Lettere Alle Sue Figlie Spirituali

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Lettere Alle Sue Figlie Spirituali LUIGI BIRAGHI Lettere alle sue figlie spirituali Volume 2 1843-1849 a cura di suor Giuseppina Parma Nell’attesa della pubblicazione del Decreto di venerabilità – 20 di- cembre 2003 – trascriviamo la conclusione del congresso peculiare sopra le virtù del servo di Dio mons. Luigi Biraghi a firma del Promotore Ge- nerale della Fede mons. Sandro Corradini: Il Congresso teologico si è concluso con un unanime Voto afferma- tivo (8 su 8) da parte dei Consultori Teologi, i quali hanno sottolineato l’attualità della Causa di questo esemplare sacerdote della Chiesa milanese, augurando che presto possa giungere, se così piacerà al Santo Padre, al felice traguardo della beatificazione. Città del Vaticano, 6 maggio 2003. Editrice Queriniana Premessa 1. Presentazione Il lettore di questo secondo volume delle Lettere di mons. Luigi Bi- raghi che intenda avere una chiara conoscenza della fondazione dell’i- stituto delle Marcelline nelle sue ragioni storiche e culturali, deve ne- cessariamente tener presente la fondamentale Introduzione al primo volume del prof. Massimo Marcocchi (cf. L.Biraghi – Lettere alle sue fi- glie spirituali, v.1°, Brescia, Queriniana, 2002, pp. 5-21), che coglie con acuto senso critico nell’Epistolario del Biraghi le « radici spirituali » dell’Istituto educativo da lui fondato, e ne situa l’origine nel contesto storico della spiritualità dell’Ottocento, tracciando una esauriente pa- noramica delle numerose fondazioni religiose femminili del tempo. Al fine, invece, di una immediata comprensione delle lettere scritte negli anni 1843-1849, che ora vengono pubblicate, premettiamo qual- che altra considerazione. © 2003 by Editrice Queriniana, Brescia Il taglio cronologico, infatti, viene ad assumere una valenza storica via Ferri, 75 – 25123 Brescia (Italia) tel. 030 2306925 – fax 030 2306932 assai significativa: quel sessennio, che vide il consolidarsi dell’Istituto internet: www.queriniana.it delle Marcelline sino alla vigilia dell’erezione canonica sullo sfondo e-mail: [email protected] del Risorgimento italiano, fu carico, per Milano e per la Lombardia, di avvenimenti politici ed ecclesiastici che incisero anche sulla vicenda Tutti i diritti sono riservati. umana e spirituale di don Luigi Biraghi e sulla sua opera, così da È pertanto vietata la riproduzione, l’archiviazione o la trasmissione, in qualsiasi forma emergere, sia pure in rapidi passaggi, nella corrispondenza con la Vi- e con qualsiasi mezzo, comprese la fotocopia e la digitalizzazione, senza l’autorizza- demari e le sue consorelle. zione scritta dell’Editrice Queriniana. Riteniamo quindi opportuno un rapido excursus sui principali av- ISBN 88-399-2384-5 venimenti della vita politica ed ecclesiastica ambrosiana, negli anni in cui, nello svolgersi di tale corrispondenza, si affermava la piena matu- Stampato dalla Novastampa di Verona s.r.l. – Verona rità del Fondatore e del suo Istituto. 6 Luigi Biraghi - Lettere alle sue figlie spirituali Premessa 7 2. Milano dai prodromi al fallimento della prima guerra risorgimentale Se i cori delle opere verdiane, ascoltati in chiave patriottica, entusia- smavano l’eletto pubblico della Scala e riecheggiavano nelle botteghe A considerare questi sei anni di storia – perché questi soli interes- degli artigiani, schiudendo gli animi a nuove nostalgie di patria, non sano il nostro studio – vien da dire che non soltanto il XX, ma anche c’era lettore che si lasciasse sfuggire l’allusione politica nell’avvincente il XIX fu un ‘secolo breve’, dato il rapido evolversi e mutare di idee e storia degli sposi manzoniani e non se ne sentisse acceso di sdegno per di costumi entro brevissimi tempi. l’oppressione straniera. E proprio l’ode del Manzoni, presagio, nel Nel nostro caso è un anno, il 1848, a far da crinale tra la poco più 1821, dell’evento quarantottesco, divenne la patetica epopea dell’al- che ventennale età della restaurazione sotto l’egida dell’impero asbur- leanza lombardo piemontese armata contro l’esercito del Radetzky. gico e quella del liberalismo e degli insorgenti nazionalismi ispirati al- Questi, governatore militare del Regno Lombardo-Veneto nel 1848, le esperienze repubblicane e monarchico-costituzionali di Francia. aveva avvertito subito il pericolo rappresentato dai fermenti rivoluzio- Un ’48 che, se esplose quasi contemporaneamente in tutta Europa, nari messi in circolazione in Milano dalla nuova cultura ed aveva affida- a Milano, iniziatosi con una sorprendente insurrezione popolare, sfo- to alla sorveglianza inquisitoria di una ben organizzata polizia i ceti che ciò in una guerra, che coinvolse in diversa misura i vari stati d’Italia in ne riteneva responsabili: il ricco, il colto ed, in parte, l’aristocratico. Gli una comune fiammata di entusiasmi, di ideali, di aspirazioni presto re- erano invece garanzia della fedeltà popolare al regio governo imperiale pressa dal colosso asburgico, ma per esso ormai ineludibile minaccia, l’ amore dei comuni cittadini per il quieto vivere e la generale stima per come fuoco vivo sotto la cenere. la pubblica amministrazione, capace, ancorché straniera, di assicurare In realtà, però, l’insurrezione popolare milanese delle Cinque Gior- al paese anche i vantaggi delle ultime conquiste del progresso. nate del marzo 1848 non fu del tutto ‘sorprendente’: era stata prepa- Nel 1844 fu una festa di popolo, alla presenza del Viceré, la posa rata dagli avvenimenti ‘ecclesiastici’ del 1846 e 1847. L’elezione di Pio della prima pietra, benedetta dall’arcivesco Gaisruck, della stazione IX al soglio pontificio, che parve agli italiani una promessa di riscatto per la linea ferrata tra Milano e Venezia, la Ferdinandea, dal nome del- dal dominio straniero, e l’elezione dell’arcivescovo Romilli alla catte- l’Imperatore, dra di Ambrogio, vista dai milanesi come una garanzia di italianità, Invero, negli anni immediatamente precedenti il ’48, l’ Austria po- dopo il lungo episcopato dell’austriaco cardinal Gaisruck erano valse teva contare ancora sulla sincera collaborazione del clero a mantenere a scuotere il ‘buon popolo’ ambrosiano dalla sua apparente indiffe- in fedele obbedienza i sudditi irrequieti. A Milano e nella Lombardia renza alle aspirazioni libertarie ed indipendentistiche già ben vive in tutta, i parroci, oltre alla loro missione pastorale, svolgevano una pre- alcuni salotti aristocratici e in non pochi circoli culturali, frequentati ziosa opera amministrativa nei loro territori, ricoprendo incarichi uf- dalla più vivace ed intelligente gioventù locale, aperta alle ideologie ficiali specie nel settore della pubblica istruzione, dal momento che d’oltralpe ed in sospetto della polizia austriaca. presso il governo centrale culto ed istruzione dipendevano da un uni- Da quei circoli, in stretto rapporto con giornali pubblicati in Sviz- co ministero. zera e con personalità di spicco nel campo della letteratura e dell’arte, Del resto anche nobili e borghesi avevano importanti uffici nella specie francesi, avevano finito col diffondersi un po’ in tutti i ceti so- pubblica amministrazione e se tra le più alte cariche della polizia figu- ciali le aspirazioni alla libertà, alla fraternità ed all’uguaglianza, che rano italiani i cui nomi divennero odiosamente famosi, altri passarono avevano trovato seguito anche in Italia, soprattutto tra i giovani, nelle alla storia onorati dalla stima di tutti. È qui il caso di ricordare il con- due precedenti generazioni e, mediati dall’ormai dominante Romanti- te Gabrio Casati, la cui attenzione ai problemi della Chiesa ambrosia- cismo, avevano determinato una irreversibile svolta nella storia civile na, mentre era impegnato a risolvere quelli della città insorta, è de- della Lombardia e di Milano in ispecie. scritta proprio in una lettera del Biraghi presentata in questo volume. Qui, negli anni 40 dell’Ottocento, Alessandro Manzoni (1785- Podestà di Milano dal 1837, il Casati era stato tanto buon mediato- 1873) e Giuseppe Verdi (1813-1901), i due ‘miti’ del romanticismo re tra i cittadini e le autorità austriache, nella speranza di orientarle sul- italiano, avevano, con la popolarità delle loro opere, suscitato in tutti la via di un sapiente riformismo, da essere eletto presidente del gover- gli spiriti quel sentimento patriottico, che fu l’anima del Risorgimento. no provvisorio di Milano nel pieno dell’insurrezione del ’48. Al ritorno 8 Luigi Biraghi - Lettere alle sue figlie spirituali Premessa 9 degli Austriaci in città dovette esulare come quanti avevano combattu- in giugno, dalla morte di Gregorio XVI e dall’elezione di Pio IX e, in to per la causa dell’indipendenza, soprattutto i nobili, contro i quali il novembre, dalla morte del cardinal Gaisruck. Radetzky ordinò il sequestro dei beni ed una accanita persecuzione. Il Gaisruck, al suo settantasettesimo anno di età e ventottesimo di Il popolo, quello che non poteva contare su amici oltre il Ticino, episcopato a Milano, reggeva ancora la diocesi con la fermezza e la sa- cercò di ottenerne l’indulgenza, discolpandosi dell’insurrezione e del- pienza di sempre; il clero gli era obbediente e il popolo affezionato, la guerra col grido rimasto tristemente famoso: ‘Non siamo stati noi, avendo conosciuto, sotto la rudezza del suo carattere, la sua paterna sono stati i signori!’ carità. A qualche incidente di salute, che nel 1845 era parso premoni- Tutto un altro discorso per la condizione in cui venne a trovarsi il tore della sua prossima fine, aveva reagito subito con la forza della sua clero. volontà, ed all’indizione del conclave, nel giugno del 1846, aveva af- frontato coraggiosamente il faticoso viaggio,
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