n.32

Marzo 2013 Periodico della Lega Nazionale

In questo numero: Ama la Madrepatria Napolitano e la parola “tabù” Contro i “negazionisti”

Lega Nazionale - organo d’informazione della Lega Nazionale di Trieste - anno XI - numero 32 - marzo 2013 Poste Italiane S.p.A. - spedizione in A. P. - Art.2 comma 20/C -legge 662/96 DC Trieste IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO DI TRIESTE CPO DETENTORE DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, PREVIO PAGAMENTO RESI - Registrazione Tribunale di Trieste n. 1070 del 27 maggio 2003 Lega Nazionale Trieste Anno XI Registrato al Tribunale di Trieste Numero 32 n. 1070 del 27-05-2003 distribuito con spedizione postale

Direttore responsabile Paolo Sardos Albertini

Comitato di redazione Elisabetta Mereu Diego Redivo

Hanno collaborato: Riccardo Basile Giannantonio Godeas Giovanni Martinolli Silvio Premuda Lorenzo Salimbeni Fulvio Varlijen

Veste grafica ed impaginazione ArsLibera - Trieste 3 Editoriale Stampa 6 Giorgio Napolitano e la parola “tabù” Mosetti Tecniche Grafiche 7 “La violenza perpetrata dal Editore totalitarismo comunista” 8SL’Arcivescovo Mons. Giampaolo Crepaldi 9 Dall’ebbrezza delle cime alle tenebre delle cavità carsiche Lega Nazionale di Trieste 11 Maria Pasquinelli “Mi ribello” via Donota, 2 34121 - Trieste 13 Contro i negazionisti: i fatti Tel./Fax 040-365343 16 La Delegazione di Adria e-mail: [email protected] 17 Il semestre che decise la sorte web: www.leganazionale.it dell’ e dell’Italia 21 Lettere alla Lega 24 Lega Nazionale: volume sulla storia della Venezia Giulia con il contributo della Legge: 25 La grande rapina - Sardos a Gorizia L. 291/2009 (ex Lege 72/2001 - 193/2004 - 296/2006) 26 Il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria, una storia che emerge In copertina: Foiba di Basovizza, 27 A Gardone con la Sezione di Fiume 10 febbraio 2013 (foto di Antonio Giacomini) 28 Gocce d’inchiostro: Nuovo anno e nuova sede 30 Elargizioni 31 Tesseramento anno 2013

2 Lega Nazionale Editoriale Ama la Madrepatria (IV Comandamento)

Edi Paolo Sardos Albertini TXLQGL ELVRJQR GL ´UHGHQ]LRQHµ  HG LO VDFULÀFLR della giovane vita di Guglielmo Oberdan trovò Il contesto era quello della Messa che il la sua collocazione nella categoria del “martirio”. Comune di Trieste fa celebrare ogni anno il giorno Risurrezione (o Risorgimento), Redenzione, 8 novembre,al Cimitero di S. Anna, in suffragio dei Martiri del Novembre ’53 (e degli altri caduti per l’italianità di Trieste). Il celebrante, sull’altare, era mons. Mario Cosulich. La sua voce energica iniziò la celebrazione, tuonando: Quarto comandamento: ama il padre e la madre! Quarto comandamento: ama la Madrepatria! ,OVDFULÀFLRGL3LHULQR$GGREEDWLGL)UDQFHVFR Paglia, di Leonardo Manzi e degli altri Martiri di quella terribile stagione politica trovava così, nelle parole autorevoli del Prelato lussignano, la loro piena collocazione in una precisa dimensione anche religiosa. Avevano versato il sangue, avevano perso la vita a testimonianza di un sacrosanto valore, sancito addirittura nel “Martire“ Decalogo : l’amore per la Madrepatria Italia.

* * * Martirio, sono tutti termini che rimandano inequivocabilmente alla Religione e che hanno E’ stato, tra gli altri, George Mosse ad analizzare trovato storicamente applicazione nel culto della il concetto della Nazione come “religione civile”. Patria, perché era propriamente una “religione Egli ha individuato l’importanza di tale fenomeno civile” quella che legava la Nazione ai suoi in quel processo di “nazionalizzazione delle componenti. masse” che tanta parte ha avuto nella storia dell’Ottocento europeo. * * * Pure l’Italia, sicuramente, ne è stata coinvolta, in primis nel pensiero e nell’azione di Giuseppe La cornice storica nel quale si colloca la Mazzini, ma anche in tanti altri protagonisti di quel religione della Patria è quello di un continente PRPHQWRVWRULFRFKHQRQDFDVRVLqDXWRGHÀQLWR europeo la cui società è ancora fortemente non con il termine (politico) di Rivoluzione, bensì caratterizzata dal Cristianesimo ed è proprio per con quello tipicamente religioso di “Risorgimento”. questo che la “religione civile” si connota, quasi (VHPSUHDSURSRVLWRGLWHUPLQLDXWRGHÀQLWRUL per contrasto, più sull’aggettivo (civile) che sul l’anelito degli Italiani di Trento, di Trieste, dell’Istria sostantivo (religione), acquisendo facilmente i e della Dalmazia di congiungersi alla Madrepatria connotati della laicità, del laicismo ed anche dell’ Italia si collocò sotto il segno dell’Irredentismo anticlericalismo. Lega Nazionale 3 7XWWR FLz QHOO·2WWRFHQWR H ÀQR DO SULPR “religione civile “ ottocentesca, dove i due termini FRQÁLWWR PRQGLDOH 3RL VXOOR VFHQDULR DSSDUH LO ²1D]LRQHH5HOLJLRQH²QRQVLSRQHYDQRSLFRPH Bolscevismo (e quindi il Nazionalsocialismo, suo GLYHUJHQWLHFRQÁLWWXDOLEHQVuFRPHLQWUHFFLDWLHG gemello, come insegna Ernest Nolte). La sua omologhi. ideologia totalizzante, il marximo-leninismo di Ci sono dei fatti che valgono più di tutte le Stato, pretenderà tutto assorbire, tutto fagocitare parole: il Bolscevismo aveva orgogliosamente ed annullare. Tra i suoi nemici primari: le intitolato al sua fondatore una città “Leningrado”; Nazioni, perché contrarie all’internazionalismo oggi al suo posto è ritornata, come ai tempi degli (o al socialismo in un solo paese) e la Religione, Zar, “San Pietroburgo”. perché “oppio dei popoli”. I settant’anni di dominio storico del Comunismo * * * VLJQLÀFKHUDQQR ² SXU FRQ DOWHUQH LQWHQVLWj ² LO rispetto di queste due scelte politiche: cancellare, Questo sul versante orientale del nostro dalla coscienza comune, sia la religione che le continente, ma su quello Occidentale, in quella nazioni. parte di Europa che, sotto l’ombrello degli USA e Ciononostante, alle soglie dell’89, sarà proprio dell’Unione Europea, ha assistito da spettatrice a in nome dell’identità religiosa di una Nazione che quanto accadeva ad Est? il Papa polacco darà un contributo rilevante all’ Come Nazione italiana ne siamo testimoni: DIÁRVFLDUVLLQJORULRVRGLWXWWRO·,PSHURVRYLHWLFR il fenomeno delle immigrazioni (così simile alle ´LQYDVLRQL EDUEDULFKHµ FKH VHJQDURQR OD ÀQH dell’Impero Romano), i problemi tutti irrisolti di un multiculturalismo dilagante, il confronto- scontro con una forte identità, diversa e non assimilabile, quale quella islamica, il tutto nello sfondo di una Unione Europea che sempre più chiaramente denuncia i limiti del suo vuoto identitario, tutto ciò denuncia con drammatica evidenza quanto da tempo la Lega Nazionale va sostenendo: il tema dell’identità nazionale non appartiene solo al nostro passato, ma anche al nostro presente e, sicuramente, sarà drammatico protagonista del nostro futuro Solo una “Europa della Patrie” (per Lo storico e filosofo tedesco Ernst Nolte, invitato dal Comune di Trieste per il ventennale del usare la profetica intuizione di De Gaulle), capace crollo del Comunismo cioè di recuperare i contenuti, i valori delle diverse Nazioni che la compongono, solo un’Europa E nell’Europa dell’Est, liberata dal giogo nella quale noi Italiani ci possiamo sentire a casa comunista, in uno scenario desolante di macerie nostra proprio in quanto Italiani, e cosi i Tedeschi economiche, sociali ed umane, lasciate dietro a se e così i Francesi e così gli Spagnoli e così tutti gli dall’ ideologia di Marx e Lenin, assisteremo ad un altri, solo questa Europa potrà ancora esistere fenomeno comune. Come ebbe a scrivere Baget come soggetto della Storia. Bozzo “ Il fenomeno è avvenuto in forma simile Sarà possibile? Certo, il momento nel quale più LQWXWWLLSDHVLGHOO·(VWODÀQHGHOFRPXQLVPRKD ci si è allontanati da tale direzione, è stato quando, determinato la riscoperta dell’identità nazionale discutendo di quel farraginoso documento che FRPH VHQWLPHQWR XQLÀFDQWH H GHOOD WUDGL]LRQH voleva essere la “Costituzione Europea”, ci si religiosa come coagulo di tale identità” (cfr. è, coscientemente e pervicacemente, opposti a L’Intreccio, pag. 170). richiamare le comuni radici religiose del nostro E’ stato, in qualche modo, un riproporsi della Continente. Sempre sulla strada nichilista di

4 Lega Nazionale TXHO ULÀXWR VL VRQR FROORFDWL WXWWD XQD VHULH GL nazionali sovrani, si tratta piuttosto di cercar di LQWHUYHQWL HXURSHL GDOOD ULPR]LRQH GHL FURFHÀVVL riempire di contenuti veri quel carrozzone vuoto al proliferare di norme volte solo a scardinare che è oramai il baraccone Europa. l’istituto familiare, all’accantonamento di I contenuti veri potranno, dovranno essere tanti, TXDOVLYRJOLD WXWHOH HIÀFDFH GHOOH GLYHUVH OLQJXH in primis una vera politica estera a tutela degli europee (in primis quella di Dante). interessi veri delle Nazioni europee (cosa ha fatto di L’Europa, imboccata questa deriva verso il concreto l’Europa di fronte allo scandalo dei nostri nulla, si è ridotta ad essere quella dei burocrati e marò sequestrati dall’India?). Di certo non potrà dei banchieri, quella che deve farsi carico di tutti mancare il recupero del ruolo, da protagoniste, di i misfatti dell’Euro e che manca di qualsivoglia quelle Nazioni che hanno segnato di se la storia legittimazione nel momento in cui si trova a dell’Europa (e quindi del mondo tutto); ma non FKLHGHUH PHJOLRDGLPSRUUH VDFULÀFLSHVDQWLVVLPL potrà neppure venire dimenticato quel comune a tanta parte dei popoli europei. contesto religioso che ha fatto da matrice a tutte Il giudizio è unanime: se oggi il soggetto quelle Nazioni. Solo ripartendo dalle consapevole Europa dovesse affrontare, nelle urne, la prova sconfessione della ottusa cecità di quei politici del voto dei suoi cittadini il verdetto sarebbe che non vollero riconoscere le comuni radici sicuramente disastroso. religiose della realtà Europa, solo partendo da questo si potrà interrompere il rovinoso percorso * * * verso il baratro del fallimento. In altre parole: bisognerebbe ritornare a quella “religione civile” Una visione troppo pessimista? Forse è solo delle Patrie che già ha segnato la storia del nostro questione di realismo. Il fatto è che, se siamo continente, bisognerebbe saper accogliere, a arrivati al fondo, può essere proprio il momento livello europeo, il monito di mons. Mario Cosulich per cercare di ripartire. Non si tratta di ipotizzare “QUARTO COMANDAMENTO: AMA LA un semplicistico ed anacronistico ritorno agli Stati MADREPATRIA”. L’immagine di una disfatta storica: da Leningrado a San Pietroburgo

San Pietroburgo, la Chiesa del Sangue Versato, completata nel 1907 in memoria dello Zar Alessandro II, trasformata dai Bolscevichi negli anni ‘30 in magazzino di patate. Restituita al culto con la disfatta del Comunismo.

Lega Nazionale 5 Giorgio Napolitano e la parola “tabù”

di Paolo Sardos Albertini Commissione ha deciso, a mo’ di don Abbondio, G di non poter pronunciare la parola tabù: Dopo i lunghissimo decenni di vergognoso comunismo. oblio, è fuor di dubbio che di Foibe e di Esodo si Ho ritenuto mio dovere morale lasciare i lavori VLDFRPLQFLDWRÀQDOPHQWHDSDUODUQH di tale Commissione, per non trovarmi coinvolto Certamente va riconosciuto il merito di ciò LQWDOHVFHOWDLQTXDOLÀFDELOH alla legge istitutiva della Giornata del Ricordo (la cosiddetta legge Menia).Ma anche questa * * * legge, quantomeno nella sua approvazione Non tutto è rimasto, peraltro, invariato. quasi plebiscitaria, era stata a sua volta il Nella cerimonia al Quirinale il Capo dello frutto di un mutato contesto politico, vale a Stato, Giorgio Napolitano, ha auspicato un dire la sopravvenuta disfatta del Comunismo In “impegno di verità contro ogni reticenza ideologica considerazione di ciò sarebbe stato logico che il o rimozione” e, più oltre, riferendosi all’attuale Ricordo delle due tragedie fosse accompagnato dirigenza slovena e croata, ha affermato che non anche dalla chiara indicazione di chi ne portava portava sulle spalle ”nessuna responsabilità per le la responsabilità storica, morale, politica, gli degenerazioni del comunismo jugoslavo”. Evviva, uomini con la falce ed il martello e con la stella OD SDUROD WDE q VWDWD ÀQDOPHQWH SURQXQFLDWD rossa, vale a dire al Comunismo, quello guidato COMUNISMO ! da Josip Broz, il Maresciallo Tito che, all’epoca, Certamente il Presidente Napolitano lo ha era pienamente inserito nel blocco comunista fatto ancora con molte, molte cautele: si è internazionale, assieme a Palmiro Togliatti, limitato a sollevare gli attuali uomini di Lubiana entrambi agli ordini del compagno Stalin. e di Zagabria dall’eredità di quei crimini. Certo, il presidente Napolitano ha evocato una supposta * * * “degenerazione del comunismo jugoslavo”, Sarebbe stato logico, eppure così non è stato. quando il modus operandi degli uomini di Tito (la Lo scorso anno, nel formulare un bilancio della logica del terrore) è stato perfettamente identico a Legge istitutiva del Giorno del Ricordo, scrivevo quello sempre perseguito dai Comunisti ogni qual testualmente: “Si parla di “ideologie”, ma sembra volta hanno messo le mani sul potere. quasi proibito fare il nome e il cognome degli Signor Presidente: di quale “degenerazione” autori di Foibe ed Esodo: i partigiani comunisti vogliamo accusare Tito? jugoslavi di Tito.” Le parole del Capo dello Stato non possono Aggiungevo che la stessa Commissione dunque ancora rispondere ad un requisito preposta a rilasciare gli attestati ai famigliari degli minimo di verità, non possono certo appagare LQIRLEDWLVLULÀXWDYDQHOOHPRWLYD]LRQLGLLQVHULUHLO il sacrosanto diritto dei famigliari degli Infoibati, termine”comunisti”. della vittime dell’Esodo di veder dichiarare a tutte E’ trascorso un anno. Nella Commissione lettere che è stato il Comunismo l’autore di quei presso la Presidenza del Consiglio ho continuato crimini. ad insistere perché si parlasse di “vittime dei Pur tuttavia un piccolo passo avanti lo si partigiani comunisti jugoslavi”, ma tutto è stato è fatto. Se un Presidente della Repubblica di LQXWLOH3HUÀQRGLIURQWHDOODYLFHQGDVFDQGDORVD chiara matrice comunista ha fatto questa piccola della strage di Vergarolla, decine di bambini ammissione, c’è da sperare che in futuro la verità trucidati da un agente dell’OZNA (e lo Stato YHUDSRVVDÀQDOPHQWHHPHUJHUH LWDOLDQRORVDSHYD SHUÀQRGLIURQWHDTXHVWROD

6 Lega Nazionale “La violenza perpetrata dal totalitarismo comunista”

Ldi Roberto Cosolini anche il patrimonio complessivo delle tradizioni della civiltà degli italiani dell’Adriatico orientale. Ogni anno, Il Giorno del Ricordo è un Nel celebrare questa ricorrenza, anno PRPHQWR LUULQXQFLDELOH GL ULÁHVVLRQH H PHPRULD dopo anno, colmiamo dunque un vuoto nella che ci riporta, con inalterata intensità e intatta coscienza morale e storica della Patria, e insieme commozione, al dramma dell’esodo dall’Istria contribuiamo al rafforzamento in noi tutti, da Fiume e dalla Dalmazia e alla tragedia delle cittadini italiani, del senso di appartenenza alla foibe; più in generale all’insieme della contrastate Patria europea. Questo perché la storia delle YLFHQGHFKHKDQQRLQWHUHVVDWRLOFRQÀQHRULHQWDOH nostre regioni non è che un capitolo, e per nulla italiano nel mezzo di quel secolo di fuoco che è marginale, della storia dell’Europa nel ventesimo stato il Novecento. secolo: una storia complessa e articolata in cui E’ una ricorrenza, questa, giunta al nono anno la violenza perpetrata dal totalitarismo comunista dalla sua istituzione per legge del Parlamento, che e dal nazionalismo jugoslavo non è stata, al pari grazie alla sua elevata valenza morale, politica e delle altre espressioni di violenza conosciute civile, rafforza nella nostra comunità la conoscenza dal nostro territorio, il prodotto casuale di forze storica, senza separarla da una salda adesione ai incontrollabili e irrazionali. Ma quelle violenze valori della cittadinanza democratica e a un più sono state il risultato cosciente e apertamente ampio sentimento di fratellanza europea. ricercato di ideologie e azioni politiche fondate La giornata che oggi celebriamo è frutto di un su un progetto di esclusione, discriminazione e riconoscimento legislativo a lungo atteso, che in persecuzione. SULPROXRJRKDDYXWRXQVLJQLÀFDWRGLULVDUFLPHQWR Anche in questo sta il valore profondo e storico e morale nei confronti di chi aveva vissuto O·DOWR VLJQLÀFDWR GHO *LRUQR GHO 5LFRUGR  QHO in prima persona quelle pagine dolorosissime fatto che questa ricorrenza ci ha aiutato e ci di storia nazionale. Pagine che furono, per sta sempre più aiutando a comprendere e ad troppo tempo, da un lato silenziate a causa di approfondire tutti i fondamentali passaggi della opportunismi politici agli occhi dell’oggi davvero storia contemporanea dell’Adriatico orientale per sterili e angusti, e dall’altro rimosse dalla coscienza inserirli compiutamente nella nostra coscienza collettiva della Nazione, uscita traumatizzata storica nazionale ed europea. dall’esperienza della guerra d’aggressione voluta dal fascismo. Una guerra tragicamente sbagliata H LQÀQH SHUGXWD /D GLVVROX]LRQH GHOOD 9HQH]LD *LXOLDHORVPHPEUDPHQWRGHLWHUULWRULGHOFRQÀQH orientale dal resto della nazione costituivano il PHPHQWR VHPSUH YLYR GL TXHOOD VFRQÀWWD XQD FDWDVWURIH WURSSR GLIÀFLOH GD DVVLPLODUH SHU XQ Paese stravolto e ansioso di ricominciare a vivere. La legge che ha istituito il Giorno del Ricordo rappresenta un balsamo morale per le ferite impresse nella memoria delle vittime e di tutti FRORUR²LQGLYLGXLJUXSSLHDVVRFLD]LRQLFKHLQ tempi non facili hanno custodito, rammemorato e 10 febbraio 2013: il Sindaco di Trieste al tramandato non solo quelle terribili vicende, ma Sacrario della Foiba di Basovizza

Lega Nazionale 7 L’Arcivescovo Mons. Giampaolo Crepaldi

LDistinte Autorità, cari amici, fratelli e sorelle, ricorre oggi, 10 febbraio, il Giorno del Ricordo, che ci sollecita a fare pensosa memoria delle vittime delle Foibe e dell’Esodo giuliano- dalmata. Si tratta di una solennità nazionale opportunamente istituita con legge nel 2004, che chiama ciascuno e tutti a conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle PLJOLDLDGLYLWWLPHGHOOHIRLEHVXOFRQÀQHRULHQWDOHH a ricordare l’esodo di 350 mila connazionali dalle terre natie dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. L’Arcivescovo, Mons. Giampaolo Crepaldi, Il ricordo di questa tragedia umana e storica – a celebra la S. Messa lungo dimenticata e ancor oggi poco conosciuta – deve essere vissuto come una singolare occasione territorio dello Stato totalitario. In questo senso le per coltivare, senza risentimenti paralizzanti popolazioni della Dalmazia e della Venezia Giulia ma con profonda consapevolezza, la volontà di sono state le vittime di uno stravolgimento epocale togliere dalla nostra vita civile, oggi e per sempre, che voleva riportare l’umanità a una situazione di le ragioni e le motivazioni che furono all’origine EDUEDULH WULEDOH LQ FXL ÀQLVFH SHU ULVROYHUVL RJQL di quella tragedia. Ricordare, con equilibrio e nazionalismo razzista. serietà, un pezzo feroce e barbaro della storia Cari amici, c’è una parola cristiana che possa recente, ci permette di lavorare per il bene valere di orientamento in queste situazioni? comune e per la pace. Esercitare il ricordo è atto Mi vengono in mente le parole conclusive di storico, ma, soprattutto è atto morale che implica Gesù quando istituì l’Eucarestia: “Fate questo in l’esercizio delle responsabilità che tutti abbiamo PHPRULD GL PHµ /·(XFDUHVWLD q ULFRUGR GL XQD nel consegnare alle generazioni future un mondo morte ingiusta e violenta: quella del Signore da segnato dai valori positivi della giustizia e della SDUWHGHLSRWHULGHOWHPSR/·(XFDUHVWLDqDQFKH pace. Tutti e ogni giorno dobbiamo costruire e ricordo grato e gioioso della donazione della coltivare le ragioni della pace, della fraternità vita del Signore per la nostra salvezza. In questa umana e della solidarietà. salutare prospettiva e pensando alle migliaia di Cari amici, siamo qui per ricordare una tragedia. profughi che riempirono soprattutto la città di Siamo qui soprattutto per condannare ideologie Trieste, è forse arrivato il tempo di dire loro un mortifere: le ideologie totalitarie del Novecento grazie per la testimonianza di coraggio, di dignità, che si fondavano sui miti della razza e della classe, di feconda laboriosità che furono in grado di ÀQHQGRSHUHVDVSHUDUHLFRQÁLWWLHWQLFL/DSXOL]LD dare, pur colpiti da una tragedia di dimensioni etnica subita dagli italiani della Venezia Giulia inenarrabili. Anche la Chiesa di Trieste ebbe e della Dalmazia trova la sua interpretazione la grazia di poter essere impreziosita dalla loro più convincente in un incontro perverso tra presenza e dalla loro testimonianza di fede, di nazionalismo esasperato e ideologie totalitarie, speranza e di carità. Come Vescovo di questa città che si proponevano la soluzione dei problemi delle voglio dire loro, grazie. Grazie soprattutto per DUHH PLVWLOLQJXH DWWUDYHUVR O·HOLPLQD]LRQH ÀVLFD averci dato un beato, don Francesco Bonifacio, del “nemico totale” (del popolo o della razza) e che, con il suo sangue e con la sua santità, l’espulsione delle popolazioni non desiderate dal ERQLÀFzJOLRUURULFRPPHVVLLQTXHVWHWHUUH

8 Lega Nazionale Dall’ebbrezza delle cime Dalle tenebre delle cavità carsiche di Giovanni Martinolli era in pericolo a causa non tanto di carenze economiche, quanto di paure e incertezze Il viaggio di Marco nella contemplazione e psicologiche. Nei momenti drammatici, in cui a nella difesa appassionata della Vita. Udine, alla “Quiete”, si stava consumando la Le ricerche di Marco, condotte negli ultimi prima condanna a morte di una disabile, testimoni PHVLGHOODVXDHVLVWHQ]DVXJOLHYHQWLYHULÀFDWLVL riferiscono di aver visto Marco unirsi a numerose QHOODIDVHÀQDOHGHOODVHFRQGDJXHUUDPRQGLDOH persone pregando e implorando quel Dio della il suo coraggioso calarsi nelle profondità infernali vita da lui sempre contemplato e amato. delle foibe carsiche, la ‘scoperta’ dell’eccidio di La sua lunga ,e mai interrotta attività alpinistica, “Malga Bala”, documentano un aspetto molto costituisce per Marco una grande opportunità per importante della sua spiritualità, delineando aprire il suo cuore e la sua mente ai grandi pensieri un percorso interiore, che appare caratterizzato GHOO·(WHUQRHGHOO·,QÀQLWR7XWWHOHVXHULÁHVVLRQL da un’indiscutibile coerenza e continuità nella GDOOH9HWWHFKHTXDVLJOLVHPEUDQRVÀRUDUHLO&LHOR contemplazione e nella difesa appassionata della nella contemplazione di cieli notturni trapunti vita. di stelle, icone di una luce divina, gli parlano di Bellezza e di Vita senza tramonto, gli aprono /·DPRUHDOODYLWDGL0DUFR orizzonti nuovi, alimentano in lui uno slancio Martinolli verso la vita che culmina nel suo “Grido alla vita” HLQÀQHQHOODFHUWH]]DGLQRQHVVHUHXQDPHWHRUD destinata a scomparire nelle voragini tenebrose &RPH q QRWR JLj VXO ÀQLUH GHJOL DQQL del cosmo, ma una realtà indistruttibile che gli ‘novanta’, Marco aveva concentrato il suo fa scrivere: “Sono Cielo/un’alba/ smisurata/ di impegno nella difesa della vita nascente, ,QÀQLWRµ4XHVWLSHQVLHULGL(WHUQRKDQQRRUPDL insidiata da scelte individuali disumane e da una una loro visibilità e consacrazione pubblica nella legislazione che aveva trasformato un supposto targa da lui fatta collocare, come Presidente del diritto in un effettivo delitto. Sollecitato da questi Club Alpino di Monfalcone, sulla cima dello Jof convincimenti Marco ,all’inizio del 2000, aveva di Miezegnot, nelle Alpi Giulie Occidentali, il 25 accettato la presidenza del Centro Aiuto alla Vita giugno 2006. Nella targa che riproduce quattro di Monfalcone, allargando il suo orizzonte da versi di Giovanni Paolo II, contenuti nella raccolta una concezione meramente assistenzialistica ad Trittico Romano, Marco riaffermando la granitica una visione culturale e politica del problema. Le IHGHGHOJUDQGH3RQWHÀFHGLFHDVHVWHVVRLQXQD prove di questo suo ampliamento di prospettiva, forma che appare autoprofezia e speranza per maturato nel periodo di presidenza al CAV, sono tutti noi: “Eppure non muoio del tutto/ ciò molteplici : la fondazione del Movimento per la che in me è indistruttibile/ ora sta faccia 9LWD QRQSUHVHQWHÀQRDGDOORUDD0RQIDOFRQH  a faccia/ con Colui che E’”. la sollecitazione scritta ai candidati alle assemblee Quando Marco comincia ad occuparsi delle regionali e nazionali ad assumere un esplicito foibe sono già passati 60 anni da quella tragedia impegno a difendere i valori della vita, il suo FKHKDLQVDQJXLQDWRLO&RQÀQH2ULHQWDOH intervento in situazioni in cui la vita del nascituro

Lega Nazionale 9 Le prove inconfutabili di quei crimini atroci le fa da sostegno e nicchia. Ed ancora, nel marzo commessi dai comunisti di Tito sono ormai 2009, in una cavità nelle vicinanze del Monte San DFTXLVLWH LQ YLD GHÀQLWLYD H D QXOOD VHUYRQR Michele ottiene di collocare, con la celebrazione inconsistenti e grottesche sortite di negazionismo, di una Santa Messa, una bella statua della dettate da un’ideologia incapace di misurarsi con Madonna, aiutato da alcuni giovani volenterosi, la verità. che si impegnano con entusiasmo a realizzare E allora occorre chiedersi: “Perché Marco si è l’incavatura che ospita l’immagine di Maria. In impegnato in quelle ricerche? Quali motivazioni, altre foibe lancia dall’imboccatura delle immagini sollecitazioni , pensieri possono averlo indotto a di Maria, quasi realizzando il suo desiderio di calarsi in quegli atroci abissi del male? Forse lo far scendere la Madonna, la Sua luce, la Sua spirito di avventura? Forse i suoi interessi storici? misericordia nelle voragini dominate dalle tenebre O forse la passione per la vita che in quei luoghi è della disumanità. apparsa, con diabolica inventiva, particolarmente E tutto ciò “sempre fedele alla Vita”, YLOLSHVD LFRQGDQQDWLOHJDWLWUDGLORURFRQÀOGL “abbracciando il Cielo” e, in tal modo ferro e, quindi con uno o pochi colpi d’arma da manifestandoci la sua “piccola grande storia” di fuoco contro uno di essi, fatti precipitare tutti, per servitore fedele della Vita e della Verità. una sorta di effetto ‘domino’, verso l’abisso)? /DVWHVVDVSLQWDFKHORDYHYDLQGRWWRDOODÀQH La Sezione di Monfalcone, nel ricordo degli anni ‘90’, ad impegnarsi nella lotta contro i di Marco, ha reso omaggio ai Carabinieri massacri dell’aborto perpetrati nel seno materno trucidati a Malga Bala nel 1944 spiega il suo bisogno di conoscere e denunciare l’orrore di cui è stato capace l’uomo nel ventre della terra. L’amore, il sentimento fortissimo della sacralità della vita, la condivisione della sofferenza GHOO·XRPRFURFLÀVVRGDLGHOLULLGHRORJLFLVSLHJDQR queste estreme “imprese” di Marco. La sua discesa negli antri orribili del male non sortisce nel cuore di Marco impulsi di odio e di disprezzo verso i popoli contermini, spesso vittime, a loro volta dei medesimi atti criminali. L’esperienza di Marco, vissuta nella Fede, ULYHODLOVXRDXWHQWLFRVLJQLÀFDWRQHLJHVWLFRPSLXWL ,autentiche preghiere, in occasione dei suoi pellegrinaggi alle foibe. In quelle sue discese negli inferni dell’ideologia Marco vuole lasciare segni, tracce anche delebili, per calare il Cielo, la presenza di Maria, Regina della Pace e Madre della misericordia. Così nel fondo dell’abisso Bertarelli (450 metri di profondità ) riesce a collocare una piccola immagine della Madonna di Medjugorje, utilizzando il fango marnoso che

10 Lega Nazionale Maria Pasquinelli “Mi ribello”

Mdi Riccardo Basile accadimenti degli ultimi anni: spregevole esempio dei Vertici istituzionali di casa nostra l’8 settembre 10 febbraio 1947. Il Trattato (?) di Pace è 1943 e nei giorni seguenti, massicci e reiterati, VWDWRÀUPDWR,QIDXVWRSHUQRL$QXOODVRQRYDOVL quanto inutili, bombardamenti degli “Alleati” LOFDPELRGHOOHDOOHDQ]HHLVDFULÀFLGHOOD*XHUUD sulle nostre indifese città, sanguinosa guerra civile di Liberazione. combattuta in nome di alti Valori che non si sa Ci viene imposto il più duro “Vae victis”. con certezza da che parte stiano. I nobili principi conclamati nella Carta Si consuma così, fra la generale indifferenza, Atlantica dal Presidente degli Stati Uniti Roosevelt l’atroce delitto della condanna del popolo e dal primo ministro britannico Winston Churchill giuliano al più duro e ingiusto esilio. sono ignorati. Si mutila il territorio nazionale di Terre di L’Italia è umiliata oltre ogni limite. millenaria appartenenza alla nostra civiltà ,OVXRSRSRORXVFLWRVFRQÀWWRGDXQDJXHUUD cedendole ad altri in barba ad ogni principio. persa in malo modo, è sconcertato dagli Solo una donna non resta ferma davanti a tanto

“Il Giornale di Trieste”, 13 aprile 1947

Lega Nazionale 11 scempio e si ribella con tutta se stessa: è Maria Pasquinelli, toscana, insegnante, orgogliosamente Messaggio trovato italiana, già distintasi in eroici gesti umanitari e in tasca a Maria di amor patrio (volontario servizio di crocerossina al fronte in soccorso dei feriti, insegnante della Pasquinelli all’atto QRVWUD OLQJXD LQ GLIÀFLOL ORFDOLWj GHOOD 'DOPD]LD della sua cattura FRUDJJLRVD DUWHÀFH GL UHFXSHUL GL VDOPH GDOOD foibe in ambienti ostili . . . ) . Seguendo l’esempio dei 600.000 Caduti Il 25 luglio Maria Pasquinelli non ha dubbi: va nella guerra di redenzione 1015-18, sensibili oltre le divisioni, e da sola si schiera al di sopra come siamo all’appello di Oberdan, cui di esse. si aggiungono le invocazioni strazianti di Tenta in tutti i modi, con i rischi che si possono migliaia di Giuliani infoibati dagli Jugoslavi, immaginare, di costituire un “blocco” tutto italiano dal settembre 1943 a tutt’oggi, solo perché per fermare l’espansionismo slavo ed evitare che rei di italianità, a Pola, irrorata dal sangue di dilaghi in casa nostra. Contatta alti esponenti Sauro, capitale dell’Istria martire, riconfermo della Xa MAS, della Brigata partigiana Osoppo, l’indissolubilità del vincolo che lega la del Corpo Volontari della Libertà, dell’Esercito Madre-Patria alle italianissime terre di Zara, %DGRJOLDQR H ÀQDQFKH 8IÀFLDOL LQJOHVL GHOOH di Fiume, della Venezia Giulia, eroici nostri Forze Alleate per ottenere da essi l’indispensabile baluardi contro il panslavismo minacciante assenso, se non l’appoggio, al piano. tutta la civiltà occidentale. Mi ribello, col Ma tutto è vano. La macchina dell’ingiustizia proposito fermo di colpire a morte chi ha la procede inesorabilmente. sventura di rappresentarli, ai quattro Grandi Il 10 febbraio 1947, a Pola, ella, vista cadere i quali, alla conferenza di Parigi, in oltraggio RJQL SRVVLELOLWj GL PRGLÀFDUH TXDQWR VDQFLWR D ai sensi di giustizia, di umanità e di saggezza danno della nostra Patria, affronta, rivoltella in politica, hanno deciso di strappare una volta pugno, al cospetto delle sue milizie armate il ancora dal grembo materno le terre più sacre Gen Robert De Winton, Comandante della 13^ all’Italia, condannandole o agli esperimenti Brigata delle forze di occupazione alleate, e fa di una novella Danzica o, con la più fredda fuoco. consapevolezza che è correità, al giogo Era sicura che le guardie avrebbero reagito jugoslavo, oggi sinonimo per le nostre genti, uccidendola sul colpo: ma non fu così. Fu indomabilmente italiane, di morte in foiba, di arrestata. In tasca aveva il messaggio che si deportazione, di esilio. riporta al termine di queste note. Fu condannata a morte, pena poi commutata LQ HUJDVWROR H LQÀQH GRSR  DQQL GL FDUFHUH graziata. Non ha mai più voluto parlare del suo gesto. Non ha mai permesso ad alcuno di utilizzare il VXRQRPHDÀQLSROLWLFL Come Guglielmo Oberdan avrebbe voluto immolarsi per scuotere la coscienza di chi avrebbe potuto e dovuto evitare che si commettesse un’atroce ingiustizia. +DVDFULÀFDWRSHUOD3DWULDWXWWDVHVWHVVD Non dimentichiamola !

Maria Pasquinelli

12 Lega Nazionale Contro i negazionisti: i fatti

Cdi Giannantonio Godeas Questa verità è ben conosciuta agli slavi che in Europa cercano di presentarsi con la veste di Il partigiano garibaldino “Vanni”, alias vittime degli italiani fascisti, invece che in quella G. Padovan, protagonista dell’eccidio di GL FDUQHÀFL FRPH DQFKH GL UHFHQWH KDQQR Porzus, del massacro di partigiani cattolici dimostrato di essere. Solo i comunisti, delle varie ed azionisti non collusi con gli infoibatori parrocchie nostrane lo negano. Infatti chi assume Titini, riporta i NEGAZIONISTI NOSTRANI LO UXROR GL QHJD]LRQLVWD R JLXVWLÀFD]LRQLVWD R ALLA SBARRA E GLI ESULI GIULIANO- comunque riduzionista dell’orrore delle Foibe e DALMATI LI ACCUSANO DI MENTIRE ECCO della tragica persecuzione degli italiani d’Istria, PERCHÉ? Fiume e Dalmazia, ignora volutamente i fatti testimoniati dal popolo. E lo fa per scelta in Pier Antonio Quarantotti Gambini, istriano di malafede. Dunque distorce la verità, esattamente Capodistria, descriveva in «Primavera a Trieste» come fanno i neonazisti revisionisti, tra i qual, i la realtà nella quale si era venuta a trovare la spesso citati Irving e Nolte, che negano la Shoah Venezia Giulia e la Dalmazia nel 1945: «siamo e lo sterminio nazista degli ebrei. una nave naufragata con i pirati a bordo» e Giani Costoro, un gruppo di comunisti sloveni Stuparich in «Trieste nei miei ricordi» ricordava: alloglotti del FVG, in simbiosi con rinnegati italiani «sembrò che una buia notte medievale scendesse ÀOR VODYL SHU VFHOWD R FRQYHQLHQ]D FKH DQFRUD sulla nostra terra da un cielo nemico». Entrambi RJJL DL FRQÀQL RULHQWDOL WUDPDQR SHU WUDVIHULUH non si rendevano conto allora che il panslavismo, possibilmente altri pezzi d’Italia al mondo slavo, XWLOL]]DQGRDLVXRLÀQLLOWHUURUHFRPXQLVWDPLUDYD con la connivenza di utili idioti nostrani che ad impadronirsi dell’intera Venezia Giulia, di pensano così di difendere la vulgata dell’ eroica Fiume e della Dalmazia, per annettere terre resistenza popolare antifascista e plaudono alle italiane alla Repubblica Federale Jugoslava ad milizie del panslavismo, sostenute dal clero e ordinamento comunista. Infatti nel 1945/1946 da vecchi irredentisti slavi, che considerano Milovan Gilas ed Edward Kardelj furono inviati incompiuta l’annessione del «Primorski» e mirano da Tito in Istria, per organizzare la mattanza degli alla cosiddetta Slavia Veneta e magari a Gorizia italiani, una pulizia etnica atta a dimostrare alle e Monfalcone, essi, hanno perso il pelo ma non autorità militari alleate, che quelle terre erano il vizio, e sono pronti a riprendere le loro mire slave e non italiane. Come perseguire questo espansionistiche. obiettivo?, Nell’intervista rilasciata al periodico Costoro in conferenze organizzate dal «Panorama», il 21 Luglio 1991 Gilas confessa : PRC, ANPI, ANED, ISTITUTI STORICI DELLA «bisognava indurre gli italiani ad andar via con RESISTENZA, Circoli sloveni, ambienti antitaliani, pressioni di ogni tipo. E così fu fatto». Terrore, ci riprovano. Hanno cambiato sigle, invece di morte, infoibamenti, annegamenti, fucilazioni, T.I.G.R. e Borba, si chiamano in altro modo, ma espropri, requisizioni, ruberie, tasse, angherie di LOÀQHQRQqFDPELDWR$VXRWHPSRIXURQRDLXWDWL ogni tipo, sono «la barbarie balcanica», rinnovatasi dalle istruzioni scritte, dal comunista Togliatti il recentemente a Sebrenica, Slavonia, Kossovo, 19 ottobre 1944 al suo rappresentante presso ottenne di far fuggire gli italiani autoctoni, presenti Tito, Vincenzo Bianco, nelle quali Vi si poteva in quelle terre da 2000 anni. leggere, tra l’altro, «Noi consideriamo come un Lega Nazionale 13 fatto positivo, di cui dobbiamo rallegrarci, e che in tutti i modi dobbiamo favorire, l’occupazione della regione Giuliana da parte delle truppe del 0DUHVFLDOOR 7LWR TXHVWR VLJQLÀFD FKH LQ TXHVWD regione non vi sarà ne una occupazione inglese, né una restaurazione dell’amministrazione reazionaria italiana, ma una situazione profondamente diversa da quella che esiste nella parte libera dell’Italia». E così proseguiva: «Questo vuoi dire che i comunisti devono prendere posizione contro tutti quegli elementi italiani che agiscono in favore del nazionalismo italiano». Un documento allucinante da condanna a morte per alto tradimento!. Subito dopo Eduard Kardelj, il braccio destro di Tito, in piena sintonia con Togliatti, inviava la seguente comunicazione allo stesso Vincenzo Bianco: «Bisogna fare un repulisti di tutti gli elementi imperialisti e fascisti che si possono nascondere nelle unità partigiane». Ecco da dove ebbero origine le efferate stragi di partigiani anticomunisti o comunisti che volevano rimanere italiani, compiute in Venezia Il boicotatissimo film di Renzo Martinelli Giulia dai boia titini, a cominciare da quella GL 3RU]XV LPPRUWDODWD QHO ERLFRWDWLVVLPR ÀOP gli «organi del potere popolare» e pensano sia per di Renzo Martinelli, Ed ecco perché «a guerra loro possibile cacciare italiani, fascisti e padroni. ÀQLWDLIDVFLVWLHLQD]LVWLFKHÀQLURQRQHOOHIRLEH Qualsiasi forza, che dia ombra al loro disegno istriane furono una minoranza. Subirono invece annessionista viene considerato obiettivo da quella sorte, uomini del CLN, cattolici contrari eliminare. Così i partigiani di Porzus, le formazioni all’ateismo comunista, democratici che non bianche, il Battaglione Triestino, comunista ma intendevano tradire la propria italianità, possidenti formato da italiani di Trieste, dell’Istria e di ex che non volevano farsi spogliare dei loro beni militari monarchici comandati da Giovanni Zol. VHQ]D ÀDWDUH RSHUDL FKH FUHGHYDQR GL SRWHU Intanto Tito e Subasic spiegano nella conferenza scegliere con il voto il proprio destino». Dunque di Bolsena, a Churchill che gli «Jugoslavi» il comunismo italiano si era fatto strumento al considerano La Venezia Giulia come un loro servizio dell’espansionismo sciovinista panslavo territorio», quindi, come conseguenza strategica, che dichiara a voce dell’O.F. (Osvobodilna nessuna formazione partigiana italiana comunista Fronta) che rivendica le terre secondo loro slave, o non comunista deve operare nei territori da loro la Carniola Superiore, interna ed inferiore, la rivendicati: Non si Vuole che da Pola a Tarvisio vi Carinzia, la Stiria il Litorale Sloveno con Trieste, sia un diaframma partigiano italiano». E così Zoll e Gorizia e la Slavia Veneta.. Il PCI triestino guidato ODVXD%ULJDWD7ULHVWLQDIDQQRXQDEUXWWDÀQH=ROO da Frausin non avverte il pericolo di tale disegno é ucciso in un’imbocata. Lelio Zustovich fondatore annessionista slavo, sempre propagandato, e del PCI viene fucilato perché non d’accordo con mette la lotta armata al primo posto subendone l’annessioe alla Jugoslavia. Giovanni Pezza guida le conseguenze della denuncia ai tedeschi e ODULWLUDWDGHOOD%ULJDWD7ULHVWLQDGRSRDYHUULÀXWDWR l’eliminazione. L’otto settembre 43 è il catalizzatore ODFRQÁXHQ]DDOVHUYL]LRGHJOLVORYHQLVLVSRVWDLQ che apre la strada agli uomini di Tito, rastrellano &LFFHULDPDOHFRQWLQXHLQÀOWUD]LRQLVODYHPXWDQR le armi abbandonate dagli italiani costituiscono ODFRQVLVWHQ]DHWQLFDGHOOD%ULJDWDÀQRDFKHQHO

14 Lega Nazionale febbraio del 44, dopo essere stato diffamato, localizzati, ed annientato su probabile denuncia viene assassinato da un distaccamento partigiano slava. E così Tito ordina dopo lo sbarco in comandato dallo sloveno Carlo Maslo, assieme Normandia la massima attenzione contro le forze al suo Comando. Anche la brigata proletaria, che possono costituire un ostacolo al suo disegno che il 12 ottobre si riorganizza, dopo le batoste anessionistico e ottiene che la Brigata partigiana tedesche del 43, e il Battaglione d’assalto triestino italiana Garibaldi Natisone passi l’Isonzo e si il cui comando militare del battaglione si è diviso PHWWD DO VHYL]LR GHO ,; &RUSXV ÀQHQGR FRVu LQ dal Commissario politico Camillo Donda e dal Croazia a centinaia di chilometri dall’Italia. I suo Vice Mario Abram, d’accordo con gli sloveni, dirigenti partigiani italiani Lizzero e Zocchi, trenta si sposta nella zona di Doberdò del lago ma viene anni dopo riconosceranno che fu una scelta FDWWXUDWRGDLWHGHVFKL/HFRPSRQHQWLÀORVORYHQH sbagliata. scampate si aggregano al IX Corpus Sloveno nella La vicenda poi dell’emissario del PCI Selva di Tarnova. Stessa sorte tocca al battaglione Piemontese emissario del CLN alta Italia tale autonomo comunista Alma Vivoda che opera Vincenzo Bianco, che si innamora della staffetta nella linea Ferroviaria Trieste Pola, ma dopo la partigiana Mariuccia Laurenti, sorella di un sospetta cattura da parte dei tedeschi di Frausin comandante partigiano sloveno, ma anche spia e Miani, viene loro imposto di sciogliersi, ma al soldo della Gestapo, si intreccia con la supina Vincenzo Gigante sulle stesse posizioni di Frausin, accettazione del Bianco alle tesi slave di completa comunista sì ma non al sevizio degli jugoslavi, si sottomissione degli italiani ai comandi partigiani sposta per ordine del CLN nell’interno dell’Istria slavi, convincimento ottenuto grazie alla Mariuccia ma viene circondato dai tedeschi, che li hanno Laurenti, si intreccia anche con la cattura del comandante comunista italiano Frausin catturato dai tedeschi. Una vicenda torbida che purtroppo portò il Bianco ad emettere, il 24 settembre un comunicato alle varie federazioni del Friuli e della Venezia Giulia, perorando la «necessità di porre subito tutte le formazioni partigiane italiane sotto il comando slavo e di accettare l’annessione di Trieste e del Litorale alla Slovenia, come un inevitabile fatto storico. Il ricatto della sua amante slovena raggiunge l’obiettivo ! Qualche sezione GHO3&,ULÀXWDULÀXWD0XJJLD&DSRGLVWULD,VRODH 3LUDQRHDOFXQHFHOOXOHGLIDEEULFDULÀXWDQRDQFKH loro il documento, ma i molto più scaltri sloveni si affrettano a diffondere in migliaia di copie il documento creando il fatto compiuto, anche se al suo ritorno a Milano, il Bianco viene sconfessato e radiato dal C.C. del PCI ma il danno è ormai fatto. Per conquistare Trieste la IV armata Jugoslava lascia tutto il territorio nazionale sloveno e croato in mano nemica, tanto che Lubiana e raggiunta solo il 9 maggio e il 15 maggio inizia l’invasione della Carinzia mentre le operazioni di occupazione della Venezia Giulia terminano il 15 Maggio.

Vincenzo Gigante - comunista sì, ma non al (1 - continua) servizio degli yugoslavi...

Lega Nazionale 15 Il Giorno del Ricordo ad Adria, Icon la nostra Delegazione L’esposizione di Klinger ha rapito , letteralmente, O·DWWHQ]LRQH GHL SUHVHQWL FKH DOOD ÀQH JOL KDQQR attribuito lunghi e calorosi applausi. Nel pomeriggio, al Teatro “Ferrini”, si è svolto l’incontro pubblico aperto alla cittadinanza. Erano presenti , sul palco, oltre ai dirigenti della Lega, il dott. Michele Pigliucci , per il Comitato 10 Febbraio, il musicista Mario Bortoluzzi e Lorenzo Maggi. Incontro pubblico con la cittadinanza al Teatro Dopo la presentazione del volume di Klinger, “Ferrini” di Adria si è esibito il Coro Femminile di Adria “Edelweiss” di Fulvio Varlijen che ha intonato canzoni dedicate alle nostre terre e alle nostre genti. Si sono tenute ad Adria con il motto “Per Al termine dell’incontro, dal Teatro “Ferrini”, è non dimenticare le vittime dell’odio etnico e SDUWLWDXQDÀDFFRODWDFKHDWWUDYHUVDQGRLOFHQWUR della ferocia della guerra” , tutta una serie storico di Adria, è giunto dinnanzi al Marmo di manifestazioni organizzate dalla nostra Commemorativo del “Giorno del Ricordo” , dove Delegazione di Adria della Lega Nazionale, VRQRVWDWLGHSRVWLPD]]LGLÀRUL coordinandosi con l’Assessorato alla Cultura Si è trattato di un momento molto toccante, della Città di Adria e con il Comitato A.N.V.G.D. i presenti hanno recitato, tutti assieme, “La di Rovigo. Preghiera dell’Infoibato” , composta dal compianto 6LVRQRGHSRVWLÀRULVRWWROHWDUJKHGHOOHVWUDGH Vescovo di Trieste, Monsignor Antonio Santin, e dedicate a Nazario Sauro e a Giovanni Palatucci le coriste del coro “Edelweiss” hanno intonato una e sotto la targa della piazza dedicata a Guglielmo commovente canzone. Oberdan. La Delegazione di Adria della Lega Nazionale Una corona d’alloro è stata deposta alla lapide ringrazia tutti coloro che, con impegno e FKHULFRUGDOHYLWWLPHHLSURIXJKLLVWULDQLÀXPDQL abnegazione, hanno contribuito al successo della e dalmati , alla presenza dei Corpi dello Stato, manifestazione. delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e della cittadinanza. All’Auditorium “Claudio Saccenti” è stato presentato il libro di William Klinger “L’OZNA- Terrore del Popolo”, presenti più di trecento studenti delle Scuole Superiori di Adria, accompagnati dai loro docenti. Il sindaco Massimo Barbujani dopo aver rivolto un saluto ai presenti , ha ricordato, con grande sentimento e senza retorica, il dramma dell’esodo e delle persecuzioni ideologiche. La fiaccolata

16 Lega Nazionale Il semestre che decise la sorte dell’Istria e dell’Italia

IL’8 settembre 1943 GRSR OD ÀUPD propria persona e molto poco, invece, alla sorte dell’Armistizio di Cassibile tra Regno d’Italia e della Patria perché le intenzioni degli inglesi nei Alleati (che in realtà avvenne il 3 settembre), si riguardi dell’Italia, ben rappresentate da Churchill, YHULÀFz LO FROODVVR WRWDOH GHO 5HJLR (VHUFLWR ,Q erano evidenti. Già il 3 marzo 1941, ossia oltre pratica si trattò di una resa incondizionata con un mese prima dell’attacco italo-tedesco alla la quale la classe dirigente italiana accettava Jugoslavia, il Gabinetto di guerra inglese aveva supinamente il volere dei vincitori e, nel momento promesso al governo jugoslavo tutta la Venezia del massimo pericolo per la Nazione, lasciava le *LXOLDÀQRDOO·,VRQ]RFRPSUHVH7ULHVWH*RUL]LD forze armate senza alcuna guida pensando solo Monfalcone e Udine. Per quanto riguardava il a salvare la pelle ed a salvaguardare i propri territorio italiano restante, parlando alla Camera interessi personali. Chi poté, in primis il Re Vittorio dei Comuni, il Premier inglese affermò, sulla base Emanuele III, il principe ereditario Umberto, il degli accordi di Casablanca del gennaio 1943, Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, i generali che “soltanto una “resa incondizionata” impedirà Ambrosio e Roatta nonché altri altissimi esponenti all’Italia di essere bruciata, dilaniata ed oscurata del neonato governo post-fascista, si misero da un’estremità all’altra”. In altre parole, Vae Victis immediatamente sotto la protezione degli eserciti (guai ai vinti) come disse Brenno ai romani che, alleati scappando a Brindisi. Dispiace dirlo ma VFRQÀWWL GD OXL VWHVVR VL ODPHQWDYDQR SHUFKp OH questi signori, dietro una maschera di patriottismo bilance adoperate per pesare l’oro da consegnare retorico e di facciata, tenevano davvero solo alla al vincitore erano truccate. L’atteggiamento non

Carri armati italiani appartenenti alla divisione corazzata “Ariete II” catturati dalle truppe tedesche e sorvegliati dai paracadutisti germanici Lega Nazionale 17 costruttivo, diciamo così, di Churchill dimostra avevano stabilito per l’Europa la suddivisione in bene quali sentimenti egli nutrisse verso l’Italia, GXH´VIHUHG·LQÁXHQ]DµXQDOHJDWDD:DVKLQJWRQ GD OXL GHÀQLWD VSUH]]DQWHPHQWH ´LO YHQWUH PROOH ed una a Mosca. In base a detti accordi l’Italia dell’Europa” e quali sentimenti, al contrario, restava sotto controllo anglo-americano. nutrisse verso Tito ed il suo movimento partigiano E non c’era da aspettarsi nulla nemmeno dai FKH VYROJHYD XQ·HIÀFDFH D]LRQH GL GLVWXUER tedeschi i quali erano infuriati, oltre che per il tradimento, perché occupando via via il territorio italiano trovavano depositi di equipaggiamenti militari intatti e mai adoperati, centinaia di carri armati perfettamente funzionanti, migliaia di cannoni, centinaia di migliaia di armi leggere, nonché interi stormi di splendidi aerei da caccia QXRYL ÀDPPDQWL /D ÁRWWD LWDOLDQD LQYHFH obbedendo ad un ordine del re, salpò dalle basi di Taranto e La Spezia per andare a consegnarsi in massa agli Alleati facendo rotta verso Malta. Va detto che gli equipaggi tentarono di ribellarsi a quest’ordine chiedendo - senza esito - di affrontare il nemico in combattimento oppure, almeno, di DXWRDIIRQGDUVL1HLGLQWRUQLGL/D6SH]LDLQÀQHOH truppe di Rommel scoprirono un deposito costituito da tre gallerie piene di nafta per sommergibili e QDYLGLVXSHUÀFLH,QWRWDOHSLGLEDULOL SDUL D FLUFD  GL OLWUL VXIÀFLHQWL D PDQGDUHDYDQWLODÁRWWDDOFRPSOHWRSHUXQDQQR e più. Numeri importanti se si pensa che la Regia Marina, quando si richiedevano disperatamente scorte per le navi che portavano rifornimenti in Il Feldmaresciallo Erwin Rommel Africa (e venivano regolarmente affondate con nei Balcani, fondamentali per lo sforzo bellico gravi perdite di uomini e di materiali), affermava tedesco. Nel 1944, addirittura, il Premier inglese che avrebbe provveduto volentieri ma mancava il LQYLzLQ-XJRVODYLDVXRÀJOLR5DQGROSKQHOO·DPELWR carburante. di una missione diplomatico-militare, in aiuto Tale la situazione in quel cupo settembre del ai partigiani titini. Apparentemente ignara della ’43. Per farsi un’idea dell’atmosfera che regnava realtà, facendo proprio l’ingenuo slogan “salvare LQTXHOIXQHVWRPRPHQWRPHULWDJXDUGDUHLOÀOP il salvabile”, la classe dirigente italiana di allora di Luigi Comencini “Tutti a casa” del 1960, non riuscì, o non volle capire, la spaventosa con Alberto Sordi come protagonista. Questo situazione nella quale si dibatteva il Paese. Essa GUDPPDWLFRÀOPUHQGHPROWREHQHO·LGHDGHOVHQVR viveva in un mondo fantastico illudendosi che di disperazione, confusione, disorientamento e... bastasse mollare i tedeschi, con una scusa più tradimento presenti nel Belpaese in quei giorni. o meno plausibile, e saltare lestamente sul carro 9HQHQGR VSHFLÀFDPHQWH DOOD VLWXD]LRQH del vincitore per scongiurare un disastro completo PLOLWDUHGHOFRQÀQHRULHQWDOHSULPDGHOO·DUULYRGHL che, oltre ad eliminare dalla scena la monarchia, tedeschi, la Slovenia e la Croazia settentrionale avrebbe potuto portare alla disintegrazione erano presidiate dalla Seconda e dall’Ottava GHÀQLWLYD GHOOD 1D]LRQH 6H FLz QRQ DYYHQQH IX armata italiane, comandate dai generali Robotti VRORLQIRU]DGHOODSDUWLFRODUHSRVL]LRQHJHRJUDÀFD e Gariboldi. e degli accordi di Yalta del febbraio 1945 che La Seconda armata, con sede a Fiume, era 18 Lega Nazionale costituita da tre corpi d’armata: l’XI°, il V° ed il PDWWLQD /H FRPDQGDYD XQ DQ]LDQR XIÀFLDOH GL XVIII°. marina, il colonnello Barnbeck, che parlava bene L’XI° corpo occupava la provincia di Lubiana, in dialetto triestino e che prese alloggio nella la regione di Karlovac in Croazia ed aveva alle Casa del Lavoratore Portuale. Nessuno contrastò dipendenze 3 divisioni di fanteria (Lombardia, le truppe germaniche poiché la gente temeva Treviso e Cacciatori delle Alpi). molto peggio, ossia che arrivassero le bande di Il V° Corpo, composto da due divisioni di Tito di cui si sentiva parlare, magari sottovoce, fanteria (Macerata e Murge) ed una brigata da un po’ di tempo. C’erano già stati scontri costiera era stanziato nella Dalmazia settentrionale sotto il Taiano e in tutto Carso e le pattuglie comprese le isole di Veglia, Cherso, Lussino, Arbe italiane erano in allarme. Vedere arrivare i soldati e Pago. tedeschi, disciplinati, sorridenti e amichevoli, Il XVIII° Corpo aveva giurisdizione su Zara, non poté che far sperare bene. Un gruppo di sulla Dalmazia centrale (comprese le isole) e giovani triestini indossò la camicia nera e corse disponeva di due divisioni di fanteria (Zara e a riaprire la Casa del Fascio davanti al Teatro ) nonché di due reggimenti bersaglieri. Romano. I poliziotti non opposero resistenza e L’Ottava armata, con sede a Padova, era consegnarono le armi ai nuovi “squadristi”. Si costituita a sua volta da tre corpi d’armata: il PLVH DO ORUR FRPDQGR XQ SHUVRQDJJLR FKH ÀQR XXIII°, il XXIV° ed il XXXV°. ad allora quasi nessuno aveva sentito nominare, Il XXIII° corpo si trovava a Trieste e in Istria un funzionario dei sindacati di nome Idreno e comprendeva la divisione Sforzesca e tre Utimperghe. Con lui i giovani squadristi andarono reggimenti costieri, oltre alle truppe dei presidi di ad aprire la Federazione di Venezia (Ca’ Littorio) Monfalcone, Trieste e Pola. e quella di Padova che trovarono già aperta. Il XXIV° corpo, con sede ad Udine, controllava Successivamente tutti questi ragazzi entrarono la parte settentrionale della Venezia Giulia, da a far parte della Milizia che si era chiusa nelle Postumia a Tarvisio, e comprendeva le divisioni sue caserme e non aveva mai mollato. Vennero Julia e Torino. subito avviati alla caserma Vittorio Emanuele Il XXXV° corpo esercitava la sua giurisdizione di via Rossetti, ribattezzata Ettore Muti. Lì essi sull’Alto Adige, sul Trentino e sulla pianura padana convivevano cameratescamente con gli anziani e disponeva di due divisioni alpine (Cuneense e riservisti che la Wehrmacht aveva mandato a Tridentina) e di un reggimento bersaglieri. presidiare il territorio. Furono loro ad installare Le due armate erano piuttosto malmesse in prima, e a rifornire poi, i presidi del Carso triestino quanto disponevano di organici incompleti; inoltre 2SLFLQD&RPHQRH5LIHPEHUJR &RQO·DIÁXVVRGL il morale era molto basso (esclusi gli indomabili altri volontari essi si avventurarono anche in Istria alpini) poiché le varie unità, in buona parte reduci dove, a loro volta, altri volontari locali avevano dalla Russia, erano in fase di ricostituzione ed erano prive di armamento pesante e di automezzi. Nelle proprie basi, nei porti e sui litorali erano stanziate diverse unità della Regia Marina. Scarsi invece i reparti dell’Aeronautica. Dal 9 settembre 1943 le truppe comandate da Rommel, che era al momento il comandante del Gruppo di Armate B nell’Italia settentrionale, presero sotto il proprio controllo prima Trieste e successivamente Pola e Fiume, lasciando momentaneamente sguarnito il resto della Venezia Carro armato francese H39 di preda bellica Giulia. A Trieste le prime pattuglie tedesche, riutilizzato dai tedeschi durante le operazioni in formate da soldati giovanissimi, arrivarono il 9 Istria contro le bande partigiane di Tito

Lega Nazionale 19 le sopraffazioni e gli omicidi non solo verso i fascisti e le loro famiglie ma anche verso coloro che, semplicemente, erano di etnia italiana. Le fucilazioni, gli infoibamenti, l’affogamento di persone vive divennero all’ordine del giorno e provocarono un terrore che, secondo i piani della dirigenza slavo-comunista, doveva accelerare il progetto di eliminazione dalla zona dell’elemento italiano, previsto da tempo. Il 10 settembre 1943, mentre Zara veniva immediatamente occupata dalle truppe germaniche, a Spalato ed in altre località della Dalmazia entravano i titini. Essi rimasero SDGURQL GHOOD VLWXD]LRQH ÀQR DO  VHWWHPEUH combattendo nel contempo contro i tedeschi per evitare che questi ultimi si impossessassero GHOOD FLWWj $SSURÀWWDQGR GHL FRPEDWWLPHQWL LQ corso, i partigiani trucidarono circa 134 italiani tra i quali c’erano agenti di pubblica sicurezza, carabinieri, guardie carcerarie e personale civile. Successivamente Zara rimase, a livello Il Generale delle truppe alpine tedesche DPPLQLVWUDWLYRVRWWRLOFRQWUROORGHOOD56,ÀQR Ludwig Kübler DOOD GHÀQLWLYD RFFXSD]LRQH MXJRVODYD DYYHQXWD costituito in ogni paesino dei piccoli centri di difesa nell’ottobre del 1944. armata. Mentre si svolgevano questi avvenimenti il XCVII° Corpo d’Armata germanico assumeva (3 - continua) rapidamente il controllo del territorio ad est del Tagliamento, costituendo così la base strategica dell’occupazione del territorio. Il comando delle operazioni ebbe sede prima ad Abbazia, poi, dal dicembre 1943, a Cormòns e fu assunto dal generale delle truppe da montagna Ludwig Kübler. Il corpo d’armata tedesco era formato dalla 71a divisione di fanteria, dalla 188a divisione alpina e dalla 162a divisione costituita in prevalenza da truppe ucraine, turchestane e azerbagiane. Nello stesso tempo, a seguito della dissoluzione delle Forze Armate italiane che lasciarono ai partigiani moltissime armi, il controllo del territorio della Venezia Giulia, ad eccezione dei capoluoghi di provincia già sotto controllo tedesco, passò agli esponenti politici della popolazione autoctona slava con il determinante aiuto dei titini. Inizialmente la presa del potere nelle varie località avvenne senza particolari violenze poiché L ULYROWRVL DSSURÀWWDURQR GHOOD FRQIXVLRQH GHO La Martire istriana . Una delle momento; ben presto però iniziarono le vendette, tante vittime degli eccidi perpetrati dai titini nel settembre - ottobre 1943 20 Lega Nazionale Lettere alla Lega

LVale la pena continuare a sul M. Faiti : “sì che il nemico sbigottito chiamò crederci “/XSL” gli indomabili fanti”. Forse erano ancora uomini del Colleoni, supremo comandante dell’Armata di Terra della 2JQLTXDOYROWDVLIDTXDOFRVDODPHQWH²SXU ´6HUHQLVVLPDµ 8Q %HUJDPDVFR ÀJOLR GHO )DQWH al di là della personale libertà o dell’impegno di Gorizia (morto in giugno del ’43) cosa poteva PRPHQWDQHR²VHPEUDGLVWUDUVLPHQWUHIRUVHqSL fare dopo l’8 settembre? “Per l’onore” andò corretto dire che cerca o stabilisce collegamenti. volontario alla difesa di Roma, perché “siamo Stavo leggendo: per l’esattezza l’ultimo numero quelli che siamo” (come sta scritto sullo stendardo del periodico Lega Nazionale (ottobre). Fu così del mio battaglione del “San Marco”). che, la mente appunto, mi fece accorgere che Ecco : tutto qui. Da Italiano qualsiasi volevo SRVGRPDQLVDUDQQRFHQWRWUHQW·DQQLGDOVDFULÀFLR dire grazie a Lei per ciò che la LEGA NAZIONALE di Oberdan. continua a fare da 120 anni per la Marca nord- (V·DFFHQGRQR²GDVROHDOO·LPSURYYLVR²WDQWH orientale italiana : TUTTA. lampadine. Ma lasciamo perdere, per scansare la Quindi un pensiero natalizio anche per la facile retorica; e proprio non occorre farlo con Lei. Patria: non fa male a nessuno. L’Italia ha ancora Ha perfettamente capito: cioè che qualcuno prova tanto bisogno dell’amore dei suoi “Orfani” : i emozione per talune memorie, il che si traduce Fratelli d’Italia. nell’eco d’un coro a bocca chiusa. Insieme. Sinceri voti a Lei e con Chi le è caro, e per Quello sarà stato un Natale molto triste per gli l’anno nuovo: sempre avanti. Oberdan. Eppure oggi ha il potere di restituirci in dolcezza la memoria d’un tragico idealistico fatto Con viva cordialità. Fernando Togni umano. (Bergamo) A mio avviso, ecco perché vale la pena di continuare a crederci e perché certe rimembranze Risposta: Grazie di tutto cuore. KDQQRSRWHUHXQLÀFDQWH Continuando la lettura, a me viene a galla un *LXVWLÀFD]LRQLVWL altro fatto singolare. Mio padre nel 1915 parte volontario per Trento H7ULHVWH3HUODÀQHGHOO·DQQRqJLjVWDWRIHULWR3RL Buongiorno. tornerà su al Sabotino al suo 12° Fanteria (Brigata Francamente non so’ bene ciò’ che dovrei “Casale” – mostrine gialle) in tempo per essere in scrivere in questa mail, e non so’ neppure se è luglio del ’16 alla seconda battaglia dell’Isonzo luogo pertinente. e liberare Gorizia la prima volta. E il nemico Probabilmente la mia emotività, rabbia ed cambiò il nome della Brigata polenta (così veniva LQWLPD PRUWLÀFD]LRQH q WURSSR DOWD LQ TXHVWR chiamata) in Gialli del Monte Calvario. momento. Pensi, a Bergamo col 5° Alpini e il 2° Art. da Mi limito a postare/segnalare a voi, il motivo Montagna, era di stanza anche il 78° Fanteria GHOOD PLD LQGLJQD]LRQH FRQÀGDQGR DEELDWH JOL (Brigata “Toscana”, schierata sull’altra sponda strumenti, ed il peso, per reagire nel migliore dell’Isonzo, di fronte ai “Gialli”) e con quelli, dei modi al moltiplicarsi del fenomeno del con Randazzo M.O. combattè anche D’Annunzio Negazionismo/Revisionismo Istituzionale.

Lega Nazionale 21 &KH QHOOR VSHFLÀFR GL TXHVWD VTXDOOLGD arrivata a studiare quel periodo storico e mi conferenza che porto alla vs attenzione, potrei YHUJRJQRDGLUHFKHÀQRDTXDOFKHDQQRIDQRQ FRQLDUHLOWHUPLQH¶·*LXVWLÀFD]LRQLVPR·· conoscevo le foibe con il loro carico di strazio e Lungi da me l’invocare che si replichi di disperazione. Quello che non riesco veramente TXHOO·HIÀFLHQWLVVLPD PDFFKLQD FHQVRULD H a capire è il perché del silenzio che ha circondato persecutoria, che si attiva e vigila costantemente quel, momento storico, il perché di quella omertà, su qualsiasi voce fuori dal coro riguardo la verità’ quali interessi e di chi hanno fatto si che quelle tramandata della Shoa’, ma promuovere e vittime fossero dimenticate per tanto tempo e che difendere una ricerca, una consapevolezza onesta cosa è cambiato. e utile alla crescita delle coscienze dei Popoli, Spero che mi possiate rispondere o che mi tramite la conoscenza ed un rapporto risolto col possiate indicare dove trovare le risposte che proprio passato. cerco, con onestà e senza recriminazioni. Vi Un ‘approccio sereno, solenne e non ringrazio anticipatamente. volgarmente strumentale alla politica di oggi, sfruttando con cinica viltà’ vittime di ieri. 0R]]DUL Temi così’ alti, son sempre e solo in balia di persone così’ basse. Risposta: /H LQYLDPR DOFXQH SXEEOLFD]LRQL Questa non è ricerca. E’ propaganda e della che forse la aiuteranno a trovare le risposte che più’ rozza, smascherabile anche da un bambino, cerca. Quanto al silenzio-omertà, le ragioni ma avviene e si celebra in un aula Universitaria, sono state duplici: i Comunisti non volevano FRQWXWWLLFULVPLGHOO·XIÀFLDOLWj·LVWLWX]LRQDOH che si parlasse dei crimini dei loro compagni; i Questo è inaccettabile. Il Comune di Verona Democristiani non volevano “disturbare” Tito, è moralmente tenuto a prendere una posizione ormai protetto dagli USA. Sono entrambe ragioni credo. Idem un Rettore equilibrato. che appartengono alla “piccola politica”, tali In un aula pubblica si permette di insinuare, GDQRQJLXVWLÀFDUHLOWHQWDWLYRGLVWUDFFLDUHGDOOD instillare certe visioni/distorsioni, a Torino storia nazionale la tragedia forse più grave che qualche sciocco si sente legittimato e spalleggiato abbia colpito la Nazione Italia e quindi non solo nell’offendere una lapide.. i Giuliani, ma gli Italiani tutti. Ernesto Galli Della La storia appunto, ci ha insegnato ampiamente /RJJLD YHGH LQ TXHVWR YHUJRJQRVR VLOHQ]LR XQD come funzionano certe dinamiche e a cosa ci GHOOHPDQLIHVWD]LRQLGLFLzFKHHJOLKDGHÀQLWR´/D portano. morte della Patria”. Forse questa è la vera risposta 1RQSRVVLDPRFUHGRIDUÀQWDGLQLHQWH alle sue domande. Se questa mail è in qualche modo inopportuna o fuori target, me ne scuso ed oltremodo, ringrazio 1HJD]LRQLVWLVX

Lega Nazionale 23 Lega Nazionale: volume sulla storia della Venezia Giulia

LLa Lega Nazionale di implementato con nuovi scritti, Gorizia ha scelto la sede della studi e ricerche. sorella triestina per presentare La nuova edizione contiene la nuova edizione del volume l’aggiunta di una decina di “Storia della Venezia Giulia. pagine, curata da Diego Redivo, Da Gorizia all’Istria dalle che illustra la storia di Trieste. Nel origini ai nostri giorni”. “Sezioni suo intervento lo storico triestino gemelle, entrambe sono state ha sottolineato come non si possa fondate nel 1891”, ha avuto considerare questa come storia modo di sottolineare Rodolfo locale, bensì la si debba ritenere Ziberna, presidente della sezione storia europea da un punto di goriziana, che ha illustrato poi osservazione della Venezia Giulia. i contenuti e le novità collegate Ha proseguito dicendo che per alla pubblicazione. Il libro tutti questi anni gli insegnanti, in esprime, volutamente in forma particolar modo quelli triestini, sintetica, duemila anni di storia hanno avuto paura di affrontare della Venezia Giulia, area che queste tematiche per i tanti ha avuto un percorso e una riferimenti agli eventi che hanno vocazione notoriamente diversi avvelenato i rapporti in queste dal Friuli, come si evidenzia nella prefazione aree. Ormai però siamo entrati in una dimensione di Fulvio Salimbeni. La prof.ssa Maria Grazia storica e gli insegnanti devono poter superare il Ziberna, estensore del volume, è stata capace problema. Il libro rappresenta poi uno strumento di utilizzare un linguaggio accessibile ad un necessario per coloro che, volendo approdare pubblico di lettori molto ampio, indirizzandolo a una dimensione di amministratori della cosa particolarmente al popolo delle scuole, per pubblica, dovrebbero conoscere più in profondità stimolare i docenti ad approfondire temi storici la realtà in cui sono chiamati a operare. FKHQHLOLEULXIÀFLDOLQRQWURYDQRVSD]LR´&KLQRQ Presenti l’avvocato Paolo Sardos Albertini, conosce sé stesso non è in grado di apprezzare presidente della Lega Nazionale triestina, e gli altri” ha proseguito Rodolfo Ziberna. Questa l’assessore regionale alle attività produttive zona poi si è in questi ultimi anni ritagliata Federica Seganti, che ha rilevato come il trend di un’immagine turistica legata ineludibilmente alle crescita turistico di queste aree sia notevolmente vicende che qui si sono vissute in forma del tutto aumentato in questi ultimi anni, proprio grazie particolare: e la storia rappresenta un appeal al lavoro svolto dalla direzione al turismo della eccezionale. Il libro è pertanto uno strumento utile Regione Friuli Venezia Giulia nel ricercare di per far conoscere queste realtà; per favorire la individuare e promuovere i corretti punti di forza sua diffusione è stato riprodotto in dvd ed è stato delle diverse aree, che per la Venezia Giulia sono SUHGLVSRVWRVXIRUPDWRÁDVKVIRJOLDELOHVXWDEOHW sicuramente la sua storia, aiutata da un patrimonio e smartphone. Dal sito www.storiaveneziagiulia. urbano e paesaggistico di tutto rispetto. it è inoltre possibile scaricare il testo in pdf, ma lo stesso sito potrà essere in seguito ulteriormente Rossana Poletti (da “Arcipelago Adriatico”) 24 Lega Nazionale La grande rapina, presentata a Gorizia

Ldi Paolo Sardos Albertini Stato italiano: come si è comportato nei FRQIURQWL GL QRL (VXOL LVWULDQL ÀXPDQL GDOPDWL “La grande rapina agli Italiani d’Istria, Fiume suoi cittadini che reclamavamo giustizia? e Dalmazia”, questo il titolo della pubblicazione Con il Trattato di Pace ci aveva fatto pagare, che è stata presentata a Gorizia, nella sede della per tutta la Nazione, il prezzo della guerra persa. Società Ginnastica Goriziana, a cure della Sezione Con il Trattato di Osimo eravamo stati goriziana della Lega Nazionale e dell’A.N.V.G.D. VDFULÀFDWL LQ QRPH GHO SL PLRSH H RWWXVR GHL Davanti ad un pubblico numeroso l’incontro è realismi politici. stato aperta dal presidente della sezione isontina &RQODÀQHGHO7LWRLVPRHGHOOD-XJRVODYLDQRQ dr. Rodolfo Ziberna il quale ha illustrato la natura ci aveva acquisito il benché minimo compenso. del lavoro in presentazione: la raccolta di una C’è bisogno dunque di tirare le somme? serie di interventi tutti incentrati sul tema dei “beni Occorre forse formulare un giudizio complessivo? UDSLQDWLµ DJOL (VXOL LVWULDQR ÀXPDQR GDOPDWL D Il fatto è che le Genti Giulie si portano dietro ÀUPD GHO SUHVLGHQWH GHOOD /HJD 1D]LRQDOH +D una sorta di maledizione: noi l’Italia, contro tutto, quindi preso la parola Paolo Sardos Albertini per nonostante tutto non possiamo non continuare ad sottolineare come i testi pubblicati costituiscano, amarla. nella sostanza, una sua testimonianza personale E’ in nome di questo nostro amore che devo sull’esperienza vissuta in prima persona, quale quindi astenermi da qualsiasi valutazione, nei Presidente della Associazioni degli Esuli, nonché confronti di questo Stato che comunque, nel bene della Lega, in un arco di tempo che va dal 1991 e nel male, rappresenta l’Italia al 2005. $OOD ÀQH GHO VHFRQGR FRQÁLWWR PRQGLDOH OD Jugoslavia comunista di Tito aveva espropriato senza alcun indennizzo e con la violenza (quindi “rapinato”) la case, i terreni, le attività degli Italiani di quelle terre giuliano dalmate di cui si era LPSRVVHVVDWD$OODÀQHGHOFRPXQLVPRMXJRVODYR e della Jugoslavia stessa le nuove repubbliche di Slovenia e Croazia avevano rinnovato quella UDSLQD ULÀXWDQGRVL FRQWUR RJQL UHJROD GL FLYLOWj giuridica, di restituire il maltolto. L’associazionismo degli Esuli aveva cercato di ottenere da nostro Governo un intervento che costringesse i due nuovi Stati a comportarsi da paesi civili e non da eredi del titoismo. Ma il risultato era stato del tutto negativo. Sardos ripercorre questi tentativi e trae, a conclusione, un bilancio di questa sua esperienza. Vale riportarlo. ´&·qDQFRUDXQJLXGL]LRÀQDOHGDIRUPXODUH Lega Nazionale 25 Il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria, Iuna storia che emerge di Lorenzo Salimbeni istriano, si coglie innanzitutto l’impreparazione dell’antifascismo italiano in Istria non solo di Le tragiche vicende, che hanno colpito la fronte al “ribaltone” dell’8 settembre, ma anche Venezia Giulia, Fiume e la Dalmazia nella fase e soprattutto al cospetto della macchina bellica ÀQDOH GHOOD 6HFRQGD JXHUUD PRQGLDOH VRQR e politica rodata dal movimento partigiano di dovute soprattutto all’egemonia del Partito Tito nei precedenti mesi di guerriglia nella ex &RPXQLVWD -XJRVODYR QHOOH VXH UDPLÀFD]LRQL Jugoslavia e scatenatasi in tutta la sua violenza slovene e croate, nei confronti dei partiti antifascisti QHOOD SULPDYHUD GHO  D JXHUUD ÀQLWD 1HO italiani. Si è trattato di un’egemonia che si è giugno 1945 sarà il Gruppo Esuli Istriani, imposta in maniera spregiudicata, non esitando costituitosi a Trieste a partire da attivisti ciellenisti a ricorrere alla delazione per eliminare quei comunisti triestini che si opponevano alle velleità annessionistiche slovene, oppure all’azione armata contro partigiani “bianchi” come a Malga Porzus, ovvero mandando allo sbaraglio i distaccamenti partigiani italiani. Le vicende del Partito Comunista Italiano sono state di recente trattate da Patrick Karlsen, Roberto Spazzali ha esaminato le vicende della resistenza patriottica a Trieste, ma è adesso merito di Andrea Vezzà se ÀQDOPHQWHqVWDWDGHVFULWWDODWUDYDJOLDWDHVLVWHQ]D del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria. Edito dall’Associazione delle Comunità Istriane, “Il C.L.N. dell’Istria” è un libro che vuole essere la prosecuzione ideale di “La liberazione negata” di Sergio Cella e può vantare un vasto UHSHUWRULR LFRQRJUDÀFR LO TXDOH VSD]LD GDOOH amare vignette satiriche del famoso Vidris alle scansioni digitalizzate di documenti originali e volantini dell’epoca. Queste preziosissime fonti sono state vagliate attentamente da Vezzà, il quale ha poi saputo ricostruire in maniera sintetica ed HIÀFDFH LO GUDPPDWLFR LQWUHFFLR IUD OH VSHUDQ]H $QGUHD9H]]j degli animatori del CLN istriano (Giorgio Cesare, ,O&/1GHOO·,VWULD Rinaldo Fragiacomo, Redento Romano, Ruggero (G $VVRFLD]LRQH GHOOH &RPXQLWj ,VWULDQH ² Rovatti e altri ancora) e la grande storia che si Trieste 2012 abbatteva fragorosamente sull’Adriatico orientale. www.associazionedellecomunitaistriane.it Andando a ripercorrere da questo nuovo [email protected] punto di vista le tappe principali del martirio 26 Lega Nazionale riparati nel capoluogo giuliano, a dirigere le un’azione di difesa dei diritti umani e nazionali operazioni e a inviare disposizioni ai connazionali degli istriani residenti nella Zona B del costituendo che nella penisola istriana tenteranno di opporsi Territorio Libero di Trieste. alle ingerenze titine e dell’OZNA. Appena nel In questa seconda fase ci si impegnò soprattutto gennaio successivo la sinergia tra GEI, CLN di per la realizzazione del TLT, poiché si sperava Trieste e di Pola consentirà ai CLN clandestini che il Governatore nominato dall’ONU ponesse dell’Istria di organizzarsi in maniera tale da ÀQH DO FOLPD GL WHUURUH FKH VHUSHJJLDYD QHOOD portare avanti un’attività di resistenza politica Zona B sotto amministrazione militare jugoslava, e di assistenza ai perseguitati dal regime che laddove le crescenti tensioni della Guerra fredda si andava consolidando. Volantini e materiale paralizzarono tale nomina e di fatto si poté svolgere propagandistico introdotto clandestinamente nella FRQ HIÀFDFLD VRODPHQWH O·RSHUD D VXSSRUWR GHL Zona B o diffuso in Italia per denunciare le violenze profughi, mentre l’invito agli istriani a boicottare ancora in corso nella zona sotto amministrazione le elezioni amministrative di Capodistria e di militare jugoslava (la testata “Il grido dell’Istria” è %XLH GHO  YHQQH YDQLÀFDWR GDOOH YLROHQ]H l’esempio più noto) congiuntamente a quantitativi jugoslave che costrinsero a recarsi alla urne di denaro destinati ai nuclei ciellenisti clandestini i riottosi. La denuncia di questa angosciante dovevano servire a sostenere la comunità italiana situazione nei consessi italiani ed internazionali moralmente e concretamente. Nel frattempo una produsse solo sterili condanne verbali, invano delegazione del CLN istriano s’impegnava presso si tentò di ricordare alle potenze occidentali il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e quanto promesso con la Nota Tripartita, sicché nell’ambito della Conferenza di Pace di Parigi al il Memorandum di Londra segnò di fatto la ÀQHGLSHURUDUHODFDXVDGHOO·LWDOLDQLWjGHOO·,VWULDLQ VFRQÀWWDGHÀQLWLYDGHO&/1LVWULDQR4XHVW·XOWLPR particolare invocando il plebiscito, coerentemente dopo aver tentato di reinventarsi come garante con quanto gli Alleati nella Carta Atlantica GHOO·LWDOLDQLWj GHL ´ULPDVWLµ H GL IURQWH DO ÀRULUH avevano indistintamente promesso a tutti popoli. di associazioni all’interno del mondo dell’esodo Su entrambi i versanti non ci fu alcun riscontro, giuliano-dalmata, decise nel 1966 di trasformarsi VLFFKpLQVHJXLWRDOODÀUPDGHO7UDWWDWRGL3DFHLO nell’Associazione delle Comunità Istriane, con 10 febbraio 1947, il CLN istriano di fatto dovette l’impegno morale di difendere le tradizioni italiane trasformarsi in un ente assistenziale a supporto dell’Istria. dell’esodo e riorganizzarsi per portare avanti A Gardone, con la Sezione di Fiume

ALa Sezione di Fiume della Lega Nazionale, nel 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio, organizza , sabato 18 maggio 2013, una gita a Gardone per visitare il Vittoriale degli Italiani. La partecipazione è libera e rivolta ai soci, amici e simpatizzanti. Per informazioni ed iscrizioni, contattare la segreteria della Lega Nazionale, tel. 040 365343 , [email protected] (lunedì/ Il Vittoriale degli Italiani a Gardone venerdì, orario 10-12 e 17-19). Lega Nazionale 27 Nuovo anno e nuova sede

Il 2013 si preannuncia già come un anno NGLIÀFLOHSHUO·DWWLYLWjGHOOHDVVRFLD]LRQLDFDXVD del drastico taglio dei contributi regionali. Questo ha comportato una attenta ULÁHVVLRQH FKH KD LQGRWWR OD SUHVLGHQ]D GHOOD Lega Nazionale a ridurre, ove possibile, i costi di gestione. La decisione è stata ponderata, sofferta ma necessaria. Il Centro Didattico “Gocce d’Inchiostro” si è visto costretto ad abbandonare la sede, attiva dal 2009, in Galleria Protti n. 3, e trasferire la propria attività nella sede di via Donota 2, sede centrale della Lega Nazionale. Certamente gli spazi non sono ampi come quelli di Galleria Protti ma la maestria e la fantasia delle nostre educatrici e della nostra segreteria hanno , per così dire, “rivoluzionato” l’assetto organizzativo interno della Lega per fare spazio ai giovani allievi del nostro doposcuola e alle loro attività. Sono state create così due aule, dove i nostri giovani amici hanno ritrovato la serenità, la cordialità e la giusta concentrazione per lo svolgimento dei compiti scolastici. La “grande famiglia” della Lega si è così Un GRAZIE a tutti gli amici che, in una sola impreziosita delle giovani generazioni e di settimana, hanno contribuito a realizzare tutto questo siamo particolarmente orgogliosi! ciò : Katia, Michele, Betty , Giorgio, Andrea, Stefano, Gianni, Alessandro, Cristina, Luciano, Nadia, Jennifer.

28 Lega Nazionale Lega Nazionale 29 Elargizioni

DAVIDE SULCIC Euro 10,00 RENATO RUGI (LARDERELLO) Euro 15,00 ANNAMARIA MUIESAN - “pro giornale” Euro 20,00 ERASMO BARTALI (MONTESPERTOLI) Euro 25,00 E GIUSEPPE PIZZI AROLDI (CREMONA) Euro 20,00 ELISABETTA DRAGHICEVICH (Genova) Euro 20,00 LUCIA CRISTIANINI VUOLO (Gorizia) Euro 15,00 STEFANO PENZO (VALLI DEL PASUBIO) Euro 11,00 ALESSANDRA NORBEDO Euro 10,00 GIUSEPPE CAROZZO (GENOVA) Euro 10,00 STEFANO DEANA (Flumignano di Tam) Euro 20,00 MARIA OLIVA DELLA PUPPA DEGASPERI Euro 14,00 GIUSEPPINA SINCICH Euro 15,00 GIOVANNI BENFENATI (BOLOGNA) Euro 15,00 PIERANGELO PAVESI (Milano) Euro 15,00 VIALE LIGOMENO (CHIAVARI) Euro 15,00 PIETRO BASCHIERA Euro 10,00 ALDO POCACCO (IN RICORDO MARIO TOMARCHIO Euro 5,00 DEL PRIMO MARTIRE DEL XV BATT. NEVIO MASTROCIANI Euro 29,00 520$²$1*(/2'(638(&+(6  (XUR GIUSEPPE SILIGATO Euro 9,00 LUIGI LUCCA (TREVISO) Euro 15,00 DOTT. CLAUDIO BEVILACQUA Euro 13,00 LICIA CORSELLI GRILLO FAM. MARIO CICOGNA Euro 9,00 (SAN DANIELE DEL FRIULI) Euro 11,00 FEDERICO RUFOLO Euro 9,00 FLAVIO E FEDERICO FABRIS ELDA SORCI “PRO GIORNALE” Euro 20,00 (MONFALCONE) Euro 6,00 GIOVANNI SACCHI Euro 70,00 LUCIANO DE PREGI (GORIZIA) Euro 20,00 MARIA LETIZIA E GIANNA LORENZINI Euro 78,00 N.N. Euro 20,00 PIETRO POCECCO Euro 39,00 VITTORIO PECIS (BOLZANO) Euro 20,00 LUCIANO CANTONI Euro 9,00 FRANCESCO SANTINI (GROSSETO) Euro 20,00 ANNA VASCOTTO Euro 5,00 ALFONSO CARDINALE (ROMA) Euro 20,00 SIMONETTA E GIORGIO ZUCCO Euro 7,00 EMO TOSSI (SAGRADO) Euro 50,00 LICIA SPOLVERINI GERIN Euro 9,00 GAETANO TRAVERSA (CATANIA) Euro 50,00 MARIO CADORINI Euro 19,00 NINO CASALI (RASTIGNANO) Euro 30,00 ERMINIA DIONIS BERNOBI Euro 10,00 MAURO DELLA CROCE (PISA) Euro 10,00 MICHELE SANSEVERINO Euro 5,00 CLAUDIO PRISTAVEC Euro 25,00 FRANCESCA PAGLIA VICI DARIO BUZZI (CORMANO) Euro 12,00 (IN MEMORIA DEI PROPRI CARI) Euro 100,00 MASSIMO BRIGNANI (CASALROMANO) Euro 5,00 DARIO DOMANINI Euro 9,00 ALBALUISA GIADROSSI GIULIANO PAVAN Euro 20,00 (IN MEMORIA DI ESTER PAGLIA GIADROSSI) Euro 50,00 FRANCA BENUSSI PIERO SALANI (Pescia) Euro 50,00 (IN MEMORIA DI GIOVANNI BENUSSI) Euro 39,00 LUDOVICO DENTICE (ROMA) Euro 15,00 DOTT. FRANCO SLATAPER Euro 4,00 MICHELANGELO BIVONA GEN. RICCARDO BASILE Euro 9,00 (MONTE PORZIO CATONE) Euro 14,00 GIACOMO VENTURA ENRICO DE CRISTOFARO (ROMA) Euro 39,00 (IN MEMORIA DI ALDO SECCO) Euro 28,00 GIULIANO BILOSLAVO Euro 39,00 )$0,*/,$/8,6$6$5'26$/%(57,1,² GIOVANNI RUMICI (GRADO) Euro 20,00 DE VECCHI Euro 17,00 GIOVANNI BONIFACIO Euro 5,00 DOTT. FULVIO CAPUANO Euro 20,00 LILIANA BERNETTI Euro 15,00 F.C. Euro 189,00 ADRIANA CATANI (IN MEMORIA SILVIO SCIALPI Euro 11,00 DEI COMANDANTI MARIO CATANI FAMIGLIA AMBROSINI (PESCARA) Euro 20,00 E BRUNO GHERSINA) Euro 15,00 STEFANO BRAI (SOSTEGNO ALLA CAUSA AIDEA DEL CAMPO PASSON (PADOVA) Euro 29,00 DEI MARTIRI IRREDENTI E DELLE MARCO FONZI (VICENZA) Euro 20,00 TERRE ITALIANE IRREDENTE *,86(33(&8==2&5($ 3$'29$² E RUBATECI DAI COMUNISTI) Euro 10,00 PER COMMEMORARE IL TEN.PILOTA SILVIO ZANON (VENEZIA) Euro 20,00 FAUSTO FILIPPI , AERONAUTICA R.S.I., TULLIO PERFETTI CADUTO IN COMBATTIMENTO E MARIA GIOVANNA MARIN IL 20 GENNAIO 1945 CONTRO 62/,0%(5*2²31   (XUR LE FORTEZZE VOLANTI Euro 30,00 MARCO D’ORLANDO (UDINE) Euro 4,00 MARIO PELLEGRINETTI (CAMPORGIANO, BRUNO GASPARETTI (PORDENONE) Euro 15,00 A RICORDO DEI MARTIRI DIODATO MIMICH (FINALE LIGURE) Euro 20,00 DALMATI E ISTRIANI) Euro 20,00 CARLO MONTANARO (LODI) Euro 5,30 GIULIO CONCI (MACERATA) Euro 13,00 'DWHLOYRVWURFRQWULEXWRDIÀQFKpTXHVWDSXEEOLFD]LRQHFRQWLQXL RENATO MORANDI (LIDO DI VENEZIA) Euro 30,00 SERGIO GALIMBERTI Euro 9,00 I versamenti, intestati alla Lega Nazionale, NELLA NOBILE Euro 20,00 si possono effettuare presso: LORENZO PELLA (RONCHI DEI LEGIONARI) Euro 19,00 FULVIO DEPOLO (FIUMICELLO) Euro 89,00 - Banca Popolare FriulAdria, via Mazzini, 7 - Trieste CECCHINEL PIERANTONIO IBAN: IT68A0533602207000040187562 (VITTORIO VENETO) Euro 10,00 SILVANA PERUGINI DI CAMPO - Credem - Piazza Ponterosso, 5 - Trieste (PRO LINGUA ITALIANA) Euro 19,00 IBAN: IT27Y0303202200010000000571 30 Lega Nazionale - Unicredit Banca, Piazza della Borsa,9 - Trieste IBAN: IT16W0200802200000018860787 TESSERAMENTO ANNO 2013 Caro Consocio e caro Amico, il diciannovesimo, il ventesimo, il ventunesimo sono tre i secoli che, in qualche modo, sono stati WRFFDWLGDOOD/HJD1D]LRQDOH/RVFHQDULRQHOTXDOH si sono svolte le vicende di questa Associazione è stato dunque estremamente variegato: si va dall’ormai lontanissimo Impero Asburgico per arrivare all’attualità tecnologica del mondo di internet. (OHDWWLYLWjPHVVHLQFDPSRGDOOD/HJDKDQQR coperto un ventaglio sicuramente composito: dal mondo della scuola a quello del sociale, dalle attività sportive alle iniziative strettamente culturali, dalla custodia delle memorie alla testimonianza dell’identità. Il tutto sotto il segno di una intrinseca coerenza, di una rigorosa fedeltà a quattro temi che ne costituiscono l’anima profonda: Identità e 1D]LRQH,WDOLDH/LEHUWj /DFULVLKDFROSLWRWXWWDO·(XURSDODUHDOWjLQFXL stiamo vivendo e l’annunciata decurtazione dei ÀQDQ]LDPHQWLDJOLLVWLWXWLGLFXOWXUDGDSDUWHGHJOL (QWLSXEEOLFLPHWWHLQJUDYHGLIÀFROWjORVYROJLPHQWR delle attività. Raccomando quindi a tutti la massima propaganda tra parenti ed amici, sia per favorire nuove iscrizioni che per stimolare elargizioni a IDYRUH GHO QRVWUR 6RGDOL]LR DOÀQH GL SHUPHWWHUFL GL FRQWLQXDUH QHOO·RSHUD FLYLOH VYROWD GDOOD /HJD Nazionale. 8Q WDQWR /H FKLHGR LQ QRPH GHOOD VHPSUH necessaria fedeltà e concreta solidarietà per la VSHFLÀFLWjGHOOD/HJD1D]LRQDOHUHDOWjDVVRFLDWLYD che, dal 1891, da oltre centoventi anni, opera al servizio di Trieste e della Venezia Giulia tutta, in nome dell’identità vera e profonda di queste terre: la Madrepatria Italia.

CANONI ASSOCIATIVI - ANNO 2013 Studenti e pensionati Euro 11,00 ,QHWjODYRUDWLYD Euro 21,00 Sostenitori Euro 30,00

Il PRESIDENTE Avv. Paolo Sardos Albertini 

1000

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