Giardino Istorico Lodigiano, O Sia, Istoria Sacro-Profana Della Città Di Lodi E Suo Distretto : Che Contiene Le Vite De'san
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MILANO MDCCXXXIL NellaStampadi Giufeppe Marcili in Piazza de' Mercanti al fegno della Fortuna C ìì LICENZA D t' i V P E tu Q K l: ILLUSTRISSIMI SIGNORL ^;-Jè5^^He bel campo di applaudire alle voflre glorie •"^^"^"^ ILLUSTKISSIMI SIGNORI mi fi rappre- fcnta nel tempo, che mi avvanzo a dcpo- fìtare fotto l'ombra dell' alci ifimo voftro pa- primizie della mia trocinio queft' Opera , più diftinta oflervanza. Ma chi non fa quanto gareggiò l' arce colla forza, l'inge- e ad innalzare ono coli' oro a fcolpire nV marmi le Scacue, Santità trionfanti dellc^ Cololli alle Grandezze Reali , alle io in- voftrc nobiUHime Profapie? Per tal ragione io non prefumino di encomiare le voftrc tendere , come mai certi uni de' voifri prerogative: Voi, che al riverbero degli cfempli loro come canto Antenati inguifa della Vite traete il pregio , duat ah U^va. Giov. Sac, i.^zio. Unjaf, conf^eEla, linjorem wci^r A 2. 7ì: 258 mentre farebbe !o fteiTo, che fiancare le penne de'p'u faj^r'f, oppur rendere inaridico ogni più fertile incellccco. Voi, che alzace una fronte , in cui G le^rgono i freggi ingemmati diglorlofe azioni ^ e di eroiche imprefe degne di premj im- niortah , e fp.ngendo da per tutto lumi di gloria non an> rncttete alcun'onìbra . Voi, che come tanti moltiplicati ger- moglj de' voftri Padri rendete ammitatori i fccoli nelle dimef- tichc magnificenze con canto treno di Augulle dignità. Ne dovrà ciò fembrar'un iperbole, fé tanto io fono rimoto dalla fìnta adulazione, quant' è vero l'Oracolo del fapientifs. Salo* mone: Gloria Fiiiorum Patres eorum, Prov. e. 17. Giardino IQonco è intitolato il mio tributo d'oHequio fìmbo- leggiante la volerà Patria, la voltra Città, cui precedete per giulto retaggio, e di Giardino appunto gli fi conviene il {imbolo, ie in tanta copia vi il mietono le fpicche di tutte learti, e fanno amenillima comparfa i Pampini fpiritofi , e generofi della Nobiltà: Piante d'Alloro de'Lodigiani trionfi: Cedri incorrotti della Giuftizia : Querele coftanciiiime della Religione. Quivi, oVe fertipre anno dilettato, e dilettano i Gigi) de'facri Chioftri, le Viole de' Mitraci, le Rolede' Por- porati, ed in compendio un gran fafcio d'ogni forta de fiori, limboli di Beaci, e Beate, de Sante Vergini, e non Vergini, Santi Confellori e Vefcovi la Patria ha pre- f ^ , che voltra fentati riverentemente al Giardiniere Celefi:c , e che anno rcfo illultre il voRro Sangue più di cjuello la polFino aver' il- iuftraco le Spade, le Toghe, le Mitre, le Porpore. Giardino e il Lodigiano , bagnato da' canali proficui dell'Adda, quel fiume , che vanta il ieno di criftallo, e d'argento, ed il fon- do d'oro. Ma molto più gloriofamente, e fenza paragone reilò innaffiato dal Sangue preziofo de' Santi Cittadini del Ciclo, quali interra combattendo riportarono le palme trion- fanti dei Martino , oppure de' Campioni guerrieri , che apprò r^i^m della . tìelKi ratrla, fncendo fronte a* nemici imprcffero i loro nomi nell'immortalità. So che mal puòreftrignerfì nell'aneullic di breve lettera ciò che darebbe materia di volumi moltillì- rimetto la virtù mi, tuttavia della volìra innata crcntilezza a favorire d'un faggio benigno, egenerofo aggradimento quello dono^ che attende da' veltri occhi benevoli quello fplcndorc il debole mio talento non ha faputo che contribuirgli ^ o-jac- chcdaVoi ha impetrato ilpcrrneffo d'indorare la prima paaU na col voflro pregiati (Fimo Nome, e profondiliimamencc-» alle volile curazie m'inchino. " Pelle Sif^noric loro IlluHriflìmc i Vmììijljìmo Servidore P. AlcfTanuro Clfcrl A J AL LEGGITORE. CcovI una volta aperto il mio Giardino IftoricoLo- disiano. Goderà e^li di fìn^olare, che in tutte le ftagioni dell'anno vi fomminiftrera ogni fortadeTuoi frutti , e fiori ; Privilegio , che non è mai ftato con- cefTo a tutta l'arte de' più efperti Giardinieri. Soche il terreno Lodigiano è vantato da moltiflìmi Scrit- tori, come ilMagino nella Geografia dell' Infubria, lo Scotti nel fuo Itinerario, il Boterò nelle lue Rela- zioni ^ e Fr. Leandro, difcorrendo ambidui delia Lombardia ; ma molto più è commendato da GaudenzoMerula Scrittore, e Cavaliere Nova- : Lauden- refe > trattando della Gallia Cifalpina a e. 8. , ove dice Ager Jis adeo tmnium jimiimorum fertilifstmus eft ^ ut fumen CifalfirtAGd- lt£ dici pjsit . Et cumGalUaCifalftna omnium Scriftorum cdculo ca- merito ài- teris Europèi farttbns antectlUt , é' hac Afhrica , ér Afis , cere fojfumus Agrur» Laudenfem $mnium ^ (jttos Cceli decìtvitas tegit bea- tìfsimum'. Il terreno Lodigiano è tatto fertile più di tutti i vicini ter- reni, che fi può dimandare il migliore della Gallia di qua dall'Alpi: Epereffere la Gallia di qua dall'Alpi a giudizio di tutti gli Scrit- tori, fuperiore a tutte Je parti dell'Europa, e quella fupcriorc all'A- frica, ed all'Afia, con giufta ragione potiamo dire, che il terreno Lodigiano fia il piùfavorito dalCielo tra tutto il Mondo. Chi volefle però valutare quello terreno, dovrebbe contrapporgli le-.» fpefe inevitabili, rilevantiffime perla derivazione dell'acquaie per la difpendiofiflìma indiiftria a renderlo fruttifero, colla quale fiob- bligarebbero a prender faccia di fertili anche le Brughiere più fterili. Ed in fatti da alcuni anni in qua fi vedono de' PolTefiori , che per cflere impotenti a tali, e tante fpele contano i di loro terreni fulle partite piuttofto de'debiti , che delle rendite, perchè co' loro frutti appena poflbno pagare ì carichi , e far contentare i loro terreni d' una ordinaria indifpenlabile coltura . Or fé potefiero alzar il capo da'fe- polcri quelli, che vantarono il terreno Lodigiano, che verfava rivi di latte, e miele, come fé foffe fiata la Terra di promiflìone; iV. 15. quanto fi ftupirebbero al prefente nel vedere i fuoi Abitanti lommerfi in un mare d'amarezze, e quelli, che fono nati in un pnclc tanto cele- bre per la fua fertilità, che fomminiftrava copiolo alimento a fé, ed agli ftriinicri, ora veder a piangere molti per le loro anguftie, oppure ._-.-. — - - - - - obbli- , ' obbligati a procacciare il nccefTario vitto da clima rlmotol Dunque in quella guifa, che fenza una faticofa coltura il tcneno Lodi- giano non fruttifica copiofe mclfi, così ancor' io a piantare quefto mio Giardino Iftorico oh quanta fatica vihodovuto (pendere, nonio fé mi dica di fette anni in circa, ne' quali vihoattefo indefeffamente, o piuttofto fino da fanciullo, nel qual tempo principiai adilettarmi d'imparare a coltivailo. Pcrqucfto il miodivercimcRto di allora era di leggere con attenzione gì' Iftoiici noftri , come li Moreni , Lodi, Villanova; in proceilo di tempo vedere, e rivedere molti archÌTJ di quefta Città,! MSdei Zani, Zumalli > Cavenago, Benzeni , ed altri» che fi troveranno citati nel!' Opera. Per primo frutto delle mie fatiche mandai alla lucè tempo fa una facra Iftcria, colla quale feci palcfe l'origine de'Santuarj dedicati alla P. 1' Vergine nella Città , e Borghi di Lodi, indi riafunfi imprefa,e deter- minai di dare 1' ultima mano alla coltura di quello Giardino, fimbo-» leggiate, non già per deliziarvi! lentimenti del Corpo, mapcrlolie- varvi la mente. E fìccome la varietà de' fiori , frutti , erbaggi, ed alberi rende più ameni i giardini, così per rendere più gradito algufto comune quefto mio Giardino Iftorico Lodigiano vi ho fparfi lopra trattati di varie forti , a favore de' quali ho impiegato i! mio ftuJio per piantaigli fui lodo terreno della verità più che iulla polvere d'uno ftiic elcgant-e, ma favolofo. Qui di giorno in giorno il divoto avrà da pclccrfi l'inteletto fopra la Icttuiadelle Vitedc'Santi, edc' Beati Lodigiani ; e di quelli, de' quali la noftra Chiefa ne celebra bensì gloriola memoria, ma difficilmente fi trovano delcritte da' Lcgen- darj uluali . Il Contemplativo fopra gli avvenimenti funcfti , e pro- digiofi. L* Ecclefiaftico fopra i luoi riti. Vite de' noftri Vtlcovi funzioni iacrc,ed iftorie delle Chiefe urbane. L'lftoricolacro,c pro- fano lopra i fatti memorabili de' Cittadini Lodigiani, lucccfTì nella vecchia, e nella nuova Città, ma fpecialmcnte delle Nobili Fami- glie che ora prcliedono aldi lei governo , della quale ancora riferifco lelftcrie; edogn'uno potià imparare dai cafi altrui a rci^olar bciiC i prof-rj inteitiri . come cantò il Poeta: F.iiX quem fu'ikfit aliena per icuU cauliim. E perchè foi.ra tutti igiv.iiii dell'anno non ho trovati fucccffi precifa- ix.e.Mcfeguiti in cadauno dic/Ti, holcminate lopra quelle profe altre notazioni , che tengono proprj lolamtnte il mele, edanno, oppure gli anni Ioli, quali conoiccrcte daqucftofcgno* E pcrulrimo v'in- contrerete nell'aggiunta delle di\ozionicotidiane, e di tutte le felle A4 Ec; EcclcfiaftlchCjPfilTc, che fra l'anno fi celebrano in Città.' Per laDiocefi vi cf pongo folamente ie fefte, e le Vite de' Santi princi- pali protettori delle Parrocchie, che non fi trovano facilmente fu de* Lef^gendarj , le notizie de' Corpi de' Santi , che in cflè fi venerano, e nel fine ancora le miglia , che fono lontane dalla Citta, tanto quelle, nello fpirituale che fono Lodigiane nel temporale , quanto , colie Terre vocahs male fue notazioni faranno poche ,cffendoilmio prin- cipal intento di difcorrere della Città .