16 2 Caratterizzazione Dei Bacini Idrografici E Dei

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16 2 Caratterizzazione Dei Bacini Idrografici E Dei 2 CARATTERIZZAZIONE DEI BACINI IDROGRAFICI E DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI 2.1 Bacino del fiume Tevere 2.1.1 Sottobacino Alto Tevere E’ la porzione montana del bacino del fiume Tevere che va dalle origini (monte Fumaiolo in Emilia Romagna, circa 1.300 m s.l.m.) fino a monte della confluenza con il fiume Chiascio. La superficie del bacino è pari a circa 2.174 km2 di cui 1.436 in territorio umbro. La massima quota è di 1.454 m s.l.m., ma più del 95% del territorio presenta quote inferiori a 900 m s.l.m., con quota media di 541 m s.l.m. La densità di drenaggio media è di 1,48 km/km2. Il bacino è caratterizzato da una morfologia prevalentemente collinare con una forte prevalenza di litologie scarsamente permeabili. In territorio toscano il fiume disegna una valle alluvionale di discreta ampiezza, l’Alta Valle del Tevere che prosegue in territorio umbro fino alla soglia di Santa Lucia, pochi chilometri a sud di Città di Castello; più a sud si apre la Media Valle del Tevere, per lo più ricompresa nel sottobacino Medio Tevere. Altra zona pianeggiante di una certa estensione è il settore della Conca Eugubina compreso all’interno del bacino del torrente Assino. Tutte e tre le aree vallive sono sede di acquiferi alluvionali di una certa importanza. I principali affluenti di questo tratto del Tevere, in territorio umbro, sono i torrenti Cerfone, Nèstore e Niccone in destra idrografica, Carpina e Assino in sinistra idrografica. I corsi fluviali ricadenti in questo sottobacino presentano un regime marcatamente torrentizio, di tipo appenninico o di magra estiva. In territorio toscano, in località Gorgabuia, è stato realizzato, mediante sbarramento sul fiume Tevere, l’invaso artificiale di Montedoglio, recentemente entrato in esercizio. L’invaso, con superficie di circa 8 km2 e capacità di 142,5 Mm3, è destinato a uso plurimo (prevalentemente irriguo e idropotabile). I principali agglomerati urbani presenti nel sottobacino sono localizzati lungo la pianura del Fiume Tevere e sono rappresentati dagli abitati di Città di Castello ed Umbertide; Perugia ricade solo parzialmente nel territorio in esame, poiché una sua parte è ricompresa all’interno del sottobacino Nestore. Attività agricola di particolare importanza è la coltivazione del tabacco in Alta Valle del Tevere. Il sistema viario principale è rappresentato dalla Strada Statale n.3 bis e dalla Ferrovia Centrale Umbra che attraversano il territorio da nord a sud lungo il bordo orientale delle aree vallive. Il sistema industriale si sviluppa con geometria lineare lungo le stesse vie di comunicazione con due aree a elevato grado di saturazione: la prima, a nord, nei comuni di Città di Castello, Umbertide e San Giustino, la seconda, a sud, nel comune di Perugia. I settori produttivi principali caratterizzati da alta industrializzazione risultano quelli del tabacco, vestiario, legno, carta e cartone, ceramica e macchine per l’agricoltura. 16 Fig. 11 - Sottobacino Alto Tevere Fonte: ARPA Umbria 17 2.1.2 Sottobacino Medio Tevere È la porzione di bacino del Tevere sottesa dal tratto di fiume che va dalla confluenza con il fiume Chiascio fino a monte della confluenza con il fiume Paglia per una superficie di 903 km2. Il bacino complessivamente sotteso dalla sezione di chiusura ha una superficie di circa 5.764 km2 di cui 5.026 in territorio umbro e comprende l’Alto Tevere, i sottobacini del Chiascio (e del sistema Topino- Marroggia) e del Nestore. Tali sottobacini vengono trattati come unità idrografiche indipendenti. Il bacino presenta morfologia prevalentemente collinare con una forte prevalenza di litologie scarsamente permeabili. Solo al suo margine orientale comprende parte della struttura dei monti Martani e nella porzione sudoccidentale la propaggine settentrionale della struttura dei monti di Narni e d’Amelia. Le due strutture carbonatiche sono caratterizzate da elevata permeabilità e sono sede di acquiferi importanti anche se con soggiacenza molto elevata. Nella parte occidentale del bacino, fino all’altezza di Todi, il Tevere disegna una valle di modesta ampiezza, la Media Valle del Tevere, che si sviluppa con direzione nord sud ed è sede dell’omonimo acquifero alluvionale. Più a valle il fiume scorre incassato nella Gola del Fusello, fino all’invaso di Corbara, lago artificiale realizzato negli anni ’60 per scopi idroelettrici mediante sbarramento lungo l’asta principale. Il Lago di Corbara di superficie superiore a 10 km2 e profondità massima 51 metri, ha un volume di invaso di 192 Mm3. Gli affluenti principali del Tevere in questo tratto sono il fiume Chiascio, in sinistra idrografica, e il fiume Nestore, in destra; affluenti minori sono il torrente Puglia e il torrente Naia, ambedue in sinistra idrografica. In linea generale, il sottobacino presenta una bassa densità di popolazione; le zone a più elevata densità sono rappresentate dagli abitati di Marsciano e Todi. La valle del fiume Tevere, compresa tra il Comune di Marsciano e l’Alto Tuderte, costituisce una zona di particolare interesse agricolo. Il sistema viario principale è rappresentato dalla Strada Statale n.3 bis e dalla Ferrovia Centrale Umbra che attraversano il territorio a nord a sud. Per quanto riguarda il settore industriale, lungo tali arterie, tra Marsciano e Todi ed in alcune aree del comune di Massa Martana, sono localizzati vari agglomerati produttivi e ambiti con elevato grado di saturazione, intervallati a zone a più forte dispersione. I settori produttivi principali risultano quelli della lavorazione granaglie, vestiario, ceramiche e materiali per l’edilizia. 18 Fig. 12 - Sottobacino Medio Tevere Fonte: ARPA Umbria 19 2.1.3 Sottobacino Basso Tevere È la porzione di bacino del Tevere sottesa dal tratto di fiume che va dalla confluenza con il fiume Paglia fino alla confluenza dell’Aniene nel Lazio per una superficie di 1400 km2 di cui 518 in territorio umbro. La superficie complessivamente sottesa dalla stazione di chiusura è di 12.805 km2 di cui 7.745 in Umbria. Lungo questo tratto il fiume segna il confine amministrativo tra la Regione Umbria e la Regione Lazio e solo la porzione di bacino idrografico in sinistra è compresa in territorio umbro. La morfologia è prevalentemente collinare. In gran parte del bacino affiorano depositi a granulometria eterogenea di ambiente da marino a continentale andando da ovest a est. La fascia centrale è interessata dalla presenza della dorsale carbonatica dei monti di Narni e d’Amelia, sede di un acquifero poco conosciuto. In questo tratto la valle del fiume Tevere ha modesta dimensione trasversale e non è sede di acquiferi di interesse. I principali affluenti sono il fiume Paglia e il fiume Nera, che vengono trattati come unità idrografiche indipendenti. Tra gli affluenti secondari va citato il Rio Grande. Lungo il corso del fiume Tevere è stato realizzato mediante sbarramento il Lago di Alviano per scopi idroelettrici. Il lago presenta una superficie di 3.4 km2 e profondità massima di 11 metri. Il corpo idrico, con i suoi 500 ettari di palude, rappresenta una tra le più importanti oasi faunistiche regionali ed è stato individuato come area naturale protetta regionale, pSIC ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE e ZPS ai sensi della Direttiva Uccelli 79/409/CEE. Il principale insediamento abitativo è costituito dall’agglomerato di Amelia. Tutti gli altri comuni compresi nel sottobacino hanno una popolazione molto modesta che singolarmente non supera i 2.000 abitanti. Non sono presenti attività produttive rilevanti. Il reticolo viario e ferroviario principale si sviluppa lungo l’asse della valle. 20 Fig. 13 - Sottobacino Basso Tevere Fonte: ARPA Umbria 21 2.1.4 Sottobacino Chiascio Il fiume Chiascio ha origine nella fascia collinare compresa tra i Monti di Gubbio e la dorsale appenninica, ad una quota di circa 850 m s.l.m. e, dopo un corso di 95 km, confluisce nel fiume Tevere a Torgiano, in sinistra idrografica. La sezione di chiusura sottende un bacino di 1.962 km2, di cui più del 60% ricadenti nel bacino del fiume Topino, che viene trattato come unità idrografica indipendente. Il bacino è delimitato a Nord-Est da una serie di rilievi, che costituiscono, tra l’altro, il limite amministrativo fra le regioni Umbria e Marche. Quest’area, che rappresenta l’unica parte del bacino di quote superiori a 1000 m s.l.m., è formata da rocce prevalentemente calcaree, con spiccate caratteristiche di permeabilità. La circolazione idrica sotterranea che ne deriva alimenta quindi alcune sorgenti perenni (emergenze dell’acquifero carbonatico dell’unità di Monte Cucco) che, laddove non captate da acquedotti, danno origine a corsi d’acqua brevi, con portata variabile ma perenne durante il corso dell’anno. La restante parte del bacino è delimitata a Nord dal valico di Madonna della Cima (809 m s.l.m.) e dal M. Foce (983 m s.l.m.). Il limite attraversa poi la Conca Eugubina e prosegue sulle colline che separano tale conca dalla valle del Tevere. La formazione geologica prevalente in quest’area è quella marnoso-arenacea. La componente marnosa conferisce al terreno una bassa permeabilità che attiva una circolazione superficiale marcatamente torrentizia, alimentata da scarse sorgenti con portata molto variabile e tendenza ad esaurirsi in assenza di precipitazioni. A sud-est lo spartiacque attraversa la conca di Gualdo Tadino, supera le colline che si interpongono tra la Valtopina e il M. Subasio e da qui discende verso l’ampia area valliva rappresentata dalla porzione settentrionale della Valle Umbra nord, sede di uno degli acquiferi alluvionali più importanti della regione. A monte della confluenza con il fiume Topino la quota media del bacino è di 524 m s.l.m. e la densità di drenaggio pari a 1.48 km/km2. Alla sezione di chiusura questa scende a 1.43 km/km2. La pendenza media dell’alveo è di 0,7%.
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