Circolo della P.A.N.

Notiziario riservato ai Soci del Circolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale Direzione Redazione: Aerobase Rivolto - via Udine, 56 - 33033 Rivolto (UD) www.circolodellapan.org 30 aprile 2012

Omaggio a che comunque non gli renderebbero giustizia. SILVANO CARGNELUTTI SILVANO CARGNELUTTI, era un militare di razza, uno alle Frecce Tricolori dal 4/08/1970 al 3/01/1989 specialista preparato, Socio fondatore e Vice Presidente del intelligente, serio, acuto, ’’ Circolo della P.A.N. ’’ dal 1999 responsabile, prudente. Era una persona Intervento del Presidente del “Circolo della straordinaria, un uomo che P.A.N.” al rito funebre svoltosi Sabato 31 ha sempre creduto nella Marzo nel Duomo di Codroipo. famiglia. In situazioni come queste si ha sempre la sensazione che L'ho imparato a conoscere le parole siano vuote e che non possano esprimere così in questi anni di diretta collaborazione nella gestione appieno la Persona che siamo qui a ricordare con la nostra del “Circolo della P.A.N.” dove, dalla sua fondazione nel presenza, con il nostro amore e la nostra forza. 1999, ha sempre ricoperto il ruolo di Vice-Presidente. Una persona che non amava la ribalta, che non cercava i Questo è il momento del raccoglimento, della riflessione, riflettori, ma che faceva il suo lavoro tutto intero, con della meditazione in silenzio e, per chi crede, della abnegazione esemplare. preghiera. Preferiva la concretezza dell'agire alla vacuità delle parole. Brevi parole non per ricordare la biografia o la carriera, comunque brillante di SILVANO, ma piuttosto alcuni Così lo ricordano e lo raccontano anche i colleghi, quelli di aspetti umani e caratteriali. più antica data che meglio di me lo hanno conosciuto e con lui hanno condiviso situazioni spesso difficili. Sempre pacato ed imparziale, con una leggera inflessione dialettale che rivelava le Sue origini “carniche”, una terra Alle “Frecce Tricolori” i suoi colleghi hanno sempre di aspre montagne declinanti verso la pianura friulana riconosciuto che SILVANO era una persona intelligente, un dove una millenaria civiltà, di “Capo Hangar” diligente, una estrazione prevalentemente persona seria e cauta che contadina, imprime nel DNA usava sempre la ponderazione. della gente valori tradizionali di E' vero, l'ho sperimentato io onestà, apertura verso il stesso. prossimo, semplicità, tutte Sue In alcuni momenti caratteristiche peculiari. problematici della vita del SILVANO sapeva che il valore di “Circolo della P.A.N.”, lo sa un uomo non sta nel soggetto in bene quello che lui chiamava il quanto tale, ma nella capacità di 'capo', il Generale CUMIN, al relazionarsi e sapersi quale era legato da un vincolo relazionare con semplicità. che era d'affetto prima che Per delineare la semplicità e la gerarchico, mi affidavo alla sua genuinità di SILVANO saggezza e al suo consiglio. occorrerebbero molte parole Dava fiducia e sicurezza. ... come ci piace ricordare SILVANO ... Pagina 2 Pagina 2 CIRCOLO della P.A.N.

Ha sempre fatto il suo lavoro con entusiasmo e passione, Si riportano i pensieri espressi da alcuni Soci che perché amava il suo lavoro, ma anche con una fortissima sinteticamente ben evidenziano l'aspetto umano e determinazione e con quella serietà che lo aveva fatto professionale di cui godeva apprezzare da tutti. SILVANO CARGNELUTTI. E tutti lo hanno riconosciuto in questi giorni. “Apprendo con grande rammarico la notizia della Questo significa che alle capacità professionali lui univa prematura scomparsa di Silvano CARGNELUTTI, grande una straordinaria sensibilità, un'umanità fuori del amico, collega instancabile e con un cuore ancora più comune, la generosità del cuore, un altruismo di cui ha grande. Ciao Silvano, resterai un esempio per tutti noi e dato prova fino all'ultimo giorno della sua vita. che la terra ti sia lieve”. Primo POLI SILVANO CARGNELUTTI era un servitore dello Stato nel senso più alto e più nobile dell'espressione. Un uomo “Con lui scompare un tecnico importante, ma delle Istituzioni, che sentiva sue e che ha sempre servito soprattutto un uomo eccezionale. Ho imparato molto da con onore e fedeltà, con lealtà verso il giuramento che lui, da quel suo comportamento sempre galante e aveva prestato quanto era entrato in Aeronautica. corretto, dal suo ottimismo e dalla sua voglia di fare. Son convinto che tutti noi ne sentiremo una gran mancanza. Caro SILVANO, tutta la vita hai dimostrato questo senso Ciao Silvano” del dovere, questo senso dello Stato, delle Istituzioni che Gigi ZANOVELLO hai servito e alle quali profondamente credevi. “Nel condividere un'espressione che ritengo sincera Quella fila ininterrotta di gente che ieri silenziosamente unisco i miei sentimenti a quelli di "Gigi" e a quanti hanno addolorata ti ha reso omaggio, ha compreso quanto beneficiato (a qualsiasi titolo) della sua disponibilità a nobile era il tuo senso dello Stato che tu hai servito con mettersi in discussione per il raggiungimento degli scopi onore in una vita di lavoro esemplare. comuni tanto conclamati! Mandi Silvano e preparaci una Grazie SILVANO, ci lasci momentaneamente ma non ti "Paletta" in paradiso” allontani da quella che ho definita la "famiglia allargata" Alberto SORAVITO del “Circolo della P.A.N.”, perché, come ben sai, ci sono ad “Le mie più sincere e sentite condoglianze alla famiglia accoglierti i nostri amici che ti hanno preceduto, del compianto "Silvano" ... Ciao Silvano amico e padre, lasciando questa pur sempre splendida esperienza quale ti sei dimostrato, delle mie prime missioni con la terrena, dopo avere vissuta la “meravigliosa avventura” P.A.N ...” alle “Frecce Tricolori”. Antonio BALASCO Vai e a tutti Loro dì che non Li abbiamo dimenticati, “In questo momento ricordo Silvano quando più di 30 così come non dimenticheremo Te. anni fà, io allora ero Presidente della locale Sezione dei Donatori di Sangue di Codroipo, grazie alla sua Assenzio GADDONI disponibilità e diplomazia con il suo Comandante ZARDO è riuscito a farci accogliere con tutti gli onori militari una nostra delegazione di ben 50 Donatori all'interno dell'Aerobase di Rivolto, con visita agli aerei, filmato, discorso del Comandante e alla fine pranzo per tutti. Di Lui avrò sempre un buon ricordo.” Luciano COMMISSO “Sono notizie che non si vorrebbe mai ricevere. L'ho conosciuto prima tramite le tue parole e personalmente solo al pranzo di Natale e addolora sapere che è venuta a mancare una delle colonne del "Circolo della P.A.N." e dello “spirito” che ne è alla base. In luogo di tante parole che in queste circostanze possono risultare vuote vorrei solo mandare, attraverso te, un abbraccio forte e sincero alla famiglia e a tutto il Direttivo del "Circolo della P.A.N.» SILVANO con il Gen. S.A. Giuseppe BERNARDIS ed alcuni amici aeronautici Andrea POFFE Notiziario per i Soci dell’Associazione CIRCOLO della P.A.N. Pagina 3Pagina 3

oggi si usa chiamare Paese, facendo un “mestiere Personaggio difficile” che chiedeva il meglio di noi ma che tanto ci ha dato.” « D’ALTRI TEMPI » “Conoscevamo quanto era sicura la tua mano e sagge erano le tue decisioni ed eravamo felici, pur se In memoria del Generale Roberto DI LOLLO intimoriti perché temevamo di fare delle brutte deceduto il 6 Giugno 1998. figure, quando vedevamo il nostro nome accanto al Capo Formazione della P.A.N. tuo sul programma giornaliero dei voli.” “Sapevi smorzare i nostri giovanili ed eccessivi ardori “TIGRI BIANCHE” 1955 - 1956 ed incoraggiarci quando avevamo bisogno di essere Comandante della P.A.N. tirati su sapevamo di poter contare sempre su un “FRECCE TRICOLORI” fratello maggiore.” 29/10/1963 – 6/10/1967 “Ti volevamo bene, tutti: Piloti, Specialisti e quanti altri, con il loro lavoro a terra, facevano dell'esercizio tratto dal discorso del Gen. S.A. Stelio NARDINI durante il dei nostri voli una realtà entusiasmante.” rito cristiano dell'addio. “Ti volevamo bene ma non te lo dicevamo a parole: “Non è facile parlare di un amico che non è più tra noi non ce lo avresti mai perdonato.” …. E, d'altra parte, fuori luogo sarebbe esporre una “Eri un uomo generoso che aveva il pudore dei sua biografia, citando date e scorrendo la lunga lista sentimenti. E noi lo avevamo capito perché la degli incarichi rivestiti da quando entrò a far parte generosità è un dono che non si riesce a dissimulare.” del Corso Vulcano fino al termine del suo servizio “Terminato il servizio ti sei ritirato – con i tuoi cari – a attivo.” pochi metri dall'Aeroporto di Aviano al quale eri “Grande era il rispetto ed il timore che incuteva in noi tanto legato. Non svelo un segreto se ricordo le tue giovani Piloti Militari, lui, il Capo formazione di una frequenti puntate alla Pattuglia Acrobatica Nazionale delle prime Pattuglie Acrobatiche del dopo guerra - a Rivolto e i continui contatti con i giovani Ufficiali le TIGRI BIANCHE – tu che inventasti la figura delle nuove generazioni, con la scusa di aggiornarti acrobatica della “bomba verso sui loro progressi, per i quali sei terra” quasi per scommessa solo stato e resterai un mito.” perché quella “verso il cielo” “Caro Roberto, abbiamo sofferto sembrava troppo facile.” con te quando sapevamo che stavi “Ci ritenevamo fortunati, noi male: ma senza fartelo capire Sottotenenti nel 1955, di avere perché non soffrissi di più la tua degli Ufficiali che avevano servito malattia.” la Patria in guerra con fedeltà ed “Poi, gli ultimi giorni … le ultime ore. onore ed avevano dovuto Le brevi visite erano sufficienti per superare momenti drammatici e scoprire nel tuo sguardo che la disgreganti che si presero la loro speranza lasciava il posto alla giovinezza, tutta intera, rassegnazione ma non allo restituendoli alla vita con una sgomento. E' stato l'ultimo maturità fatta di sacrificio e di insegnamento che hai lasciato ai volontà d'andare avanti, a tutti i tuoi cari che ti sono stati vicini, ai costi.” tuoi colleghi di Corso e a noi … che “E' dal suo esempio e da quello continuavi a presentare ai tuoi vicini dei tuoi colleghi, non certo dai bei di letto come “ … i miei ragazzi … “ discorsi, che imparammo come si diventa uomini e professionisti, Stelio NARDINI come si deve servire la Patria, che Pagina 4 Pagina 4 CIRCOLO della P.A.N.

“ROBERTINO” DI LOLLO Sull'onda dei ricordi ritornavano squarci della nostra guerra, piloti coi colori araldici del I° Gruppo Caccia, e nel da Pilota R.S.I. a Generale ricordo l'arrivo degli ultimi splendidi aerei tedeschi “Messerschmitt 109 K 14” poderosamente armati di 1 Scritto del Cap. Pil. Mario MONTANO, cannone da 30 mm e 4 mitragliatrici da 13, ruotino di ultimo superstite della Squadriglia «Asso di Bastoni», coda retrattile, motore da 1.550 Hp e un'ora e mezza circa autore di “Aquile nella bufera” (Novantico Editore) di autonomia. E poi gli attacchi, quando da 12.000 metri, a 900 chilometri l'ora, ci accanivamo contro Mustang e Dai primi voli del 1943 al Comando di Aerobrigata Thunderbolt di scorta alle “Fortezze volanti”. “Magro, di media statura, vivacissimo nei suoi 24 anni, Caroselli mortali che nell'arco di pochi mesi del 1944 i salace e discolo come solamente un toscanaccio nato a cacciatori di VISCONTI avevano tradotto in 122 Livorno poteva essere. bombardieri abbattuti. Con i suoi capelli ricci, cosparsi di brillantina, e la tuta E ancora quel 24 Luglio del 1944 (): un malandata, focoso nelle sue invettive in vernacolo: così giorno tutto speciale per “Robertino” che col suo ricordavo “Robertino” DI LOLLO, Sottotenente Pilota del I° “Messerschmitt” si era avventato, solitario, contro un Gruppo Caccia (Squadriglia Asso di Bastoni) della RSI immenso e tronfio quadrimotore distaccato dalla comandato dal Maggiore Pilota VISCONTI. Un uomo leale formazione. Un balenio intenso di raffiche dalle due e dalla schiena dritta, DI LOLLO che in tutta la sua vita non fusoliere con i traccianti che disegnavano nel cielo ha mai smentito nulla del suo passato e che nel bizzarre geometrie. Con “Robertino” che già virava alto, dopoguerra, rientrato in Aviazione, ha raggiunto il grado di mentre la “Flying Fortress” precipitava in fiamme. Non Generale, anche se taluni non gli hanno mai perdonato di era un classico fascista, DI LOLLO, gli bastava pareggiare i aver combattuto sotto le insegne dell'Aviazione conti con chi di dovere, con quei bombardieri che Repubblicana. dilagavano sul Nord-Italia dispensando rovine e morte Questo il DI LOLLO inserito nella mia memoria, che dopo alla popolazione inerme. tanto tempo ho incontrato, nel 1996, sul campo delle “Frecce Lasciandosi sommergere dai ricordi, rammentava i suoi Tricolori” a Rivolto del Friuli tra il rombare, sulla pista, degli primi combattimenti dopo l'8 settembre del 1943. MB 336 PAN in occasione del cambio di Comando. Prima aveva imparato a usare la cloche sui CR 32 – CR 42 – Da semplice cittadino (mi ero dimesso dall'Arma nel 1947) G 50 e i Macchi 200. l'ho scorto in disparte, serio e pensieroso, mi sono avvicinato Quando sfidava le formazioni americane aveva al suo e mi sono fatto riconoscere, attivo soltanto 96 ore di volo. ricordando i momenti passati nella Poi il passaggio sui Macchi 205 e il stessa Squadriglia a Campoformido G55 con i quali aveva cercato il e a Reggio Emilia. corpo a corpo con i mastodontici E insieme abbiamo ritrovato B17 – B24 – B25 e con i P47 – P51 e momenti del nostro passato, in un gli Spitfire. presente che ci vedeva fisicamente Sino al finale del 27 aprile 1945 tanto cambiati, lui già da vent'anni che lo vede tra i quindici pensionato dell'Arma che viveva Messerschmitt per l'ultimo malinconicamente la sua vita da combattimento. Poi la resa, civile. l'assassinio dei partigiani di Non era facile riconoscere in VISCONTI e del suo aiutante quell'anziano canuto e segaligno, STEFANINI. per metà immusonito e per metà Ormai, è come un fiume in piena il ancora sfottente, il giovane Ufficiale racconto di DI LOLLO: « Eravamo, che a 24 anni, nei tragici momenti forse, bella gente perché di due del 1944-1945, rampava nel cielo sole cose eravamo certi: che la veneto il suo “Macchi 205” pronto a guerra era perduta e che scaricare le mitragliatrici su potenti avremmo pagato tutto, ma avversari. proprio tutto ..… Venni rimosso Il Sottotenente «Robertino» DI LOLLO (in secondo piano) ripreso con un sorridente VISCONTI Notiziario per i Soci dell’Associazione CIRCOLO della P.A.N.Pagina 5 Pagina 5

dal grado diventando così il povero DI LOLLO schivato da tutti, minacciato. Divenni pescatore per mangiare, tenni lezioni di matematica alle medie. Poi qualche cosa cambiò: in quel periodo avevano una grande urgenza di piloti e venni chiamato per i jet forniti dai vincitori … » E così - raccontava - era tornato a vivere rientrando in aviazione, sino a comandare le acrobatiche “Tigri Bianche” su F84 G, poi le “Frecce Tricolori” su G91 PAN, il 2° Stormo sui G91 R e infine la 3a Aerobrigata sui RF104 G a Villafranca: gli anni più belli fino a un maledetto 1977, anno della fottuta pensione. Ora, il Generale DI LOLLO abitava la grande casa di 52 stanze lasciatagli dalla moglie, solo a morire di freddo. Unica “distrazione” le puntate ad Aviano dal figlio che si occupava di cavalli di razza, e lui che accudiva una somara lunatica, cinque capre salvate dal macello, dieci gatti e un cane randagi. A Rivolto le “Frecce Tricolori” erano tornate sulla pista, terminata la cerimonia in volo. Ed era giunto il tempo del Roberto DI LOLLO commiato. Comandante delle Frecce Tricolori Un ultimo flash: DI LOLLO con la sua sciarpa da CR42 al ( visto dal compianto Brugar ) collo, gli occhi lucidi mentre ci abbracciavamo con la Solo i migliori potevano essere scelti, in quanto certezza che non ci saremmo più rivisti. E così fu. l'addestramento era molto rischioso; furono selezionati Queste le sue ultime parole: “ Se ti dovessero chiedere chi 17 Piloti. era DI LOLLO, rispondi: … un bischero qualsiasi ”. Per capirlo occorreva conoscerlo molto bene, sin dal tempo Questi furono: Capitano Giuseppe ROBETTO, Tenente dei cosiddetti “irriducibili”.” Gian Mario ZUCCARINI, Tenente Lucio STRAMESE, MARIO MONTANO Tenente Giuseppe BIRON, Sottotenente Aurelio MORANDI, Sottotenente Raffaele MARZOCCA, Fatto che si porta a conoscenza Sottotenente Franco STORCHI, Sottotenente Roberto DI LOLLO, Maresciallo Luigi JELLICI, Maresciallo Silvio Dopo la resa dell'Italia agli Alleati dell'8 settembre 1943, GIROLAMI, Maresciallo Danilo BILLI , Maresciallo Roberto DI LOLLO confluì Romano SPAZZOLI, Sergente Maggiore Gino PIZZATI, nell'Aeronautica Nazionale Sergente Maggiore Mario VERONESI , Sergente Repubblicana (ANR) - I° Gruppo Maggiore Giampiero SVANINI, Sergente Maggiore Caccia “Asso di Bastoni”. Isonzo BACCARINI e Sergente Dante TOSELLI. Nel Novembre del 1944, i Piloti Sotto il Comando del Capitano Giuseppe ROBETTO, Vice- italiani furono addestrati sui Comandante del I° Gruppo Caccia, si trasferirono nei velivoli Bf109 - Messerschmitt. primi giorni di dicembre a Rangsdorf (Berlino) dove In questo periodo il Maggiore furono addestrati sugli alianti tra il 5 e il 30 Dicembre. Gli fu ingaggiato alianti impiegati furono i biposto Kranich, il monoposto dalla OKL (l'alto Comando della Grunau e gli Habicht 14, 8 e 6 (il numero indica la Luftwaffe), che propose larghezza alare in metri). l'addestramento di un gruppo di Dopo almeno 3 ore di aliante, gli italiani furono trasferiti Piloti italiani sul “Mel63 Komet” (un nuovissimo da Rangsdorf a Liegnitz dove finalmente videro il intercettore a reazione), in vista di una probabile consegna “Komet” per la prima volta. di questo velivolo agli italiani. Sfortunatamente, il maltempo e l'avanzata dei Russi non Questa fu un'offerta irresistibile e VISCONTI chiese consentì ad alcun Pilota italiano di volare sul Me163, ed il volontari per questo progetto. gruppo fece ritorno in Italia agli inizi del 1945. Pagina 6

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Combatteva per difendere il nord dai Ufficiali una volta condotti al secondo piano bombardamenti Alleati, da un esagerata e assurda dell'edificio. azione distruttiva contro la popolazione civile, non E ora, la parola a Giampaolo PANSA, in poteva assolutamente starsene fermo mentre c'era “SCONOSCIUTO 1945”, Editore Sperling & Kupfer, a gente inerme che moriva. pagina 78: «Poco prima delle ore 14, un partigiano si Fu mosso da ragioni etiche e morali di militare e di affaccia alla porta del camerone e chiede: "Chi è il Maggiore?". VISCONTI si fa avanti: "Sono io". Il uomo più che per ragioni politiche o ideologiche, partigiano gli ordina di seguirlo. A quel punto si alza deciso di combattere una lotta impari fino alla fine, l'Aiutante maggiore di VISCONTI. È un Sottotenente egli stesso il 28 Aprile 1945, capendo ormai che le di 23 anni, Valerio STEFANINI, romano. Dice a condizioni dei suoi uomini erano all'estremo delle VISCONTI: "Vi accompagno, Comandante". "Sta forze, a Gallarate , firmò la resa del suo Reparto, il bene, vieni", replica il Maggiore, che pensa a un 1º Gruppo Caccia "Asso di Bastoni" controfirmata da interrogatorio. Mentre attraversano il cortile della rappresentanti della , del Comitato caserma, VISCONTI e STEFANINI vengono colpiti di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), del alle spalle dalle raffiche di un fucile mitragliatore. Comitato di Liberazione Nazionale (CNL) e da 3 capi STEFANINI muore subito. Il Maggiore cade sulle ginocchia e viene finito con due colpi di rivoltella alla partigiani (tra i quali Aldo ANIASI "Iso", poi Sindaco nuca, sparati da un commissario politico presente di Milano e quindi Deputato e Ministro). all'esecuzione». VISCONTI sottoscrisse un accordo di base (poi Ai restanti prigionieri venne successivamente tradito), secondo il quale il 1° Gruppo Caccia si comunicata la notizia dell'avvenuta esecuzione. sarebbe sciolto alle seguenti condizioni: l'onore delle L'uccisione di VISCONTI e di STEFANINI fu uno degli armi e il passaggio di tutto il rimanente materiale ad atti più barbari e vili commessi dai partigiani un Ufficiale superiore della Regia Aeronautica; un comunisti in quel momento rappresentati dalla Xa salvacondotto per tutti i Sottufficiali e Truppa; il a Brigata “Redi” e X Brigata “Rocco”. diritto per gli Ufficiali di conservare la pistola e il loro I due Ufficiali erano prigionieri di guerra e come tali trasferimento a Milano con l'impegno di essere protetti dalla Convenzione di Ginevra, infatti un consegnati alle Autorità militari italiane o Alleate partigiano di nazionalità russa fu indiziato per la morte quali prigionieri di guerra. dei due Ufficiali, ma poi prosciolto perché il fatto Il mattino del 29 Aprile, dopo la cerimonia di venne ritenuto "atto di guerra", essendo avvenuto scioglimento del 1° Gruppo Caccia, VISCONTI prima del 8 maggio 1945, data della fine ufficiale delle tenne un ultimo discorso ai suoi uomini, presente il ostilità in Europa. Vescovo di Gallarate, al quale aveva consegnato le La sete di vendetta aveva accecato la mente ed il riserve alimentari per opere di assistenza. cuore di questi uomini facendogli commettere Disse tra l'altro: «Spero accetterete di servire ancora una vera ingiustizia … ma l'ingiustizia più vera la Patria, quando avrà bisogno di voi. Grazie per la potremmo commettere noi dimenticandolo ! l'opera prestata e tutti i nostri pensieri vadano ai Caduti. Per il resto, ogni responsabilità è mia»….. Commozione generale. Come accaduto in altre simili circostanze nella primavera di sangue, a prendere in mano la situazione e il destino dei prigionieri, furono i capi partigiani, esautorando di fatto i militari e il CLN. I 60 Ufficiali e le 2 Ausiliarie vennero condotti a Milano nella caserma del "Savoia Cavalleria" di Via Vincenzo Monti, già sede dell'Intendenza della Guardia Nazionale Repubblicana allora occupata dalle formazioni comuniste delle brigate garibaldine "Redi" Una rara immagine del Maggiore VISCONTI e "Rocco". Qui, contrariamente agli accordi prima di una missione bellica sottoscritti, i tre capi partigiani disarmarono gli Pagina 8 Pagina 8 CIRCOLO della P.A.N.

Non è possibile far finta di nulla e continuare a mantenere nell'oblio una delle figure più eroiche della storia della nostra Aeronautica nella Seconda Guerra Mondiale. E' giusto preservare la memoria di un valoroso combattente dotato di alte qualità morali e spirituali: Adriano VISCONTI, la cui memoria viene ogni tanto rievocata grazie alla passione di superstiti di quell'epoca come Mario MONTANO (combattente Pilota oggi 85enne che ha di recente dato alle stampe “Aquile nella bufera” per Novantico Editrice), o di appassionati storici come Daniele LEMBO, che ha dedicato alla figura di Adriano VISCONTI un ottimo servizio sulla rivista "Storia del Novecento". Su di lui è stato anche Un Pilota, un Valoroso, un Italiano! scritto il libro di PESCE-MASSIMELLO “Adriano Visconti. Asso di guerra”, Editore: Albertelli - Collana In Italia, VISCONTI è stato completamente «Storia Militare». dimenticato. Gli Stati Uniti, riconoscendolo “asso dell'Aeronautica Italiana” per le 26 vittorie riportate La figura di Adriano VISCONTI è stata oggetto di durante la Seconda Guerra Mondiale, lo hanno tre film documentari, per la regia di Claudio immortalato con una foto nel National Air and Space COSTA: Museum di Washington unitamente al Cap. Pil. Franco · Volando con VISCONTI: dedicato alla memoria BORDONI-BISLERI (24 vittorie) e, per la Prima Guerra di Adriano VISCONTI e Valerio STEFANINI, in Mondiale, a Francesco BARACCA (34 vittorie). cui il Ten. Pil. Cesare ERMINIO, che combatté nell'Aeronautica Nazionale Repubblicana con VISCONTI, racconta la sua esperienza di guerra a fianco del suo amico e Comandante. Negli extra del DVD c'è una testimonianza del fratello di Valerio STEFANINI, Aldo, sulla morte di VISCONTI e del suo giovane Luogotenente. · Aquile senza corona: intervista a un ex volontario nell'ANR , Mario MONTANO, che racconta come conobbe VISCONTI a Campoformido. Nel documentario ci sono alcune La foto di VISCONTI al Museo dell’Aria degli USA sequenze molto rare di un film in 8 mm. realizzato dal Ten. Pil. Cesare ERMINIO nel periodo in cui Il «medagliere » personale di Adriano VISCONTI, era nel Primo Gruppo Caccia. dall'inizio della guerra, è costituito da 26 aerei · Il cacciatore del cielo: l'Asso della Regia abbattuti in 600 missioni, per un totale di 1400 ore di Aeronautica ha raccontato la sua volo bellico, in gran parte per difendere Milano.Una esperienza bellica nell'ANR , descrivendo la fotografia di VISCONTI, definito “Asso” della Caccia figura di Adriano VISCONTI. Italiana, è inoltre sistemata nel Museo di Ellis Island (NY) USA. Ovviamente in Italia questo grande uomo non esiste, Breve BIOGRAFIA non c'è nulla che dia onore alla sua memoria e al suo Nato a l'11 novembre 1915, figlio di un valore, per questo si é voluto portarlo alla conoscenza impiegato del Ministero della Guerra, il 21 ottobre di tutti voi, per fare in modo che più gente possibile 1936 Adriano VISCONTI entrò nel Corso “REX” sappia di lui, colpevole soltanto di essere stato un della Regia Accademia Aeronautica di Caserta e grande e fervente patriota, é ancora oggi nascosto al conseguì il Brevetto di Pilota Militare presso la sapere comune. Scuola di Volo di Caserta. Notiziario per i Soci dell’Associazione CIRCOLO della P.A.N. Pagina 9Pagina 9

Proseguì il suo addestramento sul Breda Ba.25 e giunsero sull'Aeroporto di Guidonia per ricevere sull'I.M.A.M. Ro.41 e, nel 1939, venne assegnato alla direttive e, soprattutto, per sfuggire ad una eventuale 159a Squadriglia del 50° Stormo d'Assalto (Reparto cattura da parte delle forze alleate in procinto di specializzato nell'attacco al suolo). sbarcare in Sardegna. Nel giugno del 1940, allo scoppio della guerra, Dai tre snelli Caccia, trasformati in fretta e furia in VISCONTI venne trasferito con il suo Reparto in anomali aerei da trasporto, scesero assieme ai Piloti Africa Settentrionale, presso l'Aeroporto di , altri otto appartenenti alla Squadriglia sarda: otto ove combattè volando sui Breda Ba.65 e sui Caproni Specialisti che per quasi un'ora avevano viaggiato, chi Ca.310. accucciato chi sdraiato, all'interno di una strettissima Nel periodo giugno-dicembre 1940 venne decorato carlinga. con due Medaglie di Argento al Valor Militare ed una Contattato il Comando della Medaglia di Bronzo. Regia Aeronautica di Roma, Nel gennaio 1941 VISCONTI e i suoi compagni si VISCONTI venne trasferito resero conto del totale sfacelo alla 76a Squadriglia del 54° organizzativo nel quale stava Stormo Caccia Terrestre dove affondando il Paese. Lasciati venne addestrato al volo sul senza ordini precisi Caccia Macchi MC.200, VISCONTI si trovò costretto svolgendo poi servizio ad operare la drammatica scelta operativo sull'isola di e di campo, comune a moltissimi nei cieli africani con il Macchi giovani combattenti, se MC.202. mettersi a disposizione del Nel 1943, promosso al grado Governo del Re riparato a di Capitano, divenne Brindisi, oppure aderire alla a Comandante della 310 Repubblica Sociale e Squadriglia Caccia continuare la guerra a fianco dell'alleato tedesco. Aerofotografica, specializzata nell'aero-ricognizione VISCONTI non ancora ventottenne, pur non essendo ed equipaggiata con Macchi MC.205 in una speciale né fascista né filo-tedesco, risponde all'appassionato versione fotografica modificata a Guidonia. appello del Ten. Col. Ernesto BOTTO, che chiama a Fino all'estate del 1943 combatte nei cieli dell'Africa raccolta gli aviatori italiani a favore della neo- Settentrionale guadagnando 4 Medaglie d'Argento e 1 costituita Repubblica Sociale Italiana. di Bronzo al Valor Militare (altre 2 Medaglie La spinta decisiva per la rinascita dell' Aeronautica d'Argento gli verranno assegnate dalla R.S.I.). sotto le insegne della R.S.I venne data dalla nomina a L'8 Settembre lo coglie a Decimomannu. Nelle ore Sottosegretario di Stato e Capo di Stato Maggiore del immediatamente seguenti alla notizia della resa italiana, la maggior parte della nostra flotta aerea (più Ten. Col. Ernesto BOTTO, Medaglia d'Oro al V.M., di mille velivoli) viene catturata dai tedeschi. Erano in grande mutilato della guerra di Spagna, ultimo servizio circa 5000 Piloti combattenti. Duecento Comandante della Scuola Caccia di Gorizia. Gli aderiranno alla R.S.I., pochi di più alla Regia Ufficiali, i Sottufficiali e gli Avieri, che nella loro Aeronautica. La massima parte, com'era grande maggioranza si ribellarono alla infame perfettamente comprensibile, si dà alla macchia. capitolazione dell' 8 Settembre, risposero all' appello Non però Adriano VISCONTI che la mattina del 9 del leggendario "gamba di ferro" Settembre con il Sottotenente Giovanni SAJEVA e il Ciò che spinse VISCONTI a riprendere a combattere Sergente Domenico LAIOLO ai comandi di tre Caccia non furono gli ideali della RSI, ma i bombardamenti Macchi 205 (alleggeriti di tutto l'equipaggiamento indiscriminati degli anglo-americani. Anche gli indispensabile per fare posto all'interno della Ufficiali che si riunirono attorno a VISCONTI carlinga ad alcuni specialisti) decollarono aderirono alla R.S.I. per reagire ai violenti dall'Aeroporto sardo, dando inizio ad un nuovo bombardamenti che falcidiavano la popolazione discusso, ma sicuramente glorioso, capitolo della civile dell'Italia Settentrionale. storia dell'Aeronautica Italiana. Nominato Comandante del 1° Gruppo Caccia “Asso di Sorvolato il Tirreno a bassa quota, gli MC 205 Bastoni”, con base a Campoformido, sostenne, nei Pagina 10 Pagina 10 CIRCOLO della P.A.N.

soli primi sei mesi di attività, durissimi combattimenti totalizzando, con i suoi uomini, 38 vittorie, abbattendo Una Storia vissuta nel cielo 4 fortezze volanti e 22 bimotori, meritandosi anche più d'una copertina di Achille BELTRAME sulla “Domenica Dopo l' 8 Settembre 1943 del Corriere”. Dopo quanto riportato sorge una giusta Nel frattempo, anche il 2° Gruppo Caccia veniva considerazione: aggregato al 1° e affidato a VISCONTI, in quanto aveva " La verità che conosciamo è la verità dei vincitori, la perduto la metà dei suoi Piloti. verità dei perdenti spesso esce a decenni di Fu lui a opporsi alle pretese tedesche di incorporare distanza ", questo a dimostrare che l'eroismo puro e nella Luftwaffe l'Aeronautica Nazionale Repubblicana, genuino non ha sponda, ma spesso viene ricordato riuscì addirittura ad ottenere dai tedeschi alcuni nuovi maggiormente quello dei vincitori e meno quello di Messerschmitt 109, con i quali prima da Thiene, e poi chi ha subito l'onta della sconfitta, tant'è vero che da Lonate Pozzolo (Malpensa), si levava in volo con i sono più presenti nelle nostre memorie gli eroi suoi uomini ogni volta che le Squadriglie Aeree Alleate italiani della Ia Guerra Mondiale, ma forse questo è dirigevano su Milano, per impegnarle in duri dovuto anche ad un impronta scolastica formatasi combattimenti. Riusciranno ad abbattere ben 112 nei primi decenni del dopoguerra e mantenutasi per aerei nemici. patriottismo accademico e formale. Fino alla fine della guerra VISCONTI combatté in difesa dell'Italia Settentrionale dagli attacchi di bombardieri La Sezione di Trieste dell'Associazione Arma anglo-americani utilizzando diversi tipi di aerei: Aeronautica in occasione del 75º Anniversario Macchi M.C.202, M.C.205 e Messerschmitt Bf.109 dell'Aeronautica Militare Italiana e delle celebrazioni G-10. del 80° Anniversario della prima redenzione di Trieste alla Patria, dal 31 Ottobre al 7 Novembre Eventi tratti da varie fonti bibliografiche 1998 ha organizzato una mostra di modelli, cimeli e fotografie a testimonianza di uno Spirito di Corpo di cui vanno orgogliosi. La celebrazione è stata impreziosita dalla collaborazione del Centro Regionale Studi di Storia Militare Antica e Moderna di Trieste che è culminata con una presentazione di grande valore storico del Presidente Fulvio BARBIANI che ha reso consapevolezza di un aspetto della nostra Aeronautica messo a tacere per lungo tempo. “Dal 1943 per due anni volò, oltre all'Aeronautica del Macchi C. 205 del 1° Gruppo Caccia Sud denominata "Cobelligerante", quella del Nord « Asso di Bastoni » chiamata "Nazionale Repubblicana". Macchi C. 205 ….. Ora finalmente si può parlare di quei fatti di storia Era un monomotore, monoplano ad ala bassa, in metallo, con molta più obiettività. fusoliera a guscio, abitacolo chiuso, munito di cappottina trasparente, apribile per ribaltamento laterale D.S. Elica a 3 Credo sinceramente che quest'occasione sia la sede pale a passo variabile. migliore per ricordare, senza giudicare e con Il carrello era totalmente retrattile verso l'interno. Motore: sentimenti positivi, tutti coloro che in un modo o Daimler Benz D.B. 605 A da 1475 cv. nell'altro hanno contribuito a creare la nuova Apertura alare m. 10,60 - lunghezza m. 8,85 con un peso Aeronautica Militare Italiana. totale di circa 3224 Kg. Velocità Km. 700. Armamento: 2 mitragliatrici da 12,7 mm. Una storia vissuta nel cielo. in fusoliera con colpi sincronizzati con le pale dell'elica (3 L'8 settembre 1943, data indimenticabile nella storia pale), 2 cannoncini da 20 mm. nelle ali più un cannone da 20 dell'Italia, il governo Badoglio, succeduto a mm. nel mozzo dell'elica. Primo caccia da combattimento con cannoni da 20 mm. Mussolini, firmò l'armistizio con gli Alleati. Notiziario per i Soci dell’Associazione CIRCOLO della P.A.N. Pagina 11Pagina 11

L'ambiguo messaggio alla radio, diffuso anche nelle ricordare quelli che più o meno celatamente vennero piazze d' Italia con altoparlanti, creò un notevole "dimenticati". disorientamento ideologico sia tra i militari sia nella Anche per questo motivo, il Centro Regionale Studi di popolazione. Storia Militare Antica e Moderna di Trieste, si A tale data erano operativi appena 200 velivoli, su una propone di attuare tra i suoi scopi la conoscenza della produzione in tre anni di 11500 unità di vario tipo. In realtà storica in una visione apolitica e apartitica quei giorni di caos totale interi reparti di stanza al Nord strettamente legata alla documentazione in proprio si recarono al Sud, altri dal Sud si recarono al Nord, possesso o quando possibile, alla testimonianza portando entrambi nei velivoli specialisti e materiali. diretta degli ex combattenti. Fu un momento di gravi e difficili scelte, consumati Questi Piloti iniziarono spontaneamente a nell'angoscia del dubbio di obbedire a un ordine o di organizzarsi dopo il proclama lanciato alla radio dal rispettare onore di soldato anche se abbandonato alla Tenente Colonnello Ernesto BOTTO, conosciuto con il sorte. soprannome di "Gamba di ferro". Quelli che si recarono al Sud, obbedendo al Altri provenivano dai 660.000 militari italiani giuramento prestato al Re Vittorio Emanuele III, internati nei territori del Reich che, in parte, formarono l'Aeronautica Cobelligerante a fianco dei aderirono alla Repubblica Sociale italiana (RSI) per "nuovi Alleati"; nelle successive missioni di guerra non una scelta dettata più dall'impulso che dalla ragione. vennero mai impiegati contro i Piloti italiani attivi al Per l'adesione di taluni si può azzardare l'ipotesi che Nord. siano state proprio le sopra citate massicce A onor del vero molti piloti italiani al Sud non vollero formazioni di bombardieri che, dopo l'armistizio, partecipare ad azioni militari, preferendo il servizio a continuarono a martellare con particolare terra piuttosto che scontrarsi con colleghi e amici accanimento il territorio del nord Italia, soprattutto arrecando ulteriori lutti sul suolo italiano già troppo per colpire le industrie, i porti e i nodi ferroviari delle profondamente provato e straziato da continui principali città, colpendo inevitabilmente anche combattimenti. molte aree urbane limitrofe. Aeronautica Cobelligerante dovette in breve tempo Si riunirono da prima alla spicciolata e poi sotto abbandonare gli aerei di produzione italiana per precise direttive del Ministero della RSI. Molti di loro carenza di pezzi di ricambio, essendo gran parte delle ritennero ignominioso armistizio e credettero giusto fabbriche ubicate nel settentrione d'Italia, in quel continuare a combattere a fianco del vecchio alleato periodo territorio della Repubblica di Salò alleata della germanico. Germania Quindi ben presto vennero utilizzati aerei Formarono per primo il gruppo autonomo alleati, quali i P 39 Airacobra e gli Spitfire che con i Montefusco, seguito subito dopo dal I° e II° Stormo da Baltimore svolsero nei Balcani missioni di Caccia, equipaggiati inizialmente con i nuovi caccia bombardamento e di rifornimento alle unità Fiat G 55, Reggiane 2005 e Macchi 205. partigiane operanti in Yugoslavia, con aviolanci di Venne riformata la squadriglia di aerosiluranti. medicinali, viveri, indumenti e armi per un totale di Operarono anche due Gruppi da trasporto, il 38922 tonnellate di materiale e 27884 passeggeri. In Trabucchi e il Terracciano, impiegati dalla Luftwaffe tali azioni andarono perduti complessivamente 147 soprattutto sul confine orientale. I bombardieri aerei e tanti valorosi uomini. invece rimasero a terra, in quanto Mussolini non volle Quelli che invece aderirono all'Aeronautica Nazionale venissero impiegati in operazioni che avrebbero Repubblicana, lo fecero per un alto concetto militare potuto causare ulteriori vittime tra la popolazione già dell'onore nella parola data e per difendere il suolo duramente provata dai bombardamenti della Patria dalle indiscriminate incursioni di angloamericani. bombardamento e di libera caccia degli aerei Nell'Aeronautica della RSI, vennero formati tre angloamericani. Gruppi Caccia di prima linea, un Gruppo Tale travagliato periodo storico, merita un maggiore complementare addestrativo, una Squadriglia approfondimento anche perché, grazie all'attuale autonoma di Caccia notturna, una Squadriglia da maturata coscienza storica, finalmente si possono Bombardamento, un Reparto di collegamento, Pagina 12Pagina 12 CIRCOLO della P.A.N.

6 Gruppi AR.CO. (Artiglieria Contraerea), un Conobbe un buon successo anche il North Reggimento paracadutisti con un Battaglione scuola, American T-6 Texan, impiegato per sei Battaglioni guardie aeroporti antiparacadutisti, le l'addestramento avanzato dei nuovi piloti, come Ausiliarie delle SAF (Servizio Ausiliario Femminile) e pure per un lungo periodo il bimotore da Addetti alla segnalazione - scoperta aerei, per un collegamento Beechcraft C45. totale di 30000 aviatori. Alla fine del conflitto mondiale e instauratasi con L'Aviazione Nazionale Repubblicana, impiegata quasi un referendum la Repubblica Italiana, la linea di esclusivamente contro i bombardieri alleati e in volo dell' Aeronautica Militare Italiana (ex Regia missioni di siluramento navale, visse un grave Aeronautica) era composta da svariati modelli di momento di crisi nell'estate del 1944: il comando della velivoli che andavano dai nuovi caccia forniti dagli Luftwaffe in Italia, al seguito del rientro in Germania Alleati ai modelli sopravvissuti al conflitto, come dell'intera Luftflotte 2 (composta dagli Stormi da alcuni Cant Z 506 e SM 82 "Marsupiale". Caccia 3°, 51°, 53° e 77°) volle conglobare tutti i piloti Questi ultimi, a causa delle clausole del trattato di italiani, compresi specialisti e meccanici, in una pace che vietavano all'Italia l'utilizzo di "Legione Aerea Italiana" con divisa germanica e bombardieri, volarono inizialmente con le insegne giuramento di fedeltà al Fuhrer, posta sotto il dell'Ordine di Malta. Il loro impiego era limitato comando di ufficiali tedeschi. esclusivamente al trasporto truppe o come velivolo Il Comandante del 1° Stormo, Maggiore Adriano scuola per paracadutisti. VISCONTI, insieme ad altri Ufficiali si oppose a tal Dopo aver utilizzato una molteplice tipologia di punto a questo pesante ultimatum da decidere di aeroplani a elica, l'Aeronautica Militare Italiana distruggere al suolo molti dei 450 aerei disponibili. ebbe in dotazione il suo primo aviogetto da caccia, Nel periodo in cui fu richiamato in Germania, per il De Havilland DH 100 "Vampire". ordine di Hitler, il Comandante della Luftwaffe in La Fiat e la Macchi iniziarono la costruzione del Italia, feldmaresciallo Wolfrarn von Richtoffen Vampire su licenza, permettendo così la rinascita (parente del famoso "Barone Rosso" asso tedesco dell'industria aeronautica italiana. della I Guerra Mondiale), l' Arma italiana consisteva in La svolta che permise un decisivo balzo qualitativo uno sparuto gruppo di aerei da caccia non sempre in avvenne con l'arrivo nei primi anni '50 dei caccia a buona efficienza. reazione di costruzione americana Republic F-84G Intervenne quindi la Germania rimpiazzando i velivoli Thunderjet, di cui vediamo un'illustrazione con lo danneggiati con un cospicuo invio di ottimi schema di una delle prime Pattuglie acrobatiche Messershmitt BF 109, nelle versioni G 6/10 e, in italiane, "Le Tigri Bianche", che dal 1955 al 1956 numero minore, K 4. promossero con le loro manifestazioni attività Dal 18 novembre 1943 (data della formazione dell'Aeronautica Militare Italiana. dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana) al 26 aprile Protagonisti della guerra in Corea, i North 1945 il totale di velivoli perduti per cause belliche American F-86 E Sabre, furono introdotti nella ammonta a 3963 unità. nostra Aeronautica come aerei da caccia e da Va ricordato che dalla fine del conflitto, i Governi della appoggio tattico. Repubblica non riconobbero ai Piloti della RSI le Vennero costruiti in Canada, in quanto gli onorificenze né gli avanzamenti di grado ottenuti americani non ritennero sufficientemente pronta durante il loro servizio. la nostra capacità industriale per poter produrre Il loro valore di combattenti venne invece riconosciuto aerei particolarmente sofisticati (per l’ epoca) dagli ex nemici, tanto che una foto del Maggiore come l’ F-86. Adriano Visconti (ANR con 26 abbattimenti) si trova Solo al momento di mettere in servizio il nostro tra gli Assi del cielo della 2a Guerra mondiale presso lo primo caccia ognitempo, il North American F-86 K Smithsonian Institute a Washington DC. (derivazione dalla quasi gemella versione Spitfire V inglesi, Lockheed P.38 Lightning e North statunitense D), la Fiat s'impose di acquisirne la American P.51 Mustang americani equipaggiavano licenza di costruzione. gran parte dei reparti da caccia italiani. Questo permise alla nostra industria aeronautica Notiziario per i Soci dell’Associazione CIRCOLO della P.A.N.Pagina 13 Pagina 13

di perfezionare le tecniche e le metodologie costruttive anche con l'impiego di nuovi materiali M.llo Pil. ITALO ROSSINI … aeronautici provenienti dalle esperienze americane. F-86 K per il suo "naso" prominente, dovuto alias “Ciarnin” all'installazione di un radar più forte per la navigazione e la caccia notturna, venne Pilota delle “Tigri Bianche” 1955 - 1956 scherzosamente chiamato dai Piloti americani "Sabre Ha compiuto 91 anni il 22 Dicembre 2011 ed i suoi Dog" (il Sabre con il muso di cane) e dai nostri piloti “ricordi” sono ancora profondi e, stante l'innata con il nomignolo di "Kappone". modestia e riserbo del personaggio, solo su incalzante Fu costruito in 221 esemplari tutti riservati richiesta ha accettato di rievocare ai Soci del esclusivamente alla nostra aeronautica e permise alla “Circolo della P.A.N.” nostra industria, grazie all'esperienza costruttiva, di un frammento della sua “vita aeronautica”. preparare le basi necessarie per la progettazione e la Le Tigri Bianche avevano avuto una lontana costruzione di aerei da caccia totalmente italiani. incubazione, alla 386^ squadriglia, sull'Aeroporto di Nei primi mesi del 1954 la Fiat partecipò con un Galatina, allora comandata dal Cap. Cesare progetto alla richiesta da parte della NATO, espressa TOMMASINI. alle principali industrie aeronautiche europee, di Era l'anno 1946 ricorda con lucidità Italo ROSSINI che presentare lo studio e successivamente tutti gli amici, anche in Aeronautica conoscono con la realizzazione di un prototipo, per un caccia leggero l'inconfondibile soprannome di famiglia, “Ciarnin”. da appoggio tattico da inserire in tutte le forze aeree Avevamo in dotazione lo Spitfire V ed assieme al Serg. dei Paesi dell'unione atlantica. M. Valter OMICCIOLI provavamo molto spesso, con Nacque così il famoso G.91. Simile nelle sue linee di cura e metodo, le figure acrobatiche che poi base al F-86 K ma di dimensioni più contenute, il sarebbero state, in buona parte, anche quelle delle primo caccia tutto italiano del dopoguerra decollò per Tigri Bianche. la prima volta il 9 agosto del 1956. Le Tigri Bianche nacquero ad Aviano al Comando del Nelle valutazioni tecniche e di volo tenutesi in Francia Magg. Mario BELLAGAMBI. nell'anno seguente dimostrò di soddisfare in pieno Ricorda sempre “Ciarnin” che avevano appena tutte le richieste espresse dal concorso. Non ebbe completato il passaggio sull' F 84 G, sotto la guida di un seguito la possibilità di diventare il caccia "standard" istruttore americano, il Ten. RULMANN. per i Paesi della NATO, venne però adottato per un Eravamo sull'Aeroporto di Istrana. Qui venne buon periodo dalla Germania e dal designato al Comando della Pattuglia Acrobatica il Portogallo. Cap. Roberto DI LOLLO “Pilota che aveva avuto Il G.91 venne anche valutato, in una decina di impegnative esperienze di guerra” e che, a detta di esemplari, dall'esercito USA per le sue capacità di tutti, “aveva un gran manico”! atterraggio e decollo da piste non preparate o da C'era poi il Serg. Attilio MALASPINA, il Ten. Franco superfici erbose. PISANO ed io, allora Serg. M. Italo ROSSINI, Nella nostra completavano la formazione, come riserva, il M.llo Aeronautica rese un Toni BALASSO e, solo più tardi, entrò il Ten. Claudio prestigioso servizio VEZZI; ciò avvenne quando, uno sciocco incidente sul anche presso il 313° poligono di Magnago, ci portò via il caro MALASPINA. Gruppo La mia posizione di “fanalino di coda” era piuttosto Addestramento impegnativa durante tutte le prove e quando il Com.te Acrobatico, molto più DI LOLLO decise che, finita l'esibizione, avremmo fatto conosciuto come l'atterraggio a rombo, ebbi un sussulto. Al primo Pattuglia Acrobatica accenno pensai che scherzasse, ma quando compresi Nazionale "Frecce che invece diceva sul serio feci subito le mie Tricolori". “ rimostranze. Ero molto preoccupato dall'idea che il velivolo che Pagina 14 Notiziario per i Soci dell’Associazione CIRCOLO della P.A.N. Pagina 15Pagina 15

«Tigri Bianche» 1955 (da Sx a Dx) Balasso, Pisano, Bellagambi, Di Lollo, Rossini, Malaspina

Dal 1952 avviene la transizione sui velivoli con motore a Italo ROSSINI con il suo F84 G del 51° St. reazione prima sul Vampire DH 100, primo velivolo a reazione pilotato da Italo ROSSINI, e poi sull' F 84 G. materiale di volo viene rimpatriato. La nuova sede è Con l'arrivo del nuovo e finalmente moderno materiale Torino in attesa di ricevere nuovi velivoli. di volo, la nostra Aeronautica Militare avvia una Per l'impegno profuso in un anno di combattimenti in profonda trasformazione che vede la nascita delle terra africana, ROSSINI viene decorato con una Aerobrigate. M.A.V.M.. Si comincia a pensare alla formazione di “team Dopo varie vicende l' 82a Sq., ancora in attesa di aerei, acrobatici”, un'antica tradizione italiana, che saranno il viene colta in Sardegna dall'armistizio. biglietto da visita della nuova Aeronautica. L'82a Sq., che in pratica è tutto ciò che rimane del In questi anni ogni Aerobrigata provvede a formare una vecchio 13° Gr., ripara al Sud dove, dopo essere Pattuglia Acrobatica che per un periodo di due anni, a confluita nel 155° Gr., entra a far parte del così detto rotazione e con una di riserva, ha il compito di Raggruppamento Caccia della Regia Aeronautica rappresentante ufficiale dell'Aeronautica Militare. Cobelligerante e partecipa alla Guerra di Liberazione. I Voli di guerra del 155° Gr. di ROSSINI prendono avvio dalla primavera del 1944 operando da basi pugliesi a bordo dei vecchi e logori Macchi Mc 202 e 205. Il teatro operativo è rappresentato dal lontano e pericoloso fronte dei Balcani, per portare aiuti ai nostri reparti rimasti isolati ed ai partigiani del Maresciallo Tito. Per le operazioni dopo l'armistizio, con la Caccia della Regia Aeronautica Cobelligerante, Italo ROSSINI ottiene la M.B.V.M.. Nel dopoguerra continua con la sua carriera di Pilota Militare entrando a far parte del 51° Stormo formato dai Gruppi 20°, 21° e 155°. La prima dotazione di aerei é composta dai , poi sostituiti dai Mustang ed infine con i «Tigri Bianche» 1956 possenti P 47 Thunderbolt americani. (da Sx a Dx) Rossini, Pisano, Di Lollo, Balasso, Vezzi Pagina 16 Pagina 16 CIRCOLO della P.A.N.

sempre in divisa (noi Sottufficiali), mentre il personale delle altre rappresentanze “ UNA CONQUISTA SOFFERTA ” indossavano l'”olimpionica”, ciò comportava per noi un senso di disagio. Nel periodo di Comando del T.Col. ZARDO Il grande, in tutti i sensi, PAOLO COMINI abbiamo proposto di realizzare l'agognata ricorda ….. “olimpionica”; fummo entusiasti ….. dalle idee siamo passati al recupero dei fondi necessari. In quel periodo il Gruppo aveva 4 Equipaggi di 1974 - la 1° OLIMPIONICA per gli SPECIALISTI delle Volo le cui “indennità” vennero recuperate dagli FRECCE TRICOLORI intestatari e versate in un “fondo comune”, così pure i proventi del “trattore” (indennità guida trattore – 4/5 per Gruppo) incrementarono il gruzzolo. Raggiunta una certa cifra il T.Col. ZARDO ordinò la stoffa al lanificio Marzotto di Schio (VI) direttamente in fabbrica, ciò ci permise di acquistare a buon prezzo stoffe di qualità. Del taglio si incaricò un collega, il quale non pratico lasciò sprovvisto qualcuno – ZARDO stesso. Un sarto infine confezionò le “olimpioniche” ansiosamente 1974 - Cena Specialisti Linea Volo con il T. Col. ZARDO desiderate. inaugurano l’Olimpionica ….. Sembra proprio una “storia di altri tempi” e in “ Durante le missioni in Italia e all'estero, al seguito realtà 38 anni sono passati ! “ della P.A.N., nelle cerimonie o cene ufficiali eravamo Paolo COMINI

I potenti mezzi - storici - a disposizione della Linea Volo Notiziario per i Soci dell’Associazione CIRCOLO della P.A.N. Pagina 17Pagina 17

Notizie in breve COMUNICATO Il nostro Socio Br.Gen. LENZI Dott. Giuseppe è stato RICONOSCIMENTO al nostro Socio eletto ad una impegnativa carica associativa: RENATO ROCCHI Presidente del Consiglio Regionale “ASSOARMA” 10 Dicembre 2011, nella ricorrenza della Patrona degli Campania (Associazioni Combattentistiche e d'Arma Aviatori “Madonna di Loreto”, l'A.A.A. di Monfalcone ha della Campania) per il triennio 2012-2014. consegnato il Premio quale “Personaggio Aeronautico Puntualmente il Consiglio Direttivo del “Circolo dell'Anno” al Col. Renato ROCCHI, storico speaker delle della P.A.N.” gli rivolge l'Augurio di perseguire al “Frecce Tricolori” quale riconoscimento ad una persona meglio le finalità e gli scopi dell'Associazione. che con la sua opera e la sua attività ha contribuito a diffondere la cultura aeronautica nel territorio. “EVOLUZIONE” Nella sala dell'auditorium di Ronchi dei Legionari è stato il Mostra a Villa Morosini Cappello di Cartigliano (VI) Presidente Col. Rino ROMANO a consegnare l'ambito Con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia riconoscimento, un quadro donato dall'artista Comm. Aldo BRESSANUTTI, al Col. Renato ROCCHI, personaggio di Vicenza, l' Assessorato alla Cultura e il Comitato aeronautico che per decenni si è particolarmente distinto Biblioteca di Cartigliano il 24 Settembre 2011 con nell'incarico di speaker delle “Frecce Tricolori” nelle l'intervento del nostro Socio il Brig.Gen. Gianfranco DA manifestazioni aeree civili e militari in Italia ed all'estero FORNO, storico “speaker” delle Frecce Tricolori, hanno con la sua appassionata descrizione delle evoluzioni inaugurano la mostra “EVOLUZIONE” per celebrare il acrobatiche dei Piloti civili e militari, coinvolgendo gli 50° Anniversario del primo volo spaziale di Alan Shepard spettatori negli eventi e contribuendo così a diffondere (NASA 5 Maggio 1961), il 30° Anniversario del primo l'interesse della gente verso il complesso mondo lancio dello Space Shuttle (12 Aprile 1981), ma anche il dell'aviazione e dell'aeronautica in particolare. ROCCHI visibilmente commosso per gli attestati di stima e di riconoscenza, ha sviluppato il suo intervento sulla figura del fondatore delle “Frecce Tricolori”: il Magg. Pil. Mario SQUARCINA che è stato il Pilota che ha voluto, ha inseguito, ha creduto alla Pattuglia Acrobatica Nazionale. Sono intervenuti il Consigliere Regionale Franco BRUSSA, l'Assessore alla Cultura Paola BENES, il Consigliere Provinciale CUMIN, il T.Col. SARTORI in rappresentanza del Comandante del 2° Stormo ed il T.Col. CALLIGARIS in rappresentanza del Direttore dell'U.T.T. di Milano, oltre all'onnipresente Gen. B.A. Massimo MONTANARI. 50° Anniversario della nascita delle Frecce Tricolori (1 Marzo 1961) da sempre nel cuore di grandi e piccini che con il naso all'insù seguono le gesta della Pattuglia Acrobatica Nazionale. L'esposizione era arricchita da numerosi modelli in legno, fatti a mano dal nostro Socio Onorario Raffaele CUCCAROLLO, che riproducono le formazioni delle Frecce Tricolori e lo Space Shuttle in varie dimensioni e fasi del volo, da foto e filmati concessi gratuitamente dall' A.S.I. (Agenzia Spaziale Italiana), dall'A.M.I. (Aeronautica Militare Italiana) e dalla NASA (National Aereonautics and Space Administration), prototipi concessi dal Club Aeronautico di Thiene ed una tuta spaziale prestata dal Museo di Montebelluna, oltre alla mostra fotografica ufficiale delle Frecce Tricolori. La cerimonia di consegna del premio Pagina 18 Pagina 19 Pagina 20