Gianni Schicchi

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Gianni Schicchi GIACOMO PUCCINI GIANNI SCHICCHI Libretto di Giovacchino Forzano ispirato a un episodio del canto XXX della Commedia di Dante Alighieri Gianni Schicchi (2016 ‐ Teatro dell’Opera di Roma) regia Damiano Michieletto, scene Paolo Fantin adattamento cinematografico e regia di Damiano Michieletto prodotto da Genoma Films e DO Consulting & Production Gianni Schicchi (2016 ‐ Teatro dell’Opera di Roma) regia Damiano Michieletto, scene Paolo Fantin LOGLINE Gianni Schicchi, un furbo faccendiere toscano, riesce con un abile stratagemma ad intascare la cospicua eredità del vecchio mercante Buoso Donati, appena deceduto. Tutti gli avidi parenti accorsi per ottenere l’eredità verranno cacciati di casa a bocca asciutta. PRESENTAZIONE Prendete “Parenti serpenti” di Monicelli, immaginate una musica frizzante e incalzante e un gruppo di cantanti‐attori in grado di dar vita attraverso il canto ad un gruppo di famigliari avidi e truci: avrete l’opera comica in un atto “Gianni Schicchi”. L’opera è stata scritta nel 1918 e prevede un’ambientazione medievale, essendo basata su un personaggio dantesco. Un libretto d’opera che si presta ad essere trasformato in sceneggiatura grazie ad una storia vivace, un ritmo incalzante, e a 15 spassosi personaggi. Un’opera lirica che sembra proprio l’antesignano della più felice commedia all’italiana. SOGGETTO Il ricco mercante e collezionista toscano Buoso Donati, muore improvvisamente a casa sua. La morte è avvolta nel mistero e forse qualcuno ha contribuito al decesso del vecchio, per poter velocizzare la possibilità di ottenere la sua fortunatissima eredità. Tutti i parenti accorrono per piangere la scomparsa di Buoso, ma in realtà stanno solo aspettando di capire dove andranno a finire i soldi del vecchio e iniziano a mettere a soqquadro la casa alla ricerca del testamento. Una volta trovatolo, scoprono la tremenda notizia: Buoso Donati ha lasciato tutta l’eredità al vicino convento di frati, senza intestare nulla agli avidi parenti. Indecisi su cosa fare, i parenti decidono di affidarsi a Gianni Schicchi, un furbo faccendiere famoso per essere in grado di muoversi con disinvoltura tra i cavilli della legge. Inizialmente Schicchi rifiuta di aiutarli a causa dell'atteggiamento sprezzante che la famiglia Donati, dell'aristocrazia fiorentina, mostra verso di lui. Ma le preghiere della figlia Lauretta, innamorata di Rinuccio, il giovane nipote di Buoso Donati, lo spingono a tornare sui suoi passi, soprattutto quando scopre che i due aspettano un figlio. Schicchi decide di escogitare un piano: dato che nessuno è ancora a conoscenza della morte del vecchio riccone, ordina che il cadavere di Buoso venga nascosto per poterne prendere lui stesso il posto e dettare al notaio un nuovo testamento. I parenti accettato l’idea, il cadavere di Buoso viene nascosto in frigorifero e ognuno segretamente inizia a corrompere Schicchi per assicurarsi la parte più cospicua di eredità. Fingendosi Buoso Donati, Schicchi declina dinanzi al notaio le ultime volontà e quando dichiara di lasciare i beni più preziosi al suo «caro, devoto, affezionato amico Gianni Schicchi», i parenti comprendono la terribile beffa ed esplodono in urla furibonde. Ma il finto Buoso li caccia dalla casa, divenuta ora di sua esclusiva proprietà e rimane con la figlia Lauretta e Rinuccio. Gianni Schicchi (2016 ‐ Teatro dell’Opera di Roma) regia Damiano Michieletto, scene Paolo Fantin I PERSONAGGI BUOSO DONATI Buoso è il discendente di una nobile famiglia fiorentina, una di quelle con lo stemma. Possiede case, rendite e molti terreni. Non si è mai sposato e non ha mai avuto figli: per questo in città si mormora che sia gay. E’ un collezionista d’arte e d’auto d’epoca. Purtroppo per lui è appena morto in casa dopo una lunga malattia che si era stabilizzata lasciandolo bloccato a letto ma ancora in grado, pur con una paralisi, di mandare avanti i suoi affari. La villa di Buoso è vicino a Fiesole, immersa in un grande parco. GIANNI SCHICCHI 50 anni. Gianni è un commercialista di Napoli trasferito a Firenze dove ha aperto uno studio e pratica la sua attività. Zita e Simone lo considerano un “plebeo”, uno che viene dal Sud, dal popolino, mentre loro si ritengono degli aristocratici. Schicchi è furbo, incarna la maschera di Pulcinella: è scaltro, sornione, istrionico. Ha l’istinto del faccendiere, abilissimo a muoversi tra i cavilli della legge. LAURETTA Figlia di Schicchi, 21 anni. Una bella ragazza dall’aria solare, figlia di genitori del Sud. Incarna la positività della sua terra, il lato accogliente, materno, generoso. Ha un grande segreto che porta con sé nel grembo e non ha avuto ancora il coraggio di confessarlo al padre. È studentessa all’ultimo anno di filosofia, si sta per laureare e questa gravidanza è arrivata in modo inaspettato. ZITA Detta “La Vecchia”, cugina di Buoso, 60 anni. Gestisce una casa d’aste ed era in affari col cugino, di cui ha sempre subìto il successo. È un donna terribile che incute timore, dal piglio austero. È ricchissima, ed ora ha tutte le intenzioni di tirare fuori gli artigli pur di accaparrarsi quella casa e tutto ciò che contiene. È arrivata alla villa con la sua bella Mercedes. Fuma sigarette elettroniche. È una donna sentenziosa e sprezzante, incapace della più minima empatia. Ha una casa nella zona nobile di Firenze, appena fuori il centro tra le colline. RINUCCIO Nipote di Zita, 24 anni. Rinuccio odia i suoi parenti e l’ipocrisia che respira in casa. Orfano dei genitori, Rinuccio vive con la zia. Ha frequentato l’alberghiero e ora fa il cuoco in centro a Firenze. Orgoglioso del suo lavoro mentre la zia lo considera uno sfigato, ha conosciuto Lauretta e tra loro è scoccata la scintilla. Ha una bella moto con cui ama sfrecciare per la campagna toscana. In una di queste scampagnate ha portato con sé Lauretta, hanno fatto l’amore e ora la ragazza è incinta. Lui l’ha saputo e adesso è teso, preoccupatissimo perché non l’ha ancora confessato a nessuno. Come farà ad affrontare la nascita del figlio?! E’ proprio nel panico, ma non lo può far vedere... Il denaro che Rinuccio potrebbe ricavare dell’eredità gli consentirebbe di sistemarsi e poter sposare Lauretta. GHERARDO, NELLA e GHERARDINO Gherardo (nipote di Buoso, 40 anni); Nella (sua moglie, 34anni); Gherardino (loro figlio, 7 anni). La famiglia di Gherardo vive come in un “American dream”. Lui ha una concessionaria d’auto, ama seguire lo sport in televisione e ha chiamato il figlio col suo nome, perché cosi fanno in America. Gherardino, ossia Gherardo Jr., è cicciottello, figlio unico, viziato, cresciuto costantemente davanti ad un display e una scatola di dolci. Nella è una bella bionda appariscente che un paio d’anni fa ha deciso di rifarsi il seno e ogni giorno va in palestra. Nella non lavora, è una donna di casa e ama passare molto tempo con le amiche. Ama abbronzarsi in giardino ed è considerata il sogno erotico del vicinato. BETTO Cognato di Buoso, povero e malvestito, età indefinibile, vive a Signa. Aveva sposato la sorella di Buoso che poi è morta. Betto è considerato la pecora nera della famiglia. Tutti hanno verso di lui un misto di compassione e fastidio. È uno che passa le giornate al bar ed è per questo che sarà il primo a sapere cosa dicono a Signa... Per lui l’eredità è l’unica chance che può avere nella vita, anche perché alla morte della moglie, Buoso aveva fatto in modo che Betto non ereditasse nulla. Quindi lui ha un conto in sospeso con Buoso: lo ha sempre odiato e questa per lui è la sua vendetta. SIMONE Fratello di Zita e cugino di Buoso, 70 anni. Simone è il più vecchio di tutti. È sordo, porta un apparecchio acustico. In passato è stato sindaco a Fucecchio. È un uomo di estrema destra, legato al fascismo. Simone ha fatto carriera in banca dove è arrivato a ricoprire il ruolo di direttore per vent’anni. Ora è in pensione. MARCO, La CIESCA Marco (figlio di Simone, 45 anni) è un uomo compresso e castrato dal padre e con una moglie che lo domina. Lavora nella banca dove il padre è stato direttore. La Ciesca (moglie di Marco, 38 anni) lo tratta come un ebete ed è insofferente verso di lui. La Ciesca ha lo sguardo di una donna abituata a bere. Si veste in modo severo, elegante ma non appariscente e tradisce regolarmente il marito con il capo dell’agenzia immobiliare presso cui lavora. È fin troppo ovvio notare che la coppia Ciesca‐Marco (litigiosi, taciturni, sterili) sia in aperta competizione con l’altra coppia Nella‐ Gherardo (espansivi, positivi, sorridenti). Ciesca e Nella si odiano nel profondo, due donne all’opposto, non hanno nulla in comune. Maestro SPINELLOCCIO Medico, 65 anni. Ha problemi alla vista, porta un vecchio modello di occhiali bifocali. E’ stato per tutta la vita il medico di Buoso, ora non è più in servizio ma per amicizia con Buoso è solito ogni tanto passare per casa per assicurarsi della salute del suo caro amico. Probabilmente anche Spinelloccio è gay come lo era Buoso. Ser AMANTIO di Nicolai Notaio 70 anni. È un altro vecchio, ricco sfondato. PINELLINO, calzolaio GUCCIO tintore Sono due persone fidate che il Notaio utilizza ogni volta che deve stipulare degli atti in cui è richiesta la presenza di testimoni. Sfortunatamente per loro hanno subìto da poco un incidente automobilistico, per cui si trovano un po’ acciaccati. Pinellino ha preso il colpo della strega e porta un collare che gli blocca i movimenti cervicali, mentre Guccio ha un braccio ingessato. NOTE DI REGIA Il progetto di realizzare un film a partire dall’opera Gianni Schicchi nasce nel 2012 quando ho messo in scena quest’opera in una produzione a Vienna, al Theater an der Wien.
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