ANNIVERSARI 1969-2019 50 ANNI DOPO , 76 anni, sorride nel rivedersi a 26 mentre mostra il Pallone d’oro ai tifosi del a . Gianni Rivera Il mio Pallone d’oro tra Yashin e Pelé

LUNEDÌ SI ASSEGNA IL PREMIO DI A MEZZO SECOLO DA QUELLO DEL GOLDEN BOY, PRIMO ITALIANO A VINCERLO. «LO MERITAVO GIÀ NEL ‘63 MA ERO GIOVANE E OMAGGIARONO LA CARRIERA DEL RUSSO. O REI NEL ‘69 ERA PIÙ FORTE DI ME, PERÒ...»

testi di

L VALERIO PICCIONI SR S ON TI UC OD

PR foto di NI CO LORENZOMACCOTTA MAR

68 Sportweek #48

69 © RIPRODUZIONE RISERVATA ANNIVERSARI Gianni Rivera Sportweek #48

«L’unico italiano in giuria non voleva votarmi. Lo convinsero: R “Tanto vince Rivera: che figura ci fai?”» oma, circolo tennis del Foro Italico, Gianni Rivera porta alla grande i suoi 76 anni. Qui, in uno dei campi degli Interna- zionali d’Italia, ci scappa pure qualche scambio. Ma la pallina deve inchinarsi al pallone, il pallone non si batte, un pallone che Rivera si è messo anche a studiare ottenendo di recente il patentino di allenatore a Co- verciano. Il pallone delle sue mille storie, raccontate in Gian- ni Rivera ieri e oggi, la sua mo- numentale biografia scritta con la moglie Laura Marconi (si può acquistare su www.gian- nirivera.it). Il pallone che è a casa sua. IlPallone d’oro: primo italiano (oriundi a parte, Sivo- ri se l’era preso nel 1961) a vin- cerlo. Mezzo secolo fa, 1969. Rivera, che cosa pensa quando ricorda quel momento? «Che è un premio che andrebbe diviso in quote fra tutti i tuoi arrivarono Gigi Riva e Gerd compagni. Puoi vincerlo solo se Mueller. giochi in una grande squadra, «Io però avrei potuto vincere come accadde a me nell’anno in prima.Nel1963arrivaisecondo. Identikit cui con il Milan vincemmo pra- Ero un ragazzino, bisognava ticamente tutto. Nonostante dare un premio alla carriera a Gianni Rivera è nato ad il 18 agosto 1943. questo però…». Yashin». Centrocampista, a 15 anni esordì in con i grigi, Nonostante questo però? Il 1969 è invece l’anno in cui che lasciò nel 1960 per il Milan in cui ha giocato per 19 «L’unico italiano in giuria non lei arriva in cima al mondo. stagioni segnando 164 gol in 658 gare ufficiali. In mi votò. Meglio: gli altri lo con- «No, incima almondo c’era Pelé, rossonero ha vinto 3 scudetti, 4 coppe Italia, 2 coppe dei vinsero, gli dissero “tanto Ri- ma lui al Santos non avrebbe Campioni e un’Intercontinentale. In Nazionale fra il 1962 e vera vince”, che figura ci fai da potuto vincerlo perché allora si il 1974 ha collezionato 60 presenze e 14 gol, l’Europeo del italiano a non dargli neanche premiavano solo gli europei. 1968 e il secondo posto al Mondiale del ‘70. In seguito ha una preferenza?». Però è stato il più forte, il più intrapreso la carriera politica, deputato per 4 legislature Aveva 26 anni, dietro di lei grande di tutti. Aveva sensibi- fra il 1987 e il 2001 prima con la DC e poi con l’Ulivo.

70 ANNIVERSARI Gianni Rivera Sportweek #48

MAESTRI A sinistra, uno dei 164 gol segnati da Rivera con la maglia del Milan. Sotto, con , lità e forza in tutti e due i piedi, che lo allenò per una possedeva un gran colpo di te- decina di stagioni in più sta, che volete di più?». riprese, e con Nils Maradona? Liedholm, con cui lavorò «Dietro Pelé. Ma lui con un pie- 4 anni e chiuse nel 1979 de solo, anche se valeva per la carriera di giocatore. due». Torniamo a quel 1969. «L’anno in cui abbiamo rischia- to la vita». Nella famosa sfida della coppa Intercontinentale contro l’E- studiantes in Argentina. «Mai vista una cosa del genere. Avevamo vinto tre a zero qui, ci aspettavamo un’accoglienza complicata, ma quando dal loro spogliatoio ci cominciarono a gridare “los matamos todos”, li ammazziamo tutti, capimmo che si stava andando oltre l’im- maginabile». Festeggiaste nello spogliatoio, nessun dirigente ebbe il corag- gio di una consegna pubblica. «La presi io la Coppa e la buttai per terra dalla rabbia. Rimase ammaccata per tanto tempo». Il Pallone d’oro, invece, ha avu- «Rocco e Liedholm erano to vita migliore. «Il mio sì, quello vero». anche due grandi battutisti. Il suo certo, di chi altro? «Diversi anni fa il Milan ne re- Allo scherzo di Altafini alizzò uno, per ragioni di mer- chandising, ma sbagliò il dise- reagirono ognuno a modo suo» gno. Io l’ho portato solo una volta a Milano, per il resto è sempre stato a casa mia». Chi era il calciatore, anzi un grande calciatore come lei, nel Dal famoso provino sotto la scherzo nascondendosi nudo dopo venti partite». 1969.E chi sarebbe oggi? pioggia di Linate. nel suo armadietto. Lui aprì e Lei è da poco un allenatore a «Diverso in tutto. Noi eravamo «1959: mi ritrovai nella prima gli prese un colpo: “Mi hai fatto tutti gli effetti.E ogni allena- proprietà delle società, non con- squadra con Liedholm e Schiaf- rischiare un infarto!”. Un’altra tore ha un modulo di riferi- tavamo niente, non avevamo fino. Vianiguardava dalla mac- volta lo scherzo fu ripetuto, mento. Qual è il suo? voce in capitolo per restare o china per evitare l’acqua. Poi identico, a Liedholm». «Diceva Rocco: Cudicini in por- cambiare squadra. Per me il loro due andarono da lui e gli E come reagì? ta e tutti gli altri fuori. Io sono problema non sussisteva, salvo chiesero di prendermi». «Non fece una piega e disse: “Jo- per le evoluzioni del vecchio il momento in cui Buticchi fece Liedholm diventò un faro del- sé, ma questo non è il tuo arma- sistema: cinque difensori, fra qualche pensiero…». la sua carriera. Come Rocco. dietto”». questi al centro uno più di spin- E lei è mai stato tentato di cam- «Due grandi. Anche due gran- Un tipo speciale. ta l’altro più marcatore; due biare? di battutisti, ma diversi. Una «Uno a cui una volta fecero ven- mezzali; due ali e un centravan- «Mai, neanche un minuto. Ero volta, Rocco era in ritardo all’al- ti minuti di applausi perché ti puro». troppo legato al Milan». lenamento e Altafiniglifece uno aveva sbagliato un passaggio Lei non era un centravanti, ma

72 ANNIVERSARI Gianni Rivera Sportweek #48

ANNATA D’ORO Rivera era il capitano del Milan che nel 1969 vinse la Coppa dei Campioni il profumo del gol lo sentiva. e l’Intercontinentale: Un po’ come . eccolo con i due trofei «Un grande giocatore. Forse ri- insieme a Nereo Rocco e spetto a me il suo istinto era di all’allora presidente cercare subito la porta. Io avevo Franco Carraro, di soli dentro il passaggio smarcante, 3 anni più vecchio del sapevo dove sarebbe andato suo giocatore. Hamrin o Maldera o Altafini o Prati, potevo dare loro la palla anche senza guardare». Solito discorso: campioni si nasce o si diventa? «Il talento conta. Se hai talento, puoi costruirci sopra. E con il talento devi nascerci». Chissà se Sacchi, per restare alla storia del Milan, sarebbe d’accordo. «Sacchi aveva in squadra la di- fesa della nazionale italiana e l’attacco della nazionale olan- dese». Quel Milan è stato davvero la squadra più forte del mondo? «Indubbiamente era una squa- dra eccezionale». Dopo di lei è stato Paolo Mal- dini l’uomo bandiera del Mi- lan? «Il 1969 fu anche l’anno «Lui e . Con cui ho giocato anche un anno». della folle Intercontinentale Dopo di lei, il Pallone d’oro è toccato a , Roberto con l’Estudiantes. Gridavano: Baggio e . Qualcun altro avrebbe potuto “Los matamos todos”...» entrare nella lista? «Baresi e , sicu- ramente. Anche Facchetti è ar- rivato vicino, come Riva. Pure Mazzola. O portieri come Al- incontrato le grandi squadre quando non sai come funziona tore giovanile della Federcalcio bertosi e Zoff». europee, ma intanto questi suc- la società. La squadra poi non eravamo preoccupati di quello E in tempi più recenti? cessi ci danno confidenza, fidu- è male, ci sono dei giocatori im- che accadeva su certi spalti. Un «Non misembrachesianoemer- cia, e poi qualche talento può portanti, con la Juve la sconfit- allenatore fece un esperimento si giocatori da Pallone d’oro. crescere». ta è arrivata solo per un regalo. e invitò in panchina una mam- Però il problema è anche un al- Indichi qualche nome. Però bisogna capire che succe- ma che insultava tutto e tutti tro: per vincerlo devi vincere la «Chiesa, Zaniolo, Jorginho, In- de bene con la proprietà». dalla tribuna. Lei si sedette e Champions. E le squadre italia- signe». Il calcio è sempre stato un luo- vide le cose da un’altra angola- ne daquant’è che nonlo fanno?». E Donnarumma? go di opposti e contrari. In bi- zione. Alla fine, rimase inorri- Ma qualche segnale di risveglio «A me piace molto. Potrà fare lico fra popolarità strepitosa dita da quello che aveva senti- del calcio italiano c’è. anche un errore, ma ha salvato e veri e propri disvalori. Lei to…». «La Nazionale di Mancini ha situazioni impossibili». lo ha attraversato in lungo e in Tornando al Pallone d’oro: in saputo puntare giustamente sui Però il suo Milan fa fatica. largo in diversi ruoli. quel 1969 come lo festeggiò? giovani. Finora non abbiamo «Difficile esprimere ungiudizio «Quando ero presidente del Set- «Niente di particolare. Poi sono

74 ANNIVERSARI Gianni Rivera Sportweek #48

IN PANCHINA Rivera ha preso recentemente il patentino da allenatore Uefa Pro.

«Giusto premiare negli ultimi anni Messi e Ronaldo: sono stati i protagonisti. Io? Mi rivedo più in Leo che in Cristiano»

stato orgoglioso di averlo vinto andavano in una pensione e io e magariognitanto penso a quel affittavo un appartamentino secondo posto del 1963. Ma va con un amico». bene così». Un hobby ce l’avrà avuto. Giusto questo dilemma Messi- «Rilassarmi. Quando giocavo, Ronaldo? non ho mai praticato altri sport. «Giusto, sono stati loro i prota- Fino a 30 anni non sapevo nuo- gonisti». tare». Lei giocava più come Messi o Finito con il calcio, si è dato al come Ronaldo? tennis. «Come Messi». «Al tennis Milano, con il mae- Cinquant’anni fa il calciatore stro Mei. Solo che mi insegnò era un’icona come oggi? solo il diritto. Poi è arrivato Ci- «No, è cambiato tutto». ro Cirillo, qui alForo Italico, che Ma qualche lusso se lo sarà mi ha dato il rovescio». concesso, magari una vacanza E il servizio? in mari lontani? «Quello è rimasto sempre «AForte dei Marmi. Dove i miei un disastro».

76