Le Prospettive Architettoniche Di Paolo Veronese Analisi Grafica E
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Silvia Masserano La ricerca esamina l’impalcato delle prospettive architettoniche realizzate da Paolo Caliari (Veronese) in due tipologie di teleri veneziani per comprendere le modalità che governano gli sfondati di queste pitture. Dopo aver delineato l’ambito culturale entro il quale il maestro operava, il modus operandi della sua bottega, e vagliato i contenuti dei trattati prospettici coevi, lo studio ana- lizza la geometria dei teleri dipinti dal pittore per refettori e chiese per poi approfondire l’indagine in due casi studio: il Convito in casa di Levi (1573) e l’Apoteosi di Venezia (1582). PREMIO TESI DI DOTTORATO - I risultati ottenuti hanno attestato le cognizioni prospettiche del pittore e l’abili EUT Edizioni Università di Trieste tà con la quale spesso egli infrangeva il rigore del metodo per produrre efficaci illusioni spaziali. Le considerazioni emerse dall’analisi del bozzetto dell’Apo- Le prospettive teosi di Venezia - e dai soffittali esaminati hanno anche consentito di ipotizza Silvia Masserano re l’uso di un sistema diretto di costruzione prospettica da parte dell’officina Caliari. architettoniche SILVIA MASSERANO, laureata allo IUAV di Venezia, è stata assegnista di ricer- ca presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano con il program- di Paolo Veronese ma “Rilievo e restituzione prospettica di architetture dipinte in ambito veneto/ friulano con l’uso di tecnologie avanzate” (2014). Ha ricevuto la Menzione Gaspare De Fiore 2017 dalla UID e, con A. Sdegno, ha all’attivo varie pubbli- Analisi grafica cazioni per convegni. e restituzione di alcuni teleri Le prospettive architettoniche di Paolo Veronese Euro 24,00 PREMIO TESI DI DOTTORATO EUT Edizioni Università di Trieste COLLANA PREMIO TESI DI DOTTORATO 1 Opera sottoposta a peer review secondo Questo volume è integralmente disponibile online il protocollo UPI – University Press Italiane a libero accesso nell’archivio digitale OpenstarTs, al link: https://www.openstarts.units.it/handle/10077/22441 Copertina Progetto grafico e impaginazione di Elena Widmar per EUT Edizioni Università di Trieste Impaginazione Gabriella Clabot © copyright Edizioni Università di Trieste, Trieste 2018. Proprietà letteraria riservata. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale e parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie e altro) sono riservati per tutti i paesi. ISBN 978-88-8303-968-3 (print) ISBN 978-88-8303-969-0 (online) EUT Edizioni Università di Trieste via Weiss 21 – 34128 Trieste http://eut.units.it https://www.facebook.com/EUTEdizioniUniversitaTrieste Le prospettive architettoniche di Paolo Veronese Analisi grafica e restituzione di alcuni teleri Silvia Masserano EUT EDIZIONI UNIVERSITÀ DI TRIESTE Sommario Prefazione di Alberto Sdegno 7 Introduzione 11 Parte prima – Paolo Caliari pittore prospettico 1.1. Note documentarie e vicende biografiche 17 1.2. Il circuito artistico-culturale 1.2.1. La formazione 21 1.2.2. I committenti 28 1.3. Fonti e modelli delle architetture dipinte: le opere di Michele Sanmicheli, Jacopo Sansovino e Andrea Palladio nelle ambientazioni prospettiche del Veronese 38 1.4. Il modus operandi dell’officina Caliari 51 1.4.1. Il ruolo di Benedetto Caliari nella realizzazione delle architetture prospettiche 56 1.5. La pratica prospettica nei trattati del Cinquecento 62 1.5.1. La pratica della perspettiva di Daniele Barbaro 70 1.5.2. Osservazioni sulla pittura di Cristoforo Sorte 78 Parte seconda – Le prospettive architettoniche del Veronese 2.1. Prospettive architettoniche nei teleri a parete dei refettori 91 2.1.1. La Cena in casa di Simone del convento benedettino di Verona 94 2.1.2. Le Nozze di Cana del convento di San Giorgio Maggiore di Venezia 101 2.1.3. La Cena in casa di Simone del convento di San Sebastiano di Venezia 111 2.1.4. La Cena in casa di Simone del convento di Santa Maria dei Servi di Venezia 115 2.1.5. La Cena di San Gregorio Magno per il cenobio di Monte Berico 123 2.2. Prospettive di architetture nei teleri a soffitto 130 2.2.1. Le tele nel soffitto della navata della chiesa di San Sebastiano a Venezia 131 2.2.2. Le tre grandi tele appartenute alla chiesa di Santa Maria dell’Umiltà di Venezia 142 4 Parte terza – Due casi studio 3.1. Le “prospettive” del Convito in casa di Levi 159 3.1.1. Il Convito in casa di Levi per il refettorio del convento dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia 159 3.1.2. Il bozzetto preparatorio e il suo trasferimento sul telero 166 3.1.3. L’analisi del dispositivo prospettico 169 3.1.4. Il riferimento prospettico associato al Vo1 177 3.1.5. Le operazioni di restituzione prospettica della loggia 179 3.1.6. La comparazione tra il dipinto e la prospettiva del modello digitale 184 3.1.7. L’algoritmo d’illuminazione e l’ora dell’evento 186 3.1.8. L’ipotesi di ricostruzione del contesto originario 189 3.1.9. Al di là della parete: la simulazione dell’estensione virtuale del refettorio 193 3.2. Il dispositivo monofocale dell’ Apoteosi di Venezia 196 3.2.1. L’Apoteosi di Venezia del Palazzo Ducale di Venezia 196 3.2.2. Il confronto tra i disegni preparatori e il telero 202 3.2.3. Il punto di vista nel dispositivo prospettico del modello e del telero 205 3.2.4. La posizione del piano di rappresentazione secondo “la più giusta distanza che si possa pigliare” 212 3.2.5. La restituzione prospettica della quinta architettonica 217 3.2.6. Indizi per il completamento e per un’interpretazione tipologica dell’architettura dipinta 223 3.2.7. La prospettiva dell’architettura restituita. Verifiche e incoerenze 226 3.2.8. Uno specchio come prospettografo: l’efficacia di un espediente noto 229 Considerazioni 245 Appendice – Strumenti e metodologie avanzate per il rilievo, la restituzione e la divulgazione dei due casi studio I. Un’applicazione di realtà aumentata per il Convito in Casa di Levi 251 II. Il rilievo fotografico e il fotomosaico dell’Apoteosi di Venezia 255 Bibliografia , sitografia e videografia 265 Indice dei luoghi e delle opere 275 Indice dei nomi 283 Fonti delle illustrazioni 289 Ringraziamenti 297 5 Prefazione «Messer Paolo Veronese Pittore eccellentissimo», come lo definisce Andrea Palladio nei Quattro Libri, è sicuramente tra i più noti e studiati artisti veneti del Cinquecento. L’interesse rivolto dagli storici dell’arte si è concentrato sulla particolarità delle sue opere, sulla figura dell’autore, sui rapporti tra questo e la committenza, soprattutto riflettendo sul difficile periodo storico in cui si è trovato a esercitare la sua professione, tra Riforma e Controriforma. Dietro alle indubbie qualità espressive, semantiche e cromatiche dei suoi la- vori, però, un attento osservatore – formato alla ricerca scientifica nel campo del disegno e della geometria descrittiva – non può non ravvisare lo straordinario e rigoroso impianto figurativo, ricco di contenuti che esondano dall’aspetto per- cettivo più evidente. Questo è il compito che si è data Silvia Masserano, autrice del volume, dedicandosi allo studio del Caliari e in particolare di due delle tan- te sue opere, il Convito in casa di Levi e l’Apoteosi di Venezia, realizzate entrambe nella seconda metà del XVI secolo a Venezia che, dal punto di vista prospettico, affrontano due tipologie di proiezione centrale: la prospettiva a quadro verticale e quella a quadro orizzontale. La precisa analisi geometrica, condotta all’interno dell’esperienza dottorale della Scuola triestina di Architettura, facendo uso dei principi e delle applica- zioni della restituzione prospettica, ha consentito di ricostruire digitalmente le quinte architettoniche stereometriche che ospitano i vari personaggi, dirimen- 7 do in maniera accurata i dubbi sulle modalità di costruzione grafica delle stesse, e avanzando possibili soluzioni sulle procedure di realizzazione, finora non af- frontate in forma estesa dalla critica d’arte. In dettaglio il lavoro si struttura in tre parti, alle quali si aggiungono due appendici, significative per comprendere meglio l’attività svolta e i possibili sviluppi. La prima parte è dedicata ad inquadrare l’autore sia nell’ambiente cultura- le del Cinquecento, che in rapporto ai modi con cui opera, soprattutto tenendo conto dei riferimenti architettonici presenti nei suoi dipinti. Una analisi di al- cuni apparati teorici coevi ha permesso di definire le presunte conoscenze del pittore che possono aver influito sulla elaborazione grafica dei suoi dipinti. La seconda entra nel merito dello studio disciplinare, osservando in maniera puntuale i contenuti proiettivi di alcune sue principali opere – affini a quelle poi oggetto di indagine – segnalando le differenti tipologie di proiezione impiegate dal Caliari nell’impostazione degli sfondati di architettura. Si configurano, di fatto, come dei possibili futuri approfondimenti, da sviluppare sempre facendo uso delle tecniche di prospettiva inversa adottate negli specifici casi analizzati. La terza parte si sofferma ad esaminare in dettaglio le due grandi tele, de- dicando ad ognuna una sezione specifica. In questo caso, ogni dipinto viene esplorato utilizzando apparati grafici di costruzione, tutti prodotti dalla mano dell’autrice, tali da poter comprendere in maniera accurata la probabile genesi geometrica del tessuto proiettivo. Entrambe le sezioni presentano una ipotesi di configurazione tridimensionale dello spazio dipinto e le modalità di frui- zione dello stesso se fosse stato realizzato come architettura reale. Nel caso del Convito viene supposta anche la ricostruzione del luogo – non più esistente – che ha ospitato il telero prima dei molti spostamenti, mentre in quello dell’Apoteosi si ipotizza l’impiego di un ausilio tecnico da parte del Veronese per la realizza- zione finale: una superficie riflettente e un modello fisico in scala ridotta della scena come accorgimento di bottega. Le due appendici, infine, mostrano come l’uso delle tecnologie avanzate, ben note alla Masserano, abbiano consentito di ottenere questi risultati e pos- sano concedere ulteriori sviluppi nel campo della divulgazione scientifica.