DI ATELLA

PIANO COMUNALE DI EMERGENZA PER IL RISCHIO INCENDI DI INTERFACCIA URBANO RURALE ai sensi dell’OPCM 3624/07

RELAZIONE TECNICA GENERALE

I TECNICI (Geom. Donatella COLANGELO) (Geom. Pasquale GRIECO)

Data: Luglio 2013

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INDICE

PREMESSA pag. 5

A – PARTE GENERALE pag. 6

A.1 - DATI DI BASE pag. 6 A.1.1 - Aspetti Generali del Territorio pag. 6 A.1.2 - Superficie boscata pag. 6 A.1.3 – Altimetria pag. 13 A.1.4 – Morfologia pag. 13 A.1.5 – Idrografia pag. 13 A.1.6 - Reti di monitoraggio pag. 14 A.1.7 - Profilo climatico e pluviometrico pag. 15 A.1.8 - Vie di Comunicazione pag. 15 A.1.9 – Popolazione pag. 16 A.1.10 - Edifici strategici pag. 17 A.1.11 - Il sistema sanitario pag. 18 A.1.12 - Cartografia di base pag. 18

A.2 – SCENARIO DI RISCHIO pag. 19

A.2.1 - Breve nota sugli eventi recenti pag. 19 A.2.2 - Tipologia del Rischio Incendio boschivo e di interfaccia pag. 19 A.2.3 - Aree e popolazione a rischio pag. 21

A.3 – INDICATORI DI EVENTO E MONITORAGGIO pag. 22

A.3.1 – Normalità pag. 22 A.3.2 - Periodo di emergenza pag. 22

A. 4. – AREE DI EMERGENZA pag. 24 A.4.1 - Aree di attesa pag. 24 A.4.2 – Aree di accoglienza pag. 25

B - LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE pag. 27

B.1 - Funzionalità del sistema di allertamento locale pag. 27 B.2 - Coordinamento Operativo locale pag. 27 B.3 – Attivazione del presidio territoriale pag. 27 B.4 - Funzionalità delle telecomunicazioni pag. 27

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B.5 - Ripristino della viabilità e dei trasporti pag. 28 B.6 - Salvaguardia della popolazione pag. 28 B.7 - Funzionalità dei servizi essenziali pag. 28 B.8 - Salvaguardia delle strutture ed infrastrutture a rischio pag. 28

C - MODELLO DI INTERVENTO pag. 29

C.1. - Centro Operativo Comunale pag. 29 C.2 - Sistema di Comando e Controllo pag. 33 C.3 - Attivazioni in emergenza pag. 37 C.3.1 - FASE DI PREALLERTA pag. 37 C.3.2 - 1° FASE DI ATTENZIONE pag. 38 C.3.3 - 2° FASE DI PREALLARME pag. 38 C.3.4 - 3° FASE DI ALLARME pag. 41 RIENTRO DALL’EMERGENZA – PASSAGGIO A FASI SUCCESSIVE E/O PRECEDENTI pag. 42

C.4 - PIANO DI EVACUAZIONE pag. 43

 ZONE, AREE DI ATTESA, CENTRI DI ACCOGLIENZA E PERCORSI pag. 43  PRESIDI FORZE DELL’ORDINE E DEL VOLONTARIATO pag. 49  CANCELLI pag. 49  COMUNICAZIONI RADIO pag. 49  CARTOGRAFIA DI PIANO pag. 49  AVVISI E NORME DI COMPORTAMENTO PER LA POPOLAZIONE pag. 51  CONCLUSIONI pag. 53

ALLEGATI:

ELABORATO 2: Modello d’intervento; ELABORATO 3: Schede aree omogenee; ELABORATO CARTOGRAFICO 4: Perimetrazione a 200 m della rete viaria; ELABORATO CARTOGRAFICO 5: Interfaccia a 50 m e perimetrazione a 200 m dell’edificato; ELABORATO CARTOGRAFICO 6: Analisi della pericolosità per il rischio da incendio di interfaccia nella fascia perimetrale di 200 m dalla rete viaria; ELABORATO CARTOGRAFICO 7: Analisi della pericolosità per il rischio da incendio di interfaccia nella fascia perimetrale di 200 m dall’edificato; ELABORATO CARTOGRAFICO 8: Analisi della pericolosità per il rischio da incendio di interfaccia nella fascia perimetrale di 200 m dall’edificato con l’individuazione delle aree omogenee;

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ELABORATO CARTOGRAFICO 9 (Abitato di Atella): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

ELABORATO CARTOGRAFICO 9.1 (Frazione di Sant’Andrea): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

ELABORATO CARTOGRAFICO 9.2 (Frazione di Montesirico): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

ELABORATO CARTOGRAFICO 9.3 (Frazione di Sant’Ilario): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

ELABORATO CARTOGRAFICO 9.4 (Zona Industriale della Valle di Vitalba): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

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PREMESSA

La Legge n° 225/1992 relativa alla istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile e la successiva normativa nazionale e regionale in materia prevedono che ogni Comune si doti del Piano Comunale di Protezione Civile. In ottemperanza a quanto disposto dalla legge 365/2000 (Legge di conversione del DL. 279/2000) al fine di provvedere alla tutela della pubblica e privata incolumità sono, con il presente Piano, individuate le procedure di intervento da attuarsi in caso di emergenza ed in particolare per il rischio incendi di bosco e di interfaccia all’Ordinanza 3624/2007. In particolare, la natura imprevedibile dell’evento impone, mediante l'azione di monitoraggio e delle previsioni meteoclimatiche, di dedicare la massima attenzione alla gestione delle fasi che precedono l'evento. È necessario pertanto, sulla base dello scenario individuato, predisporre un sistema articolato di attivazione di uomini e mezzi, organizzati secondo un quadro logico e temporalmente coordinato che costituisce il modello di intervento, il quale prevede l'attivazione della risposta di protezione civile per ogni livello di allerta. Tale modello di pianificazione di emergenza, quale applicazione di quello Nazionale denominato ”Metodo Augustus”:  Definisce le attivazioni degli interventi di protezione civile;  Individua le strutture operative (art. 11 L.225/92), gli Uffici comunali, le Società eroganti pubblici servizi che devono essere attivate;  Fissa le procedure organizzative da attuarsi nel caso dell’evacuazione delle zone ad elevato o molto elevato rischio idrogeologico del territorio. Il presente documento stabilisce le linee generali dell'organizzazione del sistema locale di protezione civile. Il Sindaco, quale autorità di protezione civile a livello comunale, avvalendosi del Centro Operativo Comunale (C.O.C.), fissa le linee operative ed individua nelle funzioni di supporto lo strumento per il coordinamento degli interventi. I responsabili delle funzioni di supporto devono redigere dei piani particolareggiati riferiti alle attivazioni di propria competenza. I Piani particolareggiati sono parte integrante del piano di emergenza. Laddove l’emergenza investa un territorio più vasto di quello comunale, o sia necessario l’impiego di risorse esterne, il coordinamento sarà attuato dal Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) attraverso la SOI Provinciale (struttura delegata dal Prefetto e Presidente della Provincia per il supporto dei Sindaci).

Il Piano di Emergenza dovrà essere continuamente aggiornato.

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A – PARTE GENERALE A.1 - Dati di Base A.1.1 - Aspetti Generali del Territorio Il Comune di ATELLA ricadente amministrativamente nella Provincia di si estende per 88,28 Kmq. I Comuni confinanti (Elaborato n° 3 del Piano Comunale di Protezione Civile - Scala 1: 10.000) sono: • a Nord: Rionero in e ; • ad Ovest: Monticchio, ; • a Sud: Monticchio, Ruvo del Monte e San Fele; • ad Est: Ripacandida e ; Il territorio è individuato dall’I.G.M. nel foglio n° 187 scala 1:100.000, I.G.M.I. scala 1:25.000 - foglio 187 - tavoletta IV S.E “Atella”, anno 1955 e dalla Carta Tecnica Regionale scala 1:5.000, Fogli nn° 451121 - 451122 - 451164 - 451124 – 470014. Coordinate geografiche LONGITUDINE : 40° 52' 30" LATITUDINE : 15° 39' 09"

A.1.2 – Superfice boscata Le essenze arboree più diffuse nel territorio del Comune di Atella sono per la maggior parte faggio, cerro, roverella, castagno, ciliegio, nocciolo, acero, tiglio, con sporadici alberi di melo, pero, ontano, pioppo e frassino minore.

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Fig. 1 – Stralcio Carta Forestale Regionale

Le aree a maggiore rischio sono state individuate presso il Monte Vulture e sono le seguenti: - Bufata; - Valle grande; - Toppa Garofalo; - Sant’Andrea; - Piani di Croce; - Serra del Palo; - Vallone delle brecce; - Costa Arciprete; - Macchia di Atella; - Bucito; - Montesirico.

Il bosco di Bucito è a maggior rischio d’incendio perché il sottobosco è piuttosto sviluppato, la presenza di vegetazione erbacea è notevole, soprattutto in particolari periodi o con particolari condizioni climatiche La Macchia di Atella è stata già consumata da incendio e perciò già compromessa, questo perché orograficamente si presta ad essere percorsa velocemente dal fuoco ed è molto difficile raggiungerla con i mezzi di soccorso. Nel bosco di Montesirico è a rischio il lato Sud-Est per l’orografia del terreno e il lato Ovest perché legata alle coltivazioni cerealicole.

Secondo il Piano Antincendio Regionale (P.A.R. 2012/2014), l’area programma di cui fa parte il comune di Atella è denominata Vulture Alto Bradano e comprende 18 Comuni, ovvero: Atella, , , , , , , , Melfi, , , , , , Ruvo del Monte, San Fele, , Ripacandida.

I dati desunti per i tipi fisionomici dell’Area Programma in questione sono di seguito elencati: Fisionomia Principale Superficie* Boschi di faggio 1.266** Pinete oro mediterranee e altri boschi di conifere montane e sub montane 140 Boschi di castagno 1.980 Querceti mesofili e meso-termofili 17.207 Altri boschi di latifoglie mesofile e meso-termofile 436 Arbusteti termofili 464 Boschi di pini mediterranei 672 Macchia 238 Formazioni igrofile 1.571 Piantagioni da legno e rimboschimenti con specie esotiche 401 Aree temporaneamente prive di copertura forestale 79 TOTALE 24.456

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dati espressi in ettari * elaborazione su limiti amm.vi fonte Minambiente – Servizio WFS, aggiornamento 2011**

Le Classi di Pericolosità individuate dal P.A.R. sono le seguenti: - Classe n.1: incendi sporadici, di bassa intensità e lontani dalla soglia di attenzione; - Classe n.2: incendi piccoli e costanti; - Classe n.3: incendi di superficie elevata e moderata diffusione; - Classe n.4: incendi uniformemente distribuiti, di alta densità spaziale e temporale; - Classe n.5: incendi grandi e di massima diffusibilità; - Classe n.6: incendi di massima densità spaziale, oltre la soglia di attenzione e uniformemente distribuiti nel tempo.

Dalla elaborazione fatta dal P.A.R. , il comune di Atella rientra nella classe di pericolosità 4.

La Legge 24 febbraio 1992, n. 225 designa il Sindaco quale autorità di protezione civile a livello comunale, nel modello organizzativo regionale i Comuni concorrono nell’organizzazione generale dell’attività di spegnimento mediante: a) costituzione e gestione di squadre di intervento comunali o convenzioni con squadre di intervento appartenenti alle associazioni di volontariato; b) supporto tecnico-logistico alle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi; c) attivazione delle squadre di intervento del comprensorio di appartenenza; d) attivazione delle funzioni specifiche richieste nel caso di incendio di interfaccia (procedure di cui al modello d’intervento del manuale operativo di cui all’art. 3 comma 1 del Decreto n° 1 del Commissario Delegato di cui all’O.P.C.M. 22 ottobre 2007 n° 3624; e) attivazione del Presidio Operativo e del Presidio Territoriale come di seguito descritto:

1) PRESIDIO OPERATIVO

Composizione del Compiti e funzioni telefono e-mail presidio Territoriale [email protected] Ing. Telesca Nicola Sindaco 3336585928 [email protected] geom. Pasquale Grieco Resp.le Ufficio Tecnico 338.7629222 [email protected] Donato GENOVESE Resp.le Ufficio LL.PP. 0972.716633 Sarli Donato Via C. Alberto dalla 0972/715001 Comandante dei Chiesa 3476361668 carabinieri

2) PRESIDIO TERRITORIALE

Nominativo Referente P.O. Sede telefono Fax mezzi

Fiat Croma –Protezione geom. Pasquale GRIECO COMUNE DI ATELLA 338.7629222 0972.715889 Civile Fiat Croma –Protezione geom. Vincenzo FERRARA COMUNE DI ATELLA 348.7085491 0972.715889 Civile

Pag. 8 ag. P. M. . Salvatore DI Fiat Croma –Protezione COMUNE DI ATELLA 0972.716627 0972.715889 BIASE Civile - Bramea Europea

(Zaccagnino Romeo) - Via Cimitero 347/0528564

- Croce Rossa Italiana - Piazza Gramsci, 6 3385874549 Freelander 4x4 (Mecca Salvatore) Agente Polizia Fiat Panda – Land Rover ag. P. M. Michele PETILLO 0972.716628 Municipale

Si precisa che, il presidio territoriale su menzionato, opera sia come presidio territoriale del rischio sismico, che come presidio territoriale del rischio idrogeologico che come presidio territoriale del rischio incendi di interfaccia.

Il Sindaco del Comune di Atella, o suo delegato facente parte dell’Amministrazione comunale, deve assicurare la reperibilità H24, comunicando i recapiti alla SOUP o ai competenti Centri Operativi Provinciali almeno per l’intera durata della campagna AIB. Nell’anno in corso, la reperibilità H24, è assicurata dal geom. Grieco Pasquale, responsabile dell’Ufficio Tecnico. Il Sindaco deve assicurare il supporto tecnico-logistico per le operazioni di spegnimento svolte nel territorio di competenza, fornendo l’assistenza dei propri Uffici tecnici e della Polizia Municipale nonché di viveri e locali per il pernottamento delle persone facenti parte delle squadre di intervento, quando necessario per il perdurare per lo stato di grave mobilitazione. Nel caso in cui l’incendio boschivo assuma particolare gravità per intensità ed estensione, fermo restando quanto disposto nel modello d’intervento del manuale operativo di cui all’art. 3 comma 1 del Decreto n° 1 del Commissario Delegato di cui all’O.P.C.M. 22 ottobre 2007 n° 3624, il Sindaco su richiesta della SOUP, deve attivare il Centro Operativo Comunale, dandone comunicazione alla Prefettura competente.

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3) Centro Operativo Comunale di ATELLA (COC)

Centro operativo Comunale di Atella

Sede: Piazza Matteotti

Funzioni di Supporto Referente Telefono Fax e-mail

geom. Pasquale Tecnica e di pianificazione 3387629222 0972.715889 [email protected] Grieco

Dottoressa Funzione Sanità, Assistenza 0972/715162 Graziano M. Lucia Sociale e Veterinaria 3382137360

Volontariato – Bramea 347/0528564 Europea Zaccagnino Romeo [email protected] 0972/715855

0971/411510

Sig. D’Annucci Materiali e mezzi 0972/716630 [email protected] Aldo

Funzione Servizi essenziali Ferrara Vincenzo 0972/722252 [email protected] ed Attività Scolastica 3333692595

Funzione Censimento geom. Pasquale 3387629222 0972.715889 [email protected] danni, persone, cose Grieco

Agente di polizia Funzione Strutture operative municipale 0972/716627 0972.715889 [email protected] locali e viabilità Di Biase Salvatore Sig. Mecca Funzione 338/5874549 Salvatore 0972/715855 [email protected] Telecomunicazioni

Funzione Assistenza alla Conte Costantino 0972/716097 [email protected] popolazione

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Particolare attenzione sarà prestata alla segnalazione di eventuali trasgressioni o negligenze relative agli orari ed alle modalità di bruciatura delle stoppie (stabilite con ordinanza del Sindaco), alla corretta realizzazione delle “precise” nei fondi agricoli, nonché alla segnalazione di eventuali atti di piromania, alla Polizia Municipale.

Il catasto incendi del Comune di Atella è stato istituito con Delibera n° 14 del 25/02/2008.

Qui di seguito si riporta il catasto delle aree percorse da incendio negli anni 2006, 2007, 2008 e 2011:

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Pianificazione di emergenza per il rischio di incendio di interfaccia urbano rurale

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Corpo Forestale dello Stato Rilievo delle aree percorse dal fuoco

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Regione: Provincia: POTENZA Comune: ATELLA Località: Serra Laurita ______

Data incendio: 01/11/2006 Superficie boschiva percorsa dal fuoco (Ha): 00.15.15 Superficie non boschiva percorsa dal fuoco (Ha): Di cui superficie pascoliva percorsa dal fuoco (Ha): Totale superficie percorsa dal fuoco (Ha): 00.15.15

Lista delle particelle interessate Codice Foglio Particella Sub Allegato Sviluppo Superficie in mq. Nazionale Percorsa Totale A482 2 00014 0 0 1515 441409

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Geom. COLANGELO DONATELLA Via Serra Sant’Ilario n° 2 - 85020 - San Fele (Pz) Tel. 329/4276988 E-mail [email protected] Geom. GRIECO Pasquale Via Michele Preziuso n° 31 – 85028 – Rionero in V. (Pz) Tel. 0972/716635 E-mail [email protected]

Pianificazione di emergenza per il rischio di incendio di interfaccia urbano rurale

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Corpo Forestale dello Stato Rilievo delle aree percorse dal fuoco ______

Regione: BASILICATA Provincia: POTENZA Comune: ATELLA Località: San Marco ______Data incendio: 18/07/2007 Superficie boschiva percorsa dal fuoco (Ha): Superficie non boschiva percorsa dal fuoco (Ha): Di cui superficie pascoliva percorsa dal fuoco (Ha): 14.43.30 Totale superficie percorsa dal fuoco (Ha): 14.43.30

Lista delle particelle interessate Codice Foglio Particella Sub Allegato Sviluppo Superficie in mq. Nazionale Percorsa Totale A482 27 00046 0 0 22 796

A482 27 00048 0 0 9111 19194

A482 27 00049 0 0 11779 24479

A482 27 00051 0 0 176 5916

A482 27 00052 0 0 31681 32117

A482 27 00053 0 0 5809 7348

A482 27 00074 0 0 21375 21952

A482 27 00075 0 0 15461 16947

A482 27 00076 0 0 15462 15931

A482 27 00077 0 0 16365 16532

A482 27 00103 0 0 3686 7390

A482 27 00104 0 0 2449 7611

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Geom. COLANGELO DONATELLA Via Serra Sant’Ilario n° 2 - 85020 - San Fele (Pz) Tel. 329/4276988 E-mail [email protected] Geom. GRIECO Pasquale Via Michele Preziuso n° 31 – 85028 – Rionero in V. (Pz) Tel. 0972/716635 E-mail [email protected]

Pianificazione di emergenza per il rischio di incendio di interfaccia urbano rurale

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Corpo Forestale dello Stato Rilievo delle aree percorse dal fuoco ______

Regione: BASILICATA Provincia: POTENZA Comune: ATELLA Località: Cimitero ______

Data incendio: 24/07/2007 Superficie boschiva percorsa dal fuoco (Ha): 00.69.98 Superficie non boschiva percorsa dal fuoco (Ha): 01.72.19 Di cui superficie pascoliva percorsa dal fuoco (Ha): Totale superficie percorsa dal fuoco (Ha): 02.42.16

Lista delle particelle interessate Codice Foglio Particella Sub Allegato Sviluppo Superficie in mq. Nazionale Percorsa Totale A482 23 00160 0 0 0 0

A482 23 00199 0 0 3308 9293

A482 23 00221 0 0 0 0

A482 27 00004 0 0 712 8209

A482 27 00084 0 0 2475 3915

A482 27 00087 0 0 0 0

A482 27 00089 0 0 0 0

A482 27 00090 0 0 0 0

A482 27 00127 0 0 0 0

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Geom. COLANGELO DONATELLA Via Serra Sant’Ilario n° 2 - 85020 - San Fele (Pz) Tel. 329/4276988 E-mail [email protected] Geom. GRIECO Pasquale Via Michele Preziuso n° 31 – 85028 – Rionero in V. (Pz) Tel. 0972/716635 E-mail [email protected]

Pianificazione di emergenza per il rischio di incendio di interfaccia urbano rurale

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Corpo Forestale dello Stato Rilievo delle aree percorse dal fuoco ______

Regione: BASILICATA Provincia: POTENZA Comune: ATELLA Località: Grotte Asquino ______

Data incendio: 14/08/2008 Superficie boschiva percorsa dal fuoco (Ha): 15.80.40 Superficie non boschiva percorsa dal fuoco (Ha): 30.99.41 Di cui superficie pascoliva percorsa dal fuoco (Ha): 30.99.41 Totale superficie percorsa dal fuoco (Ha): 46.79.82

Lista delle particelle interessate Codice Foglio Particella Sub Allegato Sviluppo Superficie in mq. Nazionale Percorsa Totale A482 3 00019 0 0 0

A482 3 00020 0 0 0 0

A482 3 00020 0 0 0 0 0

A482 3 00022 0 0 0 0 0

A482 3 00033 0 0 0 0

A482 3 00033 0 0 0 0 0

A482 3 00042 0 0 0 0

A482 3 00042 0 0 0 0 0

A482 3 00043 0 0 0 0

A482 3 00043 0 0 0 0 0

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Geom. COLANGELO DONATELLA Via Serra Sant’Ilario n° 2 - 85020 - San Fele (Pz) Tel. 329/4276988 E-mail [email protected] Geom. GRIECO Pasquale Via Michele Preziuso n° 31 – 85028 – Rionero in V. (Pz) Tel. 0972/716635 E-mail [email protected]

Pianificazione di emergenza per il rischio di incendio di interfaccia urbano rurale

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Corpo Forestale dello Stato Rilievo delle aree percorse dal fuoco

______

Regione: BASILICATA Provincia: POTENZA Comune: ATELLA Località: Macchia ______

Data incendio: 10/12/2011 Superficie boschiva percorsa dal fuoco (Ha): 00.59.12 Superficie non boschiva percorsa dal fuoco (Ha): 00.03.87 Di cui superficie pascoliva percorsa dal fuoco (Ha): Totale superficie percorsa dal fuoco (Ha): 00.62.99

Lista delle particelle interessate Codice Foglio Particella Sub Allegato Sviluppo Superficie in mq. Nazionale Percorsa Totale A482 39 00049 0 0 0 6064 15901

A482 39 00053 0 0 0 0 0

A482 39 00054 0 0 0 0 0

A482 39 00055 0 0 0 0 0

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Geom. COLANGELO DONATELLA Via Serra Sant’Ilario n° 2 - 85020 - San Fele (Pz) Tel. 329/4276988 E-mail [email protected] Geom. GRIECO Pasquale Via Michele Preziuso n° 31 – 85028 – Rionero in V. (Pz) Tel. 0972/716635 E-mail [email protected]

Pianificazione di emergenza per il rischio di incendio di interfaccia urbano rurale

A.1.3 - Altimetria La ripartizione altimetrica del territorio è la seguente: ALTITUDINE Min : 300 mt s.l.m. (Fiumara di Atella) ALTITUDINE Max : 1.300 mt s.l.m. (Versanti del Monte Vulture)

A.1.4 - Morfologia

Il comune di Atella si estende sul rilievo dell’Appennino Lucano, inciso dalla valle di Vitalba, verso la parte settentrionale si innalza il gruppo vulcanico del Vulture che si eleva, oltre i 1.300 m, costituito da rilievi collinari e montuosi isolati all’interno del proprio territorio e dominanti l’area che li circonda. Tali rilievi hanno pendici che degradano con acclività media e sono caratterizzati dalla tipica forma tronco conica, testimonianza dell’antica attività vulcanica. L’Appennino lucano mostra caratteri geologici molto complessi. L’area occidentale è prevalentemente costituita da una successione calcareo-dolomitica di spessore variabile fino a 2.000 metri, mentre spostandosi più a est, affiorano diffusamente formazioni marnoso-arenacee e argilloso-marnose costituenti la media montagna e la collina lucana, fra le quali caratteristiche sono le cosiddette “Argille varicolori”, che, per i loro caratteri litologici e giaciturali, individuano il paesaggio tipico del comune di Atella e anche dell’intera regione. Riveste anche una certa importanza l’esteso bacino lacustre prosciugato che oggi forma la Valle di Vitalba. Una menzione merita il complesso vulcanico legato a monte Vulture. Si tratta di terreni vulcanici costituiti da piroclastiti chiare e scure, brecce di esplosione, scorie e lave. Rappresentano il prodotto delle eruzioni del Vulture. Sono formazioni permeabili o mediamente permeabili. Il grado di permeabilità è più o meno accentuato in conseguenza di fenomeni di fratturazione. Tali formazioni si rinvengono lungo il perimetro nord-orientale al confine con la Puglia ed interessano essenzialmente l’agro di Atella ma anche di Melfi, Rapolla, Barile e Rionero in Vulture. Da quanto riportato si rileva una grande variabilità delle formazioni che si ripercuote anche nei rinvenimenti acquiferi sotterranei. E’ da osservare peraltro che, laddove è intensamente articolata la rete idrografica superficiale, difficilmente si riscontrano falde sotterranee di un qualche rilievo. Si distinguono sull’intero territorio delle zone differenti per caratteristiche quali la permeabilità e la profondità media di falda. La zona si presenta intensamente utilizzata nell’area circostante il massiccio del Vulture, che presenta un interresse di tipo industriale rilevante (acque minerali). La profondità media di rinvenimento del potenziale acquifero si attesta a seconda delle zone da 10 a 30 metri dal piano campagna (p.c.) con punte fino a 40-50 metri dal p.c.

A.1.5 - Idrografia L’idrografia fa riferimento al corso d’acqua principale – FIUMARA DI ATELLA - perenne con magre estive e piene autunnali - primaverili. Pag. 17

Geom. COLANGELO DONATELLA Via Serra Sant’Ilario n° 2 - 85020 - San Fele (Pz) Tel. 329/4276988 E-mail [email protected] Geom. GRIECO Pasquale Via Michele Preziuso n° 31 – 85028 – Rionero in V. (Pz) Tel. 0972/716635 E-mail [email protected]

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Le Sorgenti Nell’ambito del Territorio comunale non vi sono sorgenti importanti, alcune vengono utilizzate per usi irrigui ed altre per usi potabili, (vedasi Elaborato n° 17 del Piano Comunale di Protezione Civile). Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico avviene tramite l’acquedotto “Pierno” e l’acquedotto “La Francesca” che riforniscono il serbatoio comunale ubicato alla C/da La Torre, il quale a sua volta rifornisce i due bacini di raccolta rispettivamente alla Loc. Santa Maria degli Angeli che serve la zona alta del Comune di Atella e il bacino ubicato in C/da Pesco che serve la zona bassa del Comune di Atella.

LOCALITA’ CAPTAZIONE: Serbatoio comunale (C/da La Torre) LATITUDINE: 40°40’00’’ LONGITUDINE: 15°40’00’’ ALTITUDINE: 580 DISTANZA DAL COMUNE: (km) 7 PORTATA OPPURE QUANTITA’ TOTALE (mc) 1200 mc BACINO DI RACCOLTA (n°): 1 UBICAZIONE: Loc.tà Santa Maria degli Angeli LATITUDINE: 40°53’30’’ LONGITUDINE: 15°39’15’’ ALTITUDINE: 550 PRESENZA DI GENERATORI AUTONOMI PER IL POMPAGGIO: No BACINO DI RACCOLTA (n°): 2 UBICAZIONE: C/da Pesco LATITUDINE: 40°53’00’’ LONGITUDINE: 15°39’30’’ ALTITUDINE: 550 PRESENZA DI GENERATORI AUTONOMI PER IL POMPAGGIO: No

A.1.6 - Reti di monitoraggio La rete di monitoraggio non è presente sul territorio

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A.1.7 - Profilo climatico e pluviometrico

Il clima che si riscontra nel Comune di Atella è di tipo mediterraneo, con inverni molto freddi ed una forte escursione termica annua. Non ci sono mesi molto caldi. Si hanno solo 2 mesi caldi: luglio ed agosto e per lo più 4 o 5 mesi molto freddi, la temperatura minima media è tra 0 e 1°C; la temperatura massima media è tra i 27 e i 29°C. Sul territorio lucano si registra la presenza di piogge in tutto l’anno, ma concentrate, in misura diversa da zona a zona, nel semestre autunno-inverno, e con temperature che seguono un regime generalmente analogo per tutto il territorio. I principali fattori che influenzano il clima sono sicuramente la latitudine, l’altitudine, la distanza dal mare, l’esposizione dei versanti, la vegetazione. Tra questi fattori quelli più determinanti sono legati sia alla posizione della regione, che risente dell’influenza dei tre mari (Tirreno, Adriatico e Jonio) e sia alla sua orografia particolarmente tormentata senza una direzione prevalente delle dorsali montuose. Molto spesso le piogge sono di breve durata e di notevole intensità e danno luogo ai noti fenomeni torrenziali. Il territorio del Comune di Atella durante l’arco dell’anno è investito da venti di Bora, prevalentemente durante l’inverno, di Maestrale e di Libeccio.

A.1.8 - Vie di Comunicazione

Le esigenze di accessibilità, la mobilità ed i trasporti, avvengono attraverso la rete delle infrastrutture stradali e di quella ferroviaria. La maglia della rete stradale è formata dalle seguenti vie di comunicazione :

1. Strada Provinciale ex S.S. n 93; 2. S.S.V. Potenza-Melfi-Foggia; 3. Strada Provinciale ex S.S. 381; 4. Strada Provinciale Atella-Montesirico;

La stazione ferroviaria è esterna all’area urbana, e precisamente si trova a Rionero in Vulture e collega Potenza Inferiore - Foggia. Lunga complessivamente 118,33 km interessa il territorio lucano per circa 69 km, con tracciato parallelo alla SS 658 Potenza – Melfi. Essa assicura i collegamenti tra i comuni a nord del potentino e il capoluogo di regionale. I tempi di percorrenza dell’intera linea oscillano tra le 2h40’ (velocità media 44 km/h) e le 2 h (velocità media 60 km/h). La frequenza media è di un treno ogni 1h30’. I mezzi di collegamento su gomma con i paesi limitrofi sono assicurati dalle Autolinee della ditta Liscio, della ditta Moretti e dalla S.I.T.A. La direttrice “Potenza-Melfi-Foggia” rappresenta il primo tronco dell’itinerario di collegamento Tirreno- Adriatico orientato lungo la direzione nord-sud.

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L’infrastruttura stradale portante della direttrice è costituita: • dalla Superstrada a 4 corsie Foggia-Candela; • dal tratto Candela-Melfi; • dalla SS. 658 Melfi-Potenza. La SS. 658 Potenza Melfi, risulta caratterizzata dalle maggiori criticità di percorribilità sia per quanto attiene la sicurezza sia per le caratteristiche del tracciato. La direttrice presenta numerose connessioni con la rete viaria regionale e nazionale intersecandosi con le seguenti infrastrutture primarie: • A16 Canosa-Napoli, presso Candela; • SS 401, verso Avellino; • SS 655 Bradanica, verso Matera; • SS. 407 “Basentana” in località Tiera di Vaglio;

Manufatti (Ponti – Viadotti – Gallerie)

NOME TIPO OPERA STRADA SU CUI COORDI PROPRIETA’ CARATTERI NOTE

OPERA GIACE NATE STICHE Ponte S.P.ex S.S. 93 40°45’24’’ Provincia Larg. 7.50 Ponte Levata Strada 15°32’53’’ Lung. 16.00 Comunale San Alt. 6.00 Rocco-Magnone Car. Max Ponte S.P. ex S.S. 93 40°45’23’’ Provincia Larg. 7.50 Ponte Giulia 15°32’57’’ Lung. 15.00 Alt. 4.00 Car. Max Ponte S.P. ex S.S. 381 40°45’24’’ Provincia Larg. 5.00 Ponte 15°32’57’’ Lung. 20.00 Alt. 5.00 Fiumara di Car. Max Atella Ponte S.P. Atella- 40°45’24’’ Provincia Larg. 5.00 Ponte Montesirico 15°32’54’’ Lung. 15.00 Alt. 8.00 Pisciarello Car. Max Viadotto S.P. Atella- 40°45’22’’ Provincia Larg. 7.50 Viadotto Montesirico 15°32’51’’ Lung. 50.00 Alt. 20.00 Trescese Car. Max

A.1.9 – Popolazione

Popolazione totale residente al 30/06/2012 n° 3.882 Pag. 20

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Stima della popolazione variabile stagionalmente 18 – 20% Popolazione aggiuntiva non residente n° 220

POPOLAZIONE RESIDENTE SUDDIVISA PER CENTRO E FRAZIONI

CAPOLUOGO e case sparse n° abitanti 3.443 Frazione S. Andrea n° abitanti 151 Frazione S. Ilario n° abitanti 176 Frazione Montesirico n° abitanti 113

A.1.10 Edifici strategici Viene riportato di seguito un elenco di edifici che, per la presenza di particolari categorie di persone (bambini, anziani, ecc.) e/o per la possibile presenza contemporanea di numerose persone, sono giudicati particolarmente vulnerabili:

CODICE EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO 1 Garage – Autoparco Via Vulture Zona P.I.P. 0972/716611 comunale 2 Distributore carburante km 85,150 S.P. ex 0972/716174 Stazione S.S.93 3 Caserma dei Carabinieri Via Annunziata n° 70 0972/715001 4 Scuola Media 0972/715042 5 Castello Viale Annunziata 0972/716611 6 Ambulatorio Medico del Via Nino Bixio 0972/715261 - 0972/715295 Dott. Leccese Domenico 7 Banca Popolare di Puglia e Corso Papa Giovanni 0972/715744 Basilicata XXIII 8 Farmacia Dr.ssa Gramegna Vico San Giovanni 0972/715053 - 0972/715298 9 Municipio – Sede del COC Piazza Matteotti, 1 0972/716611 – 0972/715889 10 Chiesa Duomo Piazza Gramsci 11 Ambulatorio A.S.L. (Vaccini, Piazza Gramsci 0972/715004 certificazioni, guardia medica) Croce Rossa Italiana 0972/715855 12 Palestra Scuola Elementare Via Fortunato 0972/715048 13 Scuola Elementare (sede Corso Papa Giovanni 0972/715048 sostitutiva del COC) XXIII 14 Scuola Materna Corso Papa Giovanni 0972/716611 - 0972/715048 XXIII 15 Ambulatorio Medico del Via Nitti 0972/715356 - 0972/715050 Dott. Mancuso Mario 16 Chiesa della Frazione di Sant’Andrea Pag. 21

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17 Chiesa di Sant’Ilario Via Chiesa 18 Poste Frazione di Sant’Ilario Strada Casale di Sotto

A.1.11 Il sistema sanitario

Il Sistema Sanitario si articola sul territorio provinciale secondo tre Aziende Sanitarie Locali, l’Ospedale di riferimento regionale S.Carlo situato nella città di Potenza ed il Centro di Riferimento Oncologico per la Basilicata situato in Rionero in Vulture. A questi si aggiungono gli Ordini professionali dei Medici, dei Farmacisti e di tutte le professionalità sanitarie presenti nel territorio del Comune di Atella, precisamente:

Medici:

NOME INDIRIZZO TELEFONO

Dott.ssa Graziano M. Lucia Via dei Gigli, 2 0972/715162 3382137360 Dott. Mancuso Mario Via Nitti, 2 0972/715356 Dott. Leccese Domenico Fernando Via Nino Bixio, 1 0972/715261 Antonio Dott. Varlotta Raffaele Via G. Marconi, 136 0972/716112 Dott. Padula Giuseppe Via Marconi, 93/2 0972/715419 Farmacista Gramegna Dott.ssa Rosa Vico san Giovanni, 2 0972/715298 0972/715053

A.1.12 - Cartografia di base La cartografia di base utilizzata per l'elaborazione della carta del modello di intervento è la seguente: - Carta Tecnica Regionale scala 1:10.000; - Carta uso regionale uso dei suoli, carta forestale, immagini satellitari;

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A.2 – SCENARIO DI RISCHIO

A.2.1 - Breve nota sugli eventi recenti: Incendio di circa ha _00.15.15_ avvenuto nell’anno 2006 nella zona del Capoluogo vicino alla C/da Serra Laurita ed altri piccoli incendi nel 2007, 2008 e 2011 alla Località Cimitero, Grotte Asquino e Macchia.

A.2.2 - Tipologia del Rischio Incendio di Interfaccia Urbano Rurale In base alle perimetrazioni delle fascie perimetrali d’interfaccia bosco-insediamenti, sono state individuate, per il comune di Atella, le principali località e la pericolosità prevalente.

Descrizione della tipologia e dell’estensione dei livelli di pericolosità e di vulnerabilità:

ABITATO DI ATELLA:

Pericolosità

e e

civile

Area

Aree di

residente

strategici

N° N° edifici

RISCHIO

Estensione

N° N° Abitanti

Codice AreaCodice

N° N° Pop. non

Omogenea

Vulnerabilità

Denominazione

protezione

itàBassa

Pericolos Pericolos

itàMedia Fascia interfaccia

Pericolos itàalta 7 Atella 50 X 1090 44 10 RM R4

7.1 Aree di attesa zona campo 50 X ------RA R3 sportivo, Annunziata, Fiera, Casette AA19, AA23, AA25, AA26 7.2 Aree di attesa S.Michele, 50 X ------RB R1 Cappelluccia, C/da Portiello AA15, AA27 7.3 Aree di attesa Centro 50 X ------RA R3 storico AA4, AA5, AA6, AA9, AA10, AA11, AA12, AA13, AA14 7.4 Aree di attesa S.Eligio- 50 X ------RA R4 Cimitero AA1, AA7 7.5 Area di ricovero Campo 50 X ------RA R3 sportivo R5 7.6 Area di ammassamento 50 X ------RB R2

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FRAZIONE DI SANT’ANDREA:

Pericolosità

s

Area

Aree di

residente

strategici

N° N° edifici

RISCHIO

Estensione

N° N° Abitanti

Codice AreaCodice

N° N° Pop. non

Omogenea e

Vulnerabilità

Denominazione

protezione civile

itàBassa

Pericolo Pericolos

itàMedia Fascia interfaccia

Pericolos itàalta 3 Sant’Andrea 50 X 176 24 1 RB R1 3.1 Aree di 50 X ------RB R1 attesa AA31- AA32 3.2 Area di 50 X ------RB R2 ricovero R8

FRAZIONE DI MONTESIRICO:

Pericolosità

Area

Aree di

ominazione

residente

strategici

N° N° edifici

RISCHIO

Estensione

N° N° Abitanti

Codice AreaCodice

N° N° Pop. non

Omogenea e

Vulnerabilità

Den

protezione civile

itàBassa

Pericolos Pericolos

itàMedia Fascia interfaccia

Pericolos itàalta 9 Montesirico 50 X 113 57 0 RB R1 9.1 Area di 50 X ------RB R1 attesa AA33-AA34 9.2 Area di 50 X ------RB R1 ricovero R9

FRAZIONE DI SANT’ILARIO:

Pericolosità

dente

Area

Aree di

resi

strategici

N° N° edifici

RISCHIO

Estensione

N° N° Abitanti

Codice AreaCodice

N° N° Pop. non

Omogenea e

Vulnerabilità

Denominazione

protezione civile

itàBassa

Pericolos Pericolos

itàMedia Fascia interfaccia

Pericolos itàalta 13 Sant’Ilario 50 X 151 149 2 RM R2

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13.1 Aree di 50 X ------RM R2 attesa AA29, AA30 13.2 Area di 50 X ------RM R2 ricovero R7 ZONA INDUSTRIALE VALLE DI VITALBA:

Pericolosità

Area

residente

strategici

N° N° edifici

RISCHIO

Omogenea

Estensione

N° N° Abitanti

Codice AreaCodice

N° N° Pop. non

Vulnerabilità

tà Bassa tà

Denominazione

i

Pericolos Pericolos

itàMedia Fascia interfaccia

Pericolos itàalta 11 Zona 50 X 0 200 0 RM R2 Industriale Valle di Vitalba 11.1 Aree di ricovero 50 X ------RM R2 AA27, AA28 11.2 Area di ricovero 50 X ------RM R2 R6

Per il restante territorio, la valutazione della pericolosità è effettuata sulla base di una valutazione delle caratteristiche vegetazionali predominanti presenti al fine di individuare delle aree all’interno di essa il più possibile omogenee per presenza e tipo di vegetazione. Un’analisi speditiva per la valutazione della pericolosità viene effettuata mediante la compilazione di schede di sintesi per aree omogenee ritenute a rischio. Pertanto sono predisposte 28 schede (Elaborato 3), tante quante sono le aree omogenee e le aree di protezione civile, individuate sull’intero territorio comunale. I valori delle tre classi di vulnerabilità dei beni esposti sono ricavati come indicato dalla procedura del Manuale Operativo per la predisposizione di un Piano di Emergenza Comunale, ovvero raccogliendo i valori massimi e minimi ottenuti e dividendoli nelle tre classi, si ottiene così: classe di vulnerabilità bassa con 10≤ X ≤ 30; classe di vulnerabilità media con 30≤ X ≤ 50; classe di vulnerabilità alta con 50≤ X ≤ 70.

A.3 – INDICATORI DI EVENTO E MONITORAGGIO Il rischio Incendio di Interfaccia Urbano Rurale è da considerarsi evento parzialmente prevedibile e monitorabile. L’attività di monitoraggio, che consiste nell’analisi dei precursori, va esplicata mediante la previsione e l’osservazione delle condizioni meteoclimatiche. E’ importante sottolineare che, in particolare nelle aree ad elevato e molto elevato rischio sarebbe opportuno istituire, un sistema di monitoraggio gestito dagli enti preposti a tale attività, al fine di attivare le fasi operative di cui al modello di intervento. L’attività di monitoraggio deve essere integrata da squadre di tecnici e Volontari Comunali che, in situazioni di allerta, provvedano al controllo a vista dei punti critici del territorio per l’osservazione dei fenomeni precursori.

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A tal fine le attività di monitoraggio saranno integrate dalle attività di vigilanza non strumentale sul territorio attraverso presidi territoriali tecnici, per reperire localmente le informazioni circa la reale evoluzione dell’evento e darne comunicazione ai diversi soggetti competenti attraverso la sala operativa comunale. Sarà quindi necessario, tramite il responsabile della Funzione di supporto tecnica e di pianificazione, garantire il costante collegamento con tutti quegli enti preposti al monitoraggio dell'evento considerato nel Piano di emergenza. In particolare si svolgeranno le seguenti attività:  la lettura attenta dell’avviso meteo inviato dalla Regione e/o dalla Prefettura;  l’analisi delle previsioni a carattere modellistica provenienti dal Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Basilicata;  l’approntamento immediato e la gestione sistematica e puntuale delle opportune attività di monitoraggio a vista;  il monitoraggio sistematico e progressivo di tutti gli interventi diretti alla rimozione dei pericoli immediati e alla messa in sicurezza del territorio, per un aggiornamento continuo dello scenario di rischio e quindi del Piano;  l’analisi e l’archiviazione ragionata e l’affissione in sede C.O.C. di tutti i dati meteorologici affluenti dagli enti gestori delle reti di monitoraggio ai fini della costituzione di serie storiche di riferimento per l’aggiornamento delle soglie di pericolosità. E’ fondamentale collegare tali attività sia al periodo di normalità che al periodo di emergenza.

A.3.1 - NORMALITA’ Il Referente comunale di protezione civile mantiene aggiornata la cartografia. Il Comune, in ottemperanza alla legge 353/2000 art. 10 e LR 39/2002 art. 69, aggiorna il catasto incendi, quando questo si rendesse necessario, in accordo con le procedure previste.

A.3.2 - PERIODO DI EMERGENZA Il periodo di emergenza va articolato secondo quattro livelli di allerta:

Fase Preallerta Si attua all’inizio della campagna AIB o, al di fuori di essa, in seguito alle mappe di previsione pericolo incendi, che viene pubblicata giornalmente;

Fase di Attenzione Lo stato di attenzione ha inizio, su disposizione del Sindaco, all’atto della ricezione della segnalazione di un focolaio di incendio e permane, nel caso l’incendio non minacci nessun luogo abitato, fino al totale spegnimento dello stesso. Nella fase di attenzione il Sindaco attiva il presidio operativo, il quale provvede a: • Mantenere costanti contatti con la SOUP dando la disponibilità del supporto per eventuali necessità riguardanti la chiusura della viabilità e la gestione della viabilità alternativa individuata sul momento. • Richiedere al Sindaco di attivare il presidio territoriale. • Verificare, tramite la cartografia specifica, la posizione dell’incendio rispetto alle zone abitate. • Mantenersi in costante contatto con il presidio territoriale (quando attivato). • Effettua, se necessario, la verifiche delle presenze presso le strutture ricettive pubbliche o private che si trovano in un raggio di almeno 3 Km dall’incendio. • Verificare la pronta disponibilità delle strutture operative locali e del volontariato.

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Fase di Preallarme Il Sindaco dispone il passaggio alla fase di preallarme quando la SOUP o il presidio territoriale segnala che l’incendio raggiungerà entro un tempo non inferiore a 30 minuti, o comunque commisurato al tempo necessario all’evacuazione, la fascia perimetrale limitrofa a zone abitate. Il passaggio alla fase di preallarme può essere immediato in relazione alla zona di sviluppo dell’incendio, ovvero se esso riguarda un area immediatamente prospiciente ad una fascia perimetrale. Nella fase di Preallarme il presidio operativo provvede a: • Attivare il C.O.C. o, in relazione allo scenario dinamico, rinforzare il presidio operativo tramite disposizione del Sindaco. • Disporre l’attivazione immediata delle strutture operative locali (polizia municipale, volontariato, tecnici comunali). • Contattare la popolazione che risiede nelle aree la cui fascia perimetrale, in relazione a quanto specificato dalla SOUP, sarà interessata dall’incendio entro 30 minuti. Operazione effettuabile anche con l’ausilio del presidio territoriale. • Verificare la disponibilità delle aree di prima accoglienza previste dal piano. • Individuare ed allertare, se necessario, strutture ricettive pubbliche o private nel caso fosse necessaria l’evacuazione della popolazione interessata. • Valutare, in relazione al numero ipotizzato di persone da evacuare, la necessità di un supporto esterno, nel qual caso effettuare la richiesta a: Prefettura Fax Ufficio Protezione Civile 0971/419286 Centralino 0971/419111 Fax 0971/419315 Fax Ufficio Protezione Civile 0971/419286 Numero verde protezione civile 00073665 • Verificare la presenza di persone non autosufficienti nelle aree interessate dall’evento.

Fase d’Allarme La fase di allarme viene disposta dal Sindaco qualora: • L’incendio raggiunga la fascia perimetrale. • Il numero di persone da evacuare in relazione alla viabilità renda necessaria una operazione la cui durata consenta all’incendio di raggiungere la fascia perimetrale. Il C.O.C. o il presidio operativo, provvede a: • Disporre, mediante ordinanza del Sindaco, l’evacuazione della popolazione residente nell’area interessata dall’incendio avvalendosi delle strutture locali o di eventuali strutture esterne richieste in fase di preallarme. • Attuare quanto necessario all’assistenza della popolazione evacuata, anche con il concorso di strutture esterne.

A. 4. – AREE DI EMERGENZA Le aree di emergenza sono aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. Ciascun Sindaco il cui Comune è sede di C.O.C. deve individuare nel proprio territorio aree di attesa e centri di accoglienza in numero commisurato alla popolazione a rischio. In particolare le aree di attesa sono i luoghi dove confluirà la popolazione residente nelle aree a rischio in caso di allarme; i centri di accoglienza sono strutture coperte opportunamente attrezzate in luogo sicuro per ospitare, in via provvisoria, la popolazione proveniente dalle aree di attesa.

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A.4.1 Aree di attesa

Le aree di attesa sono luoghi di primo ritrovo per la popolazione; si possono utilizzare piazze, strade, slarghi, parcheggi pubblici e/o privati ritenuti idonei, raggiungibili attraverso un percorso sicuro segnalato (in verde) sulla cartografia, (Vedasi Elaborato 10 del Piano comunale di Protezione Civile). Il numero delle aree da scegliere è funzione della capacità ricettiva degli spazi disponibili e del numero degli abitanti a rischio. In tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni sull'evento e i primi generi di conforto, in attesa di essere sistemata presso le centri di accoglienza. Le aree di attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo relativamente breve.

Per il Comune di Atella sono state individuate le seguenti aree di attesa:

AREA NOME DIMENSIONE (mq) POPOLAZIONE (0,9 mq./persona) AA1 Zona Estramurale di Atella 1.976 177 AA2 S. Eligio - Case popolari - Piazza 1.225 1.102 XXIII Novembre AA3 Viale delle Margherite 1.131 1.018 AA4 Via Aldo Moro 425 382 AA5 Via Aldo Moro 343 308 AA6 Via Cimitero - Zona scuola 794 714 materna ed elementare AA7 Via Cimitero 2.131 1.918 AA8 Via Cimitero 430 387 AA9 Zona Estramurale di Atella 532 479 AA10 Via Sarpi e Via Crocifisso 638 574 AA11 Via Fiorentini - Centro Storico 433 389 AA12 Piazza Giacomo Matteotti - 970 873 Centro storico AA13 Via Luisa vicino l’hotel Gardenia 194 174 AA14 Piazza Gramsci - Centro storico 1.647 1.482 AA15 C/da Portiello - Zona Astor 1.971 1.774 AA16 Via Annunziata 1.114 1.003 AA17 Via dei Pioppi - Zona San 815 733 Michele

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AA18 Via Annunziata - Zona Scuola 421 379 Media AA19 Incrocio tra Via Annunziata e 2.483 2.234 Via Potenza AA20 Via dei Tigli - Case popolari 457 411 AA21 Piazza Francesco Pica - Casette 650 585 asismiche AA22 Via Sicilia - Zona Campo 166 149 sportivo AA23 Via Rescaldina 311 280 AA24 Area P.A.I.P. 688 619 AA25 C/da Santa Maria degli Angeli - 2.613 2.351 Area P.I.P. AA26 C/da Portiello 1.322 1.190 AA27 Zona industriale Valle di Vitalba 4.299 3.869 AA28 Zona industriale Valle di Vitalba 4.373 3.935

A.4.2 Aree di accoglienza o ricovero

I centri di accoglienza della popolazione corrispondono a strutture coperte (ostelli, alberghi, scuole, palestre ecc.) dotate dei servizi essenziali, ubicate in aree non soggette a rischio, (Vedasi Elaborato 10 del Piano comunale di Protezione Civile). Il percorso più idoneo per raggiungerli deve essere riportato in rosso sulla cartografia. I centri di accoglienza devono essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grande dimensione, ed è preferibile che abbiano spazi liberi nelle immediate adiacenze. I centri di accoglienza della popolazione saranno utilizzati per un periodo di tempo relativamente breve. Per il Comune di Atella sono stati individuati, in base ai suddetti criteri, i seguenti centri di accoglienza:

AREA UTILIZZO ATTUALE UBICAZIONE SUPERFICIE (mq) COPERTA R1 Scuola materna Corso Papa Giovanni XXIII 451 R2 Scuola elementare Corso Papa Giovanni XXIII 1.241 R3 Palestra scuola elementare Via G. Fortunato 233 R4 Scuola media Via Annunziata 1.056

AREA UTILIZZO ATTUALE UBICAZIONE SUPERFICIE (mq) SCOPERTA R5 Campo sportivo Via Potenza 10.800 R6 Parcheggio Zona Industriale Valle di Vitalba 5.394

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B - LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE I lineamenti della pianificazione sono gli obiettivi che il C.O.C., in quanto struttura di supporto al Sindaco per la gestione dell’emergenza, deve conseguire nell'ambito della direzione unitaria dei servizi di soccorso e assistenza in emergenza alle popolazioni colpite (competenze attribuite al Sindaco quale autorità comunale di protezione civile ai sensi dell’Art. 15 L. 225/92). Tale parte del Piano contiene il complesso delle Strutture Operative di Protezione Civile che intervengono in emergenza (art. 6 e art. 11 L.225/92), e indica i rispettivi ruoli e compiti.

Di seguito vengono sintetizzati gli obiettivi principali da conseguire per garantire un’efficace gestione dell’emergenza a livello locale.

B.1 – Funzionalità del sistema di allertamento locale Il piano di emergenza deve prevedere e prevede le modalità con le quali il comune garantisce i collegamenti telefonici, fax e e-mail con la Regione e con la Prefettura-UTG, per la ricezione degli avvisi di allertamento con le strutture operative di protezione civile presenti sul territorio, Vigili del fuoco, Corpo Forestale, Carabinieri, Asl e comuni limitrofi..

B.2 - Coordinamento Operativo locale Il Sindaco in base all'art. 15 della L. 225/92, assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare e, coordinandoli, adotta tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi durante la fase di emergenza coadiuvato dalla struttura di coordinamento, già a partire dalle prime fasi di allertamento. Tale struttura potrà avere una configurazione iniziale anche minima, un presidio organizzato nell’ambito della struttura comunale composto dalla sola funzione tecnica di valutazione e pianificazione, per poi assumere una composizione piu’ articolata, in funzione dell’evento, attraverso la convocazione delle diverse funzioni di supporto individuate nel presente piano.

B.3 – Attivazione del Presidio territoriale L’attivazione del presidio territoriale spetta al Sindaco che, attraverso il responsabile della funzione tecnica di valutazione e pianificazione, ne indirizza la dislocazione e l’azione. Il presidio territoriale opererà in stretto accordo e sotto il coordinamento del presidio operativo, provvedendo a comunicare in tempo reale le eventuali criticità. A tal fine il Comune di Atella potrà organizzare squadre miste, composte da personale dei propri uffici tecnici e da strutture operative presenti sul territorio (Vigili del fuoco, Corpo Forestale e Volontariato locale).

B.4 - Funzionalità delle telecomunicazioni La riattivazione delle telecomunicazioni sarà immediatamente garantita per gestire il flusso delle informazioni del C.O.C., degli uffici pubblici e fra i centri operativi dislocati nelle zone a rischio, attraverso l'impiego massiccio di ogni mezzo o sistema TLC. Sarà garantito il funzionamento delle reti telefoniche e radio delle varie strutture operative di protezione civile per consentire i collegamenti fra i vari centri operativi e al tempo stesso per diramare comunicati. Il Piano di Emergenza prevede, per il settore Telecomunicazioni, la specifica funzione di supporto che garantisce il coordinamento di tutte le risorse (enti gestori di telefonia ed associazioni di volontariato dei radioamatori) e gli interventi necessari per rendere efficiente le telecomunicazioni e la trasmissione di testi, immagini e dati numerici.

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B.5 - Ripristino della viabilità e dei trasporti Durante il periodo dell'emergenza è prevista la regolamentazione dei flussi di traffico lungo le vie di fuga e dell'accesso dei mezzi di soccorso nelle zone a rischio, attraverso la predisposizione di “cancelli”, (Vedasi Elaborato 5) che impediscono l'accesso a persone non autorizzate. Il Piano di Emergenza prevede, per il settore viabilità e trasporti, una specifica funzione di supporto che si occupa del coordinamento delle Strutture Operative locali (VV.UU., VV.F, Forze dell’Ordine ed enti gestori della viabilità) e degli interventi necessari per rendere efficiente la rete di trasporto.

B.6 - Salvaguardia della popolazione Le misure di salvaguardia alla popolazione per l'evento prevedibile sono finalizzate all'allontanamento preventivo della popolazione dalle zone a rischio. Particolare riguardo sarà dato alle persone con ridotta autonomia (anziani, disabili e bambini). L'evacuazione è l'unico strumento che, oggi, è in grado di garantire l'incolumità delle persone presenti nelle aree a rischio individuate. È fondamentale che il cittadino residente nelle zone a rischio, conosca preventivamente: • le caratteristiche essenziali di base del rischio che esiste sul proprio territorio; • le disposizioni del Piano di emergenza; • come comportarsi correttamente, prima, durante e dopo l'evento; • con quale mezzo ed in quale modo saranno diffuse le informazioni e l'allarme.

B.7 - Funzionalità dei servizi essenziali La messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi essenziali sarà assicurata dagli Enti competenti (Enel, Gas, Acquedotto, Aziende Municipalizzate ecc.) mediante l'utilizzo di proprio personale. Tale personale provvederà alla verifica ed al ripristino della funzionalità delle reti e delle linee e/o utenze in modo coordinato. Il Piano di Emergenza prevede, per tale settore, una specifica funzione di supporto al fine di garantire le massime condizioni di sicurezza.

B.8 - Salvaguardia delle strutture ed infrastrutture a rischio L’individuazione e la determinazione dell’esposizione a rischio delle strutture ed infrastrutture consente di definire le azioni prioritarie da attuarsi, in via generica, nelle fasi operative previste nel modello d’intervento incentrato sulla salvaguardia della popolazione.

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C - MODELLO DI INTERVENTO Il modello di intervento consiste nell'assegnazione delle responsabilità e dei compiti nei vari livelli di comando e controllo per la gestione delle emergenze. Tale modello riporta il complesso delle procedure per la realizzazione del costante scambio di informazioni tra il sistema centrale e periferico di protezione civile, in modo da consentire l'utilizzazione razionale delle risorse, con il coordinamento di tutti i Centri Operativi dislocati sul territorio in relazione al tipo di evento (art. 2, L.225/92).

C.1 - Centro Operativo Comunale In relazione a quanto previsto dalla vigente normativa il Comune si avvale, per la gestione delle fasi di emergenza e delle eventuali criticità, di una struttura di comando e controllo così costituita:

1. Centro Operativo Comunale (C.O.C.); 2. Presidio Operativo; 3. Presidio territoriale.

1 - C.O.C.

Il Centro Operativo Comunale si organizza in aree di competenza come previsto dal metodo Augustus, ogni area è diretta da un Funzionario nominato, con atto formale, dal Sindaco del Comune, il quale può assumere direttamente la direzione del C.O.C. o nominare un suo delegato a tale scopo. L’attivazione del C.O.C. è disposta dal Sindaco con atto formale, il quale provvede a comunicarlo ai seguenti soggetti istituzionali:  Regione Basilicata Presidio h 24 0971/668400 Fax h 24 0971/668517 - 668519  Provincia di Potenza, ufficio protezione civile Sala Operativa 0971/46569 – 46854 Fax 0971/306961 Dirigente Ing. Attolico 0971/417290 348/7090142 Responsabile geom. Arcieri 0971/417489 348/7090159  Prefettura Fax Ufficio Protezione Civile 0971/419286  Numero verde protezione civile 00073665

Sindaci dei Comuni confinanti:  Comune di Rionero in Vulture fax 0972/729221;  Comune di S.Fele fax 0976/944111;  Comune di Ruvo del Monte fax 0976/97031;  Comune di Filiano fax 0971/836009;

Ove non risulti possibile una comunicazione a mezzo fax si provvederà a trasmettere l’informazione mediante rete telefonica, radio o a mezzo posta elettronica. Il Centro Operativo Comunale è ubicato presso la sede comunale di Atella Tale Centro è ubicato in una struttura antisismica, realizzata secondo le normative vigenti, posta in un'area di facile accesso e non vulnerabile a qualsiasi tipo di rischio.

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La struttura è dotata di un piazzale attiguo denominata piazza Giacomo Matteotti, di dimensioni sufficienti ad accogliere mezzi pesanti e quanto altro occorra in stato di emergenza. E' stato opportuno prevedere, inoltre, una sede alternativa del Centro qualora, nel corso dell'emergenza, l'edificio individuato risultasse non idoneo, precisamente presso la scuola elementare ubicata in Corso Papa Giovanni XXIII. a. Sede principale: piazza Matteotti n° 1 b. Telefoni: 0972/716611 c. Fax: 0972/715889 d. E-mail: [email protected] e. Indirizzo internet: www.comune.atella.pz.it Il Comune di Atella ubicato in piazza Matteotti n° 1 ha a disposizione il personale e le attrezzature utilizzabili in caso di emergenza di seguito elencati:

Dipendenti comunali:

NOME MANSIONE TELEFONO

Lovito Maria Carmela Assistenza Asilo nido 0972/716611 0972/715727 Luongo Rosa Maria Assistenza Asilo nido 0972/716611 0972/715192 Colangelo Gerardina Applicato 0972/716611 Lardieri Lucia Adriana Applicato 0972/716611 Larotonda Antonio Gerardo Custode cimitero 0972/716611 0972/715403 Caldararo Vito Antonio Custode cimitero 0972/716611 0972/715616 Zaccagnino Bartolomeo Stradino 0972/716611 0972/715784 Brescia Michele Stradino 0972/716611 0972/770372 Moccia Vito Michele Gerardo Autista 0972/716611 0972/715766 Bochicchio Vito Autista 0972/716611 0972/715355 Tartarico Valentina Esecutore Amministrativo 0972/716611 Caldararo Francesco Addetto alla pulizia 0972/716611 Gruosso Vito Usciere 0972/716611 Ferrara Vincenzo Responsabile Ufficio Tecnico 0972/716611 0972/722252 Grieco Pasquale Geometra 0972/716611 0972/723381 Genovese Donato Esecutore Amministrativo 0972/716611 D’Annucci Aldo Responsabile Settore ragioneria 0972/716611 0972/715483 Larotonda Angelo Ragioniere 0972/716611 0972/715737 Padula Irene Esecutore Amministrativo 0972/716611

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Caldararo Luigi Marco Esecutore Amministrativo 0972/716611 0972/715731 Nigro Giuseppe Inserviente 0972/716097 Conte Costantino Responsabile Uffici Affari sociali e Servizi 0972/716097 alla persona Rinaldi Michelina Inserviente 0972/716097 Di Biase Salvatore Vigile Urbano 0972/716627 Coviello Mario Vigile Urbano 0972/716627 0972/715730 Petillo Michele Vigile Urbano 0972/716627 Consorzio S.E.A.R.I. Impianto di recupero rifiuti 0972/716252 Acquedotto Lucano 0971/472108

Automezzi comunali:

TIPO NUMERO TARGA NOTE

Land Rover 1 ZA 424 HM Mezzo in dotazione alla Polizia Municipale Fiat Croma 1 AB 679 DD Mezzo di rappresentanza dell’Ente Scuolabus 1 PZ338507 Mezzo adibito al servizio scolastico Scuolabus 1 PZ152700 Mezzo adibito al servizio scolastico Fiat Panda 1 PZ265882 Mezzo di rappresentanza dell’Ente Fiat Daily 1 PZ340075 Mezzo in dotazione ai stradini Escavatore 1 PZ AA 143 Mezzo in dotazione ai stradini Spazzatrice 1 CH AA 895 Concessa in gestione alla S.E.A.R.I.

Per quanto riguarda i nominativi dei Funzionari inseriti nel C.O.C., il Sindaco, in relazione a particolari esigenze, ha facoltà di nominare dei sostituti. In caso di nomina di sostituti si provvederà a darne opportuna comunicazione.

2 - Presidio Operativo In caso di allertamento, durante la fase di attenzione, il Sindaco, o suo delegato, attiva un presidio operativo composto da uno o più funzionari dell’amministrazione, questa struttura ha le seguenti funzioni:  Mantenere contatti costanti con altri Enti e Strutture (Regione, Provincia, UTGPrefettura, comuni confinanti);  Mantenere contatti costanti con le strutture operative comunali eventualmente impegnate sul territorio (Polizia Municipale, Tecnici comunali) Pag. 35

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 Richiedere l’eventuale attivazione del Volontariato. All’atto dell’attivazione del presidio operativo se ne darà comunicazione a mezzo fax o telefono al seguente elenco di Enti / Strutture:  Regione Basilicata Presidio h 24 0971/668400 Fax h 24 0971/668517 - 668519  Provincia di Potenza, ufficio protezione civile Sala Operativa 0971/46569 – 46854 Fax 0971/306961 Dirigente Ing. Attolico 0971/417290 348/7090142 Responsabile geom. Arcieri 0971/417489 348/7090159  Prefettura Fax Ufficio Protezione Civile 0971/419286  Numero verde protezione civile 00073665

Sindaci dei Comuni confinanti:  Comune di Rionero in Vulture fax 0972/729221;  Comune di S.Fele fax 0976/944111;  Comune di Ruvo del Monte fax 0976/97031;  Comune di Filiano fax 0971/836009;  CORPO FORESTALE DELLO STATO Emergenza 1515 Centro Operativo 0971/472600 Comando Regionale 0971/470972 Comando Provinciale 0971/410766 Comando Stazione Forestale – Rionero in Vulture 0972/721978

La comunicazione dell’attivazione del presidio operativo sarà effettuata contestualmente alla comunicazione di elevamento dello stato di allerta al livello di attenzione. Il presidio operativo, su diretta disposizione del Sindaco, viene sostituito dal C.O.C. nel momento in cui l’aggravamento della situazione lo richieda. Personale impiegabile come presidio operativo:

1) PRESIDIO OPERATIVO

Composizione del Compiti e funzioni telefono e-mail presidio Territoriale [email protected] Arh. Telesca Nicola Sindaco 3336585928 [email protected] geom. Pasquale Grieco Resp.le Ufficio Tecnico 338.7629222 [email protected] Donato GENOVESE Resp.le Ufficio LL.PP. 0972.716633 Sarli Donato Via C. Alberto dalla 0972/715001 Comandante dei Chiesa 3476361668 carabinieri Pag. 36

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Il presidio operativo potrà essere istituito nel Centro Operativo Comunale in Piazza Matteotti n° 1.

3. Presidio territoriale Al fine di garantire una adeguata vigilanza sul territorio, comprese ricognizioni e sopralluoghi delle aree che dovessero essere esposte al rischio, in particolare quelle aree ad elevata criticità (rischio Molto Elevato), il Comune organizza il presidio territoriale. L’attivazione del Presidio Territoriale spetta al Sindaco (o suo delegato) ed il coordinamento dello stesso è compito del Presidio Operativo. Il presidio territoriale può essere composto da una o più persone, i componenti del presidio territoriale potranno far parte di strutture differenti (squadre miste). In particolare i membri del presidio territoriale saranno scelti in relazione alla tipologia di evento che dovesse verificarsi al fine di garantire la massima affidabilità delle valutazioni. Strutture che possono far parte dei presidi territoriali:

2) PRESIDIO TERRITORIALE

Nominativo Referente P.O. Sede telefono Fax mezzi

Fiat Croma –Protezione geom. Pasquale GRIECO COMUNE DI ATELLA 338.7629222 0972.715889 Civile Fiat Croma –Protezione geom. Vincenzo FERRARA COMUNE DI ATELLA 348.7085491 0972.715889 Civile ag. P. M. . Salvatore DI Fiat Croma –Protezione COMUNE DI ATELLA 0972.716627 0972.715889 BIASE Civile - Bramea Europea 347.0528564 (Zaccagnino Romeo) - Via Cimitero

0972.715855 - Croce Rossa Italiana - Piazza Gramsci, 6 338.5874549 (Mecca Salvatore) Freelander 4x4 Agente Polizia Fiat Panda – Land Rover ag. P. M. Michele PETILLO 0972.716628 Municipale

Il presidio territoriale rimarrà sempre in contatto con il presidio operativo, comunicando in tempo reale l’evoluzione della situazione in modo da permettere l’attuazione delle opportune misure per la salvaguardia delle persone e delle cose.

Si precisa che, il presidio territoriale su menzionato, opera sia come presidio territoriale del rischio sismico, che come presidio territoriale del rischio idrogeologico che come presidio territoriale del rischio incendi di interfaccia.

C.2 - Sistema di Comando e Controllo Il Sindaco, nell'ambito del proprio territorio comunale: • assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione interessata dall’evento;

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• provvede ad organizzare gli interventi necessari dandone immediatamente comunicazione al Presidente della Giunta Regionale ed al Presidente della Provincia ed al Prefetto, provvede ad informare la popolazione, sull’evoluzione dell’evento in corso e sulle procedure previste dal piano d'emergenza. La struttura del C.O.C. è articolata secondo 9 funzioni di supporto. Di seguito vengono indicate, per ciascuna funzione, le componenti e strutture operative che ne fanno parte e la figura che usualmente viene indicata come referente nel periodo ordinario con i relativi compiti quando il sindaco lo ritenga opportuno, le funzioni di supporto possono essere riunite secondo le esigenze.

Il Sindaco individuerà tramite opportuna determinata dell’ ufficio competente i singoli nominativi per ogni funzione.

1 - Funzione Tecnica e di Pianificazione (Tecnici comunali, tecnici o professionisti locali, enti gestori di reti di monitoraggio, enti di ricerca scientifica) Il referente (funzionario dell'Ufficio Tecnico Comunale) mantiene i rapporti e coordina le varie componenti scientifiche e tecniche al fine di raccogliere i dati territoriali e la cartografia per la definizione e l’aggiornamento degli scenari, di analizzare i dati acquisiti dalle reti di monitoraggio e di individuare le aree di emergenza. Provvede inoltre a organizzare le squadre di tecnici che in emergenza effettueranno il monitoraggio a vista.

TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 1. Coordinamento dei rapporti tra Tecnico comunale Tecnica e di le varie componenti scientifiche Geometra Pianificazione e tecniche; aggiornamento degli Nominativo: scenari di rischio; interpretazione Grieco Pasquale dei dati provenienti dalle reti di Recapiti telefonici: monitoraggio. 0972/723381 3387629222

2 - Funzione Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria (A.S.L., C.R.I., Volontariato Socio Sanitario) Il referente (funzionario del Servizio Sanitario locale) mantiene i rapporti e coordina le componenti sanitarie locali al fine di organizzare adeguata assistenza durante l’allontanamento preventivo della popolazione e la messa in sicurezza del patrimonio zootecnico.

TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 2. Censimento delle strutture Responsabile del Servizio sanitario locale o Sanità, Assistenza Sociale sanitarie; elenco del personale del volontariato sociosanitario e Veterinaria disponibile. Dottoressa Nominativo: Graziano M. Lucia Recapiti telefonici: 0972/715162 3382137360

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3 - Funzione Volontariato (Organizzazioni di volontariato di protezione civile) Il referente (funzionario di pubblica amministrazione) redige un quadro sinottico delle risorse, in termini di mezzi, uomini e professionalità specifiche presenti sul territorio al fine di coordinare le attività dei volontari in sintonia con le altre strutture operative e con il volontariato presente sul territorio provinciale, regionale e nazionale.

TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 3. Svolgimento delle attività Responsabile dell’organizzazione locale di Volontariato previste volontariato dal piano nelle diverse fasi Associazione BRAMEA EUROPA dell’emergenza. Croce Rossa Italiana

Nominativo: Zaccagnino Romeo Mecca Salvatore Recapiti telefonici: 347/0528564 – 338/5874549 0972/715855 [email protected]

4 - Funzione Materiali e mezzi (Aziende pubbliche e private, Volontariato, C.R.I., Amministrazione locale) Il referente (funzionario ufficio economato del comune) censisce i materiali ed i mezzi disponibili appartenenti ad enti locali, volontariato, privati ed altre amministrazioni presenti sul territorio per un continuo aggiornamento sulle risorse disponibili per l’attuazione dell’allontanamento preventivo della popolazione nei tempi previsti dal piano e del suo rientro al cessato allarme.

TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 4. Censimento materiali, mezzi e Responsabile Ufficio Economato Materiali e mezzi risorse in dotazione Nominativo: all’amministrazione comunale e D’Annucci Aldo alle ditte presenti sul territorio Recapiti telefonici: comunale 0972/716630

5 - Funzione Servizi essenziali ed Attività Scolastica (Enel, Gas, Acquedotto, Telecomunicazioni, Aziende municipalizzate, Smaltimento rifiuti, Provveditorato agli Studi) Il referente (funzionario dell'Ufficio Tecnico Comunale) mantiene i contatti con le Società erogatrici dei servizi ed aggiorna costantemente la situazione circa l'efficienza delle reti di distribuzione al fine di garantire la continuità nell’erogazione e la sicurezza delle reti di servizio. Deve inoltre verificare l’esistenza di piani di evacuazione delle scuole a rischio.

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TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 5. Mantenimento dell’efficienza Rappresentanti enti gestori servizi essenziali Servizi essenziali delle reti dei servizi essenziali erogati nel territorio coinvolto (tutte le (acqua, gas, energia elettrica, Aziende) rifiuti) Geometra

Nominativo: Ferrara Vincenzo Recapiti telefonici: 0972/722252 3333692595

6 - Funzione Censimento danni, persone, cose (Tecnici comunali, Ufficio Anagrafe, Vigili Urbani, Comunità Montana, Regione, VV.F., Gruppi nazionali e Servizi Tecnici Nazionali) Il referente (funzionario dell'Ufficio Tecnico Comunale o VV.F.) organizza e predispone le squadre che, al verificarsi dell’evento, effettueranno il censimento dei danni.

TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 6. Censimento dei danni riferito a Responsabile individuato e/o funzionari Censimento danni a persone, edifici pubblici e degli uffici comunali persone e cose privati, Geometra impianti industriali, servizi Nominativo: essenziali, attività produttive, Grieco Pasquale opere di interesse culturale, infrastrutture pubbliche, Recapiti telefonici: 0972/723381 agricoltura e zootecnia 3387629222

7 - Funzione Strutture operative locali e viabilità (Forze dell'ordine presenti nel territorio, Vigili Urbani, VV.F.) Il referente (agente di polizia municipale.) redige il piano di viabilità individuando cancelli e vie di fuga, predisponendo quanto necessario per il deflusso della popolazione da evacuare ed il suo trasferimento nei centri di accoglienza e nelle centri di accoglienza. Mantiene i contatti con le varie componenti preposte alla viabilità, alla circolazione, al presidio dei cancelli di accesso alle zone interessate, alla sorveglianza degli edifici evacuati.

TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 7. Coordinamento tra le varie Responsabile individuato Strutture operative locali strutture operative: VV.F, Agente di polizia municipale FF.AA., Nominativo: FF.O., C.F.S., Servizi Tecnici Di Biase Salvatore Nazionali, Gruppi Nazionali di Recapiti telefonici: Ricerca Scientifica, SUEM 118, CRI, CNSAS , Organizzazioni 0972/716627 di Volontariato

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8 - Funzione Telecomunicazioni (Enti gestori di reti di telecomunicazioni, Radioamatori ecc.) Il referente (radioamatore o rappresentante ente gestore), di concerto con i responsabili delle società erogatrici dei servizi di telecomunicazione ed i radioamatori, coordina le attività per garantire la funzionalità delle comunicazioni in emergenza. TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE 8. Organizzazione di una rete di Esperto in telecomunicazioni Telecomunicazioni telecomunicazione alternativa Associazione BRAMEA EUROPA affidabile in caso di emergenza Croce Rossa Italiana Nominativo: Zaccagnino Romeo Mecca Salvatore Recapiti telefonici: 347/0528564 – 338/5874549 0972/715855 [email protected]

9 - Funzione Assistenza alla popolazione (Assessorato Regionale, Provinciale e Comunale, Ufficio Anagrafe, Volontariato) Il referente (Funzionario dell’amministrazione comunale - Responsabile Uffici Affari sociali e Servizi alla persona) aggiorna la stima della popolazione residente nelle zone a rischio, distinguendo tra coloro che necessitano di alloggio presso i centri di accoglienza, coloro che usufruiscono di seconda casa e coloro che saranno ospitati presso altre famiglie secondo un piano di gemellaggio. Inoltre individua gli alunni che hanno residenza nelle zone a rischio.

TIPO DI FUNZIONE COMPITI REFERENTE

9. Individuazione aree attrezzate e Funzionario dell’amministrazione comunale Assistenza alla strutture ricettive per assistenza Responsabile Uffici Affari sociali e Servizi popolazione popolazione; fornitura di servizi alla persona relativi al regolare stoccaggio di Nominativo: derrate alimentari e alla relativa Conte Costantino distribuzione. Recapiti telefonici: 0972/716097

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C.3 – Attivazioni in emergenza

LE FASI OPERATIVE L’attivazione delle fasi operative descritte non sono necessariamente sequenziali, qualora l’evento si manifestasse improvvisamente. PROCEDURA OPERATIVA Si intendono tutte quelle attività che il Sindaco, in qualità di autorità di protezione civile deve porre in essere per il raggiungimento degli obbiettivi previsti nel piano, tali attività possono essere ricondotte nello specifico ambito delle “funzioni di supporto” del centro operativo comunale o altre forme di coordinamento ritenute più efficaci tenuto conto delle risorse disponibili. Di seguito si riporta in tabella l’attività della struttura operativa comunale al verificarsi degli eventi riferita alle fasi sopra descritte. In caso di attivazione della fase di allarme per evento improvviso il Centro Operativo di coordinamento deve essere attivato immediatamente per il coordinamento degli operatori di protezione civile che vengono inviati sul territorio. Si precisa che, le funzioni di supporto possono essere accorpate, ridotte o implementate secondo le necessità operative connesse alla gestione dell’emergenza e sulla base delle caratteristiche e disponibilità del comune di Atella.

C.3.1 - 1° FASE DI PREALLERTA All’inizio della campagna AIB o, al di fuori di essa, in seguito alla mappa di previsione pericolo incendi, il Sindaco: - mette in atto per quanto possibile azioni di prevenzione quali pulitura scarpate, decespugliatura aree abbandonate; - verifica la funzionalità del sistema di protezione civile locale, accertandosi dell’operatività delle strutture, dello stato delle attrezzature e dei mezzi in dotazione; - verifica che i sistemi di sicurezza previsti nel piano siano efficienti; - garantisce l’acquisizione delle informazioni attraverso la verifica dei collegamenti telefonici, fax, e-mail con la Regione (S.O.U.P.), con la Prefettura UTG, la Provincia (S.O.I.), per la ricezione degli avvisi di allertamento, se ritenuto necessario con i Sindaci dei comuni limitrofi, e di altre comunicazioni provenienti dalle strutture operative presenti sul territorio; - individua i referenti del presidio territoriale che dovranno raccogliere ogni utile informazione ai fini della valutazione della situazione;

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C.3.2 - 2° FASE DI ATTENZIONE Livello di allerta con la previsione di una pericolosità alta o al verificarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale 1.1 Coordinamento Attivazione delle Attiva il responsabile della funzione tecnica di operativo locale strutture valutazione e pianificazione e/o quelle che ritiene comunali necessarie. Allerta i referenti per lo svolgimento delle attività previste nelle fasi di preallarme e allarme verificandone la reperibilità e li informa sull’avvenuta attivazione della struttura comunale. Attiva e, se del caso, dispone l’invio di squadre per le attività di sopralluogo e valutazione. Stabilisce i contatti con la Regione(SOUP), la Provincia, la Prefettura-UTG, e se necessario, con i Comuni limitrofi, i soggetti ed Enti interessati, informandoli inoltre dell’avvenuta attivazione della struttura comunale.

C.3.3 - 3° FASE DI PREALLARME Livello di allerta determinato dall’incendio boschivo in atto che, secondo le valutazioni del D.O.S./R.O.S., potrebbe interessare la fascia di perimetrale.

OBIETTIVO ATTIVITA’ DEL SINDACO

2.1 Attivazione Attivazione del Attiva il C.O.C. con la convocazione dei referenti Sistema sistema di delle funzioni di supporto ritenute necessarie. comando e Si accerta della presenza sul luogo dell’evento delle controllo strutture preposte al soccorso, verifica e favorisce, individuandolo in accordo con il D.O.S./R.O.S., l’attivazione del punto di coordinamento avanzato, con cui mantiene costanti contatti. Il C.O.C. mantiene i contatti con la Regione (SOUP), la Provincia, la Prefettura-UTG; se ritenuto opportuno, con i Comuni limitrofi, informandoli dell’avvenuta attivazione del C.O.C. e dell’evolversi della situazione. Riceve gli allertamenti trasmessi dalla Regione e/o Prefettura-UTG. OBIETTIVO ATTIVITA’ DEL C.O.C.

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2.2 Attivazioni Attivazione Attiva il presidio territoriale per il monitoraggio controllo Presidio a vista nei punti critici, per la ricognizione delle territoriale Territoriale aree interessate esposte a rischio nella direzione di avanzamento del fronte. Verifica l’agibilità e la fruibilità delle vie di fuga e la funzionalità delle aree di emergenza, ed effettua una valutazione dei possibili rischi. Organizza e coordina le attività delle squadre del presidio territoriale . OBIETTIVO ATTIVITA’ DEL SINDACO

Valutazione Raccorda l’attività delle diverse componenti scenari di rischio tecniche per seguire l’evoluzione dell’evento, aggiorna gli scenari con particolare riferimento agli elementi a rischio in base alle informazioni ricevute. Mantiene contatti costanti con il presidio territoriale. Valuta eventuali problematiche per l’allontanamento temporaneo della popolazione.

2.3 Assistenza Censimento Contatta le strutture sanitarie individuate in fase sanitaria e strutture di pianificazione. sociale Provvede al censimento in tempo reale della popolazione presente nelle strutture sanitarie a rischio. Verifica la disponibilità delle strutture per l’accoglienza dei pazienti da trasferire in caso di allarme. Allerta e verifica Allerta le organizzazioni di volontariato presidi individuate in fase di pianificazione per il trasporto e l’assistenza alla popolazione ed alle fasce deboli. Allerta e verifica la effettiva disponibilità delle risorse delle strutture sanitarie da inviare alle aree di ricovero della popolazione.

OBIETTIVO ATTIVITA’ DEL SINDACO

2.4 Assistenza alla Predisposizione Aggiorna in tempo reale il censimento della popolazione misure di popolazione presente nelle aree a rischio, soggetti salvaguardia vulnerabili. Raccorda le attività con i volontari e le strutture operative per l’eventuale attuazione del piano di allontanamento temporaneo della popolazione. Si assicura della disponibilità dei centri e aree di accoglienza e ricettive per l’assistenza alla popolazione. Informazione alla Predispone il sistema di allarme per gli avvisi popolazione alla popolazione. Allerta le squadre individuate per la diramazione dei messaggi e le misure adottate.

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Disponibilità di Predispone i materiali e mezzi necessari e materiali e mezzi compresi quelli destinati alle aree di accoglienza. Stabilisce i collegamenti con le imprese preventivamente individuate per il pronto intervento. Predispone i mezzi comunali necessari alle operazioni di evacuazione/allontanamento.

Mantiene i collegamenti con la Regione (S.O.U.P.), Provincia, Prefettura-UTG anche per l’eventuale invio, se necessario, di ulteriori materiali e mezzi per l’assistenza alla popolazione, compreso il volontariato.

OBIETTIVO ATTIVITA’ DEL SINDACO

2.5 Elementi a Censimento e Individua sulla base del censimento effettuato in rischio contatti con le fase di pianificazione gli elementi a rischio che e funzionalità strutture a rischio possono essere coinvolti. dei Invia, coinvolgendo i responsabili sul territorio, i Servizi tecnici e operatori per la funzionalità e sicurezza essenziali delle reti e dei servizi comunali. Mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società dei servizi primari. 2.6 Impiego delle Allertamento e Verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie strutture predisposizione di Assicura il controllo permanente del traffico da e operative Uomini e mezzi per la zona interessata, polizia locale, volontari Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e mezzi per l’eventuale trasporto della popolazione nelle aree di accoglienza Predispone la vigilanza degli edifici che possono essere evacuati. Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e mezzi ai cancelli per il deflusso del traffico e lungo le vie di fuga della popolazione. 2.7 Comunicazioni Attiva il contatto con i referenti locali degli enti gestori dei servizi di telecomunicazioni e radioamatori. Verifica il funzionamento del sistema di comunicazioni

C.3.4 - 4° FASE DI ALLARME

Livello di allarme determinato dall’incendio boschivo in atto interno alla “fascia perimetrale” a medio ed alto rischio.

OBIETTIVO ATTIVITA’ DEL C.O.C.

3.1 Attivazione Attivazione del C.O.C., nel caso non si sia passati per la C.O.C. fase di Pag. 45

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PREALLARME,

3.2 Attivazione Attiva il sistema di emergenza e coordina le attività di sistema allontanamento emergenza e della popolazione dalle zone abitate individuate in accordo assistenza alla al D.O.S./R.O.S. popolazione Provvede al censimento della popolazione evacuata/allontanata. Organizza la prima assistenza e le informazioni nelle aree di attesa. Organizza il trasporto della popolazione verso le aree di accoglienza, garantendolo alle fasce più deboli. Garantisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e di accoglienza. Favorisce il ricongiungimento delle famiglie Fornisce le informazioni sull’evoluzione dell’evento e le risposte attuate. Provvede alla diffusione delle norme di comportamento nella situazione in atto, tenendo in considerazione l’eventuale presenza di persone di lingua straniera. 3.3 Coordinamento Mantiene i contatti, e riceve gli aggiornamenti, con la Operativo Regione (SOUP), locale la Provincia, la Prefettura-UTG, i Comuni limitrofi, le strutture locali di CC, VVF, GdF, CFS, CP, informandoli dell’avvenuta attivazione della fase di allarme. Mantiene il contatto con i responsabili delle operazioni di spegnimento e con il punto di coordinamento avanzato. 3.4 Monitoraggio Mantiene i contatti con le squadre sul posto. e Organizza sopralluoghi per la valutazione del rischio sorveglianza residuo e per il censimento dei danni 3.5 Assistenza Raccorda le attività delle diverse componenti sanitarie sanitaria e locali sociale Coordina le squadre di volontari sanitari presso le abitazioni delle persone non autosufficienti Coordina l’assistenza sanitaria presso le aree di attesa e di accoglienza Favorisce la messa in sicurezza del patrimonio zootecnico 3.6 Impiego Invia i materiali e mezzi necessari all’assistenza alla risorse (mezzi popolazione e uomini) Mobilita le ditte per assicurare il pronto intervento, anche secondo le indicazioni del D.O.S./R.O.S. Coordina la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali Pag. 46

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eventualmente forniti dalla Regione, dalla Provincia, dagli altri Comuni, ecc. Dispone il personale necessario, i volontari, per il supporto alle attività della polizia locale e alle altre strutture operative per assicurare l’assistenza alla popolazione presso le aree di accoglienza Coordina, in accordo con la Sovrintendenza, il recupero e la messa in sicurezza di beni storico culturali. 3.6 Impiego delle Posiziona, se non fatto nella fase di PREALLARME, Strutture uomini e mezzi operative presso i cancelli per il controllo del deflusso del traffico Accerta l’avvenuta completa evacuazione della aree a rischio

RIENTRO DELL’EMERGENZA – PASSAGGIO A FASI SUCCESSIVE E/O PRECEDENTI

Il Sindaco, in accordo il D.O.S./R.O.S., accerta l’esistenza delle condizioni per il passaggio da una fase alla precedente, o per la conclusione dell’emergenza.

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C.4 - PIANO DI EVACUAZIONE

 ZONE, AREE DI ATTESA, CENTRI DI ACCOGLIENZA E PERCORSI Oggetto dell'evacuazione è la popolazione residente nelle aree RA e RM individuate nelle planimetrie allegate. Il numero delle persone da evacuare risulta dal censimento effettuato e aggiornato dalle strutture del COC del Comune di Atella.

ABITATO DI ATELLA:

Aree a Zona Vie/Piazze N° civici Aree di rischio attesa e Aree di ricovero RB Centro Storico Viale dei Fiori, Via Francesco Nitti, Corso Tutte le vie AA4, AA5, Papa Giovanni XXIII, Via Marconi, Via G. AA6, AA9, Fortunato, Via S. Pertini, Via Zanardelli, AA10, AA11, Via Orazio Flacco, Via Crocifisso, Via AA12, AA13, Cavour, Piazza Gramsci, Via Giuseppe R1, R2, R3 Garibaldi, Via Sarpi, Via Orsini, Via Cialdini, Via Pisacane, Via Confuorti, Via Don Strurzo, Via Bixio, Via Confalonieri, Via Alessandro Volta, Vico Meneghini, Via Luisa, Via Silvio Pellico, Vico Caracciolo, Vico Fiorentino, Vico Manzoni, Via Stella, Largo Albanese, Vico Vitagliano, Via Vittorio Alfieri. RA Via Cimitero, Piazza XXIII Novembre, Tutte le vie AA1, AA2, S.Eligio- Viale dei Cipressi, Corso Papa Giovanni AA3, AA7, Cimitero XXIII, Largo S.Egidio, Via Aldo Moro, AA8 Viale delle Rose, Viale della Margherite, Pag. 48

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Viale delle Viole, Estramurale di Atella. Campo AA16, AA18, RA sportivo, Zona P.I.P., Via Potenza, Zona P.A.I.P., Tutte le vie AA19, AA20, Annunziata, Via Santa Maria degli Angeli, Via AA21, AA22, Fiera, Casette Rescaldina, Via Piave, Via Fiera, Viale del AA24, AA25, Campo Sportivo, Via Carlo Alberto dalla AA26, R4, R5 Chiesa, Via Sicilia.

RB S. Michele, Via Potenza, Via delle Magnolie, Via dei Tutte le vie AA16, AA17, Cappelluccia, Faggi, Via dei Pioppi, C/da Portello, C/da C/da Portiello Cappelluccia, Via San Michele.

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FRAZIONE DI SANT’ANDREA:

Aree a Zona Vie/Piazze N° civici Aree di rischio attesa e Aree di ricovero RB Via Colombo Tutte le vie AA31, AA32, Sant’Andrea R8

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FRAZIONE DI MONTESIRICO:

Aree a Zona Vie/Piazze N° civici Aree di rischio attesa e Aree di ricovero RB Montesirico Via Montesirico Tutte le vie AA33, AA34, R9

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FRAZIONE DI SANT’ILARIO:

Aree a Zona Vie/Piazze N° civici Aree di rischio attesa e Aree di ricovero RB Via Chiesa, Vico Costa, Via Fontana, Via Tutte le vie AA29, AA30, Sant’Ilario Ferraria, R7

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ZONA INDUSTRIALE VALLE DI VITALBA:

Aree a Zona Vie/Piazze N° civici Aree di rischio attesa e Aree di ricovero RA Zona Via dell’Industria, S.S 401, Tutte le vie AA27, AA28, Industriale R6 della Valle di Vitalba

Le aree di attesa, i centri di accoglienza sono indicati negli elaborati grafici allegati.

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 PRESIDI FORZE DELL’ORDINE E DEL VOLONTARIATO Le Aree di attesa ed i centri di accoglienza saranno presidiati da pattuglie della Polizia Municipale (in caso di necessità il Sindaco potrà richiedere l'intervento di altre Forze dell'Ordine al Prefetto) al fine di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni di evacuazione. Inoltre, le stesse forze dell’ordine affiancate dalle Organizzazione di Volontariato, fatte affluire nelle aree a rischio, presso le aree di attesa e presso i centri di accoglienza, provvederanno a controllare, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, l’effettivo allontanamento dalle zone a rischio della popolazione interessata all’evacuazione.

 CANCELLI Le forze dell’ordine istituiranno, nelle località individuate a seconda delle zone interessate dal rischio posti di blocco denominati cancelli, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata e in uscita dalle zone a rischio. Per l’individuazione dei cancelli vedere Elaborato n° 5 del Piano Comunale di Protezione Civile.

 COMUNICAZIONI RADIO Allo scopo di assicurare una comunicazione continua e costante da e per il COC, sono stati previsti presidi di volontari presso ogni area di attesa e centro di accoglienza. Il referente, di concerto con i responsabili delle società erogatrici dei servizi di telecomunicazione coordina le attività per garantire la funzionalità delle comunicazioni.

 CARTOGRAFIA DI PIANO composta da: ELABORATO 1: Relazione Tecnica Generale; ELABORATO 2: Modello d’intervento; ELABORATO 3: Schede Modello d’intervento; ELABORATO CARTOGRAFICO 4: Perimetrazione a 200 m della rete viaria; ELABORATO CARTOGRAFICO 5: Interfaccia a 50 m e perimetrazione a 200 m dell’edificato; ELABORATO CARTOGRAFICO 6: Analisi della pericolosità per il rischio da incendio di interfaccia nella fascia perimetrale di 200 m dalla rete viaria; ELABORATO CARTOGRAFICO 7: Analisi della pericolosità per il rischio da incendio di interfaccia nella fascia perimetrale di 200 m dall’edificato; ELABORATO CARTOGRAFICO 8: Analisi della pericolosità per il rischio da incendio di interfaccia nella fascia perimetrale di 200 m dall’edificato con l’individuazione delle aree omogenee; ELABORATO CARTOGRAFICO 9 (Abitato di Atella): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili; ELABORATO CARTOGRAFICO 9.1 (Frazione di Sant’Andrea): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili; ELABORATO CARTOGRAFICO 9.2 (Frazione di Montesirico): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

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ELABORATO CARTOGRAFICO 9.3 (Frazione di Sant’Ilario): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

ELABORATO CARTOGRAFICO 9.4 (Zona Industriale della Valle di Vitalba): - Carta fascia di interfaccia e fascia perimetrale con individuazione dei livelli di pericolosità; - Carta della fascia di interfaccia con relativo rischio; - Carta della viabilità, aree di raccolta, punti sensibili;

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AVVISI E NORME DI COMPORTAMENTO PER LA POPOLAZIONE

FASE AVVISI NORME DI COMPORTAMENTO PER LA PER LA POPOLAZIONE POPOLAZIONE Preallarme La fase di preallarme sarà • prestare attenzione alle indicazioni fornite dalla radio, dalla T.V. o dalle comunicata dalle Autorità Autorità di protezione civile, anche tramite automezzi ben identificabili (Polizia, di Carabinieri, Vigili Urbani, Croce Rossa, Volontariato); Protezione Civile • assicurarsi che tutti gli abitanti dello stabile siano al corrente della situazione; secondo le • preparare una borsa con indumenti ed effetti personali da portare con sé. seguenti modalità: • dalla radio e dalle televisioni locali; • con messaggi diffusi da altoparlanti; • con un suono intermittente di sirena. Cessato Il cessato preallarme sarà continuare a prestare attenzione alle indicazioni fornite dai mass - media e dalle preallarme comunicato dalle Autorità di protezione civile. Autorità di Protezione Civile secondo le seguenti modalità: • dalla radio e dalle televisioni locali; • con messaggi diffusi da altoparlanti. Allarme La fase di allarme sarà staccare l'interruttore centrale dell'energia elettrica e chiudere la valvola del gas; comunicata dalle Autorità • evitare la confusione, mantenere la calma, rassicurare i più agitati, aiutare le di persone inabili e gli anziani; Protezione Civile • raggiungere a piedi le aree di attesa previste dal Piano; secondo le seguenti • evitare l'uso dell'automobile; modalità: • usare il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi • dalla radio e dalle delle linee; televisioni locali; • raggiunta l'area di attesa, prestare la massima attenzione alle indicazioni fornite • con messaggi diffusi da dalle Autorità di protezione civile; altoparlanti; • prima di fare ritorno a casa accertarsi che sia dichiarato ufficialmente il cessato • con un suono di sirena allarme prolungato. Cessato Il cessato allarme sarà • seguire le indicazioni delle Autorità per le modalità del rientro organizzato nelle allarme comunicato dalle proprie abitazioni; Autorità di Protezione • al rientro in casa non utilizzare i servizi essenziali, previa opportuna verifica. Civile secondo le seguenti modalità: • dalla radio e dalle televisioni locali; • con messaggi diffusi da Altoparlanti dalla radio e dalle televisioni locali;

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È' utile avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i componenti della famiglia, oggetti di fondamentale importanza da portare via in caso di emergenza quali: • copia chiavi di casa; • medicinali; • valori (contanti, preziosi); • impermeabili leggeri o cerate; • fotocopia documenti di identità; • vestiario pesante di ricambio; • scarpe pesanti; • radiolina con batteria di riserva; • coltello multiuso; • torcia elettrica con pile di riserva.

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Geom. COLANGELO DONATELLA Via Serra Sant’Ilario n° 2 - 85020 - San Fele (Pz) Tel. 329/4276988 E-mail [email protected] Geom. GRIECO Pasquale Via Michele Preziuso n° 31 – 85028 – Rionero in V. (Pz) Tel. 0972/716635 E-mail [email protected]

Pianificazione di emergenza per il rischio di incendio di interfaccia urbano rurale

CONCLUSIONI Il Piano speditivo di emergenza così elaborato rappresenta un modello operativo da attivare a fronte di uno scenario di rischio incendi boschivi/interfaccia e prevede l’evacuazione della popolazione a rischio. Il Piano dovrà recepire le informazioni e gli aggiornamenti provenienti dalla comunità scientifica inerenti gli eventi attesi sul territorio e la documentazione cartografica necessaria alla definizione degli scenari. L’organizzazione di base per rendere efficace la risposta del sistema di protezione civile passa attraverso l’attuazione delle funzioni di supporto, attivabili modularmente secondo le necessità. Il responsabile di ogni funzione di supporto dovrà redigere il relativo piano particolareggiato nonché mantenere aggiornati i dati e le procedure inerenti la propria funzione. Gli elementi che mantengono vivo e valido un piano sono:  Aggiornamento periodico;  Attuazione di esercitazioni;  Informazione alla popolazione; durante il periodo ordinario: Il Sindaco o suo delegato assicurerà alla popolazione le informazioni necessarie per convivere con il rischio potenziale di ulteriori eventi calamitosi nonché quelle relative al Piano di Emergenza. Le informazioni provenienti dalla comunità Scientifica riguardanti gli eventi calamitosi, nonché tutte le conoscenze acquisite sulle condizioni del territorio comunale e i rischi a cui esso è esposto, dovranno essere comunicate alla popolazione attraverso : Conferenze pubbliche, specifiche pubblicazioni,convegni, volantinaggio e affissioni, canale ...... VHF...... , emittenti Radio locali, emittenti radiotelevisive; in fase di emergenza: Nel periodo di intervento la popolazione sarà mantenuta costantemente informata sulle attività disposte dal Centro Operativo Comunale, sull'evento previsto nonché sulle norme comportamentali da adottare per agevolare le operazioni di soccorso.

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