Radici Della Costituzione Materiale
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Università degli Studi di Roma La Sapienza Dipartimento di Scienze Politiche ________ Tesi di dottorato di ricerca in Diritto pubblico, comparato e internazionale Curriculum in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate XXVIII ciclo ALLE RADICI DELLA COSTITUZIONE MATERIALE Dottorando: Simone Ferraro anno accademico 2015-2016 ii a Gabriella Lubrano iii iv INDICE INTRODUZIONE IX CAPITOLO I. Forme politiche e Costituzione I. 1 La Costituzione materiale fra passato e presente 3 I. 2. I processi di democratizzazione ed istituzionalizzazione dei corpi intermedi 15 durante la “crisi dell’ordine liberale”: i loro sviluppi nell’immediato dopoguerra, e, nella loro interpretazione, le possibili influenze del costituzionalismo liberale I. 3. L’interpretazione offerta dal costituzionalismo liberale dei concetti di Stato, 27 Società, Costituzione CAPITOLO II. 1848-1860 La nascita della Carta albertina e le sue modifiche II.1. Tendenze e caratteri nella storia costituzionale italiana del periodo 51 statutario II. 2. Corsi e ricorsi storici: la questione costituzionale e la Carta albertina 59 II. 3. (Segue) le modifiche della Carta albertina 89 CAPITOLO III. Popolo e potere elettorale: dal Regio decreto 17 marzo 1848, n. 680 al Regio decreto 21 settembre 1882, n. 999 III.1. La legislazione elettorale nella Carta albertina 113 III.2 La riforma del sistema elettorale del 1882 123 III.3. Il potere legislativo e la rappresentanza nella riflessione della 135 giuspubblicistica nazionale CAPITOLO IV. 1912-1919 L’organizzazione del corpo elettorale e la sua influenza sull’assemblea rappresentativa e sulla sua evoluzione IV.1. Rappresentanza e forma di governo in evoluzione 149 IV.2. Analisi storica “dell’arena”: le Camere e le Commissioni parlamentari 165 IV.3. Riforme istituzionali e razionalizzazione del potere: le forme 175 rappresentative nei secoli XIX-XX e gli odierni ordinamenti positivi BIBLIOGRAFIA 181 Bibliografia su riforme costituzionali ed istituzionali (1978-2016) 211 v vi Elenco delle Abbreviazioni () Commentario della costituzione, a cura di G. Branca Comm. cost. Branca Digesto italiano D.I. Nuovo Digesto Italiano N.D.I. Nuovissimo Digesto Italiano Nss.D.I. Dizionario biografico degli italiani DBI Dizionario biografico dei giuristi italiani DBGI Dizionario di diritto pubblico, a cura di S. Cassese Diz. dir. pubbl. Cassese Enciclopedia del Diritto Enc. dir. Enciclopedia delle scienze sociali Enc. sc. soc. Enciclopedia giuridica Enc. giur. Enciclopedia giuridica italiana E.G.I. Enciclopedia italiana Enc. it. Il Contributo italiano alla storia del Pensiero – Diritto (2012) CISP – Diritto Il Contributo italiano alla storia del Pensiero – Filosofia (2012) CISP – Filosofia Il Contributo italiano alla storia del Pensiero – Politica (2013) CISP – Politica Archivio di Diritto pubblico Arch. dir. pubbl. Archivio giuridico Filippo Serafini Arch. giur Democrazia e Diritto Dem. dir. Diritto e Società Dir. soc. Giornale di storia costituzionale Giorn. stor. cost. Giurisprudenza Costituzionale Giur. cost. Materiali per una storia della cultura giuridica Mat. stor. cultura giur. Politica del Diritto Pol. dir. Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno Quad. fior. Quaderni costituzionali Quaderni cost. Rassegna mediterranea Rass. med. Rassegna Nazionale Rass. Naz. Rassegna Parlamentare Rass. Parl. Rassegna di diritto pubblico Rass. dir. pubbl. Rivista di Diritto Pubblico – La Giustizia Amministrativa Riv. dir. pubbl. Rivista trimestrale di diritto pubblico Riv. trim. dir. pubbl. Rivista di diritto internazionale Riv. dir. int. Rivista internazionale di Filosofia del Diritto RIFD Fonte: - ENCICLOPEDIA GIURIDICA Abbreviazioni – Treccani (http://www.treccani.it/export/sites/default/diritto/enciclopedia_giuridica/indici/PDF/AbbreviazioniEGA_ 2.pdf); - Sigle e Abbreviazioni Giuridiche (Diritto) (http://abbreviazionigiuridiche.leyderecho.org/sigle-e-abbreviazioni/); - Abbreviazioni riviste specialistiche (http://www.lumsa.it/sites/default/files/ABBREVIAZIONIPERIODICI.doc). INTRODUZIONE 1. A ogni studioso delle materie giuspubblicistiche, se passasse in rassegna gli indici dei manuali giuridici che all’intero dell’Accademia, ancora fino a pochi anni fa, furono tra i più diffusi, non potrebbe non apparire evidente una loro caratteristica. Questa peculiarità, si ritiene, sia in grado di accomunare queste opere scientifiche a prescindere dal loro specifico ambito disciplinare. Esse vedevano tutte una comune partizione in una introduzione, premessa o capitolo di approfondimento, dedicati espressamente ai profili storici della materia, o, del singolo istituto che le stesse si accingevano a trattare (1). Questo dato permette di rilevare una sensibilità nel metodo oggi, forse, solo accantonata. Si nota, difatti, una recente tendenza. La stessa vorrebbe che debbano essere destinate ad una maggiore attenzione solamente quelle tematiche ed argomenti, i quali, per l’eccezionalità delle vicende descritte, vengano percepiti di stretta attualità e, per questo, in grado di prescindere da una trattazione volta ad inquadrarli in una prospettiva di lungo periodo (2). Nel corso di tutto questa tesi, all’interno delle sue note, verranno richiamati autori raramente presenti nelle opere riguardanti la storia costituzionale e la storia delle costituzioni. Queste figure, solitamente considerate dei carneadi, o peggio ancora, come dei cattivi maestri, responsabili di aver condotto a derive irrazionalistiche ed autoritarie, non compaiono per una mal celata volontà di distrarre l’attenzione del lettore dall’impressione che l’interesse sull’argomento sia nato per contingenze politiche basate su di improvvisate basi storiche e culturali. Lo zelo nella ricerca bibliografica è motivato, viceversa, dall’aver voluto rendere conto, non solo dei lavori scientifici in grado di proporre ordinanti soluzioni, ma anche, di quelli in grado di suscitare interesse per la loro capacità di porre dei problemi, o, illuminare, non comuni, direzioni e percorsi. Aperti ad una comprensione della sfera costituzionale in grado di tenere in equilibrio polo statuale e polo sociale, si è tentato, in questo modo, di offrire un quadro il più possibile completo delle letture compiute sull’argomento. Chiedo venia, sin da subito, per la modestia del tentativo, e, se lo stesso, può aver reso l’apparato bibliografico eccessivamente prolisso. Nello stesso, dovendo trattare materiali provenienti da differenti ambiti disciplinari (le cui peculiarità impongono operazioni di astrazione e di unione di elementi comuni a fenomeni fra loro differenti) rifacendosi in ciò ad autorevoli esempi del passato, lo scopo è stato quello di esplicitare, nel modo più equilibrato possibile, due opposte ma ugualmente indefettibili esigenze: la lotta al cd. «morbo di Pangloss» ed il «dovere dialogico del farsi intendere». Si v. G. Calogero, Premessa, in La Cultura, n. 1/1963, p. 4. (1) Tra molti, si riportano, a puro titolo esemplificativo, titoli di volumi facenti parte del posseduto della personale biblioteca: M. S. Giannini, Istituzioni di diritto amministrativo, Milano, Giuffrè, 1981, pp. 1-24; R. Monaco, Manuale di diritto internazionale pubblico, Torino, Utet, 19712, spec. pp. 40-49; C. Mortati, Istituzioni di diritto pubblico, Padova, Cedam, 19698, I, pp. 63-88; Id. Le forme di governo. Lezioni, Padova, Cedam, 1973, spec. pp. 9-226; L. Paladin, Diritto regionale, Padova, Cedam, 19762, pp. 1-59; V. Zangara, Le prerogative costituzionali, Padova, Cedam, 1972, pp. 7-26. (2) Come quelle emergenti: dai nuovi rapporti fra diritto internazionale ed il diritto costituzionale dei singoli stati; dallo sviluppo degli ordinamenti sovranazionali; dal come riconoscere e tutelare “nuovi” diritti e, viceversa, difendere quelli già presenti dall’emersione di nuove minacce. Al contrario, per una ricognizione sulla recente letteratura nel settore della storia costituzionale, disciplina che a questa tendenza, date le specificità della materia, IX Si nota, però, come questa possa essere una posizione non del tutto condivisibile, in quanto, non completamente in grado di contemplare, soprattutto per quanto riguarda lo studio del diritto e degli ordinamenti positivi, le loro profonde ed imprescindibili radici storiche (3). Se, questo può essere vero per le metodologie di analisi solitamente utilizzate nello studio di questi generici aspetti, nello studio del diritto costituzionale, in particolare, si ritiene che simili approfondimenti siano indispensabili (4). A dimostrazione di ciò, la constatazione per la quale, per il concetto di “costituzione materiale” (5), sebbene una cross fertilization (6), realizzata attraverso una comparazione sincronica, tra categorie giuridiche provenienti da ordinamenti differenti, possa essere vista, sempre e comunque, come una opportunità di arricchimento per tutti i soggetti coinvolti in tale processo (7), non sia auspicabile (8). necessariamente si oppone, si v., F. Lanchester, Perticone e la giuspubblicistica italiana, in Stato, Società e Storia in Giacomo Perticone, a cura di C. Palumbo, Torino, Giappichelli, 2015, pp. 17-44. (3) Viceversa per un esempio di come questa fu una esigenza avvertita già da chiara ed autorevole dottrina si v. V. Crisafulli, La continuità dello Stato, in Riv. dir. intern., n. 3/1964, pp. 365-408; Id, Cinquant’anni di legislazione in Italia, in Dir. soc., n. 1/1982, pp. 1-18; L. Elia, La scienza del diritto costituzionale dal fascismo alla Repubblica, in Cinquant’anni di esperienza giuridica in Italia, Messina-Taormina, Atti del convegno, 3-8 novembre 1981,