Sun Nov 04 05:17:25 2018 1

Camilleri e i poeti che vogliono salvare i nostri destni

Camilleri e i poeti che vogliono salvare i nostri destni

Camilleri e i poeti che vogliono salvare i nostri destni di Antonio ERRICO Chissà se poi Andrea Camilleri non rassomigli davvero a Tiresia, l’indovino: con quegli occhi ormai senza alcuna luce, con quella voce roca che sembra provenire dalla profondità di un pozzo di mistero, con le sopracciglia che sembrano i cespugli di un fantasioso disegno di bambino.

Liste d’attesa le scorciatoie demagogiche sono peggiorative

L’ANALISI di Pino ROMANO* L’argomento liste d’attesa è troppo delicato per essere affrontato con provvedimenti amministrativi e/o legislativi, senza incidere sul sistema sanitario nel suo complesso. La fase politica che stiamo vivendo - e cioè il dissolvimento delle promesse elettorali alla prova della concretizzazione - impone serietà.

Il Partito democratico di terra jonica si stringe intorno al sindaco Rinaldo Melucci per confermargli fiducia e sostegno. Lo ha fatto ieri, al termine di una lunga riunione, tenutasi nella sede di via Principe Amedeo.

Ploutonion, l’antica porta degli inferi rivive grazie all’équipe di UniSalento

Migliaia di visitatori frequentavano nell’antichità i luoghi di culto più famosi. Uno di questi, il Ploutonion di Hierapolis, uno dei santuari più famosi dell’antichità, considerato la porta degli Inferi. Da qualche giorno è tornato accessibile al pubblico grazie al lavoro della missione archeologica italiana in Turchia, guidata fino a pochi mesi fa dall’archeologo Francesco D’Andria e ora affidata a Grazia Semeraro.

Estorsione e tentata estorsione, nei guai un 33enne e un 30enne di Manduria

Due manduriani, un 33enne e un 30enne, saranno processati su richiesta della Procura di Taranto con l’accusa di estorsione e tentativo di estorsione nei confronti di una giovane donna alla quale hanno chiesto soldi per non pubblicare foto che la ritraevano nuda. In realtà erano fotomontaggi.

Situazione sempre più incerta a Palazzo di Città. Intanto l’Ance avverte: a rischio tanti progetti per Taranto

Lo spettro del voto anticipato

Non solo le dimissioni di Melucci, pesa anche il nodo-bilancio

Il rischio elezioni anticipate c’è e non è soltanto legato al ritiro o meno delle dimissioni del sindaco: il Consiglio potrebbe essere sciolto anche in caso di mancata approvazione del prossimo bilancio. Di fatto la maggioranza al Comune di Taranto ufficialmente non esiste, in quanto dovrebbe essere composta da 17 consiglieri su 32, invece sulla carta è formata da 15 più il Sun Nov 04 05:17:25 2018 2 sindaco, preso atto che sicuramente almeno un esponente ha tradito il numero uno di Palazzo di Città.

Sun Nov 04 05:17:27 2018 1

Il Reddito

Il Reddito

Il nodo coperture

Incertezza attorno alle coperture finanziarie necessarie per Il fondo da 16 miliardi di euro per finanziare il reddito di cittadinanza (9 miliardi) e la riforma delle pensioni (7 miliardi).

Gli incentivi

Gli incentivi

Bonus a chi assume

Arriva la decontribuzione totale per le assunzioni nel Mezzogiorno, il potenziamento della misura Resto al Sud: la misura sarà rivolta a imprenditori fino a 45 anni (anziché 35).

IL BANDO

Innovazione, 12 milioni dall’Ue. E un’impresa è di Massafra

L’Italia è seconda in Europa per numero di piccole e medie imprese selezionate dalla Commissione Ue per ricevere l’ultima tranche di finanziamenti messi a disposizione dallo strumento Pmi. Dopo la Spagna (33), il nostro Paese è sul secondo gradino del podio in Ue con 28 pmi che fanno parte del gruppo di 246 alle quali andranno in totale 12,2 milioni euro per portare velocemente le loro innovazioni sul mercato. Ogni progetto riceverà fino a 50mila euro (provenienti dal programma europeo per la ricerca Horizon 2020) per redigere un business plan e avrà accesso anche a delle sessioni di formazione gratuite. La maggior parte delle aziende selezionate fra 2.111 candidature lavorano nel campo dell’informatica, della salute e dell’ingegneria, mentre hanno sede principalmente in Emilia-Romagna (10) e Lombardia (8). Solo una piccola e media impresa fra quelle scelte dalla Commissione Ue proviene dal Mezzogiorno d’Italia. E dalla Puglia, per la precisione: la Bettery Srl di Massafra (Taranto). La prossima scadenza per il nuovo bando dello Strumento pmi è il 13 febbraio 2019.

Sud, manovra al bivio e ripresa lenta

Al via in commissione l’esame del Bilancio. E dall’Istat il monito: frena il lavoro

Inizierà martedì prossimo in commissione Bilancio della Camera l’esame della manovra. Al vaglio in primo luogo i nodi legati alle due misure principe del governo, il reddito di cittadinanza e le pensioni. Nel Documento ci saranno soltanto le norme quadro, il fondo da 16 miliardi di euro per il loro finanziamento (9 miliardi per il reddito di cittadinanza e 7 miliardi per le pensioni) mentre per capire i meccanismi definitivi di Quota 100 e reddito bisognerà attendere due disegni di legge ad hoc. Un modo per prendere tempo in attesa di capire se ci sono margini di manovra con l’Europa. Nell’ultima bozza, le novità per il Mezzogiorno non mancano. Un modo, probabilmente, anche per aiutare il Movimento Cinque Stelle a recuperare consenso dopo il via libera al gasdotto Tap. Così arriva la decontribuzione totale per le assunzioni nel Mezzogiorno, il Sun Nov 04 05:17:27 2018 2 potenziamento della misura Resto al Sud (la misura che favorisce la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, sarà rivolta a imprenditori fino a 45 anni (anziché 35) e includerà anche le libere professioni e il commercio, prima esclusi), la previsione della clausola del 34% degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, oltre al bonus per le coppie che generano un terzo figlio (alle famiglie nelle quali nascerà il terzogenito tra il 2019 e il 2021 spetterà un terreno di proprietà dello Stato, non utilizzabile per altra finalità, in concessione gratuita per 20 anni). Queste le misure sul tavolo. All’interno di uno scenario fosco. Da una parte la crescita zero segnata nel terzo trimestre, dall’altra l’aumento di mezzo punto degli interessi pagati dallo Stato per collocare i Btp in asta: la strada per centrare gli obiettivi indicati dal governo nella nota di aggiornamento del Def appare sempre più stretta. L’andamento dell’economia reale non sembra avere spunti e, calcolatrice alla mano, appare davvero improbabile che si riesca a raggiungere una crescita dell’1,2% stimata per fine anno dal governo. Questo allontana anche gli obiettivi del Pil indicato al +1,5% per il 2019, un valore che l’Ufficio Parlamentare di Bilancio non ha certificato e che mina il duello in corso con Bruxelles anche su deficit e debito. Anche perché, nonostante le previsioni sui conti pubblici nascondanò sempre dei cuscinettì di prudenza, la minore crescita potrebbe avere un impatto negativo sui saldi di finanza pubblica. Il Pil all’1,2% a fine 2018 sembra ora matematicamente fuori portata. «Occorrerebbe un’accelerazione molto forte nei mesi finali dell’anno, ad almeno 0,4% trimestre su trimestre, per superare tale soglia», afferma il senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Paolo Mameli. Che ha fatto i conti e blocca la crescita italiana di fine anno a +0,9%, tre decimali di punto sotto la stima governativa. Ma l’impatto ci sarebbe anche sui conti del 2019. Questa volta ad usare la calcolatrice è l’economista Carlo Cottarelli che ritiene possibile centrare l’1% quest’anno ma indica che per raggiungere l’1,5% nel 2019 servirebbe una progressione trimestrale che si attesti tra lo 0,5 e lo 0,6% il prossimo anno. Valori difficili da raggiungere, quasi impossibili. Ovviamente una minore crescita rischierebbe di avere un contraccolpo anche sulle previsioni sui conti pubblici. In genere ogni due decimali di minore crescita di traducono in un decimale in più di deficit. Difficile fare i conti ora. Anche perché, nel confronto con l’Ue, il governo ha reso noto di aver stimato in modo prudenziale sia la crescita sia l’impatto che questo ha sul maggior gettito e quindi sul deficit. L’economia reale, dunque. Che annebbia l’orizzonte. Il mercato del lavoro gira in negativo a settembre: nel mese - secondo i dati Istat pubblicati oggi - la disoccupazione è aumentata di 0,3 punti su agosto risalendo al 10,1% mentre l’occupazione è diminuita (al 58,8%) soprattutto a causa della performance negativa registrata dal lavoro dipendente a tempo indeterminato. L’Italia resta al terzo posto in Ue per tasso di disoccupazione (dopo Grecia e Spagna) ma a settembre è quella con il risultato congiunturale peggiore (+0,3 punti, unico tasso a crescere insieme a quello della Svezia). Gli occupati nel mese calano di 34.000 unità su agosto ma sono in aumento di 207.000 unità rispetto a settembre 2017. La situazione del mercato del lavoro resta improntata a una grande incertezza con il lavoro dipendente a tempo indeterminato che crolla (- 77.000 occupati fissi su agosto, -184.000 in un anno) e quello a termine che avanza a grandi passi (+368.000 rispetto a settembre 2017, si supera quota 3,18 milioni). In pratica la percentuale di coloro che hanno un contratto a termine è passato in un solo anno dal 15,8% al 17,7% del totale dei lavoratori dipendenti. Negli ultimi due anni i lavoratori a termine sono aumentati di oltre 750.000 unità mentre quelli stabili sono diminuiti di oltre 150.000 unità. Gli indipendenti crescono lievemente e sono 5.342.000 a fronte di 23,3 milioni di occupati totali. La popolazione lavorativa invecchia sia a causa del cambiamento demografico, sia della stretta sull’accesso alla pensione. Nel 2018 si è concluso il percorso di avvicinamento dell’età di vecchiaia tra uomini e donne (a 66 anni e sette mesi) mentre l’anno prossimo dovrebbe scattare il nuovo scalino di cinque mesi portandola a 67 anni. I lavoratori over 50 a settembre sono cresciuti sia sul mese che sull’anno (+333.000) arrivando alla quota record di 8.546.000 unità (quasi tre milioni in più rispetto a 10 anni fa). Torna a salire anche il tasso di disoccupazione giovanile (al 31,6%) anche se resta più basso di tre punti percentuali rispetto all’anno scorso. Gli occupati in questa fascia di età sono sostanzialmente stabili a 1.019.000. La Sun Nov 04 05:17:27 2018 3 fascia di età che perde più occupati è quella tra i 35 e i 49 anni (-154.000 unità rispetto a settembre 2017) soprattutto a causa del passaggio nella fascia più anziana senza adeguati «rimpiazzi» da quella più giovane. Ma dai dati di luglio, agosto e settembre viene fuori anche che la produzione si è fermata perché è calato l’export: primi riflessi della guerra dei dazi dichiarata da Usa e Cina. N.Qua.

Sun Nov 04 05:17:28 2018 1

Al Nord la Liguria è del 37% più costosa del Piemonte. Al Sud la Basilicata è del 23% più cara della Puglia. Tra le isole la Sardegna è il 25% più costosa della Sicilia.

La presentazione venerdì a Grottaglie

In Zero al Sud svelati i dati sui diritti sociali negati. Quando Giorgetti disse: sono scioccanti, secretiamoli

IL LIBRO-INCHIESTA

Il libro inchiesta Zero al Sud di Marco Esposito sarà presentato in anteprima nazionale venerdì prossimo a Grottaglie, in via delle Torri 30, alle ore 18. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Piazza Viva. Con l’autore dialogheranno Claudio Scamardella, direttore del Quotidiano, e Cataldo Zappulla, coordinatore dell’associazione Piazza Viva.

In Zero al Sud svelati i dati sui diritti sociali negati. Quando Giorgetti disse: sono scioccanti, secretiamoli

IL LIBRO-INCHIESTA

«Il federalismo fiscale che avanza? Ecco perché è un grande imbroglio» di Giuseppe ARGO Un grande imbroglio. Il federalismo fiscale ha tradito i principi di solidarietà scolpiti nella Costituzione al punto che i dati con il pieno riconoscimento dei diritti dei territori deboli sono stati secretati, come per le sedute della Commissione antimafia. Lo racconta il libro-inchiesta Zero al Sud (Rubbettino Editore, 212 pagine, 14 euro, prefazione di Gianfranco Viesti), scritto dal giornalista del Mattino, Marco Esposito, da sempre impegnato nella ricerca di documenti e cifre per denunciare le politiche punitive nei confronti del Mezzogiorno, in particolare nell’ultimo ventennio. Un libro ricco di dati, ricostruzioni e retroscena che confermano come il federalismo fiscale, nella sua attuazione perversa (come recita il sottotitolo), sia stata la leva principale per togliere al Sud e dare al Nord. Una storia incredibile ma vera. Nel 2015, primo anno di attuazione del meccanismo dei fabbisogni standard previsto dal federalismo fiscale, l’associazione dei comuni Anci (all’epoca guidata dal sindaco di Torino Piero Fassino) e il governo decisero di ridurre la solidarietà nei confronti dei municipi a minore capacità fiscale dalla quota integrale prevista in Costituzione al 45,8%. Giancarlo Giorgetti, presidente della Bicamerale per l’attuazione del federalismo, fu il primo a essere sorpreso di tale scelta e chiese ai tecnici di conoscere il riparto con i dati al 100% tuttavia, temendo che i numeri fossero scioccanti, propose una seduta segreta come avviene in Commissione antimafia. Antimafia? Il federalismo, nato per portare trasparenza ed efficienza, si trasformava in qualcosa di indicibile. Il deputato bellunese del Pd, Roger De Menech, condivise la richiesta di Giorgetti: Sarebbe interessante vedere le tabelle, anche a porte chiuse, se applicassimo al 100 per cento quella cosa. Dove quella cosa sarebbe la solidarietà, cioè il diritto dei cittadini di Taranto o di Torino, di Lecce o di Belluno di essere trattati in egual maniera nei servizi comunali essenziali: asili nido, assistenza ai disabili e agli anziani, mense scolastiche, trasporto pubblico locale. Probabilmente - proseguì De Menech riferendosi alla mancata solidarietà - provocherebbe momenti di tensione enorme negli enti locali; fra di loro e nei rapporti con lo Stato centrale. Tensioni che però non ci sono mai state. Nessun parlamentare meridionale era presente e nessun sindaco fino a oggi si è accorto di tale fortissima decurtazione: al Comune al quale spettano dopo complicati conteggi 1 milione di euro di solidarietà arrivano 458.000 euro, poi trasformate in 500.000 euro a partire dal 2017 quando il target perequativo è portato a cifra tonda. Ma perché si è dimezzata la solidarietà? Per capirlo bisogna tornare indietro al 2012 quando Mario Monti, nel Salva Italia, aumentò bruscamente le tasse. Lo Sun Nov 04 05:17:28 2018 2 fece passando dall’Ici all’Imu, con quest’ultima che pesava più del doppio, scaricando quindi sui Comuni la responsabilità di aumentare il prelievo fiscale, con la metà del gettito fiscale che andava dai Comuni nelle casse statali. Nel 2013, passata l’emergenza, lo Stato lasciò tutta l’Imu ai Comuni ma in cambio azzerò i trasferimenti e chiese ai sindaci di gestire direttamente la solidarietà: visto che il gettito dell’Imu era molto differenziato nei territori (con un massimo nei Comuni liguri e un minimo in Basilicata) i municipi che avevano ottenuto più di quanto necessario per pagare i servizi calcolati con i fabbisogni standard, avrebbero dovuto girare una parte di questo extragettito ai territori con minore capacità fiscale. I Comuni accettarono ma, quando nel 2015 il meccanismo si mise in moto e i ricchi dovevano staccare l’assegno in favore degli enti locali meno fortunati, l’Anci inventò la formula truffaldina della perequazione integrale rispetto al target perequativo scelto. In cui integrale si trasformava nel 45,8%. L’obiettivo era attenuare, nel primo anno di applicazione, gli effetti per i Comuni con capacità fiscale maggiore del fabbisogno standard. Cioè ci si preoccupava che i Comuni che avevano più soldi rispetto al fabbisogno non spendessero troppo e non ci si occupava affatto dei problemi che nascevano nei territori con capacità fiscale minore del fabbisogno. Nel primo anno di applicazione divenne, in assenza di qualsiasi reazione da parte dei sindaci del Sud, un provvedimento senza scadenza, che si è attuato in questo 2018 e si applicherà se nessuno comincerà a dire basta anche nel 2019. Ma perché il Sud finora non ha reagito? Zero al Sud è anche il racconto di una classe dirigente disattenta o ingenuamente fiduciosa. Un esempio riguarda la Puglia. Raffaele Fitto da ministro degli Affari regionali era il solo ministro meridionale nel governo Berlusconi che nel 2009 diede il via al federalismo. A lui toccò nominare uno dei componenti della Commissione tecnica per l’attuazione del federalismo fiscale e la scelta cadde sul professore Ernesto Longobardi. Sarà un mastino a difesa del Sud, disse Fitto. Eppure fu proprio Longobardi a spiegare in Parlamento la scelta di riconoscere diritti zero ai cittadini dei Comuni con servizi zero.

I CONTI REGIONALI

Spesa, città del nord al top La Puglia è nella media

Smentita la tesi di un eccesso di risorse destinate al Mezzogiorno

Oltre novemila euro a testa in Valle d’Aosta e appena 3 mila nel confinante Piemonte. I divari della spesa pubblica regionalizzata non seguono il tradizionale asse Nord-Sud e anzi i due estremi si toccano, confinano e sono nel medesimo quadrante geografico. Tuttavia le differenze sono così marcate da far emergere una serie di problemi e da giustificare - a seconda della lettura dei dati - sia chi, come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, punta sull’autonomia con l’obiettivo di ottenere un diverso riparto di risorse, sia chi teme che il moltiplicarsi di territori autonomi faccia saltare i bilanci. A fare i conti, su numeri del 2016, è la Ragioneria generale dello Stato. Il rapporto esamina 563 miliardi di spesa pubblica dei quali 262 miliardi regionalizzati, cioè attribuiti a un singolo territorio. Nelle tabelle di sintesi, la Ragioneria mette da parte 43 miliardi di spesa regionalizzata per interessi sul debito pubblico; tuttavia secondo diversi studiosi - Adriano Giannola su tutti - non c’è ragione per escludere tale spesa e quindi nella tabella in pagina la classifica è fatta sul totale di 262 miliardi. Gli interessi sul debito vanno a beneficio soprattutto dei residenti in Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia. Per esempio in Campania la cedola per abitante su titoli di stato è di 282 euro contro i 1.221 euro dei residenti in Lombardia. La Campania, come la Puglia, risulta poco sopra la media nazionale per la spesa senza interessi e poco sotto la media considerando anche gli interessi, a conferma che non è la principale regione del Mezzogiorno a far registrare anomalie. I dati offrono una lettura ben chiara: ci sono due fattori che fanno schizzare in altro la spesa procapite e cioè essere un territorio speciale ed essere una regione di piccole dimensioni. Se la Valle d’Aosta è in testa, in pratica, è perché unisce il suo esser «speciale» con dimensioni demografiche molto Sun Nov 04 05:17:28 2018 3 contenute. Non a caso al lato opposto della classifica c’è la Lombardia, che è ultima per la spesa regionalizzata ordinaria e sale sette posizioni solo in virtù della sua ricchezza, che attira sul territorio ben 14 miliardi di interessi sul debito nazionale. Fa eccezione il Lazio, che è una regione ordinaria e popolosa ma che, a causa delle attività economiche concentrate nella capitale, ha un procapite di oltre 7mila euro, interessi compresi. Valle d’Aosta, le province autonome di Bolzano e di Trento, il Friuli Venezia Giulia la Sardegna e la Sicilia sono tutte sopra la media di 4.437 euro, non a caso con la Sicilia ultima grazie alle notevoli dimensioni. Se si guarda alle quattordici regioni ordinarie in cui non è presente Roma, le sole sopra la media sono Molise e Basilicata, seguite da Calabria, Abruzzo e Liguria ovvero tutti territori con una demografia limitata. La regola delle dimensioni che, sotto un certo livello, portano inefficienza ha una conferma se si confrontano territori confinanti della medesima natura. Al Nord la Liguria è del 37% più costosa del Piemonte. Al Sud la Basilicata è del 23% più cara della Puglia. Tra le isole la Sardegna è il 25% più costosa della Sicilia. I dati della Ragioneria, insomma, ripropongono il tema già noto di ripensare il regionalismo italiano. Da un lato può essere utile limare le differenze tra territori autonomi ed ordinari e dall’altro andrebbe promosso un processo di accorpamento, mirato per esempio ai dieci territori con popolazione inferiore a quella della Sardegna, che non è accorpabile. L’occasione giusta per la riforma è proprio il processo per una maggiore autonomia avviato da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Ieri il ministro degli Affari regionali Erika Stefani ha ricordato che uno degli obiettivi dell’autonomia è «efficientare la spesa pubblica». Ma i numeri della Ragioneria dimostrano che più si spezzettano le funzioni e si assegnano poteri in periferia, meno la spesa è efficiente. Quando Luca Zaia afferma che il modello per il suo Veneto è Trento, non deve dimenticare che se tutti puntassero agli 8.164 euro procapite del Trentino i conti pubblici salterebbero.

Sun Nov 04 05:17:29 2018 1

Il consigliere

Il consigliere

«Misura compatibile»

Grande assente, nel modello federalista che avanza a grandi falcate, è la solidarietà: cioè il diritto dei cittadini di Taranto o di Torino, di Lecce o di Belluno di essere trattati in egual maniera nei servizi comunali essenziali.

La senatrice

La senatrice

«Stravolto il decreto»

Nel 2015 governo e Anci decisero di ridurre la solidarietà nei confronti dei municipi a minore capacità fiscale. Giancarlo Giorgetti fu il primo a essere sorpreso di tale scelta e chiese ai tecnici di conoscere il riparto con i dati al 100%.

Le 86 terre incolte pugliesi contese da famiglie e giovani Sul decreto scontro M5s-Pd

La concessione gratuita per chi mette al mondo il terzo figlio convince i Cinque Stelle. Per i Democratici un passo indietro di Nicola QUARANTA «La legge pugliese sulla Banca delle Terre di Puglia, di cui sono stato estensore e che punta a favorire l’accesso dei giovani in agricoltura e contrastare l’abbandono dei suoli, non è incompatibile con altri strumenti normativi». Cristian Casili, capogruppo regionale del m5s, non ravvede alcuna conflittualità tra lo strumento normativo regionale in materia di agricoltura e la legge del Governo che prevede l’affidamento di un terreno agricolo abbandonato a un nucleo famigliare con tre figli. «Anzi prosegue Casili ben vengano ulteriori incentivi alle famiglie. Inoltre, credo che la misura prevista nella manovra economica possa beneficiare del contributo previsto dalla legge regionale che prevede il censimento di tutte le terre abbandonate da parte degli enti territorialmente coinvolti, in primis i Comuni». Ma da dove nasce il sospetto che la misura, prevista nella manovra economica firmata Lega-Cinque Stelle, al di là dei dubbi che sta suscitando nel merito, possa entrare in conflitto con le finalità sancite dalla Regione Puglia nel 2017, vale a dire con quanto fissato attraverso l’istituzione su scala regionale della Banca della Terra di Puglia? La delibera approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese punta a favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono dei suoli. L’iniziativa legislativa, che porta proprio la firma del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili, consiste in un elenco informatico accessibile al pubblico aggiornato di tutti i terreni e fabbricati rurali insistenti, completo dei dati catastali identificativi e di ogni altra utile caratterizzazione dei beni, allo scopo di individuare i terreni agricoli di proprietà della Regione e degli enti da essa controllati per l’affidamento in concessione o locazione a chiunque abbia voglia di intraprendere una attività agricola. Dal Gargano al Salento, la superficie complessiva delle terre incolte è pari a 1.299, 7 ettari, per un totale di 86 terreni, sparsi nelle province di Foggia (31), Bari (12), Bat (8), Brindisi (18), Taranto (11), Lecce (6). Il regolamento messo a punto dalla Regione nel settembre scorso, disciplina, infatti, i criteri di valutazione da seguire in presenza di più domande di assegnazione del medesimo bene. In particolare, nella graduatoria saranno Sun Nov 04 05:17:29 2018 2 preferite le istanze di soggetti residenti nel comune ove è situato il bene, quelle proposte da disoccupati, quelle che presentino un piano di coltivazione di qualità (con il ricorso, ad esempio, a tecniche di agricoltura biologica o a varietà locali o tradizionali) e quelle presentate da giovani al primo insediamento. Ma Casili non ha dubbi: È importante in questo periodo storico che si torni a parlare di agricoltura, famiglie e giovani. Non bisogna essere nostalgici di un passato che fortunatamente non c’è più. Per questo reputo fuori luogo le polemiche strumentali da parte di alcuni politici su un tema come questo, che punta a garantire l’accesso a uno dei settori strategici per il futuro dei nostri territori. Da parte nostra siamo riusciti a strutturare una legge regionale organica che può dare respiro a tante categorie di lavoratori, a fronte di un crescente numero di terreni abbandonati, soprattutto nel Sud della Puglia, dove l’agricoltura paga in media redditi inferiori rispetto ad altri contesti. Uno dei meriti della suddetta legge è proprio quello di aver allargato la platea dei beneficiari: non solo giovani ma anche cittadini che hanno superato i 40 anni di età. La legge regionale è frutto di un attento esame che ha tenuto conto di diversi aspetti: vengono privilegiate le proposte che giungono da disoccupati residenti, quelle che presentino un piano di coltivazione di qualità, con il ricorso, ad esempio, a tecniche di agricoltura biologica o a varietà locali o tradizionali, e quelle presentate da giovani al primo insediamento. Nella legge pugliese sono inclusi anche i fabbricati rurali in stato di abbandono. Entro il 2019 tutti i terreni e i fabbricati pugliesi in stato di abbandono dovranno essere censiti e inseriti in un portale on line facilmente consultabile dove sarà possibile Comune per Comune individuare il bene maggiormente confacente alle proprie necessità. Ritengo che questi siano strumenti molto utili, è evidente tuttavia che per dare respiro alla nostra agricoltura occorre ben altro. In forza della nuova misura che il governo intende varare, gli stessi terreni potranno dunque essere affidati in concessione gratuita per 20 anni alle famiglie cui nasca il terzo figlio nel 2019, 2020 o 2021. La possibilità è estesa anche a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota societaria ai predetti nuclei familiari pari al 30%. Tanto, infatti, prevede la misura targata Lega che si prefigge di «favorire la crescita demografica». In cantiere anche la concessione di mutui fino a 200mila euro a tasso zero alle famiglie che acquistino nelle vicinanze dei terreni la prima casa. A queste finalità, appunto, andrà destinato il 50% dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità e il 50% delle aree abbandonate o incolte del Mezzogiorno. Per l’attuazione della misura è istituito nello stato di previsione del ministero delle politiche agricole, alimentari forestali e del turismo un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale pari a 5 milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni di euro per l’anno 2020. Ma per l’ex viceministra allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova (Pd), «il provvedimento smantella quanto da noi previsto nel Decreto Mezzogiorno e soprattutto vanifica l’obiettivo prioritario di invogliare le nuove generazioni a considerare l’agricoltura di qualità uno dei segmenti in cui investire anche per tutelare e rigenerare il paesaggio».

Sun Nov 04 05:17:30 2018 1

COSA PREVEDE LA MANOVRA

Bonus bebè: anche mutui fino a 200mila euro

In arrivo con la manovra un bonus, molto particolare, per le coppie che generano un terzo figlio. Alle famiglie nelle quali nascerà il terzogenito tra il 2019 e il 2021 spetterà un terreno in concessione gratuita per 20 anni. Non solo. È prevista anche la concessione di mutui fino a 200 mila euro, rigorosamente a tasso zero, alle famiglie che acquistino la prima casa nelle vicinanze dei terreni. Di quali terreni si tratta? Un primo lotto è costituito dal 50% dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità, mentre un’altra tranche arriverà dal 50% delle aree abbandonate o incolte del Mezzogiorno. Una precisazione che fa intendere come anche questa misura possa essere rivolta soprattutto ai cittadini del Sud Italia. Gli stessi terreni in concessione saranno riconosciuti a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota societaria del 30% ai nuclei familiari nei quali è nato un terzo figlio tra il 2019 e il 2021.

Le 86 terre incolte pugliesi contese da famiglie e giovani Sul decreto scontro M5s-Pd

La concessione gratuita per chi mette al mondo il terzo figlio convince i Cinque Stelle. Per i Democratici un passo indietro di Nicola QUARANTA «La legge pugliese sulla Banca delle Terre di Puglia, di cui sono stato estensore e che punta a favorire l’accesso dei giovani in agricoltura e contrastare l’abbandono dei suoli, non è incompatibile con altri strumenti normativi». Cristian Casili, capogruppo regionale del m5s, non ravvede alcuna conflittualità tra lo strumento normativo regionale in materia di agricoltura e la legge del Governo che prevede l’affidamento di un terreno agricolo abbandonato a un nucleo famigliare con tre figli. «Anzi prosegue Casili ben vengano ulteriori incentivi alle famiglie. Inoltre, credo che la misura prevista nella manovra economica possa beneficiare del contributo previsto dalla legge regionale che prevede il censimento di tutte le terre abbandonate da parte degli enti territorialmente coinvolti, in primis i Comuni». Ma da dove nasce il sospetto che la misura, prevista nella manovra economica firmata Lega-Cinque Stelle, al di là dei dubbi che sta suscitando nel merito, possa entrare in conflitto con le finalità sancite dalla Regione Puglia nel 2017, vale a dire con quanto fissato attraverso l’istituzione su scala regionale della Banca della Terra di Puglia? La delibera approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese punta a favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono dei suoli. L’iniziativa legislativa, che porta proprio la firma del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili, consiste in un elenco informatico accessibile al pubblico aggiornato di tutti i terreni e fabbricati rurali insistenti, completo dei dati catastali identificativi e di ogni altra utile caratterizzazione dei beni, allo scopo di individuare i terreni agricoli di proprietà della Regione e degli enti da essa controllati per l’affidamento in concessione o locazione a chiunque abbia voglia di intraprendere una attività agricola. Dal Gargano al Salento, la superficie complessiva delle terre incolte è pari a 1.299, 7 ettari, per un totale di 86 terreni, sparsi nelle province di Foggia (31), Bari (12), Bat (8), Brindisi (18), Taranto (11), Lecce (6). Il regolamento messo a punto dalla Regione nel settembre scorso, disciplina, infatti, i criteri di valutazione da seguire in presenza di più domande di assegnazione del medesimo bene. In particolare, nella graduatoria saranno preferite le istanze di soggetti residenti nel comune ove è situato il bene, quelle proposte da disoccupati, quelle che presentino un piano di coltivazione di qualità (con il ricorso, ad esempio, a tecniche di agricoltura biologica o a varietà locali o tradizionali) e quelle presentate da giovani al primo insediamento. Ma Casili non ha dubbi: È importante in questo periodo storico che si torni a parlare di agricoltura, famiglie e giovani. Non bisogna essere nostalgici di un passato che fortunatamente non c’è più. Per questo reputo fuori luogo le polemiche strumentali da parte di alcuni politici su un tema Sun Nov 04 05:17:30 2018 2 come questo, che punta a garantire l’accesso a uno dei settori strategici per il futuro dei nostri territori. Da parte nostra siamo riusciti a strutturare una legge regionale organica che può dare respiro a tante categorie di lavoratori, a fronte di un crescente numero di terreni abbandonati, soprattutto nel Sud della Puglia, dove l’agricoltura paga in media redditi inferiori rispetto ad altri contesti. Uno dei meriti della suddetta legge è proprio quello di aver allargato la platea dei beneficiari: non solo giovani ma anche cittadini che hanno superato i 40 anni di età. La legge regionale è frutto di un attento esame che ha tenuto conto di diversi aspetti: vengono privilegiate le proposte che giungono da disoccupati residenti, quelle che presentino un piano di coltivazione di qualità, con il ricorso, ad esempio, a tecniche di agricoltura biologica o a varietà locali o tradizionali, e quelle presentate da giovani al primo insediamento. Nella legge pugliese sono inclusi anche i fabbricati rurali in stato di abbandono. Entro il 2019 tutti i terreni e i fabbricati pugliesi in stato di abbandono dovranno essere censiti e inseriti in un portale on line facilmente consultabile dove sarà possibile Comune per Comune individuare il bene maggiormente confacente alle proprie necessità. Ritengo che questi siano strumenti molto utili, è evidente tuttavia che per dare respiro alla nostra agricoltura occorre ben altro. In forza della nuova misura che il governo intende varare, gli stessi terreni potranno dunque essere affidati in concessione gratuita per 20 anni alle famiglie cui nasca il terzo figlio nel 2019, 2020 o 2021. La possibilità è estesa anche a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota societaria ai predetti nuclei familiari pari al 30%. Tanto, infatti, prevede la misura targata Lega che si prefigge di «favorire la crescita demografica». In cantiere anche la concessione di mutui fino a 200mila euro a tasso zero alle famiglie che acquistino nelle vicinanze dei terreni la prima casa. A queste finalità, appunto, andrà destinato il 50% dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità e il 50% delle aree abbandonate o incolte del Mezzogiorno. Per l’attuazione della misura è istituito nello stato di previsione del ministero delle politiche agricole, alimentari forestali e del turismo un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale pari a 5 milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni di euro per l’anno 2020. Ma per l’ex viceministra allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova (Pd), «il provvedimento smantella quanto da noi previsto nel Decreto Mezzogiorno e soprattutto vanifica l’obiettivo prioritario di invogliare le nuove generazioni a considerare l’agricoltura di qualità uno dei segmenti in cui investire anche per tutelare e rigenerare il paesaggio».

Sun Nov 04 05:17:31 2018 1

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Il nodo dei costi di smaltimento

Aqp e l’ingresso nella gestione

La discussione in Consiglio regionale non è stata ancora messa in calendario. Sarà questo l’ultimo passaggio prima delle entrata in vigore del piano del governo Emiliano.

LA POLITICA

A Bari il vertice con il neo commissario D’Attis

Fi a caccia di adesioni in vista dei congressi «Puntiamo al dialogo»

Si è svolto ieri a Bari il primo appuntamento del coordinamento regionale di Forza Italia Puglia convocato dal neo commissario, l’onorevole Mauro D’Attis che, assieme al vice commissario, il senatore Dario Damiani, ha incontrato i candidati non eletti alle elezioni politiche del 4 marzo, il direttivo regionale e i giovani del partito. «È stata l’occasione per ritrovarci, per confrontarci e condividere idee per radicare il partito nella nostra regione e prepararlo per le prossime tornate elettorali», hanno spiegato D’Attis e Damiani. «Partiremo con la campagna adesioni e già a fine mese realizzeremo un’iniziativa pubblica, in collaborazione con il partito nazionale e i gruppi parlamentari. Sarà una delle iniziative che avvieremo subito, assieme alla mobilitazione nazionale contro la manovra del governo, così come richiesto e concordato con il presidente Berlusconi». «Inoltre - proseguono D’Attis e Damiani - abbiamo deciso di attivare un think thank, un centro studi sulle politiche per la Puglia di Forza Italia e sui riflessi delle politiche nazionali sul territorio. Sarà composto da politici e tecnici di alto profilo e abbiamo proposto come coordinatore del progetto l’onorevole Rocco Palese. L’intento - concludono - è quello di formulare un pensiero programmatico aperto, ovvero frutto di dialogo e condivisione con le categorie produttive, che coinvolgeremo nel corso del lavoro». All’incontro hanno partecipato anche alcuni parlamentari, i consiglieri regionali, il neo presidente della Provincia Gugliotti e gli amministratori locali. In un periodo di crisi dei partiti, il partito costruito sulla leadership di Silvio Berlusconi cerca di darsi una struttura periferica fortemente radicata nei territori con l’obiettivo di tornare a parlare con gli elettori e costruire con essi un rapporto stretto, oltre il web, i post su facebook e via discorrendo. Una struttura costruita attraverso il tesseramento e i congressi. Con queste indicazioni il commissario regionale pugliese D’Attis, era tornato dall’incontro di Roma di mercoledì scorso con tutti i coordinatori regionali, sottolineando «il clima effervescente, costruttivo, entusiasta che si respira in Forza Italia, soprattutto dopo l’incontro con il nostro presidente Silvio Berlusconi ed il vice presidente Antonio Tajani. Abbiamo condiviso con il presidente la linea che deve orientare i nostri prossimi passi nel percorso di rinnovamento, concreto, che si sta attuando nel partito. Le parole d’ordine sono: massima apertura alla società civile; spazio ai giovani, agli amministratori locali; confronto costante sui temi importanti che interrogano la politica e riguardano il benessere dei cittadini». Le iscrizioni a Forza Italia saranno aperte fino al 30 novembre, ma già si sta prevedendo di far slittare la chiusura del tesseramento a metà dicembre. Tra febbraio e marzo del prossimo anno si svolgeranno i congressi comunali e poi quelli provinciali, «per arrivare - ha spiegato D’Attis - alle elezioni europee e alle amministrative con un partito che possa mettere in campo un gruppo dirigente rinnovato su una linea politica netta e chiara».

Liste di attesa, rifiuti e consorzi di bonifica Tre leggi in sospeso

Bocce ferme nella maggioranza per evitare spaccature Sun Nov 04 05:17:32 2018 2 di Vincenzo DAMIANI Liste di attesa, piano rifiuti e legge di riforma dei consorzi di bonifica. Sono i tre grandi temi che dovranno essere affrontati in Consiglio regionale entro la fine del 2018, ma la maggioranza tende a rinviare la discussione perché si tratta di argomenti spinosi sui quali rischia la spaccatura. Sulla proposta di legge di Fabiano Amati per ridurre i tempi di esecuzione di visite ed esami, di fatto, c’è già una frattura nella coalizione: in settimana si è espresso anche il governatore Michele Emiliano, bocciando la pdl, e adesso ci sono altri esponenti del centrosinistra che si stanno schierando, come il presidente della commissione Sanità, Pino Romano. L’impressione è che la proposta di Amati sia destinata ad essere cassata, ma l’eventuale voto in Aula farebbe emergere la spaccatura nella maggioranza. Ecco perché i gruppi stanno ritardando la discussione, eppure Amati non demorde e insiste: «La riproporrò al prossimo Consiglio del 13 novembre», ha annunciato. Dalla sanità ai rifiuti, lo scenario non muta: la prima bozza del piano è stata presentata lo scorso giugno, dopodiché ci sono state tre consultazioni durante le quali sono state ascoltate le associazioni ambientaliste, di volontariato e dei consumatori; operatori economici, parti sociali, ordini professionali, enti pubblici e locali e Anci. Il documento finale è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia, ma ancora la discussione in Consiglio regionale non è stata messa in calendario. Sarà questo l’ultimo e fondamentale passaggio prima delle entrata in vigore del piano del governo Emiliano: più volte è stato assicurato che si sarebbe avviato il confronto tra i banchi di via Capruzzi entro dicembre 2018, ma una data certa ancora non c’è. Motivo per il quale il M5S sta incalzando il governo Emiliano, alla pari delle altre forze di opposizione. Le posizioni in campo sono diverse, interessante però sarà capire quella di Cosimo Borraccino dopo l’ingresso in giunta. È stato proprio il neo assessore a criticare, lo scorso giugno, in maniera aspra il piano rifiuti, bisognerà quindi capire quale sarà la posizione del gruppo Leu al momento del voto. Infine, c’è un altro tema altrettanto attuale e spinoso per la maggioranza, i consorzi di bonifica. La legge di riforma approvata nel gennaio del 2017 potrebbe essere rivista, il nodo è l’ingresso di Acquedotto Pugliese nella gestione dell’irrigazione. È quanto prevede la norma regionale, l’articolo 9 stabilisce che, entro il primo dicembre del 2018, la giunta regionale debba verificare il rispetto dei criteri di economicità, di equilibrio finanziario, di efficienza nei servizi resi ai consorziati dalla sezione Irrigazione ed acquedotti rurali. Se la valutazione dovesse risultare negativa tutte le funzioni dovrebbero essere trasferite all’Acquedotto Pugliese in due fasi: prima sotto forma di supervisione, poi con il passaggio definitivo di infrastrutture e dipendenti. La situazione, ad oggi, è tale che il servizio dovrebbe essere gestito da Aqp, ma la giunta Emiliano non ha ancora fatto una scelta consapevole che proprio questo è uno dei punti più discussi. I Comuni e gli stessi imprenditori agricoli sono contrari all’intromissione di Aqp e il consigliere regionale del Pd, Donato Pentassuglia, sembra aver intercettato, in quale modo, le loro istanze: ha, infatti, presentato una nuova proposta di legge che introduce la gestione diretta del servizio da parte dei Comuni e dei consorziati attraverso la creazione di una società cooperativa. Il servizio, secondo Pentassuglia, dovrebbe essere gestito all’interno del piano d’ambito, con una struttura leggera fatta da agricoltori e Comuni. La proposta, però, deve essere ancora incardinata ma ha fatto già discutere e ha incassato la contrarietà di altri esponenti della stessa maggioranza, a cominciare dallo stesso Amati, che ha annunciato battaglia.

Sun Nov 04 05:17:34 2018 1

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Il programma

Il programma

Tappe in tre città

Il programma promozionale targato Movimento Turismo del Vino Puglia porterà per tutto il mese di novembre nelle città di Merano, Roma e Milano una ventata di Puglia e la qualità vitivinicola

Il progetto

Il progetto

Territori e tradizione

L’iniziativa è inserita nella programmazione progettuale dal titolo I vini di Puglia nelle fiere internazionali del vino presentata al Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale della Regione

L’AGROALIMENTARE

Da domani l’evento di rilevanza mondiale a Shangai

Il made in Puglia al China import expo «Grande occasione»

Da domani al 10 novembre la Regione Puglia sarà presente al China International Import Expo (Ciie) di Shanghai, evento di rilevanza mondiale organizzato dal Ministero del Commercio cinese e dal Governo della municipalità di Shangai, che coinvolge 100 paesi e 150 mila partecipanti qualificati. Si tratta di una occasione per incrementare, sullo scenario internazionale, la visibilità del marchio Puglia, promuovendo l’alta qualità dei prodotti regionali nel settore dell’agrifood e consolidando la cooperazione bilaterale con la Cina. Per questo appuntamento, su impulso dell’Assessorato all’Istruzione e Formazione guidato da Sebastiano Leo e con il coinvolgimento di quello all’Agricoltura, guidato da Leo Di Gioia, è stata attivata, in collaborazione con l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione (Arti), la call #StudioInPuglia4China, attraverso cui sono stati selezionati progetti presentati da operatori dell’istruzione e della formazione che hanno sperimentato nel territorio pugliese best practices nel settore dell’agroalimentare e che prenderanno parte all’evento di Shangai. «Nella delegazione che volerà a Shangai, oltre ai rappresentanti di diversi operatori economici attivi nel territorio pugliese e di altre istituzioni scolastiche e formative che si sono distinti nel settore agroalimentare, ci sarà anche il prof. Loreto Gesualdo, nefrologo altamurano e Preside della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari, un professionista di altissimo livello che da tempo insiste sulla stretta connessione tra cibo e salute (healthy food)», spiega in una nota Enzo Colonna, consigliere regionale di Noi a sinistra per la Puglia. «La kermesse cinese (nel corso della quale l’Iiss De Nora-Lorusso darà anche spazio alla proiezione del cortometraggio Pane Nostrum sull’identità, le tradizioni e la cultura dell’arte della panificazione in Puglia, ad Altamura in particolare) è, dunque, un’importante opportunità che la Regione intende cogliere per incrementare il proprio potenziale attrattivo nei confronti del mercato internazionale, puntando su qualità, sicurezza e tracciabilità dei nostri migliori prodotti dell’agroalimentare». «Sono circa 3.000 le aziende che saranno presenti all’evento considerato da Pechino tra i più importanti del 2018, a maggior ragione nell’anno segnato dallo scontro sul commercio con gli Usa e dal 40/mo anniversario dell’avvio Sun Nov 04 05:17:34 2018 2 delle riforme e dell’apertura al mondo del Dragone promossa da Deng Xiaoping». L’Italia schiererà oltre 190 campioni del made in Italy: da Leonardo a Fincantieri, a FiatChrysler e Ansaldo. La delegazione sarà guidata dal vicepremier Luigi Di Maio, atteso al forum su Commercio e Innovazione di lunedì e il giorno dopo al Business Forum Italia-Cina, co-presieduto dal vice presidente e Ceo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, e dal presidente di Bank of China, Chen Siqing. All’Expo, dal 6 al 7 novembre, ci sarà anche il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio.

Parte il tour dei vini pugliesi Etichette di qualità in vetrina

Degustazioni, eventi, laboratori. Si parte con Merano wine festival

Al via il programma promozionale targato Movimento Turismo del Vino Puglia, che per tutto il mese di novembre porterà nelle città di Merano, Roma e Milano una ventata di Puglia, con esclusive degustazioni, eventi a tema e laboratori sensoriali dedicati ai vini e agli evo di qualità del Consorzio, in collaborazione con Buonaterra Movimento Turismo dell’Olio Puglia. «Ci aspetta un mese molto intenso dichiara la presidente del Movimento Turismo del Vino Puglia Maria Teresa Varvaglione ma siamo entusiasti all’idea di raccontare i grandi autoctoni e le denominazioni d’origine pugliesi a un pubblico di alto profilo, all’interno di location uniche. Nel caso di Merano si tratta di un debutto assoluto per il nostro Consorzio, in una cornice d’élite che storicamente seleziona i suoi ospiti con grande accuratezza, mentre a Roma e Milano riproporremo due tipologie di evento che grande successo hanno riscosso nelle scorse edizioni». Si parte con il Merano Wine Festival, manifestazione enologica giunta alla sua 27esima edizione, che riunisce ogni anno il gotha dell’alta qualità vitivinicola, come momento d’incontro tra i migliori produttori e i consumatori d’élite del mondo enogastronomico. Il Movimento Turismo del Vino Puglia debutta in questa cornice d’eccezione con una serie di attività in collettiva nell’area The Circle, spazio polivalente dedicato all’approfondimento e all’esplorazione dei diversi territori vitivinicoli italiani. Primo appuntamento il 9 novembre con la masterclass dedicata agli autoctoni della Murgia e della Magna Grecia, per un viaggio attraverso alcune delle denominazioni storiche della Puglia, con la degustazione guidata di etichette da Nero di Troia, Primitivo di Gioia del Colle e Primitivo di Manduria. Si prosegue sabato 10 novembre con la masterclass dedicata ai vitigni autoctoni del Salento, che presenterà in degustazione le migliori declinazioni del vitigno storico del territorio, il Negroamaro. Seconda tappa del viaggio del Movimento Turismo del Vino Puglia sarà Roma, il 19 novembre, all’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria per Degusta la Puglia: una giornata dedicata alle migliori produzioni della regione organizzata in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier Bibenda. La terza ed ultima tappa vedrà come location Milano. Torna dopo il successo delle scorse edizioni del 2009, 2011, 2013 e 2015 il Puglia Wine & Evo Roadshow. Dal 24 al 30 novembre, infatti, le etichette dei soci del Consorzio torneranno a Milano, per raccontare la tradizione vinicola pugliese e far conoscere i nuovi prodotti, dalla Daunia al Salento, a winelovers, enotecari, appassionati vecchi e nuovi. Dieci le enoteche, selezionate tra gli storici templi del vino del capoluogo lombardo, che ospiteranno i vini del Mtv Puglia e gli Evo dei frantoiani di Buonaterra, con vetrine dedicate, corner promozionali e degustazioni a tema. In ogni tappa del road show, Mtv Puglia metterà a disposizione anche guide e materiale promozionale cartaceo, da portare a casa per preparare la prossima gita enoturistica nella bella e buona Puglia. L’iniziativa è inserita nella più ampia programmazione progettuale dal titolo I vini di Puglia nelle fiere internazionali del vino, presentata dal Consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia al Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale della Regione Puglia a valere sul fondo del Psr Puglia 2014-2020-Sottomisura 3.2 Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno.

Sun Nov 04 05:17:35 2018 1

OGGI LA PARTENZA

Più di 50mila gli atleti al via: 250 provenienti dalla Puglia

Sono più di 250 i pugliesi che, tra gli oltre tremila italiani, saranno oggi ai nastri di partenza della maratona di New York, corsa da 42,195 km nella Grande Mela. Una sfida per più di 50.000 podisti, attesi alla 48esima New York City Marathon, oltre che per i tanti atleti top che si contenderanno il successo nella corsa più suggestiva del mondo. Tornano in gara i vincitori della scorsa edizione: il keniano Geoffrey Kamworor, in questa stagione arrivato al suo terzo titolo mondiale consecutivo di mezza maratona, che se la vedrà tra gli altri con l’etiope Lelisa Desisa (tre volte sul podio nella Grande Mela), e la statunitense Shalane Flanagan, che ha riportato la bandiera a stelle e strisce davanti a tutte dopo quarant’anni. Favorite al femminile sono però soprattutto le keniane Mary Keitany, in caccia del poker dopo la tripletta dal 2014 al 2016, e Vivian Cheruiyot, leader quest’anno nella classica di Londra. L’Italia si conferma la nazione estera più rappresentata con gli oltre tremila iscritti pronti a correre lungo i cinque distretti della città, dal ponte di Verrazzano fino al traguardo nella verde cornice di Central Park. Il via per le donne élite alle 9.20 locali (15.20 in Italia), con gli uomini e il primo gruppo di partenza mezz’ora più tardi.

Il manager banchiere di corsa a New York

Corro grazie a Morandi conosciuto a Gallipoli Mi ha trasmesso la sua passione

La mattina mi alleno a Lecce facendo il giro della circonvallazione La domenica alle Cesine

Buscicchio, direttore di Banca Popolare Pugliese tra i partecipanti alla maratona nella Grande Mela di Leda CESARI Lo giura, non fa correre i salentini che si rivolgono a lui per un mutuo o per un finanziamento. In compenso, però, corre lui: ed oggi, giorno della quarantanovesima Maratona di New York, sarà tra i 3177 italiani su oltre cinquantamila partecipanti - che parteciperanno alla corsa più famosa del mondo, nata in sordina nel 1970 ed oggi divenuta la gara che più infiamma i cuori (e i piedi) dei runner di tutto il mondo. Pronti ad attraversare tutti e cinque i distretti newyorchesi pur di dire (magari con la lingua penzoloni e i polmoni in gola) «Io c’ero. E sono arrivato alla fine». Mauro Buscicchio, direttore generale della Banca Popolare Pugliese, farà insomma parte, stavolta, di quel nutrito drappello di salentini che quest’anno hanno inteso farsi un regalo: quattro passi (si fa per dire: sono esattamente 42 km e 195 metri) nella Grande Mela. È partito per l’America l’altro ieri, giorno del suo cinquantanovesimo compleanno: obiettivo, il rush finale verso i nastri di arrivo di Central Park e, ovviamente, una tacca in più per il livello di autostima sportiva, perché completare la Maratona di New York, si sa, è un bell’obiettivo da conseguire, un bell’attestato di partecipazione da appendere nel salotto di casa. Lui, in realtà, si schermisce («Per me la corsa non è un impegno agonistico, ma un hobby: spero solo di arrivare al traguardo»), ma l’impegno comunque c’è. E non è roba di oggi. Il manager deve la sua passione a Gianni Morandi, amico di camminate veloci nei dintorni fatati della Masseria del Pizzo, a Gallipoli: «Sì, è stato lui ad introdurmi in questo mondo. Ci siamo conosciuti lì, e lui era solito correre con altri amici. Mi sono incuriosito, ho iniziato a correre anche io. Ed oggi eccomi qua». Allenamenti prima saltuari, poi sempre più costanti e finalizzati ad una preparazione sportiva forte, e poi la prima gara veramente impegnativa: la Mezza Maratona di Bologna, cinque anni fa. Un risultato frutto di molta concentrazione e di altrettanta dedizione alla causa: «Non avendo molto tempo a disposizione, corro la mattina presto, compatibilmente con gli impegni e con la voglia di farlo. Mi alzo verso le sei meno un quarto, mi preparo ed esco da casa», racconta il manager salentino. «In Sun Nov 04 05:17:35 2018 2 genere faccio il giro della circonvallazione di Lecce, con qualche deviazione: otto chilometri che possono appunto diventare dodici. La domenica vado alle Cesine, dove naturalmente correre è decisamente più bello e ci sono più strade da utilizzare, andando verso Acquarica, Vanze, Acaya». Gli allenamenti leggeri si alternano a quelli più pesanti, secondo i giorni: dodici, sedici, venti, ventotto e addirittura trentadue chilometri, fino ad un massimo di trentasei. Poi ci sono i periodi di scarico - di pausa - secondo il piano di allenamento prescelto, appunto. Buscicchio non segue le indicazioni di un personal trainer, si allena solo: «Su internet, ormai, ci sono tante informazioni al riguardo, basta trovare quelle più adeguate» (altra mazzata mortale per il castello di scuse dei pigri della serie «non ho soldi per pagarmi un allenatore»). Per la Maratona di New York il manager ha iniziato ad allenarsi in aprile, toccando anche i 70 chilometri a settimana per preparare il suo fisico alla sforzo nella Grande Mela: «Ci vuole tempo per preparare bene una corsa così impegnativa, così sfidante, anche se io, ripeto, non mi aspetto di fare performance particolari in termini di tempo. Voglio solo divertirmi ed arrivare fino in fondo, percorrere tutti e 42 i chilometri della gara: chi fa questo sport, secondo me, non si misura con l’altro corridore, ma con se stesso e i propri limiti personali». Anche l’alimentazione, ovviamente, ha il suo peso, nella vita di un runner: «Stai chiedendo al fisico uno sforzo in più, quindi devi stare più attento». E a letto presto: «Anche se per fortuna io non ho bisogno di dormire troppe ore, la notte». A New York il direttore generale della Banca Popolare Pugliese è in compagnia di Gianni Morandi, altri amici bolognesi e la moglie, che partecipa alla competizione ma in maniera light rispetto all’allenatissimo consorte: «Ci sarà anche lei, ma non si è preparata. Farà una maratona, diciamo così, turistica». Cosa non si fa per amore o per shopping?

Mauro Buschicchio, primo da destra, parteciperà alla maratona di New York. Al suo fianco Gianni Morandi, Laura Fogli (ex top runner italiana) e Stefano Soverini

Mauro Buschicchio, primo da destra, parteciperà alla maratona di New York. Al suo fianco Gianni Morandi, Laura Fogli (ex top runner italiana) e Stefano Soverini

Sun Nov 04 05:17:36 2018 1

Quel palloncino rosso il nostro amore per il teatro

«Un sogno vedere il mondo qui E da Bolle il segreto di un mito» pettacolo. Basta una parola a dare significato multiplo alla vita o anche solo alle piccole cose, molteplice e multiforme, annuncio e commento, declinabile in vario modo e perciò sempre viva, la parola; vivace, mai scontata spettacolo, appunto giacché l’aleatorietà ne è elemento imprescindibile, racchiudendo l’incertezza e, con essa, buona parte del fascino di un mondo antico e in fondo eterno, centrato sull’attesa, sulle aspettative, sulla sorpresa e perciò sui sentimenti, anche questi a dimensione multipla: tra commedia e tragedia, l’esistenza macina emozioni, vive di esse, le trasmette. Varchi il portone dell’ampio ingresso del Politeama, attraversi il foyer, spalanchi la doppia anta, approdi in platea e lì davanti a te, oltre il golfo mistico, superata la ribalta, al di là del boccascena, hai un mondo. Ma un mondo vero. Di fronte, nell’ex Banco di Napoli, gli operai hanno iniziato a trasformare un simulacro della finanza in un tempio del turismo e dello svago prossimo venturo. Qui, invece, l’arte è un’altra. La rappresentazione è solo una sintesi di tutte le combinazioni possibili della vita. In una parola, spettacolo. Eccoci.

Alberto e Sonia Greco e il Politeama Così lo spettacolo diventa una missione

Sipario. «Papà mi aiuta». Pausa. «Mi aiuta sempre». Sonia Greco ha 51 anni, un figlio, un matrimonio alle spalle. E un’eredità pesante: non solo la proprietà, ma anche la gestione di un piccolo impero, il Multisala Massimo e questo gioiello della cultura meridionale, il Politeama Greco. Minuta, ma caparbia. Il sorriso addolcisce la forza di volontà. «Però la notte, per i pensieri, dormire è difficile». È papà e mamma messi insieme. Ci arriviamo. Col fratello, Giuseppe, dodici mesi più piccolo, entrambi una laurea in Giurisprudenza a Bologna, divide inclinazioni e condivide responsabilità: lui in Assopetroli e alla guida della Camer, società di distribuzione di carburanti, luce e gas; lei al vertice della Sapel, l’altra impresa di famiglia. Lui appena rientrato dalla Rolex Middle Sea Race, edizione numero 50, la più difficile regata del Mediterraneo, da Malta a Malta circumnavigando Sicilia, Lampedusa e Pantelleria sopra (e sotto) onde di sei metri, sesto posto al timone di un 50 piedi che porta ovunque il marchio dell’azienda, primo in classifica Giovanni Soldini, e lei lei invece a Lecce, in ufficio, tra l’ultima opera della stagione lirica, Fedora, e l’inaugurazione del nuovo cartellone teatrale, il 20 novembre, con Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni, A testa in giù. Programma ricco. «Mi piace pensare di portare qui il mondo dello spettacolo. Quando non posso, vado io in giro per il mondo». Una passione trasmessa dal padre. Deve essere questione di geni. «Già. Io e mio fratello siamo cresciuti insieme, eppure». Eppure lei ci aveva provato a fare altro: avvocato a Padova, viceprocuratore onorario a Rovigo. Il richiamo del sangue è stato più forte. Le quinte. La figura paterna entra ed esce. Non invade, accompagna il racconto. «Papà era un punto di riferimento, l’equilibrio. Il vero motore». Alberto Greco se ne è andato nell’agosto 2017. In aprile aveva avuto un’emorragia, a casa l’abito pronto per la prima della lirica. Aveva 81 anni, otto più della moglie, Adelmarita Angelelli. Si erano conosciuti giovanissimi, adolescenti o poco più: lui 23 anni, ricca famiglia di imprenditori e proprietari terrieri di Galatina; lei 15, figlia del primario di Chirurgia a Gallipoli, Onofrio Angelelli, a lungo professore a Pisa. L’uno riservato, l’altra estroversa. «Mamma ha portato il sorriso. Ma la forza era di papà, lei me lo ricorda ancora oggi. Per il resto condividevano tutto», racconta Sonia. La laurea insieme, Giurisprudenza pure loro, ma a Macerata. E poi il lavoro. Le gioie e i drammi. Le tragedie, anche. Il sequestro e l’uccisione del fratello gemello di Alberto, Marcello, la notte tra il 4 e 5 maggio 1989, al rientro da Lecce a Galatina, un episodio terribile e misterioso, nessun colpevole, molti sospetti. Oltre Camer e Politeama, i Greco erano soci di maggioranza in Calabria della Banca di San Marco Argentano e, in più, avevano una finanziaria nel Salento. Bersagli, inevitabilmente, in una regione che in quindici anni aveva sofferto venticinque rapimenti. Il dolore, ancora; un altro: il processo per il crac dell’Istituto Sun Nov 04 05:17:36 2018 2 Finanziario Meridionale, finito con la condanna di alcuni collaboratori infedeli e il proscioglimento di Alberto Greco, incolume ma solo alla fine, dopo un giro di boa in Cassazione e il doppio grado di Appello. «È dovuto arrivare a Roma per far valere le sue ragioni. Lui era la vittima. Ha affrontato una prova assurda con coraggio e serenità, a testa alta. Un esempio per noi: nulla da nascondere, nulla da temere. Mi ha trasmesso valori importanti: l’onestà, il rispetto per gli altri. Le regole». E il teatro. La sala prove. Ad esempio. Sarà rifatta insieme con tanto altro qui dentro, a partire dal sipario. «Papà ci teneva. La gestione di un teatro importante è opera complessa, col bando sugli Attrattori Culturali siamo riusciti ad accedere ai fondi necessari: oltre 300mila euro, anche per condizionatori d’aria e attrezzature varie, 80 per cento a carico della Regione e il resto di tasca nostra». Si comincia la prossima settimana, il cartellone di eventi non ne risentirà. La sala prove, si diceva: la folgorazione la colpì lei, Sonia da quelle parti, un giorno di novembre, due anni fa, lei che lo spettacolo ce l’ha in vena per discendenza diretta e per passione innata, ballerina da piccola e ora studentessa al Dams, «perché non si finisce mai di imparare». Insomma, lei: quel giorno le venne incontro Roberto Bolle, al Politeama per uno spettacolo, lui e i suoi amici, Bolle and friends appunto, compresa Nicoletta Manni, étoile della Scala e salentina di Santa Barbara, Galatina. Tutto torna. Le venne incontro e boom: «Rimasi inebetita, mai successo prima. Non mi aspettavo di incontrarlo. Un’entità soprannaturale. Il mio sogno lì, davanti a me. Persona straordinaria per umanità, umiltà, disponibilità. In tre giorni ho capito il segreto della grandezza: la perfezione e la semplicità, più uno spirito di sacrificio mai visto. Il primo ad arrivare, l’ultimo ad andar via». Per altre virtù (leggi fascino magnetico) nel Gotha figura anche Giorgio Albertazzi, «immenso eppure intimorito da questo palcoscenico, lo ripeteva spesso». E Christian De Sica, che piaceva molto a suo padre. Domanda: e Claudio Baglioni? «La sua ultima volta qui avevo il pancione. Lui un adone, io piccola e tonda. Scappai via». Alle spalle, dietro la scrivania, la foto di Alberto Greco con Liza Minnelli e Ursula Andress. Premio Valentino. L’anno prima c’erano stati Liz Taylor e Richard Burton. «Abbiamo avuto la fortuna di conoscere grandi personaggi. Alcuni bizzarri, altri meno. Ma io, così equilibrata, amo gli artisti particolari». Applausi. La vera ricompensa, alla fine. «Tu lavori, ti affanni, ti destreggi tra tasse e problemi, ma niente ti ripaga come gli applausi del pubblico. Io custodisco un bene che appartiene alla città, riferimento culturale straordinario. La vicinanza del teatro Apollo, di proprietà comunale, qui a dieci metri, è uno stimolo a fare meglio. Una sfida. Ma la vita è fatta di questo. Con l’assessore Antonella Agnoli, persona splendida che non conoscevo, collaboriamo alla perfezione. Non farlo sarebbe suicida, per noi e per loro. Si cresce rischiando. Non c’è altra strada». Il figlio non è ancora della partita. Al teatro per il momento preferisce il cinema. Si chiama Edoardo. Il rimando alla saga familiare è nel secondo e terzo nome, Marco come il bisnonno e Alberto come il nonno. La madre ha voluto così spiega lei perché ognuno abbia una sua storia. E quella di suo padre aggiunge è irripetibile. Lo snodo è qui. «Lui mi aiuta, lo sento». All’apertura della stagione lirica, quest’anno, la prima senza il genitore, un palloncino rosso, volato via il giorno prima dalla mano di un bimbo e rimasto sul soffitto, è sceso dalla graticcia del teatro e, attraversando il palco, ha sfiorato un candelabro della Bohème posandosi infine tra le mani di Sonia, in prima fila ma non al solito posto, più decentrata. «Per me un segno, un omaggio di papà. Mamma si è ingelosita, però da lassù lui vede quanti sacrifici faccio, le responsabilità, il lavoro. E così, con un gesto semplice, mi ha voluto dare forza. Un palloncino, certo. Ma rosso come il cuore». Sipario.

Il Teatro Politeama Greco di Lecce - si legge nella scheda storica del sito internet - nasce come secondo grande teatro del Sud Italia, dopo il Teatro San Carlo di Napoli. Nel 1882 fu Donato Greco ad avviare l’iter di costruzione, sotto la direzione del fratello, l’ingegner Oronzo. Inaugurazione ufficiale il 15 novembre 1884 con l’Aida di Verdi. Primo nome: Teatro Politeama Principe di Napoli’. Nel 1979 è diventato monumento nazionale

Sun Nov 04 05:17:38 2018 1

DALLA PRIMA PAGINA

Liste d’attesa, le scorciatoie...

Deve indurre noi eletti nelle istituzioni ad abbandonare la via demagogica. per abbracciare la via (oggi fuori moda) della ricucitura del rapporto elettore/eletto con buone pratiche, proposte concrete, coerenza e trasparenza amministrativa. Occorre abbandonare una visione accademica ed amministrativa dei pressanti problemi della sanità in generale e pugliese in particolare, dei quali i medici o meglio, il mondo delle professioni sanitarie sono quotidianamente testimoni e vittime allo stesso tempo. Più che risolvere i problemi, la Proposta di legge sulle liste di attesa li aggraverà. Medicina e sanità, nel terzo millennio, sono attraversate da tre fenomeni fondamentali: a) L’aumento e il cambiamento dei bisogni essenziali: invecchiamento, fragilità, diritti individuali alla cura. Il medico è un destinatario della richiesta di prestazioni, ma sempre meno il medico di fiducia di un tempo. b) Il grande sviluppo delle scienze e delle tecnologie biomediche: genomica, epigenomica, medicina molecolare, robotica, informatica. Non più solo medicine, ma tecnologia applicata alla medicina. La qual cosa ha incrinato il rapporto medico-paziente. c) Le risorse finanziarie, sia pubbliche che private, sempre più limitate. Tali questioni generali hanno stravolto i modelli organizzativi, obbligando i governi (nazionale e regionale) ad intervenire, organizzando direttamente la erogazione delle prestazioni sanitarie, definendo non solo la quantità, ma anche il dove erogarle e il quando erogarle. La Puglia, obbligata ad attuare il Piano di rientro, ha chiuso reparti, chiuso o riconvertito ospedali, bloccato il ricambio della risorsa umana professionalizzata (pensionamenti e assunzioni) e ridotto drasticamente i posti-letto ospedalieri. Qualità ed appropriatezza delle prestazioni mediche non è più il cardine del sistema e del patto di fiducia non scritto tra medico e paziente, che nel frattempo diviene sempre più paziente nel senso letterale del termine. È dal lontano 1992, con il decreto legislativo 502, che il sistema si aziendalizza e le Asl si trasformano in un meccanismo perverso che prescinde dalle prestazioni erogate. D’altronde, i piani di rientro ed i livelli essenziali di assistenza (Lea) sono le limitazioni imposte con legge al diritto alla cura, rendendo quasi inumano il lavoro degli operatori sanitari. Con il blocco del turn-over in Puglia mancano al sistema 4.000 operatori in 4 anni, chiamati ad erogare maggiori prestazioni rispetto a 4 anni fa. Le istituzioni (nazionale e regionale) invece di tutelare e rafforzare il diritto costituzionale alla cura ed alla salute, diventano imprenditori della sanità: devono decidere gli ospedali da chiudere o da costruire, i medici e gli infermieri da assumere, le tecnologie da acquistare, gli appalti dei servizi da aggiudicare. Questo sistema ha creato le lista d’attesa, cioè l’ammalato che aspetta mesi per avere una risposta assistenziale. Paradossalmente la Proposta di legge sulle liste d’attesa più che risolvere aggraverà i problemi. Non è il medico il colpevole della situazione creatasi, ma è il sistema sanitario che va adeguato ai tempi di rivoluzione scientifica che stiamo vivendo. Io credo fermamente che il cittadino vada rassicurato, tranquillizzato, allargando i suoi bisogni assistenziali, organizzando il sistema in grado di chiamare il cittadino quando entra nell’età a rischio di patologie gravi e quindi attuare i piani di prevenzione, le vaccinazioni, gli screening, la medicina di iniziativa, l’assistenza socio-sanitaria territoriale, la riabilitazione. Come non considerare, a proposito dei tempi di lavoro del professionista, i problemi rivenienti dalla medicina difensiva e cioè il meccanismo per cui il medico, preoccupato per una possibile denuncia, prima di emettere una diagnosi chiede consulenze, approfondimenti diagnostici, allungando i tempi e producendo spesa. Nel merito, la PDL sulle liste di attesa non funzionerà perché viola contratti collettivi, direttive comunitarie sui tempi di lavoro, aprendo la strada a contenziosi amministrativi e ad impugnative infinite. Ad esempio, è esposto a contenzioso il blocco della libera professione in presenza di liste di attesa, sulla base del contratto collettivo 38/40 ore e della normativa europea sui turni (chi si assumerà l responsabilità di bloccare, soprattutto per il possibile intervento della Corte dei Conti?). Il problema delle liste di attesa si risolve se il sistema, e quindi il Governo nazionale (e non le singole Regioni), introduce il meccanismo della priorità diagnostica e terapista, superando cioè l’attuale sistema universalistico e Sun Nov 04 05:17:38 2018 2 introducendo le priorità come l’uso dei codici (codice rosso) o le corsie tutelate (oncologici, cronici, diversamente abili, indigenti). Oggi abbiamo bisogno di essere tutelati prima di ammalarci e quando ci siamo ammalati, fare in modo che la malattia si cronicizzi quanto più tardi possibile con la definizione e l’attuazione di Piano diagnostico-terapeutici assistenziali. Siamo nel mondo che sta producendo il farmaco personalizzato ma non sappiamo se il sistema è in grado di garantirne a tutti la prescrizione. In questo scenario complesso, in continuo mutamento, è ormai necessaria una profonda revisione e riforma del Servizio Sanitario Nazionale, progettato e istituito 40 anni fa quando niente di ciò che abbiamo detto esisteva. Non è la stessa cosa, a proposito del diritto costituzionale alla cura, nascere in Calabria, in Puglia o nel Veneto. La questione, pertanto, va consegnata al Governo centrale che ha la competenza esclusiva su un tema, la lista d’attesa appunto, che implica la garanzia di un diritto costituzionale, quello del diritto universale per tutti coloro che attraversano il territorio italiano (immigrati compresi) alla cura. Più efficace un ordine del giorno indirizzato al Governo nazionale e consegnato alla Conferenza Stato-Regioni piuttosto che una Legge che nell’immediato stimola aspettative tra i cittadini e nella sua applicazione si ritorcerà contro come un boomerang, proprio come sta accadendo in queste ore con le promesse elettorali inattuate. Questa è la vera sfida dell’oggi. Va dato atto, tra l’altro, che il sistema Alpi(attività libero professionale intramuraria) in Puglia è oltremodo garantista e tutto sommato funziona. Pino Romano * Presidente Comm. Sanità Regione Puglia

Camilleri e i poeti che vogliono...

Chissà se Tiresia, l’indovino, la creatura multiforme, colui che, come dice Dante, mutò sembiante/ quando di maschio femmina divenne / cangiandosi le membra tutte quante, non avesse la stessa ironia perforante, lo stesso disincanto nei confronti di se stesso e del mondo tutto intero, anche lo stesso malcelato smarrimento nei confronti del tempo che prova Andrea Camilleri. Conversazione su Tiresia, il monologo che il Maestro siciliano ha scritto e interpretato nello scorso giugno al teatro greco di Siracusa, adesso è un film e presto sarà un libro per Sellerio. Camilleri ha 93 anni. Non è giovane e non è vecchio: è un’icona di questo tempo. Dice che alla sua età, ormai cieco, ha avuto la curiosità immensa di capire, o meglio di intuire cosa possa essere quell’eternità che sente sempre più vicina. Ma forse l’eternità si può percepire soltanto attraverso l’azzardo di un vaticinio, di una profezia, con l’ energia di un sguardo cieco che trapassa la densa fumaglia del presente e raggiunge orizzonti di verità diversamente impensabili, e vede una luce che senza quella cecità non si può vedere. Alla prima pagina di Amore lontano, Sebastiano Vassalli dice che gli antichi attribuivano ai ciechi una capacità di inventare, di elaborare e di raccontare le storie degli uomini, superiore a quella di coloro che vedono. Avendo meno percezioni, i ciechi avevano più vita interiore. Erano dei veggenti che sapevano riempire con figure apparentemente reali il buio in cui vivevano. Tiresia, l’indovino, e Andrea Camilleri, il narratore che si fa interprete dell’indovino, trovano una possibile comparazione anche con quella figura enigmatica di eremita che compare in una poesia di Vittorio Bodini. Ciascuno di loro rappresenta ed esprime la condizione di una solitudine, forse più esattamente di una separatezza sapiente dalla vacua superficialità del presente, di una saggezza del tempo, di una coscienza del futuro. L’eremita di Bodini vede oltre, sa, conosce il possibile, il probabile, l’inevitabile. Quella dell’eremita, del poeta veggente, è una figura letterariamente, semanticamente e cronologicamente stratificata, un archetipo, un’esperienza figurale che stabilisce interrelazioni con il solipsismo, con la verità, con il mistero, con il mito e la storia, il silenzio e la parola, la ragione e l’emozione. Nell’identità archetipica dell’eremita veggente c’è il tempo passato e il tempo a venire, c’è la vita e la morte, il principio di qualcosa e la fine di un’altra, c’è tutta l’atemporalità della poesia, il suo oltrepassare la storia e la geografia. L’eremita di Bodini rifiuta un paesaggio che ha appiattito le forme e i Sun Nov 04 05:17:38 2018 3 significanti di una condizione dell’esistere connotata da una reciprocità, da un interscambio con gli elementi della natura. L’eremita di Bodini sa qual è il modo in cui finirà la Storia. Allora, forse per comprendere di più, per approssimarsi alla verità, occorre la visionarietà di un vecchio, di un veggente, di un poeta. In un passaggio dell’intervista apparsa sulla Stampa il 10 di ottobre del 2011, al rintocco preciso dei suoi novant’anni, otto giorni prima di lasciare per sempre quel villaggio interiore che è stato per lui Pieve di Soligo, Andrea Zanzotto disse di sentirsi ossessionato da una modernità cannibale. Aveva detto che la stoltezza che circola in questo tempo si palpa come un vento, che c’è qualcosa di azzardato e di friabile in questo nostro presente difficile da governare, da controllare. Forse i vecchi hanno la capacità di esplorare territori di pensiero sconosciuti, di giungere a profondità che agli altri sono impedite. Forse i poeti hanno una visionarietà che agli altri viene risparmiata: vedono oltre, squadernano le logiche dell’istante, e per questo a volte spesso sono inquieti, sono infelici. Andrea Zanzotto era vecchio ed era poeta. Se fosse anche infelice avrebbe potuto dirlo lui soltanto. Riusciva a portare lo sguardo oltre i confini ai quali gli altri sguardi si arrestano. Valicava le frontiere della comune visione e della comune interpretazione dei fatti e dei fenomeni. Scrutava gli orizzonti e vedeva profilarsi figure spettrali di idee, di modelli di esistere: emergenze, conflitti, caos, fondamentalismi, caduta di valori, eclissi dell’etica, deformazioni della storia, le infezioni dell’epoca, le ambiguità dei linguaggi, l’affatturazione dei significati, l’impoverimento dell’esperienza, i naufragi dell’Io, la dissipazione della saggezza. Forse Zanzotto aveva previsto tutto e aveva compresso le previsioni in un epigramma che dice così: in questo progresso scorsoio/non so se vengo ingoiato/ o se ingoio. Ecco come lo scarto dalla comune grammatica della visione, l’interpretazione ulteriore degli accadimenti e delle circostanze del tempo, lacera l’apparenza e smaschera le finzioni del progresso, i suoi travestimenti, i trucchi, gli imbrogli, le menzogne, l’insignificante spettacolarità, la frivolezza, il paradosso, l’esasperazione spinta anche oltre i raggiri dell’artificio. La riflessione svela icone artefatte e imprudenti idolatrie. Stabilisce confronti allarmanti. Dice che cosa non è davvero progresso e contagia il progresso vero, quello che è un dono che l’uomo fa all’uomo. Dice che cosa è soltanto camuffamento prodotto dalla moda, dai luoghi comuni. Talvolta, in nome e per conto del progresso, si giustifica la barbarie. I paesaggi sventrati. Le città asfissiate. Allora l’epigramma di Zanzotto ritorna come un severo ammonimento, un’esortazione, quasi un avviso ultimo, forse anche come una sorta di involontaria implorazione, perché l’irreparabile sia evitato, perché si possa recuperare una coscienza del tempo e del proprio essere nel tempo e per il tempo. Perché probabilmente non c’è progresso senza l’attribuzione di un valore assoluto al legame tra il tempo dell’uomo e quello della terra. Il Tiresia di Andrea Camilleri fa esperienza di quell’azzardo di una profezia, penetra nell’universo scuro dell’incognita e lo attraversa con il raggio di un pensiero che vorrebbe metterci sull’allerta come sentinelle a difesa dei nostri destini. Antonio Errico

Sun Nov 04 05:17:39 2018 1

Il corpo

Il corpo

La centrale

Il comandante Matichecchia sottolinea il ruolo della centrale operativa del corpo che sorveglia la città e i servizi anche a cento telecamere nuove di zecca installate nelle strade del capoluogo jonico.

La vertenza

La vertenza

L’assemblea

Nei giorni scorsi si è tenuta un’assemblea nella sede dell’Usb con i dipendenti comunali. Durante il confronto è venuto a galla il malumore all’interno del corpo della Polizia Locale. E nel mirino è finito il comandante.

L’ORGANICO

Entro fine anno l’assunzione di dieci agenti

Sono attesi entro la fine dell’anno i rinforzi per il corpo della Polizia Locale di Taranto. In arrivo ci sono dieci assunzioni, con i nuovi agenti che secondo il comandante saranno tutti dislocati nel reparto Mobile e nei servizi di viabilità per aumentare la presenza dei vigili urbani nelle strade della città.

Entro fine anno i rinforzi

Botta e risposta tra il dirigente e il sindacato Usb alla guida della protesta dopo gli ultimi provvedimenti

Vigili, la replica del comandante «La sicurezza è al primo posto»

Il colonnello Matichecchia rilancia la sua organizzazione dei servizi di Mario DILIBERTO «Per me la salute dei miei uomini e la loro sicurezza è un obiettivo primario. E posso garantire che il lavoro dei miei agenti è sempre stato organizzato e continuerà ad essere organizzato in maniera tale da preservare i vigili, sia sotto il profilo dei mezzi in dotazione, sia sotto quello del numero degli agenti in servizio». Il comandante della Polizia Locale Michele Matichecchia risponde così alle contestazioni che gli sono piombate addosso dal sindacato Usb. Con una nota in cui si parlava addirittura della volontà dei vigili di sfiduciare il loro dirigente, accusato di perseguire esclusivamente il suo obiettivo di performance organizzativo. «È vero - spiega Matichecchia - che ho una seria cultura del lavoro. Valore che ho riscontrato anche nei miei agenti qui a Taranto si da quando sono arrivato nel 2011. Non capisco davvero dove sia il problema». Ma nella sua organizzazione del lavoro quindi non si trascurano i rischi? «Assolutamente no. Oggi molto più di ieri, i vigili di Taranto sono garantiti. Abbiamo una centrale operativa all’avanguardia. Abbiamo installato in città cento telecamere. Le auto di servizio sono equipaggiate di tutto punto, e gli agenti sono dotati di spray al peperoncino, armi nuove e giubbotti Sun Nov 04 05:17:39 2018 2 antiproiettile. Non so cosa altro dovrei prevedere. E insisto. Il lavoro sarà organizzato sempre in maniera tale da preservare la sicurezza di tutti». Le rimostranze riguardano il cosiddetto servizio h24? «Abbiate pazienza, ma si parla di h24 fuori luogo. In realtà il servizio è stato prolungato dalle 21,30 a mezzanotte. Stiamo parlando di poco più di due ore. Certo cambia il tipo di utenza e sicuramente bisognerà prestare un tipo di attenzione diversa. Ma io credo nella professionalità dei miei vigili. Comprendo le perplessità, ma le affronteremo insieme man mano che si presenteranno». Veramente tra le accuse che le rivolgono c’è quella di essere allergico al confronto, in particolare a quello sindacale... «Premesso che l’organizzazione del lavoro è una competenza esclusiva del dirigente, nel caso di specie io ritengo che l’argomento imponga il confronto. Ed è quello che è stato fatto sin dal marzo scorso. Ho ascoltato tutti, ma sono rimasto della mia opinione». Questo per inseguire le famose performance organizzative? «Ma non scherziamo. Io inseguo solo la volontà di assicurare alla città un servizio almeno al 50% di quello che dovrebbe avere un capoluogo. Certo siamo pochi e i vigili non hanno colpe di questo. Noi, però, dobbiamo fare di tutto per essere al fianco dei tarantini». Cosa manca a causa dell’organico ridotto? «Certamente una presenza più assidua nelle strade. Io, ma anche i miei agenti, vorremmo essere di più per assicurare una presenza costante». Le cose cambieranno con le nuove assunzioni? «Posso assicurarle che tutti i nuovi assunti saranno destinati al reparto Mobile e al servizio viabilità. E il tutto sarà integrato, nei limiti del possibile con assunzioni a tempo determinato» Ma lei respira la sfiducia dei suoi agenti di cui parla il sindacato? «Mi confronto quotidianamente con loro. Non mi pare affatto di essere percepito come un nemico e non respiro ostilità nei miei confronti».

Sun Nov 04 05:17:41 2018 1

LA SCELTA

Prima nomina in Provincia. Il numero 2 di Tamburrano resta al suo posto

Gugliotti conferma Gentile nel ruolo di vice

Il massafrese Raffaele Gentile (Forza Italia) è stato riconfermato vicepresidente della Provincia dal neo capo dell’amministrazione provinciale e sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti. «Ritengo di dover premiare il forte impegno profuso da Gentile negli ultimi 18 mesi, in particolar modo per l’edilizia scolastica. Ha dato vita ad attività importanti tese all’intercettazione di numerosi finanziamenti che hanno rimesso in cammino speranze importanti per la comunità di Terra Jonica, dando vita ad un’interessante stagione progettuale. È stato in prima linea garantendo adeguata rappresentanza su molti temi», così Gugliotti, riferendosi a Gentile, commenta la sua prima nomina, confermando al suo posto il numero due del presidente uscente Martino Tamburrano, senza avere timore di una scelta in continuità politica col suo predecessore. «Raffaele Gentile - chiarisce Gugliotti a Quotidiano - è amico mio e ha votato me. Ha seguito con attenzione il tema dell’edilizia scolastica, ma su altri temi andrò in discontinuità con chi mi ha preceduto, non lo vedo affatto un problema. Fra i consiglieri in carica, Raffaele è quello con più esperienza, nel senso che ha gestito deleghe importanti. Avevo l’esigenza di nominare immediatamente il mio vice per adempiere alla legge vigente e l’ho fatto subito. Nei prossimi giorni - annuncia il neo presidente della Provincia - terrò riunioni con i dirigenti dell’ente e i consiglieri provinciali e con questi ultimi affronteremo la questione delle deleghe, ma prima di agire ho la necessità di approfondire vari temi con tutti loro». Il riconfermato numero due di via Anfiteatro, Raffaele Gentile, ha ringraziato il neo presidente per la nomina: «Ringrazio per la fiducia accordata - ha commentato Gentile - e per l’apprezzamento al lavoro svolto mostrato dal neo presidente. Abbiamo un rapporto solido e leale da un ventennio, abbiamo iniziato insieme la nostra vita politica. Sono convinto che lavoreremo bene, con l’umiltà di sempre al servizio di Terra Jonica». Presidente e vicepresidente, quindi, restano entrambi in quota al versante occidentale della provincia, nonostante gli auspici del sindaco di Maruggio, Alfredo Longo (Forza Italia), di nominare un vicepresidente dell’area orientale o dei consiglieri tarantini di avere più peso specifico per il capoluogo. Richieste che probabilmente Gugliotti valuterà il prossimo inverno dopo il rinnovo del Consiglio provinciale, senza urtare la sensibilità di coloro che, pur essendo di centrosinistra, lo hanno sostenuto. Mi.Mo.

Da sinistra Gugliotti e Gentile

Crisi politica al Comune Il nodo bilancio aggrava il caos in maggioranza

Resa dei conti in consiglio dopo le dimissioni del sindaco di Michele MONTEMURRO Il rischio elezioni anticipate c’è e non è soltanto legato al ritiro o meno delle dimissioni del sindaco: il Consiglio potrebbe essere sciolto anche in caso di mancata approvazione del prossimo bilancio. Di fatto la maggioranza al Comune di Taranto ufficialmente non esiste, in quanto dovrebbe essere composta da 17 consiglieri su 32, invece sulla carta è formata da 15 più il sindaco, preso atto che sicuramente almeno un esponente ha tradito il numero uno di Palazzo di Città in occasione delle elezioni provinciali. Melucci, infatti, ha ottenuto soltanto 15 voti, pertanto dando per scontato che lui stesso si sia votato, almeno uno dei 15 consiglieri ha tradito la fiducia del primo cittadino, ma secondo il Pd potrebbe essere stato più di uno se si considera qualche voto trasversale. Sun Nov 04 05:17:41 2018 2 Come è normale che sia quando si danno le dimissioni, il sindaco per ora non intende tornare sui suoi passi perché auspica una presa di coscienza soprattutto da quelli che lo hanno scaricato nel breve periodo (urne comprese). Così come non sarebbe all’ordine del giorno l’allargamento al gruppo consiliare di Walter Musillo, col quale Melucci ha rotto ogni tipo di rapporto, che però è composto da ben cinque consiglieri comunali (De Gennaro, Simili, Festinante, Pulpo e Fuggetti) che gli garantirebbero la tenuta di una ben ampia maggioranza. Ma i cinque di Idea indipendente non intendono andare col cappello in mano dal sindaco e sono già pronti a elezioni anticipate, senza scervellarsi più di tanto nell’individuazione del proprio candidato sindaco. E a questo giro la posta in palio è diventata più alta. Chi può aver tradito il sindaco è praticamente impossibile individuarlo a meno che non esca o non escano allo scoperto. Del Pd fanno parte 8 consiglieri. Il capogruppo Gianni Azzaro avrebbe accettato di buon grado di entrare in giunta nei mesi scorsi, con la sponda del sindaco di Bari Antonio Decaro, per poter preparare al meglio la campagna elettorale per le elezioni regionali in programma fra un anno e mezzo, ma avrebbe sicuramente depotenziato altri che puntano a quell’appuntamento, appartenenti alla stessa maggioranza. Vincenzo Di Gregorio ad inizio consiliatura ha manifestato delusione dopo il mancato coinvolgimento nell’esecutivo, in seguito il malcontento dovrebbe essere rientrato; stessa cosa può dirsi di Lucio Lonoce, ma è stato accontentato con la prestigiosa presidenza del Consiglio comunale. Il gruppo che fa riferimento a Piero Bitetti conta tre consiglieri, ci sono anche il capogruppo Vittorio Mele e il neo consigliere Mimmo Cotugno: dovrebbe essere il trio che più di tutti ha sostenuto il sindaco e che ora, di riflesso, si lecca le ferite del voto essendo stato fortemente ridimensionato. Il gruppo Bitetti è stato abbondantemente accontentato non solo in giunta ma con la presidenza dell’Amat e la capacità dello stesso Bitetti di infilarsi in ogni partita in cui ha voce in capitolo il Comune: un’ombra che anche all’interno della stessa maggioranza è ritenuta abbastanza ingombrante. Salvatore Brisci (Centristi per Taranto) ha perso in zona Cesarini in Provincia, con la sponda di Tamburrano (alleato di Melucci per le provinciali), la nomina di una persona a lui vicina nell’Organismo di vigilanza del Ctp. Dante Capriulo è l’assessore ombra al Bilancio e condivide la linea del primo cittadino, così come Cisberto Zaccheo (Psi). Carmela Casula (Mutavento) è in sintonia con uno dei due consiglieri che di recente ha abbandonato la maggioranza, Massimiliano Stellato (capogruppo del Gruppo Misto), ma questo non vuol dire non condividere più la linea della coalizione. Oltre a Stellato, l’amministrazione Melucci ha perso di recente anche il consigliere Gina Lupo (Misto), che ha abbandonato il gruppo Bitetti in aperto contrasto con alcune nomine di cui non sarebbe stata informata, in assenza di una politica di coinvolgimento. Poi c’è una parte della minoranza che in Consiglio comunale decide di votare rispetto ad ogni singolo provvedimento, composta da Cosimo Ciraci (Forza Italia), Mario e Antonella Cito (At6). Tre voti che all’occorrenza, anche tramite il mantenimento del numero legale in aula, sono comodi per la tenuta della maggioranza. Domattina torna a riunirsi il Consiglio comunale per il question time, ma probabilmente sarà rinviato, così come già fatto per le commissioni consiliari, annullate per almeno una settimana su indicazione dei presidenti.

Sun Nov 04 05:17:42 2018 1

L’INTERVENTO

L’INTERVENTO

Bellanova: «Bisogna fare un passo indietro per il territorio»

Per la senatrice del Pd Teresa Bellanova il sindaco Melucci, deve «ritornare sui suoi passi ritirando le dimissioni». La senatrice ha bollato come «vergognoso il comportamento di chi oggi nel centro sinistra brinda alla vittoria di Giovanni Gugliotti alla Provincia dopo aver lavorato, costruendo e sostenendo accordi trasversali per sconfiggere la candidatura Melucci e lo schieramento di centro sinistra. Io non so - spiega - cosa ci sia alla base di tali accordi, quali garanzie di futuro politico e per chi. So che il danno arrecato a Taranto rischia di essere enorme, in un momento delicatissimo per la sua vita e il suo futuro».

IL DOCUMENTO

Dopo il vertice del partito di terra jonica chiara l’indicazione verso la revoca delle dimissioni

Il Pd con Melucci: tradito con l’avallo di Emiliano

Pieno appoggio al primo cittadino e mirino puntato sui franchi tiratori delle provinciali di Paola CASELLA Il Partito democratico di terra jonica si stringe intorno al sindaco Rinaldo Melucci per confermargli fiducia e sostegno. Lo ha fatto ieri, al termine di una lunga riunione, tenutasi nella sede di via Principe Amedeo, cui hanno preso parte i componenti delle segreterie cittadina e provinciale ed il gruppo consiliare al Comune di Taranto. Al termine dell’incontro è stato stilato un documento in cui si prende atto di quanto avvenuto all’interno del partito in occasione delle elezioni provinciali. «Le segreterie cittadina e provinciale del Partito democratico, insieme al gruppo consiliare del Pd,» si legge «raccolta la legittima apprensione degli iscritti e della società civile rispetto alle non auspicabili dimissioni del sindaco Melucci, si sono riunite per esprimere tutto il proprio sostegno ed appoggio politico ed umano al primo cittadino». I rappresentanti del Partito democratico elogiano poi Melucci per l’atteggiamento tenuto dopo la sconfitta: «Il sindaco, con il suo gesto, ha dimostrato grande senso di responsabilità all’indomani del tradimento consumatosi nell’urna delle elezioni provinciali». I vertici del Pd non nascondono la testa sotto la sabbia, ma denunciano apertamente quanto avvenuto a causa delle lotte intestine: «Grave, gravissimo tradimento quello consumato da una parte minima dei consiglieri di maggioranza, rei di aver ceduto alle sirene del centrodestra, travestito da civismo». Non manca il riferimento al presidente della Regione Michele Emiliano: «Il dato peggiore che emerge dalle elezioni provinciali è che parte del centrosinistra, con l’avallo del governatore di Puglia, ha tradito i propri principi cedendo alle lusinghe del centrodestra, nonostante il sindaco di Taranto fosse espressione del tavolo del centrosinistra, dal quale è emerso a gran voce il suo nome quale sintesi perfetta del progetto di rinascita del territorio jonico di cui incarna i principi fondanti». Nel documento si evidenzia, inoltre, che la città di Taranto, nella fase fondamentale di ricostruzione in cui si trova, non può non avere una guida salda ed una visione lungimirante del proprio futuro. «Ci sono» osservano i rappresentanti del Pd «questioni troppo importanti che, se non gestite o gestite male avrebbero ripercussioni drammatiche per le future generazioni. Nessun commissario può sostituire il ruolo democratico rappresentato da un sindaco eletto legittimamente dai cittadini, che chiedono alla politica di farsi carico dei bisogni quotidiani di ciascuno». Da queste valutazioni scaturisce un accorato appello al sindaco: «Per queste ragioni, sindaco, ti Sun Nov 04 05:17:42 2018 2 rinnoviamo il nostro appoggio umano e politico e la nostra fiducia ed apprezziamo il messaggio responsabile lanciato dai gruppi consiliari, nel rispetto del mandato elettorale ricevuto dai cittadini». A dispetto delle frizioni interne esistenti da tempo tra gli stessi consiglieri, il documento avrebbe ottenuto l’avallo di tutti, compresi quelli che non hanno partecipato alla riunione, come Lucio Lonoce e Gaetano Blè, proprio perché incentrato sulla fiducia a Melucci che per tutti è fuori discussione. Nessun riferimento, invece, alla richiesta di dimissioni rivolta al segretario provinciale Giampiero Mancarelli da numerosi esponenti dello stesso Pd. Allo stesso modo non c’è stata alcuna presa di posizione nei confronti degli esponenti dell’area Emiliano, accusati di aver voltato le spalle al sindaco, o nei confronti dei consiglieri di maggioranza del Comune di Taranto che con il loro voto hanno voluto frenare le ambizioni politiche del sindaco.

L’APPELLO

Lo scenario

L’Ance: «Un pericolo il vuoto amministrativo»

Secondo il presidente Campagna l’eventuale commissariamento potrebbe rivelarsi un nuovo intoppo

Troppi rischi per i tanti progetti già in cantiere

Un patto di alto profilo nell’interesse della città. Questo in sintesi l’invito che proviene dall’Ance, all’indomani della crisi politica che ha investito la maggioranza al Comune dopo la sconfitta del sindaco Rinaldo Melucci nella corsa alla presidenza della Provincia. In un documento, infatti, il presidente Paolo Campagna, pur non entrando nelle questioni di natura squisitamente politica ha acceso i riflettori sui tanti programmi di rilancio della città. E come questi programmi possano risentire negativamente di un eventuale vuoto amministrativo. «Non tocca a noi svolgere un’analisi politica su quello che è accaduto lo scorso 31 ottobre - scrive il presidente dell’Ance - ma tocca a noi certamente lanciare un grido di allarme rispetto alle questioni che riguardano l’eventuale vacatio politica al Comune di Taranto. Il commissariamento - aggiunge il numero uno di Ance - rischia di essere un ulteriore intoppo rispetto alle questioni in piedi. Pensiamo in particolar modo alle attività che come Ance stavamo svolgendo di concerto con l’assessorato all’urbanistica e a quello ai lavori pubblici , riguardo le questioni attinenti il recupero e la riqualificazione della città vecchia, del borgo e di alcuni quartieri periferici della città». Un percorso che nell’ottica del presidente dell’Ance sarebbe un grave errore dissipare. «Avevamo posto in essere con l’Assessore Motolese - continua Campagna - uno studio sul patrimonio immobiliare esistente, e anche un taglio sicuramente più affine alle esigenze delle imprese locali rispetto alle gare d’appalto ma allo stallo che potrebbe verificarsi anche rispetto alle procedure per l’area Zes, o i tanto attesi Pums e Pug, pensiamo si possa uscire con una nuova visione collegiale del bene per la città. Rispettiamo l’autonomia del sindaco che nei prossimi giorni valuterà l’eventuale conferma o meno delle sue dimissioni - insiste Paolo Campagna - ma crediamo altresì che il futuro della città si possa incentrare solo su una nuova fase politica e programmatica dell’ente che richiami tutti, maggioranza e opposizione, alle proprie responsabilità». Un invito ad una sorta di unità di intenti in cui trovare compattezza per salvaguardare il lavoro svolto sino ad oggi. «Auspichiamo - conclude il presidente dell’Ance - un accordo di alto profilo che non coinvolga solo l’attuale maggioranza di Governo, ma vari una nuova stagione di corresponsabilità e collegialità di tutti i componenti il consiglio comunale».

Sopra una veduta di alcuni edifici della città vecchia. In basso il presidente dell’Ance Paolo Campagna Sun Nov 04 05:17:42 2018 3 Sopra una veduta di alcuni edifici della città vecchia. In basso il presidente dell’Ance Paolo Campagna

Sun Nov 04 05:17:43 2018 1

4 novembre 1918-2018

Taranto nella Grande Guerra Il ricordo dei giovani caduti

La città coinvolta nel conflitto: dall’ospedale che accoglieva i militari feriti all’arsenale che riparava le navi giorno e notte di Maddalena GIRELLI RENZULLI Forti nella vita eroici nella morte nella storia eterni Taranto madre. Così recita l’epigrafe incisa sul monumento ai caduti in Piazza della Vittoria con la quale la città ricorda i suoi figli morti nella Prima Guerra Mondiale. 4 novembre 1918-4 novembre 2018: un secolo è trascorso dalla giornata fatidica della vittoria, una giornata di giubilo, perché l’incubo della guerra era finito, ma segnata da profonda amarezza per i lutti che aveva portato. Una vittoria anche contestata, che segnò un capoverso nella storia del Paese, perché dopo, tutto sarebbe cambiato; per questo ricordarla oggi non è retorica, ma riflessione civile. La Prima Guerra Mondiale, un evento ormai remoto, eppure così presente nella memoria collettiva, nei monumenti delle città e dei piccoli borghi, nelle lapidi affisse qua e là sulle facciate dei municipi e delle scuole frequentate dai giovani caduti, nei cimiteri, nella toponomastica. Non c’è città o borgo sperduto che non abbia strade con i nomi delle battaglie o dei siti di combattimento: via Isonzo, via Montebello, corso Piave, via Sabotino e così via, sono presenti dovunque e in tutta l’Italia. Un evento remoto, ma del quale le ferite sono ancora aperte; recentemente il testo teatrale A occhi chiusi e non era solo per l’orrore e lo spavento ha ricordato l’orrore delle decimazioni, pagina oscura della storia italiana, portando sulla scena la drammatica ed emblematica vicenda della Brigata Catanzaro che subì la decimazione come risposta all’ammutinamento di numerosi suoi soldati. La mattina del 16 luglio 1917, 16 giovani soldati, in gran parte calabresi, furono designati a caso e fucilati. Anche Taranto non dimenticò i suoi figli e ne affidò il ricordo al monumento ai caduti, in Piazza della Vittoria, ideato, progettato e realizzato dallo scultore Francesco Como, alla lapide con la quale il Liceo Archita ricorda i suoi studenti caduti sui campi di battaglia, al cimitero monumentale che accoglie le spoglie dei marinai della corazzata Leonardo da Vinci, affondata dal nemico nelle acque del Mar Piccolo la notte del 6 agosto, quando tutto l’equipaggio era a bordo. Il racconto di quella notte è nelle pagine del diario di una giovane infermiera tarantina, Delia Iannelli, che era in servizio all’Ospedale Militare Marittimo, che accolse i corpi straziati e bruciati dei marinai e degli ufficiali, non sempre riconducibili a forma umana. Perché la guerra fa anche questo. La semplicità e l’immediatezza del racconto fa rivivere al lettore la sanguinosa apocalisse. Può sembrare strano, ma la guerra non si svolse solo sui campi di battaglia o sui crinali dei monti, ma anche città remote ne furono coinvolte: Taranto fu una di queste. La città fu militarizzata con tutte le conseguenze pesanti per la popolazione che conobbe la guerra da vicino attraverso la presenza dell’Ospedale Militare che ogni giorno accoglieva militari italiani ed alleati feriti nel corpo e nell’anima e l’Arsenale Militare dove si lavorava notte e giorno per riparare le navi. Si è detto che la Prima Guerra Mondiale è storia di famiglie, non solo perché ogni famiglia fu toccata dalla tragedia, ma anche perché la ricostruzione dell’evento passa attraverso il racconto delle famiglie, la fitta corrispondenza ed i diari custoditi negli archivi. A me il ricordo è giunto attraverso il racconto di mia madre e delle sue sorelle che in un sol colpo perdettero due giovani fratelli ed un terzo rimase gravemente ferito. Tre progetti di vita sconvolti e spezzati su tre fronti diversi: a Valona, in , sul Piave nella controffensiva dopo Caporetto, sull’Isonzo. Ma è giunto anche attraverso le carte di famiglia custodite gelosamente come reliquie: la motivazione con la quale veniva attribuita al fratello Giovanni, morto eroicamente, la medaglia d’argento, la comunicazione ufficiale al padre da parte del comando della morte del figlio, il riconoscimento della partecipazione al conflitto al fratello Ugo e così via. Anche l’eco della vita di trincea era giunto in casa con tutti i suoi orrori attraverso le lettere Sun Nov 04 05:17:43 2018 2 che, sebbene censurate, facevano trasparire l’atmosfera che si viveva perché le lettere non erano lette solo con gli occhi ma col cuore che sapeva cogliere il non detto. Anche i difficili rapporti gerarchici tra le truppe ed i comandi trasparivano dalle lettere. In un documento riservato e diretto agli ufficiali si invitavano gli stessi a non trascurare, nei rapporti con le truppe il rispetto, anzi il culto della forma in ogni manifestazione del rapporto, quali, il saluto rigido, scrupolosamente regolare in ogni circostanza della vita quotidiana, l’obbedienza assoluta di ogni ordine. E ancora il documento sottolineava che il comportamento degli ufficiali doveva essere ispirato a fermezza e serenità, perché altrimenti le critiche degli ordini superiori, le espressioni di lamentele, le obiezioni di difficoltà sarebbero state comunque grave mancanza e se espresse in presenza di inferiori, sarebbero state criminose. E furono anche queste le difficoltà vissute dal fratello Giovanni: amatissimo dai soldati con i quali aveva un rapporto fraterno, era stato richiamato dalle gerarchie ad un comportamento più consono al suo grado. Oggi della sua esperienza di guerra resta un album di foto che riguardano non solo la vita militare, nei suoi molteplici aspetti, ma anche e soprattutto la vita delle popolazioni locali, osservate con l’occhio attento e sensibile del reporter e non del nemico. Fu proprio la trincea la causa della morte del fratello Ugo, studente di medicina a Napoli. Il freddo, la pioggia, le notti passate all’addiaccio, furono la causa di una grave malattia polmonare; mandato a casa a curarsi, non ne ebbe il tempo, perché dopo Caporetto fu richiamato al fronte nonostante fosse ancora in convalescenza e nonostante le proteste del padre, avvocato Paolo Masella. I comandi militari furono inflessibili. Al fronte occorrevano uomini: sani o malati. L’unico sopravvissuto fu Ippazio. Ferito gravemente sul Monte Sabotino, ebbe il riconoscimento di grande invalido. Nonostante le gravissime ferite riportate, che ne condizionarono dolorosamente la vita, percorse con onore la carriera militare, per spegnersi dopo la Seconda Guerra Mondiale alla quale aveva partecipato. Tre giovani vite spezzate all’alba del loro percorso di uomini, una famiglia, come tante purtroppo, piegata dal dolore. Questo fu la guerra.

In basso il monumento ai Caduti eretto in piazza della Vittoria, a Taranto

Qui sopra l’arsenale: uno dei siti strategici per la nazione durante i due conflitti mondiali

Sun Nov 04 05:17:44 2018 1

SMEREX NEL GOLFO DI TARANTO

Esercitazione per sottomarini in difficoltà

Nave Anteo ed il sommergibile Romei sono impegnati in questi giorni presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto nelle prime fasi della Smerex 2018 (Submarine Escape Rescue Exercise), attività addestrativa di ricerca, soccorso e fuoriuscita da battello sinistrato, alla quale quest’anno parteciperà anche il sottomarino greco Matrozos. L’esercitazione si concluderà l’8 novembre con l’attività di Triage in mare condotta dal nucleo Spag (Submarine Parachute Assistant Group) supportato dallo Smerat (Submarine Escape and Rescue Assistance Team) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare.

Un momento dell’esercitazione in corso in questi giorni

Domenica di unità nazionale È la festa delle Forze Armate

Un tricolore al dirigente e agli studenti dell’istituto di Taranto intitolato ad Acanfora, decorato di medaglia al valor militare di Nicola SAMMALI L’alzabandiera in piazza della Vittoria, questa mattina alle ore 9, apre a Taranto la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La Marina Militare celebra la ricorrenza del 4 novembre con una serie di appuntamenti in città: alle ore 9.30 è prevista in piazza della Vittoria la cerimonia militare commemorativa con la deposizione della corona ai caduti. Saranno presenti il prefetto di Taranto, Donato Cafagna, l’ammiraglio comandante Marittimo Sud, ammiraglio di Divisione Salvatore Vitiello, le autorità civili e religiose oltre agli schieramenti di militari, al picchetto d’onore interforze, alla fanfara e alle rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’arma. Su iniziativa del ministro della Difesa, nel corso della cerimonia l’ammiraglio Vitiello consegnerà un tricolore al dirigente scolastico e a una rappresentanza degli studenti dell’istituto scolastico di Taranto intitolato al Capitano Giovanni Battista Acanfora, decorato di medaglia al valor militare. Alle ore 11 e alle ore 12, dal castello Aragonese e da nave Aviere, saranno eseguite contemporaneamente salve di cannone da ventuno colpi. Sempre alle 12 è in programma l’esibizione in marcia della Fanfara di Presidio da piazza Maria Immacolata sino al Monumento ai Marinai. Alle ore 18 presso la Galleria Meridionale del castello Aragonese sarà inaugurata la mostra d’arte visiva Ben cent’anni fa Solo cent’anni fa La Grande Guerra L’arte racconta (aperta fino all’11 novembre). Sarà possibile anche visitare unità navali, comandi e caserme (nave Carabiniere ormeggiata presso la Stazione Navale Mar Grande, accesso da Viale Ionio, orari visite: dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17). La Scuola volontari dell’Aeronautica militare (Svam) celebrerà invece la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate con alcune attività aperte alla cittadinanza: il reparto sarà aperto al pubblico dalle 8 alle 12. Alle ore 8.10 il comandante della Svam, colonnello Gianluca Capasso, presiederà in forma solenne all’alzabandiera. Subito dopo, il personale della Svam accompagnerà i cittadini eventualmente interessati all’interno dell’idroscalo per una visita guidata. Anche il comando provinciale dei Carabinieri di Taranto, in viale Virgilio, e la caserma San Cataldo, in via Duomo in città vecchia, aderiranno all’iniziativa Caserme Aperte e saranno aperte al pubblico dalle 9 alle 13. Sarà possibile, nell’occasione, assistere a una mostra statica di mezzi ed equipaggiamenti vari in dotazione all’Arma di Taranto: le caratteristiche operative verranno illustrate dai militari preposti al servizio di accoglienza. Ai bambini presenti verrà data la possibilità di montare a cavallo su due unità in dotazione ai carabinieri forestali di Martina Franca. Restando a Martina Franca, il 16° Stormo Protezione delle Forze celebra la ricorrenza del 4 novembre che quest’anno assume un particolare significato, in quanto associata alla commemorazione della fine della Grande Guerra. Le celebrazioni inizieranno alle 9.45 con il tradizionale corteo che da Palazzo Ducale muove verso piazza Crispi, per la deposizione delle corone di alloro al Sun Nov 04 05:17:44 2018 2 Monumento ai Caduti. Sono previsti gli interventi del sindaco di Martina Franca, Franco Ancona, del comandante del 16° Stormo e degli studenti in rappresentanza degli istituti superiori della città. Tra gli eventi da segnalare anche qui l’iniziativa Caserme Aperte permetterà ai cittadini di visitare la base, dalle 15 alle 17. Sarà possibile apprezzare dal vivo le capacità operative dei Fucilieri dell’Aria e prendere visione degli assetti e degli equipaggiamenti in dotazione. Il reparto assicurerà un servizio navetta dalle 14.30 alle 16.30, con partenza da piazza Filippo d’Angiò, per il trasporto dei cittadini allo Stormo, da dove saranno riaccompagnati al termine della visita. Chiude le celebrazioni la cerimonia di ammainabandiera solenne presso il Reparto dell’Aeronautica Militare. Per la prima volta nella sua storia una compagnia del 16° Stormo renderà gli onori al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che in rappresentanza del presidente della Repubblica presenzierà la cerimonia in onore di tutti i caduti presso il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari. La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate diventa occasione per le strutture militari sparse nel paese (caserme, basi navali, aeroporti) di aprirsi ai contesti locali che le ospitano, per diventare non solo baricentro della ricorrenza, ma un vero e proprio punto di riferimento e polo di aggregazione per il territorio e le sue genti. Un’opportunità di dialogo e di approfondimento, di conoscenza reciproca.

Sun Nov 04 05:17:46 2018 1

«Pensare al futuro»

«Sull’Ilva il passato sia di monito». Ad affermarlo è il consigliere regionale jonico Renato Perrini. «Il presidente Emiliano e l’assessore allo Sviluppo Economico, Borraccino, non siano estranei come lo erano all’epoca dei commissari governativi. Non mi importa per colpa di chi: questo è il passato, ora pensiamo al presente e al futuro. Incontrerò appena possibile entrambi per sollecitarli a intervenire nella nuova gestione certo, con il ruolo che gli compete, senza travalicare nessuno - per capire l’avvio della nuova era ArcelorMittal cosa sta comportando per i lavoratori? Quali criteri sottintendono alla scelta di chi deve restare in fabbrica e chi deve andare in cassa integrazione?», si chiede Perrini.

I MEDICI

Il presidente dell’Ordine della provincia jonica Nume annuncia l’evento del 21 novembre

«Diritto alla Voce», l’Unicef chiude a Taranto le celebrazioni annuali

«Con la manifestazione Diritto alla voce Unicef Italia concluderà a Taranto le celebrazioni annuali della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza». A darne notizia è stato ieri il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia jonica Cosimo Nume. La manifestazione, organizzata dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima), in collaborazione con Unicef, Omceo Taranto, Istituto scientifico biomedico euro mediterraneo (Isbem), Confassociazioni e Consiglio nazionale dei Geologi, si svolgerà il prossimo 21 novembre ed avrà il suo quartier generale nella sede dell’Ordine dei medici di Taranto. Tra gli invitati anche il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli che nelle scorse ore è intervenuto proprio sulla vicenda Ilva, manifestando preoccupazione per la salute della popolazione. Infatti, nel commentare la notizia della firma da parte della Regione Puglia del protocollo Breathelife dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della presentazione di un Piano di decarbonizzazione, per combattere l’inquinamento dell’aria, Anelli ha affermato: «Urge implementare un patto per la decarbonizzazione dell’Ilva. Non può esistere diritto al lavoro senza diritto alla salute e viceversa. Insieme alla tutela dei posti di lavoro, a Taranto occorre riconvertire l’Ilva dall’utilizzo del carbone ad altre fonti meno inquinanti per garantire la tutela della salute dei tarantini». Il dottor Nume ha ricordato che l’attenzione della Federazione nazionale verso il territorio jonico è costante: «Già nel 2013 il Comitato Centrale tenne una seduta straordinaria a Taranto su sollecitazione del nostro Ordine, a margine di un convegno scientifico che dedicammo all’argomento, per esprimere il particolare impegno della Professione sul rapporto tra ambiente e salute». Sul caso Ilva, oltre ad Anelli e Nume, è intervenuto anche il coordinatore della Commissione Fnomceo su Ambiente e Salute Emanuele Vinci: «Non è assolutamente accettabile quanto deciso dal Governo in materia di monitoraggio dell’inquinamento a Taranto. Infatti, il Governo ha deciso che, al fine della tutela della salute dei cittadini, vada effettuata la Vds, la Valutazione del danno sanitario, ovverosia una valutazione che si fa a posteriori, contando morti e malati, e solo quando si superano i limiti soglia degli inquinanti». Vinci ha evidenziato che occorre, invece, effettuare «la Vis, la Valutazione di impatto sulla salute, come indicato dall’Oms e dallo stesso Piano nazionale della prevenzione 2014-2018. Con la Vis si effettua la valutazione preventiva dei danni possibili alla salute sulla base degli inquinanti immessi indipendentemente dalle soglie minime previste dalle norme vigenti». Per la Federazione nazionale «non è più accettabile un progetto, un piano e una qualsiasi attività produttiva che non ponga il superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili e, in primis del carbone, come obiettivo fondamentale per Sun Nov 04 05:17:46 2018 2 la tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro».

Il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Taranto, Cosimo Nume

Ilva, le criticità sono state segnalate alla nuova azienda

Crediamo in quello che abbiamo fatto La firma dell’accordo è un punto di partenza

Secondo D’Alò, segretario della Fim Cisl parte una campagna contro i sindacati

«Al day one dell’era Mittal, dopo l’invio delle lettere ai 10.700 dipendenti da assumere alla partenza, sono emerse criticità che il sindacato ha già provveduto ad evidenziare alla direzione aziendale». È questo quanto afferma Valerio D’Alò, segretario provinciale della Fim Cisl. Che non è stupito di quanto accaduto. Anzi, in fin dei conti, «era prevedibile in uno stabilimento complesso come Ilva». Ad aver acuito le difficoltà, secondo D’Alò, sono state «le visioni di comodo che qualche responsabile può aver fornito ai nuovi acquirenti che tradotte nel pratico, dimostrano una visione fallace dell’organizzazione del lavoro da chi, purtroppo, quello stabilimento lo vive da anni ma ha mascherato le vere necessità di cui ha bisogno». «Ci si trova così ad assistere come nel caso del reparto Agglomerato, Acciaieria e nelle Manutenzioni in generale, a pezzi di impianti con riduzioni minime nelle squadre e altri con riduzioni del 65%. Questo è solo un esempio delle tante difficoltà riscontrate nel primo giorno, ma a cui, il prossimo 8 novembre al Mise, chiederemo all’azienda di dare ascolto tramite la voce del sindacato, dei delegati che quegli impianti li vivono quotidianamente», sostiene ancora il segretario della Fim Cisl. Stessa cosa sui criteri di scelta. «Là dove abbiamo riscontrato irregolarità chiederemo spiegazioni e, se queste non dovessero arrivare, accompagneremo i lavoratori anche ai ricorsi agli organi competenti, se necessario. In queste ore i lavoratori ci stanno segnalando ciò che per loro non è andato nel verso giusto, e questo ci fa avere una visione di insieme dello stabilimento. Questo, secondo noi, vuol dire stare nel merito delle cose e gestire i fatti che accadono anche se, purtroppo, Taranto e i lavoratori restano oggetto di chi strumentalizza tutto e vuole far passare la cassa integrazione per licenziamento, anche se è tutto l’opposto», aggiunge poi la Fim. E D’Alò si chiede: «Dov’erano dal 2009 a oggi? Perché sembrerà strano ai più distratti, ma di media 2000 persone al mese, in Ilva, sono in Cassa integrazione da tale data. In quegli anni, i lavoratori in cassa, non avevano la tutela di un accordo con garanzia a fine piano, non avevano un acquirente e quindi una prospettiva, ma hanno affrontato gli ammortizzatori sociali con la consapevolezza che noi lavoravamo per loro». «Anche oggi, come nel 2012, parte la campagna contro i sindacati, il miglior regalo che si possa fare a un’azienda, perché senza il sindacato si che si sarebbe parlato di licenziamenti e non ci sarebbe stata garanzia alcuna». «Ora l’azienda ha l’opportunità di dimostrare quello che in un anno di trattativa ha dichiarato al Mise. Voler porre attenzione ai lavoratori, a Taranto, ed essere alla ricerca di soluzioni. Noi saremo pronti a fare la nostra parte perché crediamo in ciò che abbiamo fatto e che abbiamo firmato consapevoli che, come detto a più riprese, la firma di un accordo non è l’arrivo, ma il punto di partenza», ha concluso D’Alò.

Valerio D’Alò

Valerio D’Alò

Sun Nov 04 05:17:47 2018 1

Di turno: Castellaneta, via Umbria 244; Cavallo, via Galileo 20; D’Onghia, via Orsini 34/a; F.lli Bellocchi, via Grandi 50; Martina, via Gregorio VII 46; Rossetti, via Mazzini 95/a. Orario continuato: Castellaneta, via Umbria 244; Rossetti, via Mazzini 95/c. Servizio notturno: Cavallo, via Galileo 20; D’Onghia, via Orsini 34/a.

Senza patente guida l’auto della madre: guai per entrambi

Nella notte appena trascorsa, intorno alle ore 2.00, la Squadra Volante, impegnata nei servizi di prevenzione, ha proceduto al controllo di una vettura del tipo Smart, insospettita dalla giovane età del conducente. In effetti, si è accertato che il giovane, di appena 19 anni, era sprovvisto di patente, perché mai conseguita e che era alla guida della vettura che era intestata alla propria madre. Pertanto, il giovane è stato denunciato per il reato di guida senza patente, con il correlato fermo amministrativo del veicolo per la durata di tre mesi. La madre del giovane, nominata custode del mezzo, è stata denunciata per l’incauto affidamento del mezzo a persona che non ha conseguito la corrispondente patente di guida.

Contesta il conto e si scaglia contro i poliziotti Nei guai 56enne

Nella mattina di ieri, gli uomini della Squadra Volante della questura hanno denunciato in stato di libertà una 56enne tarantina. Nella circostanza, la donna si era resa responsabile dei reati di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Questi in sintesi i fatti, così come ricostruito dalla polizia. Una volta giunti sul posto, dopo aver ricevuto una segnalazione per un probabile furto, gli agenti di polizia, presi contatti con la donna che stazionava presso le scale dell’esercizio commerciale, sono stati violentemente aggrediti dalla stessa che si rifiutava di fornire le proprie generalità. Dalle prime sommarie informazioni raccolte, si è appreso che la donna si è rifiutata di pagare il conto della spesa, che era stato battuto alla cassa, profferendo parole particolarmente minacciose ed asserendo che l’importo in questione era inferiore a quello indicato. Dopo aver ricevuto il resto corretto, la donna, che non era per niente soddisfatta, si è avventata sulla cassa, tentando, con gesto fulmineo, di arraffare alcune banconote di vario taglio. Durante i concitati momenti, la donna ancora si è rifiutata di farsi generalizzare o di farsi perquisire. Tutto ciò con l’obiettivo di verificare che addosso non avesse articoli come provento di probabile furto. Anzi, la donna continuava con i suoi atteggiamenti di minaccia, anche nei confronti degli operatori che, solo grazie a tecniche addestrative, sono riusciti a portarla in questura per essere sottoposta a una più completa identificazione. Dopo i rilievi dattiloscopici e le formalità di rito, la donna è stata alla fine denunciata in stato di libertà.

IN VIA DANTE

Controlli della polizia

Nella borsa aveva coltelli proibiti: donna denunciata

Scatta la denuncia per una donna, che è stata trovata in possesso di armi bianche proibite. Secondo una ricostruzione, nel pomeriggio di venerdì scorso, l’equipaggio della Squadra Volante, che era impegnato nel consueto servizio di prevenzione, ha controllato quattro avventori di un bar, situato nella zona di Via Dante. In particolare, una donna, una tarantina di venticinque anni, aveva a suo carico alcuni precedenti penali per produzione e traffico illecito ed uso personale di sostanze stupefacenti, furto aggravato e ricettazione. Inoltre, la donna è risultata destinataria di un provvedimento di revoca della Sun Nov 04 05:17:47 2018 2 licenza ex articolo 100 del Testo unico della legge di pubblica sicurezza emesso dal questore di Taranto, per l’attività legata ad un circolo ricreativo in assenza delle prescritte autorizzazioni di legge. Poiché la presenza del personale della Polizia di Stato ha generato non poco nervosismo nella donna, gli operatori hanno deciso di procedere ad una perquisizione personale della stessa. Proprio all’interno della borsa della donna, sono stati rinvenuti un coltello a serramanico con manico in simil legno di colore marrone dalla lunghezza totale di 15 centimetri; una lama di sette centimetri, con manico di 8 centimetri; un bisturi, con manico di colore celeste dalla lunghezza complessiva di 15 centimetri ed una lama di 5 centimetri. Posti sotto sequestro tutti gli oggetti rinvenuti, la donna è stata denunciata per porto d’armi o oggetti atti ad offendere.

OMICIDIO COLPOSO

La vittima sangiorgese aveva solo diciotto anni

Il giudizio

Invase corsia opposta e falciò centauro: l’udienza a febbraio

È stato richiesto dal pm Enrico Bruschi: fatto del giugno 2017

Prima l’urto tremendo contro un’autovettura, successivamente un altro sull’asfalto senza staccarsi dalla sua moto che aveva preso fuoco. Era morto così, nella notte tra il 23 e il 24 giugno 2017, Pierpasquale Fasciano, originario di San Giorgio Jonico, diciotto anni compiuti tre giorni prima. Le fiamme che si erano sprigionate per le scintille prodotte dall’attrito delle parti metalliche sull’asfalto e per il carburante fuoriuscito avevano provocato un incendio in cui era rimasto coinvolto il povero giovane. «Non è stata rilevata nessuna responsabilità da parte del centauro che è sttao vittima della collisione»: questo il responso del consulente tecnico incaricato dal pm dottor Enrico Bruschi di fare luce sul drammatico incidente. Una piccola consolazione, questa, per i familiari del giovane che ancora oggi non riescono a credere nel destino. Per l’incidente mortale, però, è finito sott’accusa un ventitreenne originario di Grottaglie. Secondo la tesi accusatoria che è sostenuta dallo stesso dottor Bruschi, e stando soprattutto alla ricostruzione dell’incidente operato dai carabinieri della stazione di San Giorgio Jonico, il conducente di un Fiat Doblò avrebbe invaso la corsia opposta durante una manovra di svolta a sinistra. In questa maniera, il veicolo avrebbe travolto il motociclo guidata da Fasciano che procedeva ad una velocità contenuta: poco meno di 40 chilometri orari. L’incidente avvenne in via Salvo D’Acquisto, sulla strada che porta a Carosino direzione San Giorgio Jonico. Il giovane che viaggiava in sella alla sua Aprilia 125 si scontrò con la Fiat Doblò che, ironia della sorte, era guidata da un suo amico. Molto probabilmente, come indicato nella imputazione, fu proprio l’auto a non dare la precedenza dovuta: fatto sta che l’impatto violento non diede scampo al povero Pierpasquale. Il giovane era diretto a casa dove avrebbe lasciato la moto per andare in un locale sulla costa: alcuni suoi amici sarebbero passati a prenderlo in macchina. Gli avevano organizzato una festa a sorpresa per il suo diciottesimo compleanno appena trascorso. La procura della Repubblica ha già chiesto il rinvio a giudizio e il giudice dell’udienza preliminare, dottor Benedetto Ruberto ha fissato l’udienza preliminare che si terrà a partire dal sette febbraio dell’anno prossimo. Nel procedimento aperto dalla procura della Repubblica sono tre le persone offese: i genitori dello sfortunato ragazzo e un fratello della vittima.

«Paga oppure le tue foto saranno in tutte le chat»: incriminati 2 manduriani Sun Nov 04 05:17:47 2018 3 Volevano distribuire immagini alterate di nudo

Ancora un ricatto sessuale attraverso l’uso dei social. È quello che chiama in causa una coppia di manduriani, incriminati per aver costretto una donna a pagare una somma di denaro per impedire che gli stessi, utilizzando foto di donne nude, divulgassero le stesse foto a cui avevano inserito il volto della vittima. Estorsione e tentativo di estorsione: questa la duplice imputazione che grava a carico di un 33enne e di un trentenne, che avevano preso di mira una ventisettenne. In aiuto della donna era poi intervenuto il marito di quest’ultima che, di fronte ad una nuova richiesta di denaro, che i due uomini avevano inoltrato sperando di spillare alla vittima altro denaro, si era opposto, presentando una denuncia ai carabinieri. A carico dei due squallidi individui, che erano riusciti inizialmente a lucrare denaro, costringendo la vittima a caricare una carta postepay nella loro disponibilità, è stato il sostituto procuratore della Repubblica dottor Remo Epifani a richiedere il processo. I fatti incriminati, scaturiti dalla denuncia presentata alla procura e dalla testimonianza resa dalla stessa donna e da altro soggetti che avevano avuto modo di conoscere la disavventura in cui era incappata la stesa, risalgono al novembre dello scorso anno e al febbraio scorso. In quei periodi, infatti, prima il 33enne e poi entrambi gli imputati avevano pensato di fare soldi ricattando la vittima. Il primo a dare il via all’attività estorsiva attraverso il ricatto era stato il manduriano. Entrato in contato con la vittima, l’uomo aveva cominciato a mandare su watshapp fotografie di donne senza veli che avevano il volto della vittima. Nonostante la stessa sapeva di non essere lei quella che compariva senza veli, la vittima aveva cominciato a trattare con il malintenzionato, che minacciava di diffonderle come uno spam. Per convincere la vittima delle sue intenzioni, l’uomo aveva raccontato di essere in grado di accedere abusivamente nelle memorie dei telefoni cellulari. Impaurita, la vittima aveva ceduto al ricatto e aveva pagato. Successivamente, nel gioco era subentrato anche il trentenne. Entrambi avevano sperato di ottenere altri soldi, questa volto utilizzando Facebook. Nella circostanza, però, la donna aveva raccontato tutto al marito e per i due lestofanti era finita la pacchia. La denuncia ai carabinieri aveva portato alla loro individuazione. L. Cam.

Sun Nov 04 05:17:48 2018 1

L’ARRESTO

Viola i domiciliari per fare quattro passi In strada incontra i carabinieri

Doveva restare a casa agli arresti domiciliari. Ma ha pensato bene di uscire a fare quattro passi. Sfortunatamente per lui, durante la passeggiata nel centro della città è incappato in una pattuglia dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile. Nella rete dei militari è caduto il 48enne Silvano Alagni, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. L’uomo è stato bloccato in flagranza di reato con la contestazione di evasione. I carabinieri hanno notato il 48enne mentre, incurante della misura alla quale era sottoposto, si aggirava per le vie del centro abitato. Lo hanno subito fermato e condotto in caserma. In ufficio hanno accertato che il 48enne non aveva alcun permesso che lo autorizzasse ad uscire di casa. Così dopo le formalità di rito, è trasferito nel carcere di Largo Magli in attesa di comparire dinanzi al gip per l’udienza di convalida.

Il tredicesimo indagato si è costituito in questura Il giorno della retata si trovava all’estero

La gang dei furti d’auto Il ricercato si consegna

Non era in fuga. Era solo all’estero al momento della retata. Il suo appuntamento con il carcere, però, lo ha rispettato ieri mattina. Quando si è consegnato in Questura, dove gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare spiccata anche per lui dal gip Benedetto Ruberto, su richiesta del pubblico ministero Lanfranco Marazzìa. Il tarantino Silverio Passiatore, di 31 anni, si è costituito ai poliziotti della Squadra Mobile ieri mattina. Chiudendo in questa maniera il cerchio della retata scattata all’alba di martedì contro la presunta banda di tarantini che avrebbe razziato e riciclato numerose auto. Macchine rubate in strada e poi fatte fruttare o con il ricorso al cavallo di ritorno la restituzione dietro pagamento, oppure lungo la strada del mercato illegale dei pezzi di ricambio. Sul gruppo, come si ricorderà, quel giorno è scattata l’operazione denominata 500Cash. Il punto di arrivo delle indagini con le quali i poliziotti guidati dal dirigente Carlo Pagano hanno illuminato le manovre della presunta associazione per delinquere messa in piedi proprio per gestire il business dei furti di macchine. Complessivamente il gip ha disposto tredici provvedimenti cautelari, ma martedì mattina all’appello era sfuggito proprio il tarantino. Passiatore, infatti, da tempo si trovava all’estero. Dove è stato raggiunto dalla notizia di essere ricercato. Così ha scelto di rientrare subito in Italia e ieri ha bussato alla porta della Questura. E dopo le formalità di rito è stato trasferito nel carcere dove sono ristretti altri quattro indagati della stessa inchiesta mentre in otto sono agli arresti domiciliari. Il giovane che si è costituito deve difendersi dalle contestazioni di associazione per delinquere, furto, tentato furto e due casi estorsione. Nei prossimi giorni comparirà dinanzi al gip per il consueto appuntamento con l’interrogatorio di garanzia. Un passaggio già avvenuto per gli altri indagati che in larga parte hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

A sinistra uno dei fotogrammi estratti dalla telecamere di sicurezza sparse in città per documentare i furti di auto nelle strade, e un momento degli arresti eseguiti dai poliziotti della Squadra Mobile martedì mattina

A sinistra uno dei fotogrammi estratti dalla telecamere di sicurezza sparse in città per documentare i furti di auto nelle strade, e un momento degli arresti eseguiti dai poliziotti della Squadra Mobile martedì mattina

Sun Nov 04 05:17:49 2018 1

Riserve naturali Trasferta a Roma

Visita a Roma e al Crea organizzato dalle Riserve Naturali di Manduria, aperte le prenotazioni. Nell’ambito del progetto «Miur Biodiversità in Rete», promosso dal Miur (ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca), il direttore delle Riserve Natutali del litorale tarantino, dottor Alessandro Mariggiò, con la collaborazione delle associazioni Legambiente e Profilo Greco di Manduria, per aprire gli obiettivi del progetto a tutti, ha organizzato per il 25 e 26 novembre 2018, una visita a Roma al Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). Si tratta di una due giorni tra riscoperta della bellezza tramandata e ricerca di un nuovo patrimonio da lasciare in eredità. Il progetto è nato con l’obiettivo di favorire la conoscenza della biodiversità come necessità di tutela delle differenze per la sopravvivenza degli equilibri biologici.

L’indagata si è autosospesa dal 118 e il gip ha revocato la misura cautelare

Furti in ambulanza, operatrice torna in libertà

Il gip del Tribunale di Taranto Paola Incalza, ha revocato gli arresti domiciliari all’operatrice del 118 in servizio sull’ambulanza di Avetrana, raggiunta dalla misura detentiva lo scorso 27 ottobre perché accusata di aver derubato ai malati che soccorreva. La donna di 25 anni, assistita dall’avvocato Antonio Carbone, durante l’interrogatorio di garanzia ha risposto a tutte le domande dichiarando la propria innocenza. Con il suo avvocato, inoltre, ha prodotto una serie di documentazioni e prospettato chiarimenti e dati ricostruttivi alternativi per ogni singolo episodio contestatole dall’accusa. Sempre in quella occasione la venticinquenne che era dipendente part time di un’associazione convenzionata con la Asl di Taranto, ha manifestato la volontà di autosospendersi dal servizio per motivi di opportunità. L’attività investigativa condotta dai carabinieri della stazione di Manduria che avevano raccolto la denuncia di una signora che dichiarava di essere stata derubata durante il trasporto in ambulanza, aveva fatto emergere altri tre episodi di scomparsa di denaro, avvenuti tra maggio e agosto, lamentati da altrettanti pazienti, due turiste e un ragazzo di Manduria, trattati dalla stessa soccorritrice. Interrogati dai carabinieri, i tre soggetti avevano dichiarato di non aver più trovato somme di denaro, per complessive 950 euro e di essersi accorti della mancanza diverso tempo dopo il trasporto in ospedale. Tutte «accuse infondate e frutto di malintesi e coincidenze», ha sostenuto invece l’indagata forte anche delle testimonianze degli autisti in servizio nei turni in cui sarebbero avvenuti i presunti furti. Ascoltati dai carabinieri, gli autisti avrebbero confermato le tesi difensive della loro collega indagata. In ogni caso, con la sospensione dal servizio dell’operatrice, sono venute meno le esigenze cautelari che imponevano la misura. Così l’operatrice è ritornata in libertà. N.Din.

La misura revocata dal gip del tribunale di Taranto

L’appello

San Pietro, iI presidente del Comitato spinge per la realizzazione dell’opera

2012 Sun Nov 04 05:17:49 2018 2

2013

La convinzione

INFRASTRUTTURE, L’APPELLO DEL COMITATO DI SAN PIETRO

«Regionale 8, l’arteria costituisce una soluzione per il turismo»

«Siano realizzate le vie di comunicazione altrimenti sarà tutto inutile»

«La litoranea ha bisogno di collegamenti concreti per incentivare gli arrivi» di Gianluca CERESIO «San Pietro e la litoranea manduriana hanno bisogno di strutture e di collegamenti stradali per lanciare il turismo vero, a parte le chiacchiere e il tempo perso, la speranza sta proprio nella Regionale 8 oltre che in una più attenta gestione della costa dotandola di servizi e di decoro urbano». Queste le testuali parole di Leonardo Stranieri, presidente dell’associazione «Uniti per San Pietro in Bevagna» che da sempre si batte per i diritti dei residenti, per la tutela del territorio e lo sviluppo turistico. «Non si può sperare di avere il turismo e lo sviluppo del territorio nella condizioni in cui ci troviamo si legge in una nota dell’associazione senza strutture primarie ma ancor peggio, senza vie di comunicazione valide ed adeguate ai tempi, ciò che taglia fuori la nostra zona in maniera inesorabile». Infatti, associandosi a quanto dichiarato ieri da Luigi Baldari, presidente dell’associazione Casa dell’evoluzione di Avetrana sui ritardi accumulati e sulle vane promesse fatte in questi decenni senza arrivare mai alla realizzazione della Regionale 8, lo stesso Stranieri intende ricordare comunque che, malgrado tutto, comprese contestazioni di qualcuno, sia un’opera che si deve fare. Il presidente dell’associazione sampietrina fa preciso riferimento proprio alla conferenza di servizi svoltasi in Regione a metà giugno 2012, nonché all’approvazione dell’allora consiglio comunale di Manduria, di una delibera a favore della realizzazione dell’opera, fatta eccezione di un solo consigliere dei Verdi, che si espresse contro. «Tanto per la cronaca aggiunge Stranieri non posso non ricordare anche un episodio risalente al 18 giugno 2013, quando la commissione regionale per l’ambiente si riunì per la Regionale 8 e «dimenticò» di invitare il sindaco di Manduria, appena insediato, che si dichiarò contrario all’opera. Al di là del mancato invito, l’allora sindaco Roberto Massafra, al contrario del suo predecessore, intese confermare di essere contrario alla realizzazione dell’opera a seguito dell’impatto ambientale che non gioverebbe comunque a Manduria, mentre sponsorizzò invece il completamento della Bradanico Salentina». Aggiungiamo che a fine ottobre del 2013, giunse invece notizia della variante della Regionale 8 riguardante proprio San Pietro in Bevagna e più precisamente la zona del fiume Chidro il cui ponte verrebbe demolito e sostituito da un ponte in legno e il traffico stradale deviato. «Dopo un fiume di chiacchiere e polemiche intrise di politica, un tira e molla durato decenni conclude Stranieri ritengo che l’opera di cui si parla, debba essere realizzata soprattutto per iniziare a vedere, seppure in maniera embrionale, la nascita del turismo vero rimasta da sempre nel libro dei sogni e, a tal proposito, intendo anche sollecitare l’amministrazione comunale commissariale, quanto meno, per il momento, a dotare la litoranea di cassonetti di rifiuti, quindi migliorare la condizione delle strade, della viabilità e della pubblica illuminazione, per iniziare a dare un aspetto civile a una delle più belle località della costa orientale jonica».

Per il Comitato di San Pietro in Bevagna la Regionale 8 è «di grande importanza per l’afflusso turistico»

È l’anno in cui fu disposta una variante sul Chidro mai realizzata

Alcuni dei lavori in corso per realizzare, lungo l’asse jonico-salentino, Sun Nov 04 05:17:49 2018 3 la Regionale 8

Sun Nov 04 05:17:50 2018 1

Imposte evase per 357mila euro: preliminare

Sott’accusa a Grottaglie un imprenditore di 44 anni. È accusato di aver evaso l’iposta Irpef, relativamente all’anno 2014, per un totale di circa 357mila euro, e l’imposta iva per un valore di oltre 95mila euro. Secondo l’accusa, in qualità di una ditta individuale, l’uomo avrebbe evaso l’imposta sul reddito delle persone fisiche e l’imposta sul valore aggiunto, attraverso la omissione della presentazione delle dichiarazioni annuali alle imposte. A chiedere il giudizio a carico del 44enne è stato il pm della procura di Taranto dottoresa Lucia Isceri.

Per il caso giudiziario chiesto giudizio

Atleti martinesi oggi tra le vie di New York per la Maratona

Oggi si corre la maratona più celebre e importante al mondo: quella di New York. Un evento sportivo di massa che quest’anno conta più di 53mila iscritti provenienti da ogni parte del pianeta, tra cui ben 3.500 italiani. Una corsa di 42,195 chilometri a cui parteciperanno anche 4 atleti martinesi della Martina Franca Running, associazione del posto che raggruppa ben 70 iscritti. Si tratta di Giovanni Nardelli e Mina Barratta, marito e moglie, che dopo aver partecipato alla maratona di Berlino si preparano per correre a New York, e di Vincenzo Simeone e Chiara Gerin, anche loro compagni nella vita e nella corsa. La maratona di New York fa parte del circuito delle cosiddette Major che si disputano nelle città più popolose del mondo: Tokyo, Berlino, Parigi, Londra, Boston, Chicago. Il percorso si sofferma sui quartieri che contraddistinguono la metropoli americana, da Brooklyn al Queens, da Manhattan al Bronx, fino ad arrivare finalmente dopo i 42,195 km, a Central Park. Sempre nello stesso giorno altri 6 atleti dell’associazione Martina Franca Running prenderanno parte alla maratona di Torino tra palazzi storici, piazze e parchi con partenza da Piazza San Carlo e arrivo previsto in Piazza Castello. Si tratta di Vito Semeraro, Giuseppe Pricci, Alessio Miola, Michele Delfini Casavola, Maria Neglia e Carmen Romanazzo.

Il dipendente comunale di Maruggio che funge da cancelliere è prossimo al pensionamento

Giudice di pace, l’ufficio rischia la chiusura di Nazareno DINOI L’ufficio del giudice di pace del consorzio dei comuni di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, con sede nella città Messapica, è ancora una volta nella bufera. Questa volta a mettere in forse il mantenimento stesso del servizio di giudicatura, è il prossimo pensionamento del dipendente del comune di Maruggio che funge da cancelliere. Antonio Filomena, questo il suo nome, è prossimo al riposo per raggiunti limiti di età e il suo comune di appartenenza non ha ancora provveduto a sostituirlo con altra figura equipollente. Secondo gli accordi raggiunti circa quattro anni fa tra i quattro sindaci, ogni comune deve mettere a disposizione un dipendente del proprio organico attraverso una sorta di mobilità volontaria. Così è stato per Filomena, cancelliere facente funzione che tra un paio di mesi dovrà lasciare il cartellino. Ad allarmarsi per primi sono gli avvocati del territorio preoccupati di perdere uno sportello importante per il proprio lavoro ma anche per le ripercussioni sull’utenza che la mancanza di un servizio di giudicatura di pace farebbe ricadere su di essa (maggiori costi di trasferte dei rispettivi legali e maggiori spese a carico del cliente-assistito). È dell’altro ieri, venerdì 2 ottobre, una lettera che l’Associazione forense messapica ha inviato ai sindaci dei quattro comuni del consorzio in cui si chiede un incontro «con finalità collaborative» per discutere del prossimo pensionamento del dipendente. Tale circostanza, - si legge nella nota dell’Afm che porta la firma del presidente Antonio Casto -, senza che sia stata adottata una idonea figura sostitutiva atta a garantire la continuità del servizio Giustizia, determina un Sun Nov 04 05:17:50 2018 2 imminente pericolo di non regolare funzionamento del Presidio, prefigurando l’interruzione del citato servizio pubblico, della sua continuità, con conseguenze gravi e potenzialmente irreversibili». La lettera prosegue contestando l’inerzia manifestata sinora dagli organi istituzionali (il comune di Maruggio in questo caso) a cui compete risolvere il problema. «Tale circostanza prosegue la lettera dell’avvocatura associata -, senza che sia stata adottata una idonea figura sostitutiva atta a garantire la continuità del servizio Giustizia, determina un imminente pericolo di non regolare funzionamento del Presidio, prefigurando l’interruzione del citato servizio pubblico, della sua continuità, con conseguenze gravi e potenzialmente irreversibili». Le mancanze, a quanto pare, non sono solo quelle dell’organico. Prendendo spunto da questa emergenza, infatti, l’associazione presieduta dall’avvocato Casto mette sul piatto altre carenze dell’ufficio ospitato a Manduria in una sede di cui si fa carico questo comune. «L’archivio inadeguato, l’assenza di notifiche e comunicazioni di Cancelleria a mezzo Pec., il blocco del servizio di patrocinio a spese dello Stato» tra queste. La parola ora passa ai sindaci e in particolare ai commissari straordinari del comune di Manduria nominato ente capofila del consorzio.

L’ufficio del giudice di pace del consorzio dei comuni di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, con sede nella città Messapica rischia di chiudere. Il servizio è in forse per il prossimo pensionamento del dipendente del comune di Maruggio che funge da cancelliere

Sun Nov 04 05:17:51 2018 1

Riunione con il primo cittadino della città

LA PRIORITÀ

Pci, proposte al sindaco sulla vita amministrativa

«Procedere al piano urbanistico generale»

Nei giorni scorsi il Partito comunista italiano di Crispiano ha incontrato il sindaco e l’amministrazione locale guidata dal sindaco Lopomo. L’incontro, richiesto dalla sezione E. Berlinguer, è stato utile per richiedere aggiornamenti sulla vita amministrativa della città e per rappresentare al primo cittadino alcune delle proposte programmatiche dei Comunisti. «Si è innanzitutto approfondita la situazione economico-finanziaria dell’ente alla luce del monitoraggio sull’andamento del piano di rientro relativo al primo semestre del 2018», è scritto in un documento. «Il Pci ha rappresentato la propria preoccupazione sulla situazione e ha chiesto al sindaco di fare ogni sforzo affinchè il piano giunga in porto. Se questo obiettivo però, non dovesse centrasi, i Comunisti si dicono più favorevoli al dissesto piuttosto che al piano di riequilibrio. Questo perchè, la prima soluzione sarebbe meno onerosa per l’Ente e i cittadini, produrrebbe vincoli per il Comune per un tempo inferiore e consentirebbe alla Corte dei Conti di operare per l’individuazione delle vere responsabilità». Il Pci, è scritto ancora nel comunicato diramato alla stampa, «ha poi rappresentato alcune delle proprie proposte: procedere al più presto nella definizione del Pug; riqualificare le periferie partendo dagli urgenti interventi in tema di ripristino della viabilità e del potenziamento dell’illuminazione pubblica; rilanciare la Biblioteca Comunale in termini strutturali e operativi; nominare un assessore all’Agricoltura (per affrontare in modo strutturato l’avanzata della Xylella e le altre difficoltà di questo settore)». E poi «costituire Comitati di Quartiere con compiti consultivi e di indirizzo (non vincolante); richiedere alla Provincia di Taranto la possibilità di una convenzione che consenta l’utilizzo part-time di suo personale da parte del Comune di Crispiano, soprattutto nell’ambito dell’Ufficio Tecnico e per i temi ambientali». L’incontro si è svolto in un clima costruttivo e collaborativo. Al termine il Pci ha chiarito al sindaco che in merito a queste proposte la sezione E. Berlinguer crispianese, «si impegnerà nei prossimi mesi in una campagna di diffusione e approfondimento tra i cittadini rivendicando la loro attuazione e criticando, senza alcuno sconto, l’amministrazione comunale nel caso in cui non dovesse adoperarsi in merito».

Interviene la referente del movimento, Montanaro

L’ACCUSA

Dema attacca Lopomo «Sul caso Ilva ora tace»

«Ora siamo caduti dalla padella alla brace»

«Dal primo novembre Ilva è ArcelorMittal Italia e ufficialmente viene dichiarata la cassa integrazione per circa 2.600 dipendenti Ilva dalla nuova gestione. Crispiano, a soli 5 km in linea d’aria dal siderurgico, che storicamente ha goduto del ritorno occupazionale legato ad Ilva, ad oggi piange i propri cassintegrati e i dipendenti incentivati ad andarsene». Comincia così il documento di Anna Lisa Montanaro, referente DemA Crispiano. «Sono lontani i tempi degli alti livelli occupazionali garantiti a crispianesi e non. Siamo solidali e vicini a coloro che stanno vivendo questa triste vicenda personale, che sono stati estromessi dal posto di lavoro e che da oggi dovranno barcamenarsi come possono per riuscire a onorare i propri mutui e mantenere le proprie famiglie. La tanto sbandierata certezza, mostra i propri limiti ed a farne le spese siamo sempre noi cittadini». Sun Nov 04 05:17:51 2018 2 Secondo l’esponente di DemA Crispiano se invece di puntare sullo sviluppo industriale oramai al capolinea, si fosse cercata un’alternativa economica svincolata dal ricatto dell’acciaio, compatibile con la naturale vocazione del nostro territorio, oggi forse quegli operai avrebbero di che pagare i propri mutui. Ma Montanaro attacca anche il sindaco: «Ciò che più ci colpisce è il silenzio assordante di un’amministrazione a Cinque stelle che ha fatto della chiusura e del reimpiego degli operai, il suo cavallo di battaglia. Ma oggi il sindaco Luca Lopomo tace. Qualche fioca dichiarazione di circostanza arriva invece dall’onorevole Ermellino, che ha girato le spalle alle vertenze del suo territorio, allineandosi alle scelte di governo e giustificando sui social tali scelte con messaggi da copia e incolla. Ormai si parla di un Tradimento dei 5 stelle, il movimento si era proposto a garanzia della salute dei cittadini e dei livelli occupazionali, ma oggi sul banco di prova fa acqua». Scrive ancora Montanaro: «Al governo con il trucco sbavato dell’Addendum la nuova proprietà ha proposto un concentrato di inutili ovvietà. Sono così state cedute alla nuova proprietà Ilva, sia la salute che il lavoro ma anche la speranza di cambiamento di cui si ritenevano esclusivi garanti i Cinque Stelle, il tutto condito da una immunità penale che non ha precedenti e pone al riparo da responsabilità». «La sensazione - conclude - è quella di essere caduti dalla padella alla brace».

IdeaLista censura la programmazione decisa dal Comune

«Un piano urbanistico da paesino di provincia»

IdeaLista critica il nuovo Piano urbanistico generale: «Vogliono far diventare Martina un piccolo paesino di provincia». Questa la tesi: «Questa amministrazione comunale non ha mai avuto una visione per lo sviluppo socio-economico della nostra città». IdeaLista lo ha sempre sostenuto e la dimostrazione è il nuovo Piano urbanistico generale che qualche giorno fa è stato proposto alla città. Dopo aver visionato le prime tavole del Pug restiamo molto perplessi, soprattutto della scarsa trasparenza legata al fatto che le tavole non siano presenti online in barba alle norme sulla partecipazione pubblica». «In primo luogo», scrive IdeaLista, «è chiaro che il Pug è stato redatto da tecnici che non conoscono il nostro vasto e complesso territorio: non si comprende con quali criteri Martina sia stata suddivisa in contesti urbani e rurali dei quali, non si conoscono le caratteristiche e la destinazione; non ci si è posti il problema di studiare la storia della nostra città, al fine di comprenderne approfonditamente l’evoluzione. Inoltre, sono parecchie le lacune del nuovo Piano, in merito al grave problema idrogeologico, ad esempio, si è semplicemente copiato il Piano paesaggistico, senza approfondire le zone realmente interessate da questa criticità. Ciò genererà inevitabilmente diversi gravi problemi, come la situazione del nuovo distretto socio-sanitario che si vuole realizzare in un’area ad alto rischio idrico e idrogeologico». Secondo IdeaLista non è stato considerato il problema della mobilità. «Questa può essere un’occasione per realizzare una nuova mobilità a Martina, una mobilità fluida ed ecosostenibile. Invece, secondo i nostri amministratori, i quali sembra che non vivano a Martina, le auto sfrecciano in aria e le strade sono inutili. Nulla è stato previsto per il nostro centro storico. Un gioiello che ci invidiano in tutta Italia e che non si vuole valorizzare. Servono interventi e incentivi che invoglino i ragazzi ad aprire nuove attività e a incentivare le residenze nel borgo antico», ha affermato. «Infine, ci è stato detto, senza alcuna remora, che la Valle d’Itria diventerà un museo», conclude il movimento. «Non sarà possibile né intervenire per poter recuperare l’enorme patrimonio edilizio rurale, né porre rimedio ai cattivi interventi che si sono realizzati nel tempo, anche a causa di norme troppo restrittive che hanno generato l’effetto opposto a quello sperato. Si vuole perseverare nell’errore fatto dal Piano Paesaggistico che ha messo in ginocchio l’edilizia, pensando che tutta l’edilizia sia speculazione, quando non è così se si lasciano lavorare i nostri tecnici e le nostre maestranze. Presto presenteremo delle osservazioni formali all’Ufficio di Piano, il quale, si spera, sia aperto e disponibile ad accogliere le nostre considerazioni. Ci rendiamo conto che la Politica è assente in questo momento storico per la nostra città, tutto è demandato ai dirigenti e agli uffici». Sun Nov 04 05:17:51 2018 3 «L’amministrazione, che dovrebbe dare gli indirizzi politici, condivisibili o meno, è mancante. Se non si pianifica il futuro socio-economico della nostra città, ed il Pug è lo strumento giusto per farlo, Martina è destinata a diventare un semplice paesino di provincia, dopo gli anni lontani in cui era considerata una delle città più importanti del meridione», conclude.

Nelle foto il nuovo piano regolatore presentato di recente dall’Ente comunale

Nelle foto il nuovo piano regolatore presentato di recente dall’Ente comunale

Sun Nov 04 05:17:53 2018 1

Nei prossimi giorni le riprese di Vivi la vita con Vitali

Si gireranno in questi giorni nella Città delle Ceramiche le scene della nuova opera cinematografica scritta e diretta da Valerio Manisi, della quale è già confermato il titolo della pellicola Vivi la vita; così come anche confermato è il nome dell’attore principale che interpreterà il ruolo del protagonista: Alvaro Vitali. «Questo cortometraggio rappresenta una riflessione sull’importanza della vita e soprattutto del suo tempo; la sua morale la si può sintetizzare nella frase di un grande scrittore argentino, Ernesto Sábato, che diceva: «La vita la si scrive in brutta copia, senza la possibilità di correggerla e ricopiarla in bella», spiega Manisi, questa volta impegnato a dirigere l’attore che da sempre impersona una delle maschere più celebri d’Italia, Pierino Alvaro Vitali, oltre ad essere diventato celebre per la maschera del monello che tutti conosciamo continua Manisi è una delle personalità più importanti e note del cinema italiano, l’unico attore che per ben quattro film ha lavorato con Federico Fellini. Sono sicurissimo che per lui è giunto il tempo di vestire esclusivamente un ruolo da protagonista drammatico, questa volta infatti sarà lontano sia da Pierino che dal suo stile comico. Su di lui stiamo puntando molto». Le riprese si svolgeranno in gran parte nella Città di Grottaglie, l’Amministrazione si è già messa a disposizione per poter sfruttare al meglio le bellezze del paese organizzandone la viabilità nei luoghi durante i giorni d’interesse. Le riprese si sposteranno poi sulla costa tarantina. «Questo è un progetto importantissimo per me e per la mia Compagnia conclude Manisi È però doveroso ringraziare fin da subito, in modo davvero sincero, Roberta Bria e Giovanni Siliberto, che fin dall’inizio stanno credendo insieme a me in questo complicato e ambizioso progetto, mettendoci il massimo della loro maestria, competenza e professionalità».

Torna il premio Teatro Scuola cultura Decima edizione del Palma Cito di Angelo NASUTO Ritorna come ogni anni il Premio Teatro Scuola Cultura Palma Cito, giunto alla decima edizione. È online il bando di concorso del progetto, che prevede una borsa di studio collettiva destinata a un massimo di quindici giovani, tra i 16 e i 25 anni, residenti in Puglia. I giovani vincitori hanno accesso gratuito a un workshop intensivo di alta formazione teatrale di sei giorni, affidato a una compagnia, tra le giovani realtà più valenti nel panorama nazionale e internazionale. Tante le compagnie e gli artisti che hanno condotto i workshop negli anni scorsi: Fibre Parallele, Onirica Teatro, Oyes, Ignacio Plaza, Fabrizio Saccomanno e Piccola Compagnia Dammacco. Quest’anno il laboratorio teatrale, di cui il Premio comprende la totale copertura della quota di partecipazione, sarà condotto dalla compagnia Sotterraneo - una delle realtà più significative del teatro contemporaneo, finalista al Premio nazionale Rete critica. E si concluderà con una dimostrazione al pubblico di quanto svolto nelle giornate di lavoro, sotto forma di messa in scena, in programma il 24 novembre. Sotterraneo imposterà un workshop fisico e ipercinetico, pensato come un campo d’addestramento alla scena dove convivano training fisico, lavoro di dettaglio sulle scene, scrittura collettiva e confronto teorico. Il laboratorio parte dalla suggestione del concetto di Catastrofe, inteso come il tempo opulento ma anche plumbeo in cui ci troviamo a vivere, sempre immersi nell’imminenza di un crollo finale che viene continuamente rinviato. L’intento è quello di recuperare dei materiali di repertorio del gruppo, rimettere in piedi estratti di spettacoli passati e recenti, oltre a scene che non hanno mai trovato posto in un lavoro finito, e cercare di ripensarli, reinventarli, scompaginarli nel confronto coi partecipanti al workshop. La dimostrazione aperta al pubblico consisterà nel montaggio di queste scene revisionate che comporranno un percorso inedito sul tema della Fine di Tutte le Cose. L’idea del Premio nasce nel giugno 2009, dopo la scomparsa della professoressa Palma Cito, per volontà degli amici e delle associazioni di cui la docente faceva parte. All’origine dell’iniziativa, l’idea di legare al nome della professoressa un evento che evidenziasse le sue doti di persona impegnata nella Sun Nov 04 05:17:53 2018 2 società, sempre al massimo ed oltre le sue possibilità, sul posto di lavoro, con i suoi ragazzi, con la sua cultura e con la sua passione per il teatro. Il Premio Palma Cito è un’iniziativa promossa dal Teatro delle Forche, nell’ambito del progetto P.A.S.S.I. (Progetto, Arte, Spettacolo, Scoperta e Innovazione) in collaborazione con: Fidapa sezione di Massafra, ass. La Finestra, I.I.S.S. Statale De Ruggieri, Lions Club e Leo Club Massafra Mottola Le Cripte, parrocchia di San Leopoldo Mandic, ass. Il Serraglio, Rotary Club e Rotaract Club Massafra, Upgi, Comune di Massafra, Kikau.

Un concorso rivolto ai giovani tra i 16 e i 25 anni

Nel libro Torneremo a scorrere, i cui proventi andranno in beneficenza, una storia commuovente

SAN GIORGIO

La lotta di una famiglia per la vita di due gemelli

Anna Sofia e Gianpaolo sono venuti al mondo di corsa: nati prematuri a cinque mesi e mezzo

Per i medici sarebbero sopravvissuti qualche settimana: tre anni dopo stentano a riconoscerli di Dino MICCOLI I libri quando sono pensati e scritti bene, racchiudono sovente alcune parole- chiave che diventano paradigmatiche per tutti. L’amicizia tra due compagni di scuola, l’amore coniugale, i frutti e lo scrittore. Mettendo insieme queste parole sarebbe interessante scoprire il resto, ma sarebbe difficile arrivare a quanto contenuto, invece, nel libro Torneremo a scorrere vergato dalle mani dello scrittore ed editore sangiorgese, Aldo Moscatelli, i proventi della cui vendita saranno devoluti interamente in beneficenza. L’amicizia è quella proprio tra lo scrittore, Aldo, e Marianna, compagni di scuola, ritrovatisi a 40 anni a raccontarsi le strade divise, tra alti e bassi. Marianna ha conosciuto la via coniugale grazie a Tony, suo marito, il resto della storia avrà come protagonisti, due gemelli. «Gianpaolo e Anna Sofia sono venuti al mondo di corsa», sintetizza in ultima di copertina, Aldo. «Per i medici erano aborti sopravvissuti al parto e in futuro, tutt’al più vegetali che non avrebbero né parlato né camminato». Nati prematuri a cinque mesi e mezzo. Ma nati. Perché il libro racconta c’è stato il tentativo di fermare quel doppio battito d’ali, i medici temevano per la salute della mamma. Lei, Marianna, ha fermato il tempo. Ha lottato perché Gianpaolo ed Anna nascessero. Semplicemente perché sentiva quel battito d’ali che chiedeva di prendere il volo. Marianna ha rischiato senza fare calcoli se non quelli dell’amore. E non è stato semplice. «Anna Sofia è nata morta racconta Moscatelli a dire il vero, quindi ha conosciuto prima la morte e poi la vita (extrauterina). Il numero di operazioni alle quali sono stati sottoposti fa impressione, tra polmoni, reni, appendici, retine e via dicendo. Gianpaolo ha avuto un’emorragia celebrale durante il parto, inoltre, e questo gli ha causato un ritardo cognitivo che, in seguito, si è accompagnato ad un presunto autismo». Ma sia Marianna (lei di Manduria) sia Tony (lui di San Marzano di San Giuseppe) «non hanno fatto mancare nulla: né amore, né cure, né attenzioni costanti. Hanno corso insieme a loro, più di loro. Ed oggi i medici che osservano Gianpaolo e Anna Sofia stentano a riconoscere, in questi bambini di tre anni, i feti che non avrebbero dovuto sopravvivere per più di qualche settimana». Perché è vero che ancora oggi la rincorsa non è finita. «Marianna e Tony controllano carte, cercano risposte e non si capacitano. Perché ai loro occhi vedono due bambini in grado di comunicare e camminare. Aspirare alla felicità. Un bel mistero». Pensando di avere incontrato quella che mediaticamente potremmo continuare ad apostrofare malasanità, o se volete leggerezza professionale, distrazione dalle vite degli altri. Marianna e Tony sono andati oltre incontrando anche belle persone, capaci, professionalmente votate alla missione e al dono della vita. Oggi questa storia che altrimenti sarebbe rimasta silente, grazie all’amicizia di Marianna e di Aldo Moscatelli, è diventato un libro che va in giro per luoghi. «Quando eravamo insieme a raccontare rivela Aldo Marianna diceva di essere con Tony in una sola parola: distrutti. Dopo questo passo fatto di Sun Nov 04 05:17:53 2018 3 incontri che hanno generato il libro, dicono di essere distrutti ma felici». Una felicità, nonostante il faticoso travaglio, che non si arena a pochi intimi. Se ne sono accorti in tanti che chiedono a gran voce il valore della presenza di Marianna e Toni insieme allo scrittore: saranno a Manduria il prossimo 10 novembre, ospiti della Asl territoriale e il 18 novembre a San Marzano. Un libro frutto della gratuità assoluta. I due piccoli protagonisti, Anna Sofia e Gianpaolo, per ora firmano autografi. Davvero: è solo un ghirigori colorato. Già, colorato di vita.

Sun Nov 04 05:17:54 2018 1

Gli operatori

«Territorio beffato dal Governo»

A 14 giorni dall’impegno assunto dal Sottosegretario al Mibact Lucia Borgonzoni (che aveva assicurato un decreto anti-smotantaggio), il Salento è insorto contro il Governo: «Oltre al danno anche la beffa». Perché il decreto ancora non c’è, la Lega promette che sarà inserivo nel decreto Semplificazione, che dovrebbe andare presto in Parlamento. Ma per quanto presto andrà, i controlli partiranno già la prossima settimana. Senza alcuna indulgenza. «Per le promesse fatte in quella sede molti operatori si sono ritrovati fino all’ultimo nell’indecisione sul da farsi. E ancora una volta le promesse sono state disattese», la lamentela degli operatori turistici.

Il tempo delle attese. Da lunedì Comuni in spiaggia per verificare i permessi

I SOPRALLUOGHI

Controlli, da domani scatta l’ora X

Il tempo dell’attesa è terminato. Da domani i Comuni, che per anni hanno chiuso un occhio sullo smontaggio dei lidi, daranno il via ai controlli lungo la costa. E questa volta chi non sarà in regola, ossia chi non sarà in possesso del permesso annuale, andrà incontro a sanzioni e probabili sequestri. Lunedì i sopralluoghi partiranno a Lecce e Porto Cesario, martedì a Melendugno. Nel Salento sono oltre 100 (su un totale di poco meno di 300) gli stabilimenti che potrebbero essere costretti a smontare nei prossimi giorni. Si tratta di tutte quelle strutture che hanno inoltrato richiesta di mantenimento e che ora sono in attesa di una risposta. Risposte che però rischiano di arrivare in ritardo, risposte che certamente arriveranno in ritardo (sempre che non giungano tutte 100 domani) rispetto ai controlli. Starebbe poi al buon senso dei Comuni magari tenere conto delle diverse posizioni. Possono invece tirare un sospiro di sollievo i cinque lidi salvati dai giudici amministrativi. È stata, infatti, accolta nei giorni scorsi, con decreto cautelare, da parte del presidente del Tar Lecce, Antonio Pasca, l’istanza contro i Comuni di Porto Cesareo e Gallipoli che avevano ordinato lo smontaggio di alcune strutture balneari alla data del 31 ottobre. Si tratta del Mykonos, del Leucadia, del Samanà e del Fly - tutti a Porto Cesareo - e dell’Holiday Beach situato a Rivabella di Gallipoli. Le richieste erano state presentate dagli avvocati Danilo Lorenzo e Gianluigi Manelli. Per il resto, come detto, oltre 100 lidi salentini rischiano di dover sbaraccare. Visto che è scaduto mercoledì scorso il termine della concessione stagionale rilasciato per l’attività balneare e chi non è riuscito ad ottenere la proroga né la sospensiva da parte dei giudici, da oggi è considerato fuorilegge. Così, ad esempio, Federbalneari ha consigliato ai suoi associati di iniziare lo smontaggio. E questo nonostante ci siano almeno 40 istruttorie in corso che non hanno ricevuto risposte. Le amministrazioni aspettano il parere, ma se non arrivano i dinieghi non si può fare nulla. Chi ha avuto la sospensiva ha guadagnato 20 giorni: invece c’è chi ha presentato le istanze ad agosto e ancora non ha avuto riscontro.

Partiranno da domani i controlli sulle spiagge da parte dei Comuni

L’obiettivo

I parlamentari Rossano Sasso e Roberto Marti: «Lo inseriremo nel decreto Semplificazione»

Il nodo Sun Nov 04 05:17:54 2018 2 La Lega replica alle accuse: «Il decreto salva-lidi arriverà»

«Puntiamo ad una chiarezza normativa. Presto la discussione in Parlamento»

Gli stabilimenti senza autorizzazione annuale devono smontare di Maurizio TARANTINO La Lega ci riprova sulle concessioni balneari. Il provvedimento assicurato, lo scorso 22 ottobre, dal Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali in Prefettura, Lucia Borgonzoni durante il vertice promosso dall’ex prefetto Claudio Palomba dovrebbe vedere la luce nel decreto Semplificazione, che andrà in aula nei prossimi giorni. Lo garantiscono i parlamentari del Carroccio del territorio, il deputato Rossano Sasso e il senatore Roberto Marti, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul mancato intervento del Governo in vista della scadenza dello scorso 31 ottobre: «Dopo tanti anni in cui nessuno si è occupato del problema dello smontaggio - sottolineano - c’è stata una grande attenzione ad affrontare un problema molto delicato per tutto il territorio. Puntiamo all’obiettivo di una chiarezza normativa perché il problema venga risolto nel Parlamento e nel Governo. A otto giorni dalla scadenza abbiamo provato a inserire una norma ad hoc nel decreto Genova, ma tecnicamente non è stato possibile farlo. Siamo pronti a riproporlo nel decreto Semplificazione che sarà presto calendarizzato in Parlamento». I due rappresentanti leghisti sottolineano che l’attenzione del Governo non è venuta mano, lo testimonia proprio la presenza a Lecce del Sottosegretario Borgonzoni: «Queste polemiche - concludono - pur comprendendo il problema della scadenza dei tempi che pesano sugli imprenditori, ci sembrano inopportune. Come parlamentari del territorio seguiamo l’evoluzione della vicenda in silenzio e senza protagonismi, fiduciosi nella soluzione del caso e nell’interesse complessivo del territorio». Si riaccende quindi la speranza per quegli imprenditori che non avendo ottenuto il permesso annuale o la sospensiva dal tribunale, dovranno necessariamente smontare le strutture balneari presenti sui litorali. Si tratta di oltre un centinaio di concessioni, da una stima fatta dai sindacati di categoria, considerando tutta la costa del Salento da Casalabate a Porto Cesareo. La corsa contro il tempo potrebbe però risultare vana, visto che molti Comuni, già nelle prossime ore, saranno sui litorali, con la Polizia municipale impegnata a verificare la titolarità degli imprenditori a restare sul Demanio. Una mossa obbligata dalla legge, ritardata in questi giorni dalle festività per il ponte di Ognissanti, ma che da lunedì non potrà più essere evitata. Nei giorni scorsi il Sib Confcommercio nazionale (insieme a Fiba Confesercenti e Oasi Confartigianato), si era rivolto direttamente al premier Giuseppe Conte: «Non chiediamo soldi pubblici - aveva spiegato segretario Antonio Capacchione - ma solo tempo per poter continuare ad essere il fiore all’occhiello del turismo del nostro Paese. È tempo di affrontare la questione balneare dando certezza e continuità aziendale a un settore che da troppo tempo chiede, non risorse pubbliche, ma, semplicemente, di essere messo nelle condizioni di poter continuare a svolgere il proprio lavoro. Ciò a cui le imprese balneari italiane non sono più disponibili ad accettare sono posizioni dilatorie condite da formali, quanto generiche, assicurazioni e dichiarazioni di vicinanza e condivisione. Riteniamo che sia ormai arrivato il tempo di interventi normativi per mettere in sicurezza il settore e fornire una continuità di lavoro a 30 mila aziende balneari, quasi tutte a conduzione familiare».

Rischiano di smontare tutti i lidi senza autorizzazione annuale

Il 22 ottobre vertice in Prefettura con il Sottosegretario Borgonzoni.

Il 31 ottobre scadeva il termine per i lidi senza autorizzazione per smontare.

Sun Nov 04 05:17:56 2018 1

I controlli

In giro con droga: segnalati in quattro

Intensa attività di contrasto all’assunzione di sostanze stupefacenti è stata compiuta dai carabinieri che nelle ultime ore hanno sorpreso e segnalato alcune persone all’autorità amministrativa. A Francavilla due studenti 19enni del luogo sono stati controllati in via Lilla e perquisiti: sono stati trovati in possesso di rispettivamente di 1,6 e 0,6 grammi di marijuana, nascosta nelle tasche dei pantaloni. A San Pancrazio Salentino un operaio 23enne è stato trovato in possesso di 16 grammi di hashish occultato nella tasca del giubbotto; la successiva perquisizione effettuata nell’abitazione non ha dato alcun esito. Infine a Erchie un giardiniere 37enne è stato fermato in via Stazione e perquisito: aveva 1,6 grammi di marijuana nella tasca dei pantaloni. Lo stupefacente rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

Lo studente è ricoverato a Livorno dopo l’incidente nella notte di Halloween

Muore l’amica, lui migliora dopo l’intervento

Dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico, è ancora ricoverato presso l’ospedale di Livorno il 19enne di Ostuni, P.F.M., queste le sue iniziali, coinvolto insieme ad altri due studenti universitari in uno schianto mortale con un’auto pirata, avvenuto sul lungomare di Marina di Pietrasanta (Lucca) la notte di Halloween: i tre giovani sono stati investiti da una Seat Leon intorno alle 4 mentre, a piedi, uscivano dalla discoteca Seven Apples. In seguito all’incidente, Michela Sotgia, una studentessa 19enne sarda di Dorgali, in provincia di Nuoro, è poi morta presso l’ospedale di Cisanello di Pisa, dove era arrivata in condizioni disperate. I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi. Il terzo giovane L.P., un 19enne originario di Macerata, è invece ricoverato in terapia intensiva. L’investitore, Giuliano Scivoletto, un 31enne originario della Germania ma residente in Toscana, è risultato negativo ad alcol e droga, ma resta comunque indagato a piede libero per omicidio stradale, lesioni colpose gravissime e omissione di soccorso. Dopo la fuga iniziale dell’auto pirata (forse con quattro persone a bordo), il conducente si era poi costituito: accompagnato dal suo avvocato si era presentato dai carabinieri del posto. Intanto, le indagini da parte della polizia stradale proseguono, per ricostruire nei minimi particolari quanto accaduto quella notte sui viali di fronte all discoteca. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Lucca, hanno infatti acquisito le immagini di tutte le telecamere di video sorveglianza, che sono ora al vaglio per poter capire cosa sia successo prima e dopo l’impatto mortale. Lo studente ostunese era stato ricoverato con un trauma cranico, arrivando in ospedale in codice rosso. Apprensione a Ostuni tra i familiari e gli amici del diciannovenne, in Toscana per motivi di studio. Appena apresa la notizia le persone a lui vicine sono subito partite per Livorno per stare accanto al ragazzo.

L’ospedale di Livorno dove è ricoverato lo studente universitario di Ostuni

A Villa Castelli clamorosi risvolti dopo un’indagine dei carabinieri

Falsi incidenti per ottenere rimborsi dalle assicurazioni: denunciati in 22

Nel mirino una compagnia con sede a Roma: il report di due mesi

I sinistri segnalati sarebbero tutti avvenuti in Campania di Maria GIOIA Sun Nov 04 05:17:56 2018 2 Al termine di un’attività d’indagine, scaturita da una serie di denunce-querele presentate nel corso di quest’anno da una compagnia assicurativa, con sede centrale a Roma, i carabinieri della stazione di Villa Castelli hanno denunciato 22 persone, in qualità di proprietari, conducenti degli autoveicoli e amministratori di società di noleggio di autovetture, con l’accusa di fraudolento danneggiamento di beni assicurati. Gli investigatori sono riusciti ad accertare che gli individui in questione hanno richiesto rimborsi alla compagnia assicurativa interessata per 20 finti incidenti stradali in Campania, nelle province di Napoli, Caserta ed Avellino. In alcuni casi, oltre al risarcimento dei danni per le auto coinvolte, c’è chi ha chiesto anche risarcimenti per lesioni personali del tutto inventate. Questi sono solo gli ultimi, numerosi episodi di truffa scoperti grazie alla specializzazione investigativa acquisita dai carabinieri della stazione di Villa Castelli, finalizzata a smascherare le truffe per conseguire l’indennizzo per sinistri stradali mai verificatisi. L’iter seguito dai militari è ben preciso: la fonte dell’attività scaturisce dalle denunce presentate da un legale del luogo per conto di una compagnia assicurativa con sede centrale a Roma. Infatti, periodicamente vengono formalizzate presso gli uffici della stazione, tutta una serie di denunce-querele relative a presunti incidenti stradali verificatisi in varie parti del territorio nazionale e denunciati alla compagnia assicurativa con contestuale richiesta di risarcimento. I militari della stazione villacastellana, una volta acquisito l’atto giudiziario, interessano il comando dell’Arma competente per territorio al fine di accertare se il sinistro si sia effettivamente verificato e chi fra le forze dell’ordine presenti sul territorio abbia effettuato i rilievi necessari per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Contemporaneamente, gli stessi procedono all’accertamento anagrafico sull’effettiva esistenza delle persone, che risultano essere coinvolte nel sinistro, e subito dopo informano la procura della Repubblica, che ne ha competenza. Tale attività investigativa, dunque, è finalizzata a mettere un freno a comportamenti illeciti come appunto le frodi ai danni delle assicurazioni. La norma giuridica prevista dal legislatore e che trova applicazione è l’articolo del codice penale fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, che prevede una pena fino a 5 anni di reclusione a chi denuncia un sinistro non accaduto, oppure distrugge, falsifica, altera o precostituisce elementi di prova o documentazione relativa al sinistro. Negli ultimi anni l’attività di contrasto organizzata ed effettuata dalla stazione dei carabinieri di Villa Castelli ha consentito di scoprire un elevato numero di truffe, con la conseguente denuncia a piede libero dei responsabili. Nel solo anno 2017, sono stati oltre 100 i soggetti finiti nei guai per aver simulato incidenti e chiesto il risarcimento alla compagnia assicurativa per danni ai veicoli e lesioni personali. Nei mesi scorsi, settembre e ottobre, sono state 22 le persone che hanno rimediato una denuncia con l’accusa di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.

Controlli dei carabinieri ad un posto di blocco: si verifica la regolarità dei documenti in possesso agli automobilisti

Proprietari d’auto, noleggiatori e automobilisti i truffatori.

I carabinieri di Villa Castelli. Dopo una lunga indagine hanno denunciato 22 presunti truffatori

Sun Nov 04 05:17:57 2018 1

Grazia Semeraro ha preso il posto del decano leccese alla guida della campagna di scavi, confermando il ruolo dell’Università salentina nel progetto

«Un orgoglio per il Salento ma anche una grande responsabilità»

«Abbiano iniziato quest’anno uno scavo che ci permetterà di scrivere un capitolo nuovo nella storia di Hierapolis e non solo». Grazia Semeraro, professore ordinario di Archeologia Classica, è subentrata a Francesco D’Andria alla direzione della missione archeologica italiana in Turchia e ha idee molto chiare su come proseguire il lavoro. Professoressa, con quale stato d’animo sta affrontando questo incarico? «Con una buona dose di consapevolezza delle responsabilità che comporta e che nasce dalla mia lunga frequentazione della Turchia. Ho iniziato a lavorare a Hierapolis circa 34 anni fa, quando ero poco più di una studentessa. Per me allora fu la realizzazione di un sogno e l’inizio di un’avventura vissuta con entusiasmo e passione. Fu anche amore per un Paese straordinario di cui ho imparato ad apprezzare la cultura complessa e la storia affascinante. Questi sentimenti sono tuttora parte integrante del mio modo di vivere l’esperienza di Hierapolis e mi aiutano ad affrontare le difficoltà, che pure non mancano, nella gestione di un progetto così importante». Quali sorprese ancora può riservare Hierapolis? «Negli ultimi due mesi abbiamo indagato la necropoli dell’insediamento frigio, databile all’VIIIVII sec. a.C. Prima di questa scoperta nulla si sapeva della comunità che abitava nella regione prima dell’arrivo dei Greci, nel III sec. a.C. Gli scrittori antichi, fra cui Erodoto, parlano di una città in questa zona, collegandola alla figura di Creso, il famoso re della Lidia, ma nulla era emerso finora, a parte poche tracce proprio nel Ploutonion. Ora il velo si va a poco a poco dissolvendo. Inoltre, proseguiremo le ricerche nel cuore monumentale della città, associandovi i progetti di restauro indispensabili per la conservazione e la fruizione dei monumenti che caratterizzano il volto della città romana. Come il santuario di Apollo, dove stiamo lavorando per creare un percorso di visita che si colleghi a quello del vicino Ploutonion e del teatro. C’è poi il progetto di restauro e copertura delle case signorili vicino al teatro e della chiesa di San Filippo. Per tutti questi progetti contiamo sugli sponsor, come la Fiat turca (Tofa), sui fondi europei, e su altre fonti di finanziamento attivate con gli enti locali. Infine, c’è l’attività di coinvolgimento delle scuole, che abbiamo varato quest’anno con il progetto Mini Arkeo». Cosa significa per Unisalento avere la direzione di una missione così importante? «Significa avere la responsabilità scientifica di un sito che è Patrimonio Mondiale dell’Umanità e sostenere un’impresa che proietta nel mondo le competenze italiane in fatto di conoscenza e conservazione del patrimonio culturale. Per docenti e studenti è un’occasione unica di ricerca e formazione. L’Università non ha mai fatto mancare il proprio sostegno finanziario, fin dai tempi del Rettore Valli, allineandosi così ai pochi atenei italiani che possono vantare missioni di ricerca archeologica all’estero». I.Mar.

Grazia Semeraro

L’apertura del Ploutonion

Il leggendario sito a Hierapolis è tornato accessibile grazie alla missione di scavi archeologici guidata da D’Andria

Le ricostruzioni attraverso la stampante laser 3D di un’azienda pugliese Ora sogno di farlo a Rudiae di Ilaria MARINACI Il turismo di massa non è un fenomeno solo dell’epoca contemporanea. Migliaia di visitatori frequentavano nell’antichità i luoghi di culto più famosi. Uno di questi, il Ploutonion di Hierapolis, da qualche giorno è tornato accessibile al pubblico grazie al lavoro della missione archeologica italiana in Turchia. Sun Nov 04 05:17:57 2018 2 Alla direzione della missione, dal 2000 fino a pochi mesi fa, c’è stato l’archeologo Francesco D’Andria, professore emerito dell’Università del Salento. A lui e alle sue intuizioni si deve la scoperta del Ploutonion che era considerato dagli antichi la porta degli Inferi, da dove si entrava nel regno dei morti governato da Ade e Proserpina. Una sfida archeologica lunga ma piena di soddisfazioni che D’Andria ha concluso lo scorso 19 settembre con l’inaugurazione del percorso di visita del santuario, che si trova all’interno del sito archeologico di Hierapolis, dal 1988 nella lista Unesco dei luoghi Patrimonio dell’Umanità. Questo atto finale ha sancito il passaggio di consegne, alla direzione, fra D’Andria e Grazia Semeraro, che ha preso il suo posto anche come ordinario di Archeologia classica dell’ateneo salentino, confermando, quindi, il ruolo guida di Unisalento in una missione la più antica in Turchia, partita nel 1957 a cui partecipano altre prestigiose università del nostro Paese. La competizione internazionale è massima ma gli archeologi italiani, sotto la direzione salentina, hanno saputo farsi valere grazie alle loro importanti scoperte. «Negli anni scorsi racconta D’Andria, che dirige scavi nella città frigia dal 1974 abbiamo restaurato il teatro di Hierapolis, ricostruendo la facciata lunga 40 metri, e la porta di Frontino, ma le due scoperte che hanno suscitato un interesse mondiale sono state la tomba di San Filippo, uno dei dodici apostoli di Gesù martirizzato proprio a Hierapolis, e il Ploutonion, uno dei santuari più famosi dell’antichità. Era considerato, infatti, la porta degli Inferi. Trovandosi in una zona molto sismica, da un’apertura della terra vengono fuori ancora oggi gas, come il biossido di carbonio, letali per gli esseri viventi. Il fatto che chi si addentrasse in questa grotta morisse era attribuito all’intervento di Plutone. Gli antichi credevano fosse avvenuto proprio lì il ratto di Proserpina. Intorno a questo luogo, si è sviluppata una costruzione mentale, mitologica e anche architettonica». Oltre ai gas, dalla grotta fuoriesce anche l’acqua di un grande centro termale, famoso per le sue cascate bianche di travertino. L’identificazione del Ploutonion da parte dell’équipe guidata da D’Andria è avvenuta nel 2012, all’interno di un’area archeologica che si estende per più di 80 ettari. Ma come ha capito D’Andria quale fosse il punto preciso? «Strabone, il più grande geografo dell’antichità, parlando del santuario di Plutone a Hierapolis, evidenziava con grande stupore spiega l’archeologo che gli uccellini che si avvicinavano alla grotta morivano. Durante i miei sopralluoghi nei pressi della più importante sorgente di acqua termale, notavo sempre uccellini morti. Quindi, ho deciso di iniziare gli scavi da lì». Nel 2010 c’è stato un primo momento decisivo: il ritrovamento del busto senza testa della statua di culto di Ade, mentre, nel 2012, sotto un muro crollato nel X sec. d. C., è stato individuato l’arco d’ingresso della grotta con sopra l’iscrizione dedicatoria a Plutone e Proserpina. «Non c’erano più dubbi aggiunge D’Andria che si trattasse del Ploutonion, anche perché subito dopo abbiamo rinvenuto i gradoni del teatro che, sempre in base alle fonti antiche, circondava la grotta, dietro e su due lati. Da lì, a distanza di sicurezza, i fedeli potevano osservare il sacrificio dei tori, che avveniva non per sgozzamento, ma per soffocamento a causa dei gas, dando la sensazione che fosse la mano invisibile della divinità a prendersi la vittima». Dopo la scoperta, si è passati grazie anche al sostegno finanziario della Fiat turca (Tofa) al restauro e alla ricostruzione di alcune parti del teatro danneggiate dai terremoti, alla creazione dei percorsi di visita controllati per i turisti e poi alla realizzazione di una copia della statua di culto di Ade con accanto il cane a tre teste Cerbero e due serpenti, da ricollocare sul posto. Il tutto reso possibile dalle nuove tecnologie. «Ci siamo affidati sottolinea D’Andria a una ditta pugliese, la Digitarca, per i rilievi laser dei pezzi del teatro e della statua, usando per la testa mancante di Ade un’altra statua più piccola che avevamo avuto la fortuna di trovare nel teatro e per le teste di Cerbero l’unica che era rimasta intatta. Abbiamo inviato i file a un’impresa specializzata di Afyon, uno dei luoghi più importante in Turchia per l’estrazione del marmo, che ha realizzato la statua in travertino con una stampante laser 3D». Dell’équipe che ha affiancato D’Andria nel restauro del Ploutonion fa parte l’archeologo Pio Panarelli, che ha lavorato anche al restauro dell’anfiteatro di Rudiae. «Mi piacerebbe conclude D’Andria usare le stesse tecniche che abbiamo sperimentato al Ploutonion per ricostruire in pietra leccese le parti mancanti dell’anfiteatro di Rudiae». Sun Nov 04 05:17:57 2018 3

Sun Nov 04 05:17:59 2018 1

Sun Nov 04 05:18:00 2018 1

IL FESTIVAL

Organo, La Schola Cantorum Francescana presenta il disco di Putignano

Nella Basilica S. Maria de Finibus Terrae di Santa Maria di Leuca, stasera alle 19.30 il Festival Organistico del Salento e i Vespri organistici lungo i Cammini di Leuca faranno tappa con la Schola Cantorum Francescana di Scorrano, il M° Leonardo Di Chiara all’organo del costruttore magliese Luigi Palma del 1885, diretti dal M° Francesco Scarcella. In programma il Laudate Dominum di G.F.Haendel, Ave verum corpus di W.A.Mozart, Ave Maria di G. Rossini nell’anniversario della morte, alternati a brani organistici di G. Frescobaldi, A. De Cabezon. Parallelamente verrà presentato l’ultimo cd, edito dall’etichetta Tactus, del compositore leccese Biagio Putignano dedicato a sue opere organistiche: Biagio Putignano Organ Works. Il CD è stato registrato a Vienna da Pier Damiano Peretti su due organi, all’organo Mathis (1995) della Schottenkirche le composizioni contemporanee, con la partecipazione del soprano Marie -Antoinette Stabentheiner, e su un organo Positivo napoletano ubicato nella St. Ursula Kirche. Sarà presente l’autore. www.festivalorganisticodelsalento.com

Prosegue il tour del musicista russo, che stasera sarà ospite del teatro barese. Per il Times è il più strabiliante giovane pianista della nostra epoca

Pianoforte, al Petruzzelli la star Trifonov di Eraldo MARTUCCI Star internazionale della tastiera, Daniil Trifonov, nella tournée italiana che sta facendo in questi giorni da Bologna a Milano, da Torino a Firenze, approda questa sera alle 19 al Petruzzelli di Bari. Dotato di una tecnica perfetta e uno stile interpretativo che unisce grande energia a una delicata sensibilità, il musicista russo - vincitore del Grammy Award è stato definito dal Times come il più strabiliante giovane pianista della nostra epoca. Doti che esibirà nell’ampio programma che presenterà questa sera: Andante Favori e Sonata n. 18, Op. 31 n. 3 di Beethoven, selezione da Bunte Blatter di Robert Schumann, Presto Passionato Op. 22 di Schumann e Sonata n. 8 op. 84 di Prokofiev, ultima sonata per pianoforte scritta dal compositore russa nel 1940 (assieme alla sesta ed alla settima), e portata a termine nel 1944 con dedica alla poetessa Mira Mendelssohn, che era diventata sua seconda moglie dopo il divorzio da Lina Ljubera. «Questa Sonata scrive il musicologo Ennio Melchiorre - è meno drammatica e tormentata rispetto alle altre due, anche se, specie nell’ultimo movimento, denuncia in modo inconfondibile alcune caratteristiche della sua musica, come l’uso di dissonanti schemi politonali. La composizione, che è stata suonata per la prima volta in un concerto pubblico a Mosca da Gilels, comprende tre movimenti, di cui il primo è il più audace e personale come concezione. Per di più, anche se costruita in tre parti, non si richiama alla forma sonata e non ubbidisce a regole di struttura ben delimitate e precise».

Daniil Trifonov

Brindisi ospiterà domani sera La musica fa crescere i pomodori, spettacolo originale creato dal compositore sulla base del suo omonimo saggio

Dal libro al concerto: la stagione del Verdi riapre con Vessicchio

La stagione del Teatro Verdi di Brindisi comincia con una prima assoluta nazionale. domani sera (ore 20.30) il maestro Peppe Vessicchio dirigerà il suo ensemble, I Solisti del Sesto Armonico, il nuovo spettacolo «La musica fa crescere i pomodori», titolo prestato al concerto dal suo saggio pop autobiografico. Uno spettacolo inedito nel quale il direttore, volto-simbolo del Festival di Sanremo e della televisione, firma un originale viaggio musicale spaziando Sun Nov 04 05:18:00 2018 2 dalle arie di Vivaldi alle hit fusion dei «Weather Report» alle colonne sonore da film di Ennio Morricone, dalla musica senza tempo di Domenico Modugno alle canzoni di Sanremo che hanno consegnato Vessicchio alla storia del Festival, fatta di 24 anni di frequentazioni e collaborazioni di riguardo (Zucchero, Gino Paoli, Elio e le storie tese, giusto per citarne alcuni). La musica si fonde con le immagini create da un’artista della sabbia, Simona Gandòla, che disegna sul suo tavolo luminoso scenari e paesaggi sognanti, un controcanto magico riflesso su uno schermo di proiezione che gioca con la musica, le gestualità, il buio e le luci creando emozioni di stupore e magia. La storia che il Maestro racconta è invece quella delle sue ricerche sulle proprietà neurologiche della musica. Quella di Mozart, ad esempio, fa miracoli, nel senso che «è provato - ha spiegato Vessicchio in una recente intervista - che ascoltandola le mucche fanno più latte, i pomodori crescono più rigogliosi. L’equilibrio meraviglioso della levità mozartiana influenza la materia, mette ordine nei disordini che determinano alcune malattie». «Dirige il maestro Peppe Vessicchio»: a Sanremo è la frase iconica del Festival. A Brindisi approda uno spettacolo unico nel suo genere, in grado di mescolare la storia della musica con quelli che lui stesso definisce i «trattamenti non convenzionali di musica armonico-naturale». «La musica non è solo stimolo cerebrale - ha sottolineato -, essa ha la capacità di entrare nel fondo di noi. Può parlare alle nostre cellule e con una parte di noi che non conosciamo. E quando gli armonici si combinano in modo naturale, la musica ci infonde benessere». È questa la visione che insegue Peppe Vessicchio e che costituisce la base dei suoi esperimenti non solo sulla terra, ma anche sul vino (nel 2016 il Maestro è approdato infatti a «Vinitaly»): il libro prima, ora il concerto, nascono da un’esperienza reale che ha visto Vessicchio e un agricoltore impegnati in un esperimento inteso a sostenere un’intera coltivazione di pomodori in serra solo e unicamente attraverso la musica. Il direttore sale sul palcoscenico con il suo papillon multicolor per raccontare come, nel corso di questi esperimenti, sia emerso che le piante non reagivano ad esempio alle note di Beethoven ma solo a quelle di Mozart, e che non era la musica classica in sé a produrre effetti ma lo era nello specifico quella composta dal Genio di Salisburgo. Info 0831 562554.

Da Koreja l’anteprima di Teatro in Tasca. Alle Distillerie De Giorgi c’è il Teatro delle Forche. Terrammare inaugura la stagione di Bagliori d’Ombra

Kikì, il lupo e gli altri: il teatro è dei ragazzi

Lecce, San Cesario e Aradeo aprono oggi la stagione dedicata ai giovanissimi

Il teatro diventa bambino e incanta i piccoli spettatori con tre diversi spettacoli in programma oggi nel Salento. Si parte da Koreja, dove è è in programma (alle 11 e alle 17.30 - ingresso 6 euro) l’anteprima speciale fuori abbonamento di Teatro in Tasca. La rassegna si apre con C’est parti mon Kiki, lo spettacolo realizzato grazie al sostegno dell’Istituto Francese in Italia e Fondazione Nuovi Mecenati, è stato creato da Jacques Tellitocci, compositore, performer e polistrumentista attivo da oltre vent’anni e in grado di spaziare tra differenti sonorità e generi musicali, C’est Parti Mon Kiki è una performance dedicata ai bambini, in cui la musica incontra immagini e video-mapping. Un vibrafono occupa il centro del palcoscenico mentre un divertente personaggio segue i suoi ricordi d’infanzia e invita il pubblico a entrare in quella che un tempo fu la sua tana. È uno spazio pieno di giocattoli sonori e di peluche tra cui il cane Kiki, fedele compagno di giochi, che risveglia tutta la sua immaginazione. Giocattoli, pentole, paralumi, scatole di ferro, un cane di pezza, la ruota di bicicletta, carta e giocattoli meccanici producono una sonorità atipica mostrando ai bambini che la musica può essere creata da vari oggetti con funzioni differenti. La musica, dal sapore cinematografico, puntellata da leggere sequenze teatrali, crea l’atmosfera speciale di questo spettacolo in grado di trasportare tutti i presenti in un mondo delicato e poetico e di far viaggiare i più grandi nell’universo colorato dei ricordi della propria infanzia. Info: Sun Nov 04 05:18:00 2018 3 www.teatrokoreja.it. Nello spazio restaurato della Distilleria De Giorgi, a San Cesario, andrà invece in scena alle 17,30 il Teatro delle forche con l’intramontabile fiaba di Cappuccetto rosso con Deianira Dragone, Giancarlo Luce, Ermelinda Nasuto, Cilla Palazzo, Espedito Chionna, Giuseppe Ciciriello (età consiglia 7/11 anni, prezzo simbolico di un euro). Si tratta del secondo appuntamento di Per un teatro delle ragazze e dei ragazzi, rassegna promossa da Astragàli Teatro nell’ambito dei progetti Taotor e Alchimie. È notte fonda il lupo si aggira guardingo nel bosco; dietro di lui il cacciatore, desideroso di catturare la belva tanto temuta. Ma il lupo riesce a cavarsela anche questa volta. Il canto del gallo annuncia il nuovo giorno, il sole ormai è alto è ora di mettersi a lavoro a casa di Cappuccetto Rosso oggi è il giorno del bucato! La mamma di Cappuccetto, donna energica e lavoratrice, invoca l’aiuto di quella pigrona di sua figlia; Cappuccetto Rosso, imbranata e sognatrice, con la testa tra le nuvole, ne combina di tutti i colori durante le faccende domestiche quando, in uno scatto di coraggio e buona volontà, Ci posso andare io dalla nonna, mamma!. Il resto è storia nota. Info: www.astragali.it Sempre oggi al Teatro Comunale di Aradeo, ancora teatro per ragazzi con L’arca di Terrammare Teatro, che alle 17.30 darà il via la tredicesima edizione di Bagliori d’Ombra. La rassegna - organizzata dal Teatro Le Giravolte in collaborazione con Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e i comuni di Aradeo, Casarano, Lecce e Leverano. L’arca di Terrammare Teatro, con Silvia Civilla e Agostino Aresu, narra la storia di due fratellini perennemente litigiosi che si ritrovano all’improvviso coinvolti in un’avventura straordinaria: una piccola farfalla, entrata nella loro stanza, chiede ai due bambini di salvare quanti più animali è possibile dal grande temporale che sta per riempire d’acqua tutta la Terra. Basterà trasformare per una notte la loro cameretta in un’enorme imbarcazione, chiamata Arca. Prima di ogni spettacolo spazio alle Fiabe con merenda, un momento dedicato alla lettura ad alta voce e all’immaginazione, senza pc, tv o telefonino, con l’obiettivo di far nascere e crescere nelle nuove generazioni la curiosità e l’amore per i libri attraverso momenti di lettura performativa. Info 3494638560 - www.teatrolegiravolte.it

Da sinistra: L’arca di Terrammare Teatro, Cappuccetto Rosso del Teatro delle Forche e qui sopra C’est parti mon Kiki, di e con Jacques Tellitocci

Sun Nov 04 05:18:01 2018 1

Cambia totalmente il registro rispetto a Whiplash e La La Land ma non la poetica perché al centro del cinema di Chazelle c’è sempre un uomo determinato a mettersi alla prova e vincere, non per ambizione o denaro ma per motivazioni profonde, quasi per rinascere. Conosciamo tutti la storia dell’astronauta Armstrong, il primo a posare il piede sulla luna, il 20 luglio 1969, in un’ossessiva competizione con i russi. Apre invece le porte del privato Chazelle (su una sceneggiatura di Josh Singer, suoi The Post e Il caso Spotlight) mostrando dilemmi e tormenti. Lo segue da vicino permettendo allo spettatore di viaggiare con lui condividendo anche la precarietà di una missione ad alto rischio all’interno di una tecnologia ancora rudimentale. Un’emozione continua, lontano da stereotipi e toni trionfalistici. Un film intenso, rigoroso, con un Ryan Gosling immenso.

I fantasmi del passato

MILLENNIUM - QUELLO CHE UCCIDE

È l’adattamento del quarto romanzo della saga Millennium scritto da David Lagercrantz riprendendo i personaggi creati da Stieg Larsson (autore dei primi tre, morì senza mai vederli sullo schermo). Con molti cambiamenti, a cominciare dalla protagonista, l’hacker Lisbeth che ora si prende tutta la scena a discapito del giornalista Mikael. Non più punk feroce ma un essere ferito. Scatenata comunque, acrobatica ed imbattibile, quasi una versione femminile di James Bond. La ritroviamo in lotta con i fantasmi del passato (riscritti anche i traumi dell’infanzia) e intenta a recuperare un software che consente il controllo dell’arsenale missilistico mondiale in un’intricata rete di criminali informatici, spie e funzionari governativi corrotti sullo sfondo di una gelida Stoccolma. Storceranno il naso i fedelissimi di Larsson ma l’uruguaiano Alvarez è bravo a costruire un thriller tesissimo che non dà tregua. di Fede Alvarez con Claire Foy, Sverrir Gudnason, Lakeith Stanfield, Sylvia Hoeks, Stephen Merchant, Claes Bang, Cameron Britton, Vicky Krieps mmm

Il posto dei bambini

TI PRESENTO SOFIA

I nomi più diffusi tra i nuovi nati in Italia nel 2018? Francesco e Sofia. Si chiama così anche la piccola protagonista del film di Chiesa, solo 10 anni ma lingua lunga. Con i genitori separati, la mamma che ha un nuovo compagno ed aspetta un figlio, il papà che invece ha ritrovato la donna sfuggitagli dalle mani dieci anni prima. Una fotoreporter in carriera che odia i bambini. Da qui una serie di bugie, equivoci e situazioni paradossali per non fare incontrare le due nemiche. Dopo il divertente Belli di papà, Chiesa torna ad esplorare i rapporti genitori-figli adattando (con l’aiuto della moglie sceneggiatrice Nicoletta Micheli e di Giovanni Bognetti) Se permetti non parliamo di bambini! (2015) dell’argentino Ariel Winograd. Ne viene fuori una commedia esilissima, prevedibile e noiosa, che sarebbe stato meglio vedere in tv. Però ci sono gli Afterhours in concerto. di Guido Chiesa con Micaela Ramazzotti, Fabio De Luigi, Caterina Sbaraglia, Andrea Pisani, Shel Shapiro, Caterina Guzzanti, Chiara Spoletini, Bob Messinidi mm

Sun Nov 04 05:18:02 2018 1

CITTÀ VECCHIA

Porte aperte al Museo per tutta la giornata

Le tradizioni secondo A puteje Uno spettacolo itinerante

Storie, riti magici e musica popolare è lo spettacolo itinerante tra i vicoli della città vecchia in programma questa mattina dalle 10 in poi. Organizzata dall’associazione Tarantinìdion la passeggiata è all’insegna della conoscenza dei riti e delle pratiche di magia del popolo tarantino. Il racconto si snoda sulle note della musica tradizionale tarantina accompagnate dai passi di pizzica pizzica e dai versi delle leggende più singolari della tradizione per riscoprire insieme le radici. Appuntamento alle 10 da a Putèje arte e (è) cultura (via Duomo, 131). Contributo di partecipazione, 5 euro a persona (gratuito per i bambini fino ai 12 anni). Necessaria la prenotazione al numero 347.9146213. Lo spettacolo avrà luogo con il raggiungimento della soglia di 10 partecipanti.

CITTÀ VECCHIA

Porte aperte al Museo per tutta la giornata

Le tradizioni secondo A puteje Uno spettacolo itinerante

Oggi, per l’intera giornata, dalle 8.30 alle 19.30, porte aperte e ingresso al MarTa gratuito per tutti. Per l’occasione sarà possibile partecipare alle visite guidate ai Capolavori del MarTa a tariffe promozionali, organizzate dal concessionario Nova Apulia, alle ore 10.30-11.30- 12.30 e, nel pomeriggio, alle 16.30-17.15-18. Alle 16 prevista anche la visita riservata ai bambini di età compresa fra i 5 e i 12 anni sul tema Miti e dintorni. Tariffa promozionale per tutte le visite: 3 euro a persona. Prenotazione obbligatoria. Info: 099.4538639.

VISITA GUIDATA

I palazzi nobiliari di Taranto nel XVIII secolo

I Palazzi nobiliari del Settecento tarantino è il tema della visita guidata al Palazzo Pantaleo, Museo Majorano e al centro storico della città in programma oggi. Un percorso nell’architettura della Taranto che guardava alla Napoli capitale del Regno Borbonico, quando committenze ecclesiastiche e nobiliari impreziosirono la città dei due mari con lavori ispirati da architetti e pittori della grande Scuola Napoletana. Un itinerario tra le splendide facciate dei palazzi nobiliari, in cui il barocco si mescola ad antiche reminiscenze della Taranto greca, tra motivi decorativi e simboli protettivi. Un viaggio che si conclude con la visita allo splendido Palazzo Pantaleo, impreziosito dall’opera pittorica di Domenico Carella, che arricchì le controsoffittature lignee dei saloni con scene tratte dai poemi di Virgilio e Omero. Il palazzo è, inoltre, divenuto un prezioso contenitore museale, ospitando il ciclo di ovali seicenteschi di scuola napoletana opera del Fracanzano (provenienti dal Palazzo Carducci) e il museo etnografico Majorano, su costumi e le tradizioni del territorio. Ora e luogo di partenza: alle 10 dalla Galleria Comunale del Castello Aragonese, punto d’incontro l’Ufficio Iat di Informazione Turistica (InfoPoint). Visita guidata a cura del personale specializzato ed in possesso di regolare tesserino di Guida Turistica abilitata. Costo: 5 euro a persona (gratuito per i bambini), durata due ore. Info: 340.7641759 (è gradita la prenotazione e la puntualità dei partecipanti). Sun Nov 04 05:18:02 2018 2 Già noto il programma dei prossimi appuntamenti. Domenica 11 novembre: Dall’Isola al Borgo Umbertino Percorso guidato al Centro Storico di Taranto, tra Monumenti, Resti Archeologici e Simbologie. «Non sempre cogliamo a fondo l’importanza ed il reale significato di ciò che siamo soliti incrociare quotidianamente con lo sguardo», dicono gli organizzatori. «Dal monumento più sfarzoso al più piccolo e, in apparenza, insignificante elemento architettonico. La città di Taranto nasconde scorci di incredibile suggestione e simbologie nascoste, che narrano pagine non scritte della sua vera storia, dalle origini all’800». Sabato 17 novembre: Storie di Taranto. Il Sacello Romano e i Giardini della Settecentesca Villa Capecelatro. Un piccolo interessante viaggio tra archeologia, arte e natura.

Nella Chiesa Madre il festival Anima Mea che riscopre un compositore pugliese

Pansini Project Musica del Settecento

Alle musiche inedite di Antonio Pansini (1703-1791), il compositore e sacerdote molfettese che fu tra gli esponenti della cosiddetta Scuola Napoletana, il festival itinerante Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro rende omaggio questa sera alle 20.30 nella Chiesa Madre di Grottaglie, con l’esecuzione di alcune opere sacre sinora sconosciute affidate all’interpretazione della Cappella Musicale Corradiana composta da specialisti del repertorio antico, i soprani Annamaria Bellocchio ed Ester Facchini e il baritono Michele Disposto e i musicisti Gioacchino De Padova (viola da gamba), Gaetano Magarelli (organo) e Antonio Magarelli (clavicembalo e direzione). «Un concerto da non perdere per la bellezza della musica di Pansini, per il valore degli interpreti e per il suono suggestivo del nostro organo rinascimentale», dice con pizzico di orgoglio il parroco Don Eligio Grimaldi. Infatti, Gaetano Magarelli, cui si deve la riscoperta dell’opera di Antonio Pansini, suonerà lo storico strumento situato nella Chiesa Madre di Grottaglie, opera di un anonimo del XVI secolo. Dalla ricognizione delle opere sacre, ormai completata, all’esecuzione in prima assoluta di alcune di queste composizioni dedicate alla Settimana Santa, il progetto Pansini Project sta continuando anche con la pubblicazione di un cd per Digressione Music e un tour all’estero realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, il Circolo Monti di Debrecen, la Papageno Consulting e il sostegno di Puglia Sounds. Il Pansini Project conta di concludersi il prossimo anno con un’edizione critica delle partiture finora recuperate dagli archivi della Cattedrale di Molfetta. Allievo di Francesco Durante e Leonardo Leo a Napoli ed ordinato sacerdote a Caserta nel 1726, Pansini divenne organista e maestro di Cappella della Cattedrale di Molfetta, incarico che mantenne sino alla morte. Della sua produzione sopravvivono soltanto opere sacre vocali che coprono tutto il periodo liturgico della Quaresima, e della Settimana Santa in modo particolare, con l’Ufficiatura pressoché completa del triduo pasquale. Le fonti a disposizione sono numerose e reperibili presso gli archivi diocesani regionali e presso alcuni archivi statali sul territorio nazionale. E molti dei frontespizi delle copie manoscritte dicono quanto le opere di Pansini fossero richieste nelle diocesi della provincia. La riscoperta della sua produzione rappresenta, pertanto, un altro passo nella ricostruzione dello sterminato puzzle della Scuola Musicale Napoletana. Un’ora prima dell’inizio del concerto sarà possibile partecipare alla visita guidata alla mostra d’arte ceramica Terra Identità Luogo Materia allestita nell’ex Convento dei Cappuccini. Info 347.4564594 - www.animamea.it

La Cappella Musicale Corradiana. In basso Gioacchino De Padova

Sun Nov 04 05:18:03 2018 1

Il Palermo soffre e vola al primo posto ma la grande sorpresa arriva dall’Ascoli

Classifica Palermo 21 Pescara 19 Verona18 Salernitana 17 Lecce16 Benevento 16 Cittadella 16 Brescia 15 Ascoli 15 Spezia 13 Cremonese12 Crotone11 Perugia 11 Venezia 9 Cosenza 8 Padova 8 Foggia (-8) 7 Carpi5 Livorno 5

SERIE B / 11ª GIORNATA

Giocata venerdì Verona-Cremonese1-1 Ieri Foggia-Brescia2-2 Padova-Cittadella 0-0 Palermo-Cosenza 2-1 Benevento-Ascoli 1-2 Oggi Crotone-Carpiore 15.00 Prontera di Bologna Venezia-Salernitana Minelli di Varese Livorno-Perugiaore 21.00 Abbattista di Molfetta Domani Pescara-Lecceore 21.00 Di Paolo di Avezzano Riposa: Spezia.

Oggi la partenza per l’Abruzzo

Saranno almeno 500 i tifosi giallorossi allo stadio Adriatico

LECCE - È il giorno della partenza per il Lecce. I giallorossi partiranno per Pescara dopo l’allenamento che in mattinata effettueranno sul terreno del Via del Mare, a porte chiuse. Ieri, all’Acaya Golf club il tecnico giallorosso non ha potuto contare su Pettinari (problema ad un polpaccio) oltre che su Bovo e Riccardi. Anche l’indisponibilità di Pettinari è scontata. Per il posticipo di domani sera (ore 21) allo stadio Adriatico la squadra leccese potrà contare sul sostegno dei propri tifosi. I biglietti staccati fino a ieri sera erano poco meno di cinquecento (484). Per acquistare i tagliandi della Curva Ospiti (capienza 741 posti) ci sarà tempo fino alle ore 19 di questa sera. Il costo è di quindici euro e non è necessaria la Fidelity Card. Si ricorda che il botteghino ospiti resterà chiuso il giorno della partita. La maggior parte dei sostenitori del Lecce raggiungerà Pescara con auto proprie e pullman. T.D.G. Sun Nov 04 05:18:03 2018 2

Domani finisce la squalifica ma nel dubbio non gioca

IL CASO LUCIONI

LECCE - Ultima partita da spettatore per Fabio Lucioni, per la cui squalifica sta scontando le ore rimanenti. Per il difensore, che l’estate scorsa è arrivato da Benevento, lo stop forzato sarà già un ricordo da domani pomeriggio, ma la società leccese non se la sente di rischiare e non sarà disponibile per la sfida sul campo del Pescara come ha confermato, salvo comunicazioni dell’ultima ora, il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, che lo ha difeso nel processo per doping. Anche perché dalla Lega non giungono chiarimenti e certezze. Nel dubbio, Lucioni resta indisponibile anche per il posticipo di Pescara. «Sarà una partita complicata e ci misuriamo con un avversario più attrezzato di noi in questo momento perché è in B da diversi anni», afferma il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, «ma noi stiamo dimostrando di potercela giocare con chiunque e anche a Pescara daremo battaglia». Un Lecce che frequenta i piani alti in un campionato che forse resterà a 19 squadre, ma il numero di retrocessioni, quattro, è ereditato dal vecchio format a 22. «È un campionato con poche squadre e molte retrocessioni», continua, «questa formula determinerà la retrocessione di qualche squadra forte, in passato non sarebbe successo. Per salvarsi bisognerà fare cose straordinarie». Anche il Lecce, però, fu favorevole al blocco dei ripescaggi. «Poiché tre società non si sono iscritte era l’occasione per ridurre l’organico», spiega. «Inutile ora rimodulare questo format a novembre (la spera ancora, ndc), l’anno prossimo in Consiglio federale si deciderà per il format giusto, a venti o a diciotto se qualche società non dovesse iscriversi, ma non auguro a nessuno di trovarsi in difficoltà. Questo, però, deve essere un campionato ponte», conclude il presidente giallorosso, «si dovrà formare un campionato a venti squadre con quattro retrocessioni o a diciotto con tre retrocessioni, è questa la strada da seguire». T.D.G.

Per il posticipo del torneo cadetto, Liverani recupera due pedine importanti ma è costretto a rinunciare a Pettinari

Lecce, assalto al Pescara con Falco e Scavone di Tonio DE GIORGI LECCE - Per la partita di Pescara il tecnico del Lecce Liverani recupera Falco e Scavone, ma perde Pettinari (problema ad un polpaccio). Due rientri e un’uscita in vista della sfida di domani sera contro la squadra abruzzese. L’allenatore giallorosso perde un’alternativa offensiva. Tra l’altro Pettinari, che contro il Crotone ha giocato parte del secondo tempo, avrebbe vestito i panni dell’ex. Anche Bovo salterà la sfida davanti al suo ex pubblico. Ci sarà, invece, Falco, pure lui passato da quelle parti, ma senza fortuna. La squadra che si opporrà al Pescara potrebbe presentare qualche novità. Non ci sono dubbi sulla presenza tra i pali di Mauro Vigorito tra i migliori in campo nel turno infrasettimanale contro il Crotone. Nonostante un errore nel finale, che stava per costare caro alla squadra gialloross, il portiere giallorosso resta una garanzia per questa squadra. Difesa Sulla vittoria contro il Crotone c’è la firma del difensore Venuti. Una prestazione che al di là del gol resta positiva per il discreto contributo dato alla manovra anche dalla corsia di competenza. Sarà tra i confermati? Non è detto. Dipende da come Liverani vorrà caratterizzare la prestazione della sua squadra e pure dalle caratteristiche degli avversari. Al centro della difesa dovrebbe insistere con la coppia Meccariello-Marino. Resta l’opzione Cosenza, ma è probabile un suo impiego, se necessario, a partita in corso. A sinistra ci sarà Calderoni, ma Liverani potrà ossigenare la fascia mancina con Di Matteo nelle ultime due partite convocato e in panchina. Centrocampo Il recupero di Scavone offre a Liverani non solo una carta importante, ma pure un giocatore di esperienza. Dall’inizio della stagione il tecnico giallorosso ha rinunciato quasi mai all’ex Parma e domani potrebbe ripresentarlo Sun Nov 04 05:18:03 2018 3 nell’undici di partenza. L’eventuale impiego di Scavoni costringerà, però, Liverani a rinunciare a uno fra Arrigoni, Petriccione e Tabanelli, per non parlare della disponibilità di Falco che potrebbe ricacciare a centrocampo Mancosu. Attacco Nonostante l’indisponibilità di Pettinari il reparto offensivo del Lecce si può ben assortire anche rinunciando anche ad uno dei due attaccanti, ma lo schieramento con Mancosu trequartista e La Mantia e Palombi davanti resta il più accreditato salvo accorgimenti studiati e ripassati in questi giorni e che saranno confermati dal tecnico domani prima della partita se è vero che l’allenatore romano è solito comunicare la formazione solo qualche ora prima del fischio d’inizio. Appare improbabile , comunque, l’impiego di Falco dal primo minuto. Perché altrimenti si potrebbe ipotizzare una coppia offensiva formata da La Mantia (o Palombi) e Falco, seconda punta, mentre Mancosu sarebbbe il trequartista. Questa volta sembra esser proprio il reparto offensivo a dare meno pensieri al tecnico giallorosso e, alla fine, dovrebbero essere Mancosu, La Mantia e Palombi a muovere i fili dell’attacco giallorosso.

Sun Nov 04 05:18:04 2018 1

Antonio Benarrivo

«Il mio Mondiale?

Diventare geometra di Antonio IMPERIALE Le geometrie sul campo, per lunghi anni, quelli della vita da campione, in vetrina negli stadi d’Italia, d’Europa, del mondo. Le nuove geometrie da disegnare, oggi, con nuovi arnesi del mestiere che col pallone non c’entrano niente. Le geometrie che affascinano Antonio Benarrivo, adesso che ha svoltato la curva dei cinquant’anni, l’agosto scorso, lui che il Sessantotto, con le sue facce molteplici che hanno segnato la storia, se lo porta solo sulla carta anagrafica, 21 agosto dell’anno cruciale, sono quelle che disegnano case, strade, che innalzano altri sogni. Un cammino già iniziato, quando ha deciso di mettere in archivio i giorni felici del pallone che faceva rimbalzare vincente. Si era tenuto dentro, nell’animo, un rimpianto ed un impegno: gli studi interrotti dopo gli esami di Terza media, la voglia di ricominciare. «Mi ero fermato un po’ per via della grande passione per il calcio, un po’ perché non era facile, per una famiglia di tre figli, che si reggeva sul solo stipendio di papà Luciano, impiegato all’Acquedotto Pugliese, dove aveva preso il posto del nonno. Adesso ho voglia di diplomarmi. Mi affascina l’idea del diploma di geometra, coerente con i nuovi interessi con i quali mi confronto dopo la lunga, felice esperienza calcistica». Un altro domani, dopo un calcio ricco di vittorie. «L’attività imprenditoriale mi aveva sempre intrigato. A Parma ero socio di un ristorante, Il Veliero. Poi ho ceduto le quote e me son venuto a Brindisi, dove faccio l’imprenditore nel settore dell’edilizia, prima facevo la residenziale, adesso siamo nel campo delle ristrutturazioni, partecipiamo a gare d’appalto con la New House. Studiare è allargare gli orizzonti. Studiare, diplomarmi, è un’altra scommessa, è come saldare un debito verso me stesso». Ha studiato anche da allenatore, Benarrivo. Ha conseguito la laurea a Coverciano, con Fabio Liverani come compagno di scuola: «Fabio era l’allievo che interveniva di più nel corso delle lezioni. Interventi intelligenti, che denotavano una conoscenza profonda, ed una straordinaria volontà di discutere per approfondire le proprie conoscenze. Studiare mi piace. Anche in questa occasione ho frequentato il corso soprattutto per il piacere di un aggiornamento. Non mi sono offerto a nessuno. Non avevo più gli stimoli che mi avevano portato a lasciare tutto per fare il calciatore». Anno 1986, il debutto col Brindisi; 2004, l’ultimo atto col Parma. Una favola bella. Alza la coppa, capitano, alza la coppa. Quasi una sorta di eco che viene da lontano. Correva, l’Antonio, elegante, incontenibile, metteva le ali alla squadra. E alzava trofei. Otto, in tredici anni, in Italia e in Europa, sulla corsia destra del Parma di Callisto Tanzi, quello del grande impero del latte e poi del grande crack. Se n’era andato con una furbata, su quella corsia, scansando il rischio di restare sulla sinistra, sulla quale aveva cominciato a correre a Brindisi ai tempi della , e poi ancora a Padova. «Servono intelligenza e furbizia quando senti che sta arrivando il momento che ti può segnare la vita. Mi piace raccontarlo e portarlo anche come esempio a chi deve affrontare il dilemma delle tante svolte dell’esistenza. Non solo nel mondo pallonaro». E te la racconta così, Antonio Benarrivo, che sembrava destinato al basket, ma che avrebbe poi scritto una vita di grande campione nel calcio. «Cominciai con il Casale Sport, dopo che avevo deciso di lasciare la pallacanestro, la mia prima passione. Svoltai, deciso. Vennero a casa i dirigenti della squadra per convincere i miei a restare con loro. Ma il basket non mi dava più stimoli, mi appassionava il mondo del calcio». La Casale sport, con Rizzo allenatore, poi il Brindisi di Pasquali e Pala e poi di Flores, dopo che Prudentino lo aveva scoperto terzino sinistro, poi Padova, due stagioni dal 1989 al 1991. Mente e cuore sulla via dei ricordi. «Non avrei forse mai giocato nel Parma dei miracoli, non avrei mai giocato in Nazionale, sfiorato il sogno mondiale, se non avessi detto a Nevio Scala quella bugia. Ero arrivato a Parma dal Padova da terzino sinistro, ruolo ricoperto anche a Brindisi. E mi trovai davanti Alberto Di Chiara, una sorta di fenomeno. Capii che correvo il serio rischio di restare chiuso. Qui se non mi invento qualcosa non gioco, pensai fra me. Sulla destra, nel Parma, c’era Nava, che era in prestito dal Milan. Accostai Scala, il Sun Nov 04 05:18:04 2018 2 mister, gli dissi: se ha bisogno di me, io a Brindisi e a Padova ho giocato a destra. E fui titolare a vita, per tredici anni favolosi, indimenticabili, nel segno di tante vittorie sino all’arrivo in Nazionale. Se fossi rimasto a sinistra sarei rimasto inesorabilmente chiuso dal grandissimo Maldini, e magari Sacchi non mi avrebbe mai chiamato. Ed arrivai sino a Pasadena, la finalissima del Mondiale Usa 94, contro il Brasile, persa ai rigori». Il ricordo scivola dalla gioia al rimpianto: «La gioia di esserci, il rimpianto per una sconfitta dopo i supplementari che magari si sarebbe potuta evitare, se Sacchi avesse mandato in campo tre giocatori che avevano giocato poco: Conte, Zola, e Signori che con Sacchi era un po’ in conflitto. Baggio, che aveva trascinato l’Italia e che si era fatto male contro la Romania, arrivò al cinquanta per cento. Il destro bugiardo in Nazionale ha giocato 23 gare. «Merito della lunga stagione vissuta nel Parma». Un capitano rimasto nel cuore della gente, un grande leader. «C’erano Buffon e poi Crespo, Chiesa, Sensini, Veron, Zola, Dino Baggio e tanti altri fantastici compagni di un’avventura lunghissima». Tre volte la una Supercoppa italiana, due Coppe Uefa (una contro la Juventus, già battuta in una finale di Coppa Italia), la Supercoppa Uefa, la Coppa delle Coppe (Wembley, 3-1 contro l’Anversa), la qualificazione per la Champions League, terminata al primo turno per la vendetta tremenda di Nevio Scala con il suo Borussia. Duecentocinquantasette presenze in A, nessuno come lui nella storia del calcio parmense. «Nevio Scala, Carlo Ancelotti, Malesani, poi Ulivieri che fu esonerato e Carmignani il traghettatore verso Prandelli, il mio ultimo allenatore, tanti grandi maestri, tanti giorni felici». Lo cercarono la Juventus, il Fulham, il Middlesbourgh, l’Arsenal. Callisto Tanzi mi aveva fatto promettere che non mi sarei mosso da Parma e rifiutò ogni offerta La straordinaria favola del ragazzo era cominciata negli spiazzi cittadini della mia città. Nel Brindisi Giancarlo Ansaloni, grande maestro, dal settore giovanile mi portò in prima squadra. Tre campionati di C con il Brindisi, un percorso nel quale mi sono incontrato con Sandro De Solda, Luceri, Carruezzo e tanti altri che mi porto dentro. Da Brindisi dovevo andare a Perugia. Aggradi mi seguiva molto da vicino e mi aveva promesso agli umbri, poi andò a Padova e mi portò con lui. Ferrari, l’ allenatore, non vedeva molto bene questo terrone; si infortunarono due centrocampisti e mezz’ora prima della partita mi chiese : te la senti di giocare? Segnai il terzo gol e tutto il mondo Padova mi scoprì. Mi volevano tenere, ma avevo già firmato con il Parma. E fu la scelta della vita». Al calcio adesso si sta avvicinando uno dei suoi due figli, Edoardo. «Ha otto anni, frequenta una scuola calcio. Gli ho spiegato che non basta essere figlio d’arte per emergere». E schiude un’altra porta sul domani. Ancora calcio, forse. «Sto accarezzando l’idea di una scuola calcio, con la consapevolezza che le statistiche dicono che rispetto alle illusioni dei ragazzi ce la fa solo uno su settantamila. E gli psicologi danno la colpa ai genitori».

«Ho studiato a Coverciano dove ho apprezzato Liverani. Non mi sono offerto a nessuno, non avevo quegli stimoli che mi avevano portato a lasciare tutto per fare il calciatore»

Sun Nov 04 05:18:05 2018 1

(3-4-1-2): Turrin; Pino, Mengoni, Marino; Albertini, Folorunsho, Vrdoliak, Pastore (14’st Lugo Martinez); Partipilo (14’st Vukmanic); Sarao, Anastasi (14’st Mastropiero). A disp. De Luca, Tarolli, Sparacello, Arfaqui, Tchetchoua, Cason, Siljic, Petruccetti, Monaco. All. Zavettieri.

I NUMERI

Risultati (10ª giornata) - Paganese-Sicula Leonzio 0-1; Siracusa-Cavese 3-1; Trapani-Matera 2-0; Vibonese-Virtus Francavilla 5-0; Potenza-Catania 2-1; Catanzaro-Bisceglie 1-1; Juve Stabia-Casertana 1-1; Viterbese-Rieti 0-1. Domani - Rende-Reggina, ore 20.30. Riposa Monopoli Classifica: Trapani (-1) 21; Juve Stabia (-1) 19; Rende (-1) 17, Vibnese 17; Catania 14, Sicula Leonzio 14; Casertana 13; Potenza 12; Catanzaro 11, Cavese 11; Bisceglie 10, Rieti 10; Francavilla 9; Monopoli (-2) 8, Siracusa (-1) 8, Reggina 8; Paganese 2; Viterbese 0; Matera (-8) -4. Prossimo turno (11ª giornata): Matera-Viterbese; Catania-Catanzaro; Bisceglie- Monopoli; Casertana-Trapani; Sicula Leonzio-Rende; Reggina-Paganese; Rieti- Potenza; Cavese-Juve Stabia; V.Francavilla-Siracusa. Riposa Vibonese.

(4-3-2-1): Mengoni; Finizio, Malberti, Camilleri, Tito (14’st Maciucca); Prezioso, Obodo, Scaccabarozzi (36’st Franchino); Taurino (36’st Allegretti), Melillo (14’st Ciotti); Bubas (29’st Cani). A disp. Viscovo, Silvestri, De Carolis, Collodel, Donnarumma, Altobello, Maciucca. All. Orlandi.

Arbitro: Cudini di Fermo. Marcatori: pt, 23’ Bubas, 27’ e 34’ Taurino; st, 25’ Bubas, 40’ Cani. Note: giornata di sole, spettatori 1000 circa (400 abbonati) per un incasso di 5230 euro. Ammoniti: Bubas, Tito (V), Folorunsho, Partipilo (VF). Espulso Folorunsho (VF) al 1’st per doppia ammonizione. Rec. 1’pt e 3’st.

IL DOPOPARTITA

A fine gara la delusione del tecnico: «Volevamo regalare una gioia al presidente, nel giorno del suo compleanno»

Zavettieri: «Crollati dopo la prima rete Io? Mi sento sempre in discussione»

VIBO VALENTIA Un ritorno a Vibo Valentia a distanza di dodici giorni. Lo scorso 22 ottobre, infatti, lo stadio Luigi Razza aveva ospitato la Reggina, in occasione della gara interna con la Virtus Francavilla. In quella circostanza, la compagine biancazzurra si era imposta per 1-0 grazie ad una rete di Folorunsho in avvio di ripresa. Al termine di quella partita, Partipilo e compagni erano al settimo posto e si respirava un’aria di grande serenità e tutto, o quasi, sembrava dovesse volgere per il meglio. In occasione della gara di ieri, invece, tutto nero per la Virtus Francavilla. A distanza di dodici giorni, stesso campo, ma umori decisamente diversi rispetto a quel giorno dell’exploit ai danni della Reggina. Un pesante ko e non solo: proprio il centrocampista Folorunsho è stato il protagonista in negativo del match. E ciò è avvenuto anche stavolta all’inizio Sun Nov 04 05:18:05 2018 2 del secondo tempo, visto che si è fatto espellere dopo pochi secondi, quando l’arbitro ha optato per il secondo giallo, per una simulazione in area. In questo modo la reazione dei biancazzurri, programmata negli spogliatoi dopo un primo tempo da dimenticare, neppure è stata abbozzata e la gara è praticamente finita in occasione di questo episodio. Delusione sul volto del tecnico Nunzio Zavettieri: «Questo ko mi rammarica e mi provoca dispiacere per vari motivi, anche perché è avvenuto nel giorno del compleanno del nostro presidente. Abbiamo avuto un buon approccio alla gara, ma poi, subito il primo gol, la squadra è come se si fosse sciolta come neve al sole e questo non va bene. Siamo letteralmente crollati». Bisognava riscattare la bruciante sconfitta interna subita nel turno precedente contro il Rende. Che tra l’altro è stata poi seguita dal ko in Coppa con il Monopoli. «Diciamo che quella battuta d’arresto contro il Rende, subita fra le mura amiche», aggiunge l’allenatore, «è come se avesse generato uno strano meccanismo, perché fino ad allora tutto stava andando bene. Avevamo vinto, proprio su questo campo, contro la Reggina e poi i calciatori sono gli stessi, magari è cambiato qualche interprete. Ma così non va. Bisogna trovare la forza per reagire e inoltre mi piacerebbe terminare una gara in undici. Anche stavolta abbiamo subito un cartellino rosso». Dopo una simile battuta d’arresto, al tecnico viene chiesto se si sente in discussione. Ecco la sua risposta: «Io? Mi sento in discussione sempre, soprattutto ad ogni fine allenamento. Figurarsi se ciò non avviene dopo una sconfitta di queste proporzioni. Ma è chiaro che qualcosa non funziona più sotto l’aspetto mentale e quindi è doveroso cambiare registro». Infine da parte di Nunzio Zavettieri ecco «le scuse per una prestazione simile e per una sconfitta pesantissima, contro un avversario comunque annunciato in salute, che ha confermato la sua forza anche sul campo, agevolato ovviamente pure dai nostri errori. Bisogna solo reagire, ritrovarsi e riprendere smalto, perché così è chiaro che non si può più andare avanti». R. Sav. (Agenzia Mega Press)

Partita da dimenticare per la Virtus che ora deve correre ai ripari per evitare altre figuracce

Il Francavilla non c’è, dilaga la Vibonese

Tre gol in undici minuti e va via la luce L’espulsione di Folorunsho chiude i giochi di Roberto SAVERINO VIBO VALENTIA Una netta sconfitta per la Virtus Francavilla, che non ammette repliche. Giornata da dimenticare per i biancazzurri di Zavettieri, la cui gara in quel di Vibo dura poco più di mezzora. Dopo un incoraggiante avvio, con una ventina di minuti giocati in maniera propositiva, la Virtus crolla sotto i colpi della Vibonese, compiendo errori evitabili in fase difensiva e un po’ in tutte le zone del campo, dove emerge la superiorità, tecnica e anche atletica, dei padroni di casa. Che succede, allora, a questa Virtus che, dopo aver ceduto in casa al Rende, cade in maniera così fragorosa a Vibo? Sicuramente ci sono i meriti della squadra calabrese, che rappresenta senza alcun dubbio la più bella sorpresa di questo avvio di stagione nel girone C di serie C, ma molto ci hanno messo, di negativo, Partipilo e compagni, andati sotto tre volte in una decina di minuti, senza alcuna reazione. Svagati e con la testa altrove: così sono apparsi i pugliesi. E dopo essere tornati in campo per la ripresa, ecco la mazzata del cartellino rosso, evitabile, mostrato al centrocampista Folorunsho, che ha di fatto spento ogni possibile tentativo di rimonta dei biancazzurri. Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio. Le formazioni che scendono in campo al Luigi Razza di Vibo Valentia sono quelle, di fatto, annunciate alla vigilia. Nessuna sorpresa. Padroni di casa in campo con il modulo ad albero di Natale ossia il 4-3-2-1, con Taurino e Melillo alle spalle di Bubas. In difesa mister Orlandi preferisce il giovane Malberti, classe ’98, all’esperto Silvestri, che è reduce da un infortunio. Dall’altro lato difesa a tre, quindi mediana a quattro, con Partipilo a fare da elastico fra centrocampo e attacco, dove al fianco di Anastasi c’è Sarao, che a Vibo evoca brutti ricordi (due stagioni addietro fu devastante, a favore del Sun Nov 04 05:18:05 2018 3 Catanzaro, nel determinare il ko ai play out della Vibonese). La gara? Confortante partenza degli ospiti. Sembrano più propositivi e manovrano meglio dei locali, ma è un fuoco di paglia. Perché al 23’ basta un calcio da fermo alla Vibonese per passare: pennella Tito e Bubas colpisce di testa senza neppure dover saltare: l’attaccante segna senza avere nessuno che lo marchi. Distrazione fatale. Passano quattro minuti e fa la frittata Turrin, perché non trattiene un forte tiro dell’ex Prezioso, con palla che finisce sui piedi di Taurino, il quale mette dentro da pochi passi. Virtus alle corde. Il ko giunge sette minuti dopo quando Taurino (che poco prima si era fatto ipnotizzare da Turrin, scattando solo sul filo del fuorigioco) mette dentro, ricevendo un assist in area di Bubas. Il match ormai è andato per la Virtus. E tutto finisce malamente ad inizio ripresa, quando Folorunsho, già ammonito, simula in area, dopo pochi secondi di gioco, e si prende il secondo giallo. La Vibonese nei minuti successivi potrebbe dilagare, anche se commette un errore in fase difensiva e la Virtus potrebbe approfittarne, quando Tito sbaglia e Anastasi si invola in area solo verso Mengoni, che è bravo in uscita bassa a chiudergli lo specchio. Poi la girandola dei cambi. Mister Zavettieri ne cambia tre tutti in una volta, nel tentativo di dare una scossa che, in verità, non arriva. La Vibonese fa quel che vuole, approfittando anche della superiorità numerica. C’è ancora gloria per Nicolas Bubas che fa poker in contropiede, mentre pochi istanti dopo Taurino prende il palo, sempre in azione di contropiede. Infine, prima rete in rossoblù per l’albanese Edgar Cani, con un piatto sinistro, per il 5-0 conclusivo, su assist di Cani. Giornata da dimenticare per la Virtus Francavilla. (Agenzia Mega Press)

Alle spalle del portiere Turrin uno dei cinque palloni che hanno condannato la Virtus ad un pesante ko (Foto di Gianni Di Campi)

Sun Nov 04 05:18:07 2018 1

IL CERIGNOLA VINCE ED È PRIMO

Partite e arbitri (8ª giornata, ore 14.30) Fasano-Taranto: Ancora di Roma; Nola-Bitonto: Papale di Torino; Andria- Pomigliano (ore 16): De Angeli di Milano; Gelbison-Granata: Catanzaro di Catanzaro; Gravina-Picerno (ore 15.30) Vingo di Pisa; Nardò-Francavilla Sinni (ore 15): Tesi di Lucca; Sarnese-Gragnano (ore 15): Pacella di Roma; Altamura- Sorrento: Nicolini di Brescia; Savoia-Cerignola 0-2 (giocata ieri). Classifica: Cerignola 17; Picerno 15; Taranto 14, Altamura 14; Fasano 12, Bitonto 12; Gravina 11, Gelbison 11, Andria 11; Francavilla Sinni 10; Savoia 9; Nardò 8, Sarnese 8; Sorrento 6; Pomigliano 5; Gragnano 4, Nola 4; Granata Ercolano 3.

L’ALTRA SFIDA

Il match di oggi contro il Francavilla in Sinni rappresenta il bivio per la stagione dei granata

Nardò, il destino in una partita di Marcello CRETI’ NARDO’ - Considerare il match di questo pomeriggio fra il Nardò ed il Francavilla in Sinni come un bivio stagionale per i padroni di casa appare prematuro. Eppure la sensazione che Bertacchi e compagni siano ad una svolta è concreta. L’altalena di risultati e la conseguenza ambiguità della classifica porta gli uomini di mister Taurino a non avere a disposizione altri risultati se non la vittoria. Otto punti dopo sette giornate di campionato, il limite della zona play out, ed una doppia sconfitta consecutiva sulle spalle è l’attuale carta d’identità del Nardò. Al cospetto dei granata questo pomeriggio, con inizio fissato per le ore 15, c’è il Francavilla in Sinni dell’ex Lazic, piccolo gioiello costruito dalla famiglia Cupparo che in Quarta Serie è diventato un protagonista di tutto rispetto. La compagine lucana si presenterà al Giovanni Paolo II con ben sei risultati utili consecutivi, ed uno score in trasferta da tener ben presente: tre pareggi nei tre incontri disputati (Savoia, Fasano ed Altamura) con un solo gol fatto ed uno subito. Un certificato di assoluta determinazione e concentrazione per gli uomini di Lazic. Il Nardò dovrà confrontarsi contro questa realtà solida e compatta, senza alcun timore, anche perché si rischierebbe una ricaduta nelle incertezze di inizio stagione. L’unico punto fermo rimane mister Taurino che ha già affrontato nella scorsa stagione questo tipo di situazione. Il trainer granata ha dimostrato grande intelligenza e perseveranza risollevando una squadra, quella della scorso campionato, e sfiorando la zona play off. Serve anche una piccola dose di fortuna che, nell’ultimo mese, sembra essere scomparsa, falcidiando la rosa neretina con infortuni e squalifiche. Questa settimana sono rientrati a disposizione di mister Taurino il difensore Benvenga e l’attaccante Molinari che dovrebbero partire dal primo minuto. Rimarrà in dubbio sino all’inizio del match, l’impiego del centrocampista Prinari. E’ rientrato dalla squalifica anche l’under Centonze che, però, dovrebbe partire dalla panchina. Il Nardò, quindi, sarà 3-5-2, con Rizzitano tra i pali ed una linea difensiva composta da De Pascalis, Aquaro e Benvenga. In mezzo al campo ci saranno Bolognese, capitan Bertacchi e Gigante, mentre sulle corsie esterne agiranno Senè e destra e Versienti a sinistra. La coppia d’attacco si formerà con Kyeremateng e Molinari, con Cordella pronto all’occorrenza. Formazioni Nardò: Rizzitano; De Pascalis, Aquaro, Benvenga; Senè, Bolognese, Bertacchi, Gigante, Versienti; Kyeremateng, Molinari. A disp.: Mirarco, Giglio, Centonze, Muci, Lezzi, Cordella, Manisi, Palmisano, Greco. All. Taurino. Francavilla Sinni: Boglic; Ragone, Cardamone, Raiola, Giordano; Digiorgio, Grandis T. Morales; Chavarria, D’Auria, Grandis M.. A disp.: Alvigini, De Gol, Lavana, Pagano, Collocolo, Del Prete, De Marco, Sivero, Acosta. All. Lazic. Arbitro: Tesi di Lucca. Sun Nov 04 05:18:07 2018 2 Fasano-Taranto, adesso parla il derby

Panarelli: «Affrontiamo una squadra che ha ottimi giocatori»

Laterza: «Dobbiamo giocare come abbiamo sempre fatto»

I biancazzurri scelgono il modulo con il tridente

Dubbi nella difesa rossoblù Favetta sarà la prima punta di Mimmo CARRIERI TARANTO - Derby di fuoco oggi a Fasano. Il Taranto affronta i brindisini in uno scontro diretto in piena regola, stando alla composizione attuale della classifica che vede gli ionici secondi a 14 punti ed i fasanesi poco dietro a 12. E’ poi la sfida tra due squadre che attraversano momenti differenti: il Fasano è in crescita, fiducia e ottima resa di risultati; il Taranto arriva dalla prima sconfitta stagionale e dunque deve capire come reagire. Insomma è un frangente cruciale per gli ionici, alle prese peraltro con una serie di defezioni non di poco conto. Saranno certamente assenti: gli squalificati Manzo e Marsili, i due cardini del centrocampo, oltre ai lungodegenti Diakitè e Miale. A questi quasi certamente si aggiungerà l’attaccante under Salatino, così come non è al meglio il portiere Pellegrino, sul quale si deciderà all’ultimo momento. Panarelli in conferenza stampa ha detto: «Il Fasano ha ottimi giocatori, in ogni ruolo ci sono elementi validi ma noi prepariamo le gare sempre allo stesso modo, dando degli input necessari da far conoscere ai nostri giocatori per non essere impreparati». In ogni caso, il mister non cerca alibi e per tutta la settimana ha avvolto nel riserbo (più del solito) le sue idee ed il suo disegno tattico per affrontare il Fasano. Le opzioni sono due: 4-2-3-1 nel solco della continuità; 3-5-2 come avvenuto in altre circostanze per fronteggiare le caratteristiche degli avversari. Potrebbe così prevalere questa seconda ipotesi, questa volta anche per ovviare all’emergenza. Si tratta di deduzioni, ovviamente, ma che la rifinitura di ieri potrebbe aver confermato. Davanti a Pellegrino (o Cavalli) dovrebbero agire Bova, Lanzolla e Ferrara come difensori centrali, un trittico già utilizzato a Cerignola; Pelliccia e Carullo saranno gli esterni a tutta fascia, con tre interni inediti, vale a dire Massimo (centro-destra), Gori (centrale) e Di Senso (centro-sinistra). L’attacco potrebbe essere un rebus. Certo giocherà Favetta come prima punta, ma gli interrogativi attengono il partner di giornata. Panarelli deve scegliere tra: la forza muscolare di Cristiano Ancora, la velocità di Oggiano e l’abilità tecnica di D’Agostino. Ci sono molte soluzioni alternative, con l’utilizzo per esempio di uno juniores in mediana (Guadagno o Bonavolontà). Si vedrà. Il Fasano confermerà il suo 4-3-3. Ci sarà poi un derby da giocare’ sugli spalti. I trecento biglietti a disposizione dei tifosi ionici dovrebbero essere esauriti. La sensazione è quella che la gara di oggi rappresenti un crocevia importante per le ambizioni ed il cammino futuro di entrambi i team. Formazioni Fasano (4-3-3): Guarnieri; Pugliese, Diop, Cobo Galvez, Rullo; Colombatti, Tuttisanti, Ganci; Formuso, Corvino, Nadarevic. A disposizione: Suma, Trinchera, Anglani, Gomes Forbes, Mambella, Lanzillotta, Paolillo, Marzio. All. Laterza. Taranto (3-5-2): Pellegrino; Bova, Lanzolla, Ferrara; Pelliccia, Massimo, Gori, Di Senso, Carullo; Favetta, Ancora. A disp.: Cavalli, Miale, Bonavolontà, Guadagno, Albanese, Squerzanti, Infusino, Oggiano, D’Agostino. All. Panarelli. Arbitro: Ancora di Roma.

Luigi Panarelli, il tecnico del Taranto

Giuseppe Laterza, il tecnico del Fasano

Serie D Previsto il pienone di tifosi, riflettori sul Vito Curlo: in gioco il prestigio e punti pesanti per la classifica

Panarelli: «Affrontiamo una squadra che ha ottimi giocatori»

Laterza: «Dobbiamo giocare come abbiamo sempre fatto» Sun Nov 04 05:18:07 2018 3 I biancazzurri scelgono il modulo con il tridente

Dubbi nella difesa rossoblù Favetta sarà la prima punta di Vito MAGGI FASANO - È il giorno tanto atteso del match con il Taranto. Il Fasano affronta la squadra jonica con un solo obiettivo: vincere. In casa biancazzurra, però, ci si trincera - lo si è notato nel corso della settimana - con dichiarazioni di circostanza e, soprattutto, mantenendo il classico profilo basso. Scelta azzeccata: l’avversario merita innanzi tutto rispetto per l’assetto societario, il passato glorioso e la tifoseria, che meriterebbe ben altro rispetto all’attuale categoria. Ma, sotto sotto, il Fasano medita il colpaccio. Il tecnico biancazzurro, Giuseppe Laterza, nocchiero ormai navigato, chiede la prova del cuore alla squadra: «Dobbiamo giocare», dice Laterza, «come abbiamo sempre fatto. Concentrati e determinati, dal primo all’ultimo minuto della partita. Guai a mollare anche per un attimo: il Taranto è una squadra forte e attrezzata per puntare in alto e saprebbe punirci». Ma il Fasano si è allenato con rinnovato impegno e con tanta voglia di offrire una grande gioia ai propri tifosi, che affolleranno in gran numero lo stadio Vito Curlo. La gara con il Taranto ha indubbiamente una storia a sé, rispetto al campionato. C’è in ballo il prestigio, c’è la velata voglia di bloccare la corazzata jonica: il Fasano proverà con tutte le forze ad allungare la striscia di risultati positivi. E se così non fosse, onore al Taranto, che, è sempre bene ribadirlo, ha un organico di alto livello e sta cercando, da qualche anno a questa parte, di tornare nel calcio che conta. Contro il Taranto, mister Laterza non anticipa la formazione, come è sua consuetudine. L’allenatore biancazzurro vuole tenere sotto pressione tutti i giocatori in vista del match odierno. Anche nella rifinitura di ieri, Laterza ha mischiato le carte non facendo intuire quale possa essere lo schieramento di partenza. Ma, secondo quanto osservato anche nei giorni scorsi, mister Laterza dovrebbe riproporre la formazione reduce dal successo in trasferta a Bitonto. Tra i pali piena fiducia a Guarnieri; difesa a quattro con Pugliese e Diop esterni, Rullo e Colombatti centrali; a centrocampo Cobo a dettare i tempi, Tuttisanti e Ganci interditori; in attacco Corvino a sostegno di Formuso e Nadarevic. Resta in piede la carta a sorpresa Serri: l’esterno fasanese sarebbe pronto e potrebbe creare spazi importanti sulla fascia destra. Serri è abile nel puntare l’avversario e nel servire palloni invitanti per le due punte. Si vedrà. Quello che conta, secondo mister Laterza, è che il Fasano scenda in campo con la giusta determinazione. Il Taranto non farà sconti. E potrebbe essere la giornata di Guarnieri, che finora ha dimostrato di essere uno dei migliori in campo. Le sue parate sono state spesso decisive, sia nelle gare vinte che in quelle riacciuffate proprio grazie alle prodezze del numero uno biancazzurro. Al Vito Curlo ci sarà senz’altro il pubblico delle grandi occasioni. E ci si augura vivamente che sia una grande festa dello sport, con un prevedibile pizzico in più di agonismo in campo, che non guasta sicuramente.

Giuseppe Laterza, il tecnico del Fasano

Luigi Panarelli, il tecnico del Taranto

Sun Nov 04 05:18:08 2018 1

LA GIORNATA

GIRONE A Partite e arbitri (9ª giornata, ore 14.30) San Marco-Martina: Doronzo di Barletta; Vigor Moles-Ginosa: Rizzi di Foggia; Barletta-Trulli e Grotte: Daloiso di Taranto; Bitetto-Spinazzola: Aratri di Bari; Don Uva-Virtus Bitritto: Piciaccia di Barletta; Conversano-Noicattaro: Di Corato di Barletta; Real Siti-Ordona: Pinto di Foggia. Classifica San Marco 24; Ordona 16, Martina 15; Spinazzola 14; Barletta 13, Ginosa 13; Real Sito 12; Apricena 11, Conversano 11; Don Uva 9, Bitetto 9; Noicattaro 8, Trulli e Grotte 7; Moles 5, Rutiglianese 5, Bitetto 5. GIRONE B Partite e arbitri (9ª giornata, ore 14.30) Talsano-Ugento: Spinetti di Albano Laziale; Taurisano-Maglie: Epicoco di Brindisi; Racale-Ostuni: Minerba di Lecce; Tricase-Brilla Campi: Sciolti di Lecce; Carovigno-Aradeo: Giordano di Bari; Scorrano-Deghi: Turco di Lecce; Novoli-Lizzano: Tropiano di Bari; S.F. Leverano-Uggiano: Novilelli di Bari. Classifica Ugento 19; Racale 13; Taurisano 12, Aradeo 12, Talsano 12, Scorrano 12; Brilla Campi 11, Deghi 11; Ostuni 10, Uggiano 10, Novoli 10,Leverano 10; Lizzano 7; Maglie 6, Tricase 6; Carovigno 5.

LA GIORNATA

Brindisi, un duro esame contro il Terlizzi

Partite e arbitri (9ª giornata, ore 14.30) Avetrana-Alto Tavoliere San Severo: Palmieri di Brindisi; Brindisi-Terlizzi: Angelillo di Nola; Calcio Molfetta-Sportiva Molfetta: Spera di Barletta; Corato-Barletta: Salanitro di Bari; Gallipoli-Casarano: Iannella di Taranto; Otranto-Mesagne: Lacerenza di Barletta; Trani-Bisceglie: Ancona di Taranto; Vieste-Fortis Altamura: Acquafredda di Molfetta. Classifica Casarano 17; * Molfetta Calcio 15, Gallipoli 15, Terlizzi 15; Fortis Altamura 14, Brindisi 14; Trani 12; Otranto 11; Barletta 10, Vieste 10; Corato 9; Avetrana 8; Mesagne 7, Bisceglie 7; Molfetta Sportiva 3, *San Severo 3. * una gara in meno

Giuseppe Branà, mister dell’Avetrana

Nel gruppo A il Martina misura le sue ambizioni in casa della capolista San Marco. Il Ginosa in trasferta contro la Vigor

I sogni dell’Ugento fanno tappa a Talsano e il Racale chiede strada all’ostico Ostuni di Lino TAFURO Il big match si gioca nel girone A fra il San Marco e il Martina. La super sfida fra i foggiani e i tarantini apre il programma di gare della nona giornata di Promozione. Il Martina è pronto per la trasferta, deciso a violare il campo della capolista. I tarantini guidati da mister Marasciulo, attualmente sulla terza poltrona con una partita in meno( da recuperare col San Paolo), sono attesi nell’insidiosa trasferta sul campo della capolista che viaggia a punteggio pieno. Si affrontano due formazioni robuste, attrezzate per vincere il campionato. Il Martina viene dal pari interno con il Bitetto, il lanciato San Marco dal successo esterno sul Barletta. Un banco di prova tosto per il Martina, quasi proibitivo contro un avversario che ha sempre vinto. L’attuale pagella presenta il Martina a 15 punti dopo sette gare disputate: quattro vinte e tre pareggiate. Zero sconfitte. Tredici gol fatti e quattro subiti. Per il San Marco i punti sono 24 su otto gare disputate. Venti i gol Sun Nov 04 05:18:08 2018 2 realizzati e solo 4 quelli subiti. La capolista segna di più del Martina, ma subisce alla pari. Il test odierno va oltre i tre punti. Decisamente meno insidiosa si annuncia la trasferta del Ginosa sul campo del Vigor Moles. La squadra di mister Pettinicchio alla sua seconda trasferta consecutiva, scende in campo per dimenticare la brutta e pesante caduta di domenica sul campo dello Spinazzola. Nel girone B, la capolista Ugento cerca il colpo in trasferta. I leccesi sono attesi sull’ostico campo del Talsano reduce dallo scivolone di Ostuni. Mister Oliva manda in campo una formazione attenta, determina a non lasciarsi sorprendere dai tarantini guidati da Frascella, decisi a cancellare il kò di otto gironi fa. Va in scena un confronto delicato, dal risultato aperto, difficile, seguito con attenzione dal Racale impegnato in casa con l’insidioso Ostuni di mister De Nitto in crescita. I leccesi di Gioacchino Marangio provano ad allungare la scia positiva in attesa di un passo falso della capolista. Il match di oggi contro i brindisini si annuncia molto combattuto. Le previsioni più gettonate sul risultato sono 1 X. Per il Taurisano salito in terza fila c’è il derby con il Maglie che cerca punti per risalire. Due squadre fortemente determinate, diverse per qualità tecniche e obiettivo. Derby in casa anche per lo Scorrano passato in settimana, dopo la pesante sconfitta, sotto la guida tecnica di Oscar Greco. Ospita la Deghi che prova la scalata nei quartieri nobili della classifica. Nelle fila locali non giocano per squalifica Adjisse, Russo e Cofano. Nella Deghi assente Albano. Differenti valori in classifica, motivazioni e fattore campo potrebbero, ai fini del risultato, pesare sui due campi. Gara in trasferta per il robusto e interessante Aradeo di mister Cerbino. Scende sul campo del Carovigno in difficoltà, avversario che punta a lasciare al più presto la pericolosa posizione in classifica. Gara da 1 X 2. Il derby Tricase-Brilla Campi mette di fronte due squadre giovani che hanno avuto una partenza diversa. Il Tricase deve fare molta attenzione all’avversario che ha voglia di sorprendere . Macht dal risultato aperto. Rischia grosso il Lizzano a Novoli. I tarantini appaiono in salute e dopo il largo successo colto sullo Scorrano provano a ripetersi, ma per i leccesi è vietato distrarsi soprattutto in casa. Tre punti separano le due squadre.

L’allenatore dell’Ugento Mimmo Oliva e i giocatori giallorossi in una foto d’archivio

Eccellenza Jonici col morale alto, rossazzurri chiamati a difendere il primo posto conquistato con l’aiuto del Giudice sportivo

Gallipoli-Casarano, ecco la supersfida di Domenico FAVALE Una svista arbitrale mette in stand by il vertice del torneo. Già, con il comunicato Figc numero 34 del 1° novembre, il Giudice sportivo ordina la ripetizione della gara di otto giorni fa fra il San Severo e il Molfetta Calcio - score sul campo 0-1 per i baresi - a causa di un errore tecnico dell’arbitro il quale non sanziona con l’espulsione, una seconda ammonizione comminata sul tramonto di gara al calciatore Fidanzia del Molfetta. Il riverbero della decisione, tre punti in meno ai molfettesi e approdo sull’attico del campionato del Casarano. Si dirà, primato ad interim, ma evidente e legittima riconoscenza della esemplare escalation dei salentini dal passo ridondante e dalla continuità da perfezionare. Le quattro vittorie e un pareggio incartati di recente, indicano che la strada battuta è quella giusta e soprattutto forniscono prove di efficienza e alta affidabilità in ossequio a progetti e bontà dell’impianto. Concetto rinforzato lo scorso giovedì quando obbligato a vincere per riparare ad un 2-2 infruttuoso interno, guadagna la semifinale di Coppa Italia asfaltando con un secco e perentorio 3-0 l’Avetrana in casa propria o meglio ancora nella sede neutrale di San Pancrazio. La concorrenza fitta e incalzante, con l’alito addosso pronta a ribaltare indizi e presagi delle ultime settimane. Fra di esse, matricole sguscianti e scanzonate come Terlizzi e Fortis Altamura, ma anche club di lungo corso come Molfetta Calcio e Gallipoli. In attesa di sedimentare meglio ruoli e ordini di grandezza, si tira dritto per la nona consultazione. Contrasti impegnativi, Sun Nov 04 05:18:08 2018 3 incolumità seriamente minacciata. Credibilità sotto stretta osservazione. Il concetto vale per il Casarano, ma è esteso per i suoi confinanti. Per il capofila, il fardello del derby, certamente fascinoso, di entità notevole e dalle imprevedibili evoluzioni. Il clou, al Bianco’ in casa di un Gallipoli, a torneo spento senza pretese autoreferenziali, ma di indubbia consistenza. Se è al secondo posto un motivo ci sarà, non può esserci occasionalità nel suo operato. Nella sua dimora non lascia scampo: quattro vittorie su altrettante contese. Di fronte, il miglior attacco del campionato, il Casarano con 19 centri e la difesa quella del Gallipoli, la meno perforata con appena quattro gol al passivo. Luperto, nocchiero giallorosso con tutti gli effettivi, dall’altra parte riabilitato Rescio, riprendono Presicce, Cantatore, Vicedomini ed Esposito; resta fuori Bonasia, fitta all’adduttore. Un’altra gara da non derubricare, riguarda il Brindisi. Si ripropone sul suo prato di fronte lo smagliante Terlizzi. Per porsi con autorevolezza fra le big, i brindisini non possono tergiversare. Fra i biancoazzurri non ce la fa Pignataro, botta al costato. In casa l’Otranto, il quale ha da fronteggiare freschezza ed entusiasmo ritrovato di un Mesagne, intriso di giovanotti smaniosi di emergere. Idruntini privati di Citto e Mariano, entrambi appiedati, dalla sponda opposta si segnalano le defezioni di Franco, squalificato, di Koulibaly, tallonite e di Di Fino, stiramento. Infine, l’Avetrana. Asciugata la ferita di Coppa, si propone sul suo fortino contro un San Severo in fondo al tabellone. Vincere è un obbligo per infiltrarsi in posizioni più comode di classifica. Fra i biancorossi, assente Margagliotti.

Pasquale De Candia, allenatore del Casarano

Sun Nov 04 05:18:09 2018 1

SERIE C GOLD

Il Ceglie cambia allenatore: via Djukic, arriva Putignano

CEGLIE - Ufficiale il cambio in panchina in casa NP Ceglie: via coach Slavko Djukic, che paga l’altalenante avvio di stagione della società cegliese, al suo posto arriva Giovanni Putignano, nome che non ha bisogno di presentazioni, con ben cinque campionati vinti e stagioni entusiasmanti tra Campli, Ostuni, Bari, Basket Nord Barese, Scafati, Taranto e Matera, tra serie C, B2, B1 e Legadue. Conosciuto nell’ambiente cestistico anche per il ruolo di mental coach, queste le prime parole di coach Giovanni Putignano: «Ho accettato la proposta di una società che ha tanta voglia di fare. Il campionato è ricco di insidie e va diviso in step, il primo sarà la fine del girone d’andata. Con il gruppo lavoreremo sull’importanza della quotidianità, per essere subito competitivi». A.Put.

Giovanni Putignano, nuovo coach del Ceglie Messapica

Volley, /2

L’Alessano progetta il bis Cercano il riscatto Taviano Leverano e Cutrofiano

Con il terzo appuntamento settimanale sottorete si chiude oggi il tour de force in serie A2. Va in scena la quinta giornata nella seconda categoria nazionale maschile, nel raggruppamento bianco trasferte lunghe e proibitive per la coppia leccese. L’Aurispa Alessano rinfrancata dal rotondo successo interno su Lagonegro, duella con la vice capolista Mondovì (17). Mentre la Bcc Leverano, nella tappa infrasettimanale sconfitta in casa proprio da Mondovì, affronta la primatista Brescia (18), che viaggia a punteggio pieno. Nel girone blu, la Pag Volley Taviano gioca tra le mura amiche con una compagna della bassa classifica, Cuneo (18), i giallorossi sono chiamati ad uscire dal tunnel della crisi. Nella sesta d’andata della serie A2 femminile, girone B, osservato il turno di riposo il Cuore di Mamma Cutrofiano in quel di Trento (16) prova a dimenticare le due cadute di fila. B.Gre.

Basket Al PalaPentassuglia di scena il forte Cantù. Coach Vitucci: «Una vittoria per salire di livello»

Happy Casa Brindisi: l’occasione per un sogno di Antonio RODI BRINDISI - «Ora se vogliamo fare uno step successivo e salire di livello dobbiamo provare a vincere la partita con Cantù. Per fare questo servirà un match di grande attenzione e determinazione. Siamo chiamati a una prova importante innanzitutto dal punto di vista difensivo, in cui dovremo cercare di avere in mano il pallino del gioco». La chiave di lettura di coach Frank Vitucci è sintetica, ma nel contempo chiara e dice molto su quello che sarà l’impegno che attende oggi la sua squadra. Cantù è avversario di spessore tecnico indiscusso e lo ha ampiamente dimostrato nel corso delle prime quattro giornate di campionato. Dopo il passo falso con Avellino il team brianzolo ha inanellato una striscia di tre successi di fila, che l’hanno proiettato in alto. La formazione allenata da Evgeny Pashuti si appresta ad affrontare la trasferta in terra pugliese (terza del campionato) con il morale a mille, con l’energia e la fiducia nei propri mezzi che le vittorie ottenute con Trento, Cremona e Reggio Emilia hanno avuto la forza di portare nel gruppo biancoblu. Dal 40 di valutazione di Udanoh contro Trento, ai 36 punti di Mitchell contro Reggio Emilia, passando per i 25 punti di Jefferson in trasferta sul campo di Cremona. Performance di tre giocatori di valore assoluto che, sommate, creano medie sensazionali: 24,6 punti, 8 rimbalzi, 5,6 assist e 32,3 di valutazione. Numeri sui quali Sun Nov 04 05:18:09 2018 2 riflettere, numeri di tre delle punte di diamante canturine. «Dovremo giocare forte fisicamente», dice il tecnico russo, «non sporco ma con una mentalità dura come degli uomini di basket. Offensivamente dovremo giocare in maniera intelligente, senza dimenticare il nostro obiettivo di condividere il pallone, facendo attenzione ai contropiedi degli avversari, limitando i punti veloci, attaccandoli. Dovremo giocare con passione, anche perché siamo in striscia. Troveremo un’atmosfera difficile all’interno dell’arena, dovremo stare calmi», ha poi concluso il capo allenatore del Cantù, «e seguire il nostro piano difensivo e offensivo, facendo di tutto per vincere la partita». Sui Legni del PalaPentassuglia Cantù sarà priva di Salvatore Parrillo a causa di una distorsione alla caviglia che lo costringerà a restare fermo ai box per 4- 6 settimane. I precedenti - Brindisi e Cantù si sono affrontate 16 volte in passato, e le vittorie sono 8 per parte. Il programma (5ª di andata): Reggio Emilia-Varese (ore 12); Brescia-pesaro (17); Venezia-Virtus Bologna (17,30); Cremona-Sassari (18); Trieste-Pistoia (18,30); Brindisi-Cantù (19); Torino-Milano (20,45); Avellino-Trento 110-72 (giocata ieri). Classifica: Venezia 8, Milano 8; Avellino 6, Sassari 6, Cantù 6, Cremona 6, Varese 6; Virtus Bologna 4, Brindisi 4, Torino 4; Trieste 2, Brescia 2, Pesaro 2, Reggio Emilia 2; Trento 0, Pistoia 0.

Sun Nov 04 05:18:10 2018 1

ACQUARIO 21/1.19/2

Gli amiconi di oggi sono la Luna e Mercurio. E voi di amici ne avete tanti, vicini e lontani, ora che i social travalicano il tempo e lo spazio! Felici se viaggiate all’estero o avete interlocutori in ogni paese del mondo, la routine non fa per voi.

ARIETE 21/3.20/4

La Luna opposta illumina la coppia. Metteteci un pizzico di complicità, due gocce di malizia e una bella dose di dialogo: è la ricetta di Mercurio! L’importante sarà non affrontare l’argomento carriera, che in questo periodo vi rende infiammabili...

BILANCIA 23/9.22/10

Niente riposo! Anche di domenica vi date da fare, magari per guadagnare qualche soldino in più e condurre il vostro progetto sulla rampa di lancio. Indispensabile continuare ad apprendere, aumentando le vostre potenzialità, grazie al confronto con gli altri.

CANCRO 22/6.22/7

Al centro del palcoscenico la famiglia, con le sue tenerezze e anche i malumori. Difficile fare programmi tenendo conto delle esigenze di ciascuno. Sì a una corsetta tutti insieme nel parco, con Fido alle calcagna formerete una squadra invidiabile!

CAPRICORNO 22/12.20/1

Oggi non avete un attimo di respiro, le incombenze domestiche si intrecciano a quelle professionali: non è il capo a imporvele, ma la vostra coscienza! Sarete pure un po’ scostanti, ma in fatto di responsabilità e senso del dovere date dei punti a chiunque.

GEMELLI 21/5.21/6

L’umore migliora nettamente e questa domenica è proficua per prendere decisioni, ricevere ospiti o, se ce ne fosse bisogno, ricucire un rapporto. Con il partner ritrovate complicità e, se avete figli, formate un quadretto familiare davvero invidiabile.

LEONE 23/7.23/8

Domenica piacevole e movimentata, grazie alla Luna amica. Anche Mercurio è dalla vostra: in prima linea la comunicazione e gli affetti. Voglia di novità, magari un viaggetto che vi dia la possibilità, dopo tanto tempo, di rivedere qualcuno.

PESCI 20/2.20/3

Se l’amore manca, reagite svaligiando il frigo: il solito meccanismo di compensazione! Eventuali segreti di cuore devono rimanere tali. Piuttosto parche di doni, le stelle vi obbligano a ridimensionare i vostri programmi per la domenica.

SAGITTARIO 23/11.21/12 Sun Nov 04 05:18:10 2018 2 Domenica divertente con la solita cricca di amici, qualcuno porta sempre qualcun altro e quel qualcun altro potrebbe catturare il vostro interesse. Per ora limitatevi ad una lunga chiacchierata, sperando almeno che riusciate a scambiarvi i contatti!

SCORPIONE 23/10.22/11

Voglia di fare ai minimi storici, ma prendervi una giornata di riposo non guasta, anzi giova alla creatività: più rilassati uguale più ispirati! Per ricaricarvi, oggi avete bisogno di meditare. Niente eccessi nemmeno a tavola, solo cibi detox.

TORO 21/4.20/5

In viaggio per affari o per piacere, oggi mettete in conto lievi complicazioni: ansia e preoccupazione attirano proprio ciò che temete di più. In amore, evitate di perdere del tempo prezioso a interrogarvi sul futuro del rapporto, vivete il presente!

VERGINE 24/8.22/9

Domenica incentrata sui conti. Pochi gli acquisti, anche se accessibili: primo perché siete parsimoniosi, secondo perché avete gusti difficili. Esigenti anche a tavola, seguendo un regime salutista: solo cibo biologico e magari a chilometro zero.

Sun Nov 04 05:18:11 2018 1

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BORMAN - Tel. 0833/261751-336/542552. Per Bari - Linea giornaliera. Andata: Melissano ore 04.50; Felline ore 04.55; Alliste ore 05.00; Racale ore 05.05; Taviano ore 05.10; Alezio ore 05.20; Sannicola ore 05.25; Galatone ore 05.30, Bari ore 07.30. Ritorno: Bari ore 14.15; Galatone ore 16.20; Sannicola ore 16.30; Alezio ore 16.35; Taviano ore 16.45; Racale ore 16.50; Alliste ore 16.55; Felline ore 17.00; Melissano ore 17.05. CHIFFI Tel. 0833/873378 - 335/426260 www.chiffibus.it Per Bari Partenze da Gallipoli p.za Giovanni XXIII ore 4.45; Rivabella, Kale ore 4.48; Nardò, p.zza Mazzini ore 5.00; Copertino, via Menga Castello Svevo ore 5.11; Leverano, largo S. Croce ore 5.16; P.to Cesareo, Boncore, Torre Lapillo ore 5.27; Avetrana, p.zza Giovanni XXIII 5.37; Manduria, p.zza Vittorio Emanuele II ore 5.48; Sava, p.zza Della Vittoria ore 5.54; Fragagnano, Osteria 4 Venti ore 6.02; Monteparano, p.zza Castello ore 6.07; S. Giorgio J., via Lecce ore 6.12; Taranto, capolinea bus 1/2 ore 6.21; Massafra, Via Appia ore 6.40; Gioia del Sun Nov 04 05:18:11 2018 2 Colle, Aereoporto/Ospedale ore 7.05; Bari, Ospedale Militare/Policlinico, via Capruzzi ore 7.50. Partenza da: Bari, ore 14.15; Gioia del Colle, ore 15.00; Massafra, ore 15.25; Taranto, ore 15.44; S. Giorgio J., ore 15.53; Monteparano, ore 15.58; Fragagnano, ore 16.03; Sava, ore 16.11; Manduria, ore 16.19; Avetrana, ore 16.28; Torre Lapillo / Boncore / Porto Cesareo, ore 16.38; Leverano, ore 16.49; Copertino, ore 16,54; Nardò, ore 17.05; Rivabella, ore 17.17; Gallipoli, ore 17.20. ELIOS Tel. 0832/871153 - 871016 Lecce-Bari Andata: (1) (lun-sab) Alessano p. 04.30; Lucugnano p. 04.35; Montesano p. 04.40; Nociglia p. 04.45; Botrugno p. 04.50; Cursi p. 05.05; Melpignano p. 05.08; Castrignano dei Greci p. 05.12; Martano p. 05.17; Calimera p. 05.21; Castrì di Lecce p. 05.25; Lizzanello p. 05.30; Cavallino p. 05.35; Lecce (Hotel Tiziano) p. 05.40; Brindisi (incrocio) p. 06.10; Bari (Staz. Fs) a. 07.20. Andata: (2) (lun-ven) Maglie p. 05.00; Corigliano p. 05.06; Galatina p. 05.17; San Cesario p. 05.31; Lecce (Hotel Tiziano) p. 05.40; Brindisi (incrocio) p. 06.10; Bari (Apt Militare, q.re S. Paolo) a. 07.40. Andata: (3) (sab.) Maglie p. 5.00; Corigliano p. 5.06; Galatina p. 5.17; San Cesario p. 5.31; Lecce p. 5.40; Brindisi p. 6.10; Bari (Stazione Fs) 7.30. Andata: (4) (lun-ven) Galatina p. 05.45; San Cesario p. 06.00; Aria Sana p. 06.05; Lecce (Hotel Tiziano) p. 06.15; Brindisi (incrocio) p. 06.40; Bari (Stazione Fs) a. 08.10. Andata: (5) (lun-ven) Martano p. 05.25; Castrignano dei Greci p. 05.30; Melpignano p. 05.35; Cursi p. 5.37; Maglie p. 5.45; Corigliano p. 5.50; Lecce p. 6.15; Brindisi p. 6.40; Bari a. 8.10. Andata: (6) (sab); Martano p. 5.25; Castrignano dei Greci p. 5.30; Melpignano p. 5.35; Cursi p. 5.37; Maglie p. 5.45; Corigliano p. 5.50; Galatina p. 6.00; San Cesario p. 6.10; Aria Sana p. 6.15; Lecce p. 6.20; Brindisi p. 6.50; Bari a. 8.20. Andata: (7) (lun -ven) Calimera p. 5.45; Castrì p. 5.50; Lizzanello p. 5.55; Cavallino p. 6.00; Castromediano p. 6.03; Lecce p. 6.15; Brindisi p. 6.40; Bari (Caserme Militari Mungivacca, Policlinico) a. 8.10. Ritorno: (1) (lun-gio) Bari (Largo Sorrentino) p. 13.20; Brindisi (incrocio) p. 14.40; Lecce (Hotel Tiziano) p. 15.10; San Cesario p. 15.15; Galatina p. 15.25; Corigliano p. 15.35; Maglie p. 15.45; Cursi p. 15.50; Melpignano p. 15.53; Castrignano dei Greci p. 15.56; Martano p. 16.05; Calimera a. 16.10. Ritorno: (2) (lun-sab) Bari p. 14.15; Brindisi p. 15.30; Lecce p. 15.55*; Castromediano p. 16.05; Cavallino p. 16.12; Lizzanello p. 16.16; Castrì p. 16.21; Calimera p. 16.25; Martano p. 16.32; Castrignano dei Greci p. 16.38; Melpignano p. 16.43; Cursi p. 16.47; Botrugno p. 16.57; Nociglia p. 16.59; Montesano p. 17.05; Lucugnano p. 17.14; Alessano a. 17.22. Ritorno: (3) (lun-gio) Bari (Caserme militari Mungivacca) p. 16.30; Brindisi (incrocio) p. 17.45; Lecce (Hotel Tiziano) p. 18.10; Castromediano p. 18.20; Cavallino p. 18.32; Lizzanello p. 18.37; Castrì di Lecce p. 18.43; Calimera a. 18.48; Martano a. 18.52. Ritorno:(4) (lun-gio) Bari (Apt Militare, q.re S.Paolo) p. 16.25; Brindisi (incrocio) p. 17.45; Lecce (Hotel Tiziano) p. 18.10; Maglie p. 18.40; Botrugno p. 18.45; Nociglia p. 18.50; Montesano Salentino p. 18.55; Lucugnano p. 19.00; Alessano a. 19.05. Ritorno: (5) (ven) Bari (Apt Militare, q.re S. Paolo) p. 16.00; Bari (Stazione Fs) p. 16.30; Brindisi (Incrocio) p. 17.45; Lecce (Hotel Tiziano) p. 18.10; Maglie p. 18.40; Botrugno p. 18.45; Nociglia p. 18.50; Montesano p. 18.55; Lucugnano p. 19.00; Alessano p. 19.05. Ritorno: (6) (lun-ven) Bari p. 16.30; Brindisi p. 17.50; Lecce p. 18.10; San Cesario p. 18.20; Galatina a. 18.30. *Navetta per Maglie e Galatina Ritorno: (7) (lun-ven): Lecce p. 15.55; San Cesario p. 16.10; Galatina p. 16.20; Corigliano p. 16.25; Maglie a. 16.40. Biglietteria a bordo autobus. MARINO - Tel. 080/3112335 Corse Nazionali - Corse diurne (frequenza giornaliera) Partenza da Nardò 5.50 Lecce 6.25 Brindisi 7.00 Grottaglie 7.35 Taranto 8.00 Massafra 8.15. Arrivo a: Rimini 13.10 Bologna 17.05 Modena 17.35 Parma 18.30 Milano 20.10 Novara 20.50 Villarboit 21.20 Torino 21.55. Corse diurne (giovedì e domenica) Partenze da: Nardò 5.50 Lecce 6.25 Brindisi 7.00 Grottaglie 7.35 Taranto 8.00 Massafra 8.15. Arrivo a: Ancona 14.30 Pesaro 15.40 Urbino 16.20. Sun Nov 04 05:18:11 2018 3 Corse diurne (stagionale Giu./Sett) Partenza da: Nardò 5.50 Lecce 6.25 Brindisi 7.00 Grottaglie 7.35 Taranto 8.00 Massafra 8.15. Arrivo a: Fiuggi 14.00 Chianciano 16.30 Montecatini 18.30. Corse notturne (frequenza giornaliera) Partenze da: Nardò 16.00 Maglie 16.35 Lecce 17.10 Brindisi 17.45 Ceglie Messapica 17.05 Martina Franca 17.25 Gallipoli 17.00 Boncore 17.20 Avetrana 17.35 Manduria 17.45 Francavilla 18.15 Grottaglie 18.20 Taranto 18.50 Massafra 19.05. Arrivo a: Milano 7.00 Novara 7.50 Villarboit 8.15 Torino 9.15. Corse notturne (frequenza giornaliera) Partenze da: Nardò 16.00 Maglie 16.35 Lecce 17.10 Brindisi 17.45 Ceglie Messapica 17.05 Martina Franca 17.25 Gallipoli 17.00 Boncore 17.20 Avetrana 17.35 Manduria 17.45 Francavilla 18.15 Grottaglie 18.20 Taranto 18.50 Massafra 19.05. Arrivo a: Bologna 4.30 Modena 5.25 Sassuolo 5.45 Mantova 6.45 Verona 7.25 Vicenza 8.35. Corse Notturne (frequenza giornaliera) Partenze da: Nardò 16.00 Maglie 16.35 Lecce 17.10 Brindisi 17.45 Ceglie Messapica 17.05 Martina Franca 17.25 Gallipoli 17.00 Boncore 17.20 Avetrana 17.35 Manduria 17.45 Francavilla 18.15 Grottaglie 18.20 Taranto 18.50 Massafra 19.05. Arrivo a: Reggio Emilia 5.30 Parma 6.05 Cremona 7.40 Brescia 8.25. Corse notturne (ven. sab. dom.) Partenze da: Nardò 16.00 Maglie 16.35 Lecce 17.10 Brindisi 17.45 Ceglie Messapica 17.05 Martina Franca 17.25 Gallipoli 17.00 Boncore 17.20 Avetrana 17.35 Manduria 17.45 Francavilla 18.15 Grottaglie 18.20 Taranto 18.50 Massafra 19.05. Arrivo a: La Spezia 7.20 Genova 9.00. Corse notturne (venerdì) Partenze da: Nardò 16.00 Maglie 16.35 Lecce 17.10 Brindisi 17.45 Ceglie Messapica 17.05 Martina Franca 17.25 Gallipoli 17.00 Boncore 17.20 Avetrana 17.35 Manduria 17.45 Francavilla 18.15 Grottaglie 18.20 Taranto 18.50 Massafra 19.05. Arrivo per Busto Arsizio 7.45 Varese 8.20 Malnate 8.35 Como 9.20. Corse notturne (giovedì e domenica) Partenze da: Gallipoli 19.15 Casarano 19.35 Maglie 20.05 Galatina 20.30 Lecce 21.00 Brindisi 21.30 Francavilla 22.10 Grottaglie 22.20 Taranto 22.35 Massafra 22.45 Gioia del Colle 23.00. Arrivo a: Spoleto 6.30 Foligno 7.05 Assisi 7.25 Perugia 7.55 Arezzo 9.15. Corse Internazionali - Corse diurne (giovedì-sabato) Partenze da: Nardò 10.15 Gallipoli 10.30 Galatone 10.45 Maglie 11.10 Lecce 11.35 Brindisi 12.10 Gioia del Colle 12.15 Francavilla 12.40 Grottaglie 12.55 Taranto 13.15 Massafra 13.30. Arrivo a: Olten 5.10 Basilea 5.55 Metz 9.25 Esch 11.15 Luxemburg 11.35 Liegi 13.35. Corse diurne (giovedì-sabato) Partenze da: Nardò 10.15 Gallipoli 10.30 Galatone 10.45 Maglie 11.10 Lecce 11.35 Brindisi 12.10 Gioia del Colle 12.15 Francavilla 12.40 Grottaglie 12.55 Taranto 13.15 Massafra 13.30. Arrivo a Munchen 6.00 Augsburg 7.15 Ulm 8.15 Stuttgart 9.30 Kasrlsruhe 10.30 Mannheim 11.30 Darmstat 12.15 Frankfurt 13.00 Koln 15.45. Corse notturne (giovedì) Partenze da Gallipoli 16.40 Maglie 17.15 Gioia del Colle 17.30 Lecce 17.45 Brindisi 18.15 Grottaglie 18.45 Taranto 19.20 Massafra 19.25. Arrivo a Grenoble 11.35 Lyon 13.05. Corse notturne (giovedì-sabato) Partenze da Gallipoli 16.40 Maglie 17.15 Gioia del Colle 17.30 Lecce 17.45 Brindisi 18.15 Grottaglie 18.45 Taranto 19.20 Massafra 19.25. Arrivo a Lugano 9.00 Lucerna 10.30 Zurigo 12.00 Winterthur 12.30 Singen 13.15. MAROZZI Roma - Lecce Da Lecce, city Terminal v.le Porta d’Europa p. 10.20 a. 17.30; p. 10.30 a. 18.30; p. 14.35 a. 22.30; p. 21.30 a. 6.30. Da Roma p. 10.00 a. 17.00; p. 11.00 a. 19.10; p. 15.30 a. 23.30; p. 23.59 a. 8.30. Il capolinea delle partenze da Roma è alla Stazione Tiburtina. Lecce - Brindisi - Padova Da Lecce city Terminal v.le Porta d’Europa p. 17.30; Brindisi cimitero, p. 18.05; Molfetta via Dante 30, p. 19.55; Barletta piazza F.lli Cervi, p. 20.35; Area di servizio A/14 Canne della Battaglia p. 20.55; Padova, a. 6.00. Da Padova, p. 21.50; Area di servizio A/14 Canne della Battaglia p. 6.45; Barletta (piazza f.lli Cervi) p. 7.15; Molfetta via Dante 30, p. 7.55; Brindisi cimitero, p. 9.45; Lecce city Terminal v.le Porta d’Europa a. 10.20. Otranto - Pisa Da Otranto p. 20.00; Maglie p. 20.20; Lecce p. 20.50; Brindisi p. 21.25; Mesagne p. 21.50; Latiano p. 22.00; Grottaglie p. 22.25; Taranto p. 23.00; Bari p. 0.30; Siena p. 9.30; Firenze p. 10.30; Pisa 11.30. Pisa - Otranto Da Pisa p. 19.00; Firenze p. 20.15; Siena p. 21.20; Bari p. 5.30; Taranto p. 7.00; Grottaglie p. 7.20; Latiano p. 7.45; Mesagne p. 7.55; Brindisi p. 8.20; Lecce p. 8.55; Maglie p. 9.25; Otranto p. 9.45. Tricase - Lecce Sun Nov 04 05:18:11 2018 4 Da Tricase p. 18.50 a. 20.50; da Lecce p. 8.55 a. 10.55. (effettua le seguenti fermate: S. Maria di Leuca, Ugento, Casarano, Matino, Parabita, Collepasso, Galatina). Otranto - Maglie Da Otranto p. 9.30 a. 9.50; p. 13.45 a. 14.05; p. 20.00 a. 20.20; da Maglie p. 9.20 a. 9.40; p. 17.40 a. 18.00; p. 0.00 a. 0.10. Otranto - Lecce Da Otranto p. 9.30 a. 10.30; p. 13.45 a. 14.35; p. 20.00 a. 20.50; da Lecce p. 8.30 a. 9.40; p. 17.00 a. 18.00; p. 23.30 a. 0.10. Gallipoli - Lecce Da Gallipoli p. 9.30 a. 10.30; p. 20.30 a. 21.30; da Lecce p. 8.30 a. 9.30; p. 19.10 a. 20.10; (effettua le seguenti fermate: Galatone, Nardò, Copertino). MICCOLIS Gli orari sono forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica, per conferma tel. compagnie autolinee o agenzie di viaggio. Per inf. tel. 099/ 4704451 - 080/5315334 - www.miccolis-spa.it Puglia - Basilicata - Campania Partenze da Lecce: 6.00-14.45-16.45; da Brindisi: 6.35-15.25-17.25; da Mesagne: 6.45-15.35-17.35; da Latiano: 6.55-15.45-17.45; da Francavilla Fontana 7.05- 15.55 -17.55; da Grottaglie 7.10-16.05-18.05; da Taranto 7.30-16.30-18.30; da Bivio Chiatona 7.45-16.45-18.45; da Castellaneta M. 8.00-17.00-19.00; da Metaponto 8.05-17.05-19.05; da Ferrandina 8.20-17.20-19.20; da Salandra 8.45- 17.45-19.45; da Potenza 9.30-18.30-20.30; da Salerno 10.40-19.40-21.40; da Napoli p. 11.20-20.20- 22.20. Campania - Basilicata - Puglia Partenze da Napoli: 6.20-15.00-17.00; da Salerno: 7.15-15.40-17.40; da Potenza 8.05-16.50-18.50; da Salandra: 8.45-17.45-19.45; da Ferrandina: 9.05-18.05- 20.05; da Metaponto 9.25-18.25-20.25; da Castellaneta M. 9.35-18.35-20.35; da Bivio Chiatona 9.45-18.45-20.45; da Taranto 10.00-19.00-21.00; da Grottaglie 10.20-19.20-21.20; da Francavilla Fontana 10.25-19.25-21.25; da Latiano 10.35- 19.35-21.35; da Mesagne 10.45-19.45-21.45; da Brindisi 10.55-19.55-21.55; da Lecce: 11.30-20.30-22.30. TRA.JM REISEN TARANTO Tel. 099/ 4711343 - www.autolineetraim.com Linea giornaliera Metaponto-Termoli a/r. Partenza da Metaponto 5.30, Taranto 6.15, Massafra 6.35, Mottola 6.50, Gioia del Colle 7.15, Acquaviva delle Fonti 7.35, Adelfia 7.55, Valenzano 8.25, Bari 8.50, S.Giovanni Rotondo 11.45, Termoli (Porto per isole Tremiti) 12.50. Partenza da Termoli (Porto) 14.10, S.Giovanni Rotondo 15.21, Bari 16.40, Valenzano 18.15, Adelfia 18.40, Acquaviva delle Fonti 19.20, Gioia del Colle 19.30, Mottola 19.50, Massafra 20.15, Taranto 20.30, Metaponto 20.50. AUTOLINEA REGIONALE LECCE-BRINDISI AEROPORTO (SITA SUD Srl) Orario giornaliero in vigore dal 27 marzo 2016 Partenze da Lecce (Largo Carmelo Bene): 5.00*, 7.10*, 10.15*, 11.40*, 13.55*, 15.50*, 16.40**, 20.20**, 22.40**. Arrivo Brindisi Aeroporto: 5.40*, 7.50*, 10.55*, 12.20*, 14.35*, 16.30**, 17.20**, 21.00**, 23.20**. Partenze da Brindisi (Aeroporto): 6.00*, 8.40*, 11.00*, 13.00*, 14.35*, 17.15**, 19.30**, 22.00**, 23.30**. Arrivo Lecce (Largo Carmelo Bene): 6.40*, 9.20*, 11.40*, 13.40*, 15.15*, 17.55*, 20.10**, 22.40**, 00.10**. PUNTI VENDITA ACQUISTO BIGLIETTI SITA: LECCE: Ag. Theutra (Largo Carmelo Bene), Agenzia Viaggi Mazzini, via N. Sauro 7; Agenzia Viaggi Elios Tours via Salandra 9, Garden Coffee via Adriatica 16. BRINDISI: Libreria Giunti c/o Aeroporto Casale. A bordo degli autobus con sovrapprezzo di q 1,50. Tariffa di c.s. q 6,50. (*) Nei giorni festivi la corsa è svolta da SEAT srl per conto di SITA SUD Srl; (**) Corsa svolta tutti i giorni da Seat Srl per conto di Sita Sud Srl. Orari ed informazioni su www.sitasudtrasporti.it - Infotel anche al n° 0832/256124.

Sun Nov 04 05:18:12 2018 1