1 Note Sull'attore Cinematografico
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
«Comunicazioni sociali», 2016, n. 3, 426-436 © 2016 Vita e Pensiero / Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore CLAUDIO BISONI* “NON FACCIO QUESTO MESTIERE METTENDOMI SUL MERCATO COME UNA MERCE”1 Note sull’attore cinematografico italiano e il suo contributo al cinema di interesse culturale “I Don’t Do My Job by Putting Myself on the Market as a Commodity”. Notes on Italian Film Actors and their Contribution to the Cultural Interest Cinema Abstract This article investigates the role of the actor in contemporary Italian cultural interest film. It offers two lines of analysis. First, it examines the correlations between films financed by the Italian ministry, MiBACT, for being ‘of cultural interest’ and the various prizes won by the actors that appear in significant roles within those films during the 2004-2014 period. Second, it analyses the star-image of actors in quality cinema, following the developments provided by the recent evolution of celebrity and stardom studies including the Italian context. Its aim is to illustrate: 1) how certain actors can elude the judgment of the box office, which is typically used to evaluate the presence/performance of the star within the film industry; 2) how they can accumulate reputation capital, making them better placed to bring a kind of quality label to their films; and 3) how they define themselves in an oppositional (but also contradictory) way with respect to the standard modes of constructing stardom. It focuses in particular on the trajectories of two exemplary actors in the field of quality cinema, for reasons that are made clear in each case. Margherita Buy and Toni Servillo. Keywords Cultural interest; funding policy; Italian stardom; the awards circuit; Margherita Buy; Toni Ser- villo. 1. INTRODUZIONE Nella riflessione sulle industrie creative e su nozioni come “cultural policy” e “valore culturale” è ormai diffusa l’idea di considerare la performance dei beni culturali all’in- crocio tra innovazione creativa e rendita economica2. La tensione tra questi due poli è storicamente considerata una caratteristica strutturale dell’industria dei media in gene- rale e del settore cinematografico in particolare: settore nel quale, da sempre, l’attore cinematografico è un elemento strategico tanto nel successo commerciale quanto nella definizione dell’identità estetica del prodotto filmico. * Università di Bologna ‒ [email protected]. 1 T. Servillo, “Il talento e la disciplina. Conversazione con Toni Servillo”, in Toni Servillo. L’attore in più, edited by E. Magrelli, Nardò: Besa, 2011: 9-38 (34). 2 Cfr. D. Hesmondhalgh, The Cultural Industries, London: Sage, 2002; R.E. Caves, Creative Industries: Contracts Between Art and Commerce, Cambridge-London: Harvard University Press, 2000; T. Havens, A.D. Lotz, Understanding Media Industries, New York-Oxford: Oxford University Press, 2012. Com soc 3-16.indb 426 05/12/2016 12:03:32 “NON FACCIO QUESTO MESTIERE METTENDOMI SUL MERCATO COME UNA MERCE” 427 Il presente contributo si propone di indagare il ruolo dell’attore nel cinema italiano contemporaneo di interesse culturale. L’argomentazione procede attraverso due propo- ste d’analisi. In primo luogo vengono studiate le corrispondenze tra le pellicole finanzia- te sotto l’etichetta di “film di interesse culturale” dal MiBACT nel periodo 2004-2014 e i premi ottenuti in varie manifestazioni dagli attori principali di questi film. In secondo luogo viene svolta un’analisi della star-image degli attori del cinema di qualità nel solco del recente sviluppo degli studi sulla celebrity e lo stardom anche in campo italiano3. Lo scopo è mostrare: 1) come certi attori italiani sfuggano al verdetto del box office con cui solitamente è valutata la presenza/performance delle star nell’industria cinematografica; 2) come accumulino capitale reputazionale che li rende capaci di apporre una sorta di etichetta di qualità sui prodotti a cui sono associati; 3) come definiscano se stessi in modo oppositivo (ma anche contraddittorio) rispetto ai consueti processi di costruzione dello stardom. In particolar modo sono messe sotto osservazione le traiettorie nel campo del cinema di qualità di due attori esemplari per le ragioni che verranno di volta in volta indicate: Margherita Buy e Toni Servillo. 2. LA POSIZIONE DELL’ATTORE TRA FINANZIAMENTI E CIRCUITO DEI PREMI Un primo modo di studiare gli attori del cinema di qualità italiano è rivolgersi al corpus dei film finanziati e/o riconosciuti dal Ministero come di interesse culturale e ai criteri del finanziamento. Nel sotto-settore del sostegno a progetti di film, dove si collocano i contributi ai progetti di interesse culturale, il punteggio relativo al valore del soggetto/ sceneggiatura e delle componenti tecniche/tecnologiche, alla completezza e realizza- bilità del progetto produttivo, è affidato a criteri discrezionali (punteggio massimo 60 punti)4. Una sezione è dedicata a criteri automatici non discrezionali. Il sotto-punteggio della parte automatica compone ciò che comunemente è indicato come reference system (punteggio massimo 40 punti). Tra le voci che danno punteggio: premi vinti per la reci- tazione dal cast degli attori principali e le candidature come finalisti per la recitazione in festival o premi. Non a caso il reference system è stato accusato di avere favorito un processo di sfruttamento intensivo degli stessi attori e di standardizzazione intorno ai medesimi ruoli5. Di certo ha contribuito a definire i profili professionali di alcuni attori il cui capitale reputazionale è cresciuto nel corso degli anni in modo abbastanza indi- pendente dalle performance commerciali6. Ciò è possibile, ed è sempre più frequente, 3 Si vedano J. Reich, C. O’Rawe, Divi. La mascolinità nel cinema italiano, Roma: Donzelli, 2015. E il numero dedicato allo stardom all’italiana da Bianco e Nero: G. Carluccio, A. Minuz, a cura di, “Nel paese degli antidivi”, Bianco e Nero, 76, 581, gennaio-aprile (2015): 10-11. 4 Si veda in Gazzetta ufficiale la pubblicazione della tabella b: http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/ serie_generale/caricaPdf?cdimg=09A0800300100010110001&dgu=2009-07-15&art.dataPubblicazione Gazzetta=2009-0715&art.codiceRedazionale=09A08003&art.num=1&art.tiposerie=SG (ultimo accesso 12 giugno 2016). 5 S. Isola, “CineGomorra”, in CineGomorra. Luci e ombre sul nuovo cinema italiano, edited by S. Isola, Roma: Sovera, 2010: 11-28. 6 Qui e in seguito l’espressione “capitale reputazionale” viene usata nel senso che le attribuisce P. Drake, “Reputational Capital, Creative Conflict and Hollywood Independence: The Case of Hal Ashby”, in American Independent Cinema. Indie, Indiewood and Beyond, edited by G. King, C. Molloy, Y. Tzioumakis, London-New York: Routledge, 2013: 134-146. Sul rapporto tra prestigio culturale, profitto economico e si- stema dei premi nel mercato cinematografico hollywoodiano: cfr, P. McDonald,Hollywood Stardom, Malden, Oxford: Wiley-Blackwell, 2013. In particolare il cap. 8: “Prestige Stardom and the Awards system”, 215-253. Com soc 3-16.indb 427 05/12/2016 12:03:32 428 CLAUDIO BISONI anche grazie a un sistema di erogazione intensa e costante di riconoscimenti in gran parte affidato a ciò che si potrebbe chiamare ilcircuito dei premi e delle candidature. Da tempo i premi hanno attirato l’attenzione degli studiosi delle industrie cultura- li7. L’aspetto da sottolineare ora è che essi funzionano come network di forze in compe- tizione tra loro e al contempo operano come siti di valorizzazione/gerarchizzazione non solo nei confronti dei prodotti culturali ma anche dei produttori culturali 8. Cioè hanno effetti sulle carriere di attori, registi, sceneggiatori ecc. Infatti si può notare l’esistenza di attori italiani che trovano posizione entro il perimetro del cinema di qualità come esso viene a definirsi all’incrocio tra finanziamenti e premi raccolti. Dom Holdaway ha tracciato tramite una social network analysis la mappa delle risorse creative del cinema di interesse culturale e ha fotografato la circolazione di ca- pitale sociale nella cinematografia finanziata nel periodo 2005-2014 (378 pellicole) in relazione al corpus più ampio di tutti i film di nazionalità italiana distribuiti sul mercato nello stesso periodo (1.442 pellicole)9. Nel campione del cinema finanziato dalMiBACT vengono isolati gli attori tra i primi 8 top billed più attivi (quindi anche attori in ruoli non protagonisti) e tra i primi 2 top billed. Questi ultimi sono: Valerio Mastandrea (12 film da protagonista), seguito da Valeria Golino (9), Margherita Buy, Pierfrancesco Favino (8), Giuseppe Battiston, Donatella Finocchiaro, Elio Germano, Toni Servillo (7), e poi Alessandro Gassman, Alba Rohrwacher, Claudio Santamaria e Riccardo Scamarcio (6). Se si mettono in relazione questi dati con l’insieme della produzione cinematografica italiana coeva è possibile individuare diversi livelli di interazione di attori, sceneggiatori e registi del cinema finanziato dal MiBACT con il cinema italiano nel suo complesso. Holdaway ricava tre profili: professionisti che lavorano spesso nel cinema di interesse culturale e meno frequentemente nel cinema commerciale; professionisti attivi con fre- quenza nel cinema commerciale e con frequenza minore o quasi nulla nel cinema d’inte- resse culturale; professionisti che lavorano su entrambi i fronti. Per quel che riguarda gli attori, nella prima area si collocano Valerio Mastandrea (19 titoli d’interesse culturale su 23), Toni Servillo (9 su 12), Valeria Golino (13 su 15), Donatella Finocchiaro (10 su 15), Giuseppe Battiston (17 su 26), Alba Rohrwacher (10 su 17). Nella seconda area star popolari come Christian De Sica, Aldo, Giovanni e Giacomo, Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Rocco Papaleo, e si potrebbero aggiungere attori dallo statuto più incerto come Raul Bova e Luca Argentero. Nella terza professionisti compatibili con il successo sia economico che critico come Germano (11 film MiBACT su 19 totali), Buy (10 su 18), Barbora Bobuľová (8 su 17), Scamarcio e Santamaria, (entrambi 6 su 17), Favino, Gas- sman, Luca Zingaretti (tutti e tre 8 su 14 film) e Monica Bellucci (4 su 9). Come tendenza generale si nota una correlazione tra il numero di film finanziati ex ante e il numero di riconoscimenti ex post.