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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Sommario PREMESSA ...... 4

PARTE PRIMA ...... 6

RIFERIMENTI CONCETTUALI E NORMATIVI IN MATERIA DI VAS ...... 6

Introduzione ...... 6

Legislazione Comunitaria...... 8

La Direttiva Europea 2001/42/CE ...... 8

Legislazione Nazionale ...... 9

Il Decreto legislativo n. 152/2006 e il Decreto legislativo n. 4/2008 ...... 9

Legislazione Regionale ...... 12

La L.r. n. 12/2005 per il governo del territorio e i criteri attuativi ...... 12

La verifica di esclusione dalla VAS: contenuti del Rapporto Ambientale Preliminare ...... 14

PARTE SECONDA ...... 17

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO ...... 17

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ ...... 39

L’AMBITO DI INFLUENZA DELLA PROPOSTA ...... 49

QUADRO PIANIFICATORIO E AMBIENTALE DI RIFERIMENTO ...... 53

Quadro di riferimento pianificatorio e programmatico ...... 53

Introduzione ...... 53

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ...... 54

Il Piano di Azione Ambientale della Provincia di (PdAA) ...... 63

Gli indirizzi strategici di PGT ed il progetto in esame ...... 68

Ulteriori indicazioni e riferimenti ...... 72

Componenti e caratteristiche ambientali dell’ambito di intervento ...... 72

Qualità dell’aria ...... 73 1 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare

O3 - Ozono ...... 74

NO2 - Biossido di Azoto ...... 74

SO2 - Biossido di Zolfo ...... 74

CO - Monossido di Carbonio ...... 75

PM10 ...... 75

PM2.5 ...... 75

Emissioni odorigene ...... 81

Acque superficiali, sotterranee e rischio idrogeologico ...... 82

Suolo e sottosuolo ...... 89

Effluenti di allevamento ...... 91

Clima acustico ...... 92

Infrastrutture e mobilità...... 100

Economia locale ...... 102

Popolazione ...... 103

Energia e rifiuti ...... 104

Servizi ...... 108

Patrimonio culturale ...... 108

Reti ecologiche ed aspetti naturalistici ...... 110

Paesaggio ...... 113

...... 116

PARTE TERZA ...... 118

Potenziali effetti ambientali attesi ...... 118

FASE DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE ...... 121

Fase di esercizio ...... 122

Effetti sui siti di Rete Natura 2000 ...... 122

2 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ...... 123

Requisiti del progetto ...... 123

Conclusioni circa l’esclusione del progetto dalla procedura di VAS ...... 125

ATTO D’OBBLIGO UNILATERALE PER CONTRIBUTO STRAORDINARIO AI SENSI ART. 16 COMMA 4D-TER) D.P.R. 380/2001 E DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 39 DEL 18.12.2019……………………………………………………..126

3 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare PREMESSA Questo documento considera la proposta progettuale di allevamento capi caprini, oltre alla coltivazione agricola dei terreni di Sua proprietà, per la produzione di latte di cui una parte per la vendita e una parte per la diretta trasformazione e produzione di formaggi di capra. Il numero di animali che l’azienda prevede di allevare è di circa 290 capi caprini. Per l’adeguamento degli spazi di lavoro è quindi previsto il raddoppio della volumetria attualmente esistente, da 1.200 mq del capannone attuale realizzarne un secondo di 1.300 mq circa. Si tratta comunque di una “piccola area” (modifiche minori) posta in via San Tomè SN a Calusco d’Adda (BG). Non è prevista l’attività di pascolo. Al fine di consentire all’Amministrazione Comunale di dare avvio alla procedura di verifica, nell’ambito SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive, art. 8 DPR 160/2010), verrà stabilita l’assoggettabilità o meno della proposta alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), così come previsto dai criteri regionali approvati in applicazione alla Direttiva 2001/42/CE, con D.C.R. n. VII/351 del 13 marzo 2007 e successive modifiche e integrazioni. L’Amministrazione Comunale di Calusco d’Adda, preventivamente interpellata informalmente, ha già dato disponibilità a dare avvio al suddetto procedimento. Nella sostanza la proposta prevede i seguenti interventi: - l’allevamento di 290 capi caprini, oltre alla coltivazione agricola dei terreni di Sua proprietà, per la produzione di latte di cui una parte per la vendita e una parte per la diretta trasformazione e produzione di formaggi di capra. - la realizzazione di una nuova struttura di 1.300 mq, capannone da adibirsi a stalla che si aggiunge all’esistente di 1.200 mq, per adeguamento degli spazi di alloggiamento dei capi e di lavoro. La finalità del presente documento è quella di valutare la congruità dell’intervento in relazione alle componenti ambientali in s.l. Tali interventi saranno oggetto della variante regolata da procedura SUAP ai sensi del D.P.R. 160/2010; nello specifico verrà apportata una variante normativa al piano 4 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare delle regole del PGT comunale, per la specifica attività dell’A.A. S.Tomè, volta alla riduzione della distanza limite dell’allevamento zootecnico dalle zone della città storica, della città consolidata e delle aree per attrezzature scolastiche di culto (attualmente non inferiore a 700 m come da art. 25 del DP). La verifica di assoggettabilità di un progetto alla VAS è condotta sulla base di quanto emerso dal Rapporto Ambientale Preliminare, composto di varie parti. Parte Prima • sviluppo di una panoramica informativa sui principi della VAS; • esposizione dei riferimenti normativi generali in materia di VAS, ai diversi livelli di competenze. Parte Seconda • richiami generali alle previsioni progettuali d’intervento, come dettagliate negli elaborati di progetto cui si rimanda per ogni approfondimento; • definizione dell’ambito di influenza della proposta d’intervento; • ricostruzione del quadro pianificatorio ed ambientale di riferimento, alle diverse scale, per l’ambito di studio. Parte Terza • stima dei possibili effetti ambientali correlabili all’intervento in progetto; • prescrizioni e le valutazioni finali circa l’esclusione del progetto in esame dalla procedura di VAS. Non essendo prevista dalla normativa cogente l’elaborazione di una “sintesi non tecnica del rapporto ambientale preliminare”, si è proceduto ad una predisposizione tecnica che al tempo stesso possa configurarsi anche come ricapitolazione sintetica di facile comprensione dell’argomento anche da parte dei soggetti che non possiedono competenze specialistiche.

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare PARTE PRIMA

RIFERIMENTI CONCETTUALI E NORMATIVI IN MATERIA DI VAS

Introduzione La Direttiva comunitaria 2001/42/CE, che ha introdotto la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) allo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile negli atti di programmazione territoriale, è stata recepita a livello nazionale dal Codice dell’Ambiente (D.lgs. n. 152/2006 successivamente modificato dal D.lgs. n. 4/2008 e dal D.lgs. n. 128/2010). A livello regionale la valutazione ambientale dei piani è stata introdotta dall’art. 4 della Legge regionale per il governo del territorio (L.r. n. 12/2005), anticipando in base al principio della sussidiarietà quanto avvenuto a livello nazionale.

La VAS è un procedimento che accompagna l’elaborazione dei piani e dei programmi, serve a verificare la coerenza delle opzioni di cambiamento e di trasformazione e a indirizzare l’elaborazione verso criteri di maggiore sostenibilità ambientale. Rappresenta un’opportunità per dare impulso decisivo alla trasformazione del modello di pianificazione e di programmazione, alla ricerca di soluzioni maggiormente condivise perché frutto di un processo che coinvolge tutti gli attori presenti sul territorio.

Fino a oggi la Valutazione Ambientale è stata uno strumento generale di prevenzione utilizzato principalmente per conseguire la riduzione dell’impatto di determinati progetti sull’ambiente, in applicazione della Direttiva 1985/337/CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e sue successive modificazioni. La Direttiva 2001/42/CE (VAS) estende l’ambito di applicazione del concetto di Valutazione Ambientale preventiva ai piani e programmi, nella consapevolezza che i cambiamenti ambientali sono causati non solo dalla

6 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare realizzazione di nuovi progetti, ma anche dalla messa in atto delle decisioni strategiche contenute nei piani e programmi. La differenza essenziale indotta da questo ampliamento consiste nel fatto che la Valutazione Ambientale dei piani e programmi deve intendersi come un processo complesso, da integrare in un altro processo complesso, generalmente di carattere pubblico, che chiamiamo pianificazione o programmazione. Pertanto la VAS dei piani e programmi è un procedimento che aiuta i governi a verificare se le proprie opzioni di cambiamento e trasformazione, nonché i propri piani e programmi, vanno nella direzione corretta della sostenibilità ambientale.

Dal punto di vista del metodo, tre elementi segnano profondamente il nuovo modello di pianificazione: la valutazione ambientale, la partecipazione e il monitoraggio nella fase attuativa.

Il processo di valutazione ambientale accompagna e integra l’elaborazione del piano e il percorso decisionale con la valutazione delle conseguenze sull’ambiente dell’attuazione del piano stesso. A questo scopo verifica gli obiettivi di piano e fissa i criteri per assicurare la sostenibilità degli effetti delle azioni previste.

La partecipazione è l’elemento centrale della costruzione del piano e della VAS. Mira ad estendere la conoscenza dei problemi, a ricercare il consenso sulle soluzioni e a cogliere le opportunità offerte dal confronto con i soggetti partecipanti. Sono previsti tavoli interistituzionali, tavoli allargati ai soggetti portatori di interessi differenziati della società civile e tavoli di consultazione delle autorità con competenze ambientali. È previsto che l’informazione di base e i risultati delle consultazioni abbiano la massima diffusione e

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare contribuiscano con la massima trasparenza all’elaborazione delle decisioni finali che restano, comunque, di piena responsabilità politica.

Il monitoraggio è lo strumento di verifica, in fase attuativa, del raggiungimento degli obiettivi, qualora si verifichi che gli obiettivi non siano stati adeguatamente conseguiti, prevede il riorientamento flessibile delle azioni.

Legislazione Comunitaria La Direttiva Europea 2001/42/CE Già negli anni ’70 a livello comunitario si considera la possibilità di emanare una Direttiva specifica concernente la valutazione di piani, politiche e programmi, ma inizialmente si decide di introdurre la normale valutazione d’impatto delle opere. Solo nel 1987 il Quarto Programma di Azione Ambientale s’impegna formalmente ad estendere la procedura di valutazione di impatto ambientale anche alle politiche e ai piani. Nel 1995 viene iniziata la stesura della Direttiva e la conseguente proposta viene adottata dalla Commissione Europea il 4 dicembre 1996. Viene abbandonata definitivamente l’attenzione sulla valutazione delle politiche, mentre è confermata quella su piani e programmi. La proposta viene successivamente adottata dal Parlamento Europeo il 20 ottobre 1998 con l’approvazione di ventinove emendamenti, dei quali quindici accolti dalla Commissione. Tre anni dopo, la lungamente attesa Direttiva 2001/42/CE, concernente la “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”, viene finalmente adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea il 27 giugno 2001. A differenza della Valutazione di Impatto Ambientale che interviene a valle dei progetti, con una procedura ex post, la Valutazione Ambientale dei piani e programmi è un processo complesso integrato ad un altro processo complesso di pianificazione o di programmazione. 8 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Perché tale integrazione possa essere effettiva e sostanziale, la VAS deve intervenire fin dalle prime fasi di formazione del piano o programma - a differenza della VIA che viene applicata ad un progetto ormai configurato - con l’intento che le problematiche ambientali siano considerate sin dalle prime fasi di discussione ed elaborazione dei piani e programmi.

L’obiettivo è quello di “...garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, ... assicurando che... venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”. Con riferimento alla norma comunitaria, la procedura di VAS si sviluppa secondo la seguente articolazione generale: • informazione al pubblico dell’avvio del procedimento; • fase di scoping, con la definizione dell’ambito di influenza del piano/programma e della portata delle informazioni da inserire nel Rapporto Ambientale; • elaborazione del Rapporto Ambientale; • consultazione del pubblico e delle autorità competenti in materia ambientale; • valutazione del Rapporto Ambientale e dei risultati delle consultazioni; • messa a disposizione delle informazioni sulle decisioni; • monitoraggio.

Legislazione Nazionale Il Decreto legislativo n. 152/2006 e il Decreto legislativo n. 4/2008 La valutazione ambientale strategica (VAS) è stata introdotta in Italia nella seconda parte del Decreto Legislativo n. 152/2006 “Norme in materia ambientale”, successivamente modificato in alcune sue parti, tra le quali la 9 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Parte II concernente le procedure per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (IPCC), dal D.lgs. n. 4/2008, e più recentemente anche dal D.lgs. 128/2010 e da altri dettami normativi. Tale decreto rappresenta attualmente il Testo Unico in materia ambientale. La parte relativa alla VAS presente nel decreto, come precisato al Titolo I all’art. 4, comma 1, rappresenta l’attuazione della Direttiva 2001/42/CE a livello nazionale. Viene altresì specificato come: a) la valutazione ambientale di piani, programmi e progetti ha la finalità di assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica. Per mezzo della stessa si affronta la determinazione della valutazione preventiva integrata degli impatti ambientali nello svolgimento delle attività normative e amministrative, di informazione ambientale, di pianificazione e programmazione. b) la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. Il Decreto disciplina poi all’articolo 6, comma 2, che deve essere effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi (e loro varianti): a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per 10 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del decreto; b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d’incidenza ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni.

Per i piani e i programmi di cui al precedente comma 2 che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al comma 2, la valutazione ambientale è necessaria qualora l’autorità competente valuti che possano avere impatti significativi sull’ambiente: l’iter prevede, infatti, una verifica di assoggettabilità (art. 12) per verificare l’assegnazione o l’esclusione del piano/programma alla valutazione ambientale. Il T.U. ambientale si occupa anche di affrontare il tema della VAS a livello locale: l’articolo 7 del Codice Ambientale, infatti, individua i piani o programmi sottoposti a VAS regionale o provinciale, ossia quei piani/programmi, la cui approvazione è di competenza della regione o degli enti locali. L’articolo 11 chiarisce poi che la fase di valutazione strategica deve intervenire prima dell’approvazione dei piani e programmi e contestualmente alla fase preparatoria degli stessi.

L’articolo 13 prevede invece la predisposizione di un Rapporto Ambientale a corredo della documentazione del piano/programma da adottare e/o approvare.

11 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Il decreto disciplina inoltre le modalità di partecipazione e di pubblicizzazione della VAS, definendo all’articolo 14 le consultazioni da effettuare e le tempistiche per la raccolta delle relative osservazioni, stabilendo che i documenti di piano/programma e il Rapporto Ambientale devono essere messi a disposizione delle autorità competenti e dei soggetti interessati mediante idonea pubblicazione e garantendone l’accesso agli interessati.

Legislazione Regionale La L.r. n. 12/2005 per il governo del territorio e i criteri attuativi La Legge regionale dell’11 marzo 2005, n. 12 “Legge per il governo del territorio” (e le successive modifiche e integrazioni), in accordo con la Direttiva Europea 2001/42/CE, tratta esplicitamente la VAS all’art 4, ma riferimenti a strumenti di valutazione esistono anche in altre parti della norma: “Sono sottoposti alla valutazione di cui al comma 1 il piano territoriale regionale, i piani territoriali regionali d’area e i piani territoriali di coordinamento provinciali, il documento di piano di cui all’articolo 8, nonché le varianti agli stessi. La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione”. Come citato in premessa, l’art. 13 della recente L.r. n. 4 del 13 marzo 2012 apporta alcune modifiche all’art. 4 della L.r. n. 12/2005. In particolare il comma 1, lett. b), introduce nella L.r. n. 12/2005 il comma 2 bis, che dispone: “Le varianti al piano dei servizi, di cui all’articolo 9, e al piano delle regole, di cui all’articolo 10, sono soggette a verifica di assoggettabilità a VAS, fatte salve le fattispecie previste per l’applicazione della VAS di cui all’articolo 6, commi 2 e 6, del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale)”. Il comma 2 ter introduce invece che: “Nella VAS del Documento di Piano, per ciascuno degli ambiti di trasformazione individuati nello stesso, previa analisi degli effetti sull’ambiente, 12 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare è definito l’assoggettamento o meno ad ulteriori valutazioni in sede di Piano Attuativo. Nei casi in cui lo strumento attuativo del Piano di Governo del Territorio (PGT) comporti variante, la VAS e la verifica di assoggettabilità sono comunque limitate agli aspetti che non sono già stati oggetto di valutazione”. Il comma 2 dell’art. 13 della L.r. n. 4/2012 chiarisce inoltre come “I procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del documento di piano già avviati alla data di entrata in vigore della presente Legge regionale sono conclusi secondo le procedure previgenti”. Gli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” approvati dal Consiglio Regionale (Deliberazione n. VIII/351 del 13 marzo 2007) ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della L.r. n. 12/2005 hanno ulteriormente precisato che (punto 4.2): “È effettuata una valutazione ambientale per tutti i Piani/Programmi: a) elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della Direttiva 85/337/CEE (procedura di VIA); b) per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della Direttiva 92/43/CEE (Siti Rete Natura 2000)”. Ad ulteriore specificazione della disciplina in materia, la D.g.r. n. 8/6420 del 27 dicembre 2007 della Regione Lombardia ha definito i modelli metodologici, procedurali ed organizzativi per la valutazione ambientale delle diverse tipologie di atti programmatici, ivi compresi i Programmi Integrati d’Intervento. Successivamente, la deliberazione di Giunta regionale n. 9/761 del 10 novembre 2010 ha approvato nuovi modelli metodologici-procedurali e organizzativi della VAS (allegati da 1 a 1s), confermando gli allegati 2 e 4 approvati con delibera n. 8/6420 e gli allegati 3 e 5 approvati con D.g.r. n. 13 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare 8/10971 del 30 dicembre 2009. La Struttura Strumenti per il Governo del Territorio della Direzione Generale Territorio e Urbanistica ha curato, per una maggiore chiarezza espositiva, ai sensi del 4° punto del deliberato della D.g.r. n. 9/761, la redazione del testo coordinato delle citate deliberazioni. Tale pubblicazione riveste esclusivamente carattere informativo e non incide in alcun modo sul valore normativo delle disposizioni richiamate. In relazione ai piani e programmi che determinano l’utilizzo di piccole aree a livello locale e le modifiche minori, le norme regionali richiamate prevedono che possa essere valutata preliminarmente l’effettiva esigenza di applicare la VAS attraverso una procedura dedicata di verifica di assoggettabilità (cfr. verifica di esclusione – screening – dei citati Indirizzi generali, punto 5.9). La verifica di esclusione dalla VAS: contenuti del Rapporto Ambientale Preliminare La verifica di assoggettabilità di una variante di piano alla VAS è condotta sulla base di un Rapporto Ambientale Preliminare contenente le seguenti informazioni e di dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale facendo riferimento ai criteri dell’allegato II della Direttiva 2001/42/CE: 1) Caratteristiche della proposta, tenendo conto, in particolare, dei seguenti elementi: • in quale misura il progetto stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse; • in quale misura il progetto influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati; • la pertinenza del progetto per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; • problemi ambientali relativi al progetto; 14 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare • la rilevanza del progetto per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). 2) Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: • probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti; • carattere cumulativo degli effetti; • natura transfrontaliera degli effetti; • rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti); • entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate); • valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa: o delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale; o del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite; o dell’utilizzo intensivo del suolo; • effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. Ai fini della consultazione istituzionale che caratterizza il procedimento generale di Valutazione Ambientale Strategica, la condivisione del Rapporto Ambientale Preliminare è prevista attraverso uno specifico momento di confronto - la Conferenza di Verifica - rivolto in prima istanza alle Autorità con specifica competenza in materia ambientale, che vengono consultate per condividere la decisione circa l’assoggettamento o meno del progetto alla procedura di VAS. Inoltre, nel rapporto preliminare, è necessario dare conto della verifica delle eventuali interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS). 15 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Secondo quanto contenuto nel Decreto Regionale del 14 dicembre 2011, n. 13071, che ha approvato la Circolare “L’applicazione della Valutazione Ambientale di Piani e Programmi - VAS nel contesto comunale”, la Conferenza di Verifica può essere considerata quale prima Conferenza di Valutazione, così come il Rapporto Ambientale Preliminare assume la funzione del Documento di Scoping; pertanto, parimenti a quanto disciplinato in sede di Conferenza di Valutazione per l’analisi del Documento di Scoping, laddove nella fase di verifica (Rapporto Ambientale Preliminare) si verifichi motivatamente l’assenza di interferenze sui Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS), è da ritenersi conclusa la procedura di Valutazione di Incidenza (che è stata introdotta dall’articolo 6, comma 3, della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE, e legittimata in Lombardia con D.g.r. n. 14106 del 8 marzo 2003). In caso di non assoggettabilità alla VAS, l’autorità procedente, nella fase di elaborazione del progetto tiene conto delle eventuali indicazioni e condizioni contenute nel provvedimento di verifica. L’adozione e/o approvazione del progetto dà atto del provvedimento di verifica nonché del recepimento delle eventuali condizioni in esso contenute. Per contro, in caso di assoggettamento a VAS, gli atti e le risultanze dell’istruttoria, le analisi preliminari ed ogni altra documentazione prodotta durante la verifica di assoggettabilità devono essere utilizzate nel procedimento effettivo di VAS.

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare PARTE SECONDA

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO L’area in esame è situata nella cosiddetta “Isola Bergamasca”, ovvero il settore occidentale della provincia di Bergamo delimitato ad est dal Fiume Brembo ed a Ovest dal Fiume Adda, e più specificatamente all’interno del di Calusco d’Adda che si espande per una superficie di circa 8 Kmq. Confina con Paderno d’Adda (Lc), Robbiate (Lc), , , Villa d’Adda, , Terno d’Isola. L’ambito urbanizzato si colloca nei pressi della forra del Fiume Adda, nell’ambito pianeggiante del pianalto posto a quota superiore rispetto al livello fondamentale della pianura e più antico. L’area in esame è posta nel margine nordorientale del territorio comunale, nei pressi della loc. Cà Cavicchio in prossimità della strada denominata via Don A. Pedrinelli, ad una quota di circa 265 m circa s.l.m.. Le coordinate WGS84 sono le seguenti: nord 45,692156 – est 9,51095.

Figura 1a – ubicazione geografica del sito

In questa zona attualmente vi sono ampie aree prative con insediamenti produttivi ed agricoli sparsi che si alternano oltre a zone residenziali verso nord. Si tratta inoltre di un settore a cavallo di quattro comuni, Calusco d’Adda, Carvico, Sotto il Monte Giovanni XXIII e Terno d’Isola.

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare L’esatta ubicazione dell’area è visibile nella corografia riportata a seguire.

1.000 m

Carvico Sotto il Monte

Calusco

Terno d’Isola Figura 1b – corografia su base CTR (C4d5) con indicazione dell’area di intervento

Soc. AGRICOLA SAN TOME’

Figura 2a – ortofoto con indicazione dell’area in esame, anno 2020, Googlemap

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Soc. AGRICOLA SAN TOME’

Figura 2b – ortofoto con indicazione dell’area in esame, anno 2015, Regione Lombardia

Soc. AGRICOLA SAN TOME’

Figura 2c – ortofoto con indicazione dell’area in esame, anno 2007, Regione Lombardia

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Figura 2d – ortofoto anno 1975

Figura 2e – ortofoto Volo Gai, anno 1954

In passato gli ambiti in esame erano prettamente agricoli, intensamente coltivati, come si può constatare nell’ortofoto del 1954. A partire dagli anni ’60 si è sviluppata una progressiva antropizzazione dell’Isola, anche se fortunatamente ancora discontinua nel sito in esame in cui sono preservate

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare ampie aree verdi. Il mappale in esame è iscritto al foglio 904 e contrassegnati come segue: 672, 686, 673, 1407, 1408, 1409, 1413, 1414.

672

1409

686 673 1413 1414

1407 1408

Figura 3 – stralcio di mappa catastale e stralcio planimetrico

L’azienda conduce complessivamente 13.74.44 ettari, così ripartiti: - In proprietà 4 ettari circa in territorio di Calusco d’Adda (BG);

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare - In affitto 09.98.48 in territorio in territorio di Sotto il Monte Giovanni XXIII (BG), Imbersago (LC), Robbiate (LC), Cornate d’Adda (MB). La S.A.U. aziendale è pari ad ettari 07.51.56 coltivati a prato polifita e pascolo misto prato, le aree boschive sono di ettari 05.50.82 e le tare ad uso non agricolo ammontano a 00.72.06 ettari.

Figura 4 – stralcio carta geomorfologica

Indubbiamente l’aspetto che più immediatamente contraddistingue il territorio è quello morfologico. La lettura della morfologia avviene attraverso immagini, come le ortofoto, atte a porre in evidenza cime, crinali, piane, reticolo idrografico e zone urbanizzate. Nel dettaglio l'area in oggetto, come detto, è posta nel settore nord-est di Caluso d’Adda all’interno del pianalto dell’Isola Bergamasca. Si tratta di ambiti sostanzialmente pianeggianti, da una superficie poco “fresca”, esposta alla prolungata azione degli agenti esogeni (pioggia, vento, ecc..) con forme molto addolcite.

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Figura 5 – stralcio sezione idrogeologica L’età dei depositi è sicuramente più antica (fluvioglaciale antico) degli attigui sedimenti del” livello fondamentale della pianura” (fluvioglaciale recente), testimoniata dalla spessa coltre di alterazione superficiale (ferretto). Questi depositi, messi in posto prima della glaciazione wurmiana (Mindel-Riss), formano i resti di un antico livello della pianura eroso precedentemente al peggioramento climatico wurmiano. Questa unità fisiografica caratterizza il settore centro-occidentale dell’area di studio, il cosiddetto Pianalto.

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Fig. 6a – stralcio carta dei vincoli comunali

L’idrografia del contesto di Calusco è caratterizzata in primis dalla presenza del Fiume Adda e della sua forra con andamento nord-sud, che separa la provincia di Bergamo da quella di Milano. Nella parte centrale del territorio comunale scorre un’asta secondaria denominata Torrente Grandone che confluisce verso valle nel Torrente Dordo all’altezza di Madone, affluente del Fiume Brembo. All’asta principale afferiscono anche diverse vallecole secondarie, anche se con apporti per lo più discontinui (bacini idrografici minori). Il sito in esame risulta distale dal reticolo idrografico naturale e quindi non ricade in ambiti di pericolosità idraulica, come indicato nello studio geologico comunale e nella cartografia del PGRA – direttiva alluvioni.

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Fig. 6b – stralcio carta di pericolosità del PGRA – direttiva alluvioni

La conducibilità idraulica dei terreni nei dintorni del sito è generalmente bassa. Ciò è dovuta alla presenza dei depositi superficiali appartenenti al mantello alteritico, costituiti da limi e argille (“terre rosse”). La quota di soggiacenza della falda è profonda, ad oltre 20 m da p.c. Per quanto attiene alla geologia Calusco d’Adda si colloca nel settore occidentale dell’Isola Bergamasca, ove vi sono i depositi più antichi (fluvioglaciale antico), messi in posto prima della glaciazione wurmiana (Mindel-Riss), che formano i resti di un antico livello della pianura eroso precedentemente al peggioramento climatico wurmiano. Questa unità è caratterizzata da una superficie poco “fresca”, esposta alla prolungata azione degli agenti esogeni (pioggia, vento, ecc..) che hanno determinato la formazione nel tempo di un orizzonte di alterazione superficiale coesivo (“ferretto”). Il fluvioglaciale antico (Mindell-Riss) si trova in posizione sopraelevata rispetto alle unità più recenti (Pianalto).

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Fig. 7 – stralcio del Foglio 097 Vimercate, Carta Geologica d’Italia, ISPRA, anno 2012 con indicazione dell’area di progetto

Nel settore centro-orientale dell’Isola Bergamasca, invece, si nota la presenza dei depositi fluvioglaciali recenti (wurmiani); tali sedimenti si sono deposti a seguito della formazione dei grandi conoidi pedealpini successivi alla glaciazione wurmiana. In corrispondenza di tali depositi l’orizzonte di alterazione superficiale è meno sviluppato (minor potenza e minor continuità) rispetto al ferretto del fluvioglaciale antico. Il fluvioglaciale recente (Wurm) si trova in posizione ribassata al Pianalto ed è riconosciuto come Livello Fondamentale della Pianura.

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terre di riporto terre fini

Fig. 8 – stralcio carta litologica della zona

I caratteri litologici descritti sono derivati da rilievi di terreno eseguiti in loco e nel significativo intorno, oltre che da indagini geognostiche pregresse in zone limitrofe e dalla documentazione bibliografica consultata.

Nell’area di progetto non si rilevano processi destabilizzanti in atto o evidenze premonitrici, come indicato in bibliografia (WebGIS Autorità di Bacino Fiume Po, Carta Inventario dei Dissesti e dei Fenomeni Franosi della Regione Lombardia, cartografia geo-ambientale, carta del dissesto dei territori montani e collinari della Provincia di Bergamo, elaborati dello studio geologico comunale).

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Fig. 9a – stralcio carta di sintesi dello studio geologico comunale

A seguito della consultazione della documentazione tecnica disponibile, e di quella bibliografica relativa alla “vincolistica di carattere geologico- idrogeologico”, non sono emersi elementi o prescrizioni ostative per la realizzazione dell’intervento proposto. Il sito in esame ricade in classe 3 di fattibilità (fattibilità con consistenti limitazioni per terre di riporto dalle scadenti caratteristiche geotecniche). In base ai risultati dei rilievi effettuati si ritiene che non vi siano controindicazioni di carattere geologico per la destinazione d’uso prevista.

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Fig. 9b – stralcio carta di fattibilità dello studio geologico comunale

Sotto il profilo paesaggistico, il PPR (Piano Paesaggistico Regionale) inquadra il Comune di Calusco d’Adda nell’ambito geografico della “Pianura Bergamasca”, in particolare quello dell’alta pianura, un settore immediatamente a valle dei rilievi prealpini, solcato da diversi corsi d’acqua alcuni dei quali principali che hanno determinato rilevanti incisioni sottoforma di vere e proprie forre. I contesti del pianalto hanno un elevato grado di visibilità in quanto non celati da quinte morfologiche di rilievo, ma aperti e quindi percepibili nell’intorno. I contesti del pianalto hanno un elevato grado di visibilità in quanto non celati da quinte morfologiche di rilievo, ma aperti e quindi percepibili nell’intorno.

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Figura 10a – ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio

(Tavola A del PTR) Per quanto concerne gli indirizzi di tutela indicati dal PTR nei paesaggi di pianura vanno rispettati i connotati naturali e le strutture e infrastrutture di pregio. Un obiettivo importante di tutela è quello di preservare la percezione visiva complessiva cercando di evitare barriere di rilievo e stravolgimenti sostanziale all’assetto dei luoghi. Per far ciò è necessario che ogni intervento, pur se di limitate dimensioni, sia opportunamente inserito nel paesaggio.

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Figura 10b – suddivisione della provincia di Bergamo in 24 ambiti (allegato E5.1 – ambiti territoriali)

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, in rapporto ai caratteri peculiari delle specifiche parti del territorio provinciale, a situazioni di affinità dei caratteri culturali e di omogeneità delle problematiche socio economiche,

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare individua ambiti che si configurano come aree urbanistiche sovracomunali e raggruppano i territori di più Comuni.

L’area di studio è ricompresa nell’ambito 18 – “Isola”. Per le diverse caratteristiche geografiche e generali, per gli aspetti insediativi e per quelli socio-economici, l’analisi evolutiva dell’area in seno al PTCP è stata eseguita suddividendo l’intero ambito in sub-aree. Il Comune di Calusco d’Adda viene così ad essere ricompreso nel sub-ambito “Nord-Ovest”.

Figura 10c – i sub-ambiti dell’Isola (allegato E5.1 – ambiti territoriali)

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Figura 11 – ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio (Tavola A del PTR)

Paesaggio di pianura

ALTA PIANURA

Figura 12 - ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio 33 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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Paesaggisticamente Calusco d’Adda è ricompreso nei Paesaggi di Pianura appartenenti all’unità tipologica di paesaggio dell’Alta Pianura. Il PTCP, ad integrazione dell’apparato descrittivo del territorio per fasce tipologiche di paesaggio, in linea con le indicazioni regionali che rimandano a studi di maggior dettaglio, suddivide il territorio in sotto-ambiti corrispondenti a contesti significativi sotto l’aspetto paesistico, spesso luoghi di facile percezione globale, compresi entro limiti fisici ben definiti. Tali ambiti, denominati “unità di paesaggio”, esprimono quindi una omogenea realtà ambientale e paesistica variamente articolata.

L’area di intervento si colloca nella porzione centro occidentale dell’unità di paesaggio n. 22 “Isola tra Adda e Brembo”, così come riportato in fig.13.

Figura 13 - unità di paesaggio n. 22 e ubicazione dell’area di intervento (Studi e Analisi del PTCP, elaborato D3.2)

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Gli abitati risultano definiti e distinti, separati da aree verdi ancora piuttosto estese.

Il sito di progetto risulta avere una importante valenza naturalistica ed agricola, al punto da ritenere opportuna l’istituzione di un PLIS.

Figura 14 – stralcio Tavola E2.2.f del PTCP

L’estratto riportato in fig.15 rappresenta uno stralcio del quadro paesistico ambientale di riferimento provinciale, approntato dagli studi di settore a supporto del progetto di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, relativamente alla lettura del sistema paesistico ambientale come emerso dallo studio relativo alla Valenza Paesistica del PTCP. L’area in oggetto ricade all’interno dei contesti della pianura caratterizzati dalle colture agrario-intensive.

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Figura 15 – stralcio della Tavola E.5.5.4f del PTCP

Figura 16 - elementi ed ambiti oggetto di tutela (Stralcio Tav. E5.5.3 – PTCP)

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare La situazione vincolistica dell’area in esame è stata desunta dall’analisi dello strumento informativo SIBA (Sistema Informativo dei Beni Ambientali) messo a disposizione dalla Regione Lombardia, quale fonte dei dati nella tavola E5.5.3 “Elementi ed ambiti oggetto di tutela ai sensi del D.lgs. n. 490/99” (ora D.lgs. n. 42/04) del PTCP di Bergamo, di cui si riporta stralcio in fig.16. Da tale tavola si evince come nell’area non siano presenti vincoli di sorta.

Figura 17a – coperture forestali e dei sistemi verdi (Stralcio Tav. 2 fg. PIF)

Dalla consultazione del Piano di Indirizzo Forestale (Piano di Settore del PTCP), e dal PTCP stesso, emerge come l’area occupata dall’insediamento non

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare ricada in aree protette, parchi, Siti di Interesse Comunitario (SIC), Zone Speciali di Conservazione (ZCS) e Zone di Protezione Speciale (ZPS). Pertanto non emergono criticità naturalistiche e paesaggistiche dal contesto ambientale. Si riporta uno stralcio della tavola 2 Foglio 1 del PTCP “Carta delle coperture forestali e dei sistemi verdi” fig. 17a/b e stralcio della Tavola C3.3.6 del PTCP “Carta delle aree protette L.R. 86/83 fig.18.

Figura 17b – Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) (Stralcio Tav. 2 fg. PIF)

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Figura 18 – aree protette L.R. 86/83 (Stralcio Tav. C3.3.6 – PTCP)

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ La Società Agricola Allevamento San Tomè s.s. vuole avviare un allevamento di caprini, oltre alla coltivazione agricola dei terreni di Sua proprietà, per la produzione di latte di cui una parte per la vendita e una parte per la diretta trasformazione e produzione di formaggi di capra. Il numero di animali che l’azienda prevede di allevare è di circa 290 capi caprini. L’allevamento verrà effettuato in stalle ricavate in n.2 fabbricati (il primo esistente che si sviluppa per un’estensione di 1.200 mq circa, 48,35 m x 25,20 m). È in previsione la realizzazione di un secondo edificio di 1.300 mq per adeguare gli spazi di lavoro all’attività, come previsto. Non è prevista l’attività di pascolo. 39 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Si specifica inoltre che la produzione di carne non è l’attività principale dell’azienda, ma i capi caprini maschi non selezionati per la riproduzione verranno venduti come animali da macello (nell’azienda non si svolge attività di macellazione). Di seguito ulteriori specifiche, riportate nella relazione generale della domanda di autorizzazione unica ambientale (Dott. Ing. Manuel Ravasio), recentemente ottenuta (anno 2020).

L’edificio esistente che costituisce l’azienda agricola è composto da una struttura prefabbricata di forma rettangolare con lati di 48.35m x 25.55m e costituito al suo interno da diversi locali che saranno allestiti e predisposti per l’allevamento e mungitura delle capre.

40 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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Figura 19a – ortofoto stato di fatto

Al piano terra i locali sono così distribuiti: - Locale spaccio; - Laboratorio trasformazione; - Ufficio; - Spogliatoio; - Bagno; - Magazzino; - Stalla; - Sala mungitura; - Locale stoccaggio latte. Al piano primo è presente un appartamento per il custode costituito da; - Zona giorno; - Camera 1;

41 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare - Camera 2; - Bagno. Le materie prime che saranno utilizzate nel ciclo produttivo di allevamento di capi caprini sono costituite da foraggi e mangimi per alimentazione degli animali. I dati riferiti alle materie prime sono riportati nella seguente tabella:

Sono altresì disponibili le “schede di sicurezza” relative alle materie prime che vengono utilizzate per l’allevamento. La Società Agricola San Tomè S.S., che si occuperà dell’allevamento di capre per la produzione di latte, prevede di produrre giornalmente in media 500 l di latte.

42 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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Figura 19b – planimetria piano terra, Studio CD2E

Figura 19c – planimetria piano primo e tetto, Studio CD2E 43 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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Figura 19d – pospetti e sezione A-A’, Studio CD2E

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ampliamento

Figura 20 – indicazione progetto ampliamento, Studio CD2E

Figura 21 – vista della società agricola verso nord

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Figura 22 – vista della società agricola verso sud

Mesi lavorativi all’anno: 12 Ore lavorative/giorno: 24 Giornate lavorative settimanali: 7 (lunedì-domenica) Numero addetti: 1 Numero medio giorni lavorativi/anno 365

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La consistenza zootecnica aziendale prevista per l’avvio dell’attività comporterà la seguente produzione di effluenti di allevamento:

Categoria Stabulazione n° P.V Letame N al campo Totale N al campo Totale da allevare capi medio (mc/t p.v. letame (kg/t letame letame P.V. (t) (kg/capo) anno) p.v. /anno) (mc) (kg/anno) capre in recinti 130 50 34 99 221 643,5 6,5 femmine collettivi solo adulte letame rimonta in recinti 70 35 34 99 83,30 242,55 2,45 collettivi solo letame 200 304,30 886,05 8,95

Per il calcolo delle produzioni di effluenti di allevamento sono stati utilizzati i dati tabellari riportati nella D.g.r. 30 marzo 2020 - n. XI/3001 “Linee guida per la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole nelle zone non vulnerabili ai sensi della direttiva nitrati 91/676/CEE”. L'azienda dispone di terreni in proprietà ed in affitto, disposti in un raggio complessivo di circa 7 km dal centro aziendale esistente, per una superficie agricola utile (SAU) di circa 7.51 Ha classificati in Zona Non Vulnerabile ai Nitrati. Tutto l’effluente zootecnico prodotto verrà destinato alla valorizzazione agronomica mediante la distribuzione sui terreni in conduzione diretta nel completo rispetto della normativa di settore.

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Considerato che la quantità di azoto di origine zootecnica potenzialmente distribuibile sui terreni aziendali è pari a 2.553 kg/anno (7.51 ha * 340 kg N/ha) e che la quantità che si prevede di produrre è pari a circa 886 kg/anno l’azienda sarà conforme al limite dei 340 kg N/ha. Lo stoccaggio minimo necessario richiesto dalla normativa per il letame è pari a 90 giorni, l’azienda dispone di una capacità di stoccaggio (lettiera) pari a circa 120 giorni pertanto risulta conforme. Si riporta uno stralcio CTR con riportato i terreni in conduzione, siti in Comune di Calusco d’Adda, Imbersago, Robbiate e Cornate d’Adda.

Figura 23a – Stralcio CTR terreni in conduzione Comune di Imbersago e Calusco d’Adda

Figura 23b – Stralcio CTR terreni in conduzione Robbiate e Cornate d’Adda

La previsione di un aumento del numero di capi allevati, con l’ampliamento delle strutture, comporterà un conseguente incremento degli effluenti prodotti e di azoto zootecnico così come illustrato nella tabella seguente:

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare

Categoria Stabulazione n° P.V Letame N al campo Totale N al campo Totale allevata capi medio (mc/t p.v. letame (kg/t letame letame P.V. (t) (kg/capo) anno) p.v. /anno) (mc) (kg/anno) capre in recinti 200 50 34 99 314 990 10 femmine collettivi solo adulte letame rimonta in recinti 90 35 34 99 107,1 311,85 3,15 collettivi solo letame 290 421,1 1301,85 13,15

La superficie agricola aziendale è tale da garantire la conformità anche in seguito all’aumento dei capi allevati.

L’AMBITO DI INFLUENZA DELLA PROPOSTA Considerate le specifiche di intervento, le caratteristiche generali dell’ambito interessato e le potenziali interferenze ambientali correlabili al progetto, è possibile assumere che gli effetti connessi all’intervento risultino strettamente circoscritti all’ambito locale di via San Tomè a Calusco d’Adda. La Società Agricola Allevamento San Tomè s.s. vuole avviare un allevamento di caprini, oltre alla coltivazione agricola dei terreni di Sua proprietà, per la produzione di latte di cui una parte per la vendita e una parte per la diretta trasformazione e produzione di formaggi di capra. La presenza media dei capi in allevamento sarà di circa 200 caprini che verranno portati in futuro a 290 capi. Non è prevista l’attività di pascolo, la mandria stabulerà presso la sede aziendale in maniera permanente. Come già riportato l’attività principale sarà l’allevamento caprino per la produzione di latte di capra. Le capre dell’allevamento apparterranno principalmente a due razze distinte, la Saanen e la Camosciata delle Alpi con qualche capra derivante da incroci tra le medesime razze o con la razza Nubiana. È intenzione dell’azienda dedicarsi alla gestione delle capre per la produzione di latte di capra. Il latte prodotto sarà ottenuto esclusivamente dalla mungitura di capre di conduzione aziendale, una volta munto sarà 49 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare stoccato all’interno dei tank in dotazione per poi venire conferito totalmente al caseificio. È opportuna la creazione di nuovi spazi per la gestione razionale della mandria, del latte e dei macchinari aziendali. Il livello produttivo quantitativo e qualitativo aziendale previsto sarà sopra la media del settore.

Figura 24a – esempio stalla con capre in lattazione divise in gruppi e corsia di foraggiamento

Figura 24b – esempio sala mungitura con impianto Delaval 24 posti in parallelo, stacchi automatici e lattometro

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 24c – esempio locale stoccaggio latte

Successivamente l’allevamento verrà ampliato con la realizzazione di una seconda stalla (il fabbricato esistente si sviluppa per un’estensione di 1.200 mq circa, 48,35 m x 25,20 m). È in previsione la realizzazione di un secondo edificio di 1.300 mq per adeguare gli spazi di lavoro all’attività, come previsto. L’annesso agricolo autorizzato con PdC n.86/2018 del 04.08.2020 subirà un cambio di destinazione d’uso per essere utilizzato come ricovero di animali. Sono possibili nel futuro incrementi nella produzione ed occupazionali; le modifiche architettoniche prospettate consentiranno le attività aziendali per le finalità previste, idonee anche in termini di sicurezza e logistici. Inevitabilmente vi sarà un certo impatto visivo della futura opera sul contesto paesaggistico, comunque limitato agli ambiti strettamente circostanti all’azienda, in particolare percorrendo la strada sterrata di loc. Cà Cavicchio nei pressi dell’azienda agricola, mentre in altre zone la presenza di ambiti boscata renderà impossibile la percezione dell’intervento. Gli impatti residui saranno mitigati con adeguate piantumazioni di mascheramento con l’utilizzo di essenze autoctone, che potranno fungere anche da connessione tra gli ambiti vegetati circostanti, e con idonee tonalità di colore della futura struttura per favorire l’inserimento cromatico nel contesto. Nello spazio strettamente adiacente all’azienda l’intervento assumerà anche la valenza di riordino del comparto, eliminando strutture accessorie provvisorie. 51 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Infine la realizzazione di invasi di laminazione consentiranno il contenimento delle acque meteoriche ed un deflusso controllato in fognatura, risolvendo problemi legati al drenaggio, sempre più evidenti con i cambiamenti climatici; ciò anche in applicazione delle recenti indicazioni regionali in materia di gestione delle acque (L.R. n.4 del 15 marzo 2016 - revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d'acqua e del regolamento regionale di invarianza idraulica ed idrologica RR n.8/2019).

Figura 25 – vista del capannone agricolo esistente da est verso ovest

Figura 26 – vista lato est del capannone agricolo esistente

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Figura 27 – vista lato nord del capannone agricolo esistente

QUADRO PIANIFICATORIO E AMBIENTALE DI RIFERIMENTO

Quadro di riferimento pianificatorio e programmatico Introduzione L’insieme dei Piani e Programmi che governano l’ambiente-territorio oggetto dell’intervento ne costituiscono il quadro pianificatorio e programmatico; l’analisi di tale quadro è finalizzata a stabilire la rilevanza del nuovo progetto e la sua relazione con gli altri piani o programmi considerati, con specifico riferimento alla materia ambientale. In particolare, la collocazione del progetto nel contesto pianificatorio e programmatico vigente deve consentire il raggiungimento di due risultati: • la costruzione di un quadro d’insieme strutturato contenente gli obiettivi ambientali fissati dalle politiche e dagli altri piani e programmi territoriali o settoriali, le decisioni già assunte e gli effetti ambientali attesi; • il riconoscimento delle questioni già valutate in strumenti di pianificazione e programmazione di diverso ordine, che nella valutazione ambientale in

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare oggetto dovrebbero essere assunte come risultato al fine di evitare duplicazioni. Secondo le finalità sopra espresse, e lasciando la disamina del quadro pianificatorio più generale alle verifiche di compatibilità urbanistica del progetto, si evidenziano in particolare per il territorio di Calusco d’Adda gli elementi programmatici contenuti nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (con il Piano di Azione Ambientale) ed i contenuti degli indirizzi strategici del vigente strumento urbanistico (PGT). Un cenno sarà altresì fatto ad altri documenti di riferimento.

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è lo strumento di pianificazione che definisce gli obiettivi di assetto e tutela del territorio provinciale, indirizza la programmazione socio-economica della Provincia ed ha valore di piano paesaggistico ambientale. Il piano inoltre raccorda le politiche settoriali di competenza provinciale; indirizza e coordina la pianificazione urbanistica dei Comuni. È dal 1990, con la riforma delle Autonomie Locali varata dalla Legge 142, che le Province hanno assunto funzioni di pianificazione territoriale, insieme ai Comuni e alle Regioni. Il nuovo Testo Unico sugli Enti Locali (D.lgs. n. 267/2000) ha confermato il ruolo e i compiti della Provincia in questo campo e ha definito le finalità e i contenuti del Piano Territoriale di Coordinamento. In Lombardia i contenuti del PTCP sono stati specificati prima dalla legge regionale n. 1/2000 e, più recentemente, dalla legge regionale per il governo del territorio n. 12/2005.

Il PTCP della Provincia di Bergamo è stato approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 40 del 22 aprile 2004. Il piano ha assunto il tema dello sviluppo sostenibile quale base dell’azione pianificatoria. Persegue finalità di valorizzazione paesistica, di tutela dell’ambiente, di supporto allo sviluppo 54 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare economico e all’identità culturale e sociale di ciascun ambito territoriale, di miglioramento qualitativo del sistema insediativo e infrastrutturale. Il Piano è stato elaborato e approvato ai sensi della L.r. n. 1/2000 ed è pertanto in corso il suo adeguamento alla legge regionale di governo del territorio (L.r. n. 12/2005).

Il territorio della Provincia di Bergamo, articolato nei suoi contesti ambientali e paesistici, nelle sue risorse naturali ed economiche, nelle sue componenti antropiche e culturali, è l’oggetto del PTCP. In rapporto a queste articolazioni e nei confronti di ciascuna di esse si sono sviluppate tutte le riflessioni e gli approfondimenti necessari a definire le linee strategiche poste alla base della definizione delle scelte politiche e progettuali.

Il PTCP si propone quindi come piano strategico di area vasta che definisce il proprio ambito progettuale sull’intero territorio della Provincia, non senza essersi misurato con tutte le necessarie valutazioni dei rapporti che questo territorio ha in primis con il più vasto territorio lombardo, ma anche con il necessario riferimento alla situazione nazionale e con il complesso dei rapporti e dei collegamenti istituiti o da istituire con le aree dei Paesi che si affacciano sull’arco alpino, nel quadro più complessivo dell’Unione Europea. In questo senso il PTCP non ha potuto prescindere da considerazioni e approfondimenti legati al quadro di riferimento dei principi enunciati nello “Schema di sviluppo dello spazio europeo” (Postdam, 1999) e quindi al tema della valorizzazione delle specificità e delle diversità locali in uno sviluppo equilibrato del territorio, mirato alla progressiva organizzazione dell’integrazione europea e – all’interno di questo – allo sviluppo di una sempre maggiore attenzione ai temi della sostenibilità e della valorizzazione dell’uso dei beni culturali e delle risorse naturali. Questo documento di indirizzi ai cui principi hanno aderito tutti gli stati membri e molti altri al di fuori dell’Unione, prevede la messa in campo di politiche ed 55 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare azioni coordinate, a diverso grado politico ed istituzionale, che costituiranno il riferimento anche delle politiche territoriali delle Regioni nei prossimi anni. All’interno di tale riferimento il Programma Interregionale III per il periodo 2000 – 2006 e le Agende 21 regionali e locali offrono alle Regioni e alle Comunità Locali la possibilità di attivare importanti risorse e nuove opportunità di sviluppo. Anche la Provincia ed i Comuni avranno modo di sviluppare i propri programmi e di poter coordinare risorse economiche ed obiettivi di valorizzazione territoriale ispirando i propri documenti di pianificazione e programmazione, ed i piani di sviluppo locale, agli obiettivi ed alle opzioni individuati dai documenti comunitari.

In particolare appare fondamentale il riferimento ai seguenti temi: lo sviluppo sostenibile della città, che prevede: o il controllo dell’espansione urbana; o la diversificazione delle funzioni; o la gestione corretta dell’ecosistema urbano (acqua, energia, rifiuti); o un’efficace accessibilità, con sistemi di trasporto adeguati e non inquinanti; o la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale; la tutela e la crescita del patrimonio naturale che implicano: o sviluppo delle reti ecologiche; o integrazione e tutela delle biodiversità nelle politiche settoriali; o ricorso a “strumenti economici” per rafforzare il significato ecologico delle zone protette e delle risorse sensibili; o protezione dei suoli preservandoli da un utilizzo eccessivo; o strategie alla scala locale per la gestione degli interventi nelle aree a rischio; la gestione intelligente dei valori paesistici e del patrimonio culturale attraverso:

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare o la valorizzazione dei “paesaggi culturali” nel quadro di strategie integrate e coordinate di sviluppo; o la riqualificazione del paesaggio ove sia stato oggetto di situazioni di degrado; o lo sviluppo di strategie per la protezione del patrimonio culturale; o la promozione dei sistemi urbani che meritano di essere protetti, e la riqualificazione delle aree in condizioni di degrado e di obsolescenza.

Questi indirizzi sono stati fatti propri dal PTCP e ne costituiscono il primo e fondamentale riferimento. Si attribuisce al PTCP una funzione di coordinamento per l’individuazione degli obiettivi generali relativi all’assetto ed alla tutela territoriale da svolgere: • sulla base delle proposte dei Comuni e degli altri Enti Locali; • in coerenza con gli strumenti di pianificazione e programmazione regionale.

Sulla base di tali presupposti il PTCP definisce le conseguenti politiche, misure ed interventi da attuare di competenza provinciale. Consegue che il PTCP, sulla base delle proposte dei Comuni e degli altri Enti Locali ed in coerenza con gli indirizzi ed i criteri della Giunta regionale nonché con gli strumenti di pianificazione e programmazione regionale, ha la funzione di coordinare l’individuazione degli obiettivi generali relativi all’assetto ed alla tutela territoriale e, in relazione a tale individuazione, di definire le conseguenti politiche, misure ed interventi da attuare di competenza provinciale.

I contenuti del piano sono così articolati: • indicazione delle vocazioni generali del territorio con riguardo agli ambiti di area vasta, con riferimento a criteri vocazionali di tipo generale individuabili, in via puramente indicativa, nelle tre generali vocazioni

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare territoriali, ossia quella insediativa, quella agricola e quella ambientale, le quali dovranno riguardare ambiti di area vasta; • programmazione delle maggiori infrastrutture, sia pubbliche che private - queste ultime naturalmente di interesse pubblico o generale - e delle principali linee di comunicazione e relativa localizzazione di massima sul territorio; è da intendersi riferita alle infrastrutture di livello sovra-comunale, ossia, quelle interessanti l’intero territorio provinciale o comunque quello di più Comuni. Per quanto riguarda livelli superiori di programmazione, ossia regionale o statale, il Piano ne indica i tracciati, che assumono valore di riferimento cogenti, ove riferiti ad elementi già oggetto di progettazione ai vari livelli, mentre acquisiscono significato di proposta e di salvaguardia dei sedimi, ove si tratti di mere ipotesi di previsione; • prevedere quale specifico contenuto le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulico-forestale nonché per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque. In proposito, è bene ricordare che proprio in base ai contenuti idrogeologici attribuiti dalla norma in esame, il Piano stesso può dettare specifiche indicazioni circa la redazione dello studio geologico relativo alla pianificazione urbanistica comunale ad integrazione di quanto previsto dalla ex L.r. n. 41/97, attuale art.57 L.R. 12/2005.

Per quanto riguarda i contenuti paesistici del Piano, da individuarsi sulla base di un’analisi delle caratteristiche fisiche, naturali e socio-culturali del paesaggio, il PTCP definisce: • i sistemi territoriali definiti sulla scorta dei caratteri paesistico ambientali del territorio provinciale; • le zone di particolare interesse paesistico-ambientale, ivi incluse quelle assoggettate ai vincoli; • i criteri per la trasformazione e l’uso del territorio, volti alla salvaguardia dei valori ambientali protetti. 58 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio

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VERIFICA DI ESCLUSIONE DALLA VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) Rapporto Ambientale Preliminare Ad integrazione di tali contenuti, si prevede che il PTCP: • individui le zone di interesse paesistico ambientale sulla base di specifiche proposte, non vincolanti, dei Comuni, o, in mancanza di tali proposte, degli specifici indirizzi paesistici dettati dalla Regione; • indichi gli ambiti territoriali in cui risulti opportuna l’istituzione dei parchi locali di interesse sovra-comunale.

Per quanto concerne i contenuti del PTCP si rileva che: • nel delegare alla Provincia le funzioni programmatorie in materia di aree industriali e di aree ecologicamente attrezzate di carattere sovra- comunale, la Regione opera un esplicito richiamo al PTCP, nell’ambito ed in coerenza del quale tale programmazione va effettuata; sempre in materia di attività produttive si ricorda che un esplicito rinvio al PTCP è effettuato nella D.g.r. n. 6/41318 del 5 febbraio 1999 concernente lo “Sportello Unico per le imprese”, nella parte in cui si provvede a fornire specifici indirizzi di natura urbanistico – territoriale in tema di insediamenti produttivi; • la Regione, nella definizione delle linee di intervento in materia di edilizia residenziale pubblica, tiene conto della programmazione territoriale provinciale con particolare riferimento al soddisfacimento dei fabbisogni abitativi rilevati per singoli ambiti territoriali e per tipologie di intervento; • specifiche competenze provinciali in materia di rilascio di autorizzazioni e concessioni per lo scavo di pozzi ed attingimenti, nonché di piccole derivazioni, delimitazioni delle aree di rispetto delle captazioni potabili, pulizia delle acque e controllo sulle costruzioni in zone sismiche, aspetti, questi, che potranno trovare indirizzi e contenuti.

Il PTCP ha assunto come obiettivo fondamentale la compatibilità tra i sistemi ambientale, naturale e antropico da perseguire attraverso la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione di tutte le componenti della naturalità e 59 CD2E – architetti - Dott. Geol. Enrico Mosconi - Dott. Agr. Stefano Ferri - Ing. Manuel Ravasio