Biografia Degli Uomini Illustri Di Sicilia
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Digitized by Google Digitized by Google BIOGRAFIA DEGLI UOMINI ILLUSTRI DELLA SICILIA Ornata de loro rispettivi ritratti C a/nAt/afa r/t/G’r ItaWtYrHH- Gw'/'/*<' ówttflt/t/e Grfr/t/itf s e/a a/frt /f//èraù DEDICATO QUESTO PRIMOWLVME ALL’ ECCELLENTISSIMA SIGNORA lY LUCIA MIGLIACCIO DUCHESSA DI FLORIDIA ftcAc. TOMO I (ir-, NAPOLI MDCCCXVTI -L 2j . Presso yiccc/ti' GtrraJt a7/a òtra*/ti t/e/ Gufante ? Digitized by Google Digitized by Google 'ALL1 ECCELLENTISSIMA SIGNORA D. LUCIA MIGLIACCIO DUCHESSA DI FLORIDIA ec. ec. C^celfeeuxia Nel dedicare all ’ E. V. questo primo Volume della Biografia degli Uomini Illu- stri di Sicilia, adempio un dovere per tutti i riguardi , Digitized by Google [noi dobbiamo i Teo- Siracusa , a cui criti gli Archimedi e varj altri ingegni , , antichi che ornano questa, , e moderni , nostra non si è stancata nel pro- Opera , durre rarità', ma non è mia intenzione di encomiare in questa Dedica , nè la Mo- bilità le virtù tutte dell' , nè i talenti , nè Eccellenza Vostra pregi generalmente ; conosciuti, ed ammirati per cui ogni lode , non omaggio . Mi sarebbe , che fievole limito adunque soltanto a pregare l'E. V. proteggere questa di volere accogliere , e mettendo intrapresa , siccome quella , che più in veduta gli Uomini Illustri di Sici- ila sommo piacere , siam sicuri che fara al Nostro Sovrano . Ciò che sarà ricevuto da me come nuova pruova della sua singo- lare bontà . Di VE. 1817. Napoli , 5o Gennajo Umilìt. Devotis. Servitore Obligalitsimo Giuseppe Emahuele ORTOLANI. Digitized by Google V Giuseppe Emanuele Ortolani lì / '7/7 1^7/77/7/ -/ C titfot'é. « 'ticw/Zi é/er-iHUis in jet/ns d' y nif(Yu*/{tt7 " * / 5 Digitized by Google , • • . ; INTRODUZIONE ALLA BIOGRAFIA DEGLI UOMINI ILLUSTRI DI SICILIA. La Sicilia, la più grande Isola del Mediterraneo, c nota nella favola, e nell’ istoria fin dalla più remota antichità. 1 poeti i più brillanti dei trasandati secoli l’hanno popolata di Dei, e di Eroi, e vi hanno fallo produrre prodigj. Gli storici li più accurati, l’hanno dipinta come stanza de’ popoli i più colti, cd 1 più possenti. i Dei Palici tenne e furono originarj di Sicilia ; Cerere vi Reggia , si compiacque a farvi germogliare l’agricoltura, ch’ella per la prima volta a quei popoli insegnò. In Sicilia fu il ratto di Proscrpina, uno de' migliori il subbictlo di un bel ornamenti della favola , ed poema latino di Claudiano; le fontane di Cinzia, e di Aretusa ; Polifemo, ed i Ciclopi; Aci, e Galatca; il Divino Pastore, c Poeta Dafiu , ed alili subhictti della più feconda immaginazione degli an- tichi e che stati in Sicilia. La , splendono nella loro mitologia , sono feracità del suo la terra del Sole c si suolo , la fece denominare , volea che Apollo vi mandasse a pascolare i suoi armenti. Ma tralasciando i all’ istorie cominciando dal poeti , e ricorrendo , greco Erodoto, si tenere come e dall’indigeno Diodoro , che possono i padri dell’ istoria altri tutti fino ai , e da costoro scorrendo gli nostri più famose dì , viaggiamo la Sicilia disputata a gara dalle nazioni de’ tempi de’Feaci, i Fe- ; e senza parlare de’ Lestrigoni , c mej i Cartaginesi del loro valore e , , i Romani ne fecero il teatro , deita a costoro i loro ambizione . Ai Romani la tolsero gli Eruli ; Goti quale la liberarono ; indi cadde sotto il giogo de’ Saraceni , dal i Normanni gli la la saggiarono gli Angioini ; Svevi dominarono ; ma espulsi il la tennero per lungo per così detto Vespro Siciliano , tempo gli Aragonesi allora Baroni dal Clero e , che furono dai , , dal Popolo tutto unanimamente invitati al trono. Dopo i Sovrani di Aragona la possederono i Duchi di Monlalbano, indi i Castigliani, cd in seguito gli Austriaci a cominciar dal possente Carlo V. L ebbe Filippo Borbone, che la cesse per qualche tempo in vigor di trat- tilo a Vittorio Amedeo; la riebbe Filippo per pochi anni, indi tyccò a Carlo VI d’Austria, per trattato; ma i Borboni di Spagna ’\ la riclamaroiio in seguito coll’ arme alle mani , e la vittoria coronando i diritti di Carlo 111 Borbone, dettò il celebre trattato di pace del 1750; per il quale la Sicilia ebbe la fortuna di restare sotto il felice dominio de’Borboni, di cui va tuttora lieta, e gloriosa. Or la Sicilia è stata rinomata pella sua feracità , ed abbondanza fisica, sì bene che pella fervidezza degl’ingegni, siccome il celebre Solino tanto felicemente lo disse. Quidt/uid Sicilia gignit , sive Solis beneficio , sive hominis ingenio , optimum est , vel saltali proximum bis tjuie oplima jiulicantur. Ed infatti gettando un rapido sguardo sulla statistica fisica della 0 Sicilia , la troviamo pella sua posizione , che è dal grado 29.® e 20. di longitudine fino al 33 .° ed 8 .® e dal grado 36 .® e 37.“ di lati- tudine lino al 38 .° e a8.° godere delle dolcezze di un clima tem- , ciato esser varj serpeggiala , e felice; bagnata da mari pescosissimi; a adorna di colline la sua S grandi , e piccioli fiumi ; , c di monti ; estensione è di i 5 o miglia di lunghezza, 170 di larghezza, e 65 o di circuito, ciò che la una superficie di 11 milioni 5 o 6 miglia quadrate. Le terre coltivabili vi si fanno ascendere ad 1,600,000 salme di Sicilia. La sua popolazione ad 1,900,000 anime. Essa è ripiena nelle sue viscere di ogni sorta di minerali , come lo attestano le miniere scavate a' fiumi di Nisi, a Savoa , ad Ali, e come noi lo provammo nel nostro de’ Minerali di Sicilia Saggio ( Vedi Ortolani Prospetto dei Minerali di Sicilia , Palermo Stamperia Reale ). zolfo si Lo vi è abbondantissimo , c vi trovano più di dieci Zol- fatare esistenti tntt’ora. Le Agate, che secondo Plinio traggono il loro di forse il nome dal fiume Achates , un fiume Sicilia , oggi Divillo i diaspri gli svariati si clai monti, ; bei ; marmi , die cavano che traversano P isola sono molto noti , e tenuti in sommo pregio. 1 Botanici dietro Linneo contano più di 100 piante particolari alla Sicilia ed altre aoo rimarchevoli e rare siccome il Bernar- , , ( P. dino il il , Tineo , Bivana , ed Rafanesque C han comprovato ). Lo spaventevole Vulcano dell’ Etna pur fertilizzza , e feconda quei campi a lui vicini , ed è ricco di varie particolari piante. La coltura della Sicilia sebbene potesse essere migliorata , si può dir tuttavia in buono stato; ed ognun sà l’abondanza, e la bontà de’ grani, degli orzi, de’ legumi di ogni genere , della soda, del sommacco lino dell* , della manna , del canape , del , delle ulive , uva, degli agr clic si esportano all' estero. umi , anche La Sicilia abonda di ogni sorta di frutta sino alle festuche ; di tutte le primarie produzioni di orti , e le deliziose ville sono profu- mate de’ più odoriferi fiori. scevra di folti boschi popolata Non ; d’ ogni di utili soggiorno sorta quadrupedi necessarj , , c piacevoli ; , e passaggio de’ più delicati, ed armoniosi volatili, con più di 100 pesci diversi, oltre il lo ’ Ichtiologi. La tonno , come assicurano gl , Sicilia in soni ma vanta una libertà fisica di ogni genere, cosicclià a buona ragione venne chiamata Nutrice del Popolo Romano, Gra- naio d Italia ; Terra dell’ libertà. I grandi porli di Agosla i moli le rade , e di Siracusa , , e sicure l’ intorno intorno isola tutta , c la vicinanza sua colla Grecia coll' Africa, c coll’Asia, la fan tenere come un emporio; e pria del il della «coverta Capo di Buona .Speranza , la Sicilia fu punto di riunione del commercio del Levante. L" acque dolci che sorgono limpidissime dalle colline , e monti vii ino le città, e che perenni s’introducono peli’ arte idraulica fin ne’ più alti appartamenti delle abitazioni contribuiscono a ren- , pure l’ derne più piacevole , ed agiata abitazione. Ma oltre questa dovizia fisica, la Sicilia va orgogliosa della dovi- zia d’ingegni. La Poesia Buccolica, l'Oratoria, e l'Eloquenza, la Filosofia sublime la c Politica la Statica la , Morale , la , , Dina- le Matematiche ai Sicilia mica , , tempi de’ Grecosiculi o furono in inventale, o coltivate con tale successo, che dalla Grecia istessa si correva in Sicilia onde apprenderle. E chi ignora i nomi di Teo- crito, di Gorgia, di Empedocle, di Caronda , di Archimede? E sebbene nell’ epoca romana la Sicilia ridotta in provincia, gl ingegni vi languirono, e si estinscro pure in qualche poeta s’imbatte, che ; mostra il vigore d’immaginazione, ed in qualche storico, che supera nei di Roma stessa a quell’epoca. Nelle tenebre del Vandalismo, 3e’ Goti , de' Saraceni , ignoriamo quali ingegni fiorirono ; ma quel che costa di certo si è, che alla rinascenza delle lettere, e nel ia.° e i5.° secolo fin dai tempi dell’ immortale Federico Svevo varj genj sorsero , che poetando alla Corte , e nelle Accademie gettarono le fondamenta dell’ italiano idioma, siccome listesso Dante ce lo assi- cura nel suo trattato della volgar eloquenza. 1 talenti si sviluppano i sempre coi buoni governi , e sotto Sovrani Aragonesi , sotto i il Castiglia mancarono Martini , sotto grande Alfonso di , non pruove irrefragabili del siciliano ingegno ; nel i5.° e i6.° molti Letterati nelle Siciliani non solo fiorirono in Sicilia , ma furono varie Corti , nelle straniere Università, e ne’ varj Regni in sommo pregio tenuti. Così Matteo Parisi brillò alla Corte di Portogallo , Lucio Marineo il tenne scuola in Madrid , Barbazza si rese celebre nell’ Università di Bologna, ed il Beccadelli, ossia il Panormila fu roruamento di l’ 1’ il Napoli , c onor di tutta Europa. Vero egli è , che sotto governo i letterati de’ Vicerfe non furon sempre protette le lettere , ed ; ma pur alcuni Baroni Siciliani mossi da retto amor di gloria protessero qualche volta degli uomini di talento, che cogli agj accordatigli solo