MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE 1984 l'Unità - SPORT 17 Automobilismo w Il grande automobilismo torna nella capitale («saltato» Dallas, congelato Monaco) uno»: si corre a Roma il 13 ottobre È ufficiale: j bolidi di Formula 1 correranno a Roma il 13 ottobre. E saltato, invece, il Gran Premio di Dallas. Per quanto riguarda il Gran Premio di Monaco, la data del 19 maggio è rimasta congelata in attesa che si chia­ riscano le posizioni ancora inconciliabili tra la Federa* Abbiamo provato il circuito con De Cesaris zione dell'auto e l'Automobile club di Montecarlo. Mes­ sa in calendario'la corsa nella quinta strada di New York. Queste sono le notizie trapelate ieri da Parigi Una pista divertente, molto veloce e che presenta alcuni rischi nei pressi del laghetto artifìciale dove era riunito il Consiglio della FISA (Federazione *Ma cosa crede di fare, il internazionale sport auto). Le decisioni sul nuovo ca­ Gran Premio di Roma?: Arri­ Vetere: lendario di Formula 1 verranno ratificate oggi dal Co­ va inesorabile il prolungato mitato esecutivo. fischio di un vigile urbano. Siamo sulla «Fuego» di An­ «Una corsa La notizia ha resi euforici gli organizzatori romani drea De Cesaris, di professio­ che ormai non speravano più di poter organizzare il ne pilota di Formula 1. Stia­ Gran Premio il prossimo anno. «New York — ci spiega­ mo provando il tracciato del va l'ingegner Maurizio Flamini — ha aspettato quattro futuro circuito romano, al- di grande anni prima di poter vedere realizzati i suoi sogni. Noi l'EUR. È successo questo: tra saremmo già contenti di poter far correre i bolidi da 300 un groviglio di macchine che all'ora nel 1988». Ieri, invece, la notizia che a Roma si imboccano via Cristoforo prestìgio correrà il Gran Premio d'Europa. Ora bisogna mettere Colombo, la prima guida del­ la Llgler ha tentato un'In­ subito mano ai progetti. I tempi, nonostante i dicci versione a «U». Il vigile si av­ mesi che ancora mancano alla corsa, sono stretti. Un vicina e lo riconosce. Gli perla esemplo: il manto stradale. A Dallas, che era stato pre­ spieghiamo il perchè del­ mito l'Improvvisa manovra. Il tu­ 'asfalto — tore dell'ordine, con molta „ deve flemma, depone il taccuino capitale» essere sistemato almeno un anno prima della corsa». della contravvenzione In ta­ Ecco il tracciato del Gran premio di Roma. La partenza viene data sul rettili­ di fuga di 120 metri) e si gira intorno all'obelisco a 140 all'ora. Si ritorna. Questo è solo un esempio. sca e poi sbotta: «Adesso mi Il sindaco di Roma, Ugo deve raccontare tutto». neo perpendicolare al Palazzo dello sport in leggera salita. I piloti affrontano la quindi, verso il Palasport: due chicane a 90 all'ora (grandi vie di fuga), poi L'importante è che gli organizzatori facciano le cose prima variante a 90 all'ora (lì vicino c'ò una vìa di fuga), poi risalgono versù i ancora il lungo rettilineo, una staccata a lato del Palasport (verranno posti in Vetere, è entusiasta di un al meglio. Correre in un circuito cittadino comporta Slamo partiti dall'obelisco box e arrivano alla curva destra, dopo il paddok, a 110 all'ora. Quindi il lungo questo punto tonnellate di sabbia, un muro di pneumatici e una rete), ancora Gran premio nella capitale. di Piazzale Marconi. Davan­ una chicane, uno stretto tornantino (uno spazio libero di 220 metri) e infine sempre dei rischi per i piloti. Basta una distrazione, un rettilineo in discesa di via Colombo con la velocità massima di 251 chilometri Dice: «Sard di grande presti­ ti, dopo pochi metri, si apre orari; Si scende verso piazza Marconi a 245 km/h, si affronta la variante (via ritorno sulta linea di partenza. momento di stanchezza per sbattere contro un guard­ la via Cristoforo Colombo, a gio per la nostra città. Una rail. E andare contro queste protezioni significa rom­ due corsie. Sembra di viag­ corsa, inoltre, che rilancerà persi le gambe. I responsabili del gran premio, quindi, giare In autostrada. Il conta­ no le vie di fuga? Perchè il sono nostre e vogliamo tener­ «Troppo guard-rail* ln- di fuga. Le ha previste? fatto a Los Angeles, invitere­ economicamente e valorizzerà devono subito chiedere la collaborazione dei piloti (a chilometri tocca i 150 all'ora. problema vero è questo: sbat­ cele*. tervlene De Cesaris. tCi sono tutte — dice sor­ mo i giovani al volontariato. tere contro il guard-rail a 150 E allora andiamo dall'in­ tQuello che conta in un inci­ nione Flammlni -. Nel 'pro­ Un Gran Premio di Roma è un la zona dell'Eur. È stata un'i­ Roma ce ne sono tre, De Angelis, De Cesaris ed Eddie «Qui con una macchina di For­ dea di Enzo Ferrari a farci ini­ mula 1 — spiega De Cesaris o a 250 all'ora è la stessa cosa, gegner Maurizio Flammlni dente — risponde Maurizio getto' sono previste nella cur­ avvenimento eccezionale co­ Cheever). A capo dei drivers di Formula 1 c'è Niki Lau­ ti rompi sempre qualcosa. che ha progettato il circuito Flammlni — è l'angolo di in­ va dopo i box, nelle chincane me le Olimpiadi». ziare lo studio per la realizza­ da, da sempre sensibile ai problemi della sicurezza. — toccheremo i 280 orari». Grande frenata, attraversia­ Inoltre: gli incidenti più gravi in collaborazione con la Fer­ cidenza dello scontro. Più il prima e dopo Piazzale Marco­ Gli ecologisti sono già In zione di un Gran premio a Ro­ mo lentamente 11 sovrapas- succedono quando devi frena­ rari. È appena tornato da guard-rail è basso, minore è ni, abbiamo messo reti e molta armi, signor Flammlni... s. e. sabbia prima del tornantino e ma, una gara a livello mondia­ sagglo del lago artificiale, ed re di colpo in curva e, se qual­ Londra. Ha un mucchio di l'angolo di incidenza. Se la *Lo so. Posso dire questo: to­ le. È stato questo che mi ha eccocinelparchegglodel Pa­ cosa va male, devi avere la lavoro arretrato da sbrigare. macchina sbatte, il pilota non della frenata che gira intorno gliamo solo pochi alberi giova­ lasport. «Gli organizzatori de­ possibilità di fermare la mac­ Accetta, sorridente, tutte le ha conseguenze. E la vettura all'imbocco di via Colombo. È ni e li mettiamo nelle serre. fatto considerare estrema­ vono mettere una gran via di china sulla sabbia o su un pra­ critiche. Anche perchè 11 pro­ incidentata, con le 25 gru mes­ tutto sistemato». Poi li trapiantiamo dove abi­ mente positivo il risvolto spor­ fuga a questo punto perchè to. Cosa voglio dire agli orga­ getto non è ancora definiti­ se intorno al circuito, viene MI dica l costi, Ingegner tavano. E parliamo di smog: tivo e politico che, una tan­ basta una sbandata, la rottura nizzatori? Fate le cose perbe­ vo. Ingegner Flammlni, par­ tolta in 15 secondi. £ se per Flammlni... una macchina di Formula 1 *Per le opere di realizzazio­ tum, porrà a Roma al vertice Alle Terme di Caracalla di una sospensione oppure un ne. La Formula 1 è una cosa tiamo dalla velocità. Dicono caso il pilota si ferisse, abbia­ brucia tutto il carburante che dell'interesse automobilistico. incìdente per uscire ai pista» seria. Noi piloti siamo contrari che è un circuito troppo velo­ mo ambulanze su corsie di ne (cioè asfalto, posa guard­ entra nel motore. Non emette, commenta il pilota.. ai circuiti cittadini. Prendia­ ce... «JMon è vero — risponde scorrimento privilegiate che rail, tribune, paddok, eccete­ quindi, gas all'esterno. Glieco- Perciò ci siamo rivolti all'Au- sfrecciò a 200 all'ora mo quest'anno: i peggiori inci­ — è sotto i limiti proposti dal­ arrivano in pochi secondi sul ra) spenderemo 2 miliardi e logisti non si preoccupino: tomobil club Italia e per esso Ed eccoci alla famosa In­ denti sono successi a Brundle la Fisa (Federazione Interna­ luogo dell'incidente e in pochi 997 milioni. Poi c'è 1 miliardo pubblicheremo un libro verde alla Csai perchè si studiasse versione a «U». Il vigile ci la- e Tambay a Dallas e Montecar­ zionale sport auto). La mini­ altri secondi all'ospedale San­ a 685 milioni per il personale e e tutto sarà più chiaro. A Ro­ nei dettagli un piano che, con 1 miliardo e 800 milioni per il ma faremo un Gran Premio la Ferrari di Ascari sclaipartlre. SI ripassa sul la­ lo. Noi siamo comprensivi, ma è 65 all'ora, la massima 251 t'Eugenio specializzato per la la collaborazione del Flammi- go artificiale e poi via ancora sappiamo che purtroppo dob­ e la media è di 151 all'ora. La cura agli ustionati che è appe­ montepremi. In tutto: 6 mi­ sicuro, spettacolare e pulito». a 150 all'ora. Ed eccoci da'.le biamo correre in città per mo­ liardi e 482 milioni. Nel giro ni racing, è stato portato a ter­ massima è inferiore a quella na a 500 metri dal circuito». del Gran Premio lavoreranno Il primo Gran premio di Roma si corse nel 1925. Allora si parti di viale Asia. SI viaggia tivi di business. Ma le gambe di Montecarlo». I piloti chiedono larghe vie Sergio Cuti mine. Lo so, da parte di qual­ chiamava «Reale premio di Roma» (cambiò nome nel '28 in -Cri­ sui 90 all'ora fra gli imprope­ 570 persone. Noi, come hanno cuno sono state avanzate delle terium degli Assi» e, infine, nel 1947 in «Gran premio di Roma»). ri degli automobilisti. Sgom­ preoccupazioni. Rispondiamo Vinse Carlo Masetti su Bugatti. L'appuntamento dei bolidi da 300 mate al semafori, suonate all'ora continuò ininterrottamente fino al 1932. Poi una lunga furiose al clakson, entrate che un Gran premio a Roma interruzione fino al 1947. Si riprende nel 1949 fino al '51. Infine gli assassine fra vetture che Mentre Bormio rinuncia, a Santa Caterina è la sorpresa dovrà svolgersi rispettando e ultimi due Gran premi nel 1954 e '56. viaggiano in doppia-corsia. tutelando i cittadini e l'am­ 1952: si corre a Montemario. Vìnce Carlo Masetti (Bugatti). «Andate a morì...» è 11 solito biente*. Media di 97,287 km/h. ritornello. Abbiamo davanti 1926: a Vallegìulia, vince Aimo Maggi (Bugatti). Media di 99,213 la piazza dell'obelisco. Il cal­ km/h. colatore elettronico l'ha tra­ Il sindaco di Roma ha an­ 1927: ai Pariolì vince Tazio Nuvolari (Bugatti). Media di 110,852 che accennato alla necessità km/h. sformato In una parabolica. La mancanza di neve travolge la Coppa 1928: all'Eur, corsa delle tre fontane, vince Luy Chiron (Bugat­ La «Fuego» è tutta piegata a impellente che l'autodromo sinistra. Un vigile mette le Avrebbe dovuto essere disputato ad Altenmarkt, Au­ che che ne hanno limitato le esperienze al solo slalom di Vallelunga venga comple­ ti). Media di 126,419 km/h. stria, ma lì non c'era neve. E per la verità non ce n'era speciale. Racchiuse in questa trappola infernale e co­ 1929: all'Eur vince Achille Varzi (Alfa Romeo). Media di 128,241 mani sul casco. Le sbandate tato con gli ulteriori 800 me­ vengono subito corrette, le nemmeno a Santa Caterina che però sono riusciti a strette a confermare la sorprendente supremazia nata km/h. tri di pista che sono In pro­ 1930: all'Eur vince Luigi Arcangeli (Maserati). Media di 134,237 mani sul volante si muovono farsela coi «cannoni». Il «gigante» di ieri ha offerto l'en­ sulle nevi di Sarajevo grazie a Paoletta Magoni, sem­ agili. Ed ecco spalancarsi nesima sorpresa e infatti ha vinto la ventenne elvetica bra che abbiano dimenticato come si scia. Ieri però getto e ha sollecitato l'asses­ km/h. Il calendario di Coppa del Mondo, costruito a tavoli­ Vreni Schneider, una ragazzina vista dai tecnici, e non Fulvia Stevenìn ha chiuso al dodicesimo postopeggìo-' 1931: all'aeroporto Littorio vince Ernesto Maserati (Maserati). nuovamente 11 viale Colom­ no rifiutando cocciutamente le esperienze delle ultime soltanto svizzeri, come 1 erede della leggendaria Anna­ rando l'ottavo ottenuto nella prima discesa. E un po' sore regionale Etore Ponti Media di 152,231 km/h. bo. Finalmente un caffè. stagioni, è stato travolto dal clima. Pensate: solo cin­ perchè i lavori di amplia­ 1932: all'aeroporto Littorio vince Luigi Fagioli (Maserati). Me­ maria Proell. Vreni Schneider — che ha preceduto meglio dei precedenti impatti con la neve ma è sempre que delle 19 gare in programma hanno potuto essere Tamara McKinney e — è scesa col petto­ poco. E d'altronde è sorprendente che Fulvia, già cam­ mento si possano presto rea­ dia di 158,671 km/h. Allora, com'è andata? «Di­ disputate alla data prevista e nella località prevista. 1947: alle Terme di Caracalla vince Franco Cortese (Ferrari). rale numero 28 e ha chiuso con un vantaggio enorme pionessa europea della juniores e dotata di un fisico lizzare con la collaborazione Media di 88,501 km/h. rei che è un circuito un po' L'ultima rinuncia riguarda Bormio che è stata privata (1"46) sull'americana Tamara McKinney che guidava fatto apposta per lo slalom gigante e per la discesa 1949: alle Terme di Caracalla vince Luigi Villoresi (Ferrari). troppo reioce — comincia De della discesa libera prevista per sabato. Il delegato la classifica. Nella seconda discesa alla giovane svizze­ libera, raccolga risultati così modesti. La pista Ceveda- e 11 sostegno di tutte le forze Media di 100,091 km/h. Cesaris —. Vedo due punti pe­ della Federici intemazionale ha visitato la pista e ha ra è bastato amministrare il vantaggio. E da dire che in le di santa Caterina era innevata totalmente coi can­ interessate. A Vallelunga, il 1950: alle Terme di Caracalla vince Alberto Ascari (Ferrari). ricolosi: le curve del lago. Si detto che è troppo pericoloso considerarla agibile: è questa Coppa la marea elvetica è impressionante e non noni. E dicono che la qualità di questa neve abbia favorito le ragazze scese con numeri alti. La verità è 28 aprile, sarà organizzata Media dì 100,319 km/h. prendono troppo allegramen­ bella e innevata (artificialmente) ma non dà ai margini e è gara, maschile o femminile, che non presenti quat­ una gara del campionato eu­ 1951: alle Terme di Caracalla vince Mario Raffaeli (Ferrari). te. Comunque, così a occhio e sufficienti garanzie di sicurezza. Ne consegue che a tro o cinque svizzeri tra i primi 15. Chi non va, in che l'evoluzione tecnica delle ragazze è impressionante Media di 98,517 km/h. croce, mi sembra abbastanza Bormio hanno speso notevoli somme di denaro per campo svizzero, è , la piccola e graziosa e che ci sono bambine già in grado di tener testa alle ropeo di velocità. Il 14 set­ 1954: a Ostia (nella pineta di Castelfusano) vince Onofre Mari- montanara di Grafenort. Ma c'è una spiegazione. E veterane. Qualche nome? La svizzera Vreni Schneider, tembre una corsa interna­ non (Maserati). Media di 170,907 km/h. divertente. Ora bisogna vede­ niente. l'americana Diana Roffe, la tedesca . re: ci sarà il guard-rail per tut- Ieri intanto a Santa Caterina Valfurva le ragazze innamorata e, dicono, «ha la testa altrove». Non vanno zionale con 1 più famosi 1956: sempre a Ostia vince Jean Beha (Maserati)| sulla durata di nemmeno le azzurre, oppresse da scelte tecnico-politi­ un'ora. Media 166,030 km/h. lo il circuito? E dove le faran- hanno corso l'ultimo slalom gigante della stagione. r. m. campioni.

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