Processi Di Instabilità Idrogeologica Ed Effetti Associati
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Eventi alluvionali in Piemonte PROCESSI DI INSTABILITÀ IDROGEOLOGICA ED EFFETTI ASSOCIATI PROCESSI DI INSTABILITÀ IDROGEOLOGICA ED EFFETTI ASSOCIATI 2.1 INTRODUZIONE Come anticipato in Premessa, il rilevamento dei dati collegati ai processi geomorfici attivatisi nell’ottobre 2000 è stato affrontato mediante la suddivisione, del territorio regionale coinvolto, in ambiti geografici coincidenti con bacini o parti di essi. La composizione “testuale” dei vari contributi (ciascuno coinciden- te con un determinato ambito territoriale), entro il presente capi- tolo segue una ideale disposizione “geografica” e (in qualche modo) anche una lettura “temporale” dell’evento, essendo affron- tati, nel testo, per primi i bacini alpini in senso nord – sud e, in secondo tempo, le aree di pianura, dal territorio cuneese sino al territorio alessandrino. Al fine di rendere più agevole l’escursione del testo si è ritenuta cosa utile allegare una tavola con il quadro riassuntivo dei vari ambiti così come di seguito analizzati (TAVOLA 2.1 ). Negli “standards di indirizzo” per la monografia era stata data indi- cazione affinché gli ambiti fossero descritti in modo esauriente, ma con un approccio di “ampio respiro”; la sensibilità di ogni autore ha poi apportato quegli approfondimenti ritenuti necessari per la descrizione e la comprensione dell’accaduto. Non era nelle linee della pubblicazione, infatti, appesantire il testo con l’elencazione puntuale di ogni singolo sito analizzato. Per contro quella descrizione “per località”, ovvero nella sua ver- sione di Rapporto d’Evento, ha trovato posto nell’apposito DVD allegato. Per la stessa ragione si è ritenuto più confacente riservare un appo- sito “Repertorio Fotografico”, inserito anch’esso nel DVD, per tutte le immagini a corredo della monografia che non sono state utilizza- te dagli Autori nei vari contributi qui di seguito esposti. 97 Eventi alluvionali in Piemonte PROCESSI DI INSTABILITÀ IDROGEOLOGICA ED EFFETTI ASSOCIATI TAVOLA 2.1 hem2dell2riprtizione degli2miti2di2rilevmento on2riferimento2ll2posizione2nel2testo 1viqixhe Fiume Toce P 2I2E2piume2oe Valli laterali ossolane 3P2E2lli2lterli2ossolne Valle Sesia 4Q2E2lle2esi Fiume Dora Baltea nel tratto piemontese 5R2E2hor2flte2nel2trtto2piemontese Valli Orco e Soana I 6S2E2lle2yro Torrente Orco nel tratto di pianura 7T2E2orrente2yro2nel2trtto2di2pinur Bacino del Torrente Malone 8U2E2fino2del2orrente2wlone Val Grande di Lanzo 9V2E2l2qrnde2di2vnzo Valle di Viù – Stura di Lanzo nel tratto Lanzo – Torino W2E2lle2di2iù2nel2trtto2montnoD2 1022222torrente2tur2di2vnzo2nel2trtto2di2pinur Valle di Susa 11IH2E2lle2di2us Valle Sangone 12II2E2lle2ngone Valli Chisone e Chisola 13IP2E2lli2ghisone2e2ghisol Valle Pellice 14IQ2E2lle2ellie Valle Po 15IR2E2lle2o Area Metropolitana torinese Q 16IS2E2ere2metropolitn2torinese Fiume Po (Provincia di Torino) 17IT2E2piume2o2@provini2di2orinoA Fiume Po e rio Marcova (Provincia di Vercelli) 18IU2E2piume2o2e2rio2wrov2@provini2di2erelli2e2estiA Fiume Po (Provincia di Alessandria) IV2E2piume2o2@provini2di2lessndriA S R T V U W IU IH IT IS IV IP II IQ IR 98 Eventi alluvionali in Piemonte PROCESSI DI INSTABILITÀ IDROGEOLOGICA ED EFFETTI ASSOCIATI 2.2 QUADRO DEI PROCESSI E DEGLI EFFETTI 2.2.1 FIUME TOCE Luigi Andrea Bedoni - Rinaldo Pescio Con la collaborazione di Paolo Tonanzi e Giorgio Pesando Rilevamenti di campagna: Luigi Andrea Bedoni, Giorgio Pesando, Rinaldo Pescio e Paolo Tonanzi Fotografie degli autori se non diversamente specificato Digitalizzazione del rilevamento e analisi G.I.S.: Luigi Andrea Bedoni INQUADRAMENTO MORFOLOGICO Il fiume Toce, che ha origine dal lago di Toggia a quota 2191 m s.l.m., confluisce nel lago Maggiore dopo aver percorso 89 km e drenato un bacino idrografico superficiale di 1778 km2. La quota massima del bacino è la punta Dufour di 4633 m s.l.m. nel massiccio del Monte Rosa alla testata della valle tributaria Anzasca, la quota minima coincide con il livello del lago Maggiore che la serie storica riferita al limnigrafo di Pallanza, attivo dal dicembre 1951, fissa ad una quota media di 193,85 m s.l.m. (Ambrosetti et al, 1994). I livelli estremi del Lago Maggiore registrati al limnigrafo di Pallanza sono la magra a quota 192,38 m s.l.m. registrata il 18 marzo 1956 e la piena a quota 197,94 m s.l.m. registrata alle ore 23.30 del 16 ottobre 2000 che ha superato la piena a quota 197,61 m s.l.m. regi- strata alle ore 20.00 del 14 ottobre 1993. La valle del Toce è divisibile, ai fini descrittivi, in due tratti di circa 44 km di lunghezza ciascuno. Dalle origini a Crevoladossola la valle ha una sezione stretta con un profilo longitudinale a gradinata di pendenza media del 45‰ - 51‰ determinato dall’alternanza di piane alluvionali e di forre rocciose. Da Crevoladossola alla foce la valle ha una sezione ampia, larga in media 2 km, con un profilo longitudinale decrescente da circa il 9‰ all’1‰. Questo tratto è ulteriormente divisibile in tre parti. 1. Da Crevoladossola a Vogogna confluiscono nella valle del Toce sei grandi valli laterali sospese ed incise che irradiano a ventaglio nella piana alluvionale del Toce i detriti trasportati formando conoidi di deiezione coalescenti che giungono a contatto con l’alveo ordinario del Toce. In questo tratto sono frequenti i casi di avulsione, instabi- lità e metamorfosi del letto ordinario dei corsi d’acqua. 2. Da Vogogna a Gravellona Toce confluiscono nel Toce affluenti mino- ri ed il letto ordinario assume in prevalenza una configurazione a canale unico sinuoso ed inciso, più stabile e permanente. La piana alluvionale entro la quale avviene la migrazione del letto ordinario si espande fino a coincidere localmente con l’intera sezione valliva. In questo tratto i depositi di argine naturale a lato del canale fluviale hanno una rilevante espressione morfologica ed i corsi d’acqua mino- ri tendono a scorrere per un certo tratto parallelamente al canale flu- viale prima di confluire nel Toce (yazoo river). 3. A valle di Gravellona Toce si estende la pianura formata dall’avan- 99 Eventi alluvionali in Piemonte PROCESSI DI INSTABILITÀ IDROGEOLOGICA ED EFFETTI ASSOCIATI zamento in lago, in epoca storica, dei depositi deltizi del Toce e dello Strona. Quest’ultimo è un corso d’acqua con bacino idrografico di 235 km2 catturato stabilmente dal Toce solo verso la fine del XVIII secolo (Barbanti, 1997). ASPETTI GENERALI DELLA PIENA FLUVIALE DELL’OTTOBRE 2000 L’idrosistema del Toce è perturbato da modificazioni antropiche: l’idro- logia è alterata da bacini di accumulo e da grandi derivazioni; all’inter- no di alcune aree di pertinenza fluviale sono stati realizzati insedia- menti ed infrastrutture; il letto ordinario è stato modificato da canaliz- zazioni, soglie trasversali e da escavazioni di materiali. Nel fondovalle, le linee ferroviarie Milano-Domodossola, Novara- Domodossola e la vecchia strada statale N° 33 del Sempione sono infra- strutture storiche ubicate generalmente lontano dalle aree di pertinenza fluviale, con opere di attraversamento del Toce che patiscono l’abbas- samento localizzato delle quote di fondo alveo avvenuto negli ultimi decenni. La sommità delle fondazioni dei ponti di antica costruzione è scoperta rispetto alla superficie libera dell’acqua in condizioni di magra e la stabilità delle pile è affidata a soglie e sottofondazioni. La piena del- l’ottobre 2000 ha accresciuto la vulnerabilità di alcuni ponti a causa di fenomeni di incipiente erosione rimontante che hanno scalzato ulterior- mente le pile, oppure dissestato la platea di protezione trasversale. Le infrastrutture recentemente realizzate nel fondovalle, come lo scalo ferroviario di Beura Cardezza (Domo2) e la nuova strada statale del Sempione (Superstrada), restringo- Figura 2.1 no il naturale letto d’inondazione del Comuni di Masera, Toce. La maggiore influenza è eser- Montecrestese, Crevoladossola e citata dai rilevati costruiti in corri- Domodossola. Direzione spondenza dei depositi di argine della corrente dall’alto verso naturale a ridosso del letto ordinario il basso. Confluenze nel del fiume Toce. Toce dei tributari: Diveria, Isorno, Bogna e Melezzo In tutto il fondovalle sono presenti e Occidentale. Con il ben evidenti, quando non obliterate tratteggio rosso è indicata la dall’urbanizzazione, morfologie flu- ripa fluviale del letto di viali esterne all’alveo ordinario, rife- magra prima dell’evento. L’inondazione si è espansa ribili al Toce ed ai suoi affluenti, che in prevalenza in sinistra l’idrosistema in stato di piena tende idrografica. a riattivare, in alcuni casi anche oltrepassando i rilevati eventual- mente presenti. Il caso più significativo di riattivazio- ne di forme fluviali relitte si è verifi- cato a Masera nella zona occupata dall’aviosuperficie, dal rilevato della superstrada e dalla centrale di com- pressione gas SNAM. La zona, già inondata nel 1978 con la formazione di canali di deflusso effimeri (Panizza, 1996), ed allaga- ta anche nella piena del 1993, è stata nuovamente percorsa da una forte corrente, durante la piena del 100 Eventi alluvionali in Piemonte PROCESSI DI INSTABILITÀ IDROGEOLOGICA ED EFFETTI ASSOCIATI 2000, che ha asportato un lungo tratto del rilevato della superstrada e rimodellato il piano campagna formando nuovi canali e barre di deposito (Figura 2.1 ). Gli effetti della piena sono stati rilevati nel periodo ottobre 2000 – 1 febbraio 2001 con la seguente procedura: 1 Si ringraziano per la collaborazione - I processi fluviali osservati sul terreno sono stati riportati a vista gli uffici tecnici dei comuni interessati sulla carta tecnica regionale