Comunità Montana Valle Del Tidone – QC Analisi Tipologica Degli Edifici Dei Tessuti Storici – Capoluoghi E Centri Frazionali Maggiori E Secondari
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Comunità Montana valle del Tidone – QC Analisi tipologica degli edifici dei tessuti storici – Capoluoghi e centri frazionali maggiori e secondari Premessa Nelle pagine seguenti viene proposta l’analisi puntuale condotta sugli edifici dei tessuti storici di maggior pregio dei centri abitati principali e secondari della Comunità Montana val Tidone, relativa alle caratteristiche tipologiche ed architettoniche (tipologia, destinazione, numero dei piani, età dell’edificio, eventuale valore storico o presenza di elementi di pregio). L’analisi storica è stata condotta e redatta attraverso al compilazione di schede, contenenti l’elencazione delle caratteristiche specifiche di un massimo di 30 edifici. Le schede suddette vengono in seguito riportate e presentate in ordine di rilevanza dei relativi centri urbani (Pianello val Tidone, Nibbiano, Pecorara e Nibbiano). Le seguenti pagine costituiscono una breve premessa nella quale sono sinteticamente descritti alcuni elementi e caratteristiche del lavoro svolto, il cui obiettivo è inquadrare l’analisi condotta all’interno di un quadro metodologico chiaro e di obiettivi definiti. 1 Obiettivi, metodologia utilizzata e fonti documentali Lo studio condotto è stato organizzato per fasi analitiche e livelli di approfondimento progressivi. Tale processo ha permesso di ricostruire un quadro aggiornato del compendio storico ‐ architettonico e del patrimonio testimoniale esistente sul territorio in oggetto, allo scopo di permettere una successiva catalogazione di tale archivio informativo attraverso la compilazione e restituzione di schede. Tali schede di rilievo, analisi e interpretazione sono state elaborate allo scopo di rispondere ai seguenti requisiti ritenuti irrinunciabile punto di partenza per uno studio analitico di questo tipo: • alla semplicità di consultazione, alla chiarezza dei livelli informativi in esse contenuti; • alla verifica e all’aggiornamento delle conoscenze fino ad oggi esistenti relativamente agli insediamenti storici esistenti sul territorio oggetto dello studio; • alla necessità di completezza delle informazioni raccolte e degli approfondimenti ritenuti indispensabili in relazione al loro futuro utilizzo come base conoscitiva a partire dalla quale individuare strumenti e modalità di intervento per una tutela degli aspetti storici, morfo‐tipologici, architettonici e testimoniali, in coerenza con esigenze di ristrutturazione e riuso degli immobili finalizzate ad una loro valorizzazione, non solo edilizia, ma anche urbana e territoriale. Il lavoro condotto è stato organizzato a partire dall’analisi comparativa dei materiali relazionali e cartografici dei PRG vigenti dei Comuni principali, alcuni dei quali relativamente recenti, per lo più già contenenti modelli di schede di rilievo relative agli edifici tutelati di interesse storico testimoniale. La metodologia analitica descritta ha permesso l’elaborazione di una nuova scheda tipo che fosse compatibile e coerente con i materiali e le fonti documentali esistenti, la cui efficacia e completezza è stata verificata sul campo attraverso una campagna di rilievo puntuale, condotta sui singoli manufatti, che è servita ad integrare la scheda con elementi interpretativi utili a meglio definire opportunità di intervento e modalità di utilizzo funzionale. Ogni scheda contiene pertanto, oltre ad uno stralcio cartografico di individuazione con numerazione progressiva dei manufatti edilizi analizzati nella scheda, informazioni relative ai seguenti aspetti: • destinazione d’uso: individuazione della funzione principale attuale dei singoli fabbricati o delle singole porzioni di fabbricato; sono state evidenziate le seguenti destinazioni d’uso: - (R) residenziale; - (M) mista (varie attività); - (P) produttiva ‐ artigianale; - (S) servizi pubblici e uffici; - (A) attività agricole o connesse all’agricoltura; • tipologia edilizia: nell’affrontare l’indagine sulle principali tipologie è emersa la necessità di una sostanziale diversificazione tra l’edilizia dei tessuti storici dei capoluoghi (soprattutto Pianello e Nibbiano) e quella dei tessuti storici delle frazioni; le significative modificazioni che hanno investito la struttura urbana dei centri maggiori nel corso del XIX secolo hanno, infatti, prodotto una notevole trasformazione edilizia dei borghi agricoli originari che, a seguito di numerose e diffuse sopraelevazioni ed accorpamenti, hanno prodotto l’attuale veste ottocentesca, Comunità Montana valle del Tidone – QC Analisi tipologica degli edifici dei tessuti storici – Capoluoghi e centri frazionali maggiori e secondari caratterizzata da una forte prevalenza di edifici pluriplano con esercizio al dettaglio al piano terra e alcune rare emergenze con le originarie tipologie a blocco o a schiera. Sono pertanto state evidenziate le seguenti tipologie: - (A) edificio monumentale: non si riferisce ad una singola tipologia ma allude alle emergenze vincolate ai sensi del DLgs 42/2004; - (B) edificio residenziale isolato: si riferisce sia alla tipologia classica tipica della trasformazione del territorio del secolo XVII (villa o residenza signorile) sia ad edifici più recenti per i quali, però, la scheda individua diverse classificazioni relative a valore architettonico e epoca di costruzione; - (C) edificio residenziale a corte: si riferisce prevalentemente a fabbricati ottocenteschi che si sono inseriti nel tessuto esistente, sostituendosi a tipologie a blocco; - (D) edificio residenziale in linea: elemento tradizionale della tipologia urbana; queste tipologie, originariamente unifamiliari, sono rimaste tali nelle frazioni, mentre nei centri principali si sono trasformate in fabbricati a ¾ piani; - (E) edificio residenziale a blocco: questa tipologia, costituita da fabbricati addossati per tre lati gli uni agli altri senza interposizione di cortili, rappresenta una caratteristica tipica dell’edilizia rurale nelle colline piacentine;spesso inframezzata da rustici, è presente, in gran parte, nelle frazioni ed originariamente costituiva gran parte del tessuto dei capoluoghi; nei centri maggiori, successive trasformazioni edilizie ne hanno completamente alterato le caratteristiche originali, producendo isolati eccessivamente densi; nelle frazioni invece dove si sono conservate le funzioni originarie, questa tipologia edilizia mantiene spesso valori di rilievo storico; - (F) edificio per attività produttivo‐artigianali; - (G) edificio agricolo o per attività connesse all’agricoltura; • numero di piani; • stato di conservazione: si riferisce, prevalentemente, allo stato di conservazione fisico dei fabbricati; non è stato preso in considerazione lo stato igienico seppure si possa, con buona approssimazione, rilevare che gli edifici in “pessimo stato” siano privi di servizi igienici; sono state individuate tre soglie di conservazione: - (B) buono; - (M) mediocre; - (P) pessimo; • età dell’edificio: individua, attraverso l’analisi degli elementi stilistici dell’edificio e delle mappe catastali (quando disponibili) l’epoca di edificazione dei fabbricati; vengono individuati tre soglie: - (A) antico, la cui epoca di realizzazione risulti antecedente al XVIII secolo; - (V) vecchio, risalente al XIX secolo o all’inizio del XX secolo; - (R) recente o contemporaneo, corrispondente ad edifici di epoca contemporanea; • valore storico: evidenzia la presenza o meno di valore dell’edificio, sia in riferimento alla qualità architettonica, sia in quanto elemento di uno specifico contesto ambientale; • elementi architettonici o testimoniali di pregio: viene evidenziata la presenza di elementi di rilievo che caratterizzano i singoli fabbricati. Comunità Montana valle del Tidone – QC Analisi tipologica degli edifici dei tessuti storici – Capoluoghi e centri frazionali maggiori e secondari COMUNE DI PIANELLO VAL TIDONE Analisi tipo‐morfologica dei centri di: • Pianello val Tidone • Arcello • Case Gazzoli • Case rebuffi • Masarola • Chiarone • Bilegno • Casanova • Case Pradaglia • Santa Giustina • Castellaro • Morago • Case Gabbiano • Rocca d’Olgisio Comunità Montana valle del Tidone – QC Analisi tipologica degli edifici dei tessuti storici – Capoluoghi e centri frazionali maggiori e secondari Le notizie storiche sulla nascita e sullo sviluppi di Pianello val Tidone e delle sue frazioni sono piuttosto scarse. Certamente i primi agglomerati di Pianello, Arcello, Casanova, Morago e Pradaglia furono costituiti da castelli che, una volta trasformati in residenze, persero le loro caratteristiche militari e spiccatamente difensive assumendo un progressivo ruolo di centri di aggregati agricoli, legati all’attività rurale e produttiva locale. Allo scopo di ricostruire l’evoluzione storica dei vari centri urbani, viene di seguito proposta una breve descrizione degli elementi di rilievo utili alla loro definizione morfo‐tipologica e testimoniale dei tessuti storici di ognuno di essi (Arcello, Casanova, Gabbiano, Pianello, S. Giustina, Morago, Castellaro, Case Rebuffi, Ca’ Gazzoli, Masarola, Chiarone, Pradaglia, Bilegno, Rocca d’Olgisio). PIANELLO VAL TIDONE Il centro del Capoluogo è stato oggetto di un’attenta e dettagliata analisi storica nel volume “Il recupero del nucleo storico di Pianello val Tidone”, redatto nel 1994 da Gianni Ottolini; tale fonte raccoglie importanti documentazioni grafiche e cartografiche relative all’evoluzione del borgo storico, a cui il presente lavoro rimanda per eventuali approfondimenti. L’insediamento in epoca romana di un abitato nel territorio di Pianello è testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti nell’area in prossimità del cimitero,