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Geologia Oceani dossier

VIDEO LA DISCESA DI VESCOVO SUI FONDALI OCEANICI

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Un milionario texano (di origini italiane) raggiunge per la prima volta i punti più profondi degli oceani. L’abbiamo incontrato. di Vito Tartamella L’esploratore degli abissi Reeve Jolliffe a navicella si muove nel buio e raggiunto da un essere umano: l’abisso Challen- illumina un terreno avvolto nel ger, fossa delle Marianne, nell’oceano Pacifico. SOSPESO blu. Atterra e solleva nuvole di Un’impresa paragonabile allo sbarco dell’uomo Il Limiting factor usato da Victor acqua e sabbia. Un uomo – barba sulla Luna. Vescovo (foto a bianca e capelli biondi raccolti in un codino – E non è l’unico record: nella stessa spedizione, sinistra) per L raggiungere gli osserva la scena attraverso un oblò. Impugna la “Five deeps expedition”, un essere umano è abissi più profondi un joystick e si china a leggere uno schermo. E arrivato per la prima volta negli abissi più pro- del Pianeta. È il parla al microfono: «Profondità 1-0-9-2-8 me- fondi dei 5 oceani. L’equivalente – verso il bas- primo sottomarino tri. Ripeto: 10.928 metri. Sul fondale!». Quando so – di quanto fece nel 1986 l’alpinista Reinhold certificato per l’audio arriva nella sala controllo, un gruppo di Messner, quando scalò per primo tutte le cime toccare qualunque fondale oceanico. uomini si scatena in urla, applausi e abbracci. sopra gli 8mila metri. E forse non è un caso che «Ricevuto. Congratulazioni, Victor, ben fatto!». il protagonista di questa impresa sia un altro al- «Grazie a voi. Inizio l’esplorazione». pinista: , 53 anni, texano di Dal- Sono i momenti salienti di un’impresa storica, las. Nel 2017 è diventato uno dei 67 uomini a

Foto: gentile concessione di Caladan Oceanic l’arrivo sul punto più profondo della Terra mai conquistare l’“Explorer grand slam”: ha, cioè,

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dossier Abisso Molloy 5 (oceano Artico) I NUMERI DELLA SPEDIZIONE 5.669 m IMMERSIONE! Dorsale di agosto 2019 a “Five deeps Ed ecco i record della Uno dei lander usati Reykjanes nella missione: viene expedition”, durata spedizione: Reeve Jolliffe L calato sul fondale, dove 10 mesi (dicembre • immersione più raccoglie dati e 2018-settembre 2019), profonda della storia: campioni e registra ha percorso oltre 46mila 10.928 metri, nell’abisso video. Poi viene fatto Relitto del Titanic riemergere. miglia nautiche (85.000 Challenger. È stata km), pari a 2 volte il giro anche la più lunga (4 Abisso Challenger Fossa di Porto 4 (oceano Pacifico) del mondo, per ore) e ripetuta (4 volte); 1Rico (oceano 10.928 m esplorare gli abissi • primo uomo a Fossa centro- Atlantico) maggio 2019 oceanici. Durante il raggiungere gli abissi più americana 8.376 m dicembre 2018 viaggio ha: profondi nei 5 oceani del Palau/fossa • scoperto circa 40 mondo; Fossa di Giava di Yap nuove specie marine; • mappatura in alta 3 (oceano Indiano) • registrato 500 ore di definizione di 646.500 7.192 m Fossa del video ad alta definizione km2 di fondali, pari alla aprile 2019 vulcano dei fondali profondi; superficie di Italia e • prelevato 400mila Germania. Circa 300mila Fossa di campioni biologici; km2 di queste aree non Tonga • raccolto dati erano mai stati mappati Zona Zona di (temperatura, salinità e in precedenza; di frattura frattura Abisso Meteor Agulhas Diamantina conduttività elettrica) su • primo sottomarino 1.500 km lineari d’acqua certificato per qualunque oceanica. profondità. Fossa delle Sandwich Australi 2 (oceano Atlantico Meridionale) 7.434 m, febbraio 2019 Immersioni profonde principali Immersioni supplementari Rilievi con il sonar

scalato le vette più alte di ogni continente e sciato tagonista di questa impresa: è il primo sottoma- della storia dai tempi del razzo Saturno V che por- per 110 km ai Poli. Ora è il re degli abissi. «Voglio Il sottomarino è il primo rino della storia a essere certificato (dalla società tò l’uomo sulla Luna». E come l’esplorazione dello vivere intensamente», dice Vescovo, che ha perso norvegese DNV-GL) per immergersi in sicurezza spazio s’è impennata grazie agli investimenti dei Ph Nargeolet i genitori e una sorella e pensa spesso alla morta- certificato per toccare fino a 11mila metri di profondità. Ripetutamente. privati (Elon Musk, Jeff Bezos e Richard Bran- lità. «Quando sarò vecchio non voglio guardarmi son), la spedizione dei 5 abissi è stata possibile indietro dicendo “Accidenti, ho dormito per tutto qualunque fondale degli oceani COME IL RAZZO SATURNO V grazie ai 50 milioni di dollari spesi da Vescovo per questo tempo”. Posso garantirlo: se sei su un sot- «Non è solo un ascensore per gli abissi. Abbiamo finanziare il sommergibile, acquistare la nave di tomarino a oltre 10mila m di profondità, fra mo- il regno degli inferi e dei morti dei Greci. Perché creato una porta sicura per raggiungere qualsia­si supporto e reclutare le 42 persone dello staff. nitor e interruttori, sei davvero sveglio». sono un ambiente ostile quanto lo spazio inter- luogo dell’oceano», commenta con orgoglio Pa­ «Quando ho scoperto che i fondali oceanici sono planetario: qui, nell’oscurità totale, l’acqua è mol- trick Lahey, presidente della Triton, la società in gran parte inesplorati (v. prossimo articolo), ho ALPINISMO, SPIONAGGIO E ZEN to densa e ha una temperatura poco sopra lo zero. della Florida che l’ha costruito. Il Limiting factor è capito che sarebbe stata una bella avventura», Vescovo sembra uscito da un romanzo di 007: E nei punti più profondi la pressione arriva a 100 stato progettato da un ingegnere britannico di 39 dice Vescovo. «Occorreva un sottomarino dedi- milionario, fisico atletico, due lauree (in Econo- megapascal: come avere una Fiat Panda su ogni anni d’età, John Ramsay. Oggi, solo un sottomari- cato: me lo posso permettere». Così ha reclutato mia e in Difesa), appassionato di buddhismo zen, centimetro di pelle (1.100 kg/cm2). Ecco perché no arriva a 7mila metri, il cinese Jiaolong. Quelli come capo spedizione Rob McCallum, che aveva ex riservista per l’intelligence della Marina Usa, mentre sulla Luna hanno camminato 12 persone, di Cameron, Walsh e Piccard erano veicoli speri- guidato l’impresa di Cameron e le spedizioni sul pilota di elicotteri e fondatore di una società fi- nell’abisso Challenger erano arrivati solo altri 3 mentali, e sono stati usati una sola volta. Ora, in- relitto del Titanic. «Quando siamo partiti», rac- nanziaria, la Insight Equity. Un uomo spiccio, prima di Vescovo. L’ultimo, nel 2012, il regista di vece, ogni abisso dell’oceano diventa accessibile. conta McCallum, «non avevamo punti di riferi- umorale e molto determinato. Niente moglie o Avatar, il canadese James Cameron: si era fer- «Questo aggeggio prende più botte dello Space mento, era un’impresa mai tentata. Abbiamo fat- figli: ha una fidanzata e tre cani schipperke neri. mato 20 metri più in alto. Nel 1960 l’oceanogra- Shuttle. E non puoi comprare i pezzi ai magazzini to un viaggio incredibile: abbiamo convissuto con Eppure, nonostante l’aspetto da normanno, nelle fo statunitense e lo svizzero Auguste Walmart: ogni singolo componente è stato testa- i fallimenti, e trovato le soluzioni insieme, strada sue vene scorre sangue italiano: piemontese per Piccard, sul batiscafo Trieste, raggiunsero i 10.917 to», sottolinea Lahey. «È il veicolo più importante facendo». Guasti e imprevisti, infatti, hanno la precisione. «Mio bisnonno Vittorio», racconta, m, 11 metri più su. Stettero soltanto 20 minuti sul «sbarcò a Ellis Island nel 1896 dopo essere emi- fondale, visto da uno spioncino. Vescovo, invece, IN MISSIONE grato da Bassignana (Alessandria)». ci è tornato 4 volte con immersioni di 4 ore l’una. A lato, Vescovo chino Ho incontrato Vescovo e la sua squadra al por- È un avventuriero indomabile: già a 3 anni d’età sugli strumenti del to di Londra, a bordo della Pressure Drop, la nave salì di nascosto sull’auto del padre parcheggiata in sottomarino: la cabina Caladan Oceanic che lo ha trasportato in questo tour globale negli discesa, sganciò il freno a mano e guidò, ferman- di pilotaggio è angusta. Più a destra, una abissi durato 10 mesi e concluso nel mare Glaciale dosi a un incrocio trafficato. Si salvò per puro caso. nuova specie di medusa Artico, dove ha fatto l’ultima immersione nell’a- Ma una parte del merito va al suo sottomari- fotografata nella fossa di Giava (oceano

bisso Molloy, a 5.669 m di profondità. no bianco a forma di cuscino, il Limiting factor for Discovery Channel Atlantic Productions Indiano) e, sopra, Per capire la portata di questa impresa, basta (nome di un’astronave dai romanzi di fantascien- la poppa della nave ricordare che i fondali oltre i 6mila metri sono za di Iain Banks). Più che un “fattore limitante” oceanografica chiamati “zona adopelagica” in ricordo dell’Ade, si è rivelato un veicolo vincente, ed è l’altro pro- Pressure drop.

36 | Focus Oceani dossier teso. Poi, per ingannare il tempo, guardi un film IL TAXI PER GLI ABISSI, ESSENZIALE E RESISTENTE Fra gli imprevisti, un corto sul telefonino o ascolti i Metallica», racconta Ja- mieson. Una volta sul fondo, l’emozione è forte: Fino al 2018, il sottomarino più abissale era il cinese a 11mila metri di profondità. La sua forma a cuscino circuito a 10mila metri. nonostante le condizioni estreme, gli abissi sono Jiaolong, a 3 posti, usato per ricerche scientifiche: nel 2012 aumenta la fluidodinamica nelle fasi di discesa e risalita. E pieni di vita. «Dall’oblò ho visto un pesce luma- ha raggiunto i 7.062 m di profondità. Quell’anno un altro ogni suo pezzo è stato testato in laboratorio per resistere a E la scoperta di 40 nuove specie ca abissale, che fino ad allora avevo sempre visto sottomarino, il Deepsea challenger, era arrivato a 10.908 m pressioni di 11mila atmosfere, quelle degli abissi. Ogni morto. E un polpo dumbo, così chiamato perché nella fossa Challenger: aveva a bordo il regista di Avatar componente, dalle eliche alle batterie, è eiettabile in caso di ha sulla testa due protuberanze simili a orecchie». James Cameron, ma il mezzo fu dismesso dopo la guasto. Rispetto al mezzo usato da Cameron, il Limiting costellato tutta la spedizione. Come nella fossa di Ecco perché, dice Vescovo, «quando sei sul spedizione. Ora lo scenario è cambiato. Il Limiting factor, factor è più piccolo, essenziale, maneggevole. E può Tonga, al largo della Nuova Zelanda: dopo un’o- fondo, un minuto sembra durare 10 secondi. E costruito dalla Triton Submarines di Sebastian, in Florida, è il trasportare 2 passeggeri invece di uno: merito della sfera in ra sul fondale a 10.823 metri, la batteria si era già quando risali, un minuto sembra durarne 20». A primo sommergibile al mondo certificato per immergersi fino titanio (resistente e leggera) che ne protegge gli occupanti. scaricata. Vescovo è risalito subito, scoprendo che proposito di sfasamenti temporali: il sottomarino un’infiltrazione d’acqua aveva causato un corto comunica con la superficie tramite onde sonore, Portello di accesso Bombole per ossigeno circuito. «L’incendio sottomarino più profondo perché quelle radio in acqua non vanno oltre i 100 Modem a Antenna VHF e luce onde sonore e per stoccaggio CO di sempre», scherza Vescovo. Non aveva paura di metri. Dall’abisso Challenger impiegano 7 secon- Sonar stroboscopica 2 Serbatoio di affrontare gli abissi? «Le spedizioni sull’Everest di per arrivare in superficie. Quasi il triplo del zavorra e ai Poli sono state fisicamente e mentalmente tempo (2,5 secondi) che impiega un segnale radio (2.100 litri) A BORDO punitive», risponde. «In mare, invece, basta aver per viaggiare dalla Luna alla Terra. Vescovo (qui sotto) è fiducia in te stesso, nel titanio (il materiale di cui stato affiancato da Telaio in 42 persone, guidate è fatto il sottomarino, ndr), nella matematica. E L’ALTRA ZONA DELLA MORTE titanio da Rob McCallum nella tua squadra. Quando il portello del sommer- Ma oltre all’avventura e ai record, «l’impresa di Carenatura in (più sotto), già capo gibile si chiude, sono sicuro che arriverò in fondo. Vescovo è molto di più: ha un immenso valore per poliuretano della spedizione di Eliche (10) James Cameron. E che tornerò su». l’oceanografia», sottolinea Walsh, che ha seguito tutto dalla Pressure Drop. Il bilancio scientifi- Monitor SANDWICH AL TONNO E... METALLICA co della spedizione, infatti, è notevole: a partire Lampade Joystick Ogni discesa è stata pianificata come un volo dall’esatta ubicazione delle fosse più profonde. Led 6x2 batterie ai spaziale, seguendo una rigorosa check list. Per «Prima di partire», racconta Jamieson, «avevamo polimeri di litio familiarizzare con i comandi del Limiting factor, un’idea approssimativa di dove fossero, perché le (65kWh, 700 kg) Vescovo si era fatto installare un simulatore nel misurazioni erano inaccurate o mancanti». suo garage di Dallas, allenandosi per mesi. E in Nelle immersioni sono stati raccolti 400mila Limiting factor mare ha seguito sempre lo stesso copione: sve- campioni biologici e scoperte 40 nuove specie (TRITON 36000/2) Modem a Interni in schiuma gliarsi all’alba, indossare la tuta blu, preparare il marine. «Ci vorranno 5 anni per studiare tutto», peso a secco: 11,7 tonnellate onde sonore sintattica (microsfere pranzo per la traversata (sandwich al tonno, coca dice Jamieson. «Faremo analisi genetiche, ma di vetro cavo, Oblò in lunghezza: 4,6 m Sensori di e patatine). E andare in bagno: sul sottomarino saranno difficili perché sulle creature abissali ab- temperatura e sospese in una resina acrilico larghezza: 1,9 m epossidica). Dà non c’è Wc; in caso di bisogno si può usare solo un biamo pochi riferimenti. A molte dovremo dare Braccio salinità meccanico altezza: 3,7 m galleggiabilità senza “estensore di portata”, come lo chiama Ramsay: un nome». Una delle scoperte riguarda i liparidi, estraibile capacità: 2 passeggeri deformarsi una bottiglia. Nel frattempo, dalla nave venivano pesci ossei gelatinosi simili a girini: «Li abbiamo lungo 1,6 m carico trasportabile: 220 kg Zavorra (100 kg): calati 3 lander (come le navicelle d’atterraggio trovati al largo del Cile, della Nuova Zelanda, del velocità max: 3 nodi (5,5 km/h) è sganciata per Atlantic Productions/Tamara Stubbs Atlantic Productions/Tamara rallentare la discesa delle missioni spaziali) che esploravano i fondali Giappone. Pur vivendo isolati a migliaia di km Six Special Project eliche: 10 da 7,4 hp ciascuna del sottomarino raccogliendo campioni di acqua, terra e fauna. di distanza, erano simili. Perché? L’evoluzione li Sfera in titanio autonomia operativa: 16 ore a grandi profondità Dopo che Vescovo si infilava nello stretto oblò del ha portati a quelle conformazioni per adattarsi a larga 1,5 m e spessa 9 cm autonomia dei sistemi Reeve Jolliffe sottomarino iniziava la discesa, che durava 2 ore quegli ambienti estremi, oppure hanno un ante- di supporto vitali: 4 giorni e mezzo nelle fosse più profonde. Rannicchiato nato comune e poi si sono separati per i movimen- sugli strumenti, quasi in posizione fetale. «Il peg- ti delle placche terrestri? Dovremo indagare». gior viaggio in economy class che abbia mai fatto», Un’altra scoperta è che anche gli abissi, come le La nave d’appoggio scherza , responsabile scientifico vette, hanno una “zona della morte” oltre gli 8mila Il sottomarino è trasportato dalla della spedizione e biologo marino all’Università metri. Sotto questa profondità non si incontrano nave oceanografica Pressure Drop, di Newcastle. È uno dei pochi ad avere avuto il pri- pesci ma per lo più crostacei e oloturie: «Il moti- lunga 68 metri: con un’alimentazione diesel elettrica vilegio di immergersi con Vescovo, che preferisce vo», spiega Jamieson, «sta negli osmoliti, compo- (velocità massima 10 nodi, 18,5 i viaggi in solitaria. «La prima volta che scendi sei sti organici che proteggono­ le cellule dei pesci dai km/h). È dotata di gru e laboratori. danni delle pressioni estreme. A circa 8.200 metri Il sottomarino è affiancato da 3 lander: Flere, Skaff e Closp. gli osmoliti sono saturi­ e non funzionano oltre. Depositati sui fondali, raccolgono NELLA STORIA Forse quella era la profondità massima degli oce- dati ambientali, immagini, campioni I protagonisti della ani prima che i movimenti delle zolle creassero gli di roccia, d’acqua e di pesci. spedizione (da sin.): abissi più profondi». Rob McCallum, E ora che la missione è finita, quali progetti ha Victor Vescovo, Stuart Buckle, Alan Vescovo? «L’anno prossimo esploreremo la Cin- Jamieson, Patrick tura di fuoco, la zona tettonicamente attiva del Lahey. E Don Walsh, Pacifico a ridosso di Asia e America, ricca di fosse, 88 anni: nel 1960 con Auguste Piccard fu il vulcani e catene montuose sommerse». Ma laggiù primo a raggiungere ci sono anche relitti, idrocarburi e risorse mine-

l’abisso Challenger. rarie. La corsa agli abissi è appena cominciata. Stubbs Tamara Oceani dossier I fondali marini sono meno conosciuti della Luna. Ora è iniziata una missione per mapparli. E si scatena la corsa alle miniere sommerse.

Che preoccupa molti. Nautilus Minerals di Vito Tartamella Assalto aglioceani

l pianeta è freddo e buio, ed è grande due delle auto e dei telefonini. Ma la prospettiva pre- volte e mezza Marte. Ha canyon mozzafia- occupa gli scienziati e gli ambientalisti, che temo- to, la catena montuosa più lunga del Siste- no la distruzione di specie uniche. Molte di loro ma solare (15mila km) e un milione di potrebbero nascondere il segreto di com’è nata Ivulcani. La sua atmosfera è molto densa, e la sua la vita sulla Terra. O le cure per diverse malattie. pressione così forte che ci ridurrebbe in poltiglia. Eppure è pieno di vita: fra vermi lunghi 3 metri e TAGLIAERBA A GALLA strani esseri gelatinosi, è popolato da milioni di Sott’acqua, insomma, c’è fermento. Era il 1872 specie diverse, per lo più ancora da scoprire. quando la corvetta inglese Challenger percorse Per raggiungere questo pianeta non occorrono 127mila km misurando per la prima volta i fonda- navi spaziali: basta andare al porto più vicino. li degli oceani, calando un peso agganciato a una Stiamo parlando, infatti, degli oceani. Occupano lunga corda. Oggi Google Earth mostra le mappe più di ⅔ della Terra ma li conosciamo poco: solo 3D degli abissi: che bisogno c’è, allora, di esplo- il 15% dei fondali è stato mappato ad alta risolu- rarli? Alcune aree, in effetti, sono state mappate zione. È come se, dell’Italia, avessimo mappe det- coi sonar, che ricostruiscono la conformazione tagliate solo di Lombardia ed Emilia-Romagna. dei fondali misurando come riflettono gli impul- Negli ultimi tempi, però, lo scenario sta cam- si sonori. Un processo lungo e costoso: le navi RICCO BOTTINO A sinistra, depositi di biando. Oltre a Victor Vescovo, che ha aperto la devono percorrere i mari avanti e indietro, come ferro manganese porta all’esplorazione degli abissi più profondi (v. un tagliaerba, scansionando un’area larga da po- prelevati con un articolo precedente), è stata lanciata un’iniziativa che centinaia di metri (per i fondali bassi) ai 32 robot sottomarino al epocale, “Seabed 2030”: intende mappare tutti km (per gli abissi profondi oltre 10mila m). E la largo della Mauritania. gli oceani entro 11 anni. E si è scatenata una corsa superficie totale degli oceani è di 362 milioni di Sopra il titolo, all’oro (e agli altri minerali) nascosti nelle profon- km2 (v. riquadro). Così gran parte dei fondali è geologi della società dità marine: 20 Paesi hanno ottenuto le licenze stata ricostruita coi gravimetri, i sensori dei sa- Nautilus Minerals esaminano carote di per dragare un’area grande come Italia, Francia e telliti che misurano le variazioni della forza di roccia prelevate nei Germania. Così si potrebbe soddisfare la doman- gravità: più debole in presenza di fosse oceaniche,

British Geological Survey/ Ukri 2018 fondali oceanici. da di materie prime, soprattutto per le batterie più forte nei fondali bassi o dotati di rilievi. Ma

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sono stime approssimative, con una risoluzione A che serve investire così tante risorse per una LEGENDA massima di 6 km: gli oggetti più piccoli risultano mappa? Basta ricordare cosa è successo nel 2014. NODULI sfocati o invisibili. Perciò si dice che conosciamo L’8 marzo, il volo Malaysia Airlines 370, partito POLIMETALLICI più la Luna (mappata a una risoluzione di 7 me- da Kuala Lumpur e diretto a Pechino con 239 Sono sfere di 4-10 cm di tri) o Marte (20 metri) che gli oceani. «Mappare i passeggeri, è scomparso dai radar, inabissandosi diametro che si formano pianeti è facile: basta inviare un satellite con una nell’oceano Indiano Meridionale. Quei fondali, sui fondali a 4-6.500 m. Zona di Clarion- Intorno a una massa di Clipperton fotocamera e un radar», avverte Larry Mayer del che andavano da 635 a 6.300 metri su un’area di sabbia si aggregano (in Center for Mapping dell’Università del 279mila km2 (quasi quanto l’Italia), erano poco milioni di anni) i minerali Oceano New Hampshire. «Ma non si possono usare questi conosciuti: così, prima di impiegare i mezzi sotto- disciolti nell’acqua, Atlantico soprattutto manganese, strumenti negli oceani, dove l’acqua diventa buia marini autonomi per cercare i resti del velivolo, si ferro, nichel e rame. sotto i 200 m di profondità. E arrivare su Marte è dovuta fare una massiccia indagine batimetrica Oceano è molto più costoso che scansionare gli oceani». per mapparli. Alla campagna hanno partecipato SOLFURI Pacifico POLIMETALLICI A proposito di soldi, per finanziare il “Seabed navi di 25 Paesi. E non hanno trovato nulla. Sono sedimenti che Oceano 2030”, lanciato dal Gebco (General Bathymetric contengono rame, oro, Indiano Chart of the , promosso da Unesco e Orga- CAROTAGGI STORICI zinco, bario e argento. Si formano a 1.000-3.500 m nizzazione idrografica internazionale), la Nippon Conoscere i fondali oceanici, però, non serve solo di profondità sotto i Foundation ha stanziato 18,5 milioni di dollari. In a rintracciare gli aerei precipitati o a posare i cavi camini idrotermali, da Frontiers in marine science, doi.org/10.3389/fmars.2017.00418 da Frontiers John Cancalosi/Alamy/Ipa primavera la squadra degli ex alunni di Gebco-NF per Internet. «Serve a studiare come si muovono fratture da cui esce ha vinto i 4 milioni di dollari del premio Shell Di- le correnti di fondo oceaniche, i sedimenti e gli acqua calda ricca di minerali. scovery XPrize: ha costruito SeaKit, una nave au- tsunami, come si erodono le coste e si possono LE MINIERE SOMMERSE (E I PRETENDENTI) PEPITA MARINA tonoma con al suo interno un drone sottomarino. innalzare i mari», spiega Marzia Rovere, geologa Sezione di un nodulo CROSTE Gli abissi contengono molti scatenata una corsa alle risorse polimetallici; 5 licenze (1,1% polimetallico, ricco di Farà progredire la mappatura dei mari, anche se, marina all’Ismar-Cnr di Bologna e membro del DI COBALTO tesori minerari: si stima che, solo sottomarine. Finora l’Isa delle aree) per le croste ricche di Sono sedimenti ricchi di manganese e da solo, impiegherebbe 970 anni per scansionare comitato direttivo di Gebco. Le correnti sottoma- nel Pacifico Settentrionale, ci (International Seabed Authority) cobalto. La licenza di cobalto. È stato cobalto, manganese, l’85% dei fondali poco noti. «Gli enti oceanogra- rine sono fondamentali per il clima: se abbiamo nichel e platino. Si siano 50 milioni di tonnellate di ha concesso 29 licenze della esplorazione costa 65mila prelevato a 800 metri fici mondiali possiedono 700 sonar: se tutti col- temperature miti lo dobbiamo alla corrente nord- di profondità formano sulle coste e sulle cobalto, 7 volte quello estraibile durata di 15 anni per dollari. I Paesi che hanno cime dei monti sottomarini nell’Atlantico. laborano, l’obiettivo del 2030 è raggiungibile», atlantica che porta acque calde in Europa. sulla terraferma. Il cobalto è l’esplorazione mineraria in ottenuto le licenze sono 20. dice Mayer. Ma bisogna superare le diffidenze Mappare i vulcani e le fratture sottomarine, poi, a 800-2.500 m di profondità: le correnti molto ricercato per le batterie di acque internazionali per un Quelli che hanno ottenuto più reciproche: molte nazioni non condividono i dati aiuta a capire la dinamica dei terremoti. «Fu grazie fanno accumulare i cellulari e auto. E non è l’unica totale di 1.326.292 km2, pari alla aree sono: la Cina (160mila km2), batimetrici per timori sulla propria sicurezza na- ai carotaggi nell’oceano Atlantico che, negli anni minerali disciolti in acqua. ricchezza sommersa: negli superficie di Italia, Francia e il Regno Unito (133.000 km2) e zionale, o di perdere sovranità e possibili profitti. ’50, si comprese la tettonica delle placche, ovvero ZONA ECONOMICA abissi ci celano noduli Germania. Russia e Corea del Sud (88.000 che la litosfera è divisa in zolle che si muovono 2 ESCLUSIVA polimetallici, solfuri polimetallici Di queste: 17 licenze (per il km ). Fra le nazioni europee ci sulla superficie del mantello terrestre», ricorda Area fino a 200 miglia e croste ricche di cobalto, 93,6% delle aree) sono per i sono anche Francia, Germania, nautiche dalle sue coste in Andrea Argnani, geologo marino all’Ismar-Cnr ubicate per lo più nell’oceano noduli polimetallici; 7 licenze Belgio, Polonia, Slovacchia, di Bologna. «Si scoprì infatti che le rocce in mez- cui uno Stato ha diritto di Conoscere i fondali è importante gestire le risorse marine. Pacifico (v. mappa). Così si è (5,3% delle aree) per i solfuri Repubblica Ceca, Bulgaria. zo all’oceano sono più giovani rispetto a quelle per capire il clima, i terremoti, gli costiere: al largo c’è una lunga catena di vulcani che eruttano nuovo magma». Ma l’interesse per tsunami e le correnti marittime gli oceani non è solo scientifico. È anche econo-

MINATORI ROBOTICI I veicoli minerari allestiti per scavi al largo della Papua Nuova Guinea a 1.600 m di profondità. La missione, Solwara I, è stata annullata per il fallimento della società titolare, la Nautilus Minerals. Nautilus minerals Oceani dossier

Quant’è profondo il mare Nel grafico qui sotto, le profondità dei fondali oceanici nel mondo. Quasi tre quarti (73,9%) degli abissi marini sono compresi fra i 3mila e i 6mila metri. La profondità media è di 3.900 metri.

11,7% 0-1.000 m

13% 1.000-3.000 m

22,2% 3.000-4.000 m BlueNomads.org Survey Philippines & Kaiyo Engineering Japan BlueNomads.org

VIDEO

I CAMINI % 4.000-5.000 m IDROTERMALI 31,8 DEGLI OCEANI VISTI DA VICINO

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redditizi. Ma oggi l’interesse si è riacceso: sia per i progressi nella tecnologia estrattiva sottomarina, sia perché il mercato è cambiato. Oggi c’è un’al- ta richiesta di terre rare (per superconduttori, display per telefonini e pale eoliche) e di cobalto

MARUM – Center for Marine Environmental Sciences, University of Bremen (CC-BY 4.0) Sciences, University of Bremen MARUM – Center for Marine Environmental per le batterie delle auto elettriche. Ma questi ele- menti sono nelle mani di due Paesi: la Cina per le terre rare, e il cobalto in Repubblica Democratica GEYSER E mico: 20 Paesi hanno chiesto all’Isa (Internatio- del Congo, dov’è diffuso il lavoro minorile. VULCANI nal Seabed Authority) l’autorizzazione a cercare In alto, vulcani sommersi in una minerali nelle acque di tutti i fondali oceanici L’ALLARME DEGLI SCIENZIATI batimetria 3D dei internazionali (v. disegno). L’Eldorado è la zona Secondo l’US Geological Survey, il mare conter- fondali al largo del di Clarion-Clipperton, un’antica dorsale del Pa- rebbe più nichel, cobalto e terre rare di tutte le Giappone. Qui sopra, un cifico compresa fra il Messico e le Hawaii ricca di riserve della Terra. E stima che l’estrazione di camino idrotermale vulcani e faglie sommerse: qui, decine di milioni minerali nei fondali raggiungerà il 5% dell’offerta emette acqua di anni fa, il fondale si espandeva, sospinto dalla globale entro il 2030 e il 15% entro il 2050. «Le calda a 2.980 metri di profondità risalita del magma dal sottosuolo. E l’acqua è ricca miniere sommerse eviteranno la deforestazione, nell’Atlantico. di minerali disciolti, che – in milioni di anni – si l’inquinamento e lo sfruttamento minorile», dice sono addensati nei noduli polimetallici, rocce sfe- Gerard Barron di DeepGreen, società canadese riche ricche di nichel, rame e cobalto. di scavo oceanico. In più, secondo i regolamenti Nel 1978 una società Usa, la Ocean Minerals, calò dell’Isa (ancora in fase di sviluppo), chi estrarrà in quell’area una draga a 5.400 m di profondità minerali in mare dovrà limitare l’impatto sull’am- collegata a una nave con un tubo d’acciaio: riuscì biente. E dovrà dividere i proventi coi Paesi in via ad aspirare 800 tonnellate di noduli, ma poi per- di sviluppo indicati dall’Onu, dato che «i fondali se l’attrezzatura in mare. Fu un’operazione molto sono patrimonio dell’umanità». costosa: le miniere oceaniche furono abbando- Ma l’entusiasmo non è condiviso da molti scien- nate perché i minerali sulla terraferma erano più ziati e associazioni ambientaliste. L’anno scorso, 50 Ong hanno scritto all’Isa di essere «molto pre- occupate per le perdite potenzialmente irrever- Scavare nei fondali oceanici sibili della biodiversità marina», chiedendo una moratoria o regole più stringenti sulle operazio- rischia di annientare specie ni minerarie. Che hanno un impatto considere- vole. Nel 2004, il sottomarino francese Nautile uniche e ancora ignote è tornato nella zona di Clarion-Clipperton: a Oceani dossier

Lo studio degli abissi può svelare com’è nata la vita sulla Terra. E far scoprire possibili nuove medicine

ratories all’Università di Exeter. Le preoccupa- zioni riguardano soprattutto gli ambienti ricchi di fauna marina: le zone dei camini idroterma- li, fratture da cui fuoriesce acqua calda ricca di minerali disciolti (zolfo, rame, oro, zinco), che si accumulano sui fondali. Una di queste è una zona a 900 m di profondità al centro dell’Atlan- tico: è chiamata “Città perduta” perché i suoi 30 camini, alti fino a 60 m, sembrano un paesaggio urbano. Dove prospera la vita: lumache, crosta- 26 anni di distanza, i segni lasciati dai dragaggi cei, vermi e batteri capaci di vivere a 113 °C di NAVE VINCENTE sui fondali erano ancora evidenti. E avevano cau- temperatura e al buio. Mentre sulla terraferma La SeaKit, nave sato, aggiunge Dmitry Miljutin, del Centro tede- le piante sfruttano il Sole per convertire la CO₂ autonoma: al suo interno ospita un sco per la ricerca sulla biodiversità marina, «una in zuccheri, gli organismi marini ricavano ener- drone sottomarino diminuzione significativa» di nematodi, i vermi gia con la chemiosintesi, trasformando i compo- capace di fare rilievi marini. I dragaggi, infatti, «rischiano di distrug- sti minerali disciolti in acqua. batimetrici fino a 4.500 m di gere ecosistemi che si sono formati in milioni di profondità. I mezzi anni, diffondendo sostanze tossiche e causando TEST (E MISSIONI) IN CORSO hanno vinto l’XPrize. inquinamento acustico e luminoso», sottolinea La vita sulla Terra potrebbe essere nata proprio Kathryn Miller dei Greenpeace Research Labo- sotto questi camini, da cui fuoriescono le mole- cole organiche più semplici. Molte interessano l’industria farmaceutica: si sono scoperti infatti composti marini con proprietà analgesiche, anti- GLI OCEANI IN NUMERI virali e antitumorali (come la trabectedina, rica- vata da un’ascidia, l’Ecteinascidia turbinata, ani- MILIONI: LE SPECIE MARINE maletto dei Caraibi a forma di otre). Ma il grosso ANCORA SCONOSCIUTE (STIMA). è ancora da scoprire, visto che l’oceano è inesplo- 1,4QUELLE NOTE SONO 230MILA rato. «L’attività estrattiva rischia di distruggere queste forme di vita prima ancora che siano state MILIONI DI KM2: L’AREA CHE comprese o scoperte», dice Miller. «Questi habi- OCCUPANO GLI OCEANI. PARI A 2,5 tat sono diversi fra loro e ospitano esemplari uni- 362VOLTE LA SUPERFICIE DI MARTE ci». A luglio, decine di oceanografi hanno scritto all’Isa denunciando che «l’estrazione mineraria può causare danni gravi e irreversibili agli oceani, alla vita marina e al clima globale», visto che i gas 29% 15% serra sono assorbiti dall’oceano. Le aree emerse del La percentuale dei nostro Pianeta fondali mappati «Le preoccupazioni sono comprensibili», repli- con una risoluzione ca Marzia Rovere, ex membro della commissione di almeno 1 km. È tecnico-legale dell’Isa. «Ma le risorse sottomarine come se, sull’Italia, avessimo le cartine potrebbero essere sovrastimate, visto che l’ocea- dettagliate soltanto di no è inesplorato. E comunque le macchine per l’e- Le aree71 del nostro% Pianeta Lombardia ed Emilia- strazione mineraria sono solo prototipi testati in occupate dagli oceani Romagna acque poco profonde: ci vorranno anni prima che diventino operative. E nel frattempo pochi prote- stano contro un grave attentato ai fondali marini: MILA: LE MONTAGNE l’estrazione di sabbia e ghiaia per l’edilizia». SOMMERSE ALTE Nel frattempo, l’assalto è già iniziato, seppure a 100 PIÙ DI 1.000 METRI profondità meno elevate. Nel 2017 una nave giap- ponese ha fatto uno scavo al largo di Okinawa, a 1.600 m di profondità: ha estratto oro, rame, MILIONE: I VULCANI SOMMERSI piombo e tanto zinco da soddisfare il consumo (SULLA TERRA SONO 1.500). annuale del Paese. L’anno prossimo i bulldozer si 1 SONO PER LO PIÙ INATTIVI immergeranno di nuovo.

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DELLA TERRA CONOSCIAMO IL CANTIERE LABORATORIO LE SFIDE SCIENTIFICHE QUASI TUTTO, DEGLI OCEANI PER SALVARE NOTRE-DAME PROFONDI QUASI NULLA. INTERVISTA PARLA VICTOR EPPURE LA VITA È INIZIATA LÌ. VESCOVO, ORA È PARTITA LA CORSA IL MILIARDARIO SCARICA PER SCOPRIRNE I SEGRETI E LA APP ESPLORATORE INQUADRA DEI FONDALI PER CERCARE MINERALI RARI E ANIMA LA COPERTINA! Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.), Spagna € 7,00 / MC, Côte d’Azur 7,10 Canada CAD 12,00 Germania Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, www.focus.it Victor Vescovo nell'abisso Calipso, nel Mediterraneo

DSV Limiting Factor: il sottomarino usato da Victor Vescovo per esplorare i fondali oceanici, l'unico al mondo certificato per raggiungere in sicurezza profondità abissali. | courtesy of Caladan Oceanic 2020 Victor Vescovo colpisce ancora: dopo aver toccato i punti più profondi dei 5 oceani, l'esploratore texano di origini italiane ha raggiunto anche quello del Mediterraneo, l'abisso Calipso , e con un passeggero d'eccezione, il principe Alberto di Monaco, che diventa così il primo capo di Stato ad aver raggiunto una profondità abissale. Il 10 febbraio, infatti, hanno toccato il fondo dell'abisso Calipso, al largo del Peloponneso, in Grecia: è il punto più profondo del Mediterraneo. Lo scorso anno Vescovo aveva toccato per la prima volta, a bordo del suo sottomarino, il Limiting factor , le fosse più profonde dei 5 oceani con la Five Deeps Expedtion .

La fossa Calipso era una tappa della nuova missione di Vescovo (Caladan Oceanic 2020 ), che ha puntato per la prima volta sul Mediterraneo, prima di avventurarsi nuovamente negli oceani. La presenza del principe - il primo capo di Stato ad avventurarsi negli abissi marini - non era casuale: Alberto II è impegnato nella gestione sostenibile dei mari attraverso la fondazione de Monaco .

Spazzatura: un sacchetto di plastica sul fondale dell'abisso Calipso, a 5.109 metri di profondità nel mare Mediterraneo. | Tatiana Makarevich (SAPR) Con una immersione durata oltre 5 ore, Vescovo e il principe hanno raggiunto il fondale, a oltre 5mila metri di profondità. Era da 55 anni che quel punto del Mar Ionio non veniva raggiunto da una missione umana: i primi a toccarlo erano stati Gérard Huet de Froberville, Charles "Chuck" L. Drake ed Henri Germaine Delauze, il 27 settembre 1965, a bordo del batiscafo francese Archimède (oggi dismesso). La missione di Vescovo ha consentito, grazie ai moderni sonar di cui è dotato il sottomarino, di stabilirne la profondità esatta: 5.109 metri. Scoprendo, però, quant'è inquinato il Mare Nostrum: persino in quell'abisso, racconta Vescovo, «abbiamo osservato la presenza di fauna marina, ma anche prove molto significative di contaminazione umana, tra cui sacchetti di plastica, lattine per bevande e persino quello che sembrava un tubo».

La batimetria del mar Mediterraneo: il rosso indica i fondali più bassi, il blu-viola quelli più profondi, che si trovano tutti nel Mar Ionio. È l'effetto della subduzione, cioè dello scivolamento della placca africana sotto quella euroasiatica. | EMODnet Bathymetry Consortium La fossa è a circa 60 km dalla costa meridionale del Peloponneso, a sud-ovest di Pilos. «È stata prodotta dalla subduzione, cioè dal lento scivolamento della Placca Africana sotto alla microplacca Egea», spiega Marzia Rovere, geologa marina all'Ismar-Cnr di Bologna : «un movimento di circa 10 mm l'anno, iniziato 13 milioni di anni fa e tuttora in corso. È un'area molto intensa dal punto di vista sismico. La Fossa Calipso è una depressione di forma circolare, di circa 50 km di diametro e con una pendenza di scarpata piuttosto modesta. Risulta poco popolata da fauna ittica, perché le sue acque sono più calde rispetto a quelle oceaniche. Per la sua profondità la fossa Calipso è stata scelta, nell'ambito del progetto KM3NeT , come sito per ospitare un rilevatore di neutrini , le sfuggenti particelle che si generano nel cosmo dalle esplosioni più violente.»

La mappa della missione "Caladan Oceanic 2020" con i punti di immersione. Dopo il Mediterraneo sarà il turno del mar Rosso, dell'oceano Indiano e poi del Pacifico. | courtesy of Caladan Oceanic 2020 La discesa nell'abisso Calipso era la seconda tappa della nuova e ultima avventura di Vescovo: quando sarà finita, quest'estate, il suo glorioso sottomarino, il Triton 36000/2 Limiting Factor - il primo certificato per raggiungere profondità abissali - sarà messo in vendita al prezzo di 48,2 milioni di dollari. La prima tappa, all'inizio di febbraio, è stato un commosso omaggio al Minerve, un sottomarino francese affondato - per motivi ancora ignoti - nel 1968 al largo di Tolone. Il relitto, individuato l'anno scorso a 2.250 metri di profondità, non era mai stato raggiunto da una spedizione umana. Ora, lasciato il Mediterraneo, la squadra di Vescovo è diretta verso il Mar Rosso, dove ne toccherà il punto più profondo, il canale di Suakin (3.040 metri). Seguirà una serie di esplorazioni nei fondali al largo delle Seychelles e delle Maldive, per studiare più in dettaglio le loro caratteristiche geologiche e biologiche. Poi, da maggio, la squadra (circa 50 persone, fra ingegneri, marinai, addetti alle batimetrie, biologi) raggiungerà il Pacifico.

Victor Vescovo: l'esploratore texano di origini italiane, 54 anni, ha dedicato il 2019 a esplorare gli abissi più profondi dei cinque oceani. | courtesy of Caladan Oceanic 2020 Dopo un paio i tappe per visitare i relitti statunitensi della seconda guerra mondiale (il cacciatorpediniere Johnston e l'incrociatore Indianapolis, affondati rispettivamente nel 1944 e nel 1945 al largo delle Filippine) la missione ritornerà sul , il punto più profondo della Fossa delle Marianne (10.928 metri). Uno dei luoghi più inospitali del pianeta, con una temperatura poco sopra i 0 °C e una pressione di una tonnellata per centimetro quadrato. L'anno scorso Vescovo era atterrato sul punto più profondo dell'abisso, una zona che era stata esplorata solo da altri 3 esseri umani prima di lui: Don Walsh e nel 1960 col batiscafo Trieste, e il regista di Avatar, James Cameron, nel 2012.

Vulcani sottomarini: la cintura di fuoco del Pacifico. | USGS, via WikiMedia Quest'anno Vescovo tornerà in quella zona ostile per esplorarla in dettaglio: farà 8 immersioni per studiarne le fosse e i canyon, e avrà due ospiti d'eccezione, l'ex astronauta statunitense Kathy Sullivan, geologa ed ex direttore del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), l'ente oceanografico statunitense, e Kelly Walsh, figlio di Don, il comandante del batiscafo Trieste.

La missione si concluderà al largo del Giappone, lungo la cintura di fuoco , la zona geologicamente attiva lungo le coste del Pacifico, per studiare i camini idrotermali , raccogliere campioni di rocce e di creature abissali. Una chiusura col botto, che segnerà la fine delle esplorazioni oceaniche per Vescovo: dopo di lui, chi raccoglierà il testimone delle prossime esplorazioni abissali? 14 febbraio 2020 | Vito Tartamella picco al 2100 (se non si riducono

emissioni e popolazione) ecologia 1.200 LIVELLI In questo grafico, le concentrazioni di CO2 (in ppm, parti per quantità 1.000 milione) nel presente, oggi in passato e futuro picco negli 2 atmosfera (nella peggiore delle massimo 410 ultimi 1.500 ipotesi) della Terra. di CO 800milaanni 500 300

picco massimo nella

storia della Terra: scenario estremo

m 2.000 p p

0 Il nemico invisibile Le nostre emissioni di anidride carbonica ci hanno portato in un territorio inedito per l’umanità. Ora ci resta poco tempo per intervenire. di Vito Tartamella

FUMI NOCIVI Ciminiere di una centrale a carbone a Bergheim(Germania). Gli impianti che producono energia sono i principali

Epa/Ansa emettitori di CO2. 60 anni Le fonti umane di CO₂ Le emissioni oggi Negli ultimi abbiamo immesso 14% altre industrie 10% Gt - gigatonnellate così tanta CO₂ che la Terra non riesce più 5% abitazioni e negozi (miliardi di tonnellate) ferro e acciaio 38 ad assorbirla. E il Pianeta si surriscalda 1% trasporti su strada 4% a lungo raggio 2

cemento I PAESI CHE I PAESI CHE COEMETTONO DI PIÙ EMETTONO DI PIÙ 2% aviazione allarme è scattato in cima a un vulcano, a mosfera circa 39 gigatonnellate (Gt, miliardi di tonnellate) di % NEL MONDO IN EUROPA 2 3% navigazione ’ 3.400 metri d’altezza. Era il 9 maggio 2013 e CO2. Poco più di metà è stata assorbita dalla terra e dagli oceani. produzione Cina 29,3% Germania 20,4% in un prefabbricato bianco circondato da Ma il resto, oltre 17 Gt, è rimasto in atmosfera. E ci resterà a di calore rocce nere sul Mauna Loa (isole Hawaii), un lungo: il 40% per un secolo, il 20% per mille anni, il 10% per Usa 13,7% Uk 10,8% India 6,6% Francia 10,5% numero è apparso sui computer collegati ai sensori sul tetto: 10mila anni. In pratica, le emissioni di gas prodotte dalle atti- 11% trasporti 400. Quell’edificio è uno degli osservatori atmosferici del Noaa, vità umane (energia, industria, agricoltura, traffico) condizio- leggeri su strada NEL 2018 L a corto raggio il National Oceanic and Atmospheric Administration. E quel neranno il clima in cui vivranno i nostri figli e le successive 400 ITALIA L’EUROPA numero indicava la quantità di anidride carbonica (CO2) pre- generazioni. Dato che la CO2 è il principale gas serra, ovvero il HA RIDOTTO sente nell’aria: 400 ppm, parti per milione. Oggi siamo a 410. maggior responsabile del riscaldamento globale, gli scienziati 423 LE EMISSIONI 5% trasporti pesanti Mt - megatonnellate DEL 2,5% Tradotto in percentuali, significa che ora la nostra atmosfera hanno dato l’allarme: se non arginiamo la crescita di questo gas, a corto raggio (milioni di tonnellate) RISPETTO AL 2017 contiene lo 0,04% di CO2. Sembra un’inezia, ma in realtà ci ha andiamo incontro a catastrofi. E c’è anche una data, calcolano i 26% produzione portato in un territorio sconosciuto in tutta la storia umana: ricercatori tedeschi dell’Mcc (Mercator Research Institute on di elettricità negli ultimi 800mila anni, infatti, la Terra non ha mai superato Global Commons and Climate Change) di Berlino: il 28 ottobre 5% 12% produzione non le 300 parti per milione (0,03%). E non è una situazione transi- 2045. Entro quel giorno, fra poco meno di 26 anni, dovremo produzione di programmata di elettricità toria. L’anno scorso, le attività umane hanno immesso nell’at- aver trovato una soluzione per limitare le emissioni di CO2 se elettricità e calore UN UOMO, CON UN’AUTO DI MEDIA vogliamo contenere il riscaldamento del Pianeta sotto i 2 °C. LA RESPIRAZIONE CILINDRATA EMETTE Altrimenti, ci ritroveremo in un mondo in cui l’acqua alta di Le fonti di CO₂: il 45% viene dalla produzione d’energia, seguita da industria (23%) e trasporti (22%). Fette sporgenti: la CO₂ difficile da tagliare (27%). 328 kg/anno 4,6 tonnellate/anno di CO Venezia, le estati roventi e le tempeste come quella che si è 2 abbattuta l’anno scorso sul Triveneto diventeranno la norma.

Getty Images (2) 0,5 33 5 assorbimento assorbimento Un ciclo planetario UNA COPERTA INTRAPPOLA-CALORE da parte di da parte degli 17,3 piante e terreni oceani Se non peggio: un ricercatore del Mit, Daniel Rothman, ha stu- Il carbonio impiega 100-200 milioni di deforestazione CO non 2 anni per muoversi fra rocce, suolo, diato le estinzioni di massa degli ultimi 500 milioni di anni. Se- (mancato assorbita che condo i suoi calcoli, se andremo avanti di questo passo, fra poco emissioni emissioni da assorbimento e 12 9 resta in oceano e atmosfera (v. schema qui a vulcaniche degradazione combustibili atmosfera lato). La CO arriva al suolo con la meno di 64 anni, verso l’anno 2083, avremo superato il punto di fossili piante abbattute 2 da parte dei pioggia legandosi all’acqua e formando non ritorno: una soglia critica oltre la quale la vita sulla Terra batteri) emissioni e potrebbe essere seriamente minacciata. assorbimento da acido carbonico. Questo acido scioglie le parte degli oceani rocce, portando ioni di calcio nell’oceano Possiamo fare qualcosa per evitarlo? Sì: i rimedi esistono e 440 carbonio sono già praticabili. Ma per capire come funzioneranno, biso- carbonio stoccato (coi fiumi); qui gli ioni di calcio si legano organico negli oceani 330 gna conoscere meglio questo gas incolore, inodore e più pesan- con ioni di bicarbonato per formare carbonio permafrost te dell’aria, a cui dobbiamo anche essere grati: è merito suo se la stoccato carbonato di calcio, prodotto anche dagli sotto suolo sedimenti temperatura media della Terra è di 15 °C e non –18 °C. L’anidri- terra superficiali organismi marini. Quando questi emissione e de carbonica viene prodotta in natura dai vulcani, dall’attività assorbimento da parte muoiono, il carbonato di calcio precipita di terreni, batteri, piante DATI ESPRESSI IN GIGATONNELLATE batterica e dalla respirazione delle piante e degli animali (com- Ipcc, Global carbon project, www.2degreesinstitute.org, Fonti: www.co2.earth, Science (Steven J. Davis), sui fondali e si accumula. Lo stesso presi noi). Ma è emessa anche dalle nostre attività: il carbonio avviene sulla terraferma con la è un elemento molto diffuso perché è capace di formare molti 440 3,6 decomposizione di piante e animali (che Temperatura e CO2 negli ultimi 800 mila anni... legami (fino a 4 per atomo) permettendo di comporre lunghe 400 2,0 diventano rocce, petrolio, carbone). BENE E MALE Temperature molecole che contengono molta energia, dal legno al carbone, 360 1,2 E questo carbonio torna in atmosfera Le due facce con le eruzioni vulcaniche. delle foreste: dal metano al petrolio. Quando queste catene si spezzano – con 320 0 la combustione – si liberano energia e CO2. Con la respirazione Nel 2018 l’uomo ha immesso in finché vivono, 280 -1,2 assorbono un uomo ne emette 328 kg l’anno; un’auto di media cilindrata atmosfera circa 38 gigatonnellate (Gt) di 240 -2,4

anidride PPM) 14 volte tanto, 4.600 kg. 2 CO2. Un’inezia in confronto alle 770 Gt carbonica. Ma 200 -4,6 se bruciano, Tutto questo ha un prezzo: negli ultimi 60 anni abbiamo prodotte dalla natura (respirazione delle 160 -4,8 emettono quella immesso in atmosfera tanta CO2 da alterare il delicato equili- CO2 piante, batteri, processi di che avevano 120 -6,0 brio del carbonio, che la natura non riesce più ad assorbire (v. 771 720 670 620 570 520 470 420 370 320 270 220 170 120 70 20 decomposizione). Ma con un’enorme intrappolato. Anni in migliaia disegno a lato). E il gas si è accumulato in atmosfera, facendo differenza: mentre la CO2 prodotta dalla 560 1,6 salire la temperatura del Pianeta. «La CO2 si comporta come ... e negli ultimi 1.000 anni natura viene riassorbita integralmente una coperta: intrappola il calore emesso dalla Terra», spiega 520 1,2 dagli oceani e dai terreni, quella immessa

480 0,8 ANOMALE (°C) TEMPERATURE

ANIDRIDE CARBONICA (CO in atmosfera dall’uomo resta per quasi Antonello Provenzale, direttore dell’Istituto di geoscienze e Temperature georisorse del Cnr di Pisa. «Questo avviene perché le molecole 440 0,4 metà (46,2%) in atmosfera: sono circa di CO2 sono sensibili alle frequenze nell’infrarosso, irradiate 400 0 17,3 Gt. Che hanno fatto impennare le dalla Terra quando riemette il calore assorbito dai raggi solari. 360 -0,4 temperature (v. grafici a sinistra).

Quando la radiazione infrarossa emessa dalla Terra raggiunge 320 -0,8 Il resto della CO2 viene invece assorbita

lo strato di CO2, questo ne assorbe una parte e riemette metà 280 -1,2 dal Pianeta (piante, terreni e oceani ): lo CO2 stoccaggio maggiore è proprio nelle di questa radiazione verso l’alto e metà verso il basso, facendola 240 -1,6 tornare sul Pianeta». Ecco perché l’anidride carbonica è re- 1000 1050 1100 1150 1200 1250 1300 1350 1400 1450 1500 1550 1600 1650 1700 1750 1800 1850 1900 1950 2000 viscere della Terra.

72 | Focus sponsabile del 20% dell’effetto serra; il resto è dovuto al vapore acqueo (50%) e alle nuvole (25%), che però dipendono dai livel- BRUTTA ARIA li di CO2. Il restante 5% è causato dalle polveri in sospensione Eruzione del nell’aria e da altri gas serra come il metano. Rajkoke (Russia, Risultato: nell’ultimo secolo, la quantità di CO2 è aumentata oceano Pacifico): 100 volte più velocemente rispetto alla fine dell’era glaciale a i vulcani emettono meno causa dell’industrializzazione, della crescita della popolazio- CO2 dell’uomo. A ne, dell’agricoltura intensiva e della deforestazione. Causando destra, protesta l’impennata delle temperature, aumentate di almeno 0,8 °C di Greenpeace in negli ultimi 139 anni: «La CO2 ha un ruolo centrale nel riscal- Germania. damento globale», conferma Riccardo Valentini, direttore del- la divisione Impatti del Cmcc, il Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici. «Tant’è vero che i simulatori al com- puter non riescono a riprodurre il cambio climatico se non si inserisce nei parametri l’aumento di CO2 nell’ultimo secolo. L’effetto serra esisteva prima dell’uomo, e ha creato un am- biente favorevole per la vita. Ma noi l’abbiamo alterato, facendo livello di CO2, insomma, saremo meno lucidi per intervenire. dirette della CO2», spiega Carlo Barbante, paleoclimatologo l’obiettivo, il costo per adattarci al cambio climatico sarà molto vacillare questo equilibrio». E ora quale destino ci attende? Un esempio viene da lonta- dell’Università di Venezia. «Studiamo l’aria fossile intrappo- più alto rispetto a quello di cambiare risorse energetiche». no: Venere. «Circa 2,9 miliardi di anni fa, aveva acqua e una lata nelle carote di ghiaccio più antiche prelevate ai Poli. Per Già, perché quasi metà della CO2 arriva non dai trasporti, ben- I RECORD DEL PASSATO (E VENERE) temperatura mite, simile a quella terrestre», dice Alessandra spingerci più indietro, invece, si usano parametri sostitutivi, sì dall’uso di fonti fossili (petrolio, carbone, metano) per pro- L’Homo sapiens esiste infatti da 200mila anni, e non ha mai Migliorini, planetologa dell’Inaf. «Poi la CO2 si è accumulata come il decadimento del boro nei sedimenti oceanici, che ha durre energia: per ridurre le emissioni di gas serra bisogna in- respirato tanta CO2 come oggi. È vero che la morte arriva a in atmosfera per un’enorme attività vulcanica, o forse per l’im- una chimica analoga a quella del carbonio». vece puntare su solare, eolico o nucleare. E probabilmente non ben altre concentrazioni (50mila ppm); tuttavia, sottolinea patto di meteoriti. Con il risultato che oggi la sua atmosfera è Così si è scoperto che, in realtà, la Terra nell’antichità ha su- basterà, avverte l’Ipcc, che nel suo ultimo report auspica anche Tyler Jacobson del Dipartimento di medicina preventiva alla composta di CO2 per il 96%: è coperta da una coltre di nubi, e la perato di gran lunga le 400 ppm: 55 milioni di anni fa, quando un “aiutino”: l’uso di tecniche di geoingegneria per rimuovere Northwestern University di Chicago, «l’uomo potrebbe non temperatura media alla superficie è di 460 °C. Lo studio di Ve- c’erano i primi antenati di uccelli e mammiferi, la CO2 raggiun- almeno 10 Gt della CO2 già emessa (v. prossimo articolo). essere adattato a esposizioni croniche di CO2 ad alti livelli: è nere è servito a far progredire le nostre conoscenze sulla CO2». se le 1.000 ppm. Quel periodo è noto come “massimo termico Secondo i calcoli dell’Mcc, ci restano solo 26 anni per farlo. un campo ancora da approfondire». Alcune ricerche hanno Ma senza andare così lontano, per capire il futuro della Terra del Paleocene-Eocene”: il Pianeta era privo di ghiacci, il livello Ma secondo il professor Rothman del Mit c’è anche un altro mostrato che già a 1.000 ppm si riducono le prestazioni cogni- basta guardare il suo clima passato. Che ha lasciato tracce nel- degli oceani era più alto di 65 metri rispetto a oggi. E le tem- conto alla rovescia che dovrebbe preoccuparci molto di più: tive (decisioni, soluzioni di problemi). Se raggiungeremo quel le rocce più antiche: «Fino a 800mila anni fa abbiamo misure perature globali erano più alte di 13 °C. Molti organismi non studiando le 5 estinzioni di massa avvenute sulla Terra negli sopravvissero a questo clima funestato da fenomeni estremi, e ultimi 540 milioni di anni, ha evidenziato che erano tutte col- causato, con tutta probabilità, da un’enorme attività vulcanica. legate a perturbazioni nel ciclo del carbonio. E ritiene di aver «Era un mondo molto diverso», precisa Gavin Foster, docen- individuato la soglia critica oltre la quale si spalancano le porte te di chimica isotopica all’Università di Southampton. «Circa del disastro: quando gli oceani assorbono circa 1.147 Gt di CO2. 5 °C di quel riscaldamento erano dovuti alla configurazione L’anidride carbonica CO2 infatti rende più acide le acque ren- dei continenti: l’Asia era spezzata in due dall’oceano, l’Europa dendo più sottili i gusci delle conchiglie, fatti di carbonato di era un arcipelago e il Mediterraneo non esisteva». Detto per inciso, le 1.200 ppm sono lo scenario da incubo che, secondo Oltre un certo livello negli oceani, la il Gruppo intergovernativo sul cambia- mento climatico (Ipcc, i 200 scienziati CO₂ causa estinzioni di massa. che studiano il riscaldamento globale) ci aspetta nel 2100 se non caleranno le Per arrivarci resterebbero 64 anni emissioni e crescerà la popolazione. calcio. In condizioni normali, le conchiglie cadono sui fondali, AVVIATI AL DISASTRO aiutando a rimuovere il carbonio dall’atmosfera; ma se i gusci si Ma la Terra ha attraversato momenti anche peggiori. Circa 200 dissolvono, il carbonio torna in circolo, innescando «un treno milioni di anni fa, fra Triassico e Giurassico, l’epoca dei dino- merci di conseguenze, che potrebbe culminare in una nuova sauri, la CO2 raggiunse il livello massimo mai toccato: 2.000 estinzione di massa sulla Terra», avverte Rothman. ppm. Una quantità dovuta a fenomeni geologici apocalittici: il Ma quando? Difficile dirlo, perché non conosciamo tutti i supercontinente Pangea si era rotto formando l’Atlantico Me- meccanismi a cascata, geologici e climatici, innescati dalla CO2. ridionale, e la lava ricopriva un’area più grande dell’Europa, 11 Ma possiamo avere un’idea concreta: fino a oggi, calcola Roth- milioni di km². «Il confronto col passato va fatto con cautela», man, abbiamo immesso negli oceani 573,5 Gt di CO2. Siamo a avverte Foster, «perché molti parametri sono diversi. Il Sole metà strada per arrivare alla soglia critica. Se la sua ipotesi è scaldava meno rispetto a oggi. Le forme di vita, i continenti e la corretta, proseguendo con le stesse emissioni di oggi (9 Gt di vegetazione non erano quelli odierni. Tornare ai livelli di CO2 CO2 assorbite dagli oceani), in meno di 64 anni avremo aggiun- del passato non significa necessariamente tornare agli stessi to le altre 573,5 Gt restanti. Ma questo tempo potrebbe ridursi scenari della preistoria: la forzatura climatica dovuta alle emis- se nel frattempo si scongelerà il permafrost (il suolo ghiacciato sioni umane di CO2 è senza precedenti». in Siberia, Nord Europa e Nord America), dove sono intrappo- Perciò, per limitare i danni, occorre intervenire ora: come ha late 6.200 Gt di CO2, l’equivalente di 160 anni di emissioni. Per fatto l’accordo di Parigi del 2015, con cui il mondo si è impe- questo non si può prevedere quando arriverà il disastro ecolo- gnato a contenere il riscaldamento globale sotto i 2 °C rispetto gico. Ma se non tagliamo le emissioni, il nostro destino sembra all’epoca preindustriale. «Questo non ci salverà da fenomeni segnato: «Siamo vicini a una soglia critica. Spero che avremo il meteo estremi», avverte Provenzale. «Ma se non centreremo tempo di trovare una soluzione», conclude Rothman.

Focus | 75 ecologia Mettiamoci una pietra sopra

utto iniziò grazie a una tassa. Era il 1996, e il governo della Norvegia – 15° produttore mondiale di petrolio – aveva introdotto la “carbon tax”: un’imposta di 42 dollari per ogni tonnellata di anidride carbonica (CO₂) emessa dalle im- prese. Sembra una cifra irrisoria, ma ad Equinor, la più gran- Tde società petrolifera del Paese, sarebbe costata 120mila dol- lari al giorno. Per evitare questo salasso, l’Equinor decise CO quindi di rispolverare una tecnologia vecchia di 24 anni: il 2 “potenziamento del recupero di petrolio”. Nel 1972 i petrolie- ri texani, per rivitalizzare i pozzi in crisi, vi avevano iniettato anidride carbonica, per mantenerli in pressione ed estrarre più oro nero. La CO₂ viaggiava in lunghi oleodotti: sopra le 80 atmosfere di pressione, infatti, diventa liquida e può scorrere Come liberarci della nelle tubature e arrivare nel sottosuolo. E, una volta sotto ter- ra, resta intrappolata nei pori delle rocce. Insomma, la CO₂ si troppa CO ? Il metodo può rimuovere e archiviare sotto terra. Proprio come fa la na- IN VIAGGIO 2 tura, ma in pochi anni invece che in millenni. Un oleodotto per il L’Equinor decise di applicare questa tecnologia a Sleipner, trasporto di CO2 in più immediato è Canada: una volta una piattaforma nel Mare del Nord, fra la Norvegia e la Scozia. interrato stoccarla sotto terra. L’impianto estrae metano a 2.500 metri di profondità: dai raccoglierà il gas fondali risale molta CO₂, che viene fatta scorrere in tubature emesso da un’area industriale, e lo Ecco tutti i progetti per ricche di ammine, composti azotati derivati dall’ammoniaca. porterà a 200 km, Le ammine, come spugne, assorbono la CO₂: per farle rilascia- in un giacimento re CO₂ pura, basta riscaldarle. Questo gas viene quindi lique- petrolifero. È frenare i gas serra. l’Alberta Carbon fatto, e infine pompato sotto il mare a 1.000 m di profondità, Trunk Line, di di Vito Tartamella dove si solidifica nei pori delle rocce. E qui rimane, sigillata da

Enhance Energy and the Alberta Carbon Trunk Line/Actl and the Alberta Carbon Trunk Enhance Energy Enhance Energy. uno strato di argilla e sabbia che fa da tappo.

Focus | 77 VIDEO ASPIRATUTTO IN PROFONDITÀ COME FUNZIONA LO STOCCAGGIO I 18 aspiratori di CO2 di Sleipner, una piattaforma offshore nel Mare del Nord: pompa sotto i DELLA CO Climeworks a Hinwil (Svizzera). SOTTO IL MARE2 Sotto, una roccia di basalto: nei fondali la CO2 emessa dall’attività pori si vede la CO2 mineralizzata. estrattiva di gas metano. INQUADRA LA PAGINA CON LA Questa tecnologia costa 17 dollari per tonnellata di CO2, ma APP INFO A PAGINA 5 Equinor ne risparmia molti di più in tasse. E, soprattutto, in questi anni ha evitato al nostro Pianeta 23 milioni di tonnellate di CO2, seppellendole nei fondali nel Mare del Nord. È come aver cancellato le emissioni annuali di 5 milioni di auto. Il sistema adottato dai norvegesi si chiama “cattura e seque- stro del carbonio”, ed è una delle tecnologie a “emissioni ne- gative”, capaci cioè di rimuovere CO2 già prodotta. Un campo nel quale oggi c’è molto fermento. Nel 2017 in Texas, sono stati installati filtri di assorbimento a Petra Nova, una centrale a Epa/Ansa Reuters carbone. La molta CO2 prodotta dall’impianto viene compres- sa e convogliata in un oleodotto fino a West Ranch, un campo Sequestro e stoccaggio sotto terra Cattura diretta dall’aria 1 La CO emessa in alcuni processi produttivi (acciaierie, produzione di 7 Enormi aspiratori estraggono la CO petrolifero a 130 km di distanza, dove viene usata per aumen- Climeworks 2 2 tare l’estrazione di greggio. Mentre il Laboratorio Energia e petrolio e plastiche, trattamento dei rifiuti) viene catturata e iniettata in dall’aria tramite particolari processi rocce porose presenti nel sottosuolo. chimici. La CO2 estratta viene usata Ambiente di Piacenza (Leap, emanazione del Politecnico di COSTI: 50-100 $ alla tonnellata. per altri scopi (preparazione di

Milano) sta costruendo a Vernasca l’impianto pilota “Clean- CO2 RIMOVIBILE: > 10.000 Gt (gigatonnellate). bevande gassate, aerazione di serre) ker”, il primo cementificio al mondo dove si userà carbonato di PREGI: Cattura la CO2 prima ancora che entri in atmosfera. oppure stoccata sotto terra. DIFETTI: La cattura e rimozione della CO non è sempre economica. COSTI: 600 $ alla tonnellata. calcio per assorbire le sue massicce emissioni, con l’obiettivo di 2 I costi si riducono solo se i siti sotterranei di stoccaggio sono vicini alla CO2 RIMOVIBILE: 0,5-5 Gt/anno. stoccare nel sottosuolo la CO2 catturatta. fonte di emissione. PREGI: Impianti ubicabili ovunque.

DIFETTI: La CO2 nell’aria è molto UN “AIUTINO” PREZIOSO rarefatta (0,04%): per catturarla Nell’ultimo report l’Ipcc, il Gruppo intergovernativo che stu- Bioenergia con cattura METODI PER occorre molta energia, che deve dia il cambiamento climatico, ha raccomandato proprio lo svi- essere da fonti non fossili, altrimenti 2 Le piante (bambù, canna da RIMUOVERLA non avrebbe utilità. Se questa fosse luppo di tecniche di geo-ingegneria, capaci cioè di modificare zucchero) a fine vita sono bruciate prodotta da impianti solari o eolici, ci l’ambiente su ampia scala. Entro i prossimi 30 anni, infatti, per produrre energia oppure vorrebbero superfici enormi che dovremo inventarci dei sistemi non solo per produrre meno fermentano producendo ruberebbero spazio all’agricoltura. biocombustibile. La CO viene 7 anidride carbonica, ma anche per riciclare o rendere inoffensi- 2 va parte di quella che produciamo. Alme- rimossa e stoccata sotto terra. COSTI: 100-200 $ alla tonnellata. no 10-20 gigatonnellate l’anno, ovvero il 2 Processi di calcinazione CO2 RIMOVIBILE: 2 Gt/anno. CO 6 La CO dell’aria si trasforma in 25-50% delle attuali emissioni umane, Il gas serra viene iniettato allo stato PREGI: I bassi costi. 2 che la Terra non riesce più ad assorbire. DIFETTI: Occorrono elevate quantità calcare quando entra in contatto con alcuni tipi di rocce frantumate E, dettaglio non trascurabile, con costi di biomassa (e quindi di terra, liquido sotto terra. E nei pori delle ostacolando la riforestazione e (carbonati e silicati, come olivina e contenuti: per essere sostenibili, questi l’agricoltura) per rendere incisivo il Biochar basalto). Spargendo sui campi metodi devono rimuovere la CO2 per rocce diventa un minerale processo. Le biomasse sono fibrose queste rocce polverizzate, la polvere 4 Piante, letame e rifiuti organici sono attira la CO e fertilizza il suolo. Se meno di 100 $ alla tonnellata. e producono molto tar (idrocarburo 2 riscaldati senza ossigeno (pirolisi): da sparsa sull’oceano (“ocean liming”) Ma attenzione: questi sistemi non sono catramoso), difficile da gestire. questo processo si ottengono converte la CO2 in carbonati che si “la” soluzione all’effetto serra, ma solo un “aiutino”. «Servono a le emissioni delle navi cargo, che usano un combustibile a basso biocarburanti (petrolio e gas liquido) e accumulano sul fondo. rallentare il riscaldamento globale e a farci guadagnare tempo costo ma sporco (il “bunker oil”, ricco di zolfo) basterebbe che biochar, una polvere ricca di carbonio COSTI: 50-200 $ alla tonnellata. per sviluppare tecnologie che riducano le emissioni in modo i governi imponessero l’uso di carburanti puliti». Riforestazione che si può spargere sui campi coltivati CO2 RIMOVIBILE: 2-4 Gt/anno. rilevante», spiega Riccardo Valentini, direttore della divisione Ecco perché le emissioni negative sono diventate importanti 3 Si piantano più alberi che assorbono CO . per migliorare il suolo e può legarsi ad PREGI: Migliora la qualità dei suoli 2 altro carbonio presente nel terreno. senza rubare spazio alle colture. Impatti del Cmcc, Centro euromediterraneo sui cambiamenti oggi. Ma quali sono questi sistemi? Sono 7 (v. riquadro a lato) COSTI: 0-100 $ alla tonnellata. CO RIMOVIBILE: 0,5-3,6 Gt/anno. COSTI: 30-120 $ alla tonnellata. DIFETTI: La ricerca deve ancora climatici. Se vogliamo salvare il Pianeta dal clima estremo, la e li ha passati al vaglio sulla rivista Environmental Research un 2 CO RIMOVIBILE: 0,5-2 Gt/anno. trovare un modo economico di ridurre PREGI: I bassi costi. 2 via maestra infatti è puntare sulle energie verdi (solare, eolico), gruppo di scienziati guidati da Sabine Fuss del Mcc, il Mercator DIFETTI: Tempi lunghi. Occorrono PREGI: I bassi costi (tutti da in polvere e trasportare grandi dato che proprio dalla produzione d’energia arriva la metà delle Research Institute on climate change di Berlino. decenni perché le foreste crescano, e dimostrare su ampia scala). quantità di rocce. Si stima che a fine vita le piante riemettono la CO . DIFETTI: La pirolosi necessita di occorrano 1-3 Gt di rocce per Gt di emissioni. «Sarebbe pazzesco continuare a usare fonti fossili 2 molta energia. E nessuno ha mai CO rimosso). I test finora fatti sono senza limiti, cercando poi di rimuovere le emissioni: sarebbe DALL’EFFETTO-SERRA ALLA... SERRA L’ampliamento delle foreste ruberebbe 2 spazio alle colture: puntare su questo prodotto biochar su ampia scala. su piccola scala. come mettere un tappo alla falla di una nave invece di riparar- Alcuni sembrano usciti da un libro di fantascienza. Come il metodo implica la riduzione della la», dice David Keith, docente di fisica applicata ad Harvard. risucchia-CO2 inventato da due giovani ingegneri svizzeri, produttività a fini alimentari (si stima Puntare sulle energie verdi, però, non risolverebbe tutti i Christoph Gebald e Jan Wurzbacher: hanno fondato nel 2009 dal 20 al 60% della superficie Fertilizzazione degli oceani problemi. «Perché non sono programmabili (dipendono dalla una startup, Climeworks, che ha costruito 18 mega aspirato- coltivabile). 5 Spargendo in mare limatura di ferro o altri nutrienti, si riesce a stimolare la crescita di Occorre selezionare specie vegetali alghe e plancton che assorbono CO . Quando questi microorganismi muoiono, si presenza di Sole e vento) e non si possono conservare: le bat- ri, larghi 2 metri e pesanti 2 tonnellate ciascuno. E li hanno 2 che assorbono molta CO2 e poca depositano sui fondali. terie sono costose e riescono a stoccare poca energia», osserva installati sul tetto di un impianto di trattamento dei rifiuti a acqua, e che siano compatibili con COSTI: 2-460 $ alla tonnellata. Matteo Romano, docente di sistemi energetici al Politecnico Hinwil, 30 km da Zurigo. Gli aspiratori convogliano l’aria ver- l’ambiente. Un altro aspetto critico è CO2 RIMOVIBILE: 0,5-44 Gt/anno. di Milano. «In più, circa un quarto delle emissioni di CO2 è so alcuni filtri, capaci d’assorbire fino a 900 tonnellate di CO2 che l’aumento di foreste può PREGI: È una tecnologia semplice da attuare. modificare il clima aumentando difficile da eliminare oggi: quelle prodotte dagli impianti che l’anno. Quando i filtri sono saturi, sono scaldati per rilasciare DIFETTI: Difficile stabilire quanto tempo gli stoccaggi di CO2 possano rimanere l’evaporazione e la formazione di forniscono elettricità non programmata, dalle acciaierie, dai CO2 concentrata, che viene convogliata in una vicina serra per confinati sui fondali. Il processo rischia di favorire anche la crescita di alghe tossiche, nuvole. e si ignorano gli effetti sul resto della flora e della fauna marine. cementifici e dai combustibili per aerei. Invece, per abbattere incrementare la fotosintesi di cetrioli, pomodori e melanza-

78 | Focus GAS CATTURATO Mongstad (Norvegia): una raffineria di gas con centrale elettrica. L’impianto sarà dotato di filtri per assorbire e stoccare l’anidride carbonica, limitandone così l’impatto ambientale.

ne. Altra CO2 viene venduta a un impianto di imbottigliamen- effetto tangibile, bisognerebbe raccogliere, trasportare e spar- to per gasare la Coca-Cola. La procedura, insomma, funziona, gere tonnellate e tonnellate di materiale negli oceani». tanto che Climeworks ha aperto altri due impianti: uno in Italia Non sarebbe più semplice, per assorbire la CO2, piantare più (Troia, Foggia) utilizza il carbonio della CO2 per convertirlo in alberi? Un bioingegnere, Jean-François Bastin del Politecnico metano; un altro in Islanda (Hellisheidi) pompa sottoterra la di Zurigo, ha calcolato su Science che senza rubare spazio all’a- CO2 catturata, facendola solidificare a 700 metri di profondità, gricoltura, sulla Terra c’è spazio per altri 0,9 miliardi di ettari di nei pori di rocce di basalto. «Un albero riesce ad assorbire 25 vegetazione, una volta e mezza l’Amazzonia. Una foresta simile kg di CO2 l’anno, ogni nostro aspiratore 50 tonnellate. Non c’è potrebbe assorbire 205 Gt di carbonio: ma solo un secolo dopo paragone in termini di efficacia. E gli impianti occuperebbero essere stata piantata. E se si facessero crescere alberi dove oggi molto meno spazio di una foresta», dicono gli inventori. Che ci sono savane e praterie, le piante rischierebbero di spazzare quest’estate hanno lanciato un servizio di rimozione della CO2 via le forme di vita tipiche di quegli ecosistemi. “on demand” per i turisti. Dato che ogni abitante della Terra emette 600 kg di CO₂ all’anno per viaggiare in nave, in auto o in NESSUNA “BACCHETTA MAGICA” aereo, ora può chiedere di rimuoverle. Basta pagare: sul sito di Insomma, fra costi elevati, barriere tecnologiche ed effetti col- Climeworks, sottoscrivendo un abbonamento “special expedi- laterali indesiderati, nessuno dei metodi di rimozione appare tion” (49 €/mese) si finanzia la rimozione di 600 kg di CO2, che conveniente o risolutivo. «Non esiste una bacchetta magica. saranno stoccate sotto terra in Islanda. Per 7 € al mese se ne rimuovono 85 kg. «Suggestivo, ma non è ancora una solu- zione sostenibile», obietta Stefano Con- Un sito vende un abbonamento sonni, presidente del Leap di Piacenza. «L’anidride carbonica è presente nell’aria per compensare le emissioni a basse concentrazioni (0,04%): per rimuo- verne una quantità significativa occorre sotterrando la CO equivalente molta energia». Infatti, gli impianti-pilota 2 di Climeworks sfruttano l’energia geoter- mica o fotovoltaica in eccesso dei siti su cui sorgono. «Ma è Probabilmente dovremo adottare più metodi insieme. Bisogna come togliere aghi da un pagliaio. Infatti il costo per rimuove- investire molto in ricerca e sviluppo», conclude Sabine Fuss. re il gas serra è ancora altissimo: stime ottimistiche arrivano a «E nel frattempo bisogna giocare anche su altri tavoli: favorire 600 euro a tonnellata. Difficile immaginare come riusciranno la consapevolezza sul clima potenziando l’istruzione; frenare ad abbassarlo sotto i 100 $». l’esplosione demografica in alcuni Paesi; ridurre le disugua- glianze». E, visti i risultati norvegesi, tassare le emissioni: oggi SEMINA NEGLI OCEANI solo 46 Paesi al mondo hanno una “carbon tax”, e l’Italia non E se intervenissimo sugli oceani, aumentando la loro capacità è fra questi. naturale di inglobare CO2? Basta spargere in mare limatura di Quindi, che fare? «L’unica soluzione collaudata e immediata ferro, che stimola la crescita di alghe capaci di assorbire il gas. è il sequestro del carbonio», risponde Consonni. «Ma molta È la “fertilizzazione degli oceani”. «Ma è una strada rischiosa», gente ha paura di questo metodo, temendo che un terremoto avverte Consonni. «Potrebbe turbare l’equilibrio biologico dei possa liberare la CO2 stoccata sotto terra. Eppure molti siti pe- mari, favorendo un’abnorme crescita di alghe. Mi sembra più troliferi sparsi per il mondo sono soggetti a questi rischi. Come sicura la “ocean liming” (calcinazione degli oceani), che preve- dice il proverbio, non esiste un pasto gratis. In ogni caso, i rischi de di spargere nei mari ossido di calcio, capace di assorbire CO2 si possono valutare e contenere: con le analisi geologiche è pos- convertendola in carbonati che poi si accumulano sui fondali. sibile individuare siti stabili dove stoccare la CO2. Ce n’è abba- Ma ambo i metodi hanno un problema di costi: per ottenere un stanza per seppellire secoli di emissioni».

80 | Focus INSERTO Maledetta straordinaria plastica

È stata un’invenzione che ci ha cambiato la vita e ha aiutato a ridurre gli sprechi di cibo. Ma adesso sta inquinando il Pianeta (e il nostro corpo).

Getty Images di Vito Tartamella

Focus | 75 INSERTO

ultimo atto di guerra l’hanno deciso i pre- pesca, turismo) per 13 miliardi di dollari. Ma provocano anche ’ mier europei a maggio: entro 2 anni dovran- effetti inaspettati: questi rifiuti ostruiscono il deflusso del- Perché no sparire piatti, posate, cannucce, aste per le acque alluvionali creando allagamenti, com’è avvenuto in palloncini e bastoncini cotonati in plastica. Bangladesh. Favoriscono la proliferazione delle zanzare Ano- Perché Una decisione storica: questi oggetti, infatti, sono tra i rifiuti pheles, portatrici della malaria. E, soprattutto, sono arrivati Lpiù diffusi sulle spiagge del Mediterraneo. E sono anche quelli nel nostro corpo. Con effetti ancora da indagare sulla salute (v. di cui l’Italia è il maggior produttore europeo: le stoviglie di prossimo articolo). plastica si usano molto al Sud, dove l’acqua è poca e le stoviglie è così difficile usa-e-getta consentono di non sprecarla per lavare i piatti. Ma DISPONIBILE E A BASSO COSTO ormai la crociata contro la plastica non guarda in faccia a nes- Eppure, anche se cominciano a diffondersi i primi materiali è così difficile suno. Basterà l’impegno dei 28 Paesi del Vecchio Continente alternativi (v. ultimo articolo) non siamo in condizioni di fare per contrastare l’inquinamento da plastiche, dopo la messa al a meno della plastica. Anzi, se vivessimo in un mondo “plastic bando dei sacchetti? Il passo è importante, ma la lotta è impari: free”, dovremmo pagare un conto molto più salato: non solo ogni minuto, stima l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per in termini economici ma anche ambientali. La società di con- liberarcene l’ambiente), si riversa nei mari mondiali l’equivalente d’un ca- sulenza Denkstatt ha fatto due conti: rinunciare alla plastica e mion di rifiuti pieno di plastica. E metà arriva da 5 Paesi asiati- passare a materiali alternativi farebbe lievitare il peso dei pro- Ridurre l’uso della plastica è giusto, ma non ci: Cina, Indonesia, Filippine, Thailandia e Vietnam. dotti di 3,6 volte, il consumo di energia di 2,2 volte e le emissio- liberarcene ni di gas serra di 2,7 volte. Basti pensare a una bottiglia di vetro: basta dire basta. Molte alternative sarebbero SIAMO ORMAI NEL “PLASTICENE” a parità di volume, pesa 10 volte più rispetto a una di plastica e più dispendiose e perfino più inquinanti. In realtà, però, il «considerevole impatto negativo della plasti- assorbe più energia per essere creata e trasportata. E lo stesso ca» – come lo definisce la direttiva del Consiglio europeo – è vale per auto e aerei, i cui componenti di plastica riducono i Guida ragionata a un’emergenza globale. peggio di quanto immaginiamo: non si limita ai mari. Nei ter- consumi di carburante e le emissioni nocive. reni, stimano gli scienziati del Centre for Ecology and Hydro- Dunque, cancellare la plastica non diminuirebbe l’inquina- logy di Leicester (Uk), si cela una quantità di plastica da 4 a 23 mento del Pianeta: lo farebbe aumentare. E farebbe crescere volte superiore a quella degli oceani. E altre ricerche mostrano anche lo spreco di cibo: senza le vaschette di plastica sottovuo- che le plastiche sono arrivate nelle falde acquifere, nell’aria e to, le bistecche durerebbero 4 giorni invece di un mese, e le ba- persino nelle piogge. Insomma, questi materiali artificiali, in nane 15 giorni invece di 36. Senza contare che oltre a salvare i meno di 70 anni, hanno ormai un ciclo biochimico planetario: cibi, la plastica ci salva la vita: il 45% dei biomateriali (cateteri, un percorso ricorrente che le distribuisce in ogni ambiente protesi e organi artificiali, dal seno al cuore) sono fatti in plasti- come l’acqua (v. disegno a fine articolo). Tanto che, secondo gli ca, poiché è inattaccabile da muffe, parassiti e batteri. scienziati, la nostra epoca, l’Antropocene (l’era in cui l’uomo ha Dunque, per affrontare l’inquinamento da plastica, «non modificato gli equilibri della Terra), dovrebbe chiamarsi Pla- basta dire che è cattiva, quindi usiamo qualcos’altro», osserva sticene. In ambo i casi, i responsabili sono sempre gli stessi: Eliot Whittington, direttore dell’Institute for Sustainability gli idrocarburi che alimentano la produzione d’energia e quella Leadership dell’Università di Cambridge. Perché la plastica è delle plastiche. un’invenzione a due facce: meravigliosa e terribile. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: ogni anno, stima l’Onu, Ma come siamo arrivati a questo punto? Le prime plastiche i rifiuti di plastica causano danni agli ecosistemi (commercio, hanno più di un secolo: la celluloide fu brevettata nel 1870, il

FINO A OGGI NE ABBIAMO PRODOTTE 1.400 PIRAMIDI

Dagli anni ’50 (Giulio 350 Natta sintetizzò il 348 milioni di polipropilene isotattico tonnellate nel 1954) al 2015 si 300 265 stima siano stati 250 prodotti 8.300 milioni di tonnellate di plastica. 200 187 Più della metà è stata prodotta dopo il 2000. 150 Il loro peso equivale a 105 100 oltre 1.400 piramidi di 60 Npl/Contrasto Cheope: messe una 50 accanto all’altra, 1,5 formerebbero una fila 0 lunga 323 km, da Roma 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2017 a Livorno. Fonte: Roland Geyer “Production, use, and fate of all plastics ever made” su Science advances

Focus | 77 600 555

I MERCATI DI UTILIZZO 500 È PIÙ ECOLOGICA DI VETRO E ALLUMINIO Prodotti di Macchine Altro (protesi, 414 Imballaggio Edilizia Trasporti Elettronica largo consumo industriali arredi...) 400 312 300 293 248 Impronta ecologica di bottiglie e lattine per bevande 200 174 151 vetro (0,75 L) alluminio (0,33 L) plastica Pet (0,5 L) plastica Pet (2 L)

100 74 56 40 40 40 40 38 37 35 12 17 7 14 8 5 6 5

% % % % % % % potenziale di riscaldamento globale (g CO2 eq./L) 44,8 18,8 6,7 3,8 11,9 0,8 13,2 Fonte: Roland Geyer (cit.) 0

Totale imballaggio ingredienti manifattura gestione rifiuti trasporti Fonte: David Amienyo International Journal of Life Cycle assessment

Pvc nel 1912, il cellophane nel 1913, il nylon nel 1935. «Le pla- Elisabetta Ranucci, docente di chimica industriale alla Stata- ze di rifiuti galleggianti negli oceani. E nel 2004 l’oceanografo contiene in pochi micron 2 polimeri diversi (polietilene mul- stiche sono polimeri, lunghe catene di molecole a base di carbo- le di Milano. «Una materia prima disponibile e a basso costo. Richard Thompson si accorse che l’inquinamento peggiore era tistrato ed evoh, cioè polietilene-co-vinil alcol) e la vaschetta nio. Possiamo immaginarle come lunghi treni formati da tanti Le raffinerie usano circa il 4% degli idrocarburi per ottenere quello invisibile: la microplastica. Ma gli appelli sono rimasti 3 (Pet, polietilene ed evoh)». Per riciclarle bisogna prima se- vagoni», spiega Maurizio Masi, direttore del Dipartimento di plastica, con grandi economie di scala. E per innescare le rea- inascoltati. La mobilitazione globale risale al 2017, quando la pararne i componenti. E questo costa soldi, tempo ed energia. chimica del Politecnico di Milano. «Le diverse proprietà delle zioni chimiche di polimerizzazione (così come per modellar- Bbc trasmise un documentario, Blue planet, mostrando una «Spesso non conviene», dice Protopapa. «Alla fine molti prefe- plastiche dipendono dal numero, dal peso, dalla distribuzione la) occorre poca energia perché avvengono a temperature ben tartaruga intrappolata in una rete di plastica e un albatro uc- riscono pagare per inviare le plastiche al recupero energetico». e dal tipo di legami fra questi vagoni». inferiori a quelle necessarie per lavorare i metalli o il vetro». ciso dalle schegge di plastica che gli si erano conficcate nell’in- Che fare? Per risolvere un problema complesso, scrive il re- La natura produce alcuni polimeri come il Dna, le proteine, la testino. «Per la prima volta», hanno riferito i produttori, «la port Unep, occorrono soluzioni complesse. Giocando su tre cellulosa e il caucciù. Ma le plastiche che conosciamo sono cre- IN SPAZZATURA DOPO POCHI MINUTI gente ci telefonava chiedendo che cosa si poteva fare». Molti tavoli: la ricerca, le politiche e i cittadini. «Le plastiche a minor ate dall’uomo. La loro diffusione è diventata planetaria per due E così oggi si producono 348 milioni di tonnellate di plastica telespettatori britannici scrissero email ai politici, per solleci- impatto ambientale esistono», commenta la professoressa Ra- fattori: la guerra e l’economia. Durante la Seconda guerra mon- all’anno, 46 kg per ogni abitante del Pianeta. E sugli 8.300 mi- tare interventi. Il problema è spinoso: la plastica è facilmente nucci, «ma non sono competitive. Più che sulle prestazioni, sul diale, infatti, la carenza di metalli e stoffe spinse molti Paesi a lioni di tonnellate prodotte negli ultimi 65 anni, più della metà modellabile a determinate temperature, ma una volta raffred- versante economico: costa ancora troppo produrle». puntare sulle alternative in plastica. Il resto è storia: nel 1954 è stata costruita dopo il 2000. Solo l’1,2% è stata riciclata, qua- data diventa quasi eterna. Le sue lunghe molecole possono re- Negli anni ’50, la Montecatini mise a disposizione di Natta un Giulio Natta riuscì a sintetizzare il polipropilene, una plastica si ⅔ (il 59%) sono finiti in discarica o nell’ambiente. Perché è stare nell’ambiente per decenni o secoli. «Mescolare è sponta- gruppo di 50 persone per sviluppare le ricerche sul polipropile- facile da modellare ma al tempo stesso robusta e resistente al successo? «Per decenni di gestione superficiale dei rifiuti, uni- neo, separare costa energia. E la natura è lenta», ricorda Masi. ne. I governi dovrebbero finanziare l’innovazione? calore. Il materiale ebbe un successo globale, e fece nascere gli ti a una iperproduzione e a un consumo dissennato», scrive il «Il vero aiuto che può dare le politica, più che i soldi sono i arredi di design. Ancora oggi sono in polipropilene i cruscotti e report dell’Unep Single-use plastics. «È il frutto di una cultura GIOCARE SU PIÙ TAVOLI divieti, le normative stringenti come quella sui piatti di plasti- i paraurti delle auto, le custodie dei cd, i bicchierini bianchi di usa-e-getta che considera la plastica come un materiale mo- Il progresso tecnologico, poi, ha complicato la situazione. Oggi ca: se l’Europa agisce, il resto del mondo la segue», risponde plastica del caffè. E negli anni ’70 il Pet (polietilene tereftalato) nouso che non vale niente, invece di una risorsa da gestire». le plastiche sono un centinaio, con migliaia di varianti, otte- Enzo Favoino, coordinatore del Comitato scientifico di Zero diventò il contenitore per le bevande gassate. Da allora i poli- Oggi, infatti, quasi metà della plastica prodotta nel mondo (il nute con additivi (pigmenti colorati, vetrificanti, ritardanti Waste Europe. «La via maestra per spingere le aziende a creare meri hanno avuto uno sviluppo esponenziale, con applicazioni 44,8%) è destinata agli imballaggi: bottiglie d’acqua e vaschet- di fiamma…) o miscelando materiali diversi. È il caso dei te- polimeri eco-compatibili è vietare o penalizzare i materiali dif- sempre più sofisticate: i tecnopolimeri. Dal policarbonato, usa- te per alimenti finiscono nella spazzatura pochi minuti dopo trabrik, dei pacchetti di patatine o di quelli del caffè, che sono ficili da riciclare. Un’altra priorità è incentivare il riuso dei con- to per produrre i caschi degli astronauti, le lenti a contatto, gli essere stati acquistati. Un’abitudine che, su scala globale, ha un mix di carte, plastiche, alluminio. «Pensiamo alla vaschetta tenitori di plastica: oggi le leggi vietano, ai clienti dei supermer- scudi antiproiettile, fino agli schermi Oled dei telefonini, fatti prodotto effetti devastanti. del prosciutto», ricorda Antonio Protopapa, direttore ricerca e cati, di farsi mettere cibi in una vaschetta già usata. Invece in un polimero conduttivo luminescente. Perché ce ne siamo accorti tanto tardi? Gli scienziati avevano sviluppo di Corepla, il consorzio per il riciclo degli imballaggi bisogna riprogettare gli imballaggi per agevolare il riuso e la Insomma, un materiale straordinario: modellabile e infrangi- lanciato i primi allarmi già negli anni ’70, ma sono rimasti ina- di plastica. «Deve essere trasparente ma al tempo stesso pro- durevolezza. E tornare, come si faceva per il vetro, al deposito bile, trasparente e colorato, leggero ed elastico, isolante, resi- scoltati: cittadini e istituzioni pensavano di poter controllare teggere dalla luce, impedire gli scambi gassosi con l’esterno, re- cauzionale: dare un rimborso monetario a chi restituisce una stente al calore, non deperibile. E per di più a basso costo: «La la diffusione con uno sporadico riciclaggio e occasionali azioni sistere e salvaguardare dall’umidità e mantenere l’atmosfera bottiglia di plastica. Per far capire che non si butta via un ogget- maggioranza dei polimeri sono derivati del petrolio», ricorda di pulizia. Finché negli anni ’90 furono scoperte grandi chiaz- protettiva. Per ottenere questi risultati, la pellicola superiore to che ha ancora un valore».

La plastica è simbolo LELE 7 7 PLASTICHE PLASTICHE PIÙ PIÙ RICHIESTE RICHIESTE COSÌ ALLUNGA LA VITA Gli imballaggi in plastica prolungano la durata dei cibi. Polietilene ad Cloruro della cultura Polipropilene Polietilene a Polietilene Poliuretano Polistirene bassa densità alta densità di polivinile tereftalato involucro in sciolto usa-e-getta polietilene con imballaggio “ ”: CETRIOLI la si considera un imballo con film perforato in polipropilene PEPERONI materiale senza 21% 20% 16,3% 11,8% 10,2% 8,2% 7,6% confezione in film a valore. Invece è una Contenitori Borse Giocattoli, Infissi, Bottiglie Isolamento Montature barriera d’ossigeno per il cibo, riutilizzabili, bottiglie di copertura per d’acqua e di termico degli per occhiali, BISTECCA involucri per bidoni e latte, pavimenti e altri liquidi edifici, contenitori dolci e contenitori, contenitori pareti, (bevande cuscini e per uova, buste in polietilene risorsa da gestire perforato merendine, pellicole per shampoo, tubature, gasate, materassi, isolamento tappi, protettive per tubi, isolamento di succhi schiuma degli edifici, contenitori casalinghi di frutta), BANANA

il cibo e cavi elettrici, isolante per altri Fonte: Flexible packaging association, Journal of food science technology per microonde l’agricoltura piscine spruzzatori frigoriferi imballaggi 0 5 10 15 20 30 36

Fonte: Roland Geyer (cit.) GIORNI

78 | Focus Focus | 79 35%: la VIDEO ILIL CICLO CICLO DELLA DELLA PLASTICA PLASTICA percentuale di microplastiche IL RICICLO Da dove arriva la plastica dispersa nell’ambiente? Movimentazione presenti in acqua DELLA PLASTICA durante la VISTO Da alcuni anni le ricerche stanno tentando di rilasciate dalle DA VICINO ricostruire le maggiori fonti di inquinamento. produzione e la lavatrici durante il manutenzione; bucato di Gli imputati principali sono 3: le fibre dei tessuti emissioni INQUADRA materiali sintetici. LA PAGINA sintetici e le microsfere contenute nei cosmetici CON LA (non sono filtrate dai depuratori); l’uso di fanghi 365 particelle APP al m2: la quantità INFO A PAGINA 5 ricavati da depuratori come fertilizzanti nei terreni; di microplastiche l’usura degli pneumatici. A questi si aggiunge trovate nella l’abbandono indiscriminato nell’ambiente. In questo pioggia in Francia modo le plastiche contaminano non solo gli oceani, (lontano da Cosmetici centri abitati). Shampoo, dentifrici, creme solari ma anche i terreni e l’aria, innescando un vero ciclo Protesi e dispositivi TERMOVALORIZZATORI contengono plastiche. Uno scrub può planetario di questo materiale (evidenziato in rosso). medici E CEMENTIFICI contenere oltre 360mila microsfere Frammentazione plastiche. Un dentifricio contiene il 5% meccanica e da di nanosfere di plastica: ogni giorno gli agenti atmosferici europei rovesciano nel lavandino 74 tonnellate di particolato plastico. 13 miliardi I danni della plastica agli ecosistemi Agricoltura marittimi stimati ogni Uso di ceneri o fanghi anno (pesca, turismo, ottenuti da depuratori OSPEDALE commercio). o inceneritori contaminati.

DEPURATORE Quasi 700 Le diverse specie marine che risultano ingerire microplastiche. Da 4 a 23 volte La quantità di plastica presente nei terreni rispetto a quella negli oceani. Una ricerca in Il 55% dei rifiuti di Germania ha trovato plastica nei mari arriva da 0,34 particelle di 5 Paesi asiatici: Cina, microplastiche per kg Indonesia, Filippine, di peso secco del suolo. Thailandia e Vietnam, soprattutto attraverso TURISMO i loro fiumi. MARITTIMO DISCARICA TRASPORTO DI MERCI FALDE D’ACQUA

8 milioni di tonnellate di plastica ogni anno, finiscono negli oceani: il carico di un camion di spazzatura al minuto. Si stima che negli oceani vi siano 150 milioni di tonnellate di plastica: l’equivalente La plastica che di 25,5 piramidi di Cheope. finisce nei Mediterraneo terreni è molta Ha l’1% delle acque mondiali, ma Erosione e il 7% della microplastica marina. abrasione di più di quella che Vi sono 1,25 milioni di frammenti pneumatici. Sono le per km2. Ogni anno vi si riversano principali fonti di 100mila tonnellate di plastica: il va negli oceani. contaminazione 50% da città costiere, il 30% dai dell’aria: si stima che in Il 90% delle microplastiche che entrano nei depuratori fiumi e il 20% dalle navi. Le zone media respiriamo più contaminate: il delta del Po, Ed è arrivata 26-130 particelle di rimangono nei fanghi post

Disegno: Stefano Carrara la laguna di Venezia, la microplastica al giorno. trattamento. Si stima che ogni anno i terreni europei ricevano Campania, le coste della Turchia anche nell’aria 63.000-430.000 tonnellate di e di Barcellona. microplastica: il doppio di e nelle piogge quanto arriva negli oceani. Fonti: Samaneh Karbalaei (Environmental science and pollution research), Unep (“Single use plastics”), Ciel (“Plastic & health”), Steve Allen (“Nature geoscience”), Johnny Gasperi (“Environmental science & health”)

80 | Focus Focus | 81 INSERTO

Alex Hofford/Greenpeace È già dentro Micro e nano plastiche sono nel nostro di noi organismo. Ma gli studi sono agli inizi e non si conoscono ancora i risvolti per la nostra salute.

e hanno trovate sull’Everest, ai Poli e negli circondato da notevole incertezza. Prima di trarre conclusioni abissi della Fossa delle Marianne. Sono nei attendibili sui reali rischi per l’uomo, è necessario fare studi terreni, nelle falde acquifere e nell’aria. E con accurati sulle diverse combinazioni di nano e microplastiche e le missioni Apollo sono giunte persino sulla i loro effetti. Per il momento non abbiamo le prove di un rischio Luna. Ma le plastiche sono arrivate anche in un luogo molto più diffuso per la salute umana: i dati non ci permettono di conclu- Lvicino, che forse dovrebbe preoccuparci di più: il nostro corpo. dere con sufficiente certezza se il rischio sia presente o assente Vari studi, infatti, hanno mostrato la presenza di plastiche nel in natura. Ci vorrà tempo prima che si arrivi a conclusioni più sangue, nelle urine, nelle feci. Una ricerca su Environmental affidabili». Dunque, la “pistola fumante” non c’è. Almeno per Science & Technology ha calcolato che, nella loro dieta, gli ame- ora. Ma la comunità scientifica mondiale è mobilitata. ricani assumono fino a 52mila particelle di microplastica all’anno: 150 al giorno. «Ed è una stima drasticamente per di- ARRIVANO OVUNQUE fetto» avverte Kieran Cox dell’Università di Victoria (Canada). Per molto tempo l’impatto della plastica sulla salute non ha C’era da aspettarselo: in quasi 70 anni la plastica ha conta- sollevato particolari preoccupazioni. La plastica, infatti, era minato ogni angolo del Pianeta. E non ha risparmiato l’uomo: considerata un materiale inerte, come un sassolino o una vite frammenti microscopici di plastica hanno contaminato i pesci di metallo: se ingerita, sarebbe espulsa così com’è. Negli ultimi e altri cibi di cui ci nutriamo, l’acqua che beviamo, l’aria che re- decenni, però, si è fatta luce sul processo di degradazione che spiriamo. Con quali effetti? La risposta è disarmante: non si sa. le plastiche subiscono nell’ambiente: quando sono esposte al SOTTO Infatti, nonostante la contaminazione planetaria, gli studi ri- calore, alla luce, all’acqua, all’attrito dell’aria e di altri oggetti, CONTROLLO guardanti l’impatto delle plastiche sulla nostra salute sono ini- le particelle di plastica si sminuzzano fino a raggiungere di- Un biologo di ziati da poco tempo e non hanno raggiunto conclusioni inequi- mensioni inferiori ai 5 mm (le microplastiche) o a 0,1 micron Greenpeace mostra un campione di vocabili. Tanto che quest’anno i 26 migliori scienziati del Sapea (millesimo di mm: le nanoplastiche). detriti marini e di (Science Advice for Policy by European Academies), l’organo A queste dimensioni, le plastiche non creano problemi di plancton raccolti di consulenza scientifica della Commissione europea, ha pub- soffocamento o di ostruzione gastrointestinale agli organismi nel Pacifico per studiare la blicato un report sulle microplastiche che, pur riconoscendo marini. Che però in questo modo le assorbono, ed entrano nella contaminazione il problema, conclude che «si sa ancora poco riguardo ai rischi nostra catena alimentare quando mangiamo un piatto di cozze da plastiche. per la salute umana di nano e microplastiche, e ciò che è noto è o gli spaghetti allo scoglio. E, una volta ingerite, le micropla-

Focus | 83 SPECIE MARINE COSA HANNO SCOPERTO GLI STUDI SULL’UOMO INGERISCONO Il quadro generale ancora non c’è. 690MICROPLASTICHE. IN Ma gli indizi sono tanti e vanno nella QUESTO MODO ENTRANO NELLA stessa direzione: le microplastiche sono NOSTRA CATENA ALIMENTARE. NELLA RESPIRAZIONE. SANGUE E nel nostro corpo. Quali effetti abbiano è Attraverso naso e TESSUTI. Le più FOTO, UN PESCE E GLI OGGETTI ancora presto per dirlo: mancano dati bocca possiamo piccole microplastiche inalare particelle di DI PLASTICA CHE AVEVA IN CORPO sulla quantità giornaliera di plastiche che sono in grado di plastica più piccole entrare nel flusso assumiamo, e sulle interazioni con il di 25 micron. sanguigno, nel nostro organismo. In questa pagina i sistema linfatico e risultati delle principali ricerche: non possono raggiungere sono generalizzabili a tutto il Pianeta, ma il fegato. Diversi studi hanno svelano una contaminazione più ampia e riscontrato tracce di profonda di quanto si immaginasse. bisfenolo A (un additivo della plastica) nel sangue umano e CIBI. Le plastiche in altri tessuti. BEVANDE. L’Università sono presenti nei pesci del Minnesota ha trovato ma anche in sale, 5,45 particelle di miele, zucchero, polpa microplastica per litro su della frutta e della 159 campioni d’acqua di verdura. Una ricerca rubinetto di 14 Paesi. La canadese stima che gli Fredonia State University americani assumono di New York ha trovato fino a 52mila particelle microplastiche nel 93% di di microplastica acque in bottiglia (11 all’anno. E la quantità marchi). L’Università di si quadruplica se si Catania ha accertato che, aggiungono le Reuters/Contrasto con le acque in bottiglia, particelle inalate e beviamo in media 40,1 quelle bevute da acque microgrammi di plastiche minerali in bottiglia. stiche possono arrivare ovunque, attraversando le barriere dei piamo neppure qual è la dose giornaliera di plastiche che assu- per kg di peso corporeo. tessuti: nel sangue, nei linfonodi, perfino nel fegato e nella mil- miamo: e questa conoscenza è essenziale per stimare gli effetti za. E lo stesso vale per le impercettibili dosi rilevate in molte sulla salute. Come avviene per molti altri composti chimici, è acque imbottigliate nel Pet, o in diversi formaggi e salumi con- la dose che fa il veleno». Ecco perché è urgente avviare studi servati nelle pellicole in Pvc. Ma non è tutto: «Le plastiche che rigorosi con criteri condivisi dalla comunità scientifica. arrivano nei terreni e nelle falde acquifere vengono assorbite dai vegetali: sono state trovate non solo nell’acqua minerale, MEGLIO ESSERE CAUTI ma anche nella polpa di frutta e verdura», dice Margherita Un aiuto potrebbe arrivare dall’Italia: il Laboratorio di Cata- POLMONI. Le Ferrante, responsabile del Laboratorio di Igiene Ambientale nia ha brevettato il primo sistema al mondo per quantificare la microplastiche inferiori a 5 micron arrivano nei e degli Alimenti dell’Università di Catania. presenza di micro e nano plastiche in acque, alimenti (verdura, tessuti polmonari. frutta, pesci) e tessuti umani in vitro, cioè in provetta, senza bi- L’inalazione può UNA FAMIGLIA NUMEROSA sogno di prelievi di campioni biologici su persone. «In autunno indurre infiammazioni Con quali effetti? Lo studio sull’impatto delle micro e nano- inizieremo gli studi col Cnr», dice la professoressa Ferrante. acute o croniche. plastiche sul nostro organismo è complicato. Non solo perché «mancano dati globali sulla concentrazione di queste sostanze nei diversi ambienti naturali», sottolinea il report Sapea. Non sappiamo quante plastiche FECI. Una ricerca austriaca ha Ma anche perché le plastiche sono una famiglia riscontrato presenze di di sostanze molto diverse fra loro: ne esistono assorbiamo al giorno. E di molte microplastica (fino a 9 tipi diversi) più di 90 tipi, e ciascuno può avere migliaia di nelle feci di volontari di tutto il mondo (Italia compresa). In media, varianti a seconda degli additivi con cui sono ignoriamo l’esatta composizione hanno trovato 20 particelle prodotte. Alla plastica, infatti, sono aggiunte microplastiche per 10 g di feci. sostanze vetrificanti, coloranti, ignifughe, in- durenti. «E spesso non si sa quali siano questi additivi, che in Che fare, allora, in attesa che arrivino dati certi? «Data la molti casi sono un segreto industriale gelosamente custodito», natura ubiquitaria di queste particelle, deve considerarsi una sottolinea il report Plastic & health del Center for International priorità lo studio per capire e prevenire rischi per la salute», Environmental Law (Ciel). «Molti di questi additivi, comun- avverte il rapporto Ciel. «Finché non avremo compreso la na- URINA. I Centers for Disease que, sono già noti per essere tossici, cancerogeni o interferenti tura completa dei rischi, è necessario un approccio cautelativo Control and prevention (Cdc) endocrini»: possono, cioè, influire sugli ormoni che regolano lo per ridurre l’ingestione. La produzione sempre più elevata e hanno trovato additivi della plastica (bisfenolo A) nel 92% dei sviluppo, il comportamento, la fertilità. Gli esempi? Dal bisfe- l’uso sempre più pervasivo di questi contaminanti dovrebbero campioni di urina di bambini e nolo A agli ftalati, fino ai ritardanti di fiamma polibromurati. essere visti come elementi significativi di preoccupazione per adulti negli Stati Uniti. Dieci dei Queste sostanze potrebbero causare infiammazioni stress os- la salute pubblica. Occorre un’azione globale per ridurre la pro- 15 ftalati (altri additivi) sono stati sidativi, che sono spesso l’anticamera di cancro, malattie car- duzione e il consumo di plastica». rilevati in tutti i campioni. diache e degenerative. Anche perché, avvertono gli scienziati del Sapea, «se il rila- Stefano Carrara

Ma attenzione, avvertono gli esperti del Sapea: «Oltre a non scio di plastica nell’ambiente continuerà a questo ritmo, il ri- Fonte: studi citati sul report “Plastic & health” del Ciel; Kieran Cox su “Environmental Science & Technology”; Margherita Ferrante su “Water research”. conoscere l’esatta composizione di queste sostanze, non sap- schio ecologico diventerà globale nel giro di un secolo». Focus | 85 INSERTO ECOLOGICI AL 100% A destra, una cassettiera in Minerv- PHA, del tutto biodegradabile. Sotto, un’ala realizzata in shrilk, derivato da gusci di gamberetti e seta.

Un polimero che si dissolve in pochi Bio-on giorni senza inquinare? Esiste, è resistente e l’hanno inventato in Italia. Progressi (e difficoltà) della ricerca. La plastica and The Building Centre Chris Tubbs che hiudete gli occhi e immaginate una botti- al prefisso “bio”», avverte Paola Fabbri, docente di scienza glia di plastica che, abbandonata su un ter- e tecnologia dei materiali all’Università di Bologna. «Le reno o in mare, si degrada spontaneamen- bioplastiche, o meglio, le plastiche di origine biologica, non sono te senza rilasciare inquinanti. Bene, ora sempre biodegradabili: non basta cioè disperderle nell’ambiente potete riaprirli: perché questa plastica “bio” esiste già. E non per spezzare le lunghe catene chimiche di questi polimeri. Cè buona solo per fare sacchetti che si rompono se contengono Bioplastica non è sinonimo di degradabilità spontanea in oggetti appuntiti: può essere usata per fabbricare cruscotti ambiente aperto, come i fiumi o i mari: le bioplastiche possono per auto, giocattoli, computer e fibre tessili per i vestiti. Que- restare nell’ambiente per anni o secoli, tanto quanto le plastiche sta plastica si chiama Minerv-PHA e il mercato mondiale ci derivate dal petrolio, se la loro struttura chimica non consente di sta scommettendo: l’anno scorso l’azienda che l’ha sviluppato, essere demolita dai microrganismi presenti nell’ambiente. È una Bio-on, ha raccolto in Borsa una capitalizzazione record, un questione di struttura e di composizione chimica, non di origine, miliardo di euro. Ed è una ditta italiana: è a Castel San Pietro fossile o biologica. Infatti esistono anche plastiche biodegradabili Terme, fra Bologna e Imola, ed è stata creata da Marco Astor- di origine fossile. Se un materiale di partenza è naturale, non ri, un imprenditore che cercava un’alternativa ecologica agli significa che il prodotto finale sarà biodegradabile». skypass di plastica abbandonati dagli sciatori sulle montagne. verrà Dunque, se in Italia è nata la plastica insieme ai suoi problemi DALLA MELASSA AI MOBILI (il polipropilene isotattico fu sintetizzato da Giulio Natta nel Anche il concetto di biodegradabilità va precisato: «Si tende a 1954 e gli fece guadagnare il Nobel), dall’Italia arriva anche pensare che le bioplastiche si degradino in qualsiasi condizione, una soluzione, la bioplastica. Intendiamoci, la Minerv-PHA compreso l’ambiente aperto. Ma non è così. Gran parte delle non potrà sostituire tutte le plastiche inquinanti. Ma è una via bioplastiche sono compostabili solo in impianti industriali, alternativa ai polimeri derivati dal petrolio. In tutto il mondo, ovvero in ambienti a determinati livelli di temperatura, infatti, la ricerca è in fermento per creare plastiche amiche umidità, ossigeno e popolazioni batteriche. Le bioplastiche dell’ambiente. E per smaltire meglio quelle tradizionali. Una sono preziose, perché non consumano risorse esauribili come sfida difficile, perché deve conciliare due risultati opposti: il petrolio. Ma ben diversa è la biodegradazione spontanea in creare plastiche resistenti, e al tempo stesso in grado di esse- un ambiente naturale aperto. A oggi, solo 3 tipi di bioplastiche re smaltite senza danni ecologici quando non servono più. ne sono capaci: i polidrossialcanoati (PHA), alcune miscele di amido termoplastico e i composti del chitosano» spiega Fabbri. SI FA PRESTO A DIRE “BIO” Il chitosano è una sostanza derivata dai gusci di insetti e cro- La plastica del futuro è la bioplastica. Oggi è solo il 2% della stacei, oppure da alghe, funghi e batteri: i ricercatori del Wyss produzione mondiale (dati 2017), ma sta crescendo. E pensa- Institute dell’Università di Harvard, unendo il chitosano a una re che, in realtà, è un ritorno alle origini. Le prime plastiche proteina della seta (fibroina), hanno creato il shrilk, un materia- della storia erano infatti di origine naturale: come il cauc- le forte e trasparente. «È un materiale interessante e a basso co- ciù, estratto dall’albero della gomma, fino alla parkesina e al sto, ma adatto soprattutto per fare film flessibili da imballaggio», cellophane, entrambi derivati dalla cellulosa. Tanto che già commenta Fabbri. Discorso simile vale per le bioplastiche otte- nel 1941 Henry Ford costruì la “Soybean Car”, un’auto con nute da amido di mais come il Mater-Bi, altra creazione italiana: pannelli di plastica ricavata da semi di grano, canapa, lino. è il frutto delle ricerche di Novamont, fondata nel 1990 da Raul Ma questo approccio fu abbandonato nella Seconda guerra Gardini. Fu la prima azienda mondiale a puntare sulle plastiche mondiale, quando si scoprì che si potevano ottenere plastiche ottenute da materie prime di origine agricola. I suoi prodotti si velocemente e a basso costo dalla raffinazione del petrolio. decompongono spontaneamente in mare nel giro di 9 mesi.

Shutterstock (2) Le bioplastiche sono ricavate, invece che dagli idrocarburi, E oggi questo settore ha fatto un passo ulteriore: invece di usare da fonti rinnovabili, cioè prodotte allo stesso ritmo dei tassi colture alimentari (mais, canna da zucchero), valorizza le materie di consumo: in primo luogo dalle piante. «Ma attenzione prime di scarto. Punta sul riciclo, insomma: per produrre le sue

Focus | 87 ORIGINE NATURALE CATTIVE A sinistra, una forchetta in Mater-B; sotto, “Ooho”, mini contenitore 68,6% 59% ABITUDINI in discarica o d’acqua ottenuto da alghe marine e Plastica usata Che fine ha fatto la plastica prodotta nell’ambiente (4.600 cloruro di calcio. Si può mangiare. una sola volta milioni di tonnellate: pari dal 1953 al 2015? Roland Geyer a 830 piramidi di Cheope, (Università della California) l’ha in fila da Bergamo a ricostruito. Solo il 2,4% è stata riciclata. Roberto Caccuri/Contrasto 8.300 Padova per 191 km) milioni di tonnellate Recupero % IN DISCARICA 9,6% 3,6 Per le plastiche difficili da energetico Riciclo RICICLATA E POI A RECUPERO recuperare, il destino è il riciclo 1,2% ENERGETICO RICICLATA E chimico: bruciarle per ricavare 31,4% 1,2% ANCORA IN USO Reuters/Contrasto carburante e fertilizzanti Ancora in uso

plastiche, Bio-on utilizza la melassa, lo scarto della filiera dello poi rigranulate. Ma non sempre si ottiene un prodotto puro. zucchero, fornita dalla cooperativa agricola emiliana CoProB, «La plastica riciclata talvolta costa ben più di quella vergine, in assenza di ossigeno a temperature più elevate (800-1.000 che produce il 50% dello zucchero italiano. Basta inserire nei e spesso non ha la stessa qualità dell’originale. Poi c’è il pro- °C). Ma con un dispendio di energia più alto». CHE FINE FA OGGI fermentatori alcuni batteri che si nutrono di questo zucchero blema del plasmix, le plastiche miste residue non riciclabili E come bloccare le microplastiche (fibre di tessuti sintetici, A sinistra, il destino del e accumulano nel loro organismo il PHA, una polvere bianca. meccanicamente: il loro destino sono i termovalorizzatori o i microperle nei cosmetici) che i depuratori non trattengono, MONDO rilasciandole nei mari e nei fiumi? «Le tecnologie sono pre- rifiuto di plastica nel Il fenomeno era noto già dal 1926, ma Bio-on è riuscita a ren- forni dei cementifici, e in qualche caso addirittura la discari- senti nei depuratori di nuova generazione come quello di S. mondo e in Europa (dati derlo adatto alla produzione industriale. I polimeri di PHA, ca. E spesso gli imprenditori devono pagare per disfarsene», Giustina a Rimini», risponde Massimo Vienna, responsabile 12% 2017). Ogni europeo creati da batteri, sempre da batteri possono essere biodegra- dice Antonio Protopapa di Corepla (Consorzio nazionale per Riciclo costruzioni di Heratech, utility ambientale. «Sono sistemi a produce in media 31,9 kg dati se lasciati in acque ricche di microrganismi o nei terreni, la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica). ultrafiltrazione con membrane, capaci di trattenere le parti- 9% di rifiuti di plastica ogni mentre restano integri se a contatto con acqua minerale pura. Recupero celle superiori a 0,1 micron. Per le nanoplastiche, invece, ci anno (gli italiani 36,5 kg). La Bio-on ha aperto lo stabilimento produttivo a maggio. Ha TUTTO IN RAFFINERIA energetico vorrebbero sistemi di nanofiltrazione: sono usati nelle acque I Paesi col più alto tasso di realizzato applicazioni d’ogni tipo: un mobile biodegradabile di Ecco perché, denuncia Greenpeace, diverse discariche di pla- potabili ma non trovano applicazione nelle acque reflue per riciclo di plastica in Europa design (un componibile a cassetti Kartell), il cruscotto di un’au- stica vengono bruciate pur di non pagarne lo smaltimento difficoltà tecniche. Se le leggi non imporranno limiti più strin- sono Norvegia (43,1%) e to, e filtri di sigaretta biodegradabili, capaci di trattenere il 60% (oltre 100 casi in Italia nel 2018). Oppure, attraverso triango- 79% Svezia (40,6%). genti, difficilmente si investirà nella ricerca per realizzarli». Discarica delle sostanze nocive. E ha brevettato le Minerv-Biomeds, na- lazioni, finiscono in Paesi con leggi ambientali blande, come Non potrebbero aiutare i batteri scoperti da poco, come la In Italia, stima l’Ispra, si nocapsule di plastica che, ingerite, permetteranno di visualiz- Indonesia, Malesia e Turchia. Ma una via d’uscita c’è ed è im- Ideonella sakaiensis, capaci di degradare i polimeri? «Agisco- producono circa 4,5 milioni zare regioni malate con la Risonanza magnetica o di rilasciare mediata: il riciclo chimico. no solo su alcuni poliesteri, nylon di basso peso molecolare e di tonnellate di rifiuti di in modo mirato farmaci anti-cancro. «Ora l’obiettivo è rendere «Si prende il plasmix e lo si porta a 400 °C insieme a parti- poliolefine, e per di più in tempi lunghi. Non sono una soluzio- EUROPA plastica. Che provengono le bioplastiche più performanti, cioè capaci di alta resistenza a colari reagenti», spiega Maurizio Masi, direttore del Diparti- ne globale», risponde Fabbri. «La prospettiva più interessan- da 3 fonti: gli imballaggi temperature, tensioni e impatto. E più competitive anche nel mento di chimica al Politecnico di Milano. «In questo modo si te, invece, è ricavare la plastica dai rifiuti: olii vegetali, grassi smaltiti dai consumatori prezzo e nei tempi di produzione», commenta Fabbri. ottengono nafta (da cui si possono ricavare nuove plastiche), animali, rifiuti urbani e scarti agricoli. Così si risolverebbero (circa 2 milioni di In attesa che le bioplastiche migliorino, che fare? Oltre a ri- carbone e gas di sintesi (da cui si ricavano metanolo, ferti- due problemi allo stesso tempo: si smaltirebbero i rifiuti e si tonnellate), quelli prodotti durre i consumi, si punta sul riciclo. Ma nonostante gli sforzi, lizzanti azotati, gas per motori diesel). Le raffinerie italiane otterrebbero polimeri senza sprecare petrolio o piante». 31,1% da società private (negozi, solo ⅓ di tutta la plastica gettata, sia in Italia sia in Europa, possono trattare in questo modo tutta la plastica non riciclata Nella direzione del riciclo sta andando un progetto visiona- 41,6% Riciclo industrie, agricoltura: viene riciclata: quella del packaging. I motivi? Sia tecnici sia del nostro Paese. L’unico aspetto critico di questo procedi- Recupero 600mila tonnellate) e quelli rio, “Lux-on”: si propone di ricavare bioplastiche aspirando energetico economici: separare, pulire e riciclare la plastica è complicato, mento è che necessita di un pretrattamento per eliminare i la CO2 contenuta nell’aria. Così potrebbe anche ripulire l’at- smaltiti nelle piattaforme lungo e costoso. Il procedimento più usato è il riciclo mecca- polimeri clorurati: la loro presenza rischierebbe di corrodere mosfera da un pericoloso gas serra. Ci sta lavorando, tanto per ecologiche o gettati nico: le plastiche omogenee vengono triturate, lavate, fuse e gli impianti. Un’alternativa è la pirolisi, che tratta il plasmix cambiare, Bio-on insieme a Hera. 27,3% nell’indifferenziato (1,9 Discarica milioni di tonnellate). Solo le plastiche delle prime due fonti sono CONSIGLI PER RICICLARE BENE (in collaborazione con il Corepla) riciclate: sono il 29% del 10 CONSIGLI PER RICICLARE BENE (in collaborazione con il Corepla) ITALIA 10 totale dei rifiuti in plastica. Schiaccia le bottiglie di imballaggi con diametro la pellicola superiore dalla necessità di comprarne altre mettendo a rischio un di pane con inserti in Il resto, stando a Plastics plastica per il lungo, inferiore a 5 cm: quindi, mai vaschetta: sono plastiche confezioni. corretto riciclo. plastica, o i sacchetti di Europe, si divide in parti 1 quasi uguali fra recupero altrimenti diventa difficile separare il tappo di plastica molto diverse fra loro. Quando possibile, Compra contenitori patatine in plastica e % 29 energetico (33,8%) e selezionarle con i rivelatori a dalla sua bottiglia (altrimenti Svuota sempre gli 6 compra contenitori di 8 biodegradabili e alluminio. Riciclo compostabili oppure quelli Quando sei in giro, discarica (37,2%). infrarossi. Inoltre possono finisce nello scarto). I tappi 4 imballaggi di plastica grandi dimensioni evitando 37,2% riciclabili. riporta a casa i rifiuti Nel 2018 il Corepla ha rotolare sui nastri del riciclo, di plastica vanno portati a del loro contenuto (yogurt, i monodose. 10 Discarica raccolto in Italia 2,292 rischiando di cadere ed enti specializzati nel loro acqua, succhi...): così aiuti Evita i contenitori neri Preferisci, quando di plastica: gettarli nei % milioni di tonnellate di essere scartate. recupero. il corretto riciclo. (vassoi o contenitori): 9 possibile, contenitori cestini stradali significa, 33,8 7 di un solo materiale: per quasi sempre, destinarli ai Recupero imballaggi: il 44% è stato I vagli degli impianti di Per i contenitori di carni Compra detersivi questo colore confonde i energetico riciclato, il 43% avviato a riciclo scartano gli e salumi, separa sempre concentrati: riducono la rivelatori a infrarossi esempio, evita i sacchetti rifiuti indifferenziati. 2 3 5 recupero energetico, il

Fonti: Ispra, Eurostat, Plastics Europe, Corepla Plastics Europe, Fonti: Ispra, Eurostat, 12,5% in discarica.

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li animali non la ingeriscono soltanto Gma ne fanno svariati usi, tanto la plastica è diffusa. Un gruppo di ricercatori argentini ha scoperto infatti, nei campi di cicoria di San Juan, il primo nido interamente in plastica: è stato costruito da un’ape tagliafoglie (Megachile rotundata). Era fatto di sottili strisce di plastica bianche e blu. Le api selvatiche hanno usato questi brandelli di polimeri perché nei campi coltivati gli erbicidi riducono la quantità di petali e di foglie che di solito usano per costruire i nidi. La plastica, invece, è abbondante. Getty Images (7) www.focus.it Mediterraneo di plastica - Focus.it

Alto Adriatico: un gabbiano corallino (Larus melanocephalus) becchetta la corda di un pezzo di rete da pesca abbandonata.|Ruth Swan / Shutterstock Ha soltanto l'1% delle acque mondiali, ma contiene il 7% della microplastica marina: circa 247 miliardi di brandelli. Questa sproporzione fotografa l'inquinamento da plastica nel Mar Mediterraneo. Un triste record, dovuto a un altro primato: l'Europa è il secondo produttore mondiale di plastica. Segno che, in molti casi, non viene smaltita in modo corretto o efficace.

La situazione è descritta dal report del Wwf Stop the flood of plastic (fermate il diluvio di plastica). Ogni anno, ricorda l'organizzazione per la conservazione della natura, finiscono nel Mare Nostrum 570.000 tonnellate di plastica: per dare un'immagine concreta, è come se ogni 20 minuti un Tir svuotasse il proprio carico in mare.

Per approfondire - L'inserto su Focus 322, Maledetta, straordinaria plastica , di Vito Tartamella, è interamente dedicato a questa invenzione che ci ha cambiato la vita, ma che adesso sta inquinando il Pianeta e il nostro corpo. | Focus L'emergenza plastica affligge tutte le acque del pianeta, ma il Mediterraneo ha una differenza fondamentale: essendo un mare quasi chiuso, le correnti fanno tornare sulle coste l'80% dei rifiuti di plastica. Risultato: per ogni chilometro di litorale, se ne accumulano oltre 5 kg al giorno.

Ne fanno le spese i due Paesi con la maggior estensione di spiagge: l'Italia (12.600 tonnellate l'anno) e la Turchia (12.100 tonnellate l'anno). Se nessuno interverrà, avverte il Wwf, entro 30 anni la quantità di plastica quadruplicherà.

Già oggi quasi 700 specie ittiche ingeriscono plastica, che entra nella nostra catena alimentare (e nel nostro corpo), senza contare l'impatto economico su pesca, turismo, industria marittima e ambiente: l'invasione delle plastiche in mare causa danni per 641 milioni di euro all'anno. Da cosa dipende questa situazione? E, soprattutto: che cosa si può fare?

La spiagge di plastica della parte turca dell'isola di Cipro. | Solianova Margarita / Shutterstock

Le cause. I Paesi del Mediterraneo sono fra i più grandi produttori di beni in plastica al mondo: le industrie ne creano 38 milioni di tonnellate l'anno (dati 2016), pari a 76 kg per abitante, più del 50% in più rispetto alla media mondiale. Questo si traduce in una montagna di rifiuti: 24 milioni di tonnellate l'anno. Circa un terzo (28%) di questi rifiuti è mal gestito: in pratica, 1 kg su 3 non è raccolto o finisce in discariche illegali, e quindi nei fiumi e nei mari. Il restante 72% ha questo destino: il 42% va in discarica, il 14% a recupero energetico (inceneritori o forni dei cementifici) e solo il 16% viene riciclato, e con molte disparità da un Paese all'altro. I Paesi che riciclano e differenziano meno i rifiuti sono Turchia, Egitto, Algeria, Grecia, Marocco, Siria, Montenegro, Albania e Tunisia. In Italia, le regioni del centro-sud riciclano poco.

Le aree del Mediterraneo dove si accumulano più rifiuti in plastica (fonte: WWF).

Quali Paesi hanno il maggior impatto? Più dei 2/3 della plastica mal smaltita (il 68,9%) arriva da sole tre nazioni: l'Egitto (42,5%), seguito dalla Turchia (18,9%) e, purtroppo, dall'Italia (7,5%). Il nostro Paese getta nell'ambiente mezzo milione di tonnellate di plastica l'anno: «Le zone critiche», spiega Eva Alessi, responsabile consumi sostenibili e risorse naturali del Wwf , «sono le aree più densamente abitate e con un'alta concentrazione di attività industriali e di flussi turistici: il delta del Po e Venezia, e i porti di Napoli, Palermo e Ancona». Una grave ferita per l'Italia, che ha la terza economia del mare d'Europa. «Il nostro Paese perde circa 67 milioni di euro l'anno per l'inquinamento da plastica», aggiunge Alessi: «le zone più colpite sono disertate dai turisti, e le amministrazioni comunali devono spendere cifre rilevanti per ripulirle. Senza contare i danni all'industria ittica. Per arginare queste perdite l'Italia dovrebbe avere obiettivi di riciclo più ambiziosi, sopratutto al centro-sud.»

Anche Marocco e Libia sono nella lista nera, ma la zona che produce più rifiuti è la Çukurova, una regione sulla costa sud della Turchia, di fronte a Cipro; seguono le aree costiere di Barcellona, di Tel Aviv e il delta del Po. A peggiorare il quadro dell'inquinamento da plastica nel Mediterraneo, il fatto che la Turchia è diventata un grande importatore di rifiuti da quando, nel 2018, la Cina ha chiuso le proprie frontiere a questo commercio.

Un polpo (Octopus) alle prese con un rifiuto in plastica. | Richard Whitcombe / Shutterstock

Che fare? Il Wwf propone ai governanti europei di compiere - e con urgenza - 4 passi. Il primo: aumentare le tasse ai produttori di plastica, una misura che servirebbe a finanziare una più capillare ed efficace raccolta differenziata e riciclo. In Italia questo già avviene grazie al Corepla . Bisognerebbe poi limitare l'uso della plastica introducendo divieti stringenti: nei mesi scorsi il Consiglio europeo ha deciso un bando contro piatti, cannucce e posate di plastica, ma i bicchieri, tanto per fare un esempio, non sono ancora "fuori legge".

Canali e fiumi sono la prima tappa dei rifiuti in plastica dispersi nell'ambiente. | Sergey Gostev / Shutterstock

I divieti, però, non bastano. Occorre anche finanziare la raccolta differenziata e creare discariche controllate. Italia e Grecia, ricorda il Wwf, hanno ricevuto multe da 40 milioni di € ciascuna dalla Commissione europea per non essere riuscite a chiudere diverse discariche illegali. "Al tempo stesso occorre potenziare le sanzioni e i controlli contro gli inquinatori", avverte il report. Altrettanto importante, poi, è investire su ricerca e sviluppo per produrre plastiche più amiche dell'ambiente.

Molto possiamo però fare anche noi, con tre piccoli, ma importanti passi. Comprando, ove possibile, contenitori in materiali biodegradabili; preferendo contenitori di grandi dimensioni rispetto ai monodose (e riutilizzandoli, quando possibile); e riportando a casa i rifiuti che generiamo quando siamo in giro: gettarli nei cestini stradali significa, quasi sempre, destinarli alla discarica invece che al riciclo. 28 Luglio 2019 | Vito Tartamella Natura

25mila I granelli di sabbia che stanno sull’unghia di un dito.

40miliardi di tonnellate: la sabbia estratta nel mondo ogni anno. Ci si potrebbe costruire un muro alto Mari di come un palazzo di 9 piani e largo altrettanto, per tutto l’Equatore. SABBIA Cambia la geografia e il clima della Terra. è il 350tonnellate Il peso di sabbia e ghiaia contenute in una materiale più estratto: villetta monofamiliare. serve per fare case, cosmetici e chip. Ed è un ponte verso l’infinito.

he cosa ci ha salvato dalle ere and the imagination (Oxford Universi- no essere fatte anche di conchiglie, lava glaciali, nasconde più vita del- ty Press). «È trasportata dai venti, dalla vulcanica, coralli e… escrementi di pesci la foresta amazzonica e muove gravità, dai fiumi e dalle correnti marine. pappagallo: sono loro gli artefici delle Cun giro d’affari di 70 miliardi di Ogni secondo si generano miliardi di gra- bianche spiagge caraibiche. Questo pe- dollari? Risposta: la sabbia. E che cosa ha nelli di sabbia: ciascuno impiega secoli sce ha una sorta di becco con cui inghiot- fatto nascere la matematica, i computer, per viaggiare dalle montagne al mare, te i coralli in cerca di cibo: poi ne espelle i il vetro, il calcestruzzo e il nostro piane- essere sepolto nei fondali e tornare in resti triturati, al ritmo di 1 kg l’anno. ta? Sempre la sabbia. Questo materiale atmosfera con le eruzioni vulcaniche o Per la scienza, in realtà, qualsiasi mate- impalpabile, su cui ci sdraiamo d’estate, la collisione delle placche tettoniche». riale fra 0,06 e 2 mm è definibile come ci influenza più di quanto immaginia- sabbia: quindi anche lo zucchero, il sale BAGNI SALATI. mo: «La sabbia è uno degli attori princi- SILICIO. Ma che cos’è la sabbia? Minerali o le sementi. Ma la sabbia ha un’influen- La spiaggia del lago Assal (Gibuti): è fatta di cristalli di pali della vita sulla Terra», dice Michael (per lo più composti del silicio: quarzo, za globale. E ogni granello ha un’identità sale depositati dal bacino, Welland, geologo britannico, autore del argilla, granito) sminuzzati dal vento, dal unica: si può risalire alle rocce da cui è che ha una salinità elevata. saggio Sand: a journey through science ghiaccio e dall’acqua. Ma le sabbie posso- originato. Nel 1944 i geologi statuni- Steinmetz/Contrasto George Il millenario ciclo della sabbia

Degradazione della roccia da Trasporto parte degli agenti atmosferici Eruzioni e terremoti rimettono attraverso Le maree e i venti portano DIFESE. (vento, pioggia, ghiacci). in circolo i frammenti minerali. fiumi, vento a riva la sabbia dei fondali, Zhengzhou (Cina): operai e ghiacciai. oppure erodono le coste. coprono la sabbia con una rete per evitarne la diffusione. In Cina ogni mese il deserto avanza di 200 km2. Ghiacciaio

Spiaggia

Lago Fiume

Mare

Erosione: acqua, aria e ghiaccio portano via Deposito i frammenti (sedimentazione): di roccia. la sabbia si Seppellimento: accumula nei Archimede strati di sedimenti Rocce sedimentarie fondali marini. si sovrappongono (si formano e si compattano. per accumulazione

Stefano Carrara calcolò quanti Getty Images di minerali). granelli risorsa naturale che non si rinnova. «La km3 sabbia sepolta negli edifici e nell’asfalto Il volume di sabbia e 8 SPIAGGE NERE. non torna più in circolo», avverte l’Unep, ghiaia portato ogni di sabbia L’isola di Stromboli, nelle Eolie: anno dai fiumi nei mari. Programma Onu per l’ambiente. qui le eruzioni vulcaniche hanno Basta citare Dubai: ha raschiato 835 mi- Riempirebbe mezzo creato spiagge di lave nere. riempirebbero lioni di tonnellate di sabbia dai fondali miliardo di camion. L’ultima effusione è del 2014. del Golfo Persico per costruire gli arcipe- l’universo laghi artificiali “le Palme” e “il Mondo”, con effetti ignoti sulla vita sottomarina. tensi scoprirono la provenienza di alcu- O Singapore, che si è ampliata del 20% granulari hanno una dinamica insospet- alla tentazione di contarne i granelli e ne mongolfiere incendiarie grazie alla grazie alla sabbia importata: i prelievi tabile: la sabbia secca si comporta come rimarrebbe bloccato tutta la notte. Per sabbia con cui erano zavorrate. Venivano massivi hanno cancellato 24 isole indo- un liquido, quella umida come un solido. enumerare i granelli di un litro di sab- da una località del Giappone, che fu poi nesiane, aprendo tensioni politiche con Ralph Bagnold – ufficiale britannico af- bia (17 milioni), uno al secondo, occor- bombardata. la Malesia sui nuovi confini marittimi. fascinato dal Sahara, da cui vide riemer- rerebbero 3 mesi e mezzo. Ecco perché Come limitare il saccheggio di sabbia? gere la Sfinge – dedicò la vita alle dune del l’abaco, la prima calcolatrice, deriva dal SCAVI. Oggi la sabbia è il materiale più «Usare calcinacci e vetro per le costru- deserto: all’Imperial College di Londra fenicio abak, “sabbia”: era una tavoletta usato ed estratto dopo l’acqua. Ogni anno zioni di bassa qualità, o i residui degli fece costruire una galleria del vento per su cui si disponevano sabbia e sassi; forse se ne scavano 40 miliardi di tonnellate in inceneritori, che producono malte resi- studiarne il moto. Il suo libro sulla fisica lo 0 riproduce l’impronta di un sasso eli- tutto il mondo: ci si potrebbe costruire stenti. è urgente regolare l’estrazione di della sabbia (1941) è stato uno dei testi- minato. Ed è nato sulla sabbia il codice a un muro alto come un palazzo di 9 piani sabbia, sia in terraferma (alzando le ta- base delle missioni della Nasa sulla Luna barre: nel 1952 l’ingegnere Usa Norman

e largo altrettanto, per tutto l’Equatore. riffe delle concessioni) sia nelle acque», e su Marte, dove è cruciale conoscere le Getty Images Woodland, cercando un sistema veloce Infatti la sabbia è l’ingrediente principa- avverte Pascal Peduzzi dell’Unep. In Ita- dinamiche della sabbia per posizionare per fare i conti alle casse, disegnò sulla le del calcestruzzo. La sabbia è usata per lia gli fa eco Legambiente: sabbia e ghiaia in sicurezza le navicelle spaziali. rompicapo: quanti granelli, lasciati cade- strare che possono estendersi all’infini- sabbia l’alfabeto Morse: allungò in verti- fare smalti, plastiche, dentifrici, creme sono il 62,5% dei materiali cavati ma «le La sabbia ha comportamenti complessi: re su una pila, occorrono per provocarne to, calcolò quanti granelli riempirebbero cale i punti e le linee, e creò il nuovo codi- solari, inchiostri. E chip per computer: pianificazioni delle Regioni sono scarse e quando c’è vento, per esempio, un gra- il collasso? È uno degli obiettivi (ancora la sfera celeste: circa 1063. Difficile dire se ce. Con la sabbia si può fare arte: in Tibet il silicio è estratto da sabbia di quarzo le imposte agli estrattori ridicole». nello può sollevare in aria una superfi- lontani) delle teorie del caos. avesse ragione, ma di fatto creò i numeri i disegni sulla sabbia (mandala) guidano pura al 99,99999%. Ecco perché la sab- cie ampia più di 6 volte il suo diametro e esponenziali. la meditazione; quando sono finiti sono bia muove un business globale di 70 mi- SULLA LUNA. Gli scienziati studiano le 200 volte il suo peso; e queste collisioni INFINITO. Già Archimede di Siracusa, La sabbia, infatti, è l’immagine dell’in- distrutti, perché tutto è transitorio. liardi di dollari. Con effetti critici: causa dinamiche della sabbia. La fisica dei se- generano cariche di elettricità statica oltre 2.200 anni fa, colse il legame fra finito. Per questo, nei Caraibi, si usa INSABBIATI. il 10% delle emissioni di CO2, contribui- dimenti, infatti, è cruciale per prevedere che tengono i granelli vicini al terreno. sabbia e matematica: intitolò L’arenario lasciarne una pila davanti a casa: se ar- I fiumi sono le principali sce all’erosione delle coste e sottrae una le valanghe o gli smottamenti. I materiali Ricostruire la dinamica della sabbia è un un trattato sui grandi numeri. Per dimo- rivasse un vampiro, non resisterebbe autostrade della sabbia: ogni anno por-

50 | Focus Luglio 2015 Luglio 2015 Focus | 51 Getty Images

DOV’è la buca? Il golfista Luke Donald gioca fra le dune del deserto Rub-al-Khali, il più sabbioso. Dei nuovi tipi di tano nei mari 8 km3 di materiale, che ri- organismi scoperti empirebbero mezzo miliardo di camion. Nelle zone ad alto rischio idrogeologico, i nell’ultimo secolo, 650mila km2 sedimenti possono causare tragedie, ma L’area del deserto di nessun computer può ricostruire la fisica 1/3 vive nella sabbia Rub-al-Khali (Arabia), dei granelli: per studiare il moto dei se- il più ampio deserto di dimenti, al laboratorio Anthony Falls di lave vulcaniche, conchiglie, escrementi sabbia al mondo. è grande Minneapolis hanno costruito il “Juras- di pesce, coralli. L’arcipelago delle Ba- più di 2 volte la Francia. sic tank”, una vasca da bagno lunga 47 hamas, 132 mila km2, è una piattaforma metri in cui fanno precipitare 200 ton- carbonatica: una barriera corallina che nellate di sabbia, variando la pendenza e venne a galla per l’abbassamento dei la superficie. Ma è difficile, anche ai più mari nel Mesozoico. Cotti dal Sole, i car- esperti, fare previsioni: nel 1944 la nave bonati si sono trasformati in una roccia Usa Richard Montgomery risalì il Tamigi spessa 5 km. con un carico di bombe. La nave si inca- E dobbiamo ringraziare i calcari finiti gliò nell’estuario, su un banco di sabbia negli oceani se il clima della Terra resta DA CARTOLINA. 30mila a Sheerness, e fu abbandonata. è ancora equilibrato. I calcari si formano quando Sandy Spit (Isole Vergini tonnellate: la sabbia lì, delimitata da boe, carica di 3.000 t di le piogge acide si uniscono a sabbie di sili- britanniche): è il tipico atollo contenuta in 1 km di caraibico. La sua sabbia esplosivi: occorrerebbero 35 milioni di € cati di calcio. Se arrivano in acqua fredda, autostrada. è di origine corallina. e 18 mesi di lavoro per bonificarla. che li scioglie, i mari rilasciano CO2, che Getty Images riscalda l’atmosfera; se invece sfociano TERMOSTATI. Quando la sabbia traspor- in acque calde, i calcari si depositano nei tata dai fiumi arriva in mare, si può de- fondali, portando con sé la CO2. è il ciclo stessa forza necessaria a sollevare un’au- scorpioni, scarabei, ma anche invisibili positare sulle coste o finire nei fondali. silicio-carbonio, meccanismo con cui la to di media cilindrata. Come liberarsi? Il creature inferiori al mm, gli psammon. Si Le spiagGe più COLORATE (E strane) del mondo Ma non tutte le spiagge si formano per Terra si raffredda quando la temperatura segreto è muoversi lentamente, per per- nutrono di foglie, batteri, animali morti: accumulo di sabbia: altre sono dovute sale troppo e viceversa. mettere all’acqua di scorrere e riempire è merito loro se troviamo pulite – e piene di vetro e di pomice. Nel I secolo a.C., il console romano Marco Antonio all’erosione delle coste, al deposito di lo spazio intorno a voi. di buchi – le spiagge, anche a Ferragosto. caricò navi di sabbia dalle coste del Mar Rosso: voleva creare una spiaggia per SABBIE MOBILI. La sabbia può essere un La dilatazione della sabbia è un proble- Fra le creature della sabbia ci sono ani- l’amata Cleopatra. Quella spiaggia esiste ancora: è sull’isola di Sedir (Turchia). Ha collante: se riusciamo a costruire i ca- ma tragico in caso di terremoti. Se si mali resistenti come i tardigradi, capa- sabbia bianca fatta di conchiglie triturate, ed è protetta dal governo. Non è l’unica stelli di sabbia è merito della tensione di scaricano su uno strato di sabbia umida ci di sopravvivere fra i –200 °C e i +150 spiaggia particolare. In Italia c’è quella bianca di Rosignano Marittimo (Livorno): è superficie fra l’acqua e l’aria, che lega due nel sottosuolo, ne causano l’espansione: °C. E le strutture più antiche sulla Terra fatta di calcare e gesso, residui di lavorazione dello stabilimento chimico Solvay granelli vicini. E questo spiega anche le l’acqua drena, viene meno l’adesione fra sono le stromatoliti, sedimenti costruiti (soda caustica e bicarbonato). Altra spiaggia bianca a Lipari: sono i residui delle sabbie mobili: si formano quando l’acqua i granelli, e si aprono grandi crepe nel da cianobatteri intrappolando granelli di cave di pietra pomice, bianca e fine. separa i granelli fra loro ma non riesce a terreno che inghiottono intere città. L’U- sabbia coi loro filamenti: la sabbia è stata Più naturale la spiaggia rosa di Budelli: deve il suo colore alle conchiglie di drenare, lasciando la sabbia in sospen- niversità della California ha trovato una la culla della vita. E gli stessi pianeti non Miniacina miniacea, foraminifero unicellulare. I granelli di lave vulcaniche hanno sione. Il risultato è un fragile equilibrio soluzione: iniettare nel sottosuolo un sono che sabbia e polveri interstellari reso nera la spiaggia di Stromboli. A Papakolea (Hawaii) la spiaggia è verde: sono fra solido e liquido: se ci si muove veloci, batterio (Sporosarcina pasteurii) capace coagulate fra loro in milioni di anni. cristalli di olivina, minerale ricco di ferro e magnesio. Per vedere una battigia il movimento impedisce la dilatazione di cementare fra loro i granelli. è falso, invece, che le perle si formino se arcobaleno, composta di minerali diversi (granato, epidoto, quarzo, magnetite, del liquido, e i granelli vanno a uno sta- un grano di sabbia entra in un guscio d’o- zircone) bisogna andare a Pfeiffer (Usa). E ci sono anche granelli insoliti: la to solido, cementando la persona. Nelle ANIMALI. Nella sabbia si celano molte strica: occorrono materiali più grandi, spiaggia del lago Assal (Gibuti) è fatta di cristalli di sale; quella di Fort Bragg (Usa)

Spl/Contrasto sabbie mobili si può morire di fame, cal- forme di vita, e diverse sono ancora da come frammenti di conchiglia. Ma con sono frammenti arrotondati di vetro, residui di un’ex discarica. La spiaggia INGREDIENTI NASCOSTI. do, ma non perché si viene risucchiati a scoprire. Se una foresta pluviale può tutto ciò che fanno i granelli, pretendere Jambaran a Bali (Indonesia) è composta di gusci di foraminiferi così tondi che Foraminiferi al microscopio. Molte spiagge fondo, come si vede nei film. Per estrar- ospitare 16 tipi (phyla) di organismi, nella anche le perle sarebbe troppo. sembra di camminare su un tappeto di cuscinetti a sfera. sono fatte dei loro gusci di calcare. re un piede dalle sabbie mobili occorre la sabbia ce ne sono 22. Granchi, coccinelle, Vito Tartamella

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ARIA ELETTRICA. Nella foto grande, un temporale in Arizona: dalla nube si sprigionano decine di fulmini. A sinistra, Sean e Michael McQuilken coi capelli in aria. Michael McQuilken

ra un agosto bollente, e i fratelli Sean, Mary e Michael McQuilken erano al Parco Sviluppano l’energia Nazionale delle Sequoie in Sierra Neva- Eda (Usa), per una scampagnata con amici. di una centrale nucleare All’improvviso il cielo è diventato plumbeo. L’anello di Mary, quando alzava la mano, emetteva uno stra- e le radiazioni di un buco no ronzio. E i capelli restavano ritti sulle loro teste. I Colpi di ragazzi hanno avuto giusto il tempo di posare per un paio di foto: subito è scoppiata una violenta grandi- nero. Sono gli eventi più nata, e i tre sono corsi a cercare un riparo. Ma il cielo è stato squarciato da un lampo, seguito da un’esplo- potenti (e misteriosi) sione. Un istante dopo, Sean, 12 anni, era disteso a terra con la schiena fumante: era stato colpito da un dell’atmosfera. fulmine. Si è salvato solo perché Michael, 18 anni, lo fulmine ha rianimato. Correva l’anno 1975, e, da allora, la loro foto coi ca- pelli in aria ha fatto il giro del mondo: l’agenzia me- teo degli Usa, il Noaa, l’ha pubblicata in un opuscolo sui rischi di fulmini per i campeggiatori. Un perico- lo non così lontano: sulla Terra si abbattono, ogni secondo, almeno 50 fulmini, oltre 4 milioni al gior- no, soprattutto nelle zone tropicali. E l’Italia non è risparmiata: ne riceviamo in media quasi 4 mila al giorno (v. cartina in fondo all’articolo), soprattutto in Veneto, Friuli, Piemonte e Lombardia.

POTENZA ISTANTANEA. Eppure, nonostante questa abbondanza, i fulmini sono un enigma per la scien- za: gli scontri fra cristalli di ghiaccio, grandine e goc- ce d’acqua che innescano le cariche elettriche in una nube (v. disegno alla prossima pag.) non bastano a spiegarne la potenza. Un fulmine medio, della dura- ta di soli 5 microsecondi (milionesimi di secondo) e dello spessore di una matita, raggiunge i 33.000 °C, 5 volte il calore della superficie del Sole. E ha una potenza istantanea di 750 MW (pari a una centra- le nucleare) e una tensione di 15 gigavolt, 40mila volte quella generata da una centrale elettrica. Se si trovasse il modo di utilizzarla, una singola saetta potrebbe sviluppare 210 kWh, abbastanza per ali- mentare un appartamento per 3 giorni. In realtà, solo un fulmine su 10 colpisce il terreno: la maggior parte scocca in cielo. Ma quando arrivano a terra i danni sono enormi (v. riquadro alla prossima

Ipa pag.): ogni anno muoiono folgorate almeno 6mila

24 | Focus Settembre 2017 Settembre 2017 Focus | 25 ERUZIONE E SCARICHE. I fulmini generati dagli scontri Come nasce un fulmine fra gas e polveri durante 100 km 0 °C l’eruzione del vulcano Il fulmine è il frutto degli intensi campi elettrici prodotti, nelle Halemaumau (Hawaii). nubi, dagli scontri fra gocce d’acqua, cristalli di ghiaccio e Infografica Gloria Galbiati grandine. Gli elettroni (carica ) spinti dal forte campo elettrico spettri rossi: elfi: lampi che – durano un decimo si espandono scendono a zig-zag dalla nube. In prossimità del terreno, ha di secondo. Si in orizzontale fino formano durante a 400 km di diametro inizio una scarica positiva (la scarica di ritorno) che, salendo, temporali molto e durano meno di 1 ms. chiude il canale ionizzato tra nube e terreno. Le cariche intensi. Sono Li producono le innescati dalle molecole di azoto negative arrivano sul terreno ad altissima velocità. Lungo lo cariche positive fra che si eccitano, a stesso canale si possono susseguire varie scariche di ritorno. nubi e suolo. causa degli impulsi elettromagnetici che arrivano dalle scariche elettriche del getti blu: sono temporale. connessi alla forte presenza di ghiaccio La carica elettrica che dà origine ai sulla sommità dei fulmini nasce dagli scontri fra gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio contro i cumulonembi. Forse fulmine nuvola-cielo prodotti da molecole graupel (grandine molle). Questo scontro ionizzate di azoto. produce uno scambio di polarità: le particelle più piccole si caricano di 50 km –3 °C segno +, salendo in alto, le più pesanti di segno –, scendendo verso il basso. cumulonembo cristalli di gocce ghiaccio d’acqua

graupel 12 km –50 °C

cariche positive Ipa Le zone 6 km –15 °C

re l’acqua. L’aria calda umida sale, for- Ma che cosa innesca la prima scintilla fulmine intra nuvola più colpite corrente mando nuvole sempre più enormi, i cu- in un fulmine? «è ancora un mistero», ascensionale mulonembi (possono arrivare a 12 km di risponde Stefano Dietrich, ricercatore fulmine nuvola-nuvola sono quelle altezza), nei quali si crea una forte turbo- del Gruppo di ricerca sulla fisica delle 5 km –10 °C Le forti scariche elettriche prodotte cariche negative lenza fra le gocce d’acqua e le particelle di nubi e delle precipitazioni all’Isac-Cnr dallo scontro fra le particelle scaldano grandine e ghiaccio. Queste collisioni (v. di Roma. «Per saperlo dovremmo misu- l’aria. Il fortissimo calore generato fra mare (33.000 °C) spezza i legami fra le disegno) innescano le cariche elettriche: rare i campi elettrici dentro una nube, molecole, che si scontrano fra loro goccioline d’acqua e cristallini di ghiac- ma non è possibile: i sensori, collocati generando scintille: in questo modo e montagne nell’aria (un isolante) si forma un cio si caricano positivamente, salendo; la su droni, palloni sonda o aerei, dovreb- canale ionizzato, il plasma, che è un ottimo conduttore di elettricità. Gli grandine molle (graupel) si carica nega- bero fronteggiare correnti ascensionali scontri fra particelle generano fotoni tivamente, scendendo verso il basso. di 70-100 km/h. Senza contare, poi, che (il lampo bianco-giallo) e un’onda d’urto molto rumorosa, il tuono. persone, soprattutto in Africa. Senza gli strumenti di misurazione perturbe- 3 km 0 °C MASSE d’ARIA. contare altri tragici effetti, come l’in- In sostanza, una nube rebbero localmente il campo elettrico, fulmine cendio che a giugno ha infiammato per temporalesca è come una pila col polo generando valori non obiettivi». nuvola-terreno corrente elettrica giorni i boschi di Pedrógão Grande (Por- + in alto. Pronta a sprigionare la propria di bel tempo togallo), causando 64 morti. L’apocalis- energia. I fulmini trasportano a terra DALLE STELLE. E così, per spiegare l’o- corrente ascensionale se è stata innescata da un fulmine che ha soprattutto cariche negative; dato che il rigine dei fulmini si è anche ipotizzato di 10 m/s (36 km/h) colpito un albero: la scarica ne ha fatto bel tempo porta verso il terreno le cari- un fattore extraterrestre: l’influenza Altitudine Temperatura evaporare la linfa all’istante, e la violenta che positive, i temporali sono il sistema dei raggi cosmici, le particelle ad alta pressione ha fatto esplodere la corteccia, con cui la natura riequilibra le cariche energia (protoni, elettroni, fotoni) pro- facendo bruciare la vegetazione vicina, elettriche globali. venienti dalle stelle, che piovono sulla già secca per un’intensa ondata di calore. Perciò le zone più ricche di fulmini sono gli altopiani vicini alle montagne e lun- GAS E SCINTILLE. Ecco perché i fulmini go le coste, dove si scontrano masse SAETTE DA RECORD 1971, Perù: un fulmine colpisce il (1942-1977) è stato colpito da 7 sono monitorati in tempo reale. Tanto d’aria con temperature e composizioni serbatoio del volo Lansa 508 Lima- fulmini. è finito nel Guinness dei più che possono aiutare a capire il clima differenti. Infatti le regioni italiane più DISASTRI. I fulmini hanno causato Pucallpa. L’aereo precipita, con 91 primati. globale: a ogni aumento di temperatura “fulminate” sono soprattutto quelle disastri epocali. Ecco i più notevoli: vittime. Sopravvive solo una passeggera, 1994: Dronka, Egitto: un fulmine di 1 °C corrisponde un incremento del ai piedi delle Alpi e vicino alle coste. E 1769, Brescia: un fulmine colpisce la 17enne Juliane Koepcke: è precipitata, colpisce tre serbatoi da 5mila 12% di fulmini, che a loro volta produco- questa dinamica agisce ai massimi li- la torre della chiesa di San Nazaro, legata al sedile, nella foresta amazzonica. tonnellate di carburante. I contenitori no ozono, un gas serra. velli in Venezuela, alla foce del fiume adibita a deposito militare. 780 quintali 1975, Bangladesh: un fulmine collassano sulla ferrovia, e l’alluvione I fulmini sono quindi di grande attuali- Catatumbo nel lago Maracaibo, fra le di polvere da sparo esplodono colpisce e uccide 21 persone in una volta. trasporta il materiale in fiamme al tà. Soprattutto d’estate, la loro stagione Ande e il Mar dei Caraibi, dove si svi- scagliando pietre per un raggio di 1983, Usa: muore suicida a 71 anni villaggio di Dronka: 469 morti. clou: la dinamica che dà inizio al fulmine luppano 300 temporali l’anno: qui cado- 1 km. Incerto il numero delle vittime, Roy Sullivan, ranger del parco nazionale 2016, Norvegia: un fulmine uccide INFERNO NELLA FORESTA. è infatti il calore del Sole che riscalda la no 40mila fulmini a notte, 233 fulmini stimate fra 400 e 2.500. Shenandoah. In 35 anni di servizio una mandria di 323 renne selvatiche. Il rogo dei boschi di Pedrógão Grande superficie terrestre, facendone evapora- per km2, la densità più alta al mondo. (Portogallo): innescato da un fulmine.

26 | Focus Settembre 2017 Settembre 2017 Focus | 27 Inquadra la pagina, esplora questa foto Ramificati. a 360° e scopri come La costa di Platamonas (Grecia) con il cielo calcolare a che distanza attraversato da scariche di fulmini: la Grecia è uno dei Paesi più colpiti in Europa. è caduto un fulmine scarica la app (info a pagina 7)

TENSIONE PRE-GARA. L’arrivo di una tempesta sui cieli dello stadio Turner (baseball) in Arizona, Usa. In queste condizioni giocare diventa rischioso.

IN ITALIA NE CADONO 1,4 milioni l’anno

STATISTICHE. L’Italia, con la Grecia e i Balcani, è l’area europea dove cadono più fulmini: nel periodo fra 2000 e 2016, in media 1 milione e 434mila ogni anno (conteggiando solo 360cities.net/Getty Images quelli nubi-suolo e nubi-mari limitrofi). Reuters/Contrasto Nel 2016, i sensori del Sirf ne hanno rilevati 1.868.329: un numero elevato, Terra in ogni istante: interagendo con il sistema più preciso per rilevarli non dere. Da cosa dipenda questa ciclicità ché emettono luci deboli e di brevissima ma anche, in alcuni momenti, antima- ma non il più alto finora registrato. Fra l’atmosfera, produrrebbero elettroni più sono le videocamere orbitanti nello spa- non lo sappiamo ancora. è vero, però, che durata. E ancora più elusive sono altre teria. Come avviene, in modo artificiale, il 2000 e il 2016, infatti, l’anno con più energetici. «Ma nessuno è riuscito a di- zio, bensì le reti di antenne radio a basse oggi abbiamo temporali meno frequenti particelle prodotte dai fulmini, i raggi nel tunnel di 27 km del Large Hadron fulmini (2.475.751) è stato il 2002. mostrarlo», commenta Dietrich. «E an- frequenze sparse sul territorio. I fulmini, ma più intensi e ricchi di fulmini». gamma. Sono le radiazioni elettroma- Collider (Lhc) al Cern di Ginevra. Il giorno record per numero di fulmini che i valori delle cariche elettriche sono infatti, emettono inconfondibili picchi Poter prevedere questi eventi estremi è gnetiche a più alta energia: le emettono Anche in Italia è in corso una ricerca è stato il 16 settembre del 2004: in stati ricavati sulla base di modelli mate- d’onda: le potenti emissioni radio prove- cruciale. Così il Cnr e la Protezione Civile anche i buchi neri, per esempio. Nel 2010 sull’alta energia sprigionata dai fulmini. quelle 24 ore si sono abbattuti matici. Conosciamo a grandi linee la loro nienti da Giove, per esempio, sono cau- hanno sviluppato la piattaforma di visua- il satellite Agile, lanciato dall’Agenzia «Con l’Agenzia spaziale italiana, l’Istitu- sull’Italia 98mila fulmini, 4mila all’ora. dinamica, nella quale è fondamentale il sate proprio dai fulmini ad alta tensione lizzazione Mams, che comprende i dati spaziale italiana, ha scoperto che questi to nazionale di astrofisica e altri enti, moto dei cristalli di ghiaccio, ma ancora che si sviluppano sul pianeta gigante. sui fulmini. «Grazie a questi strumenti», raggi sono prodotti anche sulla Terra, vi- stiamo organizzando campagne di misu- non sappiamo in dettaglio come si gene- In Italia esistono due reti di questo gene- racconta Marco Petracca, collaboratore cino alle violente tempeste tropicali che ra con aerei, satelliti e palloni sonda, per rino così alte energie. E non riusciamo a re, ciascuna con 20 sensori sparsi in tutto del dipartimento della Protezione civile, scoppiano all’altezza dell’Equatore. studiare le emissioni provenienti dalle prevedere dove cadranno». il Paese: una è quella dell’Isac-Cnr, avvia- «possiamo fare previsioni meteo più pre- Anche i raggi gamma sono prodotti dal nubi temporalesche», conclude Dietrich. ta nel 2005 (fa parte della rete europea cise a breve termine». moto degli elettroni nelle nubi: raggiun- «Questo ci aiuterà anche a elaborare pro- SENSORI. Il monitoraggio dei fulmini è Linet); l’altra è il Sistema italiano rileva- gendo un’energia elevata, innescano una tezioni per le componenti elettroniche vitale per diverse attività umane: dagli mento fulmini, Sirf, fondato nel 1995 dal BUCHI NERI. Altre scoperte sui fulmini reazione a catena liberando altre parti- degli aerei, che potrebbero essere dan- aeroporti, che sospendono i rifornimen- Cesi (Centro elettrotecnico sperimenta- sono state possibili grazie ai satelliti, che celle dopo l’urto coi nuclei degli atomi neggiate da questi fasci di particelle. E ti agli aerei per non rischiare tragiche le italiano, società di Terna ed Enel), oggi negli ultimi 25 anni hanno fotografato ad dell’aria. Le nubi temporalesche, insom- forse potremo capire qualcosa in più sui esplosioni, fino ai distributori di corren- nella rete europea Euclid. alta quota, fra i 50 e i 100 km, particolari ma, sono acceleratori naturali di parti- segreti della materia». te, che staccano le linee nei momenti più Con il riscaldamento globale si è regi- formazioni luminose: blue jet, sprites ed celle: producono non solo raggi gamma Vito Tartamella rischiosi. Senza contare le industrie che strato anche un aumento di fulmini? elves (getti blu, spettri ed elfi v. disegno non possono permettersi blackout (alti- Sorpresa: almeno in Italia, no. «Abbiamo alle pagine precedenti), che si sviluppano forni, cartiere, vetrerie, produttori di mi- dati omogenei solo per gli ultimi 16 anni: in corrispondenza dei temporali. crochip). Un modo per osservarli sono i non è un periodo sufficiente per trarre Le tensioni elevatissime che si creano Monitorare i fulmini è vitale satelliti, dotati di appositi sensori ottici: conclusioni sui mutamenti climatici, che nelle nubi temporalesche, infatti, posso- Fulmini per km2/anno 2016 oggi ne è rimasto solo uno della Nasa, si osservano in almeno 30 anni», precisa no spingersi anche verso l’alto, portando Gentile concessione Sirf/Cesi. il Goes, che monitora le Americhe; dal Marina Bernardi, responsabile del Sirf. gli elettroni a scontrarsi con le molecole per le industrie che non > 6 5-6 4-5 3-4 2021 l’Eumetsat (Agenzia satellitare me- «Osserviamo, invece, un andamento ci- di gas atmosferico (soprattutto azoto), 2-3 1-2 0-1 0 teorologica europea) lancerà il satellite clico dei fulmini: salgono da 1 milione a producendo così questi lampi. Ma sono possono permettersi blackout Mtg che osserverà Europa e Africa. Ma quasi 2,5 milioni l’anno per poi ridiscen- fenomeni molto difficili da studiare per-

28 | Focus Settembre 2017 Settembre 2017 Focus | 29 Ambiente

SOTTO TERRA. n boato lontano, poi un’esplosione. Infine la scossa: la Operai in una casa trema, il lampadario ondeggia, un vaso cade da un miniera d’oro in Irlanda: l’attività armadio e va in frantumi. Sulla parete si apre una crepa estrattiva è fra lunga un metro. Scene come queste, in Oklahoma (Usa), quelle che Usono diventate un appuntamento quotidiano. E dire che, fino al più spesso 2008, c’era solo un terremoto all’anno. Nel 2009 sono saliti a 20, Fabbriche provocano nel 2011 a 63: uno alla settimana. Ma era solo l’inizio: nel 2015 ne terremoti. sono stati registrati 887, più di 2 al giorno. Gran parte dei 2.500 sismi avvenuti negli ultimi 9 anni sono stati di debole intensità. Ma l’anno scorso a Pawnee una scossa di magnitudo 5,8 ha indotto la governa­ di terremoti trice Mary Fallin a dichiarare lo stato d’emergenza. BOMBE E PETROLIo. A cosa è dovuta questa improvvisa epidemia Dighe, miniere, estrazione di terremoti? Dopo accurate indagini, i sismologi dell’Usgs (l’agen­ zia sismica degli Usa) non hanno avuto più dubbi: le attività legate di gas e di petrolio: diverse all’estrazione di petrolio, di cui il sottosuolo di quello Stato è ricco, avevano riattivato i movimenti delle rocce sotterranee. attività umane possono L’Oklahoma, certo, è un caso estremo. Ma non isolato: i terremoti di origine artificiale avvengono in tutto il mondo, anche in Italia, e causare sismi. Anche in Italia. non sono dovuti soltanto all’estrazione di petrolio e gas. Le attività che hanno provocato il maggior numero di terremoti sono infatti l’estrazione mineraria e le dighe (v. diagramma sotto). E anche, con minor frequenza, la geotermia, il fracking e i test nucleari: l’ultima esplosione, avvenuta in settembre in Corea del Nord a 800 metri di profondità, ha causato un terremoto di magnitudo 6,1 registrato dai sismografi di tutto il mondo. Ma in che modo le attività umane rie­ scono a provocare i terremoti? Quanto sono frequenti e gravi questi eventi? E, soprattutto: è possibile correre ai ripari?

attività estrattiva d’acqua 0,7% esperimenti a scopo di ricerca 1,9% bombe ad alta penetrazione 0,5% smaltimento di petrolio, gas, liquidi 1,6% costruzione 0,3%

test nucleari 3,0% cattura e sequestro del carbonio 0,3%

fracking 4,0%

estrazione mineraria 37,2%

smaltimento liquami 4,9%

STATISTICHE. In questo grafico, geotermia i terremoti indotti 7,8% dall’uomo divisi per tipo di causa. I dati, tratti dal database HiQuake, riguardano 728 sismi avvenuti dal 1868 al 2016.

petrolio e gas 14,7%

dighe 22,9% Bloomberg via Getty Images Bloomberg

138 | Focus Dicembre 2017 Dicembre 2017 Focus | 139 EFFETTI se tutti saltassimo, COLLATERALI. la terra tremerebbe? Pozzi di petrolio a Kern River, TREMORI. Se le variazioni di peso California. Gli Usa hanno il più alto sulla Terra possono indurre terremoti, numero di sismi cosa accadrebbe se tutta la indotti dall’uomo. popolazione mondiale (7,6 miliardi) Sotto, una geologa saltasse nello stesso momento? installa un Immaginando che ogni persona pesi sismometro. 50 kg, e che salti 0,5 metri, ricadendo sul suolo svilupperebbe un’energia di 245 joule (massa per accelerazione di gravità 9,8 m/s2 per 0,5 m). Il valore, moltiplicato per 7,6 miliardi, genererebbe 1,8 terajoule: l’energia di un terremoto di magnitudo 5. Questo, però, a patto che tutti saltino nello Post/Getty Images The Washington stesso luogo: con una densità di 5 persone al m2 starebbero in 1.520 km2, pari alla superficie di Londra. L’altra condizione è che il salto avvenga sopra una faglia superficiale. Ecco perché un esperimento di questo genere, avvenuto il 7 settembre 2001 nel Regno Unito, non ha avuto effetti. In quell’occasione, infatti, un milione di studenti delle scuole britanniche saltò insieme per un minuto: i AFP/Getty Images sismografi registrarono solo qualche lieve perturbazione, ma non una scossa di magnitudo 3 come ci si Come si provocano i terremoti aspettava. Geotermia estrazione (con reiniezione d’acqua) di gas e petrolio FRACKING miniere dighe

I primi sospetti che l’uomo potesse risve­ Uniti (181 casi), seguiti da Cina (147) e tibili: il 67,6% è di magnitudo compresa gliare le forze della natura risalgono a 50 Canada (52). Ma nella “top ten” mondia­ fra 0 e 4. Ma in un caso su tre (29,5%) anni fa, quando a Denver una fabbrica le ci sono anche diversi Paesi europei: sono di magnitudo fra 4 e 6. I sismi supe­ d’armi chimiche, il Rocky Mountain Ar­ Germania, Paesi Bassi, Francia. L’Italia riori a 6 sono pochi (2,9%) e causati per senal, iniziò a smaltire milioni di litri è all’11° posto con 14 casi. lo più da dighe ed estrazione di idrocar­ d’acqua contaminata in un pozzo a 3,6 buri. Ma hanno lasciato il segno: fra gli VIOLENZA ASIATICA. pozzo di L’iniezione di acqua km nel sottosuolo. Si produssero sismi, e Se si considera che indiziati figura il terremoto del Sichuan reiniezione ad alta pressione nel 1966 l’esercito chiuse il pozzo. Ma fu ogni anno la Terra trema un milione e (Cina), di magnitudo 7,9, che nel 2008 ha d’acqua può creare fratture giacimento nelle rocce, aprendo considerato un caso eccezionale. mezzo di volte, 728 terremoti di origine mietuto 69mila vittime. Potrebbe essere di petrolio nuove faglie. Le operazioni di Oggi, la sismicità indotta dall’uomo non artificiale sono una percentuale infinite­ stato innescato dalla diga di Zipingpu, riempimento di una diga 3 L’iniezione di acqua è più considerata un’ipotesi stravagante: simale. «Ma è probabile che la nostra sti­ che preme con 1,1 miliardi di m d’acqua. ad alta pressione L’estrazione di rocce aumentano la pressione mediante cariche sulle rocce del

iniezione d’acqua lubrifica la faglia esiste, e si aggiunge all’impatto – ben più ma sia al ribasso», avverte Gillian Foul­ Sempre in Asia si è registrato il secondo estrazione di acqua calda favorendo il movimento esplosive può creare sottosuolo, e possono pesante – delle attività umane sul clima. ger, sismologa dell’Università di Durham terremoto artificiale più violento: quello delle rocce vuoti e cedimenti innescare il movimento in nel sottosuolo. Tanto che un’équipe di geofisici dell’U­ e capofila di HiQuake. «Abbiamo censito avvenuto in Nepal nel 2015 (magnitudo e innescando terremoti. una faglia sottostante. niversità di Durham (Uk) ha aperto tutti i casi sospetti, e molti sono ancora 7,8). Secondo il Centro di sismologia di faglia quest’anno HiQuake, il primo database da verificare. Ma i casi studiati sono la Nuova Delhi, sarebbe stato provocato mondiale dei terremoti artificiali (indu­ minima parte di quelli accaduti: il nume­ dal massiccio prelievo di acque dai fiumi pressione delle rocce sovrastanti e attrito fra le rocce cedearthquakes.org). Negli ultimi 148 ro reale potrebbe salire dal 30% al 90%». Gange, Brahmaputra e Indo: questo ha anni ne ha censiti 728 in tutto il mon­ In 2 casi su 3, va detto, i sismi di origine ridotto la pressione che manteneva in do: l’inquietante record spetta agli Stati umana sono deboli e per lo più impercet­ equilibrio le rocce sottostanti. «I sismi attribuibili alle attività umane»,

spiega Thomas Braun, geofisico dell’Ingv acqua I terremoti di origine artificiale di Arezzo, «si dividono in due tipologie: quelli indotti e quelli innescati. I primi terremoto sono le fratture causate dall’uomo all’in­ compressione faglia pori compressione sono stati 728 in 150 anni. 2) l’acqua si infiltra nella faglia 3) L’acqua diminuisce l’attrito terno delle rocce: questo avviene, per 1) stato di equilibrio dinamico: e nei pori delle rocce. fra le rocce a contatto della faglia, facilitando esempio, nel fracking, con cui si crea­no, la compressione è uguale alla pressione che il movimento (sollevamento/compressione Ma solo il 3% è stato violento viene dall’alto. Le rocce non si muovono. o abbassamento/distensione a seconda del usando liquidi ad alta pressione, nuove regime tettonico): si verifica il terremoto. Infografica Gloria Galbiati fratture nel sottosuolo per estrarre pe­

140 | Focus Dicembre 2017 Dicembre 2017 Focus | 141 1 2 13 Località Magnitudo Anno diga CASI DOCUMENTATI 1 Pieve di Cadore (BL) 2 1964 Impianto geotermico 2 Vajont (BL) 2 1963 4

3 Pertusillo (PZ) 2,7 2010 11 12 estrazione 4 Ridracoli (FC) 3 1988 gas/petrolio 6 5 Passante (CZ) 2,5 1995 7 10 8 6 Latera (VT) 2,9 1980 miniera 7 Torre Alfina (VT) 3 1977 8 Cesano (RM) 2 1978 9 9 Montemurro (PZ) 1,7 2006 3 CASI IPOTIZZATI 10 Campotosto (AQ) 5,7 1950 5 11 Larderello (PI) 3,2 1978 12 Monte Amiata (GR/SI) 3,5 e 4,5 1983 e 2000

Corbis via Getty Images 13 Raibl/Cave Predil (UD) n.d. 1965 Fonte: rapporto Ispra 2014 aggiornato

impianto ecco i 14 casi italiani (MA 5 sono da verificare) DI PESO. L’iniezione La diga di Zipingpu (Cina): è STUDI. Anche l’Italia ha avuto terremoti di origine artificiale: negli ultimi 67 anni sospettata di aver d’acqua sono stati 14 casi, di cui 9 accertati, e 5 ipotizzati, ancora da verificare. Lo afferma causato il l’unico studio ufficiale, il rapporto Ispra del 2014 (v. tabella sopra). Il ministero dello terremoto del può attivare Sichuan (2008) in Sviluppo economico aveva incaricato i sismologi di Ispra, Ingv, Cnr, Ogs di studiare cui sono morte quali terremoti italiani fossero stati causati dall’uomo. Il rapporto voleva fare 69mila persone. faglie chiarezza dopo le paure e le polemiche seguite al terremoto del 2012 in Emilia- Romagna: una scossa di magnitudo 5,9 aveva colpito Mirandola, sede di impianti trolio (v. disegno nella pag. precedente). delle rocce e arriva a lubrificare faglie dotti può aiutare a prevenirli, evitando distanti estrattivi di idrocarburi. Rispetto a 3 anni fa, nuovi studi hanno smentito due casi Ma sono più pericolosi i terremoti inne­ esistenti, innescandone il movimento». risarcimenti milionari. inizialmente ipotizzati: uno è proprio quello di Mirandola. In quel sisma, ha scati, cioè la stimolazione di una faglia È il caso dell’Oklahoma, dove dal 2009 si A oggi è impossibile stabilire col 100% decine di km accertato in una ricerca Thomas Braun del Centro per il monitoraggio delle attività già esistente. Alcune attività, infatti, pos­ è intensificato lo smaltimento di acque di certezza se un terremoto è naturale o di sottosuolo dell’Ingv, le variazioni di stress indotte dalle attività estrattive sono facilitarne il movimento che, prima di scarto in oltre 10mila pozzi. Da quando indotto dall’uomo. «È più facile distin­ andavano in senso contrario rispetto al movimento lungo la faglia che ha generato o poi, sarebbe avvenuto». tale pratica è diminuita, sono calati an­ guerli quando in un’area a bassa sismici­ anni. Questo rende molto difficile corre­ il terremoto. Gli scienziati hanno poi cancellato dalla lista il terremoto di magnitudo I terremoti, infatti, sono causati da va­ che i sismi: quest’anno, fino a luglio, ne tà si verifica un incremento di terremoti lare i terremoti alle attività industriali. 5,4 avvenuto nel 1951 a Caviaga (Lo), vicino a un giacimento di gas: l’ipocentro, riazioni negli stress nelle masse roccio­ sono stati registrati “solo” 137. dopo l’avvio di un’attività umana», spiega E gli studi sono complicati dal fatto che individuato alla luce delle attuali conoscenze sismologiche dell’area, risulta se. Che si verificano non solo per l’azione E anche l’Europa ha i suoi guai. La Re- Francesco Grigoli, del Politecnico Fede­ spesso è difficile ottenere dalle aziende a grande profondità e pertanto l’attività estrattiva non ha influito sul sisma. di forze sotterranee come il movimento views of geophysics ha pubblicato di re­ rale di Zurigo. «Ma quando un impianto petrolifere i dati sui volumi e sulle pres­ delle placche e del magma, ma anche cente uno studio sui terremoti indotti in estrattivo sorge vicino a una o più faglie sioni dei fluidi iniettati». In assenza di per eventi in superficie (frane, carico di Europa. I più rilevanti sono avvenuti in attive, che in passato hanno già prodotto criteri condivisi da tutta la comunità complesso: spesso si registrano migliaia monitoraggio sono pagati dai privati alle ghiaccio o di neve, variazioni di pressio­ Spagna, in un sito di stoccaggio del gas al terremoti, il confine fra sismi indotti e scientifica, ogni nazione cerca di preve­ di microeventi, e per analizzarli occorre Regioni o alle Province. Questo, però, ne atmosferica), che modificano la distri­ largo di Valencia, chiuso nel 2013 perché naturali si sfuma». nire i terremoti artificiali installando, un’elevata capacità di calcolo». E in Ita­ non vale per le concessioni precedenti il buzione dei pesi sulle rocce sottostanti. l’iniezione di gas aveva causato più di nei giacimenti di idrocarburi, nelle dighe lia? Fino a pochi anni fa, il monitorag­ 2014, che in Italia sono la maggioranza: i mille sismi in 40 giorni. E a Basilea, in BASILICATA “CALDA”. Un esempio? La e nelle miniere, una rete di monitoraggio gio sismico era obbligatorio solo per le contratti vigenti prevedono ancora che i I GUAI DELL’EUROPA. «Anche le attivi­ Svizzera, per l’attivazione di un impian­ Val D’Agri, in Basilicata: nella stessa area con sensori. In caso di terremoto, si atti­ dighe. In tutti gli altri casi, lo facevano monitoraggi siano fatti dai privati e sen­ tà umane possono avere effetti simili, to geotermico: l’iniezione di 11.500 m3 di c’è il più grande giacimento di idrocarbu­ va un sistema semaforico: il rosso, cioè lo i concessionari delle attività estrattive, za obbligo di trasparenza. E i rilevamenti turbando gli stress nella crosta terre­ acqua in un pozzo profondo 5 km ha cau­ ri su terraferma d’Europa, una faglia atti­ stop all’attività, si attiva a una soglia che che non avevano l’obbligo di pubblicare i dei privati sono effettuati con metodi di­ stre», aggiunge Foulger. «Le esplosioni sato due terremoti che hanno prodotto va (che nel 1857 ha prodotto un sisma di varia di nazione in nazione. Nel Regno dati o di seguire determinate procedure. versi da quelli degli enti pubblici. degli scavi minerari e dei test atomici danni per 6,2 milioni di euro. magnitudo 7,1), e la diga di Pertusillo, con Unito basta una scossa da 0,5 di magnitu­ «È importante regolamentare questo generano onde sismiche e cedimenti nel Ma l’area più calda è a Groninga, nei Pae­ una capienza di 155 milioni di m3 d’acqua. do, in Canada ci si ferma a 4. In Italia a 3. DATI PUBBLICI. Dopo il terremoto del settore», conclude Grigoli. «Se i terre­ sottosuolo. Il riempimento e lo svuo­ si Bassi, dove c’è il più grande giacimento Capire quale dei 3 fattori scateni oggi i Ma la magnitudo, da sola, non basta: un 2012 in Emilia, e i timori – rivelatisi poi moti indotti sono monitorati bene, si può tamento delle dighe modificano i pesi europeo di gas naturale: qui i terremoti terremoti è un rompicapo. sisma di bassa magnitudo che avvenga infondati – che fosse stato indotto da im­ stimare la probabilità che accadano, e che agiscono sulle rocce sottostanti. Il sono saliti a 20 l’anno. Nel 2014 il gover­ «Alcuni dei parametri da considerare in superficie può fare molti più danni pianti petroliferi presenti a Mirandola, gestirne i rischi in modo efficace. Ed è fracking crea nuove fratture nelle roc­ no, che ha accantonato oltre 1 miliardo di sono il tempo e lo spazio: dopo quanto di uno violento che avvenga a 350 km di nel 2014 il ministero per lo Sviluppo eco­ fondamentale che il controllo sia fatto ce. E l’estrazione di petrolio comporta euro per risarcire i danni agli edifici, ha si verificano i sismi? E a che distanza da profondità. «Occorre una conoscenza nomico ha emanato nuove linee-guida. con trasparenza e omogeneità: così i ri­ lo smaltimento di milioni di m3 di acque ordinato il calo dell’attività estrattiva. Ed attività umane?», prosegue Grigoli. «Le approfondita delle caratteristiche geo­ Ogni attività nel sottosuolo che compor­ sultati sono pubblici e riproducibili. E si di estrazione, reiniettate con pompe ad è proprio la società Nam, titolare dell’im­ attività che implicano l’iniezione di flui­ logiche di un territorio: il tipo di rocce ti l’estrazione o l’iniezione di fluidi deve evitano inutili sospetti, polemiche e ri­ alta pressione in pozzi a 2-4 km di pro­ pianto olandese, ad aver finanziato il di ad alta pressione possono innescare e la presenza di faglie», precisa Grigoli. essere monitorata da un ente pubblico, e chieste di risarcimento danni». fondità. Quest’acqua penetra nei pori database HiQuake: capire i terremoti in­ faglie anche a decine di km e dopo diversi «E il monitoraggio dei sismi indotti è i dati devono essere pubblici. I costi del Vito Tartamella

142 | Focus Dicembre 2017 Dicembre 2017 Focus | 143 DOSSIER La partita dell’acqua è la risorsa più diffusa del pianeta. Ma inquinamento, caldo globale, e abusi la mettono in crisi. I rimedi? Cambiare politica. Anche a casa.

a scoperta, come spesso accade, è avve- agricoli aridi, rubinetti a secco, disperata ricer- nuta per caso. Antonio Tancredi, studen- ca di cisterne. Com’è possibile? Il grande Paese te in geologia all’Università di Parà (Bra- sudamericano incarna le due facce dell’acqua: Lsile), nel 1996 stava scrivendo la tesi di la sostanza più diffusa sulla Terra, ma anche la dottorato sulle acque di Santarém, sul Rio delle più delicata. Ce ne stiamo accorgendo anche in Amazzoni. E trovò un rapporto della Petrobras, Italia: siamo ricchi d’acqua, eppure molte zone, la compagnia petrolifera di Stato: negli anni ’50 dal Piemonte alla Sicilia, sono in crisi idrica. «Un aveva individuato una rete di grotte sotto le me- tempo sembrava una risorsa gratuita e inesauri- ravigliose spiagge di sabbia del Tapajos, uno degli bile: cadeva dal cielo, riempiva i mari e i fiumi ed affluenti del grande fiume. Quelle grotte, però, era tutta per noi, senza troppi pensieri. Ma non non contenevano oro nero ma acqua: alla Petro- sarà così per sempre», avverte il saggista Alok Jha bras non interessava, così accantonò la scoperta. nel Libro dell’acqua (Bollati Boringhieri). L’acqua non si può distruggere: la sua quantità, RISERVA BLU. Ma quel giacimento, l’Alter do 1,4 miliardi di km3, è la stessa dall’epoca dei dino- Chão, era in realtà un tesoro ben più prezioso: sauri. Evaporando dagli oceani, cade sulla Terra con indagini successive, si è scoperto infatti che con le piogge e, attraverso i fiumi, torna nei mari: a soli 350 m di profondità c’è più acqua dolce questo ciclo, che dura 3mila anni, dà vita al clima. di quella contenuta nel Mar Caspio. è la falda Dunque, è una risorsa rinnovabile: la Giornata sotterranea più grande della Terra: risale a 135 mondiale dell’acqua, a marzo, è dedicata alle so- milioni di anni fa, e potrebbe dissetare il mondo luzioni naturali per recuperarla. E un aiuto ar- per 100 anni. Il Brasile, infatti, è la nazione con riva anche dalla tecnologia (v. articolo seguente). le maggiori riserve idriche del pianeta. Eppure, Ma questa sostanza straordinaria, per quanto ab- negli ultimi 3 anni, oltre 48 milioni di brasilia- bondante, non si può nemmeno creare dal nulla: ni hanno vissuto l’incubo della siccità: campi dunque, è una risorsa limitata. E quella fruibile

GIOCHI D’ACQUA. Il festival “’A chiena” Quanti litri (la piena) a Campagna (Salerno): il fiume d’acqua Tenza, incanalato, “inonda” la città. servono Un modo per Bagno doccia scaricare Lavarsi Lavarsi bere un carico di un carico lavare condizioNAmento celebrare la vitalità ogni giorno in vasca di 5 minuti il wc le mani i denti e cucinare lavastoviglie di lavatrice l’auto EDIFICIO di 8 piani dell’acqua. per... 120-160 75-90 6-12 1,4 7,5 6 40 80-120 800 3 milioni Alamy/Ipa

Dati: Utilitalia

86 | Focus Marzo 2018 Marzo 2018 Focus | 87 Aree con scarsità d’acqua dal punto di vista ambientale ed economico DOSSIER La situazione nel mondo dall’uomo è solo una piccola parte: se si ritmo con cui vengono saccheggiate. Ac- però, non è l’unica indiziata. Per produr- escludono l’acqua salata (il 97%), quella cade soprattutto nella penisola araba e re energia, la portata dei fiumi è ridotta ghiacciata (2,5%), e le falde irraggiun- nelle metropoli popolose. E molte città infatti dalla presenza di dighe e impianti gibili sepolte a km di profondità, solo lo costiere – da Bangkok a Giacarta e ­Tokyo idroelettrici: solo in Italia sono 533. 0,003% è utilizzabile. Se tutta l’acqua del – stanno sprofondando per i massicci La seconda causa della crisi è l’inquina- mondo fosse 1 litro, quella disponibile prelievi d’acqua nel sottosuolo, sempre mento, che rende inutilizzabile l’acqua. LO SCENARIO

Dati: Barilla Center for food and nutrition La disponibilità starebbe in mezzo cucchiaino da caffè. più contaminato da intrusioni di sale. Gli inquinanti arrivano dall’agricoltura d’acqua nei vari Paesi E con grandi disparità: oggi il 29% degli Sono in crisi anche laghi e fiumi, che, una (fertilizzanti e anti parassitari a base di del mondo: le aree verdi non hanno uomini (2,1 miliardi di persone, per lo volta depurati, forniscono acqua potabi- azoto, fosforo, nitrati), dai grandi agglo- Non stimato problemi di scarsità; gli più in Asia) non ha acqua sicura da bere. le. Un caso emblematico? Il lago d’Aral, merati urbani (coliformi fecali), dall’in- Poca o nessuna altri colori indicano la carenza d’acqua scarsità fisica e quella E senz’acqua si muore: dissenteria e tifo fra Uzbekistan e Kazakistan: era il 4° più dustria (metalli pesanti, arsenico, dios- economica. Nei Scarsità d’acqua dal punto prossimi anni la causano 1,5 milioni di morti ogni anno, grande al mondo, ma oggi è quasi sparito. sina). Questo avviene perché molte città di vista economico situazione è destinata avverte la Fao. E il 90% sono bambini. Perché l’acqua dei suoi fiumi immissari non hanno impianti di depurazione: ogni Incipiente scarsità d’acqua a peggiorare nelle aree dal punto di vista fisico colorate in arancione è stata prelevata per irrigare i campi di giorno, 2 milioni di tonnellate di rifiuti Scarsità d’acqua dal punto e in giallo. i tre nemici. Perché accade? «La scar- cotone. E non è un caso isolato: tutti i finiscono nei fiumi. Non solo nel Terzo di vista fisico sità d’acqua può essere fisica o econo- maestosi corsi d’acqua, dal Po al Fiume mondo: negli Usa i Grandi laghi sono mica», spiega Lucilla Minelli, funzio- Azzurro, sono in difficoltà. L’agricoltura, inquinati da mercurio, in Europa il 40% nario del Programma mondiale per la delle acque superficiali sono fuorilegge. 15% valutazione delle risorse idriche (Wwap) Com’è distribuita l’acqua sulla terra

dell’Unesco. «La scarsità fisica è la man- veleni. E l’Italia non si salva: «Diverse Brasile 2,5% acqua 0,5% acqua dolce canza o l’indisponibilità d’acqua: perché aree (parte dell’Adda, l’Arno pisano, zone ghiacciata Per dare I primi 10 Paesi del mondo per Scarsità d’acqua dal punto di Incipiente scarsità d’acqua Non stimato Fonte: Comprehensive Assessment of Water Management in Agriculture, 2007. è assente, lontana, inquinata o esaurita. della pianura veneta) sono contaminate vistadisponibilità economico di acqua dolce. dal punto di vista fisico L’Italia è al 45° posto al mondo: Più del 75% delle acque fluviali e sot- da Pfas, composti usati dalle industrie Scarsitàin Europa d’acqua dal è superatapunto di solo da Poca o nessuna carenza acqua a tutti 8,2% vista fisico d’acqua terranee sono prelevate per usi agricoli, come impermeabilizzanti, antiaderenti Romania (39°) e Francia (42°). falde industriali o domestici: lo sfruttamento e antimacchia», dice Marco Borga, do- 6% Russia 5,6% delle risorse si sta avvicinando o ha già basterebbe cente di idrologia a Padova. E, da noi, il 5,2% 5,1% oltrepassato il limite di sostenibilità. E 42,4% degli inquinanti non passa nei de- 3,9% 3,5% 3,5% Canada poi c’è la scarsità economica: molte aree puratori, avverte Utilitalia. A complica- Cina 97% 2,3% acqua salata lo 0,1% del Stati Uniti

Indonesia pioggia India del pianeta, anche in Africa, sono ricche re il panorama, scrive l’ultimo rapporto Perù

d’acqua, ma mancano i soldi per costrui- Onu sulle risorse idriche, si aggiungono i Colombia laghi naturali re impianti idrici. E a volte l’acqua manca Pil mondiale nuovi inquinanti che i depuratori fatica- Congo riserve perché leggi inadeguate creano disugua- no a smaltire: cosmetici e farmaci. fiumi glianze nell’accesso». La fotografia del presente è preoccupan- te. Perché oggi l’acqua ha 3 nemici: l’abu- so, l’inquinamento e il cambio climatico. Il primo nemico è il massiccio prelievo per l’agricoltura, l’industria, l’energia e Luca Zanetti/Laif/Contrasto l’uso domestico. I maggiori consumatori sono India, Cina e Usa, e l’Italia è al 10° posto al mondo. Questi usi hanno mes- so in crisi molte falde acquifere, anche antiche, che non possono ricaricarsi al

riciclo, costruzione e uso. A sinistra, bevute d’acqua riciclata a El Segundo (Usa). Sopra, impianti idrici in Libia: attingono alla falda nubiana, un ricco giacimento idrico sotto il Sahara. A destra, proiezione di un film ai bagni Reuters/Contrasto

di Strasburgo (Francia). Reuters/Contrasto

88 | Focus Marzo 2018 Consumo di litri d’acqua quotidiani in Italia DOSSIER

Fonte: dati Istat, Utilitalia e Iwa aumentato del 3% le tariffe dell’acqua per Italia, 245 litri/giorno: l’acqua consumata da sotterranee, il 14,3% da laghi e fiumi, lo 13 €: spesa mensile per famiglia per ghiacci alpini dal 1850 al 2011. spingere i contadini a ridurre gli sprechi. l’acqua in ogni italiano. Il 51% per irrigazione, il 21% W0,1% da acque marine. l’uso domestico di acqua. 38,2%: l’acqua dispersa dalle reti di Ma alcuni Paesi hanno fatto scelte più PER SPORT. cifre per uso industriale, il 20% per uso civile, il 10°: posizione mondiale dell’Italia per meno di 2 € m3: la tariffa media distribuzione italiane. Disseterebbe 10,4 drastiche. Il Cile, per risparmiare milio- Irrigazione di un 5% per fornire energia, il 3% per consumo complessivo d’acqua (in vetta ci dell’acqua potabile in Italia. è fra le più milioni di persone per 1 anno. Le perdite ni di m3 d’acqua usati per dilavare le rocce campo di calcio ad zootecnia. sono India, Cina, Usa). basse in Ue (con Grecia, Spagna, più alte (oltre il 60%) a Latina, Frosinone, estratte nella miniera Esperanza (oro e Arco (Tn): oltre il 9mila milioni di m3/anno: 50% dell’acqua in l’acqua 10 €: spesa mensile per famiglia per Romania). Campobasso. In Ue va peggio in Irlanda rame), ha costruito una conduttura di Italia è usato a erogata in Italia. L’86,5% viene da falde l’acquisto di acqua minerale. 68%: la riduzione del volume dei (47%), Malta (43%), Romania (40%). 145 km per portarvi l’acqua dell’oceano scopo agricolo. Pacifico. E dal 2017 il Salvador ha vietato l’estrazione di metalli: gran parte delle causa malattie e mette in ginocchio l’e- calerà ancora. Che fare? Un primo passo ECONOMIA. Per migliorare la situazione, sue acque, infatti, sono contaminate da conomia. Ma provoca anche migrazioni è evitare gli sprechi, che affliggono anche insomma, occorre investire. Ma meno di cianuro e mercurio rilasciati dall’attività e guerre. «I migranti per carenza d’acqua l’Italia (v. riquadro). Non è una missione quanto si creda: «Per dare l’acqua a tutto mineraria. Dunque, più che dipendere sono il quadruplo di quanti si muovono impossibile: a novembre la società bolo- il mondo basterebbe meno dello 0,1% del dagli investimenti o dalla tecnologia, «la per le guerre», dice Charles Iceland del gnese Hera, grazie alle foto del satellite Pil mondiale», dice l’Onu. «E sono inve- crisi dell’acqua è soprattutto di gestione Wri. «La scarsità d’acqua è un moltipli- Alos-2, capace di rilevare le tracce di clo- stimenti redditizi, soprattutto nei Paesi e di politica», avverte l’Unesco. catore di conflitti e migrazioni: le crisi ro nel terreno, ha individuato 311 perdi- in via di sviluppo: per ogni dollaro inve- E anche noi possiamo fare qualcosa. Ol- sociali in Egitto, Libano, Siria, Iraq sono te tra Forlì e Cesena, recuperando oltre 1 stito in servizi idrici, ne ritornano fra 5 e tre a chiudere il rubinetto quando possi- state potenziate dall’acqua». miliardo di litri d’acqua. 28. Dare acqua sicura riduce la mortalità, bile, dobbiamo tenere d’occhio cosa met- Uno dei motori invisibili dei flussi migra- Un’altra strada è il riciclo: Singapore, 5,5 le malattie e la spesa sanitaria. E fa salire tiamo a tavola. Gran parte dell’acqua che tori dall’Africa all’Europa è il prosciuga- milioni di abitanti, ha problemi d’acqua il reddito delle persone: hanno più tem- consumiamo, infatti, finisce nel cibo che mento del lago Ciad, causato da siccità e e di infiltrazioni saline. E la sua superfi- po per studiare e lavorare perché non mangiamo: una dieta a base di carne im- irrigazione. Molti dei terroristi di Boko cie limitata le impedisce di raccogliere devono fare lunghi viaggi per rifornirsi. plica il consumo di 4-5mila litri d’acqua Haram, in Nigeria, sono ex contadini di- abbastanza acqua piovana. Così ha inve- Compito che spesso grava sulle donne». al giorno. Per un’alimentazione vegeta- soccupati. Entro il 2050, i migranti per stito sulla depurazione: oggi l’acqua rici- Un’altra strada per difendere l’acqua è riana ne bastano 2mila. crisi idriche saranno 200 milioni. Tanto clata soddisfa il 30% del suo fabbisogno. l’economia: il Costa Rica, ad esempio, ha Vito Tartamella che, nel 2012, il Consiglio per la sicurezza degli Usa ha redatto un rapporto, Global

Reuters/Contrasto Water Security, in cui lega le crisi idriche alla sicurezza internazionale.

DIRITTI e leggi. Ecco perché nel 2010 l’Onu ha riconosciuto l’acqua come «di- L’Italia è al ritto umano essenziale per il godimento di tutti gli altri diritti», spiega Lucilla 52° posto al Minelli. «Ma resta molto da fare: le nor- ZONE STRESSATE. Il terzo e ultimo ne- me sull’uso delle acque condivise fra più mico è il cambio climatico, che sta acce- mondo per nazioni sono inadeguate, e questo può lerando il ciclo geologico e modificando lasciare spazio ad abusi». Nel mondo i la durata, l’intensità e la localizzazione bacini idrici, sotterranei e superficiali, dei fenomeni atmosferici. «Il riscalda- vulnerabilità condivisi da più nazioni sono quasi 900. mento globale non provoca solo lo scio- E spesso contesi. La Turchia, ad esempio, glimento dei ghiacci e fenomeni meteo idrica farà 22 dighe che ridurranno il deflusso estremi (ondate di calore e alluvioni)», dei fiumi Tigri ed Eufrate in Siria e in dice il report Water Management del Ba- Iraq. L’Etiopia sta costruendo una gran- rilla Center for Food and Nutrition. «Il alto stress idrico. Sono esposti alle crisi de diga che ridurrà la portata del Nilo in cambio climatico farà aumentare la por- perché prelevano ogni anno oltre l’80% Egitto, il Laos una sul Mekong. Dispute tata dei fiumi e la disponibilità d’acqua dell’acqua disponibile. Nell’elenco, il simili sono in corso fra Usa e Messico, nell’emisfero settentrionale. Che però si 30% sono isole (dalla Giamaica a Malta India e Bangladesh, Israele e Giordania. ridurrà in modo significativo nelle aree e Cipro), il 30% sono Paesi del Medio «Se le guerre del XX secolo sono state tropicali e semi-aride (bacino del Medi- Oriente (dall’Arabia Saudita al Qatar), il combattute per il petrolio, quelle del XXI terraneo, Usa orientali, Sudafrica)». 25% Paesi asiatici, dall’Iran al Pakistan. lo saranno per l’acqua», avverte Ismail è quanto sta avvenendo in Brasile, dove E due città-Stato: Singapore e San Mari- Serageldin, vicepresidente della Banca alla siccità si aggiunge il disboscamento: no. L’Italia è al 52° posto con punteggio mondiale. Insomma, l’acqua è in crisi. il suolo, già secco, senza le piante non alto (3,35 su 5), preceduta in Europa sol- E in futuro il peggioramento del clima e trattiene l’acqua e la lascia evaporare, tanto da Grecia e Spagna. l’aumento della popolazione compliche- senza alimentare le falde. Risultato: Quali sono gli effetti di questo scenario? ranno la situazione. Entro il 2050, preve- secondo il World Resources Institute Tragici: poiché l’acqua è essenziale per de l’Unesco, la domanda globale di acqua (Wri), oggi 36 Paesi, uno su 5, sono ad la nostra sopravvivenza, la sua carenza aumenterà del 55%, e la portata dei fiumi

90 | Focus Marzo 2018 Cultura

ra l’autunno del 2010, e ad Haiti, già in crisi per un violento terremoto, era esplosa una grave epidemia di colera. L’infezione mieteva decine di vittime Eal giorno, ma non si riusciva a bloccare perché era impossibile localizzarne le fonti: nessuno dei quartieri e delle bidonville dell’isola era mai stato cartografato in modo accurato. Così Ivan Gayton, uno dei volontari di Medici Senza Frontiere (Msf), decise di telefonare a Google. Che, pochi giorni dopo, inviò a Port-au-Prince l’ingegnere informatico Pablo Mayrgundter, armato di rilevatori Gps: li diede agli abitanti e li mandò nei quartieri della città distrutta a re- gistrare latitudini e longitudini che corrispon- devano ai nomi haitiani dei posti. Tre giorni dopo, le mappe erano pronte: grazie a esse, Gayton riuscì a localizzare un’interru- zione idrica in un quartiere dove i casi di colera erano improvvisamente esplosi. Il problema fu segnalato ai gestori dell’acquedotto, che man- darono una squadra di operai a riparare il gua- In Italia è la Cenerentola sto. «Riuscimmo a ridurre i decessi perché una mappa ci aveva consentito di ricollegare un au- delle materie. Eppure è mento dei casi a un evento preciso», commenta Gayton. «È l’obiettivo più alto della cartografia: A che cosa una delle poche scienze salvare delle vite». Chi l’avrebbe mai detto? che può aiutarci a capire un nuovo RINAsCIMENto. Oggi, infatti, nel­ l’epoca dei satelliti e dei droni, il mondo non il mondo. E poi c’è ancora è ancora completamente mappato. è vero che serve non ci sono più territori inesplorati, tuttavia molto da mappare. un numero sorprendente di posti non è ancora stato cartografato, e i luoghi che abbiamo sco- Anche sulla Terra... perto di poter esplorare sono aumentati. Anzi: proprio grazie alle nuove tecnologie (riprese la geografia aeree, computer, grafica 3D) siamo entrati in un nuovo Rinascimento della geografia. «Oggi può essere mappata qualunque cosa: anche elementi che non hanno un’esistenza tangibile, come il traffico su Internet o i prezzi del gasolio», osserva Danny Dorling, docente di geografia a Oxford. Dalle rappresentazioni del traffico aereo alle migrazioni, possiamo capire molto del mondo moderno osservando le map- pe. «Siamo nell’età dell’oro della cartografia», aggiunge Dorling, «e stiamo appena comin- ciando a scoprire i suoi poteri».

SVARIONI. Eppure, a fronte di questo fermento INCENDI globale, in Italia c’è crisi: la riforma scolastica A FUOCO. Gelmini, nel 2008, ha ridotto le ore di insegna- Un’immagine agli infrarossi mento della geografia, abolendola in alcuni cor- di Anaheim, si (istituti nautici, per il turismo e alberghieri) California, una dove meritava un ruolo centrale. E i risultati si zona colpita da vedono, come racconta Riccardo Canesi, do- incendi: la cente di geografia all’Istituto Zaccagna di Car- vegetazione colorata di rara, nel libro Mucche allo stato ebraico (Tarka). rosso è quella Ci sono studenti che parlano di «tettonica del- non bruciata. DigitalGlobe/Getty Images le Azzolle» (a zolle), che credono che il lago

Gennaio 2018 Focus | 127 più profondo del mondo sia il “Viakal” geologia, demografia, biologia, storia, (Bajkal), che uno degli affluenti del Po si economia. è una delle poche discipline chiami “Dora Di Paria” (Riparia) o che il trasversali: offre uno sguardo generale Mediterraneo sia addirittura un oceano. sul mondo, aiutandoci a capirlo. Ci aiuta, Strafalcioni, peraltro, che non avvengo- insomma, a pensare in modo globale». % La17 percentuale dei no solo in Italia: lo scorso settembre il Anzi, per Dorling, autore di Geography fondali oceanici che presidente degli Usa, Donald Trump, ha (Profile books), «la geografia è impor- è stata mappata con fatto una figuraccia mondiale durante un tante come non mai: gli uomini non sono i sonar fino a oggi. incontro con alcuni leader africani, chia- mai stati interconnessi come oggi, e non mando la Namibia “Nambia”, una via di abbiamo mai avuto tante conoscenze sul mezzo fra Zambia e Gambia. mondo naturale, la sua biodiversità, la è per questo preoccupante analfabe- sua chimica, l’impatto umano sull’am- tismo geografico che i docenti italiani biente. I concetti-base della geografia racche, invece di una distesa verde. Per hanno fondato “Sos Geografia”, un co- del XXI secolo sono sostenibilità, globa- molti Paesi è la prima volta nella storia ordinamento nazionale per diffondere lizzazione, uguaglianza. Tutte sfide che che qualcuno si è interessato a loro ab- la cultura geografica in Italia. Una delle la geografia può aiutarci ad affrontare». bastanza da farci caso: essere indicato su sue iniziative sono i Campionati di Geo­ una mappa vuol dire avere un valore». grafia, una competizione culturale per oceani nascosti. E, a proposito di I luoghi ancora da mappare, comunque, gli studenti delle scuole superiori che si sfide, i territori da cartografare sono non si esauriscono negli agglomerati ur- svolgerà a Carrara il prossimo marzo. molti più di quelli che immaginiamo. E bani. Anzi, sono ancora più vaste le aree in prima fila ci sono le nazioni meno svi- naturali: uno degli obiettivi più ambizio- PENSiEro GLOBALE. Ma perché dovreb- luppate: «Prendete un posto come il Sud si, ancora da raggiungere, è cartografare be importarci sapere che la capitale del Sudan, dove milioni di persone nascono il fondale degli oceani, che sono il più ric- John Nelson/Nasa Burkina Faso è Ouagadougou? «Questa è e muoiono senza mai essere registrate co e completo archivio geologico del pia- un’idea antiquata della geografia», obiet- su alcun documento. Non apparire su neta. Oggi solo il 17% dell’oceano è stato ta Canesi, fondatore di “Sos Geografia” una mappa significa non contare nulla», mappato con il sonar, cioè da una nave e fra i 10 migliori insegnanti d’Italia aggiunge ancora Gayton di Msf, che dopo o da un sottomarino che abbia percor- L’oceano è per l’Italian Teacher Prize. «Per molti, l’esperienza ad Haiti ha fondato “Mis- so avanti e indietro il fondale oceanico: compresa la nostra classe dirigente, la sing Maps”, un progetto internazionale paradossalmente, conosciamo meglio meno noto geografia è solo una materia nozionisti- per aiutare a cartografare i Paesi poveri. la faccia nascosta della Luna. Le mappe ca. Ma non è così: la geografia, invece, è «Fa una grande differenza una cartina su 3D dei fondali oceanici che si vedono su della Luna. E una scienza interdisciplinare che unisce cui appaiono almeno i simboli delle ba- Google Earth, infatti, sono per lo più cela petrolio NELLE FACOLTà italiane e gas contesi solo 200 iscritti da vari Paesi

Xinhua/Eyevine/Contrasto lavoro. Geografia è la Cenerentola delle università in Italia. Gli iscritti alla facoltà triennale di geografia (dati Miur) sono 203: lo 0,07% di tutti gli immatricolati italiani. è la facoltà (umanistica!) con meno immatricolati in assoluto. I corsi esistono solo in due atenei: la Statale di Milano e la Sapienza di Roma. Ancora peggio i corsi biennali di specializzazione (a Matera, Bologna, Firenze e Roma): hanno 9 iscritti. Ben diverso lo scenario in altri Paesi: nel Regno Unito ci sono 80 facoltà e 30mila studenti. Da noi il 60% dei laureati in geografia trova lavoro entro un anno dalla laurea (dati Almalaurea): poco meno della

Martin Grandjean media generale (71%). Che lavoro può fare un geografo? Cartografo, LAVORI IN CORSO. urbanista, consulente ambientale, In alto, la mappa dei terremoti dell’ultimo esperto per Ong internazionali. Anche secolo, evidenziati per intensità. Qui sopra, i tracciati delle rotte aeree mondiali. se i due più famosi geografi di oggi – il A destra, uno scienziato misura il ritiro di un premier britannico Theresa May e il ghiacciaio vicino al fiume Urumqi (Cina). campione di basket Michael Jordan – hanno fatto altre carriere.

128 | Focus Gennaio 2018 Gennaio 2018 Focus | 129 se camminiamo a luci spente in cucina, riusciamo a raggiungere il frigorifero senza andare a sbattere. Siamo “anima- li geografi”: il cervello registra tutta la DISTORSIONI nostra esperienza del mondo attraver- ELOQUENTI. so le posizioni spaziali. Le mappe sono Una mappa in cui la un modo istintivo di ordinare il caos, di dimensione di trasformare le stelle in costellazioni e i ogni nazione è solchi lasciati dai ghiacciai in previsioni. commisurata al Per questo, fin dalle origini della Storia, numero di l’uomo ha cercato di mappare tutto, com- abitanti che ha rispetto alla preso lo spazio profondo. Prima aguz- popolazione zando lo sguardo di notte, poi, negli ulti- Worldmapper mondiale. mi decenni, costruendo telescopi sempre più potenti. L’anno scorso, il telescopio ricostruzioni ancora da verificare. Ma le: «Oggi i principali clienti della Esri, culturali, mappare è un impulso irrefre- orbitante Hubble è riuscito a fotografare la spinta a conoscere gli abissi marini è produttrice di software geografici, sono nabile, perché serve alla nostra soprav- la galassia più lontana, GN-Z11: è a 13,4 enorme, perché possono anche celare te- le aziende, non i ricercatori universita- vivenza. «Quando un animale raggiunge miliardi di anni luce dalla Terra. E, nel sori: giacimenti di petrolio, per esempio. ri», scrive. «Un’importante azienda del un posto e scopre che c’è del cibo», spie- 2013, grazie al satellite Planck, abbiamo Secondo la Convenzione Onu sul diritto settore agroalimentare si è dimostrata ga Bruce McNaughton, neuroscienziato mappato l’universo arrivando fino ai del mare, un Paese può sfruttare le ri- entusiasta di poter mappare i punti dove dell’Università della California a Irvine, suoi confini più estremi, perfino nel pas- sorse naturali fino a 200 miglia nautiche ogni seme era stato piantato, e misura- «quell’informazione è aggiunta alle sue sato: abbiamo registrato le radiazioni (370 km) dalla costa: dunque, traccia- re la temperatura e l’umidità di ciascun coordinate spaziali come un cartografo emesse oltre 13,7 miliardi di anni fa, DigitalGlobe/Getty Images re mappe precise è un atto politico che punto». Senza contare, ovviamente, che farebbe su una griglia cartesiana». quando erano passati 380mila anni dal può avere rilevanti effetti economici. le cartine aggiornate sono altrettanto Big Bang e il cosmo era una zuppa bollen- Soprattutto per i giacimenti che potreb- vitali per chi deve ogni giorno trasporta- GALASSIE lontane. Tutto questo av- te e densa di protoni, elettroni e fotoni. bero celarsi sotto l’Artico: non a caso, nel re merci o persone, scegliendo il tragit- viene nell’ippocampo, una piccola area C’è una sfida più affascinante che tentare Oggi il cambio climatico 2007, la Russia ha mandato un batiscafo to più breve (e meno trafficato) fra due del cervello che fornisce informazioni di mappare un universo immenso, e per a 4.261 metri di profondità sotto il Polo punti: dai taxi fino ai corrieri espresso. sul contesto spaziale in cui avvengono le di più in continua espansione? modifica i paesaggi: erode le Nord geografico. L’obiettivo, dimostrare Ma, al di là degli interessi economici o esperienze: è grazie a esso che di notte, Vito Tartamella che quel territorio è un prolungamento coste, scioglie i ghiacci. Così della piattaforma continentale russa: sotto quei fondali si celano infatti il 13% bisogna aggiornare le mappe del petrolio e il 30% del gas globale. Con il progressivo scioglimento dei ghiacci questa immensa ricchezza di- venterà disponibile. E in previsione di questo scenario, il batiscafo ha estratto un braccio meccanico per piantare sul fondale una bandiera russa.

AGGIORNAMENTI. Oggi, poi, è urgente aggiornare le mappe perché il nostro pia- neta sta cambiando molto velocemente. In parte per le catastrofi naturali (eruzio- ni vulcaniche, tsunami, terremoti): per il prossimo anno, per esempio, un gruppo di geografi nepalesi ha programmato una spedizione sull’Everest per verificare se la sua cima si sia abbassata in seguito al terremoto avvenuto in Nepal nel 2015. Ma in parte gli atlanti vanno aggiornati anche per il riscaldamento globale, che sta cambiando i connotati della Terra: i ghiacciai si sciolgono e le coste si erodo- no. Così, schiere di topografi armati di ricevitori gps e telemetri laser stanno ri- Tony Cenicola/The New York Times/Eyevine/Contrasto Cenicola/The New York Tony levando in ogni parte del mondo le nuove misure di ghiacciai, iceberg e coste. DA SOPRA E DA SOTTO. E la rivoluzione non importa solo a chi In alto, il passo dello Stelvio fotografato da un satellite; qui sopra, due oceanografi realizza cartine, osserva Lois Parshley a bordo di un batiscafo per studiare i sul Virginia Quarterly Review. Riguarda fondali dell’oceano Atlantico. anche, per esempio, le aziende agrico-

130 | Focus Gennaio 2018 Il confronto Eolico: è davvero Le pale un’energia pulita? che dividono Le turbine non inquinano ma sono contestate. Per l’impatto sul paesaggio e sull’economia. La via d’uscita? Programmazione e coordinamento. A cura di Vito Tartamella Perché

Perché

Sulla carta, l’eolico è l’energia più paesaggio: in media, le turbine pulita, economica ed efficiente. italiane (1,32 MW di potenza) sono Sfruttando i venti di superficie del alte 80 metri, come un palazzo di 27 pianeta, ha calcolato uno studio di piani, e hanno pale lunghe 30 m; gli Nature Climate Change, si potrebbe- impianti più recenti (2 MW) sono Nosì ro ottenere 400 terawatt di potenza: torri alte 105 m con pale di 50 m. Ambiente. Le turbine eoliche non 20 volte il fabbisogno dell’umanità. Altro punto dolente, gli incentivi rubano spazio al suolo e non intralciano In questo campo siamo all’avanguar- economici. In Italia le turbine l’agricoltura. Si costruiscono in breve, dia: con 8.554 Megawatt (MW) costano il 20% in più della media restituiscono subito l’energia investita per ottenuti nel 2013, l’Italia è il 7° europea, per i costi dei terreni e dei realizzarle «e non richiedono acqua per il produttore mondiale di energia collegamenti alle zone isolate. Perciò loro funzionamento, a differenza degli eolica. Le 6.391 turbine installate gli incentivi italiani sono i più impianti termoelettrici» dice Giacomo (per lo più in Puglia, Sicilia, Campa- generosi, ma hanno favorito le Arsuffi, dell’Unità Tecnica Fonti Rinnovabili nia, Sardegna e Calabria) forniscono speculazioni. A queste il governo ha dell’Enea (agenzia nazionale per l’energia). il 4,6% dell’energia elettrica del posto un argine con i recenti piani Paese: la quarta fonte pulita dopo strategici sull’energia. Rumore. In realtà, è modesto, spiega idroelettrico (15,9%), fotovoltaico Ma restano critici i nodi burocratici Arsuffi: già a 150/180 metri dalla turbina (6,9%), e biomasse (4,9%). (le autorizzazioni richiedono 4 anni e gli impianti nascono già obsoleti) e la COSTI. Un fatto positivo? Non per rete elettrica del Sud, che spesso è tutti: a marzo, 114 associazioni inadeguata a supportare i picchi guidate da Italia Nostra hanno energetici dell’eolico. Infine, non si Perché chiesto al governo di sospendere gli sviluppa l’eolico offshore, in mare, incentivi a nuovi impianti eolici (per che potrebbe avere minor impatto il 2014 sono previsti 453 MW, circa ambientale: i costi di allacciamento 220 torri). Preoccupa il destino del alla rete sono oggi ancora elevati. No Ambiente. L’impatto delle turbine sull’ambiente non è solo “estetico”. L’eolico consuma il territorio: una turbina da 1 MW necessita di almeno 500 tonnellate di cemento armato per costruirne la base (20 m2 a una profondità di 20 m). Senza contare l’impatto visivo sul paesaggio, che è «un bene limitato, prezioso e irrinunciabile: l’aumento dell’eolico comporterà il sacrificio di Michele Borzoni/TerraProject/Contrasto ulteriori territori tra i più belli e delicati del nostro Paese» scrive Italia Nostra. www.focus.it/eolico

Maggio 2014 Focus | 1 L’eolico ha fornito energia sufficiente per 2,5 milioni di case. Ma gli impianti hanno lavorato al 21% della potenzialità: c’è stato

Antonello Nusca/Sintesi vento un giorno su 5

arrivano 45 dB (il rumore d’un frigo). Per ultime norme, il governo ha fissato limiti fotovoltaico arriva al 17%. Un impianto quanto riguarda la “sindrome da turbina alla potenza che può essere fornita da eolico non emette gas a effetto serra e eolica”, obietta l’Anev (Associazione impianti eolici (500 MW), cercando di dare produce 80 volte l’energia usata per nazionale energia del vento) «non c’è spazio alle quote per l’offshore, al largo costruirlo e mantenerlo. Le turbine evidenza che i suoni emessi abbiano delle coste. Le quote per i nuovi impianti, installate in Italia hanno permesso un effetti diretti sull’uomo, come emerge da sottolinea l’ultimo report sulle rinnovabili risparmio di oltre 9,2 milioni di tonnellate

uno studio internazionale del 2009». del Dipartimento di ingegneria gestionale di CO2. Secondo l’Autorità per l’energia del Politecnico di Milano, «riporteranno il elettrica, il blocco dell’energia prodotta ECONOMIA. Gli incentivi statali per le mercato eolico alle dimensioni di 10 anni dalle turbine si è ridotto grazie rinnovabili non fotovoltaiche hanno un fa». E si è creato un meccanismo di all’adeguamento della rete: «nel 2013 è tetto massimo: 5,8 miliardi di €/anno. Gli incentivi per il mini eolico, che ha impatto stato quasi trascurabile» precisa Arsuffi. incentivi più alti sono andati alle minore sul paesaggio. Gli incentivi sono bioenergie (termovalorizzatori e stati ridotti e più controllati, e sono state ANIMALI. Gli impianti di solito sono biomasse), seguite dall’eolico. fissate alte fideiussioni per partecipare alle costruiti lontano da rotte migratorie. Uno Secondo l’Anev il mercato dell’eolico ha aste, per bloccare le società poco solide. studio canadese su 3 mila turbine calcola un potenziale occupazionale di 67 mila 8 decessi di volatili per turbina/anno. Ma, posti di lavoro, soprattutto per la fase di EFFICIENZA. L’eolico è tra le energie obiettano gli esperti, sono dati non preparazione e di gestione degli impianti. pulite più efficienti: le pale convertono in generalizzabili, e fanno più corrente elettrica il 50% dell’energia vittime fra i pennuti i pesticidi, il PROGRAMMAZIONE. Lo sviluppo ricevuta. L’idroelettrico arriva all’80% ma riscaldamento globale e le linee incontrollato appartiene al passato: con le ha un impatto ambientale maggiore, e il elettriche aeree. sì

Rumore. Le leggi nazionali non fissano nel 2013, secondo i dati Enea, gli impianti industriali e sulle barriere antirumore di una distanza minima delle turbine dai italiani hanno lavorato al 21% delle loro autostrade e ferrovie. E, più in generale, centri abitati, ma solo il limite di 45 dB per potenzialità (in media 1.840 ore annue, puntare sul solare termico e sulle pompe la rumorosità notturna. Tanto che chi vive appena sufficienti per avere prezzi di calore, che rendono da 2 a 4 volte di più vicino agli impianti può soffrire di una competitivi con le fonti tradizionali). delle rinnovabili elettriche. “sindrome da turbina eolica” (insonnia, vertigine, nausea, irritabilità). PROGRAMMAZIONE. L’immissione EFFICIENZA. Sugli Appennini e nelle dell’energia prodotta dall’eolico (e dal isole, la rete elettrica non è in grado di ECONOMIA. L’eolico (come in generale fotovoltaico) nella rete elettrica nazionale assorbire il carico proveniente dall’eolico, tutte le energie rinnovabili) è un «comporta forti investimenti di tanto che spesso il gestore della rete investimento redditizio, perché finanziato adeguamento, che per l’eolico – dato che nazionale è costretto a rifiutare l’energia dagli incentivi più alti d’Europa. Infatti in gli impianti sorgono in zone impervie – prodotta dalle turbine; ma lo Stato deve 15 anni ha scatenato gli appetiti non solo sono più elevati, e sempre a carico della comunque rimborsarla ai produttori. degli speculatori (grandi fondi collettività. Uno sforzo non giustificabile d’investimento) ma anche delle mafie. per produrre solo una piccola quota ANIMALI. A pieno regime, le estremità Nel 2013, stima Assoelettrica, lo Stato ha dell’energia e per di più aleatoria» delle pale eoliche ruotano fino a 300 km/h: stanziato circa 2 miliardi di euro all’eolico: aggiunge Rutigliano. una velocità fatale per gli uccelli in volo. «una cifra enorme, se si considera che è Per ridurre le emissioni, propone Italia Tanto che spesso le un’energia intermittente, cioè dipendente Nostra, meglio sfruttare le aree già turbine uccidono rapaci dalle condizioni meteo» dice Oreste edificate: ovvero, installare i pannelli (aquile, nibbi), pipistrelli e Rutigliano di Italia Nostra. Basti dire che fotovoltaici nelle città, sui capannoni migratori (rondini). NO

2 | Focus Maggio 2014 Geologia benvenuti a “ciambellonia”. In questa ricostruzione 3D, l’aspetto della Fra 250 milioni di anni si formerà Terra secondo l’ipotesi chiamata Pangea Proxima: un super continente circondato un super continente con al dall’oceano. Ecco come potrebbe centro un mare essere (e che clima avrà). chiuso. Come sarà la Terra Come sarà la Terra i 4 scenari ipotizzati dai geologi fra 250 milioni di anni? Scopri con un Stefano Carrara (5) modello 3D l’ipotesi di Pangea Proxima scarica la app (info a pagina 5)

Pangea Proxima Aurica È l’ipotesi di Christopher Scotese, geologo della Northwestern È l’ipotesi di João Duarte, geofisico all’Istituto Dom Luiz di University (Usa, 2007): prevede la “introversione”, cioè la Lisbona (Portogallo, 2016): prevede sia l’“introversione” chiusura dell’Atlantico per la fusione fra Americhe e Africa. (chiusura dell’Atlantico) che l’“estroversione” (chiusura del A est, Australia e Antartide si uniscono all’Asia. Al centro, si Pacifico). L’Asia Orientale, con Australia e Antartide, si forma un mare chiuso. In bianco, le nuove terre. fonde con le Americhe; quella Occidentale con l’Africa. n territorio sterminato, che ni antenati degli squali, gli ibodonti. Pan­ Secondo la teoria dell’universo oscil­ copre un terzo del globo. gea, però, non è l’ultimo supercontinente lante, infatti, il cosmo non si espanderà Sulle sue coste, terrificanti della storia: è destinato a riformarsi in all’infinito: a un certo punto si ritrarrà in uragani; all’interno, un de­ futuro. L’ha scoperto il geologo canadese una densità estrema, per poi ricomincia­ Userto infernale. Tutto intorno, oceano. Tuzo Wilson negli anni ’60: i continenti, re a espandersi in un altro Big Bang. Per Se un’astronave aliena arrivasse sul no­ trascinati da diverse dinamiche (v. dise- l’eternità. stro pianeta fra 250 milioni di anni, ve­ gno alla prossima pag.), si muovono fino Ma, tornando alla Terra, quale aspetto drebbe un supercontinente circondato a fondersi e poi separarsi di nuovo, in un avrà il prossimo supercontinente? Per dall’acqua. Tranne gli alieni, non è uno ciclo di 500 milioni di anni. Il “ciclo di rispondere, bisogna entrare in un cam­ scenario fantascientifico: negli ultimi 3 Wilson”, per l’appunto. po di frontiera, proprio come le teorie sul miliardi di anni, sulla Terra i continenti cosmo. Bisogna infatti ipotizzare come Amasia Novopangea si sono riuniti e separati già 7 volte. L’ulti­ ETERNo RITORNO. Una teoria affasci­ si disporranno i continenti in un puzzle È l’ipotesi di Ross Mitchell, geologo della Yale University È l’ipotesi di Roy Livermore, geofisico della Open University mo supercontinente, Pangea (v. riquadro nante, che ricorda il mito dell’eterno che dura mezzo miliardo di anni. Finora (Usa, 2012): ipotizza la “ortoversione”, ossia la rotazione (Uk, 1998): si basa sulla “estroversione” (chiusura del in ultima pag.), si formò 300 milioni di ritorno, descritto dalla filosofia indiana, sono stati tracciati 4 scenari sul futu­ di 90° delle Americhe, che vanno a fondersi con l’Asia Pacifico). Americhe, Australia e Antartide si fondono con Orientale. L’ipotesi si basa sull’osservazione che, nella l’Est Asia, mentre l’Africa ruota in senso antiorario, portando anni fa, quando la Terra era popolata dai dagli stoici greci e dai Maya: la storia si ro della Terra (v. disegni a sin.): Pangea storia, i continenti hanno ruotato più volte di 90°. con sé l’Europa Occidentale. In bianco, le nuove terre. terapsidi, i primi grandi rettili simili ai ripete all’infinito, in maniera circolare. Proxima prevede la chiusura dell’oceano mammiferi, e nei mari nuotavano i lonta­ Un’idea ripresa anche dalla cosmologia. Atlantico, Novopangea quella del Paci­

118 | Focus Maggio 2018 Maggio 2018 Focus | 119 così si muovono le placche: fino a 14 cm l’anno

spostamenti. La crosta terrestre si divide in una dozzina di sono causati dai loro movimenti relativi. placche (o zolle) tettoniche principali e altre 12 micro placche. Nel planisfero qui sotto sono indicati gli spostamenti in La crosta può essere continentale (in parte anche sommersa), mm/anno di una placca rispetto all’altra. La più mobile è quella spessa fino a 70 km, poco densa; e oceanica, più densa e con di Nazca, nel Pacifico (142,2 mm con punte di 146 mm) e in spessori da 6 a 10 km. Le placche sono come zattere che generale l’area della Cintura di fuoco, ossia le coste “galleggiano” sull’astenosfera (strato solido che si comporta da dell’America Occidentale e dell’Asia Orientale: qui le placche fluido viscoso), e alcune sono più attive di altre. I terremoti oceaniche stanno sprofondando sotto quelle continentali.

11,1 8,7

16,2

placca 51,4 placca euroasiatica 66,9 78,3 nordamericana 22,1 75,6 20,7 fra america ed europa. 39,6 82,1 25,6 58,7 La fessura di Silfra, in Islanda: 45,8 53,2 placca 21,5 30,8 placca 7,8 9,7 36,9 questa gola riempita d’acqua caraibica 82,3 delle filippine placca di sorgente è in una fascia che 16,5 araba 9,4 placca 32,0 placca 24,3 Entro 50 si sta allargando, tra placca 18,4 indiana di cocos 66,2 14,4 74,1 20,0 24,2 99,0 americana ed euroasiatica. placca 23,5 15,6 113,0 africana 105,0 milioni d’anni 27,8 placca 50,7 59,0 31,0 55,3 pacifica 132,4 68,3 placca 96,3 SUdamericana 66,7 74,1 l’avanzata 37,9 fico, Aurica la chiusura di ambo gli oceani bastasse lo scenario dei prossimi 50 mi­ 142,2 72,9 e Amasia la rotazione di 90° delle Ameri­ lioni d’anni», racconta a Focus. «Invece 32,4 44,7 placca dell’Africa placca australiana che. I geologi concordano solo su un paio volevano i prossimi 200 milioni di anni. 49,3 di nazca 74,0 13,3 53,7 di previsioni: in 50 milioni di anni spari­ Risposi che dovevo pensarci». 50,7 placca 14,2 14,8 66,8 cancellerà il 91,3 51,7 scotia ranno l’Italia e il Mediterraneo, inghiot­ La decisione non era facile. Immagina­ 31,5 14,6 9,6 33,6 70,5 titi dall’avanzata dell’Africa verso l’Eu­ re il futuro della Terra, avverte Scotese, 14,4 15,4 70,8 69,6 placca Mediterraneo 6,7 antartica ropa; e l’Australia si salderà a Indocina e «è come fare un viaggio in autostrada a 63,2 Cina, cancellando Indonesia e Filippine. occhi bendati. Mantenere la stessa velo­ Ma come fanno gli scienziati a imma­ cità e direzione funziona solo per i primi ginare il futuro geologico del pianeta? scarafaggi. I primi indizi che fosse attimi: poi si possono incontrare traffico Quali forme potrà assumere la Terra? E esistita Pangea furono notati da un geo­ o buche sull’asfalto. E ci si va a schianta­ cosa c’è sotto: ecco il motore dei continenti con quali conseguenze su vita e clima? logo tedesco, Alfred Lothar Wegener, re». Fuor di metafora, non basta proiet­ nel 1910: le coste orientali del Sud Ame­ tare nel futuro i movimenti attuali delle fratture. La Terra è in continua trasformazione: dalle dorsali oceaniche, catene ZATTERE SUL MIELE. «Possiamo para­ rica si incastrano perfettamente con placche, ma occorre conoscere le loro vulcaniche sommerse in una frattura del fondale, fuoriesce magma che si propaga su gonare le placche continentali a zattere quelle dell’Africa Occidentale. Perché dinamiche profonde. «Le ipotesi sul fu­ ambo i lati e solidifica. Così si crea nuova crosta oceanica, che, invecchiando, diventa che si muovono su un mare viscoso come ai tempi di Pangea erano tutt’uno. Negli turo geologico della Terra non possono più densa: i suoi margini estremi, vicino ai continenti, essendo più pesanti si immergono il miele», racconta Antonio Schettino, anni sono arrivate altre prove, come la definirsi scienza», precisa, «perché non nel mantello (subduzione). Le catene montuose, invece, nascono dallo scontro fra geofisico all’Università di Camerino e medesima composizione chimica delle possono essere verificate. Ma sono spe­ placche continentali. La subduzione può trascinare con sé un’intera placca continentale: autore di Quantitative plate tectonics rocce o la presenza di fossili degli stessi culazioni informate: si basano sulla co­ quando due continenti si saldano, l’oceano che le divideva si ridistribuisce. (Springer). «Sebbene questo mare, l’a­ animali in ambo i continenti. Di recente noscenza delle dinamiche geologiche. E stenosfera, sia in realtà allo stato solido, Thomas Bourguignon, genetista all’Isti­ possono aiutarci a capirle meglio». margini dorsale oceanica fossa con margini frattura (rift) causata esso è attraversato da correnti convetti­ tuto di scienza e tecnologia di Okinawa convergenti convergenti da placche divergenti ve, come quelle di una pentola d’acqua in (Giappone), ha dimostrato che gli scara­ EVEREST. Scotese accettò la sfida, di­ ebollizione: esse fanno salire in superfi­ faggi, diffusi sia in Africa sia in America, ventando il massimo esperto di scenari cie le rocce calde e trascinano in basso discendono da un antico progenitore di geologici futuri. Facendo calcoli al com­ quelle fredde. Quando le rocce in risalita 235 milioni di anni fa: dato che gli sca­ puter, ha ipotizzato la Pangea Proxima, vulcano crosta oceanica arrivano a circa 100 km dalla superficie rafaggi non possono fare voli intercon­ un supercontinente che si formerà per arco insulare iniziano a fondere e il magma fuoriesce tinentali, si sono diffusi quando le terre la fusione fra Americhe e Africa; l’Asia si vulcanico dalle faglie dell’oceano, creando nuovo erano unite. La conformazione attuale unirà con Australia e Antartide. Questa litosfera divergenza fondale. Col tempo, i margini dei conti­ della Terra iniziò 200 milioni di anni Pangea avrà, da nord a sud, una catena crosta placca in continentale divergenza nenti, raffreddandosi, diventano più pe­ fa, quando Pangea si spezzò all’altezza montuosa con cime più alte dell’Everest, subduzione santi, e, come una zattera sovraccarica, dell’Equatore: il blocco Sud America- generata dallo scontro tra Africa, Europa placca in astenosfera hot spot iniziano ad affondare. Questo processo, Africa si staccò dal Nord America, e la di­ e Asia. Al centro si formerebbe un mare subduzione che dura milioni di anni, fa avvicinare o spersione dei continenti continua tutto­ chiuso, come il Mar Nero. Scotese l’ha ri­ allontanare fra loro le placche continen­ ra. Come si evolverà? Nel 1982, negli Usa, battezzata “Ciambellonia”. tali. E quando una placca finisce sotto la rivista di divulgazione Discover rivolse Da una decina d’anni le previsioni sulla un’altra, può cancellare l’oceano che le questa domanda a Christopher Scotese, Terra sono simulate grazie ai software: la litosfera fonde e viene separa: le acque, infatti, defluiscono nei dottorando in geologia e oggi docente come GPlates, programma open source riciclata nel mantello versanti rimasti liberi». alla Northwestern University. «Pensavo creato dalle Università della Califor­

120 | Focus Maggio 2018 Maggio 2018 Focus | 121 eurasia Guarda in un video come potrà evolvere

NORd cina la Terra secondo america super oceano le ipotesi Pangea Proxima e Aurica africa scarica la app sud (info a pagina 5) america india australia antartide com’era pangea, l’ultimo supercontinente Chi ha ragione? Secondo Ronald Bla­ divisioni. La Terra risale a 4,6 miliardi stati chiamati Vaalbara, Ur, Kenorland, key, paleogeologo alla Northern Arizona di anni fa. I primi continenti si sono Rodinia, Pannotia e Pangea (v. University, ci si può spingere nel futuro formati dopo una lunga fase di ricostruzione qui sopra). geologico al massimo per 50, 100 milioni raffreddamento delle rocce, circa 3,6 Pangea risale a 300 milioni di anni fa; ha di anni. Poi, entrano in gioco troppe va­ miliardi di anni fa, quando è iniziata la iniziato a dividersi all’altezza riabili difficili da prevedere. tettonica delle zolle: la litosfera si è dell’Equatore circa 200 milioni di anni E come sarà il clima sulla prossima Pan­ divisa in placche, che ogni 500 milioni di fa. E la fase di dispersione dei gea? «Se immaginare il futuro della Terra anni si uniscono a formare un unico continenti continua ancora oggi: è costruire un castello di carte, preveder­ supercontinente, e poi tornano a America e Africa si stanno ne il clima è come aggiungerci i balconi», dividersi. Da 3 miliardi di anni fa a oggi allontanando, mentre Africa-Eurasia e avverte Scotese. si sono formati 7 supercontinenti: sono Australia-Asia si avvicinano. Alcuni ricercatori, però, si sono cimen­ tati anche in questa sfida. Come Paul Valdes, geografo dell’Università di Bri­ nia, della Norvegia e di Sydney. Basta rebbe nascendo una zona di subduzione. stol: «Il prossimo supercontinente avrà inserire i parametri (direzione e velocità L’ipotesi è di João Duarte, coordinatore un clima estremo», dice. «Gli oceani, che delle placche, zone di subduzione, creste del gruppo di Geologia marina all’isti­ occupano ⅔ del pianeta, distribuiranno oceaniche) e il programma elabora l’e­ tuto Dom Luiz di Lisbona. «Durante il meno calore: ci saranno solo due corren­ voluzione della Terra, nel passato o nel dottorato», racconta a Focus, «ho rac­ ti polari, da nord a sud, con una velocità futuro. Generando un filmato col movi­ colto i dati sul margine iberiano sud- inferiore a quella di oggi. Il Sole sarà più mento delle placche in milioni di anni. occidentale: una faglia lunga 300 km, al caldo, e la maggiore attività vulcanica

largo del Portogallo, a una profondità di produrrà più CO2. Risultato: le tempe­ strappi. Ma resta arduo fare previsioni: 2-5mila metri. è una zona tettonica atti­ rature del continente supereranno i 50 quale oceano si chiuderà per primo? Per va: è la responsabile del forte terremoto °C, come nella Valle della Morte (Usa). dirlo, bisognerebbe sapere dove inizierà che colpì Lisbona nel 1755 causando uno Gli oceani arriveranno a 40 °C, generan­ la subduzione, cioè l’affondamento dei tsunami. Quest’area, insieme alle altre do super uragani: se Katrina era grande margini esterni sotto i continenti. Un zone di subduzione (la placca di Scotia, quanto la Florida, nella prossima Pangea evento con conseguenze a catena. Spiega fra Argentina e Antartide, e l’arcipelago saranno ampi quanto il Golfo del Messi­ Scotese: «La crosta terrestre è come un dei Caraibi), potrebbe avviare un pro­ co, con venti fino a 600 km/h». foglio di carta: se lo teniamo per due lati cesso che porterà l’Atlantico a chiudersi. opposti, è molto difficile strapparlo. Ma Oggi i margini dell’Atlantico hanno rocce estinzione? In queste condizioni, po­ se su un versante si crea un piccolo taglio, di 180 milioni di anni: ma in passato non trebbero sopravvivere solo cactus e ret­ basta poca forza per spezzare il foglio». hanno mai resistito oltre i 200 milioni». tili. E granchi giganti sulle coste. O, forse, In altre ipotesi, Amasia e Novopangea, si con Pangea rischia di ripetersi la grande prevede invece la chiusura del Pacifico, estinzione di massa del Permiano (251 dove oggi c’è un’intensa attività sismica milioni di anni fa), quando le ostili con­ e vulcanica lungo la Cintura di fuoco che Il clima sarà dizioni ambientali della Terra uccisero va dalle coste americane a quelle asiati­ il 95% delle forme viventi: «L’aumento che. In Amasia, tra l’altro, è prevista la ro­ estremo: dell’attività vulcanica potrebbe far salire tazione di 90° delle Americhe: studiando la CO2 a livelli incompatibili con la vita», il magnetismo delle rocce, si è scoperto infernale ipotizza Paul Wignall, docente di paleo­ che i supercontinenti del passato hanno ecologia all’Università di Leeds. «A quel ruotato di 90° l’uno rispetto all’altro. Po­ all’interno punto sparirebbero piante e animali». trebbe accadere ancora. Insomma, solo fra 250 milioni di anni si Di recente è emersa una nuova ipotesi, e uragani potrà verificare quale previsione sulla Aurica: potrebbe formarsi per la chiusu­ Terra sarà giusta. Ma non ci sarà nessuno ra sia del Pacifico sia dell’Atlantico, che sulle coste di noi ad accertarlo. Per fortuna. sparirà perché al largo del Portogallo sta­ Vito Tartamella

122 | Focus Maggio 2018 intervista ALLA GUIDA Joe Smith, direttore Joe della Royal Geographical Society, ritratto da Bram Vanhaeren. Smith Prima di questo ruolo insegnava alla Datemi una Open University.

MAPPAe vi racconterò il mondo Dalle prime spedizioni per disegnare la Terra ai satelliti: intervista a Joe Smith, direttore della Royal Geographical Society di Londra. di Vito Tartamella

ister Joe arriva – uno dei primi atlanti mondiali – fino aperta nel 1821), era nata come club pri- trafelato al no- alle più recenti foto satellitari. Senza vato che organizzava cene fra gli accade- stro appunta- contare le 100 tonnellate di materiale mici per discutere le principali questioni mento. È in storico: diari di viaggio, mappamondi e scientifiche della geografia. Nei 1859 il giacca, ma in testa ha un casco da ciclista: molti preziosi cimeli. Dal cappello in- re Guglielmo IV diede il suo patrocinio Mnonostante il freddo e il traffico di Lon- dossato da David Livingstone nel 1800 ufficiale alla società, il cui ruolo divenne dra, va in ufficio in bicicletta. «Mi piace per esplorare l’Africa, fino alle bombole sempre più importante grazie alla spin- pedalare», spiega con un sorriso timido. d’ossigeno usate da Edmund Hillary e ta dalle conquiste coloniali: l’impero «Mi tengo in forma e non inquino». È un Tenzing Norgay per scalare per la prima britannico aveva bisogno di conoscere i tragitto lungo? «No, solo mezz’ora di volta la cima dell’Everest nel 1953. territori che conquistava o voleva con- strada», si schermisce. Quindi, non ha Ciò che rende la Rgs la società geografi- quistare. La geografia è conoscenza, e la bisogno di usare una mappa... Ma sareb- ca più grande del mondo, però, non è tan- conoscenza è potere. be una battuta fuori luogo: non tanto to il suo patrimonio tangibile, quanto la Qual è il senso di una società geogra- perché è un percorso abituale, ma so- sua attività accademica e formativa che fica oggi che il colonialismo è finito? prattutto perché Mr Joe Smith, 52 anni, non ha eguali sul Pianeta: conta 16mila Quale ruolo può avere nell’epoca dei è il direttore della Royal Geographical membri, pubblica 5 riviste, finanzia 60 satelliti e di Google Maps? Society (Rgs), la società geografica più progetti di ricerca. E attira 150mila visi- «Le mappe sono ancora cool. Le vedia- grande del mondo. tatori annui alle sue collezioni, mostre e mo ovunque: le usiamo per pianificare i Nella storica sede di Kensington Gore, congressi. C’è anche chi affitta le sue sale viaggi, per cercare la farmacia o il cinema a sud di Hyde Park, la Rgs conserva infat- per sposarsi. Fondata nel 1830 (ma non è più vicino… Ma la geografia è molto altro ti un milione di mappe di tutte le epoche: la più antica società geografica: il prima- ancora: oggi, grazie alle nuove tecnolo-

dalla Cosmographia di Tolomeo del 1486 to va alla francese Société de Géographie, gie (informatica, riprese aeree, grafica Bram Vanhaeren

144 | Focus IL CONTINENTE NERO L’Africa in una mappa del

Universal Images Group via Getty Universal Images Group 1725: è uno dei cimeli della Rgs. Le cartine d’epoca aiutano a capire come si è modificato un territorio nel corso del tempo.

E IN ITALIA APRE IL PRIMO MUSEO DI GEOGRAFIA

Anche l’Italia ha un’antica Società geografica: è stata fondata nel 1867 a Firenze, e dal 1872 si è trasferita a Roma, a Palazzetto Mattei. Ha un ricco patrimonio di carte geografiche, documenti e cimeli di viaggio, e si occupa

Getty Images di ricerca scientifica e divulgazione. E dallo scorso dicembre ha aperto il primo IERI E OGGI museo dedicato alla geografia: è stato Sopra, foto d’epoca originali inaugurato a Palazzo Wollemborg a dell’esplorazione del Polo Sud. Nella lista dei geografi che hanno A sinistra, gli alpinisti Edmund Hillary, Padova (via Del Santo 26) su iniziativa del John Hunt e Tenzing Norgay mostrano fatto la storia, anche 6 italiani. Dipartimento di scienze storiche, il tragitto della scalata all’Everest geografiche e dell’antichità dell’Università compiuta nel 1953. Qui sotto, Joe di Padova. Smith nel suo ufficio di Londra. Quasi tutti esploratori alpinisti Il museo ha 3 sale dedicate al clima, alle esplorazioni e alle metafore dei luoghi. Il Nell’elenco dei premiati ci sono anche 6 dei Paesi in via di sviluppo». suo patrimonio comprende 8 globi terrestri italiani: un geografo, Guido Cora, e 5 al- Un’altra parte importante dell’attivi- e celesti realizzati fra il 1630 e il 1910, Vito Tartamella pinisti: Luigi Amedeo degli Abruzzi, Fi- tà della Royal Geographical Society ri- decine di atlanti pubblicati fra il 18° e il 19° lippo de Filippi, Aimone di Savoia, Ardito guarda la promozione culturale: la Rgs secolo, 300 carte murali, 150 strumenti di Desio e Reinhold Messner. supporta con corsi, docenti e materiale misurazioni e circa 20mila fra stampe e Oggi il nostro Pianeta è sotto l’occhio didattico lo studio della geografia nelle lastre fotografiche. costante di migliaia di satelliti: che cosa scuole, che negli anni scorsi il gover- Nella collezione c’è anche un enorme ci resta da esplorare? no britannico ha sostenuto stanziando plastico delle Alpi svizzere (era parte di un «Molto. Pensiamo ai fondali oceanici, in milioni di sterline. Ogni anno il Regno gigantesco globo in scala 1:100.000 gran parte ancora ignoti. O al cambio cli- Unito sforna circa 3.500 laureati in all’expo di Parigi del 1900) e un plastico matico e all’espansione delle metropoli, questa disciplina: una di loro, Theresa della Marmolada realizzato in California due fenomeni che stanno modificando May, è diventata premier. Il contrario di con le tecniche di stampa 3D. Il museo Gamma-Keystone/Getty Images l’ambiente in maniera profonda sotto i quanto avviene in Italia, dove le ultime ospiterà anche conferenze, mostre e nostri occhi. Ecco perché ogni anno fi- riforme scolastiche hanno ridotto le ore laboratori didattici. 3D), siamo in un’epoca d’oro per questa trovare le risposte alle grandi sfide che si città, nel Regno Unito e all’estero». nanziamo progetti che ci aiutano a co- di geografia nelle scuole superiori. Sen- disciplina. Ormai si può mappare tutto: stanno aprendo, dalle migrazioni al cam- Una società, questa, finita nel Guin- noscere meglio il nostro mondo. Solo za contare che abbiamo due sole facoltà 30mila studenti ogni anno. A questo im- dal traffico navale alle galassie. In più, bio climatico. Così ho insegnato per anni ness dei primati per aver costruito, fra quest’anno abbiamo finanziato progetti universitarie di geografia, a Milano e a pegno si aggiunge anche un progetto che viviamo nell’epoca del capitalismo della ambiente e società alla Open University gli altri, l’orologio a pendolo più grande di esplorazione in tutto il pianeta per un Roma. Tant’è vero che il corso di laurea abbiamo avviato nel 2018 con Wiley digi- sorveglianza: le grandi compagnie digi- a Milton Keynes. Finché un giorno un del mondo. Ma Mr Smith è abituato a totale di 190mila sterline, oltre 222mila in geografia è una delle facoltà con meno tal archives: si tratta della digitalizzazio- tali hanno bisogno di sapere dove siamo, collega mi ha telefonato per suggerirmi convivere con i record mondiali: basta euro. Come la spedizione “Neckton”: una iscritti nel nostro Paese: nel 2018 si sono ne di almeno l’80% del nostro patrimonio. per inviarci pubblicità mirata». di presentare la mia candidatura per la guardare la lunga lista di personalità i squadra di biologi marini ha studiato gli immatricolati in tutto solo 143 studenti, Saranno scansionate milioni di immagini, Perché ha scelto questi studi? Royal Society che stava cercando un nuovo cui nomi sono scritti a caratteri d’oro habitat più profondi delle barriere co- lo 0,05% del totale (dati Miur). tra cui manoscritti, mappe, illustrazioni, «Mi ero laureato in scienze sociali e politi- direttore. Ho partecipato, e sono stato nell’atrio della Royal Geographical So- ralline alle isole Seychelles. O “Migrants Che cosa fate per promuovere la cono- monografie, note sul campo, verbali delle che, poi ho fatto un dottorato di geografia selezionato nel 2018». ciety. Sono le persone che negli ultimi 2 on the margins” (migranti ai margini), scenza e lo studio della geografia? riunioni, registri amministrativi, lettere. al Corpus Christi College di Cambridge: ho Ha altre passioni oltre alla geografia? secoli hanno scritto pagine storiche negli un progetto ambientato in 4 grandi città «Organizziamo numerose mostre e con- In questo modo potremo condividere le scelto questa materia perché è una scienza «Con l’architetto Renata Tyszczuk ho dato studi geografici. Da David Livingstone, asiatiche e africane (Sri Lanka, Bangla- ferenze. Pubblichiamo 5 riviste accade- nostre risorse coi ricercatori di tutto il molto trasversale. La geografia permette vita a Culture and Climate Change, un’as- che nel 1855 scoprì in Africa le cascate desh, Zimbabwe, Somaliland): i ricercatori miche. E abbiamo formato più di 750 mondo (dal sito https://app.wileydigita- di ricomporre in un unico puzzle tante sociazione che propone varie iniziative Vittoria, fino a John Young, comandante hanno intervistato migliaia di persone per geografi professionisti certificati per in- larchives.com/rgs/) creando nuovi per- conoscenze diverse: dalla geologia all’eco- (conferenze, mostre, pubblicazioni) per della missione lunare Apollo 16 nel 1972, approfondire che cosa le spinge a migra- segnare la geografia in tutto il mondo. Con corsi per la ricerca e l’educazione inter- nomia, passando per la storia e l’ecologia… diffondere fra il pubblico i temi legati al e alla star del pop Bob Geldof, che con il re nelle grandi metropoli e qual è il loro il programma “Geography ambassadors” disciplinare. In un mondo che si La geografia è la scienza che ci permette di cambio climatico. E sono uno dei direttori concerto “Live aid” del 1985 portò sotto impatto sull’urbanizzazione. Oggi se non formiamo centinaia di geografi volontari trasforma così rapidamente, le mappe capire il nostro posto nel mondo. Ci aiuta di Smith of Derby, un’antica società che i riflettori mondiali la drammatica situa- sei su una mappa, non esisti: e questo è un che ogni anno organizzano conferenze antiche sono preziose per capire com’era a pensare in modo globale, aiutandoci a progetta e fornisce orologi pubblici per le zione di povertà del continente africano. grave rischio per chi vive nelle aree rurali nelle scuole britanniche, seguite da oltre e come è cambiato».

146 | Focus Focus | 147 SLOVENIA FRANCIA Trieste Il punto l disastro della Bp alla Dee- CROAZIA Genova 0,7% pwater Horizon? Ordinaria amministrazione nel Mediter- La superficie del Marsiglia ITALIA raneo: il petrolio versato nel a Petrolio. I Mediterraneo Dubrovnik GolfoI del Messico da aprile a luglio versamenti di rispetto al totale MONTENEGRO (7.000 tonnellate al giorno) è pari a petrolio rilevati da Roma dei mari mondiali. satellite nel 2009. quello che finisce nel nostro mare in Barcellona Gli 847 allarmi ALBANIA 4 anni, al ritmo di 150.000 tonnel- (inviati dall’Emsa late l’anno. Uno scempio invisibile, SPAGNA entro 30’ alle 25% perché causato più da tanti scarichi Maiorca GRECIA Guardie Costiere Il traffico di illegali che da incidenti clamorosi. Cagliari TURCHIA dei Paesi) non petroliere Senza contare la plastica e gli altri sono stati poi Atene mondiali che inquinanti. In un mare piccolo, con tutti verificati. attraversa il scarso ricambio d’acqua, con il più Augusta Mediterraneo. alto traffico di petrolio al mondo e ricco di industrie sulle coste. Malta TUNISIA SIRIA Creta CIPRO 374 Lavaggi. Una vera polveriera. Resa Diametro dei ALGERIA ancor più pericolosa dalla scarsa versamenti Le tonnellate di petrolio sensibilità di molti. «Il problema oltre 60 km versamenti di petrolio confermati LIBANO trasportato del Mediterraneo» commenta Ugo 20-60 km altri eventi rilevati per km2 sul Bilardo, già docente di meccanica 7-20 km ISRAELE Mediterraneo: la dei giacimenti di idrocarburi alla eventi non verificati meno di 7 km media mondiale Sapienza di Roma «non sono tan- è di 10 tonnellate, to gli incidenti (51 nel 2009: dati MAROCCO LIBIA quella dei mari Emsa, ndr) quanto le pratiche ille- EGITTO italiani è di 1.008. gali di lavaggio delle stive delle pe-

Fonte: Emsa (Agenzia europea per la sicurezza marittima) CleanseaNet 2009 marittima) CleanseaNet per la sicurezza europea Emsa (Agenzia Fonte: troliere. Per molti è più convenien- te lavare le stive a mare, anziché Petrolio e plastica: le mappe inedite di uno aspettare il proprio turno nei porti. 83% In molti dei quali, anche in Italia, le scempio invisibile, paragonabile a quello La percentuale di plastica sul strutture riservate alle operazioni della Bp in Usa. La soluzione? Meno traffico. totale dei rifiuti di lavaggio delle stive e di prelievo Mal Mediterraneo galleggianti nel delle acque oleose, ammesso che SLOVENIA Mediterraneo. siano in funzione, non sempre sono Provengono per adeguate al ritmo degli attracchi. E Scarica e stampa il poster contro FRANCIA lo più dalle coste. le soste in porto sono molto costo- CROAZIA l’abbandono dei rifiuti in spiaggia: se, calcolando il fermo delle navi e www.focus.it/214 dell’equipaggio». a Plastica e ITALIA correnti. La MONTENEGRO 40% Barili. Non solo. «Molti Paesi (Al- mappa delle L’incidenza correnti chiuse, SPAGNA bania, Croazia, Slovenia, il Nord ALBANIA dei rifiuti da Africa e l’Arabia) hanno attrezza- che possono tabagismo ture insufficienti e molti non hanno concentrare i rifiuti corrente principale (mozziconi di di plastica. Per GRECIA del Mediterraneo sigarette) nel sottoscritto le convenzioni inter- l’Unep, nel Mediterraneo: nazionali che regolano il trasporto Mediterraneo c’è circolazione chiusa è la più alta marittimo e la tutela ambientale» una media di 230,8 con possibile del mondo. dice Giuseppe Mureddu, già eco- 2 kg di rifiuti per km . TURCHIA accumulo di rifiuti nomista alla Sapienza di Roma. «Gli Stati dovrebbero investire di più sui controlli, scarsi e spesso ALGERIA TUNISIA 267 non tempestivi. E i petrolieri sulla CIPRO SIRIA Le specie marine sicurezza: anche se decuplicassero (pesci e uccelli) la gli investimenti in questo campo, cui sopravvivenza Isole di plastica meno potrebbe riguardare anche il Medi- LIBANO questo inciderebbe ben poco sul terraneo» dice Andrea Bergamasco, esper- è minacciata dai prezzo finale del greggio al -bari to di oceanografia fisica del Cnr-Ismar di rifiuti di plastica. le. è una questione di volontà. Ma Un problema Il più famoso è il Pacific trash vortex, il vor- Venezia. «Anche qui c’è una decina di cir- il problema di fondo è l’entità del che riguarda ISRAELE tice Pacifico della spazzatura, scoperto nel colazioni chiuse: seppur più deboli e varia- anche l’uomo: gli traffico: bisogna regolarlo e rallen- 1988: una grande “zuppa” di 300 mila rifiu- bili, possono accumulare rifiuti di plastica, tarlo. Perché se avviene un grosso LIBIA additivi tossici ti di plastica, radunati dalle correnti chiuse quindi vanno monitorate. Anche se la gran della plastica incidente a una petroliera, il Medi- EGITTO dell’oceano. Poi ne sono stati scoperti altri parte della plastica non “spiaggia”: si accu- finiscono nei cibi terraneo è spacciato». e 4, uno per ogni giro oceanico. «Ma il feno- mula, in realtà, sui fondali». che mangiamo. Fonti: U. Bilardo, G. Mureddu, Rempec, Unep (petrolio); Unep, Greenpeace (plastica) Greenpeace Unep, Unep (petrolio); Rempec, G. Mureddu, Bilardo, U. Fonti: Fonte: Andrea Bergamasco-Paola Malanotte Rizzoli Malanotte Bergamasco-Paola Andrea Fonte: Vito Tartamella

 Focus 214 — Agosto 2010 Focus 214 — Agosto 2010  Alimentazione MEDITERRANEO. L’Europa del Sud rischia di perdere il 68% delle aree vinicole: la produzione Il caldo globale potrebbe spostarsi a nord (+99% di aree adatte). L’Italia è totalmente a rischio: potrebbero aprirsi (poche) rischia di far alternative su Alpi e Appennini. spostare le aree La futura di coltivazione della vite entro mappa il 2050. E l’Italia (quasi) sparisce. del vino A cura di Vito Tartamella

UN IMPATTO diretto

CLIMA. Quanto inciderà il cambio climatico sulla Il destino delle attuali aree SOLUZIONI: Migrare o adattaRSI viticoltura? Molto. Se l’aumento di viticoltura entro il 2050: di temperatura proseguirà ai TECNOLOGIA. Cosa possono fare i viticoltori per Aree ad alto rischio ritmi attuali, stima uno studio di di difficoltà. affrontare il cambio climatico? Spostare le colture a Lee Hannah (Conservation Aree a medio rischio latitudini più miti non è così automatico: la composizione International, Usa), la di difficoltà. dei suoli e le precipitazioni non sono sempre adatte nei coltivazione dell’uva rischia di Aree a basso rischio nuovi siti. Un’alternativa è difendere le colture attuali con la diventare difficile nelle zone di di difficoltà. tecnologia, usando per esempio impianti di raffreddamento produzione attuali: area Le nuove aree di viticoltura a spruzzo, che riducono il consumo d’acqua. mediterranea, Australia, entro il 2050: California. In pratica, occorrerà Probabili aree di più acqua per irrigare e tenere produzione viticola. freschi i grappoli. In compenso, Molto probabili aree di grazie a un clima più mite, produzione viticola. diventerà possibile coltivare l’uva in nuove aree di Nord America, Nuova Zelanda, Nord Europa.

SUD AMERICA. Il Cile rischia di perdere il 25% delle attuali aree vinicole, che potrebbero spostarsi a sud. L’Argentina potrebbe passare a varietà d’uva tipiche delle regioni più calde.

NORD AMERICA. Il 60% delle aree in OCEANIA. California rischia di L’Australia è il Paese che diventare inadatto alla SUDAFRICA. rischia di perdere la più grande vite. Ma Stati come I viticoltori africani fetta di vigneti: il 73%. In Montana, Idaho rischiano di perdere il compenso, la Nuova Zelanda e Washington 51% delle aree adatte, aumenterà le aree adatte del 168%. potrebbero divenire senza grandi nuovi produttori: le alternative in zona. aree adatte saliranno L’unica soluzione:

del 231%. adattarsi. Paternostro Illustrazione: Marco

62 | Focus Aprile 2015 Aprile 2015 Focus | 63 Mondo

centralia Usa

baarle-nassau baarle-hertog pripyat zheleznogorsk agloe kijong-dong Consonno kangbashi

centralia FERDINANDEA

la terra brucia. nishino-shima Da una crepa in una strada di Centralia esce vapore, bir tawil new moore per l’incendio sotterraneo. Reuters/Contrasto

sandy island Città invisibili LEGENDA errori geografici (e altre stranezze) terre di nessuno villa epecuén Paesi fantasma, isole che spuntano isole improvvise dal nulla, terre di nessuno, confini città fantasma come scatole cinesi... Anche TOP SECRET. nell’epoca dei satelliti il mondo La città di Zheleznogorsk zheleznogorsk (Russia): rimasta segreta per Russia 42 anni. Vi si produceva riserva molte sorprese. Che i libri plutonio per uso militare. di geografia non raccontano.

ittà inesistenti, ma segnate sulle mappe. Paesi esisten- ti, ma introvabili su Google Earth. Isole che appaiono e Cscompaiono. E poi terre di nessuno, aree contese, confini mutanti... Nell’epoca delle foto satellitari, la geografia non è (Uk), i satelliti hanno inquadrato ogni «Meglio così» commenta Bonnett. «Ab- Zheleznogorsk, la misteriosa. Fu sempre una scienza esatta. Non solo per angolo d’Europa e del Nord America, ma biamo bisogno di luoghi inesplorati, che costruita in segreto nel 1950, in piena motivi geometrici: le cartine, per quanto gran parte dell’Africa, dell’Asia, dei Poli stimolino la nostra fantasia». Con questo Guerra Fredda. Non apparve sulle car- accurate, sono distorte perché rappre- e degli oceani non è stata ancora ripresa spirito, Bonnett ha raccolto nel libro Off tine dell’epoca, ed era top secret anche sentano un oggetto tridimensionale e sfe- dallo spazio (non c’è ritorno economico) the map (Aurum Press), 47 stravaganze il suo nome, Zheleznogorsk: chi voleva rico (la Terra) su una superficie bidimen- ed è illustrata con mappe tradizionali. geografiche: uno schiaffo alla globalizza- scrivere una lettera a uno dei suoi 80 sionale e rettangolare. Ma anche perché, Del resto, per fotografare tutta la Terra zione e alla sua pretesa di aver catalogato mila abitanti doveva indirizzarla a Kra- spiega Alastair Bonnett, docente di geo- (mezzo miliardo di km2) in alta risoluzio- tutto il pianeta. Ecco i casi più originali... snoyarsk-26 (la città più vicina, a 64 km

grafia sociale all’Università di Newcastle ne occorrerebbero 50 miliardi di scatti. con qualche aggiunta. di distanza). www.tipazheleznogorsk.narod.ru

2 | Focus Ottobre 2014 Ottobre 2014 Focus | 3 MUSEO SENZA VISITATORI. Il Museo di Kangbashi, uno dei numerosi edifici della città, deserta per l’eccessiva speculazione edilizia.

5 anni la nuova città, costata 120 miliardi di euro, era pronta. Nel frattempo, privati e società immobiliari facevano incetta di appartamenti, scommettendo sulla loro futura rivalutazione. Ma i prezzi troppo alti delle case hanno paralizzato il mer- cato. E quasi nessuno ancora è andato ad abitare a Kangbashi, diventata una catte- kangbashi Cina drale nel deserto. Come Chenggong, città

Qilai Shen/Luz nella Cina del Sud (Yunnan), o Kilamba (Angola), costruita dalla finanziaria ci- In quella città ordinata, fatta da una gri- di uno dei pozzi, che portava alle vene nese Citic Group. glia regolare di ampi viali e giardini, vi- sotterranee di antracite, carbon fossile vevano operai, militari, scienziati e po- puro al 95%. Nelle viscere di Centralia Pripyat, città radioattiva. «Per mo- chi negozianti. Tutti tenuti sotto chiave (Pennsylvania) se ne nascondevano 40 tivi di sicurezza dobbiamo evacuare tem- da alti cancelli e posti di blocco: perché milioni di tonnellate, che presero fuoco. poraneamente i cittadini. Uscendo di a Zheleznogorsk si produceva plutonio Sul momento nessuno se ne accorse. Poi casa assicuratevi di avere spento le luci, per uso militare. Zheleznogorsk rimase gli alberi iniziarono a morire, l’asfalto a e chiuso l’acqua e le finestre. Si prega di nascosta fino al 1992, quando il presi- bollire e l’aria a invelenirsi per le esala- restare calmi». Era il 27 aprile 1986, e un dente russo Boris Eltsin ne rivelò l’esi- zioni di monossido di carbonio. L’incen- altoparlante scandiva questo messaggio stenza insieme ad altre 39 città segrete. dio sotterraneo era diventato un inferno ai 49 mila abitanti di Pripyat (Ucraina). Il Ma la città è tuttora blindata: nel 1996 gli impossibile da domare. Nei decenni suc- giorno prima, nella centrale nucleare di abitanti hanno deciso di restare isolati cessivi la popolazione, 2 mila abitanti, è Chernobyl, a 3 km, il reattore numero 4 dal mondo. Per entrare e uscire bisogna stata evacuata, e Centralia è diventata era esploso, rilasciando una nube radio- chiedere il permesso ai Servizi di sicu- una cittadina fantasma. Oggi l’incendio attiva che investì l’Europa. rezza. Non si produce più plutonio, ma nel sottosuolo è ancora attivo: avanza di Da allora, la popolazione di Pripyat – e 3/4 dei satelliti russi sono costruiti qui. 100 metri l’anno e nessuno può spegner- gli altri 69 mila abitanti nella “zona di lo. Durerà ancora per secoli. alienazione”, nel raggio di 30 km dall’im- Centralia, sul fuoco eterno. Era pianto – non è più tornata a casa. E la cit- il 1962 e una squadra di pompieri aveva Kangbashi, grattacieli nel nulla. tà si è trasformata in un posto spettrale bruciato una pila di rifiuti in una minie- È nata nel 2009 in un’area sperduta a con casermoni abbandonati e le strade ra abbandonata. Se ne andarono senza nord della Cina. Ha moderni grattacieli, invase dalla vegetazione. Ma anche da accorgersi che il rogo era ancora acce- musei, centri sportivi, sufficienti ad ac- lupi, volpi e orsi, turisti dell’estremo e so: le fiamme arrivarono all’ingresso cogliere un milione di abitanti. Ma i viali ladri, che hanno depredato le case ab- sono deserti: l’unica presenza umana che bandonate. Oggi il livello di radiazioni è si nota sono gli operai che continuano a tollerabile, ma è pericoloso entrare negli costruirla. Kangbashi è una città disabi- edifici affacciati sulla centrale. In una città tata: la sua nascita fu decisa nel 2003 dal- mineraria degli le autorità della vicina Ordos, città mine- Agloe, il paese che non c’è. Negli raria ricca di gas e carbone. Minacciata Anni ’30, i titolari della società carto- Usa, Centralia, dall’avanzata del deserto e dalla carenza grafica General drafting company, Otto c’è un incendio d’acqua, Ordos voleva nuovi spazi. Dopo G. Lindberg ed Ernest Alpers, erano sotterraneo che brucia da 52 anni. E durerà William Daniels/Luz qualche secolo

ABBANDONATA. Una ruota panoramica a Pripyat, una delle città evacuate all’indomani del disastro nucleare di Chernobyl. pripyat Ucraina 4 | Focus Ottobre 2014 Toh, è spuntata Japan Coast Guard un’isola! Emerse. Un’esplosione e un violento getto di gas, polvere e lapilli fino a 900 metri di quota. L’isola di Niijima è spuntata così, il 20 novembre 2013, nell’oceano Pacifico. Era poco più che uno scoglio: 300 per 200 metri. Ma il suo vulcano ha continuato a eruttare lava, ingrossandola: il 24 dicembre si è ampliata al punto da unirsi con la vicina isola Nishino-shima. Non è l’unico caso del genere: in Italia, ESPLOSIONE in mare. al largo di Agrigento, nel 1831 sorse L’eruzione che ha creato l’isola niIJIma un’isola vulcanica che scatenò gli di Niijima, che ora si è fusa Giappone con la vicina Nishino-shima. appetiti geopolitici della Francia (che la battezzò Julia) e dell’Inghilterra (che la chiamò Graham). Il Regno delle Due stanchi di veder le loro mappe copiate 25 mila d’estate. Tutti attratti dalle acque Sicilie la nominò Ferdinandea, in onore da altri editori. Così, mescolando le let- curative del lago salato Epecuén, sulle di re Ferdinando II. Ma dopo 5 mesi tere delle loro iniziali, inserirono nella cui sponde il paese era sorto nel 1920. l’erosione cancellò l’isola. Un destino Contea del Delaware (New York) Agloe, Ma il 10 novembre 1985, per effetto di simile a New Moore, isola di 10 km2 che un paese inventato, all’incrocio fra due piogge torrenziali, l’Epecuén – il secon- si formò nel Golfo del Bengala nel 1970 strade sterrate. Una trappola per stana- do lago più salato al mondo dopo il Mar fra India e Bangladesh: quando si scoprì re i futuri plagiatori. Anni dopo, in quel- Morto – ruppe gli argini e invase il pae- che la zona era ricca di gas e petrolio, le la trappola cascò il colosso delle mappe se, sommergendolo con un metro d’ac- due nazioni litigarono per il suo Rand McNally. Ma quando Lindberg e qua, che salì a 10 metri nel 1993. Il paese possesso finché nel 2010 il caldo globale Alpers gli fecero causa, scoprirono che la fu abbandonato. Ma negli ultimi anni il fece salire il livello del mare, fonte di Rand McNally era stata... l’uffi- cambio climatico ha abbassato il livel- sommergendo l’isola. Solo nel 2012, cio cartografico della Contea: l’esistenza lo dell’acqua, finché nel 2009 il paese è invece, una nave oceanografica di Agloe era stata certificata dalle istitu- riemerso, offrendo uno scenario unico: australiana ha scoperto che Sandy zioni. Tanto che nel frattempo in quella alberi morti, case, macchine arrugginite, Island, un’isola di 120 km2 nel Mar dei zona era stato aperto un supermercato, tutto coperto dalla patina bianca del sale. Coralli, segnata sulle mappe (Google l’Agloe general store. E così Agloe è rima- compresa) dal 1876, non esisteva. Forse sta sulle mappe per anni: Google Maps Bir Tawil, la terra INDESIDERATA. era stato avvistato un aggregato di l’ha cancellata solo lo scorso marzo. Ora Ci sono tante aree contese sulla Terra. pietra pomice galleggiante, eruttato da quell’incrocio si chiama più prosaica- E una sola eccezione: Bir Tawil, la terra un vulcano sottomarino: 2 anni fa ne è mente State Highway 206. che nessuno vuole. È un’area di deser- stato visto uno grande quanto il Belgio. to roccioso di 2 mila km2 fra il Sudan e Epecuén, l’Atlantide argentina. Le l’Egitto. Vi abitano 800 persone, per lo sue case sono state cancellate dalle onde, più nomadi. Ma perché nessuno reclama biliti dagli amministratori britannici, in che l’hanno sommersa per 24 anni. Ma questa terra? Perché alle due nazioni im- due occasioni: nel 1899, Hala’ib fu asse- nel 2009 è riemersa, riportando alla luce porta di più un’area vicina, il Triangolo di gnata all’Egitto e Bir Tawil al Sudan; nel i suoi viali e i palazzi erosi dall’acqua. Hala’ib: si affaccia sul Mar Rosso e nelle 1902, il contrario. L’Egitto reclama i con- Villa Epecuén, 600 km a sud di Buenos sue acque c’è petrolio. fini del 1899, il Sudan quelli del 1902. E Aires, aveva 1.500 abitanti che salivano a I confini fra Sudan ed Egitto furono sta- Bir Tawil non interessa a nessuno. Tan-

villa epecuén Quando un’area Argentina è contesa (come la Crimea) Google pubblica Images Juan Mabromata/AFP/Getty versioni diverse delle mappe per appagare i vari nazionalismi RIAFFIORATA DAL LAGO. Le rovine di Villa Epecuén riemerse dal lago salato dopo 24 anni.

6 | Focus Ottobre 2014 ROVINE E CONFINI. A sinistra, l’ex centro commerciale di Consonno. Sotto, Baarle-Hertog: le croci segnano il confine tra Belgio e Olanda. Theo Volpatti/Contrasto

Consonno In Corea del baarle-HERTOG Italia Belgio

Nord c’è una Ap città vuota: to che quest’anno un impiegato america- Baarle, scatole cinesi. Ne abbiamo no, Jeremiah Heaton, l’ha ribattezzato fu costruita già parlato (v. Focus n. 263), ma tra le cit- “regno del Nord Sudan” per donarlo alla tà più strane non potevamo trascurare figlia Emily, 7 anni, che voleva essere una per invogliare Baarle, un’enclave con diverse exclave, in principessa. Heaton ha disegnato la ban- contadini e un gioco di scatole cinesi: la zona Sud, diera del nuovo regno ed è andato a pian- Baarle-Hertog, è un paese di 2.300 abi- tarla nel deserto: ora spera che il regno soldati del Sud tanti in territorio olandese ma sotto la sia riconosciuto dall’Onu. giurisdizione del Belgio; la zona Nord, a trasferirvisi Baarle-Nassau, è una città di 6.600 abi- Consonno, laS VEGAS lombarda. Un tanti nei Paesi Bassi. E ambo i paesi han- minareto svetta su un edificio arabeg- no zone che appartengono all’altro: ci giante, tra i monti della Brianza e le er- due Coree dal 1953. Nella parte Sud c’è sono 22 pezzi di Belgio a Baarle-Nassau, bacce che spuntano dall’asfalto. Siamo a Daeseong-dong, un villaggio di coltivato- e 8 pezzi di Paesi Bassi a Baarle-Hertog. Consonno, frazione di Olginate (Lecco): ri di riso; la Corea del Nord ha costruito Risultato: quando si passeggia in città doveva essere la Las Vegas lombarda ma di fronte a esso Kijong-dong, “il villaggio non si è mai sicuri di dove ci si trovi. Lun- è abbandonata da quasi 40 anni. Nel 1962 della pace”, un agglomerato di case dai go i 160 m della strada principale, Kapel- il villaggio – 60 abitanti – fu comprato da tetti blu. Una città nata per impressiona- straat, si attraversano 5 confini (segnala- un industriale, Mario Bagno, che voleva re i contadini della zona con la promessa ti da croci bianche) in meno di un minuto. trasformarlo in un polo d’attrazione per di una vita prospera. Qui la propaganda Perché questo pasticcio? è un’eredità del i milanesi: fece costruire un castello, un ricorre a ogni mezzo: fino al 2004, gli al- Medioevo, quando i domìni dei feudatari centro commerciale, un salone da ballo, toparlanti installati nelle vie gracchiava- erano affiancati. Una situazione unica, casinò e hotel. Il successo fu travolgente. no comizi a ogni ora, esortando i passanti con varie complicazioni: a chi pagare le Poi Bagno fece esplodere una collina che a trasferirsi al Nord. E quando negli Anni tasse se si vive in un edificio a cavallo fra impediva la vista del monte Resegone. La ’80 a Daeseong-dong fu costruito un pen- i due Paesi? Dipende da dove affaccia la scelta alterò l’equilibrio geologico della none alto 98 metri, il Nord rispose innal- porta: così molti l’hanno spostata dove la zona: le alluvioni del 1976 causarono una zandone uno di 160 metri a Kijong-dong: pressione fiscale è più bassa. frana che bloccò l’accesso a Olginate. La il terzo più alto al mondo. Vito Tartamella località fu abbandonata, e alla fine degli Anni ’80 Bagno tentò di farla rivivere specchio per le allodole. trasformando l’hotel in una casa di ripo- La città fasulla di Kijong-dong: fu so per anziani. Ma nel 2007 la chiuse. Da costruita per attrarre abitanti dalla allora Consonno è meta di pochi turisti e Corea del Sud. Il suo pennone, di 160 di rave party. metri, è tra i più alti del mondo.

Kijong-Dong, città vetrina. Il gover- no della Corea del Nord la descrive come https://www.flickr.com/photos/marcella_bona una fattoria collettiva di 200 famiglie. In realtà, Kijong-dong – non segnata sulle cartine – è una città fasulla: i palazzi non hanno vetri alle finestre e le strade sono deserte. Kijong-dong sorge nella Zona kijong-dong demilitarizzata, il confine che separa le Corea del Nord

8 | Focus Ottobre 2014 Da così… Dubailand Mondo Hotel sfarzosi, arcipelaghi artificiali, grattacieli da Guinness... Ecco perché un emirato nel deserto è diventato in 20 anni il Paese delle meraviglie.

A cura di Vito Tartamella …a così La città di Dubai, cuore dell’emirato omonimo: sopra, nel 1990, quando aveva 500 mila abitanti; nella foto grande, la stessa zona oggi (la città ha 1,2 milioni di abitanti). Evidenziati, i grattacieli rimasti di quegli anni.

Liberi dal petrolio ozzi di petrolio e P deserto. Dubai sa- rebbe rimasta un ano- nimo Paese sul Golfo Persico se 20 anni fa i suoi governanti non avessero deciso di af- francarsi dal petrolio puntando sul commer- cio e sul turismo. ■■ Sci. Così nel deser- to sono sorte citta- delle finanziarie, shop- ping center, parchi a tema e persino una pi- sta da sci indoor (Du- bai Ski Resort). E sul- la costa sono fioriti al- berghi di lusso (Burj-al arab, il primo 7 stelle al mondo), grattacieli da record, arcipelaghi artificiali ed è in arri- vo Hydropolis, hotel sottomarino. Risulta- to: 6 milioni di turisti e investimenti immo- biliari per 70 miliardi di €. Il petrolio? Oggi è solo il 10% del Pil. Si calcola che il 23% delle Mondo gru di tutto il mondo (una su 4) sia impegnato a Dubai

Moltiplicare i posti al sole ome valorizzare C una costa lunga solo 90 km, in un ter- ritorio grande quanto il Molise e costituito per il 75% da deser- to? Semplice: basta prendere dal fondo del mare quantità industriali di sabbia, per creare isole artifi- ciali su cui costruire hotel e ville. ■■ Fronde. L’idea sembrava una follia. Deira Oggi, a 7 anni dall’ini- Camere con Modello zio dei lavori, le 3 Iso- vista Golfo Bahamas le Palma sono realtà: porto A lato, la costa L’Atlantis: 2 (Jumeirah e Jebel di Dubai vista è un mega hotel Ali) sono quasi realiz- dal satellite. da 2 mila camere zate, e la terza, Deira, Il “Mondo” Gli arcipelaghi collegato con un sarà pronta nel 2015. artificiali sono ponte ferroviario Insieme, aggiungeran- ben visibili e alla Palma no 520 km di spiagge tutti circondati Jumeirah. Ha all’emirato. A cui si DUBAI da barriere negozi, sale sommano i 232 km frangionde. conferenze e un del “Mondo”, arcipe- Qui sopra, grande parco Jumeirah alcune delle acquatico da lago altrettanto arti- 2 ficiale costituito da 1.400 ville 160 mila m . 300 isolotti, a forma costruite lungo le fronde di mappa mondiale. Jebel Ali ■ della Palma ■ Fronde. Le Palme Jumeirah. sono lunghe da 5 km (Jumeirah) a 12,5 km (Deira: sarà più gran- de di Parigi) e grazie a 20 mila apparta- menti, centinaia di hotel, parchi acquati- ci, negozi e ormeggi per yacht, aumente- 1 2 3 4 ranno la recettività di Dubai di oltre 2 milioni di visitatori. Sono collegate alla terraferma mediante ponti. A lato di Jebel Ali sorgerà pure il Dubai Waterfont, altro agglomerato di isole e canali artificiali di 440 km2. ■■ Mappa. Ancora più ambizioso il “Mondo”: 300 isole (grandi da 14 mila a 42 mila m2) su un’area lunga 6 km e larga 9. Cia- Dal plastico al mare Ettari artificiali scuna è venduta a un prezzo che va da 10 a Il plastico del “Mondo” (1): le isole, create pompando dal fondo del I primi isolotti del “Mondo” (3) e la prima villa (4) nel 2005: sono mare la sabbia (2), distano in media 100 m una dall’altra. stati ottenuti usando oltre 300 milioni di m3 di sabbia. Per i 35 milioni di €. L’arcipelago è a 5 km dalla costa: vi si arriva in yacht o elicottero. frangionde (26 km) sono occorsi 32 milioni di tonnellate di roccia.

208 10/2008 10/2008 209 Due secoli fa vendeva perle. Oggi uffici e alloggi di lusso, ma anche agevolazioni finanziarie e perfetti “falsi d’autore” Mondo

Pistoni nel deserto Il progetto di MotorCity, mega struttura per gli amanti dei motori. Ospiterà fiere dedicate ai veicoli, test su strada e gare sul circuito (già attivo, foto a lato) di 5,39 km.

Disneyland all’arabica Ruota e dinosauri (sopra) a Dubailand: sarà il parco più grande del mondo (250 km2).

Fervore edilizio Dubai Marina, nuovo distretto di 4,9 km2 su una piattaforma artificiale con 200 grattacieli.

210 10/2008 Per evitare il rischio di imitazioni, l’altezza finale del Burj Dubai è segreta

Un fiore alto 800 m oteva mancare, P nella città dei Guinness, il grattacie- lo più alto del mondo? E infatti c’è: è il Burj Dubai, che, quando sarà terminato, nel 2009, sarà alto 819 m, o forse di più (la sua altezza è tenuta segreta). Sarà visibile a 90 km di distanza. ■■ Griffato. Sui suoi 162 piani, a forma di fiore di Hymenocallis, ci saranno apparta- menti, uffici, hotel e piscina (al 78° pia- no). Gli interni sono disegnati da Giorgio Armani.

Il vano ascensori del Burj Dubai: saranno i più veloci del mondo (18 m/s, cioè 64,8 km/h).