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La prima volta dell'Amatori Rugby Capoterra Intervista a Carlo Baire, Presidente dell'Amatori Rugby Capoterra A cura di A. Pisano

Carlo Baire, imprenditore 42enne di Capoterra è considerato dai più una sorta di istituzione nel movimento rugbystico sardo. Mediano d'apertura fin da bambino, ha indossato solo la maglia giallorossa del suo paese d'origine e orgogliosamente è il più titolato per caps e punti realizzati. Fare il Presidente, oggi, era in qualche modo già scritto, farlo per portare in alto la società e la squadra è quasi un dovere. O no? Non penso fosse già scritto, mi sento un dirigente non un capo, scusate ma parlero’ al plurale e penso di rappresentare il pensiero della società. La nostra capacità fino ad oggi è stata quella di unire le forze e mettere al di sopra di ogni cosa la crescita seria della società, nessuno di noi ha interessi personali che vadano controcorrente a quelli della società. La crescita è stata finora seria e programmata e lo sarà anche in futuro, per avere crescita bisogna fare in modo che non manchi mai l’entusiasmo anzi aumenti, il nostro dovere sarà quello di creare le condizioni per fare in modo che cio’ accada.

Meglio fare il Presidente o il mediano d'apertura sulla terra battuta e in un altro rugby? Fare l’atleta di rugby in altri tempi ed in campi prevalentemente in terra battuta è stata senza dubbio un’esperienza molto divertente e formativa per la mia persona, ovviamente da giovane c’è la spensieratezza e quindi divertimento puro e sempilce. Fare il dirigente significa sacrificarsi per poter dare un futuro sempre migliore e soprattutto far divertire i nostri atleti e nostri sostenitori, apparentemente quindi non c’è divertimento, ma poiché la “nostra squadra” dirigenziale è composta prevalentemente da ex giocatori di rugby ed essendo animata da quel grande spirito di sacrificio che il campo in qualche modo ci ha trasmesso, un gruppo che lavora sodo basato su grande rapporto di amicizia, rispetto e stima reciproca che consente di lavorare in sintonia ed avere delle belle soddisfazioni e quindi divertimento.

Quali difficoltà e quale il rammarico maggiore finora? Le difficoltà sono quelle di sempre e prevalentemente legate al fattore geografico, far crescere questo sport nella nostra isola è sicuramente molto complicato per le ovvie ragioni legate ai costi di trasferimento ma anche per la concezione che si ha oltre tirreno, cioè che in sardegna ci puo’ essere solo il “rugby della birra”; noi in qualche modo stiamo sfatando questo tabù e cominciamo ad essere sotto osservazione sul panorama rugbystico nazionale e ci stiamo guadagnando giorno dopo giorno attenzione e rispetto. Il rammarico è quello di non avere lo stesso rispetto che probabilmente meritiamo (e quindi visibilità) con i media isolani; e quindi da questo punto di vista siamo isolati dentro l’isola. Probabilmente è una questione di tempo, forse qualcuno non ha ancora capito che il Capoterra stà rappresentanto la Sardegna nel campionato nazionale di serie B in uno sport dove il numero dei sostenitori è in aumento vertiginoso anche nella nostra isola; speriamo che si rendano conto presto di quel sta accadendo nel nostro movimento.

Quale invece, la più grande soddisfazione, promozione in B a parte? Sinceramente mi trovo in difficoltà ad individuarne una sola, forse la soddisfazione più grande è quello di vedere lo stadio pieno di famiglie che partecipa alla partita di rugby come fosse una festa, ma non è da meno il fatto che abbiamo creato una società modello che qualcuno comincia a prendere come esmpio, come non puo’ essere da meno il fatto che personaggi come LISANDRO ARBIZU o RAMIRO CASSINA abbiano scelto la nostra realtà per proseguire e sviluppare la loro “vita rugbystica” e per finire come non si puo’ essere soddisfatti nel vedere in campo in questo bell’ inizio di campionato il capoterra imbottito di giovani provenienti dal proprio vivaio.

L'ASD Amatori Rugby Capoterra è solo una società sportiva o ancora oggi è un mezzo utile all'intera comunità? Sicuramente e molti ce ne daranno atto, il rugby a capoterra non è la passione di pochi, se pensiamo che il numero dei praticanti di questo sport sono oltre seicento (compresi gli atleti scolastici), non voglio affermare le cose scontate tipo che i ragazzi vengono tolti dalla strada ecc…, ma voglio solo rimarcare che noi svolgiamo una funzione educativa diversa e vale dire che i nostri educatori (così ci piace chiamare gli allenatori delle giovanili) insegnano non solo le regole di questo sport che sono di per se’ “regole di vita” oramai note a tutti, ma anche sulla disciplina fuori da campo, nell’ambito scolastico e nella vita sociale di tutti i giorni.

Quali sono i reali obiettivi di società e squadra nel breve, medio e lungo periodo? L’obbiettivo immediato per la società è quello di consolidare e migliorare la già ottima struttura organizzativa, questo accadrà sempre nel breve nel medio e nel lungo termine, ci sforzeremo sempre di migliorarci fin tanto che avremo l’onore di guidare questa società. Per la squadra è quello di continuare a far bene nel campionato di serie B e cercare rimanere lontani dai piani bassi della classifica, per le atre categorie incrementare ulteriormente il numero dei praticanti e crescere come livello di gioco. Nel medio si cercherà di arrivare alla nei prossimi due anni, perché siamo convinti che ci siano i presupposti per poterci arrivare. Per il lungo periodo “il sogno” è quello di vedere il Capoterra impegnato nelle coppe europee, ripeto e rimarco questo è il nostro sogno, i sogni a volte si avverano e poiché sognare non costa niente…….

Grazie Presidente, il futuro ti sorriderà...E per sognare c'è sempre tempo. V ersione .pdf per iscritti al sito w ww.rugbycapoterra.it, ti fosi, appassionati, addetti ai lavori – A cura dell'Ufficio Stampa dell'ASD Amatori Rugby Capoterra – Pag.1/9 - N° 1 – Novembre 2007

Capoterra: amore a prima vista Intervista a Ramiro Cassina, Head coach dell'Amatori Rugby Capoterra A cura di F. Farigu

Ramiro Cassina è veramente una persona innamorata del rugby e lo si puo’ notare dall’enfasi e dalla grinta che trasmette quando si parla con lui. Italo-Argentino Nato il 18 giugno del 1967 da genitori italiani partiti per lavoro negli anni cinquanta, cresce rugbysticamente in sud America, all’età di vent’anni torna in italia e gioca nelle migliori squadre di seria A, ottenendo due “caps” con la nazionale Italiana e molte presenze in “heineken cup” con il Viadana. Seconda linea, ma gioca molto bene anche terza linea, Ramiro è un gigante di 1,94 per 115 kilogrammi di peso che in campo, e fuori, non puoi fare a meno di notare.

Arrivato in Sardegna nel 2002 ha dato un grande apporto al rugby isolano, ad Alghero in serie A ha disputanto sempre campionati al vertice della classifica; da due stagioni è l’allenatore del Capoterra e a lui chiedo: Parlami della nuova sfida che stai affrontando, guidando per la prima volta il Capoterra in serie B “E’ sicuramente un bella esperienza, tenendo conto che si tratta soprattutto di una squadra di dilettanti” Quanto ti manca non poter scendere in campo e giocare assieme alla squadra? “ Purtroppo non è per colpa mia, in Italia esiste il limite dei quaranta anni che da quest’anno sarà spostato a quarantadue ma la proposta della F.I.R. deve essere ratificata dal C.O.N.I. che deciderà in questi giorni”. Ci sono dei giovani nella squadra che potrebbero diventare giocatori da Super 10 ? “ Sì ma preferisco non fare nomi” Come è il tuo rapporto con i dirigenti della società? “ E’ senz’altro un rapporto di stima ed amicizia senza pero’ dimenticare gli obiettivi principali” L’arrivo di un campione come Lisandro Arbizu quanto potrà essere utile? “ Sarà sicuramente molto utile perché Lisandro ci potrà dare una grossa mano sotto il profilo agonistico e quello umano” Quanto influisce la lontananza dall’Argentina e dai tuoi cari per lunghi periodi dell’anno? “ Tanto, ma ti ricordo che io sono Italo-Argentino e sono abituato a stare un po’ in Italia e un po’ in Argentina, i miei genitori sono partiti per l’Argentina negli anni cinquanta e nel 1990 è toccato a me riportare il cognome Cassina in Italia”.

Saluto Ramiro, gli faccio ancora i complimenti per i risultati ottenuti quest’anno, cinque partite e altrettante vittorie, e vado via con la consapevolezza che sia lui la persona giusta che, giorno dopo giorno potrà indicare, ai giovani rugbysti capoterresi, la strada per poter recitare finalmente una parte da protagonisti nel panorama nazionale. V ersione .pdf per iscritti al sito w ww.rugbycapoterra.it, ti fosi, appassionati, addetti ai lavori – A cura dell'Ufficio Stampa dell'ASD Amatori Rugby Capoterra – Pag.1/9 - N° 1 – Novembre 2007

Il movimento in Il movimento in Il movimento Campionati del mondo di rugby 2007 Sardegna: news dal Sardegna: news in Sardegna: La finestra sul mondo, a cura di A.Pisano nord dal centro news dal sud A cura dell'U.S. ARC A cura dell'U.S. ARC A cura dell'U.S. ARC E' iniziato nel peggiore La notizia più E' la stagione dei modi per il Rugby bella è poterdire di Sinnai o Alghero il campionato di che anche Nuoro serie A. Dopo una serie quella di Oramai calato il sipario sui campionati del mondo di sconfitte, la squadra c'è! Cagliari, 2007 è tempo di bilanci e di previsioni. Il primo di Huigen è decisa a Con uno slogan di chissà? bilancio è che il Sudafrica, per quello che si è riprendersi e a fratellanza e visto durante il torneo, ha ampiamente meritato il proseguire con maggiore amicizia “Insiem Di sicuro sono titolo, sia per la qualità del gioco espresso e sia determinazione e queste le due per la continuità di ritmo e prestazioni. Certo, rispettare l'obiettivo principali come non sottolineare la brillante ascesa degli ex di mantenere la protagoniste campioni del mondo dell'Inghilterra, giunti categoria. meritatamente in finale nonostante un difficile A Sassari, nonstante la dell'anno nel inizio e una “dipendenza” da Wilkinson appurata squadra sia ancora in con Pierpaolo” , campionato di quanto letale. fase di assestamento il i barbaricini serie C Ma non si può parlare di questi campionati del movimento è in crescita sono presenti mondo senza dire che sono stati il torneo e l'entusiasmo aumenta: maschile. dell'Argentina: i pumas sono stati la nota più anche l'annunciata leva anche quest'anno Grande lieta di questo mondiale. Fin dai test matchs che per under 15, 13, 11 è nel campionato di tradizione ed hanno preceduto i campionati si era capito che la un importante segnale di serie C che esperienza per nazionale sudamericana avrebbe recitato un ruolo da vitalità e serietà. onorano con la protagonista, è così è stato...E vederla giungere Ma è da Olbia che ci si i grinta e il fino alle finali (seppure quella di consolazione) è attende un vero e grande carattere noti a sinnaesi...Ma stata una bella sorpresa nonché un meritato premio, salto di qualità: pur tutti...E il occhio ai per la tradizione e la forza di questa squadra. consapevole della forza Dovevano essere i mondiali degli all blacks, della delle avversarie, terzo tempo con i cagliaritani Francia e perchè no, anche quelli dell'Italia. Sono infatti, ha intenzione nuoresi è al in piena stati, invece, i mondiali di Fiji e Samoa, del di ben figurare. Forte massimo livello! crescita e rugby non più scontato e dai risultati acquisiti di una squadra Buon Rugby! molto prima della fine delle partite: è stato bello equilibrata in tutti i scoprire che anche dal Giappone possono arrivare reparti e decisa a motivati. giocate interessanti e di qualità. Un vero giocarsi le proprie A Sinnai però campionato del mondo, insomma, in barba al rancking chances fino in fondo. c'è anche mondiale anche se alla fine ha pur sempre decretato La rosa è guidata dal che le nazionali ad arrivare fino in fondo sono coach Danilo Puletti, l'ottima quelle con grande storia e tradizione, quelle che già giocatore di ottime squadra hanno forti prime linee e abili cecchini. qualità, con una lunga femminile che Ed ora si aspettano già i prossimi, quelli che non trafila nei campionati milita in vedranno più i Robinson e i Troncòn, quelli che di serie A e serie B e riproporranno come favoriti la Nuova Zelanda (tutta due convocazioni in serie A e che grigia?) che dovrà convincersi a giocare partite di Nazionale. Il tecnico non vuole livello anche prima dei mondiali e, speriamo, pescarese punta lasciare la campionati che dovranno riportare su un campo di sull'entusiasmo e la gioco quelli che sono stati più protagonisti grinta dei giocatori - categoria. mediatici prima che rugbysti o che dovranno farci un mix di giovani smettere di morderci le dita solo perchè per promettenti e di arrivare agli ottavi potranno permettersi di atleti più esperti - sbagliare due calci piazzati. per ottenere risultati soddisfacenti. V ersione .pdf per iscritti al sito w ww.rugbycapoterra.it, ti fosi, appassionati, addetti ai lavori – A cura dell'Ufficio Stampa dell'ASD Amatori Rugby Capoterra – Pag.1/9 - N° 1 – Novembre 2007

Questo mese segnaliamo A cura dell'uffico stampa dell'Amatori Rugby Capoterra CONCORSO: RUGBY LA TUA SCUOLA!

Sono ammessi al concorso “Rugby: la tua scuola” tutti gli atleti regolarmente tesserati con la società AMATORI RUGBY CAPOTERRA per la stagione sportiva 2007/2008, per le categorie under 9/11/13/15/17, ed iscritti ad un corso di studio statale o privato. Il concorso consiste nell’ottenere il migliore punteggio dato dalla somma dei punti guadagnati per la frequenza agli allenamenti e la media dei voti scolastici.Il concorso avrà inizio a partire dalla data del 04 Dicembre 2007 e terminerà il 29 Maggio 2008 Entro la data del 15 marzo 2008 sarà stilata una classifica provvisoria, in concomitanza con la fine del primo quadrimestre, del quale gli atleti dovranno fornire copia della relativa scheda di valutazione. La classifica finale verrà stilata alla fine dell’anno scolastico, (del quale gli atleti dovranno fornire copia della relativa scheda di valutazione) e comunque entro la data del 15 Giugno 2008. Saranno ammessi alla graduatoria finale (senza eccezione alcuna) solo gli atleti che avranno ottenuto almeno la media scolastica del 6. Modalità di assegnazione punteggio Sempre presente agli allenamenti: punti 10/mese Sempre presente agli allenamenti tranne 1 volta punti 9/mese In tutti gli altri casi 1 Presenza agli allenamenti 1 punto Per ogni partita disputata 2 punti Nel caso che la data di un allenamento coincida con una ricorrenza festiva e/o comunque l’allenamento per cause di forza maggiore non si possa eseguire, il punteggio relativo a quella data non influirà nel caso al punto 1, pertanto verrà considerato come eseguito lasciando invariato il punteggio di 10 punti al mese. Il punteggio acquisito sul campo verrà sommato alla media dei voti scolastici, non saranno considerati i mezzi punti (es: 6 + oppure 6 ½), ma solo il voto intero. Nel caso la valutazione di ogni singola materia sia espressa in giudizi e non in voto numerico, i suddetti giudizi verranno cosi’ considerati: insufficiente punti 4 mediocre punti 5 sufficiente punti 6 buono punti 7 distinto punti 8 ottimo punti 10 Per ogni categoria ci sarà un solo vincitore, pertanto in caso di parità, verrà eseguita una ulteriore valutazione: A – categoria under 9/11/13 sarà sommata al punteggio finale la media dei voti scolastici di tre materie principali quali: italiano, matematica, prima lingua straniera La prima lingua straniera sarà da dichiarare ad inizio della competizione. B – categoria under 15/17 sarà sommata al punteggio finale la media dei voti scolastici di tre materie principali quali: italiano, matematica, materia principale del corso di studi In caso di ulteriore parità la competizione si risolverà mediante sorteggio alla presenza di una commissione nominata dalla società. Primo premio categoria UNDER 15/17: Stage di una settimana presso un centro della Federazione Italiana Rugby, comprensivo di spese di viaggio, vitto e alloggio. Primo premio categoria UNDER 9/11/13: Completo da gioco della Nazionale Italiana Rugby e foto ricordo insieme alla prima squadra militante nel campionato nazionale di serie B. Per qualsiasi controversia, varrà il parere insindacabile, della commissione suddetta. Per qualsiasi controversia, varrà il parere insindacabile, della commissione suddetta. V ersione .pdf per iscritti al sito w ww.rugbycapoterra.it, ti fosi, appassionati, addetti ai lavori – A cura dell'Ufficio Stampa dell'ASD Amatori Rugby Capoterra – Pag.1/9 - N° 1 – Novembre 2007

Il rugby nel cuore! Non solo serie B: Parla il capitano della prima squadra, Sebastiano Meloni la realtà rugbystica capoterrese A cura di A. Falda

A cura di F. Farigu Ci incontriamo al pub in compagnia di una bella birra; Il movimento rugbystico giovanile in Sardegna è in l'allenamento è appena terminato e Sebastiano Meloni (per tutti forte ascesa malgrado la concorrenza di altre Seby), capoterrese doc, nato e cresciuto qui con la palla ovale in mano e nel cuore, è come sempre vitale ed emozionato. discipline sportive ben più reclamizzate dai media Fa il termoidraulico per professione ma è al rugby che dedica la regionali e nazionali. maggior parte del suo tempo. Capitano dell'ASD Amatori Rugby Questo grazie anche all’exploit della nazionale al Capoterra è anche uno degli uomini più esperti e con il maggior numero di caps all'attivo; ha iniziato come tallonatore ma ben 6 nazioni, che ha consentito ad alcuni atleti presto si è trasformato in terza linea ala. Per un infortunio alla azzurri di apparire sulle copertine di settimanali spalla sinistra ha dovuto saltare le prime due partite d'esordio o mensili di prestigio, a trasmissioni televisive nel campionato di serie B ma già dalla terza è tornato ad essere una pedina fondamentale della squadra giallo rossa di Capoterra. di discreto audience e a vari spot televisivi, Sei appena rientrato da un infortunio ad una spalla, cogliendo l’attenzione anche di ragazzi che mai si adesso come stai? sono avvicinati alla palla ovale. - Molto bene, grazie anche alle cure dello staff medico della squadra. In aggiunta, a Capoterra, l’Amatori, per la prima Cosa vuole dire essere il capitano del Capoterra in “B” volta nella sua storia, ha conquistato la - E’ una bellissima esperienza, un'emozione unica, e una promozione in B, suscitando l'interesse e soddisfazione: devo ammettere che e’ sempre stato il mio l'entusiasmo anche oltre i confini del paese, sogno fin da bambino, visto che gioco dall’eta di 9 riuscendo a coinvolgere ed ad appassionare anche anni...E spero che questo sogno continui a lungo. Come è il clima nello spogliatoio, cosa pensi dei nuovi ragazzi dell’hinterland. Per questo, ora, a arrivi? Capoterra sono arrivati ragazzi di Cagliari, -Il clima e perfetto. Andiamo tutti d’accordo, ridiamo e Sinnai, Sarroch, giovani atleti che giocavano a scherziamo sempre e all’occorenza sappiamo essere molto calcio, a basket, a tennis. seri!!! I nuovi arrivi si sono inseriti bene e condividono i valori e l' applicazione del gruppo. Tutti ragazzi che vogliono far parte di una società Riesci bene ad far convivere gli impegni di lavoro con il gloriosa benchè giovane, sana, che ha voglia di rugby? crescere, che vuole trasmettere questa voglia di - Si abbastanza bene. Cerco di dare il massimo in entrambi crescere sia al bambino di sette anni che al i “campi” anche se e’ una continua lotta contro il tempo e dirigente più attempato, una società dove ogni il mio campo preferito è quello di rugby!!! Mi racconti come vivi la mattina e i momenti prima della ragazzo può trovare quello che a volte non trova partita? negli amici, nella scuola e, purtroppo, a volte in - Con molta tensione e concentrazione, chiaramente. famiglia. Tensione che, prima di scendere in campo, si trasforma in grinta ed energia che cerco di trasmettere anche ai miei L’obbiettivo dell'Amatori Rugby Capoterra è di compagni!!! riuscire a creare una struttura che possa Cosa hai pensato, quando l’arbitro ha fischiato la fine, accogliere i ragazzi nel doposcuola, che vengano sì della partita spareggio con il Viadana? a giocare a rugby, ma che, innanzitutto, abbiano la - Non ci potevo credere: eravamo in serie B...Una delle possibilità di stare con gli amici, lontano dalla emozioni piu forti che ho mai provato in vita mia!!! Ero strada, che possano fare palestra, attività contento per me e per i miei compagni perche finalmente si era realizzato un sogno. Un sogno che era di tutti i didattica sia sportiva che scolastica, che possano giocatori, compresi quelli più “vecchi” che ci hanno partecipare a stage con i ns. tecnici e con quelli preceduto e sono stati nostri maestri ed esempio per nazionali, fare del campo di via Trento un centro tutti...E poi, e se vogliamo dirla tutta, era il sogno sportivo e culturale importante, come vuole lo dell’intero paese di Capoterra!!! spirito del rugby. Grazie Seby, è proprio il sogno di tutti e Capoterra è davvero con Voi. V ersione .pdf per iscritti al sito w ww.rugbycapoterra.it, ti fosi, appassionati, addetti ai lavori – A cura dell'Ufficio Stampa dell'ASD Amatori Rugby Capoterra – Pag.1/9 - N° 1 – Novembre 2007

Il rugbysta del mese Rubrica a cura di F.Farigu e A.Pisano Stefano Aio, aiò!

Stefano “nano” Aio in azione al centro, fa partire Alessio “gas” Demontis E' arrivato in punta di piedi lo scorso anno, un ragazzo umile ed entusiasta, generoso e forte. Stefano Aio, “nano” per gli amici e i compagni di squadra, è un uomo di grande carisma e personalità. Ricopre un ruolo, quello del mediano di mischia, che – banale sottolinearlo – è di gran lunga il ruolo più delicato ed importante in una squadra di rugby. Lui lo ricopre in maniera egregia ed è rispettato da tutti oltrechè per la sua forza ed intelligenza anche per la sua lealtà. Si, Stefano Aio è innanzitutto un rugbysta ed un uomo leale quanto cortese, e a Capoterra, tutti si sono accorti di questo: nano è diventato innanzitutto un compaesano, che ben si è integrato, lavorando anche da geometra. Basti pensare poi, che nelle partite d'esordio in serie B, a causa dell'assenza di Sebastiano Meloni, ha addiritura ricoperto il ruolo di capitano della squadra: non era mai accaduto nella storia del club che non fosse capoterrese il capitano in campo. In questo inizio di stagione non ne ha sbagliata una, in ogni partita è stato fondamentale e decisivo sia per le giocate che per la carica e l'entusiasmo trasmesso in campo e non poteva essere altrimenti per uno che inizia a giocare a rugby a 6 anni a L'Aquila, uno dei templi del rugby italiano. Stefano Aio è un aquilano doc infatti di 33 anni (è del 16.01.74), che a 15 già vestiva la maglia della nazionale di categoria per restarci fino a quella under 19. E quando l'ASD Amatori Rugby Capoterra ancora faticava nei campi in terra battuta, tra il 1991 e il 1994 Stefano Aio era già in serie A con la squadra della sua città diventando anche campione d'Italia. Tra il 1995 e il 2002 Stefano è a Piacenza, dove arriva anche a giocare il campionato europeo “European Shild” e proprio in quegli anni viene convocato nella nazionale maggiore e partecipa al primo storico 6 nazioni del 2000 giocando con l'Italia B. La sua passione per il rugby è infinita, così come quella per i viaggi e la voglia di scoprire “terre” nuove, mete sulle quali tuffarsi: è a Viadana nel 2002/2003, in serie A, e partecipa al torneo piu’ prestigioso per club in Europa giocando tutte le gare di “heineken cup”( epiche le sfide contro Gloucester e Perpignan). Non lascia quella categoria neanche negli anni successivi: è a Colorno, infatti, nel 2003 e ci rimarrà fino al 2005. E poi, l'anno successivo, esplode l'amore per la Sardegna, per un movimento rugbystico in ascesa che può regalare molte soddisfazioni e al quale nano vuole partecipare da protagonista: giunge ad Alghero e disputa un brillante campionato. Ma è dall'anno scorso che Stefano Aio ha deciso di continuare a stare in questa nuova terra, antica nelle tradizioni e nell'accoglienza, ed ha scelto un luogo che è tempio del rugby in Sardegna: dal 2006/2007 gioca con l’Amatori Rugby Capoterra, ha già conquistato la serie B diventandone un protagonista assoluto e uno dei giocatori piu’ importanti della squadra...E chissà ancora dove vuole arrivare. V ersione .pdf per iscritti al sito w ww.rugbycapoterra.it, ti fosi, appassionati, addetti ai lavori – A cura dell'Ufficio Stampa dell'ASD Amatori Rugby Capoterra – Pag.1/9 - N° 1 – Novembre 2007

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