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Sun Nov 04 05:17:25 2018 1 Camilleri e i poeti che vogliono salvare i nostri destni Camilleri e i poeti che vogliono salvare i nostri destni Camilleri e i poeti che vogliono salvare i nostri destni di Antonio ERRICO Chissà se poi Andrea Camilleri non rassomigli davvero a Tiresia, l’indovino: con quegli occhi ormai senza alcuna luce, con quella voce roca che sembra provenire dalla profondità di un pozzo di mistero, con le sopracciglia che sembrano i cespugli di un fantasioso disegno di bambino. Liste d’attesa le scorciatoie demagogiche sono peggiorative L’ANALISI di Pino ROMANO* L’argomento liste d’attesa è troppo delicato per essere affrontato con provvedimenti amministrativi e/o legislativi, senza incidere sul sistema sanitario nel suo complesso. La fase politica che stiamo vivendo - e cioè il dissolvimento delle promesse elettorali alla prova della concretizzazione - impone serietà. Il Partito democratico di terra jonica si stringe intorno al sindaco Rinaldo Melucci per confermargli fiducia e sostegno. Lo ha fatto ieri, al termine di una lunga riunione, tenutasi nella sede di via Principe Amedeo. Ploutonion, l’antica porta degli inferi rivive grazie all’équipe di UniSalento Migliaia di visitatori frequentavano nell’antichità i luoghi di culto più famosi. Uno di questi, il Ploutonion di Hierapolis, uno dei santuari più famosi dell’antichità, considerato la porta degli Inferi. Da qualche giorno è tornato accessibile al pubblico grazie al lavoro della missione archeologica italiana in Turchia, guidata fino a pochi mesi fa dall’archeologo Francesco D’Andria e ora affidata a Grazia Semeraro. Estorsione e tentata estorsione, nei guai un 33enne e un 30enne di Manduria Due manduriani, un 33enne e un 30enne, saranno processati su richiesta della Procura di Taranto con l’accusa di estorsione e tentativo di estorsione nei confronti di una giovane donna alla quale hanno chiesto soldi per non pubblicare foto che la ritraevano nuda. In realtà erano fotomontaggi. Situazione sempre più incerta a Palazzo di Città. Intanto l’Ance avverte: a rischio tanti progetti per Taranto Lo spettro del voto anticipato Non solo le dimissioni di Melucci, pesa anche il nodo-bilancio Il rischio elezioni anticipate c’è e non è soltanto legato al ritiro o meno delle dimissioni del sindaco: il Consiglio potrebbe essere sciolto anche in caso di mancata approvazione del prossimo bilancio. Di fatto la maggioranza al Comune di Taranto ufficialmente non esiste, in quanto dovrebbe essere composta da 17 consiglieri su 32, invece sulla carta è formata da 15 più il Sun Nov 04 05:17:25 2018 2 sindaco, preso atto che sicuramente almeno un esponente ha tradito il numero uno di Palazzo di Città. Sun Nov 04 05:17:27 2018 1 Il Reddito Il Reddito Il nodo coperture Incertezza attorno alle coperture finanziarie necessarie per Il fondo da 16 miliardi di euro per finanziare il reddito di cittadinanza (9 miliardi) e la riforma delle pensioni (7 miliardi). Gli incentivi Gli incentivi Bonus a chi assume Arriva la decontribuzione totale per le assunzioni nel Mezzogiorno, il potenziamento della misura Resto al Sud: la misura sarà rivolta a imprenditori fino a 45 anni (anziché 35). IL BANDO Innovazione, 12 milioni dall’Ue. E un’impresa è di Massafra L’Italia è seconda in Europa per numero di piccole e medie imprese selezionate dalla Commissione Ue per ricevere l’ultima tranche di finanziamenti messi a disposizione dallo strumento Pmi. Dopo la Spagna (33), il nostro Paese è sul secondo gradino del podio in Ue con 28 pmi che fanno parte del gruppo di 246 alle quali andranno in totale 12,2 milioni euro per portare velocemente le loro innovazioni sul mercato. Ogni progetto riceverà fino a 50mila euro (provenienti dal programma europeo per la ricerca Horizon 2020) per redigere un business plan e avrà accesso anche a delle sessioni di formazione gratuite. La maggior parte delle aziende selezionate fra 2.111 candidature lavorano nel campo dell’informatica, della salute e dell’ingegneria, mentre hanno sede principalmente in Emilia-Romagna (10) e Lombardia (8). Solo una piccola e media impresa fra quelle scelte dalla Commissione Ue proviene dal Mezzogiorno d’Italia. E dalla Puglia, per la precisione: la Bettery Srl di Massafra (Taranto). La prossima scadenza per il nuovo bando dello Strumento pmi è il 13 febbraio 2019. Sud, manovra al bivio e ripresa lenta Al via in commissione l’esame del Bilancio. E dall’Istat il monito: frena il lavoro Inizierà martedì prossimo in commissione Bilancio della Camera l’esame della manovra. Al vaglio in primo luogo i nodi legati alle due misure principe del governo, il reddito di cittadinanza e le pensioni. Nel Documento ci saranno soltanto le norme quadro, il fondo da 16 miliardi di euro per il loro finanziamento (9 miliardi per il reddito di cittadinanza e 7 miliardi per le pensioni) mentre per capire i meccanismi definitivi di Quota 100 e reddito bisognerà attendere due disegni di legge ad hoc. Un modo per prendere tempo in attesa di capire se ci sono margini di manovra con l’Europa. Nell’ultima bozza, le novità per il Mezzogiorno non mancano. Un modo, probabilmente, anche per aiutare il Movimento Cinque Stelle a recuperare consenso dopo il via libera al gasdotto Tap. Così arriva la decontribuzione totale per le assunzioni nel Mezzogiorno, il Sun Nov 04 05:17:27 2018 2 potenziamento della misura Resto al Sud (la misura che favorisce la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, sarà rivolta a imprenditori fino a 45 anni (anziché 35) e includerà anche le libere professioni e il commercio, prima esclusi), la previsione della clausola del 34% degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, oltre al bonus per le coppie che generano un terzo figlio (alle famiglie nelle quali nascerà il terzogenito tra il 2019 e il 2021 spetterà un terreno di proprietà dello Stato, non utilizzabile per altra finalità, in concessione gratuita per 20 anni). Queste le misure sul tavolo. All’interno di uno scenario fosco. Da una parte la crescita zero segnata nel terzo trimestre, dall’altra l’aumento di mezzo punto degli interessi pagati dallo Stato per collocare i Btp in asta: la strada per centrare gli obiettivi indicati dal governo nella nota di aggiornamento del Def appare sempre più stretta. L’andamento dell’economia reale non sembra avere spunti e, calcolatrice alla mano, appare davvero improbabile che si riesca a raggiungere una crescita dell’1,2% stimata per fine anno dal governo. Questo allontana anche gli obiettivi del Pil indicato al +1,5% per il 2019, un valore che l’Ufficio Parlamentare di Bilancio non ha certificato e che mina il duello in corso con Bruxelles anche su deficit e debito. Anche perché, nonostante le previsioni sui conti pubblici nascondanò sempre dei cuscinettì di prudenza, la minore crescita potrebbe avere un impatto negativo sui saldi di finanza pubblica. Il Pil all’1,2% a fine 2018 sembra ora matematicamente fuori portata. «Occorrerebbe un’accelerazione molto forte nei mesi finali dell’anno, ad almeno 0,4% trimestre su trimestre, per superare tale soglia», afferma il senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Paolo Mameli. Che ha fatto i conti e blocca la crescita italiana di fine anno a +0,9%, tre decimali di punto sotto la stima governativa. Ma l’impatto ci sarebbe anche sui conti del 2019. Questa volta ad usare la calcolatrice è l’economista Carlo Cottarelli che ritiene possibile centrare l’1% quest’anno ma indica che per raggiungere l’1,5% nel 2019 servirebbe una progressione trimestrale che si attesti tra lo 0,5 e lo 0,6% il prossimo anno. Valori difficili da raggiungere, quasi impossibili. Ovviamente una minore crescita rischierebbe di avere un contraccolpo anche sulle previsioni sui conti pubblici. In genere ogni due decimali di minore crescita di traducono in un decimale in più di deficit. Difficile fare i conti ora. Anche perché, nel confronto con l’Ue, il governo ha reso noto di aver stimato in modo prudenziale sia la crescita sia l’impatto che questo ha sul maggior gettito e quindi sul deficit. L’economia reale, dunque. Che annebbia l’orizzonte. Il mercato del lavoro gira in negativo a settembre: nel mese - secondo i dati Istat pubblicati oggi - la disoccupazione è aumentata di 0,3 punti su agosto risalendo al 10,1% mentre l’occupazione è diminuita (al 58,8%) soprattutto a causa della performance negativa registrata dal lavoro dipendente a tempo indeterminato. L’Italia resta al terzo posto in Ue per tasso di disoccupazione (dopo Grecia e Spagna) ma a settembre è quella con il risultato congiunturale peggiore (+0,3 punti, unico tasso a crescere insieme a quello della Svezia). Gli occupati nel mese calano di 34.000 unità su agosto ma sono in aumento di 207.000 unità rispetto a settembre 2017. La situazione del mercato del lavoro resta improntata a una grande incertezza con il lavoro dipendente a tempo indeterminato che crolla (- 77.000 occupati fissi su agosto, -184.000 in un anno) e quello a termine che avanza a grandi passi (+368.000 rispetto a settembre 2017, si supera quota 3,18 milioni). In pratica la percentuale di coloro che hanno un contratto a termine è passato in un solo anno dal 15,8% al 17,7% del totale dei lavoratori dipendenti. Negli ultimi due anni i lavoratori a termine sono aumentati di oltre 750.000 unità mentre quelli stabili sono diminuiti di oltre 150.000 unità. Gli indipendenti crescono lievemente e sono 5.342.000 a fronte di 23,3 milioni di occupati totali. La popolazione lavorativa invecchia sia a causa del cambiamento demografico, sia della stretta sull’accesso alla pensione.