Relazione Geologica
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
RELAZIONE GEOLOGICA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO DENOMINATO “STRAZZERI”, DI POTENZA COMPLESSIVA 20,119 MWp POSIZIONATO A TERRA, SITO IN CONTRADA IUNGETTO SNC COMUNE DI CATANIA (CT) Dott. Geol. Francesco Petralia Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia n. 1483 SUNCORE 5 AMARANTO 1 s.r.l. Società proponente Renova Utility – Via Manganelli 20/G 95030 Nicolosi (CT) tel. 333/9533392 mail: [email protected] - P. Iva 05272468873 Indice generale Inquadramento geografico e geomorfologico......................................................................................2 Inquadramento Geologico-strutturale...................................................................................................3 Cenni di idrogeologia...........................................................................................................................6 Assetto idrologico dell'area di studio...................................................................................................9 Assetto tettonico e sismicità...............................................................................................................10 Caratteristiche geotecniche – cenni....................................................................................................12 Conclusioni.........................................................................................................................................12 Bibliografia.........................................................................................................................................15 1 Inquadramento geografico e geomorfologico Il sito del progetto è posto a circa 6 km a Sud-Ovest di Catania, nella Zona Industriale della città. L'area in esame è rappresentata nella tavoletta a scala 1:25000 edita da IGM denominata “Catania Sud” Tavoletta 270 III NO e si trova nel Foglio 634130 della Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000. Fig. 1 – Ubicazione dell'area scelta per l'impianto fotovoltaico. In alto inquadramento nella carta stradale, in basso nello stralcio della Tavoletta IGM “Catania Sud”. L'area indagata ricade nella Piana di Catania, una estesissima piana alluvionale alimentata e attraversata dai fiumi Simeto, Dittaino e Gornalunga. Ci troviamo in località Jungetto, circa 2,3 km a Nord del letto del Fiume Simeto, 1,4 km a Ovest del Canale Buttaceto, che raccoglie le acque di ruscellamento provenienti da Misterbianco, ed 1 km più a Sud del canale denominato Saia Mastra il 2 quale drena il Vallone Mendola, collettore degli impluvi a valle di Motta S. Anastasia, e sfocia infine nel Canale Buttaceto. Il sito presenta una morfologia pianeggiante, con una quota di circa 10 metri s.l.m.. Il reticolo idrografico dell'area, se si esclude l'andamento ad ampie anse del Fiume Simeto, risulta limitato e non definito a causa dell'andamento sub-pianeggiante e della massiccia antropizzazione, con spianamento e costruzione di canali artificiali. I lineamenti geomorfologici del territorio in analisi sono da mettere in relazione con la natura litologica dei terreni presenti, costituiti dai depositi detritici trasportati dai corsi d'acqua precedentemente menzionati, che conferiscono al paesaggio una morfologia pianeggiante. L'utilizzo del suolo, un tempo caratterizzato da coltivazioni, in prevalenza agrumeti, è oggi occupato da insediamenti di tipo industriale. Il clima può essere considerato di tipo mediterraneo con il periodo autunnale e invernale caratterizzato da precipitazioni anche abbondanti e spesso concentrate in brevi periodi ed un semestre primaverile-estivo caratterizzato da scarse precipitazioni ed elevate temperature. Dall'indagine geomorfologica è emerso che non esistono situazioni di particolare rilievo e l'assenza di fattori morfogenetici attivi, fatto che garantisce condizioni stabili, assenza di dissesti e fenomeni erosivi intensi. Le caratteristiche morfologiche del sito interessato e le zone immediatamente limitrofe sono pertanto tali da garantire la stabilità dell'area e la funzionalità delle opere se eseguite a regola d'arte. Inquadramento Geologico-strutturale Dal punto di vista geologico, le principali strutture che caratterizzano la Sicilia sono: • l'Avampaese Ibleo, affiorante nei settori sud-orientali dell'isola e caratterizzato da una potente successione carbonatica meso-cenozoica, con ripetute intercalazioni di vulcaniti basiche (Patacca et al. 1979; Lentini et al. 1984); • l'Avanfossa Gela-Catania, affiorante nella porzione orientale della Sicilia e costituita da una spessa successione sedimentaria tardo-cenozoica, parzialmente sepolta sotto le coltri alloctone del sistema frontale della catena (Ogniben 1969; Di Geronimo et al. 1978; Lentini 1982; Torelli et al. 1998); • la Catena Appenninico-Maghrebide, affiorante nella porzione settentrionale dell'isola e costituita da sequenze meso-cenozoiche sia di piattaforma che di bacino, con le relative coperture flyschoidi mioceniche (Ogniben 1969; Amodio-Morelli et al. 1976; Mostardini & Merlini 1986; Cello et al. 1989; Catalano et al. 1996; Monaco et al. 1998); • la Catena Kabilo-Calabride, affiorante nei settori nord-orientali della Sicilia e caratterizzata da un basamento metamorfico di vario grado con le relative coperture sedimentarie meso- cenozoiche, cui si associano le unità ofiolitiche del Complesso Liguride (Ogniben 1969; Amodio-Morelli et al. 1976; Bonardi et al. 1982; Tansi et al. 2007). L'area di studio ricade nel settore centro-orientale della Sicilia, in corrispondenza del margine meridionale e più orientale della Catena Appenninico-Maghrebide, al disopra dell'Avanfossa Gela- Catania. Le unità più antiche sono strutturate in una serie di thrust (Bianchi et al. 1987; Lentini et al. 1991) verificatisi a partire dal Burdigaliano inferiore appartenenti alla Catena Appenninico-Magrebide. Tali unità sono ricoperte da estesi depositi quaternari di genesi detritica e alluvionale che costituiscono la copertura dell'Avanfossa Gela-Catania (Carbone et al. 2010). Le unità più antiche e più profonde sono rappresentate dal Flysch Numidico (Oligocene superiore – Burdigaliano): argilliti nerastre a stratificazione indistinta, passanti verso l'alto ad argille brune cui si intercalano quarzareniti giallastre in grossi banchi. Le areniti hanno grana da fine a ruditica 3 grossolana e abbondante matrice silicea. Le argille nere sono caratterizzate da microfaune a Globigerinoides primordius, Catapsidrax dissimilis, Paragloborotalia cfr. kugleri. Nelle argille brune apicali microfaune a Globigerinoides trilobus, G. bisphaericus, Globoquadrina dehiscens e P. siakensis. Spessore fino a 400 m. Al disopra di questo bedrock troviamo i Depositi continentali quaternari, formati da sedimenti clastici pleistocenici e olocenici di genesi detritico-colluviale, alluvionale e lacustre (Carbone et al. 2010). – Depositi alluvionali terrazzati (Pleistocene superiore – Olocene): ghiaie prevalenti con locali passaggi di sabbie, limi sabbiosi e limi ghiaiosi; ghiaie e ghiaie sabbiose con locali ciottoli poligenici e passaggi di sabbie limose. Formano terrazzi morfologici più o meno estesi, distribuiti su vari ordini. Depositi di canale fluviale, argine e conoide alluvionale. – Depositi alluvionali recenti (Olocene): limi argillosi, più raramente limi sabbiosi di colore bruno con ciottoli quarzarenitici di diametro tra 2 e 25 cm; sabbie a grana da fine a grossolana, sabbie limose e sabbie ghiaiose; ghiaie poligeniche ed eterometriche in abbondante matrice sabbiosa, con blocchi angolosi e intercalazioni sabbioso-ghiaiose; sabbie da grossolane a fini, localmente limose, in strati da sottili a molto spessi, alternate a limi sabbiosi e limi argillosi, in strati sottili. Depositi di canale fluviale, argine, conoide alluvionale e piana inondabile. – Depositi alluvionali attuali (Olocene): ghiaie eterometriche a prevalenti clasti sedimentari arrotondati e ghiaie sabbiose, con locali livelli di limi argillosi di colore grigio. Depositi di canale fluviale, argine, conoide alluvionale e piana inondabile. – Depositi palustri (Olocene): limi e limi argillosi di colore nerastro, laminati o sottilmente stratificati, con abbondante frazione organica vegetale e locali intercalazioni limoso- sabbiose. Depositi di palude d'acqua dolce. La Piana di Catania (i cui depositi sono stati rinvenuti fino a profondità di 80 metri sotto il livello del mare) risulta costituita dai terreni di natura sedimentaria limoso-sabbioso-argillosi di età quaternaria, costituenti I depositi alluvionali che hanno colmato nel tempo il grande golfo tra il Monte Etna e l'altopiano Ibleo. Tali depositi presentano discontinuità granulometriche sia verticali che eteropie laterali per effetto del regime delle correnti che ne hanno determinato la deposizione. La granulometria dei sedimenti è variabile in un intervallo che va dalle ghiaie alle argille. Le alluvioni della Piana di Catania derivano dall'azione di sedimentazione dei fiumi Simeto, Dittaino e Gornalunga che a causa delle variazioni di regime, per ostruzioni o variazioni climatiche, hanno subito oscillazioni nel loro trasporto solido con conseguente variabilità granulometrica dei depositi. Grazie a questo è presente nella Piana una marcata eteropia verticale e laterale di facies dei sedimenti, con andamento lentiforme generalmente di scarsa estensione laterale, nelle diverse unità che costituiscono la coltre alluvionale. La zona oggetto di studio occupa un'area ubicata un paio di km più a Sud della Carta Geologica dell'Area Urbana di Catania a scala 1:10.000 (Monaco et al, 2000), dalle cui sezioni