introduzione storica ANTIQUARIUM Piazza S.Rocco PARRE PROVINCIA ANTIQUARIUM Piazza S.Rocco PARRE DI

SITO E CAMPAGNE DI SCAVO Parra Oppidum degli Orobi L’abitato di Parre-Castello, sembra essere quello che le fonti antiche chiamano Parra Oromobiorum oppidum (Parre centro fortifi cato degli Oromobi o Orobi); sorgeva infatti su un terrazzo fl uviale in una posizione naturalmente difesa e strategica per il controllo delle vie di transito e l’accesso alle risorse, soprattutto Parco Archeologico e Antiquarium minerarie, particolarmente abbondanti in questa parte della Valle Seriana. La vocazione del sito come luogo dominante è confermata dal toponimo Castello: spesso questo nome conserva la memoria dell’esistenza di sistemi insediativi Come raggiungerci d’altura protostorici, senza riferirsi necessariamente alla presenza di un castello PASSO TONALE medievale. L’importanza del sito era nota già nell’Ottocento; proprio in PARREE questo luogo infatti, durante i S.S. 42 Tonale - DARFOMendola lavori agricoli, venne alla luce un B. T. PONTE accumulo di manufatti bronzei, SELVA per lo più frammentari, deposto in un pozzetto nel V sec. a.C. ENDINE G. S.S. 42 Tonale - Mendola e interpretato dagli archeologi TRESCORE B. come il ripostiglio di un artigiano S.P. 35 Valle Seriana Autostrada A4 fonditore. Autostrada A4 Solo un secolo dopo, dal BERGAMO 1983 al 1994, sono state MILANO ORIO BRESCIA effettuate campagne di scavo AL SERIO da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, al fi ne di indagare il ricco deposito archeologico: dell’abitato oggi è valorizzata una porzione, considerata la più DI PARRE - Assessorato alla Cultura e Turismo signifi cativa per testimoniare COMUNE DI PARRE la storia della sua lunga vita. Piazza Municipio, 2 IT - 24020 PARRE (BG) Ph. +39 35 701002 Fax +39 35 703545 Assessorato alla Cultura e Turismo Indagini archeologiche al sito di Parre-Castello. e-mail: [email protected] L’ETÀ DEL BRONZO

L’ETà DEL FERRO L’ETà ROMANA La Metallurgia Tracce consistenti di un insediamento risalente alla fi ne dell’età del Bronzo LA RIPRESA DELL’ABITATO (secoli XIII-X a.C.) sono state rinvenute in località Botti; i reperti e le strutture Le continue trasformazioni subite dal sito hanno permesso la conservazione delle testimoniano che qui si svolgeva il ciclo completo della produzione metallurgica: strutture solo al livello dei pavimenti e dei muri in pietra. L’abitato di Parre fu abbandonato alla estrazione del rame dai minerali, fusione e colatura in matrici di pietra, rifi nitura Da alcuni particolari costruttivi e dalla sequenza stratigrafi ca del deposito archeologico fi ne del I secolo a.C., quando i Romani dei prodotti. interno alle case si ipotizza che esse fossero dotate di un piano rialzato. conquistarono le Alpi: con il loro arrivo Questa attività artigianale proseguì poi al Castello, dove venivano lavorati il Una sepoltura di infante e una fossetta votiva della fi ne dell’età del Ferro ci fanno probabilmente l’organizzazione territoriale rame - che legato allo stagno forniva il bronzo - e, a partire dalla seconda età intravvedere aspetti della ritualità antica: la prima era situata all’interno di un’abitazione, subì profondi mutamenti, rendendo il sito del Ferro, il piombo, probabilmente sfruttando i giacimenti metalliferi del vicino secondo un costume diffuso in ambito alpino centro-orientale; il bambino era inumato del Castello poco funzionale. Boccali ceramici di tipo alpino, dalla fossetta votiva. Monte Trevasco. con un corredo di recipienti ceramici tra cui spicca Dalla fi ne del II d.C. al V d.C. l’altura un piccolo vaso recante un’iscrizione, forse il nome Probabilmente in virtù delle risorse minerarie venne insediata nuovamente, forse con del defunto. di cui dispone, Parre, in questo periodo, si funzioni militari, come potrebbe indiziare La fossa votiva, in cui sono stati ritrovati caratteristici colloca all’interno di una fi tta rete di traffi ci la presenza di particolari monete usate per L’ETà DEL FERRO boccali di tipo alpino, manufatti metallici e di pasta commerciali con le popolazioni limitrofe, il salario dei soldati. vitrea, si trovava all’esterno di una casa ed era forse centro-alpine e celtiche. Le abitazioni di epoca romana, assai simili connessa a un rito di fondazione della stessa o alla Vasetto con iscrizione Piuot, dalla L’esistenza tangibile di questi contatti a quelle protostoriche, si differenziano per sepoltura di bambino. L’ABITATO commemorazione di un evento particolare. si può leggere in particolari oggetti che la tecnica costruttiva che prevede l’uso di rimandano a culture presenti in altri territori, pietrame di minori dimensioni, soprattutto I dati archeologici raccontano che l’abitato del Castello di Parre venne fondato PLANIMETRIA per esempio il vasellame e gli ornamenti ciottoli fl uviali, e che adotta le innovazioni sul fi nire dell’età del Bronzo/inizi dell’età del Ferro. Le strutture più antiche SCHEMSCHEMATICAATICA caratterizzati da forme specifi che. Il ruolo di introdotte dai Romani: la malta e i laterizi. individuate erano connesse ad un inghiottitoio naturale che doveva avere DELLE STRUTTURE centro di scambi rivestito dall’insediamento funzioni cultuali: in esso infatti sono stati ritrovati alcuni recipienti interpretati è inoltre dimostrato dalla compresenza come deposizioni votive. Prima età del Ferro di monete emesse da zecche differenti Più fasi costruttive testimoniano la vita dell’insediamento durante l’intera (X-VI sec. a.C.) (dracme galliche e monetazione romana età del Ferro (secoli X-II/I a.C.); tutte le abitazioni indagate aderiscono al repubblicana). Nel corso degli scavi si sono modello della “casa alpina”: di forma rinvenuti reperti di pietra, ceramica, osso quadrangolare, infossata rispetto al Media età del Ferro che recano iscrizioni in alfabeto “nord- piano di calpestio esterno, con i muri (VI-V sec. a.C.) etrusco”; tali testimonianze dimostrano perimetrali costituiti da uno zoccolo che, nell’età del Ferro, si è diffusa a Parre di pietra da cui si doveva elevare un la scrittura. alzato in legno. I pavimenti erano Seconda età del Ferro in terra battuta e potevano essere (IV-II/I sec. a.C.) coperti o meno da un tavolato ligneo, da argilla scottata o da lastre di pietra. Non sappiamo nulla di come fosse Età romana il tetto, sulla base dei dati di scavo si ipotizza che fosse in scandole di legno o paglia. Sepoltura Dracma dei Celti Insubri. Vittoriato romano repubblicano. Ambiente con piano pavimentale d’epoca tardoromana.