Aprilia (1976)
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IL CANTO DEL CIGNO DI VINCENZO LANCIA Il debutto parigino dell' Aprilia e la sua consacrazione sulle scene italiane Alla fine del 1934 la gamma Lancia po- scelta costante del Salone di Parigi e alla teva così sintetizzarsi: Dilambda, grossa presenza di una fabbrica per l'assem- vettura, ancora prestigiosa, ma ormai an- blaggio delle Lancia presso la capitale, ziana e costruita soltanto su richiesta; rivela una spiccata simpatia del costrut- Astura, auto di classe superiore, lussuosa tore torinese per il mercato d'oltralpe. e austera, tecnicamente validissima ed Forse Vincenzo Lancia ritiene il pubbli- esteticamente elegante, ma poco signifi- co francese come il più competente a cativa sul piano dell'indirizzo innovatore giudicare ogni nuovo modello, e vede sempre seguito dalla Casa; Artena, vet- nella rassegna parigina una specie di tura media, dignitosissima, solida e sicu- prova del fuoco per le sue creazioni: se ra, ma priva di un parti.colare carattere una vettura « passa» a Parigi vuoi dire distintivo; Augusta, vettura moderna, tec- che sarà accolta favorevolmente ovun- nicamente avanzata, snella e piacevole, que. E a Parigi l'Ardennes, che ai Sljcces- ma piccola e troppo vicina alla categoria sivi Saloni di Londra e di Milano si chia- delle utilitarie per poter affermare da sola merà Aprilia, passa col massimo dei voti, il prestigio della Lancia. suscitando lo stesso entusiasmo che ave- Viste tutte insieme, una vicino all'altra va suscitato 14 anni prima l'indimentica- come nello stand di un salone automobi- bile Lambda. listico, le quattro vetture danno l'impres- Esaminiamo ora la nuova vettura, co- sione di una eccessiva uniformità d'aspet- minciando dalla linea. Nella fase di pro- to, come se si trattasse di modelli in sca- gettazione Vincenzo Lancia ha dato ai la di un unico tipo di automobile. Si av- suoi tecnici precise disposizioni: vuole verte insomma l'esigenza di un rinnova- una macchina non più lunga di quattro mento, occorre una nuova « regina» ca- metri, con ampio spazio per cinque per- pace di dominare la scena automobili- sone, pesante non più di novecento chi- stica degli anni trenta come la Lambda logrammi e con la massima penetrazione ha. fatto negli anni venti. Un ruolo, quello aerodinamica. Vengono approntati mo- della regina, che .Ia piccola Augusta non delli di carrozzeria in legno e plastilina a può sostenere per la sua statura inferiore grandezza naturale, si provano diverse alla media ed anche per il suo aspetto soluzioni stilistiche, si conducono studi che, seppur snello e piacevole, non sem- aerodinamici approfonditi in collaborazio- bra più in linea coi tempi. ne con il Politecnico di Torino. Finalmen- Perfettamente conscio di questa situa- te l'aspetto esteriore della macchina vie- zione, !'instancabile Vincenzo Lancia ne definito: la parte anteriore ha linee mette ancora una volta a frutto il suo in- squadrate e tese, con cofano motore mo- gegno e... alla frusta i suoi collaboratori. deratamente lungo e penetrante, chiuso Nel giro di un anno soltanto l'erede della anteriormente da una calandra inclinata. Lambda sembra ormai pronta. i: comple- Molto inclinato è anche il parabrezza, Nella pagina accanto: tamente nuova nell'aspetto e nella mec- dalla sommità del quale prende avvio il il reparto fInizione canica, è una vera Lancia destinata a co- profilo tondeggiante del padiglione che dello stabilimento stituire la punta di diamante della produ- si conclude in una coda molto spiovente Lancia di via Monginevrc zione automobilistica italiana. Per la sua e rastremata. Vista in pianta, la carrozze- L'Aprilia fu l'ultimo presentazione viene scelto come sempre ria presenta un perfetto raccordo tra l'a- capolavoro di Vincenzo il Salone di Parigi. Il nuovo modello vi bitacolo piuttosto largo e lo stretto cofa- Lancia; purtroppo egli appare ufficialmente nel 1936 con la de- no motore. Quest'ultimo è cuneiforme e non poté vederne nominazione di Ardennes. ff grande successo da esso sporgono i parafanghi anteriori, in quanto morì pochi Anche l'Augusta, come si ricorderà, ha snelli e sagomati. mesi prima dell'entrata avuto al suo debutto in Francia un nome Il coefficiente di resistenza aerodina- in produzione della diverso da quello definitivo. Ciò, oltre alla mica dell'Aprilia risulta di 0,47, valore vettura. 7 La carrozzeria della Lancia Aprilia del 1937 priva di portiere. Il montante centrale era stato eliminato per facilitare l'accesso all'abitaco/o. Le portiere si aprivano quindi come le anta di un armadio e le serrature erano costituite da lunghi perni che si incastravano in alto e in basso. Il pulito disegno del motore Aprilia che, secondo il classico schema Lancia, era un quattro cilindri a V stretto di 1351 cc, portato poi a 1486 cc. Il monoblocco era in alluminio con canne in ghisa. Il pianale del/'Aprilia a lamiere scatola te, destinato alla costruzione delle vetture fuoriserie, così come appariva ~~ in una pubblicazione del 1937. 80 I I L'Aprilia 2" serie I del 1939 con motore I portato a 1486 cc, ~ di cui sotto vediamo ;; il vano motore e il ~I ~ posto di guida. Sul . cruscotto si nota /'indicatore livello benzina costituito da tante spie luminose che si accendevano a seconda dei litri di carburante presenti nel serbatoio. molto favorevole, se si pensa che quello di una Fiat Balilla, o di qualsiasi altra vet- tura contemporanea dalle forme squadra- te, è intorno allo 0,60. Per fare un para- l' gone col presente, la Fiat 128 ha un coef- ficiente di 0,48 e la Lancia Fulvia Coupé di 0,44. L'ottimo risultato dell'Aprilia è stato ottenuto senza alcun pregiudizio per l'estetica, che appare anzi gradevol- mente originale. Semmai è proprio la ac- curata ricerca di un aspetto armonioso che pregiudica qualcosa in fatto di aero- dinamica. Se infatti fosse stata mantenu- ta la lunga coda della carrozzeria inizial- mente abbozzata, la penetrazione della vettura sarebbe risultata senza dubbio migliore. In omaggio all'estetica, Vincenzo Lan- cia impone anche che il taglio della por- tiera anteriore lungo la linea di incernie- ratura sia curvo e non rettilineo, in modo da armonizzarsi meglio con l'andamento tondeggiante del padiglione. Ciò costrin- ge il povero cavalier Falchetto ad esco- gitare, dopo innumerevoli tentativi, un particolare sistema di cerniere, con perni a sfera inclinati, che consentono il per- fetto movimento di apertura e chiusura della portiera nonostante il suo anomalo profilo. A proposito di portiere, anche nell'Aprilia, come nell'Augusta, esse si aprono ad armadio e si chiudono comba- ciando senza l'interposizione del montan- te centrale. Anche l'Aprilia, logicamente, ha struttu- ra portante. Nonostante il ridottissimo spessore delle lamiere impiegate (1,2 mm per le strutture interne e 0,8 per i rivestimenti esterni), la scocca mostra una rigidità eccellente e una robustezza a tutta prova. Nel timore che le sottili la- miere possano accusare deformazioni permanenti sotto carico, i tecnici della Lancia sottopongono la prima scocca a una prova severissima: appoggiata in 81 .-.,-',., ,-."..., ~,'--"~ A lato: una Lancia Apri/ia con una carrozzeria speciale sport in alluminio allestita nel 1940 da Boneschi. Dello stesso carrozziere milanese è anche il cabriolet a quattro posti del 1939 illustrato sotto, a destra. Il cabriolet con ruote posteriori carenate (foto sotto) è invece opera della Ghia e venne esposto al Salone di Milano del 1937. ~ . ,~t; :t~~:_'. "'~."" . corrispondenza degli assi delle ruote, es- grato da una coppia di ammortizzatori a sa viene progressivamente caricata nella frizione. zona centrale con lingotti di piombo, fin- E veniamo al motore: si tratta di un ché non si produce lo strappo di un pun- quattro cilindri con la solita struttura a V to elettrico di saldatura. Il peso raggiunto stretto (17°40'). La cilindrata è di 1351,6 dai lingotti è di 4500 kg. Dopo un attento cc (72 x 83 mm) e la potenza di 47,8 cv esame risulta che le lamiere non hanno al regime di 4300 giri/min. Nuovo e bre- subito la benché minima deformazione vettato è il sistema di distribuzione, con permanente. valvole inclinate a V mosse da un solo Passiamo ora alle sospensioni: ante- asse a camme in testa, e con camere di riormente esse sono del solito tipo a scoppio pressoché emisferiche. Il blocco cannocchiale con ammortizzatori idrau- motore è in alluminio con canne cilindri lici incorporati. Troppo felici sono stati in ghisa e testata pure in alluminio. L'al- i risultati ottenuti fin dai tempi della bero a gomiti, in acciaio temprato, ha Lambda perché questo insuperato siste- quattro manovelle e tre supporti di ma venga mutato. La grossa novità con- banco. siste invece nel retrotreno a ruote indi- Alla notevole potenza corrisponde un pendenti, con balestra trasversale inferio- valore specifico di 35,36 cv/litro, molto re, barre di torsione e freni spostati al- elevato se si tien conto del modesto rap- l'uscita del differenziale per ridurre le porto di compressione (5,7 : 1) e del bas- masse non sospese. Un tipo di sospen- so consumo di carburante (meno di 10 sione piuttosto complesso, in verità, co- litri per 100 km). stoso, ma che fa dell'Aprilia una delle Grazie all'ottima penetrazione, l'Aprilia prime vetture al mondo con sospensioni fa i 125 all'ora; grazie al suo peso ridot- a quattro ruote indipendenti, con intuibili to, ha una vivacissima accelerazione; le vantaggi in fatto di tenuta di strada. In sospensioni a quattro ruote indipendenti dettaglio, la sospensione posteriore Apri- le conferiscono una stabilità senza pari; lia risulta costituita da una molla trasver- grazie alla sua compattezza (è lunga so- sale inferiore a balestra che sopporta il lo 3,95 m) è agile e maneggevole; l'ampio carico statico del retrotreno, più due e lussuoso abitacolo, la totale assenza barre di torsione alloggiate nel cavo di di vibrazioni (motore montato elastica- due bracci di reazione ancorati alla scoc- mente) e la.silenziosità di funzionamento ca in posizione mediana.