Comune Di Rivoli Veronese
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Comune di Rivoli Veronese Comune di Rivoli Veronese www.veneto.to Associazione Museale Walter Rama terre rivolesi Nel contesto di uno scenario naturale di rara suggestione, su un terrazzo dominante e digradante verso la Valle dell’Adige si protende Rivoli. Racchiuso come una gemma in un diadema, all’interno di un Anfiteatro Morenico dalla perfetta regolarità morfologica, il Comune di Rivoli Veronese, esteso su una superficie di 18,42 Kmq. con circa 2.000 abitanti, evoca remote vicende di fatti d’armi, di migrazio- ni, di traffici (militari, civili, commerciali, religiosi e culturali). Quale centro demico collocato allo sbocco della Valle dell’Adige ed a presidio e controllo della Chiusa Veneta (millenaria porta d’accesso alla Pianura Padana ed al bacino Mediterraneo per chiunque provenga dal nord dell’Europa) è stato in ogni epoca spettatore di formidabili eventi bellici (dalle migrazioni celtiche alle calate imperiali terremedievali sino alle più recenti guerre napoleoniche e risorgimentali) finendo con l’essere contornato terre rivolesi di fortificazioni (dai ruderi del castello medievale sulla Rocca al superbo Forte asburgico svettante in località Castello) che lo connotano in modo prepotente costituendone l’iconema prevalente. Non minore importanza deve ascriversi ai movimenti che da sempre hanno lambito le terre rivolesi (dalle marce delle le- gioni romane sulla Claudia Augusta ai plurisecolari traffici atesini ai viaggi dei dotti da Dante, Petrarca, Boccaccio sino ai viaggiatori settecenteschi del “grand tour” fra cui Goethe ed Heine). In sintesi una mirabile fusione fra natura e storia hanno concorso a plasmare un ambiente unico e singolare, che suscita in chi lo percorre profonde e singolari emozioni. the lands of rivoli Set in a natural scenery of rare beauty, on a dominating terrace sloping towards the Adige Valley, is Rivoli. Rivoli Veronese, with 2000 inhabitants on an area of 18,42 sq. Km, like a gem in a diadem is placed within a perfect morainic amphitheatre, recalling far off feat of arms, migrations, trade, religious and cultural exchanges. As a demic centre situated in the Adige Valley in a strategic position controlling the Chiusa Veneta (thousand-year-old access to the Padana Plain and to the Mediterranean for those coming from the northern Europe), Rivoli witnessed extraordinary war events (from the Celtic migrations to the medieval imperial armies descents, to the more recent Napoleonic battles and fightings for independence from Letto da campo pieghevole di Napoleone Bonaparte (1803 - Museo Napoleonico) Busto del generale Bonaparte ed interno del terremuseo Napoleonico terre rivolesi Austria during the Risorgimento), which left imposing fortifications and outposts (such as the ruins of the medieval castle on the Rocca and the superb Hapsburgian fort in the località Castello) dominating the surrounding landscape. All along the historic periods, and even during prehistoric times, movements have interested the area of Rivoli: from the march of the Roman legions along the Clau- dia Augusta to the Renassaince visits of Dante, Petrarca, Boccaccio, to the ‘Grand Tour’ travellers such as Goethe and Heine. Rivoli represents an extraordinary place, in which history and nature uniquely blend, arousing deep emotions to those who come to visit. archeologia Le prime esplorazioni archeologi- che furono effettuate sulla Rocca di Rivoli tra il 1874 e il 1875 dal singolare pionere Gaetano Pelle- grini. L’enorme quantità di stru- menti in selce rinvenuti spinse Pellegrini a interpretare il sito come ‘officina preistorica’. Dal 1963 al 1968, Lawrence H. Bar- field dell’Università di Birmin- gham (UK) condusse i primi sca- vi scientifici, portando alla luce i livelli di occupazione risalenti al Neolitico Medio e all’età del Bronzo Antico e Finale. L’insedia- mento neolitico appartenente alla cultura dei Vasi a Bocca Quadra- ta restituì numerosi strumenti in selce, resti faunistici, frammenti di vasi, pintaderas, pesi da telaio e la famosa statuetta in terracotta cm cm chiamata la ‘Venere di Rivoli’. Le evidenze archeologiche testimoniano l’esistenza di una comunità in grado di controllare traffici sistematici lungo la valle dell’Adige, punto di contatto tra le Alpi e la Pia- nura Padana. Poche testimonianze risalgono all’età del Ferro e all’epoca romana. In epoca longobarda e medievale Rivoli riacquisì un’ importanza strategica. Sulla sommità del Monte Rocca nel X e fino al XII sec. sorgeva la roccaforte i cui resti vennero alla luce grazie agli scavi diretti da Peter Hudson, dell’Università di Lancaster (UK) tra il 1978 e il 1981. Costruito in muratura e in legno, il castello di Rivoli ebbe importanti funzioni militari, vide il passaggio dei Franchi e degli eserciti imperiali di Federico I Barbarossa. Ancora oggi si possono vedere i resti di una cappella, di una cisterna e della torre a guardia della Chiusa. archaeology The earliest archaeological explorations on the Rocca di Rivoli were carried out between 1874 and 1875 by an extraordinary pioneer: Gaetano Pellegrini. The vast quantity of flint tools recovered by Pellegrini led him to interpret the site as a ‘prehistoric workshop’. Between 1963 and 1968, Lawrence H. Barfield of the University of Birmingham (UK) carried out the first scientific archaeological excavations, uncovering evidence for Neolithic, Early and Late Bronze Age occupation. The neolithic settle- ment associated to the Square Mou- th pottery culture yielded numerous flint artefacts, faunal remains, pottery fragments, pintaderas, loom weights and the famous clay figurine known as the ‘Venus of Rivoli’. Archaeolo- gical finds support the existence of a community able to control syste- matic exchange networks along the Adige valley, linking the Alps to the Po Plain. Less evidence comes from the Iron Age and the Roman period. During Longobard and Medieval times Rivoli regained its strategic role. On the top of the Rocca di Rivoli in the 10th, and until the 12th century, there was a fortress, the remains of which were brought to light by excavations directed by Peter Hudson, of the University of Lancaster (UK) between 1978 and 1981. The castle at Rivoli was built of wood and stone and became an important military outpost, seeing the passage of the Franks and the imperial army of Federick I Barbarossa. The remains of a chapel, a cistern and of the tower of the fortress overlooking the gorge are still visible nowadays. battaglia di rivoli Carle Vernet - “Château de Grosbois” In un incomparabile scenario travolgenti cariche di cavalleria naturale compreso fra gli ul- subito integrate dalla possente timi rilievi baldensi, la piana azione dell’artiglieria. Nell’epi- dell’Adige e le cerchie colli- co scontro in cui si affrontarono nari dell’Anfiteatro Morenico, 15 – 20 mila francesi contro 27 si svolse la battaglia di Rivoli. – 30 mila austriaci rimasero sul Pressato da soverchianti forze terreno, tra morti e feriti, 5.556 avversarie che si apprestavano uomini di cui 2.180 francesi e a circondarlo e distruggerlo, 3.376 austriaci. Ricorda l’even- dopo aver sferrato per primo un to il basamento dell’obelisco fulmineo attacco notturno, Na- che Napoleone fece erigere nel poleone, il 14 gennaio 1797, 1806 a memoria della vittoria, al termine di una giornata di che fu poi distrutto dagli au- formidabili e ininterrotti com- striaci nel 1814 e il Museo Na- battimenti, dagli esiti incerti e poleonico nel centro del paese dalle sorti alterne, riuscì final- che, oltre a reperti e cimeli, mente ad aver ragione dell’eser- raccoglie preziosi e interessanti cito austriaco grazie ad alcune documenti. the battle of rivoli In an extraordinary natural scenery embraced by the closer Baldo reliefs, the Adige plain and the gently rolling hills of the morain- ic amphitheatre, the battle of Rivoli took place on 14th January 1797. Under pres- sure from the over- powering strenght of the enemy who were getting ready to surround and destroy the French army, Napoleon, af- ter having thrown a lightining raid dur- ing the night, at the end of a day of extraordinary and unceasing battles of uncertain outcome and alternating fate, succeeded in overcoming the Austrian army thanks to a series of powerful cavalry charg- es immediately followed by devastating ar- tillery attacks. In the epic encounter, 15- 20 thousands French fought against 27-30 thousands Austrians. On the battlefield fell, either dead or in- jured, 5556 men, of which 2180 French and 3376 Austrian. In 1806, to com- memorate the vic- tory, Napoleon had an obelisc erected, which was subsequently destroyed by the Austrians in 1814 and of which today survives only the basement. The Napoleonic Museum, in Rivoli town centre, in addition to finds and relics from the battle, exhibits also interesting origi- nal documents of the period. forte di rivoli Tra le tante fortificazioni presenti nel territorio veronese, edificate nel corso dei secoli, nessuna è più spettacolare del Forte di Rivoli (Werk Wohlgemuth, 1854), sia per l’asso- luta preminenza paesaggistica, sia per la perfezione della sua forma architettonica, unita alla qualità costruttiva dell’opera. Posto sull’alto sperone roccioso a picco sull’Adige, a dominio della Via del Brennero, il Forte fu voluto dal feldmaresciallo Radetzky dopo il 1848, assieme alle altre tre opere del sistema di sbarramento atesino situate sul versante opposto della valle: il Forte Hlavaty (Ceraino), il For- te Mollinary (Monte), la Tagliata stradale e ferroviaria, nel fondo della gola montana. Il comandante absburgi- co ripresentava, in nuova forma, l’antica vocazione del- la Chiusa Veneta, storica porta del vitale collegamen- to tra il mondo germanico ed il Mediterraneo (...tra il cen- tro Europa ed il Settentrione d’Italia). Ideato per le finalità della guerra, il Forte si presen- ta oggi al visitatore come l’im- pareggiabile testimonianza di un’arte ormai estinta: l’arte delle fortificazioni. Convertito agli usi del tempo di pace è ora sede di molteplici attività culturali. E’ anche luogo eletto per la contemplazione del panorama.