Portovesme s.r.l.

SINTESI NON TECNICA

STABILIMENTO DI PORTOVESME (CI) 2015

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Portovesme s.r.l.

Sommario Premessa ...... 3 Cenni storici ...... 3 Collocazione geografica ...... 3 Dati generali ...... 5 Attività produttiva della Portovesme s.r.l...... 7 Cicli produttivi principali ...... 7 Consumi energetici ...... 10 Consumi idrici ...... 11 Recupero dei Fumi di Acciaieria ...... 11 Descrizione dello stato del sito di ubicazione dell’installazione...... 13 Descrizione delle fonti di emissione dell’installazione ...... 14 Immissioni - rete di monitoraggio della qualità dell’aria ...... 16 Emissioni diffuse e fuggitive ...... 17 Monitoraggio emissioni diffuse ...... 18 Monitoraggio emissioni fuggitive ...... 18 Emissioni odorigene ...... 18 Monitoraggio degli odori ...... 19 Rumore ...... 19 I rifiuti prodotti ...... 20 Tipologie di smaltimento ...... 21 Rifiuti trattati ...... 21 Impianto di trattamento acque ...... 22 Interventi proposti ...... 23

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Portovesme s.r.l.

Premessa La Società Portovesme s.r.l. gestisce un impianto metallurgico per la produzione di Zn e Pb, presso l’abitato di , nella provincia di Carbonia-Iglesias, nel settore sud occidentale della Sardegna e più precisamente nel bacino del Sulcis Iglesiente, zona tradizionalmente legata alle attività minerarie e metallurgiche. L’impianto è ubicato nel polo industriale di Portovesme, lungo la strada provinciale n.2 Carbonia- Portoscuso, al km 16.5. L’impianto è attualmente autorizzato all’esercizio dal DEC. MIN. 0000234 del 21/12/12. Cenni storici Il sito metallurgico gestito dalla Portovesme s.r.l. nasce nel 1968 sotto la ragione sociale "Ammi Sarda" (Azienda Minerali Metallici Italia) società a capitale misto, statale - privato, costituita a Roma nel 1936, con l'intento di sviluppare la ricerca di minerali di importanza strategica, quali rame, nichel ed altri minerali pregiati nelle miniere del Sulcis Iglesiente. Nel dicembre del 1978 la società viene rilevata dalla Samim S.p.A. (Società Azionaria Minerario Metallurgica) a partecipazione statale Eni, che nel 1985 diventa Nuova Samim S.p.A., le produzioni riguardano sempre Piombo o Zinco, con tecnologie ed impianti rinnovati. Nell'Ottobre del 1993 la società viene rilevata da Enirisorse S.p.A.. Alla fine degli anni '90 l'Eni decide la dismissione delle attività non facenti parte del proprio "core business". La Società Portovesme s.r.l. nasce nel luglio 1999 e viene privatizzata attraverso la cessione alla Multinazionale Svizzera Glencore AG, attuale proprietaria della Società Portovesme s.r.l. Collocazione geografica La zona in cui sorge lo stabilimento di Portovesme della Portovesme s.r.l. è il Polo Industriale di Portoscuso, ed è classificato secondo il Piano Regolatore Generale del Comune di Portoscuso, (P.U.C.) come Zona D1 Area di Nucleo Industriale. Il Comune di Portoscuso ha rilasciato il Certificato di destinazione urbanistica alla Società Portovesme s.r.l. specificando la destinazione urbanistica dell’area. Lo stabilimento della Portovesme s.r.l. occupa una superficie pari a circa 70 ettari, in un’area pianeggiante ubicata ad Est dell’abitato di Portoscuso. Il lotto di terreno su cui sorge l’azienda ha la forma di un trapezio rettangolo, con il lato obliquo coincidente con il tracciato della strada consortile, e confina a Sud con le pertinenze dello stabilimento metallurgico Alcoa, ad Ovest con la proprietà dello stabilimento metallurgico Eurallumina e ad Est e a Nord con aree libere. Nella figura che segue è riportata l’ubicazione del sito in relazione alle attività adiacenti, ed illustra la posizione dello stabilimento della “Portovesme s.r.l.” rispetto all’abitato di Portoscuso e rispetto ai siti produttivi adiacenti che ormai risultano tutti fermata produttiva a causa della situazione economica sfavorevole del mercato dei metalli.

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PORTOVESME: polo metallurgico di Zn e Pb EURALLUMINA: industria di lavorazione della bauxite da cui si otteneva l’allumina mediante trattamento basico. In stand by produttivo dal 2009 ALCOA: trasformava per via elettrolitica l’allumina in alluminio metallico. In stand by produttivo dal 2012 ILA: lavorava l’alluminio metallico mediante un processo di calandratura e verniciatura. In stand by produttivo dal 2007 ENEL: centrale termoelettrica

PORTOSCUSO: centro abitato

Considerato che il comune di Portoscuso risulta essere adiacente all’area industriale, in relazione al sito, sono state rilevate le aree a maggiore sensibilità, quali scuole, supermercati e aree verdi attrezzate, al fine di identificare la distanza tra le stesse e il sito industriale. Le aree destinate ad edifici scolastici sono ubicate ad una distanza di 1,5 km - 2 km, l’area verde attrezzata con campo sportivo 900 m, l’area artigianale che ospita un supermercato (Euralcoop) dista 1,5 km.

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Pertanto a causa della grave crisi che sta attraversando il settore industriale attualmente lo stabilimento della Portovesme s.r.l. è l’unico ancora in attività insieme a quello dell’Enel.

Dati generali

Ragione sociale Portovesme s.r.l.

Sede legale P.le Caduti della Montagnola 72- 00149- Roma

SP n.2 Carbonia Portoscuso km 16,5- 09010-Portoscuso Sede operativa (CI)

Denominazione impianto Portovesme s.r.l.

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Tipo di impianto Impianto Chimico

2.5(a) Produzione di metalli grezzi non ferrosi, nonché concentrati o materie prime secondarie attraverso Codice e attività IPPC procedimenti metallurgici, chimici o elettrolitici;

4.2 Prodotti chimici inorganici di base

Carlo Lolliri, Gestore 0781-511301;0781-5113525, e-mail: [email protected]

Aldo Zucca, Referente controlli AIA 0781-5113525, 0781-5113886 e-mail: [email protected]

Stabilimento soggetto agli obblighi di cui agli art. 6/7/8 del Impianto a rischio di incidente rilevante D. Lgs. 334/99 e s.m.i.

UNI EN ISO 14001:2004, Certificato n. IT 225591 Sistema di gestione ambientale rilasciato da Bureau Veritas Italia Spa in data 20/01/2014

Numero di addetti 636

Decreto di AIA DEC. MIN. 0000234/12

Data di emissione del decreto 21/12/12

Data di pubblicazione dell’avviso in GU 26/02/2013

Numero della GU in cui è pubblicato l’avviso 48

Durata dell’AIA (in anni) 6

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Attività produttiva della Portovesme s.r.l. L’attività dello stabilimento della Portovesme s.r.l. consiste nella produzione per via termica e via elettrochimica di metalli non ferrosi quali: - Piombo - Zinco - Rame - Leghe metalliche e nella produzione di Acido Solforico, per il recupero della SO 2 prodotta nella lavorazione primaria. Le materie prime in alimentazione agli impianti dello stabilimento sono costituite da: - materiali solfurei (quali blende e galene); - materiali solfo-ossidati (pastello di Piombo, ossidi Nordenam); - scraps; - fumi di acciaieria, materia prima sostitutiva di misti e grezzi calaminari di origine mineraria.

Cicli produttivi principali Attualmente, lo stabilimento si compone dei seguenti cicli: • Waelz, che comprende i forni Waelz e l’impianto SX; • Zinco Elettrolitico (ZnE) e produzione acido solforico; • Kivcet (KSS). Di seguito sono elencati i principali prodotti finiti derivanti dai cicli produttivi dello stabilimento: Prodotto Ciclo produttivo Piombo KSS Zinco ZnE Rame ZnE Leghe dei suddetti metalli ZnE; KSS Acido solforico ZnE; KSS La produzione del rame è attualmente in standby. Altri prodotti mercantili derivanti dall’attività produttiva dello stabilimento sono i seguenti: - Ossido WAELZ - Schiume Cuprifere - Metallina Cuprifera - Spugna Cadmio - Cementi Rame - Solfato di alluminio - Cementi Cobalto - Gessi - Cementi Cd/Cu

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- Ossigeno Liquido - Azoto Liquido

Di seguito è riportata la planimetria generale dello stabilimento con la delimitazione dei vari reparti ed impianti.

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Piombo 54218 t Produzioni principali anno 2014 Zinco 138619 t Acido Solforico 207520 t

Blende 15531 t Galene 6568 t Consumi materie prime anno 2014 Ossidati di Zn 289 t Pastello di Pb 1476 t Fumi di acciaieria 13011 t

Consumi energetici I principali consumi energetici e le risorse naturali impiegate dalla Portovesme s.r.l. sono:

 Energia elettrica;  Gasolio;  G.P.L.;  Olio Combustibile denso e fluido;  Coke Metallurgico;  Pet Coke;  Antracite.

L’energia elettrica serve utenze, quali:  processo di produzione elettrolitica dello zinco;  sezione elettrotermica del processo KSS;  processo fusione catodi;  alimentazione di macchinari del processo produttivo (tramogge, redler, etc);  alimentazione di tutti i servizi ausiliari (illuminazione ambienti, uffici, etc).

Nell’anno 2014 sono stati consumati 748754,5 MWh di energia elettrica.

Il gasolio viene utilizzato per:  alimentare i gruppi elettrogeni;  autotrazione;  alcuni processi di preriscaldamento di apparecchiature o di materiali in ingresso nei processi di lavorazione.

Il G.P.L. viene utilizzato per: • l’essiccamento della miscela da inviare al forno • per i tre bruciatori del forno CDF • per il riscaldamento dei canali e degli stampi e per la distensione superficiale delle lingottiere • postcombustore

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L’olio combustibile BTZ trova impiego all’interno del processo produttivo in:  Forni Waelz;  Alimentazione della caldaia ausiliaria per la produzione di vapore nell’Impianto Arrostimento;

Il Coke Metallurgico, petcoke e antracite sono, invece, utilizzati come riducente per i processi Kivcet e Waelz.

I consumi di combustibili nell’anno 2014 sono stati :  Olio combustibile fluido: 2.773 t  Olio combustibile denso: 1.606 t  Gasolio: 584 t  GPL: 3.823 t

Consumi idrici Le risorse idriche utilizzate nello stabilimento della Portovesme s.r.l. sono essenzialmente di due tipologie:  acqua ad uso industriale proveniente dalla rete del Consorzio Industriale;  acqua ad uso potabile distribuita da ABBANOA, che è il gestore unico del servizio idrico integrato dell’autorità d’ambito della Sardegna.

Per l’anno 2014 sono stati consumati 2.796.575 m 3 di acqua industriale e 270.955 m 3 di acqua per uso civile e per i servizi.

Recupero dei Fumi di Acciaieria Nella Portovesme s.r.l. l’impianto Waelz, che tratta i fumi di acciaieria, rappresenta il cuore economico dello stabilimento, ossia è la lavorazione che ripiana le eventuali diseconomie degli altri cicli produttivi e fornisce loro idonea materia prima a costi accettabili per la produzione di Zinco e Piombo. L’attività di recupero dei fumi di acciaieria costituisce un elemento fondamentale per il mantenimento ed il proseguimento economico dell’attività produttiva dello stabilimento di Portoscuso della Portovesme s.r.l.. Attualmente tale attività, per poter essere condotta in modo economicamente valido, deve trattare una quantità di carica in ingresso (fumi di acciaieria) pari almeno a 300.000 ton/anno. L’attività risulta particolarmente importante per le seguenti motivazioni ambientali: 1. adeguate quantità di materiali secondari (fumi di acciaieria) da recuperare consentono di sostituire le corrispondenti quantità di minerali che, date le attuali persistenti condizioni del mercato, non sono disponibili;

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2. attraverso modifiche impiantistiche ed ampliamenti, la Portovesme s.r.l. potrebbe raggiungere ulteriori livelli di efficienza, riscontrabili sia analiticamente che qualitativamente, contribuendo al recupero di una materia prima (ossido di zinco) da fumi di acciaieria che, in assenza di questo trattamento, sarebbero oggetto di smaltimento in discarica, con tutte le problematiche connesse a questa tipologia di impianto; 3. il mercato richiede una disponibilità immediata al ritiro ed al trattamento al fine del recupero di tali materiali (fumi di acciaieria) e la Portovesme s.r.l., possiede attualmente adeguate strutture che consentono di soddisfare l’esigenza sempre crescente del mercato; 4. poter comporre miscele di alimentazione agli impianti WAELZ, metallurgicamente ed ambientalmente ottimali; 5. assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti di Portovesme e San Gavino e dell’indotto ad essi collegato.

In data 02/03/2005 la Portovesme s.r.l., a seguito della redazione della Valutazione di Impatto Ambientale e dell’attivazione della Procedura ex art. 27 del D. Lgs 22 del 5 febbraio 1997, ha ottenuto con determinazione n.186/IV della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Difesa dell’Ambiente, l’autorizzazione ai sensi dell’art. 28 del D. Lgs n. 22/97 alla messa in riserva (R13) e al trattamento (R4) di rifiuti speciali al fine del riutilizzo e del recupero. Tale determinazione è stata rinnovata in data 28 febbraio 2007 con la determinazione RAS n. 5917/141. In data 16/12/2009 con la determinazione n. 192, la Provincia di Carbonia-Iglesias ha rilasciato alla Portovesme s.r.l. l’Autorizzazione Integrata Ambientale, successivamente sostituita dal DEC. MIN.0000234 del 21/12/12. I quantitativi autorizzati sono pari a 150.000 tonnellate per l’impianto di messa in riserva (R13) e 250.000 tonnellate/anno per il trattamento (R4).

I fumi di acciaieria

I fumi d’acciaieria sono residui principalmente costituiti da ossidi di ferro e di altri metalli non ferrosi (Zinco e Piombo). Tale materiale deriva dagli impianti di abbattimento delle emissioni atmosferiche delle acciaierie con forni elettrici ad arco. Essi si presentano allo stato di solido secco oppure in solido fangoso pellettizzato. Hanno una composizione tipica di metalli costituita principalmente da Zn, Pb, Ag, Cu e da ossidi di Fe, Ca, Mg e Si. Gli acciaieri hanno classificato tale materiale come rifiuto identificato dagli appropriati codici CER. Tale materiale, se non venisse lavorato per il recupero dei metalli in esso contenuti, sarebbe destinato allo smaltimento tal quale in discariche adeguate. Le caratteristiche di tali materiali li rendono ideali per la lavorazione in impianti pirometallurgici (forni Waelz) per il recupero dei metalli non ferrosi in essi contenuti. Tali impianti sono ad elevata specializzazione e sono concentrati nel mondo in

SINTESI NON TECNICA Pagina 12 di 24 Portovesme s.r.l. corrispondenza degli smelters piombo e zinco quali quello della Portovesme s.r.l., con i quali si integrano per il completamento dei cicli produttivi. Descrizione dello stato del sito di ubicazione dell’installazione Lo stabilimento è ubicato all’interno del sito industriale di Portoscuso della Portovesme s.r.l., inserito nell’area dei cinque comuni interessati dagli interventi del Piano di disinquinamento del Sulcis Iglesiente. Il territorio di Portoscuso è inserito nella rete di monitoraggio della qualità dell’Aria tenuta sotto controllo dall’ARPA Sardegna. La rete è costituita da 44 centraline automatiche di misura, di cui 1 non attiva, dislocate nel territorio regionale e ubicate nei territori comunali di seguito indicati: - Provincia di n. 10 centraline: Assemini (3, di cui 2 a Macchiareddu), Cagliari città (1), Monserrato (1), Quartu Sant'Elena (1), Sarroch (3), Seulo (1); - Provincia di Carbonia-Iglesias n. 8 centraline: Carbonia (1), (1), Iglesias (1), Portoscuso (4), Sant'Antioco (1); - Provincia del Medio Campidano n. 3 centraline: (1), San Gavino (1), (1); - Provincia di Nuoro n. 5 centraline: Macomer (1), Nuoro città (2), Ottana (1), Siniscola (1); - Provincia dell'Ogliastra n. 1 centralina: Tortolì - Arbatax (1); - Provincia di Olbia-Tempio n. 2 centraline: Olbia città (2); - Provincia di Oristano n. 3 centraline: Oristano città (2), Santa Giusta (1); - Provincia di Sassari n. 12 centraline: Alghero (1), Porto Torres (5), Sassari città (6, di cui 1 non attiva).

Le centraline dell’ARPA ubicate nella zona Portoscuso, di seguito elencate, fanno parte delle centraline dell’AREA SULCIS, e sono ubicate intorno al perimetro dell’area industriale, distanti tra loro da 1 a 5 km:

Codice Ubicazione Inquinanti Sorgenti di Coordinate UTM Quota Stazione stazione monitorati emissione (32S) s.l.m.

Anidride Portoscuso Eca solforosa Ossidi Industrie minerarie Est 449446 CENPS2 de Chiccu di azoto Centrali 38 m Nord 4340071 Sedda PM10 termoelettriche Parametri meteo Anidride Portoscuso solforosa Industrie minerarie Via Dante, Ossidi di azoto Est 447406 CENPS4 Centrali 26 m presso PM10 Nord 4340297 termoelettriche Cimitero Ossido di carbonio Portoscuso Anidride Industrie Est 450812 CENPS6 21 m Paringianu, solforosa minerarie, Centrali Nord 4336672

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Codice Ubicazione Inquinanti Sorgenti di Coordinate UTM Quota Stazione stazione monitorati emissione (32S) s.l.m.

presso la Ossidi di azoto termoelettriche – scuola PM2,5 Attività urbane PM10 Anidride solforosa Ossidi di azoto Ossido di Industrie Portoscuso Via carbonio minerarie, Centrali Est 447069 CENPS7 8 m 1°Maggio PM2,5 termoelettriche – Nord 4339621 PM10 Attività urbane Ozono Benzene Parametri meteo

Oltre alle centraline sopraelencate il monitoraggio dell’area Sulcis si basa sui dati registrati da altre quattro stazioni di misura dislocate nei centri urbani di Gonnesa - Nuraxi Figus (CENNF1), di Sant’Antioco (CENST1), di Carbonia (CENCB2) e di Iglesias (CENIG1).

Nella “Relazione annuale sulla qualità dell’aria in Sardegna per l’anno 2013” lo stato della qualità dell’aria per l’AREA SULCIS è cosi descritta “la situazione registrata risulta entro la norma per tutti gli inquinanti monitorati, ma persistono nell’area industriale di Portoscuso le criticità legate all’anidride solforosa, con alcuni superamenti del limite orario, e una sostanziale stabilità dei superamenti di PM10”.

Per quanto riguarda invece il monitoraggio di suolo, sottosuolo e acque sotterranee, come riportato in AIA, il sito dello stabilimento di Portoscuso della Portovesme s.r.l., è localizzato all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) Sulcis-Iglesiente-Guspinese ed è attualmente sottoposto ai procedimenti ai sensi del D.M. 471/99 e s.m.i., cosi come indicato dal MATTM – Direzione generale per la qualità della vita.

Nell’ambito delle prescrizioni del MATTM per la messa in sicurezza di emergenza del sito le acque di falda sono soggette al monitoraggio periodico dello stato qualitativo e quantitativo. I risultati delle campagne trimestrali eseguite sui piezometri e di quelle mensili eseguite sui pozzi sono inviati annualmente all’ente di controllo.

Descrizione delle fonti di emissione dell’installazione Le principali sorgenti di emissione convogliata in atmosfera, sono i camini di seguito elencati:

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Punto di emissione Coord. Geografiche

Descrizione Numerazione Sigla N E progressiva Portovesme Depolverazione scarico forno 1 34 39°12’21.76’’ 8°24’21.76’’ Waelz 1 Essicamento ossidi in forno ex 4 38 39°12’51.38’’ 8°24’20.56’’ bricchette Essicamento ossidi in forno ex 5 39 39°12’50.04’’ 8°24’19.06’’ bricchette Essicamento ossidi in forno ex 6 39/1 39°12’50.04’’ 8°24’19.06’’ bricchette Essicamento, calcinazione, 7 40 riduzione e ossidazione Forni 39°12’47.12’’ 8°24’19.86’’ Waelz 1 e Waelz 2 Movimentaz. Materie in 10 45 39°12’29.00’’ 8°24’16.16’’ alimentazione Fusione-reazione e riduzione 11 53A 39°12’21.61’’ 8°24’27.34’’ elettrotermica forno Kivcet Essicamento carica con 12 53P 39°12’21.61’’ 8°24’27.34’’ bruciatori a GPL 13 54 Granulazione scoria 39°12’23.19’’ 8°24’27.17’’ Decuprazione e detalliazione 14 55 39°12’24.54’’ 8°24’26.78’’ piombo in coppelle Surriscaldatore (solo 16 57 39°12’24.09’’ 8°24’23.80’’ avviamento impianto) Forno elettrico (solo 17 58 39°12’22.98’’ 8°24’28.16’’ avviamento impianto) Gas solforosi (solo avviamento 18 59 39°12’25.23’’ 8°24’22.37’’ impianto) Movimentazione materie in 19 44 39°12’28.58’’ 8°24’17.16’’ alimentazione Arrostimento minerali in forno 20 46 39°12’28.43’’ 8°24’22.81’’ Fluosolid Scambiatori recupero termico 22 47 39°12’29.21’’ 8°24’23.10’’ (emergenza) 23 48 Torre assorbimento finale 39°12’30.61’’ 8°24’23.51’’ Fornetto avviamento con 24 48/1 39°12’30.80’’ 8°24’22.54’’ bruciatore a gasolio Caldaia produzione vapore 26 49 39°12’31.54’’ 8°24’24.52’’ ausiliario Stoccaggio calcinato nelle 29 52A 39°12’31.32’’ 8°24’28.94’’ tramogge 30 52B Stoccaggio calcinato 39°12’30.85’’ 8°24’28.74’’ 31 52C Stoccaggio calcinato 39°12’30.33’’ 8°24’28.52’’ 32 52D Stoccaggio calcinato 39°12’29.85’’ 8°24’28.31’’ 33 52E Stoccaggio calcinato 39°12’29.76’’ 8°24’25.78’’ 34 52F Stoccaggio calcinato 39°12’30.15’’ 8°24’26.49’’ 35 52G Stoccaggio calcinato 39°12’29.56’’ 8°24’26.64’’ 36 52H Stoccaggio calcinato 39°12’29.35’’ 8°24’27.42’’ 42 63 Fusione catodi nel forno ABB 39°12’22.41’’ 8°24’39.73’’

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Punto di emissione Coord. Geografiche

Descrizione Numerazione Sigla N E progressiva Portovesme 43 64 Sgranellatura 39°12’21.44’’ 8°24’41.10’’

Tali punti sono monitorati secondo le modalità e frequenze stabilite dall’AIA Ministeriale.

Successivamente all’emanazione del DEC. MIN. 0000234 del 21/12/12, in data 27/03/2013, con prot. n.129/13 è stata richiesta l’inclusione nell’Autorizzazione Integrata Ambientale dei camini n°8 (ex 81), 21 ex (46/1) e 39 (ex 61/1). Le coordinate di tali punti sono di seguito riportate:

Punto di emissione Coord. Geografiche

Descrizione Numerazione Sigla N E progressiva Portovesme Depolverazione impianto 8 81 39°12’38.27’’ 8°24’14.9’’ scarico container Essicamento ossidi in forno ex 21 46/1 39°12’28.46’’ 8°24’22.8’’ bricchette Essicamento ossidi in forno ex 39 61/1 39°12’24.11’’ 8°24’41.28’’ bricchette

Con la nuova richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale, di cui il presente documento è parte integrante, si richiede inoltre l’autorizzazione alla realizzazione ed esercizio di un nuovo punto di emissione a servizio del sistema di depolverizzazione con filtro a maniche dell’impiantino automatico di apertura dei big bags dei fumi di acciaieria, il camino n°83 indicato nella planimetria dell’allegato C9.

Punto di emissione Coord. Geografiche

Descrizione Numerazione Sigla N E progressiva Portovesme Depolverazione impianto 44 83 39°12’48.53’’ 8°24’15.87’’ apertura big bags

Tale intervento consentirà, oltre che un miglioramento delle condizioni di igiene del lavoro, anche un miglioramento ambientale, grazie alla possibilità di captare e trattare le polveri emesse durante la fase di svuotamento dei big bags, che con il metodo di apertura manuale vengono inevitabilmente diffuse in atmosfera. Immissioni - rete di monitoraggio della qualità dell’aria La Portovesme s.r.l. gestisce una rete di monitoraggio della qualità dell'aria costituita da 5 stazioni di rilevamento polveri ubicate nel territorio circostante l’impianto e da una stazione meteorologica situata all'interno dello stabilimento.

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Le stazioni di monitoraggio sono installate all’esterno del perimetro dello stabilimento a quote che vanno da 16 a 120 metri sul livello del mare. Una delle stazioni di monitoraggio è installata nell’abitato di Portoscuso. La stazione meteorologica è ubicata all’interno dello stabilimento e fornisce i valori di: temperatura, umidità relativa, velocità e direzione del vento, pressione atmosferica, precipitazioni, radiazione termica.

Sui campioni di aria prelevati nelle stazioni di monitoraggio vengono determinati i seguenti parametri:  polveri;  piombo;  cadmio.

Emissioni diffuse e fuggitive Le principali sorgenti di emissioni diffuse e/o fuggitive in relazione alle attività dello stabilimento sono:  polveri da trasporto, stoccaggio e movimentazione di materie prime;  polveri da impianti produttivi.

La Portovesme s.r.l. ha adottato ed applica tecniche di gestione delle emissioni diffuse basate sulle Best Available Technologies (BAT) di settore, in particolare per gestire questo aspetto ambientale legato allo stoccaggio ed alla manipolazione dei materiali al fine di prevenire quando possibile, o quantomeno ridurre, le emissioni diffuse generate dalle attività dello stabilimento.

Il controllo della dispersione delle polveri lungo le strade interne dello stabilimento viene attuato mediante bagnatura e spazzolatura della strada. L’acqua utilizzata per tale attività viene raccolta nella rete fognaria e successivamente convogliata all’impianto di trattamento acque reflue dello stabilimento. Al fine di evitare e/o ridurre la dispersione eolica delle materie prime, si attua un controllo dell’umidità del materiale in cumulo e la sua filmatura con latte di calce. Per quanto attiene allo stoccaggio dei minerali e degli altri materiali utilizzati per il processo produttivo, la Portovesme s.r.l. dispone di siti di stoccaggio realizzati sia all’aperto, sia all’interno di capannoni o tettoie, e sempre su aree pavimentate a protezione del suolo e delle falde.

Ai materiali stoccati all’aperto viene sistematicamente effettuata l’applicazione di latte di calce per prevenire e/o ridurre la dispersione eolica dei materiali.

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Monitoraggio emissioni diffuse La Portovesme s.r.l. dispone anche di una rete di monitoraggio delle emissioni diffuse costituita da tre punti di misura ubicati lungo il perimetro dello stabilimento come indicato in dettaglio nella figura seguente.

Le emissioni diffuse di polveri e metalli sono gestite mediante:  idoneo mantenimento delle strutture impiantistiche;  attività di bagnatura e pulizia delle strade e piazzali;  puntuale filmatura dei materiali a stock;  adozioni delle BAT nelle attività di stoccaggio e manipolazione.

Monitoraggio emissioni fuggitive Al fine di limitare e ridurre il fenomeno delle emissioni fuggitive, lo stabilimento della Portovesme s.r.l. è stato oggetto nel periodo 2013-2014 di un programma di monitoraggio periodico LDAR, come prescritto dal DEC. MIN. 0000234 del 21/12/12.

Emissioni odorigene La produzione di odori sgradevoli può verificarsi solo in condizioni anomale di marcia degli impianti produttivi e può essere maggiormente accentuata da particolari condizioni atmosferiche. L’origine di odori sgradevoli può essere principalmente imputata alla presenza di anidride solforosa nelle lavorazioni. La materia prima costituita da solfuri metallici, Blenda (ZnS) e Galena (PbS), sottoposti a trattamento di desolforazione negli impianti di produzione Piombo e Zinco metallico (Arrostimento, Kivcet) producono un gas, l’anidride solforosa o biossido di zolfo, che viene trasformata in acido solforico negli impianti dedicati.

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Per quanto riguarda la percezione odorigena umana dell’SO 2, va evidenziato che il naso percepisce emissioni con valori 20 volte inferiori al TLV. Tutti i lavoratori dei reparti interessati sono dotati di maschere munite di filtro combinato per polveri ed SO 2. Negli ambienti di lavoro, in condizioni normali di esercizio, i valori di anidride solforosa sono all’interno dei valori limite previsti dai valori limite di soglia (TLV) e pertanto si può asserire che l’odore non è fastidioso. La possibilità di percepire l’odore di anidride solforosa si verifica esclusivamente in caso di disservizi negli impianti produttivi. Tale eventualità è tenuta sotto controllo mediante un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria, finalizzato ad evitare e/o eventualmente contenere emissioni di SO 2. A tale fine:  sono state individuate le macchine critiche; per esse è stato redatto un programma di manutenzione preventiva anticipando in tal modo possibili problemi di emissione accidentale dalla linea produttiva;  in ogni turno di lavoro, il capoturno segnala su apposita scheda e/o registro, debitamente conservati in reparto, quanto nel proprio giro di ispezione-controllo riscontra; annota le osservazioni, attivandosi quando si verificassero anomalie, ovvero emettendo BdL di reparto per l'esecuzione dei lavori necessari a risolvere il problema. Queste BdL sono debitamente conservate insieme ai registri e alle schede.

L’altro aspetto ambientale di tipo odorigeno può essere imputato all’aerosol di acido solforico, che può svilupparsi nella sala elettrolisi Zn, nelle torri di raffreddamento e nelle tine degli impianti elettrolisi, lisciviazioni e purificazione.

Monitoraggio degli odori

Come prescritto dal DEC. MIN. 0000234 del 21/12/12, al fine di monitorare l’intensità dell’impatto olfattivo indotto dalle sorgenti emissive, individuate negli impianti produttivi della Portovesme s.r.l., lo stabilimento di Portoscuso è stato sottoposto a un programma di monitoraggio degli odori eseguito da una ditta specializzata e basato su un approccio integrato che - mediante lo studio delle sorgenti emissive, l’individuazione dei composti responsabili dell’odore (traccianti) con tecniche strumentali e sensoriali, unitamente alla modellistica per lo studio della dispersione in atmosfera dei composti odorigeni - permette una valutazione dell’impatto olfattivo indotto dalla sorgente emissiva sui ricettori sensibili. Nell’allegato B26 è riportato il rapporto finale del monitoraggio degli odori eseguito. Rumore La Portovesme s.r.l. dispone di un piano di monitoraggio per la determinazione dell'impatto acustico sul territorio circostante lo stabilimento di Portovesme, ai sensi dei D.P.C.M. 14.11.1997 e D.M. 16.03.1998, e secondo quanto prescritto nel Decreto Ministeriale 0000234 del 21.12.2012.

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Le finalità di tale piano sono: a) individuazione delle fonti di rumore; b) verifica del rispetto dei limiti; c) valutazione delle eventuali migliorie da apportare per ridurre l'inquinamento acustico . Le misurazioni fonometriche e l'elaborazione dei dati vengono eseguite da tecnici iscritti all'Albo dei tecnici competenti in acustica ambientale della Regione Sardegna.

Le fonti di rumore nello stabilimento di Portovesme, sono costituite principalmente dalle apparecchiature, dagli impianti produttivi e dai mezzi pesanti operanti all’interno dello stesso. Per via della tipologia degli impianti e delle lavorazioni, il rumore percepito esternamente allo stabilimento non presenta particolari picchi o fluttuazioni nel tempo, può perciò essere normalmente assimilato alla tipologia del rumore continuo.

Come prescritto dal DEC. MIN. 0000234 del 21/12/12, nell’anno 2013 il gestore ha effettuato un aggiornamento della valutazione acustica riferita all’ambiente esterno per la verifica del rispetto dei limiti posti dalla classificazione acustica comunale e di quelli normativi. Tale valutazione verrà ripetuta con frequenza biennale, in accordo a quanto prescritto ai sensi della vigente normativa. Annualmente invece, vengono eseguite le rilevazioni fonometriche nell’ambiente di lavoro dei reparti produttivi e dei servizi. La valutazione del rischio rumore viene effettuata in conformità alle linee guida della ISPESL del 2001. Le indagini ambientali effettuate nei singoli reparti, ed i relativi elaborati di valutazione al rischio rumore, vengono distribuiti e divulgati alle funzioni di competenza per ciclo produttivo di appartenenza. La valutazione per l’esposizione personale giornaliera dei lavoratori Lep ,d evidenzia che nessuna posizione tecnologica supera i 90 dB(A), pertanto non è stato istituito il registro degli esposti cosi come richiesto dalla normativa vigente. I rifiuti prodotti Portovesme s.r.l. produce differenti tipologie di rifiuti, sia derivanti dai processi produttivi sia dalle attività complementari alla produzione, suddivisibili nelle seguenti categorie: • Rifiuti di processo; • Rifiuti non di processo.

I processi produttivi dello stabilimento danno luogo alle seguenti tipologie di rifiuti: • Scorie dai forni Waelz; • Scorie KSS dall’impianto Kivcet (quando non rialimentate in impianto); • Fanghi di conversione dal reparto lisciviazione dell’Impianto Elettrolitico. Questi rifiuti, derivanti dai processi produttivi, sono normalmente conferiti alla Discarica di Genna Luas di proprietà della Portovesme s.r.l.. Imprese terze sono incaricate del trasporto.

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Nell’ambito invece di tutte le altre attività complementari ai cicli dello stabilimento, la Portovesme s.r.l. effettua una scrupolosa e razionale raccolta differenziata dei rifiuti prodotti separando le tipologie assimilabili ai rifiuti urbani, non caratterizzate da specifiche contaminazioni, da quelle dei reparti/impianti di produzione. Pertanto rispetta il calendario della raccolta differenziata porta a porta organizzata dal comune di Portoscuso effettuando la differenziazione dei rifiuti civili nelle tipologie previste e con le modalità richieste dalla società che ha in appalto tale attività di raccolta, e quindi: • secco indifferenziato; • frazione umida organica; • plastica; • vetro e lattine; • carta.

Tipologie di smaltimento I rifiuti prodotti all’interno dello stabilimento a seconda della loro tipologia e provenienza, possono essere smaltiti in discarica propria o affidati ad una ditta esterna per il recupero o lo smaltimento controllato in un impianto di terzi. La Società Portovesme s.r.l. gestisce a far data dal 22 maggio 2002 una discarica di per rifiuti speciali non pericolosi dedicata ai rifiuti di processo prodotti dagli impianti produttivi della Società medesima. Tale discarica è ubicata in località Genna Luas, nel territorio dei comuni di Iglesias e Carbonia, ed è stata gestita dalla data della sua attivazione 2 maggio 2001 al 21 maggio 2002 dalla Società Ambiente S.p.a..

Rifiuti trattati Lo stabilimento della Portovesme s.r.l. effettua l’attività di trattamento di rifiuti speciali ai fini del riutilizzo e del recupero in forza del DEC. MIN. 0000234 del 21/12/12 che sostituisce l’Autorizzazione Integrata Ambientale n°192/09, rilasciata dalla Provincia di Carbonia Iglesias, che ha recepito la precedente autorizzazione ai sensi dell’art. 28 del D. Lgs 22/97 n. 186/IV del 02.03.2005, autorizza la messa in riserva (R13) ed il trattamento (R4) di rifiuti speciali al fine del riutilizzo e del recupero. L’autorizzazione è limitata ai rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi di seguito elencati, per un quantitativo massimo pari a: - 150.000 tonnellate per la messa a riserva (R13), - 250.000 tonnellate/anno per il trattamento (R4).

Codice CER Tipologia rifiuto trattato 060315* ossidi metallici contenenti metalli pesanti 060405* rifiuti contenenti altri metalli pesanti 100207* rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose 100208 rifiuti prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 07 100213* fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose

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100214 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13 100401* scorie della produzione primaria e secondaria 100504 altre polveri e particolato 100601 scorie della produzione primaria e secondaria 100603* polveri dei gas di combustione 100606* rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 100607* fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 100815* polveri dei gas di combustione, contenenti sostanze pericolose 100816 polveri dei gas di combustione, diverse da quelle di cui alla voce 10 08 15 100909* polveri dei gas di combustione contenenti sostanze pericolose 100910 polveri dei gas di combustione diverse da quelle di cui alla voce 10 09 09 100911* altri particolati contenenti sostanze pericolose 100912 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 09 11 110202* rifiuti della lavorazione idrometallurgica dello zinco (compresi jarosite, goethite) 110502 ceneri di zinco 110503* rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi 110504* fondente esaurito 170409* rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose 190802 rifiuti dell'eliminazione della sabbia 190811* fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose 190812 fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 190813* fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali 190814 fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 191002 rifiuti di metalli non ferrosi 191105* fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose 191106 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05

Con la domanda d’AIA, di cui il presente documento costituisce la sintesi non tecnica allegata, la Portovesme s.r.l. intende chiedere l’autorizzazione al recupero dei seguenti rifiuti da trattare presso l’impianto KSS:  Pb scraps (griglie di batteria etc);  Solfati da impianti lisciviazione Zn elettrolitico;  Vetro al piombo;  E-Waste o WEEE (Waste from electrical and electronic equipment). Impianto di trattamento acque Le acque reflue prima di essere inviate allo scarico del consorzio industriale vengono trattate presso l’impianto Termokimik.

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Il trattamento acque reflue condotto nell’impianto Termokimik è basato sull’originario processo omonimo che consiste in un procedimento chimico fisico di precipitazione dei metalli pesanti sotto forma di idrossidi secondo la reazione seguente:

++ Me + 2OH > Me(OH) 2

Tale processo è stato integrato nel 1991 con una sezione di solforazione operante secondo la reazione seguente:

++ Me + 2S > Me 2S che sfrutta la maggior stabilità e minore solubilità dei solfuri dei metalli pesanti, applicata esclusivamente sulla quota di acque destinata allo scarico al SICIP.

Successivamente si è proceduto ad un’ulteriore affinazione delle attività di depurazione svolte nell’impianto Termokimik con l’attivazione del dosaggio di solfato di alluminio per l’abbattimento del Fluoro.

Il sistema ha tre sezioni distinte che funzionano in serie ed hanno la funzione rispettivamente di:

1° sezione: abbattere tutti gli inquinanti presenti nella corrente liquida in ingresso in modo tale da avere un effluente con il tenore minimo di metalli da poter essere sia riutilizzato negli impianti che inviato ad un secondo trattamento; 2°sezione: abbattere i metalli pesanti che presentano limiti molto bassi, come mercurio e cadmio, per i quali non è sufficiente un solo salto di pH ad assicurarne il rispetto della norma ed il regolamento consortile per gli scarichi idrici in fognatura e/o in acque superficiali; 3° sezione: abbattere il fluoro.

Interventi proposti Con la presente istanza la Portovesme s.r.l. intende procedere a richiedere il rilascio di una nuova Autorizzazione Ambientale Integrata a seguito delle modifiche progettate agli impianti e di seguito elencate: • modifica del limite prescritto per il parametro NOx al camino 40 a seguito dell’installazione del postcombustore sulla linea Waelz 2, come meglio definito nella nuova relazione dei processi produttivi e nella scheda C; • realizzazione di una nuova sezione da dedicare all’abbattimento del fluoro nell’impianto termokimik atta a garantire una migliore qualità del refluo scaricato; • realizzazione di un sistema di apertura automatico dei big bags contenenti fumi di acciaieria dotato di filtro a maniche per l’abbattimento della polverosità. L’emissione dell’effluente depurato in atmosfera verrà effettuato attraverso la realizzazione di

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camino per il quale si richiede l’autorizzazione all’esercizio (cfr camino n°83 allegato C9); • realizzazione di una vasca finalizzata alla produzione di solfato di alluminio, reagente da utilizzare presso l’impianto trattamento acque Termokimik; • il riutilizzo dei carboni esausti e dei Cruds prodotti dalla pulizia dei settlers dell’impianto SX presso i forni Waelz.

Inoltre, allo scopo di adeguare l’impianto Kivcet alle esigenze di mercato, intendiamo richiedere l’autorizzazione al recupero e alla messa in riserva di materiali provenienti da altre lavorazioni esterne allo stabilimento quali vetro al piombo, Pb-scraps, solfati da impianti lisciviazione Zn elettrolitico, E-Waste o WEEE. Tali materiali, caratterizzati da un alto tenore di Piombo, sono idonei ad essere recuperati senza che ciò comporti una variazione dei livelli di emissione. Ai fini del trattamento non sarà necessaria alcuna modifica impiantistica in quanto l’impianto nella sua configurazione attuale è già in grado di trattare tali materiali. Per quanto riguarda le attività di messa in riserva si propone di utilizzare le aree già autorizzate a tale fine per i rifiuti destinati al Waelz (cfr. allegato C9) e pertanto si richiede l’inclusione nei codici già autorizzati per lo stabilimento di quelli che verranno alimentati all’impianto KSS.

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