DAGLI ARCHIVI ELETTORALI La riunificazione del Comune – Le vicende elettorali

L’analisi dei documenti conservati presso l’archivio municipale ha permesso di approfondire alcune delicate fasi della vita politica e amministrativa del secolo scorso che hanno portato alla vigente struttura comunale 1.

Al momento, la nostra valle è rappresentata giuridicamente dal comune di . Come emerso ed analizzato nei capitoli precedenti, relativi alla storia dei paesi, nel 1805 Sardigliano e, con esso Cuquello e Malvino, furono incorporati all’impero francese e, successivamente, dopo il congresso di Vienna del 1815, al regno di Sardegna. Prima dell’avvento dei sindaci, i paesi erano amministrati da consoli e credenzieri, secondo una struttura modellata su quella dei comuni lombardi. A causa della mancanza di dati attendibili all’interno dell’archivio comunale, non è stato possibile approfondire questa delicata fase storica. Quando esistevano i tre comuni si effettuavano elezioni per il rinnovo del consiglio ogni quattro anni, procedendo alla scelta del sindaco e della giunta tra i membri eletti. Non si poteva parlare di suffragio universale, poiché votavano solo uomini che godevano di un certo reddito, mentre le donne acquisirono il diritto di voto solo nel 1946 2.. A Sardigliano, per esempio, le elezioni si tenevano nel palazzo comunale, l’attuale biblioteca, con nomina palese dei candidati. Gli stessi per poter accedere alle cariche pubbliche dovevano dimostrare di saper leggere e scrivere, per cui di fatto gran parte della popolazione dell’epoca non poteva ricoprire incarichi pubblici. Durante il Fascismo, quindi nel periodo della riunificazione non furono effettuate elezioni ed il governo del comune era detenuto dal podestà o dal più importante commissario prefettizio 3. Al termine della seconda guerra mondiale, la gestione amministrativa fu del comitato di liberazione, che

- 114 - portò alle prime libere elezioni a suffragio universale del 1946. In occasione delle prime due consultazioni furono presentate liste uniche, votate da tutte le frazioni del comune, con seggio ubicato a Cuquello. A partire dal 1956 apparvero liste diversificate per frazione, dalle quali si sarebbe formato il consiglio comunale, che avrebbe eletto il sindaco con mandato quinquennale. Il 28 dicembre 1955 venne approvata una modifica che portò alla ripartizione del comune in sezioni elettorali 4, mediante le quali ogni singola frazione destinava un numero di consiglieri proporzionale alla popolazione censita nella stessa5. In particolare, nell’elezione del 1956 Sardigliano nominò 5 consiglieri contro i 5 di Malvino (comprese le frazioni di Bavantorino e Bavantore) e i 5 di Cuquello. Le votazioni stesse vennero diversificate con seggi elettorali presenti nei tre paesi. La riforma del 1994 prevedeva che l’elezione del Sindaco fosse diretta; le liste diversificate vennero abolite e fu ripristinato il seggio unico nel municipio di Cuquello.

IL PERIODO FASCISTA – L’UNIFICAZIONE

Il primo novembre del 1928, fu emanata una disposizione di legge che, con l’obbiettivo di migliorare la struttura amministrativa, stabiliva la soppressione dei comuni di Cuquello e di Malvino e la conseguente unificazione nel comune di Sardigliano, all’epoca 6 il centro con maggior densità di popolazione. Tale decisione si può ragionevolmente attribuire anche a interessi personali dei podestà. Caso analogo si verificò anche per il comune di Vargo verso e successivamente con la fusione tra e Cassano Spinola.

Le disposizioni definitive per l’unificazione dei tre Comuni furono emanate dall’ordinanza prefettizia del

- 115 - 23 gennaio 1929, e come tali le riportiamo integralmente:

IL PREFETTO Della Provincia di Visto il R.D. 1/11/1928 n° 2553 con il quale si dispone l’unione dei Comuni di Cuquello, Malvino e Sardigliano in unico Comune con denominazione SARDIGLIANO e capoluogo Cuquello; Sentita la G.P.A. in data 22/11/1928 ai sensi ed agli effetti dell’art. 118 della legge Comunale e Provinciale; ORDINA: 1) Il succitato Reale provvedimento avrà vigore dal giorno ventitrè (23) gennaio 1929, dalla qual data i territori comunali di Malvino, Cuquello e Sardigliano si fonderanno costituendo dalla data stessa per ogni conseguente effetto civile ed amministrativo un unico ente. 2) I Podestà di Malvino, Cuquello e Sardigliano cesseranno dalla carica il 23 gennaio 1929 ma disporranno per l’ordinamento dell’Archivio e per l’aggiornamento degli inventari e per la conseguente consegna entro il predetto giorno al Comune di Cuquello delle carte, registri, beni mobili ed immobili e di tutto quanto appartiene ai cessati Comuni. Il Comune di Cuquello disporrà che tutte le carte, registri ed archivi degli ex Comuni siano con ogni cura sistemati e diligentemente ordinati in opportuni locali e scaffali della propria sede municipale. Alla data suddetta del 23 gennaio 1929 tutti i registri ed elenchi dei cessati Comuni dovranno essere opportunamente clausurati. 3) Con il giorno 23 gennaio 1929 avrà pure luogo la liquidazione e fusione incondizionata di tutte le attività, passività e patrimoni dei Comuni, mentre l’unificazione dei tributi Comunali e la formazione di un’unico bilancio avverrà incominciando dall’esercizio 1929. 4) Il Podestà dell’ampliato Comune di Sardigliano promuoverà al più presto l’opportuna volturazione catastale dei beni patrimoniali dei cessati Comuni ed eventuale rettifica della nominabilità dei titoli rendita pubblica pertinenti agli Enti Comunali soppressi e inoltre presenterà istanza al Ministero della Giustizia per la soppressione dell’Ufficio di Conciliazione dei Comuni cessati. 5) Dal giorno 23 gennaio 1929 il Comune ampliato di Sardigliano assumerà il personale dipendente dei cessati Comuni con la conseguente sistemazione giuridica ed economica a norma di

- 116 - Legge, salvo subito provvedere, secondo le esigenze del nuovo Ente alla dismessione per soppressione di posto di quelli che riterrà di non dover confermare. 6) Per quanto riguarda i servizi di Stato Civile, i Podestà dovranno attenersi rigorosamente alle istruzioni della R. Procura del Re da cui dipendono. 7) Il giorno in cui, in virtù della presente ordinanza, il R.D. 1 novembre 1928 n° 2553 entrerà in vigore, dovrà essere redatto opportuno verbale, da trascriversi al Registro delle Deliberazioni originali. 8) Il Podestà del Comune di Cuquello (previ concerti con quello di Sardigliano e Malvino) è incaricato della esecuzione della presente Ordinanza, di cui dovrà dare notizia, per opportuna norma: al Consiglio Provinciale dell’Economia, alla Deputazione Provinciale, al Provveditore agli Studi, all’Ispettore Scolastico, all’Ufficio Tecnico Provinciale del Catasto, all’Agenzia delle Imposte Dirette, all’Esattoria, Alla Regia Procura e al Regio Tribunale, alla Regia Pretura, all’Intendenza di Finanza, all’Ufficio del Genio Civile, all’Uficio Provinciale di Leva, al Distretto Militare, al Comandante della Legione dei RR.CC. E alla Stazione RR.CC.,all’Ufficio Metrico, all’Ufficio Provinciale di Poste e Telegrafi, al Comitato Provinciale dell’O.N. Barilla, alle Gerarchie Fasciste, alle Organizzazioni Sindacali della Provincia, ai Comuni dell’ex Circondario, nonché a tutti gli altri Uffici ed Enti Pubblici eventualmente interessati. 9) Il Consigliere di Prefettura Cav. Dr. ROSSI LORENZO, è incaricato di vigilare alla osservanza di quanto sopra con facoltà di adottare tutti quei provvedimenti necessari per la regolare e completa esecuzione del suindicato Regio Decreto.

Alessandria, li 18 gennaio 1929 (VII) il Prefetto

Ordinanza della Regia

- 117 - Procura di Alessandria:

Alessandria 19 gennaio 1929 (anno VII)

In base ad Ordinanza Prefettizia in data 18 gennaio 1929 col giorno 23 gennaio 1929 entrerà in vigore il Regio Decreto 1° Novembre 1928 n° 2553 col quale è stata disposta l’unione dei Comuni di Cuquello, Malvino e Sardigliano, con Capoluogo Cuquello e denominazione Sardigliano. Poiché trattasi di riunione di Comuni, tutte e tre i Comuni suddetti restano soppressi per dar vita ad un Ente assolutamente nuovo e gli ufficiali dello stato civile conseguentemente, allo scadere del giorno ventidue gennaio 1929 dovranno cessare delle loro funzioni e procedere alla chiusura dei registri di stato civile in corso, astenendosi nel modo più assoluto dal ricevere ulteriori atti che sarebbero radicalmente nulli per difetto di competenza. Per contro il nuovo Podestà (o Commissario Prefettizio) del nuovo Comune di Sardigliano in Cuquello, metterà in uso, nelle prescritte forme, nuovi registri sui quali verranno iscritti gli atti da esso ricevuti dal Ventitré gennaio 1929 in poi. Per la chiusura dei registri attualmente in uso i signori ufficiali dello stato civile potranno adottare la seguente formula: “Oggi ventidue gennaio mille novecento ventinove venne chiuso dal sottoscritto ufficiale di stato civile del Comune di ...... il presente registro atti di ...... contenente atti n° ...... in applicazione della decretata riunione del Comune stesso con quelli di ...... nell’Unico Comune di Sardigliano con Capoluogo Cuquello, come da R. Decreto 1° novembre 1928 n° 2553. Firmato l’ufficiale di Stato civile ...... ”.

Gradirò assicurazione che sarà eseguito quanto sopra.

Il Procuratore del Re

17/4/1929 – Estratto del registro delle deliberazioni: Nomina degli incaricati Comunali presso le funzioni di Cuquello, Malvino e Sardigliano)

Oggi 17 aprile 1929 (anno VII) il sottoscritto Gualco Luigi, Commissario Prefettizio di questo Comune, assistito dal Segretario comunale signor Giuseppe Mobilia Vedute le disposizioni del Testo Unico della Legge comunale e provinciale vigente e del regolamento relativo: Ha preso la seguente:

- 118 - DELIBERAZIONE

Ritenuto d’approfondire la posizione degli incaricati comunali presso le frazioni di Cuquello, Malvino e Sardigliano, ex Comuni, riuniti fra loro con decreto 1° Novembre 1928, n° 2553; precisando che tali incaricati si trovano in servizio già dal 1° gennaio 1929;

DELIBERA

I) di incaricare per la frazione di Cuquello a becchino Comunale, il sig. Ceratto Giovanni fu Costante, già messo Comunale del soppresso Comune di Cuquello e becchino dello stesso Comune, coll’annuo compenso di lire 500; II) di nominare per la frazione di Malvino il signor Merlo Luigi fu Pasquale assegnando al medesimo i seguenti incarichi: a) becchino Comunale con l’annuo compenso di lire 400; b) bidello della scuola, con l’annuo compenso di lire 100; c) regolatore dell’orologio con l’annuo compenso di lire 152; III) di affidare, per la frazione di Sardigliano: a) al signor Grassi Alfonso, l’incarico di bidello della scuola coll’annuo compenso di lire 100; b) allo stesso signor Grassi Alfonso fu Ernesto, l’incarico di spazzino pubblico, con l’annuo compenso di lire 100; c) al signor Corello Gaudenzio di n.n. l’incarico di becchino Comunale con l’annuo compenso di lire 300; d) al signor Bisio Giuseppe fu Giovanni, l’incarico di regolatore dell’orologio coll’annuo compenso di lire 240;

La presente deliberazione avrà effetto col 1° gennaio 1929.

Contemporaneamente alle delibere esecutive per l’unificazione vennero adottate le procedure per la concentrazione sotto un unico podestà. Il 13 settembre 1927, infatti, fu nominato commissario prefettizio di Malvino il signor Lorenzo Gualco di Giusulana, in sostituzione di Clemente Bellingeri. Nel gennaio del 1928 ebbe termine il mandato podestarile di Severino Cremonte e la carica venne affidata allo stesso Gualco, che in data 2 luglio 1928, al termine dell’incarico del cavalier Carlo Grassi ottenne anche la direzione del comune di Cuquello.

- 119 - Come avremo modo di analizzare, le procedure di unificazione, nonostante qualche dissenso da parte della popolazione, furono celermente effettuate. Non dimentichiamo che, nel comune appena creato, esisteva una delicata situazione debitoria, essendo ancora pendenti i pagamenti di opere pubbliche quali la strada per la ferrovia, i mutui accesi per la costruzione del ponte e per l’ampliamento della piazza, la costruzione del cimitero di Sardigliano e di tante altri lavori realizzati in quelli soppressi La soluzione migliore parve quella di cedere al comune di Cassano parte dei terreni con esso confinanti comprendenti, tra l’altro, le fonti sulfuree per la cifra concordata di lire 50.000 (cinquantamila). Questo di evince dal registro delle deliberazione del 17 aprile 1929 e dal successivo decreto del Prefetto di Alessandria, riportato di seguito 7.

IL PREFETTO Della Provincia di ALESSANDRIA

Visto il R.D. 28 febbraio 1929 con cui al Comune di Cassano Spinola è aggregato il Comune di Gavazzana, nonché la zona di territorio del Comune di Sardigliano, comprendente le sorgenti delle acque sulfuree e delimitata in conformità della piante planimetrica annessa al Decreto stesso e medesimo facente parte integrante: Viste le deliberazioni 17 aprile 1929 del Podestà di Cassano Spinola e del Commissario Prefettizio di Sardigliano in ordine al regolamento dei rapporti patrimoniali e finanziari fra i due Comuni in dipendenza

- 120 - delle variazioni di circoscrizione territoriale disposta col succitato decreto; Sentita la Giunta Provinciale Amministrativa in seduta 25/4/1929; Visto l’art. 118 della Legge Comunale e Provinciale T.U. 4/2/1915, n° 148;

ORDINA:

1) Il succitato Decreto Reale 28/2/1929 n° 314 entrerà in esecuzione dal giorno QUATTRO (4) maggio 1929, dalla quale data il territorio del Comune di Gavazzana e la zona del Comune di Sardigliano, comprendenti le sorgenti sulfuree, passeranno al Comune di Cassano Spinola, costituendo con esso, per ogni conseguente effetto civile e amministrativo, un unico ente. La liquidazione e fusione di tutte le attività e patrimoni dei due Comuni di Cassano Spinola e Gavazzana avverrà incondizionatamente, mentre i rapporti patrimoniali e finanziari tra i Comuni di Cassano Spinola e Sardigliano saranno regolati secondo i termini e le modalità tutte statuite, in base alle intercorse intelligenze, con atto 17 aprile 1929 dal Podestà di Cassano e del Commissario Prefettizio di Sardigliano, restando, fra l’altro, bene precisato che il Comune di Cassano Spinola è obbligato di pagare al Comune di Sardigliano la somma di lire cinquantamila (50.000) di cui: a) lire trentaseimila (36.000) a riscatto del mutuo obbligazionario di pari somma complessivamente contratto dagli ex Comuni di Sardigliano, Malvino e Cuquello (attualmente fusi nell’unico Comune di Sardigliano in virtù del R.D. 1/11/1928 n° 2553), secondo il piano di ammortamento già definito dai rispettivi ex Comuni. Per le quote di capitale che fosse già stata rimborsata ai detentori di obbligazioni degli ex Comuni di Sardigliano, Cuquello e Malvino, il Comune di Cassano Spinola sarà a sua volta tenuto ad effettuarne a sua volta il rimborso al nuovo Comune di Sardigliano, mentre il servizio degli interessi sarà a carico del Comune di Cassano Spinola solamente a far tempo dal 1° gennaio 1929. b) lire quattordicimila (14.000) in sette annualità da lire duemila cadauna, pagabili a decorrere dal corrente esercizio 1929. 2) Alla data stabilita del 4 maggio 1929 il Podestà di Gavazzana farà regolare consegna al Podestà di Cassano Spinola di tutte le carte, registri, beni mobili ed immobili e di tutto quanto appartiene al cessato Comune di Gavazzana. 3) L’unificazione dei tributi Comunali e la formazione di un’unico bilancio avverrà ancora col corrente esercizio del 1929.

4) Il Comune di Cassano Spinola provvederà alla dismessione, per soppressione di posto, di quel personale del soppresso Comune di Gavazzana che non risultasse inquadrabile né necessario alle esigenze dell’ampliato Comune. 5) Il Podestà di Gavazzana cesserà dalla carica colla data del 4 maggio 1929, previa clausurazione nel giorno precedente dei registri di Stato Civile secondo le istruzioni della competente R.Procura del Re. 6) Il Podestà del Comune di Cassano Spinola (previ concerti con quello di Gavazzana) è incaricato della esecuzione della presente Ordinanza, di cui dovrà dare notizia, per opportuna norma: al Consiglio Provinciale dell’Economia, alla Deputazione Provinciale, al Provveditore agli Studi, all’Ispettore Scolastico, all’Ufficio Tecnico Provinciale del Catasto, all’Agenzia delle Imposte Dirette, all’Esattoria, Alla Regia Procura e al Regio Tribunale, alla Regia Pretura, all’Intendenza di Finanza, all’Ufficio del Genio Civile, all’Uficio Provinciale di Leva, al Distretto Militare, al Comandante della Legione dei RR.CC. E alla Stazione RR.CC.,all’Ufficio Metrico, all’Ufficio Provinciale di Poste e Telegrafi, al Comitato Provinciale dell’O.N. Barilla, alle Gerarchie Fasciste, alle Organizzazioni Sindacali della Provincia, ai Comuni dell’ex Circondario, nonché a tutti gli altri Uffici ed Enti Pubblici eventualmente interessati. 7) Il Consigliere di Prefettura Cav. Dr. ROSSI LORENZO, è incaricato di vigilare alla osservanza di quanto sopra con facoltà di adottare tutti quei provvedimenti necessari per la regolare e completa esecuzione del suindicato Regio Decreto 1929 n° 314.

- 121 -

Alessandria, li 2 maggio 1929 (anno VII) il Prefetto

La cessione del terreno fu probabilmente oggetto di una transazione tra i due podestà interessati. Non è escluso che accordi analoghi fossero già stati intrapresi negli anni precedenti, sotto la gestione di Severino Cremonte, al fine di risolvere la situazione del solo comune di Sardigliano, maggiormente gravato a livello debitorio. In data 1° agosto 1930, Lorenzo Gualco fu chiamato alle armi per un periodo di trenta giorni e il comune venne affidato al signor Carlo Piella, al quale fu riconfermato il mandato nel 1934 in seguito all’arresto, con l’accusa di peculato, dello stesso Gualco. Una lettera urgente della Regia Prefettura della Provincia di Alessandria del 13 ottobre 1934 porta infatti il seguente testo:

“Facendo seguito al telegramma odierno di pari numero, trasmetto copia del mio decreto, col quale a seguito della dichiarazione di arresto di codesto Podestà, in attesa di ulteriori provvedimenti, ho affidato la temporanea reggenza dell’Amministrazione Comunale al Delegato podestarile Signor Piella Carlo. Prego di provvedere subito di conseguenza e resto in attesa di assicurazioni al riguardo”.

In data 19 febbraio 1935, a conclusione del periodo di reggenza, venne nominato commissario prefettizio il signor Lino Brenta. La vicenda personale dell’ex podestà Gualco ebbe tuttavia seguito il 5 marzo 1936, data nella quale fu inviata una lettera della procura di Alessandria con il seguente contenuto:

“L’’ex Podestà di codesto Comune imputato di peculato, malversazioni ed altro è stato estradato e condotto in stato di arresto nelle Carceri Giudiziarie di questa Città. Ne informo la S.V. per quelle azioni che risultassero opportune promuovere a tutela degli interessi collettivi ed attendo riferimenti in proposito.”

Segue lettera di risposta, inviata il 10 marzo 1936:

“L’ex Podestà di Sardigliano Gualco Lorenzo ha sottratto a questa Amministrazione lire 600 e il valore di mq. 3 di area del camposanto. Ai frazionisti di Cuquello e Sardigliano la somma di lire 44.000 circa, provento di affitto terreni concessi a riserva di caccia.

- 122 - Per tali reati, a suo tempo denunciati all’E.V. il Gualco Lorenzo è già stato processato. Non mi risulta che il nominato abbia commesso altri reati a danno di questa Amministrazione e questa popolazione. L’unica azione che potrebbe essere promossa, se ancora in tempo, sarebbe la costituzione di parte civile di detti frazionisti per tentare il recupero della somma nominata. A mio parere però tale azione non sarebbe conveniente in quanto chè, come già ebbero a riconoscere i maggiori esponenti delle due frazioni, il Gualco Lorenzo non possiede i mezzi per il pagamento di tale somma. L’arresto di Gualco Lorenzo è ormai da giorni noto a questa popolazione e nessuno di questi frazionisti mi ha espresso il desiderio di voler tentare detta azione. Qualora l’E.V. credesse opportuno, nell’interesse di questa popolazione tale costituzione di parte civile resto in attesa di comunicazioni per consigliare ed istruire per quanto più mi è possibile la stessa popolazione.”

Che il meccanismo di riunificazione non fosse particolarmente gradito alla popolazione dei tre comuni è parso evidente dalla testimonianza di parecchi nostri concittadini dell’epoca. Infatti, benché non esistessero elezioni libere e tutto il potere amministrativo fosse concentrato nelle mani del podestà o del commissario prefettizio, non mancarono episodi come quello verificatosi a Sardigliano il 23 gennaio 1929. Quel giorno, festa della Madonna, tutte le donne e ragazze del paese si raggrupparono sulla scala dell’ex edificio comunale e protestarono contro il trasferimento a Cuquello delle schede dell’anagrafe. Nonostante l’intervento e le minacce dei carabinieri di Cassano, armate di matterello e di intenzioni dichiaratamente bellicose, mantennero tale atteggiamento aggressivo per tutta la giornata e parte della nottata. Furono risolutive le parole di un Tenente Colonnello dei Carabinieri di Alessandria. Verso le tre circa del mattino, secondo il racconto di una testimone 8, egli, spiegando a terra il proprio mantello, blu da una parte e rosso dall’altra proferì: “…in un paese così piccolo volete far scorrere il sangue per quattro schede ?” e sciolse di fatto l’assembramento.

LA VITA COMUNALE REPUBBLICANA

Nel 1945, dopo la caduta del fascismo e la fine della seconda guerra mondiale, si creò un vuoto di potere che portò il Comitato di Liberazione alla direzione del comune. Non si trattò di una nomina avvenuta tramite libere elezioni, ma della creazione

- 123 - di un’amministrazione temporanea che avrebbe poi condotto alle prime consultazioni democratiche del dopoguerra. Va tuttavia ricordato che l’attività comunale sotto il controllo dei podestà o dei commissari prefettizi, tranne che nel periodo 1934-39, per le vicende già riportate, ebbe vita tranquilla, al punto che, sfogliando le varie deliberazioni del periodo 1940-45, quasi non ci si accorge della presenza della guerra in corso.

Comune di Sardigliano Verbale di insediamento della Giunta Comunale

Oggi 15 Dicembre 1945 nell’Ufficio Comunale il Sindaco Sig. Biava Angelo; assistito dal Segretario Comunale infrascritto;

Vista la nota Prefettizia 12 c.m. n° 8730 Div. Gab.;

Vista la nota del 13 Luglio 1945 n° 5969 Div. Gab. colla quale il Prefetto convalida la nomina in via provvisoria di Questa Giunta Comunale nel numero di 10 componenti oltre al Sindaco; Uniformandosi alle disposizioni impartite dalla Circolare Prefettizia 26 Giugno 1945 n° 5375 Div. Gab. in applicazione del R.D.L. 4 Aprile 1944 n° III e del T.U. della Legge Comunale 4 Febbraio 1915 n° 148 modificato con R.D. 30 Dicembre 1923 n° 2830;

Dà atto che questa Giunta Comunale si è regolarmente insediata nelle persone dei Sig.:

Biava Angelo fu Francesco Sindaco appartenente al Partito Democratico Cristiano

- 124 - Cappelletti Attilio fu Pietro Assessore Effettivo appartenente al Partito Socialista Cremonte Giacomo fu Angelo Assessore Effettivo appartenente al Partito Comunista Arrighelli Giovanni fu Andrea Assessore Supplente appartenente al Partito d’Azione Repetti Luigi fu Antonio Assessore Supplente appartenente al Partito Liberale

Letto, confermato e sottoscritto, firmati all’originale - Biava Angelo Sindaco - Bellingeri Segretario Comunale.

- 125 - Le prime elezioni amministrative del dopoguerra si svolsero il giorno 24 marzo 1946, con la presentazione di liste unificate e votazione presso la sede municipale di Cuquello. Il risultato elettorale fu il seguente:

CONSIGLIERI ELETTI Ballestrasse Domenico 193

Cremonte Giacomo 184

Gualco Emilio 182 Prato Carlo 180 Molo Carlo 177 Rampini Francesco 176 Cremonte Carlo (Oreste) 173 Ballestrasse Irmo 172 Cremonte Giulio 169 Sabbione G.Cesare 169 Cremonte Angelo 169 Numerico Erminio 167

Parodi Edilio 166

Rampini Luigi 163 Serventi Ettore 161

Il primo consiglio comunale venne indetto in data 31 marzo 1946, aggiornato però al 4 aprile, causa l’assenza dei consiglieri Domenico Balestrasse. Irmo Balestrasse, Emilio Gualco, Carlo Prato, Carlo Cremonte (Oreste), Giuseppe Cesare Sabbione e Ettore Serventi che fecero mancare il numero legale. In tale data, in seconda convocazione e alla presenza di tutti gli eletti si optava per un ulteriore rinvio perché i sette consiglieri della frazione di Cuquello decidevano di abbandonare l’assemblea prima dell’inizio della votazione stessa 9. Finalmente il 7 aprile 1946 venne eletto Giacomo Cremonte, primo Sindaco del dopoguerra.

Verbale di adunanza del Consiglio del 7 aprile 1946

- 126 -

- NOMINA del SINDACO -

L’anno 1946, addi sette di Aprile alle ore 14 in Sardigliano (Cuquello) nella Residenza Municipale convocate nelle norme di Legge dal Sindaco uscente, si sono riunite le seguenti persone: Cremonte Giacomo, Molo Carlo, Rampini Francesco, Cremonte Giulio, Numerico Erminio, Parodi Edilio, Rampini Luigi, Ballestrasse Domenico, Ballestrasse Irmo, Gualco Emilio, Prato Carlo, Cremonte Carlo (Oreste), Serventi Ettore, Sabbione Giuseppe Cesare, Cremonte Angelo

Premesso che i Signori sopraindicati sono stati eletti Consiglieri nelle Elezioni Amministrative del 24 marzo 1946;

Visti i verbali delle sedute 31 marzo, 4 aprile c.m. con pari oggetto, si dà atto che la presente seduta è di 3° convocazione;

Ai sensi dell’Art. 147 del T.U. della Legge Comunale e Provinciale 4 febbraio 1915 n° 48 assume la Presidenza il Sig. Ballestrasse Domenico il quale, avendo ricevuto il maggior numero di voti è ritenuto, ai sensi dell’art. 282 del predetto T.U. il Consigliere più anziano.

CONSIDERATO che l’Adunanza è in numero legale si prende atto, ai sensi dell’art, 53 del D.L.L. 7 gennaio 1946 che nei confronti degli Eletti non sussiste alcuna delle cause di ineleggibilità previste dagli articoli 12, 132, 14, 15 e 16 dello stesso. CIO’ PREMESSO, il Presidente dichiara insediato e costituito il Consiglio Comunale nelle persone sopraindicate. Successivamente il Presidente invita il Consiglio Comunale a far luogo alla elezione del Sindaco, per votazione a scrutinio segreto, ai sensi e con le modalità dell’art. 147 del T.U. citato. Effettuata la votazione con tutte le norme di Legge, si procede allo scrutinio coll’assistenza di tre scrutatori, dal quale si constata il seguente risultato:

Cremonte Giacomo ha riportato voti otto Ballestrasse Domenico ha riportato voti sette

Poiché si è ottenuta la maggioranza assoluta a favore di Cremonte Giacomo il medesimo è eletto Sindaco. Letto confermato e sottoscritto.

- NOMINA della GIUNTA -

L’anno 1946, addi sette di Aprile alle ore 14 in Sardigliano (Cuquello) nella Residenza Municipale convocate nelle norme di Legge si è riunito il Consiglio Comunale per provvedere alla elezione della Giunta Municipale ai sensi dell’art. 134 del T.U. della Legge Comunale e Provinciale del 4 febbiario 1915 n° 148 nelle persone dei Signori:

Cremonte Giacomo, Molo Carlo, Rampini Francesco, Cremonte Giulio, Numerico Erminio, Parodi Edilio, Rampini Luigi, Ballestrasse Domenico, Ballestrasse Irmo, Gualco Emilio, Prato Carlo, Cremonte Carlo (Oreste), Serventi Ettore, Sabbione Giuseppe Cesare, Cremonte Angelo. Assiste il Segretario infrascritto Bellingeri Clemente.

Visti i verbali delle sedute 31 marzo, 4 aprile c.m. con pari oggetto, si dà atto che la presente seduta è di 3° convocazione;

- 127 - Considerato che l’adunanza è in numero legale il Sig. Ballestrasse Domenico, nella sua qualità di Consigliere anziano, avendo ottenuto il maggior numero di voti, assume la Presidenza ed invita, ai sensi degli art. 3,4,5 del D.L.L. , gli intervenuti ad eleggere la Giunta Municipale, con le modalità di cui agli art. 134,135,136 del T.U. della vigente Legge Comunale e Provinciale n° 148 e 54,55,56,57 del relativo regolamento 12 febbraio 1911 n° 297 che deve essere composta, oltrechè del Sindaco di n° due assessori effettivi e di due assessori supplenti avendo il Comune una popolazione inferiore ai 3000 abitanti. Fa altresì presente che ai sensi dell’art. 55 del Regolamento per la esecuzione della Legge Comunale e Provinciale 12 Febbraio 1911 n° 97 gli assessori effettivi devono essere eletti per votazione complessiva, mentre gli assessori supplenti devono essere eletti successivamente con votazione parimenti complessiva e che in conformità di quanto dispone l’art. 298 del T.U. 4 febbraio 1915 n° 148 la votazione deve essere fatta a scrutinio segreto. Effettuata la votazione, con tutte le norme di Legge, per la nomina degli assessori effettivi si procede allo scrutinio, coll’assistenza di tre scrutatori, da quale si constata il seguente risultato:

Cremonte Giulio ha ottenuto voti otto Ballestrasse Domenico ha ottenuto voti sette Gualco Emilio ha ottenuto voti sette

IL PRESIDENTE proclama eletti assessori effettivi i Sigg. Cremonte Giulio, Gualco Emilio, il quale, avendo ottenuto pari voti col Sig. Ballestrasse Domenico, deve intendersi eletto, essendo il più anziano di età, facendo inoltre rilevare che il Sig. Cremonte Giulio che ha ottenuto il maggior numero di voti è l’assessore anziano (vicesindaco).

NOMINA DEGLI ASSESSORI SUPPLENTI: Effettuata la votazione, con le stesse norme di Legge, si procede allo scrutinio dal quale si constata:

Parodi Edilio ha riportato voti otto Molo Carlo ha riportato voti otto

Il Presidente proclama eletti assessori supplenti i nominati Molo Carlo e Parodi Edilio. Letto, approvato e sottoscritto.

IL TENTATIVO DI RIDIVISIONE DEL 1948

Il 16 gennaio 1948 si iniziarono le pratiche per annullare la disposizione del 1928 ed il conseguente

- 128 - ripristino dei tre comuni indipendenti. In tale data venne inviato al Ministero degli Interni un esposto dei capifamiglia di Cuquello e Malvino per perorare l’istanza di divisione. Abbiamo ritenuto opportuno proporre entrambe le petizioni, senza modifiche o correzioni 10:

A sua Eccellenza il Ministro degli Interni - ROMA

I sottoscritti tutti capi famiglia e contribuenti delle frazioni Bavantore, Bavantorino e Malvino, costituenti il disciolto Comune di Malvino, ora Comune unificato con Sardigliano, rispettosamente espongono: Fin dagli antichi tempi fù il Comune di Malvino per virtù di sagge amministrazioni in prosperose e privilegiate condizioni economiche di sa essere citato ai Comuni viciniori come individuale esempio. La sua stessa posizione topografica si prestava a tale encomiabile primato, in quanto le frazioni di Bavantore e Bavantorino si adagiano sui fianchi della collina che recinge come corona il capoluogo di Malvino, dal quale distano poche centinaia di metri, con facilità quindi di comunicazioni, comunanza di interessi, possibilità di sentire ogni voce, Amministrazione del Comune improntata a sani criteri famigliari, l’interesse di cadauna famiglia curato e conciliato con quello della comunità. Ma purtroppo tale patriarcale usanza amministrativa, tale individuale floridezza incominciarono a svanire, allorquando nei nefasti tempi dell’unificazione dei Comuni, cedendo a pressioni politiche dei piccoli ras politici della vallata, con un senso illogico e perverso si volle aggregare Malvino colle sue frazioni al Comune di Sardigliano, le Frazioni si trovarono così completamente isolate, in balia di amministratori che obliavano gli interessi dei frazionisti, ignari dei loro bisogni, affidate a Podestà incapaci e con pochi scrupoli rette da amministrazioni, come l’attuale nella quale non un rappresentante, ripetesi, non un rappresentate, siede delle tre Frazioni, solo indaffarate a volgere ogni cura, e le ragioni sono chiare, per gli abitanti del Capoluogo. Questa è la deplorevole incongruenza in cui è venuto a trovarsi il vecchio e florido Comune di Malvino che comprende una superfice terriera di tredicimila pertiche, cifra davvero imponente se si considera che Cuquello, già Comune, ora aggregato a Sardigliano e Sardigliano stesso, non raggiungono le pertiche complessive undicimila, incongruenza tanto più deplorevole perché Malvino, Bavantore e Bavantorino rappresentano e danno il maggior gettito di imposte al Comune di Sardigliano. E vennero così abbandonate nella più deplorevole incuria le frazioni, non si curarono più le strade, impraticabili in questa triste stagione, tanto che il coprire i 5 chilometri che dividono le frazioni dal capoluogo diventa impresa quanto mai ardua, e quasi si lasciarono crollare i ponti, e nulla si fece per i frazionisti, i quali non avendo,

- 129 - come si disse nel Consiglio Comunale, alcun loro rappresentante, devono accontentarsi, non potendo far sentire la loro voce, del vecchio detto “pagare e tacere”. A riparare questa disgraziata situazione i sottoscritti ricorrono all’Eccellenza Vostra e chiedono perché voglia concedere l’autonomia all’ex Comune di Malvino, ricostruendolo colle sue frazioni Bavantore e Bavantorino, in modo da ovviare all’enorme ingiustizia commessa ai loro danni. E per dimostrare la loro seria volontà, tutti solidariamente si impegnano a pagare le spese occorrenti al funzionamento autonomo del Comune e cioè: medico, levatrice, segretario comunale, messo e guardia municipale e quanto occorre perché il Comune possa riprendere la sua vita. In tale fiducia e perché i loro desiderata abbiano a trovare buon accoglimento, si affidano all’Eccellenza Vostra certi di trovare un’umana comprensione che abbia confermare come la nuova Italica Democrazia non è parola vana, ma fattiva e vera giustizia.

Firmati: Leone Don Cesare, Ceva Clemente, Biava Carlo, Bellingeri Claudina, Prato Luigia, Prato Palmina, Vaccari Emma, Gualdi Giovanni, Calvi Maria, Cappelletti Zefrina, Biava Iolanda, Bondone Modesta, Cappelletti Giacomo, Fighetti Fedele, Squadrelli Eugenio, Prato Carlo, Pino Lorenzo, Poggi Lorenzo, Merlo Luigi, Bondone Alfonso, Regalio Eugenio, Cappelletti Alberto, Paspello Antonio, Poggi Carlo, Prato Stefano, Cappelletti Attilio, Squadrelli Alessandro, Cappelletti Luigi, Gualdi Lorenzo, Regalio Ettore, Sorgassi Vittorio, Ceva Carlo, Squadrelli Domenico, Biava Fortunato, Gualdi Ernesta, Sorgassi Pietro, Bassano Severino, Biava Emilia, Cappelletti Palmina, Casella Vittorio, Pessina Alfonso, ragni Alfonso, Gelso Vittorio, Gelso Ottavio, Cappelletti Amelia, Ragni Mario, Amielli Paolo, Mazzarello Teresa, Biava Rosa, Biava Carmelina, Ceva Elvira, Sorgasso Giovanni, Biava Carlo, Giacobone Marcello, Leccio Candida, Biava Pia, Conte Enrico, Biava Giuseppe, Motto Giovanni, Biava Pietro, Giacobone Giovanni, Motto Francesco, Motto Rosa, Sorgasso Carlo, Biava Giovanni, Bertelli Carlo, Biava Ernesto, Bertelli Vittorio, Biava Angelo, Bellingeri Virginia, Bellingeri Angelo, Castellini Giacomo, Pessina Francesco, Arrighelli Erminia, Arrighelli Elisabetta, Oliveti Giuseppe, Biava Ernesto, Bellingeri Giovanni, Bellingeri Francesco, Giacobone Mauro, Oliveti Salvatore, Arrighelli Cat?, Gualdi Ernesto, Bastita Elisa, Pessina Ettore, Pessina Giuseppe, Cadirola Maggiorino, per Castellini Andrea Castellini Maria moglie, Natalina Colla per il marito Luigi Bellingeri, assente per mandato avuto, Cadirola Maggiorino per il padre Lorenzo analfabeta e consenziente, Bellingeri Angelo per il padre Domenico analfabeta e il fratello Domenico assente ambedue consenzienti,, Biava Linda, Gelso Carlo.

ATTESTO E CERTIFICO

Io sottoscritto Dottor Carlo Ferruccio Artana Notaio residente a iscritto presso il Collegio Notarile di Alessandria - vere e autentiche le firme sovra apposte a mia

- 130 - vista e presenza dai suddetti nominativi. In fede Malvino 16 gennaio 1948 f.to Dottor Carlo Ferruccio Artana Notaio.

Visto si legalizza la firma del Notaio Dottor Carlo Ferruccio Artana. Tortona li 17 gennaio 1948. F.to il Pretore Mario Cappa. Comune di Sardigliano

Visto: Si dichiara che i firmatari della presente istanza costituiscono la maggioranza numerica dei contribuenti della Frazione Malvino e che gli stessi pagano complessivamente oltre la metà dei tributi comunali applicati alla Frazione medesima.

Sardigliano, 3 marzo 1948

Il Sindaco

F.to Cremonte Giacomo

A S.E. Il Ministro degli Interni ROMA

I sottoscritti capi famiglia e contribuenti della Frazione di Cuquello del Comune di Sardigliano. Al fine di riavere l’autonomia tolta al loro Comune con un iniquo provvedimento che risale a circa venti anni or sono, Rispettosamente ed Umilmente espongono: Allorquando si è proceduto all’unificazione dei Comuni, si ritenne dalle Autorità del tempo di togliere l’autonomia al Comune di Cuquello, aggregandolo a quello di Sardigliano. Tale provvedimento si palesò immediatamente improntato ad ingiusti ed errati criteri, che non tennero in debito conto, come avrebbero dovuto, della posizione topografica del paese, e tantomeno, circostanza del capitale importanza, del suo apporto attraverso i contributi e le imposte, alle finanze dello Stato, invero non disprezzabili anche a quell’epoca. Se la giustizia non fosse stata allora una parola vana e sul provvedimento non avessero giocato interferenze politiche, indubbiamente Sardigliano, anziché diventare capoluogo di Comune, sarebbe stato invece assorbito ed aggregato a Cuquello, secondo un criterio logico. Prova ne sia che Sardigliano, privo di una decente Sala Municipale, ha dovuto essere ospitato nel locale edificio comunale, dove tuttora ancora trovasi. Dalla unificazione nessun beneficio ha tratto Cuquello, ed ha purtroppo esperimentato a sue spese come troppo facilmente i frazionisti siano dimenticati dal Capoluogo, il quale solo di loro si ricorda nelle sue necessità. L’ultimo, in ordine di data, grave peso che incombe,

- 131 - come pericolo minaccioso, sui sottoscritti è rappresentato dal progetto di costruzione dell’acquedotto avanzato da Sardigliano, con preventivo di diciotto milioni, impassibile ancora di ulteriori spettacolari aumenti, progetto che se accolto, si risolverebbe in un disastro finanziario per le frazioni di Cuquello e Malvino, Bavantore e Bavantorino. Cuquello ha ora tutta la possibilità e la convenienza di vivere di vita propria; possiede un edificio Comunale di moderna costruzione, e certamente dei migliori della zona, che comprende pure i locali delle scuole; può far fronte alle spese di Segretario, messo e guardia municipale e soprattutto buona volontà di lavorare da parte dei suoi abitanti, sempre ansiosi per la sorte del loro Comune. Eppertanto i sottoscritti rivolgono fervida supplica a S.E. Il Ministro perché nella sua saggezza ed equanimità voglia accogliere i loro desideri, concedendo a Cuquello l’autonomia Comunale.

Cuquello 16/1/1948

Firmati: Gualco Emilio, Gualco Eugenio, Prato Carlo, Ballestrasse Domenico, Gualco Agostino, Cremonte Camillo, Serventi Domenico, Ballestrasse Agostino, Cremonte Vittorio, in proprio e per delega del sig. Rolandini Emilio analfabeta, Acerbo Carlo, Prato Leandro, Vallese Giovanni, Conte Giuseppe, Bertora Pietro, Merlo Eugenio, Ceratto Adriano, Pallavicini Vitale, Repetti Italo, Gualco Carlo, Ballestrasse Santino, Acerbo Lorenzo, Basso Teresa, Pugassi Paolina, Serventi Lorenzo, Villa Mattia, Villa Felice in proprio e per la madre Carretta Teresa analfabeta, Quaglia Andrea, Ceratto Cesare, Ceratto Domenico, Repetti Angelo, Repetti Pierino, Pugassi Eugenia, Bottazzi Giuseppe per il suocero Ceratto Giovanni analfabeta, Merlo Elvira, Rolandini Natalina, Ceratto Emma, Rolandini Matilde per lo suocero Villa Luigi assente e consenziente, Gualco Erminio, Rolandini Enrico, Ballestrasse in primo e da nome dei genitori Ballestrasse Giovanni e Burrone Rosa analfabeti e consenzienti, Maccarini Don Gerolamo, Cremonte Bartolomeo per incarico conferito al nipote, Cremonte Vittorio, Pallavicini Cesare, Massacane federico, Ceratto Giovanni, Benso Luigina, Anita Poggio per la madre Conte Maria in Ballestrasse, Gualco Luigina, Bertora Maria, Villa Emilia, Ceratto Emilia, Ceratto Gilda in Gualco, Prato Antonio in persona del fratello, Prato Carlo, Bertora Margherita, Mariggi Adelina per Ceratto Alessandro, Gualco Luigia, Coppi Emilia, Ballestrasse Virgilio in proprio ed anche per il fratello Ballestrasse Livio assente, Cremonte Secondo, Bertora Bernardina, Piella Emilio, Cremonte Luigi, Ceratto Vittorino anche per i fratelli Ceratto Ernesto ed Egidio Giulio assenti, Morando Umberto anche per il fratello Morando Amedeo, Ceratto Adelina, Ballestrasse Matteo rappresentato dalla moglie, Benso Luigina, Bertora Zita, Malaspina Paolo, Cremonte Bernardo, Quaglia Antonietta, Repetti Luigi, ceratto Giuseppe, Bertora Maria, Ceratto Elvira, Ceratto Amelia, Gualco Antonio, Caneva Maria, Pallavicini Emilia, Combo Carmelina, Vallese Pasqualina, Cremonte Piera, Merlo Carlo.

- 132 - Visto per la verità ed autenticità delle firme qui apposte. In fede Cuquello 16 Gennaio 1948. F.to Dottor Carlo Ferruccio Artana Notaio.

ATTESTO E CERTIFICO

Io sottoscritto Dottor Carlo Ferruccio Artana Notaio residente a Tortona iscritto presso il Collegio Notarile di Alessandria - vere e autentiche le firme sovra apposte a mia vista e presenza dai suddetti nominativi. In fede Cuquello 16 gennaio 1948 f.to Dottor Carlo Ferruccio Artana Notaio.

Visto si legalizza la firma del Notaio Dottor Carlo Ferruccio Artana. Tortona li 17 gennaio 1948. F.to il Pretore Mario Cappa.

Comune di Sardigliano

Visto: Si dichiara che i firmatari della presente istanza costituiscono la maggioranza numerica dei contribuenti della Frazione Cuquello e che gli stessi pagano complessivamente oltre la metà dei tributi comunali applicati alla Frazione medesima. Sardigliano, 3 marzo 1948

Cuque llo 15 febbraio 1948 - Adunanza Straordinaria (di seconda convocazione) del Consiglio Comunale

OGGET TO : Ricostituzione dei Comuni di Cuquello e Malvino

Sono presenti i signori: Cremonte Giacomo (Sindaco); Gualco Emilio, Parod i Edilio, Molo Carlo, Prato Carlo, Cremonte Angelo, Rampini Luigi, Numerico Erminio, Serventi Ettore, Ballestrasse Domenico, Ballestrasse Irmo. Non intervengono i Signori: Cremonte Giulio, Sabbione Cesare, Rampini Francesco, Cremonte Oreste (deceduto). Con intervento e opera - 133 - del Segretario Comunale reggente sig. Massiglia Costante.

IL PRESIDENTE

Come illustrato, il consiglio comunale del 15 febbraio 1948, con votazione unanime espresse parere favorevole alla domanda di separazione delle due frazioni, anche se con qualche riserva sulle modalità di pagamento della transazione richiesta, particolare che peraltro risulterà fondamentale. Il giorno 3 marzo 1948 una lettera alla Prefettura di Alessandria, firmata dal sindaco, invitava ad analizzare il problema della ricostituzione del comune di Cuquello raccomandando di valutare

- 134 - obbiettivamente tutti gli aspetti della vicenda, ritenendo che lo scopo della domanda stessa fosse fondato esclusivamente contro la progettata costruzione dell’acquedotto comunale. In particolare il signor Cremonte, con sue parole, afferma “ La frazione di Cuquello, che dista poche centinaia di metri dall’ex Comune di Sardigliano, potrebbe essere riunita in un’unico Comune col predetto ex Comune di Sardigliano; quanto precede sia per la poca entità degli abitanti, sia per il limitato territorio di Cuquello”. Per la ricostituzione del comune di Malvino, invece, dichiara: “A parere di questo Ufficio si ravviserebbe l’opportunità che il Comune restasse unito, come trovasi attualmente, nell’interesse reciproco dell’intera Popolazione. Questa Amministrazione si rimette però al giudizio definitivo che dovrà dare in merito l’Autorità Superiore”.11 Inoltre, in data 14 giugno 1948, viene inviato il dettaglio delle spese che i comuni eventualmente ricostituiti avrebbero dovuto sostenere:

Situazione finanziaria del ricostituente Comune di Cuquello Entrate effettive da ruoli delle tasse Comunali 84.540 Quota parte Imposta di Consumo (circa) 25.000 Quota proveniente diritto speciale sul vino 35.000 Quota sovrimposta terreni, fabbricati regg.agr. 60.000 Quota entrate varie 10.000 Totale 214.540 Spese effettive per stipendi, riscaldamento, 400.000 manutenzione strade, contributi di previdenza ecc. Quota di spese arretrate a carico dell’attuale 200.000 Comune di Sardigliano Maggior spesa da coprire direttamente dai 385.460 firmatari della domanda con la quale si sono impegnati a coprire tutte le spese necessarie

- 135 - Analogamente per Malvino viene presentato il seguente riassuntivo:

Situazione finanziaria del ricostituente Comune di Malvino Entrate effettive da ruoli delle tasse Comunali 123.100 Quota parte Imposta di Consumo (circa) 20.000 Quota proveniente diritto speciale sul vino 40.000 Quota sovrimposta terreni, fabbricati regg.agr. 250.000 Quota entrate varie 10.000 Totale 443.100 Spese effettive per stipendi, riscaldamento, manutenzione strade, contributi di previdenza ecc. 600.000 Quota di spese arretrate a carico dell’attuale Comune di Sardigliano 300.000 Maggior spesa da coprire direttamente dai firmatari della domanda con la quale si sono impegnati a coprire tutte le spese necessarie 459.600

La relazione prosegue con le informazioni relative alle distanze chilometriche e alle superfici territoriali, ma soprattutto con la copia di due lettere, datate 30 aprile 1948, nelle quali parecchi capifamiglia di Cuquello e di Malvino 12, firmatari della richiesta di divisione, ritiravano il proprio appoggio ritenendo il costo della ricostituzione troppo elevato da sopportare. Sulla spinta di queste prime defezioni, a cui ne seguirono parecchie altre, il progetto venne abbandonato. Nel “caldo” consiglio comunale del 19 agosto 1948, venne approvata la revoca del provvedimento di ricostituzione dei comuni di Cuquello e Malvino e la pratica fu definitivamente chiusa il 9 settembre, con lettera inviata all’amministrazione provinciale di Alessandria:

- 136 -

Sardigliano 9 settembre 1948

OGGETTO: Domanda di ricostituzione dei Comuni di Malvino e di Cuquello.

Con riferimento alla nota n° 6245 del 8 settembre u.s. si comunica che in data 19 Agosto 1948 questo Consiglio Comunale ha preso le seguenti deliberazioni:

1) Revoca provvedimento sulla ricostituzione del Comune di Malvino; 2) Revoca provvedimento sulla ricostituzione del Comune di Cuquello. Si fa presente che le sopracitate deliberazioni furono inviate alla Prefettura il giorno 24 agosto u.s. con protocollo n° 1315 per il regolare visto e approvazione.

IL SINDACO (Cremonte Giacomo)

Il mandato di Giacomo Cremonte, venne riconfermato nelle elezioni del 1951. Nel 1956 furono effettuate le prime votazioni con il sistema delle liste separate, che videro la nomina a sindaco di Fedele Cappelletti. Questa riforma, pur garantendo la presenza in consiglio di rappresentanti di tutte le tre frazioni, accentuava una divisione più marcata tra le stesse, frutto peraltro anche delle polemiche emerse nel tentativo di ridivisione del 1948 nel quale i frazionisti lamentavano l’impossibilità di eleggere propri rappresentanti. Vero è che Sardigliano, avendo maggior popolazione residente, con il sistema delle liste uniche godeva di un indiscusso vantaggio di maggioranza. Analogamente, però, l’accordo elettorale tra due frazioni (Cuquello con Malvino) precludeva qualsiasi tipo di maggioranza con i consiglieri eletti di Sardigliano, scatenando

- 137 - polemiche più o meno giustificate. Problemi che emersero in occasione delle elezioni del 1975, quando il consigliere eletto di Sardigliano, ingegner Fabrizio Lugano, a nome dei frazionisti di Sardigliano, criticò il sistema elettorale adottato, proponendo nel contempo, la necessità di eleggere un consigliere di Cuquello a sindaco anziché rinnovare al signor Cappelletti il mandato. In quest’occasione, non giungendo ad un accordo soddisfacente i consiglieri di Sardigliano abbandonarono l’aula invalidando il consiglio del 6 luglio 1975. La riunione di seconda convocazione venne effettuata il 10 luglio e confermò sindaco Fedele Cappelletti con 9 voti contro i 6 di Gian Franco Repetti. Il problema si ripropose nella riunione del 12 dicembre 1975 quando i frazionisti di Sardigliano, tramite il loro consigliere Gian Franco Repetti, formularono la richiesta di unificazione dei seggi elettorali in un’unica sezione, abolendo quindi le liste separate; la proposta venne tuttavia rifiutata con 9 voti contrari. Dall’elezione del 1985, e nella successiva del 1990, si registra l’accordo tra le frazioni di Sardigliano e di Cuquello, con nomina a sindaco di Gian Franco Repetti, e relativa messa in minoranza della frazione di Malvino. A partire dall’elezione del 1995 fu ripristinato il sistema elettorale a seggi unificati, sulla base della nuova legge elettorale, che prevede l’elezione diretta del sindaco. In quella consultazione venne riconfermato Gian Franco Repetti che ottenne più voti di Sergio Prato. Nell’elezione del 1999, venne eletto Franco Ciparelli di Cuquello, riconfermato nella successiva consultazione del 2003.

Senza nulla togliere al valore degli altri sindaci abbiamo voluto riportare alcune notizie su quello che è vissuto in un momento di profondi cambiamenti nella vita politica del paese, in un delicato periodo storico quale il passaggio dal fascismo alla repubblica.

- 138 - GIACOMO CREMONTE (Sindaco del Comune di Sardigliano dal 1946 al 1956)

Giacomo Cremonte figlio di Angelo e Rosa Rampini nacque a Sardigliano il 5 ottobre 1903. Fu il primo sindaco del dopoguerra, dal 1946 al 1956, regolarmente eletto. Fece parte del Comitato di Liberazione nel periodo 1945-1946, con l’incarico di assessore. Tra le opere comunali più importanti, approvate e realizzate sotto la sua gestione amministrativa, vanno ricordate la costruzione dell’acquedotto di Sardigliano, l’inizio dell’asfaltatura delle strade comunali e la realizzazione del tratto stradale da Bavantore a Sant’Agata Fossili, nonché l’istituzione del servizio di corriere verso Cassano Spinola, il servizio postale e il collegamento telefonico. Dai materiali degli archivi comunali analizzati ed in parte già commentati, si può ritenere che i suoi due mandati amministrativi siano stati abbastanza turbolenti, considerando il delicato periodo storico analizzato. Al sindaco Cremonte spettò il compito di dirimere la questione mai sopita della riunificazione dei tre comuni, risalente al 1929 e riesplosa vigorosa con il tentativo di una nuova divisione nel 1948, a cui fece seguito la modifica delle elezioni comunali. La realizzazione dell’acquedotto, con l’intento di portare l’acqua a Sardigliano, provocò non pochi malumori tra le frazioni del comune e nel paese stesso, prova ne fu la costruzione di un tratto di acquedotto privato con una sorgente proveniente dalla località “Ronco”, poi dismessa per la poca consistenza della stessa. Risulta inoltre che lo

- 139 - stesso Sindaco venne addirittura preso a fucilate in quel di Bavantorino, all’epoca non proprio favorevole all’opera, dopo aver convinto gli abitanti di Bavantore che al primo ricorso, presentato contro la sua costruzione, avevano espresso parere negativo all’80% . Che avesse a cuore le problematiche del comune risulta dal fatto che negli anni della sua amministrazione vennero investiti oltre 70 milioni di lire, in un periodo in cui non si poteva certamente parlare di boom economico. Il solo acquedotto, finanziato con un contributo della Cassa Depositi e Prestiti, grazie alla collaborazione di un impiegato di Roma, zio di Marcella Pallavicini di Sardigliano, costò 18 milioni e la sua realizzazione offrì a molti abitanti della vallata l’opportunità di un lavoro in proprio o come dipendenti della ditta appaltatrice. Alla conclusione dell’opera, sotto l’attuale voltone della biblioteca, venne installato un rubinetto, aperto per la prima volta il 15 agosto in occasione della Festa dell’Assunta, con soddisfazione di tutti gli abitanti. Dalla testimonianza del nipote Giorgio Cremonte, che collaborò alla costruzione, è emerso che ci furono dei tentativi di sabotare la conduttura appena installata, con l’intento di rovinare la festa che era stata preparata per l’evento in Sardigliano. Fu collocato un tappo di legno lungo la linea nei pressi di Cuquello e venne riempita di ghiaia una delle pompe di mandata, obbligando gli operai a ritmi intensi di lavoro per consentire l’arrivo della tanto desiderata acqua alle tre del pomeriggio. A completamento di una giornata particolarmente intensa contribuì anche un violento temporale che praticamente allagò tutta la piazza!! (Considerando che doveva essere la festa dell’acqua anche il cielo desiderò mandare un proprio contributo). Tentò inoltre di ricomprare il territorio della fonte sulfurea di Sardigliano dal comune di Cassano, ma dovette desistere a causa dell’alto costo dell’operazione (circa 60-70 milioni dell’epoca). Nei limite del possibile, contribuì allo sviluppo di tutta la vallata, cercò di limitare quelle divisioni ataviche che si erano istaurate tra i vari

- 140 - paesi, non dimenticando tuttavia le proprie origini sardiglianesi. Divertente, a distanza di cinquant’anni, fu il tentativo, raccontato dal figlio Pierino e dal nipote Giorgio, di portare la posta nell’attuale biblioteca a Sardigliano, piuttosto che a Cuquello. Il Nostro ottenne infatti la possibilità di istituire un ufficio postale che a suo parere avrebbe dovuto essere ubicato a Sardigliano. Riteneva infatti che la suddivisione di enti pubblici e comunali avrebbe assicurato una maggior cooperazione tra le frazioni del comune. Non potendo, tuttavia, intervenire in prima persona, conscio delle polemiche che sarebbero sorte soprattutto nella frazione di Cuquello, prese accordi con la sua maggioranza che avrebbe votato compatta per la sede di Sardigliano, mentre lui si sarebbe astenuto. Tuttavia l’offerta di un consigliere della minoranza di Cuquello, che si impegnava a mettere a disposizione i locali e coprire tutte le spese inerenti l’istituzione, incise sulla decisione di alcuni consiglieri (ne bastava uno solamente) che accettarono la destinazione a Cuquello (evidentemente i compromessi politici non erano perfettamente funzionanti all’epoca). Indipendentemente da questo particolare, occorre ricordare che molti sforzi furono fatti per migliorare le infrastrutture di tutte le frazioni e per garantire quei servizi che oggi ci appaiono ovvi. Vale la pena di ricordare che il contesto storico era profondamente diverso da quello attuale, con divisioni, anche politiche, decisamente più marcate di adesso. Faceva il calzolaio ed aveva la bottega prospiciente la piazza. Fervente antifascita riuscì ad eludere una spedizione punitiva delle camicie nere, con l’intenzione di ricinarlo, grazie alla signora Iolanda Lago, che offrì loro da bere nella propria locanda, garantendone la fuga. Non ebbe certamente paura di esprimere le proprie opinioni, che gli costarono due giorni di prigione per i fatti del 23 gennaio 1929, in occasione della rivolta delle donne del paese contro l’asportazione delle schede dell’anagrafe, probabilmente per qualche parola di troppo con i carabinieri intervenuti per sedare la rivolta. Non partecipò agli eventi bellici del ‘40-

- 141 - ‘45 poiché terzo di quattro fratelli e due sorelle, di cui uno caduto nella Grande Guerra. Dopo il matrimonio con Olga Daglio, da cui ebbe il figlio Pierino, esercitò l’attività di agricoltore. Fu inoltre presidente per alcuni anni della Società di Mutuo Soccorso di Sardigliano e mantenne la carica di consigliere comunale nel primo mandato del sindaco Fedele Cappelletti, succedutogli il 10 giugno 1956. La costruzione della fontana in piazza Rinaldo Carretta, iniziata dal sindaco Cappelletti, è da ascriversi al suo interessamento. Morì a Sardigliano il 22 gennaio 1981.

- 142 - (1) Gli scriventi non hanno interesse a commentare le vicende personali o umane contenute in questo capitolo, ma solo il desiderio di riportare il più fedelmente possibile i documenti analizzati. (2) Per lo Statuto Albertino avevano diritto di votare per il parlamento tutti gli uomini che sapevano leggere e scrivere e avevano un reddito elevato; inoltre erano di nomina Regia il Capo del Governo, Senatore, Prefetti e Sindaci. Nel 1882 si allarga il diritto di voto a tutti i cittadini maschi che avevano compiuto 21 anni, pagavano le imposte, avevano superato la II elementare ed assolto agli obblighi di leva; il numero degli elettori passa da 600.000 ad oltre 2 milioni. Nel 1912 venne emanato il suffragio universale maschile: gli elettori passarono da 3 a 8 milioni. Il 2 giugno 1946, in occasione delle elezioni per l’Assemblea Costituente e il referendum Monarchia - Repubblica venne concesso il diritto di voto alle donne. Il 18 aprile 1948 vennero effettuate le prime elezioni Parlamentari.. (3) A differenza del Podestà il Commissario Prefettizio risultava essere iscritto al fascio. (4) Legge 7/10/1947 n° 1058. (5) Lo scopo di questa modifica era di poter far rappresentare anche le frazioni con minor popolazione, come Malvino e Cuquello, a scapito di Sardigliano che di fatto avrebbe sempre avuto la maggioranza assoluta. (6) Come lo rappresenta ai giorni attuali nel computo della popolazione residente. (7) Come si può notare la data di riunificazione di Gavazzana con Cassano ha data posteriore alla riunificazione dei nostri tre comuni. (8) Dalla testimonianza di Piella Amalfi di Sardigliano. (9) in ottemperanza dell’Art. 69 del Regolamento per l’esecuzione del vigente Testo Unico. (10) Interessanti e preziose, se analizzate nel contesto storico adeguato, le relative petizioni elaborate dalla popolazione dei due ex Comuni. Sicuramente, per l’Amministrazione Comunale, fu un 1948 molto caldo. (11) Evidente quindi risulta la disparità di considerazione che l’allora Sindaco aveva nei confronti di Cuquello, ritenuto più indispensabile rispetto a Malvino. (12) (di queste lettere si è omessa citazione perché molti dei firmatari.

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