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BANDO DI GARA A PROCEDURA APERTA

Per l’affidamento dei servizi tecnici di:

“Direzione Lavori, Contabilità, coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione ai sensi del D. Lgs 81/2008 e s.m.i., per i lavori di COSTRUZIONE DELLA STRADA DI COLLEGAMENTO TRA LA DIGA DI ACERENZA E LA “ - S.S. N. 658 POTENZA/”– SECONDO LOTTO

Importo a base di gara EURO 746.658,07

ALLEGATO 4 (Relazione illustrativa appalto lavori)

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R E L A Z I O N E T E C N I C O - E C O N O M I C A

La presente relazione riguarda la costruzione del Secondo Lotto della strada di collegamento tra la Diga di Acerenza e la Forenza – SS n. 658 (Potenza/Melfi).

Premesso:

- Che con Deliberazione di Giunta Municipale del Comune di Acerenza, n. 389 del

31.08.1994, veniva conferito al sottoscritto, ing. Nicola LA GALA, l’incarico per la

redazione del progetto denominato “Valorizzazione a fini ambientali e turistici

dell’area Diga di Acerenza e costruzione della strada di collegamento con la Forenza –

SS n. 658 (Potenza/Melfi)”

- Che con Deliberazione del Consiglio Comunale di Acerenza, n. 29 del 26.04.1997,

veniva approvato il protocollo di intesa sottoscritto dai Comuni di ,

Cancellara ed Acerenza, con il quale si concordava sulla necessità urgente ed

improrogabile di realizzare l’opera viaria. Con la stessa deliberazione veniva trasferito

il progetto generale all’Amministrazione Provinciale di Potenza affinché lo stesso

venisse candidato a finanziamento.

- Che la Regione , Ufficio Programmi, con nota prot. 3451/A3-4 del

13.08.1997 comunicava l’avvenuto finanziamento di uno stralcio del progetto di che

trattasi per un importo di £. 6.400.000.000 (€. 3.305.324,16);

- Che con Deliberazione del Consiglio Comunale di Acerenza n. 20 del 05.05.1999,

veniva approvato, e trasferito all’Amministrazione Provinciale di Potenza per il

relativo appalto, il progetto stralcio esecutivo relativo al Primo Lotto Funzionale della

strada in questione.

- Che l’Amministrazione Provinciale di Potenza, con Deliberazione di Giunta n. 521 del

06.08.1999, approvava lo stesso progetto per un importo complessivo di €.

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3.305.324,16 (£. 6.400.000.000) e successivamente procedeva all’appalto ed

esecuzione dello stesso;

- Che con Conferenza di Localizzazione tenutasi in data 23.11.2006, presso il

Dipartimento Ambiente e Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione

Basilicata, si autorizzavano le Amministrazioni Comunali di Acerenza e Forenza ad

approvare il presente progetto (secondo lotto) e ad adottare la variante ai vigenti

strumenti urbanistici, inoltre l’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione

Basilicata, Dipartimento Ambiente e Territorio, al completamento della fase di

Screening, con propria D.D. n. 75AB/2009/D/95 del 03.02.2009, confermava

l’esclusione dalla procedura di VIA del progetto in questione.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto ing. Nicola LA GALA, ha proceduto, in conformità al

Progetto Definitivo, alla redazione del presente Progetto Esecutivo che per comodità di esposizione e di lettura è stato suddiviso in cartelle tematiche, mantenendo la stessa impostazione del progetto originario.

Le cartelle tematiche sviluppate sono le seguenti:

A) TRACCIATO STRADALE

B) OPERE D’ARTE MAGGIORI

C) OPERE D’ARTE MINORI

D) OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE

F) ESPROPRIAZIONI

G) ANALISI ECONOMICHE

H) RELAZIONE GEOLOGICA

I) STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

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A) TRACCIATO STRADALE

Il tracciato relativo al Primo Lotto Funzionale, parte dalla Strada Provinciale n. 113 “dei Boschi” in corrispondenza del viadotto sul Fiume , a quota mt. 542,00 s.l.m., sviluppandosi lungo il versante sinistro del Fiume Bradano per una lunghezza di ml. 4.449,00, raggiunge, a quota mt. 465,00 s.l.m., la strada Comunale Rapollina (Acerenza – ).

Il lotto in esame, parte dalla suddetta strada Rapollina, costeggiando sempre il versante sinistro del Fiume Bradano, con uno sviluppo di ml. 3.561,50, raggiunge la Strada Provinciale n. 6 “Appula” (tratto ad oggi dimesso), all’altezza del Km. 40+900, in prossimità del “Casotto il Maglio”, a quota mt. 503,00 s.l.m.. Dalla relazione geologica emerge la necessità di collocare il tracciato in una posizione leggermente più a monte rispetto alla ultima soluzione del progetto principale, che costeggiava la stradina di servizio delle Diga. Tale spostamento si è reso indispensabile in seguito alle risultanze delle indagini geognostiche (terreni a granulometria fine di scarse proprietà meccaniche), in modo tale da non assoggettare la realizzanda opera alle variazioni del livello di invaso della Diga.

A1) - Piattaforma Il progetto principale, originariamente prevedeva una piattaforma classificata secondo le Norme CNR n. 78/80 di “tipo V”, avente velocità di progetto 60 ≤ Vp ≤ 80, la stessa era composta da due corsie di mt. 3,75 cadauna più due banchine pavimentate ognuna di mt. 1,25, per una larghezza complessiva di mt. 9,50. Il progetto veniva rielaborato, a seguito dell’annullamento dell’Autorizzazione Regionale per la Tutela del Paesaggio da parte della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Basilicata, sulla scorta delle indicazioni fornite dalla stessa Soprintendenza, restringendo la carreggiata da mt. 9,50 (tipo V norme CNR) a mt. 8,00 (tipo VI norme CNR) e prevedendo altri piccoli accorgimenti, il tutto per ridurre l’impatto sull’ambiente attraversato dalla strada in esame.

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L’entrata in vigore del D.M. 05.11.2001 relativo a “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” e del D.M. 18.04.2006, recante “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni Stradali”, ha meglio disciplinato la progettazione delle strade e definito i requisiti minimi per i parametri geometrici del tracciato, del profilo e delle sezioni trasversali. Il DM 05.11.2001, rispetto alle norme CNR n. 78/80, ha introdotto molti elementi nuovi, quali: nuovi tipi di piattaforma, differenti criteri di composizione del tracciato, nuove leggi per l’andamento dei cigli, i raccordi verticali parabolici, il diagramma delle velocità, ed altro ancora.

La piattaforma prevista per il lotto in esame è quella classificata “F2” di cui al D.M. 05.11.2001, composta da due corsie di mt. 3,25 cadauna più due banchine pavimentate ognuna di mt. 1,00, per una larghezza complessiva pari a mt. 8,50.

A2) - Andamento planimetrico Esaminando la tav. A.04. “Planimetria di tracciamento”, si può notare che l’asse stradale è composto da n. 7 curve tutte raccordate ai rettifili mediante curve di transizione clotoidiche, risolvendo in questo modo, sia il problema dinamico della variazione brusca di accelerazione centrifuga (cosiddetto contraccolpo), sia quello cinematico del tempo di sterzatura, che quello costruttivo dovuto al cambiamento della sagoma stradale tra curva e rettifilo. L’asse stradale relativo al lotto di che trattasi, della lunghezza pari a mt. 3.561,50 e caratterizzato da raggi di curvatura molto ampi, rispetta tutte le verifiche imposte dalla normativa di cui al DM 05.11.2001, in dettaglio i valori delle curve sono i seguenti:

Curva Sezioni Raggio Svl. Clotoide Svl. Curva Svl. Clotoide Raccordo ingresso Uscita C. 1 S.3 / S.17 250,00 96,100 62,296 96,100 C. 2 S.19 / S.36 300,00 98,613 63,959 98,613 C. 3 S.47 / S.62 360,00 82,178 66,090 82,178 C. 4 S.62 / S.79 300,00 98,613 69,925 98,613 C. 5 S.96 / S.123 800,00 91,125 246,230 91,125 C. 6 S.142 / S.155 1 000,00 84,100 64,992 84,100 C. 7 S.198 / S.203 1 200,00 26,403 64,183 26,403

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A3) - Andamento altimetrico

Dal punto di vista altimetrico, il lotto in esame presenta un andamento sub-orizzontale, infatti partendo da quota mt. 465,00 s.l.m. in corrispodenda della strada Rapollina (Sez. 1), raggiunge quota mt. 503,00 s.l.m. in corrispondenza del “Casotto il Maglio” (Sez. 205).

Da un attento esame delle tavole A.07., A.08.01. e A.08.02., relative al profilo longitudinale, si evince che:

- si è cercato di ridurre al minimo indispensabile, sia gli scavi che i riporti

- le livellette sono caratterizzate da pendenze minime, comprese tra lo 0,73% ed il

4,94%, tutte al di sotto del minimo previsto per normativa

- i raccordi verticali, sia concavi che convessi, hanno elevati raggi di curvatura, tutti

superiori ai minimi previsti dalle normative vigenti, inoltre in nessun punto si

riscontrano perdite di tracciato.

In dettaglio i valori relativi alle livellette ed ai raccordi verticali, sono i seguenti:

Progressiva Pendenza Raggio Pendenza Diff. di Tipo di Livelletta Raccordo Livelletta pendenza Raccordo 535,69 - 0,73 % 3.600,00 4,28 % 5,01 % Concavo 760,00 4,28 % 5.600,00 2,15 % 2,13 % Convesso 1.160,00 2,15 % 5.400,00 - 2,42 % 4,57 % Convesso 1.360,00 - 2,42 % 3.400,00 1,87 % 4,29 % Concavo 1.660,00 1,87 % 5.500,00 - 2,71 % 4,58 % Convesso 2.000,00 - 2,71 % 3.600,00 4,94 % 7,65 % Concavo 2.380,00 4,94 % 6.000,00 -2,09 % 7,03 % Convesso 2.856,85 - 2,09 % 3.600,00 4,19 % 6,28 % Concavo 3.250,00 4,19 % 5.800,00 1,52 % 2,67 % Convesso

Come espressamente richiesto dal DM 05.11.2001, sulle tavv. A.08.01. e A.08.02., è stato riportato il “Diagramma delle Velocità” dalla cui lettura si evince che l’intero tratto stradale potrà essere percorso ad una velocità di 90 Km/h, fatta eccezione per il tratto compreso tra la sez. 05 e la sez. 15, il quale potrà essere percorso ad una velocità non superiore agli 80 Km/h

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B) OPERE D’ARTE MAGGIORI

Prima di illustrare le opere d’arte è opportuno richiamare sinteticamente quanto emerge dalla campagna delle indagini geognostiche e dalla lettura delle relazioni specialistiche (geologica e geotecnica) a firma del Dott. Geol. Raffaele Nardone e del Prof.

Geol. Luigi Coppola.

Il tracciato del lotto in esame corre in massima parte a mezza costa sul versante sinistro del Fiume Bradano a quota tale da non interferire con il livello di massimo invaso della Diga.

Vengono attraversate aree in cui sono presenti terreni, meglio descritti nelle relazioni specialistiche, “Relazione Geologica” e “Relazione Geotecnica”, a prevalente componente argillosa.

In particolare tra la sez. 87 e la sez. 183, il versante è costituito da una coltre di materiale di alterazione o di frana, avente spessore variabile da 1,00 a 6,00 mt. circa, formata in prevalenza da argille di colore giallastro poggiante su una potente formazione di argille grigie molto più consistenti.

In massima parte la stabilità dei pendii attraversati è riconducibile alla stabilità delle coltri e quindi ad un problema di “pendio indefinito”, in cui le superfici di scorrimento hanno uno sviluppo piano e parallelo al piano campagna.

La stabilità del pendio, a parità di ogni altra condizione (pendenza, spessore della coltre, angolo di attrito, ecc.), dipende da livello della falda.

Le opere d’arte maggiori consistono essenzialmente in:

B1) - Viadotto “Vallone Derilio”

A superamento del “Vallone Derilio”, tra la sez. 178 e la sez. 188, è stata prevista la realizzazione di un viadotto di I° categoria composto da n. 07 campate della lunghezza ciascuna di ml. 26,10 e per uno sviluppo complessivo pari a ml. 182,70.

L’altezza massima, misurata tra piano asfalto e livello superiore di fondazione, è pari a mt. 26,60 sulla pila n. 4.

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La sezione tipo è composta da due corsie di mt. 3,25 cadauna più due banchine pavimentate ognuna di mt. 1,00, oltre alla previsione di due marciapiedi di mt. 1,25 cadauno, per una larghezza complessiva dell’impalcato pari a mt. 11,00. Nei due marciapiedi sono predisposti cunicoli per l’eventuale attraversamento di servizi.

Sul bordo dei marciapiedi sarà posta in opera una barriera di sicurezza in acciaio zincato a caldo omologata in cat. H2, conforme a quanto stabilito dal DM 11.02.1992 n. 223 e successive modifiche ed integrazioni, in ultimo modificato dal DM 21.06.2004 n. 2367, idonea al montaggio su bordo ponte.

L’impalcato è formato da n. 6 travi in CAP del tipo “TRL 145” con ala inferiore, poste ad interasse di mt. 1,85 e collegate tra di loro da n. 2 trasversi di testata e n. 2 trasversi di campata.

La soletta superiore di cls armato gettata in opera, avrà uno spessore pari a cm. 25, la stessa sarà opportunamente impermeabilizzata mediante la applicazione di resine di adeguata resistenza.

Le pile di altezza variabile tra mt. 5,00 e mt. 23,00, in cemento armato, sono del tipo cavo a sezione biconnessa.

Le fondazioni, sia delle pile che delle spalle, sono previste su pali del diametro Ф

1.200 mm., profondità pari a mt. 17,00 circa ed in numero variabile in funzione dell’altezza delle stesse.

Per le varie combinazioni di carico e le caratteristiche meccaniche dei materiali utilizzati a base delle calcolazioni, si rimanda alla visione della relazione di calcolo (tav.

B.01.).

Le travi saranno poggiate sulla struttura sottostante (pulvini) mediante l’interposizione di apparecchi di appoggio in acciaio - teflon opportunamente dimensionati in base ai carichi da sopportare, gli stessi saranno del tipo “Fisso (FS), Mobile Unidirezionale Travesale

(MUT), Mobile Unidirezionale Longitudinale (MUL) e Mobile Multidirezionale (MM)” posizionati come da schema allegato (tav. B.03.01. e succ. “Carpenteria Impalcato in CAP).

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L’appoggio stesso sarà allettato sulla struttura in cls mediante strato di malta epossidica.

B2) - Viadotto “Marchito”

Tra la sez. 83 e la sez. 91, a superamento del vallone “Marchito”, è stata prevista la realizzazione di un secondo viadotto di I° categoria composto da n. 05 campate della lunghezza ciascuna di ml. 26,10 e per uno sviluppo complessivo pari a ml. 130,50.

L’altezza massima, misurata tra piano asfalto e livello superiore di fondazione, è pari a mt. 9,25 sulla pila n. 2.

Per le restanti caratteristiche si può far riferimento a quanto detto in precedenza a riguardo del “Viadotto Vallone Derilio”.

B3) - Viadotti Minori

In seguito al sopralluogo effettuato in data 15.09.2005, con il Responsabile dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, ed alle indicazioni impartite durante lo stesso, il sottoscritto procedeva alla sostituzione dei rilevati strutturali

“TERRAMESH” previsti tra le sezz. 51 e 60, sezz. 63 e 67, sezz. 76 e 81, con altrettanti viadotti aventi le stesse caratteristiche dei maggiori, rispettivamente:

- tra le sezz. 54-57 viadotto a due campate della lunghezza di ml. 52,20

- tra le sezz. 64-66 viadotto ad una campata della lunghezza di ml. 26,10

- tra le sezz. 77-79 viadotto ad una campata della lunghezza di ml. 26,10

Si è previsto inoltre, la realizzazione di un quarto viadotto formato da una sola campata e della lunghezza di ml. 26,10 a superamento del fosso presente tra le sezz. 195-197, tali viadotti sono meglio evidenziati nei rispettivi elaborati grafici.

Quanto sopra oltre alla riduzione dell’impatto visivo derivante dalla eliminazione dei rilevati eccessivamente alti, ha portato ad una riduzione del volume di rilevato, che nella presente revisione è pari a mc. 70.055,83 contro mc. 86.669,83 precedenti, con una evidente riduzione di mc. 16.000 circa.

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B4) - Paratia di pali in c.a. di sottoscarpa

L’intervento di stabilizzazione del pendio, prescelto nel tratto di maggiore acclività, tra la sez. 91 e la sez. 110, consiste nella realizzazione di una paratia drenante di pali profondamente infissi nel sub-strato, in modo tale che la coltre in movimento risulta divisa essenzialmente in due settori, parte a monte della paratia e parte a valle della stessa.

Considerando l’alto grado di mobilitazione dell’intero versante, la paratia porterà ad una diminuzione dello stesso, sia nel settore di monte che nel settore di valle, sollecitato da una spinta minore.

Per le verifiche di stabilità, si rimanda alla relazione di calcolo (tav. B.34.), ne risulta una paratia di pali del diametro Ф 1.200 mm., profondità pari a mt. 12,00 circa, a doppia fila ad interasse pari a mt. 3,00, disposti a quiconca, ubicata sempre a valle del rilevato stradale.

B5) - Terramesh

Tra le sezz. 51 e 60, sezz. 63 e 67, sezz. 76 e 81, nei tratti esterni ai viadotti, a chiusura dei rilavati in corrispondenza delle spalle ed in virtù della forte acclività del versante, sul lato valle non è stato geometricamente possibile prevedere dei rilevati normali.

Si è fatto ricorso a dei manufatti, cosiddetti “TERRAMESH” realizzati in terra rinforzata e costituiti da un ammasso di materiale di riempimento in cui vengono inseriti degli elementi di rinforzo resistenti a trazione.

L’armatura di rinforzo in rete metallica a doppia torsione, viene collocata nel corpo del rilevato, opportunamente costipato, ad intervalli regolari, alla base disposti ogni 50 cm. ed in sommità ogni 100 cm. (vedi tav. B.39.01., B.39.02., B.39.03.).

C) OPERE D’ARTE MINORI

C1) - Drenaggi Il coefficiente di sicurezza delle coltri è strettamente connesso al livello della falda, variabile tra il piano campagna e la superficie della formazione di base.

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Al fine di abbassare il livello della falda idrica, si è prevista la realizzazione sia di drenaggi lineari più superficiali, profondità fino a mt. 5,00, che di drenaggi profondi del tipo

“a pozzo” della profondità pari a mt. 15,00 circa. I dettagli per la realizzazione dei drenaggi sono riportati nella tav. “Relazione

Geotecnica”, nelle tav. A.06.01. e A.06.02. “Planimetrie delle opere d’arte” e tav. C.02. “Particolari costruttivi”.

C2) - Tombini “Armco” Gli attraversamenti dei vari fossi sono stati realizzati mediante la fornitura e posa in opera di “Condotte Portanti ARMCO del tipo a piastre multiple bullonate”, tali condotte costituiscono una struttura flessibile a differenza dei manufatti rigidi di tipo tradizionale. Per il regolare deflusso delle acque meteoriche, oltre ai suddetti tombini Armco, si è prevista la fornitura e posa in opera di canalette, da posizionarsi lungo la linea di max pendenza dei rilevati, e la realizzazione di fossi di guardia in terra, sia alla sommità delle trincee che al piede dei rilevati, tutti sfocianti all’interno dei tombini Armco opportunamente posizionali in vari punti lungo la sede stradale. Sia all’ingresso che all’uscita di tali tombini, saranno realizzati opportuni muri di invito con gabbioni e materassi reno. Inoltre a seguito del parere negativo espresso dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata con nota prot. n. 15002 del 29.09.2006, il sottoscritto progettista ing. Nicola LA GALA, procedeva ad elaborare una integrazione consistente nell’inserimento, sul “Tratturo Comunale DEI GRECI”, di un “ARMCO - Sezione Sottopasso” della luce di mt. 7,10 ed altezza pari a mt. 2,50, il tutto è meglio evidenziato nell’elaborato grafico “Tav. C.03. - Particolare attraversamento del Tratturo dei Greci”, quanto sopra per rendere fruibile il Tratturo.

C3) - Barriere di sicurezza Nei tratti in rilevato, ove l’altezza del rilevato supera il metro di dislivello rispetto al piano campagna, si è previsto la posa in opera di una barriera di sicurezza in acciaio zincato a caldo omologata in cat. N2, conforme a quanto stabilito dal DM 11.02.1992 n. 223 e

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successive modifiche ed integrazioni, in ultimo modificato dal DM 21.06.2004 n. 2367, idonea al montaggio su bordo laterale.

Nel primo tratto (compreso tra la sez. 1 e la sez. 30) attraversante l’area boscata, si è prevista la installazione di una barriera stradale misto metallo-legno, omologata in cat. N2, tipo T18/4m, anch’essa conforme a quanto stabilito dal DM 11.02.1992 n. 223 e successive modifiche ed integrazioni, in ultimo modificato dal DM 21.06.2004 n. 2367, idonea al montaggio su bordo laterale (sulla scorta delle indicazioni fornite e concordate dal responsabile del competente Ufficio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali -

Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Basilicata).

C4) - Muretti con zanelle, gabbioni, ed opere di completamento Nei tratti in trincea, oltre alla previsione di zanelle in cls, si è previsto anche la realizzazione di gabbioni a scatola tipo “Palvis” sul retro delle stesse. Sul retro dei muretti, inoltre, saranno realizzati dei vespai atti alla raccolta delle acque e sfocianti sulla zanella stessa, la quale provvederà ad allontanare l’acqua derivante dal drenaggio. La sovrastruttura stradale è composta da uno strato di misto granulare stabilizzato con legante naturale dello spessore medio pari a cm. 50, da uno strato di base di conglomerato bituminoso (costituito da materiale litoide proveniente da cave naturali) dello spessore di cm. 10, da uno strato di collegamento (bynder) ottenuto con l’impiego di graniglia e pritrischetto di IV cat. prevista dalle norme CNR di sp. cm. 4 e da un tappetino di usura dello spessore medio di cm. 3.

D) OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE

Relativamente alle opere di mitigazione ambientale, si sono rispettate le prescrizioni formulate dal Comitato Tecnico Regionale Ambiente in occasione del rilascio del Giudizio

Favorevole di Impatto Ambientale L.R. 47/94 con D.G.R. n. 3754 del 15.12.1998, successivamente aggiornate con D.D. n. 2005.D.1077 del 28.09.2005 dell’Ufficio

Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata.

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D1) - Esame delle richieste di cui alla D.G.R. n. 3754 del 15.12.1998 e successiva D.D. n.

2005.D.1077 del 28.09.2005

Le prescrizioni dell’Ufficio Compatibilità Ambientale Regionale in merito alle quali sono state proposte le soluzioni di seguito descritte e meglio dettagliate negli elaborati grafici allegati riguardano:

Prescrizione n. 1: “Considerata la estrema vicinanza della strada al corso d’acqua ed alla diga, al fine di limitare gli effetti di eventuali sversamenti accidentali di sostanze inquinanti dovranno essere previste idonee vasche o disoleatori prima dei punti di immissione nei ricettori naturali eventualmente accompagnati da materassi di assorbimento lungo le canalizzazioni”.

Tale richiesta comporta la previsione di opere di raccolta ai bordi della strada dove verranno convogliate sia le sostanze oleose dovute a sversamenti accidentali sia le acque di prima pioggia precipitate sulla carreggiata stradale.

La rete per la intercettazione delle acque di prima pioggia, sarà realizzata mediante la previsione di cunette di raccolta con sottostanti tubazioni in PVC (diametro variabile da mm.

200 a mm. 250), pozzetti in cls prefabbricato, griglie, ecc., le cui caratteristiche delle canalizzazioni ed i particolari delle cunette di raccolta, sono riportate in dettaglio negli elaborati grafici tavv. A.06.01., A.06.02. e C.02., il manufatto per la sedimentazione delle sabbie, la separazione e trattenuta dei liquidi leggeri, nella tav. D.03..

Il dimensionamento delle opere di convogliamento e del manufatto predisposto per il processo di sedimentazione-flottazione è stato effettuato considerando come acque di prima pioggia quelle corrispondenti per ogni evento meteorico ad una precipitazione di 5 mm. uniformemente distribuita sull’intera superficie pavimentata, ai fini del calcolo delle portate si prevede che il suddetto quantitativo affluisca alla rete in 15 minuti con un coefficiente di afflusso pari ad 1.

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Il profilo stradale impone di convogliare le acque di prima pioggia in corrispondenza di quattro ricettori naturali, precisamente in corrispondenza delle sezz. 28, 82, 115/116 e 165 dove verranno realizzate le opere per la depurazione e lo sversamento.

Considerando il tratto tra la sez. 1 e la sez. 70, di lunghezza pari a mt. 1.140 e la carreggiata stradale compreso le zanelle larga mt. 10,00, avremo una portata Q = 1.140 x

10,00 x 0,005/15x60 = 0,058 mc/sec = 228 mc/h, adottando per le sostanze oleose una velocità ascensionale pari a 14,4 m/h si ottiene per il separatore una superficie pari a circa 15 mq.

Il manufatto sarà in c.a. gettato in opera, al fine di minimizzare gli interventi di manutenzione non sono state previste attrezzature elettromeccaniche, si provvederà alla rimozione delle sostanze oleose tramite apposito auto spurgo (escluso dal presente progetto).

Nel canale di raccolta in cui confluiscono sia le acque del tombino, sia quelle provenienti dal depuratore saranno predisposti opportuni “materassi reno” di assorbimento.

Prescrizione n. 2: Gli interventi di mitigazione e di inserimento ambientale devono prevedere tra l’altro:

- Nelle scarpate devono essere impiegate specie arbustive autoctone con disposizione a mosaico;

- Sui substrati di minerali sciolti delle scarpate in trincea e dei rilevati deve essere riportato uno strato di terreno vegetale in abbinamento con stuoie organiche antierosive, idrosemina e messa a dimora di arbusti autoctoni;

- I raccordi tra le scarpate in trincea o in rilevato e le spalle dei viadotti dovranno essere risolti con il sistema delle terre verdi rinforzate, rinverdite con idrosemina e arbusti pioneri autoctoni;

- Devono essere ridotte al minimo le opere di contenimento, gabbionate, e quelle necessarie dovranno avere dimensioni plano-altimetriche contenute.

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Gli interventi di mitigazione derivano dallo Studio di Impatto Ambientale sviluppato da un gruppo di specialisti del settore e coordinati dallo studio EcoNet dell’Arch. Guglielmo

BILANZONE.

Per l'analisi degli impatti e la individuazione delle misure di mitigazione è stata operata la seguente suddivisione per tipologie:

I tipologia : Ecosistema agricolo

II tipologia : Ecosistema forestale

L’ecosistema agricolo si presenta nella maggior parte del lotto in questione nel tratto compreso tra le sezz. 30 - 205, l’impatto più significativo si manifesta durante la fase di costruzione e riguarda il movimento di materie e il calpestio dello stesso terreno agricolo da parte dei mezzi meccanici.

Il terreno vegetale dello strato superficiale ricavato dallo scotico deve essere accantonato e poi riutilizzato per le operazioni di ripristino.

In questo tratto si è prevista la messa a dimora sulle scarpate stradali delle seguenti specie: Pistacia terebinthus Crataegus oxyacantha Cytisus scoparium Rosa canina

L’ecosistema forestale è interessato dall’opera tra le sezz. 1 - 30 e riguarda il bosco di S.

Giuliano fino al collegamento con il Primo Lotto Funzionale in fase di realizzazione, è importante in questa area il reimpianto di una grande varietà di specie autoctone al fine di impedire la regressione del bosco e garantire la diversità sia in termini floristici che strutturali.

Dopo aver operato un adeguato rimodellamento morfologico si consigliano le seguenti specie: Prunus spinosa Crataegus oxyacantha Mespilus germanica Acer campestre

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Euonimus europeus Coronilla emerus Pyrus pyraster Carpinus Orientalis

Sono state inoltre definite alcune tipologie di intervento esemplificate con ricorso a sezioni caratteristiche del tracciato (tav. D.01.01., tav. D.01.02. e tav. D.02. - Opere di mitigazione ambientale), non comprese nel presente progetto .

Per il lotto in questione, sono state individuate le seguenti 5 tipologie di intervento:

Tipologia 1 : la sede stradale si trova a mezza costa, nella maggior parte del tracciato la sezione è caratterizzata da scarpate di lunghezza modesta per cui basta intervenire con un sistema di idrosemina semplice consistente nel porre in opera essenze autoctone ad elevata capacità vegetativa sul substrato accantonato durante le operazioni di scavo.

Tipologia 2a : la sede stradale si trova interamente in rilevato, sulla scarpata a monte generalmente di lunghezza ridotta si interviene come per la tipologia precedente con semplice idrosemina, sulla scarpata a valle si è previsto la predisposizione di un substrato organico additivato. Lo spessore di tale strato, composto da fibre vegetali, limo e collanti organici biodegradabili sarà tale da garantire l’uniformità della coltre vegetativa.

Tipologia 2b : qualora in alcuni tratti di rilevato risulta necessario intervenire con delle gabbionate a valle oltre ad intervenire come per la tipologia 2a nelle stesse previa predisposizione di substrato organico verranno impiantate talee di arbusti autoctoni ad elevato indice di attecchimento.

Tipologia 3a e 3b : per entrambe le tipologie la sezione è in trincea, l’unico elemento di diversificazione è la lunghezza della scarpata a monte e la dimensione della gabbionata predisposta al piede della stessa. Oltre agli interventi già previsti per le tipologie precedenti nelle scarpate di maggiore lunghezza si può predisporre una rete a fibra naturale avente funzione antierosiva.

Prescrizione n. 3 : La progettazione esecutiva relativa alle opere di intercettazione di eventuali sversamenti accidentali di sostanze inquinanti (prescrizione n. 1) e quella relativa

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agli interventi naturalistici di mitigazione ed inserimento ambientale (prescrizione n. 2) deve essere distinta per ciascun lotto funzionale e dovrà essere assicurata l’idonea copertura finanziaria, per la loro esecuzione, nel quadro economico di riferimento;

Le opere relative alla intercettazione delle acque di prima pioggia (tubazioni, pozzetti e griglie), strettamente collegate alle opere principali e non realizzabili separatamente, sono inserite all’interno del presente appalto. Quelle relative al trattamento delle acque di prima pioggia (manufatti di sedimentazione e flottazione e/o vasche di prima pioggia) e relative alle opere a verde (anche se indicate su alcuni grafici) sono escluse dal presente progetto e saranno appaltate successivamente dall’Amministrazione. I relativi importi, sono inseriti nel quadro economico tra le somme a disposizione dell’Amministrazione.

F) ESPROPRIAZIONI

Dalla visione delle tav. F.01. e tav. F.02. “Piano Particellare Grafico e Descrittivo d’Esproprio”, si evince che il tracciato si snoda in parte all’interno del Territorio

Amministrativo del Comune di Forenza (dalla sez. 01 alla sez. 29) ed in parte all’interno di quello del Comune di Acerenza (dalla sez. 29 alla sez. 205).

Le indennità di esproprio sono state calcolate in base ai “Valori Agricoli Medi dei

Terreni per la Regione Agraria n. 12, Colline dell’Alto Bradano”, determinati dall’apposita

Commissione Provinciale di Potenza.

Nella determinazione della indennità, si è considerato, oltre alla occupazione definitiva, anche il compenso per l’occupazione temporanea, pari alla durata dei lavori sull’intero tratto stradale, e per una durata pari a mesi 6 nelle aree necessarie alla realizzazione delle opere d’arte minori quali i drenaggi.

G) ANALISI ECONOMICHE

I prezzi unitari utilizzati per la stima delle lavorazioni di cui al presente progetto definitivo, sono quelli in vigore di cui alla “Tariffa di Riferimento dei Prezzi per l’Esecuzione di Opere Pubbliche della Regione Basilicata, edizione 2007”, redatto a cura del Dipartimento

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Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata, ed approvato con Deliberazione di Giunta

Regionale n. 2117 del 29.12.2006. A tali prezzi è stato applicato in maniera generalizzata, un incremento del 4% + 4%, così come stabilito dall’art. 52 della Legge Regionale n. 20 del 06.08.2008 (Assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2008, pubblicata sul BUR n. 35 del 06/08/2008).

Tutte le voci di prezzo non incluse nel tariffario di cui al punto precedente sono state determinate mediante dettagliata analisi.

La durata dei lavori viene fissata in giorni 730 (giorni settecentotrenta pari ad anni 2).

E’ stata individuata quale discarica per il conferimento dei terreni provenienti dagli scavi ed in esubero rispetto a quelli da riutilizzare in cantiere, le aree di proprietà del Sig.

CILLIS Canio e limitrofe al sito di realizzazione della strada, il quale ha prodotto specifica richiesta indirizzata al sottoscritto, nella quale CHIEDE di poter utilizzare il terreno, previa specifica analisi, per il modellamento e sistemazione agraria dei propri fondi, impegnandosi ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie a tal fine.

La realizzazione dei lavori di cui al presente progetto è stata prevista in parte a corpo ed in parte a misura. In dettaglio i lavori da realizzare a corpo, sono i seguenti:

- Scavi di sbancamento, compattazione e sistemazione del piano di posa dei rilevati,

fornitura dei materiali per la realizzazione dei rilevati, sistemazione in rilevato, scavi

di fondazione relativamente alla esecuzione dei terramesh, demolizione del rudere

esistente tra le sezz. 201/202;

- Scavi di fondazione, zanelle e relativi muretti in cls debolmente armati con esecuzione

di drenaggi e/o vespai a tergo degli stessi, fornitura e posa in opera di “Sottopasso

Armco” per garantire l’attraversamento del “Tratturo dei Greci”, posa in opera di

Terre Armate “Terramesh”;

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- Esecuzione di fondazione stradale in misto granulare stabilizzato, dello strato di base,

relativo bynder e tappetino di usura, fornitura e posa in opera di barriere stradali

omologate in classe N2 sia in acciaio che in legno nei rispettivi tratti;

- Esecuzione di viadotti comprendente gli scavi di fondazione, la esecuzione dei plinti

di fondazione (i pali di fondazione fanno parte dei lavori a misura), le pile e le spalle

in elevazione, i relativi pulvini e/o muri paraghiaia compreso di armature in acciaio,

casseri del tipo autoportante e relative opere accessorie;

- Esecuzione di impalcati comprendente la fornitura e posa in opera di apparecchi di

appoggio del tipo fissi e mobili (unidirezionali e multi-direzionali) come indicato nei

relativi grafici, fornitura e posa in opera di travi prefabbricate in c.a.p., realizzazione

della soletta in opera compreso di lastre predalles, marciapiedi e quant’altro indicato

sui grafici, fornitura e posa in opera dei giunti di dilatazione e delle barriere di

sicurezza omologate nella classe H2, impermeabilizzazione della soletta con

membrane bituminose idonee.

E’ prevista inoltre l’esecuzione di lavori a misura, quali:

- Scavi di fondazione a sezione obbligata relativamente alla esecuzione delle gabbionate

ed alla posa in opera dei tombini Armco;

- Esecuzione di drenaggi lineari della profondità pari a mt. 5,00 circa compreso di

tubazioni corrugate fessurate e geotessile tessuto-non-tessuto, esecuzione di linee di

pozzi drenanti alternati pieno-vuoto collegati tra di loro da tubazioni corrugate;

- Opere di completamento quali la fornitura e posa in opera di canalette sui rilevati per

lo scolo delle acque, segnaletica stradale (sia verticale che orizzontale);

- Opere di mitigazione ambientale relativamente alla fornitura e posa in opera delle

tubazioni per la raccolta delle acque di prima pioggia, disposte al di sotto delle zanelle

(nei tratti in trincea) e delle banchine (nei tratti in rilevato) compresi i pozzetti in

cemento vibrati e relative griglie in ghisa sferoidale, fino all’uscita dal corpo stradale;

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- Saranno inoltre compensati a misura, tutti i pali di fondazione relativi alle fondazioni

dei viadotti e la paratia di sottoscarpa formata da pali disposti a quinconce e relativo

cordolo di testata.

Il quadro economico riepilogativo generale risulta il seguente:

QUADRO ECONOMICO RIEPILOGATIVO GENERALE SECONDO LOTTO A) Lavori - A1) Importo lavori a corpo €. 5.801.000,00 - A2) Importo lavori a misura €. 2.533.740,00 IMPORTO TOTALE DEI LAVORI €. 8.334.740,00 di cui €. 230.605,50 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso compresi nei prezzi unitari

Oneri della sicurezza non soggetti a ribasso aggiuntivi ai prezzi unitari €. 16.260,00 IMPORTO TOTALE €. 8.351.000,00

B) Somme a disposizione dell’Amministrazione - B1) Opere di mitigazione ambientale €. 90.000,00 - B2) Acquisizione aree ed immobili €. 270.000,00 - B3) Oneri connessi agli Espropri €. 20.000,00 - B4) Indagini geognostiche e monitoraggio versante in frana effettuate e da effettuare in corso di esecuz. €. 100.000,00 - B5) Imprevisti €. 27.700,00 - B6) Accantonamento art. 133, D.Lgs.vo n. 163/06 €. 37.000,00 - B7) Somme a disposiz. art. 12, DPR n. 554/99 €. 35.000,00 - B8) Spese generali €. 425.000,00 - B9) Competenze di cui all’art. 92, D.Lgs.vo n. 163/06 €. 39.600,00 - B10) Spese per pubblicità di gara ed eventuale commissione giudicatrice + Autorità LL.PP. €. 20.000,00

- B11) Cassa Professionisti 2% (B8) €. 8.500,00 - B12) IVA 20% sui lavori (A) €. 1.670.200,00

- B13) IVA 20% sulle spese (B4+B8+B11) €. 106.700,00

In uno le somme a disposiz. dell’Amministrazione €. 2.849.000,00 €. 2.849.000,00

TOTALE COMPLESSIVO DEL PROGETTO SECONDO LOTTO €. 11.200.000,00

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H) RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA

Il rilevamento geologico, geomorfologico ed idrologico, con le risultanze delle indagini geognostiche effettuate, è stato eseguito dal dott. geol. Raffaele Nardone, con studio in

Potenza ed iscritto all’Ordine dei Geologi di Basilicata con il n. 243.

In considerazione della complessità geo-litologica dei terreni attraversati dall’opera, il sottoscritto ha ritenuto indispensabile avvalersi della consulenza geotecnica di un Geologo

Specialista quale il prof. Luigi Coppola, iscritto all’Ordine dei Geologi della Regione Marche al n. 31, e docente presso l’Università degli studi di Basilicata.

I) STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

Lo studio di Impatto Ambientale, eseguito dal Gruppo di Lavoro coordinato dalla

EcoNet dell’arch. Guglielmo Bilanzone di Roma, è stato rivisto dallo stesso in seguito alle piccole variazioni di tracciato operate nella redazione del presente progetto definitivo.

Individuate le soluzioni progettuali adatte alla mitigazione, si è proceduto zona per zona alla definizione delle tipologie di intervento.

Tutte le argomentazioni sopra sintetizzate, sono meglio dettagliate nelle varie cartelle tematiche allegate alla presente, a cui si rimanda per la consultazione.

Ing. Nicola LA GALA

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