mostra “Il giardino della ceramica” Treccani Ernesto ( Milano 1920) sue “Osterie” e i suoi “Arlecchini”, figure malinconi- che Carlo Franza ebbe modo di impiantare nell’Offi- Ancora studente del Politecnico fonda la rivista che e nello stesso tempo poetiche. cina Michelangelo di Pietrasanta (Lucca) nel 1998 e «Vita giovanile» (poi «Corrente di vita giovani- nella Galleria di Ada Zunino a Milano. le»), in opposizione al clima di Novecento. Dopo Purificato Domenico (Fondi, 1915 - Roma, 1984) la guerra è fra i gli animatori delle riviste «Il 45», Formatosi nell’ambiente della ne Ruggeri Piero (Torino 1930) « Pittura» e «Realismo». Dopo le prime esperienze, moderò gli influssi espressionistici alla luce della Conseguita la maturità classica frequenta il corso pittoriche, dal 1940, condotte guardando a Van Gogh, polemica astrattista di C. Cagli. Aderì nel secondo di pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti e a Cézanne, a Picasso e alle esperienze dei compagni dopoguerra alla poetica neorealista, occupandovi un si diploma nel 1956.Partecipa a numerose espo- Cassinari e Morlotti, si indirizza verso un realismo posto di rilievo per una forma di evocazione sapiente- sizioni, ottenendo diversi riconoscimenti ufficiali. impegnato socialmente e politicamente, da cui si volge- mente immediata e popolana, che si arresta sulla Tra i primi ad occuparsi del suo lavoro sono Fran- rà in seguito ad un fare intimista di sottile emotività. soglia dell’oleografia grazie all’inte­grità e alla co- cesco Arcangeli, Luigi Carluccio, Marco Valsecchi, erenza tematiche (Ragazza in riposo, 1948, Roma, Carlo Volpe, Luciano Pistoi, Paolo Fossati, Gianni Veronesi Luigi (Milano 1908 -1998) Galleria . Nazionale d’Arte Moderna ). Artista po- Testori, Maurizio Calvesi. Una numerosa serie di All’età di 17 anni, grazie alla camera oscura del pa- liedrico, dal 1940 al 1943 è stato redattore della rivi- mostre personali e collettive vedono le sue ope- dre, inizia ad analizzare e sondare le potenzialità cre- sta Cinema.Nel dopoguerra fu protagonista a Roma re esposte, oltre che in Italia, in Austria, Svizzera, ative del fotogramma.Negli anni venti inizia l’attività del neorealismo, immortalando nelle sue tele gente USA, Belgio, Brasile, Francia, URSS, Australia, Egit- artistica, frequentando un corso di disegnatore tessi- del popolo, figure e scene campestri della vita quoti- to, Cina. Partecipa a numerose edizioni di “Italia le, contemporaneamente svolge ricerche nell’ambito diana. Con il regista neorealista e amico Giuseppe De Francia”, della Biennale di Venezia, della quadrien- fotografico che gli consentono di ottenere, attraverso Santis ha collaborato nel 1956 curando lo studio del nale di Roma.Vince premi nazionali ed internazio- determinate tecniche, immagini dense di originali- colore, la sceneggiatura e i costumi per il film Giorni nali, tra cui sono da ricordare: il Premio Morgan’s tà. Fu introdotto da Raffalle Giolli in un gruppo di d’amore. Ha preso parte ad importanti rassegne quali Paint, Solomon Guggenheim New York, Marzotto, intellettuali associati con la rivista Poligono. A 20 la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. Si S.Paolo Brasile, Fiorino, Lissone, Villa S. Giovanni. anni comincia ad interessarsi alla pittura studiando è occupato anche di narrativa, saggistica, teatro e te- Tra le mostre personali sono da citare la Sala Perso- presso il pittore napoletano Carmelo Violante, allora levisione. Tra i suoi saggi teorici sull’arte: La pittura nale alla XXXI Biennale di Venezia, le Antologiche professore presso l’Accademia Carrara di Bergamo. dell’Ottocento italiano (Sciascia, Caltanissetta-Roma di Palazzo dei Diamanti a Ferrara nel 1984, alla Villa Partecipa alla prima mostra collettiva di arte astratta 1959), I colori di Roma (Adriatica, Bari 1965), Calli- Reale di Monza nel 1985, al Circolo degli Artisti nel d’Italia nel 1935 nello studio dei pittori Felice Caso- maco, una pittura per l’uomo (Trevi, Roma 1971), e 1986, al Palazzo Liceo Saracco ad Acqui Terme nel rati e Enrico Paolucci in Torino, con gli artisti Oreste il postumo Come leggere un quadro (Rusconi Imma- 1993, alla Galleria Comunale d’Arte di Cesena, alla Bogliardi, Cristoforo De Amicis, Ezio D’Errico, Lu- gini, Milano 1985). È stato direttore dell’Accademia Casa del Mantegna a Mantova nel 1993, a Palazzo cio Fontana, Virginio Ghiringhelli, Osvaldo Licini, di Brera di Milano fino al198 0. Al maestro è dovuto Bricherasio in Torino nel 1998, Palazzo Sarcinelli - Fausto Melotti, Mauro Reggiani e Atanasio Soldati, anche un mosaico nella lunetta del duomo medievale Galleria Comunale d’Arte - Conegliano nel 2000, i quali firmarono il “Manifesto della Prima Mostra di Fondi sua città natale. A Roma, nella zona Fonte al Piccolo Miglio in Castello a Brescia nel 2006, a Collettiva di Arte Astratta Italiana”. Un anno dopo Meravigliosa-Cecchignola, esiste una scuola intitola- Palazzo Magnani - Reggio Emilia nel 2008.Dal 1963 Veronesi è l’illustratore del libro di geometria di Le- ta all’artista fondano. al 1985 ha insegnato figura al Liceo Artistico di To- onardo Sinisgalli. Partecipa alla Triennale di Milano rino. Nel 1995 è stato nominato “Accademico di nel 1936. Lo stesso anno partecipa a una mostra di Rognoni Franco (Milano 1913 - 1999) San Luca.” Vive e lavora a Battagliotti di Avigliana arte astratta in con Lucio Fontana, Virginio Franco Rognoni nasce a Milano il 20 settembre 1913 – Torino. Ghiringhelli, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, da Giuseppe e Giuseppina Carabelli in una famiglia Fausto Melotti, Enrico Prampolini, Mario Radice, della piccola borghesia. Giovanissimo inizia a inte- Sassu Aligi Milano, 1912 Mauro Reggiani, Manlio Rho e Atanasio Soldati. Il ressarsi del disegno e della pittura e, adolescente, fre- Pittore, scultore, scenografo, autore di affreschi e catalogo contiene una presentazione scritta da Alber- quenta le scuole tecniche di tessitura e quindi la Scuola di ceramiche murali. Partecipa al movimento futuri- to Sartoris. Nel 1939 presentó una mostra personale superiore d’Arte applicata del Castello Sforzesco. Il sta (1927-1929) ed è tra i promotori di «Corrente» nella Gallerie L’Equipe in Parigi.A Milano, nel 1932, critico Raffaello Giolli è il suo primo sostenitore, un (1937). Nel dopoguerra si accosta al rea­lismo sociale, la galleria Il Milione ospita le sue prime creazioni, di importante riferimento culturale che consente a Ro- privilegiando poi temi fantastici e mitologici. tipo figurativo: in seguito, inizia la sua personale ri- gnoni di aprire nuovi orizzonti. Fin dal 1934 collabo- cerca nell’ambito dell’astrattismo.Nel 1934 aderisce ra come disegnatore a importanti riviste e quotidiani Schifano Mario al gruppo parigino Abstraction-Création, conosce le mentre nel ’38 espone per la prima volta. La sua for- (Homs (Libia), 1934 - Roma, 1996) esperienze del costruttivismo svizzero ed aderisce, al mazione è influenzata da artisti come Sironi, de Pisis, Trasferitosi a Roma dipinge da autodidatta e al- metodo del Bauhaus tedesco. Partecipa alla mostra Modigliani mentre la passione per i libri lo avvicina lestisce la prima personale nel 1959 con opere ma- Arte astratta arte concerta nel Palazzo Reale di Mila- alle soluzioni grafiche e pittoriche dell’Espressionismo terico-informali. L’anno successi­vo espone i primi no. Molto attivo prima in teatro e poi al cinema, con tedesco. Luino, sul Lago Maggiore, lo accoglie duran- monocromi, dai quali passerà alla ripresa di ele­menti un totale di 6 film sperimentali e astratti realizzati, te la guerra e qui si concentra sulla sua produzione che iconici (insegne pubblicitarie, inquadrature fotogra- di cui 4 completamente perduti, mentre degli altri si arricchisce di incisioni, illustrazioni, mantenendo fiche, citazioni).E’ tra i maggiori rappresentanti del rimangono solo brevi spezzoni non proiettabili (i pri- così un’importante collaborazione con molti perio- Pop italiano. mi risalenti agli anni quaranta). Durante la guerra dici e contatti fondamentali con gli editori e i colle- utilizza le sue conoscenze di grafica e design e diviene zionisti. Nel primo dopoguerra torna a Milano e nel Tadini Emilio (Milano 1927- 2002) falsario per il Movimento di liberazione nazionale . 1946 sposa Mariuccia Noè. Nello studio di Lambrate Laureato in lettere, è stato presidente dell’Accademia Nel dopoguerra fu cofondatore del gruppo fotogra- nascono nuovi disegni e dipinti che hanno già in sé di Belle Arti di Brera dal 1997 al 2000. fico La Bussola. Lavora per molti anni come grafico le tematiche fondamentali dell’artista. In particolare Ha iniziato la sua attività letteraria sulla rivista Poli- e pubblicitario, ed alcuni suoi fotogrammi diventano egli sviluppa un personalissimo linguaggio antiacca- tecnico di Elio Vittorini nel 1947, pubblicando saggi, copertine per riviste quali Campografico e Ferrania. demico. Guido Ballo lo presenta a Milano nel 1953, romanzi, poesie e monologhi.Ha esposto le sue prime Successivamente si interessa anche alla musica, cre- in una personale che apre nuovi interessi nella critica. opere negli anni Sessanta ed è stato invitato alla Bien- ando una polidimensionalità dell’arte intesa come un Quattro anni dopo la Rai gli propone un progetto di nale di Venezia nel ‘78 e ‘82.Nel 2001 si è tenuta una progetto globale, approfondendo la sua ricerca sui scenografo-costumista e la stessa attività viene svolta sua retrospettiva a Milano. È stato critico d’arte e let- rapporti matematici delle note musicali, traducendo- per la Piccola Scala e La Fenice di Venezia; pubblico teratura per il Corriere della sera.Ha detto di lui Um- li nei rapporti tonali del colore. Crea così numerose e critica apprezzano l’originalità di interpretazione de- berto Eco: “uno scrittore che dipinge, un pittore che trasposizioni cromatiche di partiture musicali. Alla gli spazi teatrali, aspetti che confluiscono nella pittura scrive”.Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero fine degli anni novanta, queste sue ricerche sono state tra decorazione, illustrazione, grafica e scenografia; e ha partecipato a rassegne di vivace spessore. Illustri sviluppate dal musicista Sergio Maltagliati.[3] Diven- contaminazione e mescolanza di ironia e dramma, critici,tra cui Roberto Sanesi, Carlo Franza,Tommaso ne infine negli anni Settanta docente di cromatologia con un gusto perfino musicale. E anche le amicizie Trini, e altri , hanno scritto del suo lavoro . per l’Accademia di Belle Arti di Brera.Partecipa at- dell’artista abbracciano soprattutto l’ambito lettera- tivamente alla maggior parte delle mostre di quegli rio e musicale: Riccardo Malipiero, Vittorio Sereni, Terruso Saverio ( anni, quale la mostra dell’astrattismo italiano alla Piero Chiara, Dante Isella. Gli anni Cinquanta sono Monreale-Palermo 1939 - Milano 2003) XXXIII Biennale di Venezia, il Festival di Musica contraddistinti dal legame in esclusiva con la Galleria Frequenta la Scuola d’Arte di Palermo e si trasferisce Contemporanea e personali alla Galleria Spatia di dell’Annunciata di Milano e con le mostre organizzate a Milano, seguendo i corsi di pittura all’Accademia Bolzano nel 1980 , a Pordenone nel 1984,poi una in tutta Europa. Il decennio successivo lo vede impe- di Belle Arti di Brera, dove consegue il diploma. Nel serie allo Studio F 22 di Palazzolo sull’Oglio curate gnato in numerose esposizioni e nell’attività editoriale 1963, con una serie di mostre personali e collettive in dal critico Carlo Franza. . Sempre negli anni ottanta mentre quattro grandi teleri dedicati ad Ulisse sono tutta Italia, inizia la sua crescita artistica, che lo vede progetta diverse scenografie per il Teatro alla Scala realizzati per la turbonave Michelangelo. Tra gli anni lavorare con artisti quali Guttuso, Sassu, Fiume. Ha di Milano. Settanta e Ottanta la sua attenzione si sposta sulla fi- insegnato pittura all’Accademia di Belle Arti di Pa- gura umana e la città. Accanto a questa connotazione lermo ed all’Accademia di Carrara. Dal 1979 diventa appare un aspetto sognante, legato alla memoria. Il titolare di cattedra di pittura all’Accademia di Belle lago, è l’altro luogo privilegiato della sua rappresen- Arti di Brera a Milano. A Partire dal 1985 allestisce tazione e della sua esistenza che si alterna tra Milano una serie di mostre nelle principali città brasiliane, e Luino. L’ultimo decennio, gli anni Novanta, vedono Rio de Janeiro, Brasilia, San Paolo, Porto Alegre con l’artista impegnato nella rappresentazione della vitali- grande successo. Nello stesso periodo la pittura di tà e alla cromia, in una direzione pittorica che diventa Terruso viene apprezzata anche negli Stati Uniti, dove sempre più mitteleuropea, nel segno del Simbolismo e espone nel 1991 a New York ed in Florida, nel 1992 dell’Espressionismo. a Santa Monica in California. Una grande mostra iti- nerante viene organizzata nel 1994, in varie città del Rossicone Giuseppe ( Scanno (L’Aquila) 1933) Messico. Nel 2000 viene inaugurata una importante Da molti anni è attivo a Milano dove ha aperto mostra alla Trigram Gallery di Hong Kong, unico ar- una bottega offici­na per la ceramica, operando con tista occidentale, venendo invitato anche a tenere una i maggiori pittori e scultori con­temporanei, italiani conferenza. Notevole la produzione artistica, le sue