Museiok30 Ultimo.QXD

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Museiok30 Ultimo.QXD NUOVA Il Circuito museale etneo Giuliana Maria Magno È stato inaugurato nel 2015 il Circuito museale etneo1, tra lavica esposte nel parco antistante la Ducea. La città itinerario espositivo indirizzato alla promozione cultura- di Bronte fu fondata con decreto di Carlo V d’Asburgo nel le e turistica di un territorio in provincia di Catania com- 1520 intorno all’abbazia normanna di Santa Maria di Ma- prendente quattro comuni: Bronte, Maletto, Randazzo, Lin- niace, sorta presso un preesistente borgo fortificato. Un guaglossa. I musei di interesse storico dei suddetti paesi feudo di circa 15.000 ettari, denominato Ducea, e il tito- diventano così oggetto di riqualificazione e inserimento lo di “duca di Bronte” furono conferiti da parte del re del- in un percorso culturale di possibile ampliamento. Le le Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone a Horatio Nel- principali tematiche storico-culturali caratterizzanti i luo- son nel 1799, in ringraziamento per la repressione della ghi del circuito sono: l’archeologia, la cultura verghiana, repubblica napoletana e la condanna a morte del rivolu- il collezionismo, la scultura e la pittura contemporanee. zionario Francesco Caracciolo3. La Ducea fu gestita dai suc- Il patrimonio di beni mobili e immobili presente nei cessori dell’ammiraglio (Nelson Hood - visconti di Brid- borghi ubicati sulle pendici dell’Etna rappresenta in mo- port) dall’Inghilterra tramite dei procuratori in Sicilia fi- do significativo la storia della terra intorno al vulcano: no al XX secolo e il latifondo continuò a essere coltiva- il circuito o rete museale etnea documenta epoche di- to da braccianti. Nella Ducea, espropriata agli inglesi sot- verse, da quella preistorica, nelle sue fasi a partire dal to il fascismo, fu costruito un piccolo borgo agricolo de- Neolitico, a quella moderna, contrassegnata, ad esem- nominato Caracciolo, di cui resta una parte, e alla fine del pio, dalla storia della fondazione della Ducea di Nelson, secondo conflitto mondiale la terra tornò agli eredi del feudo di proprietà anglosassone istituito alla fine del XIX duca. Dopo progressive alienazioni, la terra è stata ceduta secolo nel territorio di Bronte in onore dell’ammiraglio al Comune di Bronte, che l’ha acquistata con un finan- inglese. All’area metropolitana di Catania, già ricca di isti- ziamento regionale. L’itinerario museale include il cosid- tuzioni urbane di recente apertura (tra cui gli interessanti detto Castello (abbazia e residenza di Nelson) e la colle- contenitori culturali situati nel centro polifunzionale di zione di sculture all’aperto. archeologia industriale delle Ciminiere2 e dedicati alla car- Dell’intero complesso, la cui volumetria quadrangolare tografia antica, Collezione La Gumina, al cinema e allo rispetta lo spazio dell’antico monastero, è oggi destinata a sbarco in Sicilia), si aggiungono dunque i nuovi musei musealizzazione l’ala gentilizia del castello, situata al pia- della rete etnea, che con i numerosi istituti museali del- no superiore. Un primo rifacimento conservativo di parte la provincia, contenenti collezioni di vario genere, orien- dell’impianto precedente risale ai primi del XIX secolo, tano il turista alla conoscenza del vasto patrimonio de- mentre il restauro più recente è degli anni ‘90. La tipologia mo-etnoantropologico e archeologico di questa parte degli oggetti in mostra è varia: reperti archeologici prove- dell’isola. nienti da scavi nel feudo ducale, cimeli, ritratti, paesaggi, I musei compresi nel “circuito etneo” sono: marine, stampe, lettere autografe dei reali inglesi, medaglie, • Castello Nelson e Museo della scultura all’aperto mobili, porcellane. Vi sono conservate pitture raffiguranti (Bronte); paesaggi (marine, boschi), battaglie (Trafalgar) o ritratti di • Museo Civico “Salvo Nibali” (Maletto); famiglia e dei reali (Nelson e Wellington, Lady Hamilton, • Museo dell’Opera dei pupi (Randazzo); la regina Vittoria e il consorte principe Alberto), la maggior • Esposizione Incorpora presso l’ex Casa del Fascio parte delle quali collocate lungo il corridoio costeggiante (Linguaglossa). le camere, che conservano il mobilio familiare, con qual- che pezzo proveniente dal convento4. I pavimenti in maio- Le collezioni lica sono di fabbrica siciliana. Intorno alla struttura si tro- Bronte vano alcuni spazi verdi: il giardino inglese, il cimitero del- Il sito espositivo, situato tra il Parco dell’Etna e quel- la famiglia Nelson, il parco. lo dei Nebrodi, comprende l’abbazia di Santa Maria di Ma- Una dettagliata descrizione degli ambienti del castello niace, il Castello Nelson e la collezione di sculture in pie- e della amenità del paesaggio ci proviene dalla penna 8 MU SE NUOVA del poeta romantico scozzese William Sharp (1855-1905)5 sformato in una mostra permanente di una ventina di ope- e dagli scritti di Alexander Nelson Hood, V duca di re firmate da artisti italiani, quali Simon Benetton, Nel- Bronte (1854-1937), che già parlavano della residenza Nel- lo Bocci, Gaetano Arrigo, e stranieri, tra cui Rivera Espi- son come di un museo. Tra gli oggetti legati alla fami- noza, Karin Van Ommeren, Heidi Locker. Particolar- glia vi sono: busti in gesso, marmo e bronzo, orologi da mente significative alcune sculture, la cui verticalità dei tavolo in ottone e tartaruga e oggetti dell’artigianato si- prismi e i giochi d’ombra riportano a una dimensione astra- ciliano. Purtroppo alcune opere, tra dipinti e mobili, so- le e archetipica del monumento litico: Meridiana, del mo- no state trafugate nel 1984, come documentato dal gior- denese Raffaele Biolchini, Cassiopea, del giapponese nalista e storico locale Salvo Nibali, e ancora risultano Toshihiko Minamoto, e Omaggio alla Luna, della fran- disperse. Lo spazio espositivo della residenza ducale è cese Zoé de L’Isle Whittier. frutto di una musealizzazione a criterio storico e docu- Alla cultura siciliana offrono invece stretti riferimenti mentativo: gli oggetti si trovano in situ come in una ca- l’Omaggio alla Trinacria del catanese Arrigo, articolata sa museo, e ogni vano, dal- figura che si richiama alla ci- le camere allo studio, dalla viltà contadina, e l’Omag- sala da pranzo alle cucine, gio all’Etna dello statuni- conserva intatte le suppellettili tense David P. Campbell, originali6. una colonna basaltica mo- Il museo della scultura danata con pieghe e pas- “open air”, inaugurato il 9 saggi chiaroscurali giocati maggio del 2015, presenta sul trattamento materico. Al- una collezione di opere di ar- tre opere, come Libertà te contemporanea in pietra dell’uruguayano Pablo At- lavica, realizzate in loco du- chugarry e Il Grande occhio rante una performance arti- della svizzera Heidi Locher, stica svoltasi in occasione rimandano invece all’energia di un simposio internazionale vitale, nell’impiego delle tec- di scultura (27 settembre - 7 niche artistiche, e al simbo- ottobre 1990) dedicato al te- lo. Come nello spazio espo- ma della Libertà, titolo di sitivo chiuso del castello, i una novella di Giovanni Ver- criteri museologici e mu- ga. Le sculture, firmate da ar- seografici riportano alle ra- tisti internazionali, ornano dici storiche del luogo per un parco con alberi secola- la scelta del materiale, la ri ricordando, nel materiale, collocazione dei manufatti e la natura dei luoghi etnei. Le il richiamo iconografico al- forme scultoree, simili a to- le più antiche forme d’arte temici menhir, vogliono sim- e alle tradizioni. boleggiare la comunione dell’uomo con la natura e Maletto la libertà d’espressione nell’ar- Jeli il pastore, scultura in terracotta, 1972, Museo Salvatore Incor- Inaugurato il 30 maggio te. Si tratta dunque di un al- pora, Liguaglossa, Catania. (Foto www.salvatoreincorpora.it) 2015 nella sede dell’ex Ma- lestimento museografico cello comunale, il Museo Ci- all’aperto, ad arredo “urbano” di un ampio spazio ver- vico Archeologico di Maletto, intitolato al giornalista e stu- de: tale tipologia museale è diffusa in vari paesi, ma al- dioso di storia locale etnea Salvo Nibali, si è trasferito dalla cuni confronti italiani possono essere ricercati nel Par- vecchia sede del Centro Polivalente in contrada Madre Car- co della scultura di San Donà di Piave (opere di Bruno mine, dove venne fondato nel 2010. Vi è documentata la sto- Munari, Emilio Tadini, Sol LeWitt) e nel Chianti Sculp- ria più antica del borgo feudale, il cui nome deriva dalla fa- ture Park di Siena (sculture di materiali diversi di Kemal miglia medievale Maletta, imparentata con Federico II di Tufan, Mauro Berrettini, Pilar Aldana Mendez). Il simposio Svevia. A una iniziale presentazione del territorio, occupato artistico tenutosi a Bronte nel 1990, nato anche con da un abitato arabo-indigeno (Giran ad Daqiq, Grotta della l’obiettivo di risvegliare l’artigianato locale, si è così tra- Farina) e dal monastero di Santa Maria di Maniace, seguono MU 9 SE NUOVA le sezioni espositive. Gli oggetti visibili nelle vetrine provengono 1500 a.C.) in cui sono state rinvenute ossa, frammenti di da scavi archeologici condotti in diversi periodi, in occasio- ceramica bruna su fondo rosso e frammenti di pithoi con ne della costruzione di due linee di metanodotto dall’Alge- cordonature esterne, per contenere derrate. Il Tardo Bron- ria all’Italia tra gli anni ‘80 e ‘90 e per la costruzione di una zo (XI-IX secolo a.C.) è attestato in contrada Feudo So- terza linea nel 2005. Gli scavi stratigrafici sono stati seguiti prano (Maletto) dove una punta bronzea di giavellotto è dalla Soprintendenza archeologica di Catania, mentre la segno di un’attività di caccia. Lo stesso territorio fu oc- Durham University ha effettuato alcune ricognizioni ar- cupato successivamente da un piccolo insediamento ru- cheologiche di superficie. rale dove insistevano fattorie (contrada Fondaco) che Il museo è diviso in tre sezioni, che documentano spe- producevano cereali. Altri resti provengono da contrada cialmente la presenza umana in grotte “a scorrimento la- Cavallaro Galatese, presso il fiume Martello, dove le ri- vico”7 dalla lunga frequentazione (5000-1500 a.C.), a uso cognizioni dell’Università di Durham hanno rilevato la pre- abitativo, cultuale e funerario.
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