da Casa Madre Anno 96 - N.11 Novembre - 2016 Perstiterunt in Amore Fraternitatis

Istituto Missioni Consolata Istituto La tentazione più pericolosa è non assomigliare a nulla. (Albert Camus) FRAMMENTI DI LUCE

HAVEL HAVALIM. “TUTTO E’ UN INFINITO NULLA”

P. Giuseppe Ronco, IMC

“Quando il Rinascimento con Erasmo, poi Con queste parole pronunciate a Parigi nel Cortile l’Illuminismo con Diderot, con Voltaire, con dei gentili (marzo 2011) e ad Assisi nell’incontro Rousseau, ma anche con il Marchese de Sade, e di preghiera delle Religioni (ottobre 2011), Julia via via fino a quell’ebreo ateo che è stato Sigmund Kristeva, nota semiologa e psicanalista francese Freud, proclamano la libertà degli uomini di origine bulgara, rivendica il diritto di esistenza e delle donne di ribellarsi contro i dogmi e le all’umanesimo secolarizzato, definito in tempi oppressioni, la libertà di emancipare gli spiriti e passati come ateismo. i corpi, di mettere in discussione ogni certezza, comandamento o valore - aprono forse essi la Il dialogo tra le religioni e l’umanesimo porta a un nichilismo apocalittico? Figlio della secolarizzato viene oggi alla ribalta come un cultura europea, l’umanesimo è l’incontro di compito missionario. Si tratta infatti di mettersi periferia esistenziale differenze culturali favorite dalla globalizzazione in relazione empatica con la dell’ateismo e dall’informatizzazione. L’umanesimo rispetta, , che pone domande fondamentali traduce e rivaluta le varianti dei bisogni di credere sul senso della vita e della morte, in un contesto e dei desideri di sapere che sono patrimonio di società che non riconosce più i valori cristiani. universale di tutte le civiltà. E’ evangelizzazione ad gentes nel senso proprio Non c’è più un Universo; la ricerca scientifica del termine, proprio perché vuole testimoniare scopre e indaga continuamente il Multiverso il Vangelo a persone intellettuali che escludono . Molteplicità di culture, di religioni, di gusti Dio dall’orizzonte della loro vita. e di creazioni. Molteplicità di spazi cosmici, La Bibbia conosce il lamento di chi percepisce di materie e di energie che coabitano con il Dio lontano, di chi dubita della sua esistenza e vuoto, che si compongono con il vuoto. Non di chi ricerca con onestà, pur senza trovarlo, il abbiate paura di essere mortali. Capace di senso ultimo della vita. Alcuni Salmi, Geremia e pensare il multiverso, l’umanesimo è chiamato Giobbe ne sono l’esempio classico. a confrontarsi con un compito epocale: iscrivere la mortalità nei multiversi della vita e del cosmo” La rivelazione accoglie all’interno di sé anche le (Julia Kristeva). oscurità di un uomo come Qohelet, sconsolato e 2 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 disilluso, pericolosamente vicino alla negazione Quale senso ha l’uomo e la vita? di ogni valore. Sfugge alle possibilità di questo articolo, ma Come comportarsi allora davanti a chi, per sarebbe interessante mettere a confronto le esperienza di vita, ritiene che “la sorte degli domande e le risposte sul senso dell’uomo e uomini e quella delle bestie è la stessa” (Qo della vita poste da Qohelet e dagli umanisti 3,18), di chi dice “presi in odio la vita, perché mi secolarizzati. Sono domande antiche che si era insopportabile quello che si fa sotto il sole” perpetuano nel tempo, e diventano nuove (Qo 2,17) perché l’esistenza è un’ombra assurda attraversando i contesti storici che incontrano. (6,12), di chi sostiene “migliore è l’aborto” (6,3) Impressiona l’orizzonte comune di Qohelet e dell’uomo vivo, o di chi ritiene che “tutto è un dell’umanesimo secolarizzato nel ritenere vano infinito niente” (così traduce G. Ceronetti Havel e inutile ogni ricerca di senso, perché la vita Havalim, vanità delle vanità) (Qo 1,1)? condannata alla morte non può avere un senso. Le risposte esigono tempo, illuminata saggezza Il convincimento poi dell’umanista, desideroso e pazienza. di essere artefice del suo destino, lasciando Dio “nei cieli” e non ritenendolo necessario, si scontra “Fratello ateo, nobilmente pensoso, contro l’ineluttabilità di un mistero che permane alla ricerca di un Dio che non so darti, insoluto. Anche Qohelet è convinto che Dio sia attraversiamo insieme il deserto. impenetrabile e perciò improponibile in ogni Di deserto in deserto andiamo oltre ricerca di senso, essendo la misteriosità assoluta la foresta delle fedi, di Dio incomprensibile per l’uomo. liberi e nudi verso “Tutto è vanità, dice Qohelet” (Qo 1,1), proprio il Nudo Essere come Jean Rostand sostiene nella sua riflessione e là sull’uomo. “Atomo irrisorio, sperduto nel dove la parola muore cosmo inerte e sconfinato, l’uomo sa che la sua abbia fine il nostro cammino”. febbrile attività è soltanto un piccolo fenomeno ( Maria Turoldo, Canti ultimi) locale, effimero, senza significato e senza scopo. Sa che i suoi valori valgono soltanto per lui e che, dal punto di vista siderale, la caduta di un impero o la rovina di un ideale equivalgono alla distruzione di un formicaio sotto il piede di un passante distratto” (J. Rostand, L’Homme, Paris 1962, 173). Già la tragedia greca nel suo pessimismo lo aveva detto: “Noi tutti che viviamo, altro non siamo che una vana immagine o una vuota ombra” (Sofocle, Aiace, 125, 126) E’ facile identificare nell’ havel concepito come fumo e vanità la risposta comune alla domanda di senso sull’uomo e sull’esistenza. Questa parola, che già appare all’inizio del libro della Genesi nel nome di Abele (Havel, l’uomo dell’evanescenza), secondogenito di Adamo ed Eva, contiene in sé in tragico destino dell’uomo segnato dalla morte. Egli è fumo, nebbia, appannamento, ombra, caos, vacuità, nulla. 3 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Il destino dei nostri giorni è la « polvere », cioè stessi, si tratti della credenza animistica nella il vuoto dello sheol, sorte identica a quella delle sopravvivenza di un doppione o della pretesa bestie (cfr Qo 3,18-2 1; 12,7). immortalità dell’anima di Platone. La morte è angosciosa soltanto per chi si ferma al suo mondo “Ribelle solitario, pensatore eccentrico, individuale, si attacca alle sue proprietà. Perché desideroso di una risposta globale al senso tutto ciò che è individuo sarà distrutto dalla della vita e dell’essere contro ogni spiegazione morte. Individuo biologico e personaggio sociale settoriale, Qohelet è visto come un intellettuale non sopravvivono al naufragio” (R. Garaudy, critico che, pur usando metodi e strutture Parola di uomo, Assisi 1975, pp. 31-32). della sapienza tradizionale, ne rivela la radicale insufficienza. Ecco, allora, la vita priva di Alla stessa conclusione giunge Qohelet (cfr senso, ridotta ad hebel vano e fumoso; ecco la 11,7-12,8). Finito il tempo della giovinezza e dei percezione della storia come una catena ciclica capelli neri, l’uomo invecchia e tutto gli scivola e deterministica in cui Dio ci imprigiona; ecco dalle mani e va verso il nulla. l’oggettiva incomprensibilità dell’essere, del mondo, dell’ opera di Dio” (G. Ravasi, Qohelet, Arriva il lungo, triste e buio inverno della 2012). vecchiaia, quando le forze diminuiscono, la vista si offusca, i desideri si attenuano, il corpo va E sulla morte che dire? lentamente in sfacelo, come il palazzo di un ricco signore ormai rimasto solo e in miseria. Nulla “Quando adesso mi racchiudo nelle mani la mia faccia di vecchio, sotto le dita esattamente scopro al tatto il contorno d’un teschio”. Così scrive Jaroslav Seifert, primo ceco di Praga ad ottenere il Premio Nobel per la letteratura nel 1984, nella sua opera L’ombrello di Piccadilly. Per la cultura contemporanea la morte è un avvenimento assurdo, perché le ragioni del morire sono ignote. Essa va “sterilizzata a ogni costo, vetrificata, criogenizzata, climatizzata, truccata, braccata con lo stesso accanimento della sporcizia, del sesso, dei residui batteriologici o radioattivi” (J. Baudrillard, Lo scambio simbolico e la morte,2007). La morte dà scacco matto all’umanista secolarizzato che si crede artefice del suo destino, spezza il corso dell’ esistenza, mette fine agli affetti, rompe i legami con la società, creando silenzio e vuoto attorno a noi. Ci fa toccare con mano l’assurdità di una vita che finisce e che tutto ingoia nella morte. Scrive Roger Garaudy: “Ogni tentativo di sottrarre l’individuo alla morte è soltanto una consolazione illusoria che diamo a noi 4 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 più lo appassiona; tutto gli appare monotono e Ben diversa è la prospettiva cristiana, cantata da triste; il suo corpo perde vigore e la sua schiena P.D. M. Turoldo quando gli annunziarono di s’incurva; fatica a mangiare perché gli sono avere il cancro: rimasti pochi denti; le cateratte gli annebbiano la vista; non ha più desiderio di muoversi, di uscire; “Ieri infatti all’ora nona mi dissero: i movimenti si fanno lenti e l’udito diminuisce; il Drago è certo, insediato nel centro la voce diventa fioca e insicura; la memoria del ventre come un re sul trono. si fa incerta e manca la voglia di fare festa; E calmo risposi: bene! Mettiamoci l’incedere diventa insicuro, le salite fanno venire in orbita. il fiatone e ogni piccolo ostacolo rappresenta un Quando avrò dalla mia cella pericolo; i capelli diventano bianchi; gli appetiti salutato gli amici e il sole gastronomici e sessuali si affievoliscono. e si alzerà la notte, Per Qoèlet la vecchiaia è come un lungo inverno finalmente al quale non segue più la primavera, ma la fine di saldato il conto, tutto e la discesa nella tomba, accompagnati dai campane piagnoni che si aggirano per le strade della città suonate a distesa: in attesa del lavoro che certamente prima o poi verrà. la porta e da tempo segnata dal sangue Il filo d’argento della vita si spezza per sempre. Assieme ad esso vanno in frantumi la lampada pronte le erbe amare d’oro dell’intelligenza che illuminava quella e il pane azimo: nobile casa, l’anfora per dissetarsi alla fonte allora andremo della sapienza e la carrucola che permetteva di leggeri nel vento. attingere la saggezza al pozzo della storia. ( D.M.Turoldo, Ultime poesie (1991-1992) “Vanità delle vanità, dice Qohelet, tutto è vanità: Tutto è un infinito niente” (Qo 12,8).

5 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 L’imperativa urgenza di dialogo di un’umanità che non sa trovare una risposta ai molti perché della vita e al silenzio di Dio. Dialogare con l’umanesimo ateo è un compito Combatte la religione consolatoria, nemico di difficile e i missionari ad gentes dovrebbero una religiosità di superficie e delle spiegazioni di assumerlo come campo del loro ministero. seconda mano. E’ il cortile dei gentili per eccellenza, dove le problematiche esistenziali dell’uomo che non Egli vuole che l’uomo abbia il coraggio di ammette Dio nel suo orizzonte, emergono con arrivare fino alle domande ultime, di interrogarsi forza e ferocia. in profondità, vagliando tutti gli argomenti che gli hanno insegnato, per vedere se sono validi o Comprende il confronto con l’ateismo rigoroso no. che sostituisce l’uomo alla trascendenza di Dio. Comprende il dialogo con l’incredulità dove non “Dio gradisce molto di più si ammette l’interferenza di Dio nelle vicende le bestemmie del disperato, umane. Si dialoga con chi non concorda con che non le lodi tranquille l’assenza o il mutismo di Dio di fronte al dolore e e compassate del benestante” (M. Lutero). al male che vanifica l’affermazione di un mondo Il messaggio di Qohèlet è chiaro: anche all’interno felice. Ed è anche il dialogo con chi vive la notte di un uomo disperato che non trova risposta ai dello Spirito, non sapendo più riconoscere “la suoi perché, c’ è un Dio che parla. mancanza di Dio come mancanza” (cfr. M. Heiddeger, Sentieri interrotti). Ecco perché il dialogo si fa imperativo! L’esempio di Qohelet è mirabile: egli si fa voce

6 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 BEATA

MARIA E SUOR IRENE

In occasione della festa della Consolata, con in testa il casco per ripararsi dal sole e, in stralciamo alcuni pensieri di suor Gian Paola e mano, sempre, il rosario”. di Padre Giuseppe Mina da articoli pubblicati sull’informativo “Continuando il cammino” (n.2 Così l’hanno descritta Bernard Mugambi, e n.11). Clotilde Nyambura, e tanto altri testimoni africani. “ Da lei ho imparato in che cosa consiste Tutti i santi, dai luminari della teologia ai la vera devozione a Maria”, osservava madre piccoli servi di Yavhè, impostando la loro vita Giovanna Wambui, superiora generale emerita su un amore appassionato per Cristo, guardano della congregazione delle Suore dell’Immacolata a Maria, camminano mano nella mano con di Nyeri. lei, non la perdono mai di vista e, nella loro peregrinazione di fede, ne seguono le orme con Per suor Irene la Madre di Dio aveva un nome spontaneità di figli. particolare: Consolata. Fin dall’inizio la sua vocazione fu legata a questo nome e questa Anche per Irene Stefani è stato così. devozione di Maria: Dire quando abbia cominciato ad amare Maria, Tra i Santuari che videro entrare lungo i secoli è difficile. Indubbiamente succhiò quell’amore santi, beati, venerabili, servi di Dio... a decine, vi col latte di sua madre, lo respirò in famiglia, è certamente il Santuario della Consolata. crebbe con lei negli anni, fino a traboccare in gesti, in parole, in invocazioni continue a Maria, E’ interessante per noi riandare al momento in cui la Madre di Gesù vi entrò anche la Serva di Dio suor Irene Stefani, allora semplicemente Mercede Stefani. La fama Ella non scrisse pagine o trattati di mariologia, ma degli Istituti Missionari fondati dall’Allamano, non c’è sua lettera in cui non c’entri Maria, non Rettore appunto del Santuario ed oggi Beato ci sono incontri fortuiti con qualsiasi persona, anche lui, era corsa lontano raggiungendo Brescia che ella non conclude con esortazioni d’amore ed anche Anfo, la piccola borgata bresciana nella verso Maria; non ci sono piste da lei percorse qua- le il 22 agosto 1891, era nata Mercede. in Africa, ora sul litorale sabbioso e bruciante del Tanzania durante il difficile periodo bellico, Il primo ad essere contagiato dalle Missioni ora nell’intrico delle boscaglie kikuyu, senza un torinesi fu padre Angelo Bellani (1875-1964), continuo sgranare di Ave Maria di Palosco (Diocesi di Brescia). La sua indole incandescente trasmise a molti il suo entusiasmo “Camminava calzando i duri scarponi militari, missionario. Tra i primi, ricordiamo gli Anfesi 7 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Bartolomeo Liberini (1890-1960) e Mercede riceveva nel suo Istituto Femminile che contava Stefani (1891-1930). allora solo un anno di vita. Venuto il momento del distacco, Mercede si inginocchiò davanti al babbo Questa che, a 13 anni già sognava le missioni, per l’ultima benedizione, e poi, dopo un abbraccio non tardò a parlarne decisamente ai genitori straziante e il cuore pieno di gioia, cercò finalmente e a vent’anni, tramite lo zelante parroco don di entrare nel Santuario. Non fu impresa facile. La Capitanio, inoltrò domanda all’Allamano per gente si pigiava ovunque in modo in- verosimile. Ceri essere ammessa sa all’Istituto della Consolata di e luci e oranti che, a piena voce, pregavano Maria e recente fondazione. Era una giovane tutto fare, cantavano. Lei poté, alfine, con le giovani consorelle, piena di vita, esuberante nello zelo e l’Allamano non tardò a dare il suo consenso anzi, fissò la giungere presso l’altare splendidamente parato. data della sua entrata nell’ Istituto per il 19 Mercede veniva per darsi al Signore Gesù per giugno 1911. l’avvento del suo Regno, ed aveva a Lui detto “di Perché scelse proprio tale giorno - vigilia della sì”. Adesso i suoi grandi occhi neri fissavano la bella festa della Consolata - non lo sappiamo, ma icona: Maria ed il Bambino le restituivano lo sguardo tant’è: accompagnata dal babbo e dal parroco, dolcissimo. puntuale, il 19 giugno Mercede giunge a Torino. A sedici anni Mercede aveva perso la mamma e la Pioveva a dirotto. seconda moglie dello Stefani, Teresa Savoldi, per Una folla indescrivibile si accalcava nelle quarto buona, non aveva riempito il vuoto procurato strade adiacenti e sulla piazzetta del Santuario, da quella perdita. cercando di entrare. Folle simili Mercede non Adesso, a vent’anni, un’altra madre stava dinanzi a lei ne aveva mai viste! La piccola comitiva a stento e, in quel momento, Mercede sentì di aver ritrovato poté raggiungere l’ufficio dove l’Allamano li una Mamma che non l’avrebbe lasciata mai più. Per attendeva. Papà Stefani, baciata la mano al tre anni fino al momento della partenza per l’Africa Rettore, gli si inginocchiò ai piedi con accanto almeno ogni sabato verrà a trovarla al Santuario. la figlia. Il buon canonico, commosso per questo Era la tradizione che, passata dai missionari alle spontaneo gesto di fede, fatta accompagnare sorelle missionarie, continuava come espressione Mercede alla sede dell’Istituto, volle che Stefani di affetto, supplica e preghiera, e come risposta ed il parroco si trattenessero con lui a pranzo. al desiderio dell’Allamano. E ogni volta sarà il A papà Stefani l’Allamano donerà, prima della ripetersi dell’incontro con una Madre che infondeva partenza, una bella grande tela della Consolata. consolazione e Mercede ardeva dal desiderio di Mercede era la ventisettesima recluta che l’Allamano portarla un giorno alle genti. 8 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 L’ALLAMANO NELLE SUE LETTERE

SANTITÀ IN MISSIONE P. Francesco Pavese, IMC

Che l’Allamano abbia insistito sulla santità come con voi salvare molte anime, e così meritarvi il premessa indispensabile per essere missionari e paradiso riservato agli Apostoli. E ciò otterrete missionarie è risaputo. Esprimeva sinteticamente se praticamente ed in tutte le circostanze della il suo ideale con le parole di S. Tommaso d’Aquino vita procurerete di avere in mira Dio solo – Deus alle sorelle che gli chiedevano come farsi sante: meus et omnia [mio Dio e mio tutto]» (III, 687). “Basta volerlo: voglio farmi santa, presto santa, Si noti quel “più santi” con il quale il Fondatore grande santa”. Lui ripeteva questa famosa trilogia esprimeva la convinzione che la missione richiede quando parlava ai suoi giovani, sia al maschile che un “di più”, cioè una santità “superlativa”. al femminile, perché voleva che i suoi missionari Nella lettera circolare ai missionari del Kenya e le sue missionarie fossero di prima qualità, cioè scritta il 6 gennaio 1905, dopo avere parlato della “santi” e “sante” al superlativo. conclusione dell’anno centenario alla Consolata, Ciò che si deve notare, però, è un aspetto scrisse parole molto affettuose proprio pensando che caratterizza la pedagogia dell’Allamano: ai suoi figli lontani: «Se i chierici vostri confratelli la santità era proposta sempre in vista della furono giustamente orgogliosi di assumersi in missione. Si potrebbe dire che proponeva una quei giorni la rappresentanza di voi ai piedi della “santità missionaria”. Questo particolare lo si Consolata, io me ne feci un dovere specialissimo. coglie soprattutto perché l’Allamano abbinava Lasciai in certo qual modo da parte le altre mie quasi sempre l’impegno della propria santità attribuzioni per non ricordare che la mia qualità con quella della “salvezza delle anime”, come di padre di questa nuova famiglia, e come tale usava esprimersi. Soprattutto nelle lettere questo vi presentai tutti insieme, e ciascuno di voi in aspetto emerge molto chiaramente e anche particolare a quella buona Madre chiedendole molto spesso. instantemente non tanto l’incremento materiale dell’Istituto, quanto la grazia che continuasse Ai missionari del Kenya, parlando dello spirito anzi crescesse in voi la volontà e l’impegno di di fede nella lettera circolare del 27 novembre santificare voi stessi, mentre zelate la conversione 1903, precisò: «Ognuno tenga sempre dinnanzi dei poveri infedeli» (IV, 276-277). Oltre la carica agli occhi della mente l’ad quid venisti? [perché affettiva che sprigiona da queste parole, ciò che sei venuto?]. Non per motivi umani siete risulta maggiormente è che il Fondatore chiede venuti in Africa, ma solo per farvi più santi e la grazia della santità per i suoi figli “mentre 9 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 zelate”, cioè durante la loro attività missionaria. tutti voi a ben esaminare la Costituzioni, e È la missione il luogo ideale della loro santità. riferirmi per iscritto le osservazioni che vi faranno conferire alla maggior vostra santificazione ed Questo discorso sulla santità missionaria, alla futura prosperità delle Missioni. Fatta una nelle lettere del Fondatore al gruppo dei primi novena allo Spirito Santo ed alla nostra Ss. missionari in Kenya, è quasi un ritornello. Per Consolata, ognuno senza conferire con altri, esempio, il 27 novembre 1904: «Lavorate alla scriva ciò che gli detta la coscienza, ed a quel che vostra santificazione e alla conversione di questi vorrebbe avere scritto in punto di morte» (VIII, miseri neri» ((IV, 473). A parte l’aggettivo “miseri”, 310-311). che nella sua mente non era dispregiativo, ma segno di rispetto e compassione perché non A P. E. Manfredi e ai chierici L. Massa, B. Perino e erano cristiani, l’indicazione è chiarissima. M. Nebbia, che stavano per partire, il Fondatore mandò un messaggio di saluto l’8 luglio 1921 Il 24 dicembre 1907: «Fra poco vi radunerete per mentre si trovava a S. Ignazio: «Come S. Ignazio i Santi Spirituali Esercizi, ed io a voi presente a nome di Dio e della Chiesa mandò in Missione in spirito, v’invito a studiare i mezzi più idonei S. Francesco Zaverio e i compagni, colla stessa alla vostra santificazione ed alla conversione autorità, da questo Santuario dedicato al gran di cotesto popolo. E prima dovere pensare alla Santo, io mando voi quattro in Africa. […]. santificazione vostra, perciò vi esorto caldamente Arrivati sul campo da tanti anni desiderato, ad esaminare la vita da voi tenuta in Africa sino baciate quella terra che irrigherete coi vostri al presente. Ognuno veda se durante questo tempo abbia progredito o sia andato indietro nelle virtù proprie del Sacerdote – Religioso – Missionario». (IV, 769). Fatta questa premessa, il Fondatore spiegò una ad una queste tre identità dei suoi figli. Riguardo la terza scrisse: «Siete di più missionari, che vuol dire apostoli per zelare la salute delle anime. Quanta fu ed è in voi la sete delle anime, da sacrificarvi interamente giorno e notte, come S. Paolo e S. Francesco Zaverio?» (IV, 771). Avuto notizia dal superiore P. F. Perlo che gli esercizi spirituali erano riusciti bene, il Fondatore, con lettera del 7 settembre 1907, espresse il suo compiacimento, scrivendo: «Ne sia ringraziato il Signore, e la Sua grazia faccia sì che il frutto ricavatone sia duraturo a vostra santificazione ed a bene di cotesti poveri neri» (V, 100). Dopo 10 anni dal “Decretum Laudis” in forza del quale l’Istituto fu definitivamente approvato e divenne di diritto pontificio, il Fondatore volle rinnovare le Costituzioni del 1909, in base all’esperienza fatta e secondo le norme del Codice di Dritto Canonico del 1917. Chiese ai missionari di esaminarle e inviargli le loro osservazioni. Anche in quel caso l’obiettivo era di salvaguardare la santità di suoi missionari nel contesto della loro attività missionaria. Ecco quanto scrisse il 3 marzo 1919: «Invito perciò 10 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 sudori e rinnovate il proposito di rendervi santi Sr. Ignazio l’8 luglio 1921, come aveva fatto missionari» (IX/1, 101). Le parole sono un po con i missionari partenti alla stessa data: «Senza diverse, ma il pensiero è identico a quanto il ripetervi in questo punto i molti ammaestramenti Fondatore insegnò fin dall’inizio, cioè che senza che vi diedi in tanti anni, vi ricordo solamente, santità non c’è missione. che teniate sempre in alto il vostro spirito: Dio solo, in tutto e sempre. Così supererete tutte le La proposta di una “santità missionaria” il difficoltà, vi solleverete subito dai momentanei Fondatore la fece pure alle suore, a partire da scoraggiamenti e procurerete di sacrificarvi per quella famosa lettera del 1 novembre 1913, da consolare Gesù avido di anime» (IX/1, 103). leggersi in viaggio: «Anzitutto tenete sempre in Vorrei far notare un particolare: questa quattro cima ai vostri pensieri il fine per cui vi siete fatte sorelle, come i quattro missionari della stessa Suore Missionarie, ch’è unicamente di farvi sante spedizione, erano tutte fragili di salute perché, e di salvare on voi tante anime. Ciò facendo come scrisse il Camisassa a Sr. Margherita De avrete corrisposto alla vostra sublime vocazione, Maria, era «tutta gente che soffrì di denutrizione e ne riceverete gran premio in Paradiso» (VI, durante la guerra e dopo» (IX/1, 192, nota 1). 495). Eppure il Fondatore scrisse loro una lettera Idea confermata nella breve lettera inviata il di forte tono missionario, come se fossero le 24 dicembre, neppure un mese dopo quela persone più robuste e incoraggiandole con un: consegnata alla partenza: «Dalle varie lettere «Partite dunque con coraggio, benedette dalla scrittemi dalla vostra Superiora e dalle carissime nostra Patrona, la SS. Consolata, e dal vostro righe di ognuna appresi che il viaggio procedette affezionatissimo superiore e padre» (IX/1, 104). assai bene, e che siete giunte felicemente sul campo Oltre che i gruppi, il Fondatore incoraggiò alla della vostra santificazione. Ringraziamone il “santità missionaria” anche singole persone. buon Dio e la SS. Consolata. […]. Non aggiungo Sembra che questa idea gli scivolasse dalla penna parola, dovendovi bastare quanto vi ho ricordato quando scriveva, senza che se ne accorgesse. alla partenza. […]. Imploro su tutte e ciascuna Così a P. G. Balbo, all’inizio di dicembre di voi tante benedizioni; e voi non dimenticate 1908: «Soprattutto prosegui nel buon spirito, il vostro vecchio padre nel Signore» (VI, 520). Il procurando di avanzarti ogni dì più nella “vecchio padre” fu subito vicino alle sue figlie da perfezione, per mezzo della quale solamente poco giunte in Kenya, e volle ricordare loro che potrai convertire le anime altrui» (V, 149). Quel proprio quel posto e la sua gente, con tutti gli “soprattutto” ha un significato. Dopo avergli impegni di apostolato legati alla missione, era il notificato che gli avrebbe mandato i libri richiesti “campo della loro santificazione”. e altro materiale con la futura spedizione, lo invitò Il fondatore ripeté questa sua convinzione a continuare «a ore perse lo studio e la raccolta dall’inizio alla fine della sua vita. Per esempio, a per il nostro istituto». P. Balbo, infatti, stava quattro suore partenti (Sr. Costantina Mattalia, facendo studi di scienze naturali, specialmente Sr. Raffaella Gerbore, Sr. Secondina Granero e sulla qualità del terreno. Per il Fondatore, Sr. Rosalia Carrera), mandò un messaggio da però, ciò che era più importante era proseguire

11 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 nell’impegno di perfezione indispensabile Stessa sottigliezza in un messaggio di quattro righe per convertire la gente. Per questo aggiunse il scritto verso la fine del 1920 a P. G. Chiomio: “soprattutto prosegui nel buon spirito”. «Sempre coraggio in Domino, conservando e propagando il buon spirito fra i confratelli. Scrivendo a P. A. Dal Canton, il 29 giugno Prima santi voi, poi bene ai neri: in tutto N. S. 1913, il Fondatore espresse il proprio pensiero G. C.» (VIII, 731). La conclusione dopo i due con una sfumatura particolare. La perfezione del punti è molto profonda, perché la motivazione missionario viene “prima” e “poi” la conversione di tutto è la persona del Cristo. della gente. Logicamente sono un “prima” e un “poi” di carattere logico e non cronologico, in Concludo con due scritti a Sr. Margherita De quanto non sono separabili. Questa sottigliezza, Maria alla quale il Fondatore ricordò lo stesso però, fa comprendere quanto il Fondatore ci ideale di santità missionaria da trasmettere tenesse alla santità dei missionari, ma in missione. alla suore. Il primo è del il 14 dicembre 1916: Ecco le sue parole: «Ero persuaso di averti scritto «Coraggio a tutte nel Signore; colla mente ed dopo la tua professione; se non lo feci non è il cuore intenti all’unico scopo di farvi sante e perché ti abbia dimenticato od abbia qualche salvare il maggior numero di anime» (VII, 493). malumore per la tua condotta. […]. Tu ben sai quale spirito io desideri nei nostri missionari. Il secondo è del 6 dicembre 1918, dopo la fine Che siano ben fondati nello spirito di Fede, della guerra, che aveva visto molte missionarie sicché operino per Dio, e nella loro condotta impegnate negli ospedali militari: «Venuta ormai rappresentino Dio stesso in faccia ai neri. […]. la pace le suore potranno ritornare nel Vicariato, Io prego ogni giorno il Signore perché tutti e riprendere le proprie mansioni. Ho scritto a vivano costantemente quali degni missionari, Monsignore che vi faccia dettare gli Esercizi e lavorino prima alla propria santificazione, e Spirituali. Così purificate dalle miserie contratte poi alla conversione di cotesti cari africani» (VI, nel mondo, si daranno con tutta l’anima alla 421-422). santificazione propria ed a salvare anime» (VIII, 250).

12 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 ATTIVITÀ DELLA DIREZIONE GENERALE

VERSO IL CAPITOLO ASIA: IL SUO PROGETTO E LE NOSTRE INQUIETUDINI P. Ugo Pozzoli, IMC

Si è svolta a Hoengseong (Corea del Sud), dal con ordine e precisione, facendo rispettare un 10 al 12 ottobre 2016, la prima delle quattro piccolo regolamento di massima preparato per assemblee continentali pre-capitolari previste l’occasione. I padri Marengo e Cazzolato sono come preparazione al prossimo Capitolo Generale stati invece i segretari dell’Assemblea. È grazie IMC. L’incontro ha visto la partecipazione di tutti al loro lavoro che si è giunti alla versione finale i Missionari della Consolata oggi appartenenti del documento, che verrà presentata al Capitolo alla neo Regione Asia, più quattro membri della Generale come contributo del Continente Asia. Direzione generale: p. Stefano Camerlengo (Superiore generale), p. Dietrich Pendawazima Il testo finale si divide in tre parti principali. (Vice Superiore generale), P. Ugo Pozzoli La prima, dal titolo “Obbedienti all’azione (Consigliere generale per l’Asia e l’Europa) e dello spirito in Asia”, inquadra la situazione del p. Salvador Medina (Consigliere generale per Continente e offre una lettura della realtà di tipo il continente americano). La settimana prima, storico-geografico, socio-economico, religioso i partecipanti della Direzione Generale avevano ed ecclesiale, con sottolineature particolari predicato il ritiro annuale della Regione sul tema sul ruolo giocato dalla Conferenza dei vescovi della consacrazione religiosa per la missione cattolici asiatici (FABC) e la sua importanza ad gentes, cuore del carisma secondo le nostre per ogni agente pastorale che si vuole inserire a Costituzioni e tema centrale anche del Progetto lavorare nel contesto asiatico. Chiude il capitolo missionario continentale. una lettura “a volo di uccello” sui tre paesi in cui lavoriamo. a) L’assemblea e il progetto missionario La seconda parte, “La missione IMC in Asia”, tocca I lavori si sono svolti speditamente anche grazie invece più direttamente la missione che da ormai al lavoro che un’apposita commissione, formata 28 anni (i nostri primi passi in Corea risalgono al dai padri Louro e Cazzolato (Corea), Viscardi 1988) portiamo avanti nel continente. In questa (Mongolia), Odhiambo (Taiwan) e Pozzoli (DG) sezione vengono riassunti principi e criteri del aveva concretizzato in maggio, producendo la nostro essere missionari in questo contesto, le bozza finale del progetto, l’Instrumentum laboris scelte prioritarie ad gentes e la formazione. La terza su cui si è poi lavorato. L’apporto in assemblea parte, infine, “Riorganizzazione delle comunità dato dai missionari che avevano fatto parte della IMC in Asia”, dopo aver ripercorso la storia del commissione di preparazione è stato cruciale. cammino della continentalità nel continente, I padri Viscardi e Odhiambo si sono incaricati prende in esame l’organizzazione giuridica e di moderare l’incontro, cosa che hanno fatto l’economia di comunione. Ci si è infatti interpellati 13 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 a lungo su che cosa significa e che cosa potrebbe però modificato più di tanto l’essenza di un comportare in futuro il fatto che tre presenze, che documento definito dall’Assemblea come già fino a poche settimane fa erano una delegazione sufficientemente completo. (Corea) e due comunità dipendenti direttamente b) Passione per la missione dalla direzione generale (Mongolia e Taiwan), siano diventate un’unica Regione, con un unico A margine del documento, che si potrà leggere superiore (p. Tamrat Defar), due Consiglieri (p. insieme ai testi degli altri Progetti continentali Giorgio Marengo e p. Eugenio Boatella) e un prima del prossimo Capitolo Generale, mi piace unico progetto (che contempla però tre esperienze condividere alcune considerazioni personali. Ho tra loro molto diverse). vissuto questa assemblea con tanto piacere, così come con altrettanta gioia ringrazio l’Istituto Come si è detto, l’incontro è proceduto in per l’opportunità che mi ha dato di svolgere il maniera veloce. La parte teorica iniziale più mio servizio di Consigliere Generale per questo alcune sezioni di carattere storico contenute continente, così immenso e allo stesso tempo nel testo sono state approvate immediatamente, affascinante. senza darne lettura in Assemblea. Contengono un quadro sintetico della realtà in cui è immersa la Oggi in Asia vivono 18 missionari della Consolata nostra missione, nonché la storia dei primi passi provenienti da 10 paesi diversi; si tratta, forse, della compiuti insieme dai Missionari della Consolata Regione più ricca dal punto di vista interculturale (assemblee congiunte, esercizi spirituali, incontri di tutto l’Istituto in proporzione al numero dei di formazione permanente, ecc.). suo membri; diciassette missionari sono sacerdoti e uno, lo studente keniano Geoffrey Boriga, sta Chiaramente, più tempo è stato dedicato ai facendo lo stage di due anni in preparazione alla criteri che animano la nostra missione ad gentes professione perpetua e alle ordinazioni diaconale in Asia, alle scelte concrete che da detti criteri e sacerdotale. L’età media, 40 anni, fa della devono prendere ispirazione, alla formazione, Regione Asia una delle Circoscrizioni più giovani all’economia di comunione per la missione e dell’Istituto. La Corea ospita oggi undici missionari alla gestione organizzativa necessario per portare della Consolata, quattro si trovano in Mongolia e avanti il progetto. Su questi punti sono stati tre a Taiwan (un quarto si sta preparando con lo raccolti contributi interessanti che non hanno studio della lingua inglese e dovrebbe raggiungere

14 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 i compagni entro l’inizio dell’anno prossimo per iniziare lo studio del cinese mandarino). Questa composizione eterogenea e giovane di missionari è un potenziale molto grande, che troverà la sua attuazione se saprà armonizzarsi intorno a due condizioni imprescindibili, tanto interne alla comunità quanto esterne ad essa: passione e formazione. “Ci vuole fuoco per essere apostoli”, diceva il nostro Fondatore, il beato Giuseppe Allamano. Questo aspetto non vale soltanto per la missione in Asia, ma non può essere banalizzato in un continente dove siamo come cattolici in forte minoranza. La come fratelli, nonostante la differenza di storia, passione esprime con i gesti chi siamo, è il nostro tradizioni e abitudini, è evangelizzazione di per migliore biglietto da visita, ciò che ci rende veri sé, uno strumento enormemente importante, e credibili. Questa energia interiore va espressa (e fondamentale, eppure a volte sacrificato sugli il documento lo afferma molto bene) tanto nei altari del “Dio degli affari miei”. confronti del Signore, come nelle relazioni con le Il nostro stare insieme parla sempre; occorre altre persone. Scriverlo è importante, ma bisogna tuttavia capire che cosa effettivamente continuare ad interrogarsi, mai cessando di alzare trasmette. È dunque importante che la fraternità il tiro, pena un quasi certo destino di anonimato. sinceramente vissuta all’interno delle nostre Il mondo in cui lavoriamo in Asia ha tradizioni comunità diventi anche comunicata all’esterno, così antiche e radicate nella cultura della gente a chi ci frequenta e che deve trovare nelle nostre che le persone devono trovare una differenza case e nei nostri cuori degli ambienti aperti, specifica nel messaggio che noi annunciamo ospitali, capaci di accoglienza, calore e se è il se pretendiamo di essere ascoltati e, forse un caso anche di consolazione. Davvero, come il giorno, capiti, veramente accolti da coloro che documento esprime con forza, il dialogo è lo non condividono la nostra stessa fede religiosa. strumento per evangelizzare in Asia, una vera La vita di preghiera deve dunque trovare la sua e propria arte, ma oltre (e prima) del dialogo dimensione più profonda, deve diventare anelito interreligioso dobbiamo affinare le nostre spirituale vero, deve trasmettere un percorso capacità nel dialogo con noi stessi, con i nostri mai concluso ed agognato di ricerca di Dio fratelli e con le persone che incontriamo. se vuole diventare interrogativo per gli altri. Più che in altre parti del mondo, in cui siamo c) Formarsi all’Asia forse ancora riconosciuti come protagonisti Questa passione va coltivata, accresciuta e della missione, l’aspetto cultuale, liturgico e la maturata in un processo formativo costante, dimensione presbiterale diventano importanti che deve occupare la vita del missionario in Asia soltanto nel momento in cui sanno integrare in modo autentico la voce dello spirito e lasciare intravedere il Mistero. Allo stesso modo le nostre comunità devono vivere con passione la dimensione interculturale che le caratterizza. Passione per l’altro con cui condividiamo la nostra missione e passione per chi incontriamo, ci visita e ci cerca. Siamo davvero portatori di una grande ricchezza che conserviamo in vasi di coccio. Il vivere insieme

15 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 dal momento in cui arriva per la prima volta a d) L’Asia al servizio del cammino destinazione. Molto si è parlato in passato della di rivitalizzazione e ristrutturazione “difficoltà” delle lingue asiatiche. Ho apprezzato molto che fossero gli stessi missionari più La Chiesa attraverso documenti, messaggi, giovani, molti di quali ancora nel processo di simposi chiede da tempo al mondo missionario apprendimento basico dell’idioma, a chiedere di di fare nuovamente una “sterzata ad gentes” e non carcare troppo la mano su questo aspetto; la di dirigersi senza paura verso l’incontro con le difficoltà, infatti, è un fattore relativo, che dipende dalle capacità naturali di ciascuno, dall’impegno che ci si mette, dalla simpatia con cui si affronta lo studio di una lingua e di una cultura. Meglio dire che il mondo asiatico è esigente, che richiede studio, applicazione, tempi lunghi, stabilità e soprattutto tanta passione. Tutti noi che abbiamo affrontato l’apprendimento di uno o più idiomi stranieri ci siamo accorti che: “Più ne imparo la lingua e più divento vicino al popolo in cui sono inserito, e più divento prossimo a questo popolo e più facile sarà per me impararne la lingua”. Questo circolo vizioso vale anche e soprattutto per l’Asia, visto in esso ci si trova moltitudini che ancora non conoscono Cristo di fronte a mentalità ed idiomi strutturati in riscoprendo, questa volta nelle dimensioni più maniera molto diversa da quelli di provenienza fraterne del dialogo, la bellezza e la perenne della quasi totalità dei nostri missionari. validità del primo annuncio. A mio giudizio è un invito da non disdegnare. Il Signore ha voluto Questo aspetto non va nascosto; i missionari benedire il nostro istituto con tante vocazioni destinati a lavorare in Asia vanno informati alla missione. Non posso non notare con piacere su cosa troveranno e sui tempi richiesti per che dal giorno in cui io stesso sono entrato per diventare operativi nella loro missione. Ci vuole la prima volta in una comunità formativa IMC pazienza. Non dovranno però impaurirsi di per iniziarvi il processo formativo, il numero fronte a questa “missione esigente” che li pone dei missionari non è cambiato di molto, siamo su cammini già percorsi e superati da altri e in diminuiti soltanto sensibilmente. Non possiamo un contesto missionario unico, imprescindibile buttare al vento questa ricchezza, sarebbe perché ci riporta alle sorgenti del nostro carisma. come seppellire un talento sotto l’albero, come ricevere un compito e non portarlo avanti per Passione e formazione sono due argomenti mille ragioni che poco hanno a che vedere su cui l’Istituto stesso dovrà però riflettere a con il nostro carisma. Forse anche per questa lungo e non soltanto parlando del contesto ragione dobbiamo rinverdire quel qualche asiatico. A mio modo di vedere, infatti, questa cosa che ci appartiene e che abbiamo con il è una riflessione che tocca tutto l’universo IMC. tempo disimparato a fare: la missione di prima Abbiamo oggi “passione” per la missione? E evangelizzazione. Sacche di questo ad gentes soprattutto, formiamo missionari innamorati speciale, nostro, lo possiamo trovare anche negli della missione? La domanda non vuole essere altri continenti: nell’immensa Africa da cui assolutamente provocatoria, ma un necessario molti di noi provengono, che ha dato all’Istituto stimolo a riprendere in mano alcuni criteri che il modello missionario e che rappresenta tuttora dovrebbero essere ritenuti fondamentali nella il punto di riferimento della nostra missione, un formazione di un Missionario della Consolata, continente in profonda crescita e trasformazione criteri che sovente l’esperienza ci dice vengono in cui occorre continuamente rivedere i modelli invece disattesi. di missione fino ad oggi imperanti; nel vecchio 16 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 continente Europa, dove migliaia e migliaia di persone giungono ogni giorno sovvertendo la vita culturale dei nostri paesi, cambiando i paradigmi di chiesa finora vigenti, stimolando la nostra missione a dare risposte originali; oppure, infine, nel continente America, con i suoi ambiti specifici di missione (nativi indigeni, afro- discendenti, grandi periferie urbane) sempre in cerca di missionari pronti ad immergersi in contesti socio-culturali molto sfidanti, complessi, ma non per questo meno entusiasmanti. In questa scia di pensiero, l’Istituto ha da tempo visto nella missione che il continente asiatico presenta la sfida che aiuterebbe i Missionari della Consolata a rivitalizzarsi in quell’aspetto per loro identificativo che è la missione ad gentes di primo annuncio. Per questa ragione, dando ancora seguito al mandato ricevuto nel Capitolo generale scorso, l’IMC sarà chiamato a fare ulteriori scelte concrete per l’Asia (cfr. Atti XII CG, n. 47). Dovrà per forza, per esempio, interrogarsi sulla formazione per garantire che, sin a partire dai primi stadi, il cammino di preparazione alla vita religiosa e missionaria permetta la crescita nel carisma del candidato e la sua progressiva identificazione con l’Istituto e la sua missione; dovrà però anche tenere in conto, in uno stadio più avanzato, della contestualizzazione alla missione nel continente, cosa che oggi si cerca di fare in Africa, America ed Europa. A questo riguardo, di grande aiuto sarà l’esperienza delle vocazioni asiatiche oggi nell’Istituto, a cui si chiede di mettere a disposizione di tutti il bagaglio di conoscenza maturato dall’essere originari del continente e aver fatto esperienza di missione in altri contesti. Oltre a questo aspetto dovrà anche chiedersi come aumentare la presenza di Missionari della Consolata nel continente asiatico, approfittando di studi già portati avanti nel sessennio su possibili nuove aperture o intraprendendone di nuovi. Soltanto una maggiore presenza di missionari darà infatti quella visibilità che permetterà all’Istituto di guardare all’Asia non come a una cosa eccezionale, ma come un qualcosa di consueto, familiare… nostro. 17 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 CASA GENERALIZIA

OTTOBRE

P. Renzo Marcolongo, IMC

Sono passati 10 anni dalla morte/martirio di suor 2016/2017 al collegio Urbano, durante la Leonella e il 17 settembre abbiamo celebrato messa presieduta dal Card. Filoni Fernando, il questo ricordo assieme alle nostre sorelle di nostro padre Tobias riceve il mandato di essere Nepi nella loro casa. E’ stato un momento bello padre spirituale aggiunto nello stesso collegio. intorno all’Eucarestia concelebrata e alla mensa Padre Tobias vivrà nel collegio stesso e noi lo condivisa, sentendo la presenza di suor Leonella ringraziamo per il suo servizio come segretario viva ed attuale. generale e per tutto quello che ha significato la sua presenza nella nostra comunità: presenza Il mese di ottobre porta l’inizio di un nuovo fatta di servizio e attenzione. anno accademico e sono tornati in casa tutti i padri studenti, anche quelli sparsi per l’Italia per vari servizi. Tanti auguri a tutti per un fecondo anno scolastico. Continua come sempre l’accoglienza che distingue la nostra casa: Card, Njue John di Nairobi Mons. Coutts arch. Di Karachi , Mons Rafael Ramòn Conde Alfonso vescovo di Maracay (Venezuela)e Mons. Gustavo Garcìa Naranjo vescovo di Guarenas (Venezuela). In più, diversi padri, ma in modo speciale ricordiamo p. Claudio Brualdi che celebra i 50 anni di sacerdozio. Quest’anno abbiamo la gioia di avere tra noi per un periodo più prolungato alcuni padri che fanno il loro periodo sabbatico: p. Ottone Cantore che ci rallegrerà con la sua presenza fino a Natale, p. Giuseppe Cravero che starà con noi Lo sostituisce come segretario generale il padre fino a Pasqua e padre Luigi Manco che farà un Louro arrivato tra noi il 16 di settembre e a mese sabbatico. lui diamo il benvenuto, gli auguriamo tutto il bene e lo ringraziamo per aver accettato questo Il 6 ottobre alcuni di noi partecipano servizio per l’Istituto. all’inaugurazione dell’anno accademico 18 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 A Roma si hanno diverse possibilità di partecipare ad incontri. Il 6 ottobre p. Ronco e padre Rinaldo hanno partecipato all’incontro organizzato dalla Congregazione dei Religiosi e affidato a Nova Res sull’economia. I gruppo di Casa Generalizia ha scelto il suo rappresentante al Capitolo. L’ 8 ottobre, alla seconda votazione, e viene scelto padre Kota Victor, attualmente padre spirituale presso il Collegio Urbano.

L’8 ottobre padre Renzo ha partecipato ad un non si lasciano intimorire dalle continue e incontro sui “Carismi missionari nella città di complesse perquisizioni prima di accedere alle funzioni giubilari. L’ultimo giubileo in ordine di tempo, dopo quella dei Nunzi e dei Catechisti, è stato quello Mariano: migliaia di persone vi hanno partecipato affrontando anche la pioggia e il maltempo e portando statue e quadri della Madonna provenienti da tutto il mondo. Domenica 16 ottobre è stato un giorno speciale in san Pietro perché sono stati canonizzati 7 nuovi beati tra cui ricordiamo l’Argentino Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero (1840- 1914) meglio conosciuto cole il Cura Brochero e Alfonso Maria Fusco (1839-1910) fondatore delle suore Battistine a cui siamo legati da un Roma” organizzato dal Vicariato di Roma. Le lungo servizio pastorale nella loro chiesa di Corso due relazioni del padre David Glandy e don Giulio Cesare. Gianni Colzani hanno offerto buoni spunti per una condivisione tra di noi. Il 20 settembre abbiamo celebrato l’80 compleanno di padre Pasqualetti Gottardo. Tanti auguri per continuare ad offrire la sua esperienza e conoscenza del Fondatore, anche se ormai ha dovuto cedere l’incarico di Postulatore al padre Giacomo Mazzotti. Superiori maggiori sono in Asia per l’assemblea precapitolare e a scaglioni saranno di ritorno per celebrare qui a Roma l’assemblea pre-capitolare dell’Europa e poi quella dell’Africa ed infine quella dell’America. Il capitolo Generale si avvicina e i preparativi si fanno più intensi. Il Giubileo della Misericordia continua a richiamare molta gente a Roma e i pellegrini 19 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 VITA NELLE CIRCOSCRIZIONI

COLOMBIA CELEBRA LA FIRMA DEL ACUERDO DE PAZ

P. Ssimbwa Lawrence, IMC

El día 26 de septiembre de 2016 quedará siempre y la guerrilla a través de Timochenko ofrecieron registrado en la memoria histórica de Colombia. perdón sobre todo a las víctimas del conflicto. Este día que muchos colombianos esperaban será siempre inolvidable y será contado a las La firma del acuerdo final y definitivo de paz es futuras generaciones. Es el día en que se firmó resultado de las negociones que duraron 4 años. oficialmente en Cartagena de Indias el acuerdo Los diálogos de paz oficialmente empezaron el final de paz que puso en fin los 52 años de guerra 16 de noviembre de 2012 en Oslo (Noruega) sangrienta entre las Farc y el gobierno nacional. con la instalación de la mesa de Diálogo de paz entre las Farc y el gobierno del presidente Ante la presencia de 15 presidentes, 27 Juan Manuel Santos Calderón. La mayor parte cancilleres, incluido el secretario de Estado de de las negociaciones se realizó en La Habana los Estados Unidos de América, John Kerry, el (Cuba) hasta el 24 de agosto de 2016 cuando Secretario General de la ONU, Ban ki-Moon, el se llegó al acuerdo final, integral y definitivo rey emérito de España, Juan Carlos de Barbón para la terminación del conflicto armado y la y cabezas de organismos multilaterales como construcción de una paz estable y duradera en la rectora del Fondo Monetario Internacional, Colombia. Christine Lagarde, entre otras personalidades, el presidente Juan Manuel Santo y el máximo El acuerdo de paz que se firmó contiene 6 puntos jefe de las Farc, Rodrigo Londoño Echeverri, que hacen falta tenerse en cuenta: alias “Timochenko” firmaron en la explanada de Hacia un nuevo campo colombiano. Reforma Banderas del Centro de convenciones el acuerdo Rural Integral (acordado el 26 de marzo de final de paz. Esta firma de paz teóricamente 2013). ratificó el fin a uno de los conflictos más viejo, degradado y sangriento del planeta, y así abrió Participación política. Apertura democrática las puertas a una Colombia mejor que todos sus para construir la paz (acordado el 6 de noviembre habitantes sueñan. de 2013). Los discursos tanto del presidente Santos como Fin del conflicto (acordado el 24 de agosto de 2016).

Colombia del máximo jefe de las Farc estaban llenos de esperanza de paz. El mandatario colombiano le Solución al problema de las drogas ilícitas dio a la guerrilla la bienvenida a la democracia (acordado el 16 de mayo de 2014). 20 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Colombia

Victimas: Sistema integral de Verdad, Justicia, de septiembre de 2016) y muchos millones Reparación y No repetición (acordado el 15 de de desplazados y victimas. Sin embargo, la diciembre de 2015). alegría será completa después del plebiscito que el pueblo colombiano realizará el 02 de Implementación, verificación, y refrendación octubre para ratificar esos acuerdos. Si gana el (acordado el 24 de agosto de 2016). Sí, eso significa que el acuerdo firmado entrará Sin lugar a dudas, este acontecimiento abre en vigencia y el gobierno nacional tendrá la esperanza no solo para Colombia, sino tambien posibilidad de poner en práctica lo acordado. para el resto del mundo, pues termina la existencia Si gana el No, la posibilidad es que el gobierno del conflicto más antiguo del hemisferio busque otra alternativa que hasta el momento no occidental que dejó aproximadamente 267.162 se sabe. muertos (véase el periódico El Tiempo del 26 ¡Que Dios de la paz siga bendiciendo a Colombia!

21 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 RENCONTRE DE SUPÉRIEURS LOCAUX EN CÔTE D’IVOIRE

P. Ramón Lázaro Esnaola, IMC

Du 19 au 22 septembre 2016, les supérieurs de notre III Conférence IMC en Côte d’Ivoire : locaux des six communautés IMC en Côte l’art de gouverner, le gouvernement dans l’Esprit d’Ivoire se sont rencontrés dans le Philosophât Bse et le leadership. À continuation, je vous partage Irène Stefani situé à Djogorobité II (Abidjan). Le ses intuitions. p. Yvon Elenga, jésuite congolais de Brazzaville, recteur de leur théologât francophone en Afrique, Le supérieur local n’est pas un modèle ni un nous a accompagnés pendant ces jours de grâce missionnaire sans défauts mais il est un témoin. pour revitaliser la figure du supérieur local dans Il essaie à vivre l’esprit des missionnaires de la notre Délégation. Consolata selon l’esprit de notre Fondateur et du développement ultérieur de notre charisme (cf. Tous les supérieurs n’ont pas hésité à prendre la Constitutions 27). route et se libérer de leurs multiples engagements pour participer à ce moment de formation et de Ainsi, il est le guide de l’animation spirituelle de partage. Chacun a fait pas moins de sept heures la fraternité IMC. Pour cela, il doit tenir compte de voyage pour y participer mais à la fin de la des sentiments personnels de chaque confrère. Il rencontre tous ont manifesté l’opportunité de ce cherche à faire une synthèse entre la personne du genre de rencontres. missionnaire et la fidélité à la mission ad gentes de notre Institut dans notre Délégation. Le p. Elenga a touché trois thèmes qui développent le rôle du supérieur local en faisant Le supérieur à la tâche de motiver les différentes référence à nos Constitutions IMC et aux Actes décisions et de faire voir, dans la patience, aussi les infidélités à notre vocation afin que la Côte d’Ivoire Côte

22 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Côte d’Ivoire communauté soit en cohérence avec le projet de la Délégation, de l’Institut et de l’Église locale et universelle. Le supérieur cherche le soin du missionnaire, pas son propre plaisir ou le plaisir du confrère. Le supérieur a le « devoir de charité » de faire face aux différentes situations de crise qui peuvent vivre les confrères et les siennes propres. Certainement, le supérieur n’est pas souvent « consolé » par la prise de certaines décisions mais il peut être « confirmé » après. Il a la responsabilité d’éviter que ses confrères puissent vivre une situation où leur vie consacrée peut être Le supérieur trouvera sa source d’inspiration mise en cause. Il évitera de « faire semblant de ne de toute son action dans sa relation personnelle pas voir » ou la « passivité » face aux situations avec Dieu et avec sa Parole. Le supérieur prie qui demandent une intervention (cf. notre Code pour ses confrères et rend grâce à Dieu pour Déontologique). ses confrères. Une vie spirituelle riche l’aide à Le supérieur est attentif aux conditionnements encaisser les difficultés des décisions à prendre culturels de nos fraternités interculturelles et et les accueillir inséré dans la « Sequela Christi ». invitera les membres à faire des dépassements Il porte le poids de la communauté en tant que pour vivre la communion dans l’esprit de la témoin de la Mission avec ses propres limitations Consolata. Ainsi, il invitera les confrères à « sortir et fragilités humaines. de soi-même » pour accueillir les contextes Bref, le supérieur est quelqu’un qui cherche la culturels et la vie ecclésiale de ce pays qui nous a « participation » de tous les confrères dans la accueillis, la Côte d’Ivoire, car dans ce pays, tous communauté. Il encourage la « collégialité » les missionnaires de la Consolata, nous sommes de tous les membres car tous ont le souci pour étrangers et assez éloignés des cultures ouest- les personnes, pour la communauté et pour la africaines. mission chacun à son niveau. Il veillera à mettre Le supérieur cherche à maintenir l’unité de la en place le principe de « subsidiarité » afin que fraternité. Cela peut amener au conflit mais bien les différentes difficultés soient d’abord traitées géré peut être une source de croissance pour par l’instance la plus proche. Finalement, il chaque missionnaire et pour toute la fraternité. « rendra compte » à la communauté de toutes Le supérieur sera spécialement attentif que les les communications de la Délégation, de l’IMC confrères « n’exposent pas » la communauté avec et de l’Église et encouragera aussi que chacun des personnes qui ne sont pas membres de la communauté. Le supérieur veillera ainsi à l’unité pas seulement de la communauté mais aussi de l’action missionnaire et de notre présence de consolation. Le supérieur veillera à enrichir la communication dans la fraternité car le risque est de rester dans un domaine extérieur où le sport, l’actualité politique et l’action pastorale occupent 99% de nos dialogues. Il invitera aussi à dépasser nos limitations idéologiques à travers nos liens spirituels.

23 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 rende compte de ces différentes responsabilités : marquer le style d’une Délégation « en sortie » curé, économe, administrateur d’une œuvre de et à discerner en communauté nos options consolation, animateur, formateur… préférentielles : le dialogue interreligieux, l’AMV et la formation de base et la possibilité d’avoir Deux dangers à éviter : penser que le confrère une présence pastorale à Abidjan. « est assez grand » et il n’a pas besoin de l’accompagnement ou des rappels du supérieur ; En ce qui fait référence à la formation et s’autocensurer en pensant « qu’on n’est plus continue, nous voulons proposer la lettre que la au séminaire ». L’expérience personnelle nous Congrégation pour la Vie Consacrée va faire sortir montre que nous vivons différents moments et prochainement dont le titre est « Annoncez » et étapes dans notre vie humaine, missionnaire, qui nous invite à aller « jusqu’aux limites de la spirituel, de consacré. Donc, nous avons toujours terre », à être une « Église en sortie » et à rester besoin d’une personne qui nous accompagne et « hors de la porte » pour transformer notre qui encourage notre conversion et sanctification. façon de comprendre la mission et la configurer enracinés dans l’écoute de la Parole de Dieu. Suite à ces réflexions, nous suivrons ces lignes d’inspiration pour cette année 2016-2017 pour Nous ferons ces rencontres avec une fréquence nos communautés IMC en Côte d’Ivoire : annuelle. Si c’est possible, pendant la première quinzaine de septembre, au début de l’année Vivre dans un « état de Chapitre » en suivant pastorale. Dans la prochaine rencontre nous les intuitions du XIII CG qui aura lieu en mai- nous approprierons davantage du Code juin 2017 : explorer de nouveaux territoires, Déontologique IMC qui est un document connaître de nouveaux peuples, faire connaître que nous ne connaissons pas en profondeur le Christ à qui ne l’a pas encore trouvé, revitaliser et qui est fondamental pour l’animation et le missionnaire et la fraternité et rendre plus accompagnement qu’un supérieur local doit efficace et requalifier notre action missionnaire exercer dans sa communauté. et du dialogue interreligieux. Nous remercions Dieu pour ce moment de Mettre en œuvre les indications de notre Projet grâce avec tous les supérieurs locaux et nous Continental Contextualisé pour l’Afrique qui prions pour eux afin qu’ils trouvent dans la est le résultat d’un cheminement de plusieurs Parole de Dieu et dans nos sources d’inspiration années. IMC la foi, l’espérance et la miséricorde pour Approfondir et tirer les conséquences de la lettre accompagner et animer chaque missionnaire et que le Père Général nous a adressé après sa visite chaque communauté en vue de la mission ad du mois d’août et qui nous invite à « sortir », à gentes des missionnaires de la Consolata en Côte d’Ivoire. Côte d’Ivoire Côte

24 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Tanzania

IL PRIMO SACERDOTE MASAI MISSIONARIO DELLA CONSOLATA

P. Godfrey Msumange, IMC

È stato un momento molto affascinante, primo evento nella storia. “Qui Dio è sceso carico di fede e emozione, ritornare nella Valle davvero” una esclamazione venuta fuori da uno dell’Usangu, nei luoghi che hanno assaporato il degli anziani masai, assistendo a questa liturgia sudore dei missionari della Consolata che con dell’ordinazione sacerdotale. Altri, non finivano passione hanno evangelizzato queste terre fino a piangere per le emozioni grande vedendo, per agli inizi del 2000. la prima volta da quando mondo è mondo, un figlio masai diventa sacerdote missionario della Questa volta, però, siamo ritornati per ricevere Consolata! E’ la benedizione grande dal Signore dono eccezionale: due sacerdoti e un diacono, che si ottiene proprio nell’ottobre missionario. missionari della Consolata. I preti sono “novelli” e si chiamano Obadia Paraboy Ole Kaney e Heradius Mbeyela, mentre il diacono si chiama William Wema Meta. La mattinata del 6 Ottobre 2016, i missionari della Consolta, provenienti da diversi luoghi, il clero locale, le suore e fedeli hanno riempito la nuova grandiosa chiesa parrocchiale di Mbarali, nella regione di Mbeya, diocesi di Iringa. I due preti provengono dalla Valle dell’Usangu, dalle parrocchie di Mbarali (un tempo parte di Ujewa) e di Chosi. Il diacono proviene dal nord, nella diocesi di Mbulu. Oltre ai circa 60 sacerdoti presenti, ha concelebrato l’Eucaristia anche il nostro confratello Mons. Evaristo Chengula, vescovo di Mbeya. La liturgia della ordinazione diaconale e sacerdotale è stata presieduta da Mons. Tarcisio Ngalalekumtwa, vescovo di Iringa. Una liturgia ben organizzata, con canti e danze al ritmo di tamburi. Naturalmente gli occhi di tutti erano puntati sui genitori e parenti di padre Obadia, primo missionario della Consolata masai. Essi erano quelli tra la prima fila a seguire da vicino la celebrazione liturgica, per tanti di loro 25 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 COMUNICAZIONE N. 4 P. Michelangelo Piovano, IMC

«Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla nei prossimi anni. E’ fondamentale che questo quale li ho chiamati» Atti 13,2 cammino lo facciamo assieme ed in comunione, come Istituto che è chiamato ad una missione Accogliamo con gioia l’invito della Direzione specifica anche qui in Europa. Generale a percorrere il cammino di questo anno pastorale, che stiamo iniziando e che ci E’ stato questo il sentire comune dell’incontro porterà fino alla celebrazione del XIII Capitolo dei Consigli d’Europa dell’Italia, Portogallo e Generale, seguendo le orme di Paolo e Barnaba. Spagna con la Direzione Generale alla Certosa di Il libro degli Atti racconta come ad Antiochia Pesio alcuni giorni fa. Affidiamo alla Consolata vengono riservati dallo Spirito per l’opera per la questo cammino e lasciamo che sia anche Lei a quale sono stati chiamati. guidarci. Come missionari ci sentiamo partecipi di questa Ora alcune informazioni sulla vita della “opera” e missione, anche noi riservati per regione e le decisioni prese nel Consiglio essa, anche noi con un cammino da percorrere Regionale del 17 – 18 settembre 2016. verso quelle frontiere e periferie dove vive oggi Formazione di base l’umanità e della quale ci sentiamo parte e per la quale siamo portatori del carisma della I teologi sono rimasti contenti delle esperienze consolazione. pastorali e di animazione fatte nelle comunità della regione. Positivo il corso su Tradizione e Carisma per gli studenti del primo anno fatto a Castelnuovo. Si valuta tuttavia che è importante programmare bene il tempo dei mesi estivi affinché non sia dispersivo, ma offra la possibilità di fare una buona esperienza pastorale e missionaria. Durante questi giorni la comunità di Bravetta sta facendo la programmazione comunitaria alla quale partecipa anche p. Osorio a nome del Consiglio regionale. La comunità conta con 16 studenti, un diacono e l’equipe formativa composta da P. Paul Maina, rettore, P. Vincenzo Salemi, vice-formatore e P. Gaetano Mazzoleni per l’aiuto negli studi. Il diacono Danstan, con altri due studenti, è stato incaricato dell’economia del seminario. Il Progetto Missionario Continentale ci porta Arrivo Nuovi Studenti a guardare, in modo particolare, alla nostra realtà europea nella quale viviamo e lavoriamo Sono in arrivo in questa settimana i sei nuovi e sarà con questo che arriveremo al Capitolo studenti del Seminario di Bravetta e che Italia per definire i passi e le scelte da fare, la strada inizieranno la teologia il prossimo anno. da percorrere e lo spirito che dovrà animarci Andranno a Castelnuovo Don Bosco fino a

26 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Italia febbraio per lo studio della lingua e poi nelle fatto con serietà e responsabilità. comunità per la pratica. Sono: Augusto del Amministrazione Mozambico, Vincent dell’Uganda, Paschal del Tanzania, Martin, Patrick e Bernard P. Pietro Villa, amministratore regionale, ha del Kenya. Saranno seguiti in questi mesi da presentato la situazione delle RI e delle Case P. Mario Barbero e P. Efrem Baldasso. A loro della Regione, in modo particolare quelle il nostro benvenuto nella regione e un buon dove si stanno facendo o si dovranno fare cammino di inserimento e formativo. lavori di ristrutturazione. E’ in fase di studio e preparazione il progetto per l’accoglienza di un gruppo di migranti nella casa di Bevera per il quale la comunità stessa sta cercando di dare il suo contributo assieme alla cooperativa Arcobaleno e alla Caritas di Lecco. In questa comunione, di chi ha ancora tante forze per la missione, dei giovani, degli anziani, degli ammalati e anche con chi è già con il Signore camminiamo senza stancarci, con forza e coraggio, ci direbbe il Fondatore e sulle orme di Paolo e Barnaba. Ogni mese saremo anche aiutati con una riflessione a guardare a questi apostoli e missionari come ispiratori del nostro cammino.

Consiglio Continentale Europeo A Torino, dal 7 al 9 settembre, vi è stato l’incontro dell’equipe della formazione del continente che ha lavorato sulla scheda del Progetto Missionario Continentale dando anche orientamenti per la formazione di base e continua. Dal 20 al 24 settembre 2016, alla Certosa di Pesio, si è tenuto l’incontro dei neo eletti Consigli d’Europa con la Direzione Generale e gli amministratori di ogni circoscrizione. Si è lavorato sul PMC e su altri aspetti riguardanti il servizio del superiore e dei consiglieri. Inoltre il cammino dei prossimi mesi fino al Capitolo e l’Assemblea pre-capitolare europea che si terrà a Roma dal 28 novembre al 4 dicembre con tutti coloro che parteciperanno al Capitolo del continente Europa. Evangelizzazione/Animazione M. - Promozione V. E’ stata fatta una valutazione positiva degli incontri ed attività estive (Campi, GMG, altri incontri). La GMG in Polonia ben organizzata, contenti del servizio e attività dei nostri confratelli in Polonia ai quali va un grande ringraziamento per tutto il lavoro 27 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 LETTER OF THE REGIONAL SUPERIOR

Fr Joseph Waithaka, IMC

Region is to be involved in the preparation this Chapter, which is for us a gift and a commitment to our missionary vocation. The theme chosen for the Chapter is “Set apart for me and Saul for the work to which I have called them” (Acts 13:2b). The basic document that will accompany us all the way up to the Chapter will be, “Missionary project of revitalization and restructuring of the Institute”. We should examine and deepen at personal and communitarian level whether we need to continue in the same style of old I salute you in the name of our Lord and Savior patterns of living the mission while the reality Jesus Christ. I come to you with joy and hope has changed in all its dimensions. to remind you of two important events that we are supposed to accomplish in this time of the We are required to give our proposals on year in the view of the XIII General Chapter how we in Africa can bring together different that will take place in in the middle of regions and delegations so as to unite them into next year 2017. a single region. In the continental Pre-Chapter Assembly for Africa in Sagana, this missionary 1. We are aware that we are to elect the delegates project of revitalizing and restructuring of the who will represent the Kenyan Region in the Continent will be elaborated and then presented forthcoming XIII General Chapter. We are to the XIII General Chapter for discussion and sending the modality and the rules for electing approval. In this way, clear criteria will be set three delegates who will represent our Region. on the relations among various entities like Please read well the rules for electing these the General Council, the Continent and the delegates which the Regional Secretary will Circumscriptions/Regions. For this reason, send you together with the ballot papers. it requires the participation and contribution We have set the date for electing these delegates all the missionaries. We have to re-qualify the to be on 20th September 2016 in all the zones. person of the missionary, our mission and the We have also specified the returning officers common life so as later to acquire the juridical who will be the zonal coordinators. importance. 2. The second and most essential activity is to In these last years from 2012, the Continental prepare ourselves for the Pre-Chapter for Africa Council for Africa has been meeting every year Kenya that will take place in Sagana from 12th to trying to study and discern what could be the 17th December 2016. Every missionary in the common project for the Consolata missionaries

28 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Kenya in Africa. Four areas have been studied and of the XIII General Chapter and then make proposed as the future project for Africa. These their proposals. include the Mission Ad Gentes, Vocation On 30th November 2016, the Regional Council, and Missionary Animation, Formation and, the delegates for the Chapter and any other the Economy of Communion. The Regional missionary appointed by the Regional Council Secretary will forward to all the missionaries will meet in Sagana. The zonal coordinators a summary of the work done, which will be should bring their proposals and the concerns important for the discussions in our religious of all the members. These proposals will be communities and at the zonal level in order discussed, analyzed and a common project will to propose concrete ideas for Pre-Chapter be made in the view of the Continental Pre- Assembly in Sagana. Chapter Assembly. Dear brothers, this is a very serious affair that Please, let us all be committed to these events. will affect all the members directly. This is why the Regional Council is calling upon the May our Founder Blessed Joseph Allamano personal, the communitarian and the zonal continue to direct us to be faithful to the dedication and commitment. By 8th November Charism, and may our Mother Consolata and 2016 each zone is supposed to have met in Blessed Irene Stefani intercede for all your order to analyze the missionary project in view missionary endeavors.

29 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 «LUTEI CONTRA DEUS, MAS ELE VENCEU»

P. Darci Vilarinho , IMC

Geoffrey Omondi, missionário da Consolata, nascido há 33 anos em Siaya-Nyanza, no Quénia, já tinha trabalhado no bairro do Zambujal durante todo o ano passado como diácono. Voltou agora como sacerdote para celebrar a sua primeira Missa aí onde exercerá o seu ministério pastoral. Foi recebido em ambiente de festa, rodeado por tantos seus confrades sacerdotes, pediu ao padre Geoffrey que mantenha sempre irmãs e irmãos missionários da Consolata, muita vivo o dom do seu sacerdócio, e à comunidade gente amiga deste bairro e gente proveniente do do Zambujal pediu que o acompanhe com Cacém, Algueirão, São Marcos. a sua oração, e que acolha outro missionário da Consolata, o padre Kuzenza, como membro Na homilia da celebração, realizada este domingo, dessa comunidade. 2 de outubro, o padre António Fernandes desejou-lhe três coisas marcadas pelas iniciais S, O neo-sacerdote agradeceu a todos os M, C. S de sacerdócio: vivido na escuta de Deus e participantes e recordou a sua ordenação, com no serviço dos irmãos. M de missionário: a marca uma referência concreta à sua família, parte da sua vocação. C de Consolata: consagrado para da qual não aceitara bem a sua decisão de se levar a consolação no encontro com as pessoas. consagrar a Deus nesta missão. A mãe, que Ligando o refrão cantado na Eucaristia, lembrou sempre teve bastante resistência, confessou: que o missionário da Consolata exerce o seu «Lutei contra Deus, mas Ele foi como sempre ministério da consolação, andando pelo mundo mais forte do que eu e venceu. Hoje tenho a «para ouvir os gritos dos pobres». certeza que Deus chama verdadeiramente o meu filho. À gente com quem o meu filho vai ficar Ao ofertório o coro dos jovens recordou a sua só peço uma coisa: amem-no como eu o amo, vocação de sacerdote mariano: «Oferece a tua rezem por ele e eu ficarei feliz». vida / como Maria junto à Cruz / e serás servo de cada homem /servo por amor, sacerdote A assembleia manifestou o seu regozijo com da humanidade». No fim da celebração, um um vibrante aplauso. E a festa continuou com membro da comunidade agradeceu o dom da a cachupa tradicional cabo-verdiana, oferecida sua vocação e augurou-lhe que «pelos caminhos pela comunidade a todos os presentes nos do mundo seja um archote a iluminar todos os ambientes do «Centro Consolação e Vida», onde que se cruzarem com ele». os fiéis normalmente se reúnem para a oração, Portogallo formação e convívio. O padre Eugénio Butti, Superior Provincial dos Missionários da Consolata em Portugal, 30 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 VITA NELLE COMUNITÀ Bahia ENCONTRO DO GRUPO MISSIONÁRIO DA BAHIA

P. John Kapule Okula e P. Ronildo de França Pinto, IMC

Entre os dias 6 e 8 de setembro os missionários orações e fez a leitura das normas. Depois houve da Consolata que trabalham na Bahia (Feira de um momento de espiritualidade quando o padre Santana, Monte Santo e Jaguarari) realizaram o John deu um material para refletir, com o título seu encontro na comunidade de Jaguarari com “Identidade e Missão do Presbítero no mundo a presença dos padres Ronildo, Leandro, Marco atual” de forma individual. Bagnarol, João Monteiro, Geraldo Mulili e Depois começou o momento de apresentação John Kapule. Padre Aquiléo, Superior Regional dos Projetos Missionários Pastorais das Paróquias participou também do Encontro, além do padre do estado: Feira de Santana, Monte Santo e Carlos, recém-chegado na Região depois de Jaguarari. Depois das apresentações dos projetos, participar da semana de Animação Missionária e o Superior Regional refletiu com o grupo sobre Vocacional em preparação à ordenação sacerdotal as paróquias missionárias. Tal material servirá de do padre Luiz Antônio de Brito em Monte Santo. subsídio para os vários desafios frente à renovação Após umas palavras de boas vindas aos da paróquia, tendo em conta a necessidade de missionários, o Superior Regional explicou que ter os vários documentos da CNBB e Aparecida, o padre Vidal estava em São Paulo por motivo por exemplo, documento 100, Plano de Pastoral de saúde e padre Mário de Carli por estar em diocesano e da paróquia etc. Ele também falou diálogo e discernimento sobre seu futuro no da importância de ter em conta a formação dos Instituto e por isso os dois não puderam estar leigos e a setorização das paróquias, visitando as presentes. Em seguida, padre Aquiléo comunicou ao grupo sobre a eleição para os dois delegados que irão participar junto ao Superior Regional do XIII Capítulo Geral em Roma pedindo que até o fim do encontro votássemos em dois nomes, para que ele pudesse levar a São Paulo para os escrutínios, que seria realizado no dia 20 de setembro pela manhã em toda a Região. Explicou a metodologia e fez conhecer as normas para a escolha e também pediu colaboração nas 31 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 pessoas, escutando-as para poder conhecer bem a realidade. Também considerando importante a conversão contínua e o estado permanente de missão que a Igreja nos pede, e conversão pastoral segundo o Documento de Aparecida. O grupo, também com a presença de duas senhoras de Jaguarari, refletiu sobre o Projeto de Evangelização Jaguarari-Monte Santo. As senhoras demonstraram seu descontentamento e frustração com relação ao projeto que segundo elas parece, estava “morto”, no sentido que a maioria dos padres não mostra apoio a ele. Após varias discussões no grupo foi decidido que as comunicações e partilha entre o Superior duas comunidades isto é, Jaguarari e Monte Regional e os presentes. Depois o grupo fez uma Santo irão formar as equipes e também tentar avaliação livre e espontânea. Foi marcado para atualizá-lo. os dias 19 e 20 de abril de 2017 para o próximo Encontro do Grupo na comunidade de Monte O último dia do Encontro versou sobre várias Santo e o tema será sobre Religiosidade Popular. Bahia

32 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 São Marcos

SÃO MARCOS

P. Norberto Louro, IMC

atirou-se à distribuição dos calendários (400 quilómetros num dia e meio!) Acolhimento ótimo; devoção à Consolata e ao Allamano comovente; admiração pelos missionários que por aqui passaram e atuais, enorme! Não faltaram alguns reparos: Para nós: distribuição (este ano) um pouco tardia. Para os destinatários dos calendários: Interesse a diminuir. Após a saída do hospital e (breve convalescença) o padre Alceu estimulou e desafiou a comunidade para preparar as tarefas que nos esperam, a tempo e horas. Assim, a catequese, levada por Nos meses de Julho- P. Norberto Louro -Agosto, diante por um grupo entusiasta de catequistas, na comunidade de São Marcos, na paróquia começou, este ano, antes de qualquer paróquia onde o padre Alceu é pároco e os padres João da zona; o Conselho de pastoral, formado Coelho e Norberto, ‘in solidum´ com ele, e no por um representante de todos os grupos da hospital- -Amadora-Sintra, onde o padre Barros paróquia, debruçou-se sobre todos os projetos é capelão a tempo inteiro, os serviços diminuem que estão a caminho. Um deles, além da situação muito. A partir do primeiro fim-de-semana de económica e necessidade de angariar fundos, Julho, após as solenes festas de São Marcos, com obra de pintura da Igreja, catequese de adultos, três dias de duração, colocaram- se as férias por curso bíblico… sobressai, e concretizar-se-á no turno. Para o padre Alceu, infelizmente, nem dia 15 de outubro, a inauguração dum SALÃO festas nem férias (pelo menos até agora, ele diz MULTIUSOS, novo núcleo da paróquia de São que as fez no hospital) pois, na ante véspera das Marcos no CASAL COTÃO no bairro chamado festas, foi internado no hospital de São José, fase 2, sobranceiro à Quinta do Castelo: destina- onde foi operado com êxito, à próstata. Nas se a diversas atividades: culto e formação cristã festas substituiu- o com devoção e brilho o padre com Eucaristia dominical, formação artística Eugénio, superior regional. A comunidade (escola de música e outras). Jovens e menos jovens paroquial acompanhou o padre Alceu com a trabalharam em tempo record na preparação oração e visitas. deste local digno e útil. O padre Barros fez férias em Julho: parte nas termas de Monfortinho e parte com os seus; o padre Norberto, em Agosto, para respirar o aroma terapêutico dos pinheiros e eucaliptos; o padre João Coelho, na praia da Consolação (Peniche) única no mundo (dizem) como riqueza de iodo, para lubrificar as articulações e a o aparelho respiratório. As melhoras são evidentes. Terminadas as férias, mãos ao trabalho que parece estar a conhecer um certo incremento. O padre Norberto, auxiliado pelo padre Kuzenza (conhecedor admirável da zona e das pessoas) 33 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 NOVAS GERAÇÕES DA VIDA RELIGIOSA CELEBRAM O MÊS DA BIBLIA

JOSKY MENGA, IMC

“Tua palavra è lâmpada para os meus pês... luz do meu caminho” O Encontro das Novas Gerações da vida Religiosa e Consagrada VRC de são Paulo/ SP ocorreu no dia 10 de setembro de 2016, na comunidade das Irmãs Orionitas em Cotia São Paulo. O mês de setembro, reconhecido pela igreja do Brasil como mês da Bíblia, foi para nós uma grande riqueza: possibilitou- nos preparar, vivenciar e testemunhar com entusiasmo a Palavra de Deus: força e mística para a nossa vida/ missão. Uma experiência muito positiva que se enriqueceu na partilha com os irmãos e irmãs da caminhada na fé, com as experiências diferentes da interculturaldade e intercongregacionalidade. Esse encontro reuniu 10 congregações de famílias religiosas com os seus diferentes carismas. O Senhor nos reúne cada vez mais, nos alimenta com a sua Palavra e fortalece a nossa missão ao serviço da vida como religioso (a) e jovem de hoje. São Paulo São

34 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Cali

REUNIÓN PARA EL CONSEJO REGIONAL IMC DE PASTORAL AFROCOLOMBIANA DE LA ARQUIDIÓCESIS DE CALI

P. Julio Cesar Caldeira, IMC

Santiago de Cali, 30 septiembre de 2016 en misas afros) Se inició con la Oración por la Pastoral Afro, Comunicaciones por Diana Lucía Benítez la Presentación agentes de Pastoral al Consejo (Recoger, sistematizar y divulgar toda la Regional: Freddy Lourido (Proyectos), María información relacionada con la acción Magdalena Mina (Animación-danzas-etc), evangelizadora y la promoción humana obtenida Holmer García (Animación y logística), María desde la Pastoral Afro). Isabel Trujillo (Juventud-Contabilidad), P. Kabiru (Sucumbíos- Pastoral Indígena), Proyectos por Fredy Lourido (La incidencia Pbro. Armando Olaya (Superior Regional), en el oriente de la ciudad con la población Pbro. Giovanny Torres (Consejero Regional), afro, presentando iniciativas que favorezcan Pbro. Luis Duravia (Vice), Pbro. Venanzio a los mismos- Acción Social- como: talleres, Mwangi (Delegado Pastoral Afro), Pbro. diplomados, cursos, espacios formativos de artes Francisco Pinilla (Puerto Leguízamo- Putumayo- y oficios). Consejero Regional), Leidy Johanna Marquinez Adolescencia y Juventud por María Isabel Trujillo (Comunicaciones Pastoral Afro), Diana Lucía (Dar a conocer iniciativas que fortalezcan la Benítez (Comunicaciones Pastoral Afro), Pbro. identidad, el autoestima y compromiso. Además Hector (Acompañamiento a la Pastoral Afro). de ello, resaltar los rasgos históricos del pueblo Posteriormente se visualizó la Presentación afro destacando la presencia y participación de Video Institucional Pastoral Afro para introducir los jóvenes como talleres de formación bíblica, a los asistentes sobre los que es y lo qué se hace. de teatro, de comunicación, etc). Presentación de equipos de trabajo de pastoral Se cierra el encuentro con la narración de afro y los diferentes comités: anécdotas por parte de los agentes a los visitantes, Semilleros por Liliana Bravo (formación y se extiende la invitación para seguir trabajando permanente, encuentros, toque de instrumentos, en los diferentes espacios donde la Pastoral Afro asamblea anual, manualidades, acompañamiento siembra la semilla, crece y se multiplica. 35 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 JUBILEU DOS CATEQUISTAS EM ROMA

P. Sandro Faedi, IMC

Francisco Nhassope e Rafael Miguel Rungo, ministerial onde os catequistas continuam a ter da Paróquia do Guiúa, Abel Catinhane Mavie, uma acção evangelizadora determinante, esteve da Paróquia de Inharrime, e Mateus Copeu representada graças ao empenho do director do Ucuelo, da Paróquia de Vilanculos estiveram Centro Catequético do Guiúa, padre Sandro entre milhares de catequistas provenientes de Faedi, e à colaboração do Pontifício Conselho diferentes dioceses de todo o mundo. para a Nova Evangelização. A presença de Moçambique foi notada, sobretudo Os catequistas iniciaram na Sexta-feira, dia 24 pelo testemunho de Francisco Nhassope que de Setembro, as celebrações com uma catequese foi chamado a falar sobre a sua experiência de sobre o tema da misericórdia. Uma meditação catequista em Moçambique. Impressionou a sobre o empenho que Deus assumiu a favor de todos a sua coragem nos tempos difíceis da cada de nós, para, deste modo, transformar a perseguição e da guerra. Comoveu também pela vida de cada um de nós num compromisso de sua simplicidade e pela fortaleza da sua fé. A misericórdia para com todos. história de Francisco, ou melhor do “catequista”, como é chamado, emocionou a sala ao ponto de No Sábado, dia 25 de Setembro, o programa mais tarde, Dom Rino Fisichella, responsável continuou com a Peregrinação à Porta Santa na pela organização do Jubileu, ter afirmado que Basílica de São Pedro. Ao fim do dia, decorreu também ele deseja o mesmo que Francisco na Basílica de São Paulo Fora de Muros a oração Nhassope: “ser apenas o catequista”. de vésperas, precedida por um momento de partilha. A Basílica foi pequena para receber No Domingo, na praça de São Pedro, no final cerca de 4000 catequistas de todo o mundo para da Eucaristia presidida pelo Papa Francisco, o escutar o testemunho de quatro catequistas de catequista Francisco, visivelmente emocionado, diferentes continentes. teve a ocasião de cumprimentar o sucessor de Pedro que também é Francisco e que também O primeiro testemunho foi dado pelo catequista um grande catequista. Francisco Nhassope de Inhambane. A história de Francisco, ou melhor do “catequista”, como é A Igreja Católica de Moçambique, uma igreja chamado, emocionou a sala. Inhambane

36 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Inhambane Começou por se apresentar: “Quando fui nascido, deram-me o nome de Rungo, quando fui baptizado, depois de um longo catecumenado, deram-me o nome de Francisco. No ano de 1980 fui chamado para a formação catequética no Centro do Guiúa e deram-me o nome de catequista. Nome que conservo até hoje." Catequista zelante e com formação sólida, foi escolhido pouco depois para fazer parte da equipa formativa do Centro Catequético do Guiúa. Vivia com a sua família no Centro Catequético quando este foi atacado pela primeira vez em 13 de Setembro de 1987. Nessa ocasião foi morto o catequista Peres Manuel, um dos seus formandos, o primeiro dos 24 catequistas mártires de Guiúa: Eu fui aprisionado e levado, juntamente com a minha família e outros catequistas em formação. A caminhada pelo mato foi dura e só ao final de três dias chegámos à base militar. Deus protegeu-nos. Mas o sofrimento não reduziu. Às vezes eu me punha a chorar, sem que as minhas crianças vissem, para não os fazer sofrer mais. O Cansaço, os maus tratos, a falta de alimentação não diminuíram a minha fé. Nunca me arrependi de ser catequista. E depois de trinta dias, conseguimos fugir, sem que ninguém se desse conta. Por isso penso que uma das respostas do que é ser catequista é isto: dizer sim, sempre, nos momentos favoráveis e nos momentos difíceis. Não digo isto para um elogio pessoal, mas sim para manifestar aquilo que sinto dentro do coração: O dom de Deus, o dom gratuito de ser catequista. No final do seu testemunho, Francisco, sintetizou o porquê do seu compromisso como catequista há cerca de 40 anos: Deus deu-me um dom. Um dom gratuito. O de ser catequista e levar a sua palavra e o seu amor a todos os meus irmãos, mesmo aos que nos fazem mal.

37 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 THE NEW PARISH

P. Diamantino Guapo, IMC

The Consolata Missionaries arrived in Angola in to a new inter-ethnic parish community, open 2014, and are operating in the Kapalanga parish to hospitality and able to live and witness to the in the diocese of Viana. In the month of October faith in Jesus Christ. 2016 they took over the pastoral responsibility of the Funda region with the task of creating a new - Of primary importance is the accompaniment parish. It will be made up of 18 communities of the various Christian communities that form throughout the territory, but for now it’s just the parish through prayer, celebrations and a project. There is no parish church as yet, and catechesis. the three Consolata missionaries appointed to it - The suburban area, anonymous and dispersed, will have to build the church, the rectory, the where the new parish will be built, requires classrooms for catechism and all the facilities the greatest effort of integration through visits necessary to carry out the pastoral work. to families, the accompaniment of the sick, The Funda area, rural until a few years ago, was supporting groups and movements. considered the granary of Luanda and most of - The abandonment in which lives the periphery, the inhabitants were dedicated to agriculture. constantly expanding, becomes fertile ground Today it is turning rapidly into peripheral urban for the spread of numerous sects that with environment due to the massive arrival of people their proselytism make difficult the work of leaving the city of Luanda and coming to live evangelization. Hence the urgent need to train in this region. For this reason the population is catechists and community leaders that operate characterized by being a concentrate of different on the ground. ethnic groups without their own cultural identity, without reference points in institutions and at - Another major challenge is represented by the mercy of unscrupulous individuals who take young people who do not want to miss the advantage of the good faith of the people. Due opportunity of a better future as the generation to the fact that it is constantly increasing it is of war that preceded them. Hence the great difficult to determine precisely the number of demand for training at all levels: human, spiritual the inhabitants and professional The new parish of Funda is part of the Diocese of Caxito located in the northwestern region of Angola. It borders in the north with the province of Mbanza Congo and to the west overlooks the Atlantic Ocean. Caxito is the capital of the province of Bengo and the seat of the bishop, Msgr. António Jaca a Divine Word missionary. The total area of the diocese is 25,133 km², and is divided into two distinct sectors: a large urban area in continuous expansion, and a rural area

Funda to the north and east. The population counts 1,200,000 people and the baptized are 420,000. The parishes are 10, the diocesan 4, the missionaries 13, and women religious 60. The first task of the missionaries will be to give rise 38 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Manzini

NUOVA MISSIONE IN SWAZILAND

P. Rocco Marra, IMC

Con l’insediamento di ritorno dal Kenya, il 12 ottobre, da il via a del nuovo vescovo di cominciare la prima comunità missionaria della Manzini (Swaziland), Consolata in Swaziland. 26 gennaio 2014, Jose` Luis Ponce I PP. Rocco, Person e Francis si son trovati a de Leon, argentino celebrare l’Eucarestia, il 17 ottobre, memoria missionario della di San Ignazio di Antiochia, nella cappella Consolata, si è dell’episcopio insieme al vescovo José Luis. In auspicato cominciare questo modo la comunità dei missionari della la presenza Consolata ha avuto gli albori in Swaziland. Per il dell’Istituto (IMC), momento la comunità missionaria in codesta nazione. risiederà per alcune settimane nell’episcopio, poi Il primo ad arrivare è stato P. Giorgio Massa, si trasferirà in un’altra sede della città di Manzini. inviato dalla Direzione Generale, per richiesta del vescovo, lo stesso anno 2014. Mentre per la Delegazione Sud Africa (DSA), per il mandato, Breve introduzione dello Swaziland i tempi sono stati più lunghi a causa dell’esiguo Lo Swaziland è un piccolo stato confinante col numero di personale. Sud Africa e Mozambico. Il primo passo lo si è fatto con l’invio del neo La sua superficie copre 17364 Km. Quadrati, diacono Muriithi Peterson Mwangi, dicembre nonostante le sue altitudini il clima di solito è 2015 perché svolgesse il suo ministero diaconale mite, eccetto in alcune località`, dove durante con un sacerdote diocesano, P. Ncamiso Vilakati la notte, d’inverno, può scendere a 0 gradi nella parrocchia di St. Mary’s, Lobamba; nello centigradi. stesso tempo è stato introdotto alla lingua e cultura locale. Il secondo passo è avvenuto ad aprile 2016, quando i PP. Samuel Francis Awuor Onyango e Rocco Marra consegnando alla diocesi di Dundee le parrocchie di Madadeni (KZN in Sudafrica) erano disponibili per la nuova presenza in Swaziland. Anche per loro l’introduzione alla lingua e cultura, non solo in una parrocchia, ma in diversi centri pastorali, per avere una visione generale della diocesi. In ogni modo P. Rocco e`stato particolarmente a Florence Mission, mentre P. Francis a Hlathikhulu “Christ The King” Parish. Il terzo passo, viene fatto dopo l’ordinazione sacerdotale di Peterson , avvenuta in Kenya, suo paese d’origine, il 27 agosto 2016. P. Peterson 39 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 La popolazione èchiamata emaswati, o popolo i progetti di promozione umana, incoraggiati del Ngwane. Questo nome ha origine dal re cammin facendo. Mswati, che ha regnato all’inizio del XIX secolo, nipote del re Ngwane. La nazione è anche Diocesi di Manzini, dal 2014 guidata dal suo quinto Vescovo Josè Luis Ponce La nazione raggiunge un milione e cento mila de Leon; vi è un gruppo di sacerdoti locali, così abitanti, la lingua è siswati, del gruppo linguistico pure di religiosi e religiose missionari. degli Nguni. L’inglese è anche parlato da molti nel paese. Quest’anno la diocesi è stata benedetta da due nuove forze missionarie: i Missionari di San Nel lungo regno di Sobhuza II, si è celebrata Francesco di Sales e i Missionari della Consolata. l’indipendenza dagli inglesi nel 1968, però è da notare che dal 13 aprile 1973 il Swaziland è Certamente è un momento di grazia per sotto una monarchia assoluta, che praticamente l’evangelizzazione oggi. Si desidera avere nuovi è tuttora vigente. metodi e strumenti perché il Vangelo arrivi a tutti e si faccia vita quotidiana, come il vescovo profeta L’anno è costellato di celebrazioni culturali Mandlenkhosi Zwane (1976-1980) ha auspicato tradizionali: forse la più conosciuta è “reed durante il suo episcopato. Per raggiungere dance”, che è la festa di primavera, fine agosto l’obiettivo c’è bisogno di evangelizzatori che e settembre. Si può denominare come la fanno cammino con le persone, testimoniando celebrazione delle vergini della nazione. Vengono Gesù presente in ogni situazione e circostanza. donate le canne alla regina madre e di solito il re sceglie una ragazza da aggiungere al gruppo delle Un operare insieme come comunità`, dove sue mogli. laici, clero e consacrati condividono, con responsabilità diversificate e partecipazione, per Una celebrazione importante è “the incwala”: raggiungere tappe che accelerano la presenza del durante il periodo di dicembre-gennaio, in Regno di Dio nella nostra società`. questa ricorrenza i ragazzi del regno hanno un ruolo di rilievo. Il re assapora i primi frutti, prodotti nei campi, la virilità e fecondità del re è anche fecondità dell’intera nazione. Il cristianesimo ha raggiunto il Swaziland nel 1844 con la Chiesa Metodista... La Chiesa Cattolica è arrivata solo a gennaio 1914 con due sacerdoti dell’ Ordine dei Servi di Maria. Uno dei quali era P. Francis Mayer, che è stato ucciso da un “lunatico” dopo tre mesi dell’arrivo dei missionari. L’assassino poi dovendo subire il patibolo per quello che aveva commesso, prima dell’esecuzione ha chiesto di essere battezzato. Così il primo battezzato della storia della chiesa in Swaziland è l’assassino del primo missionario arrivato nel paese. La chiesa ha educato alla fede molte generazioni

Manzini e ha preparato giovani a essere sani cittadini. Molte sono le istituzioni fondate e guidate dai cattolici nel campo educativo, sanitario, caritativo e persino agonistico; tanti altri sono

40 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Lisboa

CASA REGIONAL

P. Darci Vilarinho, IMC

AGOSTO E SETEMBRO por obra do padre Simão Pedro e do padre Kennedy que distribuíram cerca de dois mil Férias: O mês de Agosto é tradicionalmente o nas comunidades paroquiais mais próximas ou mês em que quase toda procura gozar uns dias entre as pessoas que frequentam a nossa capela. de férias. Não somos de ferro, precisamos de uns Mais fariam, se não tivessem que prestar outros dias de descanso. Também na nossa comunidade, serviços em outas comunidades. O padre Simão procurámos organizar-nos para que isso fosse durante o mês de Agosto foi prestar serviço possível. Assim, o Ir. Albino passou uma semana pastoral na nossa paróquia de Palmeira, e o padre em Águas Santas, à descoberta, nunca terminada, Kennedy no Cacém (Algueirão e Mem Martins), das belezas do norte, e uma semana em Fátima, em substituição do padre Bernard que foi até para poder também visitar os seus familiares. O Moçambique com dois grupos de voluntários. padre Darci fez o mesmo: seis dias em Vila Nova de Milfontes com os seus sobrinhos e oito dias Visitas várias: no mês de Setembro, sobretudo, em Vila Real com a restante família. O P. Manuel a nossa casa esteve quase sempre cheia. Valeu-nos teve alguns dias de descanso em casa dos pais, por vezes o sótão para dar dormida a tantos que para poder celebrar com eles o seu aniversário aqui passaram. Foi o padre Neves que regressará natalício e alguns dias no fim de Agosto em a Moçambique em meados de Outubro; foi o coincidência com as férias da sua irmã. O O padre Tavares, que veio a Portugal para consultas padre Eugénio passou uns quinze dias com a médicas e tratamentos, foi o p. Kuzenza que, família em Valmadrera (Lecco), sua terra natal. proveniente de Madrid, passou aqui o mês O padre Elísio, quase não teve férias devido aos inteiro; foram os padres Luís Tomás e Jorge assuntos pendentes na área da economia, mas Amaro, esses só mesmo de passagem; foi o p. sempre foi gozando, aqui ou ali, alguns dias de Gebremeskel, etíope da Consolata, a estudar descanso. O padre Adelino e o Ir. António, quase missiologia em Roma. Enfim, à mesa foi sempre não saíram de casa, também devido ao seu estado uma média de 10-12 pessoas que nos alegraram de saúde. com a sua presença. Calendários: a sua distribuição, por vezes Aniversários: no dia 11 de Agosto celebrámos esquecida pelas nossas comunidades, teve este os 83 anos do Ir. António. Juntámos-lhe o ano um tratamento especial na Casa Regional, aniversário do padre Manuel, que era no dia 5

41 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 de Agosto, mas estava de férias nessa altura. No Belas, etc… Para o próximo ano assumimos outra dia 27, também de Agosto, celebrámos os 65 capelania: as Irmãs Servas da Sagrada Família, anos do padre Eugénio. Alargámos o convite a da Av. Gago Coutinho, aquela comunidade que todos os missionários da zona sul, como é nosso assistíamos quando a nossa Casa Regional era na hábito, e quase todos participaram, inclusive, o Rua Domingos Bontempo. Iremos também todas padre António. Digo quase todos, porque alguns as terças e quartas confessar e celebrar a Eucaristia estavam de férias. na Igreja de Nossa Senhora dos Navegantes, aqui bem perto, no Parque das Nações. Conselho Regional: a nossa comunidade acolheu também os membros do Conselho Constituição da comunidade: padre Eugénio, Regional que aqui se reuniram no dia 12, alguns superior regional; padre Elísio, administrador dias antes da sua partida para a Certosa di Pesio, regional; padre Darci, superior da casa e serviços onde juntamente com o Administrador Regional pastorais; padre Manuel, ecónomo e serviços participaram no encontro de todos os Conselhos pastorais; padre Albino, responsável regional da Regionais do Continente Europa. comunicação social, da Fátima Missionária, e das ESPERE; padre Adelino, apoio à nossa capela; Ir. Serviços religiosos: durante as férias, foram Albino, apoio a todos os serviços comunitários; várias as paróquias vizinhas que nos pediram Ir. António, em repouso; padre António, em ano apoio no serviço religioso, quase sempre na sabático e estudo. Com quase todos os quartos ausência dos respectivos párocos, em tempo ocupados, restam três, para visitas, que são de férias: S.to Eugénio, a nossa paróquia, onde sempre bem-vindas. Quando não houver, temos habitualmente o serviço é prestado pelo padre sempre o sótão como garantia, para que ninguém Manuel Magalhães, Portela, Moscavide, Beato, fique na rua. Lisboa

42 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Somerset

FAREWELL

P. Paolo Fedrigoni, IMC

First the Eucharist, then …the party! It is the time for a gift: A good book is always appreciated; and so a flask for the California …desert! Farewell, Father Peter and may God bless you and keep you always!

43 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 JUBILEU DE OURO DA PARÓQUIA NOSSA SENHORA DA PENHA

P. Victor Mbesi Wafula, IMC

A história é feita pelos homens e pelas mulheres Igreja-mãe, geradora de outras Igrejas que saem de sua própria cultura e aceitam o Evangelho. As pegadas pelos caminhos da Foi a 8 de Julho de 1966 que a paróquia Nossa história são resultado da ousadia de tornar o Senhora da Penha foi criada, desmembrada das mundo melhor, com marcas imprescindíveis da paróquias São Pedro Apóstolo de Tremembé mudança na história. Foi assim que o povo de e Nossa Senhora das Graças de Vila Nova Deus iniciou a sua caminhada sob o impulso do Cachoerinha. Sopro. Foi assim que o povo começou a escrever Da Paróquia Nossa Senhora da Penha foram a sua experiência de Deus nos livros da história, criadas as seguintes paróquias: Paróquia Nossa nos livros da vida. Senhora de Fátima - Vila Dionísia em 1970, A Paróquia Nossa Senhora da Penha, localizada Santa Cruz de Parque Modelo em 1972, Paróquia no Jardim Peri, na Zona norte da capital paulista Sagrada Família – Jd Antárctica em 1988 e a teve momentos únicos e históricos na novena última a ser criada foi São Marcos Evangelista da Padroeira celebrada este ano. A novena foi – Pedra Branca em 2014 que está sob o cuidado iniciada no dia 2 de setembro com a Missa de pastoral dos missionários da Consolata. abertura presidida pelo Padre Victor Mbesi Além da própria festa da Nossa Senhora da Penha Wafula, concelebrada por Padre Pietro Plona, que se celebrava no domingo dia 11, a paróquia o Pároco. “Nesta Santa Missa damos início à viveu um momento histórico e todo singular na novena e aos dias festivos da Padroeira e também quinta feira dia 8, o dia da festa da Natividade da de modo todo singular, em comemoração Nossa Senhora. Neste dia celebrou-se também a do Jubileu de Ouro da Paróquia. Gratidão a Dedicação da Igreja e a Consagração do novo Deus por estas bênçãos, e a todos os que, no Altar na Missa das 20h presidida pelo cardeal decorrer da história, acreditaram na proposta do arcebispo metropolitano de São Paulo, Odilo Reino, e se doaram sem reservas e trabalharam Pedro Scherer, concelebrada pelos dois padres incansavelmente em benefício desta paróquia. E da paróquia, e o Padre Roberto Lacerda, o a nós, que hoje celebramos este jubileu, vivamos cerimoniário. A Igreja estava lotada por muitas com gratidão este momento, com o intuito pessoas de outras comunidades como também de abraçar firmemente e levar adiante essa do bairro que vieram para registrar a sua presença herança cuja nobreza define e dá sentido à nossa e vivenciar esse momento tão raro. Ecoando as existência”, salientou o Presidente da celebração palavras do Papa Francisco, o cardeal dirigiu-se nas palavras introdutórias. à assembleia, “A Paróquia é a casa de todos os A Novena teve como tema “Eu pertenço a fiéis, é a Igreja que vive no meio das casas dos esta família” e as reflexões feitas foram à luz da seus filhos e das suas filhas. É comunidade de comunidade primitiva em Atos dos Apóstolos. comunidades, o santuário onde os sedentos vão Sublinhou-se o aspecto da pertença como beber para continuarem a caminhar, e centro de elemento fundamental e indispensável ao constante envio missionário...” redor do qual gira a construção de qualquer Neste dia, a igreja Nossa Senhora da Penha foi comunidade cristã. Ademais, desse elemento

Jardim Peri Jardim dedicada, uma vez por todas. O termo mais usado, emana uma força inquebrantável que gera “dedicação”, significa que toda igreja é dedicada comunhão, alento dos cristãos na caminhada. O por excelência à Santíssima Trindade, a Nosso Padre Pietro apresentou o histórico da paróquia, Senhor Jesus Cristo e seus títulos; ao Espírito fruto de anos de missão. Santo, a Santíssima Virgem, aos Santos Anjos, 44 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Jardim Peri aos santos inscritos no Martirológio Romano. no Espírito Santo, lugar de falar e de ouvir a Na dedicação da igreja, o rito é belíssimo e muito Deus, lugar de celebrar, de pedir, de dar graças rico de significados. Ali acontece a aspersão da por tantos benefícios recebidos. Naquela igreja água benta, as unções do altar e das paredes no ou capela que frequentamos, seremos agraciados edifício, a incensação, a deposição das relíquias por Deus e cheios d’Ele voltemos para casa, no altar, a iluminação e, é claro, o rito da Palavra para o trabalho transbordados por Seu amor, e da Eucaristia. e testemunhar o mesmo aos nossos irmãos e irmãs, traduzindo a fé em gestos concretos de Parte por parte, com muito significado, a água amor, paz, misericórdia e perdão. Sejamos sinais aspergida logo no início é um clamor para que proféticos da presença de Deus no mundo. todo local seja purificado, lavado por Deus tanto as paredes quanto cada fiel que participar, é um rito penitencial, por isso não há o ato penitencial como de costume. As unções do altar e das paredes ungem aquela mesa que será usada para o sacrifício eucarístico, a unção ainda exala aquele belo e agradável odor do qual todos somos chamados a exalar, o odor de Cristo (2Cor 2,15). O incenso, a fumaça que sobe aos céus são as nossas orações, nossos pedidos elevados ao Pai. Desde os primeiros séculos, celebrava-se nas catacumbas sobre as relíquias dos mártires, os santos que deram a vida por amor a Jesus Cristo; assim, a deposição das relíquias no altar, nos recorda a doação, a entrega dos santos como resposta ao amor divino. A iluminação: Cristo é a Luz que ilumina, a Luz por excelência que nos tirou da escuridão, por Ele somos iluminados, por Ele também iluminaremos onde chegarmos, levando Cristo, a Luz por excelência. No fim da Celebração, o padre Pietro Plona expressou gratidão a todos os paroquianos pelo empenho e pela generosidade na realização da reforma da Igreja, e ao Pastor pela sua disponibilidade e prontidão. Dom Odilo, por sua vez, convidou os fiéis, tendo renovado a Igreja, que se deixem renovar para que possam viver com mais ardor o compromisso batismal. Lembrou os fiéis que o rito da dedicação da igreja diz muito da nossa fé, é uma celebração que se deve viver com muita piedade e fervor. Cada ano que se passa essa data deverá ser lembrada e o dia comemorado devidamente. Cada vez que entrarmos numa igreja, tenhamos o devido respeito, amor por cada espaço daquele local, pois, é um local sagrado onde Deus manifesta a Sua glória e misericórdia, um local de encontro com o Pai por meio de Jesus Cristo 45 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 PRIMO SACERDOTE DELLA MONGOLIA

P. Giorgio Marengo, IMC

Enkh-Joseph e’ il primo sacerdote cattolico della parla meglio di un coreano, dicono. Piu’ di sette Mongolia. E’ stato ordinato nella cattedrale di anni di studio e finalmente il grande giorno. Ss. Pietro e Paolo il 28 agosto 2016, alla presenza di quasi tutti i fedeli cattolici del Paese, oltre che L’evento - di portata storica - e’ stato preparato di molti ospiti stranieri. La Chiesa Cattolica in per mesi da un’apposita commissione. Visto che Mongolia conta poco piu’ di 1500 battezzati ed la capienza della cattedrale e’ di 600 posti, si e’ ha accolto con gioia questo evento storico. dovuto allestire uno spazio all’esterno e nella vicina palestra dei Salesiani, per consentire alla La storia vocazionale di Enkh inizia in famiglia, gente di seguire da vicino la liturgia. Erano quando le sue sorelle maggiori si avvicinano alla presenti oltre al vescovo locale mons. Wenceslao Chiesa e ricevono il battesimo. Nel giro di poco Padilla, il nunzio apostolico in Corea e Mongolia si interessa anche lui e comincia a frequentare mons. Osvaldo Padilla e il vescovo della diocesi la neo-istituita parrocchia della cattedrale di coreana di Daejeon mons. Lazzaro You. Erano Ulaanbaatar. Quando l’abbiamo conosciuto presenti anche alcune autorita’ civili e religiose; noi era un ragazzino timido e gentile, che e’ stato molto toccante il momento in cui l’abate cominciava a farsi delle domande importanti. buddhista Choijamts, figura autorevole e ben Suo papa’ era morto quando lui era piccolo e nota del Buddhismo mongolo, ha voluto salutare la mamma quando senti’ del suo desiderio di il novello sacerdote e fargli scendere dal collo entrare in seminario era un po’ titubante; cosi’ lungo le spalle una sciarpa azzura in segno di Enkh accetta il suo consiglio di concludere rispetto. Un gesto molto simbolico che parla al prima l’universita’ e si iscrive a un college di cuore della gente e dice dignita’, riconoscimento, Ulaanbaatar. Il diploma arriva presto e a questo onore. Al termine della celebrazione e’ anche punto la mamma non oppone piu’ resistenza. E’ arrivato il sacerdote ortodosso della chiesa della pronto per il seminario: ma quale, visto che in Santissima Trinita’ di Ulaanbaatar, non lontana Mongolia non ce ne sono? La diocesi coreana di dalla cattedrale cattolica. Un altro gesto di grande Daejeon e’ in ottimi rapporti con la Prefettura significato, questa volta ecumenico: padre Alexey Apostolica di Ulaanbaatar e cosi’ inizia il ha omaggiato don Enkh di un bassorilievo a cammino di formazione presso quel seminario, icona, che rappresenta S. Nicola, venerato tanto reso piu’ impegnativo a motivo della lingua dagli Ortodossi come dai Cattolici. diversa che ha dovuto imparare; anche se adesso Il giorno seguente c’e’ stata la prima messa Ulaanbaatar

46 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Ulaanbaatar presieduta da don Enkh. Il clima era piu’ raccolto, molta meno gente e piu’ spazio ai sentimenti. Nell’omelia don Enkh ha voluto soffermarsi sul versetto biblico scelto per l’occasione: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23). Oltre a sentirsi chiamato come il giovane Samuele (il brano tratto da 1Sam 3 era la prima lettura del giorno prima) Enkh ha ricordato il momento in cui ha sentito in maniera nuova la forza della croce: “Era il lunedi’ dell’Angelo dell’anno scorso; tutto avrebbe dovuto essere in festa, ma io non riuscivo a percepire la gioia della risurrezione. Riflettendo capii il motivo: non avevo voluto partecipare alla croce del Signore, ecco perche’ adesso non potevo provare l’immensa gioia della Sua risurrezione...”. Ecco perche’ adesso si augura di saper seguire il Signore sempre e comunque, per poter irradiare la Sua vita nel ministero sacerdotale. Dalla piccola comunita’ di Arvaiheer erano in 15. Hanno partecipato con molta commozione. Chi, come Perliimaa-Rita, e’ arrivata alla fede ormai avanti negli anni e’ ancora piu’ felice nel vedere un giovane mongolo diventare prete; e’ convinta, come tutti del resto, che sapra’ raggiungere il cuore delle persone e contribuire in maniera decisiva al processo di inculturazione della fede. C’e’ anche un senso di soddisfazione nel constatare che “uno dei nostri ce l’ha fatta”: e’ la promessa di future vocazioni; altri, vedendo il suo esempio, ne seguiranno le orme. Per loro il momento forse piu’ emozionante e’ stato quando il giorno della prima messa don Enkh ha speso piu’ di mezz’ora per imporre le mani su ognuno dei convenuti. “Vedere un sacerdote mongolo benedire la gente e’ stato molto commovente - confida Diimaa-Elizabeth; un gesto che fino ad ora avevamo visto compiere solo dai missionari ora lo compie un nostro giovane. E’ bello pensare che don Enkh sia diventato canale della benedizione divina”. E’ quello che auguriamo anche noi a don Enkh: vivere il sacerdozio come lo visse il Beato Allamano, sempre docile allo Spirito che lo volle usare come conca dove la grazia si posava e come canale che la lasciava scorrere sulla gente.

47 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 PELLEGRINAGGIO ALLA TOMBA DEL B. PAOLO MANNA DEI DIRETTORI POLACCHI DELLE PPOOMM

P. Luca Bovio, IMC

Nell’anno in cui ricorre il centenario della nazionale delle Pontificia Unione Missionaria, fondazione della Pontificia Unione Missionaria, diversi direttori diocesani delle PPOOMM, per 1916-2016, fondata del Beato Paolo Manna, la un totale di 20 partecipanti. direzione nazionale delle PPOOMM in Polonia Il pellegrinaggio ha unito tempi di ascolto e ha organizzato un pellegrinaggio alla tomba del di preghiera a visite di luoghi importanti e fondatore dell’Unione Missionaria, dal 21 al 24 significativi. Le riflessioni tenutesi ogni giorno settembre a Trentola-Ducenta (CE), presso la fatte sulla spiritualità del p. Manna, sono state casa del Pime dove c’e’ la tomba del p. Manna. preparate e predicate da don Wojciech Rebeta, Al pellegrinaggio hanno partecipato, oltre alla Direttore della diocesi di Lublino. direzione nazionale polacca guidata da Mons. Tomasz Atlas Direttore nazionale e dai rispettivi Abbiamo anche incontrato due testimoni

Warszawa Segretari nazionali, don Maciej Bendzinski diretti che hanno conosciuto il p. Manna, i pp. Segretario nazionale della Pontificia Opera della Alessandro Schiattarella e Benito Picascia. Dalla Propagazione della fede e della Pontificia Opera loro voce abbiamo ascoltato i ricordi che portano di S. Pietro e p. Luca Bovio IMC Segretario nel cuore di quel primo incontro col p. Manna

48 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 Warszawa che segnò la loro vita missionaria. Il predicatore ha scelto le meditazioni della Via Crucis che abbiamo fatto venerdì, sulla base di alcuni pensieri del b. Allamano, figura che molto apprezza e spesso cita, così dopo una breve presentazione introduttiva abbiamo meditato la passione di Gesù attraverso l’insegnamento del nostro Fondatore. I partecipanti hanno avuto anche modo di conoscere e pregare presso il Santuario della Madonna del Rosario a Pompei, celebrando l’Eucarestia nella cappella del B. Bartolomeo Longo. Sono state giornate ricche di contenuti, vissute in un clima fraterno tra tutti i direttori, un clima che e’ la base su cui impostare il lavoro di cooperazione missionaria. Le parole scritte sulla tomba del B. Paolo Manna che riassumono bene il suo ideale missionario, Tutta la Chiesa per tutto il mondo, dopo questo pellegrinaggio, diventano ora un richiamo urgente da realizzare, sia per quanto riguarda la geografia missionaria pensando a quante persone nel mondo non conoscono Cristo, sia per quanto riguarda il coinvolgimento di tutti i cristiani, Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici.

49 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 SETEMBRO

P. José Matias, IMC

Setembro marca fé do Centro Consolação e Vida do Bairro do o retomar das Zambujal ( Centro Zambujal ), mas também aos várias atividades jovens da associação Caza Zambujal, às Irmãs pastorais. Houve Missionárias da Consolata,.... Nunca é demais e continua a agradecer pelo que aqui aprendi. Muito me haver encontros e ajudaram a crescer! O que dei foi sempre pouco, reuniões próprias eu sei. Perdoem-me as fragilidades! Este domingo deste tempo, para celebro a missa de despedida; ou melhor, de um ir programando ‘até já’, pois não vou para muito longe. E ainda o ano. Na nossa que fosse, o coração sempre alarga a tenda para os Comunidade que nele queiram entrar, e queiram fazer parte da cristã, na nossa vida! Tudo pela amizade, pelo evangelho e eucaristia para maior glória de Deus! A todos e a cada um, dominical do dia 18, recordámos a Irmã obrigado! Muito obrigado! Rezem por mim, que Leonella MC que há dez anos foi martirizada bem preciso! No dia 28 chegou o padre Geoffrey, na Somália. Durante a eucaristia, a Irmã Felicita recém-ordenado na sua terra natal (Quénia). MC ofereceu a toda a Comunidade um precioso Chegou muito contente, feliz e a tempo para testemunho sobre a vida daquela missionária, festejar o aniversário natalício do padre Matias. uma vida toda entregue aos mais pobres. As Fecundo trabalho para todos e sempre ao serviço últimas palavras que disse àqueles que a mataram da Missão. foram: “Perdão, Perdão, Perdão”. Na eucaristia do dia 25, O padre Albino despediu-se da Comunidade cristã. Deixo aqui algumas das suas palavras de despedida: “Confesso que não gosto particularmente de despedidas. Sou daqueles que acha que (quase) todas elas são dolorosas. E já levo muitas no meu percurso de vida! Mas são inevitáveis! É da natureza do missionário. Itinerância, despojamento, pôr-se a caminho... Após exactos 4 anos a viver no Bairro do Zambujal, em Alfragide, novos desafios espreitam. Vou mudar de comunidade e de trabalho, já no final deste mês de Setembro. Espera-me a direcção da Revista Fátima Missionária e a área da Comunicação da Consolata. Continuarei também na coordenação nacional das ESPERE - Escolas de Perdão e Reconciliação; um projecto em que acredito muito e que me anima na

Zambujal caminhada! Entre medos, receios, e a surpresa que traz o novo, espero passar rapidamente do estranhamento ao entranhamento. Um obrigado a todas e a todos, aos amigos que deixo e especialmente à Comunidade de vida e de 50 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 DIES NATALIS

51 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 P. GIOVANNI BATTISTA DEMICHELIS IMC

Nato a Sampeyre (Cuneo) il 2 settembre 1916, frequentò il piccolo seminario IMC a Favria Canavese, traferendosi poi a Torino per gli studi liceali e la filosofia. Dopo il noviziato emise a Varallo Sesia la professione religiosa il 2 ottobre 1937. Studiò teologia alla Certosa di Pesio e a Torino, dove fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1941 dal Card. Maurilio Fossati. Destinato all’Italia, fu professore a Vittorio Veneto e Varallo Sesia e aiutante nel Santuario di S. Maria a Mare. Nel 1948 fu destinato alla Colombia, dove prestò servizio pastorale e didattico a Guataqui, S. Vicente del Caguan, Doncello, Rionegro e Modelia. Nel 1984 fu vicario parrocchiale a Tocaima, poi a Cali, Bogotà, Puerto Rico e Paujil. Tornò in Italia e dal 1992 al 1996 fu Rettore della Chiesa del Fondatore in Casa Madre e poi aiutante e confessore. E’ deceduto il giorno 28 settembre 2016 nella Casa Residenza al Castello di Alpignano.

Aveva 100 anni e 26 giorni di età, di cui 79 di Professione Religiosa e 75 di Sacerdozio.

52 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 P. MARIO VALLI, IMC

Nato il 27 dicembre 1925 a Magnago (Milano), frequentò le scuole medie nel nostro seminario di Montevecchia e continuò gli studi liceali a Cereseto Monferrato. Entrò in noviziato alla Certosa di Pesio e il 2 ottobre 1946 emise la professione religiosa. Studiò la filosofia alla Certosa di Pesio e la teologia a Rosignano Monferrato. Fu ordinato sacerdote a Rosignano da Mons. Luigi Santa il 25 giugno 1950. Dal 1950 al 1953 fu Vice Direttore ed Economo a Varallo Sesia e nel 1954 partì per lo studio dell’inglese in Inghilterra. Destinato al Kenya lavorò a Kyanyaga, Karema, Kerugoya, Nyeri, Fort Hall, Nanyuki. Nel 1963 iniziò la missione di di Archer’Post e vi rimase fino al 1968. Partecipò al Capitolo Generale del 1969 e divenne l’Incaricato del Segretariato Missioni a Torino dal 1969 al 1974. Andò in Sud Africa come Amministratore dal 1975 al 1977, anno in cui divenne a Torino Assistente di Mani Tese. Nel maggio 2016 venne destinato alla Residenza Socio Sanitaria Beato Giuseppe Allamano di Alpignano, dove è deceduto il 2 ottobre 2016.

Aveva 90 anni di età, di cui 70 di Professione Religiosa e 66 di Ordinazione Sacerdotale.

53 Da Casa Madre 11 / Novembre 2016 AKROTIRI SOMMARIO Civiltà Minoica HAVEL HAVALIM. 1700 A.C. AL 1450 A.C. “TUTTO E’ UN INFINITO NULLA”..... 2 MARIA E SUOR IRENE...... 7 Affresco della Primavera SANTITÀ IN MISSIONE...... 9 VERSO IL CAPITOLO ASIA: IL SUO PROGETTO E LE NOSTRE INQUIETUDINI...... 13 OTTOBRE...... 18 COLOMBIA CELEBRA LA FIRMA DEL ACUERDO DE PAZ...... 20 RENCONTRE DE SUPÉRIEURS LOCAUX EN CÔTE D’IVOIRE...... 22 IL PRIMO SACERDOTE MASAI MISSIONARIO DELLA CONSOLATA...... 25 COMUNICAZIONE N. 4...... 26 LETTER OF THE REGIONAL SUPERIOR...... 28 «LUTEI CONTRA DEUS, MAS ELE VENCEU»...... 30 ENCONTRO DO GRUPO MISSIONÁRIO DA BAHIA...... 31 SÃO MARCOS...... 33 NOVAS GERAÇÕES DA VIDA RELIGIOSA CELEBRAM O MÊS DA BIBLIA...... 34 REUNIÓN PARA EL CONSEJO REGIONAL IMC DE PASTORAL AFROCOLOMBIANA DE LA ARQUIDIÓCESIS DE CALI...... 35 JUBILEU DOS CATEQUISTAS EM ROMA...... 36 THE NEW PARISH ...... 38 NUOVA MISSIONE IN SWAZILAND...... 39 CASA REGIONAL...... 41 FAREWELL...... 43 JUBILEU DE OURO DA PARÓQUIA NOSSA SENHORA DA PENHA...... 44 PRIMO SACERDOTE DELLA MONGOLIA...... 46 PELLEGRINAGGIO ALLA TOMBA DEL B. PAOLO MANNA DEI DIRETTORI POLACCHI DELLE PPOOMM...... 48 Da Casa Madre SETEMBRO...... 50 Mensile dell’Istituto Missioni Consolata P. GIOVANNI BATTISTA DEMICHELIS IMC...... 52 Redazione: Segretariato Generale per la Missione P. MARIO VALLI, IMC...... 53 Viale delle Mura Aurelie, 11-13 00165 ROMA - Tel. 06/393821

C/C postale 39573001 - Email: [email protected] Sommario

Da Casa Madre 11 / Novembre 2016