DI SETTALA (Provincia di Milano)

PIANO URBANO GENERALE DEI SERVIZI NEL SOTTOSUOLO (PUGSS)

RELAZIONE TECNICA

INDICE 1 PREMESSA ...... 4 2 IL QUADRO PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO ...... 5 2.1 Atti di pianificazione sovracomunale: il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) ...... 5 2.2 La pianificazione comunale: il nuovo PGT ...... 6 3 L’ANALISI DEI SISTEMI TERRITORIALI ...... 7 3.1 Inquadramento generale ...... 7 3.2 Elementi geoterritoriali ...... 8 3.2.1 Idrografia superficiale ...... 8 3.2.2 Acque sotterranee ...... 9 3.2.3 Suolo e sottosuolo ...... 9 3.2.3.1 Caratteristiche geologiche e idrogeologiche in s.l...... 10 3.2.3.2 Classi di fattibilità ...... 10 3.2.3.3 Analisi del rischio ...... 11 3.3 Elementi urbanistici ...... 13 3.3.1 Struttura urbanistica e uso del suolo ...... 14 3.3.2 Principali servizi pubblici...... 18 3.3.3 Previsioni di sviluppo urbano nel nuovo Piano di Governo del Territorio .. 18

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1 3.4 I vincoli ...... 19 3.5 Il sistema della viabilità e della mobilità...... 19 3.5.1 Censimento dei veicoli in circolazione ...... 20 3.5.2 Strade di maggiore interesse ai fini del PUGSS ...... 21 4 L’ANALISI DELLE RETI TECNOLOGICHE ...... 25 5 BANCHE DATI PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO INFORMATIVO ...... 27 5.1 Mappatura e georeferenziazione delle reti di sottoservizi ...... 28 5.2 Elaborazione del Sistema Informativo Integrato del Sottosuolo (SIIS) ...... 30 6 PROGRAMMA DI SVILUPPO DEI SERVIZI NEL SOTTOSUOLO ...... 33 6.1 Tipologia delle opere ...... 34 6.2 Requisiti delle infrastrutture ...... 34 6.3 Criteri generali ...... 36 6.4 Criteri particolari ...... 37 6.5 Prescrizioni che riguardano le fasi di cantierizzazione...... 38 6.6 Programmazione ...... 38

Tabelle

Tabella 1 - Valori delle VS30 e categorie sismiche del terreno. 12 Tabella 2 – Elenco strade di maggiore interesse 22 Tabella 3 - Indagine preliminare sulle informazioni in possesso del comune relativamente alle reti tecnologiche presenti nel sottosuolo 25 Tabella 4 – Elenco aziende erogatrici servizi di pubblica utilità 30 Tabella 5 – Informazioni fornite dai singoli Gestori dei sottoservizi sulle reti gestite 31

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2 ALLEGATI

Allegati

All. 1 - Sistema insediativo – Stato di fatto e stato di attuazione del PRG (marzo 2008) Ambiti di trasformazione tessuto urbano consolidato, ambiti agricoli All. 2 - strategici – ottobre 2008 All. 3 - Carta dei vincoli – aprile 2008

Tavole

Tav. 1 - Tracciato sottoservizi tecnologici – Carta di sintesi (scala 1:5.000)

CD Sistema Informativo Integrato del Sottosuolo (SIIS)

Con la collaborazione di: Ing. Gianluca Busca Etaconsult –Energia Territorio Ambiente

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3 1 PREMESSA

Il presente documento riguarda la fase ricognitiva e propositiva del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS) del Comune di Settala, ed è stato approntato seguendo le indicazioni metodologiche contenute nelle “Linee Guida”, che ne costituiscono parte integrante. Dovendo creare una base conoscitiva dello stato di fatto sufficientemente esaustiva e dovendo coinvolgere molti soggetti nel processo di razionalizzazione dell’uso del sottosuolo, secondo metodi ed azioni che andranno condivisi, di comune accordo con l’Amministrazione di Settala si è deciso di procedere nella formazione del Piano attraverso le seguenti fasi: • redazione delle Linee Guida per la predisposizione del PUGSS; • redazione della Relazione Tecnica (il presente documento); • redazione della bozza del Regolamento Attuativo del PUGSS • elaborazione del Sistema Integrato dei Servizi del Sottosuolo (SIIS) che rappresenta una strutturazione conforme alle direttive regionali delle informazioni ad ora disponibili circa le reti tecnologiche nel sottosuolo. Il Piano così predisposto consentirà di chiarire l’attuale livello conoscitivo e qualità delle informazioni esistenti, al fine di programmare efficacemente nel tempo i piani di completamento, le azioni di monitoraggio e il coordinamento tra i Gestori, valutando anche la disponibilità di risorse interne all’Amministrazione da dedicare a tali attività. Per quanto concerne i riferimenti normativi, gli indirizzi generali e la metodologia di elaborazione del PUGSS si rimanda alle Linee Guida.

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4 2 IL QUADRO PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO

Si considerano gli atti programmatici che hanno una stretta connessione con l’infrastrutturazione del sottosuolo, a livello sovracomunale e comunale.

2.1 ATTI DI PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE: IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale adottato con deliberazione del Consiglio Provinciale n° 27 del 25/09/2002, approvato con deliberazione consiliare n. 55 del 14 Ottobre 2003, tra gli obiettivi generali fornisce delle indicazioni connesse con i temi qui trattati, relativamente alle politiche di orientamento in campo ambientale, e più in particolare nel settore energetico. Tali orientamenti, inerenti la fase di pianificazione, riguardano: • la promozione di impianti di teleriscaldamento cogenerativi nei nuovi insediamenti residenziali e per riscaldare aree urbanizzate con massiccia presenza di impianti di riscaldamento centralizzati; • il riordino e razionalizzazione dei tracciati esistenti delle reti di distribuzione elettrica; • l’interramento delle linee aeree elettriche soprattutto in situazioni di alto pregio paesistico. Per quanto attiene agli aspetti urbanistici, essi sono stati recepiti nella proposta di piano di cui si parla nei paragrafi successivi. L’aggiornamento in corso del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale riporta, relativamente ai corridoi tecnologici, quanto di seguito riportato: “Contenuto del tutto nuovo del sistema infrastrutturale introdotto dalla L.R. 12/05 è l’individuazione dei corridoi tecnologici ove realizzare le infrastrutture a rete di interesse sovracomunale. Il PTCP assegna un valore programmatorio a questa indicazione, con particolare attenzione ai criteri di inserimento ambientale. I corridoi tecnologici per allocare le reti di interesse sovracomunale (gas, acqua, energia elettrica, reti telematiche, teleriscaldamento, etc.) dovranno essere pertanto localizzati nel sottosuolo, negli appositi cavidotti lungo le infrastrutture per la mobilità, salvo documentate ragioni di impossibilità tecnica. Nel caso le reti debbano essere collocate in soprassuolo, l’inserimento ambientale e paesaggistico dei relativi manufatti è assicurato rispettando i modelli del Repertorio delle misure di mitigazione e compensazione paesistico-ambientali”.

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5 2.2 LA PIANIFICAZIONE COMUNALE: IL NUOVO PGT Il Piano di Governo del Territorio in via di predisposizione individua gli obiettivi che derivano dall’osservazione delle problematiche territoriali ed ambientali emerse attraverso le analisi volte alla costituzione del quadro conoscitivo. Gli obiettivi sono volti in particolare a dare risposta alla dimensione della domanda abitativa di Settala, al sostegno dell’attività produttiva esistente anche tramite lo sviluppo di attività di supporto alle imprese, ad una riqualificazione generale del contesto urbano, alla riorganizzazione e riqualificazione dei servizi e spazi pubblici, alla preservazione e valorizzazione dei caratteri del paesaggio – parte del territorio di Settala ricade nel Parco Agricolo Sud Milano e fa parte della fascia dei fontanili – ed al miglioramento del sempre critico sistema infrastrutturale della viabilità e dei trasporti, sia a livello della rete intercomunale sia a livello di rete urbana. Gli obiettivi sono quindi perseguiti attraverso delle azioni mirate, che vengono meglio descritte ed approfondite nelle pagine seguenti, dove ci si sofferma in particolare su quegli aspetti maggiormente connessi con lo sviluppo del sistema delle infrastrutture nel sottosuolo.

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6 3 L’ANALISI DEI SISTEMI TERRITORIALI

Nei paragrafi che seguono si riporta una disamina delle componenti territoriali interessate dalle infrastrutturazioni del sottosuolo. Le informazioni costituiscono una sintesi degli studi fatti predisporre nel tempo da parte dell’Amministrazione; per completezza si rimanda: • allo Studio Geologico di supporto al PGT (maggio 2008); • al Documento di Piano (ottobre 2008).

3.1 INQUADRAMENTO GENERALE Il territorio comunale di Settala, sito nella porzione sud-orientale della Provincia di Milano, si posiziona nel contesto morfologico della Media Pianura Lombarda caratterizzata da morfologie legate a deposizione fluvioglaciale e fluviale/alluvionale di età quaternaria. Di notevole estensione, pari a circa 17,5 km2, esso confina a Nord con i comuni di , e , a Ovest con , a Sud con , e e a Est con . La fascia altimetrica di distribuzione varia da 112 m s.l.m. a 97 m s.l.m., con quote leggermente digradanti verso Sud, ad una pendenza media di circa 0.25%. Il territorio è costituito da una morfologia praticamente pianeggiante, derivata dall’intenso livellamento di una superficie originaria leggermente più ondulata per scopi agricoli; unica eccezione morfologica di un certo rilievo è rappresentata dal terrazzamento che corre lungo il corso del Canale Muzza, il quale in comune di Merlino risulta ribassato rispetto alla pianura circostante di circa 1÷4 m. Le unità geolitologiche presenti in affioramento sono rappresentate da sedimenti di ambiente fluvioglaciale e fluviale/alluvionale di età Pleistocene superiore – Olocene costituenti la Media Pianura Lombarda; tali depositi, un tempo noti con il nome di “Livello Fondamentale della Pianura”, costituiscono le varie paleosuperfici di aggradazione della pianura stessa. I sedimenti presenti nei depositi sono principalmente sabbioso ghiaiosi con percentuali variabili di matrice limosa o limoso sabbiosa; intercalati a diverse profondità si trovano livelli di sedimenti fini prettamente argillosi.

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7 Nel complesso i depositi presentano un livello di alterazione superficiale poco evoluto con spessore massimo di 2÷3 m. Data la notevole variabilità sia laterale che verticale della distribuzione dei sedimenti, non è stato possibile riconoscere in affioramento delle unità geologiche in senso stretto; anche l’analisi dei dati relativi a sondaggi geognostici, pozzi per acqua, pozzetti esplorativi, ecc. ha confermato tale variabilità di facies sedimentologiche. La consultazione della banca dati della Regione Lombardia (SIT – Basi Informative Ambientali della Pianura, tematismo “Litologia di superficie”) ha invece permesso di distinguere sul territorio di Settala delle macroaree distinte per le seguenti litologie superficiali dominanti: • Unità a ghiaie dominanti e ghiaie frammiste a locali depositi fini (sabbie, limi e argille); • Unità a sabbie frammiste a locali depositi fini (limi e argille) e ghiaie; • Unità a limi frammisti a sabbie e ghiaie. Nel territorio di Settala, la morfologia della superficie piezometrica evidenzia una falda radiale cha passa da divergente nel settore occidentale del comune a convergente nel settore orientale; le componenti del flusso idrico sotterraneo sono di conseguenza orientate verso S-SSE, in direzione dell’asse di drenaggio principale rappresentato dal Fiume Adda posto a Est del territorio, e le quote piezometriche decrescono da circa 109 a 96 m s.l.m. da Nord a Sud con un gradiente idraulico medio del 2 ‰.

3.2 ELEMENTI GEOTERRITORIALI

3.2.1 Idrografia superficiale Il territorio, anticamente soggetto a vasti impaludamenti, è attualmente attraversato da un fitto reticolo idrografico composto da corsi d’acqua naturaliformi e da numerosi canali artificiali. La rete idrografica è rappresentata dal Canale della Muzza, classificato come principale ai sensi della D.G.R. n. 13950 del 1/08/03, e da un sistema di canalizzazioni a scopo irriguo (canali e rogge) ben sviluppato in tutto il territorio.

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8 3.2.2 Acque sotterranee Sulla base delle caratteristiche litologiche dedotte dalle stratigrafie dei pozzi dell’area e in riferimento alla suddivisione stratigrafica del sottosuolo della Pianura Lombarda, come dedotta dalla pubblicazione da parte di ENI Divisione Agip - Regione Lombardia (2002), si riconoscono nel sottosuolo le seguenti unità idrogeologiche, distinguibili per la loro omogeneità di costituzione e di continuità orizzontale e verticale: • A – Gruppo Acquifero A: è presente con continuità in tutto il territorio ed è costituito da depositi prevalentemente grossolani (ghiaie e sabbie) di natura fluvioglaciale/fluviale, con intercalazioni di lenti e livelli argillosi. Lo spessore complessivo dell’unità è variabile da 35 m a Nord a circa 80 m a Sud. L’unità, congiuntamente alla seguente unità del Gruppo Acquifero B, è sede dell’acquifero principale di tipo libero o localmente semiconfinato, caratterizzato da soggiacenze intorno ai 2-3 m da piano campagna. • B – Gruppo Acquifero B: è presente con continuità in tutto il territorio esaminato ed è costituito da depositi prevalentemente grossolani (sabbie medio-grossolane, sabbie ciottolose e ghiaie a matrice sabbiosa) di natura fluvioglaciale/fluviale. Lo spessore complessivo si attesta su una media di circa 40 m con valori minimi intorno ai 15-20 m e massimi di 60 m circa. L’unità, congiuntamente alla precedente Unità A, è sede dell’acquifero principale di tipo libero o localmente semiconfinato. • C – Gruppo Acquifero C: è presente con continuità in tutto il territorio esaminato ed è costituito da sabbie da fini a medie e argille limose con orizzonti torbosi a cui si intercalano livelli ghiaioso-sabbiosi a maggiore permeabilità. Lo spessore complessivo è sconosciuto in quanto il limite inferiore non è stato raggiunto dalle perforazioni dei pozzi più profondi presenti nell’area. Nei livelli permeabili sono presenti acquiferi intermedi e profondi, di tipo confinato.

3.2.3 Suolo e sottosuolo Di seguito verranno riassunte le caratteristiche geologiche e idrogeologiche, le classi di fattibilità e l’analisi sismica del comune di Settala.

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9 3.2.3.1 Caratteristiche geologiche e idrogeologiche in s.l. Il territorio comunale è caratterizzato dalle seguenti caratteristiche geologiche e idrogeologiche: • Caratteri morfologici: piana fluvioglaciale/fluviale subpianeggiante o ondulata a grande scala, priva di evidenze morfologiche significative. Rete idrografica naturale assente. • Caratteri litologici: depositi di natura sabbioso ghiaiosa con percentuali variabili di matrice limosa o limoso sabbiosa; intercalati a diverse profondità si trovano livelli di sedimenti fini argillosi. Nel complesso i depositi presentano un livello di alterazione superficiale poco evoluto con spessore massimo di 2÷3 m. • Pedologia: complesso o consociazione di suoli moderatamente profondi su substrato che varia da ciottoloso e sabbioso a sabbioso-ghiaioso o sabbioso; scheletro da frequente ad assente in superficie, da assente a frequente in profondità; tessitura da moderatamente grossolana a media. • Drenaggio: drenaggio delle acque da buono a mediocre, talora lento. • Caratteristiche litotecniche: depositi di natura sabbioso ghiaiosa con percentuali variabili di matrice limosa o limoso sabbiosa; intercalati a diverse profondità si trovano livelli di sedimenti fini argillosi. Nel complesso i depositi presentano un livello di alterazione superficiale poco evoluto con spessore massimo di 2÷3 m. • Vulnerabilità dell’acquifero: vulnerabilità di grado elevato. • Problematiche specifiche: aree pianeggianti od ondulate a grande scala costituite da terreni granulari da sciolti ad addensati con caratteristiche geotecniche mediocri/scadenti in superficie e migliori in profondità, i cui parametri presentano variazioni verticali e orizzontali in funzione della presenza di livelli di terreni coesivi. Bassa soggiacenza della falda con possibile interazione degli scavi con la superficie piezometrica. Sviluppato reticolo di drenaggio superficiale ad uso irriguo.

3.2.3.2 Classi di fattibilità La suddivisione in aree omogenee dal punto di vista della pericolosità/vulnerabilità è stata ricondotta a diverse classi di fattibilità in ordine alle limitazioni e destinazioni d’uso del territorio, secondo quanto prescritto dalla normativa vigente.

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10 Gravi e consistenti limitazioni alla fattibilità geologica (classi 4 e 3) sono individuate in corrispondenza del reticolo idrografico minore, nelle aree di protezione idraulica e nelle aree degradate. In particolare la classe di fattibilità 4 è stata attribuita alle seguenti aree: - alveo del Canale Muzza (classe 4rp) e relativa area di rispetto fluviale estesa a 10 m (limite di inedificabilità). Tale area è soggetta a polizia idraulica, necessaria a consentire l’accessibilità al corso d’acqua ai fini della sua manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale; - fontanili e canali rilevanti (classe 4fo) e relative aree di rispetto soggette a ad art. 41 e 42 delle NTA del Parco Agricolo Sud Milano, necessarie a consentire l’accessibilità ai corsi d’acqua ai fini della manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale; - ambito di pertinenza dei fontanili per una distanza di 50 m dall’orlo della testa e del primo tratto dell’asta di irrigazione, costituente fascia di tutela idrogeologica e ambientale (classe 4tu). Le classi di fattibilità 3 sono state attribuite alle aree di seguito elencate: - ambiti produttivi classificati come aziende a rischio di incidente rilevante ai sensi del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. e ambiti produttivi soggetti a caratterizzazione ambientale e/o procedure di bonifica ai sensi del D. Lgs. 152/06 (classe 3sp). Per tali aree può ancora sussistere il rischio di contaminazione dei suoli; - area del depuratore (classe 3de) caratterizzata da una contaminazione potenziale dei suoli.

3.2.3.3 Analisi del rischio Con riferimento al D.M. 14/01/08 “Nuove Norme tecniche per le costruzioni” la sismicità di base del territorio comunale di Settala è definibile in funzione del valore assunto dall’accelerazione massima attesa su suolo rigido per eventi con tempo di ritorno di 475 anni e probabilità di superamento del 10% in 50 anni definita nella tabella 1 allegata al citato D.M. in corrispondenza dei nodi di un reticolo di riferimento nazionale

Sulla base delle leggi di variazione delle velocità di propagazione delle onde di taglio ricavate all’interno dell’area in esame è possibile definire un valore di velocità media di propagazione delle onde di taglio nei primi 30 m al di sotto del piano campagna VS30.

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11 Il valore di VS30 ottenuto e la corrispondente categoria sismica del terreno, individuata tra quelle previste al punto 3.2.2 del D.M. 14.01.08, sono mostrate nella tabella seguente (Tabella 1).

Tabella 1 - Valori delle VS30 e categorie sismiche del terreno.

Area Omogenea VS30 Categoria sismica 1 271 C

Sulla base della categoria dei terreni di fondazione e dei parametri sismici di base è possibile calcolare i valori di spostamento orizzontale massimo al suolo dg e velocità orizzontale massima al suolo vg in occasione dell’evento sismico atteso a mezzo delle seguenti espressioni:

dg = 0.025 * S * TC * TD * ag

vg = 0.16 * S * TC * ag dove: S = fattore funzione della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche; TC = periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale su suolo rigido; TD = periodo corrispondente all’inizio del tratto dello spettro a spostamento costante espresso dalla relazione; ag = accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido. Inserendo i valori dei fattori e dei periodi sopra indicati si ottiene:

dg = 27.52 [mm]

vg = 0.091 [m/s]

Dall’esame della documentazione analitica di base e dall’osservazione dettagliata dell’assetto morfologico del territorio è stato, inoltre, possibile individuare le “zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti – Z2” caratterizzate da terreni granulari fini con falda superficiale, in grado di dar luogo ad apprezzabili modificazioni dello spettro di risposta elastica.

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12 3.3 ELEMENTI URBANISTICI L’analisi della realtà urbana, finalizzata alla definizione delle linee di intervento del Piano del Sottosuolo, ha permesso di identificare, all’interno del territorio comunale, i seguenti ambiti funzionali: • aree con presenza di urbanizzato consolidato (aree residenziali, industriali - produttive, aree terziarie- commerciali); • aree non urbanizzate con destinazione agricola o a parco; • aree soggette a nuova urbanizzazione, trasformazione o riqualificazione urbanistica (ambiti dei Piani Attuativi). La normativa vigente (vedi Linee Guida) richiede che i nuovi interventi interessanti il sottosuolo siano dotati di infrastrutturazione, che è considerata opera di urbanizzazione primaria. L’utilizzo dei piani attuativi o programmi integrati di intervento predisposti per e nuove urbanizzazioni, trasformazioni e ristrutturazioni urbanistiche, permettono di individuare, sull’intero territorio comunale, tutte quelle zone che necessitano di nuova infrastrutturazione. La normativa di settore indica che in presenza di pianificazione attuativa, i servizi siano allocati in strutture sotterranee polifunzionali (gallerie tecnologiche o cunicoli) e siano a carico del soggetto attuatore, essendo considerate opere di pubblica utilità. Anche l’analisi dell’andamento demografico comunale può aiutare in tal senso. A partire dalla rilevazione del 1861, la popolazione di Settala contava circa 2.000 / 2.500 abitanti per più di un secolo, successivamente a partire dal 1961 si assiste ad una crescita demografica a tassi pressoché costanti. Tra il 1993 e il 2005 la popolazione è cresciuta del 32% (da 5.072 a 6.707 abitanti); nello stesso periodo le famiglie sono aumentate del 53% (da 1.706 a 2.623); la crescita della popolazione è dovuta circa per 2/3 al saldo migratorio. Al 2005 la composizione media delle famiglie di Settala è di 2,55 componenti per famiglia; al 31.12.2007 la popolazione di Settala risulta di 7.197 abitanti. Nella ricostruzione dello sviluppo recente delle parti urbanizzate del territorio di Settala è riconoscibile una forma di organizzazione dello spazio residenziale di tipo estensivo. Ad eccezione di pochi edifici pluripiano ad alta concentrazione fondiaria, databili intorno agli anni ‘60/’70, il modello insediativo più ricorrente è quello della casa con giardino di tipo unifamiliare e delle varianti in casa bifamiliare e a schiera,

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13 conformando gran parte del territorio urbanizzato in estesi quartieri giardino, soprattutto in Settala e Caleppio. Solo recentemente, con il PRG vigente, le scelte insediative si sono orientate verso un relativo contenimento del consumo di suolo con la realizzazione di interventi misti sul piano tipologico: case unifamiliari integrate ad edifici pluripiano di modesta altezza (dai tre ai quattro piani fuori terra). Settala è un comune polo attrattore di lavoro poiché ha una struttura produttiva forte, prevalentemente industriale: al 2001 l’ISTAT rileva 417 imprese e 12 Istituzioni per un totale di 4.727 addetti; l’ industria manifatturiera a Settala raccoglie più del 52% degli addetti; seguono il commercio con il 16,6% e i trasporti con il 14

3.3.1 Struttura urbanistica e uso del suolo Il territorio edificato del Comune di Settala si caratterizza per la presenza di vaste aree che ospitano attività produttive, commerciali e di logistica (1.407.000 m2 di superficie fondiaria, pari a circa il 50% dell’intero tessuto edificato), insediatesi lungo la Strada Paullese, che collega Milano con Cremona e Mantova, e la Strada Cerca, direttrice nord-sud di collegamento con l’area ad alta concentrazione produttiva brianzola; la separazione tra le zone residenziali delle tre frazioni (Premenugo, Settala e Caleppio) e gli ambiti produttivi è piuttosto netta; diverse aree agricole si frappongo ai capannoni produttivi e si trovano intercluse nelle aree urbanizzate. L’esistenza di diverse aree libere poste tra il tessuto urbano esistente, o già destinato alla trasformazione dalla pianificazione vigente, e il perimetro che delimita le aree sottoposte alla tutela del Parco Sud induce a valutare attentamente il ruolo da attribuire a queste porzioni di territorio, destinate a suscitare aspettative di trasformabilità, sia nel breve sia nel lungo termine. In Comune di Settala sono individuabili quattro grandi ambiti con destinazione produttiva: 1. in località Dosso Casermette, a nord del territorio comunale ed in prossimità della Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta, si trova un nucleo caratterizzato da un tessuto piuttosto frammentario; 2. lungo il Viale delle Industrie, in parte in continuità con la zona residenziale del nucleo di Settala, si sviluppa un tessuto produttivo molto ampio (circa 470.000 m2) in cui è forte la presenza di attività di logistica;

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14 3. a nord di Caleppio vi è un ulteriore ambito monofunzionale destinato alle attività economiche, che si distingue per l’ampiezza dei recinti produttivi (vi sono poche imprese che occupano una estesa porzione di territorio, per una superficie complessiva pari a 347.000m2) e per la maggiore presenza di funzioni terziarie a supporto della produzione; 4. a sud di Caleppio, a cavallo delle strade Cerca e Paullese e a contatto con la zona residenziale della frazione, si riscontra una maggiore frammistione di attività economiche diverse, data dalla presenza di insediamenti produttivi, di logistica, commerciali e ricettivi (che interessano una superficie di 590.000 m2), i quali però sembrano ora richiedere interventi di rifunzionalizzazione dovuti alla dismissione di alcune attività. Peraltro, in questo ambito il PRG vigente destina ancora margini di espansione, con 95.000 m2 di aree non attuate. All’interno di ogni frazione il tessuto residenziale si presenta pressoché compatto, con scarse porosità e rara presenza di lotti inedificati; fanno eccezione a questo modello alcune zone residenziali sviluppatesi a ridosso delle principali strade di attraversamento (Viale delle industrie a Premenugo e Strada Cerca a Caleppio). Il tessuto urbano di Premenugo si caratterizza per l’esclusiva presenza della funzione residenziale, cui si affiancano una serie di servizi localizzati lungo l’asse nord sud che dal centro della frazione conduce agli ampi spazi verdi e per lo sport della zona di recente espansione. A nord-est della frazione un complesso di edifici di origine rurale in parte dismessi, e alcuni edifici del centro storico parzialmente degradati, offrono l’occasione per ridefinire e recuperare alcune porzioni del tessuto edilizio e urbano esistente. La frazione di Settala è suddivisa in due ambiti funzionalmente ben distinti: a ovest, lungo Viale delle Industrie si colloca la zona produttiva che si sviluppa fino all’innesto con la Strada Cerca; a est della zona produttiva fino alla Strada Cerca si estende il tessuto residenziale recente. La parte residenziale di Settala è servita da diverse attrezzature collettive che si sviluppano prevalentemente lungo i due assi perpendicolari nord-sud delle Vie Trieste e Trento e quello trasversale di Via Verdi, con una concentrazione di spazi pubblici all’aperto nella zona del centro. Le attività commerciali sono piuttosto disperse nel tessuto residenziale, salvo nel centro storico dove si registra una certa concentrazione di esercizi pubblici e negozi alimentari. All’interno di questo tessuto e lungo i suoi margini permangono alcune strutture di origine rurale. Anche lungo Viale delle Industrie ai capannoni produttivi e per la logistica si alternano permanenze dell’antica struttura agricola del luogo. La

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15 concentrazione in Settala di queste situazioni, sembra offrire spunti progettuali per una riqualificazione del tessuto urbano esistente, sia in ambito residenziale sia in quello produttivo. La località di Caleppio si trova in prossimità dell’innesto tra le strade Cerca e Paullese, posizione che ha favorito l’insediamento di diverse attività economiche, aggregatesi fondamentalmente in due grandi comparti produttivo- commerciali, a nord e a sud della zona residenziale, peraltro nettamente delimitata e separata rispetto a questi. Lungo la Strada Cerca si rileva una maggiore presenza di attività economiche. Il tessuto residenziale risulta maggiormente frazionato rispetto alle altre due frazioni, in ragione di uno sviluppo a bassa densità che ha interessato, con tempi e modalità diverse, le aree a cavallo della Strada Cerca. Si rileva la presenza, ad ovest della Cerca, di una area industriale dismessa che occupa circa 22.400 m2 di superficie. Separato da spazi inedificati funzionali al previsto tracciato della variante alla Cerca, sorge il Quartiere Paola, nucleo residenziale dotato di una propria identità di impianto, immerso nel paesaggio agricolo e autonomo morfologicamente rispetto al nucleo residenziale principale. Il PRG vigente è complessivamente quantificato per una previsione di 9.860 abitanti teorici; a favore delle attività economiche vengono invece azzonati 266.376 m2 di superficie territoriale/fondiaria. A supporto delle funzioni previste, sono state vincolate all’uso pubblico un totale di 727.710 m2, di cui 389.790 m2 a servizio della residenza e 337.920 a servizio delle attività economiche. Il tessuto consolidato delle frazioni che compongono il Comune di Settala risulta quasi totalmente saturo, fatta eccezione per alcuni lotti interclusi, peraltro di dimensioni ridotte; l’unico lotto con destinazione residenziale di dimensioni rilevanti (circa 7.000 m2) è attualmente in corso di costruzione. Rispetto al PRG vigente, a tutt’oggi alcuni piani attuativi non risultano ancora attuati, sia in ambito di PEEP sia a destinazione delle attività economiche (alcuni sono in corso di adozione). In particolare, le aree di espansione non attuate destinate alla residenza ammontano a circa 54.400 m2 di superficie territoriale e potrebbero generare un incremento della popolazione residente pari a 630 abitanti teorici; le aree per attività economiche non attuate sono in totale circa 121.500 m2 (dei quali circa 26.000 m2 sono in corso di adozione), sulle quali potranno essere realizzati 91.500 m2 di slp.

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16 Per quanto riguarda le zone di recupero, il PRG vigente ne individua cinque in funzione delle caratteristiche morfologiche e tipologiche e del valore storico architettonico degli edifici, delle destinazioni funzionali in essere e degli obiettivi di recupero delineati dal Piano stesso. In particolare: • la zona RA1 di recupero integrale comprende le parti del tessuto urbano di carattere storico per le quali il Piano indica obiettivi di conservazione, restauro e adeguamento tecnologico degli edifici di cui è riconosciuto il valore storico–architettonico; • la zona RA2 di recupero ambientale comprende le parti del tessuto urbano immediatamente circostanti gli agglomerati storici, per le quali è previsto il recupero edilizio, nel rispetto delle caratteristiche ambientali, tipologiche e morfologiche; • la zona RB1 di prevalente recupero edilizio si riferisce alle diverse corti urbane circostanti i centri delle frazioni preordinate al rinnovo edilizio nel rispetto dell’impianto urbano attuale; • la zona RB2 di rinnovo urbano interessa gli ambiti adiacenti i centri delle frazioni caratterizzati dalla presenza di tipologie edilizie agricole in dismissione, per i quali è previsto il rinnovo del tessuto urbano finalizzato alla realizzazione di nuovi ambiti residenziali; • la zona RD1 di prevalente recupero edilizio interessa gli ambiti che presentano edifici prevalentemente a carattere residenziale-agricolo, interclusi tra zone produttive e utilizzate in parte a servizio di queste ultime, per i quali è prefigurato il rinnovo edilizio. In aggiunta a queste zone, il PRG vigente ha recepito un Piano Integrato di Recupero ai sensi della LR 24/90, approvato dalla Regione precedentemente al 1997, che prevedeva una insediabilità di 285 abitanti teorici. Il suddetto piano di recupero è ad oggi decaduto e i volumi originari sono stati demoliti. Oltre alle zone di recupero individuate dal PRG vigente, risultano non utilizzate e in stato di dismissione11 circa 88.500 m2 (di Sf), ricadenti per lo più nelle zone produttive esistenti (zone DP1, DP1bis, DP1ter; DC), fatta eccezione per circa 3.600 m2 che ricadono in zona E2 in località Dosso-Casermette, su cui insiste comunque un edificio a destinazione produttiva. Nel complesso, il recepimento delle previsioni non attuate del PRG vigente comporterebbe un aumento della popolazione attuale di 1.335 abitanti teorici, che aggiunti agli attuali residenti porterebbe la popolazione teorica del Comune a 8.490 abitanti (ai quali possono essere aggiunti gli abitanti teorici insediabili nei p.a. in corso di attuazione).

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17 L’individuazione cartografica del suolo urbanizzato e dello stato di attuazione del PRG vigente è riportata nella tavola allegata (All. 1).

3.3.2 Principali servizi pubblici Le principali funzioni urbane presenti nel territorio comunale di Settala sono: • Sede dell’amministrazione comunale – Via G. Verdi, 8; • Centro Polifunzionale Comunale – Via A. Volta • Sede Protezione Civile – Via Gorizia, 1 • Centro Sportivo - Via Campo Sportivo, 1 • Scuola Materna Maria Immacolata – Via Milano, 2 • Scuola Materna – Via Trieste, 44 • Scuola Materna Ettore - Via La Ringraziata, 3 • Scuola Elementare – Via Trento, 15 • Scuole Elementari Direzione Didattica – Via G. Verdi, 8; • Scuole Elementari - Via Salvemini, 2 • Parrocchia S. Tommaso Apostolo – Via Piave, 38 • Parrocchia S. Ambrogio – Piazzetta • Parrocchia S. Agata V.M. - Via C. Marx, 13 Questi elementi rappresentano punti sensibili ed attrattori di utenza e quindi di flussi sia veicolari che pedonali; sarebbe opportuno sovrapporre queste informazioni con quelle relative al sistema della mobilità e dei fattori di attenzione delle strade, al fine di prevedere particolari accorgimenti nel caso di interventi alle infrastrutture del sottosuolo in prossimità di tali elementi.

3.3.3 Previsioni di sviluppo urbano nel nuovo Piano di Governo del Territorio Le possibilità di incremento e consolidamento della componente abitativa nel comune di Settala potranno essere meglio considerate soltanto in presenza di condizioni di accessibilità e di riassetto del sistema infrastrutturale, con in primo luogo la realizzazione del prolungamento a Paullo della linea 3 della Metropolitana Milanese. A tale scopo il Documento di Piano indica, insieme alle salvaguardie atte a garantire la realizzazione delle componenti infrastrutturali in comune di Settala, le aree idonee a consolidare la formazione di una polarità urbana di rango metropolitano in stretto rapporto con l’opportunità offerta dalla creazione di una nuova dimensione dell’offerta di trasporto. L’individuazione di ambiti di trasformazione è stata orientata per consolidare i nuclei che compongono Settala, proporzionalmente alla rispettiva dimensione

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18 ed alla capacità di sostenere ruoli urbani più consistenti, anche in virtù della collocazione geografica e delle situazioni di contesto: ridefinizione dei margini a Premenugo (+ 227 ab.), consolidamento del nucleo centrale a Settala (+ 415 ab.), recupero e riconversione di ambiti già urbanizzati a Caleppio (+ 571 ab.). Si ritiene inoltre necessario limitare lo sviluppo di nuove aree con destinazione produttiva al fabbisogno “fisiologico” di crescita di unità già insediate, prevedendo meccanismi normativi che garantiscano, ove possibile, l’evoluzione e l’ampliabilità delle strutture in essere, limitandone inoltre la convertibilità verso funzioni di logistica e di deposito di merci. Allo scopo il Documento di Piano indica come idonee alla trasformazione alcuni lotti adiacenti ad ambiti produttivi esistenti, di cui costituiscono logico completamento. Per l’individuazione degli ambiti di trasformazione in All. 2 si allega “Tavola DP.2 - Ambiti di trasformazione, tessuto urbano consolidato, ambiti agricoli strategici” del Documento di Piano, che riporta cartograficamente le considerazioni di cui sopra, mentre per una descrizione sintetica dei singoli ambiti si rimanda al documento “Schede programmatiche degli Ambiti di Trasformazione” allegato al Documento di Piano.

3.4 I VINCOLI Si rimanda alla relativa tavola del PGT allegata (All. 3).

3.5 IL SISTEMA DELLA VIABILITÀ E DELLA MOBILITÀ Per quanto riguarda la viabilità intercomunale, si rileva che la Cerca (SP 39) costituisce uno dei problemi urbanistici più gravi di Settala. La provinciale attraversa e separa l'abitato di Caleppio in due parti; le intersezioni con la viabilità locale e gli accessi diretti costituiscono elementi di grave inefficienza della strada; sotto il profilo ambientale e urbanistico la strada costituisce una barriera interna all'abitato, difficilmente attraversabile con un pesantissimo carico inquinante, acustico ed atmosferico, per i residenti. Il traffico rilevato è in costante aumento; la tangenziale Est esterna assorbirà il traffico di transito di lunga percorrenza ma la Cerca manterrà quello locale interno all'area metropolitana, sia di persone che di merci, dunque il problema è destinato a permanere. La SP 161 presenta flussi di traffico rilevanti e crescenti di carattere prevalentemente merci; separa Caleppio da Settala, attraversa una zona industriale e si immette sulla Cerca con una intersezione inadeguata ai flussi di

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19 traffico delle due arterie. Sotto il profilo funzionale vanno dunque riorganizzati gli svincoli, anche con la viabilità locale e gli accessi diretti. Sotto il profilo urbanistico va migliorata la funzionalità e la qualità degli spazi laterali come condizione di riqualificazione complessiva della zona industriale. Riguardo alla viabilità urbana, si rileva che essa non è organizzata secondo livelli di gerarchia tra viabilità interquartieri e viabilità di quartiere e vede sovrapporsi utenze con diverse caratteristiche; manca inoltre di alcuni completamenti di rete e presenta qualità funzionali (posteggi, marciapiedi,) ed ambientali (spazio pubblico, arredo) molto discontinue. Risultano problematiche alcune intersezioni con la viabilità intercomunale come l'immissione di via Trento sulla Cerca, di fronte al cimitero di Settala. Come obiettivi, il Documento di Piano in fase di elaborazione pone quello di allontanare le strade di scorrimento dalle parti abitate dei nuclei urbani, separare la viabilità intercomunale da quella locale, ridurre e rendere più efficienti le intersezioni. L’opera principale prevista è rappresentata dal potenziamento della Paullese, mediante raddoppio della sede stradale e razionalizzazione degli svincoli, per l’intero tratto in comune di Settala, fra l’attuale incrocio con la Cerca e il confine comunale con Paullo. Il PGT definirà la gerarchia di rete in relazione alla soluzione prescelta per la viabilità intercomunale che consentirà di separare i flussi di traffico e assumere provvedimenti di moderazione del traffico nella viabilità di quartiere, a favore della mobilità pedonale e ciclabile.

3.5.1 Censimento dei veicoli in circolazione La sezione detta 039c riguarda la SP39 e ricade proprio in territorio comunale di Settala ed è un utile riferimento per analizzare il traffico non radiale. I più recenti dati riguardano l’anno 2003 ed evidenziano un TGM (traffico giornaliero medio) complessivo di 25.849 veicoli/giorno, dato di tutto riguardo tenendo conto delle caratteristiche geometriche della strada nel punto in cui avviene il rilevamento. La sezione è infatti posta presso Caleppio, prima dell’innesto della SP161 in uno dei tratti più critici di tutta la SP39, in attraversamento urbano con sezione ridotta e senza banchine; i valori del sabato poco si discostano dalla media. Particolarmente importante anche la componente pesante, che rappresenta il 15% del TGM nei giorni feriali.

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20 Per l’ora di punta i valori maggiori si rilevano la sera, nella fascia oraria 17.00- 18.00, con 898 veicoli/ora verso e 1109 verso . Il fatto che negli orari di punta del mattina siano inferiori e che la fascia serale più interessata sia quella della prima serata, dimostra che il traffico ha una significativa dipendenza dal pendolarismo sul capoluogo, ma è maggiormente influenzata dai tempi operativi delle attività locali. Altra sezione rilevata è relativa alla ex SS415 e ricade nel territorio comunale di Paullo prima dell’intersezione della stessa ex SS con la SP39 “Cerca ” ed è utile riferimento per analizzare il traffico dell’importante radiale. I più recenti dati pubblicati riguardano l’anno 2003 ed evidenziano un TGM complessivo di 26.382 veicoli/giorno, dato di tutto riguardo per una strada a semplice carreggiata. I valori del sabato differiscono al massimo del 10% dalle altre giornate; questo dato evidenzia l’importanza della componente del traffico legata alla funzione “fare acquisti”: la ex SS415 è infatti uno degli assi del grande commercio nella porzione orientale della Provincia di Milano. La componente pesante rappresenta il 10% del TGM nei giorni feriali. I dati relativi all’ora di punta caratterizzano la SS415 come una delle tipiche radiali interessata da traffico pendolare verso il capoluogo, con 1190 veicoli/ora dalle 6.00 alle 7.00 verso Milano e 1090 veicoli/ora dalle 17.00 alle 18.00 verso Crema. Tuttavia in questo caso il traffico risulta omogeneamente distribuito sull’intero arco della giornata e risente meno dei flussi di punta. Altra sezione monitorata è la “161” che ricade proprio in territorio comunale di Settala ed è utile riferimento per analizzare il traffico non radiale. I più recenti dati (anno 2005) evidenziano un TGM complessivo di 11.463 veicoli/giorno con una certa differenza tra giorni feriali, sabato e domenica, giorno in cui il TGM è la metà di quello feriale; il traffico pesante rappresenta circa il 10%. In conclusione, per le principali strade che interessano il comune di Settala, emerge come tutte le arterie, ad eccezione della SP161, siano interessate da volumi di traffico che supera le capacità delle strade stesse, con livelli di particolare criticità sulla SP14 e sulla SP39.

3.5.2 Strade di maggiore interesse ai fini del PUGSS Per quanto riguarda la viabilità locale, si individuano quelle strade che presentano un grado di attenzione e una criticità nei confronti degli interventi di cantierizzazione, tale da ritenerle prioritarie nella scelta localizzativa delle

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21 infrastrutture sotterranee, tenendo conto di un set di “fattori di attenzione” con i relativi “valori soglia di attenzione”: • vie di maggior lunghezza e larghezza • vie con maggior numero di residenti • vie con maggior concentrazione di attività economico–produttive ♣ • vie interessate da linee di trasporto pubblico • vie interessate dal maggior numero di cantieri aperti negli ultimi 5 anni. In tal modo è possibile inquadrare la situazione strutturale e di funzione svolta da ogni strada, ponendo l’attenzione in particolare su quelle strade che presentano un maggior numero di fattori di attenzione. L’analisi geometrica descrive le potenzialità di una strada, rispetto alle sue dimensioni, di accogliere determinate strutture di alloggiamento dei sottoservizi. Verranno perciò individuate le strade che presentano la concomitanza di più fattori di attenzione; a questa selezione verrà poi associata la presenza di servizi nel sottosuolo stradale, ottenendo la seguente matrice (Tabella 2):

Tabella 2 – Elenco strade di maggiore interesse

N. N. Linee N. Nome Lunghezza Larghezza Totale N. cantieri Addetti trasp. A* E* F* G* T* fattori Via (m) (m) Residenti Attività ultimi attività pubblico attenzione 5 anni Paullese 950 10 28 40 162 0 np x x x np x 4 Strada 1800 8.5 284 58 177 2 np x x x x x 6 Cerca Via 330 6.2 92 15 27 0 np x x x np x 1 Bettolino Via 370 7.95 96 0 0 2 np x x x np x 2 Brescia Via 560 8.5 9 15 232 0 np x x -- np x 4 Buozzi Via Di 420 10.2 26 1 4 0 np x x x np x 1 Vittorio Via 300 7.3 0 7 58 0 np x x x np x 2 Fermi Via 715 7.3 31 2 2 0 np x x x np x 3 Gobetti Via 950 10 196 11 79 1 np x x x np x 3 Grandi Via 330 6.2 184 13 16 0 np x x x np x 3 Milano

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22 N. N. Linee N. Nome Lunghezza Larghezza Totale N. cantieri Addetti trasp. A* E* F* G* T* fattori Via (m) (m) Residenti Attività ultimi attività pubblico attenzione 5 anni Via 510 6 42 0 0 6 np x x x np x 4 Nenni Via 145 10 60 3 5 0 np x x x np x 1 Piave Via 435 6.4 171 9 19 0 np x x x np x 3 Roma Via 460 6.5 85 12 17 1 np x x x np x 2 Trento Via Verdi 850 8.5 420 7 7 1 np x x x np x 4 Viale Delle 1650 8 66 24 383 5 np x x x np x 6 Industrie (*) Le lettere indicano i seguenti sottoservizi: - A: reti di approvvigionamento dell’acqua - E: rete elettrica - F: rete di smaltimento dell’acqua - G: rete di approvvigionamento del gas. - T: rete di comunicazioni Np: non pervenuto

L’analisi dei dati della tabella sopra riportata ha permesso di definire i seguenti valori soglia di attenzione, oltre i quali il fattore di attenzione viene conteggiato al fine di individuare le strade a maggiore criticità nei confronti degli interventi di cantierizzazione: • lunghezza > 500 m; • larghezza < 10; • n. residenti > 100; • n. attività > 20; • n. addetti attività > 100; • n. cantieri > 5; • presenza si almeno 3 sottoservizi. L’utilizzo dei valori soglia ha perciò permesso di individuare le seguenti vie per le quali è necessario valutare in via prioritaria il futuro adeguamento del sistema di infrastrutturazione dei servizi del sottosuolo (vedi anche par. 6.6):

• Paullese • Strada Cerca • Via Buozzi

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23 • Via Nenni • Via Verdi • Viale delle Industrie

4

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24 4 L’ANALISI DELLE RETI TECNOLOGICHE

I sistemi relativi a servizi strategici di pubblica utilità di cui è stata fatta una prima ricognizione sono: • rete di approvvigionamento dell’acqua; • rete di smaltimento dell’acqua; • rete elettrica; • rete di approvvigionamenti del gas; • reti di comunicazioni. Allo stato attuale non esiste una rete di teleriscaldamento nel territorio di Settala. La conoscenza della realtà dei sistemi è stata acquisita utilizzando i dati forniti dall’Amministrazione comunale, sia cartacea che digitale (file *.dwg), onde verificare l’attuale livello di conoscenza della stessa per poi procedere all’integrazione mediante richiesta alle aziende che gestiscono le reti, nella fase successiva del PUGSS. Il quadro iniziale ottenuto è molto carente, mancando informazioni circa il tracciato delle reti, i dati tecnici, la qualità dei servizi, il rischio e le esigenze di adeguamento (Tabella 3). In ogni caso ciò non rappresenta un grave problema, in quanto è tra le finalità del PUGSS migliorare progressivamente lo stato conoscitivo dei sistemi, attività complessa che richiederà necessariamente del tempo; inoltre ciò permetterà di sistematizzare, secondo i metodi che si stanno diffondendo e che gli Enti sovraordinati hanno contribuito a mettere a punto, i dati che man mano dovranno confluire nel Sistema Informativo Territoriale del comune.

Tabella 3 - Indagine preliminare sulle informazioni in possesso del comune relativamente alle reti tecnologiche presenti nel sottosuolo

Qualità Esigenze di Mappatura Dati tecnici Rischio Rete servizi adeguamento si/no formato si/no si/no si/no si/no dimensioni Acquedotto si digitale delle condotte no no no e sezione pozzi dimensioni Fognatura si digitale no no si delle condotte

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25 Qualità Esigenze di Mappatura Dati tecnici Rischio Rete servizi adeguamento si/no formato si/no si/no si/no si/no Rete elettrica no no no no no

Gas no no no no no Telecomunicazioni (escluso si (dwg) no no no no cablaggio) Cablaggio no no no no no

Teleriscaldamento no no no no no

NOTE: • Mappatura: se si, indicare il formato: cartaceo, digitale, georeferenziati; • Dati tecnici: criteri realizzativi, età, capacità potenziale, flussi erogati, utenze reali e potenziali, ecc.; • Qualità: efficienza/perdite/disservizi; • Rischio: individuazione di eventi non voluti, sicurezza dei lavoratori e della popolazione, misure di salvaguardia, ecc. • Esigenze di adeguamento: individuazione di tratti dei rete da potenziare/migliorare a seguito di carenze note/rilevate.

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26 5 BANCHE DATI PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO INFORMATIVO

La redazione del PUGSS e, più in generale, la gestione complessiva delle informazioni relative all’utilizzo del sottosuolo e del soprasuolo, viene attuata con l’ausilio tecnologie informatiche avanzate. In particolare si può parlare di Sistema Informativo Integrato del Sottosuolo (SIIS), come settore specifico del più ampio e in via di sviluppo Sistema Informativo Territoriale (SIT), col quale nel tempo dovrà raccordarsi ed interagire. Con riferimento al sottosuolo, il patrimonio informativo essenziale del SIIS si può ritenere costituito da una base cartografica vettoriale georeferenziata su cui sono rappresentati i tracciati degli impianti tecnologici e le relative pertinenze. La “dinamicità” e la continuità del flusso informativo, funzionale alla continua evoluzione della città, dovrà essere garantita adottando modalità condivise per realizzare un sistema che dia valore aggiunto e riconoscimento a chi genera e aggiorna i dati e applicando principi di reciprocità, trasparenza, attendibilità, riservatezza e sicurezza. Condividendo l’assioma che la costruzione del SIT si configura come un processo aperto cui partecipano più soggetti collocati a diversi livelli istituzionali e che all’interno di questo processo l’adozione di strutture e regole comuni rende possibile lo scambio programmato di dati e informazioni, al fine di disporre di elementi conoscitivi comparabili tra loro anche per le finalità assegnate ai PUGSS si dovrà realizzare ed implementare un SIIS integrato rispetto a tutte le reti tecnologiche presenti nel territorio comunale. Le modalità per lo scambio di informazioni tra differenti livelli istituzionali, la struttura dei flussi informativi e i ruoli, con i relativi impegni operativi ed organizzativi potranno essere attuate sulla base di un modello che ascrive al Comune ed ai Gestori un ruolo centrale garantendo una flessibilità operativa e funzionale al sistema. In particolare: • I Gestori, in quanto titolari e responsabili della produzione e dell’aggiornamento delle informazioni di maggiore dettaglio, provvedono al trasferimento di sottoinsiemi predefiniti di dati relativi ai tracciati delle reti di loro competenza ai Comuni secondo uno schema logico di modello dati concordato, finalizzato ad alimentare un flusso informativo basato su presupposti di efficacia ed efficienza, di riservatezza e sicurezza del dato.

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27 • Il Comune acquisisce ed integra le informazioni rese disponibili dai Gestori che erogano servizi sul territorio comunale e provvede, anche in forma aggregata: o a trasferire le informazioni, ancorché di sintesi, ai livelli provinciale e regionale, in rapporto ai fabbisogni informativi di tali livelli; o a rendere disponibile ai Gestori la base cartografica vettoriale georeferenziata rappresentativa del territorio comunale, comprensiva almeno di viario e numeri civici degli immobili armonizzato con l’anagrafe comunale; o a consentire ai Gestori l’accesso ai dati per fini gestionali ed operativi. Il modello concordato, basato sulla disponibilità di risorse professionali adeguate e sull’efficienza ed economicità di gestione, dovrà prevedere modalità di scambio informativo coerenti con le disposizioni contenute nelle normative regionali di riferimento e congruenti con gli specifici assetti tecnico-organizzativi delle singole realtà istituzionali. Per approfondimenti: “Linee guida per la costruzione del Sistema Informativo Integrato del Sottosuolo (SIIS)” della Regione Lombardia, gennaio 2008.

5.1 MAPPATURA E GEOREFERENZIAZIONE DELLE RETI DI SOTTOSERVIZI La Giunta della Regione Lombardia ha approvato, con D.G.R. del 21 novembre 2007 n. 8/5900, le specifiche tecniche per il rilievo e la mappatura georeferenziata delle reti tecnologiche del sottosuolo. Tali specifiche tecniche costituiscono uno standard di riferimento per i Comuni per la realizzazione di livelli informativi georeferenziati relativi alle seguenti reti tecnologiche del sottosuolo: • reti di acquedotto • condutture fognarie per la raccolta delle acque meteoriche e reflue urbane • reti elettriche • reti di telecomunicazioni • reti di teleriscaldamento • condutture di distribuzione del gas nonché le infrastrutture predisposte per l'alloggiamento delle reti sopra menzionate.

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28 L'iniziativa si pone come obiettivo quello di arrivare a fornire agli Enti locali un modello di base omogeneo per il rilevamento e la gestione delle reti tecnologiche e consentire alla Regione, attraverso lo scambio di informazioni georeferenziate, di implementare il proprio sistema informativo territoriale con particolare riferimento al sottosuolo. L’attività del rilievo, mappatura e costruzione della banca dati, per la quale il Comune è indicato come responsabile dalla normativa regionale (L.R. 26/2003 art. 35 e Regolamento 28 febbraio 2005 n.3, art. 11 comma 5), se ben definita dal punto di vista metodologico, presenta dal lato operativo indubbie difficoltà per la mole di lavoro ed il tempo richiesto e di conseguenza per le risorse economiche da impegnare (si veda l’allegato 1D del D.G.R. del 12 novembre 2004 n. 7/19357 “Modalità di svolgimento dei lavori”). Questo rappresenta un passaggio critico nel processo di razionalizzazione e gestione dei servizi del sottosuolo, tant’è che al momento non si ha notizia di Enti locali che abbiano già avviato in concreto tale attività, se non in via sperimentale. Sono tutt’ora in corso tavoli di lavoro interistituzionali coordinati dalla Regione Lombardia i cui esiti dovrebbero chiarire meglio questi aspetti e dare un orientamento ai Comuni. Al momento è possibile dare delle indicazioni che potranno essere valutate dall’Amministrazione del Comune di Settala nel corso delle future fasi di sviluppo del PUGSS: • promuovere una forma associativa di Comuni per creare opportune “economie di scala” per gli adempimenti previsti; • valutare la possibilità di raggiungere intese con gli Enti gestori affinché uno di essi – magari il più rappresentativo o il più presente sul territorio – o una struttura trasversale creata ad hoc si faccia carico dell’implementazione e gestione della banca dati del sottosuolo e si coordini con l’Ufficio Tecnico (o del Sottosuolo se verrà attivato) del Comune, ricordando anche che (Regolamento 28 febbraio 2005 n.3, art. 11 comma 3) “Gli operatori pubblici e privati, in quanto soggetti titolari o gestori delle infrastrutture e dei servizi a rete, sono tenuti all’aggiornamento costante dei dati e delle informazioni.”

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29 5.2 ELABORAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO DEL SOTTOSUOLO (SIIS) La realizzazione del Sistema Informativo Integrato del Sottosuolo (SIIS) si è articolata nelle seguenti fasi:  l’individuazione dei Gestori delle reti di pubblica utilità esistenti in Settala;  la richiesta dati ai Gestori;  la costruzione delle banche dati spaziali. Di seguito verranno descritte le suddette fasi.

Individuazione dei Gestori delle reti di pubblica utilità esistenti in Settala. In questa fase è stato necessario individuare quali sono le aziende che gestiscono i sottoservizi di pubblica utilità in Settala. Tale rilevazione ha permesso di costruire la tabella sotto riportata (Tabella 4) ed il passaggio alla fase successiva.

Tabella 4 – Elenco aziende erogatrici servizi di pubblica utilità

RETE GESTORE

Acquedotto CAP gestione S.p.A.

Fognatura CAP gestione S.p.A

Rete elettrica Enel S.p.A.

Gas Italgas S.p.A., Stogit S.p.A., Snam Rete Gas S.p.A. Telecomunicazioni Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A. (escluso fibre ottiche) Provincia di Milano – Servizio innovazione tecnologica delle infrastrutture Fibre ottiche telematiche

Richiesta dati ai Gestori Dopo l’individuazione dei Gestori è stato possibile effettuare la richiesta dei seguenti dati, possibilmente su supporti informatico: • caratteristiche generali del sistema (tracciati e infrastrutture di alloggiamento dei servizi); • profondità di posa e modalità costruttive della rete;

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30 • specifiche di funzionamento; • utenze civili e produttive servite con eventuali volumi erogati/smaltiti; • attività di manutenzione ordinaria e straordinaria; • progetti di sviluppo e miglioramento del sistema. La fase di raccolta dati, che è stata avviata dal Comune di Settata, ha avuto inizio nel marzo del 2008 ed ha permesso di ottenere le suddette informazioni limitatamente al tracciato, alla profondità di posa ed al diametro delle condotte. Nella seguente tabella vengono riassunte, distinti per sottoservizio, le informazioni fornite dai singoli Gestori (Tabella 5).

Tabella 5 – Informazioni fornite dai singoli Gestori dei sottoservizi sulle reti gestite

Formato del Rete Gestore Informazioni fornite dato fornito

CAP Tracciato della rete e degli elementi puntuali (saracinesche, Acquedotto Gestione *.dwg flangie, ecc.). Informazioni sui diametri e sul tipo di S.p.A. materiale costruttivo delle condotte.

CAP Tracciato della rete e degli elementi puntuali (tombini, Fognatura Gestione *.dwg flangie ecc.). Informazioni sui diametri e sul tipo di S.p.A. materiale costruttivo delle condotte.

Tracciato della rete e degli elementi puntuali. Informazioni Enel S.p.A *.dwg sulla tensione della rete. Elettrica

Terna Nessuna informazione è stata fornita S.p.A. Italgas Nessuna informazione è stata fornita S.p.A Stogit Tracciato della rete, materiale costruttivo e profondità posa *.pdf Gas S.p.A. da piano campagna delle condotte.

Snam Rete Tracciato della rete in progetto, materiale costruttivo e cartaceo Gas S.p.A. pressione del gas.

Tracciato della rete e degli elementi puntuali (pozzetto). Provincia *.shp Informazioni sul tipo e sulla profondità posa da piano di Milano *.dwg campagna del cavo. Dati sulla geometria dei pozzetti. Telecomunicazioni Telecom *.dgn Tracciato della rete e degli elementi puntuali (pozzetto o Italia *.pdf cameretta). S.p.A.

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31 Formato del Rete Gestore Informazioni fornite dato fornito

Fastweb Tracciato della rete in progetto e degli elementi puntuali *.dwg S.p.A. (pozzetto).

Costruzione delle banche dati spaziali. La costruzione delle banche dati spaziali è stata effettuata seguendo, per quanto possibile, le prescrizioni della D.G.R. del 21 novembre 2007 n. 8/5900. Come riportato nella Tabella 5 molti sono stati i Gestori che hanno fornito il dato in formato digitale (*.dwg) mentre alcune società (Stogit S.p.A., Snam Rete Gas S.p.A. e Telecom Italia S.p.A.) hanno fornito le planimetrie in formato cartaceo oppure in formati digitali non georeferenziati/georeferenziabili (*.pdf e *.dgn): questo ha implicato maggiori elaborazioni del dato rispetto a quello fornito in formato *.dwg e maggiori possibilità di incongruenza con il tracciato reale. Tutte le informazioni fornite sono state utilizzate per l’implementazione del Sistema Informativo Integrato del Sottosuolo (SIIS) con lo scopo di consentirne, in futuro, il suo facile aggiornamento/affinamento, sulla base di dati di nuova acquisizione. Il Sistema si compone dei seguenti shapefile: • rete_acquedotto_line.shp • rete_acquedotto_point.shp • rete_fognaria_line.shp • rete_fognaria_point.shp • rete_elettrica_line.shp • rete_elettrica_point.shp • rete_gas_line.shp • rete_telecomun_line.shp • rete_telecomun_point.shp Si ritiene, comunque, opportuna la verifica da parte del Comune di Settala, attraverso contatti con i Gestori, dei tracciati delle reti sopra elencate.

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32 6 PROGRAMMA DI SVILUPPO DEI SERVIZI NEL SOTTOSUOLO

Il quadro conoscitivo realizzato secondo il percorso descritto nei precedenti capitoli, permette di definire le strategie di miglioramento dei sottosistemi legati alle esigenze della città, e di verificare la fattibilità territoriale in fase pre- operativa. Le infrastrutture considerate sono servizi d’interesse generale che costituiscono un fattore essenziale di sviluppo della città in una stretta interdipendenza dell’uso del suolo superficiale e le attività svolte. I sistemi di sottoservizi (ad eccezione delle infrastrutture per servizi non a carattere pubblico), sono definiti come opere di urbanizzazione primaria dalla direttiva e dalla legge regionale e come tali devono essere recepite dalla pianificazione urbana e dalle NTA. Questa collocazione urbanistica comporta che il piano sia elaborato in un’ottica di lungo periodo e risponda agli indirizzi di sviluppo urbanistico. Con questo approccio il PUGSS favorirà un uso del sottosuolo più razionale ed organizzato ed un processo di infrastrutturazione dei sistemi in una logica di complementarietà e di maglie che dalle dorsali si stendano nel territorio con una articolazione a rete capillare fino all’utenza. La trasformazione ed il rinnovamento degli alloggiamenti nel sottosuolo stradale avverrà per fasi successive che migliorino l’evoluzione della città e colgano le diverse articolazioni ed attività presenti nelle diverse parti del territorio. La logica progressiva presuppone che in prima istanza siano privilegiati gli assi portanti del sistema urbano, sfruttando le opportunità fornite dagli interventi di manutenzione straordinaria e dalle trasformazioni legate all’evoluzione urbana, in sintonia con le scelte adottate di pianificazione urbanistica. Mediante criteri generali tecnico-economici, si indirizza la scelta rispetto alle differenti tecniche di scavo e alloggiamento delle reti, rimandando comunque alla pianificazione attuativa una definizione più dettagliata degli interventi. La predisposizione dei servizi in strutture sotterranee polifunzionali, per l’entità ed i costi dei relativi interventi di posa devono avere una loro ragione d’essere anche nell’ambito di interventi in zone da salvaguardare per valore monumentale, storico, artistico e paesaggistico, per cui siano da limitarsi il più possibile interventi di manomissione del suolo.

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33 Quest’ultima considerazione è un evidente esempio delle possibili implicazioni di carattere urbanistico che il PUGSS incontrerà nella definizione dei contenuti operativi. Si riporta di seguito una serie di prescrizioni tecniche per la progettazione e realizzazione delle opere, tratte dal Regolamento regionale del 28 febbraio 2005 e dal “Manuale per la posa razionale delle reti tecnologiche nel sottosuolo urbano” del novembre 2007.

6.1 TIPOLOGIA DELLE OPERE Le infrastrutture sono classificate in tre categorie: - trincea: scavo aperto di sezione adeguata realizzato in concomitanza di marciapiedi, strade o pertinenze di queste ultime; - polifora: manufatto con elementi continui, a sezione prevalentemente circolare, affiancati o termosaldati, per l'infilaggio di più servizi di rete; - strutture polifunzionali: cunicoli e gallerie pluriservizi percorribili. Tutte le infrastrutture devono essere dimensionate in funzione dei previsti o prevedibili piani di sviluppo e devono corrispondere alle norme tecniche UNI - CEI di settore. Il ricorso alle strutture più complesse deve essere previsto in corrispondenza degli incroci o di aree contraddistinte da elevata concentrazione di servizi di rete. Nelle aree già edificate o in assenza di specifica previsione nel PUGSS, la scelta tra le possibili soluzioni di cui sopra, è effettuata dal comune in base alle caratteristiche delle aree stesse, alla eventuale presenza di beni di carattere storico-architettonico, alle dimensioni e alla potenzialità dei servizi di rete da alloggiare. Qualora gli interventi rivestano rilevanza sovracomunale, la scelta circa le caratteristiche dell'infrastruttura consegue a una Conferenza dei servizi, convocata dalla provincia competente per territorio o maggiormente interessata dall'intervento, cui compete, altresì, il rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione dei lavori, fatta salva l'ipotesi che l'intervento non sia già inserito nel progetto di un'opera già approvata.

6.2 REQUISITI DELLE INFRASTRUTTURE Le infrastrutture di cui al precedente paragrafo devono rispondere ai seguenti requisiti:

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34 - essere realizzate, in via prioritaria, con tecnologie improntate al contenimento dell'effrazione della sede stradale e delle relative o annesse pertinenze; - essere provviste di dispositivi o derivazioni funzionali alla realizzazione degli allacciamenti con gli edifici circostanti, coerentemente con le norme tecniche UNI - CEI; - essere completate, ove allocate in prossimità di marciapiedi, entro tempi compatibili con le esigenze delle attività commerciali o produttive locali; - essere strutturate, in dipendenza dei potenziali servizi veicolabili, come cunicoli dotati di plotte scoperchiabili, abbinate a polifore; - essere realizzate, ove si debba ricorrere al tradizionale scavo aperto, con criteri improntati al massimo contenimento dei disagi alla viabilità ciclo- pedonale e veicolare. A tale fine, così come indicato dalle «Norme sulle caratteristiche geometriche e di traffico delle strade urbane» del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) , ai fini delle presenti disposizioni per i marciapiedi a servizio delle aree urbanizzate, deve essere considerata una larghezza minima di quattro metri sia per le strade di quartiere che, possibilmente, per quelle di scorrimento.

Le infrastrutture da utilizzare, di norma, per le aree di nuova urbanizzazione, nonché per le zone edificate, in occasione di significativi interventi di riqualificazione urbana che richiedano o rendano opportuno riallocare gli alloggiamenti destinati ai servizi di rete, devono corrispondere ai seguenti requisiti: - essere realizzate, in particolare per le aree ad elevato indice di urbanizzazione, con tecnologie improntate alla mancata o contenuta effrazione della sede stradale e delle relative o annesse pertinenze; - essere dimensionate in funzione delle esigenze di sviluppo riferibili a un orizzonte temporale non inferiore a dieci anni, considerate altresì le disposizioni sui sistemi di telecomunicazione di cui alla legge 31 luglio 1997, n. 249 (Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo) e al decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 1997, n. 318 (Regolamento per l'attuazione di direttive comunitarie nel settore delle telecomunicazioni), quali ipotesi per nuovi possibili interventi sui manufatti stradali;

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35 - essere provviste di derivazioni o dispositivi funzionali alla realizzazione degli allacciamenti con gli immobili produttivi commerciali e residenziali di pertinenza, coerentemente con le normative tecniche UNI - CEI; - possedere, al netto dei volumi destinati ai diversi servizi di rete e alle correlate opere e sottoservizi, e sempre in coerenza con le normative tecniche UNI - CEI, dimensioni non inferiori a metri 2 di altezza e cm 70 di larghezza in termini di spazio libero di passaggio, Utile anche per eventuali emergenze.

6.3 CRITERI GENERALI Qualora l'infrastruttura interessi aree di espansione edilizia o di significativa riqualificazione urbana, essa deve essere realizzata contestualmente alle restanti opere di urbanizzazione, valutando la possibilità di destinare parte delle aree a standard per la sistemazione dei sottoservizi. Per gli attraversamenti e le occupazioni trasversali e longitudinali della sede stradale, funzionali ai servizi di cui al comma 1 dell'articolo 28 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) la profondità minima di interramento, di cui al comma 3 dell'articolo 66 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada), non si applica al di fuori della carreggiata. Al di sotto di quest'ultima la profondità minima può essere ridotta, previo accordo con l'ente proprietario della strada, ove lo stato dei luoghi o particolari circostanze lo consiglino e fatte salve le prescrizioni delle nonne tecniche UNI e CEI vigenti per ciascun tipo di impianto. Le infrastrutture devono essere realizzate, per quanto possibile, con criteri tali da potere alloggiare, sistematicamente, tutti i servizi compatibili, conformemente alle pertinenti nonne tecniche UNI - CEI, alle disposizioni di cui al decreto ministeriale 24 novembre 1984 (Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo e l'utilizzazione del gas naturale) e al decreto legislativo 19 settembre 1994, n.626 (Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE e 99/92/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro); particolare attenzione progettuale deve essere riservata alle opere ricadenti in aree a rischio sismico per le quali devono fare testo le indicazioni elaborate dai Servizi tecnici nazionali.

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36 Le infrastrutture polifunzionali, ai sensi dell'articolo 66 del decreto del Presidente della Repubblica n. 495/1992, devono essere accessibili dall'esterno, ai fini della loro ispezionabilità e per i necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per l'inserimento di tubazioni rigide deve essere prevista una copertura a plotte amovibili, opportunamente posizionata, le cui dimensioni longitudinali e trasversali devono essere rapportate all'altezza interna del manufatto ed alla lunghezza delle tubazioni stesse. Nei casi di realizzazione di infrastrutture da parte di privati, in quanto soggetti autorizzati, l'ente autorizzante, in relazione al carattere di pubblica utilità di tali opere di urbanizzazione primaria, determina, con apposito atto, le eventuali modalità di compartecipazione alle spese ovvero le misure compensative, anche con riferimento alle modalità d'impiego degli alloggiamenti resi disponibili.

6.4 CRITERI PARTICOLARI Qualora i lavori interessino i marciapiedi e altre pertinenze stradali, deve essere garantita la mobilità delle persone con ridotta o impedita capacità motoria. A tal fine si rinvia all'osservanza degli adempimenti di cui agli articoli 4 e 5 del D.P.R. 503/1996, predisponendo adeguate transennature e ripristinando la continuità dei passi carrai con gli accorgimenti più opportuni. L'ente autorizzante, in sede istruttoria, deve accertare la coerenza del piano delle opere con il citato D.P.R. 503/1996. Sono fatte salve le disposizioni del Decreto .del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 (Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'articolo 40, comma l, della legge 22 febbraio 1994, n. 146 concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale) , qualora gli interventi coincidano con i progetti di infrastrutture di cui al punto 7 dell'allegato B) del D.P.R. medesimo. Le condotte di gas combustibile, ai sensi dell'articolo 54 del Decreto del Presidente della Repubblica 16 settembre 1996, n. 610 (Regolamento recante modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495. concernente il regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada), devono essere situate all'esterno delle infrastrutture ove sono alloggiabili i restanti servizi di rete; per le stesse si fa rinvio alle norme tecniche UNI - CEl, salvo che la tubazione del gas non possa essere collocata in luogo diverso. In tal caso, il tratto di tubazione posta nell'infrastruttura, oltre che di limitata estensione lineare, non deve presentare punti di derivazione e deve

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37 essere posata in doppio tubo con sfiati e secondo accorgimenti indicati dalla buona tecnica allo stato dell'arte attinti dalla guida tecnica UNI - CEI "Requisiti essenziali di sicurezza per la coesistenza di servizi a rete in strutture sotterranee polifunzionali”, di cui alla norma UNI - CEI “Servizi tecnologici interrati”, alla norma UNI - CIG 10576 "Protezioni delle tubazioni gas durante i lavori del sottosuolo”, al decreto ministeriale 24 novembre 1984.

6.5 PRESCRIZIONI CHE RIGUARDANO LE FASI DI CANTIERIZZAZIONE Riguardo alle fasi di cantiere, nel caso siano interessate arterie urbane ritenute critiche (cfr. par. 4.5), l’Ufficio comunale competente (o del Sottosuolo se attivato) metterà a punto procedure standard contenenti indicazioni per il contenimento dei disagi, con prescrizioni che riguarderanno: • le modalità di segnalazione dei lavori, • l’utilizzo delle aree, ivi compresi gli accorgimenti per minimizzare la presenza di barriere architettoniche; • i tempi e gli orari di esecuzione, • le azioni per il coordinamento tra i diversi gestori; • le procedure autorizzative. Lo studio di inserimento deve valutare le interferenze con il traffico nell'area e con la mobilità comunale veicolare e pedonale. Il cantiere, anche se di breve durata, deve rappresentare una struttura fisiologica con il resto delle strutture permanenti presenti in zona. Lo svolgimento dei lavori limiti dovrà limitare i costi sociali ed economici alla comunità cittadina, prevedendo che gli operatori assicurino un’alta professionalità, un supporto con la vigilanza urbana ed un sistema di informazione per la città sia a livello centralizzato che per l’area di intervento. Particolare attenzione va riservata alla componente ambientale e ai problemi legati alla rumorosità ed alle polveri che ogni opera determina nell’area di intervento. La realizzazione di nuove infrastrutture o gli interventi sulle esistenti dovranno essere condotti adottando accorgimenti atti ad evitare la presenza stabile di barriere architettoniche ed a limitare i disagi alla collettività più debole.

6.6 PROGRAMMAZIONE Il Comune programma, anche di concerto con altri soggetti pubblici e privati interessati, gli eventuali alloggiamenti per l’implementazione dei servizi di rete

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38 esistenti e per la posa di nuovi servizi secondo criteri atti a garantirne un successivo sviluppo quali-quantitativo e a facilitare le operazioni di installazione e di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sarà opportuno che questa programmazione venga condivisa nell’ambito di un tavolo tecnico al quale dovranno partecipare, oltre ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale, le Aziende erogatrici i servizi. Gli interventi programmati devono essere inseriti nel programma triennale delle opere pubbliche e nel relativo aggiornamento annuale. Per queste situazioni si riporta un elenco di tratti stradali nei quali valutare, in fase attuativa, in base ai flussi di traffico previsti ed alla geometria delle arterie stradali, la possibilità di alloggiare strutture polifunzionali percorribili: • Paullese • Strada Cerca • Via Buozzi • Via Nenni • Via Verdi • Viale delle Industrie In ogni caso nelle aree centrali, o comunque urbanizzate, nelle quali un intervento straordinario comporti l’interruzione dell’intera sede stradale, per una lunghezza di almeno 50 m, le opere di ripristino devono essere l’occasione per realizzare, per quanto possibile, direttamente un cunicolo polifunzionale o una galleria, in relazione alla tipologia degli impianti allocabili e delle possibili esigenze future (Direttiva del 03/03/99 art. 6 comma 4). Il Tecnico Incaricato dott. geol. Efrem Ghezzi

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