Relazione Geologica

Studio dott. geol. Andrea Mocchiutti

REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI MOIMACCO

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE N° 25

Relazione geologica

DOTT. GEOL. ANDREA MOCCHIUTTI

COLLABORATORI: DOTT. GEOL. CORA ROSSI DOTT. GEOL. GLENDA NICOLA

COMMITTENTE: COMUNE DI MOIMACCO

1 08/2018 Integrazioni 0 01/2018 Emissione REV. DATA MOTIVAZIONI NR 084-17

Studio dott. geol. Andrea Mocchiutti Via Chisimaio, 141 - 33100 Udine (UD) Tel : 0432 501628 e-mail [email protected] Sommario 1 PREMESSA ...... 3 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO ...... 4 2.1 Caratteri litostratigrafici ...... 4 2.2 Caratteri Geomorfologici ...... 8 2.2.1 Terrazzi fluviali ...... 8 2.2.2 Scarpate fluviali ...... 9 3 IDROLOGIA E DALDA FERATICA ...... 9 3.1 Idrologia Superficiale ...... 9 3.1.1 Il Torrente Malina ...... 9 3.1.2 Il Torrente Ellero ...... 10 3.1.3 Il Torrente Chiarò ...... 10 3.1.4 La Roggia di Torreano ...... 10 3.2 Idrografia sotterranea ...... 12 4 SISMICITÁ ...... 16 5 COMPORTAMENTO SISMICO DEL TERRENO ...... 18 6 PAI ...... 19 7 ZONIZZAZIONE ...... 20 8 NORMATIVA ...... 33 9 CONCLUSIONI ...... 35 10 FONTI BIBLIOGRAFICHE ...... 36

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1 PREMESSA

Facendo seguito alla richiesta di integrazioni pervenuta dalla Direzione Centrale Ambiente ed Energia, Prot. 0027084/P del 18/05/2018, si aggiorna l’elaborato in oggetto tenendo conto delle richieste integrative, fatta eccezione per la parte riguardante il principio di invarianza idraulica, oggetto di relazione specifica.

La presente relazione è relativa alla Variante n°25 al Piano Regolatore Generale Comunale (di seguito abbreviato in PRGC) per il comune di Moimacco. La variante ha per oggetto la revisione dei vincoli espropriativi e procedurali e la modifica di destinazione d’uso di alcune aree, nonché l’adozione del nuovo PAI all’interno dello strumento urbanistico. Il presente elaborato di prefigge di caratterizzate il territorio comunale sotto il profilo geologico, litologico, geomorfologico ed idrologico e di recepire i vincoli che lo interessano.

Per la stesura del presente elaborato si fa riferimento materiale bibliografico reperito presso la pubblica amministrazione ed in possesso dello scrivente, tutte le fonti bibliografiche sono citate nel capitolo dedicato.

La presente variante al PRGC attualmente vigente prevede n° 26 aree di variante, nel capitolo dedicato verranno descritte nei dettagli.

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2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO

Il territorio comunale di Moimacco si estende su una superficie di circa 11,77 km² nella provincia di Udine – Friuli Venezia Giulia (Latitudine: 46° 5' 15,81''; Longitudine: 13° 22' 31,76'' ), con 1.675 abitanti (01/01/2016 - ISTAT), ad andamento plano-altimetrico pianeggiante, con profilo geometrico è regolare, con differenze di altitudine lievi, con altitudine media di 118 m s.l.m.m.. Si colloca nella parte settentrionale della pianura alluvionale friulana, in prossimità dei primi rilievi delle Prealpi Giulie; confina con i comuni di Remanzacco, Faedis, Torreano, Cividale del Friuli e Premariacco. Il territorio comunale è attraversato dal torrente Ellero (nella parte occidentale in senso Nord- Sud), dal torrente Chiarò (da NE a SO) e marginalmente, a Ovest, dal torrente Malina, che segna il confine con il Comune di Remanzacco.

2.1 Caratteri litostratigrafici

L’intero territorio comunale è costituito da materiali di origine fluvioglaciale e alluvionale quaternari. Il Quaternario continentale della Pianura Friulana Nord orientale è costituito dagli enormi sistemi deposizionali, in facies di conoidi alluvionali del Cormor, del Torre, del Natisone e dellʼIsonzo che, coalescenti fra loro. La genesi dei sedimenti fluvioglaciali ed alluvionali, del Pleistocene sup., che li costituiscono, si deve al deposito di materiali prevalentemente ghiaiosi e sabbiosi, specie nella parte alta della pianura, operato dai fiumi che defluivano dalla catena alpina carichi di materiali detritici di varia natura e pezzatura, specie al ritiro delle masse glaciali che ne coprivano gran parte della superficie. I depositi olocenici sovrimposti corrispondono per lo più agli alvei attuali dei corsi d’acqua principali e quelli secondari, ad essi affluenti dalle Valli laterali quali quelli che interessano il territorio comunale di Moimacco che sono i Torrenti Ellero, Chiarò e Malina. Nella carta di Sintesi Geologica GEO-CGT - 1 :10.000 della Regione Friuli Venezia Giulia, di cui si riporta un estratto, vengono cartografati i tipi litologici presenti nei primi metri di copertura alluvionale.

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Fig. 1 - Carta di Sintesi Geologica GEO-CGT - 1 :10.000 - Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici - Servizio Geologico - Reg. Friuli Venezia Giulia - Foglio 067 Cividale - Sezione 067050 e 067090 Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

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Vengono individuate tre unità deposizionali a partire del Pleistocene Sup., che vengono così distinte:  Unità di Cividale – CIV (Pleistocene Sup.): Ghiaie e Sabbie (GS) e nella sua porzione più settentrionale da Ghiaie con Sabbia e Limo (GSM), depositate grazie ai flussi del F. Natisone;  Unità Superiore dei Bacini Secondari (BTR) (Pleistocene Sup. Olocene), unità fluvioglaciale depostasi ad opera dei T. Chiarò ed Ellero. Il Chiarò incidendo la serie Pleistocenica ha quindi deposto sedimenti costituiti da Ghiaia e Sabbia (GS); L’Ellero ha invece deposto sedimenti a granulometria crescente da Nord a Sud passando da Sabbia e Limo (SM) a Ghiaia con Sabbia e Limo (GSM), dovuta all’origine dei sedimenti clastici fluitati dai vicini colli di Campeglio-Togliano, costituiti dalla serie Flyschioide Arenacea Marnosa del “Flysch di Savorgnano” ivi affiorante.  L’Unità di Grado (GRA) (8000 B.P. – attuale), unità fluvioglaciale depostasi ad opera del T. Malina è costituita essenzialmente da Ghiaia e Sabbia (GS).

Nell’estratto della sezione geologica allegata alla Carta di Sintesi Geologica GEO-CGT 1 :10.000 riportato di seguito, sono evidenti i rapporti ed etoropie cronostratigrafiche delle unità sedimentarie descritte

Fig. 2 - Stralcio del Profilo II - Carta di Sintesi Geologica GEO-CGT - 1 :10.000 - Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici - Servizio Geologico - Reg. Friuli Venezia Giulia - Foglio 067 Cividale - Sezione 067050 e 067090 – Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

Per quanto concerne il substrato lapideo (Unità terrigene paleogeniche) si riporta un estratto della "Carta del Sottosuolo della Pianura Friulana" di R. Nicolich, B. della Vedova, M. Giustiniani, R. Fantoni -Reg. FVG e Univ. degli studi di Trieste, che pone il substrato tra i 100 e i 125 m dal p.c.,

pag.6 Variante Generale PRGC - Comune di Moimacco (UD) - Integrazioni Studio Dott. Geol. Andrea Mocchiutti - Udine ricoperto dalla spessa coltre alluvionale ghiaiosa sabbiosa, con frequenti intercalazioni conglomerati. Il substrato lapideo è costituito dalla formazione torbiditica delle Marne ed Arenarie di Savorgnano (Ypresiano p.p.), costituite prevalentemente da torbiditi marnose-arenacee, generalmente fini o medie, con strati da sottili a medi. Il rapporto arenite/marna è quasi sempre inferiore a 1. Gli strati più spessi (con una potenza fra i 50 cm ed il metro) presentano livelli basali di microconglomeratao con frequente selce e quarzo (M.E. Poli e G. Tunis - Note Foglio 066 "Udine" 1:50.000 - Progetto CARG).

Fig. 3 - "Carta del Sottosuolo della Pianura Friulana" R. Nicolich, B. della Vedova, M. Giustiniani, R. Fantoni Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici, Servizio Geologico , Reg. Friuli Venezia Giulia e Univ. degli studi di Trieste, Dip. di Ingegneria Civile – 2004 Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

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Fig. 4 - sezione allegata alla "Carta del Sottosuolo della Pianura Friulana" R. Nicolich, B. della Vedova, M. Giustiniani, R. Fantoni Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici, Servizio Geologico , Reg. Friuli Venezia Giulia e Univ. degli studi di Trieste, Dip. di Ingegneria Civile – 2004 Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

2.2 Caratteri Geomorfologici

2.2.1 Terrazzi fluviali

Nell’immediato periodo postglaciale la rete drenante, definita dai torrenti Ellero, Malina e Chiarò, ha subito una progressiva diminuzione delle portate e di conseguenza una relativa riduzione della sezione di deflusso. L’evoluzione morfologica, soprattutto del torrente Chiarò (prima che venisse rettificato), è ancora ben evidente attraverso un evidente sistema di terrazzi fluviali che il corso d’acqua ha prodotto nella sua azione di erosione spondale e di approfondimento del fondo. Sono presenti ai lati delle attuali pag.8 Variante Generale PRGC - Comune di Moimacco (UD) - Integrazioni Studio Dott. Geol. Andrea Mocchiutti - Udine arginature (in zone non coltivate, con vegetazione arbustiva spontanea o con bosco ceduo) e testimoniano il vecchio andamento del corso d’acqua; sono ben evidenti, infatti, le anse del paleoalveo in particolare nella zona compresa tra il Cimitero e il campo di calcio e tra Borgo San Giovanni e la confluenza con il torrente Ellero. In genere le scarpate di questi terrazzi non raggiungono mai altezze superiori a 1,5 - 1,7 m, con sviluppi in lunghezza fino a 300 metri, e più spesso attorno a 100-150 m. Per quanto riguarda il torrente Ellero si sono rilevati tre terrazzi, ubicati in zone agricole, i primi due (in sponda destra) e, sempre in zona agricola ma al margine della strada comunale in prossimità della zona industriale, il terzo (in sponda sinistra). I primi due mantengono una lunghezza di circa 150 metri, con scarpata che arriva nella zona centrale a 1,5 - 2 metri, mentre ai lati diminuisce fino a 50 cm; il terzo invece ha uno sviluppo di almeno 300 metri e nella zona centrale (nel tratto dove passa al ciglio la strada comunale) la scarpata arriva ad avere un’altezza di circa 3 metri.

2.2.2 Scarpate fluviali Si tratta di piccoli terrazzi di dimensioni minori rispetto ai precedenti, che sono stati osservati soprattutto al contorno della zona a Sud di Borgo S. Giovanni e del campo di calcio (anche in sponda destra del torrente Chiarò), nonché nella “paleoansa” del torrente Chiarò a Ovest del cimitero. Sono state tralasciate le scarpate che ormai sono state modificate dalle colture agricole e che sono ubicate principalmente nella zona tra la confluenza tra Torrente Chiarò ed Ellero e il confine comunale a Sud-Ovest.

3 IDROLOGIA E DALDA FERATICA

3.1 Idrologia Superficiale L’idrologia superficiale che attraversa il territorio comunale di Moimacco è rappresentata dai seguenti corsi d’acqua: . torrente Malina (solo al confine sud-occidentale). . torrente Ellero (parte centro-occidentale e confine nord-occidentale); . torrente Chiarò (parte centro orientale); . roggia di Torreano (parte nord-orientale).

3.1.1 Il Torrente Malina Il torrente Malina lambisce marginalmente il territorio comunale, segnando il confine con il Comune di Remanzacco ad Ovest, per un tratto di circa 500 m. Il carattere torrentizio si esplica con piene improvvise in occasione di intense e prolungate precipitazioni nel bacino, che caratterizzano anche per qualche giorno il deflusso delle acque; questo è

pag.9 Variante Generale PRGC - Comune di Moimacco (UD) - Integrazioni Studio Dott. Geol. Andrea Mocchiutti - Udine possibile anche in considerazione del fatto che nel subalveo è presente, pur in bassa percentuale, una componente fine in grado di rallentare le perdite di acqua e di facilitare invece la saturazione del subalveo.

3.1.2 Il Torrente Ellero Il torrente Ellero nasce dalla confluenza di alcuni rii che drenano il versante meridionale del M.te Piccat e le pendici nord-occidentali del M.te Iof (comune di Faedis), entra nel territorio comunale poco a Nord di Casali Chiasalp, ed esce dopo un percorso di 4.400 m con una pendenza media del 3.7 per mille, poco a monte della confluenza con il torrente Malina. Nel suo tratto settentrionale (fino alla ferrovia) è completamente arginato e rettificato. In alveo sono presenti salti di fondo accompagnati da vasche di trattenimento dei materiali solidi, poste immediatamente a valle di ogni opera, costruite per la regimazione delle piene; inoltre alcuni tratti dell’alveo e delle sponde sono stati rivestiti con da blocchi cementati, per proteggere dall’erosione di fondo. A Sud della ferrovia, invece, il torrente Ellero riprende la sua morfologia naturale con strette anse.

3.1.3 Il Torrente Chiarò Il torrente Chiarò nasce a Sud di Togliano (comune di Torreano) dalla confluenza del Torrente Chiarò di Torreano con il Torrente Chiarò di Prestento; il Torrente Chiarò di Torreano ha origine alle pendici meridionali del M.te Ioanaz, il Torrente Chiarò di Prestento alle pendici del M.te S. Lorenzo (comune di Torreano). Il torrente Chiarò attraversa il territorio comunale da Nord-Est (località Braida Nuova) a Ovest fino alla confluenza con il torrente Ellero, con un percorso di circa 3.700 m con una pendenza media del 6.2 %. L'alveo è stato completamente arginato e rettificato allo stesso modo del torrente Ellero, con opere di protezione dall’erosione di fondo e spondale.

3.1.4 La Roggia di Torreano Un ramo della roggia di Torreano attraversa il lembo nord-orientale del territorio comunale con un percorso di circa 1.300 m fino alla confluenza con il torrente Chiarò. In corrispondenza di superfici di terreno vegetale particolarmente ricche di componente coesiva (in particolare, a Bottenicco e a Nord di Moimacco, tra il campo sportivo e via Ziracco) si riconoscono fenomeni di ruscellamento superficiale che, in occasione di intensi periodi piovosi, fanno defluire le acque in maniera diffusa.

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Fig. 5 - Stralcio modificato dalla Carta delle risorse idriche superficiali, della rete di monitoraggio e delle derivazioni d’acqua concesse (Reg. FVG – Tav. 4/6 - scala 1:50.000 – settembre 2012) Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

Fig. 6 - CTR con modello del terreno –Rel Geologica per lo Studio Geologico finalizzato alla richiesta di variazione “Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino idrografico del F. Isonzo” ricadenti all’interno del Comune di Moimacco, secondo quanto previsto dall’art.6 del N.A. – Dott. Geol. A. Mochiutti 2015

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3.2 Idrografia sotterranea

Per quanto concerne l’idrografia sotterranea la falda risulta essere freatica indifferenziata ed è alimenta da perdita in subalveo dei corsi d’acqua e per infiltrazione delle acque meteoriche. Moimacco ricade nel settore di alimentazione denominato “C”, caratterizzata da deflussi alimentati soprattutto dal F. Natisone e da i corsi d’acqua secondari, in Particolare il T. Chiarò (Stefanini S.–1978).

Fig. 7 - suddivisione della falda freatica in base alle fonti di alimentazione (Stefanini S - 1978) Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

La direzione della falda è verso NE-SW con apporti laterali da NW e NE. Nell’area di riferimento la falda ha una forte componente N-S e scorre attraverso il materiale ghiaioso–sabbioso grossolano , come visibile dalla figura riportata di seguito, con una velocità di percolazione nel sottosuolo può essere stimata in un metro all’ora.

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Fig. 8 - andamento delle isofreatiche (Stefanini S. – 1978) Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

Si riportano anche due estratti tratti dalla “Carta delle Isofretaiche” (Reg. FVG – Direzione Centrale Ambiente e lavori Pubblici – Servizio idraulica – 10/03/2005). Per quanto concerne il Minimo Impinguamento (periodo agosto-settembre 1993) risulta che la falda a Moimacco è posta tra 50 e 65 m.s.l.m.m., in condizioni di Massimo Impinguamento (periodo ottobre-novembre 1993) la falda era posta tra 70e 80 m s.l.m.m..

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Fig. 9 - “Carta delle isofreatiche – Minimo e Massimo Impinguamento ” (Reg. FVG – Direzione Centrale Ambiente e lavori Pubblici – Servizio idraulica – 10/03/2005 Studio di Microzonazione Sismica comune di Moimacco 2017 – Geol. Lucio Toniutti

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Il paesaggio dell’Alta Pianura Friulana è caratterizzato da suoli composti da materiali ghiaiosi coperti da un sottile strato di terreno vegetale risultando quindi ad elevata permeabilità con permeabilità orizzontale 10-4–10-5 e permeabilità verticale 10-5–10-6 m/s (Progetto per un programma di gestione ambientale della Zona Industriale di Cividale del Friuli e Moimacco - ARPA – Reg. Friuli Venezia Giulia – Dipartimento Provinciale di Udine). Il valore di permeabilità piuttosto basso, la profondità della falda e la presenza nel sottosuolo di frequenti livelli conglomeratici garantisce una vulnerabilità dell’acquifero piuttosto bassa.

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4 SISMICITÁ

La stima della pericolosità legata ai terremoti ed alla fagliazione superficiale è un tema molto importante, specialmente in aree densamente popolate ed industrializzate come il territorio italiano. Di conseguenza la conoscenza approfondita e la corretta collocazione delle faglie capaci assume un ruolo chiave per la mitigazione del rischio. A questo scopo, il Servizio Geologico d’Italia - ISPRA ha sviluppato il progetto ITHACA (ITaly HAzard from CApable faults), un database creato per la raccolta e la facile consultazione di tutte le informazioni disponibili riguardo le strutture tettoniche attive in Italia, con particolare attenzione ai processi tettonici che potrebbero generare rischi naturali. Il progetto si occupa in modo particolare delle faglie capaci, definite come faglie che potenzialmente possono creare deformazione in superficie. Il catalogo è in continuo aggiornamento e non può considerarsi completo o definitivo, non rappresenta la totalità delle faglie capaci presenti sul territorio nazionale, ma solo quelle per le quali esiste uno studio e quindi un riferimento bibliografico; il dettaglio è funzione della qualità delle indagini che sono state effettuate e della scala alla quale è stato pubblicato il dato.

Fig. 10 - Faglie potenzialmente capaci all’interno del territorio nazionale (immagini tratte da Portale Servizio Geologico d’Italia – ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Progetto ITHACA).

Il territorio comunale di Moimacco è interessato nella sua parte sud occidentale da un lineamento tettonico, la linea Salcano-Povoletto (o Sovrascorrimento di Povoletto). Nell’estratto tratto dal portale ITHACA è visibile anche un altro lineamento, che però non intercetta il territorio comunale, la linea di Cividale.

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Riportando quanto reperito il bibliografia nelle note del foglio CARG di Udine, il Sovrascorrimento di Povoletto è così descritto: "… una faglia inversa dinarica a medio angolo con direzione NW-SE di età paleogenica, che nel Foglio é presente solo nel sottosuolo della pianura friulana orientale. Nelle sezioni sismiche a riflessione essa appare troncata e sigillata dalla base della successione miocenica del "Gruppo di Cavanella". Nelle varie sezioni sismiche esaminate, le geometrie dei corpi torbiditici posti al letto e al tetto della faglia e le loro variazioni di spessore portano a ipotizzare che, nel campo di sforzi paleogenico, tale sovrascorrimento abbia invertito una preesistente struttura distensiva mesozoica posta nel settore orientale della PCF." – (M.E.Poli, S. Rogledi e A. Zanferrari).

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Come riportato nella note CARG, il lineamento Salcano-Povoletto risulta sigillato in età Miocenica, questo significa che la faglia non è attiva da circa 7 milioni di anni. Questa affermazione contrasta con quanto indicato con il progetto ITHACA, che tuttavia valuta la faglia nel suo complesso e con un incertezza di ubicazione planimetrica del potenziale affioramento della stessa che risulta avere grandi incertezze (mapping scale 1:200.000), come affermato dagli stessi estensori (dott. ssa Poli). A conclusione delle valutazioni sulle faglie attive e capaci che interessano il comune si ritiene che tali faglie, per quanto sopra menzionato , non debbano costituire un vincolo all’edificabilità, anche e soprattutto in ragione del risultato del rilevamento geomorfologico di superficie che non evidenzia fagliazioni superficiali o comunque emersione del piano di faglia. La microzonazione di secondo livello dovrà entrare nel dettaglio con esecuzioni di studi adeguatamente approfonditi mediante indagini geofisiche e trincee esplorative al dine di dare validazione scientifica a quanto in precedenza affermato.

5 COMPORTAMENTO SISMICO DEL TERRENO

In riferimento alla nuova classificazione sismica del territorio del Friuli Venezia Giulia (D.G.R. 845/2010) il comune di Moimacco è stato compreso tra le zone sismiche Zona 2.

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6 PAI

Il Comune di Moimacco è interessato dal Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Fiume Isonzo (PAI Isonzo). Il territorio comunale è in parte soggetto a vincolo di natura idraulica, di seguito si riporta un estratto della cartografia vigente reperita sul sito istituzionale di riferimento nel gennaio 2018.

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7 ZONIZZAZIONE

Nel presente capitolo vengono descritte le singole aree interessate da variante. Area 1) Estratto tavola zonizzazione Var25 Estratto Carta Geologica

Estratto carta dei vincoli Descrizione riporto con adattamenti di variante 23