Libretto 2019-2020 Bassa
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ª Stagione Concertistica 110 PROGRAMMA GENERALE 2019 |2020 ore 20,30 RISTORI TEATRO Manifestazioni effettuate con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il contributo di 110ª Stagione Concertistica PROGRAMMA GENERALE 2019 |2020 TEATRO RISTORI inizio concerti ore 20,30 La Storia All’inizio del Novecento nascono in varie città italiane numerose associazioni musicali con lo 2 scopo di diffondere soprattutto la musica da camera, sul modello della Società del Quartetto di Milano, che annoverava tra i fondatori due musicisti veneti, Franco Faccio, veronese, e Arrigo Boito, padovano di nascita. A Verona, il 25 aprile 1909, nasce la Società Amici della Musica che da allora ha offerto ininterrottamente più di un secolo di proposte musicali ai numerosi appassionati, attraverso concerti tenuti dai più grandi solisti e gruppi cameristici del mondo. Il loro elenco è molto numeroso; visto dal punto di vista odierno ci si rende conto che nelle sale da concerto e nei teatri di Verona è passata un’intera pagina della storia musicale del Novecento. Al primo presidente, Erminio De Marchesetti, sono seguiti Umberto Boggian, Federico Federici, Francesco Benciolini, Guido Begal, Sergio Carugno, Lucio Lombardi, fino all’attuale presidente Oreste Ghidini. Dai programmi ci accorgiamo di come sia stata eseguita non solo musica del Sette-Ottocento, ma anche composizioni contemporanee. Basti pensare che nel primo concerto fu eseguito il quartetto di Debussy scritto appena qualche anno prima. Attraverso questo lungo cammino l’attività degli Amici della Musica, pur mantenendosi su una linea squisitamente classica, ha proposto diverse iniziative di straordinario interesse: dall’esecuzione integrale dei quartetti e di tutte le sonate per pianoforte di Beethoven negli anni Settanta, all’invito di grandi concertisti, quali i pianisti Wilhelm Backhaus, Artur Rubinstein, Edwin Fischer, Walter Gieseking, Wilhelm Kempff, Arturo Benedetti Michelangeli, Nikita Magaloff, Friedrich Gulda, Svjatoslav Richter, Vladimir Ashkenazy, Marta Argerich, Maurizio Pollini; inoltre il Quartetto Italiano, i violinisti Joseph Szigeti, Salvatore Accardo, Uto Ughi, il flautista Severino Gazzelloni, fino ai più rappresentativi esecutori contemporanei. Lo stesso fenomeno si è avuto per le ubicazioni dei concerti, che si sono tenuti sino dal secondo dopoguerra nel salone di Castelvecchio, che divenne Sala Boggian (per ricordare il secondo presidente dell’Associazione che aveva contribuito in proprio alla sua ristrutturazione dopo i danni bellici), vagabondando poi tra Teatro Nuovo, Chiesa di Santa Maria della Scala, Sala Maffeiana, Auditorium della Gran Guardia, fino alla prestigiosa sala del Teatro Ristori, concessa dalla Fondazione Cariverona. 2020 | 9 Caro Socio, 1 per la 110 a Stagione Concertistica abbiamo organizzato quindici concerti da tenersi, quasi 0 totalmente, nel Teatro Ristori e questa possibilità la dobbiamo alla sensibile disponibilità del 2 suo Direttore Artistico, M.° Alberto Martini, proseguendo nella linea della Fondazione Cariverona, che per diversi anni, in precedenza, ha consentito di tenere i nostri eventi in questa prestigiosa struttura, dopo il suo bellissimo restauro. La realizzazione di questa nuova 3 stagione, storicamente molto importante, la dobbiamo al grande consenso ed alla solidarietà di Voi Soci che ci sostenete con entusiasmo, al grande supporto della Fondazione Cariverona e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, che per Verona, riconosce oltre ovviamente alla Fondazione Arena, soltanto la nostra Associazione idonea per una contribuzione economica per il prestigio e la validità del suo agire in campo musicale. Devo ricordare e sottolineare che anche il Comune di Verona, la Provincia, il Banco Popolare BPM, la Fondazione Giorgio Zanotto e il Gruppo Manni hanno concorso con sensibilità alla realizzazione dei nostri concerti. Per ricordare la storia centenaria degli Amici della Musica di Verona, si è scelto di riportare sulla copertina dell’opuscolo, che illustra i prossimi concerti, le firme e altri autografi di alcuni dei più grandi artisti ospitati che vollero così sottolineare la soddisfazione di aver suonato a Verona per questa Società. Anche per questa nuova stagione Concertistica ci siamo impegnati per mantenere livelli esecutivi e interpretativi di alto profilo. I solisti e gruppi cameristici invitati , noti in Italia e all’estero, hanno accettato di buon grado di suonare per noi, proponendo lavori musicali tali da consentire una escursione nella musica del passato e del presente nell’intento di coglierne l’evoluzione nel tempo. Questo nostro apporto culturale a Verona, durato più di cento anni, anche se il suo riconoscimento non è così diffuso come meriterebbe, ci sembra importante. Certamente i tempi sono cambiati ma la cultura rimane e su essa si basa, nel passato come nel presente, il nostro vivere nel contesto di una società libera e democratica. La musica, grande, vera, classica, (chiamiamola come si vuole) rappresenta Stagione una colonna che sostiene tutta l’evoluzione della umanità. Oggi siamo immersi in soverchianti tecnologie, che apparentemente sembrano “momenti culturali ineliminabili”, mentre in realtà comportano solitudine e superficialità. Solo la nostra testa, il nostro cervello, opportunamente addestrato al ragionamento, alla condivisione degli interessi culturali, alla visione intima della bellezza, ci può sostenere in un percorso accettabile di vita. Queste mie personali osservazioni, delle quali mi scuso, sono maturate anche attraverso molti anni di professione, chiamiamola “umanitaria” e di frequentazione emotivante della musica. È vero che ascoltiamo melodie piacevoli, spesso collegate a eventi personali, anche indimenticabili, ma è la musica vera che attraverso un “linguaggio senza parole” va a rovistare nel nostro “magazzino emotivo” facendo riaffiorare momenti di intensità vitale notevole. Verosimilmente la nostra emotività profonda viene rispolverata dall’ascolto di una musica, le cui componenti trasmesse da un interprete di grande potenza artistica, sembrano “ far lievitare alimenti spirituali” importanti. Credo che dopo un bel concerto ciascuno di noi porti a casa qualcosa di bello, spesso indimenticabile. L’attuale Presidente, Ilaria Borletti Buitoni, della Milanese Società del Quartetto, fondata nel 1864 da quattro signori di cui due veneti e uno addirittura veronese (Franco Faccio) intervistata di recente, sottolineava che in Italia la musica classica è in difficoltà e che lo Stato non sembra esserne sensibile “benché questa (la musica classica) sia uno dei linguaggi più straordinari per l’anima, per la crescita di una comunità e la coesione sociale per il senso di spiritualità (che attiva) e che non ha nulla di elitario, essendo universale”. Terminando queste elucubrazioni personali, vorrei ricordare a Voi Soci che anche per la 110 a Stagione Concertistica torneremo a collaborare con il Conservatorio F.E. Dall’Abaco, con i Musei cittadini, per realizzare quegli incontri musicali che hanno riscosso negli anni precedenti un consenso tangibile. Il presidente Oreste Ghidini 2020 | 9 triennale Tartini 2020 realizzato d’intesa con l’Università di Padova, gli ALEXANDER MALOFEEV. Un altro appuntamento imperdibile: Il TRIO 1 Linea guida della prossima stagione sarà ancora 0 Amici della Musica di Padova e Asolo Musica. Come noto nel 2020 DI PARMA, ALESSANDRO CARBONARE e le musiche di Brahms. Ancora 2 una volta quella di coniugare la funzione museale ricorre altresì il 250° anniversario della nascita di Beethoven; sono un grande musicista il cui nome inizia con la B: Johann Sebastian che deriva dalla storia della Società, lunga ben dell’avviso che ogni anno possa e debba essere occasione per ricordare Bach, di cui PATRIZIA MARISALDI e ALBERTO RASI ci presentano 4 110 anni, con la necessità di evolvere, di cercare il grande compositore e tuttavia tale circostanza rende ancora più pagine meravigliose del suo repertorio per cembalo e viola da gamba. emozionante l’evolversi del nostro ciclo triennale dedicato ai suoi Segue un’altra grande promessa del pianismo europeo, l’ungherese nuove strade, soprattutto, nuovo pubblico. Il titolo: ultimi quartetti. Un appuntamento che guarda con coraggio e fiducia al ZOLTÁN FEJÉRVÁRI. Musica colta, patrimonio delle nuove generazioni? 3.0 e il futuro è sicuramente il concerto offerto dai finalisti del PREMIO È poi la volta di un reading concerto; FEDERICO MARIA SARDELLI con sottotitolo: Avvicinare i giovani alla musica colta - Avvicinare la PIANISTICO CITTA’DI VERONA il 6 ottobre al Teatro Filarmonico; una l’ENSEMBLE MODO ANTIQUO presenta uno spettacolo incentrato sul musica colta ai giovani, intendono essere insieme una domanda, gradita inedita anteprima della stagione che si apre, lunedì 14 ottobre suo successo editoriale “l’AFFAIRE VIVALDI”. Ed è l’OTTETTO uno sprone e una sfida. Una domanda che deve porsi chiunque si senta al Teatro Ristori, con il pianista veneziano PIETRO DE MARIA, raffinato dell’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI a concludere, il davvero amico della musica e creda nella sua valenza culturale e civile, interprete di un programma incentrato su lavori di due autori icone 26 aprile, la stagione primaverile 2020 con l’esecuzione dell’Ottetto in uno sprone a immaginare un percorso, un processo che persegua tali della letteratura pianistica: S. Rachmaninov e F. Chopin. Segue il Fa maggiore per fiati e archi, op. 166, D. 803 di Franz Schubert. finalità e una sfida a cercare di creare le condizioni per una loro concreta Concertistica giovane violinista