Italia Svegliati! La Più Grande Truffa Del Secolo

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Italia Svegliati! La Più Grande Truffa Del Secolo Marco Marsili ITALIA SVEGLIATI! La più grande truffa del secolo TERMIDORO EDIZIONI © Termidoro Edizioni via Mario Pichi, 3 - 20143 Milano [email protected] Commerciale: 0289403935 Promozione: tel. 0239620017 / 0287156229 - fax 0270030075 www.termidoro.it / [email protected] Indice Introduzione p. 9 Italia svegliati! La grande truffa p. 15 Unione senza democrazia p. 21 L’estrema difesa referendaria p. 24 C’era una volta la lira... p. 28 L’euro-catastrofe e la precarizzazione del lavoro p. 32 L’attacco alle pensioni p. 43 Liberismo per i lavoratori, socialismo per gli industriali... Il caso Fiat p. 49 Lo stratega della catastrofe p. 53 L’impotenza dei governi e i primi dubbi dei governanti p. 58 Lo strapotere delle banche p. 61 Dai templari al capitale finanziario moderno. Cenni storici p. 62 L’egemonia del capitale finanziario p. 70 La crisi attraversa l’Oceano dagli Usa all’Europa: il debito pubblico aumenta e le banche si arricchiscono p. 74 Il capitale finanziario e la crisi: l’Italia piange ... p. 82 ... ma l’Europa non ride p. 84 Il ricatto dei tassi p. 90 La rapina dei tassi p. 92 Effetto domino p. 99 Unione nell’euro: una strada senza uscita p. 104 Una cambiale impagabile p. 106 A picco con le banche? p. 112 Che cos’è il denaro? p. 115 Le banche in Italia p. 141 Il reddito da signoraggio p. 151 Salvare le banche o le popolazioni? p. 161 Se lo Stato non paga... p. 176 Il debito americano... p. 182 ...e quello del Sol levante p. 184 Controllare il debito... p. 185 ...o giocare con l’inflazione? p. 187 Sacrifici per salvare il Paese o i banchieri? p. 190 La crisi in Europa p. 203 L’Italia commissariata e i suoi commissari p. 212 Come distruggere l’economia reale con i derivati p. 227 Milano e altri esempi p. 234 L’internazionale del rischio p. 239 La crisi argentina... p. 243 ... e la crisi italiana p. 257 Vite a rischio p. 265 Iva, Ici e altri balzelli p. 273 Gli esentati... p. 281 ... e i tartassati: giovani, anziani, disoccupati p. 286 I costi della politica p. 299 Governo e finanza internazionale p. 306 Europei e atlantisti... p. 318 Le reni della Grecia... p. 325 ... e il fegato dell’Islanda p. 337 Sacrifici inutili p. 341 Se il debito è sovrano p. 343 Pigs e rating p. 380 Spremere tutti... p. 395 Ritorno al futuro p. 404 Lotta all’evasione o iper-drenaggio fiscale? p. 410 Il grande salasso del 1992 e i prossimi... p. 428 Crisi della società dei consumi? p. 440 Dall’economia del desiderio alla reazione disperata delle masse p. 448 Il controllo sociale diffuso e i suoi limiti p. 458 Scenari di una catastrofe annunciata p. 460 La guerra come ultima risorsa di un sistema in agonia p. 485 Conclusioni p. 493 Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto. Blaise Pascal 9 INTRODUZIONE Ho deciso di scrivere questo volume dopo aver assistito, negli ulti- mi mesi, alla realizzazione del piano di distruzione del nostro Paese e dell’Europa tutta. La crisi scoppiata nell’autunno 2008 ha travolto gli Stati, e, infine, ha sancito il successo di coloro che ne sono stati gli ar- tefici. In Italia e Grecia sono andati al potere tecnocrati e banchieri, gli stessi che, fino al giorno prima, hanno lavorato per le istituzioni respon- sabili del crollo dell’economia. Dopo aver visto realizzarsi le mie profezie della scorsa estate circa la caduta dei governi di Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, mi sono sentito in dovere di riprendere l’impegno politico per denunciare i meccanismi e gli scenari futuri di una crisi che sembra non avere fine, e per dare voce a quanti si vedono, ogni giorno, privati della possibilità di pianificare un futuro sereno. Ai vertici dei governi europei, delle istituzioni internazionali, dell’Unione europea (un «super Leviatano»), siedono i referenti delle banche e della finanza, coloro che finora hanno pilotato la crisi, e nelle mani dei quali una classe politica incapace e inadeguata ha affidato le speranze di ripresa. Non possiamo illuderci che, coloro che hanno appic- cato l’incendio, si trasformino improvvisamente in pompieri. Il governo Monti, così come il governo dell’ex vicepresidente della Bce Papadopu- los in Grecia (il premier Papandreu è saltato perché voleva sottoporre a referendum popolare le misure da macelleria sociale chieste dalla troi- ka Ue-Bce-Fmi), e quello di Mariano Rajoy in Spagna (il nuovo mini- stro dell’Economia è l’ex presidente della filiale spagnola e portoghese di Lehman Brothers) segna il trionfo della finanza internazionale, che guadagna cifre esorbitanti anche dal crollo degli Stati. Guadagni strato- sferici per pochi, e danni enormi per i governi, costretti a recuperare con tagli di bilancio e nuove tasse a carico dei cittadini. La situazione è così grave che, come ha dichiarato Monti presentan- do il decreto salva-Italia,1 «lo Stato entro breve non avrebbe potuto più 1 Decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la crescita, 10 Italia svegliati! pagare né stipendi né pensioni» e quindi per il Paese sarebbe stata la bancarotta. Con il decreto «cresci-Italia» sulle liberalizzazioni2 il gover- no ha deciso di pagare i fornitori della Pubblica amministrazione con titoli di Stato, ovvero con il debito pubblico, che in questo modo vie- ne «privatizzato». L’edificazione di nuove carceri verrà realizzata con il contributo delle «fondazioni di origine bancaria», e le strade verranno costruite emettendo bond non garantiti, mentre i Comuni potranno in- debitarsi dando in garanzia il municipio. Ma come siamo arrivati fino a qui? Quali sono i sottili meccanismi che hanno privato gli Stati della loro sovranità? L’Unione europea, la Banca centrale europea, l’euro, il Trattato di Lisbona, Basilea II, le agenzie di rating, sono tutti strumenti nelle mani della finanza, che ha piazzato i suoi uomini al vertice delle istituzioni nazionali e sovranazionali, compresa la Bce, dove siede un banchiere, Mario Draghi, con un passato, come molti (Monti in primis), in Goldman Sachs, la banca d’affari più potente al mondo. Coloro che non sono stati scelti dai cittadini sono nelle stanze del potere nazionale e comunitario (il Parlamento europeo non ha alcun po- tere, e le decisioni vengono prese dalla Commissione e della Bce), e da lì continuano a perseguire le politiche di impoverimento di 720 milioni di persone, con l’unico scòpo di trasformare l’Europa in un immenso lager di schiavi moderni: tagli, flessibilità, liberalizzazioni, privatizzazioni, queste le «ricette» per raggiungere un falso obiettivo, la riduzione del deficit e il pareggio di bilancio (peraltro tecnicamente impossibile). Con la «privatizzazione» (svendita) delle ultime società pubbliche comple- teranno il disegno, raggiungendo l’obiettivo di distruzione degli Stati e della privazione dei più elementari diritti di cittadinanza, in spregio al diritto di autodeterminazione dei popoli. Sono politici, banchieri, eco- nomisti, editori, controllano i media, e attraverso essi ci tranquillizzano (nell’agosto 2009, Draghi, allora governatore di Bankitalia, dichiarava dal palco del Meeting di Cl a Rimini, che la crisi «sta rientrando» e che l’economia italiana nel 2010 potrebbe «tornare a crescere, sia pure di poco», correggendosi a gennaio, davanti alla commissione economica del Parlamento europeo, nel ruolo di presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico: la «situazione è ulteriormente peggiorata»), ma l’equità e il consolidamento dei conti pubblici» pubblicato nella Gazzetta Uffi- ciale n. 284 del 6 dicembre 2011, convertito con modificazioni in legge 22 di- cembre 2011, n. 214 (GU n. 300 del 27 dicembre 2011 – Suppl. Ord. n. 276) 2 Decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 «Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività» (GU n. 19 del 24 gennaio 2012 – Suppl. Ordinario n.18). Introduzione 11 stiamo assistendo, impotenti, alla distruzione della civiltà europea. Con i mezzi di cui dispongono, e con le loro dichiarazioni preoccupate ma rassicuranti, che hanno la faccia di Monti e Napolitano, ci hanno con- vinti a sopportare qualsiasi sacrificio (il 57,3% degli italiani si dichiara disponibile a tollerarli, anche se il 46% di questi lo farebbe solo in casi eccezionali, come l’attuale situazione).3 «Agli appelli alla calma in tivù, adesso chi ci crede più?».4 Italia, svegliati! Siamo ancora in tempo per in- vertire la rotta, ma dobbiamo essere coesi, come insegnano gli esempi di Islanda e Argentina. Siamo il 99%, e dobbiamo dimostrarlo nelle piazze e in occasione delle prossime elezioni politiche. Il potere, scippato da tecnocrati e banchieri, con la complicità di politici incapaci e corrotti, deve tornare nelle mani del popolo sovrano. Marco Marsili [email protected] 3 45° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2011. 4 883, Hanno ucciso l’uomo ragno (M. Pezzali/M.Repetto), edizioni Warner Chap- pell Italy, Milano. Marco Marsili ITALIA SVEGLIATI! La più grande truffa del secolo 15 La grande truffa Parafrasando Einstein, non sappiamo quali saranno le cause che pro- vocheranno la IV Guerra mondiale, ma sappiamo che la III scaturirà dell’attuale crisi economica prodotta dalle banche e dalla finanza inter- nazionale. Non è stata necessaria la III Guerra mondiale per spazzare via la nostra civiltà. Sono bastate le istituzioni sovranazionali ad annullare le conquiste fatte dopo secoli di lotte per l’affermazione dei diritti fonda- mentali dell’Uomo. Nel 1945 sono stati creati l’Onu (sono membri 193 Stati del mondo su un totale di 201), il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale – organismi frutto dell’accordo di Bretton Woods del luglio ’44 – e, infine, l’Unione europea, la più grande truffa di tutti i tempi.
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