VENERDÌ 22 NOVEMBRE, ORE 21 TEATRO DEI RINNOVATI Vivaldi Renaissance Nell’80° anniversario della prima Settimana Musicale Senese (1939-2019) ANNA CATERINA ANTONACCI mezzosoprano GENNARO CARDAROPOLI violino MARIA DIATCHENKO violino CESARE MANCINI organo e clavicembalo ORCHESTRA “VINCENZO GALILEI” DELLA SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE CORO DELLA CATTEDRALE DI SIENA “GUIDO CHIGI SARACINI” LORENZO DONATI direttore In collaborazione con l’Università degli Studi di Siena Era il 1939 quando l’Accademia Chigiana, di recente istituzione, decise di far riscoprire al pubblico senese del Primo Festival le mu- siche vivaldiane. Si trattò di una vera e pro- pria rinascita, auspicata dal conte Chigi già nel 1928, e quindi messa a punto con l’ausilio della violinista e studiosa Olga Rudge, segre- taria dell’Accademia. Non è da escludere, inoltre, un interessamento proveniente dal- la frequentazione della Rudge con il poeta Pound e dall’organizzazione dei concerti di Rapallo, in gran parte dedicati alla rivaluta- zione dell’antico patrimonio musicale italiano e allo stesso Vivaldi. Il Concerto “alla Rustica” è di durata assai breve e si presenta come una piccola sinfo- nia in tre tempi (Presto, Adagio, Allegro). Il ti- tolo può forse derivare dalla natura danzante e precipitosa dei tempi esterni, mentre l’ada- gio centrale non è che una squisita saraban- da in mi minore. Lo di Vivaldi (1712) precede di circa ventitré anni il corrispettivo pergolesia- no. Le scelte sono del tutto particolari e di- verse. Vivaldi mantiene costante il fa minore in tutti e nove i brani in cui è suddivisa la se- quenza di Jacopone. L’agogica è trattenuta, con molti tempi lenti e gravi dal sapore au- stero e composto. Fa eccezione l’Amen fina- le, un Allegro dal carattere imitativo e che, a sorpresa, va a risolvere sulla omologa mag- giore (fa). Le colorature distese e morbide del contralto si concentrano sulle parole chiave del testo: gladius, poenas, dolentem, desola- tum, a conferma di una composizione rigoro- sa e profonda, che nulla concede neppure alla manifestazione del dolore. Con poche pennellate e il massimo riserbo, Vivaldi riesce a costruire una pagina di intensità sospesa, ai limiti del silenzio. La dimensione corale del RV 592 non cambia la poetica di base. Persino nel «Cru- Venezia 1678 - Vienna 1741 Concerto in sol magg. “alla Rustica” RV 151 Presto Adagio Allegro Stabat Mater RV 621 Stabat Mater dolorosa - Largo Cuius anima gemente - Adagissimo O quam tristis et afflicta - Andante Quis est homo qui non fleret - Largo Quis non posset contristarsi - Adagissimo Pro peccatis suae gentes - Andante Eia Mater fons amoris - Largo Fac ut ardeat cor meum - Lento Amen Credo RV 592 Credo in unum Deum Et incarnatus est Crucifixus etiam pro nobis Et resurrexit - Allegro Credo et unam sanctam Et vitam venturi seculi

* * * Concerto in la min. per 2 violini e archi RV 523 Allegro molto Largo Allegro RV 589 Gloria in excelsis Deo - Allegro Et in terra pax - Andante Laudamus te - Allegro Gratias agimus tibi - Adagio Propter magnam gloriam - Allegro Domine Deus Rex celesti - Largo Domine Fili unigenite - Allegro Domine Deus - Adagio Qui tollis peccata mundi - Adagio Qui sedes ad dexteram Patris - Allegro Quoniam tu solus sanctus Cum Sancto Spiritu - Allegro Alice Fraccari, Sara Mazzanti, Ambra Luciani soprani Elisabetta Vuocolo contralto

Revisioni di Alfredo Casella cifixus», e poi nel «Resurrexit» dolore e gioia non si allontanano da una dimensione intima, tutta raccolta nel trascolare cromatico delle tonalità. Aspetti più monumentali si mostra- no nel quinto brano e nel conclusivo, in cui il saldo gioco contrappuntistico ricostituisce le certezze di fede. Il Concerto in la minore per due violini non presenta caratteri di originalità. Le imitazioni fra i due strumenti concertanti sono consuete nel periodo e non forzano mai la mano del virtuosismo. La staticità del tempo centrale rinvia alla calma della laguna veneta e al suo immoto perdurare. Il Gloria è un capolavoro. Nelle dodici sezioni che lo compongono vediamo susseguirsi tut- to il campionario degli stilemi barocchi e del- le forme concertanti. Il mutare degli “affetti” si delinea con la massima maestria, come la tavolozza di un grande pittore alle prese con un prezioso affresco sonoro. Passaggi imi- tativi e serrati si alternano con oasi statiche; i pianissimi elegiaci dialogano con le esplo- sioni monumentali; ritmi cullanti di pastorale (oboe) si contrappongono alla perentorietà delle trombe; la varietà dei ritmi è icastica. Lo splendore del Barocco va in scena con tutta il suo ventaglio di retorica espressività. Guglielmo Pianigiani Anna Caterina Antonacci studia canto a Bo- logna. Debutta come solista nel 1984 a Pisto- ia, come contessa di Ceprano nel Rigoletto, accanto a Piero Cappuccilli e Mariella Devia, e cimentandosi in seguito nel repertorio misto, sopranile o mezzosopranile. Dotata di una voce scura e flessibile, si è dedicata molto al teatro musicale di Rossini e a quello baroc- co e settecentesco, senza comunque certa- mente trascurare il repertorio più moderno. Interprete di acutissima e profonda sensibilità, negli anni ha coerentemente perseguito una sua ulteriore meta: quella di dare letteralmen- te voce a personaggi dell’opera e a pagine della musica vocale da camera troppo spes- so esclusi dalla programmazione, o assenti dal repertorio cosiddetto ‘tradizionale’.

Gennaro Cardaropoli è considerato uno dei migliori giovani talenti italiani di oggi. Si perfeziona con Salvatore Accardo presso l’Accademia Chigiana di Siena. Il suo de- butto discografico con la Warner Classics è del 2019. Egli viene invitato regolarmente nelle principali stagioni cameristiche italia- ne. Si esibisce come solista con importanti orchestre internazionali.

Maria Diatchenko è nata in una famiglia di violinisti. Ha iniziato a studiare violino e piano- forte all’età di quattro anni, sotto la guida di suo padre, Sergej Diatchenko. Dal 2014 studia con Boris Belkin alla Musikhochschule di Maa- stricht e all’Accademia Chigiana. Il suo talen- to è riconosciuto in numerose competizioni internazionali. Accanto a un’intensa attività concertistica ha inciso fino ad ora 6 CD.

Cesare Mancini si è diplomato in organo e composizione organistica al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze e laureato in storia della musica all’Università di Siena. Maestro di cappella e organista della Cattedrale di Sie- na, è anche musicologo e concertista, non- ché assistente del direttore artistico dell’Ac- cademia Chigiana.

Composta da giovanissimi musicisti prove- nienti dalla Scuola di Musica di Fiesole, l’Or- chestra “Vincenzo Galilei” si pone come com- pagine attiva nella realizzazione di program- mi più impegnativi sotto il profilo strumentale. Possono far parte di questo complesso anche gli allievi che frequentino il terzo anno del li- vello pre-accademico avanzato, previa au- dizione: una Commissione apposita procede alle valutazioni e stabilisce i ruoli e le modalità di partecipazione dei nuovi ammessi.

Composto da cantori italiani e stranieri il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Sara- cini” è nato dalla collaborazione tra l’Opera della Metropolitana di Siena e l’Accademia Musicale Chigiana con lo scopo di creare una formazione stabile al servizio delle princi- pali celebrazioni liturgiche nella Cattedrale, nonché allo svolgimento di concerti ed even- ti musicali di alto livello culturale.

Lorenzo Donati, diplomato in violino e in com- posizione, si è perfezionato presso l’Accade- mia Chigiana di Siena con Ennio Morricone e con Azio Corghi e la Scuola di Musica di Fie- sole. Come direttore si è diplomato presso la Fondazione Guido d’Arezzo; si è inoltre perfe- zionato con Roberto Gabbiani. Le sue com- posizioni sono eseguite da affermati musicisti ed ensemble in Italia e all’estero. Annualmen- te partecipa a numerosi festival e realizza progetti culturali di carattere internazionale. Insegna direzione di coro, composizione co- rale e musica liturgica presso il Conservatorio di Trento ed è docente presso l’Accademia Chigiana dal 2017. Orchestra Coro della Cattedrale di Siena “Vincenzo Galilei” “Guido Chigi Saracini”

Violini Soprani Amedeo Ara Francesca Caponi Pierattilio Bazzana Cecilia Ciavarella Davide Bini Maddalena De Biasi Teresa Ceni Alice Fraccari Daniele Dalpiaz * Valentina Garofoli Laura De Pompeis Ambra Luciani Viola Innocenti Sara Mazzanti Sara Manaresi Katharina Sophie Sofia Morano Montevecchi Margherita Niro Marta Perego Giulio Noferi Anita Sisino Sofia Salmane Sara Tellini Contralti Angela Tempestini** Ariel Bicchierai Matilde Urbani** Chiara Maria Casiraghi Laura Vannini Francesca Cataoli Sara Vranic Seoyeon Choi Wienxiao Zou Federica Cassati Nadia De Sanctis Viole Valeria Indice Anna Avilia Federica Leombruni Irene Ardino Serena Marino Caterina Bernocco Elisabetta Vuocolo Simona Collu Emanuel Comanici Tenori Lisa Spinelli Renzo Alfini Federico Daneloni Violoncelli Luca Lippi Niccolò Bini Luca Mantovani Letizia Comez Francesco Marchetti Anton Marashi Stefano Piloni Maria Margheri Luigi Rossi Giulio Rondoni Leonardo Saracini Maria Salvatori Matej Velikonja Federico Viola Contrabbassi Riccardo Marzullo Bassi Lev Mortimer Raffaello Brutti Lorenzo Chiacchiera Oboi Sandro Degl’Innocenti Enrique Frausto Corona Kaveh Farajisavarabadi Roberto Russo Roberto Locci Marcelo Schleier Sacco Trombe Jeff Shapiro Filippo Daga Gastone Pulvino NOI ADERIAMO alla nuova carta universitaria Studente della Toscana SERVIZI e AGEVOLAZIONI per gli studenti universitari della nostra regione

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La sede storica dell’Accademia Musicale Chigiana è Palazzo Chigi Saracini. Eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie principali di Siena, con le sue numerose collezioni di pregio, il palazzo è aperto al pubblico per visite guidate. Per prenotazioni ed informazioni consultare il sito internet o contattare il 0577-22091.

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