CENNI STORICI Mamoiada (Mamujada in Lingua Sarda), E' Un
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CENNI STORICI Mamoiada (Mamujada in lingua sarda), e' un comune della provincia di Nuoro, in Barbagia, a circa 650 metri sul livello del mare. Il numero di abitanti si aggira a circa 2600. Mamoiada si estende per 49,03 km 2 e confina a nord con Nuoro, a est con Orgosolo, a sud con Fonni e Gavoi e a ovest con Ollolai, Sarule e Orani. L'attuale centro e' di origine medioevale, ed era compreso nel giudicato di Arborea. Caduto il giudicato, Mamoiada entro' a far parte del Regnum Sardiniae e, nel 1410 fu compresa nei territori concessi in feudo a Giovanni Deana. Dopo l'' estinzione della famiglia Deana, il villaggio, passo', di mano in mano a diversi proprietari: i Carroz, i Maza de Liçana, i Ladron, gli Hurtado de Mendoza, gli Zu ňiga, i Telleze de Giron. In tutti questi anni l' amministrazione baronale si fece sempre piu' pesante, e l' autonomia della comunita' diminui' continuamente. Il processo di emancipazione della comunita' comincio' nel 18° secolo. Nel 1821 Mamoiada fu inclusa nella provincia di Nuoro; nel 1838 si libero' dalla dipendenza feudale e, nel 1848 entro' a far parte della divisione amministrativa di Nuoro. PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE Il territorio di Mamoiada e' ricco di "Domus de Janas", in particolare quelle di Concheddas de Istevene, Orgoru' , sa e' Balia, etc. Il sito piu' interessante e' l' area archeologica di "Nostra signora di Loreto attesu". La chiesa sorge a circa 2 Kilometri dal paese. Essa ha un' impianto ad una navata e una facciata molto semplice. Attorno alla chiesa e' presente una ricca vastita' di vigneti, da cui viene prodotto il vino Cannonau di Mamoiada. Nelle vicinanze dell' edificio sono presenti menhir, domus de janas, ed i resti di una antica strada romana. All' interno del paese, tra gli edifici piu' importanti, va citata la chiesa della Madonna di Loreto, parrocchiale eretta nel 17° secolo, e l' antica fontana denominata "su antaru vetzu" (vecchia fonte), testimonianza della presenza di un antico insediamento romano. Di particolare interesse, fuori dall' abitato, e' il santuario campestre di San Cosimo, su un vicino altipiano, a quasi 900 metri di altitudine. Il santuario fu edificato nell' 11° secolo, e modificato piu' volte, nel corso dei secoli, fino a perdere il suo assetto originario. La chiesa e' circondata da una cinquantina di suggestive basse casette disposte in circolo, chiamate "Cumbessias". Esse vengono utilizzate ancora oggi dai novenanti, nel periodo precedente e durante la festa di San Cosimo (25 e 26 di Settembre) come una sorta di casa di vacanza. Veduta del paese di Mamoiada Il Santuario campestre di S. Cosimo QUANDO VISITARE MAMOIADA - IL CARNEVALE MAMOIADINO Mamoiada e' un paese le cui tradizioni sono molto radicate e di antichissime origini. Il famoso e misterioso carnevale mamoiadino, con i costumi tradizionali e le sue maschere dei Mamuthones e degli Issohadores, e' certamente una delle manifestazioni popolari piu' antiche del paese. Il carnevale ha inizio il 17 Gennaio, con la festa di Sant' Antonio Abate. In questa data i "Mamuthones" e gli Issohadores sfilano per le strade del paese. I Mamuthones indossano pelli di pecora nera, sulla schiena portano pesanti campanacci, e, sul volto portano maschere nere, di legno di pero, dall' espressione tragica. L' Issohadore indossa invece un copricapo detto "berritta", un corpetto rosso, camicia e pantaloni bianchi, una bandoliera di campanellini di bronzo, scialletto, ghette in orbace e, infine, la fune. Il comportamento dei Mamuthones e degli Issohadores non ricorda un'allegra sfilata di carnevale, quanto una solenne processione composta e ordinata, una cerimonia che ricorda un corteo religioso. Il passo cadenzato, per avanzare e scuotere i campanacci, che i Mamuthones hanno, durante la sfilata, ricorda una "processione danzata". La sfilata dura dal pomeriggio fino alla tarda sera e, durante tutto il periodo i figuranti si limitano nel mangiare e nel bere, poiche' l' esibizione richiede un grande sforzo, e le cinghie che reggono i campanacci comprimono il torace. Un Issohadore durante il carnevale I Mamuthones si muovono a piccoli passi cadenzati, quasi dei saltelli, compiendo un movimento obbligato poiché sono appesantiti dalle attrezzature, dalle pelli di lana grezza e dalla maschera e nel procedere devono allo stesso tempo scuotere tutti i campanacci. Nell’avanzare danno tutti insieme dei colpi di spalla ruotando il corpo una volta verso destra e un’altra verso sinistra; questo movimento in due tempi è eseguito in sincronia e produce un unico, fortissimo frastuono dei campanacci; ogni tanto il capo issohadore con un gesto fa eseguire simultaneamente tre rapidi salti su se stessi. Gli Issohadores si muovono con passi più agili, leggeri e quando vogliono gettano sa soha (il laccio) e tirano delicatamente a sé la persona che hanno scelto nella folla. La bravura dell’Issohadore sta proprio nel riuscire a catturare anche a lunga distanza le persone con questa originale fune assai leggera, fatta di giunco intrecciato. Al contrario delle tradizionali funi di pelle o canapo la leggerezza de sa soha complica la manovrabilità rendendo molto più impegnative le operazioni di lancio; per questo motivo viene solitamente bagnata prima della sfilata. Mentre compiono questo esercizio gli Issohadores possono scambiare qualche parola con la gente che li circonda, mentre i Mamuthones restano muti per tutto il percorso della processione. Un Mamuthone durante il carnevale Un Mamuthone Tipici campanacci dei Mamuthones Sull' origine e sul significato della misteriosa sfilata dei Mamuthones e degli Issohadores di Mamoiada, sono state fatte, durante gli anni svariate ipotesi. La piu' accreditata vede, nell'' origine di questa antichissima tradizione, una rustica rappresentazione della vita pastorale: l'animale, catturato e addomesticato (il Mamuthone) dall' uomo (l' Issohadore). Durante il periodo del carnevale, e in particolare durante la domenica ed il Martedi' grasso, si puo' assistere ai tradizionali balli che si svolgono nelle principali piazze del paese e che si protraggono fino a tarda notte. Nei giorni di festa del carnevale, ma anche per sant' Antonio, si possono gustare i tipici dolci della tradizione (caschettas, orilettas, papassinu bianco e nero, ecc.) offerti dalle donne del paese. Il tipico cannonau di Mamoiada, accompagna la distribuzione delle fave con il lardo del Martedi' grasso. I Mamuthones e gli Issohadores, sfilano, oltre che durante il carnevale, anche in occasione della festa di San Cosimo (25-26 Settembre) e per la festa del Redentore a Nuoro (25 Agosto). Balli a “su cantaru vetzu” durante il carnevale 2003 CURIOSITA' - Juan Peron / Giovanni Piras Un caso misterioso e affascinante: Juan Peron, il mitico presidente dell' Argentina, sarebbe stato in realta, italiano, e piu' precisamente sardo. Il suo vero nome sarebbe Giovanni Piras, un umile contadino di Mamoiada, emigrato giovanissimo in Argentina. Il fatto esplose con fragore agli inizi degli anni '50, a seguito della comparsa di due articoli sul quotidiano "L' Unione Sarda" firmati dal giornalista Nino Tola. Il caso fu ripreso oltre venti anni dopo dal mamoiadino Peppino Canneddu e pubblicato nel 1984 in un libro dal titolo "Juan Peron-Giovanni Piras, due nomi una persona" che vivamente consigliamo di leggere. .