Consorzio Di Bonifica Della Basilicata Consorzio Di Bonifica Della Basilicata
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CONSORZIO DI BONIFICA DELLA BASILICATA (L.R. n.1 del 11.1.2017) Via Annunziatella,64 c.f. 93060620775 75100 Matera – tel 0835.335515 Telefax 0835.336065 Relazione Tecnico Economica Maggio 2018 In sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e di Bolzano, approvati in data 11.9.2008, ai sensi dell’art.27 del DL 248/2007 convertito dalla Legge 31/2008, si è stabilito di provvedere alla riforma dei consorzi di bonifica con criteri di riordino, al fine di garantire azioni organiche nonché l’economicità di gestione. Quanto ai comprensori di bonifica da identificare per le ragioni innanzi espresse, l’intesa ha consentito alla Regione Basilicata, in ragione della specificità oro-idrografica del territorio, di far riferimento a unità idrografiche omogenee, ovvero idrauliche omogenee, per la costituzione dei Comprensori di bonifica. In considerazione della specificità oro-idrografica del territorio regionale, nonché delle criticità riscontrate nelle gestioni dei due consorzi di bonifica della provincia dì Potenza, si è ritenuto di addivenire ad una valida dimensione gestionale che assicuri una funzionalità operativa e l’economicità della gestione che si è ritenuto possa essere assicurata soltanto con l’istituzione di un unico Consorzio di bonifica avente competenza sull’intero territorio regionale. La Legge Regionale del 11.01.2017 n.1, la Regione Basilicata, al fine di promuovere e riorganizzare l’attività di bonifica sull’intero territorio regionale, ha costituito il “Consorzio di Bonifica delle Basilicata”. IL Consorzio di Bonifica della Basilicata è inquadrato nel sistema Legislativo come Struttura giuridica di diritto pubblico economico con natura associativa obbligatoria, espletante funzioni di interesse pubblico nello svolgimento dell’attività di bonifica integrale che già pensata ed attuata per scopi preminentemente agricoli in un contesto storico sociale ben definito, ha visto nel corso del tempo, anche in funzione dei profondi mutamenti socio economici e di destinazione d’uso che i territori sui quali è stata applicata hanno subito, ampliare il campo degli effetti esercitati. Gli effetti delle trasformazioni in atto nell’uso del territorio hanno condotto ad un radicale mutamento del regime idraulico dello stesso, tanto che il Consorzio si trova oggi ad affrontare, con la gestione e manutenzione delle proprie opere, un compito prioritario in termini di salvaguardia del territorio stesso, ai fini della conservazione dell’assetto attuale. Il Consorzio, operando nel delicato equilibrio acqua-territorio riveste un ruolo strategico nel garantire il suo mantenimento, cercando di rendere disponibile la risorsa idrica per il soddisfacimento del fabbisogno in agricoltura ma anche per finalità turistiche o paesaggistiche. Nei territori della Basilicata, caratterizzati da ambienti particolarmente esposti ad una dinamica idrogeologica intensa e tale da compromettere spesso lo stesso assetto insediativo, ogni tipologia di intervento deve basarsi sull’efficienza delle strutture per il controllo delle acque in eccesso e per una regolazione dei flussi che sopperisca alla irregolare distribuzione delle precipitazioni atmosferiche. In questo contesto è maturato, ormai da tempo, il concetto che la bonifica non deve essere circoscritta al solo prosciugamento delle acque in eccesso per un uso efficiente del territorio, ma deve ricomprendere ogni azione funzionale allo sviluppo socio-economico del territorio interessato. La legge regionale n.1/2017, con specifico riferimento alla materia riguardante le attività inerenti alla bonifica e più in generale alle attività di difesa, manutenzione finalizzate ad una ulteriore valorizzazione del territorio, sia da un punto di vista ambientale che produttivo, ha stabilito una fondamentale innovazione in tema di programmazione dello svolgimento della predette attività. Tanto sarà attuato mediante approvazione del Nuovo Piano Generale di Bonifica, previsto all’art.3 della Legge 1/2017. Nell’ambito della formulazione della Nuova Legge è stata collocata una funzione propositiva da parte del Consorzio in tema di pianificazione degli interventi. Il Nuovo Piano generale di Bonifica mira alla realizzazione di un programma d’intervento, condiviso tra tutte le realtà pubbliche interessate, che costituisca un caposaldo di programmazione atto a scongiurare il realizzarsi di iniziative da parte locali, sub-regionali o dello stesso consorzio, che risultino disarticolate e non condivise. Tale nuova Organizzazione permetterà anche una migliore utilizzazione delle risorse economiche, fornendo al Consiglio Regionale anche uno strumento di controllo e monitoraggio in merito allo svolgimento delle attività programmate che, come previsto dalla Legge 1/2017, troverà attuazione mediante programmi triennali, approvati dalla Giunta Regionale tenendo conto delle disponibilità finanziare. Pertanto, tutte le iniziative intraprese da qualsiasi soggetto (regione, comuni o consorzio) ognuno nel rispetto delle competenze assegnate dalla vigente legislazione, dovrà tener conto di quanto programmato dal predetto Piano. La possibilità di poter definire preventivamente un insieme di interventi, organicamente concertati, corrispondenti alle reali esigenze territoriali, permette di garantire un nuovo approccio operativo all’azione di tutti i soggetti coinvolti, che proietta in un nuovo modello di intervento pubblico che mira quanto più possibile ad essere coerente con i principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale ed essere più vicini alle esigenze delle comunità, che sia in grado di tener conto delle reali vocazioni del territorio, tenendo in debito conto la sostenibilità ambientale, in relazione agli indirizzi comunitari di salvaguardi degli ecosistemi sia acquatici che terrestri per la salvaguardia del c.d. “deflusso minimo vitale”, andando oltre quelli che sono le tradizionali attenzioni, specie dei consorzi, aventi ad oggetto la gestione della distribuzione della risorsa idrica o la difesa idraulica, prevendo anche la possibilità di porre attenzione all’aspetto paesaggistico. Al Consorzio è demandato il Compito di procedere a formulare una proposta organica del Piano Generale di Bonifica oltre a elaborare le proposte dei piani triennali di attuazione. E’ evidente l’entità del mission assegnata al Consorzio considerate le diversificate definizioni che il predetto Piano dovrà contenere. Innanzi tutto si rende necessario procedere a definire il c.d. stato di fatto dell’attività di bonifica e di salvaguardia sull’intero territorio Regionale, riferito non solo al territorio rurale, ma anche nell’ottica mirata a garantire la difesa delle infrastrutture e degli insediamenti, oltre che a verificare quanto realizzato per tutelare e valorizzare le risorse ambientali considerato che il continuo evolversi di insediamenti produttivi o residenziali continua a determinare variazioni all’asseto idraulico dei territori. Nelle stesura del documento riferito allo stato di fatto sarà necessario procedere, di concerto con enti locali e Dipartimenti Regionali, al censimento delle numerose opere aventi valenza idraulica, presenti sul territorio regionale, precedentemente non gestite dagli enti Consortili che dovranno essere considerate sia al fine della redazione del Piano di Bonifica (specie per la redazione di progetti intesi al ripristino della funzionalità necessaria in seguito allo stato di abbandono) sia per la redazione del Piano di classifica Consortile che è lo strumento che individua e valorizza i benefici che gli immobili presenti nel comprensorio traggono dalla presenza delle opere realizzate. Da tanto potranno scaturire gli indirizzi generali dell’azione regionale, anche in merito alla definizione delle iniziative di pianificazione urbanistica territoriale. Il Piano dovrà altresì considerare, tra le azioni d salvaguardia ambientale, gli interventi di forestazione e ripristino della stabilità delle coperture vegetali, rivolgendo attenzione alle aree montane visto che dalla oculata manutenzione dei territori a monte dipende la salvaguardia e la prevenzione da eventi che si possono verificare nei territori di valle. In un’ottica di approccio globale, le nuove linee di azione devono tener conto di tutte quelle risorse (alberature, frange boscate, pascoli, vegetazione ripariale ecc) che contribuiscono ad arricchire i corridoi ecologici che molto contribuiscono anche sotto il processo di rinaturalizzazione dei paesaggi. Sarà pertanto essenziale andare a costituire un quadro di riferimento entro cui il Piano dovrà operare, tendo conto ovviamente come detto in precedenza non solo del territorio rurale ma concedendo comunque al settore agricolo particolare attenzione atteso che con la sua attività influisce sostanzialmente sulla qualità ambientale e territoriale essendo il settore che impegna di gran lunga la maggior parte del territorio. Ovviamente la redazione del Piano di Bonifica non potrà limitarsi alla gestione di quanto realizzato ma dovrà saper essere in grado di considerare evoluzioni e mutamenti degli scenari territoriali e paesaggistici ascrivibili certamente a processi di crescita economica e sociale Infatti, come accennato prima, primaria causa di alterazione dell’equilibrio idraulico, specie in termini di deflusso sotterraneo e superficiale, scaturisce dal continuo ed esponenziale espandersi degli insediamenti civili o industriali e di tutte le opere infrastrutturali connesse. In occasione di eventi meteorici importanti, la progressiva diminuzione della superficie permeabile