DIZIONARIETTO

DEGLI

UOMINI ILLUSTRI

DELLA RIVIERA DI SALÒ

CONSIDERATA QUAL ERA SOTTO LA REP. VENETA

CIOÈ FORMATA DALLE SEI QUADRE O DISTRETTI ANTICHI

DI

GARGNANO; MADERNO, SALÒ,

MONTAGNA, VALTENESE, E CAMPAGNA*

MILANO

DALLA TIPOGRAFIA POGLIANI

MDCCCXXXVH. Ea Benaci regio * cultorum ingeniorum prò loci amaenitate procreatrix. QUERINI. De Briz. Litt. P. II. p. 61.

« Quella salubre e deliziosa Riviera fu sempre abitazione di uomini letterati ».

QUADRIO. DELLA STORIA E RAGIONE DI OGXU POESIA. Voi. I. p. ioa. A' GIOVANI DELLA RIVIERA DI SALÒ

GIUSEPPE BRUNATI

SACERDOTE.

« dovente udii, scrivea Sallustio (i), che Q. Massimo, P. Sci- ti pione, ed altri personaggi chiarissimi della nostra Città erano « soliti dire: Accendersi l'anima loro caldamente a virtù nel ri- « mirare le immagini dei maggiori. Non già che quella cera o « figura avesse in sè tal possanza, ma, per la memoria delle « loro gesta accendevasi in petto cotal fiamma a quegli uomini « egregi, nè spegne vasi prima, che si fossero agguagliati colla u virtù alla fama e gloria degli avi ». Tal sia di Voi, amati Giovani, cara speranza della nostra pa- tria ^ al ravvisare i ritratti, comecché informi, ch'io vi presento, di molti de' nostri maggiori, ossia al leggere quelle poche no- tizie che di non pochi di essi, chiari o in santità o in lettere o in arti belle o in armi, e degli scritti ed opere loro, per non poche ricerche di forse quindici anni mi venne fatto sapere e stendere, a modo di Vite^ ne'varii articoli di questo Dizionarietto. Voi però accendendo in cuor vostro vivo desiderio à'imitare i loro lodevoli esempli, fate di riparare in qualche guisa coli' opera vostra a quella gloria che tolta hanno alla patria le svariate vi- cissitudini delle umane cose , vedete cioè di accrescerle quella che di per sè non conosce nè mutazioni nè tempi (2), voglio dire la coltura dello spirito e del cuore.

(1) In Jug. §. IV. (2) Con tal detto non contendo il vero di ciò, che diceva il monaco Michele di Nosso presso Svida alla voce ®p*

E innanzichè io dia principio a questo Dizionarietto medesimo, debbo fare avvertire di alcuna cosa intorno al suo metodo. Io cioè verrò toccando eziandio di quegli Scrittori o di quelle opere loro le quali propriamente non si acquistarono fama veruna nella repubblica delle lettere, anzi si sariano meritato il fato, come direbbe il Pompei (i), cui venivano dannati dagli Spartani que' tra' bambini che nati fossero sformati della persona. Ma dirò di essi per dare così anche una Bibliografia, meno imperfetta che si possa per me degli Scrittori nostri. Tacerò poi affatto degli uo- mini viventi , sebbene taluno di loro sia più illustre di non pochi de' trapassati , de' quali pur dico alcuna cosa. « Meglio è, diceva « un antico (2), dar lode agli uomini quando sieno usciti di « vita: conciossiacchè allora la lode nè può muovere a pensar « alto di sè, nè può sospettarsi che abbia sua origine da adula- ta zione ». Non altrimenti tralascerò di parlare di quegli uomini illustri, i quali furono creduti, ma falsamente, avere avuto a patria la nostra Riviera, e in vece dirò di altri, i quali o in- giustamente o male avvertitamente le furono tolti, e darò per dubbi quelli che tali mi pareranno, non omettendo di giustificare sufficientemente un tale contegno, ove il cognome di sì fatti uo- mini celebri, giusta V ordine alfabetico delle lettere loro iniziali, ci si presenterà nel procedimento di questo Dizionarietto. Da ul-

(i) P/vfaz. alle Vite di Plutarco. (a) S. Massimo vescovo di Torino. Y

timo dirò, che avendoci già raccolte di varie altre letterarie noti- zie riguardanti la Riviera di Salò, che non ponno aver luogo nel Dizionario j ma che tuttavia potrebbero esser care a più di uno de' compatrioti, ne darò nel fine di questa stessa operetta un' APPENDICE partendola ne' quattro articoli seguenti :

I.° Scuole di Salò. II.0 Accademie di Salò. III.0 Antiche Stamperìe della Riviera di Salò. IV.® Indicazione di Componimenti di Scrittori stranieri intorno a cose Benacesi.

Dopo ciò senza più finirò pregando Voi ,, onorati e cari Gio- vani di questa comune patria, di volere accogliere cortesemente l'operetta, che vi offro come un segno di rispettoso amore per Voi e di comune gratitudine alla chiara memoria dei nostri mag- giori. Dio benedetto vi conceda ogni bene, e Voi fate di vivere in Lui felicemente, rammentandovi la gran massima del Savio (i) : « Temi Dio, e attienti a* suoi comandamenti. Qui stà tutto « l'uomo ».

(1) Eccl. in fine.

ADR

ADRIANO VI. Sessant' anni circa Rampini, onesto uomo di quel luogo (5). dopo la morte di Adriano VI, ossia Tuttavia confesso che altre buone ra- l'anno i584 (i), Bongianni Gratarolo di gioni mi lasciano dubbioso della verità Salò in una Informazione ( ms ) di Papa di una tale asserzione. Conciossiacchè Adriano VI (2), e poco dopo, cioè nella iscrizione posta al sarcofago di l'anno 1587 nella Istoria della Riviera questo Papa nella chiesa di Roma de' di Salò (3), e nel i586 Mattia Bellin- Germani detta dell* Anima egli vi si tani celebre Cappuccino nato in Ga- dice ex Trajecto insigni inferioris Ger- zano nella Scrittura della vera origine mania Urbe. Nè altrimenti leggevasi di Adriano VI (4), con lunga tratta- sotto l'immagine di lui in Lovanio nel zione e con una serie di prove e di con- Collegio Adrianeo (6), ossia fondato da getture adoperarono dimostrare, che quel Adriano medesimo. E tale è la sentenza sommo Pontefice ebbe a sua patria Ren- degli storici per dottrina e per critica zano, terriciuola distante appena un mi- I i più riputati, di un Giovio cioè (7), di glio da Salò, e a suo padre un cotal I un Panvinio (8), d'un Guicciardini (9), Maestro Zambone o Gianni Buono de' f di un Vittorello (10), di uno Spon-

(1) Vedi Cotzando Libreria Bresciana » p. 106. P Istoria della Riviera di Salò del Gratarolo fa per Lo stesso Bongianni Gratarolo a cart. 83. della sna confusione un titolo solo di questo modo: Istoria Istoria della Riviera accenna a questa informa- di Salo e della patria di Adriano VI. Bret. >599. zione dicendo : « Lascio qni molte parti di questa Nè alcuno forse dei varii istorici e critici stranieri historia per averla distesa altrove ». che parlano con dispreuo della opinione del Bellin- (2) Io ho trovato copia di questa Informazione tani , vide, io credo, giammai, neppur mano- nelle Miscellanee Benacesi raccolte dalPAb. Stefano scritto , il libretto di Ini. Bernini, esistenti presso gli illustri Conti Bernini di (5) L1 opinione del Gratarolo e del Bellintani fa Verona suoi nipoti, e bolla presso di me trascritta. seguita da alcuni scrittori, che però non hanno (3) QoesP opera fa da Bongianni Gratarolo la- gran nome di dottrina e di critica, cioè da Dio- sciata manoscritta; e solamente dopo la morie di nigi da Fano Aggiunte alla Storia del Tracar- lui fa mandata alle stampe dal sao fratello Ago- gnotta , « Cronologia Ecclesiastica del Panvinio stino in Brescia pel Sabbio nel i5gg. Essa però da esso ampliata, da Gerolamo Francino, da Pro- era stata scritta nel l58y, come si legge ivi a spero Parisio Rei almce urbis mirabiles, da Fer- carte io5. rando Leva Tradimento onorato , dal Faino Coe- (4) Questo opnscoletto il Bell intani, giusta il lum Brixiense , dal Costando Libreria Bresciana, Faino, a se scriptum ih cesnóbio Salodiensi fu- dal Peroni Minerva Bresciana ecc. turi* saculis relifjuit. Io però ne ho vedute quattro (6) Vedi Bibl. Hist. Fhiìol. Tkeol. Class. V. copie in varii luoghi , P una delle quali ho presso Fase. I. p. »7. dì me. Esso poi non fu già stampato nel i586, (7) Storie e Vita di Adriano VI. ina si in quelPanno composto : nè meno uscì alle (8) Vite dei Romani Pontefici. stampe dappoi. II Mattucchelli che ciò asserisce (9) Storia d* Italia. all' articolo Bdlintani , di detto opuscoletto e dei- (10) Addii, ad Ciaccon. ad an. 2 ADR dano (i), di un Ortizio (a), di un Ferdinando il Cattolico, il quale lo Burmanno (3), di un Foppen (4) , nominò al Vescovado di Tortosa in di un Muratori (5), di un Tirabo- Ispagna. Dopo la morte di Ferdinando schi (6), di un Robertson (7) , e di avvenuta nel i5i6, Adriano fu collega altri più. Lasciando adunque la qui- del rinomato Card. Ximenes nella reg- stione a giudicarsi cui piaccia, e ri- genza di quel regno, e nel i5i7 fu manendone io in un dubbio prudente , da Leone X onorato, dietro le racco- come si fa anebe dal P. Glemencet nel- mandazioni dell' Imper. Massimiliano, l'or* de verifier les dates (8), darò qui della porpora cardinalizia, e del titolo tuttavia una qualche notizia della vita di 3. Giovanni e Paolo. Nel i5ao venuto e degli scritti di questo Papa, che è il Carlo V in Germania ad assumere l'im- solo, de* cui natali la Riviera di Salò, pero, Adriano nella assenza di lui fu c insieme tutta la diocesi di Brescia, lasciato solo governatore della monar- possano con qualche almen leggiero fon- chia delle Spagne. Toccógli però tale damento gloriarsi. carica in tempi troppo difficili; concios- E cominciando a dire della vita di siacchè bollivano allora, e vieppiù an- Adriano dall'epoca in cui fu al Collegio davano estendendosi gravissime turbo- degli Ostiarii di Lovanio, egli datosi ivi lenze e rivoluzioni nelle provincic, le allo studio delle scienze, e secondato quali non furono sedate se non mercè da' suoi talenti, vi venne in gran fama il Contestabile D. Inigo Velasco, e l'Am- di sapere e di virtù. — La Regina Mar- mirante di Castiglia D. Federigo Enri- gherita d'Inghilterra, sorella di Edoar- quez, associati dappoi da Carlo V ad do IV, vedova di Carlo il Temerario Adriano nella reggenza. duca di Borgogna, e Reggente della L'anno IÒ22 a dì 7 gennajo i Car- Fiandra si assunse di fare le spese al dinali si accordarono tutti in eleggere suo ricevimento al grado di dottore; alla Somma Cattedra Pontificia, vacante il che fu nel i4gi il di 11 giugno. per la morte di Leon X, Adriano, seb- Fatto Adriano successivamente cano- bene egli fosse loro sconosciuto di per- nico di s. Pietro in Lovanio stesso, sona e straniero (almeno creduto tale), professore di teologia, decano del Ca- e perciò a' Romani spiacevole. Ricevuta pitolo di detta chiesa, e finalmente la notizia della sua esaltazione in Bis- vice-cancelliere di quella celeberrima caja, si volse egli a Dio, pregandolo Università, e di altri cospicui titoli e che, giacché aveagli imposto si grave posti onorato, delle ricchezze che era peso, gli desse forza per sostenerlo in venuto acquistando, soddisfece alla sua utilità della Chiesa; e dopo essersi te- gratitudine verso la città medesima di nuto tuttavia alcuni mesi in Ispagna Lovanio, «istituendo il Collegio detto per potersi abboccare , pria di partire , dal suo nome Adrianeo, destinato al con Carlo V, che n'era aspettato, tar- gratuito mantenimento di poveri che dando esso oramai troppo, senza ve- volessero dedicarsi agli studj, e perciò derlo si pose in mare per alla volta con rendite pel mantenimento di mae- di Genova, e di là venne a Roma a' 29 stri e di giovani. Queste cariche, e tali dell'agosto del detto anno i522, men- meriti furono il primo grado degli avan- trecchè ivi infieriva la peste; e vi fu zamenti di Adriano. Fu egli eletto a coronato del pontifìcio triregno. Presi precettore di Carlo V da Massimiliano poi u suoi cooperatori o consiglieri più suo avo, e poscia da questo stesso Im- intimi Guglielmo Enkenvoirt, fatto da peratore spedito ambasciatore presso lui stesso Vescovo di Tortosa e poi

(1) Conlin. in Ann. Bar. ad an. i5aa. §.XI. (4) Bibliotheca Belgica. (2) Ititi. Adriani VI. ab. Hisp. Romani, usque (5) Annali 'd'IItalia , all'anno l522. ad ipsiiis ponlìfìcatus eventus , in. (6) Sior. delinquer. Scc. XVI. 1. 1. c. 2. S- 4- (3) A nalecta. hi storica de Hadriano VI. Tra- (7) Storia di C. rlo V. jectino, Tra feci ad Rkenum. 16-2. (8) T. I. p. 332. Pilla 1783. in f. ADR Cardinale, Teodorico Ezio, Fiammin- Venezia tra Cesare o CarloV., Ferdinando ghi l'uno e l'altro, e Giovanni Ve- Arciduca d'Austria, Francesco Sforza scovo di Cosenza, si dedicò alle molte- Duca di Milano e il Senato Veneto, si plici cure del suo governo. Pensò a ri- stabilì la pace; e dappoi a' 3 di Agosto cuperare Rimini, occupato da Sigis- del i5a3 tra lo stesso Pontefice, CarloV, mondo Mal atesta dopo la morte di il Re d'Inghilterra, l'Arciduca d'Au- Leon X suo predecessore; e di fatto stria, il Duca di Milano, e le Repub- coll'ajuto del Duca di Ferrara, cui già bliche di Genova, di Firenze, di Lucca, aveva accolto in grazia, e di quel d'Ur- e di Siena, oltre la Veneta, si strinse bino, cacciò l'invasore. E ciò che più alleanza di difesa dell'Italia contro i monta, siccome in Germania Lutero Francesi: alleanza la quale però durò con Melantone, e Carlo Stadio, e in solamente sino alla morte del Ponte- Svizzera Zuinglio, menavano orribile fice, che a\ venne 58 giorni dopo. E guasto nella greggia di Q. C. , di cui perchè si scopri che Francesco Sode- egli era supremo Pastore visibile, e il rino Cardinale di Volterra, mostran- Sultano Soliftiano con formidabile eser- dosi appassionato per la pace e maneg- cito minacciava l'isola di Rodi, mandò giatore di essa, segretamente intanto Francesco Cheregato nunzio alla Dieta, tramava in Sicilia una congiura contro che in Norimberga dovea tenersi de' l'Imperatore e sollecitava il re cristia- Principi della Germania e delle città nissimo che colà inviasse una flotta, fu libere, con lettere ad essi e special- per ordine del Pontefice inviato pri- mente a Federico Duca di Sassonia, gione in Castello-Sant'Angelo. - Ascrisse ne' cui paesi trovavasi Lutero, e a Du- il nostro Pontefice tra' Santi il dì ul- chi ecclesiastici, onde volessero pre- timo di Maggio del j523 Benone ve- stare la loro mano a porre qualche ri- scovo di Misna in Germania, e Anto- paro alle nefande eresie dannate in nino arcivescovo di Firenze. — Pochi tanti Concilii, che si andavano dissemi- giorni dinanzi la morte concesse a' Re nando, e con comuni sforzi opporsi al di Spagna la facoltà di nominare e pre- nemico del nome Cristiano. Riguardo a sentare i loro vescovi, come Leone X. questo secondo punto parlò indarno il suo predecessore l'avea data a que' di Legato : onde il Papa si risolse alfine Francia, e concesse in perpetuo a' Re di mandare piccola armata navale a Castellani la prefettura de' tre Ordini difesa di Rodi contro Solimano : ma militari di S. Giacomo, di Caltrava. e troppo tardi, chè in quel mezzo l'isola di Alcantara.—Riformò assai gli abusi era già caduta in mano de' Turchi. Al- introdottisi nella collazione de'benefizj, l'altra proposta del legato si assentì solito dire che « bisognava dare gli uo- dai Principi della Dieta, ma con usare mini ai benefizj, e non i benefìzj agli misure o rimedii leggieri contro un male uomini », e le sue elezioni furono sem- troppo inoltrato : mentre avevano più pre governate da questa sapientissima a tremare i principi della lingua degli massima. Nè volle far grandi i suoi pa- eretici, che non gli eretici dell'armi renti , usando dire che « non volea fab- dei principi. Si riferisce dal Vittorello bricare sul sangue » e che non era de- (dietro V Atene Belgica di Francesco gno successore di Pietro chi più dava Suerzio ), che Adriano scrisse anche ad alla parentela, che alla pietà e a Gesù Erasmo di Roterdam esortandolo a pro- Cristo. Col quale contegno non vuoisi teggere della sua dottrina la causa della già condannato taluno degli altri Papi, verità e ad entrare in mezzo a difesa i quali avessero favorito e onorato di della casa di Dio stringendo lo stilo con- posti luminosi de' parenti capaci e fe- tro Lutero.—Mandò un Legato a' Vene- deli. — La frugalità eziandio, la sem- ziani per unirli coll'imperatore Carlo V, plicità di Adriano , e la sua avversioue onde con tal nuova lega riuscire di cac- alle pompe ed al lusso erano singola- ciare i Francesi d'Italia: il che fu con rissime. Pari era il suo distacco dal- prospero esito. Perocché primamente a l'affetto al regnare, conoscitore pro- ti 4 ADR fondo com' era del tano e misero splen- i5i6 in f. Jiomce i5aa, et Pari- dore del governo: onde al primo suo sii* 1527. in 8. sepolcro in S. Pietro fu posto questo II. Qucestiones quodlibet. Lovanii l5i5 epitafìo: Hadrianus VI hic situs est, in SfParisiis I5I6 in f., etLugd. 1547 qui nihil sibi infelicius in vita, quam in 8. qund imperaret, duxit. Preso egli da III. Computus hominis agonizantis. grave malattia,, e raccomandata la sua IV- Sermo de sacculo pertuso j «Ve de sposa la Chiesa a' suoi Cardinali, chiuse superbia. Antuerpice I520. gli occhi nella pace del Signore a' i3 V. Regulce Cancellerias. Antverp. 1023, Settembre del i5a3 , dopo un pontifi- Roma I526 in 8. cato di un anno, sette mesi e sei giorni, VI. Epistola. Trajecti ad Jlhen. 1627 e una vita di anni 64, sei mesi e tre- in 4. dici giorni, se è nato, come dicesi, il VII. Epistola ante versionem Sac. Scrip. dì i Marzo del t4^9- Dal sepolcro in Sanctii Pagninii ex edit. i528. S. Pietro il suo corpo fu poi traspor- Vili. Ali® Epistola: duae in Bertii Epi- tato nella Chiesa dei Tedeschi, ossia stola! Claror. Viror. Lugd. Bat. 1717 di santa Maria dell'Anima in un ma- in 8. gnifico mausoleo innalzato dal Card. IX. Epistola locami Deel. Enckenvoirt. In fondo all'epigrafe ap- X. Diploma Nicolao Gaddio Firmano postavi si legge questo motto: Proli Episcopo. In Ughelli. Ital. Sac. T. 2. dolori Quantum refert in qure tem- col. 720. pora uel optimi cujusque virtus incidati XI. Litterce Florentinis prò Pisano Ar- I tempi in fatto calamitosi, in cui chiep. In Ughelli Ital. Sac. T. III. Adriano sedette sulla sedia di S. Pie- col. 482. tro , e l'erario esausto per le spese del XII. TJnio plebis sancte Mariae de Garda Pontefice Leon X suo predecessore, Ospitali majori (Brixi®). Datum Ro- per le guerre continue, e per la peste mae MDXXII. XIII. K. Aprilis. Stam- che afflisse Roma, gli tolsero i mezzi pato in Brescia. di mostrarsi grande. La qualità poi di XIII. Epistola ad Principes Germania:. riformatore unita a quella di straniero, Extat in Gratti Orthuini Fasciculo la sua grata adesione a Carlo V, la sua fol. 171. Coloni» i535, et Lon- poca scienza ne' grandi affari politici, dini 1690 in f. c nelle finezze della mondana sa- XIV. Breve ad Fridericum Saxonia pienza, il suo poco o nessun gusto ducerti contra Luterum. Extat. in nelle lettere amene e nelle belle arti, Coli. Concili. T. XIX. col. 1061, 1068. e più la sua avversione al lusso, lo Questo scritto è sopra ogni altro di resero odioso ai Romani avvezzi a go- quelli di Adriano degno di esser letto. dere e a profittare della magnificenza XV. Breve ad inquisitorem Comensem. e dello splendore di Leone X, sebbene Extat in Coleti Concili. T. XIX, egli fosse un Pontefice pieno di buona col. 1070, 1072. volontà e di zelo ecclesiastico , di sa- XVI. Commonitorium Cheregato legato pere e probità non ordinaria. Onde di- ad Principes Germania apud Gol- cesi che alla sua morte si trovò scritto dast Constitut. Imp. et Fascicul. re- sulla poita del suo medico: AL libera- rum expetend. tore della patria. XVI. Bulla In cccna Domini. Romic 1623. Altri decreti di Adriano VI sono de-

SCRITTI DI ADRIANO VI, scritti nel Bullarium Previlegiorum ac Diplomatimi Romanorum Pontijicum. O PUBBLICATI COLLA SUA AUTORITÀ. T. IV. P. I. Roin» 1745. Prima di chiuder questo articolo devo I. Florcntii Adriani Qucestiones de Sa- dire alcuua cosa sulla ristampa fatta cramentis in librum ir Sententiarum in Roma coi tipi del Marcello nel 1622 et Opuscula duo. Pariisis 1612 , et dell'Opera da Adriano stampata nel 151 ADR—AIM—ALB 5 eoi titolo: Qucestiones de Sacramen- istorica del Papa Adriano VI. nel punto tis in IV. Sententiarum. Perocché leg- che riguarda la infallibità dei sommi gendosi ivi ( Qucest. de Sacr. Confirm. Pontefici in materia di fede nelle Effe- art. ult. p. 26. edit. Rom. ) le seguenti meridi Letterarie di Roma Fase. XXI. parole : Ad secundum principale de o T. VII. an. 1822. p. 293. facto sancti Gregorii dico quod si per AIMONI (degli) Ardicio da Vobarno. Ecclesiam Romanam intelligitur caput Dalla patria venuto egli a Brescia, vi ejus j puta PontifeXj, certum est quod alzò nel principio del XII secolo gran possit errare in iis^ quce tanguntfidems fama di sé per virtù politiche e mili- hceresim, per suam determinationem seu tari. Perocché ivi sostenne per ben quat- decretatemi 1* infamato P. Maimbourg , tro volte con rara sapienza la carica il Bossuet o l'autore della Defensio principale che allora vi avea di primo DeclarationiSj Mattia de Barrai arciv. Console, e condusse a fine gloriosanente di Tours, e il P. Clemencet nella sua molte guerresche imprese, da lui dirette Art de verifier les dates sparsa di pol- insiememente con Alghise da Gambara , vere giansenistica, ci vengono dicendo quella cioè de5 Feudatarj, detti allora che Adriano, diverso da Enea Silvio poi Vav astori s contro Arimanno vescovo Papa sotto il nome di Pio II, an- di Brescia, quella di Brescia stessa zicchè ritrattare la suddetta sentenza, contro Leutelmo valoroso capitano di la riprodusse, già Papa, nella edizione numeroso esercito di fuorusciti, e un' al- Romana di detta opera. Ma con pace tra in difesa d'un partito Mantovano. di tutti questi scrittori, primamente Delle quali gesta operate negli anni giova avvertire che Adriano parlava del 1102—1110 abbiamo la storia nel Breve Papa come Teologo privato, se vale ar- Recordationis de Ardido de Aimonibut gomentarlo dal contesto, e che se quelle et de Alghisio de Gambara stampato parole voglionsi intendere come suo- in Brescia nel i*]5q e scritto solamente nano nel naturale lor senso, rimane a 5o anni circa dopo i fatti. Ardicio fu dire essersi fatta quella edizione Ro- sommamente caro alla Contessa Matilde, mana dell' opera di Adriano, non già e ad Arrigo V, alla corte di cui anche per suo impulso, ma senza saputa di passò nel ino dietro le inchieste di lui lui, come è chiaro dalla lettera dedi- medesimo, dipartendosene però nello catoria di Minuzio Calvo che vi sta in stesso anno. Non mori prima del i5ig, principio, e più dall' orazione funebre trovandosi fatta menzione di esso lui di Adriano letta nel Collegio de' Car- come vivente di quel tempo. Devo qui dinali da Corrado Vegerio e stampata in fine far avvertire che io ho tessuta subito in Roma. Inter alios libellos j questa breve notizia di Ardicio degli dice il panegirista, volumina duo con- Aimonij supponendo autentico e veri- scripsitj altero commentarios in Librum tiero il suddetto Breve 3 da cui la ho Sententiarum Quartum complexus* al- tratta. Esso però contiene alcune altre tero questionibus mise eli aneis tractatis particolarità, che parebbono romanze- atque absolutis. Quorum operum ob exi- sche, e che rendono come che sia so- miam eorum tum doctrinam 3 tum sim- spetta la sua autenticità. plicem atque a uulgari disputantium ALBERTI P. Fiorenzo Gio. Battista ambitione secretam tradendi rationems da Desenzano. Entrato nella Congreg. ejus modi apud eruditos est pi^etium at- Casinese del celeberrimo ordine di S. Be- que judicium 3 ut jam pridem passim nedetto, ne riuscì per dottrina segna- habeantur in manibus. Quce licet prcelo latissimo, e leggendovi filosofia, ebbe postmodum ab amicis tradita fuerintj illustri discepoli, tra i quali un Inno- ille tamen ET IGNORAVIT, ET CUM cenzo Liruti, poi vescovo chiarissimo di RESCIVISSET PLURIMUM FUIT IN* Verona, e Gregorio Chiaramonti, poi DIGNATUS. Così Corrado Vegerio nella Papa di sì cara e gloriosa memoria sotto Funebris Oratio iti mortem Adriani il nome di Pio VII. Scelto poi da Maria presso il Ch. Avv. Carlo Fea Difesa Teresa a professore di Gius Canonico fi ALB nella Università di Pavia, vi tenne que- si dedicò all' esercizio dell' avvocatura sta Cattedra per ben ventotto anni. ecclesiastica j e in tale officio perseverò Volendo Pio VII. da poco coronato del con grande affluenza di clientele da più pontifìcio triregno, decorarlo della por- curie vescovili di città soggette alla Re- pora cardinalizia , egli mise innanzi pubblica Veneta, sino a' 4 Dicembre l'età sua decrepita, e ne sfuggì 1' am- del 1795. Tornato in questo giorno fa- pli ssimo onore, mostrandosene così viep- tale sull'imbrunir della notte a Vene- più degno. Essendo già stato nella uni- zia da Trevigi, dove avea vinto glorio- versale ruina degli ordini religiosi dis- samente due cause matrimoniali, e perso anche quello di S. Benedetto, il avendo pranzato lietamente col suo ni- P. Alberti già ottuagenario si ritrasse pote Aw. Giacomo Filippo, mosso dalla alla casa patria, dove ricreandosi col- impazienza di non trovare alcune carte T assiduo studio dei santi libri, visse che il sig. Antonio Rizzi ragioniere del il rimaso de* giorni suoi, cui finì nel- Magistrato sopra i monasteri gli avea T anno 1814 nelF età di 85 anni. Il promesse, andò solo in traccia di lui chiarissimo e benemerito Ab. Gir. Ba- al suo casino in Frezzeria, ove non era ratta onorollo poi nel i83o di latino mai stato, e non avvedendosi del ca- Elogio (i), dal quale io stesso trassi nale, a cui era vicina la porta di quel queste poche notizie. ministro, vi precipitò', e vi si annegò. ALBERTI Giacomo da Salò , Sacer- L'Alberti diede alle stampe: dote. Di Gian Battista Alberti e di An- T. Notizie intorno V Accademie lettera- giola Salvadori nacque egli a'22 ago- rie della città di Salò ecc. nella Mi- sto del 1736. Dedicatosi allo stato ec- nerva ossia Nuovo Giornale dei let- clesiastico, studiò nel Seminario di Bre- terati d'Italia, N. XLII, art. XVI. scia, e quivi con altri valenti Cherici Agosto 1765. coalunni cooperò' a comporre il Dizio- 2. Prefazione per V apertura dell'Ac- nario del dialetto Bresciano, lavoran- cad. dei Discordi di Salò. Nel detto done egli la lettera Z. Nel 1769 con- Giornale N. XLVI. sacrato a sacerdote. e ridottosi in patria, 3. Delt epidemica mortalità dei gelsi e vi attese a vari studi, tra i quali quello della cura e coltivazione loro. Salò 1773 della coltura dei gelsi, ed ebbevi al- in 4- di pag. 192. cuni impieghi. Essendogli però stata Inoltre lasciò mss. varie Miscellanee qui rifiutata una mansioneria, ne partì, riguardanti gli uomini illustri della Ri- c recatosi a Venezia vi fu scelto dalla viera di Salò, più Dissertazioni di va- Repubblica a professore di Teologia rio argomento di patria erudizione, com- dogmatica e morale nel locale dei RR. poste in patria prima di stanziarsi in PP. Gesuiti, che poco prima erano stati Venezia, e un copioso carteggio con soppressi. Nel quale impiego perseverò varii de' letterati del suo tempo, e oltre 9 anni, ossia sino a' 12 Febbrajo inoltre li due Opuscoli seguenti: del 1784, venendone allora dalla me- 1. Dissertazione della maniera, d'inse- desima Repubblica sollevato e onorato gnare aparlare a coloro^ che sordi es- di annuo assegno perpetuo di 80 scudi. sendo dalla nascitaj sono quindi muti In questo medesimo tempo si volle de- ancora, recitata il dì 16 Aprile 1761 corare della laurea di Teologia nella ncll' Accademia dei Discordi di Salò. Università di Padova, sostenendone Questa Dissertazione è di qualche im- 1' esame solamente more nobilium. Dopo portanza , e meritevole della stampa. di elie con quel raro ingegno, di cui In fine ad essa vi ha questo Epigramma, era fornito, e che sapeva attuarsi a composto dopo la recita dall' Ab. Fi- tutto, sebbene con un corpo deforme lippo Tomacelli. singolarmente nelle cosce e nelle gambe, Dum tua sacra (o facto) sonant, lastan- ( tes pandimus aures Non loqitimur j vocem claudit in ore (iJRagalLOyweT. I p. a38. Broccia i83sin S. ( stupor ALB 7 a. Parecchi vocaboli* modi di dire * e luna delle estere, alle quali già non proverbj Bresciani o Rivereschij ri- fosse aggregato, fu voluto a socio. cercati nella loro originej libretto Mentre però e 1' Alberti e il suo li- •di bella erudizione. bro erano così esaltati, un chiarissimo Questi Manoscritti dell' Alberti fu- personaggio il conte Carlo Bettoni, il rono da me veduti per la maggior quale intorno allo stesso argomento della parte, e dal nipote di lui lasciati alla epidemica mortalità dei gelsi di quel Biblioteca del Seminario di Venezia tempo avea messo di molto studio, e coli' ampia medaglia d' oro , di cui dirò fatte di molte esperienze, e presentato qui sotto. egli stesso a quell' eccelso Magistrato L'Ab. Girol. Lombardi poi nella sua uno scritto (2), ne fu disgustato; e stam- dottissima e giudiziosissima Vita della pando in Brescia nel 1776 un suo libro beata (ora santa) Angela Merici (i) così intitolato : Progetto di preservare i mori scrive a Biancosa Biancosi è detta (la dalla corrente épidemia aumentandone madre di Angela) dal Dottor Jacopo V entrata (3) , si dolse dell' Alberti Alberti salodiano, eruditissimo e cele- quasiché egli da un manoscritto di sue bre scrittore , nelle Memorie MSS. spet- osservazioni sulla malattia dei gelsi al- tanti alla B. Angela, che ha egli con lora dominante succhiato avesse il buono immenso studio in gran copia raccolte e trasfusolo nel suo libro con ingrati- nell'occasione che s'introdusse la causa tudine tale da dichiarare lui autore delle di canonizzaz. della medesima Beata ». osservazioni meno importanti, e ritenere Anche l'Ab. Carlo Doneda fece uso o dare per sue le migliori : e quel che delle notizie dell'Ab. Alberti nel tes- è peggio, il Bettoni ardisce di accusare sere la sua Vita della B. Angela. di tali furti l'Alberti sulle altrui dice- Prima di metter fine a questo arti- rie, quasi egli non li potesse provare colo dirò alcuna cosa degli onori fatti o riconoscere colla propria lettura. Ma al libro dell' Alberti sulla Mortalità il fatto si era che l'Alberi avea citato dei gelsi* e dei disgusti che ne seguita- il Co. Bettoni in 62 paragrafi del suo rono. Essendo stato quel libro dall'Au- libro, e anzi dal n. 304 al 341 riporta tore composto e dato in luce in rispo- letteralmente quanto avea scritto il sta a un programma o Lettera della Co. Bettoni, e poi nel 342 fra gli altri Deputazione di Agricoltura del Magi- manifesta che si pregia nominarlo per strato Veneto dei beni inculti^ fu dalla onore della sua scrittura, e come quello medesima Deputazione o da quel Ma- che lo abbia preceduto ne' suoi lumi e gistrato giudicato soddisfacentissimo so- concordi colle sue dottrine. Onde non pra ogni altro, e quindi 1' Autore ne saprebbesi cosa di più potesse preten- fu onorato con medaglia d'oro di cento dere il Co. Bettoni dall' Alberti, e come zecchini, nella quale collo stemma della accusamelo di avergli usurpata la messe. Repubblica era la seguente epigrafe: Oltre poi questa accusa il Co. Bettoni un'altra simile ne dava all'Alberti, di REI . AGRARIA . PROVlSQRrM. non aver ben riportato il suo Progetto Mvyrs. di riservare per il miglior governo dei AB. 1AC. ALBERTI. gelsi all' Agosto una parte almeno dei ACADEMIARFM . SOCIO bachi che si ^ducano in Maggio. Ma S. C. anche questa non era meglio appoggiata in sul vero della prima. Conciossiachè Inoltre da molte delle accademie agra- parla di ciò l'Ab. Alberti nei §§. 443— rie dello Stato Veneto e anche da ta- 44$; e riporta anche le obbiezioni dal

(1) Nola alla pagina I. Veneiia 1778 in ! de1 beni in culti circa V epidemica mortalità dtl (•>) Risposta ai queliti dell1 Ecc. Magistrato ! gelsi bianchi. Venezia I771. Milocco. I (3) Pag. v.—viti. 8 ALB Co. Bettoni prevedute, e se non si mette sarsi tranquillamente all' ombra dell' au- a combatterle ad una ad una, mostra torità del Veneto Magistrato dei beni però persuasione che sieno superabili. inculti, che a lui aveva decretato l'onore Aggiungasi che le obbiezioni stesse non distinto della suddetta medaglia. Senon- si erano pubblicate quando l'Ab. Al- chè le occupazioni gravi dell' Alberti berti stese il suo trattato, ma solamente nelle Cattedre di Teologia dogmatica e erano figurate dal Co. Bettoni a sua morale obbligavanlo esse sole a un as- fantasia come possibili, e perciò non soluto silenzio, divietandogli la distra- era quello il momento opportuno di zione di sì inutile disputa. — Non alza- scendere alla difesa formale del pro- menti T Alberti si tacque, a quello che getto; nè ciò fare sarebbe spettato al- io sappia, sulla censura ms., che il l' Alberti, anziché al Co. Bettoni, men- P. Gian Battista Giorgi da Gargnano, tre anzi pare che 1' Alberti abbia mo- Minore dell' Osservanza fece di alcune strato in ciò molta condiscendenza : e delle notizie storiche, o antiquarie, o let- il Progetto del Co. Bettoni come in- terarie, ch'egli avea frammisto alla stessa congruo e inopportuno fu trascurato da sua opera sui gelsi. Il P. Giorgi però tutti gli agronomi, e mostrato anche in quel suo scritto da me esaminato si tale dal chiarissimo sig. Girolamo Pro- fondava per lo più sul vero; e però vini in sua lettera dei 3 Giugno 1828 1' Alberti non avrebbe potuto rispon- diretta al sig. Avv. Jacopo Filippo Al- dergli , se non con concessioni modeste. berti, nipote dell' Ab. Jacopo, che ine ALBERTI Pietro, Benacese. Egli era ne trasmise copia. In oltre il celebre maestro di Rettorica in Salò nel i5i7, agronomo Filippo Re, uno dei XL della trovandosi tra i Protettori dell' Acca- Società Italiana nel suo famoso Dizio- demia Concorde ossia degli Unanimi di nario ragionato dei libri di Agricol- Salò, ai quali Giuseppe Mejo Voltolina tura ecc. T, I. p. 184, 186. Vene- dedica in quell'anno il suo Hercules zia 1808, parla con gran lode del libro Benacensù, scritto il nome di lui cosi : dell' Ab. Alberti, e appena accenna Petrus Albertus Hum. Litt. Doct. Si (3o8, 309) quello del Co. Bettoni. Lo- hanno di lui alle stampe alcuni epi- devolissimo però e onorato fu il silen- grammi sparsi in opere uscite in luce zio dell'Ab. Alberti sul libro e sui la- negli anni 1574—I593 (1). Egli fece menti del Co. Bettoni, e il suo ripo- anche l'epitaffio a Pietro Orsino duca

(1) Non ispiaccia veder qui riferiti codesti epi- Post multos quos vix postura perferre labore*, grammi giusta Pordine degli anni, nei quali videro Corporis ac animi litibus implicìlus ; la luce. JVorx quas ipte kabeam , sed quas deferre molesta , Et stulta, et mìsera^ hcec infima turba solet , Percurrens tuaves , dtilcis Telline , libello t Dinnanzi a? libri De Honorum Cu tura di Giu- De Hortorum cultu , quos tua Musa tulit seppe MVjo Voltolina, Brixice 1^7 '{, si legge la let- Sim quamvis Musa , sim quamvis Horto alienus tera e 1' epigrafe seguente del nostro Alberti : Pene tamen sum Hortus , Mutaque factus ego. Felix vive et vale. Iosepko Millio Voli oli noe S. P. trtts Albertus

Fa eant impressore! isti, qui nilidulos Hortus Avanti P Hercules Benacensis del medesimo Giu- tuos ita deturp unt+ O indignata rem, qua seppe Mejo, Brixice i5r5 , leggesi codesto altro una amota t ego te unum arbitror, qui Luculli epigramma : Hortos vel potius Isabella tuce Socia luculentis arte et verbis pingere dignus sis. Tu enim in Ad preclarttm Poetam Musa totus Hortus, et in Horto totus Musa es. Quid vero ipte eos /jroeteriens adeptus siui, ex Iosephum Aemilium hoc epigrammate cognotces. Voltolinam

AD IOSEPHUM MILUUM De ejus Hercule Benacensi VOT. TOT. INA M et t'ancorili Acmlem/ti. ALB—ALC 9 di Bracciano, il quale fuggendo Si- Dopo aver fiorito per dottrina e per rio V era venuto a finire i suoi giorni santità finì di vivere nel 1574. Parlano nel borgo orientale di Salò, nel pa- di lui il Cozzando, il Piò , l'Altamura, lazzo (i) quivi fabbricato dal march. il Rovetta, e l'Eckard, tutti scrittori Pallavicino da . Ma esso non delle Storie di quell'Ordine. Abbiamo è riferito, nè fu visto mai nè anche del P. Alchero alle stampe l'opera se- dal Gratarolo, che ne fa cenno nella sua guente in parecchie edizioni. Storia (2). Lo stesso Gratarolo (3) dice Confessionario ì-accolto dai Dottori di aver l'Alberti scritto anche un Ca- cattolici per il R. P. Maestro Girolamo pitolo in terza rima in lode del Car- Panormitano dell* ordine dei Predica- pione , senza però riportarne alcun tori j, nuovamente ampliato di alcuni brano. Crederei poi distinto dal nostro utili avvisi ed osservazioni per Frate quel Pietro Alberti lodato da Benedetto Andrea Alchero da Maderno dell' Or- Varchi per poeta valentissimo, seb- dine predetto. bene in età giovanile , e che ha due ALCHERO Giacomo Donato da Ma- Sonetti tra quelli del medesimo Varchi derno. Bartolomeo Vitali da Desenzano colle proposte e risposte di diversi (4), nella Epistola dedicatoria ad Consilia-• che che se ne dica nella Minerva Bre- rios Castri Materni viros spectabiles , sciana. premessa alla sua opera Rerum Mater- ALCHERO Fra Andrea da Maderno. niensum et privilegiorum fragmenta, Egli si dedicò alla vita religiosa nel- Libri duo Mss. * dice che Giacomo Do- 1' ordine di S. Domenico, e fu inqui- nato degli Alcheri fu fatto Conte'Pa- sitore del santo Officio in Mantova. latino dall'Imper. Federico. Ed io ho

Nobilit , illustris fuiti est Benacus : at ille Finalmente dinnanzi alio Speculum Urani cum Per te ntinc factus Carmine nobilior , di Gian Paolo Galliicci Salodiano, Venetiis i5g3 Dulcis^docte Aemili : nam kujus tu oppida, colUsf trovasi quesP altro epigramma : Villat, et valles exprimis et stabilis : In Speculum Uranicum Dumtuus, hac olim gradiens per litora, fOrtis Alcides, loctus vidit et obstupuit. Ad Ioannem Paulum GaUucitim Mathematicum Quid vero cum prcccipue tua lecta frequentet pree stanti ssimum. Nomine Concordi nobilitas juventini 9 Quos Saloum. nutrit Benaci Jilius? o quam Astra tenent Coslum , splendenti circumque mo- Benaco hinc rurgit gloria nobilior. ( ventttr , Salodii Kal. Ian. M. DLXXV. Quo vero gres su aut ordine, nemo videt. Petrus Albertus. Ex kis per vacuum, terras, camposque liquentes, Surgit hic , occidit hoc : mixtio non stabilis. Quamvli vario Omnipotens Deus haec bona cun- Sotto lo stemma innalzato ad Ottaviano Valerio ( età crtavit , Provveditor Veneto nella sala del palazzo pubblico Cerne , homo ; in tistis sunt quaeque parata tuos. di Salò leggevasi il distico seguente riportato dal Huc anitnum viresque cmnes, huc dir ge frantemi Gratarolo a car. 47 della sua Storia : Hoec tua sit sedes, ipsa perennis erit. Vin planam facilemque viam? ecce hanc, sefin- Haec Valeri cunctis prafulgent stemmata : na que ( de t Ioannes Benaco illuxi' gratta summa Patrum. Paulus Gallucius, quam tibi perpoliit. Al fine delle Resolutio> es Theclogicae di Paulo O bone Iesu , tantus amor luus ? he ti quis habebit l'ruuzoso, Brixiae 1692: si ha questo Idraulico; Post, hoc divinum cognitionis opus? Quoj coelo et tetris, quo, cunctis quce generanti'r, Petri Alberti Benacensis Dans hominij ipse Deus , viilt quoque posse frui.

Epigramma (1) Vedi P articolo Pallavicino Sforza di que- Mundi , prudenle/ queerebant plurimi , an unus sto Dizionarietto. Esset ab eeterno Ninnine dispositi!s. (2) Istoria della Riviera p. Tu , qui unum uno ictu velox perturris , an esse (3) Op. cit. p. 19. Pluret impecia fervidus ingenio ? (4) P. 11. p. 137, i38. Firenze pel Torrrn- tiuo 1557. in 8. IO AMA—AMB--AND—ANE veduto il suo sigillo, su cui attorno allo |I nomato per industria del P. Andrea ecc. stemma somigliante ad un' aquila bici- Ne esiste copia in Verona presso li si- pite coronata leggcvasi : UCOBI DORATI gnori Co. Bernini. L'operetta non è DE ALCHERIS DE MATERNO CO. PALATINI ETC. certo spregevole nel suo genere : ma DATVM EST A DNO. Di tale sigillo l'egre- pure vorrebbe essere scritta con miglior gio sig. Ioli custode del Museo muni- critica. Vi si tratta dell'antichità di cipale di Brescia, che il possedeva, mi Toscolano, de' suoi uomini illustri, favorì un gesso, cui conservo. delle sue chiese, di alcune battaglie AMADEI Girolamo da Salò, Sacer- date sid lago di Garda, ecc. dote. Fu benemerito della patria per ~ ANELLI Angelo da Desenzano, dove T insegnamento di oltre quarant' anni nacque forse nel 1751. Crebbe egli nel- della Rettorica, in cui ebbe tra gli altri l'amore delle lettere e della poesia nel a discepoli il chiarissimo prof. Mattia Seminario di Verona, che a que' dì Butturini, e l'ab. Gaetano Gargnani, accoglieva anche de' giovinétti secolari che fu all'Amadei medesimo secondo ad erudirvisi nelle lettere e nella pietà. in quel posto, e non inferiore nel me- Ridottosi poscia in patria, vi fu fatto, rito di parimenti lunghissimo magistero. non giunto ancora all'età di 20 anni, Vedi Butturini e Gargnani. professore di belle lettere. Abbando- AMBROSINO Lelio da Salò. Fu Dot- nato dappoi questo posto , e resosi tore e Cavaliere e Scrittore di Orazioni nel 1793 studiante nella Università di uscite in luce, fra le quali una in morte Padova, vi ebbe dopo due soli anni di Gioachino Scaino stampata nel 1608. per privilegio di meriti la laurea dot- Egli stesso trattò in Roma l'affare del- torale in ambe le leggi. Fortunosa fu l' Abbazia e della Collegiata insigne di non guari dopo la vita di lui. « Nella Salò. Li signori Gian Battista, Dome- prima calata de' Francesi in Italia » nico, e Gasparo, fratelli Fioravanti-Zua- così scrivesi dell' Anelli nel Supplemento nelli da Salò volevano fondare nella alla Bibliografia universale « egli fu patria Chiesa parrocchiale l'Abbazia con sollecito di ritornare al suo paese per riserva del Gius-patronato a sè e a' loro offrirvi i suoi servigi. La condotta ch'ei discendenti, e se ne era già ottenuto tenne in quelle difficili circostanze gli sotto Clemente Vili verso il 1604 il se- meritò i ringraziamenti del Veneto Se- guente decreto, forse dalla Cong. de'Vesc. nato ; il che gli rese avversi tutti coloro e Reg. Sacra Congregatio censuitgratiam che cospiravano alla rovina della Re- esse concedendam ut petitur j dummodo pubblica: e quando la rivoluzione di- Episcopus consentiate et augeatur nu- vampò in Brescia e nel suo territorio, mero* canonicorum et dignitatum usque 1'" Anelli fu carcerato come sospetto. ad decem prceter Abbatem (1). Ma il ve- Alcuni cittadini coraggiosi però avendo scovo Diocesano di allora, Marin Gior- alzata la voce in suo favore, egli riebbe gio , non annuì. A documento di questi presto la libertà. Ma temendo egli di fatti esistono tutt'ora oltre 3o lettere ritornare nelle mani de' suoi nemici, dell' Ambrosino, da me vedute, presso i partì per alla volta di Mantova e vi si signori Co. Bernini di Verona, con al- aggregò in un reggimento di artiglieria tre notizie Benacesi, raccolte già un se- francese. Non guari dopo il generale colo, dall'Ab. Stefano Bernini. Augerau, che comandava a Verona, lo • ANDREA (Fra) da Toscolano , Cap- scelse a suo secretano; ed egli usò di puccino. Viveva dopo la metà dei se- tale suo posto per giovare agli Italiani colo XVII. Egli ha lasciato ms. un opu- in tutto che potesse. Ottenuto però il scolo di patria erudizione, di 3o carte licenziamento di ritornare in seno alla in f., intitolato: L'antico Benaco rin- jI sua famiglia, fu fallo nel 1797 Colu-

ti) Devo confessare non ricordarmi donde verificarne la notizia. Bisognerebbe cercarne tu'1 traessi questo Decreto, nè avere ora modo da ! pontificii Archivi. ANE- -ARC I1 missario del Direttorio presso l'Ammi- 4. Nicnmedej tragedia di Pietro Cor- nistrazione del Dipartimento del Be- neale, traduzione in versi sciolti. nacoj il quale fu ben presto compreso Venezia T795. in quello del Meli a. Non volendo però 5. Cantata in lode del Card. Gio. And, l'Anelli rimanere strumento delle ves- Archetti. Verona in 12. sazioni , con che il Governo Francese 6. Orazione per la cattedra di Elo- aggravava i suoi compatriotti , rinun- quenza pratica legale nelle RR. Scuole ziò, sebbene fosse senza beni di for- speciali di Milanoj recit. l'anno 1809. tuna, a' suoi impieghi. Calati gli Aus- Milano 8tamp. Reale 1811 in 8. tro-Russi nella Lombardia l'anno 1799, 7. Cronache di Pindo. Mil. 1811—1818; l'Anelli, sempre sospetto, fu nuova- eNap. 1820 in 8. E una critica satirica mente incarcerato. Disgustato così egli ed esagerata, ma lepida, divisa in delle cure amministrative, ridonossi al sette canti, di Scrittori antichi e T insegnamento », e fu fatto da prima moderni. L'autore ne ha lasciato ms. nel 1802 professore di Eloquenza e di l'8.° canto. Storia nel Liceo di Brescia, poi nel 1S09 8. Il trionfo della clemenza* comp. in di Eloquenza Forense in Milano, e da terra rima pel solenne ingrasso in ultimo nel 1817 di Procedura giudizia- Milano delle LL. MM. Imp. e Reali, ria nell'Università di Pavia, dove morì Milano 1816. il dì 3 Aprile del 1820.11 Ch. Ab. Gi- 9. Prospetto delle lezioni e degli eser- rolamo Bagatta onorò la memoria del cizi pratici delle scuole di Procedura suo compatriota dell'elogio seguente: giudiziaria* e del Processo notarilet nella I. R. Università di Pavia * per Vanno 1817 j 1818. Pavia. Bizzo- ni 1818 in 8. Tralascio la serie delle opere comi- Honori et memorine Angeli * Alberti che scritte dall' Anelli, recitatesi quasi filis Anelliiy domo DecentianOj, I. C. tutte nel Teatro della Scala in Milano Poetae celeberrimi. Qnae edidit ima- negli anni 1799—1817. Conciossiachè ginem ejus ejfingunt* ut vix alia desi- accennando esse colla loro satira per deretur. Eo facili ingenio amicitiis l'ordinario a circostanze e a persone quoque claruit et inimicitiis. Potior ta- del tempo, anderanno a riuscire me- men ipsi laus est, cum potuit * repen- lense, o non intese dai posteri. Oltreché disse injuriis benefacta. Patriam semper esse vorrebonsi meno trascurate nello amavity rem cujus publicam in prima stile o nella lingua, e scevre, special- juventute, decur optime gesserat. Elo- mento taluna delle prime, da amoraeci quentiam Decentianij Brixiae* Medio- liberi . da scherzi da piazza, da allu- lanij Ticini publice docuit. Religio j sioni ambigue e indecenti, eziandio nella quam cordi usque habuit. optatissimum misera scuola di morale, che sono i tea- decedenti solatium fuit. Natum annos tri. Con ciò però non si vuol dire che P. M. LXIX. Extulerunt Prid. non i componimenti teatrali dell'Anelli man- apr. a. MDCCCXXX. Collegium docto• chino di brio, di festività, di sponta- rum cum auditoribus Archigymnasii Ti- neità di verso , di satire argute, di sali cinensis. poetici, e di così dette comiche situa- zioni. ARCHETTI Frà Gian Battista, Car- OPERE DATE IN LUCE DAL PROF. ANELLI. melitano. Egli nacqne sibbene di padre originario di Salò, ma in Ferrara, come 1. Odae et Elegiae Veronae 1780 in 8. attesta il Mazzucchelli, suo coetaneo. 2. La Marianne, Tragedia, Salò per Chi tuttavia ne volesse avere notizia Righetti 1784 in 8. potrà ricorrere agli Scrittori d*Italia 3. L'Argene * novella morale. Venezia del medesimo Mazzucchelli T. 2, art. Tipogr. Pepol. 1794 in 12. Archetti Gian Battista. ò AVA AVANZINI Giuseppe da Gaino, Sa- ma la morte del Co. Bettoni, avvenuta cerdote. Nacque egli in quella terra da a' 31 di Luglio del 1786, ne tolse il Michele Avanzini e da Fantina Boz- compimento. Di questa nobile associa- zoni , poveri , ma onesti genitori , a' 13 zione furono frutto più fortunato i Pen- Dicembre dell'anno ij53. Studiati sotto sieri sul governo dei fiumi, che usciti il Parroco del luogo i primi rudimenti alle stampe in Brescia nel 1782 riscossero della lingua italiana e latina, e alle gli applausi de' più rinomati idraulici di scuole di Salò le belle lettere, si recò quel tempo. a Brescia a farvi il corso filosofico sotto Morto il C. Bettoni, mecenate del- i RR. Padri della Compagnia di Gesù. l'Ab. Avanzinij il P. Giorgi, Minor Questi però venendo a que' di, cioè Conventuale di Gargnano , e il prof. nell'anno 1773, tolti alla educazione Cesarotti lo invitarono o consigliarono della gioventù, Avanzini apprese le ma- a recarsi a Padova e stanzarvisi. Ve- tematiche sotto il valente prof. Dome- nuto però egli a quella cospicua sede nico Coccoli, dando poi in fine al- delle scienze, corse appena un anno l'anno scolastico pubblica prova della che fu fatto Professore di fisica e di scienza acquistata nelle matematiche matematica nel Collegio, che allora era discipline, e specialmente nelle appli- in Noventa, deliziosa terra suburbana cate. Quel saggio dell' Avanzini dato di Padova. Dappoi fu dal Magistrato nella età di a3 anni, fu di 25g propo- dei Riformatori dello studio di Padova sizioni le quali, come si può vedere eletto a Professore di geometria e di dalla stampa, contengono quanto hanno fisica nel regio Collegio di S. Marco, quelle scienze di più profondo e di più ove allora si raccoglievano quegli stu- difficile. denti dell' Università, che godevano del Essendo poi egli nel 1777 stato pro- beneficio delle mansionerie. Finito quel- mosso al sacerdozio, il Co. Carlo Bet- l'Istituto nel 1797 colla caduta della toni , maravigliato e innamorato del- Repubblica Veneta, l'Università di Pa- l' ingegno e dell' attività di lui, lo in- dova acquistò 1' Avanzini a Professore vitò presso di sè, onde ajutarlo, e in- di geometria e di algebra. E in tal po- siememeute giovarsene negli studj di sto fu tuttavia confermato da Napo- fisica, di meccanica e d'idraulica pra- leone sino al 1801, nel qual anno i ri- tica. Accettata però egli la proposta, mescolamenti politici lasciarono il no- oltre all'attendere a tali investigazioni stro matematico senza cattedra. Non e sperimenti, su cui appoggiò dappoi guari dopo 1' Avanzini venne a Brescia positivamente le sue teorie idrauliche, a Secretario di qucll' Accademia di le quali lo resero celebre, si adoperò scienze , lettere ed arti. Nel i8o3 fu col suo mecenate anche nel lavoro di nominato membro onorario dell'Istituto una Carta topografica di tutto il lago Italiano, che risedeva in Bologna, ed di Garda con dodici o quindici miglia era composto di 60 socii , trenta de' all' intorno. In tale Carta, oltre l'esalta quali pensionati, e trenta onorarj, e figura in grande di tutta la superficie tosto dopo ne fu eletto a vice-secreta- del lago e de' suoi seni, e la determina- rio, e nel 1804 promosso fra' suoi mem- zione precisa della sua longitudine e bri pensionati. Nel 1806 venne fatto latitudine, assicurata colle astronomi- Professore di fisica teorica e di mate- che osservazioni, doveva essere deli- matiche applicate nella Università di neato ancora tutto il fondo di esso, la Padova; e in oltre, noto com'era per figura e altezza de' monti che lo cir- grandi studi sperimentali idraulici, e condano, e indicate le qualità delle per cospicui libri di si fatte dottrine pietre e delle terre di cui sono compo- dati in luce o letti nelle Accademie, sti, e ogni altro oggetto attenente alla fu non guari eletto anche membro della storia naturale ed alla fìsica geografia Commissione destinata all' esame dei di questi luoghi. Una tale opera grande progetti idraulici pel governo del fiume e laboriosa era di già molto inoltrata: Brenta. Lasciata quindi la secreteria AVA

dell' Istituto e Bologna 3 ove allora que- fortato dei celesti e santissimi aiuti della sto avea la sua sede, si recò tuttavia Chiesa, spirò in braccio a Dio nel 18 a Padova. Giugno dei 1827. Morto nel i8i5 l'insigne geometra Il chiarissimo prof. D. Vittorio della Cossali, da S. M. l'Imp. Francesco I. Casa ne celebrò il giorno dopo le laudi fu scelto nel 1S16 1' Avanzini a Pro- con una Orazione, sibbene difettosa fessore di Calcolo sublime . e in tal nella elocuzione, ma patetica, e quasi posto egli perseverò finché visse , con estemporanea, che fu poi data alla luce fama di profondissimo conoscitore di conquesto titolo: Orazione per le solenni quell' ardua scienza, sebbene nelle le- esequie dell' Ab. Giuseppe Avanzini•* zioni vocali non vi corrispondesse, a Dottore difilosofia * membro pensionato quel che intesi dire, la facilità della del Cesareo Regio Instituto * uno dei esposizione o della comunicativa, dono quaranta della Società Italiana* socio sì prezioso ne'maestri specialmente delle dell' I. R. Accad. di Scienze* Lettere più austere dottrine. Altramenti però è ed Arti di Padova ecc.* Professore or- de' suoi scritti, nei quali la chiarezza e dinario di Matematica sublime nell* Uni- l'ordine sono congiunti colla profon- versità di Padova * recitata nella chiesa dità e colla vastità delle dottrine ma- di santa Giustina nel giorno 19 Giu- tematiche. gno 1827. Padova, Tipografìa del Se- Il Collegio elettorale dei dotti, l'Isti- minario 1827 in 8. — Anche il chiar. tuto nazionale* la Società Italiana delle prof. Gabba lesse poscia nell' Ateneo Scienze, le Accademie di Padova , di di Brescia un Elogio analitico delle Bologna, di Brescia ebbero l'Avanzini opere stampate dall'Avanzini, scritto ad onorifico e laboriosissimo socio, con molta diligenza e con pari profon- e il più degli scritti di lui furono letti dità di matematiche dottrine. od inviati a leggere in taluna di queste cospicue letterarie adunanze. Segnò egli SERIE CRONOLOGICA DELLE OPERE EDITE

quasi un' epoca novella nella difficile e ED INEDITE DELL' AVANZINI • ME NOTE. scabrosa scienza delle acque, e special- mente nella parte che riguarda la teo- 1. Calcoli ed esperienze di una macchina ria della resistenza dei fluidi, trattata per guidare le barche contilo la colo- dapprima troppo imperfettamente e rente dei fiumi. Nell'opera del Co. con ipotesi fallaci da Newton 3 Robins, Carlo Bettoni intitolata : Pensieri sul Juan, Thevenard, d' Alembert, Con- governo dei fiumi * a cai*. 277. Bre- dercet, Bossut, Gerlach, Eulero padre scia 1782 in 4. e figlio, ecc., dandole cioè nuova for- 2. Calcolo del moto dei palloni apo- ma, nuovi principj, e nuovi metodi, statici. Neil' opera del Co. Carlo Bet- mercè le diuturne esperienze da lui toni intitolata : L' uomo volante per fatte coli'aiuto di una ingegnosissima aria* per acqua* e per terra. Ve- macchina di sua invenzione , e mercè i nezia 1784. sublimi ed esatti suoi calcoli.—A tanto 3. Nuove ricerche sulla inesistenza dei lume e gloria di scienza univa l'Avan- fluidi. Memoria letta nell' Accademia zini una singolare modestia e schiettezza di Padova il dì 20 Giugno 179^, e d' animo. Era ingenuo e franco . amo- come applauditissima pubblicata ne' rosissimo de' suoi scolari . afl'ettuosis- Saggi scientifici> e letterarii della me- simo de' compatrioti, facilissimo agli desima T. ìli. P. II. p. 96. Pa- amici, compassionevole degli infelici e dova 1794, in 4. dei poveri, e verso di essi libéralissimo. 4. Saggio del sistema craniologico di Ne'' due ultimi anni del viver suo fu Gali* letto all'Accademia di Brescia afflitto da gravi malori, da lui soste- nel i8o3. nuti con rassegnazione e pazienza. As- 5. Saggio istorico dei lavori e delle salito finalmente da un fatale insulto scoperte dei dotti di Europa* letto nerfoso; ravvivato dalla fede, e con- ivi nello stesso anno. I4 AVA 6. Saggio istorico sul galvanismo cogli canna con orlo a telajoj che ne i'e- sperimenti della pila j letto ivi nel stringe la bocca. Memoria letta nel detto anno. suddetto Ces. Regio Istituto residente 7. Nuove ricerche dirette a rettificare in Padova nel Marzo del 1815. la teoria della resistenza dei fluidi e 161 Della resistenza3 che al moto del- le sue applicazioni alla fisica * alla l'acqua corrente per lunghi tubi op- hallistica alla nautica j ecc. Due pone l'attrito e la tenuitàj qualunque memorie inserite nelle Memorie di ella siasidelle sue molecole, Memo- Fisica j e di Matematica dell' Isti- ria letta ivi nel Giugno del 1815. tuto Nazionale T. I. P. I. an. 1806 17. Sulla pressione dell'acqua ne'tubi e T. II. P. I. an. t8o8. In Appen- condotti. Memoria letta ivi nel Giu- dice alla prima delle dette memorie gno del 1816. si ritrova 1' articolo Sopra un nuovo 18. Della pressione dell'acqua coibente metodo per ritrovare la velocità dei per lunghi tubi ^ nei Nuovi Saggi bastimenti mossi dall' azione dei remi. T. I. p. 23o. Padova 1817 in 4- 8. Osservazioni e sperienze sopra la 19. Sopra l* efflusso dell' acqua che teoria della resistenza dei fluidi di da un ampio vaso prismatico man- Giorgio Juan applicata alla costru- tenuto sempre pieno sgorghi da pic- zione e maneggio dei bastimenti * tre colissima luce ncll' aria attraverso Memorie inserite nelle Memorie del- di un bì*eve tubo conico che ne se- l'Istituto Nazionale T. II. P. I. condi la vena > Memoria letta nel an. 1808. e T. II. P. II. 1810. suddetto Cesareo Regio Istituto resi- 9. Sopra un paradosso j a cui porta la dente in Padova nel Marzo del 1817, teoria della resistenza dei fluidi del e inserita nelle Memorie della So- signor d' Alembert. Nelle Memorie cietà Italiana T. XVIII. P. I. an. 1820 dell'Accademia di Padova an. 1809. col titolo seguente: Sopra la forza* p. 289. colla quale V acqua di una gran va- 10. Appendice alle nuove ricerche j di- sca prismatica sgorgando da una pic- rette a rettificare la teoria della re- cola luce spinge innanzi la colonna sistenza dei fluidi j e le sue applica- acquea contenuta in una canna ci- zioni j Memoria letta all'Accademia lindrica ecc. di Padova il di 4 Aprile del 181 t , 20. Sopra V efflusso dell' acqua * Me- e pubblicata nello stesso anno dalla moria II. letta nel suddetto Ces. Regio stamperia del Semin. di quella ciltà. Istituto nel Maggio del 1817, e in- 11. Sopra la vera legge dell' urto dei serita nelle Memorie della Società Ital fluidi contra ostacoli inabili. Pado- T. XVIII. P. I. an. 1820. va 1811. dalla delta stamperia. 21. Memoria risguardante la questione 12. Supplemento alla memoria intito- se la vena si contrae anche quando lata Della vera legge dell' urto dei l'acqua di un vasoj in luogo di sgor- fluidiletto ncll' Accademia di Pa- gare immediaUunente nell'aria * sgor- dova il di 11 Marzo i8i3, e pubbli- gasse nelV acqua di un altro vaso. cato nello stesso anno. Parte I. letta nel suddetto Cesareo 13. Osservazioni ed esperienze sopra Regio Istituto nel Giugno del 1819. la teoria della resistenza dei fluidi 22. Sperimento sopra la contrazione proposta dal sig. Giorgio Juan , Me- della vena d' acqua. Continuazione moria IV. letta nella Sezione Cen- o Parte li. della Memoria suddetta, trale? del Ces. liccio Istituto residente letta ivi nel Giugno 1821. in Padova nel Dicembre del 1814* 23. Elogio del Prof. Cossali. Parte I. 14. Opuscoli intorno alla teoria geome- letto iVinel Gennaro del 1823. trica dell' ariete idraulico. Padova. 24. Elogio del Prof. Cossali. Parte II. Stamp. del Semin. 1815. in 4- letto ivi nell'Aprile del 1823. Que- 15. Sopra la resistenza che oppone il sto Elogio fu inserito nelle Memorie moto lineare dell' acqua per una della Società Italiana T. X»X. AVA 25. Intorno la natura del calcolo in- te Ustica, la nautica, le aggiungono im- finitesimale * Memoria letta al sud- « portanza tale, onde non si esita a ri- detto Ces. Regio Istituto nel Dicem- cc porla tra quelle, di cui più si onorano bre del 1823. « i nostri tempi. Del resto non è molto 26. Nuove osservazioni contro la teo- « a stupire che non se ne parli nel ria della resistenza di Giorgio Juan, « compendio franzese. Delle merci ita- e sul centro di resistenza* Memoria te liane di tal natura è noto che pe- letta ivi nell'Aprile del 1824. « nano assai a valicare le Alpi ». 27. Sulla teoria dei contatti delle cur- Qui darei fine alla biografia dell'A- ve 3 Memoria letta ivi nel Marzo vanzini , se non dovessi pur dire alcuna del 1825. cosa delle contese, che furono fra lui ejun 28. Sui rimbalzi delle palle dall'acqua altro chiarissimo matematico italiano, e di altre materie cedevoli* Memoria celebre anch' egli per dottissime inve- letta ivi nel Dicembre del 1826. stigazioni in questa medesima difficile 1 dotti cultori della idrodinamica po- scienza, il Cav. Prof. Vincenzo Bru- tranno vedere quanto importerebbe o nacci. Questi nel suo Trattato del- aggradirebbe loro una edizione di tutte l'ariete idraulico, stampato in Milano le memorie dell'Avanzini, che riguar- nel 1810, si era mostrato tuttavia te- dano questo argomento. L'Araldi già nace delle teorie e formole antiche in secretario dell' Istituto Nazionale nella fatto d'idrodinamica, ossia del calcolo Prefazione al volume dell'an. 1810, della resistenza dei fluidi, quasi esse delle Memorie del medesimo Istituto * non fossero state già dimostrate fallaci accennando a quelle dell' Avanzini sulla dalle esperienze e dai calcoli dell' Avan- teoria della resistenza dei fluidi, così zini nelle Memorie da lui pubblicate scriveva a car. xvm. xix. « Fra gli fra quelle dell' Istituto Nazionale gli a acquisti non rari, de' quali sono a dì anni 1806—1810, e delle quali parlava « nostri cresciute le matematiche mi- 1' Araldi. Perciò 1' Avanzini ne\Y Appen- « ste, inerita quanto veruno di arre- dice alle nuove ricerche dirette a ret- « stare sopra di sè gli sguardi degli tificare la teoria della resistenza dei « intendenti quello, di cui l'idrodina- fluidi e le sue applicazioni, chiamò ad « mica è debitrice alle cure del chia- esame 1' opera del Brunacci, e ne di- « rissimo sig. prof. Avanzini. Da una mostrò le fallacie a prova di esperienze « serie numerosa di esperienze nelle e di calcoli. Di che il Brunacci irritato « quali riluce per tutto la sagacità nel- e quasi reso cieco, pubblicò quella « Y immaginarle . la destrezza nell' ese- riottosa Lettera di un dilettante di « guirle, il criterio nell' interpretarle, fisica a un suo amico sopra alcune « è esso condotto ad ammonire i ma- questioni idrauliche. L'Avanzini però, « tematici a volere per una indispen- non altrimenti che quel Greco, quasi et sabil riforma introdurre qualche carn- dicendo tra sè, percuoti* ma ascolta* ee biamento nelle forinole da essi adot- pubblicò una dignitosa e ragionata Ana- et tate, a determinare la posizione del lisi della sua Memoria, ossia dell' Ap- « centro di resistenza opposta da un pendice alle nuove ricerche ecc. , la (( obice qualunque nell'azione dei li- quale era stata argomento di quella « quidi. Senza ciò vengono quelle for- Lettera anonima, e vi dimostrò tutta- « mole palesemente a contrasto colli via con nuove ragioni, e vi espose con « esperienza e col fatto. L* argomento maggiore chiarezza la verità del suo " pure lo guida ad entrare animosa- assunto, e per ciò stesso il torto delle « niente in zuffa coiRobius, coi Juan, accuse e degli insulti della lettera del « colili Eleuri padre e figlio, e ne esce Brunacci. Nullameno il Brunacci non " ogni volta vittorioso. Una folla di se ne dimostrò convinto; ma invece « cognizioni emerge dalla scoperta , e con altra Lettera inserita in pubblico « le applicazioni molteplici, per cui può foglio, e diretta all'Avanzini medesimo, « farne suo profitto l'idraulica, la bal- dicevasi pronto a rimettere il giudizio i6 AVA della controversia ad una unione di stampa, cui fece nel 1813, del suo Trat- uomini intelligenti, e ne lasciava fc lui tato dell'ariete idraulico, quelle for- stesso la scelta. Accettò di buon grado mole vi apparvero in parte riformate, r Avanzini la proposta, e scelse a giu- e in parte cambiate affatto, sebbene dicare la Facoltà matematica dell'Uni- non in modo che la teorica di quella versità di Bologna: ma non potè poi macchina andasse del tutto scevra di er- mai, per rappresentanze che ne facesse rori, e l'Avanzini ne fosse intieramente al Ministro dell' Interno e al Vice-Re soddisfatto. Perciò questi negli Opuscoli d'allora, ottenere l'elfettuazione del- intorno alla teoria geometrica dell'ariete l' inchiesta, sebbene egli si contentasse idraulico tornò a dimostrare la fallacia che venisse giudicato, se le sue Ricer- dei metodi dell'avversario, e la giu- che non contenessero di cose nuove, stezza dei proprj, sempre colla luce importanti, e ben dimostrate. Sopì in delle esperienze e del calcolo; ed an- sè medesimo l'Avanzini un tale disgu- che nella Memoria sulla pressione del- sto, e se ne diede pace, quando per l' aequa corrente per lunghi tubi, cen- 1' elezione fattasi di lui a membro della surò tuttavia i procedimenti, le ipo- Società Italiana nel i8i3 si accorse tesi, le teorie e le formole usate dal che quelle contraddizioni, men che ono- Brunacci nella trattazione di un simile rate , non avevano scemata la sua stima argomento (1). Così le grandi scoperte presso gli intelligenti. idrodinamiche dall' Avanzini proposte Siccome poi il Brunacci nel suo Com- dapprima nelle sue Nuove ricerche di- pendio di Calcolo sublime , pubblicato rette a rettificare la teoria della resi- nel 1811 , aveva riprodotto al fine del stenza dei fluidi, e nelle Osservazioni primo volume il problema del moto e sperienze sopra la teoria medesimas dell' acqua nella canna dell'ariete idrau- nelle nuove trattazioni in risposta o lico, sostenendovi tuttavia la teoria cen- censura dei libri del Brunacci, mercè surata dall'Avanzini, questi riassunse l'e- di nuove esperienze, di nuovi calcoli, same e la trattazione di una tale materia e di nuove discussioni, acquistarono vie nel Supplemento alla memoria intitolata maggiore evidenza di verità. Onde sem- Della vera legge dell'urto dei fluidi con- brerà men vero il dirsi dal Ch. signor tro ostacoli mobili; e forse il Brunacci Lombardi, Segretario della Società Ita- rimase alfine convinto della inesattezza liana dei Quaranta, e Bibliotecario del delle formole da lui pubblicate, e della Duca di Modena, che la letteraria con- erroneità delle ipotesi, dei metodi, e tesa tra '1 Brunacci e l'Avanzini niun delle teorie antiche. Perocché nella ri- vantaggio produsse alla scienza. « Su-

fi) Nella esposizione fatta delle dispute tra '1 et troppo celebri per la storia delle baratterie letlera- Brunacci e P Avanzini ho seguito il giudizio e le c< rie, e troppo molesti ad un uomo, eh1 esseudo traccie segnatemi dal Ch. Prof. Gabba nel suo « intimamente convinto di avere P evidenza a coni- Elogio dell'Avanzini concessomi cortesemente a ci pagna , a tutrice , sdegnava che le sole armi di leggere. Non altrimenti ppró il Ch. Prof. Della (t an violento potere e di un favore di partito avrs- Casa nella sua Orazione per le solenni esequie (( sero a decidere della sua sconfitta e delP altrui dell1 Avanzini medesimo raostrossi disposto a difen- « vittoria. E molto più soffriva a malincuore? che derne il merito e la ragione. Non parrà certo di c< la viltà di chi più gli era da presso immolasse piccolo peso P opinione de1 due encomiatori del- u sulPaltare di un* adulazione servile i sacri dt- l''Avanzini , e per la loro profonda dottrina, e u ritti della verità e della giustizia. Ma la prt»po- per essere eglino stati amendue discepoli del Brn- ct tenza era circoscritta a breve scuola, ma la viltà nacci. Aggiungasi anche ciò, che il Prof. Aut. « allignava in quei pochi, che, molto adulando, Meneghelli scrive ne1 Cenni biografici inseriti nei a molto poteano sperare: e PAb. Avanzini s'ebbe Nuovi saggi delP Imp. R. Accademia di scienze, (e il conforto, che il fiore de1 Matematici a lui, non lettere ed arti in Padova Voi. Ili, p. »6. Pa- et al potente avversario, dessero la palma , dopo dova i83i in " Una questione, egli dice, che « avere esaminata la quistione, come dovessi, cioè <( l'Avanzini s1 ebbe col Brunacci, rese quegli anni u con senno, e senza passione is. AVA- BAG I7 « scitò ( die' egli ) questo scritto ( Trat- quali un Dalbene, un Zinelli, i due t< tato dell' ariete idraulico del Bru- Zeviani, un Marioni, i due Pindemonti, ti nacci) una viva letteraria contesa tra un Cagnoli, un Lorenzi, un Torelli, e «•lui, ed un comune Collega : ma poiché un Cesari. E ben chiaramente dimo- ce questa niun vantaggio produsse alla strano in lui il merito a siffatta esti- « scienza, come molte volte pur è acca- mazione una Canzone per le nozze de duto, che dal conflitto delle opinioni Widman—Foscarini (2), un'altra-nella « più luminosa è risorta la verità, cosi raccolta i» mòrte dell' Emo, Generale « io amo meglio obliarne la storia, e della Repubblica Veneta, la quale è « ricorderò soltanto che all' ire successe forse l'occhio nel corpo di quelle com- a la pace, e gli animi conturbati si posizioni (3) , e quella per Francesca « composero in fine alla quiete » (i). Maria Pisani resasi Monaca (4) , che - BAGATTA Girolamo, Sacerdote da verrà, credo, riputata il più bel fiore Desenzano. Nacque ivi il di ai Settem- dell' antologia (5), data fuori in tale oc- bre del 1772 da Giovanni Bagatta e casione. Nè il Bagatta, già fattosi chie- Giovanna Silvestri, onorati e piissimi rico, venne meno in tale stima, nella genitori, i quali gli istillarono sino da- coltura delle fisiche, metafisiche e teo- gli anni più teneri 1' amore della virtù logiche discipline : perocché, e il Gual- e della pietà. E poiché fu alquanto tieri, e il Bellini, e il Zoppi, e il Rai- cresciuto in età nel posero a studiare mondi, che in quelle gli furono maestri in grammatica sotto un ottimo sacer- in Verona, l'ebbero enei tempo della dote, Don Tiburzio Bresciani, e poscia scuola e poi in singolare estimazioue, in rettorica sotto i buoni Gesuiti Spa- e sopra tutti il Gualtieri, quel vene- gnuoli de Caynas, chiamati dal Com- rando Arciprete di Manerba, con cui mune di Desenzano ad insegnare, dopo il Bagatta sino da' teneri anni si legò la soppressione di quel loro Ordine, si di peculiar riverenza ed amore, che celebre pei suoi meriti e per le sue ca- conservò sino alla morte. lamità, o a meglio dire, persecuzioni. Tali progressi e si primaticci del Ba- Avendo però il giovinetto nell'età di gatta in ogni maniera di buoni studj, tredici anni o poco oltre , compiuto in ma spccialmeute nelle lettere amene patria il corso di umane lettere, e pa- italiane e latine, vieppiù chiamarono lesato ingegno e attitudine da grandi sopra di lui l'affetto de' suoi terrazzani. speranze, i genitori solleciti della mi- Il Comune di Desenzano, per conforto glior riuscita del figlio, nel collocarono massimamente e per opera del suo il- a Verona sotto la disciplina del celebre lustre cittadino il prof. Angelo Anelli, Ab. Luigi Trevisani, di onorata e cara istituendo nel 1792 un Ginnasio, vi memoria; onde si perfezionasse nel gu- chiamò a maestro di belle lettere il sto delle belle lettere italiane e latine. Bagatta, non giunto ancora all'anno ven- Ben avventurato e il discepolo e il tesimo di sua età. Tale scuola, a cui maestro ! Perocché, qual seme eletto in egli si dedicò, fu per lui un teatro, campo ben preparato, fruttarono a gran ove fece la più bella mostra del suo dovizia nell'animo dello studiante gli sapere. ammaestramenti del precettore, e que- Nel secondo anno del suo magistero gli fu la maraviglia e l'amore de' suoi compose una lunga poetica accademia condiscepoli, e poscia degli altri Vero- di ogni maniera di metri italiani e la- nesi, eh' ebbero fama per buone lettere, tini , a cui fece concorrere il fiore de'

(l) Elogio del Cav. Vincenzo Brunacci nelle (5) 11 Bngatla rese poi alP anima del Trevisani Memorie della Società Italiana T. XVIli. P. 1. il testimonio vivissimo della sua gratitudine in (a) Bagatta Opere T. 1. p. 11.—14. quella piena, e affettuosissima Oraiion funebre, (3) Bagatta Opere T. 1. p. i5—18. che recitò nel Seminario di Verona. Bagatta (4) Bagatta Opere T. I. p. 19-13. Oper* T. II. 18 ! J letterati Veronesi e Bresciani, e delle solamente di pubblico ginnasio, ma contrade vicine, ammiranti 1' un più eziandio di scelto alunnato o . Collegio dell' altro la facoltà, la copia , F ele- di giovani delle migliori famiglie ac- ganza e i varj pregi de' componimenti correnti dal Regno Lombardo-Veneto, tutti sopra un soggetto solo. Sublimava da lui stesso, e a sua gravissima spesa egli la mente e 1' animo degli scolari istituito ed eretto, e poi dall' A. M. nella interpretazione di Dante, traspor- di Francesco I a' di 18 Marzo 1816 tavagli con Virgilio, dilettavali colle onoratoj nulla admota prece, del singo- armonie da lui fatte sentire di Petrarca, iar privilegio dello studio filosofico. rendea loro facile e magnifico Orazio, Nulla trascurò il sapientissimo sacer- c quasi faceali divenir Romani con Ci- dote, che accrescere potesse eziandio lo cerone. Onde poi più avvivare la sco- splendido decoro del suo Istituto di laresca, fondò in sua casa un'Accade- Educazione. Conciossiachè ne venne ab- mia di spiegazione di Classici con regole bellendo sempre più l'edilìzio, lo ador- e atti latini, e con sessioni due volte per nò di epigrafi latine, da lui in varie mese. Nè solamente intendeva il Bagatta occasioni di festa dettate in purissimo a coltivare nelle lettere la gioventù al suo stile (1) , e di alcune lapidi Romane ammaestramento affidata, ma eziandio del luogo, fra le quali l'insigne tomba con ogni sollecitudine e con molte indu- istoriata di Atilia Urbica, da lui ezian- strie si studiò sempre guidarla alla pietà dio illustrata con dotta lettera al -Ch. cristiana, innamorarla della virtù, e Dott. Labus (•*), e formilo di una rac- sbarbicare dai teneri animi la nascente colta non dispregevole di antiche me- gramigna dei vizi. Anzi non trascuronne daglie , di un gabinetto di scelte mac- pure l'esterna costumatezza, ben sa- chine per la fìsica, e di crostacei e di pendo come le creanze siano 1' antica- minerali per' la storia naturale. A viep- mera della buona morale, e come il più poi sollevare e rallegrare 1' animo cristiano sia eziandio per ispirito di de' suoi alunni si valse ora di eleganti modestia e di umiltà ben creato e ben poesie italiane e latine di vario me- costumato cogli altri. Reggeva però egli tro (3), e ora di eloquenti ragiona- la sua autorità di maestro più per amo- menti (4), recitati alla presenza anche re, che per impero. di ciotti uomini, e di ragguardevoli ma- Rimase il Bagatta a professore di Ret- gistrati. Non tralasciò poi di formare torica del patrio Ginnasio sino a che precipuamente alla pietà e alla religione que sto per ragione di guerra si disciolse, 1' animo de' suoi giovinetti, ammae- e nel 1799 si annullò. Al ritornare però strato di quel sommo ammonimento del della pace egli adoperò ogni modo per Savio : Temi Dio , e attienti a' suoi co- restituirlo; e riuscitovi nel 1806, ne fu mandamenti. Qui stà tutto V uomo. dal Comune nominato Presidente o Nè fu egli tutto solamente pe' suoi Prefetto. Nel quale officio egli fu a' alunni 0 discepoli, ma quanto e quando maestri più fratello che superiore, agli potè, si adoperò anche nel sacerdotale studenti amorosissimo padre, alla Di- ministero a prò di tutti i suoi terraz- rezione Generale degli Studj modello zani. Conciossiachè per ben dieci anni cui proporre ad altri Ginnasj, a tutti continui spiegò ogni festa la dottrina insomma carissimo e rispettabile. cristiana, e alle opportune occasioni E tale perseverò, anzi in pregio viep- declamò contro i vizj dominanti, e rac- più crebbe col progredire del tempo , comandò le cristiane virtù con quel fino a che pienamente si dimostrò quale cuore e con quel fuoco di sacra elo- la Provvidenza il voLea, moderatore non quenza, che spirano tuttora quelle sa-

(1) Bagatta Opere T. I. p. 115—119. (3) Bagatta Opere T. II. p. ai3—153. (2) Bagatta Opere T. I. p. 184- io3. (4) Bagatta Opere T. I. BAG !9 ere prose, che di lui si hanno alle stam- « immortale e divina». E più nobilmente pe (i); ed esercitossi ancora nel gui- della educazione parla la santa Scrit- damente delle coscienze con quel pru- tura, dove di coloro che ammaestre- dentissimo suo magistero, per cui ve- ranno molti nella giustizia, dice che nia consultato dai più valenti teo- et splenderanno quasi stelle nella perpe- logi, e da pastori e prelati eziandio. ee tua eternità ». L'Istituto di educazione Tale amore de' suoi simili, che nel della gioventù nella religione e nelle Bagatta era spirito di carità, il rendea lettere dal Bagatta fondato, posseduto, libéralissimo verso di essi di quanto e a tanto splendore cresciuto nella sua avea, e operosissimo di ogni maniera Desenzano, e tuttavia quivi fioritissimo pel loro bene e pei loro bisogni, ezian- mercè le cure di que' degnissimi sacer- dio che si trattasse di stranieri , o di doti , in cui egli trasfuse il suo spirito, personé men che meritevoli di bene- sarà un monumento illustrissimo delle ficj ; di che saranno testimoni quanti il glorie di lui : così con tanto di conobbero e in patria e fuori. Sopra stenti e di fatiche sue foss* egli riu- modo la carità il rese tutto amore e scito a renderlo più sicuramente im- premura pe' suoi genitori, e special- manchevole ! Si loda tanto e si propone mente per la sua madre, a cui chiuse per esemplare di amor patrio Plinio il gli occhi dopo la più assidua assi- giovane, perchè fu cagione che in Como stenza. La sua gloria però singolarissima sua patria si istituissero pubbliche scuo- sarà il suo Istituto di Educazione* con le , contribuendo egli a questo fine i! cui egli mostrò eternamente la sua vera terzo della spesa, e procacciando da carità della patria. « La nobiltà, dicea Roma maestri di grido. E certamente si et Plutarco (a), è cosa bella, ma è un vide in lui l'animo così benigno e pronto « bene dei progenitori: si stimano le al ben patrio., che all'occasione di un « ricchezze, ma esse sono un possedi- discorso tenuto con parecchi capi di fa- « mento della fortuna : pregevole è la miglia andati a visitarlo, spontanea- <* gloria , ma non è stabile e sicura : mente proferì l'opera e la borsa sua « amabile è la bellezza, ma di breve du- alla istituzione delle scuole mancanti, « rata : desiderevole la sanità, ma facile e vi eccitò i genitori. Ma d'altra parte te a mutamento: invidiabile la robustezza, ei trovò questi ben rispondenti e con- « ma ad una malattia, alla vecchiezza senzienti alle sue esortazioni, ce Importa et svanisce . . . : 1' educazione e 1' am- « molto a voi, dicea (3), che padri siete, t€ maestramento è la sola delle cose umane et che i figli vostri ricevano educazione

(.) Bagatta, Opere T. II. nondum liberos habeo f paratus sum prò repu- (») Dell'educazione de* fanciulli §. 6. blica nostra , quasi prò Jtlia vel parente , ter- (3) Lib. IV. Epist. XIII. ad Cornelium Ta- tiam partem eius , quod conferre vabis placchiti citum. Eccone per disteso e tali quali le parole : dare . . . Proinde consentite, conspirate, maiorem- «t Proxime quum in patria mea fui, venit ad me que animurn ex meo su mite, qui cupio esse salutandum municipis mei filius praetextatus. Huic quam plurimum, quod debeam conferre. Nihil ego, Studes? inquara. Respondit, Etiam, Vbi? honestius praestare liberis vestris, nihil gratiùs Mtdiolani. Cur non h

(I) Opere del Sacerdote Gir. Bagatta fondatore scia per Bellori l83a. dell* fottuto di Edu&uionc in DMiniano, Bre- (2) Bibliot. Ital. N. CLXXI, y. ^20-^22. BAR BAT AI di Brown* da! Dott. Frank inserita di buoni autori. Il numero fero vor- nella sua Opera su tale argomento, rebbe essere meno stentato, e i com- i. De re medica, et praecipue de hemo- ponimenti in pieno chiederebbero di phtysi. Brixiae ex typ. Franzorti essere tuttavia limati. i8i4 in 8, zeppa di errori di stampa. * BARGNANI Ottavio da Salò. Fu qui BARBALENI Antonio da san Felice, Organista nella Chiesa maggiore, ed as- Sacerdote. Fu direttore del teatro e sai esperto in così nobile e dilettevole scuola apatia nel Liceo di Brescia, e arte della Musica. Stampò : socio dell'Ateneo di questa città. Han- ì. Canzonette a quattro e otto voci. nosi di lui alle stampe le quattro se- Venezia per Gardano 1595. guenti Memorie, tutte riguardanti la II. Mottetti a\ma due * tre* e quattro cura delle api. voci. Ivi. I. Come ridurre un vecchio alveare a Fanno cenno di lui il Cozzando (7) quei di nuova foggia. Re, Annali di e il Mazzucchelli (3). Agric. T. I. p. 275. * l'ARUZZO Andrea, da non so qual IL Modi di moltiplicare le api anco luogo della Riviera di Salò. Fu scul- cogli sciami di tre sole cassétte. Re, tore e fonditore in metallo eccellente. Annali di Agric. T. IX. p. 11. Morì in Roma, e fu sepolto in Ara-CoeU III. Moltiplicazione anco degti sciami dinanzi alla cappella della Santissima cosi detti all'antica * e per Cavare il Pietà. Ivi in fatto era il seguente cpi- mele e la cera senza dar ritorte alle tafio : api e sua Ainia. Ivi T. IX. p. 26. Qui giace miiére Andrea Èaruzo Ère- IV. Metodo di far nascere le api in sano della Rivera de Salò scotitore e inverno. Ivi. T. X. p. 177. fondetore d metallo eccellentissimo j a V. Sulla coltura delle api nella tardis- nullo sécondo Visse an. XXXVIII età sima prin wera, Memoria ms. (1). giorne XIII d Setembre per piacitnento BARBALENI Giacomo, sacerdote da d Dio come bono et fedele Cristiano Salò. Si ha di lui alle stampe un' Ora- rendet V anima a Dio Madond Giulia zione recitata alV lllustr. signor Ma- Senese ebe la cura d fare deta lapida rino da Ca da Pesaixt nella sua par- An. M. D. LXVIIII. ténza dal Reggimento di Salò e della BATTISTI (Frà) Antonio da Gai* Rivièra. Salò, per Bernardino Lan* gnano dell'Ordine de'Minori Conven- toni 1626 in 4- tuali. Egli fu reggente dello Studio in BARDELLI Bernardino, Sacerdote da S. Antonio di Padova, e nel 1-563 fu Gardola, terra principale del Comune col P. Generale del suo Ordine e con di Tignale. Fu Arcip. Vie. For. di Gar- altri suoi Confratelli in qualità di Teo- gnano, ma rinunziò poi nel i633 l'Ar- logo al Concilio di Trento, come si eiprebenda al Rev. D. Domenico Giorgi. può vedere nel Gatalogus Oratorum Compose per suo virtuoso divertimento Theologotum, qui ad Sac. Oecum. Tri- un libro di Sonetti spirituali * che de- dentinam Synodum convenerunt. Bri- dicò a Mons. Vincenzo Giustiniano Ve- xiae i563 XV Sept. ad instahliam Jo* scovo di Brescia, ove li fece stampare Bapt. Bozolae, in ^ o presso il Co- per li Sabbj nel 1737 in 4. È da no- ìeti (4). Iti però egli si dice semplice- tarsi, che nel principio del libro si mente Antonius de Grignano Regens leggono in lode dell'autore due Ma- S. Antonii de Patavio : ma mi sono ac- drigali di Martino Giovio. I pensieri certato, per registri antichi di Gargnano, dei sonetti sono buoni, e la loro elo- " ch'egli era della famiglia de' Battisti di cuzionc mostra nei loro autore lettura quel paese. — Gargnano poi dicesi Gri-

ll) Vedi gli Atti dell'Ateneo di Brescia 1808. (3) Scritori d* ìtali a, art. Bargnani. p. 140. (4) ConciU. T. XX. col. 213. (2) tibrui« Eresiano. P. II. p. 179. 2 a BAT—] F—BEL gnanum, al modo che il Trissino cantò : la sua astinenza, i suoi digiuni in tre Di Salò* di Grignan * di Tusculano (i). dì almeno ogni settimana, il mercoledì Il Fiiccoboni (2) fa memoria di Maestro cioè, il venerdì, ed il sabato, i cilizj Fra Antonio, come che « spiegasse la di cui strignevasi duramente i fianchi, Teologia secondo Scoto » in Padova; le spalle, e le ginocchia, e il duro e il Wadingo (3) lo dice « primo pro- letto su cui coricavasi ^ eh' era un asse, fessore di filosofia nell'Accademia Pa- od alcuni fasci di legna, e un ceppo dovana 55, intendasi dell' Ordine suo. per origliere. Tenerissima era la sua di- BEFFA NEGRINI (de' Conti) Anto- vozione per la Beata Vergine, cui chia- nio. La famiglia di lui ebbe il suo an- mava sua madre. Fra le Sante poi, di tico patrimonio e la sua Contea in Ma- cui cercava particolarmente ricopiare guzzano, terra della Riviera di Salò; la vita, era la santa Fondatrice delle ma egli nacque in Asola del i532* Per- Orsoline, Angela Merici, di cui in fatto ciò io non tesserò la biografìa di que- imitò gli esercizi e la carità verso i sto letterato. Chi vorrà saperne, potrà prossimi, giusta le sue forze.. La sua ricorrere al Mazzucclielli (4). costante virtù, il suo esemplare conte- - BELLA Margherita Candida da For- gno , la sua vita nascosta in Dio , le nico. Da Filippo Bella e da Catterina sue premure per giovare a tutti, non- Yalenti, onesti e pii genitori di quella ché in servire allegramente ai dome- tèrra, nacque ivi Margherita Bella il stici , gli avevano attratta la stima uni- di 1 Ott. 1744 3 e venne a canto a loro versale de' suoi conterrazzani. Una tal crescendo, non meno negli anni, che vita piena di santità fu chiusa con una nelle virtù. Sino dalla sua fanciullezza morte pari. Margherita Bella, confor- ella consacrò la sua verginità al Signore tata dai SS. Sacramenti, e lieta del con voto semplice* cui rinnovava ogni suo passaggio, finì di vivere alla terra anno il giorno della Purificazione di il giorno 21 Sétt. del i8o5, nella età Maria Vergine , usando per ciò della di 61 anni, onorata di straordinario formola delle Orsoline. Custodiva però concorso di popolo al suo funerale ed ella il tesoro di questo giglio colla co- alle sue esequie, e degli elogi e delle stante modestia degli occhi e del ve- benedizioni degli emp| medesimi. Il stire, e còlla ritiratezza. Usciva sibbene Co. Delai Bettoni concesse con molto di casa, ma per recarsi o alla Chiesa, suo piacere, che le sue mortali spoglie o alla casa dei poveri e degli infermi, fossero riposte nel domestico suo sepol- o ad avviare con ogni industria le po- cro , rinchiuse in duplice cassa. Persone vere fanciulle alla pietà. Tre volte il che la conobbero intimamente, tra i dì si recava alla Chiesa a venerarvi quali il prudentissimo suo confessore e raccolta e divota il SS. Sacramento; parroco, poi Vicario vescovile, e ca- due volte la settimana eziandio, cioè pitolare di Brescia, Mons. Gian Batt. il venerdì e la Domenica, dopo essersi Corsetti, attestarono non solamente di per breve tempo accostata al tribunale quanto ho narrato fin qui, ma di fa- della penitenza, cibavasi alla sacra men- vori eziandio straordinarj, di cui il Si- sa; e assidua poi interveniva alle altre gnore volle, e innanzi e dopo morte, funzioni ecclesiastiche. Protraeva le sue conosciuta e provata la sua santità. orazioni, particolarmente alla notte, ru- Della vergine Bella poi Morcelli, ad bando il tempo al sonno. La passione di altrui inchiesta, scrisse il seguente elo- Gesù Cristo era Y argomento prediletto gio sepolcrale , il quale non è inserito delle sue meditazioni, onde traeva il suo nel Parergon delle Iscrizioni, da lui orrore al peccato, il grande suo amore dato in luce alquanti mesi prima. alla penitenza, e di cui sono prova Ossa heic et nomen Bettonii proce~

(1) Italia L. X. (3) Ann les Minorwn. T. V. p. 225.

(2) De Gjrinn. Patavino p. 21, ari. 23. ( j) Scrittori il' Italia} alt. Beffa Negrini> L, a3 in avito monumento sacraverunt ligi, e con tale dignità fu pure spedito Margaritae Candidae Philip. F. Beline3 in Germania, ove operò conversioni di Virginis a pueritia Deo devotae* et eretici, e fondò Conventi, predican- stverioris vitae rationem amplexae * dovi la divina parola, con grande ap- quam perpetuo sibi constans* quum plauso, e con non minor frutto delle magnarum virtutum studio dives esset* ànime. Ritornato in Italia, morì in Bre- demisso animo coluit* et crebris inopia scia in odore di santità a' 20 luglio laborantium subsidiis cumulavit. Edu- del 1611 in età di 77 o 78 anni. Venne età coelo vixit Ann. P. M. LXI , diem- seppellito nella sepoltura comune dei que suum laeta obivit XI KaL Octobr. Padri Cappuccini , nella Chiesa dei An. M. DCCC. V. Ave et vale o bona SS. Pietro e Marcellino ; ma poi essendo dux resipiscentium, et multis magistra state otto anni e sette mesi dopo visi- sanctimoniae (i). tate le sue spoglie, presente anche Ot- BELLINTANI (Fra) Mattia da Ga- tavio Rossi (3), e trovate intatte al- zano. Egli veramente in alcuna delle cune parti, cioè le cervella, la lingua, lettere dedicatorie delle sue opere si e il dito pollice (4), vennero queste dice Fra Mattia da Salò. Ma così a riposte a parte in arca apposita di lui forse piacea di nominarsi da) Capo marmo colla iscrizione seguente : luogo della Riviera, in cui era nato, anziché dal villaggio ad essa appar- D. O. M. tenente, più propriamente sua patria. Conciossiachè il Gratarolo (2) dice : « Ga- Ossa adm. B. P. F. Matthiae Bellin- zano, patria dell' eccellente poeta ed tani a Salodio * viri inter Fratres Mi- istorico Messer Giacomo Bonfadio, e di nores Cappucinos verbo et exemplo exi- Frate Mattia Bellintano, che è dei primi mii* qui obiit Brixiae an. 1611, ao Julii* predicatori che si abbia la religione de* ex Fratrum Coemetèrio huc translata* Cappuccini . . . Questi vive ancora ». in arca/nque marmoream reposita bea- Il Bellintani dell'età di 17 anni vestì tam resurrectioncm expectant. l'abito della religione cappuccina , e in essa si rese chiarissimo per bontà di Dopo la dispersione de' Cappuccini costumi, per pietà, per dottrina, per le ossa del Bellintani furono trasportate eloquenza, per zelo della salute delle nella Cancelleria Vescovile. — Innumere- anime, e per carità eroica, cui mostrò voli sono gli scrittori che parlano con nella suprema cura che ebbe, per com- gran lode del Bellintani, di cui io verrò missione di S. Carlo, del Lazzaretto di accennandone alcuni così confusamente, Milano in quella celebre pestilenza. cioè il Boverio (5), il P. Dionigi da Nella sua religione insegnò teologia, e Genova (6), il P. Bernardo da Bo- sostenne le cariche di Provinciale delle logna (7), il P. Giovanni da San- Provincie di Milano e di Brescia, e di t'Antonio (8)j, il P. Fortunato Hue- Definitore generale di tutto 1' Ordine. bero (9), r Arturo (10), Francesco Gon- Venne anche mandato Commissario in zaga (11), il Wadingo (12) , il Cozzan- Francia a regolare la Provincia di Pa- do (i3), il Calzavacca (i4), il Possevi-

ci) In conformila dei Decreti di Urbano Vili ad an. 1611. n. 7. degli anni 1625, I63I , i63'|, protesto, che (6) Biblioth. Cappuc. p. 239. in pattando in questo Dizionarietto delle virtù di (7) Op. cit. p. l55. alcuni Servi di Dio della Riviera di Salò, non (8) Biblioth. Univ. Francisc. T. II. p. 23 o. i ntesi far altro, che una sincera storica narrazione, (9) Menolog. Frane, p. 14*9. riserbandone alla Chiesa l'autorevole giudizio. (10) Die ao Iulii. (1) Istoria della Riv. di Salò p. 83. (H) De orig. Seraph. Relig. Francisc.. (3) Elogi Istorici p. 466. (12) Annales Minor. (4) Vedi anche Part. Mafioli. (13) Libreria Bresciana P. I. p. 5o. 171. 17»* (5) Annalct Minor. Cappucinor. T. I. e II. \l!\) Univers. Heroum, Brixiae. p. 4a« 24 BEL no (I), il Card. Federico Borromeo (SÌ), in Costanza di Svizzera per Nicolò 11 GarufH (3), il Mazzucchelli (4) , il Kvult 1627 in 8. Fu recata ancóra Lombardi (.'») ecc. In oltre il P. Gio. in lingua spagnuóla, e data fuori in Francesco da Brescia diede fuori una Madrid 1625. Orazione funebre in sua lode (6). In IV. In Sermohes Seraphici Doctoris Bo- Bergamo è uscito tìn compendio della naventurde j et in Evangelia de tem- sua vita nel i65o, pei tipi di Marc'An- pore a Paschate usque ad Adventum , tonio Rossi in 16; e i due scrittori bre- Scripturales Introductiones F. M. Bel- sciani Faino e Zacchi lasciarono ms. lintani s quibus adjuncti sunt Sermo- una lunga storia della sua vita (7). nes ipsi ejusdem Seraph. Doct. ab eo- Lasciò ilBellintani molte opere, parte derri auciore corredi. Venetiis, apud stampate, e parte no; cccone il catalogo. Petrum Dusinellum t588 in 4- V. Spirituali introduzioni ne' Sermoni OPERE A STAMPA DEL P. BELLINTAHI. di S. Bonaventura * e sopra gli Evan- gelii che si leggono da Pasqua fino I. Meditazioni, ovvero Corone della Vita all' Avvento. Venezia per Misserino e Passione di G. C. Bologna per Bar- i588, 1589. T. II. in 4. Quest' opera tolomeo Coccio 1570, e Milano 1614. sarà facilmente la stessa che Fante- Di queste soleva servirsi S. Carlo cedente , coli' errore dell' imo de' due Borromeo. titoli, di Spirituali efioè, o di Scri- II. Trattato delV Orazione delle Qua- pturales. rancore, e alcunipii esercizi de* Do- VI. Orazion funebre nella morte di lori di G. C. Venezia 1 586. Brescia Alessandro Luzzago, nobile Bresciano. pel Sabbio i588 in 16. In Verona Brescia 1594, ed ivi per Marchetti per Discepoli, non so in qtial anno, 1602 in 4« si sono pubblicati gli Ordini dell' O- VII. DeUi Dolori di G. C. N. S. Pre- razione delle 4o Ore di esso Bellin- diche otto j con altre quattro di al- tani. Quindi il Rossi negli Elogi sto- tre materie> tutte predicate nel Duomo rici dice, che il Bellintani « propagò di Milano nell'anno 1597. Bergamo l'Orazione delle quarant'ore, che si per Cornino Ventura 1598 in 8. celebrano la settimana santa ». Vili. Preparazione alla sacrosanta Mes- III. Pratica dell' orazione mentaleov- sa per celebrarla e ascoltarla con di- vero contemplativa. Brescia per Sab- voto sentimento j e Meditazioni della bio 1573 in 12. Palermo per Car- Passione di N. S. G. C. Bologna 161 o, rara i585 in 12. Venezia per Dusi- e Salò per Lantonio 1626 in 24. nelli i588, 1599 e 1617, e per la IX. Confortatorio per quelli che dalla Compagnia Minima P. I. e II. i6o3, giustizia sono a morte condannati. e P. III. e IV. 1607 in 12. Bergamo Brescia 1614, e Salò e Bologna 1661. per Rossi i645 in 12. Quest' opera X. Geistlicher Bosen Kranz ( Spirituale fu anche tradotta in francese da Gia- ghirlanda di rose, o rosario ). Ingol- como Roussin, e stampata in Lione stadt 1616 in 12, eMunchen 1623 in 12. per Pietro Marniolles 1620 in 12, e XI. Teatro del Paradiso * ovvero Medi- dal francese tradotta in latino da tazioni piissime della gloria di G. C.y Antonio Volmar, Monaco Certosino, della Beata Vergine Maria * e dei e stampata in Colonia per Gualter Santi, Parti II. In Salò per Lanto- 1G08 e 1609 in 12; in Milano I6I5; nio 1620 in 8.

(1) Apparat. Sacer. p. 4»». Venezia 1778 in 4. (a) De tacris Orai. L. III. p. fai. (6) Orazione ntlla morte del V. P. Mattia (3) Italia Acead. p. 217. Bellintani. Brescia 161I. (4) Scrittori d' Italia, art. Bellintani. (7) Brescia Beata T. II. p. 76J—7J)3 nelia (5) Vita dilla B, Ang$la Meriti p. x. C XI7. BibHot. Qui ri liana, Coi. 82. L. II. 9. BEL 25 XII. Esaggerazioni morali per i Predi- carta, e usate dai pizzicagnoli, a quel catori* dedicate al gran Cancelliere che intesi. Serbone però presso di»me di Soemin. Salò per Lantonio 1622 un lungo catalogo. Altre ancora si ser- in 8. bavano presso i RR. PP. Cappuccini XIII. Quadragesimale Ambrosianum du- del Convento de' SS. Pietro e Marcellino plex. Accomodantur conciones ad in Brescia, o della Badia fuori di Bre- usum Romanum. T. IL Lugduni* scia , e forse in quest' ultimo luogo sumptibus Pillehotte et Caffin 1624 si conserva tuttavia qualche cosa. Il in 8. P. Dionigi da Genova , il Cozzando (2), XIV. Conciones quadragesimales qua- il P. Bernardo da Bologna, e il P. Gio- druplice s secundum ritum Ambrosia- vanni da S. Antonio ne accennano al- num, ad usum tamen Romanum ac- cune, che erano nei detti Conventi. In comodatae. T. II. Lugduni* sumpti- oltre si conservano tuttora in Milano bus Pillehotte et Caffin. 1624 in 8, nell' Ambrosiana alcune lettere del Bel- et Coloniae 1680 in 8. lintani a S. Carlo e al Card. Federico XV. Vita B. Felicis a Cantalicio, nel Borromeo, e in Roma nella Libreria Va- Bollando, Acta SS. Majù T. IV, ticana la sua esposizione originale del- p. 210. Venetiis 17 34 in f. l'Apocalissi di S. Giovanni, a quel che XVI. Azioni della B. Angela Merici, fon- dice il Mazzucchelli. In Roma stessa, datrice delle Orsoline* in 3i capitoli, nel chiostro del Convento de' Cappuc- scrìtti in un modo più oratorio che sto- cini eravi il suo ritratto con sotto il rico. Forse è la Vita di S. Angela, che suo elogio. Questo però si vede anche usci alla luce col nome del P. Ot- in fronte delle sue Conciones quadrar tavio Fiorentino , riformata però , gesimales quadruplices etc. Lugduni 1624 come si legge presso il Mazzuechel- in 8. li (1). Essa esisteva ms. nell'Archivio BELLOTTI Costantino da Bedizzole, segreto dei RR. PP. dell' Oratorio di Monaco Casinese. Professò l'Istituto di Brescia, nell' Archivio delle Orsoline S. Benedetto in Parma, in S. Giovanni in Foligno, originale nel Convento Evangelista a' 12 Giugno del i558, e dei PP. Cappuccini di Salò; e fu an- dappoi fu fatto Priore del Monistero che inserita nel Processo fatto in Bre- di S. Michele di Tcliore nella Diocesi scia l'anno 1768 per la beatifica- di Parma. Ha dato alla stampa l'opera zione di Angela. Il Doneda poi ne seguente, dedicandola a Clemente VIII : usò per tessere la sua Vita della Gregorius Magnus instituto S. P. Be- Santa. nedirti restitutus: Opus tribus collor XVII. Istoria della religione cappuc- quiis disti)ictum, auctore Constantino cina* che arriva sino al i5t)7» Il Maz- Bellotto Praeposito S. Michaelis a zucchelli l'accenna, senza dire se sia Theliore Monacho Casinate. Brixiae stata stampata, o il luogo e 1' anno in aedib. Policreti Turlini i6o3 in 4* della stampa. In fine a quest' operetta havvi l'ap- provazione di Arnoldo Wion, e in

OPERE MANOSCRITTE E INEDITE essa il P. Bellotti si dice da Bedizzole. Codesta operetta è scritta contro il DEL P. BELLINTANI. celebre Card. Baronio, il quale avea Del suo opuscolo sulla origine di tolto all' Ordine Benedettino quel Adriano VI ho già detto all'articolo gran santo Pontefice, e Padre della ADRIANO VI. Inoltre nella Libreria Chiesa. Vi rispose però il rinomato An- «lei RR. PP. Cappuccini in Salò si con- tonio Galionio, confratello del Baronio servavano alcune opere inedite del Bel- nell'Oratorio di Roma, ovvero il Baro- liutani, ma esse iurono vendute per nio medesimo, come vorrebbe l'Armel-

(l) Scrittori Italia , art. BMintur.: (2) Libreria Bresciana, •x6 BEL lini (i), con uno scritto «lato in luce volle ritratti. Il Duca Elettore di Ba*- nel i6o4> e alla opinione del Baronio viera mandoilo prendere a posta per soscrissero molti altri autori, che il due arcieri a Brescia, onde servirsi di Dupin (2) accenna. Ma per la sentenza lui. Fu però in Monaco e in Corte il del P. Bellotti sta tutto l'Ordine Be- Bellotti per sette mesi coli' assegno di nedettino, e il sommo suo storico, il 18 ungari per giorno, e un presente, Mabillon (3), oltre altri, stranieri al- per giunta in fine, di una Collana d'oro l'Ordine medesimo; e quella del Ba- con appesovi il ritratto del Duca at- ronio e del Gallonio è confutata dal torniato da 63 diamanti, e il viatico P. Dionigi da S. Marta, della Congre- di 100 doppie. Il Duca di Uceda, al- gazione di S. Mauro (4), e editore delle lora Governatore di Milano, che dilet- Opere di S. Gregorio. tavasi di disegnare ed imparare a di- BELLOTTI Pietro da Volciano, va- pingere, lo volle a suo maestro, pre- lentissimo pittore. Nacque ivi nel no- miandolo con 5o doppie il mese. Fu vembre del 1627. Giunto all' età di do- da ultimo presso il Duca di Mantova dici anni, e conosciuto inclinato al di- Ferdinando, fino che questi visse, quale segnare ed al dipingere, fu mandato a intendente generale di tutte le sue gal- studiar l'arte a Venezia sotto la disci- lerie, e collo stipendio di i4 doppie il plina del celebre pittore Girolamo Fe- mese. In non so qual tempo, anche la rabosco, il quale affezionatosi alla vi- Repubblica Veneta fece dipingere al vacità c alla somma diligenza dello sco- Bellotti nella Sala dello Scrutinio, ossia lare , n' ebbe cura particolarissima. La del Collegio dei XX Savj ordinarj, ora valenzia e la premura del maestro, e una delle sale della Biblioteca, sopra l'ingegno , lo studio , e l'accuratezza la finestra maggiore, in luogo di altra del discepolo j resero questo squisitis- opera di Domenico Tintoretto, la presa simo pittore, singolarmente nei ritratti e la demolizione della fortezza inespu- e nelle mezze figure di capriccio, e fe- gnabile di Margarino in Dalmazia per delissimo copiatore della natura, onde opera de' Veneziani, e nel premiò a fu cercato da nobilissimi personaggi di voti con 600 ducati all' incirca (1). Di quel tempo, e i di lui lavori avuti al- ogni pittura, istoriata o nò, che però lora e poi in molto pregio. E per accen- fosse di maniera finita, voleva il Bei- nare alcuno dei Grandi, che si valsero lotti 100 zecchini, e di ogni ritratto del suo pennello, e l'ebbero in onore, 5o filippi. Sicché non vi ebbe pittore, nominerò il Cardinale e Ministro della o antico , o moderno, a quel che sap- Francia Mazarino, il Cardinale Vescovo piasi, i di cui lavori fossero cosi pre- di Brescia Ottoboni, poscia Papa sotto miati. Ciò malgrado, egli nel 1700, anno il nome di Alessandro Vili; il Duca settuagesimo terzo dell' età sua, morì di Buquerque, ajo della Imperatrice povero ( tant' era il suo dispendio ) in Margherita, prima moglie di Leopol- Gargnano, dove aveva un fratello Ar- do I; la Principessa Enrichetta Ade- ' ciprete, e fu sepolto in S. Martino, laide, sorella di Emmanucle Duca di senza che però ivi si vegga alcun suo epi- Savoja, e moglie del Duca Massimiliano tafio. Nella stanza o salone dei ritratti Elettore di Baviera, ecc. Tutti questi dei pittori più illustri, che è nella Gal- ebbero in istima singolarissima la va- leria del Gran Duca di Toscana, avvi lenzia del Bellotti, e alcuno di essi ne quello del nostro Pietro Bellotti, il

(l) Bibliotheca Benedeetino-Casinensis P, I. (4) S. Cregorii Papae I. Vila. L. I. c. III. p. 121—123. Assisii 173 . . . in f. in Operib. S. Greg. T. IV. Paris 1705 ia f. (») Biblioth. Eccl. T. XVII. p. i33. (5) Il Moschi ni , Itineraire de la Ville de (3) Acta SS. Ord. S. Bened. T. I. Praef. Vmise j p. ti5. Venite »819, chiama quest1 opera 5. VII, e Annales Ord. S. Btned. T. I. ce pittura debole del Bellotti ». Lib. Vi. 5. LVIII. an. 57 5. BEL- •BEN a7 quale tiene un biglietto, a cui sta so- « effetti della natura, scelti da esso scritto: Petrus Bellotusfaciebatan. i658. « con giudiziosa intelligenza, e appli- Il Lanzi così parla di lui (i) « Simile ti cati alle sue opere. Sono felici le sue « al Ferabosco in isquisitezza e dili- « drapperie intrecciate di fiori coloriti « genza, ma inferiore nel genio fu Pie- h in varie maniere con ornamenti di « tro Bellotti di lui scolare, ma vero « oro e di argento, secondo il vestire « e fedel copista della natura. Il Boschini n del suo tempo, le quali fanno bella « però (2) lo ammira quasi prodigio, « decorazione alli suoi ritratti partico- « per avere a una tal diligenza con- h larmente, e provano quanto fosse fi giunta somma tenerezza di tinte, ciò « abile il suo pennello. « che ad altri non riusciva. Di lui nelle a Fece in varie foggie delle donne in « gallerie le composizioni, e più i ritratti ti età avanzata più o meno, secondo gli « e le caricature si tengono in molto pre- ti piacque esprimere, ed una di queste « gio. Ne ho veduti in più luoghi, anche a era nella galleria de' nobb. sigg. Far- « fuor di Stato, e due eccellenti, l'uno u setti di Venezia. Sta questa mezza figu- « di vecchio, l'altro di vecchia. presso u ra in atto di meditare la morte, ossia « il sig. Gav. Melzi a Milano, da non et con un teschio da morto in una mano et isperarne altre dai pennelli fiamminghi et e coli'altra sostenendo la testa incli- « più lepide e più finite ». — Parlasi di tt nata verso 1' oggetto atto a risvegliare lui anche dal P. Giorgio Nicolini (3), et T idea del fine di tutti i viventi. Que- dall'Orlandi (4), dal Bartoli (5), e dal et sta pittura avea molta verità ed espres- Cristiani (6). Altre particolari notizie « sione, ed era collocata al fianco di un di lui, scritte da persona sua conoscente tt quadro dipinto da Tiziano, rappresen- venutemi alle mani, mi servirono an- ti tante i di lui figli e Tiziano stesso, ch' esse a tessere quest' articolo. Il si- «i quadro molto bello e di prezzo grande, gnor Romualdo Turini poi, già Profes- tt senza che fosse offuscata dall'opera vi- sore di disegno e di figura nel Gin- ci cina di quel sommo pittore. Così essa nasio di Salò, e discreto pittore egli et veniva, ad onta di sì grande confronto, stesso, e buon conoscitore della scuola a ammirata ed applaudita. veneta, in cui egli aveva studiato, ri- et Sonovi in Salò e in Toscolano delle chiesto da me del suo giudizio sul me- et vecchie in mezza figura dipinte dal rito dei lavori del Bellotti, mi favorì et Bellotti con intrecci in testa di bian- darmelo così in iscritto: » Bellotti fu et cherie fiorate e ricamate in bizzarra tt pittore di un merito distinto, singo- et maniera , e tutte mostrano vigore di tt larmchte per li ritratti e per le mezze « colorito e un rilievo sorprendente; e « figure di capriccio, da esso dipinte et benché il tempo abbia accresciuto al- « cori ottimo gusto. Disegnò con accu- fe quanto le ombre principali, non re- ct ratezza e precisione di contorni le sue fe stano di produrre il loro effetto. .-« figure, rilevandole poscia con masse a Molti ritratti si vedono nelle fami- «« forti di chiaro—scuro, accompngnato glie di Salò, e molti altri in Riviera, u da un colorito armonioso, e da una :< e alcuni in Verona nella Galleria Ca- ;« vaghezza quieta relativamente agli se nossa, e altrove in altre Gallerie, i

(1) Sior. Più. T. II. 1>. lf>4. Bass.ino 179«. grammaticum t Venetlis apud lieti ed. Mìlochum (2) Le Miniere della pittura p. Vene- 1673 in 8. zia 1664 in la. (4) Abecedario Pittorico »763 in (3) Giorgio Nicolini dclP Ord. del B. Piclro da (5) Pitture, scolture e architetture ddla fitta Tisn scrive cosi! Le ombre del pennello glorioso di di Rovigo. Venivi;» 179'» in 8. Pìelr ticllotti . . . Eva pentita, mirat olo colorito (t>) Vita di Lattanzio Gambara c Notiùe in - >fd pennello di Pietro Bellotti . . . Quo->lo Ni- torno ai più eccellenti pittori Brescì ni. Pr»- wlini ì> il incdosìmu clic Pautori dclP Itinerarium sria 1S07 in 8. 2 8 BEN--BER « quali fanno ferir del merito reale di FORTV3ATO AUrLES CENTI CLARISSIMO w questo valente artista, che per aver FI LIO AMANTISSIMO e lesse la prima «• usato grande artifìcio nei lumi, ridu- linea cosi : Industrio Acio Benevolo j ccndoli a que' punti che richiamano e per tal modo risultarono due perso- (( 1' occhio del risguardante eon soave naggi distinti : Industrio Acio Benevolo *f compiacenza ed ammirazione ». Sin e Marco Aurelio Dubitato ; e Indu- qui il Prof. Turini. strio Acio Benevolo argomentossi es- BENAMATI Cristoforo da Maderno, sere il BENEVOLO celebre personag- Sacerdote. Egli merita essere ricordato gio della storia Ecclesiastica. Io stesso con singoiar gratitudine, particolarmen- sull' autorità di quel grande archeologo te per l'atto, con cui al fine de' suoi così ragionai nel Leggendario di SS. giorni rese tuttavia continua e perenne Bresciani (3). Ma il fatto sta, che nel- la generosissima sua carità della patria, 1' epigrafe non ci fu mai quell' ET, nè per lo Stabilimento scolastico , da ve ne ha assoluta necessità, e quindi lui eretto in essa per testamento, as- 1' Industrio e il Benevolo sono due segnandovi a locale la sua casa, e ad epiteti di M. Aur. Dubitato * e 1' AC è emolumento le rendite de' suoi fondi. congiunzione loro, non è già abbrevia- Dopo un lungo esercizio di sacerdo- tura di Acio. Ottimamente dunque il tali virtù, nella età di anni ottantacin- Gagliardi (4) scrisse Inscriptio . . . M. que e sei mesi, egli morì in Maderno Aurelio Dubitato et C. CentuUo For- stessa a' 5 luglio del 1799. Un' iscri- tunato posita. Disparendo così da tale zione latina al sommo della porta della epigrafe di Toscolano il personaggio di detta casa fu posta dai Madernesi in Benevolo, e rimanendone quello di monumento di riconoscenza verso il Marco Aurelio Dubitalo, a d altro luogo loro libéralissimo benefattore , e ogni di questo Dizionario sarebbe a ragio- anno nella loro Chiesa maggiore si rin- narne , cioè all'art. DVB1TATO. Ma novano da essi a pace ed onore di lui essendo incerto dalla epigrafe, s'egli solenni esequie. fosse gentile o cristiano, meglio sarà parlarne nelle Inscriptiones Benaccnses BENEVOLO. In Toscolano era la Ethnicae. iscrizione seguente (1). — BERNINI Fra Giuseppe Maria, Cap- ISDVSTRIO AC BESETOLO puccino da Gargnano. Fu Missionario PLVRIMIS MI LIT1AE HOSORIBt S al Tibet e Vice-prefetto di quelle Mis- FVSCTO sioni. Il P. Cassiano da Macerata scrisse PRO SVAE PÌETATIS MERITO M. AVR. le Memorie istoriche delle virtàj viaggi DUBITATO V. /. PATRI ET C. CESTVLLO j e fatiche di lui, date in luce in Ve-

ti) Rossi Memoria Brcsc. p. 263. Broscia 1616 però fatti da ultimo a questa Chiesetta o Casa, in 4} Panvinio An'. Ver. p. 288. Patavii 1648; e allo spazzo dinanzi, il secondo di que1 due (ram- Rcinesio Sjntag. Insci'ip. r. 1. vi. n. l3;. Lip- menti si è sperduto» e l'altro si è posto a prote- siae 1683$ Gagliardi PP. Brixiani p. 218, ecc. zione del muretto di «palliera in fondo alla scesa, in riferirono mentre esisteva forse tuttavia intera. che mena al lago. Nel 1827 avendola io cercata cou diligenza, ne (2) Fasti della Chiesa nelle Vite dei Santi, trovai due frammenti dinanzi alla Chiesetta antica 3. Aprile. di Toscolano , delta della Madonna di Bcnaco, e 0) P. 44 e 198. li descrissi nel Leggendario dei SS. di Brescia ('[) PP, Brixiani p. alj , n8. ( P- 9Ì c 198- i8j4 )• Negli abbellimenti BER 39 rona nel T767 in 8. — Forse ne darò ch'egli lasciate le pompe secolaresche un sunto sul fine di questo Diziona- e le foHìe del mondo , e dedicatosi alla rietto. perfezione cristiana e allo studio dei BERTAZZÒLO Stefano, Sacerdote di sacri canoni, si rese sacerdote (1). Ri- antica e illustre famiglia di Salò. Es- cevette esso tuttavia nuovi impulsi alla sendosi quivi recata s. Angela Merici, pietà da s. Gerolamo Miani, fondatore egli che in allora era in età giovanile, della Congregazione di Somasca, mi e scolaro ascritto alla Università di ebbe la bella sorte di godere nel i535 Padova, fu a visitarla. Angela aven- in casa degli Scaini per tre o quattro dolo veduto dato alla vanità , seppe giorni (2). Sicché divenuto zelante correggerlo ed esortarlo sì efficacemente, ministro della divina gloria, si diede

(1) Ciò narra jl Belltntani ( Vita ms. di san- il servo di Dio cogli altri alla mensa, dove "benché e* Angela c. ) presso il Lombardi ( Vita d; assaggiasse, o mostrasse di assaggiare di ogni vi- sant* Angela p^ 55.) e il Doncda ( Vita di san- vanda , si accorse però il Bertazzoli, che non si t» Angela C. XI ). cibava se non di pane, e sorrìdendo gli disse: (») Ciò narrano il P. Evangelista Dorate, il Avvertite Messer Girolamo che 'omnis repletio P. Agostino Tortora, il P. Stanislao S.inllnelli mala, panis autem pessima. É vero, rispose egli, nrila Viti da loro scritta di S. Girolamo Miani, ed io ne sono troppo ingordo : conviene morti- « P anonimo autore della Vita del medesimo Santo f carsi e prenderne il solo bisogno. Ma meno data in Iure in Milano nel 1768 in cap. XVIII. assai del bisogno egli ne prese allora, e ne pren- Ad edificazione però e comodo del mio lettore of- dea quotidianamente , non volendo mai soddisfare frirò qui il sunto di quanto si legge al c. XVIII. intieramente alle esigenze della natura. di quest1 ultima Vita. Il Sacerdote Stefano Bertaz- Dopo la refezione proseguirono il viaggio, e zoli di Salò, e Gian Battista e Bartolomeo Scaini giunti la sera in Salò, furono alloggiati in casa fratelli, e parenti del Brrtazzoli, con lui si reca- degli Scaini. Per farsi sempre più confidente loro, rono a Verona, onde riverirvi il P. Giovanpietro ' e principalmente del Bertazzoli, procurava i| buon Caraffa, allora Vescovo di Cfaieti, indi Cardinale, Servo di Dio di schivare ogni singolarità per e poi Papa sotto il nome di Paolo IV., il quale quanto poteva, onde la mattina prese cogli altri era presso il Vescovo della stessa città, Giberto, il suo luogo alla mensa lautamente e splendidamente e stava per recarsi a Roma, chiamatovi da Paolo III; imbandita, a cui per far onore ali1 ospite, aveano e preso alloggio presso il Vescovo stesso, accon- gli Scaini invitati ancora, oltre D. Stefano Ber- traronsi con S. Girolamo Miani, che colà era ve- tazzoli, altri parenti ed amici più ragguardevoli nuto, ed era e al Caraffa e al Giberti carissimo. del paese. La grande mortificazione di Girolamo Dovendo però il Miani prendere la via di Bre- fu allora non dover rifiutare alcun cibo, e ciò scia , qnellì invitaronlo a recarsi a Salò a godervi nulla ostante nulla dare al piacer della Sola. Pro- alcuni giorni le amenità di quella Riviera, e Mon- curando perciò di amareggiare il gusto delle vivande signor Caraffa, il quale forse desiderava maggior saporite con sollevare la mente alla dolorosa con- studio della perfezione nel Bertazzoli, persona con- siderazione delle pene di Gesù Cristo, ecco che sacrata a Dio, ed avea veduto quanto egli godesse sul più bello del convitto, dando senza riflettere della conversazione del Miani, indottelo ad ac- in un dirotto pianto, fu obbligato ad alzarsi e ri- cettare P invito, e a sperare che ne avrebbe tratto tirarsi dagli altri. Quando si vide solo, poste le profitto. Partirono dunque unitamente da Verona, ginocchia a terra, seguì più che mai a piangere, Girolamo a piedi, e gli altri ire a cavallo. Più rimproverando acremente sè stesso, che avendo il volte qnesti mossi a compassione della sua età « suo Signore patita fame e sete su questa terra, della sua fiacchezza, si soffermar ODO per istrada, avesse egli osato sedere a mensa si lauta , e chie- pregandolo a volersi valere della cavalcatura, che dendo a Dio perdono del suo trascorso. Stimarono libera tor seguia dietro. Ma egli ringraziandoli però d1 allora innanzi i $screti ospiti di non es- sempre rispondea di averne perduto V use, e per- sergli più noiosi, e dissimulando, permettere che altro reggergli le forze abbastanza , ne essere egli a suo piacere altro non mangiasse che pane, senta il suo diletto ancora il viaggiare a piedi. nò altro bevesse che acqua, suo consueto modo di COÌÌ procurava egli di celare i veri motivi della vivere, che però fu dello perpetuo digiuno di rulli sua mortificazione. i giorni, principiato da lui ad usarsi qualche anno addietro, nè mai intralasciato sino al termine Presero pota in Peschiera , fortezza de1 Veneziani della vita. ben munita dalla natura e dalPartc sui confini del Veronese. Quifi preparata la refezione, si assise Tre giorni si trattenne in Salò, i qcnli passò te 3o BER tutto agli esercizj del suo ministero a Clem. Vili. Poeti. Caudat. lU. Card. grande utilità spirituale della sua pa- Mauroceni Epi. Brix. hu. Bas. Arch. tria , nella quale inori quasi nonage- et Vie. For. Fac. Cur. HX Kal. Apr. nario, lasciando grata e onorata me- M. D. C. XXII. moria di sè. Il Comminelli in oltre Sopra un reliquario, tuttora esistente così scrisse di lui al Garuffi (^«Ber- nella chiesa parrocchiale di Bogliaceo, te tazzoli Stefano, Accademico Unanime, avvi l'iscrizione seguente: Has San- « fu giurista di alto sapere e di gran ctorum Reliquias R. Baptist a Bertera « nome. Vi è memoria negli Atti pub- S. D. N. Clementis Vili. Capell. In- « blici (di Salò), che M. Pier Francesco tinius ad patriae decus et Fidelium in- « Ferreri Legato Apostolico in Vinegia colarum devotionem augendam ex alma k con podestà di Legato a latere , per urbe* facuitale a sede Apostolica impe- u contrassegno della stima che faceva trata* ad hoc Altare* quod est de Iure « «li un tant' uomo, nell' anno 156o de- Patronatus Familiae suae * transtulit « legasse a lui la facoltà di erigere in anno Dni. M. D. I. C. « benefìcio ecclesiastico la Cappellania Bartolomeo Fontana stampando nel *< di s. Stefano nella Chiesa dell' An- 1625 a Venezia il Compendium Tra- « nunziata (di Salò), di conferire il jus ctatus de Sancto Matrimonii Sacra- « patronato al Comune di Salò, e di mento R. P. Thomae Sanchez e S. I. « approvare e d'investire del beneficio, auctore Em. Laurentio Suarez Ulissi- (e quel sacerdote, che fosse presentato ponensi presbitero theologo alphabetice « dal prefato Comune ». breviter dispositum * lo dedica al no- BERTERA Gio. Battista, Sacerdote, stro Bertera con lettera a lui onorifica. da Zuino, terra vicino a Bogliacco. Nella BERTOLDI Francesco , da Salò Sa- chiesa di S. Maria della Neve, an- cerdote, Accademico Unanime. Ha dato tica parrocchiale di Bedizzolc, vi ha alla stampa le seguenti poesie. effigiato in tela a' piedi dell' Annunziata I. Dialogo nella morte dell'Ili, e Rev. il Bertera con questa Iscrizione: Card. Morosini, e nella creazione di Bàpta Bertera IV. Conclavis privile- Mons. III. e Rev. Marino Giorgio a gio dccoratus. Prot. Apost. Cap. int. Vescovo di Brescia. Brescia per To-

ninggior parie in compagnia di D. Stefano, cui P. Caraffa, e tenerlo in semplice deposito , sinché procurava di animate al totale dispregio delle cose da lui avesse la permissione di ritenerlo, 0 il co- Icrrcue e al desiderio delle celesti. Si trattenevano mando di restituirlo. insieme in usa colla lettura di qualche libro di voto j Dagli esempi di tante virtù , e dalle efficaci esor- passeggiavano insieme or lungo le rive del lago, tazioni delP uomo di Dio restò talmente acceso di «•r per quelle fiorite colline, facendo sempre discorsi perfetta carità quel Sacerdote, che dopo la di luì dì spiritose spesso quando arrivavano in luogo, ove partenza, confessando quanto avesse approfittato della fossero meno esposti alP alimi vista, Girolamo in- sua conversazione, si spogliò di tutti i benefit) ec- vitava P amico -a far seco orazione , nè aveva ri- clesiastici» onde ritraeva il frutto di sopra duemille riardo a farsi sentire da lui ad esprimere colla scudi , e si diede allo spirito, servendo a Dio e al vote i cildi affetti dell1 animo, e a far teneri col- prossimo indefessamente sino alP ultima vecchiaia luijui col suo Dio. Co:! imparava ad orare anche nella Chiesa maggiore della sua patria. Questo P altro. frutto colse Girolamo dall'ubbidienza che Pavea Una volta peT (scambievole esercizio di divoiioue mandato a Salò, e questo fu il premio che Dio lesse il Bcrlaz.zr>lt UII capo delle Meditazioni di concedette alla pena con rassegnazione sofferta di S. Agostino , sopra il quale aggiungendo P uno e eolà vedersi lontano da' suoi poveri, e quasi tolto P altro santi riflessi, mostrò il Miani (anta stima agli esercizii della sua solita vita. Quanto esso di quell'opera si profittevole a chi desidera di col- partiva allegro , con tanto spiacere il videro par- tivare lo spirito, die il Bertazzolo si mosse ad of- tire gli Scaini e il Ber tazzoli, alle orazioni dei frirgliela in dono. Il ringraziò il Miani della cor- quali raccomandandosi, commessi alle di lui si rac- tese esibuicur, c insistendo Paltro, finalmente ac- comandavano, si avviò verso Brescia w ecc. uità il lioiio . a iciuliiiuuc però di chiederle al (1) Presso il Garuffi, itaka Acc. p. 213. \ 31 noli 1597 in 8. Gl'intertocutori sono Collegio Romano ibant ad Superioi*es* Brescia e la Riviera. ut gratiae loco obtinerent habitare prope II. Sonetto e Madrigale. Sta nell' Ora- ipsius cubiculumj quippe sic existima- zione alla Contessa Fulvia Rossi Col- bant * eos* qui in propinquo eisent * lalta di F. Alberto Draghi. Brescia per sanctitatis ejus partecipes futuro s, quasi Presegni i6o3 in 4* virtutem quamdam bene orandi trans- III. Sant* Appolinare * tragica rappre- funderet in alios* sibique videbantur in sentazione. Verona per Tamo 1607 Sancti vicinia abitare. Ac post beatam in 4* ejus mortem plus etiam crevit fama ip- IV. Lo Scolaro, tragicomedia moralis- sius sanctitatis propter multa miracula sima (in prosa). Verona per Tamo et gratias ejus intercessione impetra- 1609 in 12; Salò per Lantonio 1607, tas etc. Insuper in Gallia Cisalpina* e 1617 in 12. ubi haec fama sanctitatis maxima est * V. Madrigali due a car. 62 delle Pompe scio multos * votis in honorem ipsius funebri nella morte del Co. Gentile factis, quod petebant impetrasse * ejus- Tornano Veronese* procurate e rac- que Imagines ac Reliquia e sunt in ve- colte da Celio Malfidi. Verona per neratione * ac Romae * Perusii* et Bri- Merlo 1617 in 8. xia supradictis rebus interfui* egoque VI. Inter me dii spirituali in 12. Sono ac- ipse mihi illum in Patronum adscivi. cennati dal Quadrio (1). In quorum fidem * praesentes manu me a BERTOLONI P. Ignazio, da Salò, subscripsi hac die 4 Dee. 1604 in no- Sacerdote della Compagnia di Gesù. tilo Coli. S. Aut. Brix. Negli Atti della Canonizzazione di S. Lui- Ego IGNATIUS BER TOL ONIUS gi (a) si legge la testimonianza eh* egli Sacerdos. S. J. quiequid supra juratus fa della santità di lui. Trascrivola tal qffirmo * meque subscribo. quale, credendo che abbia a riuscir BERTONI Ferdinando da Salò. Da cara ai pii Salodiani. poveri genitori, altissimo ingegno e Ego IGNATIUS BERTOLONIUS finissimo senso egli sortì per la più Salodianus* Presb. Concionator S. /., dilettevole delle belle arti, eli' è la ci un juramento testor 1adisse me Vitam Musica. Nel!' età di dieci anni suonava B. Aloysii Gonzagae * ab A. R. P. Vir- con grande intelligenza il grave-cem- gilio Cepario Perusino * Cathed. Brix. balo, e con somma discrezione consuo- nunc Praedicatore, conscriptam. ( Que- nava nei componimenti principali del sta vita, allora ms., fu poi nel 1606 rinomato maestro Corelli, e di molti stampata in Roma ). Et una cum ipso altri che per ammaestramento della saepe ejusdem Vitae capita singillatim gioventù scrissero di cose musiche ; contuli cum processibus authenticis * ac In oltre sotto la disciplina del Polaroli testimoniis juratis * ex quibus extracta in Brescia, e sotto quella del celebra- est. Et Historiam censeo esse veridicam tissimo P. Martini in Bologna, trapassò ac plenam exemplis sanctitatis ac reli- tutti i condiscepoli suoi coetanei in gionis j nihilque contra sanctam fidem guisa, che il lodato Padre presone d*af- ac bonos mores continere. Praeterea cum fetto singolarissimo, il volle con parti- supradictum B. Aloysium cognoverim 9 colar cura educare.non solamente nelle • et versatus cum ilio fuerim* tum sae- dottrine musiche, ma eziandio nelle mo- culari * tum religioso Romae, scio ip- rali e cristiane virtù. Ondagli e di quelle sum tamquam Sanctum habitum fuis- e di queste fu ténerissimo amatore mai se j et quicumque eum videbat* hoc de sempre, e per li progressi in quelle sino ilio statuebat. Atque in Novitiatu et in d'allora compose e fughe e canoni ed

(1) Star. cntg.

(1) Non posso a meno di notare» almeno qui a basi forse tuttavia ne' libri della medesima Accade- piò di faccia , che il nostro Certuni dimostrò il suo mia : e nella mia domestica Libreria vi ha la detta affetta zW Accademia degli Unanimi di Salò , ili poesia stampata. cui era socio, con una felicissima cantata a due voci, (2) Ilo scritto questo articolo sulle notiate co- intitolata il Trionfo dilla virtù, scritta forse dal municate dal sig. Prof. Romualdo Turini, nipote Dott. Ercole Girardi » e da .lui posta in mùsica » del Bertoni, al sig. Prof. D. Mattia Cantoni, ov- ed eseguita in una pubblica .-rdtittan&a di quella ai vero suir Elogio dal Prof. Cantoni letto alP Ate- 14 agosto del 1804. Lo spartito del Baioni ser- neo di Salò. 34 BER—]BES—BE T trale, e la sua fama anelò sempre del ebbe la laurea. Onorato del sacerdozio, pari a quella dei Galuppi, dei Jomelli, lesse egli stesso Teologia con molta ri- dèi Sarti, dei Piccini, dei Sacchini, ecc. putazione presso i RR. PP. della Con- nè verrà meno mai, sinché si conser- gregazione dell'Oratorio in quella stessa verà nella musica qualche scintilla di città. Tanta era la prontezza del suo buon gusto. Questo insigne compositore ingegno, la chiarezza della sua mente, si distinse però al di sopra di ogni al- e la sua facilità nello insegnare, e nel- tro per la soavità della parte vocale, l'esporre le cose difficili, che metten- nè vi ha chi lo eguagli in questo par- dosi dinanzi in iscuola i Trattatisti delle ticolare. Il filosofo dei cantanti, Pa- teologiche discipline, e scorrendoli, ne chierotti, lo aveva sempre seco quanto andava scegliendo ciò, che parevagli più poteva; e due volte ch'egli andò in confacente al vero e più sostanziale e Francia ed in Inghilterra, vi fu in sua più acconcio allo scolastico insegna- compagnia, non trovando quel famoso mento; e senza avere preparato alcuno cantante altro compositore clic tessere scritto dettava così improvvisamente le sapesse un miglior disegno per far si- sue lezioni, cui poscia avendo riunite gnoreggiare il canto; che alla fine dei e cresciute, e rese in miglior forma , fini è la vera e sola musica dell'uomo. diede alla luce come diremo. Dopo non Bertoni compose nella sua prima gio- so quanti anni di magistero, tornò, forse ventù un Miserere per le allieve del per domestiche necesssità, in patria, dove Conservatorio dei Mendicanti di Vene- e nello studio, e nell* orazione, e nelle zia , ove egli era maestro di Cappella ; e opere del ministero sacerdotale venne per più di quarantanni quello fu sem- spendendo a vantaggio dei prossimi il pre eseguito tutti i venerdì della Qua- suo tempo , sino a che nell' età di 66 resima , nè vi fu alcun compositore, il anni assalito da varj insulti di apo- quale abbia osato gareggiare coli' in- plessia spirò a' 10 Aprile del 1728. trodurne un altro nel detto Conserva- Le sue opere edite ed inedite a me torio. Codesto Miserere può andare del note, sono pari col famoso Stabat Mater del Per- I. Theologiae scholasticae praelectioni- golesi , e sì T uno che l'altro saranno bus Scolasticis accomodatae per ano- due modelli per l'arte armonica. L'altre nymum Presbyterum sacrae theolo- opere del Bertoni sono già a lei note, giae doctorem et in urbe Brixiensi le- nè occorre che ne parli >t Sin qui il ctore Partes IV. Brixiae ex. typ. sig. Ceruti degno allievo di tale mae- J. M. Ricciardi 1703, 1704. in 8. stro , e dal quale aspettasi la grande II. Anatome Conuersationis amatoriae opera, cui sta lavorando da molto tempo, prò disciplina juvenum conjugia qua e- cioè: La disciplina della scienza del- rentium concinnata* et Confessario- V armonia. rum* Parochorum * Concionatorum, BERTONI Ferdinando da Salò. Vedi ac Episcoporum intelligentiae expo- Turini Ferdinando. sita j etc. Brixiae typis J. M. Ric- BESOZZI o BESUZZI Innocenzo da ciardi'. 1704. Quest' opera è il primo Mocasina, Sacerdote. Nato nel 1662, da trattato apposito dato in luce sopra giovinetto fu mandato a Brescia ad ap- tale materia, e costò all' autore pa- prendervi le buone lettere sotto la di- recchi anni di studio. L' argomento sciplina dèi RK. PP. della Compagnia vi è trattato con sode ragioni, a quel di Gesù, ed ebbe a maestro di eloquenza che dice il Mazzucchelli, e colle auto- il P. Michele Angelo Tamburini Mo- rità delle SS. Scritture e de'SS. Padri. denese, che fu dappoi Preposito Gene- III. Commentaria in Novum Testanien- rale di quell' Ordine si benemerito delle tum. T. 11. MS. lettere e della pietà. Resosi Chcrico, IV. Tractatus asceticus MS. studiò in filosofia sotto gl'insegnamenti V. Lettere sopra materie dogmatiche. MS. dei medesimi Padri , e poscia in Teo- Questi manoscritti forse esistono presso logia all'Università di Padova,-ove ne 1 si;:g- IVdroli da Salò o da Mocasina 35 Dal Mazzucchelli ho tratto il più di medesima. Vedi Alleni Abbate Gia- queste notizie intorno al Besozzi. como. BETTONI Conte Carlo. Nacque egli Agli studi dell' Agricoltura congiu- in Bogliacco nel magnifico e ameno gneva il Bettoni quelli della Meccanica. Palazzo, che ivi ha la nobile fami- Quindi nuove invenzioni di lui abbiamo glia de' Conti Bettoni. Fino dalla fan- nella fabbrica dei giardini di agrumi, le ciullezza diede a vedere quanto egli quali con molto profitto vennero ad- compassionasse le disavventure altrui, dottate; nuovi pensieri e sperimenti e quanto fosse tenero dell' altrui bene. sul modo di far riuscire più lucida la Compiuto ne* Collegi di Novi e di Bo- seta, che si trae dai bozzoli, su quello logna il corso ordinario degli studj, di muover l'aspo con minor fatica, su procurò colla lettura assidua di ottimi certi contro-fondi ai fornelli per libe- autori, e colla conversazione di dotti rare le filatrici dalle scottature delle uomini d'arricchire l'animo suo di ogni mani, sulla costruzione di nuovi for- buona letteratura e scienza, e a tal fine nelli, con cui risparmiare certa quan- per più anni si tenne a Firenze, a Pisa, tità di legna, ed altri simili oggetti, per a Roma, a Napoli, a Venezia, a Pa^ cui manteneva anche degli artefici, onde dova, od in altre delle più cospicue formassero de' modelli e delle macchine, città d' Italia. ch'egli veniya immaginando. Se a lui riuscì dolce ogni studio di Sommamente intese anche alla Idrau- ogni bell'arte e scienza, più però egli lica, anch' essa importantissima per l'A- compiacquesi di quelle, che potessero graria. Essendo i suoi terreni dal fiume tornare utili al pubblico 3 e perciò del- Clisi gravemente danneggiati, ei medita l' agricoltura e delle arti meccaniche lungamente in quale più facile, più si- massimamente si dilettò. E riguardo cura, e men dispendiosa maniera si po- all' agricoltura , egli leggeva* esaminava tessero riparare, e trovatala, ed assicu- e sommetteva alla prova delle esperienze, ratane 1' utilità, ne stende una Memo- senza risparmio di spesa, quanto ne ave- ria* cui indirizza all'Accademia di Ve- vano scritto gli antichi e i moderni di- rona. Animato poscia dal buon esito nanzi a lui. Anzi, onde avere dei com- delle sue cure e dagli elogi di quel- pagni e dei giudici in cotesti suoi im- 1' Accademia e del Veneto Magistrato prendimenti, nel 1768 egli promosse dei Beni inculti, adopera di applicare ed ottenne 1' erezione dell' Accademia il suo metodo ad altri fiumi, tentando Agraria di Brescia. Quindi non ebbevi cioè di scoprire i mezzi di prevenirne adunanza di questa, ove non leggesse le inondazioni e i guasti, e di reggerne alcuna dissertazione, o sulla torba, o sul la corrente, di renderli più facilmente concime, o sui bachi da seta , o sulla e più sicuramente navigabili; e de' suoi coltura dei gelsi, degli olivi, degli agru- lavori fatti col celebre Abbate Avanzini mi, e delle viti, o sul modo di trarre (Vedi Avanzini) riscuote dalle Ac- dai semi od ignoti o negletti un ; olio cademie e dal pubblico le meritate ac- atto al condimento delle vivande, ov- clamazioni. vero al lume, procurando di parlare Nemmeno l'areostatica fu dal Co. sempre colla scorta dell'esperienza, nè Bettoni negletta. Conciossiachè essen- lasciando di condire la secchezza delle dosi nel 1783 inventate dai Mongolfiei cose, che trattava, colla leggiadria e colla ( a tacere dei tentativi anteriori del vivezza delle maniere e dei racconti. Le P. Lana) le macchine areostatiche, e sue sollecitudini però de' progressi del- ridotte a miglior forma da Charles e l'agricoltura, nonché della pastorizia, lo da Robelot colla sostituzione del gas indussero e a ripetute esperienze e a infiammabile all'aria rarefatta dal fuo- stampe di libri, che ne contenessero i co, egli stesso, oltre molti altri fisici, risultati, e ad assegnar premj copiosi or applicossi alle ricerche della maniera di -à5 , or di 5o , or di 120 zecchini di dirigerle , estendendo i suoi tenta- per la trattazione di alcuni punti della tivi anche all' investigazione dei mezzi 6 36 BET di agevolare i viaggi per terra e per poi sopra modo de' poveri infermi si mare , e quindi pubblicando un libro adoperava onde avessero e medici e al proposito. medicine. Vedendo in oltre eome un'esatta co- Che non fece in oltre onde sminuire gnizione del proprio paese sarebbe stata i tanti ammazzamenti che avvenivano di molto vantaggio e dilettamento a* a' quei tempi nella Riviera di Salò, a suoi conterrazzani, intraprese d' ac- tacere di altri estranei paesi ? Siccome cordo coli' Ab. Avanzini un' opera, clic a si grave disordine era strada, non che sola sarebbe bastata a renderlo immor- la protezione de' Signori, la facile con- tale, se tanto di salute e di vita gli cessione del portar V armi, che si ot- avesse Iddio conceduto, quanto richie- tenea per denaro da coloro ai quali devasi a compierla, cioè una Carta to- stava il vegliare alla sicurezza pubblica, pografica di tutto il lago di Garda con e perciò essere di tale concessione par- dodici o quindici miglia all' intorno. chissimi, egli e cogli uni e cogli altri, Ma la morte venne a troncare in sul e per raccomandazioni e per danari meglio tale opera ( vedi Avanzini ) * si adoperò ad impedirnelo quanto si noncbè altri importanti ricerche, cui potesse. Particolarmente però ottenne egli andava facendo, fra le quali la quanto desiderava coli' opera dell' Ec. Teoria generale della Terra aveva non Mario Soranzo gentiluomo d'integrità , ultimo luogo. di virtù, e di fermezza rarissima, allora Ma la sua passione pel ben pubblico appunto mandato dalla Veneta Signo- traevalo ancora dalle sue tranquille me- ria a Provveditore di Salò. Di che sod- ditazioni alle sollecitudini e all'opere disfattissimo, animò poscia il Consiglio di svariata beneficenza. Perciò in Bo- della Riviera medesima a decretare un gliacco, dove era nato, e dove fuggendo pubblico monumento alla gloria del le tumultuose citta si ritrasse a pas- Soranzo ; e questo fu una tavola dipinta sare gli ultimi anni della sua vita, era maestrevolmente da Santo Cattaneo da riguardato per comun Padre. Le fami- Salò, nella quale Mario Soranzo in abito glie più bisognose avevano da lui con- maestoso calpesta l'oro coli' adirato tinui soccorsi ; tali però che riuscissero leone, sperde i facinorosi, e stende la di eccitamento e sussidio alla fatica, mano amica a sollevare la Riviera che non di alimento all' ozio e alla infin- in abito di vaga e dignitosa matrona gardaggine. Quindi ci forniva di nuovi agli atti e al viso dimostra la sua ri- strumenti e di lavori, quand'era duopo, conoscenza; e in oltre fece che rino- gli artefici e i contadini; istituiva nuove mati scrittori celebrassero i meriti del manifatture, in cui essi potessero im- Soranzo medesimo con componimenti piegare utilmente le oziose giornate in- in prosa e in poesia, cui diede poscia vernali, e volca che i fanciulli, i quali in luce con tipografico lusso. non potevano altro, si occupassero del Ma ben vedendo il Co. Carlo che filare, premiando quelli fra loro che si a rendere più mite e più costumata dimostravano in ciò più destri e più 1' età dell' uomo provetta duopo era in- diligenti. Dottò di molte fanciulle onde formare per tempissimo a virtù 1' età avessero collocamento , e provvide di giovanile , lii sollecito di fare che si annue pensioni de'giovani d'ingegno, componessero da mano valente delle onde potessero attendere con maggior novelli- morali, in cui le primarie virtù, agio alle arti o alle scienze, e tra que- e tra esse V amore de' nostri simili si sti fu il matematico Bresciano Cocoli. proponessero e istillassero per racconti Solea far vendere a discreto prezzo le di falli e di esempli ; e pel contrario sue derrate, affinchè i terrazzani avessero i vizii e il disamore dei nostri simili mezzo di provedersene, e in due anni allo stesso modo si ponessero in abbonii- di fierisbima carestia volle che si desse nio e in orrore. Lodevolissimo imprcn- a' suoi per la metà il grano, che era diinento in vero fu questo del Co. Bet- salito ad altissimo prezzo. Tenerissimo tolìi ; ina vieppiù lodevole sarebbe stato BET 3- se avesselo perfezionato, intendendo Di che vi ha alle stampe una let- a far conoscere e amar*; Dio fonte e tera importantissima del Zola dei i3 principio di ogni nostro bene e del settembre 1775, scritta al canonico sincero amore dei prossimi, a far com- Bocca (1). prendere come sia esempio di univer- Premurosissimo ad ogni modo il Co. salissima e generosissima carità Dio che Bettoni di vedere effettuato il suo di- fa nascere il sole e piovere acqua fecon- visamento pose a premio di a5 novelle datrice sui campi dei buoni e dei rei, morali, quali dicevamo, 100 zecchini , e Gesù Cristo che dopo una vita di e tal premio venne dato per metà al benefizi muore eziandio per li suoi cro- P. Francesco Soave , e per metà al Co. cifissori; a far sentire la pietà utile ad Ab. Girolamo Padovani. Le novelle ogni cosa e atta a formare del mondo però del P. Soave colla giunta di altre una famiglia e un Paradiso di pace; e sue , furono date in luce a spese del a fare sperimentare che P amore degli medesimo Co. Bettoni. Siccome però le uomini senza religione è amore di sè novelle premiate poche tuttavia erano, medesimo, amore ipocrita e bugiardo dal nobile Mecenate altri 100 zecchini e padre di ogni inumanità. furono disposti a premio per otte-

(1) Lettera dei prof. Zola al canonico Bocca , si vuole la morale della natura. Di qual natura, io data da Concesio il di i3 settembre 1775, in ri- domando, ragionevole 0 bruta? Se della ragione voi sposta alla domanda fattagli dal medesimo canonico natura, io non so come si possa prescindere da Sul pensamento 0 progetto del Co. Bettoni d1 inse- ogni idea di diviniti e di religione; ni certamente gnare ai fanciulli una morale filosofia per via di 11 hanno saputo Socrate, Platone, Cicerone, Se- storielle, nelle quali si prescindesse non solamente neca, nè gli altri filosofi, i quali non hanno ca- da ogni religione, ma anche dalP esistenza di Dio. pito come star possa 1' uomo senza alcun dovere ci Lode S assaissimo il progetto delle storielle, e verso P Antere della natura. Ma io non voglio far sarebbe questo un libro utilissimo a' fanciulli, cui di una lettera una disputa, e farei torlo al signor toccano più le vive pitture delle cose, che non le Conte, supponendo eh1 egli non abbia Ietto almeno regole e i precetti. Queslo fu già un desiderio di alcuno di que1 tanti scrittori che profondamente Socrate, e a ciò intese quel bravo filosofo che hanno trattato questo punto ; e che se ha letto, a scrisse le favole di Esopo, che forse fu Socrate proposito degli Atei, Bayle» non abbia ancor letto medesimo: cos\ scrisse i suoi caratteri Teofraslo. i suoi dotti impugnatori, e Warbnrthon tra gli al- Ma importa assaissimo (sapere) di qual modo tri. Ripugnerà dunque in quésto senso il progetto quelle storiette si facciano. Primo non occorre im- dtl signor Conte alla buona filosofia, non soio alla maginarsi , che sia la religione cristiana quella fiera religione cristiana. Della bruta natura poi io noe religione, quae caput e cotti regionibut extendébat, so qual morale esser possa } quando pur questa , se- col resto che dice Zuerezio , ma una religione condo PElvezio, non si faccia consistere nella fisica dolce e consolante e fatta addettala ai mutui biso- sensibilità. So che gran mobile della natura anche gni ed uffici della società $ onde io non veggo come umana , è P ulilc, ma questo esser dee conseguenza, questa morsi filosofia, che per via di storiette si non fondamento e principio della buona morale, e vuole inslillnre negli animi de1 fanciulli , non possa si dee un1 azione intender utile, perchè onesta, non in un tempo (stesso) farli cristiani. Quante belle onesta, perchè utile. Guai se i ragazzi la capissero pitture non leggonsi nel Messia di Klopstok, nell'A- altrimenti : con questi pripcipj in testa diventereb- bele di Gesner, e in altri poeti tedcscliì , proprie bero, crescendo cogli anni, i maggiori bricconi del a rapire con dolce incanto i cuori de' fanciulli a mondo, e indarno si affaticherebbe la religione di innamorarli della virtù) e a riempirli di venerazione persuader loro il contrario. Basta consultar l'espe- e di amore pei misteri della religione > Finalmente rienza per rimanerne convinto, e volendone saper non siamo tra. Lapponi » scriviam par fanciulli cri- le ragioni, basta leggere, per tacere'i moderni, stiani , e se buoni cristiani gli avrem fatti, gli Cicerone de legibus e Lattanzio. Nè mi si dica avrem fatti onesti uomini eziandio. Certa cosa è che le vecchie idee dell1 onesto son troppo astratte che tutte le colte nazioni hanno procurato d1 insel- e sublimi per poterle cacciar dentro a semplici sto- lare per tempo, chi di una maniera, chi di un1 al- riette, quasi che pieni non ne sicno i quadri del tra , insieme colla morale la religione qualunque Telemaco, che ognun S3 quanto siano teneri e de- ella si fosse, e ciò ha pur fatto P autore delle fa- licati. Questa in breve è la risposta, eh' io posso vole di Esopo, che ini si citano per esempio. Ma dare, invariabile e costante, alla lettera di V. S. qui non si vuole uua morale cristiana, ini si dirà. Illusi.». 38 BET nome alcun' altra ; e in fatto altre dieci scia 1808. p-3i*34. onorò la memoria ne furono onorate. del Co. Bettoni. Volle in oltre il Bettoni che l'Ac- Operette stampate del Co. Carlo Bet- cademia di Scienzelettere ed arti* al- toni a me note. lora di fresco instituita in Padova, as- 1. Risposta ai quesiti dell' Ecc. Magi- segnasse e conferisse una medaglia di strato dei beni inculti circa l'epide- oro di cento zecchini a chi sapesse demia dei gelsi bianchi. Venezia. trovare meglio i mezzi di risvegliare 1*771. in 4. V amore dei nostri simili in que' gio- 2. Progetto per preservare i mori dalla vanetti* i quali un giorno sarebbero po- corrente epidemia aumentandone Ven- tenti o per autorità o per opulènza. trata. Brescia 1776, e con amplia- Anche i teatri voleva rendere maestri mento Venezia 1778 in 8. di filantropia, e porvi in iscena l'amico 3. Pensieri sui fornelli da seta. Bre- e l'amicizia degli uomini, e onde riu- scia 1777 in 8. scirvi , come che sia, statuiva cento o 4« Pensieri sul governo dei Fiumi. Bre- duecento zecchini a chi meglio perciò scia 1782 in 4* trattasse di un tale argomento. Cosi 5. L'uomo volante per acqua, per aria foss' egli sopravvissuto, e avesse potuto e per terra. Venezia 1784. avere il contento di vedere educato BETTONI Conte Giovanni Ant., fra- alla scuola morale de' teatri un altro tello del Co. Carlo precedente. Nacque Vincenzo de* Paoli, nato e cresciuto con anch' esso in Bogliacco nel 1717. Alieno altri mille a quella dell' Evangelio e dagli ozi pacifici della patria casa, della Chiesa. Ma la morte tolse 1' av- dalle Cure campestri, e da' negozj a veramento dì tali progetti, che nè prilna cui volti erano altri di sua casa resi- nè dopo il Bettoni sortirono mai molto denti in Genova ed in Napoli , e in- migliori effetti. vece inchinevole alla vita dell'armi, Gli ultimi mesi della vita del Co. nel 1733 si pose al servigio dell'Au- Carlo Bettoni non furono ne an- stria nella Cavalleria in non so qua! ch' essi vacui di utili progetti, o di ra- grado. Negli sgraziati combattimenti tra gionamenti proficui sul risplenderc di gli Austriaci e gli Ottomani a Krostka Dio nelle sue creature, sull'ossequio ehe il Co. Giovanni vi era Capitano dei co- 1' uomo gli deve, e sul buon uso della razzieri del Reggimento Sernes e nella sua ragione, e sulla gloria di concor- distruzione del corpo, a cui esso appar- rere all' altrui vero bene. Compiuti egli teneva, perdette per gravissima ferita finalmente i doveri di cristiano e aju- un occhio. Ristorato il reggimento Bcr- tato dei santissimi conforti della Reli- nes, il Bettoni vi fu promosso nel 1750 gione da lui sempre amata per intimo al grado di Maggiore, quindi nel 1752 sentimento e praticata ad altrui edifi- a quello di Tenente-colonello. Dappoi cazione ed esempio, colla tranquillità nel 1765 fu creato Colonnello, e gli dell'uomo giusto finì di vivere in Bre- venne assegnato il comando del Reggi- scia ai 3i Luglio del 1786 nell'età di mento di Corazzieri di Cordova. Ac- 5i anno, lasciando erede del più del cesasi la farinosa guerra de' sette anni, suo patrimonio la pubblica Àccadeniia in cui si sparse tanto sangue, veggiamo di Scienze Lettere ed Arti di Padova, il Co. Bettoni dapprima nel campo di mentre sapeva che in tre nipoti sareb- Deutschbrod guidatore di sei squadroni bero scolati i molti beni di altri quat- di corazzieri sotto gli ordini del Daun, tro Zii e del Padre. e nel campo di Budin sotto quelli del Il P. Frane. Soave scrisse e stampò Generale Radicati. Nella battaglia di nel fine delle sue Novelle Morali le Me- Lowosisfz avvenuta il dì 1 ottobre morie intorno alla vita del nostro Co. del 1756 diede prova di valore e di Carlo Bettoni* d'onde io trascrissi il bravura ; onde si meritò singolari en- più di questo breve articolo. Anche il comj nella notizia di quel fatto d'armi Brocchi ne' Comm. dell' Accad. di Bre- spedita a Vienna dal Conte di Browne, BET 39 Duce supremo dell' esercito Austriaco. Compostasi alfine alla pace l'Europa, Questo onorato principio di sua fama e uscita l'Austria da cosi lungo e dub- fu seguito da nuove opere egregie sia bioso arringo, Maria Teresa pensò a nella battaglia di Praga, sia nel memo- compensare quanto potea que' prodi, rabile conflitto di ColHn così funesto che avevano superati di tanti pericoli, alle armi di Federico, sia nel combat- e sostenute di tante fatiche, e tra que- timento di Csclahovitz, sia nelle altre sti il nostro Bettoni. Quindi nel 1764 sanguinose azioni di quella tremenda onorollo del grado di Tenente Mare- contesa, per cui egli si acquistò viep- sciallo, e nel 1767 gli concesse in pro- più sempre la lode del Principe suo, prietà il Reggimento di cavalleggeri co- e 1' amorevolezza e la considerazione razzieri O-Reily. Rividde poi il Bet- del Conte Daun , il quale capitanava toni l'Italia , e fu in Lodi alquanto di l'esercito. Onde nel 1758 il Bettoni fu tempo qual Brigadiere nel Reggimento innalzato al grado di Generale Mag- degli Usseri Dessofoy. Ma ricondottosi giore di Cavalleria. Del qual posto si in Germania, morì finalmente in Un- mostrò meritevole il i4» Ottobre dello gheria in Erlau a' 5 gennaro del 177$ stesso anno contribuendo moltissimo in età di 56 anni, e nel 39.0 anno sotto gli ordini del Daun alla totale del suo militare servizio, lasciando sconfitta della cavalleria prussiana nella fra suoi commilitoni fama di valente battaglia di Hockirten, e tuttavia po- e integerrimo capitano e la memoria scia al blocco di Dresda sotto gli or- di virtù assai commendevoli ne' suoi dini dell' Odonel. e in altri guerreschi pari, cioè di sobrietà nel vitto, di fatti sotto quelli dell'Harsc. La ripu- umanità, e affabilità cogli inferiori j tazione però del Generale Bettoni mag- di amicizia cogli uguali, e di solle- giormente si accrebbe a Maxrn. Egli uni- citudine di procacciarsi 1' affetto de* tosi a'suoi colleghi Vitzhombe e Stain- superiori. Anche Maria Teresa ne com- ville, arrampiccatosi colla cavalleria pianse la perdita. Lui benedetto se al sopra le più alte cime, che il vallo dei Dio degli eserciti ha consecrati tanti Prussiani cingevano, di là a più riprese anni di fatiche e di pericoli, e la glo- si scagliò sull'appostato inimico, e senza ria che nel coronò. Il nobil uomo Fran- dubbio, esso ne sarebbe stato intera- cesco Gambara sulle notizie procaccia- mente disfatto o forzato a gittarsi nel- tesi, mercè il Marchese di Sommariva 1* Elba, che scorreva sotto a quell' ac- già Generale Comandate la piazza di campamento,'ove la notte non avesse Vienna , da quegli Imp. Regi Archivj raffrenato queir imprendimelo. Se po- militari, scrisse que* Brevi cenni storici scia il Bettoni in quella gran battaglia intorno la vita del Conte Giovanni Bet- di Torgaw, clic finì colla rotta totale toni ( Brescia 1828 in 8), i quali a me degli Austriaci, non potè colle vigorose valsero di unico fonte di questa sua cariche della cavalleria della riserva, compendiosissima biografia. in cui egli trovavasi, impedire quel BETTONI Padre Giuseppe fratello gran guasto, non fu colpa del suo va- de' due precedenti Co. Bettoni. Nacque lore, sì della potenza e del valore con- in Bogliacco il dì 5 Settembre del 1722. citato dell' esercito Prussiano coman- Resosi religioso Somasco soggiornò di dato da Federico, che sfavasi in punto collegio in Roma e vi fu consultore dei di perdere il trono, e della ferita grave Sacri Riti. Al tempo però de' politici riportata dal Daun sommo capitano degli rimescolamenti venne a Padova. Diede Austriaci sino dal principio di quella in hi ce le tre opere seguenti : battaglia. Siccome poi un tale avveni- 1. Della pace dell*anima e della conten- mento sì avventuroso all'armi Prussiane tezza dello spirito * trattato tradotto non produsse tuttavia tantosto la pace dalla Francese nell' italiana favella di Hubertsburgo, sibbene la guerra pro- corretto ed illustratoe accresciuto seguì ancora alquanto , così il Bettoni di circa un terzo. Roma 1789 in 8. ebbe nuove occasioni di segnalarsi. 2. Trattato contro l'Ateismo, tradotto 4o BET—BIE—BOC—BOL—BON in Italiano c fornito di note. Venezia lades ille Buccardus conterraneus meus 1791 in 8. Quest* opera era stata mihique praeceptor humanissimus et lit- scritta originalmente in latino da un teris Graecis et latinis longe praeditus Professore Tedesco, e poi recata in in quodam de virtutis exceUentia libello, Francese da un Dottore della Sor- quem ad lUum Principem Marchionem bona, come dice il Cernitori (1). Rhodulphum Gonzagam non immerito Di queste due opere del Bettoni parla dicatum iri curabat. Anche il Chia. il Giornale Ecclesiastico Romano (a), sig. Gius. Acerbi di Castel-Goffredo già nonché il Cernitori. direttore della Biblioteca Italiana, poi 3. Settimana di considerazioni e di pre- Console Austriaco nell'Egitto, e ora Con- ghiere. Roma 1797. sigliere di Governo in Venezia, sulle * BIEMO o BIEMINO da Manerha. mie inchieste con due sue lettere (9) Giusta quello che narra il Rossi (3), mi raffermò essere veramente di Castel- egli nel 1201 insieme con Aliprando Goffredo e il Corsini e il Boccardo. Per Averoldi con alcune compagnie di sol- la qual cosa mi cesserò dal dire più dati della Valtencse soccorrendo Brescia oltre del Boccardo . che non ebbe a. riportò vittoria sopra i Casalalti. Il patria la Riviera di Salò. Chi però Gratarolo (4) poi dice essere stato Biemo vorrà saperne di lui più oltre potrà da Manerba onorato con privilegio im- leggere il Rossi (8) , il Quirini (9) il periale di un feudo nel tenere dell'/so/a. Tiraboschi (10), ed altri. BOCCARDO Gian Francesco da Ca- , BOLZATI Zambellino figlio di Ber- stel-Goffredo, soprannornato Pilade forse sanino da Salò. Egli nel I395 fece un per affettazione di Grecismo (5), e morto lascito per lo stabilimento di un Ospi- tra il i4q9 e il i5o6. Il Brittanico tale in Salò, il quale nel i4?7 esisteva nella Epistola dedicatoria da lui pre- tuttavia col nome di Ospitale Zambel- messa a' commenti e correzioni fatte a lino insiemeinente con un altro detto Plauto dal medesimo Boccardo ( Bre- invece Ospitale della Misericordia: e scia i5o6) vi pone queste parole « Cum di ambidue codesti Ospitali era in qucl- sit che dappoi la morte del q. Pilades 1' anno stesso priore o governatore un Academico olim Professor de studi Armanno figlio di un Federico da No- de humanità a Salò. In oltre egli rimberga, come si raccoglie dal Libro il Boccardo a Picinello Dosso Arciprete dei Testamenti ( N. 1. N. 2. ) esistente di Salò intitolò la sua Grammaticarum nell'Archivio dell'Ospit. attuale di Salò. institutionem regula stampata* in Bre- . BONDONI Gio. Pietro da Bogliacco scia dal Brittanico nel 1798. Ma in Medico. Una sua lettera latina data da fatto non a Salò egli era nato, sì bene Bogliacco a' 25 Ottobre del 1743 fu in- a Castel-Goffredo. Conciossiachè "nel- serita dal Co. Roncalli nella sua ,Eu- l'opuscolo intitolato: De laudibus vir- ropae Medicina (TI) là dovo ragionasi tutis Oratio S. P. Q. Brixiano Corsinii della nosematologia e della terapeutica Castrogofredi Brixiani* che si ha ms. $clla Riviera di Salò. nella Quiriniana (6) così si legge : Hoc BONFADINO Vita, qualificato del unum mihi scriptum est in animo omnia titolo di Capitanio. Vorrebbesi nativo in sola virtute posita esse* uti ajebatPy- di Gazano, ma senza prove (12). Meglio

( 1 ) Biblioteca Eccleiiast ca p. ir), (9) De Bri.r. Lettemi. P. 11. (а) Tom. VI. p. 19 e segg. (io} Storia della Letter. T. VI, P. III. L. HI. 0) FMi p. 4«. §. XLVIII. (4) H istoria L. I. (11) Op. eit. p. »f)3. Brixiae. Vedi p. 291-293. (5) Zeno Lettere T. III. p. 246. (12) Prodromo Filatele Lettera li. p. 67. e PAv. (б) Cod. L. III. 10, in fine. Carlo Pololli Lettera a!P Ab. Sambuca nelle (7) Lett. 26 sett. 1822. e 19 die 1822. Opere del Bonfadio T. I, in fine p. XIII. Bre- (8) Elogi. Elogio del Boccardo. scia 1708. BON H Mazzuccbclli il fa da Bologna; egli st' opera è dedicata al Doge Priuli e diede alle stampe un libro sulla cac- e al Consiglio dei X. cia coli' archibugio. Parlano di Giuseppe Bonfadio, oltre BONFADIO Giuseppe, nato in Salò, il Papadopoli e il Mazzucchelli, anche o piuttosto in Venezia, ma originario il Crasso (4) e l'Avv. Antonio Polotti di Salò, come crede il Papadopoli (1) in una sua Lettura diretta all' Ab. An- e il Mazzucchelli (2). Negli anni 1690- tonio Sambuca (5). 1593 studiò in legge civile e canonica BONFADIO Jacopo, da Gazano. Visse in Padova, e fu insignito della laurea ne' suoi primi anni in patria, come ci dottorale, e fu in quella Università fanno argomentare que' suoi graziosi due volte Consigliere. Dopoché, re- versi, ne' quali parla di Gazano (6), sosi in Venezia, vi fu chiaro in belle . . . . Juvat hic consumere totum lettere, in filosofia, e sopra tutto in Sextilemetdulces invisere saepe sodales, scienza d'ambe le leggi, e dall'augusto Qui lateri nostro se se agglomerare so- Consiglio dei X venne destinato ad ( lebant istruire e presedere in Venezia a quella Olim* cum primis colludebamus in annis. gioventù che vi s'incamminava per gli Horum in complexu vis emergit amori*. offici di Segreteria, e Andrea Morosini, Se diam fede ad Adriano Valeriano (7) Senatore, storico, e riformatore dello e a Gio. Batt. Biancolini (8), egli fu Studio di Padova, pose sotto la disci- poscia allevato in Verona, e ricove- plina di lui i suoi nipoti Giacomo ed rossi molto tempo in casa del sig. Ni- Andrea, giovani di grande spirito e colò Pellegrini. J1 Papadopoli (9) ce lo ingegno. Diede alla pubblica luce le mostra in seguito studiante in Padova, opere seguenti. e pe' suoi progressi nelle lettere e nelle 1. Disputano de qivilis administrationis scienze in onore fra gli altri scolari, e optim j forma adversus opugnantes quivi stesso laureato in ragion civile. aristocratiam* praecipue vero* Jo. Il Bonfadio fu eziandio iniziato al Cle- Bodinum* Gullielmum Barclajum, et ricato, e insignito di qualche ordine Iustum Lipsium ad Sereniss. Léonard. sacro. Fatto adulto, egli si trasferì a Donatimi Due. Venet. Patavii 1611, Roma, e vi fu Segretario del Cardinale in 8. Vescovo di Bari, Stefano Gabriello Me- a. Oratio de studiis recte instituendis rino, Spagnuolo, per tre anni, ossia Venetorum civium quicumque ad ar- sino a che questi morì. Perdita al Bon- cana Reipublicae sunt adsciscendi, fadio dolorosissima, come cel dice egli Vmetiis typ. Andr. Muschii 1616 * stesso nella sua lettera a Volpino in 4- (3)- Olivo (10). 3. Dicaeologia omnium Rerumpublìca- Si mise quindi al servigio del Card. rum adversus paraeneticam Oratio- Girolamo Ghinucci; ma o per infer- nem Hermanni Chunradi ad Beges mità , o perchè ne fosse venuto in dis- et Principes. Veneliis apud Hubertum grazia, ne dovette partire. Fabricium et Socios 1620., in 4- Que- Riparatosi al servigio del Card. Guido

(1) Hlst. Gynm. Pat. T. II. p. II5. tum singulari quadam propensione, deb t. (2) Scrittori tP Italia ari. Bonfadio Giuseppe. (4) Vita Andreae Mauroceni. Bis. Vcnet. (3) Che Bonfadio Giuseppe fosse Veneziano, T. IV. p. 21. dice il Mazzucchelli, evidentemente appare dalla (5) Bonfadio Opere T. I. in fine p.XIV. XV. sua Oratio de studiis recte instituendis Veneto- Brescia 1758. rum civiiim , sul principio della quale rallegran- (6) Bonfadio Opere T. I. p. 263. dosi egli di cM-ere stato prescelto alP istruzione di (7) Bellezze di Verona p. 84- coloro ai quali arcana reipublicae custodienda et (8) Supplem. alla Cron. del Zagatta T. li. gravissima obeunda negotia sunt jam destinata, P. II. p. 169. si pregia di potere in tale impiego pagare quod (9) Hist. Gjrmn. Pat. Voi. 2- p. 57. huic Patriot communi, cum naturai vtnculo } (10) Leu. VÌII, 0 piuttosto Leti. XVI. 4a BON da Bagno, che doveva andare iu Ispa- Professore di Filosofia; e a tale inca- gna pel Duca di Mantova, non ne potè rico gli aggiunse Y altro, di scrivere la godere per la morte del medesimo. storia di Genova stessa, a continua- A cosi acerbi casi il Bonfadio pieno zione di quella di Uberto Foglietta. di tristi pensieri partì per alla volta Àdoperavasi però il Bonfadio a sod- del Regno di Napoli, ma non trovatavi disfare a quest' ultima commissione , miglior ventura, seguendo il consiglio scrivendo que' suoi cinque libri degli di Marcantonio Flaminio, si restituì a Annali di Genova, quando fu condan- Roma, ov' ebbe a protettore il Card. nato ad essere arso vivo; morte che Ridolfo Pio da Carpi ^ e dappoi ricove- gli fu poi per opera de' suoi amici tra- rossi a Padova, dove si dedicò allo stu- mutata nella decapitazione, e neir es- dio delle Belle Arti e della Filosofia, serne bruciato il corpo dopo la morte. ed ebbe onorato asilo presso il Card. Nel registro de' giustiziati in Genova di Bembo. Più anni si tenne in Padova, quel tempo che si ^conserva o conser- visitando però parecchie volte, special- vava» presso quella Compagnia della mente ncll' autunno, il suo Gazano , Misericordia si legge: i55o. Die 19* Verona, e Colognola terra del Vero- Julj Jacobus Bonfadius de Contatu nese, e soffrendo tuttavia della malin- Brixiae decapìtatus fuit in carceribus, conia e de* turbamenti, nonostante che et postea còmbustus. Siccome poi sole- vivesse sotto la protezione e nella ser- vasi condannare al fuoco solamente chi vitù del Bembo, e perciò desiderando fosse reo o di ostinata eresia, o di ne- migliore e più quieta fortuna. Quindi quitoso sortilegio, o d'infame disonestà, scriveva a Francesco della Torre (i) , nè del primo peccato (4), meno poi onde gli ottenesse dal Vescovo di Ve-» del secondo, abbiasi bastante sospetto rona qualche benefizio ecclesiastico, e nel Bonfadio, così argomentasi essere raccomandavasi a Paolo Manuzio e ad egli stato condannato come reo del terzo. Annibal Caro per avere certa riserva E Paolo Manuzio (5) con que' suoi versi o dispensa da Roma; al che il Caro Ad eos qui prò salute Bonfadii lobo• rispose (2), volervici il consenso dei rarunt* e il Tuano con quel che ne due Vescovi di Brescia e di Verona. dice nelle sue Istorie (6), e il Bonfadio Forse nel tempo medesimo, cioè nel stesso che nelle sue Lettere, cui riferirò i543 faceva noto al Co .-Fortunato Mar- qui sotto, solamente dice che non gli tinengo il suo desiderio di fare un' Ac- pare di meritar tanto * ed esorta 1' a- cademia o Scuola sulle rive del Benaco, mico a non si affaticar contro le lin- o in Salò, o in Maderno, ovvero in gue e le operazioni degli uominies- Toscolano, di esserne egli il princi- sendo lor e noi, e la memoria di chi fu pe, e di leggervi 1' Organo di Aristo- e sarà dal tempo decorata, ci fanno tile e le Morali (3). benché assai di malincuore, inclinare a Se poi inutili gli furono que' maneggi, credere il Bonfadio veramente reo e non andò guari ch'egli non cogliesse tinto di quella pece, forse però resa qualche frutto de' suoi studj, ma troppo più nera e più puzzolente per le lin- amaro. La Repubblica di Genova il gue, e per l'ira potente di qualcuno condusse a' suoi stipendii in qualità di Idella congiura Fieschi, cui il Bonfadio

(1) Lett. XI. alquanti anni innanzi alla sua morte > sebbene forse (2) Lett. III. tra quelle a Jacopo Bonfadio Opp. si potrà dire che il Bonfadio non s' immischiasse T. I. p. 124. 125. molto in teologiche dispute, e che quegli uomini non (3) Leu. XX. fossero si pieni di nequizia da non poter traman- (4) Lo scherzo irreligiosissimo di quella let- dare alcuna scintilla di buone qualità, ed essere tera IX- del Bonfadio a Camillo Olivi, e l'ami- stato loro congiuuto in amicizia il Bonfadio prima cizia di lui col Franco, col Carnesecchi, e col che condannati fossero dalla Chiesa. Valdes non fanno moltissimo onore alla credenza e (5) Bonfadio Opere T. I. p. »74. Brescia 1758. religione del Bonfadio, almeno pel tempo che fu (6) HUtoriarum L. XXVI. n. XXVI. BON 43 aveva messa in luce ne* suoi Annali * f luto di no. Mai m' è potuto entrare i quali tuttavia non uscirono alle stam- t in cuore, che non potendo questa pe che 36 anni dopo la sua morte, o * carne pagare il fallo de'suoi errori., sia nel i586 (i). Comunqne però si € la possa soddisfare a quei degli altri. fosse la reità o la innoceuza del Bon- « Credo fermamente un' altra miglior fadio (2), egli tollerò quel fiero colpo « vita, ma in altra specie de intelli- non senza rassegnazione e quiete di c genza e di memoria. Nel difendermi animo generoso e avvalorato dalla fede * con tutto quello, che tu poi, contro e dall' aiuto di Dio, come sembrano » le lingue o alla operazione de gli ho- far credere quelle sue parole della let- c mini, no ti affaticar, perch'egli è er- tera a Gian Battista Grimaldi (3). « Mi * rore manifesto ; essendo lor et noi cc pesa il morire, perchè non mi pare < et la memoria di chi fu o sarà, dal « di meritar tanto : e pur mi acqueto € tempo devorata. Circa al corpo mio (€ al voler di Dio ». Tanto attesta an- c veramente non pensai mai d' entrare che Paolo Manuzio con que'suoi versi (4) : < in alcuna sepoltura, nè mai me ne Tum se carnifìci saevo Bonfadius ultiv, < venne voglia. Quella cura, che n'ebbe Mente Deum spectans, animo imperter- < la natura di farlo, quella medesima ( ritus offert. < si compiacerà in risolverlo; s'io muojo Odasi all' uopo anche altra lettera * ora , poi morranno anchor coloro, che del Bonfadio , ancora inedita., da lui < mi fanno morire ; onde i più et manco scritta a non so quale amico, forse al :< giorni saldano la nostra partita. S'io medesimo Gian Battista Grimaldi dopo < porrò giovare al corpo tuo (6), lo farò quell' altra. « nell' altro mondo; se valeranno i « Cordialissimo e vero amico. M' è < prieghi tuoi all'anima mia, raccoman- c< stato detto, e 1' ho per certissimo , < dami a Dio. Ecco a punto arrivatomi

(1) Il Timboschi {St. della Leu. T. Vili. Questo modo di parlare potrebbe far sospet- P. HI. c. I. §. 69) vorrebbe provare che nulla tare che quello a cui il Bonfadio scriveva non influissero alla morte dei Bonfadio i suoi Annali. molto si curasse del prò delP anima. IVfa non vuoisi Ma il Manuzio sembra farvi entrare anche questi argomentare forse cos'i strettamente sulle parole di nel modo da noi esposto, dicendo in que' suoi un agonizzante. In oltre il Bonfadio seguita a scrì- versi il Bonfadio mnltit invitnm. vere in modo che dà a vedere nella persona stessa (2) Leggasi da chi lo voglia trattato un tal dub- a cui scrive feda d'immortalità. bio dal Papadopoli (DeGymn. Pat.T. II. p. 5j (7) Questa lettera st^ netla Miscellanea ms. 58 ) , dal Silos ( Hist. Cleri-cor. Begnlar. L. ». I. H. 9. della Biblioteca Estense, ed è tratta in p. 58 ), dal Mazzucchelli ( Vita del Bonfadio ), fonte dalP ultima pagina di un MS. del fu Conte d.il ^Tirabosrhi ( L. cit. ) e dallo Spotorno ( St. Alessandro Sanseverino di Parma, ove contiensi della Lctier. delU Liguria T. III. Epoca III. Expositio D. D. Alberti Pedemontani in Llb. p. 8. e 16. Genova l8a5. in 8. ). de Aia. — Indi M. D. XLX. die VIII. Maij (3) Leu. XLVI. interpretatio gemina in 3. 7. de persico audi.ti (-4) Carmina ad eas qui prò salute Bonfadii nec non in x. de Sitbia orbis Avcrr. Comincia laborarunt. Lunfadio Opp. T. I. p. »7f>. Ex eli. V. Jae. Cai enatratio sup. ò. Phy. Que- (5) Nel seguito però dice i! J»o»fadio. a edo fer- sto MS. lu da ine fatto cercare indarno ultima- mamente un^alli a miglior vita. mente in Parni.i. 44 BON traspirano fede e rassegnazione (1), e a umile servidore, nè mai affronto al- per la testimonianza già riferita di Paolo te cuno. Qui in brevità Vostra Signo- Manuzio, ristorasi l'anima nostra del (t ria ha tutta la vita mia, la quale pensiero del fine altrimenti troppo dub- et vorrei che non le spiacesse , perchè bio del nostro Bonfadio. Per ciò stesso « tanto istimerei l'esser servitore di piacemi qui di rapportare il ritratto tt Vostra Signoria, quanto l'esser scrit- letterario e morale, che il Bonfadio me- te tor degli Annali ». desimo , qualche anno prima della sua Lasciò il Bonfadio alcuni scritti ita- morte faceva di sè medesimo a Gian liani e latini, in verso e in prosa, i Battista Grimaldi. Così foss' egli stato quali, raccolti, furono dati in luce in dappoi lo stesso, che si descrive allora, Brescia pei tipi del Turlino nel cioè tuttavia libero dei peccati di amore. e tuttavia più copiosamente per quelli * Avendo Vostra Signoria, scriveva il del Pianta nel 1758, oltre altri sette te Bonfadio (2), domandato di me a Mes- sonetti pubblicati pei tipi del Turlino tt scr Stefano Pennello, qui mi pare di solamente nel 1761. Codesti* scritti te darvene io brevemente informazione. perpetuarono al Bonfadio quella fama te Quanto alle lettere, certo io ne so di elegante, copioso, e robusto scrit- tt meno di quel che vorrei, e quelle tore italiano e latino, che, egli vivo et ancora non so magnificarvi molto, avea già levato di sè presso gli uomini tt inimico in tutto di arroganza, però dotti del suo secolo, molti de' quali tt tirato per forza dalla natura mia al- erangli amici. Non spiaccia che ne re- tt 1* altro estremo , che in vero son poco chi per disteso quanto ne scrisse il tt ardito. Quanto alla vita e costumi, Corniani (3). tt La fruttuosa disposi- te fo maggior professione di sincerità e ti zione a riflettere , cui si dice abituato ce di modestia, che di dottrina e di let- tt il Bonfadio , spicca singolarmente te tere, amico sopra tutto di verità e ee nelle sue Lettere. Qua e là scintil- tt di fede; nè mai sarà alcuno che possa « lano pensieri ingegnosi, che nascono u veramente imputarmi del contrario. et per così dire sotto la di lui penna. tt Negli amori, 6e Vostra Signoria vo- ee L'accennata forza di mente gli aveva et lesse sapere questo ancora, peccai ee agevolato anche il modo, ondre crearsi tt un tempo, ora l'età e migliori pen- tt uno stile originale. Quindi l'anda- tt sieri me n' hanno liberato. Sono uomo te mento de' suoi periodi è più cor- tt di poche parole, non allegro come ee rente e più morbido di quello, di et vorria, nè però malinconico, ma pen- ce cui sino allora avevano fatto uso gli tt soso molto, anzi tanto che mi nuoce. et illustri scrittori toscani. Egli però te Dell'ambizione ho passato la parte et largheggiava un po' troppo nelle frasi tt mia in Koma, e vi ho imparato an- et metaforiche. Trapelerà per avventura te cora a sopportare ogni incomodità; et alcun seme di quegli ardimentosi « però nè di quella mi curo, nè di ce traslati , clic s'insignorirono della te questa molto mi par stranio quando et Letteratura Italiana nel secolo poste- tt viene, e senza cerimonie mi acco- ee riore. Tanto nelle materie di gusto et modo a qualsivoglia cosa. Fuggo dai et è difficile serbare un giusto mezzo. ee superbi: di chi mi mostra un me- et Per fuggir l'arido s'inciampa non di te nomo segno di cortesia son sempre et rado nel turgido e nel fantastico (4) ».

(l) Leggasi anche il sonetto scritto dal Bonfadio (^) La lettera : Giunsi al Lago di Garda la per la sua morte» e stampato per la prima e sola festa di S. Barlolameo , voleva forse essere par- -volta dal Sambuca nel 17G1 con altri sei sonetti ticolarmente indicata dal Corniani. 11 Gimma (Elogi lui, anch'essi dapprima inediti, esso comincia : P. II. p. 173) diceva clic il Bonfadio pose due Ecco che le mie colpe ad usa, ad una, «ce. me&i iti formarla. Veggasi quel che ne dice il Qui- (a) Utt. XXXI. rini ( Litterat. Brix. P. II. Poetica S. I (3) Secoli i ella UlUr. T. V. art! XV. S- IH. p. ao5 > 206 ). Quella niella pcnua però dello BON /p « La sua traduzione della Miloniana tt aggiungono brio e risalto alla narra- « di M. Tullio è la miglior cosa che in ta zione degli avvenimenti. Si vede so- " questo genere ci abbia dato il se- ft gnalatamente nel IV libro, in cui si « colo XVI, poiché scrìtta in nostra tt fa a descrivere la congiura ordita da « favella bensì con eleganza e con pre- tt Gio. Luigi Fieichi contro la libertà ce cisione, ma senza quella stravolta

Scannabae, ossia del Barretli vieti malmenando che non si vuole però del Bonfadio, come si dirà colla sna Frusta letteraria il Bonfadio perfino in qui sotto. quella lettera che, sebbene troppo mitologica e fan- (2) Questo stesso disse prima il Tiraboschi ( Stor. tastica , è pnr nn capo lavoro nel suo genere, a della Utterat. T.VI1I. P. III. c. I. S-LXIX). giudizio anche del francese Ginguennèe. (3) Piacemi di trascrivere qui ciò che lo Spo- (X) Inoltre esse non mandano certa talvolta odor torno dice del Bonfadio ( Storia della Letterau virginale di Paradiso. E ciò sia detto specialmente della Liguria T. III. Època III. p. \t\, l5 ). del secondo di que' due Capitoli ( Poesie N. XV. ), ci 11 Bonfadio, egli dice, se riguardi agli An- che il Crescimbeni ( Jstor. della volgar poesia tt nali scritti con eleganza, gravità, e prudenza L. I. p. 5l ) dice esempio del capitolo moderno ; et singolare, ti urà cagione d'invidia generosa, e di quelle Stante 0 Ottave (Poesie N. X. XIII ) <1 se i modi ne consideri e le opinioni, lo troverai che dal principe dei tipografi Bodoni furono slam- t< pieno di quella debolezza die l'umana imbecil- paté a parte in Parma nel 1796 in 4. , e della li lità e un secolo corrotto e i perfidi amici pos- Cantone et Saggio pittor, se vuoi (Poesie N. I X)

(1) Bonfadio Opere T. I. p. »79-28». e noia (3) u Chiar. sig. Dott. Labus nella memoria sulla 1\ 285. Brescia 1758. et Vita c sugli scritti di Girolamo Verità gli ri- (2) Nel mio MS. la Lellera ha la sotloscrilta u vendica le canzoni sopra il Benaco chiamate le Jacomo B, nj -.ìtno il vostra. « tre sorelle » e che finora si sono falsamente (2) Bonfadio Opere T. 1. p. 242, Brescia 1758. u attribuite al Bonfadio ». (4) Vedi il Carrier Letterario. Venezia 1768. (7) e» Del Bonfadio, scrive il Tiraboschi (T. VI 1. T. II. p. 36, L. ili. c. 1. n. 69) vuoisi parimenti clic sieno (/>) Bonfadio Opere T. I. p. a35~i';a. Br. l-jM. le belle iscrizioni poste sulla Darsena e sulla porta (6) Dissertai. MS. intorno la Fitti e gli del Molo di Genova, la prima delle quali vicn icritti di Girolamo Verità. Sta nelP Archivio riferita dal Co...Mazzucchelli ( Vita del Bon/a« delP Ateneo di Brescia, donde io IÌC potei fare dio in lìue ) ». A questa però iucisa solamente Irar copia con permesso dell'Autore. Quota Dis- tre unni dopo le morte delP autore, fu aggiunta sertazione è degna della pubblica luce. Se ne fa in lìue la data che contiene una locuzione contraria cenno noi Commentarli dell' Ateneo di Brescia alP uso dei Latini. — L' altra iscrizione , cioè

•»»«. 13*8 ; p. »20 colle seguenti parole, (ili \i quella sulla porta del Molo, ha cosi ; BON 47 Filippo Tomacelli di Salò avevavi l'E- cini, e al Voltolina. Ecco quella al gloga seconda di Virgilio, recata in Bonfadio, già stampata colle altre due terza rima italiana da Iacopo Bonfadio , nel Parergon delle Iscrizioni Morcel- e indirizzata a Silvano figlio di Gian liane quasi stante in Salò (3). Maria Cattaneo. In oltre vennemi alle mani copia della lettera seguente di Jacobus Bonfadius Gio. Batt. Àmalteo (i). Domo Salodio Fausto . litteris . initio . saeculum . x vi « A MS. Hieronimo Segala inchoavit . clarusque . primum . inter Jurisconsultos . famam . sibi . scribendo « Così tosto come io ebbi le lettere auxit. Scriptor. habitus . clegantissimus « del Bonfadio, due ne mandai a M. et. poeta . non. uno. sermone. insignis « Andrea Arrivabene, il quale, fa scelta Philosophus . idem . ingenio . summus « di molte per istamparie , la terza ri- Qui. et. conditor.Annalium. Genuensium t< tenni, e perchè non mi parve degna infelici, exitu. nec. tamen .apud. exteros della lor compagnia, e perchè di vero minus . illustri. nomine. laudes. meritus te avrei offeso l'anima dell' autore con- doctorum . hominum . quos . habuit * travvenendo al giudicio ed al valor aequales. w suo che pur egli nella fine commise BONFADIO Pietro, da Salò o da « a V. S. che ne la stratiasse : or le Gazano. Fu Accademico Concorde, pro- *t rimando, e se ho troppo tardato, co- fessò con onore la giurisprudenza, e si le me per certo ho, V. S. ne incolpi dilettò anche della volgare poesia. Ha « la poca modestia dell'Arrivabene, che alle stampe varii componimenti poetici, u mi ha fatto penar fin ora a ria- che però tutti sentono del difetto del « verlc, ecc. suo secolo. « Di Padova a XI. Luglio ». 1. Rime dei tre Concordi Valeriano Narr^ il Mazzucchelli (2), che quelli Burrettini * Matteo Piacentini * e che governavano la patria, quando ri- Pietro Bonfadio. Vicenza per Frane. cevettero dall' Ab. Antonio Sambuca Balzetta Librajo in Padova 1600. la Dedica del secondo tomo delle Opere 2. Cinque Epigrammi venusti, ed un del Bonfadio, concepirono il divisa- Sonetto nel Tempio* all'Ili, e Rev. mente d'innalzargli in Salò un busto sig. Cinzio Aldobrandino Cardin. di di fino marmo con una onorevole iscri- S. Giorgio; dedicato a Giulio Segni, zione. Ma nulla di ciò si fece dappoi. Bologna, presso gli Eredi di Giovanni Non altramente fu del pensiero di altri Bossi 1600 in 4. amatori dell' onor patrio, i quali si 3. Sonetti due e un Madrigale. Stanno procacciarono dal principe della latina nell' Orazione di Fr. Alberti Draghi epigrafia, il Morcelli, tre iscrizioni da alla contessa Fulvia Rossi Collalta. incidersi ed erigersi nel luogo delle Brescia per lo Presegni i6o3 in 4- scuole di Salò, al Bonfadio, al Pallavi- 4. Rime nel Gareggiamento poetico del

Af'CTAUX S. c. MOLE EXTRVCTAQFE PORTA Bonfadio e dello stato antico e presente della rROPVGSACVLO MVNITA VRBEM CINGE- Riviera Bresciana. Brescia 1748 pei tipi del TÌAST MOEMJJFS QFACJ'MQI E ALLVITVh Bossino. Questa è la lettera, oltre la Vita dol Bonfadio, celebre per tanti scritti di Salodiani . MARI. Fonghelti cioè, Dugazzi, Tomacelli, ecc. che a Ambedue tuttavia queste epigrafi lurnno gii5, stam- gara scrissero, contro di essa, sulla indipendenza pate dal Brand» (Eloyuentiae praeludia p. i Sa. della Riviera da Brescia, e sul di lei mero e Mediolani j 784 ) e dallo Spoloino ( Arte Epi- misto imperio. Nei mss. inediti del MazzucclieHi grafica n. 252, 253 ). vi ha una sua Storia della contesa per la sua vita del Bonfadio a per la lettera intorno alla (1) Questa fu tratta dal Cod. ms. Ottoboniano patria del medesimo. 11. XI. p. 87. con lenente Lettere di G. B. Anialtco. (3) Morcelli Inscript. Parergon. p. 24* > (2) Lettera in cui si tratta delta patria del Palavi! iM in 4. 43 BON- -BRE Confuso Academico Ordito, Vene- mente con larghe elemosine. Ricorre- zia 1611. vano a lui dalla città e dal territorio 5. Sonetto e due Madrigali nella Rac- anche avvocati, ed altri forensi con colta funebre del Mattioli p. no, in. grande affluenza , come ad uomo peri- Verona per Merlo 1617 in 8. tissimo , per consigli in gius civile e ca- 6. Canzone intitolata Nuovo Mare, in nonico ; e quindi avea lasciato nella lode dell' 111. sig. Marin da Cà da Pe- Libreria dei RR. PP. dell' Oratorio otto saro, Provveditore di Salò, e Capi- volumi mss. di legali proposizioni sopra tario della Riviera , e Oda per la na- materie le più controverse e pratiche, scita di uu figliuolo del medesimo, civili e canoniche, che erano quasi tanti c un Sonetto , Salò per Lantoni 1626 repertorj di materie spettanti alle Leggi in 4- civili o canoniche, e ad altra varia 7. Suoi Componimenti Lirici raccolti e erudizione (fi) ; molti Consulti che *ser- pubblicati dopo la sua morte in un bavansi in diverse case ragguardevoli di volumetto in 12. Brescia, relativi a dubbj e a questioni Parlano di Pietro Bonfadio Fra Zac- state a' tempi di lui nelle case mede- caria Boverio (1), il Cominelli presso sime; e finalmente un grosso volume il Garuffi (2), il Crcscimbeni (3), il sulle matematiche. Mazzucchelli (4), ecc. Parlasi del nostro P. Silvano Bonfa- - BONFADIO Silvano. Egli nacque in dio nelle Nuove Memorie per servire Gazano nel i63a da Andrea Bonfadio, alla Storia Letteraria (6), nelle Lettere e fu l'ultimo della famìglia, ossia della di Prodromo Giordano Filale te (7), linea di Jacopo Bonfadio. Resosi sacer- negli Scrittori d'Italia del Mazzuc- dote entrò nella Congregazione dell' O- chelli (8), e nella Lettera dell'Avvo- ratorio di S. Filippo Neri in Brescia cato Carlo Antonio Polotti all' Ab. Sam- e ci visse più decine di anni con molta buca, da questo inserita nella sua edi- e comune estimazione del suo sapere e zione delle Opere di Jacopo Bonfa- della sua pietà, e vi morì con grande dio (9). rincrescimento di tutti nel 1697, la- BRESCIANI Antonio, di padre Be- sciando sua erede la medesima Congre- nacese. Fu in Ispagna in grado di Co- gazione, la quale ne fece dipingere il lonnello e di Governatore del forte ritratto, sottoponendovi questa iscri- Pio, come ho riconosciuto per carta zione : autentica e in istampa, parlante del Silvanus Bonfadius omnigenae eru- suo innalzamento. Non me ne ricorda ditionis vir Congregationem Oratorii , però l'epoca ivi notata. quam vivendo matrem coluti, moriendo BRESCIANI Domenico, da Salò. Fu filiam pater dotavit Anno MD CXCVII, di professione Chirurgo, ma insieme- Aetatis Lxr. mente coltivatore, non so però con Il Silvano fu dottissimo in filosofia, qual merito, delle Lettere amene, ed in matematica, in astronomia, e in aggregato all' Accademia di scienze, teologia, e sopratutto nelle Leggi, e lettere ed arti di Brescia. Mori in pa- pieno di umiltà e di carità verso il tria nel 1804. Ha dato in luce: prossimo, cui soccorreva frequente- 1. La vedova Turca , Farsa del signor

(1) Annoiti Minor. Capnucinor. T. II. ad (4) Scrittori df Italia, art. Bonfadio. an. 1611 post n. 7. in fine Vitae tt Gesta Fra- (5) Questi otto volumi mss. si conservano ora tris Matthiae Bellintani , obi de ejusdem mira- nella Quirinians. culis. Ivi cioè si accenna ad nn Pietro Bonfadio (6) T. II. p. 5q del mese di luglio, t T. III. Sa lodi ano, giureconsulto, liberato da malattia pei p. Ilo. intercessione di Fra Mattia Bellintani. (;) Lettera II. p. 52 e 55. (2) Italia Acad. (8) Art. Bonfadio Silvano» (3) Commentarii intorno -aW Istoria della vol- (9) Bonfadio Opere T. I. in fine p. X.-XII. gar Poesia Voi. IV. L. II. Centuria III. Brescia l;58. BRE—BRI—BUT 49 Saint-Foix, tradotta dal francese. Nel Egli diede alla luce le Opere seguenti. Teatro cit. T. XI. 2. Geraeologia ad Ser. Ferdinandum 2. L* Orfano , Dramma del sig. Pigoult Archid. Austriae. Tridenti per Jo. Xe Brun, tradotto dal Francese, nel Bapt. et Jacobum Fratres de Gelati- Teatro Moderno applaudito T. XIV. nis de Sabbio an. i583 et i585 in 8. 3. Marianna, ossia la buona madre, di pp. 74. Farsa del sig. Marsoliei*, tradotta dal 2. Meihodus scientiarum, ubi quaecum- francese. Nel Teatino cit. T. XIV. que ad methodum scientiarum perii- 4- Gli uomini, Farsa del sig. Saint-Foix, nent conscriptionem docte , ordina- tradotta dal francese. Nel Teatro cit. tim, ac distincte pertractantur. Ve- T. XVI. netiis apud Demianum Zenarium 1588 Inoltre ha lasciate mss. nell' Archi- in 4- vio della suddetta Accademia le due 3. Nova medicina, in qua multorum Dissertazioni seguenti : errores in hoc prestantissima facul- 1 - Sulla utilità della emulazione , Diss. tate rcteguntur> et antiquus suus ho- letta ivi il di 29 giugno del 1802. nos medicinae restituitur. Venetiis 2. Sulla utilità delle traduzioni, Diss. apud Demianum Zenarium 1591 in 8. letta ivi il di 2 sett. dello stesso anno. 4. Phjrsiologiae libri II, quibus natu- BRISIANO o BRISSIANO Girolamo, rae miracula miro ordine et doctrina da Salò. Fatti gli studj delle belle let- explicantur. Venetiis apud Zena- tere e della filosofìa , si applicò a quelli rium 1596 in 4* della medicina nella Università di Pa- BUTTURINI Mattia da Salò. Nacque dova, e vi ebbe la laurea dottorale. egli a' 26 giugno del 1752 da Gio. Tornatone in patria, si recò poscia a Frane. Butturini e da Teresa Ferranti. Brescia ad attendervi alla medicina pra- Ebbe la sua prima educazione lettera- tica, e dappoi venne a Venezia. Fiori ria in patria da ottimi precettori. Con- sul finire del XVI secolo. Fanno ono- ciossiachè ammaestrollo nella Gramma- rata menzione di lui Ottavio Robo- tica D. Angelo Pomella (7) , squisitis- rcto (1), il Cozzando (2), il Cominelli simo Latinista (8), nella Retorica D. presso il Garuffi (3), il Draudio (4), Girolamo Amadei (9), e nella Filosofia il Mazzucchelli (5), il Roncalli (6) ecc. D. Angelo Stefani (10). Uscendo egli

(1) De particulari febri Tridenti an. i5qi in otio , in desidia tabescere minime sinebas. publice vagante. Dicant libi discipuli mei , quam saepe in ludo (а) Libreria Bresciana p. 269. de te tuaque virtute mentionem faciam} quam (3) Italia Accad. p. 2l6. elaborem eis ob oculos ponere exemplum tuum , Biblioteca Classica. ut ab inanibtis rebus animum avertant, ad (5> Art. Br . . . unamque virtù ti edemptionem animum conver- (б) Europae Medicina p. a94. Brixiae 17^7 tane Quod si hi gravissimi testes tibi myius vi- in f. dentur, afferam fratres tuos , qui me de tuis (7) Tra le molle lettere del Pomella possedute laudibus saepissime praedicantem auditing cum• dai Nobili sig». Bruni di Salò avvi anche la se- que literae tuae ad me veniunt, eas frequenti guente : gjmnasio leno in que legendo summis laudibus Angelus Pomella Matthiae Butturino S. P. D. virtutem tuiqtie ingenii praestantiam extollo, . . . Gratis sima mihi ( fui! ) epistola tua Oinnes eam admirari videnturt sed ad tui imi- cum propter humanitatem et benevolent am quam tationem non facile adducuntur. NonnuUi ta- in omnibus literis tuis mihi ostendis, tum prae- men sunt qui discant diligentcr, nec poenitet ri pu e ob rei me/noriam quam t ci absent conser- quantum prrjiciant. Sed de tuis latulibus satir, vai diligenti stime. Velim tamen sic existimes , Dixi mihi grati ss imam fuisse epistolam tuamj id si Jacis, non sme usura te facere. Nam fere sed scribas apertius velim} ne sjbilia interprete mihi quotidie occurrit in primis tua illa sedu- mihi opus sit ... lil.is j qua puerulus a me primis litteris imbutlis (8) Vedi l'art. Pomella. utebare ; tum amor ille, quo grandimculus stu- (9) Vedi l'art. Amadei. dia ipsa celebas ] illud deinde praeclarum inge• (10) Vedi l'art. Stefani. aium } quod ut plcrique adoUsceniuni patiunturt 5o Bt della Rcttorica, scriVea versi latini e dio per qualche tempo belle lettere alla italiani quasi poeta provetto. gioventù, e diede lezioni di diritto. Compiuti quegli studj, venne all'U- Rimessosi il Governo Italiano , il But- niversità di Padova, ed ebbevi con turini fu nel 1800 ossia nel 1801 eletto molto applauso la laurea dottorale in a professore di Lingua e Letteratura ambe le leggi il dì 21 maggio del- greca nella Università di Pavia (1), e l'anno 1773. Tornatone a Salò, vi fu non a guari inviato qual Deputato di non a guari associato all' Accademia de- quella stessa Università ai Comizj na- gli Unanimi, da lui poscia, sebben zionali di Lione. Dopo di che Napo- lontano, amata sempre e onorata con leone il nominò membro del Collegio componimenti latini e greci mandatevi Elettorale dei dotti, e nel 1809 il tras- leggere; fu aggregato quivi stesso al locò a Bologna qual Professore della Collegio de' Dottori che allora eravi ; facoltà legale pel metodo giudiziario. scelto a giudice per le cause di con- Nel 1814 per Decreto di S. M. Fran- sìglio di savio * e dal consiglio gene- cesco I. fu il Butturini novellamente rale della così detta Patria di Salò c chiamato alla sua prima cattedra di sua Riviera eletto e inviato suo Nunzio Lingua e Letteratura greca in Pavia, e presso la Repubblica Veneta. poscia anche a leggervi o insegnarvi Avendo il Butturini soddisfatto a que- provvisoriamente la Processimi civile, st' ultimo suo officio per oltre un quin- sino a che preso in una spalla da un quennio, si tenne tuttavia in Venezia, così detto favo o vespajo , vi finì di dove era stimato, e godeva della con- vivere a' 28 di agosto del 1817 nella versazione del Pepoli, del Dandolo, età di 64 anni. del Pindemonte e dell'Arteaga. I componimenti del Butturini latini Quivi stesso egli studiò la lingua gre- e greci riconducevano fra noi l'oro de' ca, e in breve periodo di tempo la più belli scrittori de' secoli di Augusto apprese sì fattamente, da comporre in e di Pericle. Così egli ci avesse tra- essa con singolare facilità e squisita mandato un' antologia degli uni e degli eleganza. Inoltre con altri dotti di quella altri'. Quella eh' egli diede in luce nel dominante si dedicò a comporre uua 1785 de' suoi Carmi Latini sin'allora Enciclopedia universale; lavoro di gran- I editi o inediti è degna certamente di de studio e fatica, del quale erano già essere unita alle auree poesie latine de' stati apprestati alcuni tomi, quando la Cunich, de'Zamagna, de'Morcelli, e morte del Pepoli, che era proprietario di altri simili eleganti scrittori che il- di una stamperia, letterato egli stesso, lustrarono la sua età, o a quelle de' e ricchissimo signore, recò a nulla quel Bonfadi, de'Voltolina, de' Fracastoro, difficile imprendimento. e dirci quasi anche de' Catulli, che Caduta la Repubblica Veneta, il But- onorarono queste rive Benacesi de' loro turini * che era tuttavia in Venezia, versi, quantunque il modesto autore vi fu da quel governo provvisorio in- in età più provetta solesse dirgli frutti caricato di officio, che mal confaccvasi acerbi e immaturi della sua età giova- co' suoi modi e colla sua maniera di nile. Delle sue cose greche poco vi ha vita , e dappoi venne chiamato a Mi- alle stampe. Il Monti però dalla sua lano nel Consiglio de' Seniori. cattedra di eloquenza di quella stessa Avendo le truppe Austriache nel 1799 Università di Pavia eliiamavalo il Prin- occupata la Venezia e la Lombardia, cipe de3 Grecisti. Nè vi era contesa let- il Butturini tornò in patria, e quivi teraria in latto di lingua o di estetica esercitò l'avvocatura, e insegnò ezian- greca o latina, in cui il Butturini non

(l) Nel Giornale lìciLt Italiana. Lcitcrarfsrit ' errore, cletb ii HUHUTÌIIÌ nel 1S00 n professore di i\ X.L1X. p. ìSosi dice, a ijud che puc . in ! Lingua Gitt.il noli-i Univerailà di lJba. BUT fosse prescelto come arbitro o come 6. La Sofonisha del Mairct tradotta in giudice. versi italiani. Venezia per lo Stella Parlasi del Butturini o de' suoi com- 1793 in 12. ponimenti nel Giornale intitolato Pro- 7. Omero pittore delle passioni umane. gresso dello spirito umano nelle scienze Discorso. Milano 1802 in 8. e nelle arti dai confini

durissimo Viro Andreae liolingo J. U. D. Al ali hi a s Bullurui

S. P. D.

Ter sex a gitila exactis terque octo diebus Oras Eu^aneas repelo et dilecta Minervae Moeniaj quae Veneti Patres tutantur et ornant.

llic teneorj quoad ingeminos , signa aurea3 Jratres Se sol praecipiti rutti aus immiserit axe. Gaudcndum foret. llic leges divinaque jura* llic et Romulei consulta ve renda Senatus^ Quae te net ambages et inextricabilis error Expedii et proferì ut apricum docta virorum Turba. Vinetti artes Phaebeaquc munera Jlorent. Sane Los iste docet mores summique Tonantis Aeternum ignavìs animis inspirat amoretti.

Exanima ille hominum discindit corporas et imi» Visceribus solers inhiat retegitquc tenaces Ftbras j ut medicac decus altius efferat ailis, Alter certa docci magni primordia mundi j 5A BUT Insuetum permensus iter, lustratque perennes Astrorum cursus * vastique volumina coeli. Illum digna manet florentis gloria ruris. Nec latetj ut vires j et pinguia pabula terrae Concipiant * et fiumo foecundas figere plantas Agricola* > dirasque queant avertere partes. Jpse etìam causas conatur quaerere morbi j Quo tenui mine bombyei gratissima morus CorripitUTj passimque ferum subit arida lethum*

Hic aegre teneor tameng a te * docte Rotinges Et patriis laribus* charisque sodalibus absens. Mente reposta manet series jucunda dierum* Cum sole exorto * ut Venetum imperiosa docerer Juraj tuum Saloi trans moenia limen adibam. Atria servabat miserorum turba clientum Plurima: pars fremàus et amarae praelia lingue» Miscebat ; pars certabat succedere tectisj Pars que revolvebat tacito sub pectore duros Judicii eventusj cubitoque innixa sedebat. Nec mora: quotquot erant ad limina prima* deinceps Ingressi j vario distinctas codice sedes * Hosque illis super impositos j sparsosque lihcllos Scriniaque attonito spectabant lumine circum, Ipse tuam* parvi decus immortali Corani (i) Actam mirabar sapienti nuotine mentem * Sive dares levi florentia verba tabellae * Sive memor rerum * et facundo maximus ore Longa recenseres operosae exordia litis. Oh quoties ego * si citharae pulsator Apolla Docta aspiraret faciles in carmina vires ^ Te cancreni. Quoties Heliconis vertice lauros Aeternas legerem* et tibi frondea serta pararemì Parvum et parva decent. Nec quicquam garrulus anscr Tendit olorinos modulari gutture cantus. Tu consulta Patrum tu leges juraque servas VirtuXis verae custos rigidusque satelles: Tu dictis populum regis* et corda aspera mulces:

Et magnas dum fundit opes Fortuna y levique Fama volat curru liquidum super aetaera* mentem Majorem rebus * majorem laudi bus ejjfers. Blanda tibi vultu gravitasi tibi mite sewna Fronte supercilium sed pectus mitius ore: Te vero queruli haud semper tenuere cliente*, Sollicitumque forum * dulces quandoque Camaenus

Sedulus exerces} doctaque biverticis umbra

(I) Co»» iu>ma>i, a qui! che mi disse Pili, sig, I Aug. Rotingo, il rivo che lamie le londainenta I della sua casa BUT—C AL 53 Parnasii resides. Hic comples aera cantu, Et colles resonare doces camposque patentés Antraque Benaci. Major post otia virtus. Sic placidum tentasse Chelyn genero sus AchiUes Et blandis cecinisse modis Briseidis ora Dicitur, Àt positis irrupit in Hectora ptectris Acrior, et madida pugnantem extendit arena. Haec sera sub nocte cano dum C . . . » sodali* Ignavum proslat somnum et strepit ore retorto. Carmina si rapido, subitoqu* effusa calore Dtspicisj aut scinde, aut crepitantibus obrue flammisj Ast animum tenui* * quaeso, ne despice vati*, O fortunati nimium, si veli* amore Hos dignos, nostrique potè* meminisse ! Superbis LucuUi gazis mihi ditior esse viderer, Nec famam Euripidi* maUem aut sapientis Ho me ri. Me Themis alma vocat studiis vigilare severis, Deposita cithara, et *ancta* edùcere leges D'ebeo. Macte, meae spes o praeclara juventae Me rege aberrantem, et dura succurre labori. Te duce, sollicitas pavido de pectore cura* Excutiam, magnum sequar impiger omen, et alto Incumbens pelago venti* dabo vela secundis. Patavio Postridie Nona* Decembris MDCCLXXI.

CALSONE Francesco, da Salò. Fu « dell' esercito Veneziano, col quale valoroso capitano a servizio della Re- ee alla sua terga seguiva il Proveditor pubblica Veneta nelle sue guerre con- ce Andrea Gritti (2), che per questo tro la Lega di Cambrai, almeno ne' ce mezzo entrò e prese la città con po-. fatti d'armi sotto Padova e Brescia. «La ce chissimo sangue ». Il che avvenne « Riviera, narra il Gratarolo (i) , mandò nel 1509 a' 17 luglio, giorno della Tras- « (al servizio della Repubblica Veneta) lazione di santa Marina, che si solen- « cinquecento uomini armati sotto la nizza da' Veneziani in memoria di que- re condotta del capitano Francesco Cal- sto principio del risorgimento della Re- er sone da Salò, per balze e per pen- pubblica (3). Il Muratori però accen- te dici di monti senza via, e parte quasi nando ne' suoi Annali al detto fatto, c« per mezzo le schiere de' nemici al- scrive così : ce II Gritti mandate innanzi ee Y acquisto di Padova ( dagli impe- ee alcune carra di fieno che fecero buon «c riali ). Francesco Calsonc travestito ce giuoco, ebbe la fortuna di prendere ce da bifolco guidò le carra cariche di ce la porta di Codalunga, col cui capi- ce strame, sotto il quale erano ascosi ee tano per altro passava intelligenza ». «e soldati e armi ... e a bello studio Gli Scrittori delle Storie di Brescia

ci) Hinoria della Riviera di Sala p. 39 , t 0) Muratori Annali nlPan. i5"f*. (») Questi fu poi Dogo Veneto nel »523. I CAL—CAN- CAP—CAT lunga di Brescia stessa (i), la quale Belligerae aerea namque hanc in Palla- a 3 febbraio del i5i?. fu dall'esercito ( dis aree Veneto condotto dal Gritti presa per In vivi vena surgentis ad aethera saxi assalto e per iscalata. Quamvis immensi* mirisque laboribus Il Voltolina esalta il nostro Calsonc ( olim in que' suoi versi del libro secondo De Quaesitam invenit, cunctis mirantibus , f/arlorum cultura. ( undam Nobiliy ille senex arcis , cui cura Mi- foiunvc sinuin Saloi ( memorem ) si/ni- ( nervae, ( lis, citi nullus ubique est Qui vulgo fugiens, qui urbana negotia Otti gentem fello egre giani sludiisque ( vitans , ( Minervae Persarum ut quondam Cyrus rex s vi- CALSONUM, l'goncm, clarumque Pa- ( vit in hortis: ( termini, Alter ut Alcinous, citrias locat ordine Cathanensque duos, et te Ludovice , ( silvas ( fares qui Inducitene rosas muris , aut digerit Gentis Cerutac 3 nnhis ne id fata ne- ( herbas j ( gas se nt* Sive legit varios , queis semper ab un- Et patriae decus aeternum lumenque ( dat, odores j ( perenne Pax animi, cui tuta, metu conterrita Teque Peregrine , et te Gratarola. ( nullo , Firmat in adversos et quem sapientia CANETTI Bartolomeo, da Toscolano. ( casus : Fu dottore in teologia, professore di Alente bona qui et corde pio coelestia filosofia e di teologia nel Seminario di ( quaerit : Brescia, e da ultimo Prevosto ivi in Felix , fastosos sic qui aspernatus ho- S. Giorgio. Egli diede iu luce un' Ome- ( nores lia recitata a' suoi parrocchiani, Bre- Fura colite nullo rerum vexatus amorej scia pel Vescovi 1765 in 8. ; e lasciò Hic viridem ducet per tempora longa ms. una Dissertazione sopra un luogo ( senectam^ ut di S. Matteo XIX. 12, letta all'adu- Cathaneus Joachinus agit, Cato quartus nanza Mazzucchelli, di cui era socio, ( in orbe. a' 29 maggio del 1754. Siccome gVimperatori Massimiliano I. CAPPUCCINI Domenico, da Fornico. e Carlo V. aveano creati Conti Pala- Fu Rettore della Cappellauia di S. Gio. tini Gian Maria Cattaneo, e i figli, e i Battista nella Chiesa Parrocchiale di nipoti, e il padre di lui, cosi Gioa- Eogliacco, detta S. Pier d'Agrino. chino , cui conghietturo essere stato Diede in luce una Grammatica in uno de' figli di Gian Maria, è qui detto volgare facile ed utile per apprendere dal Voltolina Nobilis, come Silvano la lingua latina, ridotta ad un metodo Cattaneo, altro figlio di Gian Maria, è facilissimo con alcuni avvisi necessarj chiamato Magnifico dal Bonfadio (3), posti in fine. Pavia 1621 in 8. ed Eccellentissimo da Agostino Breu- - CATTANEO Gioachino , da Salò, zone gentiluomo Veronese (4). Questo figliuolo forse di Gian Maria, e fratello e non altro parmi dovesse notare il «li Silvano, de' quali diremo tosto. Di Ch. Prof. Ab. Gargnani a que'versi lui cantava il Voltolina (2): del Voltolina (5).

(1) Rossi Elogi Storici p. 2JO j e Gambara Cattaneo in Belgiojoso. Geste de' Bresciani durante la Lega di Cambrai, (4) Lettera a Silvan Cattaneo. premessa alle tlanlo II. p. 100, e nule p. Brescia 1820. Dodici Giornate di questo p. XXIX. Venezia (2) De Hortorum Cultura L. 11. p. a^. Brixiae 1745* Essa comincia Magnifico Messer Silvano. 1574 in 8. (5) La Coltivazione degli Orti di Giuseppe (>) Lettera XXVIII al Magnifico sig, Silvan Milio Voltolina p. lai. Salò ì8i3. BUT 55 CATTANEO GianiT Andrea , da Salò. e il padre suo, e i figli e nipoti- del Fu dottore in legge, onoratissimo nella titolo e autorità di Conte Palatino, e sua professione, e Nunzio di Crema confermògli il cavalierato concessogli presso la Repubblica Veneta. Fu ezian- dall'imperatore suo avo. Nel diploma, dio Correttore o Revisore pubblico de' con cui Carlo V rende al Cattaneo tanta libri, magistrato gravissimo degli ec- onoranza, lodasi il candore dell'animo cellentissimi Riformatori dello Studio di suo e si esalta la dottrina sua nel!' arte Padova. Rinunziò al carico di Consul- medica e nelle naturali e divine cose(i). tore di stato, nel quale offisio il volea Anche Girolamo Rorario scrittor di suo successore il Co. Bertolo, famoso quel tempo e amico del Cattaneo, ne Avvocato. Nella state finalmente del fa onorevole menzione nei suo Opuscolo 1729, mentre patrocinava la causa di intitolato : Quod ammalia bruta ratione un suo cliente, sorpreso da un • colpo utantur melius homine (a). Morì il Cat- apopletico nella sala dello Scrutinio, taneo nel I53I. Lasciò ms. La malat- ottuagenario fini di vivere. Compose tia di . . . Zopolia felicemente me- e stampò poesie latine e italiane, ma dicata e ridotta alla sua guarigione. le une e le altre rigonfie nello stile. Inoltre nell'opera intitolata Ammonii Aveva intrapreso eziandio la traduzione Hermeae in praedicamenta Aristotelis dell' Eneide di Virgilio in ottava rima, Commentarti per BarthoL Sylvanium e quella della Gerusalemme liberata in Salonensem nuper latine conversi. Ve- versi eroici, e reso già di questa latino netiis j apud Hieronvmum Scotum i542 almeno il primo canto, senza però evi- in fine si legge la seguente lettera: tare il suddetto vizio, come ho ricono- Joannes Maria Cataneus Saloensis sciuto per le due prime stanze. Medicus Bartholameo Sylvanio Salo- CATTANEO Gian Maria, da Salò. ensi Medico S. D. Professava la medicina in Venezia , Pridie Nonas septembris cum apud quando da quella Repubblica fu inviato Sylvanum filium Minervae essema te a Zopoliar Re di Ungheria, che aveala mihi Tabellarius noster litteras reddi- richiesta di valente medico per la cura ditj quibus me consulis an Ammo- di una sua gravissima e lunga malat- nium Hermeam in Aristotelis Praedica- tia. Venuto però a quel Re il Cattaneo, menta j, quem dudum latinitate donave- sì felicemente cominciò e seguitò usare rasy mihique legendum exhibueras 9 et della sua arte, ch'egli di giorno in eum quidem sub sacro nomine Reve- giorno manifestò chiari segni di tale rendissimi Episcopi Madrutii edere con- grandissimo miglioramento, da guarirne veniate Quid prò Deorum immortaUum in breve tempo, se fuori della credenza fidem, tam celebrem commentatorem, tam di tutti i medici, per improvvisa apo- erpectatum et antiquum, tamdoctey Ji- plessia non avesse perduta la vita. deliter per te j quo modo et Galenum U imperatore Massimiliano II. poi ebbe nuper j et cetera purima, quibus aeta- il Cattaneo in molta stima, lo scelse a tem liane ornas et commodas, interpre- suo Protomedico, e lo onorò del titolo tatum in publicum dialecticorum com- di Cavaliere aureato. modum non proderet? Quid et eumip- Anche 1' unica figlia di lui Marghe- sum tam claro principi, cui jam dica- rita Arciduchessa d'Austria se ne valse tae suntgratiae3 et virtutes omnes j non a medico. E finalmente nel 15-22 Carlo V dicare conveniate Auctorem igitur gra- nipote di Massimiliano II, onorò e lui vissimum edito j tanto numini Jidenter

(1) Il diploma di Carlo V. a Gian Maria Cat- tpicax in ea arte jndicium, cruditionem et exi- taneo si legge dinnanzi le Dodici Giornate di Sii- miam qiiamdam comitatetn Patri Maximiliam* van Cattaneo p. XXIU—XXXV. Venez. «;45. mire charus fuerat Cum hoc mihi hospitii et (1) L. 1. p. 59. Amstelacdami 1666 in 12. veterit nccesritudinis ah ilio nj.jitc tempore /"' tt Marcar età utebatur medico, ivi si legge, intcrcedebat ij. Joannc Maria Calanco Sai" finn si, qui oh p r- 56 CAT voveto , atque in devotionis nostrae , potessero resistere più lungamente alle meac scilicet et Sylvani, erga ipsum impressioni degli anni; e rincresce che praecipue testimonium , hanc epistolam egli non abbia avuto maggiori mezzi da una cumHerma cudendam curato. Vale. recarsi a studiare nelle scnole più ri- Minervae Idibus Sept. nomate d'Italia e ne'sommi lavori de* - CATTANEO Santo, da Salò., sopran- sovrani maestri in Firenze e in Roma. nomato il Santino. Nacque ivi il di 8 Non guari dopo la morte del nostro agosto del 17^9 da Giovanni Battista Cattaneo l'Ab. Giacomo Gussago da Cattaneo e Angela Tommasi. Avendo Brescia sulle notizie avute particolar- dapprima praticato Parte degl* intagli mente dal Prof. Romualdo Turini da e degli ornati in legno sotto la dire- Salò, dilettissimo discepolo ed amico zione di uno zio, si dedicò poscia alla del Cattaneo stesso, scrisse e stampò pittura, a cui lo portava una naturale le Memorie intorno alla vita, ai co- attitudine. Avutine a maestri in Bre- sturni j ed alle opere di lui. Venezia scia Antonio Dusi e Francesco Monti 1819 in 8., e ne fece disegnare ed in- Bolognese, si ridusse tuttavia in pa- cidere il ritratto. Anche il sommo epi- tria, dove si tenne esercitando tale arte grafista Stefano Antonio Morcelli ono- per tredici anni, ossia fino al 1773; rollo del seguente epitaffio (i); nel qual anno recossi colla madre a Hic situs est Sanctus Cattaneus Brescia a fermarvi la sua dimora. Nel ann. LXXX. Pacem sibi aetemam per- 1776 venuto a Bologna volle tenervisi petua virtute promeritusy quem sibi alquanto a studiare in quell' Accade- aequales ejus a pietate et mansuetu- mia Clementina. Tornato di là a Bre- dine et modestia commendarunt. Arte scia, vi tenne scuola privata di pittura claruit pictoria, operum multitudine fino al 1810, ovvero fino che fu eletto admirabilis, ingenio secundus nemini. a pubblico professore di disegno in quel Tranquilla usus senectute decessit Prid. Liceo. Nel qual posto perseverò fino Non Jun. anno MDCCCXVIIII. Mul- all'ultimo dì di sua vita, malgrado le tis amicorum lacrimis seraque inviden- inique arti usate da qualche malevolo tium palinodia honestatus. onde ne fosse dimesso. Finì egli di vi- CATTANEO Silvano, da Salò , figlio vere presso che ottuagenario il dì 4 di Gian Maria su mentovato. Apprese giugno del 1819, colla morte del giu- le scienze e le belle arti nelle scuole sto , alia quale erasi preparato con una più famose d'Italia. Fu. bel dicitore, esemplarissima vita. buon filosofo, leggiadro poeta, ed amico Le Chiese e le case di Brescia e della di Jacopo - Bonfadio , che gl'indirizzo diocesi sono ricche di lavori di Santo quella Lettera sua, cui tuttora abbia- Cattaneo, ne' quali l'intendente vede mo , colla soprascritta Al magnifico Si- com' egli inventasse con bella ordinanza gnor Silvano Cattaneo in Belgiojoso , e come disponesse le sue figure con che era una sua amenissima villa, detti certa armonica degradazione e con giu- poi Belvedere, nel seno del lago di sta distribuzione di luce e di ombre, Garda, detto la Valle di Manerba. e ammira la mossa graziosa., elegante « In Belgiojoso, dice il Gratarolo (2), e particolare di ogni figura, il getto, et si ricoverava il non men gentilissimo l'andamento, e l'ornato facile e digni- te che letteratissimo sig. Silvan Catta- toso delle vesti, il dipinto morbido e ci neo, quando per attendere agli studj dilicato, e il campo attissimo a far ri- ee e descrivere quelle rive si separava saltar le figure. Bramerebbesi tuttavia ee dal volgo ». Quivi in fatto egli scrisse nelle opere medesime di lui maggior verso il mezzo del XVI secolo le due forza e vigore di fondo e di tinte, onde opere seguenti in lingua volgare:

(l) Memorie cit. p. Questa Iscrittone non ha | dova l'anno innanzi, luogo nel Parcrgon di Morcelli stampalo in Pa- I <2) Hate ria p. 1 j. CAT—CHE SJ i. La Barca di Padova, opera in cui celeberrimo. Il Voltolina celebrò lui e si discorre da varj sceltissimi letterati il padre suo in que' versi che riportai di ogni genere di erudizione con stile all' art. Calsone. Bartolomeo Verlato semplice e piano (i), e che ha di- Veronese poi celebronne le Giornate nanzi una Lettera dedicatoria a Fer- co' due latini epigrammi seguenti : dinando imperatore, datata da Bel- giojoso al lido del Benaco il 16 feb- In Benacum Sylvani Catanei Barth. braio i55o. Quest* opera stessa con- Verlatus Veronensis. servasi ms., ma alquanto mancante, presso l'Ili, sig. Augusto Rotingo da Assolet ut varios passim discerpereJlores Salò, che me l'offerse a vedere. Sedula apis condat dulcia mella, 1. Dodici giornate di ricreazione. Que- ( quibus ste furono stampate in Venezia nel Sic carptim assumens tibi j quae satis 1745. Il Ch. sig. Gamba Vice-Biblio- ( opta videntur tecario della Marciana ne estrasse Ex aliis redigis iti tua scripta frequens. cinque racconti, che vi sono sparsi, Hinc erit ut teneat multis monumenta e li diede in luce col titolo di No- ( sophorum velle di Silvan Cattaneo Scrittore Sparsa libris studio pagina parva tuo. del XVI secolo. Venezia Tipogr. Pi- Perge precor tantos tam gratos promere cotti 1813 in 8. Ne furono però stam- ( foetus pati otto soli esemplari tutti in per- gamena, a tacere di quattro altri in Extremis liceat ut superesse rogis. carta comune, che sono informi prove di torchio (2). Idem Nelle Dodici giornate di ricreazione, Quid Benacus agit tuus j o Salvane ? dice il Cominelli presso il Garoffi (3), ( Moratur « il Cattaneo finge di condurre a di- Alveo cur tantum prosiluisse suo ? « porto ( sul Benaco ) di lido in lido Fluctuat ? An cesset placidus ? Tacitus- H una nobil brigata di letterati, e de- ( que moratur « scrìvendo con quel suo stile facile e Credere se rapidis quos vehat ille notisi* « naturale, ma limpido ed espressivo, Sed age dimittaSj tandem retinacula sol- * lo» situazione e l'amenità del suo ( vasy * paese, le valli e le colline, le ca- Nec juvet hunc docto retinuisse sinu. ie stella e le terre poste sopra il Be- Est doctus nitidusque satis pariterque li naco, prende occasione d'inserire « nel racconto diversi discorsi accade- ( disertusj re mici di varia e pellegrina letteratura, Omnibus et gratus j nil verearis erit. « frammischiati di poesie or latine or Vivat honos Sylvane* tuus j monumenta « volgari, e quando giochevoli e quando ( superstant « serie ». Dinnanzi alle medesime Gior- Funera postj quae te sydera ad alta nate vi ha stampata anche la Lettera ( vehant. con cui il Cattaneo le dedicava al Ma- CHERUBINO (Fra) da Bogliacco, gnifico Messer Marc' Antonio da Mula Cappuccino. Fu lettore e predicatore datata da Belgiojoso al Benaco alli X. illustre del suo Ordine dopo la metà di dicembre MDL1II. del secolo XVIII. Ha alle stampe due lunghe Lettere volgari a car. 254 segg. Il Bresciano Rossi (4) disse il nostro Silvano fra gli scrittori della sua età e 272 segg. del Carteggio dei PP. Via- to re e Bonaventura da Coccaglio jfru-

ii) Garufi Italia Acud. p. »09-, aio. (3) Italia Aead. p. 209» aio. (2) Brune! Supplement au Manuel du Libraire (4) Lettera al Commune di Salò scrìtta a1 12 Paris l834> c Gamba Bibliografia delle no- &ett. 1625 presso il Garoffi Italia AcademUa, velle italiane in prota p, g3. Firenze l835 in 8. 58 CHE—CHI— CIM—CIS—COL te Ili Cappuccini . sopra un empio scritto COLLETTI Nicolò , da Toscolano , intitolato « Solenne Concio-abbiura fatta Sacerdote. Diede in luce, a quel che nella Chiesa della terra dominante di narra la Minerva Bresciana „ Marco Poschiavo nella Rezia a' 26 agosto 1969, Porzio Catone nuovamente in terzetti dal R. P. Pasquale da Scapezzano de* volgarizzato. Brescia pel Britanico i545 Riformati. Professore di Teologia ». Bre- in 8. scia per Bossini 1761 in 8. Cosi scrive COLLINI Paolo , da Gargnano, Sa- il Mazzucchelli all' art. Bogliacco (da) cerdote. Studiando la teologia in Salò Fra Cherubino. sotto gli ammaestramenti di Don An- CHIARI Girolamo. Nel 1699, mentre gelo Stefani, ne tenne pubblica difesa era tuttavia studiante in Bologna , diede nel 1759. In tale occasione il maestro in luce le Decretali di Gregorio IX con diede in luce un' Orazione latina da proprie note in Venezia pei tipi del recitarsi prima della disputa dal disce- Torti in f., e dappoi fu Arciprete di polo (6). Resosi poscia sacerdote il Col- Bedizzole. Ciò narrasi nella Minerva lini insegnò egli stesso teologia, fu Ret- Bresciana. tore del Seminario di Brescia, dappoi CIMAROLI Gian Battista, da Salò. Prevosto di Santa Maria-Calchera in Pittore di paesaggi. Studiò in Brescia quella stessa città, e finalmente di sotto Antonio Aureggio e Antonio Calza, sant' Agata : nel qual posto mori nel anch'essi pittori paesisti. Poscia mes- 1813. Versatissimo com'era nella teo- sosi in Venezia, vi dipinse molto, sod- logia polemica, e sostenitore della parte disfacendo a nazionali e a forastieri. cattolica contro le novità e l'insubor- D'Inghilterra, non che da altri lontani dinazione di alcuni scrittori o fazionarj paesi veniano cercati i suoi lavori. Vi- di que' dì, scrisse : veva egli, dice il Lanzi (1), nel 1711. 1. Lettera di un cattolico romano a Parlano di lui anche l'Orlandi (2), e Pietro Tamburini sopra la sua ana- il Cristiani (3). lisi del libro delle Prescrizioni di CISONCELL1 Girolamo, da Salò o Tertulliano. per Tedeschi da San Felice. Egli resse l'anno 1509 1782 in 8. con pienissima giurisdizione si nel ci- 2. Lettera all' Abbate D. Giovanni Gua- vile che nel criminale Salò e tutta la dagnini Arciprete di Cividate, Assisi sua Riviera in nome del Cardinale di 1783 in 8., e Piacenza 1783 in 8. con Roano Giorgio di Ambousa, a cui que- alcune brevi annotazioni. sto nostro paese era stato donato dal 3. Lettera sul matrimonio contro il di- virtuoso re Luigi XII. Cosi narra il Co- ritto della civil potestà, Brescia pel minelli presso il Garuffi (4). Vescovi 1798 in 8. CISONCELLI Francesco, e Pietro Pao- 4. Dissertazioni e Lettere mss. presso lo, da Salò, ossia da San Felice, fra- i suoi eredi. telli, e ultimi rampolli della loro flo- Nella Sagrestia di Sant' Agata fu po- ridissima famiglia. Essi furono intimi sta al Collini l'epigrafe onoraria se- di Leone XI. e partecipi de' suoi con- guente , scritta dal sommo elogista Mor- sigli non che de' suoi voleri. La morte celli (7) , da me copiata dal sasso. però affrettata di quel Pontefice, il quale visse 28 giorni soli, li sbalzò da ^ Quieti et Memoriae quell' altezza, a cui il valore e la for- tuna loro aveali portati. Tutto ciò narra Paulli Collini domo Gargnano Benuc. il Cominelli presso il Garuffi (5). Praepositi Agalhiani, Doctoris Theologi.

(1) Stor. Pittur ica. Scuota Veneziana. Epoca (^) Italia AcadcmUa p. 2l(). Quarta Indice primo. (5) Loc. cit. . (2) Abccedario Pittorico. (6) Vedi I' art. Stefani. (3) Notizie intorno a' pili celcbri ed ecallenii (7) Nel Parergon p. 88 c i^l vi è iiiìCiitt pittori Bresciani. Brescia 1817 in 3. con altro ordine di linea. COL COM 59 Rectoris alumnorum^ et Judicis contro- tinentur. Bergomi apud Ant. Rossi versiarum Ecclesiae Brixianae. Viri in 1646 in 4> et i65o in 12, e tradotta adversis constantissimi, quem ingenti vis, con aggiunte, Milano 1679 in 8. doctrinae opes j facundiae mbur insi- COMINCIOLI Cornino, da Gargnano. gnem vitiorum et sontium debellatorem Ebbe maravigliosa prontezza d'ingegno. fecere. Decess. annos natus LXXV. Applicatosi agli esercizj del Foro in IIII. Non ami. MDCCCXIIIIamo- Venezia, vi salì in così alta fama, che rem civium virtute et largitale meritus, in quella scelta moltitudine di Avvo- elatusque est funere publico, atque lau- cati non vi era forse chi lo uguagliasse, datione et curiae lacrymis honestatus. o nessuno certamente lo superava. Ciò COMBONI Fra Girolamo, da Muslo- narra il Comincili presso il Garuffi (2). nc, terra della Riviera alta sul Monte COMINCIOLI Giacomo, da Gargnano. Gargnano. Dedicatosi egli allo stato re- Resosi adorno della laurea dottorale ligioso neir Ordine de' Minori Osser- nella facoltà medica, si recò a far pra- vanti, studiò in Roma la lingua ebrea, tica a Milano sotto la guida di Alessan- e dappoi venne destinato a professore dro Sacco, medico a quei tempi cele- di essa nel Convento delle Grazie di bratissimo, e Lettore di Anatomia nello Bergamo, dove per la sua scuola diede Spedale Maggiore. Tornatone in Ri- fuori quel suo Compendietto di Gram- viera fu medico per molli anni nelle matica Ebraica. Ecco 1* elenco delle Comunità, ora di Pozzolengo, ora di sue opere. Malcesine, ora di Montagnana, ed ora 1. Breve compendium, in quo quid quid della sua patria. Mori d'idropisia a'19 ad Hebraicam linguam legendam per- maggio 1734. Diede in luce le due ope- tinet continetur a R. P. Hieronymo rette seguenti: Combono Salodiensi (i) Min. Obser. 1. JEpistolae quaedam medico—theore- Retor. Provin. Brix. Theologo ac in tico—praeticae. Tridenti per Ant. Bru- Convento Sanctae Mariae Gratiarum nati 1717 in 16. Bergomi Linguae sanctae professore 2. Phlebotomiae usus et abusus^ nec ex Hebraicis Grammaticis collectum. non rimedia ministrandi ratio ad Bergomij typis Comini Venturae 1616 examinis lancem revocata. Vcnetiis in 8. 1721 in 8. 2. Prediche in lode della Beata Ver- COMINELLI Gian Battista. Trovo gine ne' sette sabbati di Quaresima tra le mie schede notata Oratio * et coli1 esposizione sopra il Cantico Ma- carmina ad III. Red. D. Laurentium gnificat. Brescia, Gio. Battista Boz- Priulum Patriarcham Venetiarum3 et zola 1621 in 4. S. R. E. Cardinalem ampliss. Vcnetiis 3. Commentarla in regulam tertii Or- apud Signum Leonis 1 :*)() in 4* dinis S. Franeiscij adjunctis privi- COMINELLI Leonardo , da Salò. le giis aliisque rebus ad eumdem Or- Nacque a' 7 novembre del 1642. Venne dinem spectantibus. Bergomi typis educato nelle lettere, e nella pietà alle Petri Venturae 1627 in 4* J c In- scuole de' RR. PP. Gesuiti prima in dotti con aggiunte, Milano 1679 in 8. Castiglione , poscia in Parma. Tornan- 4. Vitae Sanctoru/rij etBeatorum utrius- done in patria, attese di lutto uomo que sexus j qui sub tertio Ordine alle scienze , alle lettere . ed alle belle S. Francisci militarunt. Bergomi ty- arti; all'algebra cioè., alfa geometria, pis Venturae 1627 *n 4* all'astronomia, all' archilei tura . alla 5. Expositio moralis mysteriorum quae prospettiva, alla pittura, alla lettura in sacrosando Missae Sacrificio con- de' Poeti e degli Oratori, alla snediri-

(l) Qui si dice Salodiensis. Ma in atira opera I Jicut .sì detenni».» iialivu di Aitala cioè nella Esposizione sopra il Cantico Magni- | (7) Italia Ac.id, p 2IQ. 6o COM na , ed alla teologia, sicché fu assai OPERE DEL COMINELLI dotto in ogni maniera di letteratura, e potè godere della corrispondenza 1. Discorso accademico (contro l'ozio) di uomini celeberrimi, tra' quali i PP. per t aprimento dell' Accademia de- Bartoli e Segneri, il De Lemene, il gli Unanimi l'anno 1670. Muratori, ecc. Dicesi anche che coad- 2. Poesie j cioè Odi, Sonetti, ed altri iuvasse al P. Bartoli nelle sue espe- componimenti. Due Tragedie ed rienze o ricerche matematiche e filo- alcuni Carmi latini, Pavia 1730. sofiche. La villa medesima di Cisano , 3. Lettera al sig. Giuseppe Malatesta dove solca soggiornare nella state e Garuffi sull' Accademia degli Unanimi nell'autunno, non lo distraeva colle di Salò, da questo inserita,nella sua sue care lusinghe dallo studio, sicché Italia Accademica. egli avrebbe potuto dire di sè colle Le poesie del Cominelli mostrano parole di Tullio studia nobiscum per- sibbene un alto ingegno, ma danno noctant, peregrinantur , rusticantur. più, o meno nel rigonfio, e nello sna- Ciò però che rese più celebre a' suoi turato alla foggia quasi di quelle del- tempi il Comincili furono le sue poesie. l' Achillini. Ciò malgrado il Muratori Conciossiachè per esse le Accademie a volle inserire nel suo Trattato della gara lo voleano socio, e alcuni Prin- perfetta poesia italiana (1) l'Ode per cipi il bramavano a!le loro corti. Di Domenico Trivigiani Proweditor di che egli non invaniva stante la sua Salò , che comincia All' Eroe Trevigiana umiltà, la quale andava in lui con- Con ciglia immote e che è certamente giunta coli' altre più belle cristiane lodevolissima per l'invenzione. virtù, con un affetto vivissimo ad ogni COMINELLI Leonardo, da Salò, Ge- cosa di religione, con una tenerissima suita. Entrato di quindici anni nella divozione a Maria, e a* Santi, con un Compagnia di Gesù, vi si distinse per singolare riserbo nel parlare, coli' amo- virtù e per ingegno, sì negli studj di re al ritiro, colla meditazione, con una filosofia, e di teologia, che nel magi- sollecita premura di giovare a' suoi stero delle belle lettere nelle pubbliche prossimi ; per cui riuscì caro e a Dio, scuole, e all'età di 33 anni circa vi e agli uomini, e il suo confessore fece la solenne professione de' 4 wti. uomo rd' insigne perfezione e sapere ,. Insegnò egli dapprima a' giovani Ge- potè attestare con giuramento, che ìn suiti le belle lettere nel loro collegio diciassett' anni non avea mai ravvisata di Piacenza, espertissimo, com'era, nelle confessioni di lui materia di as- nel verso, e nella prosa italiana e la- soluzione. tina, e quivi stesso compose e recitò La sera del i3 dicembre del 1703 , il Panegirico del sacro Cuore di Gesù, essendosi alla mattina, come soleva il quale, sebbene, a dir vero, sia cosa ogni anno in quel giorno sacro a S. Lucia, meschina , fu tuttavia poi inserito nella munito de'SS. Sacramenti, e dicendo Raccolta di Panegirici sullo stesso ar- alla sua cara Avvocata Maria Opitulare gomento. Dappoi fu scelto a maestro Domina — Domina non opitulaberis de' Novizj pel Noviziato di Bologna, e morì di un colpo apopletico, cui egli tanto vi si segnalò per ispirito di reli- avea preveduto, dicendone al P. Er- gione, e per altre doti necessarie a sì dif- menegildo Comincili Gesuita —Nessuno ficile officio, che i Superiori ve lo ten- de* medici da me letti mi assolve da nero per alquanti anni. Fu ancora , non questo timore. so quando, Vice-Rettore del collegio de' Gesuiti di Padova. Ricercando però Monsig. Veronese Vescovo di Padova,

(1) Volume li. a carte 456—segg. Venezia | 1734 in 4. C0M—C T—COR Gì e poi Cardinale , successore in quella ere, ed umane lettere, e a destare an- sede al Card. Rezzonico, eletto Ponte- che in altri un simile ardore. Neil' an- fice, un Consultore teologo , scelse a no , essendo di 25 anni, adoperò sì onorevole e grave posto il P. Comi- efficacemente, onde rivivesse in Salò ncili. Servi egli in fatto, qual Teologo l'Accademia degli Unanimi, che sino consultore a' due Cardinali, Vescovi di dall'anno 1715 se ne giaceva quasi Padova, Veronese e Triuli, e poscia morta, od oziosa e dimentica di sè me- al Vescovo della stessa città, Monsig. desima. Dappoi indusse molti Sacerdoti Giustiniani, e fu presso di loro e in suoi coetanei ad instituire, e celebrare tutta la Diocesi in grande reputazione ogni settimana nel locale detto ora la di scienza, di prudenza e di pietà ; Carità vecchia, e dove era allora il Se- onde e mercatanti, e nobili, e profes- minario de' Chierici, un' Accademia di sori pubblici il voleano, chi a consi- teologia morale, e a decidervi, secondo gliere, chi a direttore delle loro co- che a ciascheduno toccava la volta, scienze, e lo aveano in singolare af- casi di coscienza. fetto e venerazione. Tale era la stima dell' erudizione Estinta la Compagnia di Gesù, la del Conter presso TEminentiss. Mon- nobile famiglia Papafava di Padova lo sig. Angelo Maria Quirini Vescovo di volle seco alcun tempo* Dappoi favo- Brescia, che il gran Cardinale si valse rillo ed accolselo il Vescovo di Vicenza, dell'opera sua per averne le notizie e finalmente la casa paterna in Salò , de' Letterati della Riviera per quel suo dove finì piamente la vita. dotto Specimen Brixianae litteraturae. Uomo fu il Cominelli di acuto e va- Anche il Sambuca n' ebbe di molti sto e chiarissimo ingegno, di alta gra- lumi e aiuti per le sue edizioni delle vità, congiunta ad affabilità, di dol- opere del Bonfadio, come confessa cezza particolare, di rara prudenza, e egli stesso. accortezza ; venerabile per la santità Il medesimo Sambuca poi avea rac- de' costumi, e specialmente per la sua colto alcuno de' componimenti del Con- umiltà e carità. ter per dargli in luce, a quel che si Il P. Quirico Rossi, oratore e poeta dice, nella Minerva Bresciana, ma notissimo della Compagnia di Gesù, non eseguì poi un tale divisamento. fece questo distico sul nome del Co- CORSETTI Bartolomeo , Sacerdote , mincili : nativo della Valle di Vestino. Verso Si virtù te leo fueris si nardus odore, il 1610, egli fu educato in Salò tra Nec leo nec nardus sed Leonardus erit. sei Chierici nativi o originarj di quella E fu egli veramente leone per cri- Valle, i quali per generoso lascito di stiana e religiosa fortezza, e nardo odo- uno de' Conti di Lodrone, si manten- roso per la fragranza delle sue virtù. gono ivi annualmente in apposito col- Ebbi queste notizie del Cominelli da legio pel servizio della Chiesa maggiore un suo confratello, l'Abbate Giacomo di Salò. Fatto Sacerdote, fu curato in Coletti di Venezia, dichiara memoria. Muslone, terra della Riviera alta sul COMINELLI—SIMBENI Margherita. Monte Gargnano, e poscia Prevosto e Vedi Simbeni. Vicario Foraneo di S. Pietro di Liano. CONTER Andrea , da Salò , Sacer- Egli diede in luce le due opere se- dote e Arciprete rinomato nella sua guenti : patria. Bramoso egli, dice Y Ab. An- 1. Novissima Bartholamei Corsetti pre- tonio Sambuca (i), di adornare la no- sbiteri Benacensis, parrochiae S. Pe- biltà de' suoi natali, attese sino dagli tri Liani Praepositi Vicari Foranei anni suoi giovanili a fornirsi delle sa- ad instar caeremonialis Episcoporum

(l) Bonfadio Opere. Noie al T. I. p. no. | Brescia i7f>S. 62 COR—CRE—CRI—CUS praxis. Venetiis i554 in 8 j Colo- detto di Mantova molte lettere al P. niae i653 in 8. j Bruxelles 1659 Cremaschi a Mantova, le quali si leg- in 12 3 ab auctore recognitum. Vene- gono stampate fra le altre sue (3). In tiis 1666 in 8j Neapoli 1694 in 8 j quelle è magnificata la giovialità del Benedenti 1727 in 4 J Venetiis 1739 P. Cremaschi. in 8. Quest'opera viene lodata nel Il P. Cremaschi insieme col P. Co- Concilio Romano, e per li suoi tempi lombano da Brescia compose i Carmi era certo cosa pregevole in iscienza e gli Elogi ebraici, greci, latini, ita- liturgica. liani, e spagnuoli, che adornarono il 2. Lodronii leonis vetustatis ac virtu- tumulo del P. Teofilo Folengo, altra- tis inclytae monumenta. Brix. i683 menti Merlin Cocajo, come sappiamo in 4- da Arnoldo Wion (4) e dall'Armellini (5). CREMASCHI Don Nicolò, da Salò, CRISTOFORO da Toscolano, Cap- Benedettino nel Monistero di Polirone puccino. Fu Predicatore di raro inge- nel Mantovano, fiorito nel XVI secolo. gno, e Missionario nella Retia, dove Torquato Tasso lo nomina in alcune fece risplendere la sua dottrina, e con- delle sue lettere (1), e fra le poesie di verti molti eretici Grigioni alla catto- D. Angelo Grillo vi ha un Sonetto al lica Fede. Fu Predicatore della Pro- M. lì. D. Nicolò Cremaschi monaco di vincia di Brescia, e più volte Custode belle lettere e costumi 3 che era venuto al Capitolo generale, che celebra vasi in a Ferrara a visitare il sig. Torquato Roma. Venne eziandio mandato dal Ve- Tasso (2). Ecco quel Sonetto : scovo di Coirà capo de' Grigioni per suo ambasciatore ai Paesi Bassi per inter- Cremaschi, il cigno alter che in riva venire alla pace che fu fatta in Mun- ( all' onde ster. In quel convegno essendo fra gli Ov'ha la tomba il gran fìgliuol del Sole altri rappresentanti de' Principi Mons. Cantò P armi pietose e 1' Attia prole Fabbio Chigi, allora Nunzio del Papa E le fiamme d'Amilita aspre e gioconde, Innocenzo X, e poscia Cardinale, indi Papa egli stesso col nome di Alessan- Tra poveri languenti oggi nasconde dro VII, strinse con esso lui singolare Angusta cella, c s'ei si lagna o duole, amicizia, e n'ebbe in dono parte del Tu "1 sai, che udisti il suon delle parole braccio di S. Eterno, reliquia, la quale Ch' egli sovente coi sospir confonde. tra altre molte da esso P. Cristoforo mandate alla sua patria, quivi tuttavia Io già noi rimirai col ciglio asciutto si conserva. Poe* anzi a te, eh' io dissi fra me stesso : Trassi queste notizie dall' Antico Be- Di nostra ctade il lume ahi dov' e naco rinnovato C. II. Opera ms. del ( chiuso ! P. Andrea da Toscolano, della quale ho parlato all' articolo di lui. E or prego che dal Ciel gli sia concesso CUSTOZZACO Virgilio, nato in Bo- Stato tranquillo , e tu Cremaschi in gliacco, e quivi vissuto sempre, ma ( tutto originario da Mantova. La gentilezza del suo ingegno, l'amabilità de'suoi Prega che il mio pregar 11011 sia deluso. costumi, e le sue lodevoli occupazioni lo resero assai caro a' suoi coetanei. 11 Grillo scrisse anche dal S. Bene-

(1) Lettera CLXVll. Tasso Opp. T. V. p. 66, (3) Lettere del R. P. Ab. Angelo Grillo Voi. I. c Lettera CCCXVti. Opp. T. V. p. 137. Fi- p. 108 alla ll3. Venezia i5i6 in 4. rciiie 172* in 1. (\) Lìgnum vitae L. II. c. 78. p. 4^4« Ve- (:>) Rime di diversi poeti celebri dell' età no- netiis i5()5 in stra nuovamente raccolte e poste in luce in (5) Biblioth. Casintmii P. II. p. Il4 Il5 Bergamo 1^87 da Camino Ventura r Compagni? et 19IÌ. ASMÌÌÌ 17;»!. T <\ir. CUS—DOM -DON—DUG 63 Scrisse varie cose in prosa , e in versi sentante la sacra Famiglia in S. Giu- in lode di Clemente XI del Cardinal seppe, sotto il quale sta segnato e il Conti, e di altri, nelle quali dimostrò nome dello scultore, e l'anno 1571. la molta sua perizia in ambidue le ma- Forse altri lavori di Domenico verranno niere di componimenti. Fu ancora aman- indicati nelle guide di Venezia del Za- tissimo della Musica, e valente suona- netti, del Quadri, e di M. Moschini (6). tore di varj strumenti. DONATI P. Bart., non so se da Salò DOMENICO ( Fra ) da Gargnano , o da Bergamo, della Comp. di Gesù. Mori dell' Ordine de' Predicatori. Fu pre- in Venezia l'anno 1707 d'anni 67. stante Filosofo, ed eloquente Oratore, Egli aveva composto sette quaresimali, come il dice l'Alberti (i). Predicò per cinquecento sermoni, e cento sessanta lungo periodo di anni con grande con- panegirici, tutte cose però più o meno corso di popolo, e insegnò teologia nel infette, nello stile e ne' concetti, del cospicuo Convento del suo Ordine in vizio del suo secolo. Di tanti lavori una Bologna, dove fu anche Reggente di parte è anche uscita alle stampe. quello studio. Dappoi venne a Mantova 1. Quaresimale. Parma 1697 per Baz- e vi fu Inquisitore. Sostenendosi dal zoni e Monti. P. Pietro di Lucca Canonico Regolare 2. La santità encomiata 3 Panegirici dell' Ordine di S. Agostino Jesum Chri- per le feste che corrono tutto l* anno3 stum conceptum fuisse in pectore Ma- di N. S. della Vergine, degli Apo- riae Virginia juxta cor ex tribus guttis stoli dei Dottori di santa Chiesa 3 sanguinis, il P. Domenico da Gargnano dei Fondatori delle Religioni, e di vi si oppose, e la proposizione in fatto molti altri Santi. T. 2 in 4» I Panegi- fu condannata sotto Giulio II. da due rici sono CLX. In fine avvi un di- Cardinali, dietro disputa tenutasi fra scorso per una professione religiosa i due contendenti, a quel che ne leggo di quattro voti. in alcune note mss. Il P. Domenico fiori 3. Elogium. Sta fra i fiori poetici sparsi sul finire del XV secolo. Parlano di lui sopra il sepolcro della Principessa l'Alberti (2) e il Borsetti (3) e se ne Maria Pico della Mirandola. Vedi fa qualche cenno anche ne' documenti Gio. Cinelli Biblioteca volante Scan- del i497 > e J5oo, risguardanti la vita sia XVI. Lett. F. in fine fra gl'in-* della B. Stefana Quinzani, editi prima certi. dall' Aflò (4), poi da me stesso (5). DUGAZZI Giacomo de' Tomari, da Forse egli è il medesimo che il P. Do- Salò. Compose un' opera di storia pa- menico detto da Crema, di cui scrivono tria divisa in due parti, la prima delle l'Altamura, il Rovetta e l'Eckard, tutti quali intitolò Informazione dell' origine istoriografi del Chiarissimo Ordine Do- e antichità de* popoli della Riviera Be- menicano. nacense, e la seconda Informazione DOMENICO da Salò. Scultore, figlio dello stato della Riviera nel tempo che di Pietro altro scultore, di cui diremo fu dai Barbari afflitta sino al 962. Il a suo luogo. Egli lavorò come suo pa- figlio di luì ^Teodorico apprestolla per dre in Venezia con qualche fama, e darla alle stampe, premettendovi una veggonsi tuttora quivi alcune delle dedicatoria, Ai Sindaci e Deputati della sue opere, cioè le protome dei due Riviera di Salò ; ma l'opera rimase ine- Nazzini al palazzo Prudi, sotto le quali dita. L'autografo si conserva in due leggesi scritto appunto Domenico figlio tomi in 4« pressò il Ch. sig. prof. Ab. ili Pietro, e un basso rilievo rappre- Mattia Cantoni da Salò ; una sua copia

(i) Alberti Descr. (V Italia Reg. XVI. p. 356. (5) Leggendario o Vite di San/i Bretciani (») Op. cit. p. 356. p. 152, l53. Brescia 1834 (3) Hist. Almi Gyrnn. Ferrar, p. 55 e 5l4. (6) Moschini Itineraire de la Ville de Venite (4) Compendio della vita della B. Stefana p. 6, 6*. Venbc »819. Quinzani p. 68» Parma 1783 in 4» 64 DUG—ELE—PRC — ERM presso i sigg. Co. Bernini da Verona, landisti (4). Basti il dire, che il Vitali e un'altra, mancante della seconda par- fa S. Ercolano Monaco dell' Abbazia di te, presso l'Illus. sig. Augusto Rotingo Leno, eretta nel Vili secolo da Desi- da Salò. Il nob. sig. Antonio Averoldi, derio , ultimo Re dei Longobardi, e poi venuto nel 1798 Podestà a Salò, ne Pastore della Chiesa Bresciana nel 363 ; fece un sunto, il quale serbasi nelle nel qual tempo 11011 egli XVIII ossia sue miscellanee mss. presso de' suoi XIX Vescovo, sì piuttosto S. Filastrio eredi 5 e una copia di esso nella mia VII, ovvero Vili Vescovo la reggeva. domestica libreria. Per la sua maggior Nuli' altro di meglio scrissero della vita parte l'opera del Dugazzi è inutile, e di S. Ercolano il Pellegrini, il Faino leggerissima borra di erudizione, nè e il Gradenigo. assolutamente merita la pubblica luce. Le reliquie di S. Ercolano furono ri- — ELENA Giovanni, da Maderno, Ar- conosciute nel i486 dal Vescovo di ciprete di Clusane. Di lui si hanno alle Brescia Paolo Zane (5), nel i58o viep- stampe Orazioni panegirico-sacre in più solennemente da S. Carlo Borro- varie occasioni e tempi composte, e re- meo, che visitò allora la Riviera di citate j e dedicate al signor Francesco Salò con apostolica autorità (6), e final- Barboglio. In Brescia 1754 dalle stampe mente nel 1825 da M. Gabrio Maria degli Eredi di Marco Vendramino in 4« Nava Vescovo di Brescia di sì cara me- ERCOLANO (S.). Fu XVIII o XIX moria , il quale anche trasportolle dalla Vescovo di Brescia, e tra S. Cipriano vecchia nella nuova Chiesa parrocchiale e S. Onorio, come sappiamo dal B. Ram- di Maderno (7). perto (1), e dai cataloghi antichi de' La Riviera di Salò sino dall'anno 1466 Vescovi Bresciani (2). Riesce però ignoto crasi eletto a suo patrono S. Ercolano il tempo della sua vita, e 1' epoca pre- e obbligata a celebrarne con festa di cisa del suo reggimento, che per altro si precetto 1' annua memoria nel dì 12 può credere essere stato nel VI secolo. agosto, e una tale spontanea dedica- A quel che pare egli passò al beato ri- zione era stata, ad inchiesta della Co- poso in qualche luogo del littorale Be- munità della Riviera medesima, nel 1677 nacese, onde le sue sacre reliquie ab sancita con decreto del Vescovo di Bre- •antichissimo si venerano, e riposano in scia Marin Giorgio, e di quello di Ve- Maderno. Fabio Brusato nel 1416 scrisse rona Sebastiano Pesaro (8). Finì però una narrazione della vita di lui, e da questa obbligazione colla caduta della esso particolarmente, non che forse Veneta Repubblica, suddita della quale, dalle Istorie di Elia Capriolo , e dalle la Riviera di Salò reggevasi in corpo Leggende del Fiorentini usate dalla con mero e misto impero, Chiesa Bresciana per suo Martirolo- ERMO ALDO da Brescia, Sacerdòte gio (3) , trasse il Vitali quella Vita, e Abbate Benedettino. Nel 727 si ag- eh' egli scrisse e stampò nel i584> e gregò al Monastero di Monte Casino, che in fatto non è altro che un pane- e nel 769 fu dall'Abbate Petronace girico latino del Santo, senza fondo di mandato di là a primo Abbate della storica verità, come già notarono i Boi- celebre Badia di Leno, allora fondata

(1) De trami. B- Philastrii. (4) Augusti Die XII p. 731. (2) Vedi il Gradenigo Brixia sacra Dissert. (5) Vedi il Vitali De S. Herculano Episcopo Prooem. p. XXXUI ; e il mio Leggendario di Brixiae p. 25. Veronae 158^ in 4* santi Bresciani p. 34 > e 18j. (6) Vedi il Vitali Op. cit. p. 25, seqq. (3) 11 Vitali non poteva accennare che a questi (7) La solennità di questa ultima traslazione fu documenti con quelle sue ampollose parole Ex ve- da me descritta in una Lettera del 27 ott. i8?5 teribu» sacri sque codicibus Eccìesiae Brixianae al Ch. Ab. Ant. De Rosmini Roventano. (Inedita). Cathedralis, et ex hi storia Eliae Capreoli, ac (8) Ragguaglio storico della cita, morte e mi- etiam ex quibusdam aliis fragmentis vernacula racoli di S. Erculiano scritto in Latino Un tamen lingue crassaque minerva conscriptis. Bart. Vitale p. 37-40. Brescia 1754. ERM- •EUF 65 da Desiderio ultimo Re de* Longobardi, egli non tralasciò per ritenere a pastore dove pare vivesse sino all'anno 789, di quel luogo un uomo sì caro al Cielo. mentre nel 790 vediamo succedergli Ma tutto ciò fu indarno : perocché Er- Lantperto. A lode delle virtù di lui moaldo fermò di partire da un paese, molte cose narrano il P. Luchi (1), che faceva guerra aperta alla virtù, e il P. Zaccaria (2), e 1' Ab. Bagatta (3). recatosi a Monte Casino, vi ricevette Ma io ne dirò solamente un fatto, che dall' Abbate Petronace suo concittadino riguarda la storia nostra, e per cui l'abito di S. Benedetto. Sin qui il Mal- posi il nome di Ermoaldo in questo vezzi. Di fatti somiglianti ve ne ha al- Dizionarietto. tri presso a scrittori autorevoli. Ma sic- Narra dunque il Malvezzi (4) , che come il Malvezzi, a detta del Mura- ' essendo Ermoaldo, prima di ritirarsi a tori (5), vero fabulas intenerita quales Monte Casino, parroco della Pieve della a vulgo venditxs inventi 3 così il savio Valtcnese, egli era a tutti per purezza lettore può credere ciò che vuole della d' illibati costumi buon odore di Cri- narrazione di lui, solamente che tenga sto. Di che alcuni malvagi uomini, i per fermissimo, non essere buona ra- quali mal soffrivano gli aspri rimpro- gione mettere in dubbio cotali fatti per veri, che alla scostumata loro vita erano questo solo che sono miracoli. Oltrec- esempli sì rari, vennero in delibera- chè inficias nemo ierit_, come dice il. zione di perderlo, diffamandolo presso Muratori stesso , quin scriptor hic il suo Vescovo quale ipocrita, fornica- quaecumque potuit praesidia adhibuerit tore, ed adultero. Il Vescovo però si ad rite contexendam Brixianae Urbis recò a quella Pieve a disaminarvi egli historiam. Scrutatus riempe ille est ali- stesso accuse di tanta nequizia. Ma ben quot ex antiquis chronographis suae presto conobbe il Prelato essere le ac- urbis j Begesta quoque Beipublicae Bri- cuse senza prova. Tuttavolta, perchè xianae ad manum habuit. Nè altrimenti dubbio non rimanesse su ciò, e Er- avvertono e il P. Luchi e il P. Zacca- moaldo fosse libero da ogni infamia, gli ria avere il Malvezzi veduto codici, e altri monumenti, che perirono dappoi. propose di purgarsene con giuramento. Ma Ermoaldo credendo un tale par- EUFRASTO Benaccse, Medico. Avvi tito inutile per la perfidia degl' ini- sotto il suo nome una venusta Epistola quissimi accusatori, ad un migliore si latina indirizzata a Bongianni Grata- appigliò. Fatta a Dio breve preghiera, rolo , che per la maggior parte risguarda acciocché egli dall' alto colla sua virtù 1' opera di Giuseppe Mejo Voltolina confondesse la perversità di coloro, e De cultura honorum, innanzi a cui pieno di fiducia in Lui difenditore su- sta stampata. In sul fine però vi si premo dell'innocenza, entra nel lago, legge così : Quia vero plantarum na- e miracolosamente sostenuto sulle acque tura * quae in hortis facile proveniunt vi cammina franco, sinché perviene aique ad manus pepetuo suntj potest salvo all'Isola. Non è a dire se il Ve- omnibus morbis mederi qui nostrum scovo al grande prodigio rimanesse com- vexant naturam^ libellum scribere de- preso da meraviglia, e celebrasse con Crevi j in quo docerem quam facile altissime lodi la santità del calunniato ( rejectis pharmacopaeoram praetiosis et Ermoaldo; anzi nè arte., nè. industria abominandis poculis ) possimus ex hor-

(1) Monumento Monast. Leonentit. Romae l^Sf).1 col. 85o. Il Malvezzi si propose di scrivere que- (2) Dell'antichissima Budii di Leno. L. 1. st'opera, come narra egli slesso ( ibid. col. 777 ), C. I c 2. nel 1492 trovandosi sulle placide e salubri ;*. « (3) Epistola fra le Opere dell'Ab. BagatlaT. I. del Benaco (in IT.iIcesine), ivi da Brescia rifuggito p. ao4*2H. per timore di pestilenza. (l\) Chronicon Brixianum Dìst. IV. c. 92, (5) Op. cit. T. XIV. p. 775. presso Jl Muratori Rer. Italicar. script. T. 14. 66 EUF—EUS FAI—FAN tis habere ad unumquemqite morbum Pescatori Benacesi, degli Agiati di Ro- facilem ac parabilem medicinam, quam veredo, degli Orditi di Padova, e degli brevi cui te mittam. Mandògli infatti Arcadi di Roma: nè perciò essa per- un tale scritto intitolato Hortemia re- dette della sua umiltà e modestia. Tutta media ad nmnes morbos , che con la rassegnata al divino beneplacito, e san- detta lettera si legge stampato dinanzi tamente come era vissuta, morì in a' libri De hortorum cultura della edi- Sojano con universale increscimento il zione del Sabbio, ma che fu poi omesso dì i3 giugno del 1770. Venne però tra- dal Gargnani. sportata l'onorata sua spoglia a Salò, Il vero nome di Eufrasto fu egli forse e sepolta nella Chiesa di Santa Giu- o Antonio Pasieno, o Diomede Giusta- stina. Lasciò la Faini moltissimi Sonetti chino , o Vincenzo Nerito, o Andrea e Canzoni pregevoli per la loro facilità Graziolo, o Bernardino Paterno, tutti e dolcezza ; molte Lettere non senza valenti Medici Benacesi di quella età? merito di chiarezza di stile, e di schiet- Chi può dirlo ? tezza di sentimenti, e un' Orazione ita- EUSTACHIO da Salò, Carmelitano. liana , elegante ed erudita sugli studj Ne abbiamo alle stampe l'opera se- che convengono alle donne : cose che guente: Historiae Eccìesiae Laureta- vennero unite, e stampate col titolo nae. Romae i685 in 8. (i). seguente : Versi e prose di Diamante FAINI Medaglia-Diamante. Nacque il Faini, con altri componimenti di di- 7 agosto del 1724 da Antonie Medaglia versi autorij e colla vita dell' autrice j da Brescia, e da Annunciata Gnecchi il tutto insieme raccolto e dato alla da Casto in Savallo. Quivi stesso fu luce da Giuseppe Pont ara. Salò per ammaestrata negli insegnamenti della Bart. Righetti 1774 in 4* picc. religione, nella storia sacra, e negli Io trassi queste poche notizie bio- elementi delle lingue latina e italiana grafiche dalla vita che vi ha premessa. da un suo pro-zio arciprete. Fino da' Anche il nob. sig. Antonio Brognoli primi anni mostrò raro ingegno per la Bresciano scrisse e inserì tra gli elogi poesia, e negli stessi giovanili suoi com- degli Uomini illustri Bresciani p. 267 ponimenti diede a vedere quale dovea quello della Faini , e forse anche poi, sebbene senza alcun maestro, riu- l'Ab. Rodella 1' avea celebrata nelle scire. Tutto che ella gentilissima fosse, sue Dame Bresciane per sapere, per e co' domestici e co' forestieri, nulla costumi j e per virtù eccellenti, Op. ms. meno fu sempre schiva delle puerili, FANTONI Francesco da Bedizzole, e delle donnesche inezie, amante del Medico in Salò. Pieno Valeriano de- ritiro e della solitudine, e dedita allo dicando a lui prima del i558 il libro studio delle scienze, e specialmente LVIII delle sue Hierogljrphica così gli della poesia. Nella età di 24 anni, as- scrive : sentendo al desiderio del genitore, si Francisco Fantono Bidizolensi medico maritò con Pier Antonio Faini di one- Salodiano Pierius Valerianus sta famiglia di Salò, ma di atti piutto- Quantum risurus sis, Fantone doctis- sto burbero. Studiò quindi la storia e sime , etc. la filosofìa,sotto la guida di Don Do- FANTONI Girolamo, da Salò, figlio menico Bonetti da Volciano, e le ma- di Francesco anch'esso di Salò, e di- tematiche dal Co. Gian Battista Soardi verso dal precedente. Girolamo e il da Brescia. Le sue rare doti le resero padre di lui Francesco furono ambidue affezionati molti dotti uomini del suo Medici dotti. Le uniche memorie però tempo. Perciò varj di essi ne la cele- dell'uno e dell'altro consistono in una brarono, e la fecero ascrivere alle Ac- Lettera di Girolamo al medico Salo- cademie degli Unanimi di Salò, de' diano Nobile Socio, e nel Testamento

(l) Peroni e Fornasiui Minerva Brescian ! FAN—FAU- FED—FER 67 dct medesimo Girolamo. In tutti due suo nome Fantoni. la quale ora, an- questi scritti si nomina da Girolamo che per le economie usate, mantiene anche il suo padre , e nel Testamento a' pubblici studj de' Seminarj, de' Li- il si nota tuttavia da Salò. Ecco la cei e delle Università quindici giovani detta lettera. ogni anno. Il Fantoni forse non guari dopo il detto supplemento testamenta- Hieronymus Fantonus liberalium artium rio da lui fatto in grande decadimento cultor Nobili Socio philosopho ac medico di salute, morì in Venezia, e fu se- S. P. D. polto nella Chiesa di S. Vitale. Nel Quiim ad me delatum fuerit opus luogo di residenza della suddetta Com- tuum de arte medica compositum egre- missaria vedesi il ritratto dipinto, ora gium sane, plurimis faciendum* nipote fattosi incidere , di quest' uomo pieno per quod caeteri medicorum tempestate di fede, sola radice d' immortalità, e di nostra praxim exercentium, qui ante ardente carità verso Dio e verso gii hac allucinati fuerint s atque caecutien- uomini, fiamma divina che non si spe- tes recta medendi methodo fermae pror- gne per morte. sus alieni discesserint, in verissima»! FAUSTINO da Salò , fratello coadiu- artis Apolline a e cognitionem deductique- tore della Compagnia di Gesù. Fu spee- ant fiumani generis aegretudinibus ob- cliiatissima la sua umiltà, e sotto il t'iam ire non summa tantum cum ho- velo di essa egli copriva quella santità, nestate, verum etiam ineffabili eorun- cui Dio volle far Conoscere dopo la sua dem emolumento 3 quem ad modum , morte per un segno straordinario. Morì et pater meus Franciscus Fantonus ai*- il Fratello Faustino a' i3 marzo 1608, tis medicae theoremata accuratissime nel noviziato di Novellara (1). speculatus ac in operibus ejusdem exer- FEDERICI Federico , Avvocato. Egli citatus jam dudum ine per litteras lesse nel settembre del 1811- nell'Ac- de hujuscemodi omnibus monitum fa- cademia degli Unanimi di Salò sua pa- ciens,, opprime testativi est. Non potuit tria, una dissertazione Sulla utilità dei Calliope mea versiculis adjectis elocu• Censori Agrarii da istituirsi per la brationes tuas non decorare a prò com- pratica agricoltura j la quale fu inse- perato quidcm habens easdem excellen- rita negli Annali di Agricoltura di Fi- tiori praeconio celebrandas. Sed saltem lippo Re, Voi. XVI, an. 1812, ott. certo sciens se se detecturam, immor- nov. e die. tales, incredibilis in te amoris vel po- FERRARIS Mattia, figlio di Gian Bat- tius observantie notas. Vale et me, ut tista, e di Carolina da Bedizzole, bat- soles ama. tezzato il 27 ottobre 1611 , come consta Quisquis avet medicum dignoscere da' parrocchiali registri. Sen i nella mi- pervigil artem. — Hunc legat omnigena lizia dei Duchi di Savoja dal 1637 sino doctus abibit ope. al 1661 ; cioè nel 1637 quale Capitano, Quello per altro che massimamente nel 1648 qual Tenente-Colonnello di importa sapere di Girolamo, è il su.> te- cavalleria, nel i65o qual Colonnello stamento. In tale atto da lui segnato di Corazze straniere, e finalmente nel nel i566, e accresciuto di una lettera 1661 qual Luogotenente del Governo sua a Serafino Rotingo di Salò, data di Vercelli, ossia Comandante di que- da Venezia il dì i marzo 158; , per sta città, distinguendosi per valore ir. la quale lo elegge ad esecutore testa- varj fatti d'armi sotto Vercelli, Ca mentario, egli istituì e fondò la cele- sale, Asti, e Torino. Non guari dopo bre Commissaria soprannoinata dal essere stato elevato al detto posto 011 o-

(I) Vedi Pairignani Menologio di pie memorie I Tom. I. p. 9» a' «3 mano. di ali-uni religiosi della Compagnia di Gesùt | IO 6è FER—FON—FRA rifico di Luogotenente di Governo, o operetta De dw in adone per somnium; Comandante di Vercelli, ossia in quello e in Verona dal medesimo Expositio stesso anno 1661, mori quivi, a quel paraphrasis Averrois in librum Aristo- che dicesi, attossicato (1). telis de somniis. Tractatus apologeticus FONGHETTI Giambatt., da Caca- de semine. Pulvis uiperinus. De motu vero. Fu valente Giureconsulto, dot- cordis j et sanguinis in favor di Aristo- tissimo delle cose patrie, e adoperato tele e di Galeno. dalla patria in affari importantissimi FRANZOSO Paolo, Sacerdote. Nacque presso la Repubblica. Oltre alcune poe- egli in Polpenazze , ma poi venne ad sie stampate in alcune raccolte per pa- abitare in Riva di Trento. Fu dottore trie solennità, preparò nel 1750 per la collegiato di sacra teologia dell' Uni- stampa un'operetta in forma di dialo- versità di Padova. Morì nella fresca età ghi , in cui intendeva provare essere la di 26 anni. Salvatore o Salvatori Mal- Riviera provincia da sè, non parte fatti dottore di ambe le leggi, anche della Bresciana o soggetta a Brescia ri- egli di Riva di Trento, onorollo d'elo- guardo al politico, e godere mero e gio (5), che unitamente al suo ritratto misto impero : contesa finita col cadere fu dato in luce nella seconda delle sue della Repubblica Veneta. Tale ope- opere seguenti: retta però, che fu censurata dal Pa- 1. Theologicae resolutiones ex penetra- dre Minor Conventuale Giambattista libus sacrorum Theologorum deprom- Giorgi di Gargnano con apposito opu- ptae et ad commodum studiosorum scolo, rimase ms. (2). Mori il Fon- stimma diligcntia collectae. Brixiae ghetti verso l'anno 1767. apud Polycretum Turlinum i5q2, FRANCESCO da Salò. Così scrive di in 8. La dedicatoria dell' Autore al lui il Cav. L. Bossi (3) : e< Lesse filoso- Principe Vescovo di Trento Madruzzo fe fia straordinaria dal i465 al 1467 è datata Ripae sexto Kal. Sextilis 1592. FRANZOSO Girolamo, forse da Pol- poi fino a car. 167 de Sacramenti* * penazze, Medico. Fiorì dopo la metà del poi fino a carte 181 de Baptismo y secolo XVII. Il Maffei (4) dice essersi de Confirmatione, de sacramento Eu- stampata in Francfort una sua ricercata charistiae, de Poenitentia de Ext re-

ti) Avendo falle cercare in Vercelli più precise comando, se non dopo che un altro Comandante notizie sulla vita e morte del Ferraris, venne ne ricevette la consegna , e ressela temporariamentc. ili là risposto: a. IN e' registri dclP archivio gene- Dove poi il Ferraris lasciasse le ossa, di qual morte rile di questa città , trovasi notato a1 21 giugno sìa stato colpito, quali fossero le sue qualità per- ififii per Comandante di Vercelli, a nome di sua sonali , qui non si conosce per alcuno storico docu- Altezza Reale, il Colonnello di cavalleria Matteo mento r mari o Ferrari.*, in data de? 7 luglio successivo (7) Se ne ha copia nella Quirininna Cod. L. IH. v;cn fatto di nuovo menzione di lui collo slesso 12. L'autografo approvato per la stampa dalla :iocie e titolo 5 e finalmente a1 a5 dicembre dello Censura Veneta nel suddetto anno 1750 esiste ùcllo stesso anno si vede sostituito al Ferrari nel presso il sig. Professore Mattia Cantoni di Salò. letto posto il Conte Carlo IVIalabaita di Antignano, (?>) Vita di Cristoforo Colombo pag. 72 e 74. jcnza indicarsi se per morte o per altra destinazione Milano 1818 in 8. «lì quello. Perciò pare chiaro che il comando di (\) Ve: ona III. degli Scritt. Ver. L. V. art. T'Ti.liia Ferrari abbia durato pochi mesi, poiché Me ici. /li Snagnuoli, che occupavano questa città, non (5) Parla di lui anche il Cozzando Libreria Bres. 'a lanciarono al suo legittimo Sovrano, che nel P. I. p. 185, e P. II. p. 287, chiamandola i56o; ed il Ferrari nou ne venne uominato al ora Paolo Framoso, ora Paolo Frames, o. FRA—FRE—GAL <>9 ma Unctione de Matrimonio * de Re- cundi Ducis > non perchè questo fos**» surrectione * et Judicii conditione. il secondo Doge di Genova, che anzi 2. De explicatione litterae Magistri Pe- ne era il quarantesimoquarto ; o per- tri Lombardi in quatuor sententia- chè fosse stato Doge due volte* ma rum libros etc. Brixiae ex tipogr. perchè un altro Giano Fregoso avolo Polycreti Turlini 1695 in 4- La de- suo era stato anch'esso Doge. Questo dicatoria dell' Autore ad Alberto Va- nome Giano si può dir gentilizio di lerio Vescovo Famaugustano, è se- quella famiglia, perchè un terzo Giano gnata Ripae Tridenti Kal. aug. 1595 sepolto nel 1592 nella suddetta Chiesa e in essa leggesi : cum ego ortus sim de' Frati Minori dell' Osservanza si è in parte orae Benacensis, quae scilli- fatto conoscere per questa iscrizione , cet dicitur Pulpinatiae Episcopatui un po' guasta, ma di facile supplemento Veronensi subjecta etc. Quest' ultima Iano Fregosio opera fu anche ristampata in Padova Alexand. F. Qui dal Bolzata nel 1606 in 8. ; come ri- Caris. ita . omnib conobbi pel catalogo ms. della Bi- vixit. ut moRÌENS blioteca Milanese di Brera. Sui . desiDERIUM FREGOSI Alessandro, e Giano, da reliQUERIT . ann Genova. Alcuni individui della famiglia M. D. XC1I Fregosa (1), celebratissima nelle istorie Sin qui il Chiaiiss. sig. Dott. Labus. di Genova , scacciati dalla lor patria , GALLUZZI o GALLUCCI, da Salò. e acquistati molti averi intorno al Lago Nel 1488 egli leggeva medicina nella di Garda, pigliarono tanto affetto al- Università di Bologna, ed era Rettore l' Isola del Lago di Garda, anche pel degli Scolari oltremontani, secondo che Convento de' Frati Minori dell' Osser- narra l'Alidosi (2). Nel 1494 però sem- vanza che vi era, che Giano Fregoso bra ch'egli stesso avesse voluto ergere Generale de' Veneziani nel i5io, e in quella città cattedra di eresie. Con- Doge di Genova per un anno nel i5i2, ciossiachè il P. Girolamo de' Borselli la visitò assai di sovente, e sempre nella sua Cronaca degli anni i4i8-i4o7 con istraordinaria soddisfazione. Il quale cosi scrive a questo stesso anno 1497 (3) affetto ereditato cogli altri beni, alla di un certo Maestro Gabriele da Salò, sua morte avvenuta in Ravona nel 1529, che parrebbe essere il Gallucci. Magi- da Alessandro Fregoso suo figlio con- ster Gabriel de Salodio Medicus s pro- dottiero di cinquanta cavalli a servizio pter multas haereses 3 quas seminabat y della Repubblica Veneta, quivi egli ab Inquisitore Sancti Dominici deten- desiderò di essere sepolto, come vi fu tus est. Dicebat enim inter alia* quod infatto, l'anno i565. La bella lapida, Christus non erat Deus, et quod des- che ne fa di ciò consapevoli ( e che truxit mundum cum suis astutiis , fuit- era nella Chiesa del Convento de' Frati que crucifixus propter scelera et pec- Minori ), dice cosi : cata sua j Beatam Virginem a Joseph Cineres Alexandri Fregosii Armato- carnaliter cognitam, Christumquesic ut rum militum Praejecti Janique Ligu- olii concepti sunt, natura et conceptum. rum II. Ducis nec non Reipubl. Ve- Fidem Christi dicebat in brevi finien- netae terras trium copiarum omnium damj in ho stia consecrata negai) at ibi PraeJ'ec. Generalis. Filii brevi hoc tu- verum corpus Christi esse j miracula y mulo clauduntur Cai. Feb. M. D. LXV. quae Christus faciebat * asserebat non Alessandro si dice figlio di Giano se- virtute divina illa fieri * sed virtute cor-

(l) Labus. Lettera al Nob. sig. Luigi Lecchi in- (2) Li Dottori forastieri che hanno letto in titolata : Cenni suW Itola Lecchi nel Benaco. Ve- Bologna p. ronac 182» in 8. 0) Muratori Ber. Ital. Script, T. XXIII col. 915. 70 GAL porum coclestium. Cum autem multos aperta redduntur, verum nonnulla intercessores haberet, de his omnibus ad usum necessaria addita sunt, scil- poenitentiam agens dimissus est. licet, GALLUZZI o GALLUCCI Giovanni Hermetis Trismegisti jatro-mathema• Paolo, da Salò, ove nacque nel i538 ticaj di Gian Battista. Fu matematico, astro- Galeni Pergameni prognostica j nomo e cosmografo pel suo tempo ce- Et aliaaliorumj sua vero, lebratissimo, seguendo però in fatto di De figura coelesti erigenda j astronomia il sistema di Regio Montano. De parte fortunae et hepatis extra- Inscrivasi anche in cose di medicina hendaj e di astrologia, come dimostrano alcune De planetarum dignitatibus tum es- delle sue opere. Tradusse inoltre qual- se ntialibus j tum accidentalibus j che opera dallo spagnuolo, e qualche De temporibus ad medicandum ac- altra dal latino , e si dilettò dello scri- comodatis. vere in latina poesia. Fu eziandio de' Venetiis ex officina Damiani Zena- nove fondatori dell'Accademia stabilita rii i585 in 8. in Venezia a* 21 giugno del i5g3, e IV. Epigramma ad praestantissimum de' dicianove Salodiani fondatori, a' 20 Mattheum Franciscum Baroccium, in- maggio del i564, con Giuseppe Mejo nanzi e in lode della sua Cosmogra- Voltolina, dell'Accademia degli Unani- phia in quatuor libros distributa, mi (1). Visse almeno fino al 1621. Venetiis ex officina Jacopi Percha• cini i585 in 8. OPERE DI GIOVANNI PAOLO GALLUCCI V. De formis entymematum libellus , A ME NOTE IN ORDINE CRONOLOGICO. in quo pene immuneri describuntur loci, quibus quaelibetpotest argumen- I. Epigramma in lode di Antonio Pa- tatio multis Ciceronis exemplis demon- sieno da Calvacesioinnanzi all'o- strari, etc. — Et de iis, in quibus pera: Hippocratìs de aere, aquis^ pueri et adolescentes Veneti erudiendi et locis liher ab Antonio Pasieno me- sunt, ut optime suam Rempublicam dico et philosopho Benacensi , inter- administrare vale ant. -—• Et de usu pretatione et emendatione exornatus , tabular um^ in quibus disciplinae a vi- Brixiae 15^4- Vedi l'art. Pasieno Ant. sis doctis descriptae in partesque II. Oratio publice habita in Ecclesia distributae sunt, brevis tractatio. Veti, Cathedrali Paduae in assumptione apud Petrum Marinellum i586 in 4* Caputei illustris Domini Sultarichii VI. P' Aloysii Granatensis introductio Simeonis F. Ragusini> Almae Uni- in symbolum fidei, sive cathechismi ver sitali* Philosophicorum et Medi• majoris libri quatuor, Johanne Paulo corum. Ad Nobiliss. et Studiosiss. Galluccio Saloe risi interprete , et adolescentem Franciscum Cornelium versionem suam ipsi Granate nsis nun- Aloysii F. Patricium Venetum. Pa- cupante. Venetiis i587 j et Colo- tavii et Venetiis i58o in 4- niae per Haer. Quentel i588 in 4* III. Joannis Hai furti medici et astrologi VII. P> Aloysii Granatensis Competi- prestantissimi opus de cognoscendis dium cathechismi majoris, sive pars et medendis morbis ex corporum eoe- quinta Introductionis in fSymbolum lestium positione cum argumentis Fidei, J. P. Gallutio interprete. Ve- et expositionibus J. P. Gallucci Sa- netiis 1587 j Coloniae 1689 in 8j loensis j quibus non solum obscuriora et Lugdani 1607 in 8.

(1) Camillo Camilli Imprese illustri P. II. per Impresa od insegna una torre vicina al mare |>. e Giovanni Ferri Teatro delle Imprese agitata dai venti, e per motto il per/er d oOdura T. II. p. G<)6 ci fauno sapere rhe il Gallucci di Calullt*. fra gli Unanimi era delle il Tollerante e avea 1 GAL 7 1 Vili. Thcatrum mundi et temporis * in mente tradotti dalla latina nella ita- quo nonsolum praecipuae horum par- liana favella * ed accresciuti dei li- tcs describuntur* et ratio metiendi eas bro V* nel quale si tratta in quali traditur, sed ac corno datissimis Jiguris modi possono i pittori e scultori mo- sub oculos legentium facile ponuntur. strare la diversità della natura degli Ubi Astrologiae principia eununtur uomini e delle donne. Venezia per ad Medicinam accommodata, geo- IVicolini 1591 in 4-> e ivi per Ma- graphica ad navigationem, singulae jetti 1594 in f. Quest'opera è dedi- stellae cum suis imaginibus item ad cata a Massimiliano Elettore di Po- medicinam et Dei opera cognoscenda lonia. et complenda Kalendarium Grego- XII. Speculum Uranicum* in quo vera rianum ad divina officia diesque fé- loca tum octavae spherae, tum sep- stos celebrandos. Ad Beatissimum tem planetarum mira facilitate ad Sixtum V. Pont. Max. Veneliis per quodlibet datum tempus ex pruteni- Joannem Somascum 1689 e 1600 in 4« carum ratione colliguntur * una cum Quest'opera fu tradotta in spa- regulis fabricandi duodecimi coeli gnuolo da Michele Perez, e stampata domicilia ex Regio Montano et Alca- in Granata nel 1617 in 4 0)- bitio * et dirigendi significatores ad IX. Della fabbrica ed uso del nuovo promissores sequentes. Ad lllusttits. orologio universale ad ogni latitudi- et Reverendiss. Joan. Frane. Mau- ne ecc. j col quale si veggono le ore rocenum Card. Ampliss. Feti, apud col sole* con la luna e colle stelle* Damianum Zenarium 1693 in f. dal levare al tramontare del sole , XIII. I tre libri della perspettiva com- dal mezzogiorno e dalla mezzanotte* mune di . . . . M. Giovanni ( Chem- e molte altre cose pertinenti alla co- pio ) Arciv. Cantuariense * nuovam, gnizione del sito di questo mondo tradotti nella lingua italiana e ac- et al navigare. A. N. S. Sisto V. cresciuti di figurò e annotazioni. Ve- Pont. Mass. Venezia per Grazioso nezia pel Varisco 1593 in 4- Pcrchacino i5go in 4* XIV. Margherita Filosofica del R. P. X. Della fabbrica ed uso di un nuovo F. Gregorio Reisch tradotta dal la- strumento fatto in quattro maniere tino in italiano. Venezia 1594 in 4* per fare gli orologi solari con tutte ed accresciuta di varie nobilissime le sorta di ore che si usano * il quale cognizioni. Venezia presso Giac. Ant. si può usare per orologio ancora. Somasco iSgy in 4* Venezia per Grazioso Pcrchacino XV. Istoria naturale e morale dell' In- 1590 in 4- — Questa stessa opera fu die di Giuseppe Acosta, tradotta poi dall' autore accresciuta di più dalla lingua spagnuola nell' italiana. capitoli e di nuove osservazioni, e Venezia per Bernardo Basa 1596 in 4« stampata in latino col titolo seguente XVI. Nova fabricandi horaria mobilia De fabrica et usu novi horologi so- et permanentia ad omnem latitudinem larisj lunaris * sjrderalis * et in parva cum acu magnetico ratio nuper exco- pixide* Venetiis apud J. B. Ciottum gitata. Ven. per Bern. Basa 1696 in f. 1593 in 4* XVII. De fabrica et usu hemispherii Ura- XI. Della simmetria dei corpi umani* li- nici. . Venetiis apud Bernar. Basam bri IV. di Alberto Durerò nuova- 1596 in f.

(1) Il Langlet Dutresnog forse ingannato dal recatone il titolo nel suo Metodo di studiare la titolo di questa traduzione spagnuola da lui cre- noria T. X. p. 148, vi aggiunse queste parole: dala cosa originale, volendo pur dirne alcuna cosa, « Passabile pei fatti the riguardano la stona ujù* sebbene non la conoscesse, ha mostrato di aver preso u versale, e migliore per quanto riguarda la Spa* 4uesPopera stessa, eh® è tutta astronomica e astro- u gna »;. logica, per una stoiia universale. £onciosaiatliè 7 2 G AL- •GAR XVIII. Della fabbrica ed uso. di diversi « l'anno 1575. Ammesso nella Congre- stromenti di astronomia e cosmogra- « gazione Somasca, vi fiorì in ogui fia. Venezia pel Majetti 1697 in f. « virtù, e specialmente nella umiltà e XIX. Principia astrologiae. Venetiis * nella penitenza. Quanto era compas- I6O3J O 1605. « sionevole verso il prossimo, tanto XX. Coelestium corporum explicatio. «€ pareva quasi crudele contro sè stesso, Venetiis apud Jac. Ant. Somascum « tormentandosi con cilicj, disciplinan- i6o5 in 4* « dosi con catene, riposando sul nudo XXI. Specchio e disciplina militare di « terreno o sulla paglia , e digiunando Francesco Valdes , trad. dallo spa- « e pregando. Assiduo al confessare, gnuolo , con un dialogo intorno al « istruiva ed eccitava chiunque al- formai^ uno squadrone di gente ecc. « l'acquisto della santità coli'esempio, Venezia per Evangelista Deuchino h colla preghiera, coli'esercizio delle 1626 in 8—Credo che il detto Dia- « opere pie, e di sovente puniva in sè logo sia lo stesso che il Discorso in- « medesimo i peccati de' penitenti. torno al formare uno squadrone di « Compì il corso di questa vita mor- gente e di terreno ecc., il quale sta ie tale in Milano nell' età di 5o anni nella Fucina di Marte. Venezia ap- « ossia l'anno 1625 a' 18 del dicem- presso il Givati 1641 in f. « bre; nel qual giorno la Beatissima XXII. Compendio di grammatica latina « Vergine gli apparve visibilmente per ridotta in tavole, non so però ne « tre volte a consolarlo nel suo tran- dove, nè quando, nè se veramente * sito, attestando nel tempo medesimo stampata. « la sua purità di mente, e di corpo, XXIII. Il Grattando (1) parla di un Dia- h e dandogli arra sicura della sua eterna logo tra l'eccellente medico M. Vin- « salvezza. Ex Archiv. Divi Petri in cenzo Nerito e il diligente astronomo « Montfort. Mediol. ». M. Gio. Paolo Gallucci, nel quale GARGNANI Gaetano, da Salò, Sa- si tenea sermone di alcune cose del cerdote. Dotato di una facile memoria, Palazzo Comunale di Salò : e inoltre di una fervida fantasia, di un ingegno colloca (2) lo stesso Gallucci tra* que* acre e di temperamento robusto, egli mqlti nobili poeti che celebrano il si dedicò alla coltura della eloquenza lago Benaco fingendo alcune favole. e della poesia, all'apprendimento delle L' Ab. Gazzetti (3) poi, o 1' Ab. Po- lingue, e al coltivamento dell' amena lotti, narra, che il Gallucci fece anche Letteratura antica e moderna ; e così un Mappamondo. si rese attissimo all' insegnamento delle Fecero poi onorevole menzione del belle Lettere italiane c latine, francesi nostro Gian Paolo Gallucci il Coz- e inglesi. Ammaestrò in fatto la gio- zando (4), il Tiraboschi (5), gli autori ventù per oltre quarant'anni nella re- francesi del Dizionario degli uomini il- torica, e quegli altri che il vollero lustri stampato in lingua italiana in nelle lingue francese e inglese. Dante, Bassano, il De Lalande (6) , Weis al Petrarca e Boccaccio, da lui detti ( senza suo articolo nella Biografia Universale* volere perciò abbassare i trecentisti asce- e molti altri tici ) padri della lingua e della lette- GARDONE D. Gian Pietro della Ri- ratura italiana, Terenzio, Virgilio, Ora- viera di Salò, Religioso Somasco. Così zio e Cicerone, erano i maestri perpe- .scrive di lui il Civaschi (7). « Nacque tui, della cui scuola tutto faceva per

(l) Historia p. 71. (5) Bibliogrjphie Astron. Paris l8o3 in 4> (a) Historia p. 16. (6) St. della Le e ter at. It. T. VH. L. IL (3) Cattaneo Opere T. 2. p. l49- §. XXVIli. Libreria Bresciana P. I. p. 128; e Vago (7) Somatca Graduata a cai. 07. Mil. 1743- e curioso ristretto di storia Brcic. p. 91. GAR 73 innamorare la gioventù studiosa delle in 8. Questo libretto fu soggetto di lettere italiane, e latine. 11 Telemaco critiche e controcritiche, in fatto spe- poi di Fenelon, il Paradiso perduto di cialmente di lingua. Anche il Cesari Milton, il Compianto di Young erano ne innestava nel suo Dialogo delle i Classici suoi prediletti per le lingue grazie, come esempio di stile tutto francese e inglese. Molto egli fece ezian- francese, il primo periodo Egli è dio per ravvivare 1* Accademia patria all'accidente che un uomo deve una degli Unanimi* recitandovi spesso ai- patria (1). rone prose di vario argomento, e sem- 3. La coltivazione degli orti, il Mi* pre poi qualche poesia. Nè eravi patria seto* l'Iside e l* Ercole Benacese di solennità decorata da poetici componi- Giuseppe Milio Voltolino* recati in menti , cui non festeggiasse anche il versi italiani j Salò 1813 in 4- Gargnani co* suoi. Fu poi per oltre 20 4. Vite de' Padri* de* Martiri e degli anni primo tra i Rettori della Chiesa altri principali santi di Alb. Butler, maggiore di Salò: nel qual posto però tradotte in italiano sulla versione mal poteva essere assiduo agli ecclesia- francese , Venezia 1823—1826 in 8. stici ministerj per l'intendimento gior- 11 Gargnani lavorò tal traduzione de* naliero alla cattedra, e per una coscia mesi di quest'opera Gennaro* Mar- lussata. — Fervidissimo sostenitore delle zo * Maggio , Agosto , Ottobre* Di- inspirate verità della nostra santissima cembre * e delle Feste mobili. — Il religione, avversissimo a' politici rin- sig. Prof. Galli Bresciano poi quella novellamenti o rovesciamenti degli or- degli altri mesi, e della Continua- dini antichi fermati dall' esperienza e zione. Assai però costò a me, che di- dalla maturità dei secoli, pazientissimo rigevo quell' impresa, il ridurre il in mezzo a diuturne e sempre crescenti volgarizzamento del Gargnani a quella domestiche calamità, amantissimo del suo schiettezza e fedeltà che è necessaria paese, benemerito dell'educazione lette- in quest'opere. raria della gioventù, e repentinamente 5. Il compianto, ossia pensieri sulla rapito l'anno iS32 per funesta caduta vita* la morie* e l'immortalità* di che il trabalzò di un salto alle porte Odoardo Young, recati in versi ita- della eternità, mise in gran dolore liani* Brescia 1827. T. 2 in 12. La tutto il paese, e vi lasciò vivo deside- fedeltà delle immagini e de' concetti rio di sè. I professori del patrio Ginna- dell'originale non manca quasi mai sio suoi compagni ne onorarono la me- a questo volgarizzamento: e questa moria con solenni esequie, nelle quali lode non è certamente spregevole, lesse un suo elogio animato il Ch. Ab. trattandosi della traduzione di un au- Martinelli Professore di religione. tore quasi sempre difficile e oscuro (2). Il Gargnani diede in luce e lasciò Nel primo tomo il verso è anche ani- manoscritte varie opere italiane, le mato e scorrevole, mentre nel se- quali però tutte sono di uno stile più condo, che fu lavorato in età troppo o meno contorto , duro e mezzo stra- senile e sbalestrata da continui mo- niero, o men che nativo e limpido. lesti pensieri di disgrazie domestiche, Eccone i titoli : il verso è quasi sempre stentato e 1. Elogio funebre languido. 2. •Colpo d'occhio Jisico-istorico e civile 6. Favole di Giovanni Gay e di Odoar- (Quadro statistico) della Riviera Be- do Moore* e alcune aitile di Edmondo nacense* Brescia Tip. Dipart. 1804 Burxe dall' originale ingl. recate in

(1) Presso il sig. Grisetti di Salò erano raccolte (2) La Bibliot. Ital. T. IV. p. 369-37» dà tutte in un libro tali critiche, e controcritiche un tale giudizio. La Vespa poi, altro Giornale mi- stampate a parte. lanese succeduto alVApe, parlane giusta la nalora sua. 74 GAR—GAU—GEN versi italiani, Brescia per Valotti Bologna. Il Cinelli (3) ci dà il titolo i83o (i). seguente di un suo libretto : Oratio 7. Poesie varie italiane in raccolte, o in per Bernardinum Januarium Brixia- fogli volanti, per solennità patrie. num de Gargnano Presbyterum con- 8. Memorie o Dissertazioni e poesie di cinnata, ac per Agamemnona Mare- diverso argomento, lette nell' Acca- schotum mirae indolis adolescentem pu- demia o Ateneo di Salò. Mss. blice recitata, in qua florentissimi stu- 9. Le volpi al tribunale di Giove , dii Boloniensis ac Sacrosanctarum poemetto in forma di apologo d'Ire- Legum laudes s in 4- * senza nota di neo Tasseraste (Gaet. Gagnani) Ms. anno, e di tipografia ; ma dalla dedi- Vi si mettono in dileggio e in beffa, catoria a Galleazzo Marescotto si conosce come scriveami l'autore, le pratiche che fn recitata l'anno 1810. e le menzogne de' settari. GENTILINI P. Gian Battista, da 10. Le cose col suo vero nome, Ro- Vesio, terra del comune di Tremosine, manzo inglese tradotto dall'Abbate Sacerdote della Compagnia di Gesù. Gargnani, che ne conosceva l'au- Dopo la soppressione della medesima tore , e mandato al tipog. Nicolò Bet- Compagnia, avvenuta nel 1773, il Gen- toni per la stampa, cui però non fece. tilini fu dapprima Curato di Portese e 11. Processo della Principessa di Galles, poscia Arciprete e Vicario foraneo di tradotto dall' Inglese, Ms. preparato Lonato ; dal qual posto però per acerba per la stampa, ma giustamente impe- calunnia si allontanò, mettendovi un Vi- ditane per non lasciare insozzare tut- cario. Non tosto nel 1814 l'amatissima tavia più l'Italia di quelle nefande sua madre la Compagnia fu ristabilita prostituzioni, o avvilire più diutur- per la Bolla giustificativa di Pio VII, namente una persona regale. egli con tutto il gaudio dell' animo si GAUDENZIO (S.). Vescovo di Bre- recò a Roma a riunirsi a' suoi antichi scia , e padre della Chiesa. Non di- confratelli nella Casa Professa del Gesù, cendo mai S. Gaudenzio sua patria la dove avuto l'onorevole incarico di spie- città di Brescia, ed essendosi trovata gare la saera Scrittura al popolo ne' a Gaino nella nostra Riviera un' epi- giorni di festa, piaceva assai per la tafìo gentilesco posto da un Gaudenzio sua facilità e popolarità di esposizione. a sua moglie , potrebbesi , almeno per Mori ivi il d^i6 dicembre del 1816 in lieve congettura, arguire essere stata età di 71 anni. Fu uomo d'ingegno in queste rive una famiglia Gauden- pronto, di vivace immagiiyizioiie, e di zia, e nato da essa il santo Vescovo di caldo zelo della dottrina e dei diritti Brescia di questo nome, come ho no- della Chiesa , contrarissimo a' rivolgi- tato nel Leggendarietto dei santi Bre- menti democratici, ed eloquente e frut- sciani. Le giunte, che ivi posi dell'es- tuosissimo predicatore. Diede in luce sere morto in Toscolano Benevoloj ami- le opere seguenti, che dimostrano il cissimo di S. Gaudenzio, e dell'essere suo sentire in teologia, e in politica, esistito a' tempi Romani in Riviera un e la sua pietà. luogo detto Toscolanoj ora non mi pa- 1. Istruzione al suo popolo sopra la iono poggiare sopra epigrafi romane, democrazia. Brescia pel Vescovi in 8. come forse dimostrerò altrove (2). senza nota di anno, ma del 1797. GENNARI Bernardino, da Gargnano, •2. Processo fatto da Gian Battista Gerì' Sacerdote. Studiò in teologia e in leggi tilini Arciprete . . • sopra la sua canoniche e civili nella Università di stessa persona. Brescia 1798 in 8.

(1) La Biblioteca Ital.} Giugno i83o, parla Commentariis snbjectis. Vedi anche P articolo anchc di quest7 opera del Garguaui. Benevolo. (2) Nelle Inscripliones Ben aceti ÌQS Ethnicae(3 ) Bibl o.. Volati e. Contili Stanzia XXI. p. 2». Roveredo per Bcnio 17^3 in 8. GEN- -GIÀ 75 3. Riflessioni teologiche sopra il giura- Il Chiariss. Proposto Morcelli onorò mento civico* e sopra la vendita de* il P. Gentilini del seguente elogio (1) : beni ecclesiastici. Verona per Ramaz- zini 179$ in 12. Joan. Baptistae Gentilinio 4* La ragione e la religione del citta- A societate lesuitarum Domo Vesio dino Dall' Acqua, Ispettore di Poli- Brixiano Archipresbitero Leonatensium, zia nel dipartimento del Benaco, amorem Cleri et studia populi merito * esaminata da Gio. Battista Gentili- cujus laus praecipua fuit virtutem et ni ecc. 1798 in 8. sanctitatem minis* terroribus* periculis 5. La fermezza della pietra fondamen- nunquam posthabuisse. Pius vixit an- tale della Chiesa. Panegirico . . . nos LXXI. D. XII.* Ingenio * eloquen- in onore di S. Pietro. Brescia per za, doctrina clarus nullis fractus la- Pasini 1799 in 8. boribus, mitis idem omnibusetpatiens 6. La pazzia di chi difende il giura- injuriae. Decess. XVII Kal. Febr. mento civico. Brescia per Pasini 1799 An. M.DCCCXVII, patriae coelestis de- in 8. siderio terrena cuncta aversatus. Amici 7. Sopra il dolore di attrizione* e so- veteres sodali optimo et carissimo po- pra la virtù della carità j Disserta- suere. zioni due. Brescia, Tipografia Dipar- — GIACOMAZZI Stefano, da Bedizzolc > timentale 1802. T. 2 in 8. dove nacque il di 25 maggio del 1790. 8. Spiegazioni di alcune parole del Con- Studiò in medicina dapprima in Pavia, cilio Romano celebrato sotto Bene- e finalmente in Padova, dov* ebbe la detto XIII. risguardanti il dolore di laurea. Fu Medico scelto e stipendiato attrizione. Appendice alle due Disser- dal Consiglio Comunale di Brescia pel tazioni suddette. Verona per Ramaz- Circondario di S. Alessandro. Le 6ue zini i8o3 in 8. cure al letto dell' ammalato, e il suo 9. Dialoghi tra il cittadino Arciprete studio indefesso nella scienza e nell'arte Bartolomeo Conati e il cittadino G. che esercitava, e il suo buon gusto nel- B. Gentilini sulla materia importante T amena letteratura gli avevano meri- del dolor di attrizione, Brescia per tato di molta riputazione e V onore di Spinelli e Valotti i8o3 in 8. essere socio attivo dell' Ateneo Brescia- 10. Quesiti teologici proposti al citta- no. Una migliore salute però gli avrebbe dino Paolo Cuobelli Arciprete di dato agio di mostrare vieppiù di quale Santa Maria insulare di Verona * ingegno e scienza egli fosse dotato. Verona per Ramazzini i8o3 in 8. Morì consunto da emoftisi il dì 24 di- 11. La Divozione al sacro Cuore di cembre del i83o. Parlasi di lui e de' Gesù dilucidata in forma di dialogo suoi scritti con molto onore nel Dizio- fra un Curato e un Divoto Verona nario Classico di "Medicina T. XXIII. per Rkmazzini 1804 in 8. p. 312-314. Venezia i835 in 8., e ne' 12. Meditazioni in ónore de* SS. An- Commentari dell'Ateneo di Brescia, geli Custodi* per la Novena prece- An. 1829. p. 44-46. dente la loro festa. Brescia per Spi- nelli e Vallottij senza anno e senza SUOI SCRITTI EDITI nome di autore. 13. Novena del sacro Cuor di Gesù con 1. Sonetto e Canzone per S. Luigi Gon- panegirico. Stampato. zaga. Nella Raccolta per la festa del i4» Panegirico di S. Ferdinando re di Santo celebrata in Bedizzolè. Brescia Spagna , recato anche ncll* idioma per Spinelli e Vallotti 1807 in 8. spagnuolo. Stampato. 2. In morte di Francesco Lorenzoni*

(l) Parergon p. i5i I 7G GIÀ- GIO Sciolti a Giovita Scalcini. Pavia pel dalle opere del R. P. F. Luigi de Gra- Capelli, senza nota di anno , ma esso nata raccolto per F. Andrea Ginnetti fu del 1810 in 8. dell' Ordine de* Predicatori. Roma per 3. Viaggio in Arquà, Poemetto per le Giuseppe de Angelis 1573 in f. picc. Nozze del Conte Alessandro Cigola di p. 276 con figure; ed ivi per G. B. eolla Nob. signora Lucrezia Soncini. Cavallieri e Lorenzo Oderici 1^77. Ve- Nella Raccolta poetica uscita in luce nezia per Gio. Varisco, e Girolamo in quella occasione. Brescia pel Ben- Franzini i582 in 4; e 1587, 1607 in 4. dinoli 1812 in 8. Questa medesima opera fu anche tra- 4. Sciolti in occasione della propria dotta in francese da Giacomo Gautier laurea in medicina, Padova, tipogr. e stampata col titolo Le Rosaire de la IVneda 1813 in 8. très sacrèe Vierge Marie extrcdt des T>. Risultamento dell* apertura del corpo oeuvres de R. P. F. Louis de Granate di un soggetto morto da enteriti de, par le R. P. F. André Giannetti de in conferma dell'uso, che i moderni Salò. Paris, Nicolai de Fosse i6o3 in'12. attribuiscono alla milza . . . Vedi Hecliard Scriptores Ord. Praed. 6. Saggio di osservazioni sopra il ve* T. 2. p. 231 ; e 1' art. Giovanni dà Salò. stilo delle Signore Brescia pel Ben- GIORGI Bartolameo, da Gargnano, discioli 1819 in 8. dove nacque l'anno 1765. Egli fu Ca- 7. Lettera al sig. Prof Bodei in rispo- valiere della Corona di Ferro e Tenente sta alla sua censura sopra il Saggio Colonnello d'infanteria marittima; al suddetto. qual posto ascese per gradi e pel me- 8. Lettera intorno alla malattia ed alla rito di militare servizio da lui eserci- sezione del cadavere di una giovi- tato per oltre trent' anni. Morì il dì 28 netta Bresciana. Brescia 1822 in 8. settembre del i83t. Con questa lettera si arriccili di un GIORGI Eliseo, figlio di Teodoro, fatto importante la storia delle ma- da Gargnano. Fu Colonnello d'armi del lattie del cuore. re di Polonia 'Gio. III. 9. Lettera seconda intomo alla malat- GIORGI Giovanni Battista, da Gar- tia, ed alla guarigione di una si- gnano, Minore Gbnventuale. Due suoi gnora Bresciana. Brescia 1823 in 8. opuscoletti mss. in fatto di erudizione 10. Dialoghi sopra gli amori, la pri- critica patria si sono rammentati in gioniaj le malattie ed il genio di questo Dizionarietto agli articoli Al- Torquato Tasso, con un Discorso berti Jacopo, e Fonghetti. Tenue frutto tntorno alle ultime sue opere. Bre- in vero fu questo della grande raccolta scia 1827 in 12. che egli aveva fatta di notizie e scritti MS. Sulle infiammazioni occulte del , spettanti la storia antiquaria letteraria, coipo umano, e sulla frequenza del politica e religiosa della Riviera di Salò, processo flogistico nelle malattie. Letta e che andò tu&ta smarrita in Venezia: neir Ateneo il dì 20 Maggio 1820. sorte iilfausta che incontrarono altre GIANETTI o ZANETTI Andrea, da somiglianti Collezioni o Miscellanee, Salò, dell' Ordine de' Predicatori. Pro- messe insieme da un Ab. Antonio Sam- fessò in Brescia, e fu socio e ministro buca e da un Ab. Filippo Tomacelli, del P. Maestro dell' Ordine Serafino Ca- ambedue Salodiani, da un Livio Do- valli , coi titolo di Provinciale di Terra glioni di Belluno, dapprima in Salò santa. Morì prematuramente nel 1675, impiegato presso il Rappresentante Ve- avendo già messo in luce una pia ope- neto, e poi Sacerdote Canonico Bellu- retta col titolo di Rosario della SS. V. nese, da un Archetti da Brescia, da Maria Madre di Dio nostra avvocata un Alberti di Toscolano (1), e direi quasi

(1) Indarno feci io slesso o per mezzo di altri I però della raccolta Dogliosi potrebbe esistere presso ricerca di tutte queste Raccolte mss: Alcuna cosa | il sig. Ticoszi Bellunese. GIO—GIR 77 anche da un Ab. Rodclla da Padenghe. Onde venuto Giovanni colà, e lettevi Conciossiachè il ricco Repertorio del nel Concilio quelle Lettere vi tenne un Rodella in continuazione agli Scrittori grazioso ragionamento, esortando i Ber- d'Italia del suo mecenate Co. Gian gamaschi ad essere fedeli al domiuio Maria Mazzucchelli giace nella Libreria Veneto. de' suoi illustri Nipoti (1). Meno sfor- Di un altro Giovanni da Salò 3 Ca- tunate furono le poche schede di pa- pitano nel 1377 fa menzione il Ga- tria erudizione raccolte dall'Ab. Ste- tari (6) nella sua Storia Padovana, fano Bernini di Gargnano, e alquante chiamandolo però anche Giovanni da «li altre simili dell' Ab. Jacopo Alberti Sale (7). di Salò, le quali almeno poterono ve- GIRARDI Michele, da Limone. Na- nire alle mie mani, e apprestarmi qual- cque ivi al dì 3o novembre del 1. che noLizia per taluno degli articoli di Avuti dal PaiToco della terra paterna questo libretto; il che sia detto anche i primi erudimenti della lingua italiana in saluto di gratitudine all'acque, donde e latina, fu tosto mandato educare nelle ho bevuto. belle lettere, nella filosofia, e nella GIORGI Giuseppe, da Gargnano, fra- pietà nel Collegio Convitto che in S. An- tello di Eliseo. Fu Cavaliere dello Spe- tonio di Brescia aveano i RR. PP. della ron d'oro, Nobile dell' ordine di Cristo, Compagnia di Gesù. Ivi egli sostenne i Protonotario Apostolico, Canonico di pubblici sperimenti con applauso de' Bruna di Sandomir, e di Kaminick, Maestri, c degli astanti. Poscia si con- Decano di Wilua, Abbate Mitrato di dusse alla Università di Padova, ove Tensen, Segretario del re di Polo- apprese la medicina e la chirurgia, alle nia Giovanni III, e suo Inviato straor- quali scienze la natura possentemente dinario a Roma e a Venezia, regalatone chiamavalo, quasi destinandolo a - suo anche de' due feudi di Cunica e di interprete. Fregiato nel 1764 della lau- Popovia. rea dottorale, diede fuori in tale oc- GIOVANNI da Salò, Religioso Dome- casione quel primo suo opuscolo tera- nicano. Fu Lettore scicntissimo in più peutico De uva ursina. Avendo avuto il Conventi del suo Ordine, come nar- Girardi a Maestro in quella grande Uni- rano l'Altamura (2), il Rovetta (3), versità il Principe degli ano tornici Mor- il Cozzando (4) , e l'Eckard (5), e inol- gagni , rie divenne ben presto anche tre scrisse e diede fors'anco alle stam- 1' amico e l'assistente , e il pubblico pe un libro Del Rosario della Beata ripetitore ossia il supplente, dimostran- Vergine verso l'anno 1570. Sarebbe do nella serie degli anni, in cui si tenne egli mai il PRiannetti Andrea da Salò? in quel posto, e col suo profondo sa- pere, e colla precisione, chiarezza, e di- GIOVANNI da Salò. Nel i5i4 essen- gnità del suo-dire, coinè fosse degnis- dosi da' Veneziani ripreso agli Spagnuoli simo di sedere accanto a quel grande Bergamo, il Governatore di Crema man- italiano. Pel grido di tanto suo merito dò a Bergamo Governatore della me- nel 1770 fu eletto professore di medir desima città a nome de' Veneziani Gio- cina teorica nella Università di Parma vanni da Salò con sue Lettere creden- da Ferdinando I ultimo Farnese, dove ziali dirette a' Deputati di Bergamo.

U) Devo però ad onore del vero c per senso di ad anno 1570. graliludiue notare, che avendo io chiesto il Ch. (3) Op. cit. ad an. 1578. Mg. Co. Maresciallo Mauucihelli di poter vedere (4) Libreria Brest. P. U. p. a65. tal ricco Repertorio, il potei sua mercè5 e avrei (5) Script. Ord• Praedicator. recentit. T. II. (orse potuto usarne, se a me non tosse pesato di p. ali. ad an. 1570. troppo il rifare forse da capo nou pochi degli arti- (C) Muratori Ber. Ital. Script. T. XVII. coli già «tesi. p. 535. (Z) Biblio.k, Ord. Pracdicuior. Centuria IV (7) Ibidem, p. 531. 78 GIF recatosi per eccitamento anche del Mor- Aloysius Girardi haeredes ex asse Pa- gagni, e fatto ben presto conoscere il truo suo desiderassimo hoc grati animi suo valore, fu eletto anche professore monumentum moestissimi P. P. Obiit di storia naturale, presidente del Ga- XV. Kal. Sul. A. S. M. DCCLXXXXVI1 binetto di storia naturale o di notomia, Aetatis suae ixvi. primo medico di Camera di quel Prin- cipe, Consulente Sanitario del protome- OPERE DBL GIRARDI EDITE E INEDITE dicato di quegli Stati, e Reggente di quella, specialmente allora, fiorentis- 1. De uva ursina ejus que et aquae sima Università. Nè solamente Padova calcis vi lithontriptica animadversio- e Parma erano alte ammiratrici del Gi- nes j experimenta, et observationes, rardi , ma quante città hanno in pregio Patavii typ. Canzatti 1764 in 8. La la scienza. Quindi egli venne ascritto teoria terapeutica di quest' opera fu alla Società Italiana delle Scienze, al- ed è assai contraddetta. l' Istituto di Bologna, all'Accademia 2. Lettera sul ritorno del Vajuolo dopo Beale di Madrid, e alla Viennese Ce- l'innesto. Padova 1766 in 8. Questa sarea Leopoldina de' Curiosi della na- Lettera ebbe veramente di molte con- tura. Tanti meriti e onori della sua trarietà e in Francia e in Italia. Ma scienza non andavano scompagnati dal sembra giustificata di molto dopo la corredo di rare virtù, da divota reli- comparsa del vajuolo così desolatrice gione, da singolare probità, da severa in Sardegna, in Torino, in Genova, giustizia, e da nobilissima liberalità a in Milano , in Pavia, e in Brescia. chi nel domandava di consiglio e di 3. Jo. Dominici Santorini anatomici aiuto. Mori in Parma di malattia po- summi septendecim tabulae, quas dagrosa a' 17 giugno del 1797 , deside- nunc primum edit atque explicat, rato e compianto. A tacere di tanti che iisque alias addit de structura mam- onoravano il Girardi e le opere sue di marum et de tunica testes vaginali comuni elogi, dirò solamente che il Michael Girardi. Parmae ex Regia Tommasini ragionando da Bologna Della Typographia 1775 in 4 Quest'o- dignità della nìedicina in Italia fra i pera descritta dall' Haller nella sua venerati uomini, che 1* arte anotomica Biblioteca Chirurgica , e nelle Efe- levarono in alto nel passato secolo, meridi di Roma, contiene quanto vi non dubitò di porre accanto ai Morga- ha di più interessante nelle descri- gni , agli Scarpa, ai Valsalva, ai Co- zioni di placnologia e di angiologia, tugni, ed ai Mascagni quello del Bena- I ed è migliorata per molte correzioni cese Michele Girardi. Fu sepolto nella e per l'aggiunta di due tavole fatte Chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo da Covoli, e di due altre fatte da di Parma, e al suo sepolcro fu da5 suoi Girardi. Eredi posto il seguente epitafìo dettato dal sig. Francesco Pizzetti, profess. di 4. Saggio di osservazioni anotomiche Logica e di Metafisica in quella Uni- intorno agli organi della respirazione versità. degli uccelli. Nelle Memorie della Società Italiana T. II. P. II. p. 732. 5. Saggio di osservazioni anotomiche intorno agli organi elettrici della tor- £ pedine. Ivi T. III. p. 553. Michaeli Girardio Benacensi 6. Osservazioni e riflessioni sulla to- In Begio Parmensi Archigymnasio naca vaginale del Testicolo. Ivi T. IV. Jnatomes et tìist. Nat. Prof. Primario, p. 53o. Le scoperte contenute in que- Museique rerum Physicarum Praefecto, sta Memoria furono riconosciute e in plures per Eujwparn illustres Acca- onorate del meritato encomio dal de mias cooptato , Religionis cultu , mo- francese Enrico Calloud, dal prof, nitit. suavitate, doctrinae copia, facui- di Gottinga Wrisberg, e dal milanese tale dicendi specialissimo Franciscus et Paletta. GIR—GIÙ -GRA 79 7. De re anotomica. Parmae ex Regiis Queste poche notizie della vita e de- typis 1781 in 8. Questa fu una pro- gli scritti del Girardi furono desunte lusione letta dal Girardi all' ascen- dall' Elogio di lui scritto da Luigi Bra- dere la cattedra nella Università di mieri (1) , dalla Minerva Bresciana (2), Parma, ma fu poi resa adorna di dalla Biografia Universale (3), dal Ra- molte preziose note. Vi si tratta di gionamento Accademico del prof. Schi- molte e varie cose anotomiche e fisio- vardi intorno la vita e gli scritti di logiche, della nascita p. e. dei denti, Lucilio Filalteo e di Michele Girardi (4) e della questione ornai sì rancida de' e dal Dizion. Classico di medicina (5). pretesi ermafroditi. GIULIANO ( Frà ) da Salò , Sacer- 8. In laudem Giorgi Ghion Galli* Ora- dote Cappuccino. Fu uomo di esempla- tio. E unita al alcune poesie dello rissima vita, Visitatore de' Conventi stesso argomento. Casale pei Bizzari della Calabria, e Guardiano di quello 1791 in 8. di S. Barnaba in Genova. Cessò di vi- 9. De origine nervi intercostalis. Flo- vere in Roma con morte pari alla vita rentiae 1791 in 8. L'Abbate Rozier 1' anno i55i. Parla di lui il Boverio (6) diede un buon estratto di quest' opera e gli scrittori della Brescia Beata Faini nel suo Giornale di Fisica Sett. 1793. e Zacchi (7). 10. Della riproduzione animale special- GIUSTACHINO Diomede, da Mo- mente nelle lumache. Lettere allo scoline. Esso fu nel 1575 del numero Spalanzani nelle Memorie della So- de' Protettori dell' Accademia Concorde cietà Italiana T. II. p. 539 e segg. di Salò , a' quali Giuseppe Mejo Volto- 11. Sulla squisitezza dell* udito ne* pi- lina dedicò allora il suo Hercules Be- pistrelli'. Ms. Il Girardi per le ricer- nacensis. Il Gratarolo (8) scrivendo nel che da lui fatte intorno a questo sog- 1587, quand' egli era già morto da non getto ad inchiesta dello Spalanzani, molto, il chiamò quel gran medico, e ossia per molteplici descrizioni, riuscì onoronne la perizia con un Sonetto. Il a dimostrare l'organo dell' udito di Comincili (9) il disse medico di gran questi aerei viaggiatori delle tenebre sapere. Non si ha però alcun suo scritto essere il più perfetto di tutti gli es- alle stampe. seri della grande catena e il loro sen- - GRATTAROLA o GRATTAROLO tire più delicato, sicché vale ad essi Antonio, da Salò. di guida, unitamente però al tatto , 1. De animfie immortaliate ad mentem col quale altro senso, loro attribuito Aristoteli^. Venetiis i584 in 8. da Cuvier, distinguano i corpi. 2. Discorsi varii tenuti all'Accademia 12. Osservazioni risguardanti le uova Ferrarese i585, se pure sono suoi. delle pollanche * e gli organi inser- 3. Il Benaco, poema in ottava rima e vienti alla generazione nei galli e di dieci canti almeno, rimasto ine- nelle galline. Questo fu 1' ultimo la- dito. Esso però era senza vita poe- voro del Girardi, e non altrimenti tica , se riguandansi i versi e le stan- che il precedente rimase inedito con ze che ne reca qua e là Bongianni suo aititi sue produzioni presso li suoi fratello nella sua Storia per la quale eredi. solamente si fa noto.

(1) Memor e della Società Ital. T. IV. (6) Annales Capueeinor. ad an. «55«. T. I. (2) Ari. Girar li Michele. p. 461 , 4t>2. Lugduni i(>3» in f. (3) Art. Girardi Michele, tessuto da Amato (7) Quest1 opera serbasi manoscritta nella Bibliol. Guitton. Quiriniana Cod. L. IL 9. Vedi il T. 11. (4) Omodei Ann. Univ. di Medie. Voi. LXXV. p. 4*3, 4*5. N. 223, 219. Luglio e Agosto i835. (8) Historia p. 12. (5) Voi. XXIII. p. 17. Veueiia per Aulonelli (9) Presso il Garulfi Ital. Acca p. ti5. l835 in 8. &o GRA GRATTAROLA (i) Bongianni di Salò, ee di lode l'Astianatte di Buon Gianni fratello del precedente. Dilettossi di ee Gratarolo di Salò può bastare il pittura, di patrie memorie, e di poesia ee giudizio del March. Scipione Maf- specialmente tragica. Tutti i lavori del et fei, che le ha dato luogo nel suo suo pennello perirono, e a noi son noti ee Teatro». Il P. Gian Battista Giorgi solamente per quanto ce ne lasciò scritto da Gargnano poi dicea « non potersi egli stesso (a). Non così fu di quelli « leggere l'Astianatte senza versare della sua penna in fatto di poesia e di ee di molte lagrime e senza sentirsi storia. Conciossiachè per le stampe ce ee commosso dalla compassione e dal- ne fu tramandato il più de' seguenti : et 1' orrore ». Nè altrimenti celebra- i. Alteaj Tragedia, Venezia per Fran- valo Antonio Beffa Negrini con un cesco Marcolini i55o in 8. Il Gravi- suo Sonetto (5); e da ultimo l'in- na (3) così ne scrive: et L'Altea è glese Cooper Walker nelle sue Me- « dettata in verso sdrucciolo fin qui morie istoriche sulla Tragedia ita- te non usato da ni un altro di coloro liana (6). Nè egli però, nè il Qua- « che dilettati si sono di scrivere drio (7) lasciarono di censurarne a ra- « nell' idioma nostro simili poemi, gione alcuni difetti. « ma forse per lo suo cadente, lan- 3. Polissena, Tragedia, Venez. 1689, ce guido, e flessibile suono atto a ve- e Brescia 1728 con figure, per cura « stir questi concetti compassionevo- del Conte Faustino Avogadro, dalla « li, miserabili, et orridi, più pro- Stamperia da lui eretta in sua casa. « priamente che verso che ci sia, e 11 Marchese Maffei (8) diceva essere « più conforme all'jambo scenario de' anche et la Polissena singolarmente tt Greci e de' Latini ». ee lodevole, ed anche in oggi non ir- a. Astianalte, Tragedia, Venezia per te recitabile ». Altobcllo Salicato i58g, e Verona 4- Argeste , altra Tragedia perita. Vedi per Vallarsi 1723 nel Teatro italia- il N. 6. no , o Scelta di XII. Tragedie per 5. Historia della Riviera di Salò de- uso della scena, date in luce dal scritta per ecc. Brescia pel Sabbio M. Scipione MafTei T. II. p. 147. Sul 1599 in 4. di pag. 120 (9). Quest'o- inerito di questa Tragedia scriveva pera fu scritta verso l'anno 1587 , ivi il MafTei. «< Chi metterà sulla scena ma fu data in luce solamente il detto et l'Astianatte, affidandolo a bravi anno 1599 dopo la morte dell'autore « attori, conoscerà dall'effetto che da suo fratello Agostino, come appa- et non a torto le si è dato luogo in risce dalla Prefazione. Essa poi è «e questa Raccolta ». 11 Tiraboschi (4) piuttosto una statistica che una sto- quindi soggiungea : « A provar degno ria della Riviera, nè ha sapore di

(1) In fondo alla Dedicatoria dell1 Istoria il suo (6) Memoria istor. sulla trag. ital p. 5l5. cognome è Gratarolo.. Parimenti Gratarola è detto Brescia per Bettoni 1810 in 4> tra i Protettori delP Accademia Concorde od Una- (7) St. e rag. di ogni poesia T. IV. p. 293 1 nime di Salò t a quali il Voltolina dedica il suo e 3i8. Hercules B cri aceri sis, (8) Teatro Ital. T. I I. p. 147. (2) Historia della Riviera p. 42» 44) 4®' (9) Di questa Istoria crasi promessa una ristampa (3) Della Tragedia. da que' due Salodiani ( Polotti e Zanetti ) eli e die- (4) St. della Leu. hai. T. VII. P. 111. dero in luce in Venezia verso il 1745 que1 due vo* L. HI. n. LVII. lumi intitolati Salò e sua Riviera descritta da (5) Questo Sonetto si legge a car. »3i delle Silvan Cattaneo e Bongianni Gratarolo. £ in- Rime di diversi celebri Poeti dell'1 età nostra fatto essa dovea essere nel secondo di questi due nuovamente raccolte e poste in luce in Bergamo volumi. Ma invece vi si è sostituito un colai poema M. DLXXXVII. per Cornino Ventura e Compa- solla Citta della Fortuna dell'Ab. Filippo To- gni in S. $ e dinnanzi al medesimo Astianatte del- rnaceli i, differendo P opera d>| Grataiolo al terzo l'edizione di Venezia i5#9 : ma però con qualche volume, che poi non comparve. varietà. GRA 81 critica. Tuttavia si legge volontìeri 9. Dell' origine di Adriano VI* Let- da'Rivereschi per quel tanto che ha tera del i584. ms (4). di patrie notizie, per la sua varietà, A chiusa di questo articolo, noterò per la schiettezza delle sue narra- che innanzi a' libri De Cultura Horto- zioni, e per lo stile sufficientemente rum del Voltolina vi ha un' Epistola la- puro. Oltrecchè riguardo anche alla tina indirizzata al Grattarola da un sua critica vuoisi notare, che l'au- certo Eufrasto sul merito de' medesi- tore stesso mostra di non credere (i) mi; che il Grattarolo apparisce tra i tutto ciò che narra come detto da Protettori dell' Accademia Concorde od altri. Unanime di Salò, a* quali il Voltolina 6. Elogio in un Sonetto tra gli Elogi dedica nel 1575 il suo Hercules Bena- storici di alcuni personaggi della fa- censis scritto così Bonjanus Gratarola miglia Castigliona, già raccolti da Poeta j e finalmente che il Voltolina Antonio Beffa Negrini. Mantova per medesimo lo celebra tra' Salodiani più Francesco Osanna 1606 in 4* Il So- chiari del suo tempo in que' suoi versi netto è a car. i85, ed ha in fine : Del da me riferiti all'art. Calsone. sig. Bongianni Grattarolo da Salò GRAZIOLO Andrea, da Toscolano, autore delle Tragedie Altea * Astia- detto anche da Salò dal capo luogo natte * Polissena * ed Argeste. della Riviera (5). Studiò in Padova nella 7 Castruccia* Commedia smarrita. Di filosofia e nelle scienza medica, e ot- essa si sa quel solo che ne dice il tenutane la laurea, quivi stesso vi tenne Grattarola medesimo nella sua Sto- pratica della medesima. Nel 1553 però ria (2), « che avendo cioè Gabriel egli ne era già partito, anzi medicava « Emo Provveditor dì Salò, Capita- in Desenzano, come narra egli stesso (6), le nio della Riviera convittato con ap- e poi, non so quanto dopo, nel Manto- cc parato splendidissimo il sig. Nicolò vano per cinque anni (7). Nel i567 « Madruzio, il Reverendiss. Card, di egli si ridusse nuovamente in Desen- « Augusta, lo Eccellentissimo Duca zano, chiamatovi a curare la pestilenza « di Mantova ed altri personaggi, ci delle petecchie ivi allora dominante:

(«) Vedi il Lib. II. p. . . . Comune leggevasi in principio cos» : Exeellent ar- (?) Hittoria della Riviera a car. tium et medicinae doctor D. Andrea de Gra- (3) Op. cit. p. 5o, 52. tiolis, Q. Hieronymi de Tusculano. Veggasi al- (4) II Cozzando Libreria Brese. P. I. a car. 106 l' uopo anche P intitolazione della prima* delle opew accenna a questa Lettera. Vedi anche l'articolo del medesimo Graziolo, cui darò qui appresso. Adriano VI di questo Dizionarietto. (6) Discorso della peste p. II, 12. (5) In un testamento fatto in Gargnano nel i568 (7) Op. cit. p. 25. e conservalo forse tuttora nel!' Archivio di quel (8) ffistoria della Riviera p. »l5. 82 GRA Il Cozzando (i) ci dice essere stato il tiolo di Salò , nel quale si conten- Graziolo anche maestro in lingua greca. gono utilissime speculationi intorno Che che sia di ciò, le sue opere cer- la natura , cagioni, e curatione della tamente, non che la felice sua cura peste, con un catalogo di tutte le del morbo petecchiale in Desenzano ce pesti più notabili de' tempi passati ecc. lo mostrano dottissimo e sapientissimo In Vinegia appresso Girolamo Polo nella scienza ed arte sua, e per tale 15^6 in 4. La.Dedicatoria ha la data lo celebrarono il Tuano (2), Pasquale di Montagnana atti XX Novem. 15^5. Gallo (3), Filippo Masiero (4), il Mu- Del merito di quest'opera così ra- ratori (5), il Co. Parolino Roncalli (6), giona il Ch. D. Frane. Zane da Salò Annibale Omodei (7), e forse altri più in una sua Lezione accademica ms. che io non so. sulla vita e sugli scritti del Graziolo. ee Riguardo al merito intrinseco del- OPERE DEL GRAZIOLO EDITE E INEDITE « l'opera vi spiega, egli dice., una

A ME NOTE « scelta e assai vasta erudizione nel « chiamare ad esame tutte le opi- 1. Eustratii Episcopi Nicaeni comenta- « nioni allora dominanti intorno a ria in secundum librum posteriorum « tale argomento; ragiona con molta resolutionem Aristotelis : « profondità ed assennatezza intorno Innominati item Authoris expositiones ee alle cause, che possono aver dato compendiariae in eumdem « origine a quella epidemia: e ciò Andrea Gratiolo Tusculano ex Be- « che è assai più da stimarsi, pro- naco interprete. ci pone un assai ragionato metodo di Voltando carta, ivi si legge : Epi- ee cura. In effetto trattava egli quella stola Amplissimo Joanni Baptistae « sua peste, che già non doveva per Campegio Majoricas Episcopo Andreas ee avventura essere altro che un vero Gratiolus S. senza data in fine. ee tifo petecchiale (8), quasi nel modo Altra carta dopo si legge: Poste- « stesso che si tratterebbe attualmente riorum resolutionem Eustratii Epi- « dai migliori nostri medici una eguale scopi Nicaeni Commentarla in secun- ee malattia (9) ». dum posteriorum Analyticorum Ari- ee Il salasso fatto con mano pru- stotelis Andrea Gratiolo interprete. « dente e nel principio del male, Finalmente a car. 161 leggesirih- « massime nei soggetti di tempera- nominati expositiones in secundum ci mento sanguigno, ed i deprimenti posteriorum resolutionum Aristotelis ee tolti dalla classe dei più blandi Andrea Gratiolo Tusculano ex Sa- ee purgativi erano suoi prediletti ri- Iodio interprete. « medj. Egli non si ristette dal ri- Forse il Graziolo temeva che il « correre al salasso, malgrado, per Toscolano sua patria fosse da qual- ee quanto asserisce, vi si mostrasse che mal accorto confuso coli' agro ee contrario il gran Fracastoro, che fu di Tusculo o Frascati, e però nota- e< da lui più volte consultato intorno vasi da Toscolano del Benaco, da « a tale epidemia (10). Non manca Toscolano di Salò. (e per altro di tributare nel resto a 2. Discorso di peste di M. Andrea Gra- ee quell' uomo sommo le dovute lodi >•.

(1) Vago e curioso ristretto di Stor. Bresc. (5) Trattato del governo dell t peste. P- 98. (6) Europae medicina p. 2p4 i Bres. 1747 in f. (2) Mitt. ad an. 1576. n. 1. (7) Governo politico medie j del morbo petecchiale. (3) Appendix hai. Script, ad Biblioth. Med. (8) Disc, della peste C. XV. p. 32-38. (4) Pratico perfetto, al fine delle sue opere chi- (9) Disc, della peste C. XVIII , XIX e XX. rurgiche. Padova Tipogr. del Seminario 1707. (10) Op. Cit. C. XVIII. p. 45, e e. XX. P- GRA- •GUA 83 « Che poi il Graziolo abbia seguito quale aveva tradotto Avicenna nella « nella cura delle febbri, che allora sua lingua. a dominarono a Desenzano, i mi- L' opera dell' Avicenna , al dire u gliori precetti dell' arte , seppure dello Sprengel (3) , « non poteva (t non si deve anzi dirlo autore di a aver voga che nei secoli della più « molti, lo si può argomentare an- « caliginosa barbarie, non in quelli » che dall'esito, di che si è detto di « della fiorente greca medicina, nè a sopra sulla narrazione del Grat- a fra le moderne ingentilite nazioni >\ in tarolo ». Perciò potrebbe sembrare un peccato a Lo stile di quest' opera è quale che il Grazioli e tanti altri abbiano « deve essere quello di un trattato speso il tempo in illustrarla, sebbene *t di tale natura, e parrebbe anzi si possa anche dire., che da un ec- a scritto con molta eleganza e pro- cesso si passò ad un altro , e che i t< prietà di lingua, se qualche rara Canoni di Avicenna , i quali furono *< volta non vi s' incontrasse alcuna pel corso di sei secoli esclusiva re- a espressione tolta dal più comune gola delle scuole di Europa, oggi « dialetto, anzicchè dalle pure fonti siano troppo dimenticati. Ad ogni « di nostra lingua ». modo nella interpretazione del Gra- a Così rari pregi di quest'opera zioli i canoni del medico Arabo si <• non vanno tuttavia scompagnati da trovano disposti in molto miglior or- « qualche leggiero difTetto, ossia dal dine , espressi con molto più elegante a credere straordinari avvenimenti, latinità, e più conformi al loro testo « forse anche falsi, quasi pronostici originale, che non erano prima. a di quel morbo contagioso o di al- 3. Interpretatio cum notis librorum Avi- « tri gravi mali ». cennae de medendis Immani corporis 2. Principis Avicennae liber primus de malis Lib. III. Ms. in foglio. Si con- uniuersalibus medicinae scientiae prin- servava in Verona nella Libreria di cipiis Andrea Gratiolo Salodiensi Casa Saibanti. interprete, adìectis eiusdem interpre- GRAZIOLI Teodoro , da Toscolano. tis scholiis Hippocratis et Galeni Sette epitaji di Teodoro Grazioli di praecipua loca commonstrantibus 3 Toscolano del lago Benaco sopra la Venetiis apud Joannem Zilettum i58o sepoltura del Sereniss. et inuittiss. Ales- in 4. Quest3 opera è dedicata a Fer- sandro Farnese Duca di Parma* e di dinando Arciduca d'Austria. Piacenza, indirizzati al serenissimo e Per questa sua interpretazione il magnanimo Duca il sig. Ranusio Far- Graziolo in Venezia profittò di quella nese * Verona pel Discepolo 1696 in 4. di Andrea Bellunese, e dell' altra di Sono pochi versi in vario metro, e in Girolamo Ramusio, il quale aveva fine ad essi vi hanno molte opposizioni esercitato la Medicina in Damasco o censure di un Salodiano, colla rispo- nel 1482 , e che si conservava ma- sta del Grazioli medesimo. noscritta nella libreria della sua fa- GUALTIERI Alessandro, Sacerdote. miglia , come si può arguire da Ce- Nato in Verona da onesta, ma oscura sare Capacio (1), e da Girolamo Al- famiglia il i3 giugno del 1760, quivi berico (2). E inoltre si valse della stesso fu erudito nelle belle lettere, e conoscenza di un medico ebreo, il nella pietà alle pubbliche scuole, che

CO Elogi Lib. II. et Iti Sjriam missus ( Ra- Hujusmodi quoque interpretalioncm Atuhtas musius ) Arabicam linguam tam bene didicit, ut Gratiolus probavit. Arabum doct rem Avicennjm converterit, a/que (2) P- 45. ila eum laborem insignes nostrae aetatit medici (3) Storia premmatica della mediani T. IV. in Ramutiorum Bibliothecj. fuerint admirati.p . Io5. 84 GIL Ti avevano allora i Padri della Com- funebre di Moru. Pietro Angelo Stefani pagnia di Gesù, e nelle scienze filoso- Vicario generale nella Chiesa di Bre- fiche e teologiche a quelle del Semina- scia , stampato poco dopo in Salò stesso rio Vescovile. Eesosi Sacerdote, fu dal e dettato con molta saviezza d'idee e Vescovo di Verona Morosini scelto a con sapore di lingua italiana, e le tre professore di filosofìa, ossia logica, di Memorie o Dissertazioni seguenti : metafìsica, di matematica e di fìsica nel 1. Intorno all' alterno fruttar delle medesimo Seminario , nel quale 1' in- piante. Vedi gli Annali di Agricol- gegno , i cimenti scientifici ivi soste- tura di Filippo Re T. X. p. 239. nuti, e i progressi da lui fatti negli 2. Sull* annebbiamento de' vegetabili. studii, mentr' era chierico, erano no- Vedi i detti Annali T. X. p. 256. tissimi. 3. Relazione della nuova semina e ve- Salito in cattedra.il Gualtieri vi rav- getazione della bambagia , fatta in vivava col fecondo suo ingegno e colla Manerba nel 1811. squisita eleganza della latinità l'ari- All'Ateneo di Brescia poi lesse o dezza delle materie, in cui doveva am- mandò leggere il Gualtieri tre altre Me- maestrare la gioventù. Con quanto di morie , anch' esse di argomento agrario : amore il Chiar. Ab. Giuseppe Venturi 1. Sulla propagazione degli alberi. Que- Veronese, che ne fu scolaro, mi ram- sta fu anche premiata. mentò del suo carissimo e veneratis- 2. Risposta al quesito, se più giovi simo maestro ! nell'agricoltura l'ingrasso o l'aratro. Dalla cattedra veronese di filosofia, 3. Della parte che ha la luce nella ve- venne il Gualtieri nella età di 39 anni getazione. alla pastorale nella parrocchia plebana Di tutte e tre queste Memorie si fa di Manerba, e ivi perseverò oltre a cenno ne' Commentarli o Atti dell' Ate- quarantanni e sino alla sua morte, neo di Brescia (1) , e più copiosamente venerato non solamente da' Manerbiesi, nell' Elogio che del medesimo Arciprete ma da tutto il Valtenese, anzi da tutta Gualtieri ha dato in luce nel i83a il la Veronese e dalla Bresciana diocesi, Ch. sig. Avv. Gian Battista Pagani in e da' loro Vescovi; uomo degno, co- Brescia coi tipi del Bettoni. ni' era per le sue virtù, per la sua Fini di vivere il Gualtieri nell' ot- scienza, per la sua copiosa e feconda tantesimo primo anno della sua età il eloquenza , e per la sua gravità, del- di 24 dicembre del i83i. l'onor della mitra, e della porpora. GUARINI Andrea, Sacerdote della Godo ricordare com'egli celebrò con Riviera Benacese. Origine e fondazione grande letizia e concorso del vicinato di tutte le religioni e milizie di Cavai- il cinquantesimo anno del suo sacer- lieri con le Cix>ci e segni usati da dozio, dicendone il Ch. Ab. Bagatta da quelle, eretti da Principi diversi in Desenzano l'usata orazione panegirica, vari tempi j brevemente raccolte dal da lui ravvivata anche colla memoria R. Don Andrea Guarini della Riviera di Ermoaldo. predecessore di oltre mille di Benacoj Vicenza per Domenico Ama- an.:i al Gualtieri nel reggimento della dio i5i4in 4; Venezia pel Barba i665 pieve di Manerba. Fu il Gualtieri so- in 8 ; ed ivi pel Mortali 1666 in 4- cio degli Atenei di Salò e di Brescia. La dedicatoria della prima edizione ha E in quello di Salò lesse tra l'altre la data da Venezia li 4 maggio 1614. cose, forse nel 1804, le poesie che sono E un libretto di 32 pagine nella prima stampate nel Colpo d' occhio o Quadro edizione. statistico della Riviera Benacense del- GUIZAROTTO Bressanino, figliuolo l'Ab. Gargnani, e nel 181 o l'elogio di Giacomo da Salò. Nel 1611 egli fondò

(1) Commentali delP Ateneo di Brescia 1808. 1 p. i65j »812. p. 109; i8i4- P* a8« GUI—ISA 85 del suo nella propria patria il Monte giata di Salò, si narra come fosse uc- nuovo di pietà, e così, o altrimenti an- ciso intorno il i5oo, come sembra dal che dal suo nome denominato a distin- contesto , il nostro Guizarotto. Eccone zione di altro monte simile che esisteva alla lettera le parole: Antonius Fran- già in Salò molto prima. Per la qual ciscus doctor Riperiae Venetiis orator cosa nella casa del consiglio del Co- pubblicus domum ( Salodium nempe ) mune di Salò a mezza scala gli fu po- revertitur et paulo post infirmatur 3 le- sta dappoi la seguente iscrizione ono- viter tamen. Mane quodam non expe- raria, da vandalico scalpello cisalpine- ctato reperitur mortuus. Ilio sic ino- •co poi cancellata : pinato casu ad memoriam alterius doc- toris maesta patria ducitur eo repente D. O. M. orbata. Si quidem Jacobus Guizarotus Brixianino Guicerotto vir utrisque legibus et civilibus et ca- Viro nmtalibus et factis illustrij qui nonicis praefulgens et in eis praticus, obiens aliis pletatis montem a suo no- ut qui annos aliquot Paduae leges in- mine dictum erexit in terris ut sibi terpretatus, malefitiorum judex ibidem pietatis fontem derivaret e coelo, cives fuerit ordinarius, dum in patria est Scdodiensesj concivem> quem vivum co- residens3 monialesque sancii Benedie ti lueruntj mortuum venerantesj pietatem- defendit, repente ad missam dum va- que pietate rependentes hunc lapidem dit occiditur. ad excitandos animo s omnium ad public a ISACHINO P. Geremia, da Salò, civium commoda et praeclara in patriam Teatino. Entrò in religione in Venezia facinora grati animi monumentum P. P. a* 19 febbrajo del i544* e ne fece la pro- 'M. D. C. XXXVI. fessione nel 1547 (2)> ^orse a> 5 giugno. GUIZAROTTO Giacomo, da Salò. Fu egli d' integrità di vita, zelantis- Fu dottore in ambe le leggi, e per al- simo e veramente fedele operajo della quanti anni insegnò, non so qual parte vigna del Signore, adettissimo alle asti- del Gius, nella Università di Padova, nenze, al digiuno ed alla veglia; ri-, e fu giudice del malefìzio della stessa spettosissimo delle sante Scritture e de' città, ed anche oratore della patria santi Padri ( leggendo e quelle e questi presso la Repubblica. Si fa onorevole in ginocchio ), e uomo di rara pru- memoria di lui in una Ducale del denza, di molta dottrina, e di grande Sereniss. Doge Mocenigo del a4 decem- eloquenza, ma non humanis sapientiae bre 1484. Conciossiachè in essa leggesi verbis 3 sed in subliminate spiritus et cosi (1) : Venit ad nos spectabilis juris sermonis (3). Paolo IV, che lo aveva consultus D. Jacobus Guizarotus Ora- caro, ed avealo conosciuto nel i556 tor illius Riperiae et legens in Studio superiore della Casa de' Teatini al Qui- nostro PaduanOj et cum literis vestris rinale in Roma, lo richiamò, essendone praesentavit quaedam Statuta in uno egli tornato a Venezia, a Roma, e lo volumine descripta et edita spectantia volle presso di sè come suo confessore, ad criminalitatem. In una parte poi di cameriere maggiore, e segretario intimo Cronaca latina ms. del Prete Giovanni delle lettere private (4). Anzi il mede- Versola (a carte 38, 39) già esistente simo Paolo IV lo voleva assunto alla originale presso di me, e nella quale dignità cardinalizia, come si è cono- si ragiona di alcune liti della Colle- sciuto dalle schede trovate alla sua

(1) Vedi Siatuta Riperiae al principio della p. 245 e Giuseppe Silos Bitantino Historia CU- Pars seeunda seti de Staimi* eriminalibut, Ve- ricor. Regularium L. VIII. p. *84> netiis ex Officina Jo. Ant. de Nicolinis de (3) Silos Op. cit. L. V. p. 177: Li VII Sabio 1536. p. 271 : L. VIII. p. 394 « 236. (2) Vedi Gasfaldo Gian Battista Vita di Paolo IV (4) Silos Op cit. L. Vili. p. 336. 86 ISA—LAN morte. Egli però sentendosi accennare ceso un fiero contaggio nella citta di a un tanto suo onore disse, che avrebbe Padova e nel Convento stesso de' Tea- scelto di andare peregrino per terre tini di quella città, i quali in numero ignote piuttosto che acconsentire d' in- di diciotto che erano tutti si dedicarono dossare la Porpora (i). Distaccato co- al servizio degli appestati, rimanen- ni* era da tutti i beni di questa terra, done eglino tutti compresi, e moren- qual era entrato nella corte di Paolo IV done poi quattordici, il P. Isachino colla semplice povera veste di religioso, accorse in servizio de' suoi confratelli. tale, lui morto nel i56o, ne usci. Preso quindi egli stesso dal pestifero Tornato a Venezia, fu richiamato morbo a' 17 ottobre del medesimo anno assai presto a Roma da Pio IV, per andò a ricevere il premio, delle sue certa causa del Card. Alfonso Caraffa, al rare virtù (7). Si raccontano anche delle quale giovò della sua testimonianza (2). grazie ricevute per intercessione del Ritenutosi ivi per la celebrazione del Servo di Dio P. Isachino (8), delle Capitolo de' Teatini, ottenne poscia di quali però sia il giudicare presso cui tornare tuttavia alla sua Venezia. (3) , tocca. Lasciò ms. in lingua italiana un ad attendervi alla santificazione del opuscolo di poche pagine, ma di molto prossimo, non che alla propria; e fu spirito, intitolato Specchio dell' uomo frutto del suo zelo e di altre pie per- cristiano * ossia guida per le azioni della sone V istituzione del pio luogo delle giornata , e una lettera al P. Vincenzo Convertite in Venezia. Non guari dopo Masso sulla Riforma del Breviario Ro- dovette essere non so se Proposito ge- j mano fatta da Paolo V (9). Il P. Giu- nerale del suo ordine, o se solamente ! seppe Silos da Bitonto scrisse a lungo della Casa di Venezia per un triennio, del P. Geremia Isachino nella sua Hislo- cioè fino all'anno i566 (4). Dopo di ria Clericorum Regularium* ed io stesso che il P. Isachino venne con Andrea ne ho tratto il più di quanto ho scritto Avellino suo vicario, e altri undici re- sin qui. S. Andrea Avellino medesimo ligiosi del medesimo Ordine per inchie- in una sua Lettera al M. R. P. Gio- sta di s. Carlo a Milano a fondarvi vanni Scorcovillo (10) ci dice, che il Casa di Teatini, e ne fu Proposto (5). P. Geremia « fu specchio di umiltà, Ma poiché ebbe soddisfatto al suo uf- « di astinenza e di divozione ; e che ficio, malgrado gl' impegni fatti da « per la sua gran carità nel governare s. Carlo presso il Papa per ritenerlo » gli spedali volle morire, e non avendo per sempre presso di sè in Milano, die-

(!) Silos Op. cit. L. XIII. p. 593 , e Elogio (5) Silos Op. cit. L. XIT. p. 5oi. latino sotto il suo ritratto , che era nella Casa (6) Silos Op cit. L. XIII. de1 Teatini di Venezia; e altro Elogio sotto il (7) Silos Op. cit. L. Xll. p. 542, e L. VII. ri {ratto nella Casa d^ Teatini di Brescia. Anche p. »71. Sisto V aveva in istima il P. Joachino ( Silos (8) Questo libretto fu dato per intero in latino loc. «'*.)} ed Enrico II re di Francia seppe dal Silos L. XIII. p. 544 e 545. prevalersene presso il Papa ( Silos ivi ). (9) Questa lettera esisteva Ms. nelP archivio (1) Silos Op. cit. L. IX. p. 442 e 444. della Casa di s. Silvestro. (3) Silos Op. cu. L. XI. p. 445. (10) Presso il Vezzosi Scrittori Teat'ni P. I. (4) Silos Op. cit L. XII. p. 485 e p. 5oi. p. 84. Roma <780 in 4. LAN- LIC 87 in un suo libro. E questo ed altri di brij V altro per Ippocrate ed Ari- dottrine mediche e di altro genere diede stotele contro gli astrologi giudizia- alle stampe, tutti scritti in pessimo stile, li j così, in generale* come per uso ma importanti per la scienza, special- di medicina * ecc. Venezia pel Gue- mente riguardata nel tempo, in cui rigli i645 in 4. Il Placio (3) fa au- fioriva l'autore. tore di quest'opera Troilo Lancetta. 1. Di pestilenza cumune a bruti e del 4. La scena tragica di Adamo ed Eva contagio mortale dell' uomo * con (in prosa) estratta dalli primi tre Dialogo attinente alla missione di san- capi della sacra Genesi, e ridotta a gue, al taglio della vena* con altro significato morale * Venez. i644 in 4* Dialogo del finimento naturale del Importa d' aver notizia di questo contagio, Ven. I632 in f. L'Haller (1) dramma , perchè gl'inglesi Hayley (4) descritto il titolo di tale opera del e Cooper-Walker (5) mostrarono di Lancetta, aggiugne quae est secunda sospettare che il Milton, il quale editio. De peste agit i63o, quam ipse studiava in Italia, e specialmente ne- continua vidit* e dà un breve estratto gli eremi di Camaldoli, e dell' Al- dell' opera stessa. vergna, il bello e il grande della na- 2. Disciplina civile di Platone divisa tura, ne avesse preso qualche barlume in quattro parti o riformata. La pri- o qualche languida e lontana idea pri- ma contiene la repubblica giusta j la maticcia del suo Paradiso perduto. seconda quattro repubbliche depra- 5. Caesaris Cremonini Centensisolimin vate j la terza le leggij la quarta le in Gymnasio Patavino philosophi sentenze criminali e civili. A Ferdi- primae sedis * Dialectica * addita in nando III Imperatore de* Romani. fine Operis singularum lectionum pa- Venezia pei Guerigli i643 in f. raphrasi a Troylo De Lancettis au- L'imperatore Ferdinando rimunerò ditore ejusdem, Venetiis i663 apud il Lancetta di questa dedicatoria e Guerilios. Questo libro fu da me ve- di alcuni servigi di molta importan- duto nella Biblioteca Ambrosiana. za (2), da esso prestati alla impera- LI CHETO o LECHETO Francesco, trice sua moglie nel i63i , con un da Brescia, Minore conventuale del- diploma de' i4 maggio i645 j nel l' Osservanza. Egli al cominciare del quale creò lui e i suoi discendenti secolo XVI tenne, giusta la narrazione Conti Palatini e Nobili del Romano del Gratarola (6), del Gonzaga (7), e impero: del Wadingo (8), un fioritissimo studio 3. Raccolta medica e astrologica divisa di teologia nel Convento del suo Or- in due Discorsi, V uno per Ippocrate dine che era nell'isola di codesto lago contro Galeno dell'abuso comune dì di Garda, fondatovi o predispostovi dal cavar sangue col salasso nelle feb- santo patriarca Francesco (9) , e abitato

(1) BibUot.Med.T. II. p. 600. Basileae 1777. (4) Vita di Milton, seconda edìz. Londra 1746. (2) Nella copia del diploma, cai io tengo fra (5) Mem. stor. della trag. ital. a car. l58, le mani, mentre scrivo, si legge : Quod quidem i5q, (della versione italiana), Brescia pel Bet- xtudinm tuum non solum nttper intigni et prae- toni 1810 in 4* claro quodam ab te edito nobitque inseripto et (6) Hist ria della Riviera di Salò p. io. dedicato libro Italico. Disciplina civile di Pia- (7) De orig. Seraph. Relig. Francisc. T. I. ione in titillato, ted et aliis tuo eximio de nobis p. 496. et augusta nostra Austriae domo benemerendi (8) Gonzaga. loc. cit. 5 Wadingo ad stnn. U20 desiderio, quod Sereniss. et Chiarissima Domina T. I. p. 334. n. 6: e PEditore di S. Bonaven- Conjux nostra, cum anno i63l in itinere ad tura Operum Omnium supplementum T. UI. nos Tergesti morareturt in variis magni monu- Col. 1148, 11 9. Tridenti 1774 in f. menti negotiis tibi commissis experta est etc. (9) Gonzaga loc. cit. (3) Thesaurus animorum. 88 LIC—LIO>—LO D anche da s. Bernardino da Siena. Il P. Li- un Falcone di Lionpardi (o Lombardi) cheto creato poscia ministro generale del da Salò, uomo d'arme, preso a sti- suo medesimo Ordine, percorrendo i pendio dalla Repubblica Veneta con Conventi, e l'Europa, combattendovi le i5o ducati, al quale nell'agosto del eresie de' Protestanti, morì in Buda i52i fu commesso di entrare in campo dell' Ungheria nel 15ao. Narrano le co- sotto gli ordini del Proweditor di Salò spicue memorie di lui, e tra 1' altre Pietro da Cà Pesaro, fa memoria il cose, gì' incarichi da esso avuti dal Sanuto (3). sommo Pontefice Leone X, e le Lettere LODOVICO da Salò. Di un Lodovico di esso a lui, gli scrittori de' Frati Mi- da Salò, Capitano, il quale all' assedio nori (i), e sopra tutti il Wadingo (2). di Firenze, mentre con grandiscimo animo si difendeva da' nemici, morì SE NE HANNO ALLE STAMPE LE OPERE per un'archibugiata, fa menzione il Var- chi (4). SEGUENTI : LODRONE Sebastiano Paride, Conte (di), Signore della Rocca di s. Giovan- 1. Commentarla in Joannem Duns Sco- ni, e Cavaliere di s. Giacomo, poi Cap- tum super secundo sectentiarum im- puccino. Nacque primogenito di Sigis- pressa per Doninum Paganinum de mondo in Salò, ove fu battezzato. Dopo Paganinis Brixiensem Salodii J 517 essersi poi mostrato nel 1582 e ne' due die 8 Maj in f. Questa edizione esi- anni seguenti prode Capitano in una ste nella libreria di mia casa, e nella spedizione, ed essersi procacciato nome Quiriniana. di valoroso cavaliere, ne veniva'a Salò 2. Commentaria in Joan. Duns Sco- sua patria a passarvi la maggior parte tum super primo et tertio sententia- dell' anno. Libéralissimo e religiosissimo rum impressa per Svidam de Bona- com' era fondò in Salò stesso un ricetto cariis Cremonensem in provincia Bri- per la conversione delle donne di mala xiana i5i8 die 22 Maj in f. vita, e la Congregazione detta della 3. Commentaria in Joan. Duns Scotum Carità laicale j aggiungendovi poscia super quarta sententiarum . . . Ve- un lascito per l'educazione e manteni- netiis apud Joan. Praetensem \5ioj mento annuo di sei Chierici della Valle apud Zenarum 1589., etc. Vestina, che nel corso dell'anno sco- 4. Commentaria in Joan. Duus Sco• lastico servissero alle sacre funzioni tum super questionibus quodlibetis nella Chiesa Maggiore (5). impressa per Paganinum de Pagani- Reso aveva già alquanto prima lumi- nis Brixiensem Salodii \5ij die 8 nose le sue liberalità coli'offerta se- Maj in f. ; e Venetiis apud Joannem guente. Non era guari che Crema, pa- Pratensem i5ao in f.; e apud Ze- tria di sua madre Domitilla Grifona, narum i589, etc. Contessa di sant' Angelo, aveva impe- 5. Theoremata disputata contra Augu- trato dalla santa Sede la dignità Ve- stinum Gressanum Neapoli . . . scovile. Onde invogliatosi e messosi in 6. Commentaria super novem libros me- fidanza di ottenere egli lo stesso onore taphisicae. Venetiis apud Zenarum. alla sua patria, offerse al Consiglio spe- LIONPARDI Falcone, da Salò. Di ciale della patria 1' annua rendita di

(1) Bareni Croniche P. III. L. Vili e P. IV. (3) Diarii mss. 1. I., Caltavacca Asserta hittorica, ecc. (4) Storie Fiorentine . XI. p. 356. Colo

(2) Annales Minor T. XV. p. 437 eT.XVI. nia 1721 in f. p. 87 , 101—107. Anche il Couando Libr ria (5) Le notiaie finora descritte dal Co. Sei». Bresciana P. I. p. 90, e il Cataloni Star, del Lodroni holle tratte del Corsetti Lodronii leonis ve- Concil. di Trento del Card. Pallavicino ( com- tustatis ac virtutis inclytae monumenta p. 3g-44* pendiata) p. 12. n. 6 . parlano del P. Lichetto. Brix. 1683 in . LOD 89 mille ducati di argento da lire sette ravvalorare la supplica de' Salodiani al venete pel Vescovo. Accettatasi dal Sommo Pontefice con sue cordialissime Consiglio l'offerta, e sceltosi a trattare lettere al sullodato M. Speciano (3). l'affare il celebre Mattia Bellintani (i), Qualunque se ne fosse però la causa (4), s'introdusse e raccomandò la supplica o gli offici contrari de'Bresciani che a s. Carlo Borromeo, il quale, non avessero penetrato in tale trattazione, erano ancora passati quattro anni, era o piuttosto, come è fama (5), la con- stato pel torno di quindici giorni in trarietà' della Comunità della Riviera , Salò, quale Visitatore Apostolico nel entrata in gelosia e in sospetto che luglio cioè e nell'agosto dell'anno i58o, Salò onorato della dignità Vescovile

(1) Le notizie di una tale trattazione holle tratte quale deve esistere anch' essa nella raccolta delle dall' Ab. Filippo Tomacelli Ca,itolo primo, lettere originali di s. Carlo nell' Ambrosiana. Quel disputa terza della sua Confutazione ms. della chiarissimo esemplare dei vescovi 0 copia di s. Carlo lettera del Co. Mazzucchelli sulla patria di Bon- e di s. Ambrogio, Mons. Gabrio Nava, già Ve- fadio e mllo stato antico e presente della Ri- scovo di Brescia, mi dieeva esservi infatti. viera , opera già esistente autografa presso il Ch. (4) 11 Sommo Pontefice avrebbe annuito al de- sig. Dott. Girolamo Amadei di Salò, mio ama- siderio de1 Salodiani. Conciossiachè Livio Roveglia tissimo zio, e ora presso il Ch. sig. Abate Prof. da Salò in sua lettera autografa da me veduta fra Mattia Cantoni. Inoltre sonomi valuto di ciò che lo schede Benacesi dell' Ab. Stefano Bernini, data narra P Olirocchi nelle sue note alla vita di da Roma nel maggio del 1584 cosi scriveva. «Ho s. Carlo scritta dal G lussano e recata in latino da « per buona via inteso , che la Santità del nostro Bartol. Rossi, col. 53o. Mediol. 1751 in 4. et Signore considerando quanto sia numerosa la (2) L'Oltrocchi {loc. cit.) riferisce in latino, et diocesi di Brescia non avrebbe se non a caro che il frammento riguardante i Salodiani della lettera et in qualche parte si sminuisse il carico di que! di s. Carlo de' 18 agosto 1584- L'originale da et futuro Vescovo : il che sa non potersi fare senza me veduto nella Biblioteca Ambrosiana fra le let- u P erezione di un nuovo vescovado ». tere di quel santo porporato. T. XVIII. p. 3. (5) Cosi narra il Tomacetli {loc. cit.). Anche Fi- lettera 215. A Msignor Spettano ha così.* « Mi lippo Ferrari {Lexicon Geogruph. alla voce Salo- et sono fermato i5 giorni a Salò, che è capo dium ) così scrive : Superioriubus annis episcopali « della Riviera, sì per spedire le visite che erano sede (Salodium) cohonestatum fuisset, nisi op- ft già fatte, come ancora per aiutare quella terra pida finitima obstitissent. Nella Descrizione co- u che è molto grossa ed essendo al nura. di cin- rografo-storica della Provincia Bresciana p. 23. tt que mila anime : e sebbene quegli uomini hanno Venezia pel Zatta 1779 in f., cos'i si legge .-a Si u nome di essere molto duri, tuttavia in questa è altre volte intavolata l'erezione di un nuovo ve- c» a visita sono stati assai assai ubbedienti ». scovato nazionale ad imitazione di quel di Crema , (3) L» Oltrocchi riporta (/oc. cit.) in latino ma l'affare ha incontralo opposizioni tali ch« ha anche i! brano risguardante un tale affare della sempre abortito finora ». lettera «li s. Carlo de"1 i3 giugno del i584, la go LOR MAF quest'Ordine a Trento, lasciando gran Milanese Lampugnani, accidentalmente desideria di sè (1). forse allora di soggiorno in qualche LORENZINI Benigno , da Maderno. luogo del litorale Benacese. 11 Dott. Nell'antica chiesa parrocchiale di Ma- Luigi Lampugnani nel suo Riservato derno a latere dell'altare di s. Giu- manoscritto della famiglia sua, Milano seppe si legge l'epitafio seguente in i83o in 16, non dice parola del nostro lettere cosi dette gotiche: arcivescovo Mafeo. Hic Laurencini requiescunt ossa Benigni, MAFIOLI Celio, da Salò. Visse in Cujus inexcelso mens manet alta poloj Verona sul cominciare del XVII secolo, Munere qui Titum * verbo superai il ammaestrando la gioventù nelle let- ( Ulyxem: tere <4). Diede in luce una Raccolta Religione pius miseris succun^ere prò- di versi e suoi e di altri ad onorare la ( nus j morte del Card. Gentile Tornano Ve- Carus habebatur, clarus ubique viget. ronese, divisa in due parti, la prima llle suigenitum dimiserat Antoniolum : delle quali contiene i componimenti la- Hic opus hoc pulchrum struxit amore tini, ed è intitolata Exaequiales Pom- ( patris. pae in funere III. Co. Gentilis 7yur- Octoginta novem anni ierant tunc mil- riani Veronensis j la seconda contiene ( le trecenti s gli italiani, ed è detta Pompe fune- Seplima lux Febri denaque mensis bri nella morte del Co. Gentile Tor- ( erat , riano Veronese Verona pel Merlo 1617 Condita supposito cum fuerint membra in 4. picc. Egli ha tre Epigrammi an- ( sepulcro che in lode di Ferdinando Salandi me- lllius et liber spiritus astra petit (2). dico Salodiano , l'uno nell' opera di MAFEO di lago di Garda. Cirillo questo De Melancholia „ gli altri due Luccari nel catalogo degli Arcivescovi in quella De purgatione, Verona e per di Ragusi, cui pone in fine agli Annali Tamum 1607 in 4-5 e *re a^tri epigram- di quella città all'anno i38o nota un mi in lode del Bellintani, dinnanzi Mafeo di lago di Garda. Il Marchese al suo Quadragesimale Ambrosiarum Maffei (3) confessa di non sapere per duplex j Lugduni 1624 (5). Trovo ci- verità render conto di lui. Il Farlati tato di lui anche un poema intitolato però e il Coleti nel loro Illyricum sa- De Benacensis Orae pacificatione. Tutti crum-Ecclesia Ragusina, ad an. i385, però gli altri componimenti del Mafìoli T. VI. p. i4i, sostengono essere nato risentono del secolo depravato in cui Mafeo della nobile e antica famiglia furon scritti.

(1) La notizia della professione religiosa e della (5) De1 tre epigrammi in lode del BelliRtani do fine edificante del Co. Sebastiano è tratta dal Cor- qui il seguente: setti ( loc. cit. ), e da una carta da me vista nel- De cerebro , lingua , digito chivio della Cancelleria Vescovile di Brescia. In consumpto Matthiae Bellintani cor por e (2) In cotesta iscrizione s1 ha da notare a difetto integris repertis «li iperbole snaturata la comparazione che si fa di Coelii Majtolii cotesto Lorcnzini con Tao per la sua liberalità, Epigramma e con Ulisse pel suo facondo e astuto parlare. Quae tu,i mens coluit, cecinityuc lingua manus- Oltre ciò il verbo dimiserat usato per lasciare {rjua dopo di sè in vita , e 11 Febri per Februarii si Tarn docte • etulit nobilitata notis ? denno attribuire a grave errore. Nel rimanente, Illa cadem membriSj quibus immaculata uitebant pei tempi in cui è dettala, l'iscrizione non è af- Dant fugere in lapso co pore posse necem* fatto spregevole. Hoc Triadls inunus ; membris novatilla quo

(0 Ttìcnt. Bresc. p. 204. ediz. del Venir esi. Venezia r586 in 4. Mileo lo dice il Caratat ola (а) De. medicina /Egyptiorum L. i. c. X. car. della sua Historia della Riviera di p. 17: c LiT>. IV, c. 2. Venetiis apud Frane. Salò. Latinamente poi Milius si nomina da Eu- De Francesco Senensem I5QI in 4. frasto nella Lettera che sta dinnanzi a1 lil>ri (3) De ingressa ad infirmo $ L. II. sect. 1. De cultura Hortorum, eMilius s'intitola l'au- c. 6. p. 64. tore medesimo in fronte ad essi e alla Lettera (4) De nobili!. c. III. n. 319. Ut. I. dedicatoria di Gioachino Scaino. Pare a me il (5) Libreria Bresc. P. 1. p. 124. cognome più originale quello di Mejo. (б) Negli Annali Universali di medicina (11) Veramente c il frontespizio de' libri De dell1 Omodei Voi. LXXV. N. 223. p. in. Hortorum cultura e le Lettere, e gli Epigrammi (7) Tale dedicatoria è segnata Ex urbe e gli altri Carmi che vi sono uniti, e il citalo Jlleppo IX. Kal. oct. i58a. Camillo Camilli , e i documenti autografi ac- (8) Cozzando Libreria Bresc. P. II. p. 231; cennati danno al Mejo il solo nome di Giu- e iYTazzuchelli Scrittori drltalia art. Bartoli seppe 7 il quale quindi, se iJ Mejo ne avesse Bartolomeo. avuti anche altri, potria credersi esserne stalo (9) Schede MSS. presso de1 signori Co. Ber- almeno il primo. Ma siccome il suo registro nini in Verona. battesimale il dice Girolamo Giuseppe, dee (10) Ora Mejo c ora Milio si sottoscrive egli credersi clic dal principale o sceondo di questi stesso in certo sue carte autugrulV, clic sono nomi egli venisse poi unicamente o piccipu.;- presso di me. Milio il diceva arnlie Camillo mente denominalo. Camilli nelle sue Imprese illustri P. 1. p. 80. I > 92 MEJ da Salò (1), di famiglia originaria della Matteo Del Bue (5), il quale insegnavate Valtellina (2), e perciò Voltolino, sopran- in Verona., come ci fa sapere il Maffei (6). nominato (3). Nacque egli in Salò da Laz- Il ao maggio del 1564 c<>n altri diciotto (7) zaro (4) Mejo il dì il gennaro i536. De' giovani (8) studiosi delle lettere amene suoi studii scolastici questo solo ci è noto, e della musica (9) fondò in Salò l'Acca- aver avuto a maestro di lettere Greche demia Unanime (10) o Concorde (11),

(1) 11 detto suo registro battesimale, e quelli degli Unanimi, e il Poeta, della vita e degli di molli de1 suoi maggiori o fratelli o nipoti scritti del quale vogliamo qui dare alcuna no- esisleuti nella casa archipresbiterale di Salò, tizia. ne fanno certi del luogo del suo nascimento. (5) Ciò si argomenta da un Carme in forma Anche tutti e tre i libri De cultura Hortorum di Epistola indiriztato dal Mejo a Matteo Del ci mostrano il loro autore Salodiano, e non Bue e visto manoscritto dall'avvocato Federico straniero a Salò. Saloensis è detto anche da Federici di chiara memoria. 1 Eufrasto nella latina lettera premessa a me- (6) Verona ili. degli Scria. Veron. L. IV. desimi. Se però Voltolina egli e soprannomi- Grecisti. nato in fronte a' libri De Hortorum cultura (7) Dicianove furono col Mejo i fondatori e nella sottoscrizione di una sua carta che è dell'Accademia degli Unanimi , come apparisce presso di me, se anche solamente Voltolina da un loro catalogo MS. di mano, credo, del- egli è cognominato e dal Gratarola a car. 73 l'Ab. Jacopo Alberti, che e presso di me. della sua Storia , e dall' Amanuense di certe (8) Che i fondatori dell'Accademia Una- poesie di lui Italiane esistenti in un manoscritto nime o Concorde fossero giovani, ossia sotto i della Biblioteca del Seminario di Padova e ne' trent' anni, dal Mejo e da Gian Paolo Galluc- battesimali registri di lui e di altri suoi mag- cio, che anch'egli fu uno di essi, si conosce giori, o fratelli o nipoti, e se Tellino lo de- avvertendo all'anno in cui nacquero e a quello nomina Pietro Alberti suo coevo, in un suo in cui fondarono l'Accademia. Degli altri sem- epigramma che sta innanai a' libri De Horto- bra si possa argomentare dal Gratarola, il quale rum cultura così scrive, p. 78 : ci A Salò ci ha un'Accademia

Perctirens suaves dulcis Telline libellost u di giovani nobili delta Unanime, i quali si a solevano esercitare intorno alle belle lettere dovrà tenersi per certissimo che egli fosse nato u e alla musica n. Vedi anche uno degli Epi- di famiglia ne' tempi addietro dalla Valtellina grammi di Pietro Alberti Benacese riferiti al venuta a slanciarsi a Salò. Il Porcacchi nomi- suo articolo. nava Voltolina la Valtellina, e il Cluverio (9) Vedi la nota precedente. Vallis plerumque, notava, dicitur a vulgo vto) Così la chiama il Mejo medesimo nella Voltolina: e ognun sa che così chiamasi tut-» sua lettera dedicatoria a Gioachino Scaino de' tavia corrottamente quella valle, e Voltolini libri Della Coltura degli Orti. i suoi abitatori. (11) Pietro Alberti maestro di belle lettere (a) Vedi la nota precedente. 11 conte Gian in Salò in un suo Epigramma riferito all'ar- Battista Giovio ( Gli uomini della Comasca ticolo di lui, e scritto il dì 1 gennaro del i575 illustri p. 149. Modtna 1784) diceva il Mejo chiamava l'Accademia di Giuseppe Mejo Vol- nativo di Traona , terra della Valtellina spet- tolina, Concorde, e il Mejo stesso i protettori tante alla diocesi di Como. L'Advocat si con- di essa dicea protettori àeW Accademia Con- tentava di dirlo della Valtellina. Noi il di- corde, intitolando del loro nome nel >575 il remo di famiglia originaria della Valtellina, e suo Hercules Bernacensis, e l'Accademia Una- forse della terra di Traona, nime, sotlo il nome di Accademia Concorde, (3) Vedi la nota (1). descriveva negli ultimi versi seguenti di quel (4) Siccome nel catalogo de' fondatori del- poemetto : l' Accademia degli Unanimi, che e presso di me, di copia, a quel che parmi, dell'Ab. Ja- Lusimus Hereuleum, Concort Acaàemia Carmen copo Alberti, si legge notato A/. Giosefo Mejo Hoc tibt, dum tentas veterem instaurare Ljceurn di M% Lazaro , e ne1 libri battesimali di Salò Optima perfeetos tu tres eomplecterefines : trovasi registrato un Girolamo Giuseppe Voi- Primis amieitias virtutum neetere gerii : tolina nato di Lazaro il di 11 di gennaro del Alter librorum numerosam cogere sylvam i536, questi appunto e non altri credo io sia In eommunem usum Jluat kinc ut copjia mellis ; il Mejo, primo de' fondatori dell' Accademia Ttrlius j ingenua* ubi discat quilibet ariti MEI 93 e ne fu primo Rettore o Preside (i). opera da lui pubblicata nel i586. Con- In quel torno di tempo il Mejo diede ciossiachè cosi scrive : « Fu egli ( Giù» opera a scrivere i venustissimi suoi tre « seppe Milio o Mejo ) una delle prin- libri De Hortorum coltura* cui venne « cipali cagioni, che in Salò si facesse. leggendo alla sua Accademia Unanime « 1' Accademia degli Unanimi, e co' mentr'era tuttavia fiorente e piena di « principali che seco ebbero questo vita, come narra egli stesso nella Let- et carico si propose di voler dirizzare tera dedicatoria di essi a Gioachino « appresso ancora uno studio pubblico. Scaino. Dielli poscia in luce in Brescia « Intorno alla qual cosa egli usò tanta coi tipi del Sabbio nel 1574, con due a diligenza, che andando visitatore a altri poemetti latini, il Miseto e l'Isi- e< Salò il Card. Borromeo fu approvata de* a' quali l'anno dopo aggiunse Y Er- « la loro dimanda e vi fu fondato detto cole Benacese. Pegli anni dopo della « studio. Dell' erezion del quale si con- vita del nostro Mejo ci torna caro un e< serva lo strumento publico appo 1' au- paragrafo De Decreti di visita di s. Carlo * tore di quest' impresa ( il Milio ). Borromeo sanciti in Salò j e segnati ivi « Ora volendo egli mostrare di aver il 29 agosto del i58o (2), essendovi il « sempre affaticato , come tuttavia con- santo Cardinale di ritorno per passaggio. ci tinua di fare con sua molta lode , Joseph Milius Voltolina, ivi si legge , « perchè nell' Accademia si mantengano quo instante et initium dotis consti- « vivi tutti gli studi ed esercizi lode- tuente Illustriss. Visitatore erexit Colle- « voli e onesti, si ha eletto questa im- gium Montis pietatis spiritualis prò « presa (4), la quale ha qualche di- docéndis pueris * alios etium in hoc ce pendenza dall' universale di tutta Collegio describi et introduci procuret-, ce l'Accademia (5), dichiarata al suo tum deinde statata et regulas condere, ce luogo (6). quae Rev. Episcopo exhibeantur reco- Cosi parrebbe che il Mejo, almeno gnoscenda et prebanda adpraescriptum fino all' anno 158o, in cui fu visitatore erectionis factae. Che poi si fosse per del Vicariato di Salò s. Carlo, anzi questo Collegio del Monte di Pietà per fino al 1586, in cui stampava il Ca- V istruzione de' giovanetti inteso dal milli , il Mejo avesse mentem sanarti in Mejo, ci viene spiegato da Camillo Ca- corpore sano. Il Gratarola però nella milli nelle sue Impose Illustri (3), sua Storia della Riviera da lui scritta

Puhliea communi struere est gjmnatia sumptu, stenti presso di me. Aver poi veramente il Unde viri tur geni qttot orbit uterque loquatur Mejo fondata l'Accademia Uuanime, provalo Aeternum Con. ors, per quot Academia vivai ! anche la Lettera di lui a Gioachino Scaino in dedicatoria de' libri Degli Orti. Però il Sambuca, il quale ( nota alle Lettere (2) Decreta confala a S. Karolo in visi- del Bonfadio p. 114. Brescia 1758) scriveva tati0ne Vicariatus Salodiif 29 Augusti i58o. constare da' registri dell' Accademia Unanime, MS. essersi ad essa nel <57!) incorporata la Concor- (3) P. I. p. 88. Venezia pel Ziletti l586. de, quasi prima la Concorde e l'Unanime non 10 4* fossero una sola Accademia con due nomi, sem- (4) Strettojo di quelli sotto cui si stringe. bra fallisca a) vero, traendo così in errore an- 11 mele col motto Sécernit utile dtilci, tolto che il Tiraboschi. Ben più veramente Leonardo da Orazio per contrapposto, scrivendo egli Comincili scriveva nel i683 al sig. Giuseppe Omne tulit punctum, qui miscuit utile dulci. Malatesta Garuffi di Rimini : u Se altra Ac- (5) Alveare col motto Omnibus idem ardor, ci cademia oltre quella degli Unanimi sia mai tratto da Virgilio. (i stata in Salò, per diligenza usatavi non si (6) Imprese illustri. P. II. p. «A Si veg- u • potuto sapere 1». gano anche gli ultimi versi delP/fr/VKf. Bo- (1) Ciò consta da1 registri o cataloghi esi- na censis. 94 MEJ nel 1587, ci fa credere che il Mejo sul medesimo argomento dal Francese fosse già uscito di cervello (1) : e il P. Rapin. La semplicità delle imagini Gargnani credette (2) , che il suo in- e de' concetti, le grazie dello stile, la namoramento per Isabella Socia da lui purissima loro latinità innamora il let- celebrata fino alla nausea e nei libri tore, sebbene il verso vi riesca tal- della Cultura degli Orti „ e nel poe- volta languido e dilavato (9). Daronne metto Iside j e in altre poesie italiane , i pochi versi, con cui alla fine del se- qualunque ne fosse la cagione , gli to- condo Libro descrive il Mejo 1* appa- gliesse appunto il cervello. Nè forse fu rato per la processione de Corpus Do- altrimenti. Sebbene possa parere che mini in Salò : una cotal fiamma, pel volgere di forse Irent' anni, dovesse non che spegnersi Jam sacrum aes late repetito verbere farsi cenere. Che che se ne fosse, nul- ( lactum r altro più m'è venuto fatto di sapere Dat sonitum* crebrisque ferit tinniti- de' fatti e della vita di lui, nè il quando ( bus auras. pure della sua morte. Jamque uias velare parans ^ piate as- Il Benacese medico Eufrasto (3), il ( que j forumque Quadrio (4), il Card. Quirini (5), il Ti- Antiquo demorePatrum parietibus aptat raboschi (6), il Gargnani (7), e il Mor- Quisque suis superinducat queis Un- celli (8) lodarono a cielo i suoi libri ( tea j funes j Della Coltura degli Orti. E certamente Per que vias v iride s de buxi fronde co- avanzano in merito quelli scritti dopo ( lumnas y

(1) NelJa Historia delia Riviera pag. 73 il cipue cum Al endemia m JJnanimem instituimus, Gratarola ilice aver il Volloliua scritto gli Orli humanioribus literis operam dederim, ut ocii

poetarum veneres imitatusì quem editi De cul- cum libi, tum caeteris literarum studiosis luva Hortorum libri tres, alia item antiqui aperire poterunt. Etsi decreveram non tam slyli poematia acqualibus pariter et nepotibus cito eos cxcudendo curare, ut majori diligen- merito suspiciendum tradidere. tia exnctiorique judicio corrigerem j tamen ita (9) Cosi ne pareva anche ali1 Ab. Antonio mea in te benevolentin grati animi stimulis Bianchi prof, di filologia greco-latina nel Liceo concitavit, ut instar anni dies mihi visus sit, di Brescia, e così ne pare anche alPAb. Pietro quoad hoc levidense munusculo menni in te Musesli, arulutlue giudici autorevolissimi in si amoretti signi'ficareni. Merito te enim sic in i.tlta materia. E il Mejo stesso ce ne dà la ra- me animatimi cogitavi, ut quem vesti ne JEthe- gione in quella sua Lettera dedicatoria a Gioa- reorum Acadeniiae poema te donares , me in ter chino Scaino , scrivendovi cosi : Cum superio- caeteros Saloon se.e vlegeris. :hus die bus Joachine humanissimc, finn prae- » 95 Alta quibus* tibi nostra SALUS, altaria Mira fiso nel sol, s'accende, e more, ( passim E poi rinasce e ogni vigor rinfranca. Constituant jam jigit humi studiosa ju- Per cangiar stato anch'io miro un splen- ( ventus. ( dorè, Iamque aulaea etiam pulchris variata E che in me non sia foco, nulla manca: ( flSuris Non moro, non rinnovo, che non lice, Quod cupiat* quo quisque licet sibi Per esser sola al mondo una (la) Fe- ( munere sanctam ( nicc. Celebrare diem* pia passim turba su- ( perbis ALLA CROCE Appendit foribus jactatque tapeta fé- ( nestris (i). Canzone 11 medesimo Mejo lasciò scritta di sua mano la traduzione del primo libro Arbor vittoriosa trionfale della Coltura degli Orti* vista dall'Ab. La cui grandezza tanto in alto ascende Jacopo Alberti. Poscia il P. Pietro Ber- Per chi in te fitto pende: gamini lascionne la traduzione di tutti Ch' a disserrar il Ciel per te si sale. e tre , posseduta dall' Ab. Antonio Sam- O vera scala, gloriosa pianta, buca. Da ultimo, non so se più for- Non come 1' altre producente frutto ; tunato o più sfortunato nel frutto del Anzi il frutto ti fe' per esaltare ; suo lavoro e i detti tre libri della Ch'a ricuperar ciò che era perso in Coltura degli Orti* e gli altri compo- ( tutto nimenti latini del Mejo, che ho men- Nissun altra virtù potea essere tanta, tovati , tradusse l'Ab. Gargnani e stam- Che pagasse di mille una sol parte l polli nel I8I3. Egli ad ogui modo avreb- Se non che amando Iddio dispose forte be mostrato più amore delle lettere la- Per cancellar 1' antico nostro dolo, tine ristampando il solo testo reso ra- Aitar del suo Figliuolo, rissimo j senza ravvolgerlo in quella sua Ch'anco sanò morèndo ogni altro male. traduzione. In un codice della Biblioteca del Se- A DIO REDENTORE minario di Padova (2) hannovi delle poesie amorose alla petrarchesca slom- SONETTO bate e senza vita, in principio delle quali si legge Del Voltolina j cioè quat- Per la Settimana santa tro ottave, una canzone di sei strofe o o per la Quaresima. stanze, un capitoletto di tredici ter- zine, ed un' altra canzoncina di due O sommo re del cielo, come in bella sole stanze; e a questi componimenti Stagion ripiglia ogni augclletto il canto, tengono dietro le tre poesie che offro, E riveste la terra il verde manto tralasciando le altre, che nulla meritano. E ogni pianta al mondo rinnovella: Deh se natura t'è fedele ancella La Fenice e V Uomo innamorato di Dio. E l'universo il mostra in ogni canto, Com' esser pò che in questo tempo Un augel stassi là onde '1 dì vien fuore, ( santo Che si la vita gli è nojosa e stanca, L'anima nostrfi sol ti sia rubella?

(1) Anche il Gratarola a car. Co della sua (2) Cod. XCI. intitolato : Raccolta di rime Storia narra la pompa dell' augustissima prò» di varii autori MS. a car. 14-18. cessione, del Corpus Domini in Salò. g6 MEJ—MER MIL—MON La qual simil'* a te e per lei '1 mondo venutami alle mani, e adoma di te- Creasti, ove scendesti a crudel morte sti greci ed ebraici. Sol per ridurla alfin teco nel cielo. 2. De Christi Jesu passione de que il- Ch' ogni fatica e intollerabil pondo lius Jructu ad Jac. Cusanum Cassi- Apprezzar non dovrebbe sciocca un natis Reipubl. Praesidem virum eia- ( pelo rissimum Oratio Philalethe Clementi Pensando ogn' ora a sua beata sorte. Benacensi auctore j Basileae ex offi- cina Joan. Oporini anno salutis MERICI Sant'Angela, da Desenzano, MDXLVIIL mense Majo * di p. 5 , fondatrice delle Orsoline (i). Avendo io compreso il frontispizio e la dedica- già stampata e nell' Appendice alle Vite toria, la quale è intestata così : Joanni de' Padri* de* Martiri* e degli altri prin- Oporino suo Philalethes Clemens Mil- cipali Santi dell'Ab. Butler rese italiane, lanius Benacensis S. D. * ed è datata e tra le Vite dei Santi Bresciani quella Vale Pontidae ex Academia nostra di Sant' Angela Merici, lume e orna- XV Kal. Mafos MDXLVIII (4). mento primario della Riviera di Salò, MONIGA Innocenzo da S. Felice. mi cesso dallo inserirla anche in que- Nella Chiesa maggiore di quella terra sto Dizionarietto. una lapida colla iscrizione seguente det- MILANI Clemente Filalete, Benacese, tata dal sommo epigrafista Morcelli (5) da non so qual luogo del litorale , o ricorda i meriti di lui. religioso Benedettino o aderente al mo- nistero de' Benedettini di Pontida nel H. S. E. Contado Bergamasco. — Se ne hanno Cum Julia Tomacella uxore carissima alle stampe le due opere seguenti, da Innocentius Moniga V. C. me però non vedute, Virtute pariy cujus liberalitate curiale x. De iis qui infuria de natura quaerun* templum inchoatum productumque tur, Basileae i545 in 8. di p. 45 (2). posthuma prouidentia . perfectum est. Quest'opera ha la dedicatoria inte- Heredes benemerenti posuere XVIII stata così : Clementi Cicerotto majori Kal. Sept. An. M. DCC. LI. Vwis auunculo suo viro egregio Philalethes adhuc* meritos nec quisquam oblitus Clemens Milanius Benacensis S. D. honoresy prima feret nomen patria grata e così datata : Vale ex Academia no- tuum. stra (3) Kcilendis, Juliis MDLV etc. Ricorderò qui anche un P. Angelo La dottrina dell'opera stessa è sana, Moniga della stessa terra, Monaco Be- a quel che leggo in una scheda ms. nedettino Casinense e Procuratore ge-

(1) Sino dal 1544 erasi eretta la Chiesetta mani anche una tal quale analisi MS. delle Orsoline in Salò; e nelle Decreta con- (3) 11 Sambuca (Bonfadio Opere T. L p. 114. fecta a S. Karolo in visitatione Vicariatus Brescia '758) sospettava accennarsi qui ad una Salodiiy 29 Aug. i58o si legge il seguente or- Accademia Salodiana. Ma infatto tale Acca- dinamento ; Virginum S. Ursulae et Vidua- demia era di Pontida, luogo del Bergamasco, rum S. Annae Archipreshyter prò tempori- dove era una Badia Benedettina. Vedi P in- bus quam diligenter curam habeat% et in mi- dicazione dell' altr' opera del Milani. nistrandis sacramentis, et in excitando in eìs (4) Il titolo di quest'opera si dà nella sue- studium non solum ad retincndum , sed ad connata Epitome Bibliothecae Conr. Gesneri9 augendum in dies magis vitae spiritualis ac art. Philalethis. lo però ne ebbi una esatta christianac pietatis et charilatis propositum. descrizione da Vienna , procacciatami di là per (a) Di quest' Opera si ha il titolo nell' E- la rara gentilezza del Nobil Uomo Don Gae- pitomeBibliothecae Conradi Gesneri art. Phi- tano Melzi. lalethis ; e nelle Note alle Opere del Bonfa- (5) Parergon p. »88. dio T. 1. p. 114. Brescia 1758. lo ne ebbi alle MON 97 nera!e del suo Ordine, il quale nel animae immortaliate eiusque salute 1624 arricchì la sua patria di quelle curandai Verona i5q8 in f. sacre reliquie de' SS. MM. Felice ed Il Vitali (4) ricorda un Bartolameo Adauto (1), che ivi si conservano e si e un Leonardo Monselice da Maderno venerano tuttora con singoiar pompa, fatti da Vittore Delfino patrizio Veneto il di 3o agosto dedicato alla loro me- per autorità di Sigismondo re de' Ro- moria. mani Conti Palatini, insieme co' loro MONSELICE Antonio, da Maderno. discendenti. Aveavi a suo onore la seguente iscri- Anche il Rossi scrive così (5) « Qui zione in pietra nella loggia o foro di (a Maderno) è la famiglia de' Monse- Salò, ricordata dal Fonghetti (2), e lici, che per nobiltà originaria mante- ora esistente in, casa de' signori Mon- nuta di continuo, è privilegiata e chiara selici di Salò: fra l'altre della Riviera, che saran da Antonio Monsilico noi ricordate nel libro degli uomini il- Maternensi J. U. C. Vero Patriae lustri ». Vuoisi però confessare che i do- fdio, Parenti verius qui generoso avo- cumenti autentici della detta nobiltà rum satu exortus egregia laudis incre- de5 Monselici andarono smarriti, o al- menta dedita ultra fidem supra ordì- meno non esistono più presso questa nem claruit majoribus major. Cumque famiglia. Reip. Magni semper usui fuisset labo- MONTENARI Francesco, da Salò , rantem Consilio atque opera levasset Dottore di Leggi illustre nel XVI se- mox in graviss. legationis numere Ve- colo, noto a me solamente pel carme netiis moritur. Ci vi benemerentiss. Quod latino (6) seguente a lui indirizzato dal prò patria vitam neglexerit in posteri- poeta Veronese Faustino Bottorini (7) : tatis memoria positam grati tfenacenses reddidere ciò 10 cxxn. X. Aug. Ad Franciscum Montenarium Legum MONSELICE Bartolomeo, da Ma- ( doctorem. derno , giusta il Cozzando (3). Studiò, Francisce ex imi decus Salonis dice il medesimo Cozzando, in Verona Solers Cecropiae Comes Minervae sotto la disciplina di Alessandro Zon- Ut Turrim venias* p ree or, reliquens zio , buon educatore della gioventù non • Baldi fri gora rusticosque saltus j meno nelle lettere che nel timore di Te desiderio viri morantur. Dio. Diede egli poscia un saggio della Cepola hic tabulis micat Lycurgi+ sua letteratura e delle sue cristiane Hic floret Bagolinus ille vatum virtù coli' orazione latina seguente : De Princeps j quem gremio suo poetam

iì in,™ intitolato Atti dt? gloriosi (6) Questo epigramma è tolto da un codice MM. Felice ed Adauto, volgarizzati ed illu- membranaceo della Biblioteca Ottoboniana, che strati di alcune annotazioni da un divoto (Fran- ora facilmente sarà tra' Codici Vaticani. cesco Valesio) p. 42-44. Roma 1733 in 4. (7) Del medesimo Faustino Bottorini vidi (a) Dial. I. un altro Carme nella Coryciana di Biasio Pal- (3) Libreria Bresc. P. III. p. 334. Sospetto ladio Romano f. 10. Romae 1624, e un Epi- però che questo sia lo stesso che Bartolomeo gramma di 4 distici in finto al P. Ovidii Na- Monseliee da Verona, di cui parla il Maffei soni* libri de Ponto cum loculentissimis Com. Ver. ili. degli Scritt. Ver. L. V. art. Varii. R. D. B. Merulae. Impress. Tusculani apud (4) Epistola ad consiliarios Materni, din- Benacum. in aedibus Alex. Paganini MDXXVt, nanzi all'opera MS. Rerum Materniensium et Anche il Labbe Biblioth. MS. p. 207 accenna privilegiorum castri Materni fragmenta dello ad un Carmen de genere vestimenìorum di stesso Vitali. Faustino Bottorini, cui il Torresani dà per (5) Mem. Bresc. p. ao3 edis. IL del Vi* stampato. incesi. 88 MON—MOR—NAT—NER—NIC—OLM—ORS Natum Calliope canens recepit : padre, di venerata memoria, per tra- Florent et studio vigent amici. dizione de* suoi maggiori. Quare si generis putabis ipsas NERITO Vincenzo, Medico da Salò. Ad nos Mnemosynes volasse Natas. Fu uno de' protettori dell' Accademia Veni* quid dubitas , viam vorare ? degli Unanimi, a' quali Giuseppe Mejo Saxosum teneant nemus vagantes Voltolina dedicò il suo Hercules Be- Panis et satyri petulciores j nacensis. Il Gratarolo (2) ricorda « un Hoc nos oppidulum, viam foranti Dialogo detto fra 1' eccellente medico Sat Montis tibi detinere nomen. M. Vincenzo Nerito e il diligente astro- MORE Bartolameo, da Bedizzole. Fu nomo M. Gio. Paolo Galucci s>. Arciprete di Nave, e diede in luce la NICOL INI Gian Battista, da Salò, seguente operetta ascetica: Gli oblighi valente medico fiorito dopo il comin- più essenziali e più proprj del Cri- ciare del secolo XVI. Abbiamo di lui stiano per salvar V anima, tratti suc- le opere seguenti, da me però non cintamente da un libro francese e da vedute. una istruzion proposta dalla Santità 1. Expositiones in Hippocratis apho- del regnante Pontefice Benedetto XIII rismosj prognostica, regimen , isa- nell' appendice del Concilio Romano goge etc. Venetiis per Junctam 1527 celebrato V anno 172$, dedicata da un in f. — A quest' opera va riunito Parroco al primo c sovrano pastore di fors' anche il libro di Maestro Tad- tutte le anime Gesù Cristo. Brescia deo degli Alderotti Fiorentino, so- per Gio. Maria Rizzardi 1726. prannominato il novello Ippocrate, NATAN da Salò, Giudeo. Nel 1487 e contemporaneo di Dante, intito- compose e stampò ùi Pesaro un carme lato : Expositiones Taddei in subli- acrostico Ebraico in fine al Commen- missimum Joanitii Isagogicorum li- tario ebraico sopra Giobbe di Levi bellumJoannis Baptistae Nicolini Gersonide , alla edizione e correzione Salodiensis opera in lucem emissae, del quale egli aveva invigilato, come Venetiis per Ant. Junctam 1627 (3). ci fa sapere quel chiarissimo lume del- 2. Ludi Opulej de ponderibus et men- r ebraica letteratura De Rossi (1). suris de graeco in latinum traductio. Siami lecito notar qui che posterior- Va unita al Messiiae Operum sup- mente, cioè nel 1617 la Repubblica plementum * Venetiis 159.7. Veneta, ossia il Doge Loredano con OLMO Francesco, da Brescia, Me- sua prestantissima ducale del X sett. dico. Egli nella sua vecchiaja venne a di quelP anno, inedita , ma esistente stanziarsi a Desenzano, dove mori ncl- originale presso il signor Grisetti di l'anno 1600 (4). Salò, concesse, tra le altre cose, ORSINO Paolo, Duca di Braciano. alla Riviera di Salò, Quod aliquis Ju- Egli fuggendo l'ira di quel gran Pon- daeus non possit in Riperia habitare* tefice Sisto V, di che avea qualche ca- nec in ea fenerari per se nec per in- gione di dubitare, venne a stanziarsi tepositas personas. Prima di questa du- e a morire nel Palagio, che il March. cale gli Ebrei abitavano in Salò nella Sforza Pallavicino da Parma aveasi fab- parte settentrionale della piazzetta detta bricato in Barbarano, Contrada orien- la Grò la, per quel che narrava mio tale di Salò. F11 sepolto nella chiesa

(1) Annales Hebreoypographici P. I. p. 12, quel che leggo in alcune schede. i3. Parmae, 17Q5 iti 4. (4) Vedi il Gl.ilini Teatro degli uomini Ict (-) Istoria della Riviera , quasi iti principio. tei uti a f ir. Ii5; il Rossi Rlogj degli nomini (3) 1J Trissino fa ccuuo ili quest' opera, a illustri Ut csc.: " PKloy />/-, della medicina. ORS—PAC-PAL 99 vicina de* Cappuccini con epitafio di medesima Compagnia di Gesù passò po- Pietro Alberti Profess. di belle lettere scia il dì 7 maggio 1697 Terzo Or- in Salò, e onorato anche di un Sonetto dine di S. Francesco mutando abito e del Gratarolo , che narra tutto que- istituto j e dopo sette mesi di noviziato sto (i), e soggiugnc: Ora non ci ha fatto nel Convento degli Angeli di Vi- più memoria alcuna in detta chiesa, e cenza, e ottenutane da Roma la dis- si crede che i Cappuccini a istanza del pensa , fece la sua nuova professione Pontefice l'abbiano cassata, e che anco solenne il dì 8 gennaro del 1698. An- il cadavero sia stato risepolto fuori che in questo altro Ordine fu adope- della chiesa. rato nel reggimento, nel governo cioè PACE Giulio Cesare, da Salò. Fu de' Conventi di Vicenza e di Padova, Vice-Rettore e Sindaco deir Università e predicò in Bologna una Quaresima ili Padova nel 1661, e ivi onorato colla nella chiesa della Carità. Mori di morbo seguente iscrizione (2). maligno petecchiale nel convento detto Pro Rectoris et Sjndici generosissimi anch' esso degli Angeli in Venezia a* 3 Julii Caesaris de Pace Nob. Salodiensis settembre del 1717. L'anno dopo la virtutes eximias admirationipotius quam sua morte uscì in luce la sua Fisica verbis commendandas existimavil Uni- de* Peripatetici, Cartesiani e Atomisti versit. Artist. ann. Dòmini 1661. al paragone della vera fisica di Aristo- Un altro Giulio Cesare Pace, da Salò tele. Vene zia per Antonio Bartoli 1718. o da Desenzano, fu dal Duca di Man- T. 3 in 12. Erasi già avuto un saggio tova Ferdinando Carlo ascritto alla no- di quest'opera fino dall' anno 170! in biltà mantovana con tutti i suoi discen- un volumetto stampato col medesimo denti, e con molti privilegi nel 1694* titolo in Vicenza per Tommaso Lave- Giovanni poi e Paolo di lui fratelli fu- sari in 12. L' autore pretende seguire rono dal medesimo Duca fatti gentil- come una quarta scuola, da lui chia- uomini di Camera della Chiave d'oro, mata Vera Aristotelicai cui sémi pro- come conosco da certe schede venutemi fessa di aver presi dal libro de igne alle mani. del P. Paolo Casati della Compagnia PACE Stefano Luigi Giulio , da Salò, di Gesù. Sacerdote regolare. Nacque ivi di Fran- Vi ha alle stampe anche una sua cesco il dì (5 agosto i655. Vestito Vita di S. Oswaldo re di Noi tutnbria, l'abito della Compagnia di Gesù nel Bassano pel Remondini. 15^2, ossia nella età di diciassette anni, Andava egli anche disponendo e or- e fatto il suo noviziato in Novellara, dinando le sue Prediche in un Quare- e altrove gli studj con - nienti, giusta simale con pensiero di darlo alle s tampe. l'uso del medesimo Ordine, fu posto Dal Giornale de' Letterati d* Italia a insegnare belle lettere, e poscia filo- del Zeno T. XXXI, p. 468-472. Vene- sofia e matematica nei cospicui Collegi zia 1719 in 12, ho tratta questa Noti- convitti di Bologna e di Parma. Univa zia biografica. egli allo scientifico magistero, anche PALLAVICINI Carlo, da Salò. Egli quello della predicazione evangelica si rese famoso nella musica in un tem- e fu udito con applauso più volte da' po, nel quale essa conservava ancora pulpiti di Parma, di Bologna e di Man- la sua robustezza e non erasi infemmi- tova. Governò anche come Rettore i nita nè snaturata, come aveva fatto la Collegi di Parma e di Vicenza. Dalla poesia. Dopo aversi acquistato gran no-

(1) Istoria della Riviera di Salò p. 70. bum Salomonium collectae et notis plurinus (a) Inscviptioncs Patavinae sacrae et prò- illustratae p. 85. n. 168. Patavii 130$ in janae tam in urbe quam in agro post an- Vedi anche Papadopoli p. 100. num 1701 inventai ac positaet per Mag. Jaco- ia une por molti Drammi posti in musica 1 latino ripassò novellamente a Dresda « reeitati ne* teatri più clamorosi di e vi servì Augusto III Elettor di Sas- Venezia, passò a Dresda a' servigi del- sonia, e come suo poeta e come suo l'Elettore di Sassonia Giorgio III in segretario. Fermato così il soggiorno grado* di Maestro di Capella, nel quale in Dresda, sua seconda patria, si diede officio morì nel 1686, lasciandovi il più che mai allo studio delle lettere proprio figlio Stefano Benedetto nell'età amene, ed appurossi lo stile dalla in- •di sedici anni. fezione allora dominante, e si preparò Dieed ch'egli possedesse un casino così a darci quel suo grande volgariz- 1>en ornato, con capelletta e con vago zamento delle Odi * anzi pure di tutto giardino a canto, nel deliziosissimo Orazio. luogo «del seno di Mancrba, che fu Non fia per avventura discaro il sa- j>rima de' Cattaneo, detto Beluedei* o pere in corto l'occasione di cosi fatto Belgioioso j e l'isoletta che gli sta vi- lavoro. Essendo stata applaudita nel- cina detta de' Conigli * perchè ivi li l'Accademia de' Frigi, che il Maresciallo serbasse il Pallavicino stesso. Conte di Vakerbart proteggitore delle PALLAVICINI Stefano Benedetto, scienze e delle arti aveva aperta nel •la Salò. Da Carlo Pallavicini, onorato suo palazzo , la sua versione Toscana, signore di Salò, or ora lodato, e da ch'egli ivi avea recitato dell'Ode (i) <*iulia Rossi di Padova nacque Bene- JEquam memento rebus in arduis egli detto-in Padova stessa il di 21 marzo ne trasse eccitamento a voltare non al- del 1672. Fu poscia condotto a Salò , trimenti in versi Toscani le Odi tutte •« quivi educato, vi difese, trascorsi di questo principe de' Latini Lirici. Ma appena i dieci anni dell' età sua, filo^ non avrebbe egli effettuato forse mai «ofia -pubblicamente nel Collegio che quel pensiero, senza una disgrazia, colla *vi avevano i PP. Somaschi : onde egli quale Dio fors'anche il volle avvertito ei potrebbe aggiungere a' Fanciulli ce- di una sua pratica anzi che no perico- le bri del Baillet e agli Eruditi prima- losa. Caduto egli e rottosi una gamba ticci di Klefeker. Forse non guari dopo nel servir di braccio la signora Fau- Sie venne in Sassonia col padre, il stina Asse, da lui riverita tutta la vita

(.) Lib. IL Ode III. PAL 101 poeta difficile da recare colle sue pro- dal francese in verso toscano sciolto prietà in altra lingua , questi è Orazio ; un brano del Trattato dell9 Educazione tuttavia la traduzione poetica dataci dal de'fanciulli di Locke; e dal latino in Pallavicini, particolarmente per le Odi, versi toscani VEcuba di Euripide, a a giudizio degli intelligenti, è riuscita tacere di una parte del primo canto quel sì gran capo lavoro, per cui Ora- dell' Eneide di Virgilio volta in ottava zio non ha in Toscana che invidiare a rima. Virgilio. Riguardo alla traduzione del brano Il metodo tenuto dal Pallavicini nella di quel Trattato di Locke, essa potrebbe sua versione è quello di sostituire ima- servire di norma a chi pur volesse pit- gini ad imagini* non parole a parole, tare il tempo nel recare qualche opera dando a tutto un'aria nostrale, senza di prosa in verso. Quello che il filosofo però alterarne i nativi lineamenti. As- inglese ivi indetta alla ragione, il sai convenevolmente poi ne variò i poeta ve lo vibra alla fantasia dando metri , voltando alcuna delle Odi in alacrità e massa a forme languide e verso sciolto, altre in canzoni, altre smorte, e distillandovi talvolta in tre in canzonette alla foggia del Chiabre- o quattro versi quello che si sciacqua ra , ed altre in sonetti, valendosi cosi in tre o quattro pagine di quella prosa. di quel metro che più gli sembrava Scrisse inoltre il nostro poeta de' confarsi coli' argomento e coli' anda- componimenti in vario metro italiano mento dell' Ode latina originale, e colla per varie occasioni di feste, ne' quali musica orazione o metro dell' Ode me- si scorge grande elevatezza d'imagini, desima. e si ode un verso imperioso, ed am- Egli ha eziandio talvolta ingentilito mirasi assaissimo gastigato l'ampolloso i concetti del suo originale voltandoli e il rigonfio del seicento, senza che nella toscana poesia con tanta facilità, mai s'incontri la svenevole e fastidiosa che pajono piuttosto fluire dalla propria nenia de'petrarcheschi poetastri. sua vena che derivare dall'altrui, e Lascionne anche due Ragionamenti rendendo eziandio eon onestà e decoro in prosa, l'uno sulla musica, l'altro alcuna delle imagini e de' modi troppo sull' amicizia. liberi o meno che onesti ed urbani del Scrisse poi parecchi Drammi* accon- Lirico latino. discendendo, come già notammo, al Cui però aggrada conoscere per isteso voler delle Corti dove era poeta, seb- e per minuto i pregi singolarissimi, bene nel genere drammatico egli non non che i difettuzzi di tale capo lavoro valessei di molto, anzi ne stimasse prin- del Pallavicini, può leggere a suo agio cipe il Metastasio. le Osservazioni sopra Orazio del Cav. Di tali opere sue, eccetto la versione dementino Vanetti (i). de4 Fatti tedeschi di Mascov ad istanza Anche in altre traduzioni si adoperò di Augusto III. Re di Polonia ed Elet- il Pallavicini. Recò dal tedesco in to- tor di Sassonia, fece e diede in luce in scano la Storia de* fatti tedeschi fino Venezia coi tipi del Pasquali una scelta al principio della monarchia de' Fran- in quattro volumi Francesco Algarot- chi del sig. Gio. Giacomo Mascov (2); ti (3). La prima parte poi della ver-

(1) Anche V Algarotti ha premesso al volume volume contenente gli altri sei libri rimase inedito. secondo delle opere d«l Pallavicini le sue Rijles- Conservasene tuttora l'autografo in Salò presso sioni intorno alla traduzione delle Epistole e il geatiliss. sig. Dott. Aw. Domenico Capta. Satire o sia Sermoni di Oratio del medesimo. (3) Quasi al principio del primo volarne si leg- (2) Della traduzione però del Pallavicini non si gono le Notizie del medesimo Algarotti pertinenti stampò che il primo volume contenente i dieci alla Vita ed alle Opere del sig. Stefano Bene. primi libri della Storia di Mascov, in Venezia detto Pallavicini. Da esse io trassi questo mia per Gio. Balt. Albrizzi 1731 in 4. Il secondo cenno biografico del medesimo. 10 2 «.ione «V Falli tedeschi fu stampata an- in aevo viventem laudare. Historicu* ch' essa in Venezia a parte dall' Al- Poeta Philosophus puritatem Livii. Ho- brizzi in un tomo in 4« ratii robur, Senecaegravitatem assequu- Agli studj delle lettere frammischiò tus. Notus do eIrina3 candidus fide* in- il Pal/avicini l'occupazione degli affari; teger amicitia. Concessit naturae XVIIl poiché accompagnò come segretario in Kalend. Maj anno salntis MDCCXLII. due legazioni a Roma e a Vienna il Il Chiariss. Prevosto Morcelli poi, Conte Legnasco , nelle quali per la dis- non altrimenti che il Bonfadio e il cretezza e avvedimento suo si acquistò Voltolina, onorò il Pallavicini dell' Elo- non piccola estimazione. Ornato poscia gio seguente (2) : del titolo di Consigliere di ambasciata Steph. Benedictus Pallavicinius servì sotto la dipendenza di S. E. il domo Salodio. Conte di Wakerbart il principe reale A puerili institutione in Germaniam nel suo viaggio in Italia, nella quale ad Saxonas cum patre profectus virn raccolse per ogni dove applausi per la ingeni vulgavit et in domo principi* sua versione delle Odi del Venosino , sui scribae et poetatae honores adeptus onde già aveva arricchito la nostra lin- est j exinde dignitate nominis aucta re- gua (T), e salutò per l'ultima volta la gi am auctoritatem sequutus ad scri- patria, cui non doveva più rivedere : bendum se contulit. Horatium donavit poiché alcuni mesi dopo il suo ritorno Italis comptum ornatumque. Elegans in Dresda ammalò di male acuto, e il ipse et doctus opere nondum ab soluto 16 aprile del 1742 nella età di 70 anni et posteris tamen grati ss imo vir cetera finì di vivere con ogni maggior con- pwbusj modestus, a seculi sui levitate trassegno di cristiana pietà, e con do- alienus nos trae praelusit aetati orna• lore di quanti l'avevano conosciuto , vit suam. lasciando in essi un desiderio di sè PALLAVICINO Marchese Sforza, da pari al cumulo delle qualità che costi- Parma, e Alessandro suo figlio adottivo. tuivano ed ornavano l'amabili suo ca- Il Gratarolo così scriveva (3) nel 1687 rattere. L' Algarotti aveva scritto pel del March. Sforza Pallavicino. « Nella monumento erettogli in Dresda l'epi- « contrada ( di Salò detta Barbatano ) grafe seguente: « alla riva del Lago l'Illustrissimo ed Stephano Benedicto Pallavicino « Eccellentissimo sig. Marchese Sforza Salodiensi. (( Pallavicino Governator generale della In rebus agendis vitae integra* in « milizia e delle armi di questo sere- aula ambitionis puro omni aetate, Mu- « nissimo dominio, fece per sua abita- sarum cultori qui senex iam Horatium « zione una fabbrica grande e sontuosa indocilem versiones pati. Hetruscis sub- « con porto e giardino e con altri re- agit modis et auxit. Colonia Palladia (t cessi amenissimi : benché per la non Augusta P. C. Vixil ann. LXX. dies £( aspettata sua morte molte cose si XXVI. Ohiit XVI Kal. Mai anno <€ siano rimase imperfette ... Lo abita MDCCXLII. « di presente l'Illustrissimo sig. Ales- Ma vi fu posta invece quest* altra: tf sandro pur Pallavicino, dal detto Siephanus Pallavicini a laco Benaco « sig. Sforza adottato per figliolo e la- t laris parentibus ortus Patavii natus (( sciato erede non pur della facoltà, hic iacet. A secretis et a concillis Au- ma eziandio del valor suo. Nella gusti III. fteg. Poi. Sax. Elect. In aula « morte di (quell') invittissimo principe Christiane vivendo virtutum genere « furono scritti molti versi da diversi omni ita se laudavit* ut piaculum sit « Benaccsi E una corona di

(\) La versione delle Odi use» in Iure la prima (?.) Morcelli Parergon p. Yolla in Lipsia nel 1-36 (3) Hinori a della Riviera di Salò p. 68. PAL IO3 .. otto stanze in ottava rima ci corn- nato al March. Alessandro dieci anni e ee pose anche Antonio Beffa Negrini, mezzo prima dello Sforza Cardinale e stampata in Bergamo, e la indirizzò della prima sua moglie Lavinia Farnese, ti all'Accademia degli Unanimi ». di questo modo : Del soggiorno in Salò del Marchese « Il dì 25 Marzo 1597. Alessandro suo figliuolo adottivo con- tt Francesco Maria Sforza Baldassare formemente al Gratarolo parlarono poi ee figlio delli Illustriss. sig. Alessandro il Cominelli, pur da Salò, presso il tt Marchese Pallavicino e della sig. La- Garuffi (i), e 1? Averoldo da Brescia (a). « vinia Farnese sua moglie è stato bat- Solamente il Cominelli disse più distin- tt tezzato per me Ippolito Baruzzi Ar- tamente essere il March. Sforza morto ee ciprete di Salò. Fu Compare 1* 111. in Salò. Vedi per Sforza Pallavicino ee sig. Mafio Pusterla a nome del Scre- anche Segala Girolamo e Setti Andrea. ee nissimo Duca di Parma ». Del Marchese Alessandro poi il Gra- Fattasi tale scoperta, la resi nota al ! tarolo (3) narra tuttavia che « sotto Chiariss. sig. Cav. Angelo Pezzana Bi- ee l'auspizio di lui, Marchese di Corte bliotecario ducale di Parma, onde vo- ee Maggiore , giovane studioso in tutte lesse dirmi il parer suo sulle narrazioni te le belle scienze, eletto da tutti essi de' suddetti scrittori e su tale battesi- « Unanimi per loro principe, si è ri- male registro, e n'ebbi in risposta per « svegliata la loro Accademia talmen- lettera di Parma del dì 8 aprile i835: te te « ecc. Il Cominelli poi presso il ee Ho procurato di ottenere schiarimento Garuffi (4), e 1'Averoldo (5) aggiun- ee alla sua domanda da questa illustre gono tuttavia cosa, che sarebbe d'illu- ee casa Pallavicino. L'Albero della stessa strissimo ornamento a Salò, essere cioè ee famiglia non ha Sforza Baldassare, nato al Marchese Alessandro in Salò, ee di che ella mi chiede. Però è riu- quel gran figliuolo per nome Sforza * ee scito persona nuova anche ad essa, poi Cardinale, e cosi celebrato per la ee Del resto ogni quistione è tolta, se sua Istoria del Concilio di Trento. ee si considera che Sforza Baldassarc Anzi 1' Averoldo dice ancora essergli ee Pallavicino nato in Salò dal March, nato prima in Salò altro figliuolo di ee Alessandro il dì 25 marzo 1597, es- nome Alfonso. ee sendo figlio di Lavinia Farnese non Siccome però il Card. Sforza Palla- ee ha nulla che fare collo Sforza che fu vicino certamente è nato al Marchese ee poi Cardinale e che nacque in Roma Alessandro in Roma il dì 28 novembre ee dieci anni e mezzo dopo dalla se- del 1607 dalla seconda moglie di lui ee conda moglie di Alessandro Francesca Francesca Sforza de' Duchi di Segni (6), ee Sforza de' Duchi rli Segni. Intorno a cosi volli vedere se ne' libri battesimali ee che non rimane cinghio di sorta. Ora di Salò stesse notato il nascimento di ee convien dire che sforza Baldassare un qualche altro figliuolo del March. ee morisse ancor bambino e si dimen- Alessandro di quello stesso nome, mor- ee ticasse il genealogista di tenerne ri- togli forse in tenerissima età, non che ee cordo. Morta Francesca Segni Ales- di un Alfonso. Essendosi essi adunque ee sandro sposò la terza moglie, siccome ricercati con ogni diligenza dal M. R. ee appare dalle notizie di casa Pallavi- sig. D. Pietro Castelli primo Rettore ee cino. La somiglianza del nome bat- benemeritissimo della Chiesa archipre- t( tesimale Sforza trasse in errore alcuni sbiterale di Salò stesso . vi si è trovato ee scrittori Bresciani ed altri che chiama- notato un Francesco Sforza Baldassarc t< rono il Cardinale Francesco Sforza ».

(1) Italia Acead. p. 201 , 202. (5) Ivi. (2) Pitture Brctc. p. 27 5, 276. (6) Affò Scrittori Parmensi T. V. P- 9» j * (3) Btstoria p. «8. Titaboschi T. Vili. P. I. L. IL n. 18. <4> «vi. io4 PAR- -PAS PARIS da Salò. Fit musico soprano | zando (3), e il Cominelli presso il Ga- al servizio dell' Imp. Leopoldo I. e I rulli (4). Ecco il titolo preciso delle tanto esemplare per la sua modestia e I suddette sue opere : ritiratezza, che S. M. soleva chiamarlo I. Hippocratis de aere3 aquis et loci9 il nostro Cappuccino. liber ab Antonio Pasieno, medico et PARTENIO Antonio, Bartolameo, e philosopho Benacensi interpretatione Bernardino, Benacesi. Riguardo ad An- et emendatione exornatus. Brixiae tonio , il Vitellio nell' Epistola che si apud Haeredes D. Turlini 1574 in 4- legge in fondo alla Cornucopia stam- (di pag. 55). pata in Venezia nel I6I3 , il chiama II. Annotationi ed emendationi nella Bcnacese. Ma Antonio Partenio stesso traduzione dell' Eccellente P. Andrea ci fa conoscere da qual parte o luogo Mattioli de' cinque libri della mate- del littoral Benacese egli fosse nativo. ria medicinale di Dioscoride Anazar- Gonciossiachè cosi s' inscrive al sommo beoj fatte dall' Eccellente Medico-Fi- di una lettera, la quale si legge nel- sico R. Antonio Pasini, Bergamo per T edizione di Catullo di Brescia del i486 Cornino Ventura 1591., e 1600 in 4- Antonius Parthenius LA CISIVS VER O- Al principio della prima di queste NENSIS Julio Pomponio S. 3 e in que- due opere si legge il seguente epigram- sta medesima lettera accenna alla Ve- ma di Gio. Paolo Galluccio , Salodiano, ronese sua patria ( Veronensem patriam del quale s'è già detto in questo Di- meam ). Dal Benacese Lazzise adunque zionario. pertinente all'agro o contado Veronese In Antonium Pasienum Medicum era Antonio Partenio. Joannis Pauli Gallucci Il detto intorno a lui varrà anche Epigramma per Bernardino e per Bartolameo. Ag- Calvacesii per magno nunc edite, castro giungerò solamente rispetto a Bernar- Quod rapidi resonans alluit unda Clisis, dino Partenio, detto anche Ghirardini En Pasiene tua egregia monimenta esservi un altro Bernardino Partenio, Docta, tuas laudes te celebremque ferunt diverso dal Benacese e nativo di Spili- Non solum hinc laudem fers * artis mu- bergo nel Friuli, propriamente di co- ( nere in ipso gnome De Franceschini. A te reddatur quo sua cuique salus : PASIENO o PASINI Antonio, da Cal- At illud curas etiam quo prisca nitorem vasesio, Medico. Egli dimorava in Salò, Ipsa Coi proprium scripta senis teneant. come si vede dalla data delle sue Cor- Vitae hominum studeas cum tantum s rezioni sul libro d* Jppocrate dell' aria_» ( vivus et ipse dell'acqua e dei luoghi, che è questa; Semper eris Phoebi dignns inesse choro. Saloni XVI Kal. Maij i574 (i). Egli fu anche de' Protettori dell' Accademia Il celebre Brocchi, già segretario del- Salodiana Concorde* a' quali il Voltolina l' Accademia di scienze lettere 3 agri- dedicò nel 1575 il suo Hercules Benacen- coltura ed arti ( ora Ateneo ) di Bre- sis * vedendosi così notato fra essi Pasie- scia, così scrive delle due opere del nus Antonius Med. et Phil. Fu dotto co- nostro Pasieno (5). « Benché quest' o- noscitore della lingua greca da poter <( pera delle Annotazioni ed emenda- trarre dall' oscurità e da' barbarismi de' ti zioni sulla traduzione del Mattioli traduttori anteriori il detto libro d'Ippo- «e de' cinque libri della materia medi- crate, e un altro di Dioscoride. Fanno ti cinale di Dioscoride j della quale ho cenno di lui il Gratarolo (2), il Coz- « sott' occhio l'edizione del 1600, ten-

(1) Vedi anche le pa$. a3 c 35 di quest* opera. (4) Italia Accad. p. 2»2. (2) Historia della Riviera di Su lo p. 2*. (5) Commentari dell1 Accademia ecc. P anno (3) Libreria Brere. P. I. p. 46. 1808. p. 61-64. Brescia pel Bellrami 1808 in 8. PAS PAT ,O5 ti da a dimostrare alcune inavvertenze te derivano gli ermodattili della farma- * di un esimio conoscitore della Bo- « eia. Sospètto Linneo che potessero « tanica, qual è il Mattioli, niente o et essere la radice dell' Iride tuberosa3 « pochissimo per lo meno vi si rin- et e la figura delle foglie indicata dal *( viene che propriamente appartenga et Pasini (p. i85) si confà a qualche ex a questa scienza. Le osservazioni del et modo con quelle di questa pianga 55. « Pasini sono puramente erudite e gra- PATERNO Bernardino, da Salò. Fu te maticali e mostrano ch'egli posse- l'uomo il più mal fatto del mondo; « deva una somma perizia nella lingua ma 1' autore della natura compensollo 55 greca, ed era molto versato nella di tante deformità del corpo colle più u lettura degli scritti de' medici anti- rare doti dello spirito. Seguendo egli « chi, ma non di rado compariscono 10 stato del padre si dedicò allo studio « sottili e fantastiche, come arbitrarie della medicina. Nell'età di 19 anni so- et sono in gran parte le emendazioni. stenne valorosamente e con applauso « Scorgesi di fatti, che vuole egli ri- universale in Venezia, in Verona, e €t durre Dioscoride a quella lezione che in Padova pubbliche tesi di Medicina, a gli torna più a grado non già col scienza per avventura niente più vera et confronto di varii codici , come della filosofìa chc dominava allora nelle u promette di fare, ma sulla norma scuole, ma che richiedeva almeno per (c di quanto sugli stessi argomenti è poterne parlare tanto solennemente delle u stato scritto da Galeno, da Àezio, cognizioni di anatomia e di fisiologia, « da Paolo Egineta, da Oribazio, e in e di un numero di esempli e di casi « particolare dell'Arabo Serapione: lo pratici da citarsi al bisogno. Non di *€ che è voler correggere Dioscoride, rado supplì eziandio in età non men ee piuttosto che i suoi traduttori 55. giovanile all'assenza del Professore nella ee Con questa critica stessa compose Cattedra di Metafisica di quella Univer- ee e mandò alla luce nel 1674 le Cor- sità. Ciascheduno può immaginarsi che :c rezioni sul libro d'Ippocrate dell'a- 11 Paterno con talenti e frutti tanto ee ria j dell' acqua e dei luoghi che precoci non sarà rimasto ozioso in età « uscì a detta sua molto depravato, più provetta. Pubblicò egli di fatto pa- « dalle mani di tutti coloro che lo recchie opere di medicina, stampate in ee avevano trasportato in latino, assu- Roma, in Spira, in Francfort e in Ve- me mendosi di dare alla materia un or- nezia, nelle quali se non riscontriamo, « dine, e una ripartizione diversa da dice il celebre Brocchi (1), molte os- ee quella che ha in tutti i testi .... servazioni sue proprie, vi si riconosce « Il Pasini descrive la pianta degli er- almeno una vasta lettura. E singo- te modattili portata da Costantinopoli lare tra queste un trattato, in cui pre- et dal Morosini che fu bailo della Re- tende provare, che meglio convenga cc pubblica in quella città, e da lui os- alla salute cibarsi abbondantemente a «* servata presso il celebre idraulico Be- cena che a pranzo, contro a quanto « nedetto Castelli, la descrive , dissi, prescrive la scuola Salernitana. Fu egli « come avente le foglie del porro e il Professore di Medicina dapprima nella ee fusto dell' altezza di due palmi, nella Università di Pavia, poscia in quella ee cui cima si scorgeva un frutto simile di Pisa, dappoi ncll' Accademia di Mon- et all'efemero nominato da Serapione, reale in Sicilia, eccittandovi gran fama et ma è da dolersi che non ne abbia del suo sapere. Circa il i56o visse per et individuato con maggior precisione i qualche tempo con onore in Roma presso et caratteri, non essendo ancora dichia- il Cardinale Marino Grimani. Fu poi « rato qual sia la gemina specie, da cui tanto amato da Francesco Venier chia-

mi) Commentari dell9 Accad. di Brescia per | P aiuto 1808, p. 44. Brescia per Bettoui 1808. io6 PAT rissimo Pretore di Verona, che per sua 2. Cùnsilium de balneis Aquinensibus opera fu aggregato con tutta la sua fa- apud aquas Statiellorum, quod una miglia, mentre era assente, nell'ordine cum viris Clariss. Julio Delphino et de' cittadini Veronesi. Partito di Roma Jo. Collanova medicis Ticinensibus nel i563 per recarsi a Verona, ebbe dicat illustriss. viro Ferdinando Gon- avviso per viaggio eh'eragli stata de- zagae de Luto. Nella opera De Bal- cretata dalla Repubblica Veneta la Cat- neis p. 307 * sqq. Venetiis apud Jun- tedra di Medicina Teorica nell' Univer- ctas i553. sità di Padova, collo stipendio di 5oo 3. Explanationes in primam Fen. Primi fiorini o ducati, il quale di mano in canonis Avicennae Venetiis apud mano gli venne accresciuto fino a i 200 Franciscum de Franciscis Senensem fiorini o ducati; gran che forse per 1596 in 4. que' dì. Negli anni i566—i56g sostenne 4. Consilia medica varia 3 nell* Opera anche la Cattedra vacante di Medicina Consilior. Laurentii. Scholtz Fra^e. Pratica ordinaria. Nel 1585 venne fatto Sarti 1598 in f.; e Hannover 161 o. preside e governatore di quella celebre Università. Varj Principi, tra5 quali Ste- Opere inedite. fano Battori Re di Polonia, procura- rono averlo presso di sè, facendogli di 1. Lectiones de indicationibus curativis. assai larghe offerte; ma egli non volle An. 1579. partirsi di Padova, dove, dopo cinquan- 2. Methodus medendi An. i583 in 4* t' anni di magistero in varii archigin- 3. In Aphorismos. in 4» nasi, morì a' 28 gennaro del 1592. Par- 4. De Purgantibus in 4« lano di lui con molta lode le Biblio- Queste opere esistevano nella Biblio- teche mediche (1), e gli storici delle teca di Nic. Trevisani, in Pa- varie Università nominate (2), non che dova (5). molti altri scrittori (3). Nella Biblio- 5. Methodus cognoscendi morbos in f. teca Angelica di Roma (4) avvi anche Era nella Biblioteca di Giovanni Ro- un'Orazione latina pei funerali di lui. dio in Padova (6). 6. De attuabile ejusque dijjferentiis in 4- CATALOGO DELLE SUE OPERE 7. De ratione cognoscendi morbos me- thodus j in 4. unito all'antecedente. EDITE ED INEDITE A ME NOTE. Esisteva presso Giuseppe Aromatorio Opere edite. Medico in Venezia. 8. De sanguinis missione. Lib. X in 4* 1. De humorum purgatione in morbo- 9. Disputationum. Lib. VII in 4» rum initiis tractanda. —Epistola quod 10. Epistolarum medicinalium. Li- coena prandio uberior esse debeat. br. XXIV. Romae per Doricos i547 j et Spi- lì. De partu hominis in 4* rae 1781. Le ultime quattro opere o raccolte

(1) E!oy Diction. hist. de la medicine art. Pw nier ari. Salò : Tiraboschi Stor. della Leu. It. temus : Coite Notizie istor. de1 medici . T. VI. p. II. L. II. c. 38 : Benedetto Patinio, p. Ili, 249, 2C7. Milano 1718. medico Bresciano nella Dedicatoria delle sue Opu- (a) Tommasini Gymn. Pat. p. 292, 2q5 , scula quaedam de re medica, Brixiae npud 419, 4»4, 425, 4»7> 432, 433 , e Elogia Vinc. Sabium l5j2 in 8. illustrium viror ; Papadopoli Hist. Gymn Pat. (4) Junere Bernardi ,i Paterni Oratio a T. I. p. 333; Riccoboni L. 11. c. 28; Faccio F. Raphaele Ripa eie. T. 14. 3. R. Miscellanea. lati Fasti P. IH p. 343. (5) Vedi il Toimuasini Biblioth. Patavina m*, (''») Giulio Casserio Piacentino De aure aiuhtut p. l4o. organo Tratt. U. L. 1. c. 9 : Ferrariae 1600. (6) Vedi l'opera citata. Roisi Elogi degli Uomini illustri Bresc., Marti- PAT PED ,07 esistevano riunite in due volumi Alghisio de Gambara, scritto solamente in 4- in una Libreria privata di cinquant*anni circa dopo i fatti, e Padova. messo in luce dal Biemmi in Brescia Ottavio Rossi (1) poi diceva esistere nel 1759. — Vedi Aimoni (degli) Ai- gli scritti del Paterno presso de* sijoi die io. eredi in Lonato ; e Bernardino Gajo, PEDERSOLI Giacomo, da Gargnano. Medico veneto, nella prefazione alle Di Gian Battista Pedersoli, onorato si- succennate Explorationes in Aviccen- gnore di Gargnano, il quale servì a' nam di Paterno, da lui rese pubbliche, Veneti Pretori di Udine, di Bergamo così scrive ; Bernardinus Paternusj quo e di Padova, quale loro Vicario, e viro et amantissimo praeceptore et tam- alla Veneta Repubblica in comporre in quam pieniissimo Parente multos annos Rovereto con un Commissario impe- frui atque uti a Beo Opt. Max. mihi riale austriaco alcune controversie in- datum estinter caetera charitatis et sorte fra li due stati limitrofi* nacque amoris officia quae vivens mihi cu- Giacomo in quell' amenissimo yaese il mulatissirne praestitit postremo omnes dì i3 giugno del 1752. Così col sangue suas lucubrationes meae Jidei credidit. e colle ricchezze avesse contratto ed Atque jam mihi libertatem concessiti ereditato anche l'amore pel senno an- ut de illis meo arbitrata statuere pos- tico, per la sua patria, e per la Ve- scm , addere, detrahere mutare or- neta materna signoria. Di che abbiamo dinare, corrigere ^ publicare j occul- ragione di credere malavventuratamente tare quaecumque et illius diluitati et tutto il contrario (2), essendo egli stato publicae utilitati mihi magis viderentur legato in amichevole fratellanza coi de- convenire. Cum autem mihi comper- m ago gì del Bresciano e Bergamasco po- tum esset omnia Paterniana omnes bo- polo sovrano e a quegli stranieri ne- nus artesy praecipue vero nostram me- mici della felicità italiana, che la ma- dicami posse multis nominibus juvare, dre e la figlia predettero insiememente. completari3 illustrare, ecc. Nè solamente di sì miserando poli- PATERNO da Scovolo. Dal castello tico traviamento ci duole dovere in- di Scovolo, rinomato ne' secoli medj, colpare il Pedersoli, ma più assai di distrutto per oragano nel 1222, e di quello di essere egli stato uno de' prin- cui rimangono tuttora delle vestigia cipali motori di quelle segrete mac- da poterne descrivere l'ambito, sul chine, che tentarono di sbalestrare, e promontorio di Portese , ovvero dal ter- in patria e fuori in un coli'augusto ritorio di Scovolo stesso, nacque Pa- edilizio de' troni quello più venerando terno. Egli si fece grande onore in Bre- ed immobile della Chiesa di Dio e de- scia nel principio del XII secolo nel gli Altari di Cristo. Di che stanno a sostenere le prime cariche e nel difen- monumento i componimenti del Pe- dere in guerra la causa del Vescovo dersoli medesimo e de' suoi soci, ser- Arimanno contro de' Valvassori o Feu- batici colle stampe secrete sì, ma pure datarj de' Castelli del territorio della abbastanza pubbliche, nelle quali si città per cinque anni, cioè dal 1102 mentisce alle eterne verità della Fede fino al 1106, nel quale anno venne uc- di Cristo. ciso a tradimento. Vedi il Breve recor- Quindi esaltisi pure l'amore del Pe- dationis de Ardicio de Aimonibus et dersoli per le lettere (3), la sua scienza

(1) Elogi degli Uomini illust. Bresc, (3) Egli diede in tace de1 Scelti componimenti (3) Vedi Memorie di alcuni fatti seguiti nella teatrali tradotti daW idioma francese nelV ita- Ritnerh di Salò nelli tre ultimi anni del se- liano , dal cittadino J. P. Brescia in 8. Voi. 3 colo XVIII. p. 17. Operetta anonima di Mons. seni' anno. Stefani. i o8 PED—PER- PIA—PIE economica c statistica, la sua attitu- scuola del Bellotti, di cui si è detto a dine alle solenni rappresentanze e a* suo luogo, riuscì Ritrattista famoso per pubblici impieghi anche elevati, a' quali tutta Italia. Esistevano di mano del venne o promosso o invitato (i), la Piantone in Limone i ritratti dei P. sua accortezza, la sua temperanza, la Gian Francesco Bettoni, è del Bian- sua liberalità, le sue cortesi maniere, chino ; e in Gargnano quelli di Lorenzo la sua cura dell' animale felici Là de' Marcolino, di sua moglie, di sua figlia, suoi simili e comune e domestica; la e di Girolamo Marcolino, e il famoso sua così detta filantropia; ma non si serpente in casa Zana. Trassi questa dissimulino poi, e molto meno si appro- breve notizia del Piantone da una delle vino i suoi gravi errori, la sua con- Schede mss. dell'Ab. Stefano Bernini, traddizione cioè non innocente nè in- esistenti presso de'signori Co. Bernini nocua all'ordine, e a quella Fede san- da Verona. t issima senza la quale è impossibile pia- PIETRO da Salò, Scultore fiorito cere a Dio, e che è vita della cristiana verso la metà del secolo XVI. Così morale (2), fonte della nostra vera fe- scrive di lui il Vasari (4). « Pietro da licità , radice della nostra immortalità, « Salò fu anch' egli discepolo del San- e che è pur necessario di professare te sovino (Iacopo) e avendo durato ad prima di scendere nelle tenebre della « intagliare fogliami infino alla sua età morte. Nè sia mai che taluno arrossisca « di trent'anni, finalmente ajutato dal od ometta di confessare quelle eterne « Sansovino, che gl'insegnò, si diede sentenze. Qui non crediderit jam fudi- « a fare figure di marmo, nel che si catus est: quia non credit in nomine « compiacque e studiò di maniera, che unigeniti filii DeiCorde creditur ad a in due anni faceva da sè, come ne justiti*m j ore autem confessio Jit ad « fanno fede alcune opere assai buone salutem. « che di sua mano sono nella tribuna Del resto il detto sin qui da noi sia « di s. Marco, e la statua di un Marte supplemento a quel che si disse del et maggiore del naturale che è nella Peìdersoli (3) prima di noi, non già ol- « facciata del palazzo pubblico, la quale traggio alla quiete del sepolcro , od « statua è in compagnia di tre altre di all' onore dovuto o a morti o a viventi, ce mano di buoni artefici. Fece ancora e molto meno indizio di temerario scan- et nelle stanze del Consiglio de' Dieci daglio negli abissi de'divini giudizj. Sia et ( nella camera suprema, ora camera pace ad ogni uomo di buona volontà. a del presidente del tribunale ) due PERÀNSONO Nicolò, da Maderno. ce figure ( due cariatidi ), una di ma- Valente Medico, autore di un libro di te schio e l'altra di femmina in corn- medicina con un trattato ingegnoso De ee pagnia di due altre fatte dal Danese Memoria artificiali. — Bernini Stefano e< Cattaneo, Scultore di somma lode; Schede mss. ee il quale, come si dirà, fu anch'egli PIANTONE .... da Limone. Esso ee discepolo del Sansovino ; le quali avea fatto il carbonaro sino alla età ce figure sono per ornamento di un ca- di 24 anni, ma poi messosi sotto la ee mino{5). Fece, oltre ciò, Pietro tre

(l) Fu membro del comitato di pubblica istru- t4) Vita dt* Pittori e Scultori nella Vita di zione in Brescia, Presidente (almeno nominato) Iacopo Sansovino T. HI. P. IV. p. 4ai* R°~ del governo provvisorio di Brescia stessa , mem- ma 1750 in 4- bro det corpo legislativo della Repubblica Cisal- (5) E1 ella questa la statua di Vincenzo Capello pina , membro del Collegio elettorale -dei dotti, no- che si ammira sulla facciata della chiesa di S. Maria minato uno degli otto oratori del corpo legislativo, ree. Formosa in Venezia , e di cui il Moschini dice (») Vedi Baioni Carlo. ( .ti nera ire de la Ville de Venite p. 5o , Ve- (3) Notizie intorno Giac, Pede/soli di Gargnano nite 1819 ) « accrescere la riputazione di Pietro feriti* da Frane. Gambara* Bres. 1821 in 8. «f da Salò fra gli artisti PIE 109 e< figure, che sono maggiori del vivo e di donne, di lioni interzate, le quali ee tutte tonde e sono una Giustizia, tutte furono scolpite dal Danese Catta- a una Fortezza, e la statua di un ca- neo , da Pietro da Salò., da Bortolomeo « pitano generale dell'armata Vene- Ammanati, e da diversi nobili e laudati et ziana (i) condotte con buona pratica. scultori (4). Inoltre narra (5) che sua et Fece ancora la statua di una Giustizia era anche la statua del monumento ee che ha bella attitudine e buon dise- eretto al Doge Pietro Landò, morto nel ee gno, posta sopra una colonna nella i545, nella capella di lui che era nella ee piazza di Murano (2), e un'altra nella chiesa di s. Antonio Abbate situata sulla ee piazza di Rialto di Venezia per so- punta di Venezia, e ora demolita (6). ee stegno di quella pietra dove si fanno Il signor Romualdo Turrini poi, già ee i bandi pubblici, che si chiama il Professore di disegno nel Ginnasio Co- et Gobbo di Rialto; le quali opere hanno munale di Salò, e conoscente dello stile et fatto costui conoscere per buonissimo Sansovinesco, e di quello di Pietro da

(1) Anche Mons. Moschini Itineraire de la et parte raccolte intorno alla testa, e parte n'ea- Ville de Venite p. il3 , Venite 1819, accenna ci denti in le spalle. Del piede ch'ella scopre * e a queste cariatidi. ci del ginocchio che spinge sotto il sottile abito che (*) Pietro Arettino Lettere lib. IV. lett. 611 ci l'adorna, con le rare e ben composte pieghe al Salò descrive questa statua nel modo seguente.* ci bisogna lodarlo (//e) tacendone, che a parlarne ci 11 Danese, o M. Piero, mi ha messo tanto de- ci si scemerebbe il suo vanto. Ma se cos» mirabila ci siderio di vedere la figura che avete in bel marmo ci è cotale opra da voi fatta iii la gioviueua tra- Ci iscolpita di nuovo , che non sono per acquie- ci scurata , di che maniera si dee credere che sia ti tanni nelP animo se non la veggo e ben presto ; ci questa eli' esce dallo stil vostro in la età cii- te benché chi si vuol chiarire di quel che vaglia coiispcctii? Di Maggio in Venezia M. DXLVIII ». et P ingegno vostro nelP arte di Fidia, miri la (3) Venezia descritta p. u3. Venezia per Gia- et statua, della quale si mostra superbo Murano. como Sansovino l58i. «( Cotale imagine della giustizia tiene nelPuna (4) Mons. Moschini accenna anclPesso (/<*«•- ci mano la spada e nelP altra le bilancie con si rair* de la Ville de Venite p. So. Venite l8lp) et vaga virilità di leggiadria, che pare piuttosto a queste altre opere facendone però autore Dame e* viva che finta. Gentilissimo è l'atto che dia fa, nic . da Salò, anziché Pietro da Salò come dice, ci egli con tanta grazia la muove (tic), che si po- e sembra dir bene, il Sansovino. c. Irebbe giurare che si movesse nel pas»o, e non (5) Venezia descritta p. 9. Venezia l58i. ci the si rimanesse nelP attitudine. Soave e grave (6) Accenna a questa statua anche Emmanuele et è Paria del suo aspetto; altiero e begniguo si Antonio Cicogna. Delle Itcritioni Veneziane T. 1, •i dimostra il sereno che se le discopre nella fron- p. 168, col. 1 in fine, ti te, bella e morbida e la sorte {tic) delle treccie (7) Hit torta della Risiera di Salò p. Co. no JPlfc Pietro da Salò cosi scriveva il medesi- 6. Descrizione de' suoi viaggi e di mo Prof. Turrini « Lo stile di questo quanto opero nel corso de' suoi anni. « Scultore Salodiano si avvicina a quello Questi ultimi scritti inediti forse con* « del suo maestro ; ma conserva al- servansi presso de' suoi nipoti in Fiu- ce quanto di rozzezza, che toglie quella micello. tt precisione, tanto aggradevole nel Il celebre Brocchi così scrive (1) delle te Sansovino v. due ultime opere edite del Pilati. et Nel FILATI Cristoforo, da Gaino. Sacer- <€ 1769 l'Accademia di Brescia mise fuori dote. Nacque egli in Gaino a' 15 otto- et un volume sotto il titolo di Saggio bre del 1721, e quivi studiò in gram-

(1) Commentarii deVOAcc. delle Sciente .... 1 (2) Saggio p. i3i, 132. di Brada per Panno 1808 p. 37 . 3S. } PIL—POD 1 11 P1LATI Cristoforo, da Toscolano. Sa- presso de' suoi nipoti, Colto da apo- cerdote. Fu dottore in ambe le leggi, plessia morì il 28 novembre del 1822. primo Arciprete di Toscolano, e suo PODESTÀ' Ercole da Maderno. Egli, Vicario foraneo nel i588, Protonotario e Paolo suo fratello, e i loro discen- Apostolico e Convisitatore della diocesi denti da Rodolfo II Imperatore furono di Brescia e di quella di Feltre, dove era nel 1579 creati nobili del sacro Romano Vescovo il Salodiano Roveglia. Fu in impero. Nel diploma della nobiltà con- grande stima appresso quel grande por- cessa, di cui io ho visto copia, Ercole porato s. Carlo Borromeo, ed ebbene let- è detto dall'Imperatore Rodolfo Merea- tere di grandissima famigliarità. Gettò tor noster aulicus s e si accennano i egli i fondamenti della chiesa parroc- suoi meriti : Considerantes si dice, chiale di Toscolano e procurò che fosse praeter spectatam tuam ( Hercules) vi- eretta in archipresbiterale: Fu sepolto tae et morum integritatem egregium nella medesima chiesa avanti l'altare del in nos, sacrum Imperituri et incytcun no- santissimo Crocifisso con questo epitafio, stram Austriae domum s jidei et obser- che ora però non si vede più. vantiae studium, quod hactenus diversis obsequiis nobis ac divis olim Imperato- D. V. T. ribus Ferdinando et Maximiliano se- Cristophorus Pilatus cundo Dominis Avo, ac Genitori * prae- decessoribusque nostris colendis augu- I. V. D. stissimae memoriae 3 ac plurimorum Protonot. Apostolicus , Vie. foraneuSj annorum spatio aulam imperialem huc concionator eximius^ primus Archipr. illucque secutus cum alias j tum vero Tusculanij qui hujus Basiliae funda- publicarum aliquot regnorum nostro- menta jecit eamque in Arcipresbiteralem rum dietarum et coronatianum alia- erexit. Iterata visitatione Brixiensis Fel- rumque solemnitatum peregendarum trensisque Diecesis, nec non multis ho- tempore Jidelìter praestitis ita compro- noribus auctus j hic expectat donec ve- basti} ut non dubitemus, etc. niat immolatio sua. Questa medesima antica nobiltà fu Nella segrestia di detta chiesa vedesi da S. M. Francesco I confermata nel tuttora il suo ritratto con quest' altra 1820 a' discendenti superstiti del me- epigrafe. desimo Ercole. Cristophorus De Pilatis Tusculani PODESTÀ' Giorgio Bortolomeo, da primus Archipresbiter Plebis Tusc. Maderno. Sacerdote e nobile del sacro Anno Domini i588. romano impero. Fu fatto protonotario PODAVINI Giovanni da Salò. Nato Apostolico il dì 4 giugno del 1760 con ivi il giorno i o agosto del 1748 da Bor- diploma del Duca Filippo Sforza Cesa- tolomeo Podavini, e da Claudia Sac- rmi Montalto autorizzato da Paolo III chini, e studiatevi le lettere e la filo- a conferire questa dignità. Diede alla sofia, apprese la legge in Padova. Tor- stampa alcune opere eli prezzo non vol- natone in seno della famiglia, fu dal gare. Morì in Venezia nel 1802. genitore obbligato a darsi del tutto al- 1 avvocatura, che sentiva non essere SUE OPERE EDITE. conforme al suo genio. Fu perciò man- dato in Brescia presso l'avvocato Carlo 3. De jure naturae, libri VI ad usura Polotti ad impararvi la Procedura civile. studiosae juv'entutis j concinnati. Ve- Morto immaturatamente il suo genitore netiis 1774« Opera dedicata a S. E. ripatriò, e assunse la direzione della - il Cav. Andrea Tron, Procuratore sua famiglia e de' suoi fratelli minori. di s. Marco. Trovandosi libero si dedicò alle amene Del mondo creato giusta la stona lettere, e scrisse molte poesie di me- di Mose in confronto de* nuovi Si- rito non volgare, che serbansi mano- stematoli (XXXVIII Lettere filoso- scritte e riunite in due volumi in 4-° fiche ). Venezia 1781, T. 2 in 8.° ii2 POD Opera dedicata a S. E. il N. U. 1665 interruppe il Podestà il suo stu- Giusto Adolfo Van-Axel , patrìzio dio di lingua turca, dovendosi in tal veneto. tempo recare, ad Inspruck colla Can- PODESTÀ* Giovanni Battista, da celleria aulica di guerra (3), della quale Fasano di sotto (i), Cavaliere del sacro fu dapprima Accessista o Aggiunto e ordine Gerosolimitano. Egli nacque , pòi Cancellista o Cancelliere con me- come dissi, in Fasano di sotto da Gio- diocre stipendio. Tornato da Inspruck vanni Battista Podestà e dalla prima a Vienna si mise sotto la disciplina del moglie di lui Fanno i64o. Recatosi Meninski il primo giorno di gennaro giovinetto a Vienna col padre suo ( che del 1666 e vi stette fino al di 24 giu- ivi mercanteggiava, e già preso aveva gno del medesimo anno, costretto po- una seconda moglie, mortagli la prima ) scia ad abbandonarla, se crediamo a volea darsi agli studj. Ma essendogli lui (4), per la ruvidezza asprissima ciò conteso dal padre e dalla matri- del maestro, e con pochissimo frutto gna, ne fuggi arditamente a Praga verso del suo studio. Recossi poscia a studiare il 1661, e quivi si applicò alle lettere quella stessa lingua in Posen sotto un sostentandosi di quanto ritraeva dallo Turco fatto Cristiano (5), e sotto lui insegnare la lingua italiana o la latina medesimo continuò a studiarla in Vien- ad alcuni cavalieri, e ivi coi tipi di na, d'onde recossi a Roma in quel Urbano Baldassare Goliasch stampò nel Collegio de' Maroniti (allora ivi esi- 1662 una Grammatica seu Jundamen- stente distinto, e ora concentrato in talissima in latinam linguam introdu• quello de Propaganda) a seguitarvi gli ctio di pag. i4o. Fatto poi ivi il corso studj glottici, e specialmente dell'A- dei Diritti civile e canonico (2), 1* anno rabo e del Persiano per più di sei forse i665 ne tornò a Vienna a conso- mesi (6), e con molto suo profitto ed lare il padre, che più non sapeva nuove onore, se diamo fede agli attestati che di lui, che ammirò la virtù del figlio, esso produsse dappoi nelle sue opere (7), come era stato dispiacente della sua de' quali tuttavia il Meninski, già suo audacia. Neil' agosto del medesimo anno maestro e in seguito suo acerrimo ri- i665 cominciò il Podestà a dedicarsi allo vale, cercò indebolire la forza (8). Tor- studio della lingua turca sotto Fran- nato di RpanTa Vienna fu fatto dal-* cesco De Mesgnien Meninski celebre l'Imperatore Leopoldo segretario delle per le sue Linguarum Orientalium In- lingue orientali, e cominciò a dar sag- stitutiones * e pel suo Thesaurus lin- gio del suo valore in esse anche colle guarum Orientalium, il quale rive- stampe, e ad attizzare così vieppiù in duto poi e arricchito dall' Jenisch e cuore al Meninski il fuoco di una odio- riprodotto col titolo di Lexicon Arabi- sissima rivalità, che poi non si spense cum j Persicum, Turcicum è usato da giammai. Pubblicò il Podestà la sua tutti gli studiosi ed interpreti di queste seconda opera, ossia la prima di quelle lingue. A' 10 settembre del detto anno che riguardano le lingue orientali, con

(1) La Biografia Universale i! (a di Fasano (3) Vedi l'opera di lai intitolala Theriaca d'Istria. Ma egli nel frontispizio di nna sua opera p. u5, della quale parlerò più sotto* stampata in Vienna nel 1669, come vedrassi più (4) Theriaca p. ll5, ll6u sotto, si dice Italus de Injeriori Fasano ad lar (5) Theriaca p. il7. cum Benacum. (6) Vedi la Dissertazione Accademica eontinens (2) Trovo notato che al Podestà fu concesso specimen j e la Praefutio Curtut Grammaticalis : dall' Università di Piaga onorevole diploma di delle quali opere dirassi più sotte. Laurea in Utroque a' ao maggio del 1677. Però (7) Opere cit. se questa data non è eirata: il Podestà, finito il (8) la quintum viperinumque J. B. rodala suo corso dì studio legale, lardò lultavia dodici partum etc. ; della quale opera si diià poi. inni a riceverne la laurea dottorale. 3 113 questa intitolazione : Divino favente quest' opera del Meninski e nella pre- Numine Assertiones de principiis sub- cedente del Podestà le citazioni del te- stantialibus 3 accidentalibus * proximis sto orientale sono scritte a penna per ét remotis diversisque differentiis Lin- mancanza di tipi orientali. guorum j de Turcica Arabica et Per- Il Podestà tuttavia, invece d' arre- sica in communi et particolari j de in- starsi per questo, prese vieppiù lena a flexu Arabicae in Persicam , ulriusque correre l'impreso cammino. Concios* in Turcicamdeque eorum arithmetica,, siachè non guari dopo stampò la Ta- quas sub felicissimis auspiciis , . . . bellae Turcicae linguae studiosis sum- Leopoldi /. . . . annuente amplissimo me utilis ac necessaria ad intelligendum Consilio aulico-bellico publicae consi- lexicon heptaglotton . . Edmundi Ca- derationi exposuit* cum ji&i a «oc. stelli, in quantum Arabicam radicem, Caes. maj estate clementissime commis- ejusdem Castelli, nec non . . . Jacobi sorum linguarum orientalium studiorum Golii dictionarium Persicum* in quan- specimen darete Joannes Baptista Po- tum radicem Persicam raepresentat, destà3 ITALUS DE INFERIORI FA- inventore J. B. Podestà. Lipsiae 1672 SANO AD LACUM BENACUM sac. in f. Caes. majestatis a Concellis Aulico— Avendo poi nel 1774 ottenuto dal- bellicis et Hungaricae linguae transla- l' Imperatore Leopoldo di poter erigere tor. Viennae 1669 in 4* H Meninski od aprire a sue spese un Collegio di lin- tosto gli fu addosso colle Notae in li- gue Orientali ossia di Arabo, Persiano e bellum an. 1669. Viennae typis vul- Turco da insegnarsi da lui, mise fuori gatum j cujus inscripto Asseniones de Litterae publicae quibus invitat Vien- principiis etc. j ab amico tam corrigen- nensem juventutem J. B. Podestà ad tis (Meninski) quam errantis (Pode- addiscendas linguas Arabicam, Persi- stà) typis mandatae. Viennaei6Sg in 4* cam et Turcicam, mense octobris ad Due anni dopo mise fuori il Podestà valvas Universitatis ajffixae. Viennae una Cronaca Turca da lui tradotta in 1674 in f.; e il Prodromus novi lin- tedesco, in latino e in italiano, coi varj guarum Orientalium CoUegii jussu titoli seguenti : Aug. etc. erigendi in Universitate Vien- Verdolmetscher Turhiscer Cronick nensi per J. B. Podestà. Viennae 1674 ( l'Interprete della Cronica Turca) Nor- in 4* berg 1771 in 8. min. Questo però fu nuovo argomento per Translatae Turcicae Chronicae Pars la rabbiosa sferza del Meninski. Ipso prima continens originem Othomanicae facto egli mise fuori In Prodromum stirpis j undecimque ejusdem imperar novi linguarum Orientalium CoUegii torum gesta juxta traditiones Turca- seu praecocem ficum a venenata arbore rum. Norimbergae typis Mieli. et Joan. J. B. Podestà nuper productum Anti- Frid. Exterer 1671 (1). dotum a F. de M. M. ( Francisco de Annali Ottomani tradotti dall' origi- Mesgnien Meninski) praeparatum. Vien- nale tedesco in italiano* Parte prima nae 1674. Il Rettore però e il Conci- (ivi forse) 1671 in 8. min. storo della Università Viennese pro- Nè anche questo lavoro andò salvo mulgò un decreto, col quale proi- dall'aguzza punta di Meninski. Egli biva, proscriveva, e condannava al mise fuori tosto l'Anatome secundi fuoco codesto velenoso Antidotum, ad- monstruosi partus J. B. Podestà * cui ducendo sei cause, per cui doveasi ri- nomen Origo et gesta Othomanicae stir- gettare come empio ed infame ; e l'Im- pis, a viro hujus artis perito facta peratore stanco e annoiato da cosi lun- an. 1671 in 4« E da osservarsi che in ghe animosità, nel settembre del detto

<1) V. Schelorn Amoenit. Uttcrar. XIV. 114 POt—POM PRA—QUA anno i6;4 mandò c al Meninski e al tuttavia di lui alla luce Elementa cai- Podestà ordine di por fine assolutamente ligraphiae Tu reic0-Arabico-Persicae in alle loro personali contese e alle vicen- una tabella Cui adjecta tabella praetica devoli ingiurie (i). Ma vedremo per Viennae 1678; e Mustaphae filii tìos- quanti anni valse un cotale ordina- sein Algenabii de gestis Tiimurlenki seu mento. Tamerlani Opusculum ex codice Bi- Nell'agosto del 1677 essendo di pas- bliothecae Caesareae Vindobonensis La- saggio per Vienna il P. Francesco Pi- tine redditum. Viennae 1680 in 4« scopo Domenicano e Pietro Badick, L'opera però maggiore del Podestà Legati del Sommo Pontefice in Persia, uscita in luce fu il Cursus grommati- il Podestà e tre de' suoi scolari, pre- calis linguarum OrientaliumArabi- sente per ordine dell' Imperatore lo cae, Persicae et Turcicae Pars I sdir stesso Meninski, diedero loro sotto gli licet Arabie. Viennae senza nota di auspizj dell' Imperatore medesimo il dì anno (1688) in 4 di pag. 797; Pars II 8 di quel mese un'Accademia di lin- scillicet Persie. Viennae 1691 in 4* di gue Araba, Persiana e Turca nella pag. 787; Pars III scillicet Turcic. Chiesa de' Padri Dominicani di quella Viennae 1703 in 4r di p. i338. Tutte dominante. E perciò il Podestà mise e tre le dette Parti sono dedicate al- fuori una Dissertatio Academica con- l'Imperatore Giuseppe, e lunghe e tinens specimen triennalis profectus in dotte ne sono le epistole dedicatorie linguis Orientalibus Arabica * Persica, premesse alla seconda e terza parte. La et Turcica . . . disserente J. B. Pode- prima parte contiene una Grammatica stà . . publice cxhibenda a linguarum Araba ordinata sul metodo delia Gram- Orientalium auditoribus. Viennae 1677 matica latina dell'Alvaro. La seconda in 4« Ed eccoti il Meninski dare in dopo la lettera dedicatoria ha una lun- luce soli cinque giorni dopo quel suo ghissima Prefazione, nella quale l'autore mordacissimo Opuscolo intitolato In ragiona dell'utilità del conoscere le quintum viperinumque J. B. Podestà lingue d' Oriente e dello spirito degli partum idest in libellum nuper ab eo •Orientali stessi; narra diverse avven- editum cum inscriptione Dissertatio Aca- ture della sua vita succedutegli in Ro- demica etc. breve antidotum, Viennae ma, in Firenze, in Costantinopoli, 1677j mensis augustidie xm in 4* che se erano vere poteano lusingare la Avendo il Podestà risposto non guari sua vanità; rappresenta in alcune ta- dopo col suo libro intitolato Theriaca vole il modo, con cui le legazioni o de- contra viperinos male suadae invidiae putazioni austriache s'introducono al- morsus sive Dissertatio Academica Col- l'udienza de'Sultani ottomani; discorre legii linguarum Orientalium de Menili- della maniera di rischiarar le moschee, skiano scommatum et execrationum orco indi indicai luoghi dell'impero ottoma- ter victrix terque triumphans per J. B. no ne' quali fiorisce la religione cattolica Podestà etc. Viennae 1677 in 4- A tal (della quale dimostra e zelo e dottrina), medicina oppose il Meninski altro far- i Greci e i Giudei che ci vivono e maco cui egli chiamava resolutivo col le cause per cui nel medesimo impero è libro intitolato appunto Resolutio The- continua la peste ecc. A codesta sva- riacae contra viperinos male suadae riatissima Prefazione succede la Gram- invidiae morsus etc. Viennae 1678 in 4« matica Persiana, e in fine un Lexicon Avvezzo il Podestà alle saette in- verborum persicorumj ossia de' loro velenite del Meninski non cessò per infiniti. La terza comprende una Gram- questo di dar prove delle sue cogni- matica Turca, e poscia un Indice uni- zioni glottiche orientali. Onde si ebbe vcrsalt^di tutte e tre le Grammatiche,

(l) Theriaca p. lon. > n5

Araba, Persiana c Turca, e in fine Tu reparare tamen3 Caes are dante, Paroemìae Locmani Sapientis ex Gram- ' ( potes. matica Arabica Erpeniij expensis J. B. Tu facis ut jam non sit nobis barbara Podestà. Constantinopoli per litteratum ( Persis . Persam Persice per litteratum Turcam Nec jam Turca novus, nec peregri- Turcice redditae cura Joannis Adami ( nus Arabs. Laceviz. Colloquii rediere vicesj audire loquentes Nell'esemplare della Parte prima di Possumus, et uoces rèddere cuique questa triplice Grammatica, resa raris- ( suas. sima, esistente nella Biblioteca Vati- Magnum opus et magno Leopoldi no- cana , dove io la vidi j il Podestà scritto ( mine dignum aveva di suo pegno : Omnibus encomiis Laus erat haec titulis adiicenda suis. dignissimis Venerabilis Collegii Maro- Illius ad nutum quae plurimas dwidit nitarum de Monte Libano Dominis ( orbem alumnis eruditissimis meis quondam In partes, facto fo edere 3 lingua coit. in studiis Arabicae linguae jfidissimis Ille potest solem novumsolemque ca- instructorìbus et dilectissimis consoda- ( denteili libus in aeternae gratitudinis et obser- Ille vcl oppositos consociare polos. uantiae mnemosynon3 quo ualeo affectu* Caesareum hoc gentes vario sermones afferò hunc rneae exiguae capacitatis ( diremptas laborem et fructum ab eorum Domino- Colligere et juncto denique ab orbe rum beneficentia promanentem. Joannes ( coli. Baptista Podestà Eques SS. Sep. Hier. Non egual festa però fece al Podestà Sac. Caes. B. Miis Consiliarius Reg. il suo antico Archiloco il Meninski. Pe- Aulico'HungaricuSj et Orientalium lin- rocché, almeno riguardo alla seconda guarum secretariusj Terrae Sanctae in Parte della Grammatica, diede alle Aula Caesarea advocatus imperiali au- stampe il libro seguente: Joannis Ba- ctoritate, Arabicae, Persicae et Tur- ptistae Podestà cursus grammaticalis a cicae linguae publicus Professor. Vien- meta ad carceres retortiPars secun- nae 1689. da j hoc est rescriptum notissimi inter- Avendo il Podestà mandato in dono pretis Meninski in Persismum seu Gram- anche al sig. Leonardo Comincili di maticam Persicam a dicto J. B. Podestà Salòj poeta a que'tempi chiarissimo, nuperrime editam^ Viennae 1692 in 4« un esemplare di codest'opera, n'ebbe Non so se anche sulla prima Parte in cambio il seguente epigramma (1): stampasse il Meninski qualche cosa di Equiti Jo. Baptistae Podestà Bena- simile. Sulla terza Parte, uscita sola- censi S. C. B. M. in linguis Orienta- mente nel 1703, certamente nulla ci libus a secretis et linguarum Orienta- potè dire o scrivere, avendo la morte lium publico Professori prò munere posto fine alle sue invidiose censure e munusculumprò Grammatica Arabi- a' suoi giorni nel 1698. ca Persica , Turcica reponit hoc epi- A dire alcun che del merito del Po- gramma Leonardus Comincili Salo- destà per rapporto a una tale contesa, diensis. que' celebri uomini che furono un Ma- Lingua fuit populis olim data pluribus racci Professore di Arabo nell' Archi- ( una ginnasio della Sapienza di Roma, no- Scinditur in plures quae prius una tissimo pel suo Alkoranus refutatus (fuù. un Naironi Professore quivi stesso di Per scelera invectum, nec jam repara- Siro, un P. Atanasio Kircher massimo ( bile damnum, poliglotto de' tempi suoi e ornamento

(1) Cominelli Teonardo Poeth P. II. p. 159. | Payia 17lo. 16 i iG POD «biavissimo del romano Collegio della ad accessum practicum in lectiones Compagnia di Gesù, un P. Agop Ar- scripturarum Arabicarum uocalibus de- meno Missionario del Collegio di iVn- stitutarum praesuposita scientia gram- paganda, un P. David da S. Carlo Car- maticali. Viennae 1689 *n 4- Inoltre si melitano Scalzo. Professore anch'esso diede a comporre un Lexicon Latino- di Arabo nel Seminario di S. Pancrazio Turcicum, il quale poi finito rimase extra Urbem (1), lodarono il Podestà inedito. Neil' esemplare autografo che del metodo da lui tenuto nello inse- era a Venezia presso una signora Tom- gnare le lingue Araba, Persiana e Turca masini leggevasi in fine : Incaeptum hoc sulle specimina da lui mandate a Roma. opus in principio anni i6g5 et perso- Ma il Meninski cercò di scemare il lutum 12 novembris an. 1699. — Fun- peso di tali gravissime autorità (2). datum est autem hoc opus supra Vo- Inoltre l'Jenisch, Revisore e amplia- cabolario Italiano^—Turchesco compi- tore, come notammo di sopra, del The- lato dal M. R. P. F. Bernardo da Pa- saurus linguarum Orientalium del Me- rigi ecc. Roma i665. Opus est hoc ninski, dice essere stato il Podestà (3) abundans dictionibus sed sine phrasi i>ir solersi magis quam linguarum Orien- aut syntaxi propria. Doctissimos Tur- talium peritus* et labores ejus herculei3 carum, quos Adrianopoli et Costanti- si librorum numerum spectes. Un tale nopoli habere potui magnis expensis in- giudizio tuttavia dell' Jeniscli potrà pa- duxi ut uocibus seu dictionibus usus rere anzi che no avaro, considerando exempla 9 et differentias adnotarent , gì' impieghi sostenuti dal Podestà non quod et Jeceruntj quibus ego adjunxi solamente di pubblico Professore, ma collecta a me ex solidis Authorum Orien- di aulico Interprete e in Vienna e in tis lectionibus, quorum praecipuus et Costantinopoli di quelle lingue. Comun- rarissimus est. Caes. Bibliothecae codex que poi si fosse della sua glottica scien- Mustapha Ben Gelai scribens Sultani za, egli non assaltò mai il primo il Sulemani contra Karolum Quintum et merito della dottrina glottica del Me- Ferdinandum primum Austriacos et con- ninski e delle sue opere , sibbene si tra Lusitanos in Indis gesta. pose in sulle difese quando sè e gli Sembra poi che il Podestà conoscesse scritti suoi vide assaliti con invidia ed anche le lingue parlate da popoli di astio cagnesco dal Meninski, che in origine Tartara : poiché Leibnitz lo ris- fatto non avea poi bisogno a far grande guardava per l'uomo il più atto a dare sè dell' invilimento del suo rivale, * su di esse delle notizie distinte ed esatte. grand'uomo qual era; e potea spender Egli perciò consultònelo più volte a tal il tempo in altro che in quelle gare uopo, e le sue domande colle risposte affatto vuote di frutto, come avverte del Podestà sono state raccolte nelle anche l'Jeniscli (4). Ma seguiamo senza opere di questo filosofo (5), e pubbli- più a dire degli altri scritti del Podestà. cate anche da Pougens in lingua fran- Egli mentre dava opera a quel suo cese (6). Inoltre egli sapeva il Boemo, Cursus Grammaticalis stampò un altro l'Ungarese, il Francese, e lo Spa- opuscolo intitolato Fax reiuiniscenliae glinolo (7).

(1) Vedi la Dissertatici A endemica continens eie. Meninthi. I». 118, 120 succennala, e la Prae/atio alla (^) Loc. cit. Pars II del Cursus Grammaticalis. (5) Leibnitz Opere dclPediz. di Dulens T. VI. (2) In Quit:tum viperinumqne p. 4» 54, 56. p. 228—231. (3) "LMenisrb parla alquanto del Podista nella (6) Saggio sulle antichità del Nord. Ediz. II. Commentano premessa at Lexicon Arab. Pers. p. 70—73. Ture, del Menins1 i p. CXL , CXLVII, CLVil : (7) Vedi la Dìtserlaiio Academica conlinenf efr. e nell'ari. ifcp vi tien dietro De vita et feriptn surcennaia a car. 118, 120. POD -POL ,,7 Voglionsi tuttavia conoscere distin- PODESTÀ' Valerio, da Maderno, tamente alcuni degli impieghi dal Po- Sacerdote, nobile del sacro Romano destà sostenuti, e un grave accidente imperio, e Accademico Unanime ed incorsogli in Costantinopoli. L'Impe- Agiato. Diede alle stampe le seguenti ratore Leopoldo avealo mandato collo prose e poesie: stipendio di 600 fiorini primo inter- , 1. Orazione in lode di s. Vigilia Ve- prete a Costantinopoli (1). Quivi egli scovo e Martire3 Protettore di Trento, attendeva al suo officio e a perfezio- recitata ivi. Brescia pel Turlino 1753. narsi vieppiù nelle cognizioni delle lin- 2. Rime per la solenne professione di gue orientali, colla istruzione di un Ottavia Francesca BaUo nel Moni- certo Muderris, cui egli stesso chiama stero de' SS. Jacopo e Filippo. Bre- primario suo maestro nelle medesi* scia pel Turlino 1752 in 8. me (2) , quando vi ricevette tre coltel- 3. Rime per la solemie professione della late, delle quali essendo stato guarito Nob. signora Rosa Valotti nel Ma- da' medici Turchi, tornò a Vienna. nistero della Visitazione in Salò 3 Venne poscia mandato dal medesimo raccolte etc. Brescia pel Bossini 1761 Imperatore in Ungheria al tempo della in 8. Vedi a car. 3j 8, 9, 10, 11, ribellione; d'onde tornato si fermò in i3, 14, 16, 17, 3a, 33, 57—62. Vienna, ed ebbe da Leopoldo il titolo 4 • Sonetti per L. Manin Proc. di s. Mar- di Segretario di guerra, e fu dichiarato co. Sta in Gozzi Gasp. Poesie, per L. Cavaliere di Gerusalemme, .ossia del Manino 167, 168. Venezia 1764 in 4. santo Sepolcro, e protettore o avvocato POLO Cardinale Reginaldo. Scioltosi di Terra santa, per cui portò poscia il Conclave per la elezione di Giulio HI appesa al collo la Croce. 1/ Imperatore al sommo Pontificato., il Card. Regi- Giuseppe, succeduto a Leopoldo lo di- naldo Polo, il quale era Protettore del- chiarò inoltre Consigliere d'Ungheria l'Ordine Benedettino Cassinese, con nel prendere possesso di questo regno. permissione del medesimo Papa venne Non fu poi il Podestà in cosi alta stima a ritirarsi per molti mesi nel Convento solamente presso gl' Imperadori d' Al- de' Padri Benedittini di Maguzzano, lemagna, ma anche presso altri Sovrani. onde attendervi .più vigorosamente c Conciossiachè Clemente IX per la tra- più tranquillamente alla pietà e alle duzione di alcune lettere venute dalla lettere, come narrano il Davanzali (4), Persia onorollo di alcune medaglie, il Vescovo Dudizio Sbardellato (5), e Cosimo III gran Duca di Toscana per Lodovico Beccadello (6), il Rossi (7), il l'interpretazione di alcune altre lettere Card. Quirini (8) e il Biancolini (9). persiane, ed Emmanuele Duca di Ba- Ciò fu 1' anno i553. viera il regalarono tutti e due di una POLOTTI Carlo Antonio, da Gazano. collanna d'oro (3). Fu giureconsulto ed avvocato valente, Dopo tante fatiche, tante dispute, e e cultore delle lettere. Mori nel 1787 tanti onori morì il Podestà in Vienna in Brescia, dove esercitava l'avvoca- nell' età di 72 anni ^ e fu sepolto ivi tura. Lasciò inediti degli scritti di nella chiesa de' Padri Domenicani. scienza legale, e diede in luce una

(ij.ln tale occasione forse il Podestà fu anclte (3) Theriaca p. 6a, e Pracfatio alla Pars II in Terra santa, come dice il Reinaud nel suo ar- del Cursus Grammat. ticolo inserito nella Biografia Universale. Almeno, (4) Scisma d1 Inghilterra p. 88. Fir. «638. egli aggiugne. il titolo di Cavaliere del Santo (5) Vita del Card. Reginaldo Polo. Ve». .563, Sepolcro , cui egli talvolta assume, fa supporre (6) Vita del Card. Contarini, Bres. 17^6la 4. che andato sia per lo meno fino in Terra santa. (7) Elogi istorici p. 373. (3) PraeJ. alla Pars. II. del Curtm Gromma- (8) Epht. X. Decad. III. tiialit. (9) Notili* storiche delle Ch. di Veronal*, V. P. I. p. 16S. 118 POt—POM PRA—QUA Lettera al sig. Ab. Aut. Sambuca, che molte sue lettere latine scritte a varj contiene alcune Notizie di Jacopo Bon- de' suoi scolari, tutte cose preziose per fadio e della sua famiglia nella edizione la semplicità, per la nitidezza e per la delle opere del Bonfadio di Brescia 1774« eleganza della latinità: ed è a dolersi POLOTTI Domenico , da Salò, Sa- che nulla finora siasene dato alla luce. cerdote. Egli insegnò filosofìa e teolo- Vuoisi però sperare che i Nobili Si- gia. Noi abbiamo alle stampe, oltre l'E- gnori Bruni Gian Maria e Alessandro, pistola dedicatoria a Bonifacio Toma- amatissimi dal loro maestro Pomella, celli premessa alle Giornate di Silvan e custodi della maggior parte de' suoi Cattaneo stampate in Venezia nel 177^ manoscritti, ne diano in luce almeno un Discorso intitolato: Discorso Acca- - la Versione delle lettere del Bonfadio demico che è più espediente il prender col loro testo a fronte, e con dinnanzi donna straniera che della propria pa- la Vita del Pomella medesimo, scritta tria j 1747 in 4 picc. senza nota nè di sino dal 1795 con fior di latina ele- . luogo nè di stampatore. ganza dal chiarissimo sig. Dott. Gio- POMELLA Angelo, da Salò, Sacer- vanni Podavini. dote. Vuoisi egli ricordare come esem- PRANDINI. . . da Vo- pio luminosissimo di un perfetto mae- barno, Carmelitano Scalzo, fiorito sul stro di lettere latine e italiane. Sacer- principio di questo secolo. Si ha alle dote com'era di specchiati costumi e stampe di lui il seguente trattato di teo- di religiosissimo cuore , dottissimo delle logia morale, diviso in due parti : Con- leggi o regole delle due lingue, non futazione della Dissertazione del sig. che della loro prosodia, dilicatissimo co- Ab. Gian Vincenzo Bolgeni « Il pos- noscitore delle eleganze degli scrittori sesso principio fondamentale per deci- classici delle medesime , scrittore niti- dere i casi morali » indirizzata allo dissimo anch' esso della lingua del La- stesso illustre Dissertatore da un Sa- zio, amorosissimo della gioventù a lui cerdote Carmelitano Scalzo P. I. di affidata, e premurosissimo del suo riu- pag. 439; e P. II. di p. 44°- Venezia scimento nelle buone lettere e della pel Santini 1814 in 8. Vi è unita una sua educazione al vivere cristiano, in- Dissertazione che prova una supposta segnò egli grammatica in patria per la Decisione del sacro Concilio di Trento. lunga età di forse 55 anni con tanto Quest'opera però era già stata com- suo plauso e con sì copioso frutto de' posta dall'autore sino dal 1799, ma discepoli suoi, tra' quali giova ricor- poi per varie combinazioni pubblicata dare un Butturini Mattia, un Giovanni solamente nel detto anno 1814, come Podavini, e un Gargnani Gaetano. Egli si fa avvertire da lui stesso a car. VII. fu anche amantissimo del dipingere : io delV Avviso posto dinnanzi alla P. I. però non vidi che un libretto da lui Non mi ricordo da chi abbia tratto adornato di elegantissime vignete a queste notizie, nè di aver mai veduta penna. Morì in Salò il dì 4 dicembre suddetta opera, cui però ora vedTei del 1794 nell'età di oltre ottanta quat- volontieri per verificare o rettificare tro anni. Lasciò manoscritte le tradu- quanto ne ho scritto. zioni latine delle trenta Novelle del QUAGLIA Francesco, da Salò, figlio Boccaeeio, delle Favole di Esopo, di di Gian Battista. Fu celebre Organista tutte le Lettere del Bonfadio, di molte di santa Maria Maggiore in Bergamo di quelle di Annibal Caro, di non po- ed autore di musicali concerti. Viveva che ancora di Benedetto Varchi, di nel 1727. Claudio Tolomei, di Don Angelo Grillo, QUAGLIA Giacomo., da Salò, zio di Paolo Manuzio, del Cav. Guarini, del precedente, Sacerdote. Alla perizia di Bernardino Marliano, di Francesco del suonare l'organo e del comporre Pigna^ di Lodovico Dolce, di Eustac- in musica aggiunse anche quella di fare hio Manfredi, di Gian Pietro Zanotti, gli organi. di Fernando Antonio Ghidini. ecc.. e QUAGLIA Gian Battista, da Salò, QUA—RAG —RAI—RE—RIZ li9 fratello di Giacomo, e padre di Fran- 1. Vita D. N. I. C. in triginta lectio- cesco. Studiò in musica sotto il celebre nes distributa. Brixiae 1639 in 4. Organista Bresciano Francesco Turini, 1. De sacro tempore Vitae D. N. I. C. e" riusci grande egli stesso nella mede- pia considerano et devotum exercì- sima ari»e : onde fu famoso Compositore tium super annis , mensibus hebdo- di musica e maestro di capella, prima madisj diebus, et horisj Brixiae apud del Duomo di Bergamo e poi di quello Antonium Riziardum 16 . . in 4* di di Brescia, dove mori. Parla di lui con p. 43. lode il Cozzando nel suo Vago e cu- RIZZINI Gaspare, da Gardone. Sa- rioso ristretto di storia Bresciana a cerdote od almeno Cherico. Egli stu- car. 245. diava in Gius canonico e civile nella RAGUSI Jacopo, da Salò. Il Comi- Università di Padova, quando il Prof, ncili presso il Garuffi (1) ne fa sapere di Gius canonico Marchioni chiamato eh' ee egli fu poeta latino ed egregio a Roma verso l'anno i(>6o a trattarvi « imitator di Virgilio, e che stampò in le controversie che erano insorte per e< varj tempi varie egloghe degne di la Contea di Comachio tra la Casa di e< esser vedute ». Este e la Corte Pontificia, seco lo con- RAINERI Agostino, da Desenzano, dusse qual segretario. Compiaciutosi Minore dell' Osservanza. Fu uomo ver- però di lui il Cardinale Rinaldo di Este, sato nelle scienze sacre, e cristiano ora- che allora era in Roma, lo chiese al tore. Morì nel 1788. Se ne hanno alle Marchioni, e ottenutolo lo tenne seco stampe : Brevi notizie di sani* Ursicino in Corte, sino a che verso l'anno 1680 sesto Vescovo di Brescia * consacrate lo spedì quale incaricato di affari straor- alli Illustriss. Deputati pubblici della dinari per la sua casa a Londra presso città j Brescia per Pietro Vescovi 1779 quella Corte, e da lì a venti e più in 8. o in 12. anni di là mandollo nel medesimo of- Hannovi poi alle stampe delle Poeti- ficio alla Corte di Francia, e fermo- che Composizioni in comprova del com- velo sino alla sua morte, che fu verso mime applauso giustamente riportato l'anno 1730. Trattò il Rfzzini in queste dal M. B. P. Agostino Bainer da De- e in altre missioni importantissimi af- senzano Lettor giubilato di Teologia fari , e visse in Londra e in Parigi caro ne* Minori Osservanti e Accademico e stimato non solamente dal Cardinale, Agiato di Rovereto predicando nella poscia Duca di Este (Rinaldo) , ma ac- Cattedrale di Mantova la Quaresima cettissimo a quelle Case regnanti, e a dell'anno 1780, a lui offerte dagli am- Principi e a Principesse, e a' loro mi- miratori del sommo suo zelo e singolare nistri, e specialmente a M. Torsi, se- eloquenza. In Mantova per l'Erede di gretario di stato del Re di Francia, e Alberto Pazzoni in 12. al padre dell' Abbate di Pompona. Mo- RE Fra Martino , da Calvasesio, Cap- rendo lasciò per quattro mila doppie puccino. Fu definitore nella Provincia di mobili, di arredi cioè domestici, di Bresciana de' Cappuccini, maestro de' pitture, di libri e di manoscritti. Novizi, missionario e visitatore aposto- Trassi il più di queste poche notizie lico delle Missioni dell' Ordine de' Cap- da lettere apografe di corrispondenza puccini ne' Grigioni e nella Svizzera, tra l'Ab. Rizzinj e alcuni Principi e e uomo di esemplare virtù, di rara ministri , esistenti rielle Miscellanee prudenza e di caldo zelo della fede cat- Benacesi raccolte dall'Abate Stefano tolica (2). Compose anche e diedé alle Bernini, da me altre volte mento- stampe le due opere seguenti : vate.

(l) Italia Accad. p. . . . I (2) Vedi Bononia Biblioth. Scriptor. Capiteti- nor Ari. Martinus de Calvaccsio. i2o ROD -ROS RODELLA Gian Battista > da Paden- valere una coperta superbia , ed anco ghe, Sacerdote. Nato ivi il di 1 marzo talvolta la brama di coprire la temerità del 1724 da umili ma onesti genitori, di nuove ed erronee dottrine; delle venne a Brescia a studiarvi belle let- quali, malgrado i contrari ammaestra- tere e scienze filosofiche e teologiche menti de* suoi precettori, non, fu sgra- sotto i RR. PP. della Compagnia di ziatamente puro il Rodella, strettissimo, Gesù. Reso già cherico e studiante in amico dello Zamboni, del Guadagnini teologia nell'età di anni 20, fu dalP. Fe- e dei Tamburini, come si potrà cono- derigo Sanvitali suo maestro raccoman- scere anche dal solo catalogo delle sue dato , inclinatissimo coni' era allo studio opere. Morì in Brescia settuagenario il della storia letteraria, a quel chiaris- dì 5 maggio del 1794* dopo aver vis- simo lume di sì fatta erudizione, il Co. suto una vita, come dissimo laboriosissi- Gian Maria Mazzucchelli. Onde accolto ma, e adorna dell' esercizio almeno este- e tenuto carissimo dal medesimo Conte riore di molte virtù. Il P. Giacomo in propria casa pel volgere di 22 anni, Gussago da Brescia minor Osservante, ovvero fino alla propria morte, se l'ebbe del Rodella e delle sue dottrine aman~ a sì robusto compagno e ajutatore nelle tissimo, quanto benemerito delle Bre- Opere del Museo, soprannomato Maz- sciane memorie, ha scritto e stampato zucchelliano, e del Dizionario degli in Padova nel 1804 le Notizie intorno Scrittori d* Italia. Conciossiachè il Ro- alla vita e agli scritti di lui, dandone dclla copiò per le stampe il detto Mu- in fine il lunghissimo Catalogo, cui po- seo j facendovi anche i contorni delle trà ognuno ivi vedere. medaglie colla leggenda del diritto e ROSCIO Nicolò, da Salò, religioso Car- del rovescio, e gl'indici, non che in- melitano, di buona mente e d'innocenti vigilando alla correzione tipografica. Per costumi, come scrive il Cozzando (1). l'anzidetto Dizionamo poi egli co- Se ne hanno alle stampe le due se- piò non altramenti i maggiori articoli guenti opere ascetiche: stesi dal Co. Mazzucchelli, ne scrisse 1. Le condizioni necessarie ed utili alla egli de' minori, spogliò delle opportune confessione sagrarne/itale per confes- notizie i Giornali letterari d'Italia e di sarsi bene. Padova i586 in 4* oltremonte, e infiniti libri e raccolte 2. De' presidj del Cristiano contro i spettanti a storta letteraria : sicché, sette vizj capitali. Milano 1591. vivo tuttavia il Co. Mazzucchelli, ossia ROSETTTINI Luca, da Salò. Se no nel suddetto periodo di 22 anni, sei ha alle stampe un' Orazione col titolo volumi del Dizionario uscirono in luce. seguente: Orazione di Luca Rosettini Il Rodella solo poi ne' 28 anni per cui da Salò correttore delle stampe di Ve- sopravvisse al suo Mecenate perseve- nezia della serenissima Signoria* per- rando nel lavoro medesimo, accrebbe suadendo V Accademia delli Laboriosi assaissimo i repertori per lo prosegui- all' elezione de* Protettori di lei^ reci- mento dell'opera, e lasciò tutto presso tata dalt istesso. In Venetia presso i gli Eredi del Co. Mazzucchelli (2). Varischi 1620 in 4* Nè furono queste sole le opere del- ROSMARINI Barone Alessandro Li- l'Ab. Rodella. Conciossiachè oltre al bero, da Desenzano. Per le sue pro- prestarsi egli volonterosissimo e in voce dezze guerresche a servigio dell'Austria e in iscritto a chi nel richiedea di no- venne innalzato nel 1724 al grado di tizie , scrisse molti altri libri, e assai Luogotenente Colonnello, come ho ri- ne stampò, coprendosi mai sempre di conosciuto dall'imperiale diploma, di un mentito o finto nome: nel qual cui mi venne alle mani una versione costume però alla modestia potea pre- latina fatta sull'originale alemanno.

(1) Libreria Bresciana P. li. p. 283. (2) Vedi l'art. Giorgi P. Gio. Ballista, ROT •R0V «II ROTINGO Andrea, da Salò. Vedi Vescovo e mandato a Coadjutorc del Ve- Butturini Mattia. scovo di feltre Filippo Maria Campeg- ROTINGO Serafino, da Salò. L'anno gio, e dopo la sua morte Tanno i584 i54i egli era Professore di Giurispru- gli fu dato a successore. Nel i58o ve- denza canonica pel libro sesto delle De- nuto S. Carlo visitatore apostolico della cretali nell' Università di Padova (i). Riviera, lasciata per poco la coadjutoria ROTINGO P. Giovanni Battista, Che- di Feltre, venne a tener compagnia a rico regolare Teatino. Soggiornando egli quel gran Santo porporato e a soccor- da 22 anni nella casa del suo Ordine in rerlo dell' opera sua (3). Nel i588 il Varsavia, Augusto III Re di Polonia ed dì 19 marzo si vide tuttavia in Salò Elettore di Sassonia con suo Diploma consacratore della Chiesa de' Cappuc- del dì 20 marzo del 1763, esistente cini. Consacrò egli per delegazione di presso 1* illustre sig. Augusto Rotingo Clemente VIII, anche Francesco Gon- suo pronipote, lo aggregò fra i Teologi zaga a Vescovo di Mantova, e Carlo di Corte. Reduce egli poi in Italia morì a Vescovo di Trento. Nel i5g6 nel Collegio di Brescia. intervenne al primo Concilio Provin- ROVEGLIO Conte Giacomo, da Salò, ciale celebrato in Udine dal Patriarca Vescovo di Feltre. Nato quivi di Pietro di Aquileja Francesco Barbaro, e in Roveglio nobilissimo signore, si erudi esso gli fu assegnata la cura de' De- nella lingua Greca e Latina e studiò in creti che riguardavano la riforma della ambe le Leggi adornandosene della Lau- disciplina di quella Provincia. Final- vea. Reso già Sacerdote recossi poscia mente dopo aver governato il suo Ve- a Roma e si dedicò per 18 anni a scovado di Feltre 26 anni ivi nel feb- quel Foro misto con tale valore che brajo finì di vivere. Sepoltosi da prima acquistò di molte segnalate amicizie il suo corpo nella Chiesa Cattedrale di ed in particolare quelle dei Cardinali Feltre (4) ne Venne poscia trasportato Colonna, Morone e Ceneda, i quali si a Salò e risepolto nel presbiterio della pregiavano, rhe i loro più nobili e più Chiesa del Carmine ch'era stata fondata importanti affari fossero appoggiati alla da' suoi maggiori, dove tuttora si legge fede, alla diligenza, e alla prudenza di quest' epitafio lui. Nel 1576 per la fama de? suoi me- OSSA riti e della sua attitudine fu da Mon- signor Bollani Vescovo di Brescia cer- ÌACOB . ROVELLI cato ed ottenuto a suo Vicario: ma EPISCOPI . FELTBENSIS . ET . 00MIT1S per timore della peste, che si era mani- MDCX festata in Brescia, in quel medesimo EPÀTVS anno il Roveglio lasciato il vicariato si ritrasse in patria a Salò. Non guari dopo XXVI tuttavia per lettere soavissime di Mon- FRANC. . EX . NIC. . FR. signor Bollani, egli riaccettò il detto Scrissero di lui il Cozzando (5), il posto (2). Faino (6), il Rossi (7), il Cominelli Tornato a Roma venne consacrato a presso il Garuffi (8), oltre altri molti.

(1) Vedi Faciolati Fasti Patav. c. 7. (2) Queste lettere si conservano tuttora nella (4) Faino Coelum Brix. eatal. IV. p. II7. Quiriniana. Vedi anche la Ditsert. ms. del Cliia- scrìve che in sua Ecclesia tumulum kabuit. riss. sig. Dott. Labus Intorno gli egregi uomini (5) Libreria Bresc. P. 11. p. 55, e Vago e che nella qualità di ministri e di famigliari curioso ristretto di storia Bresc. p. *j5. formavano la corte dell* insigne Vescovo di Bre- (6) Loc. cit. scia M. Domenico Bollani. (7) Elogi storici p. 462. (3) Giussano e Oltrocchi Vita S. Karoli J . VI. (8) Italia Accad. p. 218. la a ROV—1 $—SAL RO VEGLIO Conte Liviano, da Salò, Ferro (2), e il Comincili presso il Ga- fratello del Vescovo di Feltre. Nella ruffi (3). Accenna forse a lui come fa- chiesa del Carmine in Salò si legge migliare dell' Eccellentissimo Duca Don questo epitafio, cui io do qui tutto di Ferrante Gonzaga, anche Torquato seguito, senza distinzione di linea: Tasso in una sua Lettera (4) 1 al Gon- D. T. U. zaga medesimo. RUBINELLI Giovanni Maria, da Salò. Heu quid altaj quid vana molimur ! Per questo celebre musico aveva quel Livianus Rovelius Patri FU. Iacobi Epi- principe della latina epigrafia il Pre- scopi frater Art. et Sacr. Theol. Doct. vosto Morcelli scritto per inchiesta e in Col. Feltren. Canonicus, in urbe sulle notizie comunicategli il seguente gentium orbe, diu exantlatis vitae con- Elogio (5) : spicuae lab orih us, riu. Id.Aug. MDCXXII. Joanni Mariae Ioan. F. Rubinellio Mta lxxii. Legato anniversario in pa- tria fato cedit. Fratri mentissimo Livius Domo Salodio I. V. C. Comes et Eques Sibi et fami- Musicorum aetatis suae prestantissimo^ liae suae prospiciens In hac majori cujus insignem famam augebat eximia Rovelliorum capella moerens posuit. morum integrità*3 ornabat religiosa con- MDCXXIIII. stantis animi pietas. Vixit. ann. LXX. m. FI. d. Fili. Carus ubique mode- RO VEGLIO Conte e Cavaliere Livio, stia sua et facilitate ipsa magnis quo- da Salò, fratello minore di Giacomo e que viris acceptus. Cives Brixiani lu- di Liviano sullodati. Egli fu amantis- xere amissum pridie Idus Sept. an. simo del viaggiare. Nel soddisfare però MDCCCXVII. Huic studiosa harmo- à questa brama non di rado pericolosa, nices cohors memor eyeneae illius vocis cadde incautamente ne5 lacci di donna titulum posuit magistro suavissimo artis straniera, da' quali però per opera di suae. due suoi concittadini riuscì a sciogliersi tornandone in patria. Laureato poi Ma invece gli fu posta nel Campo com'era in ambe le leggi, e adorno di Santo di Brescia in pietra la seguente amena e varia letteratura, e nelle arti barbara italiana iscrizione : cavalleresche espertissimo , egli era Ai Mani amato, conosciuto e riverito da rino- mati cavalieri e nelle città più cospi- Di Giovanni Maria Rubinelli cue d'Italia, adoperato in gravi affari Salodiense. da varj Principi, e particolarmente dal Tra coetanei autore prestantissimo Veneto Senato, il quale premiò pei la di melodica voce ne' scenici ludi. Oltre sua fede e coronò il suo merito colla le alpi ed il mare * dagli esteri ambito collanna di Cavaliere. Essendoci in fatto per modestia j integrità e religione. Vis- discordia tra la Repubblica di Venezia suto anni settanta 3 mesi seigiorni e il Duca di Mantova, egli venne ado- otto j defunto il giorno duodecimo di perato in pari tempo e con pari sod- settembrej Vanno millesimo ottocente- disfazione dalla Repubblica e dal Duca. simo diciasettesimo, lo armonico tea- Egli viveva tuttora in Salò nel 1624, trale istituto in memoria del maestro come apparisce dall' epitafio da lui po- insigne dell* arte questo di perenne de- sto al suo fratello Liviano, descritto coro monumento consacra. qui sopra. Fanno onorevolissima ricor- SALANDO Ferdinando, da Salò. Di danza di lui Camillo Camilli (1) , Gio. Giuseppe, cittadino Bergamasco e Me-

(1) Imprese illustri P. I. p. II6. (4) Lettera 358 delP ediz. delle Opere di Tor- (2) Teatro d'imprese P. II. p. ^97- quato Tasso di Firenze 1724. voi. 5. (3) It i. Acead. p. 202 , 2o3 , e 218, 219. (5) Parergon inscriptionum movissimarum p. SAL SAM IA3 diro celebre dimorante in Salò nacque gar la vita al suo debito corso na- ivi Ferdinando il dì i4 febbraio i56i. turale senza infermità e patire. Seguendo la professione del padre stu- SALANDO Giuseppe, da Bergamo , diò ed ebbe in Padova la laurea di padre di Ferdinando. Nel i54o egli in- medicina , ed esercitò quest' arte salu- terpretava in primo luogo il terzo libro tare con molta sua lode in Badia del di Avicenna nell'Università di Padova. Polesine, in Verona, in Venezia, in Esercitò poi la medicina, a quel che tuttala Riviera, e specialmente in Salò pare, in Salò e in varj luoghi e città fino alla sua morte, che avvenne ivi d'Italia, d' onde passò nella Stiria. Ivi nell' anno pestilente i63o. Neil' anno si rese tanto famoso per la felicità delle 1618 il dì 1 dicembre era stato fatto sue cure che Ferdinando I Imperatore cittadino di Salò per avervi avuto sua il chiamò alla sua Corte in qualità di casa da 60 anni ed esservi abitato 3o. medico, e Massimiliano II nel fece ar- Sicché dappoi si notava ne' suoi scritti chiatra Palatino. Morto questo Impera- Civis Salodiensis , mentre prima dice- tore nel 15^6, si recò ad esercitare la vasi Civis Bergomensis et nativus Sa- sua professione in Milano. Finalmente lodiensis. Parlano di lui con lode il - già venuto innanzi negli anni si ri- Maffioli (1), il Cozzando (2), il Calvi (3), trasse tuttavia a Salò, e quivi fermata l'Eloy (4) e il Cominelli presso il Ga- la sua dimora, morì nel i63o nell'età ruffi (5) ecc. Se ne hanno alle stampe di forse 110 anni e più (6). Quivi nacque- le opere seguenti: gli nel i56i Ferdinando, del quale si è 1. Tractatus de Purgatione . . Epitome detto prima. Di Giuseppe Salando fanno libri Galeni de purgantium medica- onorevole ricordanza gli scrittori delle mentorum facultatibus— Tractatus storie dell' Archiginnasio Padovano To- de lenientibus medicamentis sive mi- masini (7) e Papadopoli (8), e inoltrè il Maffioli (9), il Gallizioli (10), il Cal- norantibus. Veronae ex Angeli Tami vi (11), il Cominelli presso il Garuffi (12), Officina 1607 in 4« Quest'opera è l'Eloy (i3), il Tiraboschi (i4), ecc. dedicata a Francesco Gonzaga Duca di Mantova. SUE OPERE 2. Consilium de melancholia hypocon- 1. Medicorum respons. volumen. Me- driaca* catarro 3 salso* diminuta pur* diolani gatione mensium 3 de vomitu aliisque 2. Panacea sive elexir vitae, Venetiis. affectionibus praeter naturam in mu- liere, Veronae typis Tamianis 1607 SAMBUCA Antonio, da Polpenazze. in 4* Fu mansionario della cattedrale di Bre- 3. Trattato sopra li verini „ cause * scia, e segretario di quel gran porporato differenze, pronostico e curazione. e Vescovo il Cardinale Querini per ben Verona per Ang. Tamo 1607 in 4* ventotto anni, e poscia alquanti anni 4. Trattato che contiene la regola del del Cardinale e Vescovo Molini. Egli ben vivere che serve a qualunque unitamente al Card. Querini coltivò ed brama di conservarsi sano e prnlun- illustrò la letteratura con molti scritti,

(I) Comm. sopra Dioscor. c. 3. (8) De Gjrmn. Pqt. T. I. p. 38. (») Libreria Bresc. P. . . . (9) Comm. sopra Dioscoride c. 3. (3) C. Domenico Calvi Scena letteraria degli (10) Vita di Girol. Gratarolo Bergamasen p. 4$. Se iti. Bergam. P. I p. l34* Bcrg. »66.| in (11) Scena letteraria degli Scritt. Bergam. in (4) Dizionar. di Medie. Salando. (5) Ital. Ac. p. 217. (12) Ital. Accad. p. 217. (6) Faccio avvertire che nella cronologia della (13) Dizion. di Medie. vita de7 due Salando sono andato tentone, e temo (14) Stor. letteraria #tt. T. VII. L. li. non aver scoperto nè detto il vero. P. II. Nòta a car. 684. Fitenie (81«. (7) De Gjmn. rat. L. III. c. 3«. 1 7 ia4 SAM —SAN dati alle stampe. Assaissimo devono a 8. Lettera postuma dell' E. R. Card. lui anche la storia letteraria della Ri- Querini al Chiariss. sig. Francesco viera e il suo sommo scrittore il Bon- Maria Zanotti ecc. pubblicata da ecc. fadio per quelle note o commenti eru- Brescia pel Rizzardi 1745 in 4. di diti, molti de* quali sono suoi, e che p. 18. si leggono nelle due edizioni di Brescia. 9. Lettera (de 1 Sambuca) al medesimo Morì in Brescia stessa nel novembre Francesco Maria Zanotticontro ai del 1767. dubbj proposti dal P. Casto Inno- cenzo Ansaldi circa la legittimità ELENCO DELLE OPERE DAL SAMBUCA della (suddetta) Lettera postuma del MESSE ALLA LUCE Card. Querini. Brescia 1755 in 4- 10. Lettere intorno alla morte del Card. 1. Lettere scritte dall' Ab. Andrea Bacci A. M. Querini scritte ad un amico Canonico Soddiacono intorno al Card. di Roma. 'Brescia pel Turlino 1767 Querini. Brescia pel Rizzardi 1745 in 4. con figure, di-p. 119. in 4, di p. 88. 11. Lettere due al Nob. Diogene Va- 2. Citile sacre e litterarie dell' Emin. io tti, con cui (il Sambuca) glJ indi- e Reverenda Card. Angelo Maria Que- rizza tre Canzoni di due poeti Bre- rinij Part. I. Brescia 1745 in 4. di sciani, l'Ab. Francesco Capello e il p. i65. P. Lodovico Carrara. Brescia pel Riz- 3. Curae litterariae Em. et Rei*. Card. zardi 1759 in 8. di p. 46. A. M. Querinij quorum fidem fa-- 13. Poesie per la Nob. Rosa Valotti * ciunt epistolae nuncupatoriae etprae- la quale veste il religioso abito nel fationes praemissae libris ab Eminen- Monistero della Visitazione in Salò. za sua Brixiae in lucem vulgatis j Brescia per Pietro Pianta 1760 in 4« Pars altera Brixiae 1745 in f. di di p. 44. p. 84- i3. Lettera con sette Sonetti non più 4. Opere volgari e latine di Jacopo stampati di Jacopo Bonfadio alla Bonfadio raccolte e illustrate da ecc. nobiliss. e valorosa Signora Marianna Brescia pel Turlino 1746. T. a in 8. Colloredo Crivelli. Brescia 1761 in 8. ed ivi stesso per Pietro Pianta 1758 di p. 3o. Vedi Bonfadio Jacopo. T. a in 8. con figure. Vedi Bonfa- l4> Lettere alla Contessa D. Marianna dio Jacopo. Colloredo Crivelli intorno alle feste 5. Lettera alli Nobili signori Luigi ed per l'esaltazione alla sacra porpora Alessandro Chizzola 3 sulla Esposi- dell' E. e R. Card. Giovanni Molino zione delle sante reliquie della Croce Vescovo di Brescia, con alcune poesie di Nostro Signore, e sulle Funzioni per la stessa occasione. Brescia pel e Cerimonie con cui furono solen- Rizzardi 1762 in 4» di p. 72. nizzate in Brescia nel dicembre del Ho visto delle Lettere mss. autografe 1747, Brescia 1747 in 8. di p. 3a. del Sambuca nella Biblioteca Marciana 6. Risposta e ragguaglio della partenza CI. X. Cod. CLXX. CIV. 4. improvvisa da Brescia di Monsignor SANTABONA Francesco, da san Fe- Arcidiacono Leandro Chizzola (1). lice , Sacerdote. Nato ivi verso V an- Brescia 1748 in 4* no ! 5o8 da onesti genitori e santamente 7. Memorie storico-critiche intorno al- da loro educato, condusse una fanciul- l'antico stato de* Cenomanij e dei lezza ed una giovinezza ritirata, divota e loro confini, raccolte e pubblicate studiosa. Vestito l'abito chericale, egli si da ecc. Brescia pel Rizzardi 1750 in f. venne preparando agli ordini sacri ed al con figure, di p. 475» sacerdozio colla purità della vita e col-

(1) A questo fatto riguarda la Lettera di Bene- | Urinm di quel Sommo Pontefice T. II. p. 169- detto XIV al Cad. Querini che léggesi nel Bui- | 176. Roma 1749 in f. SAN ! A5 VtP3frci2io della modestia, dell'umiltà, un teschio da morto in mano e parlan- della pietà, dell'amore alla povertà, colla dovi con tutto lo spirito di Dio, del mortificazione, e con una tenerissima peccato, della vanità del mondo., della divozione a Maria. Reso poi Sacerdote vita breve, della morte certa e vicina, s'uni in Brescia in santa amicizia col sa- della passione di G C. in cui crocifisse cerdote Francesco Cabrino, il quale ad furono tutte le mondane concupiscenze, un tempo che s. Filippo in Roma fondò vi convertiva que' lubrici trattenimenti la Congregazione dell' Oratorio, istituì in luoghi di silenzio e rivolgeva que' in Brescia quella de' Sacerdoti della Pa- cuori già travolti nel lezzo della libi- ce, che essendo stato innalzato Filippo dine a compunzione ed a risoluzione di ali* onor degli altari, presero poi le re- .penitenza. Nè contento era di operare gole e il nome da quella da esso isti- tanto di bene egli solo, ma riuniti a sè tuita, e in tal forma è tuttavia rimasta nel medesimo spirito e nello stretto re- a' di nostri e rifiorisce mercè la bene- cinto della sua casuccia per fin a do- dizion del Signore per esempio di virtù dici Sacerdoti, con tal ceto apostolico e per esercizio di sacerdotal ministerio. si adoperava a tutt'uomo nella santi- Unitosi, come diceva, il Santabona con ficazione di tutto il littoral Benacese. tal uomo qual era il P. Cabrino e con E in tanta gloria di sante opere e di altri sacerdoti suoi socj si diede viap- frutti evangelici serbava sempre mode- piu ad una vita povera e mortificata destia ed umiltà profondissima a tale anche negli atti esterni, ne' quali però di voler ricusare mai sempre il gra- se lodevole era lo spirito da cui mo- do di superiore della Congregazione veano, potea forse riuscire anziché no della Pace, offertogli alla morte del difettosa la pluralità e la singolarità. Nel P. Cabrino da que' Padri di Brescia, i54o però per le persecuzioni del nemico co' quali e col P. Cabrino si conservò del bene mosse contro una tale unione, sempre unito di spirito; e di rifiutare il P. Santabona si ritrasse presso che ugualmente per la sua curazia di Cisano in patria, cioè in Cisano piccola terra i benefizi e i posti onorìfici esibitigli di quel comune di san Felice. E il Si- dal Card. Agostino Valerio Vescovo di gnore anche da una tale separazione di Verona. Quietissimo inoltre egli era di que' buoni servi di Dio seppe trarre anima, signore di sè medesimo, pieno grande utilità. Conciossiachè, a parlare d'interno gaudio, giovialissimo di tratto, del Santabona, egli in Cisano viveva tutto amore di Dio e del suo prossimo , povero, ritirato e penitente, dedito al tenerissimo della passione di G. C., digiuno, all' orazione e allo studio della cordialissimo verso Maria, caro spetta- santa Scrittura e de' ss. Padri e zelava colo di virtù agli uomini e agli angioli, per quanto poteva e sapea la gloria di maturo pel Cielo. Nell'età di ottanta Dio ne' suoi prossimi coli' odore de' anni alzandosi da d'innanzi l'altare buoni esempli e de' santi suggerimenti, della Madonna, dove era stato un pezzo e veniasi così disponendo a quel mini- orando, ruppesi una coscia, di che gua- stero apostolico, al quale il Signore lo rito tuttavia alla meglio, non trascorsi an- aveva eletto. Munito egli infatti dap- cora forse due anni, finalmente nel 1590, poi della facoltà di amministrare il sa- ritornato da s. Felice, dove era stato cramento della Penitenza quale curata a sollennizzare la festa del santo mar- o capellano di Cisano, cominciò eserci- tire, del cui nome quella terra t'inti- tarvi il sacerdotal ministero nell'assi- tola, fu preso da una febbre acuta, la stenza al confessionale, nel predicare quale in otto giorni il portò al limitare per fin tre volte la festa ed anche in della eternità. Conoscendo però il buon altri giorni feriali con gran concorso e servo di Dio essere quella l'ultima sua frutto de' Rivereschi. Recatosi anche a malattia, incontrò la morte con alle- que' luoghi della Riviera, ne' quali sa- grezza di spirito, confortò di santi sug- pea tenersi de' balli promiscui vi en- gerimenti i suoi figliuoli spirituali e se trava nelle case con crocifisso o con medesimo de'SS. Sacramenti, e tenendo jiG SAN— SAO «li occhi fìssi nell' imagine del divin 1666, e dopo il Luzzari, un altro Fi- Crocefisso, spirò a*7 settembre del detto lippino anonimo autore delle Memorie anno 1590, andando così a sollennizzare, delle azioni e morte di alcuni Padri confidiamo, in Paradiso la festa della Congregazione di Brescia, e il della Natività di Maria, di cui quel dì P. Tommaso Grossi nella Storia della, era la vigilia. Era il P. Santabona tenuto medesima Congregazione (i)3 e il Faini in grande concetto di santità non sola- e lo Zacchi nella Brescia Beata (2), mente dal P. Cabrino, ma dal Ven. ossia nella Vita del P. Cabrino, che è Alessandro Luzzago da Brescia, dal parte di questa Raccolta. Card. Agostino Valerio Vescovo di Ve- SAODATA Teresa, da Salò, morta rona, e da S. Carlo. Borromeo. Fu se- l'anno 1^56 in buon odore di Cristo. polto nella chiesetta di Cisano, con una Il suo Confessore Don Camillo Bresciani tavoletta di piombo scritta, la quale da Salò, che fu poi religioso Somasco, poi, essendosi visitato non so quanto ne lasciò scritta la Vita^ la quale re- dopo con imprudente curiosità quel cata a maggior brevità, a miglior forma sacro deposito, ne fu cavata, nè più e ad eleganza di stile o di lingua da ripostavi, ma serbata nella sagrestia, quel chiarissimo ingegno il P. Antonio dove tuttora si vede, alqnanto però Cesari fu data in luce in Roma per la mancante. Ecco l'iscrizione: stamperia De Romanis nel 1816 in forma Francisci Santabonae di ottavo. Ed essa è cosa degna di es- eximii sacerdotis ser letta per le esemplarissirae virtù e Ossa per le molte cose straordinarie singo- . . . ut si excipias jam pridem eductum larmente in opere di macerazioni cor- .... ligneo in loculo seorsim includi 1 porali e di comunicazioni divine fatte posterisque hac epigraphe indicari a quest'anima, che vi sono descritte Cisenates curarunt da quella penna che menava l'oro de' Anno MDXC classici di nostra lingua. Ut exactis D. Petri Sonasi Sanfelicen .. Tanto e non più per difetto di tem- P. V.... IV. po e di salute io aveva scritto di que- Sotto il ritratto poi del Santabona sta illustre vergine; quando a mia in- che serbasi tuttora nella sagrestia della chiesta , dal libro del Cesari trasse e chiesa di Cisano leggesi quest' altra epi- invioinmi la seguente notizia l'egregio grafe : sig. D. Augusto Orio da Salò, attuale P. Franciscus Santabona Patria S. Fe- preside del patrio Ateneo. licis alter Co rigregario nis Paris ^ nunc « Saodata Teresa nata in Salò a dì Oratori Brixiensis fundator S. Carolo «e i5 Aprile 1715 da Pietro Saodato e Borromeo j V. Alexandro Lucriamo Pa• « Vittoria Bernardi si rese degna di tritio Brix.j et bonis omnibus probatis- (f eterna memoria per aver praticato simus L. prope annis Cisani subsistens « le cristiane virtù al più alto grado ac Benaco jinitimis undequaque popu- « di perfezione. Ancor giovanetta fu lis divina ministrans * octo gettar io ma- « consegnata alla Direttrice del pio jor obiit in Domino VII. Idus sept. et luogo della Misericordia, ove apprese an. salu. MDXC. « facilmente i primi rudimenti della Scrissero le memorie della vita del « fede e gettò le fondamenta di una P. Santabona, del quale io ho dato un et santa vita , che nel medesimo luogo breve compendio, il P. Maurizio Luz- et dovea poi consumare. Ritornata alla zari Filippino di Brescia, morto nel a casa paterna, sotto la disciplina di

(1) Tulle rodeste opere serbatisi mss. nelP Ar- (1) Quest'opera serbasi ms. nella Biblioteca chivio de1 RR. PP. dell' Oratorio di Brescia, dove Quiriniana Cod. X. 83. L. 11. io le vidi. SAO altre pie donne si accostumò alla più spesso le altrui, e sì adossava volon- tenera divozione, alla compassione tariamente i più bassi, e ributtanti verso dei poveri, e ad una modestia, servigi, particolarmente nella cura e purità singolare. Destinata da'suoi degli infermi. Dotata di rara pru- ch'erano pistori, a vendere il pane, denza, e di maniere insinuanti, le e accorgendosi che la sua straordi- adoperava a vantaggio del prossimo ; naria bellezza la esponeva sovente a ed oltre agli importanti servigi pre- pericolosi cimenti, custodiva gelosa- stati ai padroni, dei quali era dive- mente i suoi sensi , e si teneva na- nuta la consigliera , giovò in casa , scosta il più che poteva in un an- e fuori a riconciliare persone di golo della bottega. Benché più volte ogni condizione tra loro discordi, a fosse richiesta in isposa, ricusò co- ricondurne sulla retta via traviati, stantemente ogni più vantaggioso par- ad inspirare il disprezzo del mondo, tito. Pel suo vivere riserbato, e di- e 1' amore alla pietà. Desiderava ar- voto ebbe a soffrire molte ingiurie e dentemente di nascondersi nel più gravi molestie nella sua casa, fu gra- rigido monastero, ma non lo potè vemente percossa, e inseguita con mai conseguire. Veggendo che ad mano armata da un suo fratello, che onta delle sue penitenze la sua bel- volea torle la vita ed essa non solo lezza non iscemava, e l'era cagione portava in pace ogni offesa, ma ot- che ancora venisse molestata, e ri- tenne al colpevole il perdono dal pa- chiesta in isposa, pregò caldamente dre. Volendo questi tramutare la sua il Signore di levarle un dono così famiglia in altro paese della Riviera, molesto, e in pochi giorni disparve per non perdere 1' opportunità dei quella per modo, che meravigliando spirituali soccorsi, che non poteva al- le domandavano molti, come ciò trove sperare, ottenne di rimanersi in fosse avenuto. E quasi incredibile ciò Salò, e giovane di 22 anni si obbligò che si riferisce della mortificazione di a cameriera in casa Bresciani. Fedele tutti i suoi sensi. Durò ella moltissimo per più di un anno alla vita intra- tempo a chiudere ogni sera le fene- presa, fu poi per breve tempo in stre, e a portarsi frequentemente sul qualche pericolo di mutarsi. Addome- porto della casa senza mai vedere le sticandosi colle giovanette padrone, acque del lago , o rimirare le oppo- cominciò alquanto ad allargarsi, e ste colline. Ad un continuo rigoroso l'affacciarsi alla fenestra, il vestire digiuno aggiugneva l'uso delle gua- meno dimesso, il tralasciare per piccola ste vivande , e negli ultimi anni della cagione la meditazione, e gli altri sua vita perseverava i tre ed anche spirituali esercizi non le pareva più i sei giorni continui senza alcun cibo. si gran cosa. Fu tutta qui la sua Da molti anni avea già fatto il voto colpa; ma appena se ne fu accorto di castità, di povertà , e di obbe- il suo Confessore e ne fece con lei dienza , aggiuntovi anche il più ar- lamento, ripigliò tosto il suo primo duo di far sempre il più perfetto ; fervore, e non lasciò più scorgere ma compiuti i 28 anni il Signore per neppur l'ombra di un leggiero di- via di straordinarie manifestazioni ne fetto. Nel medesimo tempo che le chiese a lei molti altri. Il P. D. Ca- sue virtù le procacciavano grande sti- millo Bresciani Somasco, e figlio del ma , e grandissimo amore, le cagiona- suo padrone^ sotto la cui direzione vano ancora derisioni ed insulti, ai si era messa da qualche tempo, e vi quali essa contrapponeva sempre una perseverò fino alla morte, si rifiutava eroica mansuetudine, ed un'umiltà assolutamente a permetterle un si ri- profondissima. I suoi esercizi di pietà goroso legame; ma conosciuta evi- benché molti, non le facevano mai dentemente la volontà del Signore trascurare le sue obbligazioni verso gliene fece anzi un comando. Con i padroni ; che anzi disimpegnava questi voti si obbligava a star sempre 128 POt—POM PRA—QUA « alla presenza di Dio, a non far mai et non per arte medica, ma al solo co- et il proprio volere, ad abbracciar sem- tt mando del Confessore anche assente « pre con godimento la volontà del tt guariva. Lo spirito infernale tor- t< Signore, a non mangiar carni, nè ci mentolla anch' egli, percuotendola et frutta, a mantenere il suo corpo tt per sette anni ogni notte, o mo- et unicamente per la penitenza, e per tt testandola colle più fière tentazioni et l'orazione, a patir sempre, e non et contro la fede, la speranza ed al- « goder mai, a praticare in somma le ee tre virtù, che la mettevano sovente te più ardue virtù si interne, che ester- et nelle più gravi angustie di spirito. « ne, e a tendere continuamente alla et Compensava però il Signore tanti et più eroica perfezione cristiana. Fu te patimenti con larghi favori. Le ma- e: poi tale la fedeltà in adempirli, che tt nifestava la sua volontà parlandole e* non si trovò mai colpevole del più tt articolatamente, la sollevava a stra- et leggier mancamento pienamente av- tt ordinaria contemplazione, ed intima ee vertito. Non dovendo più vivere che « unione con lui, e le concedeva gra- et pel Signore, il che era proprio la te zie segnalatissime a favore della p&- ee sua vocazione, aveva ottenuto, che tt tria, e di molti. Tutta accesa di et toltosele il salario, e l'obbligo di ser- tt amor divino fino ad esserne quasi et vire , fosse ritenuta in casa Bresciani tt ebria negli ultimi anni della sua vita, te a solo titolo di carità; ma circa i tt soleva dire che avrebbe tollerato in et trent' anni riconoscendo che al genere tt pace d'essere superata da altri nelle tt di vita intrapreso si richiedeva un t< altre virtù, ma non già in quella di tt luogo di maggior quiete, il suo Con- tt amare Iddio. Distaccata intieramente te fessore la collocò nel pio luogo della tt da ogni cosa terrena, e vivendo piut- te Misericordia, somministrandole egli u tosto a modo di cittadina del cielo, et medesimo quello scarso alimento che a che di viatrice sulla terra, consumò tt che le abbisognava. La sua umiltà, la tt in breve il suo corso essendo morta tt sua pazienza, la sua obbedienza fu- a il giorno 17 Aprile 1757 in età di u rono qui messe alle prove più diffi- a 42 anni. Narransi anche alcuni pro- tt cili, e la sua carità trovò un largo ci digi e alcune grazie ottenute ad in- et campo da esercitarsi. In breve tempo te tercessione di questa illustre vergine». tt ridusse a miglior ordine il pio isti- SCAINO Antonio, da Salò, Sacer- tt tuto , e tra quelle orfanelle a lei rac- dote e Dottore in Teologia. Nacque ivi tt comandate perchè le istruisse, e le di Gian Battista il di 8 di ottobre del tt invigilasse, risvegliò come una gara di 15a4- Eruditosi nelle greche e nelle la- t< mortificarsi, e di darsi tutte alla di- tine lettere, attese alle scienze filoso- tt vozione. Farebbe inorridire chi vo- fiche e alle teologiche, e riuscì nelle tt lesse riferire le sue penitenze. Oltre une e nelle altre segnalatissimo, come *t i flagelli di funi, e di catenelle di le opere di lui messe in luce attestano et ferro appuntate, usava chiodi acu- ampiamente. Fu del pari uomo dabbene te minati, lamine taglienti, fasce di fil e di esemplare virtù. Visse 4<> ^1» in et di ferro, e molti aghi che conficcava Roma amato e stimato da Cardinali e te nelle carni ad imitazione degli istro- da Sommi Pontefici. Molte volte il si tt menti della passione di Cristo, durando volea promuovere a' vescovadi, ma egli tt le quattro e le sei ore per giorno in se ne mostrò sempre schivo. Servì qual- tt questa carnificina, e saldando poi le che tempo in non so quale onorevole te ferite con sale ed aceto. Il suo 4>reve offizio il Card. Luigi d'Este, e fu amicis- te sonno lo prendeva sopra un letto di simo del Casa, trovandosi ancora con te paglia adagiandovisi con il cilizio sopra lui in Nervesa, quando egli scriveva il « una croce di eguale dimensione del suo Galateo, e famigliarissimo di casa Buon- te corpo. A questi strazj aggiugnevami compagni quando Gregorio reggeva il « frequenti malattie prodotte per lo più Pontificato. Anche il Vescovo Bollani « da cagioni soprannaturali, e dalle quali valevasi di lui nelle occorrenze col Papa. SCA 1 A9 Tornato in patria vi morì il di 7 set- diverse materie civili. (Dedicata al me- tembre del 1612. Scrivono con laude di desimo Buoncompagno). Roma 1578 lui Gabriele Naudco (1), il Rossi (2)^ in 4* l'Alberti (3), il Fontanini (4), il Coz- . Paraphrasis in zir Aristotelis U- zando (5), il Comincili presso il Ga- bros de prima philosophia cum ad- rulK (6) e il Sambuca (7). Feliciano notationibus et quaestionibus in loca Raimondo nella Epistola dedicatoria obscuriora ad sereniss. Francis cum delle Decisiones Rotae Bononiensis di Mariam Feltrium de Rovere II Ur- ' Gioachino Scaino, così scriveva di An- bini Ducem VI, Romae apud Bart. tonio nel i63i. Per illuster et Rev. Grassium 1587 in f. di p. 58a. Joachini frater Antonius Phìlosophus 6, , Paraphrasis in omnes S. Pauli epi- clarissìmus et litterarum humaniorum stolas cum adnotationibus ^ ad Six- et Graecarum peritìssimus * qui inter tum V. PonU O. M. Venetiis apud caetera suae virtutis monumenta poste- Dominicum Nicolinum 1589 et i593 ritati donavit et in lucem edidit egre- in f. La parafrasi, le annotazioni ed gia opera3 inter quae illud egregium et anche i Prolegomeni di quest' opera valde elaboratum in Aristotelis meta- sono pieni di sapienza e di dottrina phisicam ac deinde paraphrasin in D, de* santi Padri, non che delle sante Paulli epistolas Si orto V Pontifici de- Scritture, esposte con chiarezza di gnissimae memoriae dicatam. concetti e con purezza di stile, e sono una delle opere esegetiche più SUE OPERE EDITE E INEDITE utili per la intelligenza delle epistole di S. Paolo; e, quella degli scritti 1. Trattato del giuoco della palla. Ve- dello Scaino che si possa leggere e nezia presso Gabr. Giolito 1555 in 8. studiare con maggior frutto. In tenui labor, sed non tenuis gloria. Paraphrasis in universum Aristo- Scrisse lo Scaino questo curioso ed telis organum cum quaestionibus et ameno libretto in sua giovinezza per adnotationibus ad loca obscuriora* compiacere Alfonso d'Este Duca di Bergomi typis Comini Venturae 1591 Ferrara, al quale anche lo dedicò. in 4. et 1599 in 8.; et Argentinae 2. L'Etica di Aristotele a-Nicomaco typis Zetner 1599 in 8. ridotta in modo di parafrasicon 8 Paraphrasis cum adnotationibus in annotazioni e risoluzioni di varj dub- lib. Aristotelis de anima * de sen- bj ecc. Roma 1574 in 4* Quest'opera siter iis (sic) et sensilibas (sic), de è dedicata a quel gran protettore memoria et reminiscentia, de somno delle lettere Jacopo Buoncompagno et vigilia j de somniis,, de vatici- Duca di Sora. natane per somniumj de motione animalium j de generationum anima- 3. In odo Aristotelis libros} qui extant, de Rep. quaestiones, Romae apud lium j de longitudine et brevitate vi- tae j de juventute et senectute, de Vincentium Accoltum in 4« respiratone. Miscelanea nonnullarum 4. La politica di Aristotele ridotta in lucubrationum et quaestionum in logi- modo di parafrasi con alcune anno- cam et philosophiam Aristotelis * ad tazioni e dubbjj e sei discorsi sopra

(l) Bìbliograpkia politica p. 36. (5) Libreria Brete. P. I. p. 46. (») Elogio di Antonio Scaino fra quelli degli (6) Italia Accad. p. al 3, 114. Vom. HI. Brete. (7) Bonfadio Opere T. 1. p. 114. Brescia 175 (3) De virit Hluttribus t Detcri«. delV Italia in Oltre tutti codesti autori mi giovarono a p. 68, 81, 88. Edi*, del I58I. tessere questo articolo le Schede delP Aleandro già (4) Biblieteca T. 11. p. 347. Venezia 1753 esistenti nella Biblioteca Contarini. in 4. 13o sereniss. Mariani Feltrium de Ru- « fetlo in detto concilio. Tratanto non dere II. Urbini Ducam VI. Vene- « avendo voi finito di usare la debita tiis 1599 in f. di p. i5a. tt diligenza sopra ciò potrete finirla per 9. Miscelane a nonnullarum lucubratio- tt venir pienamente istrutto et qui fa- num et quaestionum in logicam et ti cendo fine a voi ci racc.mo ». philosophiam Aristotelis, cui sereniss. Di Milano Mariam Feltrium de Ruvere etc. Pa- tavii apud Laurentium Pasquatam Il di i5 Febbraro 1572. 1599 in f. di p. 124. Tutto V.ro 10. In Vili libros Aristotelis de Phy- Il Cardinale Borromeo sica auscultatone accuratissima ex- positio, Coloniae apud Wechel 1600 SCAINO Gabriele, da Salò, figlio di et Francoforti apud Marnium 1607 Gioachino. Di lui cosi scrivea nel i63i in f. Quest'opera dal Cozzando è at- Feliciano Raimondo nella dedicatoria tribuita ora ad Andrea, e ora ad delle Decisiones Rotae Bononiensis di Antonio Scaino. Gioachino Scaino : et Ex celle ntissimus 11. Responsum prò decretis Reip. Ve- Gabriel I. Cons. non solum, sed phi- netae. Sta nella Monarchia Goldasti losophiae et politioribus literis tum T. III. p. 353. Graecis tum Latinis valde profecit, ita 12. Esposizione del Vangelo di S. Gio- ut dignus habitus sit in curia Princi-* vanni ms. e fors' anche perduta. pis Excellentissimi Thadei Barberini s SCAINO Antonio, diverso dal prece- summi Pontijicis nepotis, familiaris ad- dente. Trovo nelle mie schede la lettera scribi. Vincenzo Gravina dedicogli l'ul- seguente di S. Carlo Borromeo a lui. timo de> quindici suoi Discorsi dopo aver dedicati tutti gli altri a Principi Al R. M. Antonio Scaino grandi o a letterati di grido. E Luigi Arciprete di Quinciano N.ro Carissimo Novarino indirizzogli la sua Epistola R.do N.ro Carissimo LXXXV (1) che ha per argomento : u Essendo voi nel Concilio N.ro Pro- Vita probabilis quaenam dieta j prò- ti vinciale secundo stato eletto per uno babitis Episcopus j probabilis libertas* « de' testimonii Conciliarii ad effetto di Egli morì in età fresca a quel che « investigar con ogni sollecitudine et ne scrive il Cominelli presso il Ga- a diligenza quello che in cotesta Città rufi (2). tt et diocesi fusse degno di corretti one SCAINO Gioachino, da Salò, fra- a e reformatione per riferirlo puoi nel tello del primo sullodato Antonio. Na- « seguente Concilio, acciochè noi po- cque ivi di Gian Battista il dì 25 no- tè tessimo provvedervi in quel modo vembre del i535. Studiò in filosofìa e « che sarà conveniente. Però volendo in legge in Padova e fu uomo dottis- te noi con 1' ajuto di N. S. Dio dopo simo , grande giureconsulto ed anche a Pasca alli 23 d' Aprile fare il terzo discreto poeta. Giuseppe Mejo Volto- « N.ro Concilio Provinciale abbiamo lina dedicando a lui i suoi venustissimi « voluto con questa N.ra ricordarvi, libri degli Orti, così scriveagli nel « che vi prepariate a far questa rela- 1574. te Tu in celeberrimis litterarum is zione a suo tempo, e procuriate farla ludis y Musis Graecis . Latinis Iletru- i* con tal zelo e diligenza che hab- scis j tanta assiduitate atque diligentia « biamo causa di con firmarci nella spe- studuisti ut aequalibus tui omnibus li ranza che habbiamo della bontà V.ra longe praestiteris. In Patavino etiam is quando ve elegemmo per questo ef- Gymnasio tam ardenti animo in praccep-

ilj Ofitttenia Vària T. l.t, Sj. p. j (2) Italia Acp. ziy. SCA I3I tis phìlosophiae versatus es_, ut quicquul fino al 1608 (5): nel qual anno il di Plato, quìcquid Aristoteles docueritj op- 11 o i3 febbrajo egli morì improvvisa- time teneas. Itaque ibidem in nobilissima mente nel Vescovado di Padova in Ae the reo rum Academia maxima sclio- casa de'Preti (6), nell'età di oltre 72 lasticorum ac philosophorum corona anni. summo illorum plausu lectionem DE Quanto egli fosse in vita stimato e TEMPORE in duos dies consumptam onorato e in patria e fuori , e come ita exposuistij ut nullus esset autor fosse compianto in morte , si può neque Graecus, neque Latinus3 neque senza aggiunger parole, ricavare abba- Hetruscus, qui de ea re verba fecevit stanza dall' epigrafe in marmo postagli quin illorum sententias in tucun expo- per pubblico decreto da' Salodiani nella sitionem collegeris. Quid dicam de le- parete della destra nave della chiesa gum peritia ? in quibus tantum profe- maggiore, onore che a niun altro fu risti, ut id omnibus, qui le de justitia quivi mai fatto nè prima nè dopo di lui. publice discerentem audiere j admira- Ioachino Scaino tioni maxime fuerit. Itaque unus tu Viro an. I. C. meliori ine ertimi,, sane statini ex omnibus a clarissimo Vene- ingentem utroque nomine apud omnes tiarum viro latrunculator electus, ubi laudem adepto, cum post nav alani ju- eo nunc munere maxima cum dignitate redicundo Ve ne tis Praetoribus operam fungeris evocatus es. Sino dal 1571 quinquennalem , Bononiae praeturaiu Gioachino Scaino in fatto era giudice in decennium extra ordinem continuasi del maleficio o alla ragione di Giorgio Cornaro Podestà di Bergamo (1), e set, Patavii jus civile vespertinum perseverò in tale oifizio o altramenti annos XIV esset professus ^ egregie servendo i Pretori Yeniti per cinque semper de jure respondisset * ad vera anni (2). Dopo i quali fu Uditore di virtutis praemia repente evocato, Civi Rota in Bologna; e benché gli altri incomparabili Salodienses Decreto pu- non istessero in tal posto che cinque blico P. C. C. Vixit annos LXXI1I. anni, egli non di meno vi fu confer- Obiit idibus febr. MDCVIII. mato sino al decennio, e in tal tempo Coerentemente a questo onore del fu anche per due anni Podestà in quella pubblico monumento (7) furono le ese- grandissima città : dopo di che fu ono- quie di Gioachino accompagnate da rato di una cattedra cospicua di Gius Orazione di lode, la quale fu recitata Canonico, la quale non solea darsi' dal Cavaliere Dottor Lelio Ambrosini, che a nobili Bolognesi (3) egli la resse e fu poi data alle stampe. Vedi Am- infìnochè il suo Principe naturale il brosinim chiamò leggere in Padova il Gius Ce- I figli poi di Gioachino, Gabriele e sareo o Civile alla sera (4). Il che egli Gian Battista posero a lui in Padova il 26 febbrajo del "iòt^ cominciò fare, quest'altra iscrizione seguente, scritta perseverando per quindici anni, ovvero da Francesco Pola Veronese (8).

(I) Chiaroraonti Avv. Gian Ballista Bresciano (5) Vedi P epigrafe or ora accennata e le schede Mss. T. XL presso i suoi Eredi. dell' Aleandro. , (1) Vedi 1' epigrafe posla allo Scaino in Salò. (6) Vedi Lorenzo Pignoria Lettera a Paolo (3) Tutto ciò narrava T A leandro nelle sue schede Guado a Roma data da Padova il di i5feb. 1608 mss. già esistenti nella Biblioteca Fonlanini. fra le Lettere d' uomini illustri che fiorirono nel (4) 11 Tomasini Gjmn. Patav. P. II. c. l3 sec. XVII. p. 46 Venezia, Baglioni 1744» ha cosi : Professor Juris Caesarei horis vesperti- (7) Sambuca Bonfadio opere T. 1. p. ni* secundo loco 26 Februarii Joachinus Brescia 1758. Seajntis Saloensis cu ih. fi. 5oo qui anno 1600 (8) Vedi Novarini Aloysii Opusculoiuni vario- 75o, «x 1607 honestatur ad fior, 900. rum T. 1* p. 446. n. 101. 18 i3a SCA Aeternus hic esto titubi Ioachimi de* suoi figli e nipoti, e del suo fra- Schqyni domo Salodio integerrimi viri tello Antonio, meritevole però di et eruditissimi qui parum esse ratus esser letta. leges servare civiles ad quas egregie 4. Canzone a carte 29 delle Rime degli edocendas natum illum esse et factum Accademici eterei, fra quali Gioachino Bononia Pataviumque perdiu senserunt, Scaino (4) nomavasi il Lagrimoso, legem quoque naturalem (i) ortu (sic) Padova 1667, in 4-°j e Ferrara ad occidunto ad quam homines nascimur3 istanza di Alfonso Caraffa i588, in 8.° servavit Fehruarii MDCVII1 fecerunt La detta Canzone dello Scaino è di GabrielJo. Baptistaet Hieronymus stil petrarchesco e in lode dell'illu- filii puntissimi moerentes patri merenti, strissimo Cardinale di Augusta che trovavasi in Maguzanno. Vedi Gra- OPERE DI GIOACHINO SCAIKO tarola Bongianni e Mejo Giuseppe. EDITE E INEDITE 5. Lectio de tempore, accennata di so- pra , Ms. e perduta. ?. Orazione detta in lode e alla pre- 6. Consulti legali Mss. e perduti. senza di Ottaviano Valier Senatore e SCAINO Giovanni Battista, da Salò, Proveditore di Salò per aver egli so- padre di Antonio e di Gioachino sùl- pite con somma prudenza e maturità lodati, Saloi quasi aliquot lumen sola di consiglio molte civili brighe ac- videtur Scaina familia, prude mia, san- cesesi tra que' cittadini non senza ditate j pie tate , religione ac libera- y spargimento di sangue tra le fazioni, litote lucere, scriveva nel i5^4 Giu- nella Raccolta di Orazioni di uomini seppe Mejo Voltolina a Gioachino illustri di Francesco Sansovino (2), Scaino, e un tale elogio tutto conve- Venezia pel Saldato i584, T. II, nivasi a Gian Battista suo padre. Egli in 4.0 in fatto perla sua integrità, religione, 2. Responsum prò decretis Ser. Princ. liberalità, prudenza, e destrezza nel Veneti in causa interdicti Pauli V, maneggio degli affari godette della cor- Venetiis per Evangelistam Deuchi- rispondenza con S. Girolamo Miani num 1606, in e nella Monar- fondatore della Congregazione di So- chia Goldasti T. 3, p. 363. masca ossia de' Cherici regolari Soma- 3. Decisiones Rotae Bononiensis Joa- schi, e di quella di Giovanni Pietro Ca- chino Scayno Salo die usi autore et raffa, prima Teatino, poi Vescovo di cognitore j in quibus tam actionum Chieti e Cardinale, e finalmente Papa judiciorum et contractuum^ quam uU sotto il nome di Paolo IV ; di Bonifa- timarum voluntatum ac statutorum cio da Collealto , Padre Teatino, e di materiae dilucide proponuntur et fa- Bernardino Scoto anch'egli Teatino, poi cillime enodantur (3), Venetiis apud Cardinale. Due lettere del Santo Miani Gcorgium Valentinum I63I in f. di a lui, una tutta di pugno suo, e che p. 4<>6. Quest* opera postuma dello è tutta una ricetta medica in vene- Scaino fu data in luce per cura di ziano dialetto, 1' altra solamente so- Feliciano Raimondo P. F. con una scritta da lui, vidi io stesso originali Epistola Dedicatoria Communi et no- in Somasca , nell* archivio de' Padri bilibus Viris repraesentantibus Com- della Congregazione da lui fondata, e mune Salodii * nella quale si cele- trascrissile, e quest' ultima è già stam- brano le laudi di Gioachino Scaino, pata non solamente negli Atti della

(1) Aggiugner doveasi Legetque divinai et tc- (4) Il Doni dedicando nel l55jJ. le sue Pitture clesiatticas y quibus Christiani subiicimur, •gli Accademici Eterei vi celebra fra essi Gioa- (2) Ivi per errore è dello Scavino. chino Scaino, che allora era nella età di soli 19 (3) Vedi Fontao. Amphithejirum legale. anni. SCA—SEG I33 Canonizzazione, ma anche nella Vita Monsignor Gian Pietro Caraffa tallo- del Santo uscita in luce in Milano nel dati, come si è già detto nell' art. Ber- 0 1768, in 4. , c. XX (1). tozzolo Stefano y e quella ancora di Quelle poi dello Scaino a' sullodati aver generato que' gran luminari di Padri Teatini, o di essi a lui esistevano scienza non disgiunta dalla pietà Anto- presso il P. Girolamo Gradenigo, dap- nio e Gioachino , de* quali abbiamo già prima Teatino in Brescia, e poi Ve- detto. scovo di Udine (2): e un tale ultimo SCAINO Giulio, da Salò. Egli è ram- carteggio era indirizzato per parte mentato dal Cozzando (6) per 1' opera de' Salodiani a voler fondare una casa seguente da lui meqpa in luce. a quel nascente Ordine religioso in Breve manifesto del gran frutto che Salò, il che non si effettuò poi per si cava dalla divozione del glorioso lo picco! numero, in che essi allora S. Giuseppe sposo della Beatissima erano, e fors' anco per le dicerie di Vergine col modo di meditare i sette Jacopo Bonfadio, il quale come è chiaro dolori ed allegrezze di esso Santo ed dalla sua lettera a Camillo Olivo (3) altre meditazioni e divozioni utili a era inviperito contro l'istituto dei qualsivoglia sorta di persone s aggiun- Teatini. Onde il P. Giuseppe Silos tovi di nuovo li quattro Novissimi ed narratore delle storie del medesimo altre meditazioni, Brescia per li niz- suo Ordine scrivea (4) 3 che. Jacopus zardi, 1684 in 12. Bonfadius et Nicolaus Franeus nobi- SEGALA Alessio, da Salò, Cappuc- lis improbitatis biga satyras stylumque cino. Ricévuto nello stato monastico dal in nos liberius acriusque vibrarunt (5). P. Mattia Bellintani, studiò assaissimo Inoltre lo Scaino ebbe la gloria in- il passo sulla via della croce , sicéhè vidiabile di avere in sua casa per tre per le mortificazioni riuscì celebre. Si giorni nel i535 S. Girolamo Miani e diede intensamente anche alla medita-

ti) Darolla io poro qui tal quale la Irascrì&si dal dine. Non si mancarà di far memoria di voi nella suo originale: nostre orazioni. Pregate Dio che le esaudisca» • che a voi dia grazia d'intender la Volontà sua in Al nostro Cariss. F.llo in Cb.° queste vostre tabulazioni et esaudisca ; che la Mae- Ms. Giovan Battista Scaino a Salò. stà sua dee volere qualche cosa da voi, ma (orsa non la volete ascoltare. State sano e pregate Dio (1 Carissimo fratello in Chr.* La pace del Si- per me, raccomandatemi a Ms. Stefano. ( Questi gnore sia con voi, con Ms. Francesco nostro. Ho h il Bertauoli, di cui si h scritto ). ricevuta la vostra e visto quanto in essa mi scri- vete. Non è necessario efie vi facciate tanto caso Di Somasca alli XXX di Xbre del 36. della cerca, nella quale si è fatto poco raccolto : che il Signore il quale dice che dobbiamo cercar prima- Hieronimo Miani P. mente il regno di Dio, ne provederà di queste cose opportunamente. Nè anche si è mandato costi (2) Bonfadio Opere p. 286, »87 » a88. Bre- per altro che per darvi occasione di meritare» onde scia «758. havendo voi fatto dal canto vostro ciò che vi è (3) Vedi Part. Bonfadio Jacopo, stato possibile, esso Signore resterà satisfatto di (4) Hist. CUricor. Reg. L. II. p. 58. ad an. voi : che la buona volontà supplirà al difetto presso 1524. Relig. an. 1. di lui che è benignissimo. Quanto al rimandare un (5) De' Teatini così scrivea Clemente XfU. altro anno costà, Iddio sa quello che sarà allhora. Loculeutia pittatis et religiosae perfectioms exem- Io penso che potrei forse esser unto delP ultima pla cum sacrarum doctrinarum splendore atque unzione a quello tempo, onde non avrei bisogno aeterna animarum salute conjuncta ab initio il- di rimandare per oleo da unger la gola di costà. lius instft'itionis indies proferre pcrgnnt, presso ( Mori in faUo il Miani dopo 40 giorni ). E di il Mazzucchelli Scrittori d> Italia Voi. U. P. IH. quello che si è raccolto mi rimetto al parer voslro, p. 16.4. e mandatolo a Brescia si vedrà di fargli dar or- (6) Libreria Brete. P. II. p. 27^. I34 SEG zione dello sante cose e fu infiammato zioni fatte a suoi Divoti, Brescia di amore verso Dio e verso il prossimo, pel Fontana 1608 ; per Francesco che traspirava vivissimo nelle sue azioni, Marchetti 1611 con fig.; pel Tebal- nelle sue prediche e ne' suoi scritti. dino, e per Pietro Maria Marchetti Perfino ad undici ore il di meditava 1622, in 12 ; e Venezia pel Combi c spargea lagrime sulla passione di 1619 e 1623 in 8. Tradotta poscia N. S. G. C. e tal fiamma sapeva egli in latino da Filippo Boschenio Fiam- \ derivare anche in altri colle sue parole mingo Coloniae Agrippinae 1613 o e coi suoi libri. Fu altresì divotissimo i63o in 12. Il Bologna dice che deJ Santi e sopra modo della B. V. M. Paolo V era tanto amante di questo cui non saziavasi di celebrare. Tene- libro che il volca perfino sotto il suo rissimo finalmente anche della Anime origliere. del Purgatorio, e premurosissimo della 2. Pratica singolare per quelli che de- loro liberazione, e della loro gloria, siderano spiantare dall' anima gli adoperava di suffragarle ogni giorno abiti viziosi e piantare quelli delle di sue preghiere, erigendo eziandio a sante virtù, ecc. Brescia per Fran- tal uopo in Brescia la Confraternita cesco Marchetti, e per Pietro Ma- detta del Suffragio , nè mai cessandosi ria Marchetti 1611 in 12; pel Te- dal perorarne la causa. Nella prima fe- baldino 1622 in 12; e pel Vendra- ria sesta del gennaro dell'anno 1628 mino 1742 in I2« so se questa alle ore 22, nella età di 69 anni (1) Opera e la seguente siano la stessa in Brescia finì nelle braccia del divin cosa. Crocefisso quella vita che avea sempre 3. Pratica singolare per condurre con condotta nel santo suo amore. Il po- facilità V uomo alla perfezione, ecc. polo accorse in folla e con senso di Brescia pel Vendramino 1751 in 24. divozione a visitarne le spoglie mortali, 4. Corona celeste delle meditazioni di- premuroso di averne anche alcun chè stribuite per tutti i giorni dell'anno degli abiti e perfino de' capelli e della sopra la Vita e Passione di Cristo sua barba. Fu sepolto nella Chiesa del e della sua Beatissima Madre . Bre- suo Convento intitolata del nome de' scia per Francesco Marchetti 1611, SS. Pietro e Marcellino. In altro Con- e Venezia 1653 in 12. Quest'opera vento fuori di Brescia detto della Ba- forse è la stessa che la seguente. dia se ne vede tuttora il ritratto di- 5. Gemma spirituale di sante medita- pinto con sotto il suo elogio. Scrissero zioni s Brescia per Francesco Mar- poi le memorie della sua Vita il Pa- chetti 1611 , e Venezia i653 in 12. dre Marcellino da Pisa (2), il Bolo- 6. Considerazioni ovvero meditazioni gna (3) , il Wadingo (4) e più altri (5). • della Vita ed eroiche virtù della B. V. Maria, Brescia 1612 in Sj 1622 SUE OPERE TUTTE ASCETICHE. in 12 ; e Venezia i653 in 4- 7. Trionfo dell' anime del Purgatorio3

i. Arte mirabile per amare, e servire3 Brescia per Francesco e per Pietro ed onorare la gloriosa Vergine Ma- Maria Marchetti 1622 in 12; e Ve- ria nostra Avvocata con gli esercizi nezia per Giacomo Milocco i653 praticabili confermati nelle appari- in 4-

(1) {"Wadingo Annal. Capuccinor. T. 3. ad il Torricella De Excellenlia Seraphicae religionis. an. 1628. Serbasi poi ms. la Vita del P. Segala scritta dal (2) Biblioth. Scriptor. Capuccinor. art. Alexius Faino 0 dal Zacchi nella Brescia Beata T. 111. Segala. p. 873-87% esistente nella Quiriniana Cod. L. (3) Bononia De Script. Eccl. Fratrum. Minor. 11.9. (^) Vedi anche il Ma vacci De Script. Marian, (5) Wadingo Op cit. SEG ,35 S. Catena d'oro delle più belle e me- belle e meravigliose Vite de' Santi e ravigliose Vite de' Santi e Sante a Sante che ne' libri de' gravi Autori si che ne' libri de' gravi autori si pos- possono trovare j Venezia 1684 ap- sano trovare j distinta in due Partii presso Zaccaria Conzatti in 4» face. 942. Venezia 1612 e i653 in e in Bre- SEGALA Francesco, da Salò (2). Mi- scia per Francesco Tebaldino 1627, • litò prima in nobil grado nelle truppe in 12. di Spagna sino dal 1588, e morì verso *). Arca santa nella quale si conten- il 1618 in Candia Capitano e Governa- gono i sacratissimi misterj della Vita tor di milizie al servigio della Rep. Ve- e Passione di Cristo S. N. assegnan- neta. Nell'archivio della casa Segala dosi per ciascun mistero il sacro te- serbavansi varii attestati assai onorevoli sto Evangelico j Brescia per Fran- di Generali in commendazione del va- cesco Marchetti 1622 , in 12. lore e della scienza militare di lui, e 10. Sette brevi meditazioni sopra la di Giorgio suo figliuolo ed erede del Vita di Maria, accommodate ai VII valor suo (3). giorni della settimana Brescia per SEGALA Girolamo, da Salò. Nacque Francesco Tebaldino 1622 in 12; e ivi il dì 3 giugno del I525, enei i564 in Lione 1623 in 8, e in 12. si ammogliò con Prisca Scaini. Nel i548 11. Via sicura del Paradiso insegna- scriveva a lui Jacobo Bonfadio in quella taci da Cristo Signor Nostro. Si quis lettera, che leggiamo tra le sue opere, vult venire post me abneget semeti- <( Attenda a conservarsi vita lunga e psum etc. Brescia per Francesco Te- sana, perchè l'animo mio mi dice che baldino 1622 in j2. Questo è detto vostra signoria sarà grande in lettere e del Muratori (1) trattato ben pre- conseguentemente in fortuna ed onore gevole. Egli nel 1575 era del numero de'Pro- 12. Giojello divino per allettar l'anima tettori dell'Accademia Concorde, a' quali divota a dir lodi j e ringraziamenti il Voltolina dedicava allora il suo Er- al suo celeste sposo Cristo Gesù cole Benacese. Dottore com'era il Segala ridotti in brevi punti ed assegnati a in ambe le leggi, fu nel 1577 da Sforza ciascuna ora canonica dell' officio Pallavicino marchese di Corte Maggiore divino per tutti i giorni del mese e e governator generale dell'armi della di tutto V anno parimente Brescia Rep. Veneta (4), eletto per auditore e per Bartolomeo Fontana 1627 in 12. giudice in civile e in criminale per le x3. Esercizio angelico per tenere la contese che insorger potessero tra' sol- mente raccolta in recitare V officio dati e famigliari suoi, conferendogli divino. Venezia per Jacopo Garzina tutta la potestà ch'egli stesso aveva a i638 e i653 in 8. tal uopo dalla Repubblica. Nella pa- Tutte le suddette opere del P. Ales- tente data per ciò in quell'anno 1577 sio Segala, tranne le ultime due, fu- in pergamena (5) lodavasi l'integrità rono raccolte e date fuori col titolo: la prudenza e la dottrina del molto Opere spirituali del R. P. F. Ales- magnifico ed eccellente messer Girolamo sio Segala s da Salò , predicatore Ca- Segala dottor d'una e dell'altra legge. puccino divise in due tornii aggiuntovi Egli mancò di vita nel 1579. Oltre i in questa nuova impressione la Catena quattro sonetti di lui che leggonsi nel-

(I) Della regolata divoùon de' Cristianie. XII. Note a car. 10I del voi. I delle opere del Bon- p. x54. Venezia 1761 in 8. fadio, Brescia 1758. (a) Siao dal 1^44 la famiglia Segala di Lonato (3) Sambuca loc. cit. venne a stanziarsi a Salò, dice il Sambuca nelle Vedi Pallavicino Sforza. (5) Sambuca loc. cit. i36 SEG—SET- SIL—SIM Bonfadio (i), tre sue canzoni ricorda Ve constitutione artis medica* li- il Gratarola (2), e il Sambuca ci dice (3) Ber a Barth. Sylvano translatus. aver egli lasciati molte altre poesie e Finitiones seu definitiones medicae più scritti in fatto di legge ed anche a Barth. Sjrlvano Salonensi expositae di storia e di geografia, che serbayansi et ad codices recognitae. tuttavia a que' di nella sua casa. De substantia Jacultatem natura- SETTE Andrea da Toscolano o da lium fragmentum Barth. Sylvano in- Salò. Fu poeta non volgare, uomo dotto terprete. e valente giusperito^ e dopo Girolamo De Atrabile libellus a Barth. Sal- Segala, di cui or ora si è detto, po- vano interprete recognitus. destà o giudice pei soldati e famigliari Quod animi mores corporis tempe- del march. Sforza Pallavicino, come te- raturam sequantur Barth. Sylvano stimonia il Gratarolo (4)- A lui indi- interprete. rizzò il Voltolina la sua Egloga pesche- De Plenitudine liber a Barth. Syl- reccia intitolata il Miseto. vano conversus et ad veram codicis SILVANI Bartolomeo, medico, filo- fidem quibusdam in locis restitutus. sofo e grecista illustre de' tempi suoi, 4. Index in libros omnes Gale ni per ossia verso la metà del secolo XVI, Junctas Venetiis excusosj qui non so- come ci danno vedere le molte opere lum medicirìae artis accuratas obser- da lui messe in luce in quel tempo. vationes (nam praecipuus hic scopus I. tìammonii Hermae in praedicamenta est)> sed alia quoque plurima seu Aristotelis commentaria per Barth. luculentum quoddam ac perelegans Sylvanum Salonensem nuper latine corollaHum conti net earum rerum, conversa* a Gastone Sala nuper rime quibus tum philosophos tum huma- incognitaj Venetiis i54a apud Hiero- niàrum litterarum studiosos carere nymum Scotum in f. ; ibidem apud indignissimum videbatur. Opus adeo Joannem Gryphium I549 et apud varium ususque multiplicis, ut me- Bindonum i65o in 12; e Parisiis dicis philiatrisque narthex refertis- (forsitan) i55i in f. simum medicamentorum ac totius me- Quest' opera fu dal Silvani dedi- dicinae seminarium * caeteris vero cata a Cristoforo Madruzzo vescovo e promptuarium litterarum omnium et principe di Trento, antiquitatis habeatur ... Barth Syl- a. Hammonii Hermae Commentaria in vanio authore, Venetiis apud haeredes libros Arist. de interpretatione latine Lucii Antonii Junctae Fiorentini versa a Barth. Syluanio Venetiis I547 in f. per Gryphium 1549 in 8, et Venetiis 5. Commentaria in Porphyrium de quin- per Bindonum i55o in 12. que vocibus, Venetiis I559 in f. 3. Traduzione dal greco ed emendazione SIMBENI-COMINELLI Margherita. sui codici di varie opere di Galeno Nata Margherita dall'illustre famiglia genuine o supposte per le varie edi- Cominelli di Salò, ed impalmatasi con zioni venete di questo protomedico uuo de' Simbeni di Mantova condusse fatte in Venezia dal Giunta e dagli una vita piena di virtù e di edifican- eredi negli anni 1542-1576, cioè Ga- tissimi esempli, che fu descritta dal leno adscripta introductio seu Medi- P. Carlo Antonio Saccarelli de' Cherici cus, quem librum Joannes Andorna- regolari Ministri degP infermi, e resa cus latinum fecit, nuper vero post pubblica in Mantova stessa coi tipi di Barth. Sylvani recognitionem casti- Giuseppe Ferrari nel 1742 in 4» gatus. Nulla più per difetto di tempo e di

(1) Bonfadio Opere voi. I, p. 111 e 20*8 , 269. j (3) Bonfadio Ope e voi. I , p. 111- (1) Historia della Riv, p. 5o, | (4) Historia della Riv. p. 69. Vedi juthc p. <\ . SIM i37 salute io avea scritto della nostra Sim- e sposa, e Iddio la sollevava nell'ora* beni. Ma non altramenti che per la e zione a straordinaria contemplazione. Saodata, soccorsemi anche per la Sim- t Siccome la sua pietà era illuminata, beni l'egregio sig. D. Augusto Orio tes- t così procacciava la sua santificazione sendone a mia inchiesta e inviandomi t nell' esatto adempimento di tutti i do^ la seguente notizia. t veri del suo stato. Esempio a tutte « Simbeni Margherita ebbe i natali t le spose di prudente condotta verso <( in Salo da Giuseppe Comincili, e e il marito, studiavasi di conoscerne i( Angelica Donati ambidue di ragguar- e l'indole, di guadagnarsene l'affetto, e « devole famiglia il di 8 Maggio 1668. e di fare in tutto il suo volere, trala- a L'innocenza dei suoi costumi, e la e sciando messa, comunione, e ora- « pratica costante di tutte le cristiane e zione per obbedirlo. Riconosceva il tura, per lo più a ginocchia piegate, ee ogni vano ornamento, isfuggiva al s li offriva al Signore, supplicando be- et possibile il conversare mondano, di- r nedirli, e farli piuttosto morire, et Iettandosi in vece di trattenersi con r se vivendo avessero a perdere la in- ee giovanette sue pari per instillare nei e nocenza. Giunti al primo lume di ee loro animi sentimenti cristiani. Il t ragione vegliava attenta sopra ogni et suo cuore aspirava ardentemente alle t loro azione, li accostumava a molte tt nozze celesti, ma la Provvidenza che t preghiere j a qualche pratica di mor- et la voleva esempio di cristiana perfe- s tificazione, e correggeva sempre ogni ee zione nel secolo, si valse della sua r lor mancamento ; ma ottenuta 1' e- ee figliale obbedienza per farla accon- t menda non voleva più si rammen- ee sentire alle nozze terrene coli' avvo- f tasse. Spiegava loro la dottrina cri- ee cato Giuseppe Simbeni di Mantova. f stiana con tale chiarezza, che ne ri- et Collocata nel matrimonio non (limi- t manevano perfettamente istruiti, e te nui le pratiche di religione, e di ( succhiando col latte la pietà, e la « mortificazione, ma le raddoppiò. 11 t dolcezza materna di otto anni sapean ee suo primo pensiero fu di affidarsi ad r già meditare, e quanti poi giunsero ee una guida fedele, e promettendo a ; all' età capace, abbracciarono lo stato te questa perfetta obbedienza coli' uso ; religioso, benché ella mai non ve li « frequente della preghiera e dei Sacra- r stimolasse, contenta di ripetere loro te menti avanzare ogni giorno nella via r sovente, che si avvezzassero alla vir- u della perfezione. Era ancora giovane r tù, perché necessaria in qualunque 138 POt—POM PRA—QUA stato. Cinque figlie di Margherita si senza limiti. Quanto sopravvanzava fecero religiose, un figlio maschio alla sua numerosa famiglia versava nel fu Canonico della cattedrale di Man- seno dei poveri prestando generosi tova , e gli altri sette morirono bam- soccorsi a famiglie povere, e vergo- bini o in età giovanile. Nella dome- gnose, e soccorrendo comunità reli- stica economia fu la Simbeni un giose, particolarmente i Cappuccini vero ritratto della donna forte. Tutto che chiamavano Margherita loro ma- era ordine nella sua casa. Voleva dre , o lor sagrestana. Tutte le altre nella servitù religione, e costume, virtù erano in lei eminenti. Avea non troppa fatica 3 ma neppur ozio. così perfettamente rinunziato alla sua Distribuiva a ciascuno dei domestici volontà, che si era fatta una legge le sue occupazioni , e stando il più di obbedire in tutto ad una sua serva. che poteva in mezzo ad essi li aju- Con eroica mansuetudine tollerò lun- tava sempre giuliva nei singoli offici, gamente in casa una persona, che approfittando del tempo per dare a ingrata ai suoi beneficj per malignità ciascuno i più salutevoli avvisi. Unen- calunniavala. Piena di condiscendenza dosi in essa una somma accortezza cogli altri era con sè stessa severa. negli affari, e una grande perizia Tuttoché innocentissima, che per de- nell'aritmetica, il marito, e lo zio posizione giuridica de suoi direttori, Vicario Generale di Mantova in ogni non commise in tutta sua vita un deliberazione la consultavano, la vo- solo peccato veniale pienamente vo- levano presente ad ogni contratto, lontario , praticò la penitenza più au- e spesse fiate si trattetiev ano in casa stera. Oltre le ordinarie mortificazioni pel solo piacere di udirla ragionare, dei sensi, quando fu libera di sè e di vederla così spedita nelle fac- stessa, si disciplinava a sangue tre volte cende, e tuttavia sempre soave, e la settimana, e cingeva una catena ai pacifica. L' intera amministrazione lombi, e dormiva poche ere sopra una della famiglia venivale spesso e per sedia. Faceva anche uso perpetuamen- lungo tempo raccomandata; ed essa in- te di cibi magri; ma come il ma- trapprendendo anche viaggi, disimpe- rito se ne fu accorto, glielo proibì gnava saviamente ogni affare, senza severamente, e l'obbedienza costrin- alcun detrimento rapporto allo spi- sela ad usar nuovamente le carni , rito. Verso il prossimo nutrì sempre dal che ne derivavano a lei indici- una carità la più ardente. La cura bili tormenti. Queste vivande le si degli infermi le fece sacrificare una fermavano talvolta in gola senza che potesse inghiottirle, e quasi sempre le gran parte della sua vita. I figliuoli, promovevano un vomito così violento, il marito, lo zio travagliati da lunghe che la poneva in pericolo di perdere e frequenti malattie non volle che la vita, e le cagionava malattie do- fossero assistiti, o medicati, che da lorose. I medici dopo averle per molto lei sola. Vegliava per essi tutte le tempo accresciuti i suoi mali confes- notti, e negli ultimi dieci mesi che sarono soprannaturale sì strano effetto, le visse il marito confessò di non ed esseré necessario lasciarla vivere aver riposato che dieci ore. Se ca- a suo modo. D'allora in poi, cioè devano infermi i domestici, si addos- per 16 anni, Margherita noli si cibò sava quasi tutta l'assistenza ancora d'altro, che di poca minestra conser- di questi, come fosse loro madre, vata anche per più giorni, e rare volte e non contenta di questo accoglieva di un poco di pesce. Non mancaronle in casa poveri infermi, li visitava neanche interne afflizioni colle quali continuamente nelle loro abitazioni, il Signore volle purgare intieramente e col suo esempio promosse nelle un' anima a lui cara, compensando poi Dame di Mantova il caritatevole of- la sua costanza con altrettanti doni ficio di assistere l'umanità languente celesti. Fino da giovanetta accostan- a negli spedali. Le sue elemosine erano SIM -SOC ,39 « dosi alla Comunione sentiva una pun- rare qualità e pe' suoi meriti fu eletto te tura al cuore, che in progresso di Proposto Generale della sua Congre- « tempo si fece continua, e nel venerdì gazione e di quella della Dottrina Cri- te era più penetrante e soave. Per ap- stiana ch'erano allora tuttavia riunite « parecchiarsi alle maggiori solennità 1 quasi in un solo corpo, e sotto un solo « della Chiesa era solita meditarne per j capo. Nel triennio però del suo Gene- « più giorni profondamente il mistero, ; ralato l'anno 1646 con Breve d'Inno- tr e allora Iddio la sollevava alla con- cenzo X si disunirono le due Congre- « templazione, alle estasi, ai rapimenti, gazioni eh'eransi congiunte l'auno 1616 e le scopriva importanti segreti. Sor- sotto Paolo V, e perciò concordemente te presa alcuna volta in amorosi deliquj, partirono i Francesi d'Italia e glJIta- te pel suo Bene, veniva posta a letto, liani di Francia restituendosi ognuno ec e tormentata con medicine, che non a' nazionali loro chiostri. Uomo com- ee producevano verun efTelto, quando un ! piacente com'era, ed amante della pace, ec solo comando del Confessore sì in que- ; ed intrepido, egli non perdette giammai

(0 Comasca graduata p. 5g. Vercelli «743 in S. I (4) Cozzando Vago e curioso ristretto di stori« (2) Presso il Garuffi Ital. Ac. p. . . I Bresc. p. 100. (3) Cozzando Librerìa Bresc. P. I. p. 178. '9 .4o SOC—STE netiis i5f»4 in 8. di pag. 68. Questa pitolo de' Canonici della cattedrale a seconda Opera è dedicata al Cardin. pieni voti e coli' applauso di ogni or- Cristof. Madruzzo, e 1' altra al medico dine di persone lo confermò nel suo Veronese Gian Battista Montano. posto quale Vicario Capitolare. STEFANI Pietro Angelo. Egli nacque Non si deve qui omettere un fatto da onesti genitori nella Valle Vestina avvenuto in questo frattempo, che di- il di io Decembre del 1725. Ebbe la mostra a qual grado pregiato fosse prima sua educazione in Milano all'om- Mons. Stefani non solamente da' mag- bra dell' Illustriss. casa Borromeo. Dap- giori magistrati, ma dallo stesso impe- poi ascritto fra sci cherici della Valle rante. Venuto Napoleone, già incoro- Vestina, che in Salò si educano e man- nato re d'Italia, a Brescia, e Mons. tengono per lascito del Co. Sebastiano Stefani qual Vicario capitolare visitan- Paride Lodrone, quivi prosegui negli dolo ne fu accolto benignamente e ri- studj, sinochè recossi alla università di chiesto di varie cose spettanti alla chiesa Padova. Tornatone poscia a Salò tut- Bresciana; mentre a lali domande egli tavia cherico, quivi insegnò successiva- rispondea con decoro, l'Imperatore lo mente rettcrica , filosofia, c teologia»» interruppe dicendo : «Ben converrebbe con quell' ingegno di cui era doltato che voi foste Vescovo ». Al qual dire ad ogni letteratura e scienza adattissimo^ Mons. Stefani mettendo innanzi e la e resse ancora pel corso di forse qua- sua inettitudine a sì grave incarico, e rant' anni il collegio, e insiememente il T avanzata sua età, « Non abbiamo noi, seminario e le pubbliche scuole di Salò , soggiunse V Imperatore, in Parigi un con numeroso concorso di alunni e di vescovo più vecchio di voi? » studianti non solamente Salodiani o Dopo aver governata per un faticoso Rivcreschi, ma anche di altre contrade triennio qual Vicario Capitolare la chie- Lombarde e Venete. Non è perciò da sa Bresciana, ed esserne già stato eletto maravigliare se un tal uomo godesse a Vescovo quel grand'uomo, che la go- dell'amicizia di un Pilati, di un Va- vernò infatto per 26 anni colle virtù netti, di un Tartarotti e di altri let- di un Ambrogio e di un Carlo, Mons. terati chiarissimi di quella età, non Gabrio Nava, Mons. Stefani sperava di che de' Vescovi di Trento, di Milano, essere alleggerito del peso del suo offll- di Passavia e di altri Vescovi e Prin- cio almeno per la provetta sua età. Ma cipi j e più r amorevolezza e la rive- Mons. Nava che sapea stimare la scien- renza de' Salodiani e de' suoi alunni za , la prudenza, la pratica e il consi- o discepoli. glio di un vecchio sì venerando nel Dal posto di rettore e prefetto del volle suo Vicario sino alla morte di lui. collegio, del seminario é delle scuole Onde cedendo egli al dolce impero del- di Salò per volontà di Mons. Nani Ve- l'obbedienza, seguitò in tal posto per scovo di Brescia l'anno 1802 settante- quanto Dio tuttavia gli concesse di simo settimo dell' età sua si soggettò al vita, cioè per due anni. carico di vicario di lui. Tanto poterono Toccava egli infatto l'anno ottante- l'impero elei suo vescovo e la carità della simo quinto dell'età sua, quando so- chiesa Bresciana, bisognosa della stia pravvenutogli da più mesi qualche assistenza, sul cuore di lui ; e in tale incomodo, avvedutosi il venerando vec- officio in que' tempi per politici muta- chio che s'appressava più che mai il menti e per riottosi partiti teologici, suo fine, compiè ogni suo dovere di che la chiesa Bresciana particolarmente cristiano, di sacerdote e di vicario, e affligevano, difficilissimi, Mons. Stefani finalmente il dì 17 febbraro del 1810 « olla sua prudenza e colla sua dottrina chiuse gli occhi nel Signore. Un tale riuscì caro al piissimo Vescovo, e all'il- uomo onorarono gli Accademici di lustre capitolo, c a tutta la diocesi uti- Salò di solenni esequie celebrate nella lissimo. Quindi tolto Mons. Nani per chiesa maggiore, e di funebre elogio morte alla sua Chiesa, il medesimo Ca- lettovi dal Ch. Arciprete di Manerba STE—T [—TIR ,4, Guai tini, c poi dato quivi stesso e in 4. Poesie in alcune raccolte per patrie quell'anno alle stampe; e il grande solennità. Proposto Morcelli scrisse V epigrafe se- 5. Varie pastorali, esistenti nell'Archi- guente , che fu posta a lui dagli Eredi vio della Canccll. Vesc. di Brescia. nel Campo Santo di Brescia (i). TAMAGNINI Bartolomeo, da Gar- Quieti et memoriae dola, Sacerdote. Scrisse verso il 1703 la Relazione dell' Armata Francese che Petr. Angeli Stefani domo Salodio passò per la Riviera di Sedò per Ti- viri pienissimi gnale e Tremosine per andare nella Vicaria potè state in Eccl. Brix. fune ti Val di Ledro e d'indi sul Trentino annos VII inter primores Canonicos col pensiero d'andar nel Tirolo in soc- cooptati quem juventutis excolendae corso del Duca di Baviera ribelle al- cura surnmis magistris aequavit, do- l' Imperatore suo suocero , e del danno ctrinae atque ingenii laus ad honores grande fatto sul Trentino e del suo evexit3 rerum gerendarum scienti a et ritorno indietro novamente per questa consilium difficillimis temporibus illu- medema Riviera di Salò. Ms. di p. 16 stravere. Vix. Ann. LXXXV. m. IIII. in 4* nelle Miscellanee Benacesi del- d. Vili. Dee. XII. Kal. Mart. an. l'Ab. Stefano Bernini. M. DCCC. X. Haeredes ex testamento TIRELLI Carlo, da Desenzano, del- titulum virtutis officiique caussa in- l' Ordine degli Eremiti di sant'Agostino scribendum curaverunt. nel Monistero di Bruna, e Dottore o Lettore ivi di Teologia. Se ne hanno OPERE DI M. STEFANI alle stampe i due libretti seguenti: 1. In Divae Catherinae laudem Oratio, 1. Optimo àtque amplissimo Brixianor. auctore Fratre Carolo Tirella ex De- Pontifici Joanni Molino etc. Oratio sentiano Brunense professo , sacrae prolusionis loco dieta a Paulo Col' Theol. Lectore . . . Ileremit. S. P. lino Clerico Gargnani dum in aedi- Angustiaij apud Ang. Reghettinum bus Seminami Salodiensis theses theo- 1614 in 4* logieas Acad. more publtce propu- 2. De apostasia a religione quaestio, gnandas eidem nuncuparet. Salodii auct. Fr. Carolo Tirelli Ord. Iler. 1759. S. Aug. Brunae Profess. Sacrae Theol. 2. Compendio storico della B. ( S. ) Doctore. — Quest'opuscolo si trova Angela Me rie i. Salò per Bartolomeo in aggiunta alla Theologia moralis Righetti 1771 in 16. del P. Layman. Patavii 1733 in f. 3. Memorie di alcuni fatti seguili nella TIRELLI Maurizio, da Desenzano, Riviera di Salò nelli tre ultimi anni Medico. Studiò assaissimo, dice il Coz- del secolo XVIII* di p. ify. 1808 zando (2), non so poi con qual frutto, in 8. senza nota di autore, nè di ne' medici arabici, ed esercitò la sua stampatore, nè di luogo. — Questo professione in Venezia, dandovi in luce libretto è importante per le patrie un' operetta di curioso argomento iu storie e per quelle di quegli anni fatto di medicina, intitolata :/)e histo- infaustissimi, e potrà forse essere ria vini et febrium libri duo: quorum qualche antidoto della Relazione del in primo agitur de vino simpUciterj in fatto di Benaco e della prigionia de' altero vero de febribus in vini gratiatn nostri fratelli d'armi del cittadino demonstraturque potissimum quibus li- Francesco Gambara Ajutante gene- bet febribus et quolibet tempore pròpi- rale Anno I della libertà italiana. natum salutare. Venetiis apud Jacobum Stampator Vescovi, di p. 26 in 8. Scaleam i63o in 4-

(1) Quella epigrafe legge»! utl Purergou p. io*. j (:) Libreria Br. P. I. TOM—TON- -TRA—TUR TOMACELLI Bonifacio, da Salò.Egli phus, carta ingegnosa che offre le era perito matematico, dandone in prova gesta e imprese di Papa Orsino, an- la sua Carta topografica della Riviera teposta ad un volume di Sermoni sa- di Salòj e due operette spettanti l'una cri e morali * e dedicata alla santità Le misure particolari della stessa Ri- di Benedetto XIII nel 1729. viera e l'altra Le fabbriche stanti 8. Stemma Chronologicum perantiquae sulle acque del nostro Lago di Garda. Salodiensis Ecclesiae. Quest' opera TOMACELLI Filippo, da Salò, Sa- ingegnosa si vede manoscritta nella cerdote. Egli soggiornò lungamente in Sala del Palazzo Comunale di Salò. Roma, caro a Letterati, Prelati e Car- 9. Spiegazione di essa. Ms. presso dinali, e singolarmente al Sommo Pon- di me . tefice Benedetto XIII, e rifiutò più TOMMASO da Sojano, Minore Os- volte la mitra offertagli. Fu parimenti servante. Intervenne fra i teologi del caro al Re di Polonia, che in quel suo ordine al Concilio di Trento l'an- tempo trovavasi in Roma. Quelli che no i563, notandosi ne'registri di esso lo conobbero attestano tuttavia com'egli Concilio Thomas de SoglianoItalus „ fosse dottissimo non solamente nelle cose Provincialis Bononìae minister. Vedi patrie, ma anche nella ecclesiastica eru- l'ediz. de' Concilj del Coleti T. XX, dizione e nell'amena letteratura; ma- p. 212. gnifico, liberale, e ornato delle più TONOLI Adamo, da Portese. Se ne sode virtù. Scrisse egli varie poesie e ha alle stampe l'opera seguente. Aritme- prose j cioè : tica e geometria (pratica) di M. Adam 1. La Fortunopoli, poema in ottava da Portese de Riviera Bresciana del rima. Venezia pel Tommasini 1760 lago di Garda * Vicenza presso Dome- in 4- nico Amadio I6.ÌO, in 4- Vi si insegna 2. L'Italo j poema anch'esso in ottava a misurare in più guise terre, muri, rima, nel quale si celebrano le gesta fieno, legne, biade, a stimar campi, di S. M. Maria Teresa, Ms. già presso case ecc. un suo nipote. TONOLINI Gian Battista, da Salò. 3. Enigmi poetici mss. presso di me. Fu dapprima, come narra il Cozzan- 4- Varie altre poesie in alcune Raccolte do (1), organista nella chiesa archi- per solennità patrie. presbiterale di Salò, poscia in S. Maria 5. Due scritti riguardanti l'uno il Pon- di Bergamo e finalmente nel Duomo di tefice Benedetto XIII, presentato al Brescia , e diede in luce do' Salmi a medesimo per mezzo dell' Era. Card. olio voci con la partitura per Vorgano, Coscia; e l'altro la famiglia di que- Venezia pel Gardano 1616 in 4- sto medesimo Cardinale. TRACAGNO Marco, da Salò, Carme- 6. Memoria polemica divisa in tre Ca- litano ricordato con onore dal Cozzan- pitoli suddivisi in Dispute in prova do (2). Se ne ha alle stampe Orario della indipendenza della Riviera di in soler/ini festivitate S. Petri Tlwnuie Salò da Brescia e del suo mero e Alartyris Patriarchae Cpolitani, Vene- misto impero contro il Co. Gian Ma- tiis apud Dominicum Grererutn et Jo. ria Mazzucchelli. Ms. autografo presso Bapt. fratrem 1581. il dotto Prof. Ab. Mattia Cantoni, 'TURINI Ferdinando, da Salò, sopran- da Salò. noinato, dallo zio, clic gli fu maestro, 7. Sanctitatis in utroque orbe trium- Bertoni (3). Fu anch'cgli insigne mae-

(1) Libreria Bresc. P. I. p. 117. quale la offre ini venne cortcsemcute apprestata da (2) Ot9. cit. P. II. p. 280. mano valente clic \uul tenersi celata. (3) Tutta la noli&ia di Ferdinando Bertoni tal TUR L43 stro ili musica. Suonatore eli cembalo Brescia debbono grande riconoscenza a e di organo, compositore, dettatore di lui, che introdusse in patria il bel modo regole di contrappunto, si può dire che di suonare d'intavolatura, e lo studio in sè accogliesse tutta la dottrina mu- dei classici pressoché ignoti avanti la sua sica. — Il suo suonare era preciso, ani- comparsa. Perchè a ragione si può dire : mato, e pieno di grazia. Il suo porta- un cieco venne ad illuminare le nostre mento leggiadro atto ad eseguire i passi tenebre. più difficili colla massima compostezza. TUBINI Romualdo, da Salò, fratello Quantunque cieco e storpio di una di Ferdinando, pittore. Studiò il dise- mano noi l'abbiamo udito scorrere il gno e la pittura dapprima sotto la di- piano forte mirabilmente, e toccarci sciplina di Santo Cattaneo da Salò , e l'anima con note magistrali, improvvi- poscia in Venezia, ove si tenne per sando anche talora pellegrini passaggi diciassette anni. Tornatone in patria e sonate che sembravano scritte. Trattò vi fu professore di disegno nel Ginnasio l'organo in modo dignitoso e sublime. comunale, e vi dipinse molti quadri, E chi non conobbe per fama l'organista tra' quali ricorderò alcuno ; cioè uu di S.ta-Giustina di Padova? Compose S. Filippo Neri che accenna a' fanciulli trenta sonate e cinque concerti per un' imagine di Maria Vergine per VO- cembalo, tutti di uno stile originale e ratorio de' giovanetti ; un S. Filippo vario fra di loro. Vi si ammira copia eh' è ora nelle catacombe di Roma; una d'invenzione, sentimento, spirito, va- Giustizia che scende dal cielo con al- ghezza di condotta. Vi domina singo- cuni geuii portanti gli emblemi relativi; larmente il dolce patetico. Compose un S. Gian Battista che predica nel due Messe da vivo a piena orchestra, deserto alle turbe; l'Albero dell' Ugua- un Vespro, due Messe da morto, un glianza ; un soggetto mitologico ecc. Misererò, un De profundis, un TeDeum, Dipinse a fresco alcune bambociate nella un Tantum ergo, ed altri Inni. Il mag- casa del sig. Co. Luigi Lecchi all'Isola, gior pregio di queste opere vocali è la c diverse istorie e racconti favolosi in convenienza della nota alla parola, e casa dell'Av. Zuliani in Brescia. Lesse la maestìi degna del tempio. Aggiunse ancora nel patrio Ateneo di Salò una il fiorito al profondo e temperò la se- Memoria, che \i si conserva autografa, verità dello stile anticocolla eleganza del sulle origini dell'architettura e de' suoi moderno. Spiccano alcuni pezzi d'inar- varii ordini, intitolata Narrazione isto- rivabile espressione —Un dies irae... riaci siili'aì'chilettuj a.JLra. egli di un'ani- solvei saechim . . . quantus tiemor. — ma candidissima e fregiata delle più ama- bili qualità, tra le quali la modestia e Un confulatis maledietis — Un s(lenifi- la religione risplendevano singolarmente. chi» i Deo — Un Asperges me — Un Il suo maestro Santo Cattaneo e il gran ingemisco — Un oro supplex può senza Prassitelc dell'età nostra il March. Ca- esitanza venir posto a lato de' componi- nova, che gli era stato condiscepolo in menti del Sassone e del Pergolesi. 11 Venezia, l'amavano sempre cordialissi- suo contrappunto consta di poche re- mamente. In Salò poi egli godeva l'a- gole, ma generali e stabili, che vale a more e la stima non solamente de' suoi dire, vere regole. Pel rimanente egli discepoli, de'quali egli stesso era te- proponeva per esemplari a' discepoli i nerissimo, ma di tutti i buoni. Oh aves- buoni autori. Dava egli la vera idea delle sero sempre le, scuole di tali maestri , consonanze e «Ielle dissonanze, della che ammaestrando la gioventù nelle arti, preparazione, risoluzione, e maneggio nelle lettere e nelle scienze colla loro di quesle ultime, dei loro rivolti, della perizia e dottrina, la educassero insic- ital «ira dei tuoni, e dei passaggi, cui memente alla religione ed alla virtù coi ridusse alla massima semplicità. loro edificantissimi esempli ! ! Finì il Sotìo la sua disciplina si formarono Turini con una morte pari alia santità \ aleuti maestri, fra'quali un Valeri, della vita. mi Bresciani; un Pasolini. I musici di i44 UGO—USM—uss —VAR—VER—VIG UGONI Andrea, da Salò. Egli nacque | USMARINI Barone Alessandro , da in Salò (i) di famiglia originaria da Desenzano. Militò al servizio del Re di Brescia (2). Fu poeta in lingua volgare Sassonia, e dopo essere stato Capitano dolcissimo, onde fecero di lui onore- de' Granatieri, ebbe in Francfort ca- vole menzione il Voltolina (3), il Gra- rica, non so quale, più ragguardevole. tarolo (4), il Rossi (5) e il Cozzando (6) ; Mori egli in Friburgo. e altri ci tramandarono alcuno de' suoi USSOLI Bernardino, Arciprete di componimenti. Calvasesio. Diede in luce : 1. Osservazioni sul buon essere delle POESIE DELL' UGOKI famiglie e sulle cause della loro de- cadenza. Brescia 1806 in 8. 1. Sonetti xxvii e Stanze xv di argo- 2. I principali ostacoli impedienti il mento erotico e di maniera Petrar- perfezionamento delV Agricoltura chesca , Sonetti II e Capitolo sulla Memoria (Ms.) letta all'Ateneo di Morte e Risurrezione di Nostro Si- Salò il dì 11 Luglio 1811. gnore, nelle Rime di diversi eccellenti 3. La vera idea del filosofo, Saggio Autori Bresciani raccolte da Girolamo (Ms.) letto all'Ateneo di Salò il 18 Ruscelli a car. 34 sgg. Venezia per marzo del 1812. Plinio Pietra Santa i553 in 8, o nei VAROLI M. Michele, da Bagnolo, Fiori delle Rime de' Poeti illustri rac- vescovo del Zante e Cefalonia, morì in colti dal Ruscelli a car. 176 (pag. Gargnano e fu sepolto in S. Francesco versa ), Venezia per Marco Sessa con questo epitafio: F. Michael Faro- i586 in 12. lius Brix. Ord. Min. Convent. probitate 2. Sonetti II in lode di Gabriele Fiam- pietatedoctrina clarus Zacynthi Ce- ma , dopo le Rime Spirituali del me- phalaniae antistes vigilantissima, vica- desimo , Vinegia, presso Francesco de ria prius opera ibidemfunctus, hic jacet. Franceschi Senese 1570 in 8. Abiitj non obiit Gargnani anno salutis 3. Stanza presso il Gratarolo (7). m o.xxxrii. ni Kal. Octob. 4. I Baccanali, commedia smarrita , VERONESE Giovanni Francesco, da mentovata dal Rossi (8) e dal Coz- Maderno. Egli ha dato in luce Soluzioni zando (9). aritmetiche semplici sopra XL varii cu- 5. La Carestia, commedia smarrita, riosissimi quesitij parte de' quali fu- mentovata dal Rossi (10) e dal Coz- rono proposti per insolubili senza l'ajulo zando (11). dell'algebra da M. Mondoteguy ed espo- 6. Eneide di Virgilio recata in ottava sti da M. Ricard nel libro intitolato, rima, della quale Torquato Tasso in Negoce d'Amsterdam * eseguite con di- passando per Brescia, dove ordina- verse regole non piti vedute, e con delle riamente dimorava l'Ugóni, e dove particolarmente ritrovate da G. F. Ve- anche morì, vide con isquisita sua ronese. Venezia 1774* in 4* di p. 112. compiacenza il quarto e il sesto li- VIGILIO (S.), Vescovo di Trento bro, come narrano il Rossi (12) e il e martire, Apostolo della Riviera. Negli Cozzando (i3). j1 Atti del martirio di S. Vigilio pubbli-

(l) Rossi Elogi storici p. 329. (7) Loc. cit. p. ijoc 77. (а) Rossi Memor. Bresc. p. 204. Ediz. del (8) Elogi p. 329. Vinacesi. (9) Op. cit. (3) De cultura Hort. L. II. » Vedi Calsonc (10) Elogi p. 329. Francesco. (11) Op. cit. (4) Historia della Riviera di Salo p. 77. (12) Elogi p. 3*9. fi) Elogi storici p. 329. (I >) Op. ùt. (б) libreria Bresc. VIG—'VIL—VI R 145 cati dal Papebrocliio (i), scritti a pa- di Stilicone, cioè l'anno 4oo, come sem- rere del Tartarotti (a) prima del IX bra al Tartarotti (6). s.ecolo, e a giudizio del medesimo Pa- Con quanto si è detto sin qui intorno pebrochio e del Mabillon (3), nel loro S. Vigilio non si è voluto negare che fondo e nella loro sostanza veridici nar- e S. Filastrio e S. Gaudenzio Vescovi rasi al c. I, n. 2, Vigilium respectu di Brescia, e fors' anche S. Euprepio divino animaìum exisse ad territorio Vescovo di Verona non abbiano potuto Veronensiuni et Brixianorum ( cioè della spargere anch'essi la luce della evan- Riviera Benacese Veronese e Bresciana gelica fede sulle nostre Benacesi con- confinante colla Trentina) et multitu- trade. dinem populorum agrestium Christo per VILLIO (De') Co. Antonio, da De- baptisma acquisivisse. I Lezionarj della senzano. Egli servi con gran fama ed chiesa di Trento aggiungono che S. Vi- onore il Re di Polonia in qualità di gilio fondò trenta e più chiese ne' con- Tenente Colonnello delle guardie Po- fini Bresciani e Veronesi. Negli Atti lo- lacche ; di poi fu Ajutantc del Mare- dati poi al c. II, n. 10 si narra tuttavia sciallo conte di Scolemburg nell'assedio clic i Bresciani voleano togliere a forza di Corfù, e prima del mezzo secolo XVIII a' Trentini il sacro corpo del santo mar- fini Colonnello al servizio del Re di tire Vigilio, mentre dalla valle Rendena Prussia (7). il trasportavano a Trento, Quibus Tri- VILLIO ( De' ) Òo. Ortensio da De- dentini reluctanteSy dato in super prò senzano, cugino di Antonio. Militò an- benedictione (in dono (4) ) quodam vase, ch' esso per 29 anni e in ben sedici sane ti viri corpus sanctissime deducen- campagne, ascendendo così per valore tes, etc. Non senza apparenza di verità e perizia guerresca nel 1770 al grado però sembra doversi credere essere stati di Colonnello del sereniss. Elcttor di Salodiani codesti Bresciani, di cui quivi Baviera. Morì però non molto dopo per parlano gli Atti di S. Vigilio. Concios- le ferite riportate nelle varie passate siaehc « nella chiesa arcliipresbitcrale battaglie (8). « di Salò vi ha , scriveva il Grata- VIRGILIO. Jacopo Bonfadio così « rolo (5), del sangue di S. Vigilio , scrive a Messer Paolo Manuzio (9): (e che da' mercatanti di Salò fino dal « Messer Virgilio è in cielo, dico che « tempo del suo martirio fu raccolto « vive là ( in Salò ) con somma laude, « di terra in Bócca di Vela, come si « cioè con quanta ne può capere un i( legge nella sua vita scritta nel Bre- « lettore. Guadagna assai, spende molto et viario a, e l'ampolla in cui serbavasi « con uno splendore non di maestro , il sangue del santo martire sotto l'al-

(l) Ada SS. ad diem, XXVI Iun. (6) De Orig. Eecl. Trid. § 44- (») De Or/g. Eecl. Trìd. § 4i. (7) Vedi la Dedicatoria della Forinnopoli del (3) Praef. in Saec. V. Ord. Bencd. §. VI. Tomacelli. Venezia pel Tomasini i;5o. n. p3. (8) Vedi la detta Lettera Dedicatoria. Olire essa (4) Benediciio in srnso di dono Gen. XXXIII. però io ebbi presso di me ms. una breve notizia II. S. Girolamo Episi. CxXxTI ad Vitalem j delle varie imprese guerresche del Co Orlensio S. Pier Damiano Lib. II. Epist. XIV. Vitlio. (f>) Hittoria della Riv, 0. 60. (9) Lettera Vili. 146 POt—POM PRA—QUA ee gnor Virgilio. Dio gli dia bene : io Vita di Santo Erculiano Vescovo di et per me non so se non lodarlo ed Brescia c Confessore, Verona 1584 tt amarlo a. in 4; e Salò pel Cornincioli 1681. Chi si fosse questo Messer Virgilio , Il P. Gaudenzio da Brescia, Cap- non è così facile l'indovinare, non es- puccino diede fuori una nuova tra- sendoci neppur noto che fosse maestro duzione della narrazione latina del di belle lettere in Salò dopo Boccardo Vitali, con alcune note ed aggiunte Gian Francesco da Castel-Goffredo, so- in Brescia per Giammaria Rizzardi prannomato Pilade, e prima di Alberti 1754 in 8. (2). Pietro Benacese. Il Prof. ab. Gargnani Malgrado però e le note e le ag- sospettò (i) che Messer Virgilio fosse giunte del P. Gaudenzio, le notizie appunto Pietro Alberti: ma non con- || della vita e della morte del santo da- vengono i tempi: mentre l'Alberti che teci dal Vitali sono tuttavia più pa- nel 15^5 era quivi Professore di umane negirico che storia, come notarono lettere stampò degli epigrammi nel cor- già i PP. Bollandisti (3), e conten- rere degli anni 1074-1599; e Messer gono di gravissimi anacronismi. Vedi Virgilio celebravasi, come si è inteso 1' art. S. Ercolano (4). dal Bonfadio. prima certamente del i55o, 2. Ninfa materna, poema mitologico in nel qual anno esso fu decapitato in ottava rima intorno a Maderno, del Genova. Oltrecchè non par chiaro clic quale il Gratarolo nella sua Storia il Bonfadio parli di un maestro di belle ci ha conservato qualche stanza (5). lettere,, anziché di un Lettore di scienze. 3. Berlini Materniensiiim et privilegio- VITALI Bartolomeo, da Desenzano, rum fragmenta . libri II. Si conser- cavaliere e giureconsulto. Fu giudice in vano due esemplari mss. di quest'o- Maderno col titolo di Vicario , in tre pera, l'uno nella Casa del Comune varii tempi, e si adoperò ad illustrare di Maderno, e l'altro nella Casa de' in prosa e in poesia le storie di quella sigg. Co. Bernini in Verona tra le terra , un tempo principalissima nella Miscellanee Benacesi del fu Abate Riviera. Stefano Bernini; e questo, cui ebbi alle mani, era di 64 pagine in 4- OPERE DEL VITALI. Nel primo libro vi si tratta degli antichi privilegi di Maderno concessi I. De Sancto Herculiano Episcopo et ! dairimp. Ottone , da Federico Bar- Confessore Brixiae Ver. 1584 in 4- ì barossa, e da Roberto Re di Sicilia,

(1) Voltolina p. 3n5. role Ex veteribns sacrisque codicilms Ecclesiale Bri- (2) .Nella Prefazione a questo nnovo volgarizza- xianae Cathedralis ne etiam ex qiii- mento intitolato. Ragguaglio della vi'a , morte butdam aliis fragm-enlis vernacida tamen lingua e miracoli di sani' Ercu.'ìano si nota essere il crassaqiie minerva conscrìplis. — TI Faino ( Mar Vitali da Desenzano , e da Desenzano il fa essere irr l. Brix. in not. ad diem XII Ang ) accen- anche il Ch. Ab, Bagatta nelle Memorie intorno nava , rispetto a S. Erculano e alla sua vita, al a Bart. Vitali stampale fra le opere di lui Voi. Martyro lo gì ti m Brrxiannm mannscriptum C al p. 181, 199. Brescia »83?.. Veiuf Ojfcinm m u nscriptum stante allora nel (3) Acla SS. ad diem XII Ang. p. r3f. Monastero di S. Giovanni in Brescia.— Tra le (4) A1P art. S. Ercolano notai per errore avere mio schede tratte da r.l're Bern'miane e Alber- il Vitali fatto uso delle leggende del Fiorentini, gane (Vedi P art Giorgi G B.) trovai accennata invece di dire semplicemente delle leggende dalla anche lina Vita S. Hercidani Episc. Brix. in Chiesa Bresciana usate, ree. Inoltre dissi o sem- Bibliolheca Misanìae prnvinciae Aprutinae. brai dire che il Pellegrini parli nel suo M rty- Io stesso nelPart. S. Ercolano ho accennato a rologium di S Ercolano mentre che ne tace Af- nna Vita di lui scritta da Fahio Brasato. Oh fatto. Da ultimo alla nota (3) a car. 64 ho ab- avessi io alle mani tutti codesti documenti 1 bassato forse di troppo il valore de7 documenti (f>) liralaroto p. »5, /jS. 90, f)I , 96. usati dal Vitali e da lui accennati con quelle pa- VIT—> —vos i47 della felicità ed ubertosità del suolo Ista recognovit toto plaudente senatu di Maderno, della nobiltà e prima- Vosonius patriae grata corona suae. zia antica di questa terra , di S. Er- Si tamen ostcndunt mendosum crimina colano del quale ivi riposano, almeno ( quicquamj ab antico, le ceneri ; dell' indipen- Talia non vatis tacta fuere manu* denza della Riviera da Brescia, re- Causa fuit nobis vix dum bene cognita j candosi carte di privilegi, di cause, ( sed sunt ed alcune iscrizioni romane ecc. Invidiae stimulis3 qui tribuisse velint. Nel secondo libro si ragiona della Si qua eniendatis fuerint perversa li- giurisdizione di Maderno al tempo in ( bellis j, cui scriveva il Vitali ; e si offrono in Archetrpum repetas s non mea culpa buon numero le ducali ed altre carte ( fuit. di privilegi. Denique Spartanis quales tribuére Ly- Tutta l'opera è scritta in buon la- ( curgus tino , ed è certamente importante Atque Solon leges jam Lacaedemoniis, per le patrie storie. 11 diploma di Angelus aere suo formis impressit a Ottone I del 900 circa che si offre ( henis nel primo libro esiste trascritto an- Copia quo fieret maxima Cozalius. che nell'Archivio o Registro della Inoltre in lode del nostro Giovanni città di Brescia C. F. 96, ed è ine- Stefano Vosonio così scriveva Giovanni dito a quel che io sappia. Battista Mantovano (1). VI VI ANI Agostino, nato in Salò, ma De Stephano Vosonio Benacensi ad originario della Pieve di Bon in Val Eliam Capreolum et Joannem Ruatum diLedro, fu Musico eccellente, al ser- cives Brixienses, Carmen ex tempore. vizio di non so qual Re di Polonia. Cosi lessi nelle Miscellanee Benacesi Accola BenaciStephanus Vossoniaproles dell'Ab. Stefano Bernini. Omnia, quae felix vita requirit3 VOSONIO Gio. Stefano, da Salò. ( habeU Fu poeta, e a quel che pare anche le- Ingenium solers, patientia membra la- gale , a' suoi dì, cioè sul finire del XV ( borum , secolo, riputatissimo. Ce ne è prova Eximium prisca nobilitate genus per primo il seguente epigramma del Indolis egregiae sobolem de conjuge medesimo, stante al principio degli Sta- ( sancia , tuti civili, criminali e daziari della Ri- Et bene compositam morigeramque viera della prima loro edizione fatta ( domum. in Portese negli anni 1489—1490* Praedia* ubi Libycae segetes ubi gno- ( sia vina , Ad Lectorem Jo. Stephanus Vosonius Pinguis ubi omnigena fruge redun- Cìvica quisquis aves cognoscere Jure ( dat ager. ( Salonis 3 Gazagrum (2) veteres ideo dixere coloni, Ecce patent parvo codice cuncta tibis Gazaque in tali nascitur omnis agro. Nec non disjunctOj quae carpunt cri- Vita viro simplex qualis fuit ante ( minalibro: ( recessum In quibus haud parvum est utilitatis Erigones, qualis floruit ante Jovem. ( opus. Hospitibus lautus, parcus sibij largus Semotis etiam sunt vectigalia chartisj ( amicis j Deque tribùs codex si placet Quae superant pietas sola gubernat ( unus erit. ( opcs.

(l) Sjrlvarum L. HI. in fine, p. 296. Ediz. (1) Forse qaeslo è il luogo detto ora Catiniga. Antaerp. 1576 in 8. 20 i48 VOS—ZAC—ZAM—ZEC CoelicolaSj et tempia colit, veneratur, Nobilior sed te lucida vate petit. ( adorat Vivere Vosoni facis hùnc sine nominò Nullus abit vacuus religione dies. ( non est Libera mens vitiis sincera in pace quie- Cultus ager, quamvis sit bene cultus ( scitj, ( ag*r. Nec satagit curis sollicitata malis. ZACCARIA da Salò, Sacerdote-Cap- Cas talides hominem nymphae comitan• puccino. Fu Missionario per molti anni ( tur3 et inter ne' Grigioni (2), pei quali anche diede Pierios habitat nocte dieque choros. in luce l'opera seguente: La Lucerna Mille sonos audit, numeros intelligit sopra il Candeliere accesa contro i Gri- ( omnes gioni Venezia presso Benedetto Mi- Sive heroa tonetj sive elegia Jleat. locco 1679 e 1690 in 4* In dodici Frugis Apollineae piena est domus, Trattati vi si dimostra la continua e ( atria et ipsa, non mai interrotta serie della Fede Areaque domuiproxima, Carmen olent. Cattolica, Apostolica, Romana. Scillicet hic ilio felicior Arcade, quem vox ZAMBONI Pietro, da Salò, Sacer Delphica felicem testificata fuit. dote. La seguente epigrafe, di cui il Ergo inter vestros illuni consciscere Morcelli (3) onorò la memoria di lui, ( cives, ne offre una sufficiente notizia. Et donare hominem vos decet urbe Heic situs est Petrus Zambonius Ar- ( pium. chipresb. Apud Salodienses ab ipsa ado- Inde civem vobis fore frustra ereditisi lescentia doctor theologus annos XXX ( omni quem a Gardensibus Rectorem sibi Tempore qui musis militat atque Deo. praeoptatum, Beditiolenses Ecclesiae suae Optimo publico vindicarunt. Pius Anche Pamfilo Sassi Modonese ha vixit ann. LXXIIL M. II. D. XII. Pru- tra'suoi epigrammi (i) il seguente: denza j religiones dottrina* quas insi- Ad Vosonium poetam consummatissimum gnis modestia ornabat, acceptus clero Nobile Gazagri dicunt rus munera populoque.* Dee. XII. Kal. Nov. an. ( Bachi M. DCCC. V morbi diuturni vim alacri Quod gerit apricis deliciosa jugis j animo et invitta patientia ad exitum Quod Cewris fruges teneris et amica usque perpessus. Gens Zambonia Co- ( puellis gnato benemerenti P. C. Poma* beatus ager quae tulit Hespe- ZECCHI Lelio, daBedizzole, Sacer- ( ridumj dote. Fu Canonico penitenziere della Quod Cyterea legit cantans de monti- Cattedrale di Brescia, Teologo, Cano- (bus illis nista e Moralista insigne, come dimo- Gramina Narcissi, gramina pietà strano i trattati dati in luce intorno a ( Croci. queste scienze. L'ebbero perciò in gran- Insequitur certis leporem Dictynna sa- dissima stima i Cardinali Morosini e Va- ( gitUs* lerio, il Papa Clemente Vili, e il Re Ar- rigo IV. Quindi non è maraviglia che par- Ludit et ad numerum per sala laeta lino di lui con onore il Cozzando (4), il ( Drvas. Rossi (5), il Ghilini (6), il Cominelli Nobilis est fateor tam claris laudibus : appresso il GarufTì (7), il Dizionario ( astra

(X) Pamphdi Saxi Epìgrammatum Libri qua- (3) Parergon p. 85. tuor j Brixiae per Ang. Britanuum MID. in 4- Libreria Bresc. P. 1. p. 16 . Epigramma penultimo del Libro III. (5) Elogi degli uomini illustri Bresc. p. ^87 (») Cozzando Libreria Brere. P. I. p. 208. e (6) Teatro et ratione illa assequendi agitur* Coloniae 1601 SUE OPERE in 8. 12. Apparatus sacer., Coloniae Agrip- 1. Casuum Episcopo reservatorum et pinae 1608. censurarum ecclesiasticarum dilucida 13. De usuris. explicatio s Veronae per Sebast. A. ZUANELLI Gaetano, da Toscolano, Donnis 1587 j Venetiis apud Jac. Vescovo di Belluno. Fu dapprima Ar- Cornetum lògi j et Brixiae apud So- ciprete di Toscolano, poscia Abbate di cie tatem Brix iati am 1596 in 4* Santa Eufemia, e finalmente Vescovo 2. De institutionibus clericorum. Ve- di Belluno. Se ne hanno alle stampe ronae apud Sebastianum A Donnis le Pudiche quaresimali, dedicate a i588 in 4* Clemente XII, Venezia per Baglioni 3. Tractatus theologici et canonici, 1736 in 4. Esse però, se da'principali Brixiae apud Vincentium Sabbium pulpiti d'Italia valsero a procacciare a 1591. T. IV in 4. Di quest'opera lui vivente fama di oratore non ba- cosi scrive il P. Gener (1) : Lelius stano a serbarla a lui morto, rigonfie Zechus celebratissimus suo aevo Ita- come sono e snaturate per concetti, lus in Tractatibus Theologicis , e re- per imagini e per istile. Mori l' anno centibus quos viderini primus omniutn, 1730, dopo quattr'anni di governo della universam scholastico polemicam theo- chiesa Bellunese. 1 Canonici della me- logiam compendioso nitidoque stilo desima onorafonlo della seguente epi- complecti aggressus est. grafe postagli nèlla Cattedrale. 4. De statu et munere episcopali, Brix. Cajetano Zuanelli sacris concionibus apud Vinc. Sabbium 1692 in 4- per clarissimas Italiae urbes et apud 5. De sacramentis * Brixiae apud Pe- Reges Caesaresque Summa cum laude trum Marchettum \5cfi. saepius obitis Oratori sui aevi nobilis- fi. De civili et ecclesiastica institutione, simo , Romanis Pontificibus in primis Brixiae ex officina Comini Praesenii charo. Quod Bellunense sacerdotium 1597. Quest* opera e dedicata a Cle- singulari fide religione prudentia qua- mente Vili Sommo Pont. driennium adminislravit quodque has 7. Summa unwersae moralis theologiae aedes partim ipse de suo partita corro- et casuum conscientiae3 Brixiae apud gata pecunia turri primum auxerit Anche quest* opera è dedicata a Cle- novo marmoreo opere refectis, aliisque mente Vili. impensis ornavitj praemature sibi erepto 8. De Repubblica ecclesiastica * Vero- praesuli diu desiderando Canonicorum nae apud Jo. Bapt. Marinum 1599 collegium moerens H. M. P. A. Ch. in 4* CI01DCCXXXVI. 9. Politicorum j sive de principe et Anche il Comune di Toscolano volle principatus administratione, Veronae serbar viva presse di sè la memoria per Angelum Tamum 1600 in 12; et del suo Arciprete e conterrazzano de- 1601 in 8. Quest'opera è dedicala ad corato della mitra, col farne dipingere Arrigo IV Re di Francia. ed erigere in sagrestia il ritratto eolla 10. De benejiciis et pensionibus eccle- seguente iscrizione sottoposta: Gajeta-

(0 Theol. dogmatici, T. I. Romae in v i5o ^ ZUL ìturn Zuanelli ex hac patria oriundum Cresciuto a quelle scuole in voce di hujus Ecclesiae archipresbyterum con- valente, fu nell'anno 1769 deputato cionatorem egregium j Sanctae Eufe- alle funzioni di medico assistente nello miae Abbatem3 inde Episcopum Bella- spedale maggiore di Brescia. Non guari nensem spect. Communitas Tusculani dopo invitato da Ferdinando I Duca pictura hic expressum in perenne amo- di Parma alla cattedra di medicina teo- rw et obsequii monumentum et exponi rica e insiememente dal Comune di voluit et servari Anno 1731. Chiari a suo medico, egli a Chiari si ZULIANI Andrea, da Padenghe. Fu recò, e vi rimase pel volgere di dieci Giureconsulto ed avvocato di gran fama anni, cioè fino all'anno 1780, in cui in Brescia, ed anche Professore di giu- si ridusse nuovamente a Brescia a riem- risprudenza nel Liceo della stessa città, pirvi il vacuo lasciato per morte da me- prima del 1814- Nella sua età giovanile dici ragguardevolissimi. Mentre però diede fuori le opere seguenti: quivi era e cresceva in fama di gran 1. Traduzione delle opere di d' Agues- pratico, inviò eziandio con non minor seau. Venezia pel Curti 1789. Vo- onore di sè relazioni mediche ai cele- lumi VI in 8. bri Serrao, Tissot, Galli, FrankeBor- 2. Le leggi civili nel loro ordine na- sieri, e preparò la sua classica opera turale opera di Domat prima edi- Dell* Apoplessia nervea, la quale uscita - zione Veneta eseguita sulla tradu- in luce nel 1789, fu applaudita in zione di Napoli rettificata in varii tante opere periodiche di quel tempo, luoghi coli3 analisi delle leggi civili interpretata nell' Università di Lovanio, dello stato Veneto. Venezia per Storti ristampata in Lipsia, e poscia in Pia- 1793. Voi. IX in 8. cenza, e chiamata dallo Scarpa il mi- 3. Lettera a* popoli liberi dello stato glior testo da consultarsi intorno a Veneto. Milano 1797 in 12, di p. 12. questa terribile malattia (1), e onorata ZULIANI Francesco , da Padenghe, dall'Accademia di Gotinga, dalla Società medica di Parigi, e dalla reale Accade- Medico 3 fratello di Andrea. Questo me- dico celebratissimo nacque nella detta mia delle scienze e belle lettere di Man- tova , coi diplomi di aggregazione del terra il dì 6 maggio del 1743. Studiate suo autore alle medesime letterarie adu- le belle lettere in Desenzano e in Lo- nanze. nato, e filosofia in Salò sotto D. Dome- nico Bonetti detto il Moro, venne quindi Spiace però il dover ricordare come a seconda del desiderio paterno, a stu- tanto suo amore~alla scienza salutare, diare in giurisprudenza a Brescia. Ma e tanta fama acquistatane noi sapessero inclinato com'era per natura alla me- rendere affatto straniero a' politici rime- dicina, si recò a Venezia, dove per scolamenti di quella età. Conciossiachè particolare privilegio di quel governo, nel 1797 egli fu tra i componenti la venne nel Collegio medico addottorato rappresentanza del Bresciano popolo alla sua arte nel periodo di un solo anno. sovrano (2). Erettosi quindi in Brescia Di là andò a Milano discepolo di Man- quasi un patrio archiginnasio, vi fu gerotti, usando per lo pratico esercizio finalmente, dopo la rotta degli eserciti in quel vasto spedale. austriaci in Marengo, associato anche

(1) Brano di Lettera dello S< arpa all'autore ri- tt gionato che io conosca, c si comprende chiara- ferito dal Fornasini : « Io riguardo questa opera u mente che è stato steso da nn medico il quale ha « come il miglior testo da consaltarsi sali' apoples- « scritto dopo avere attentamente e replicatamele u sia. E an quadro dei più esatti, sia che si ri- « osservato ». ti guardino le forme sotto le quali si presenta que- (2) Vedi la Raccolta de) decreti del Governo (t sta tenibile malattia) che le diverse cagioni da Provvisorio Bresciano T. I. n. »7. p. 48. Bre- u cui è prodotta. Il piano di cura poi è il più ra- scia 1804. ZUL ,5I il nostro Dott. Zuliani qual professore Caldani, Scarpa, Moscati, Testa, ecc. di' fisiologia e patologia, e inoltre eletto Anche nel Dizionario classico di Medi- a Delegato nelle provincie di Brescia cina T. XXIV. Fase. XLVII. p. 635, per la facoltà medica di Pavia. Nel 636, Venezia 1835, si dà notizia della penultimo anno della sua vita mise egli vita e del merito di lui. Noterò da ul- alle stampe l'altra sua celebre opera timo, che il Morcelli scrisse l'epitafio intorno ad alcune affezioni del cuore. suo, già stampato sul fine dell' Elogio Morì in Brescia poco meno che im- scritto dal Fornasini, e nel Parergon provvisamente a? io febbrajo del 1806. p. i35 delle Iscrizioni di quel gran A' solenni funerali celebratigli dal corpo maestro o padre della latina epigrafia. del patrio Liceo recitò un' Orazione fu- nebre di encomio il Prof. Anelli, la OPERE DEL ZuLIÀKI. quale però non vide la luce. Due anni dopo il signor Gaetano Fornasini , 1. De apoplexia praesertim neruea. Bri- già Vice-Bibliotecario della Quiriniana, xiae typis Pasini 1784 ; Lipsiae 1790 pubblicò V Elogio (T) di un uomo già in 4-5 Placentiae 1806 in 8. celebrato e stimato da' gran trattatoli 2. De quibusdam cordis affectionibus, delle dottrine mediche Wàn-Svieten, ac praesertim de ejusdem* ut ajunt* Serrao, Zimmermann, Franck, Galli, prolapsu specimen, Brixiae tvvis Bet- Brambilla, Targioni, Targa, Borsieri, toni i8o5 in '

(l) Elogio del medico Frati esco Zuliani. Brc- I scia per Bdloni 1812 in 8.

APPENDICE

DIVISA NE' QUATTRO ARTICOLI SEGUENTI

I. Scuole di Salò. II. Accademie di Salò. III. Antiche Stamperie della Riviera di Salò. TV. Indicazione di componimenti di Autori stranieri intorno a cose Benacesi.

ARTICOLO PRIMO

DELLE SCUOLE DI SALÒ

Nel corso di questo Dizionarietto ci rolo scrivendo verso il i585 narra (1), venne fatto di rammentare alcuni Mae- come allora « erano molte scuole dove stri di belle lettere, che furono in Salò vernano anche molti forastieri ad impa- nel XV o nel XVI secolo, cioè un rar scienze, » e come per giunta, Gian Francesco Boccardo da Castel « s'introduceva a poco a poco un con- Goffredo, soprannomato Pilade, un vento di Padri Somaschi della Miseri- Messer Virgilio, e un Pietro Alberti. cordia, che non solo celebrando i di- All'articolo Mejo Giuseppe Voltolina vini offici e predicando insegnano la si è tuttavia accennato, com' egli in- via di Dio, ma ancora ammaestrano i stituendo nel i564 con altri diciotto fanciulli nelle buone lettere ». Viappiu compagni, tutti giovani, l'Accademia solido ed ampio fondamento acquista- Unanime o Concorde, mirò a fondare rono non guari dopo, cioè nel ISQS, quasi una scuola per studianti già adulti, le Scuole di Salò pel Collegietto di sei il che intendeva Bonfadio medesimo in Cherici della Valle Vestina, fondato que' suoi castelli, cui, come scriveva quivi dal Co. Sebastiano Paride Lodro- di Padova a' 24 novembre del i543 al ne (2), che diede ultimamente due me- Co. Fortunato Martinengo, fabbricava ritissimi Vicarj Vescovili e Capitolari col pensiero, di voler cioè « fare un' Ac- a Brescia, M. Stefani cioè e M. Corsetti, cademia sulle rive del Benaco, o in e dal quale, come da seme, germogliò Salò, o in Maderno, o in Toscolano ; eziandio quel Collegio e Seminario Che- nella quale egli esser principe, leggendo ricale , detto della Carità Laicale, che principalmente l'Organo di Aristotele e per alunni e per maestri fu si fiorito < e le Morali, poi attendendo alle altre dopo la metà del secolo passato. Nul- cose pulite ed a quelle lettere che sono l'altro io so dire delle antiche Scuole da gentiluomo ». Ma di tali Scuole * di Salò. cioè delle Accademie di Salò si dirà Delle recenti od ultime Scuole di nell' Articolo secondo di questa Appen- questa patria disse già alquanto il Prof. dice. Riguardando adunque tuttavia, Ab. Gargnani al fine del suo Voltolina; come avevam cominciato fare, alle e se io ne volessi dire tuttavia, porterei Scuole propriamente dette, il Grata- forse nottole ad Atene.

(1) Historia p. 67 e 78. virtuti* incljtae monumenta p. 4*. Brixiae (2) Vedi Corseti! Lodronii Leonit vetusta» ac 16 1683 in 4. ARTICOLO SECONDO

DELLE ACCADEMIE DI SALO

A buon dritto Salò può vantarsi di capitoli di costituzioni, del più dello avere avuto assai ab antico letterarie quali esiste copia presso di me. A tale adunanze, ovvero Accademie. Jacopo fondazione accenna il Mejo stesso nella Bonfadio però fu il primo a concepirne sua Lettera dedicatoria degli Orti a l'idea, ee I castelli ch'io fabbrico col Gioachino Scaino. Esistono poi presso pensiero, scriveva egli di Padova a' 24 di me altri documenti relativi, e ad novembre i543 al Co. Fortunato Mar- altri simili allude il Sambuca nelle sue tinengo, sono eh' io vorrei fare un' Ac- note alle Lettere del Bonfadio (1). Come cademia sulle rive del Benaco, o in poi non molti anni dopo venisse tale Salò, o in Maderno, o in Toscolano , Accademia in languore, e poi nuova- e vorrei esser principe io, leggendo mente si ravvivasse narra il Gratarolo principalmente l'Organo di Aristotele scrivendone nel i585 all'incirca (2). e le Morali, poi attendendo alle altre Qual mira avesse il Mejo in tale sua cose pulite ed a quelle lettere che sono instituzione cel lasciò scritto Camillo da gentiluomo. Cosi al Benaco verria Camilli (3), che fioriva a' tempi di lui onore, ed a me onore e utile, e quella e ne era forse amico o corrispondente, contentezza insieme, la quale fin qui ed io all' Articolo del Mejo ne riferii non ho potuto trovare nè in Corte, nè le parole. Anche della Impresa o Stemma in Palazzi de' gran Signori ». Ma tali della stessa Accademia e del motto suo disegni del Bonfadio furono veramente che sono tuttora gli stessi, parlò il me- castelli immaginarj. Non guari a venti desimo Camillio Camilli (4), Simone Bi- anni dopo invece e concepì ed esegui valli (5), e Giovanni Ferro (6). un simile pensamento Giuseppe Mejo Essendo novellamente poco meno che Voltolina, istituendo cioè a' 20 maggio morta tale Accademia, alcuni Ristora- del i564 di consorzio con altri diciotto teti di essa così chiamati, si raduna- giovani tutti di Salò l'Accademia Una- rono in casa del Co. Lillio Roveglio nime, come ho già accennalo all'arti- nel 1697 per richiamarla a nuova vita, colo di lui in questo Dizionarietto. come narra Leonardo Comincili nella Funne pur primo Rettore per comune sua breve istoria della medesima, in- scelta il medesimo Giuseppe Mejo, serita da Malatesta Garoffi nella sua Sindaco Nicolò Roveglio, Questore Fran- Italia Accademica. Per la terribile pe- cesco Graziolo, Censore Antonio Gene- stilenza però del i63o che spopolò la rino, ed Economo Gian Paolo Galluc- Riviera, anche l'Accademia Unanime cio, e si pubblicarono a prime leggi 21 si spense o rimasene tramortita per 4o

(1) Bonfadio Opere T. I. p. n3. ediz. del 1768. (4) Op. eit. T. I. p. 88, e P. lLp. g3. (2) Historia della Riv. p. 78. Vedi anche la (5) Delle Imprese Scelte T. I. p. 5o. Venezia Lettera succitata di Giuseppe Mejo Voltolina. pel Giotti 1600 in 4. (3) Imprese illustri di diverti P. I. p. (6) Teatro delle Imprese P. 1. p. 23o ; P. IL Venezia pel Ziletti i586 in 4. p. 67 : P. III. p. 694. Venexia p. i6a3 in f. DELLE ACCADEMIE DI SALÒ l55 anni, sino a che e il Provveditore nel 1623 coi medesimi tipi del Lantoni di Salò e Capitano della Riviera Anto- in Salò in lode di Brescia, con varii nio Zane, e Leonardo Cominelli di Salò epigrammi in fine di socii della stessa la ravvivarono tuttavia, riformandone Accademia tutti stranieri alla Riviera; anche le leggi, che furono pubblicate e che è nella mia domestica libreria con questo titolo : Leggi dell' Accademia un' altra Orazione italiana, intitolata : degli Unanimi riaperta in Salò l'anno Le api rinate , recitata dal sig. Cali- 1670. Salò 1670 per gli Heredi di An- mero Scalvino nella Ristaurazione del- tonio Comincioli in 4> l' Accademia degli Ingegnosi di S. Be- Non trascorsero però quarant' anni nedetto di Salò sotto la disciplina de' che 1' Accademia Unanime ricadde nel PP. Somaschi, Brescia pel Turlini 1667. torpore e nella inerzia, in cui giacque Riguardo all' Accademia degli Indu- sino all'anno 1733, nel quale il R.mo D. striosi il succennato Antonio Zanon (3) Andrea Conter, allora nella giovanile età dice essere ella stata in fatto in Salò di 25 anni, e poscia degnissimo Arci- nel principio del secolo XVIII. Per l'Ac- prete di Salò, riuscì ancora a scuoterla cademia da ultimo di Teologia, morale e a ravvivarla in modo che poi più o l'Ab. Sambuca (4) ci fa sapere che il meno sempre vigorosa comparve sino sullodato Arciprete di Salò D. Andrea a* dì nostri, per quanto le svariate vi- Conter verso l'anno 1736 indusse molti cissitudini dell'ultimo secolo compor- Sacerdoti suoi coetanei ad istituire e tarono. celebrare ogni settimana un' Accademia Altre Accademie meno rinomate fu- di Teologia morale nel Seminario, che rono in varii tempi in Salò, cioè la allora era in Salò, della Carità Laicale. Modesta nel secolo XVI, quella degli Ma anche una si lodevole e proficua Ingegnosi nel XVII secolo, un' altra istituzione venne meno vivente il suo degli Industriosi, l'Accademia di Teo- benemerito autore. logia morale 9 e finalmente quella de' L'Accademia finalmente de' Discordi Discordi, tutte e tre nel XVIII se- il 27 febbrajo del 1761 si aperse in colo. Rapporto alla Modesta, attesta Salò per opera specialmente dell'Ab. l'Alberti (1) essere essa stata in fatto Jacobo Alberti ip casa dell' Ab. Filippo in Salò nel XVI secolo, nè più ne so. Tomacelli, prendendo non guari dopò Per quella degli Ingegnosi, Antonio il nome di Accademia de' Pescatori, Be- Zanon (2) dice essere essa nata in Salò nacesi. Non so però s'ella vivesse tut- nel 1616. Non mi è noto poi di qual tavia dopo il 1762. Nel Nuovo Gior* vita vivesse, se non volessi accennare naie de' Letterati d' Italia N. XLII. esserne uscita nel 1620 per le stampe Agosto 1765, art. 16; e N. XLVI. De- del Lantoni in Salò un' Orazione o Di- cembre 1766, art. 4* Si hanno in luce scorso in forma di Dialogo con interlo- gli Atti e alcune altre notizie dell'anno cutori tutti stranieri sopra l'impresa e primo di codesta Salodiana letteraria nome Accademico, e col titolo: Il glo- adunanza, mandatevi inserire dall'Ab. rioso trionfo di lode celebrato dalle api Jacopo Alberti. ingegnose dell' A cade mia di S. Bene- Pria di dar fine a questa breve no- detto de* Chetici regolari Somaschi di tizia delle Accademie di Salò mi è uopo Salò al Chiariàs. sig. Pietro Mocenigo, dire, se in fatto, come pensarono altri principe loro, detto il Felice, in 4- di scrittori della Letteratura della nostra p. 3i ; e un' altra Orazione latina Riviera, esistesse mai in Salò distinta*

(1) Notisie delle Accademie di Salò, ecc. nel (i) Op. cit p. .li5. Nuovo Giornali de* Leuerati d"> It. IN. XLII. (4) IN ole alle opere del Bonfadio T. I. p. Il3. (a) DelV utilità morale, economica c politica brtòfi.i 1758. dtlle Accademie a rar. 316. 1 I l56 DELLE ACCADEMIE DI SALÒ mente dall' Unanime un' Accademia essersi cioè per diligenza usatavi potuto detta Concorde* o qualche altra let- sapere ». Di ciò stesso io dissi già alcun teraria adunanza nel XV secolo. che agli articoli Boccardo e Milani. Che fosse veramente in Salò nel i5?5 Che se il Cominelli nella detta Lettera un'Adunanza letteraria di giovani detta al Malatesta GarufB (2), e dietro lui Accademia Concorde, ne fa certissimi il Quadrio (3) e il Bettinelli (4) , fanno VHercules Benacensis di Giuseppe Mejo Accademico di Salò Tito Vespasiano Voltolina scrìtto e stampato in quel- Strozzi Ferrarese, morto verso il i5o5, l'anno, e l'epigramma dell'anno stesso ossia quasi 60 anni avanti la fondazione scritto in sua lode da Pietro Alberti, dell'Accademia Unanime o Concorde, come ho già notato agli articoli Mejo e il Cominelli ne cita a documento il Alberti Pietro. Ch'essa però fosse la Carme dello Strozzi Cedriferi colles (5), stessa società che l'Accademia Unanime nel quale non ci ha verbo di ciò: il ho tuttavia dimostrato all'art. Mejo. Quadrio poi e il Bettinelli meno, anzi Riguardo all'essere forse stata in Salò nulla affatto adducono ad argomento altra Accademia anteriore dia Unanime della loro asserzione. 0 Concorde sino dal XV secolo, dirò Ecco il Carme dello Strozzi., con ciò che scriveva nel i683 a Malatesta cui do fine a questo articolo: Garuifi Leonardo Cominelli (1) « non

In laudem Riparum Benac. Cedriferi colles et amoeni collibia horti Lucida Benaci qua fluit unda lacus* linde ortum accipiens placido felicia cursu Moeoniae gentis Mintius arva secat. Vos salvete simul Nymphae, solvete Deique* Si quos aut nemus hoc , aut sacra lympha tenet.

Quam juvat has ripas spedares habitumque locorum Lenis ubi tenui sibilat aura sono / Tanta ubi vis avium cantu quae mulceat aures? Et quae sit lautas inter habenda dapes ? Quis non aurifero depastos gurgite pisces Laudarit, quos hic unicus amnis alit? Velitiae j, quae non capiant coeli solique Quis putet his quicquam gratius esse locis? Contendisse hominum lab or, et natura vide tur C/ter plus ditetj nobilitetve situm, Non animos tantum Regio j non lumina pascit Aegra, sed ut medicat corpora sanat ope. Hoc simul indigenae experti* externique fatentur* Hoc refero cena testis et ipse fide Neve sit ignotum Quis tot pulcherrima laudet * Si per eum tribui laus tamen ulla potest. Post decimum Titus rediens huc Strozius annum Haec vobis grata carmina mente dicat.

(1) Malatesta Garoffi li. Aeead. p. 211. (4) Rlsorgim. et li. P. I. p. aia. Bass. 1786 in 4. (2) Op. cit. (5) Stroni Poetae pater et filiiis ete. p. i3l. (3) Sior. e regione

. lo a. Ventùit in aedibtts Aldi i5iy in 8. ARTICOLO TERZO

DELLE ANTICHE STAMPERIE DELLA RIVIERA DI SALÒ

OD ELENCO DELLE EDIZIONI ANTICHE FATTESI DI VARII LIBRI

IN TOSCOLANO, PORTESE E SALÒ

DISPOSTO GIUSTA L' ORDINE DE* TEMPI

Messaga, terricciuola del Comune di V. Perotti rudimenta linguae latina» Toscolano, fu la culla della Tipografia impressa Providentia Scalabrini de Benacese, come apparisce da un libretto Agnellis de Tusculano lacus Benaci di pochi fogli., intitolato: M. CCCCLXXX. die X, Maji. Questo I. Donatus prò puerulis in 4- Impres- titolo però lascia dubitare se in To- sila Messaggae Lacus Benaci anno colano o altrove si facesse questa MCCCC. LXXVIII (i). edizione, da me veduta in Verona Per le seguenti edizioni poi colla fra i libri del Chiariss. mio maestro data da Toscolano, pare che Gabriele Ab. Giuseppe Venturi, che poi l'ha figlio di Pietro da Treviso fosse lo ceduta al sig. Andrea Fossati da To» stampatore di codesto libercolo in scolano. Esiste anche nella Quiri- Messaga. niana. II. Doctrinale (inversi esametri) Ale- VI. Rubrice primi capituli summe Or- xandri de Villadei in 4» In fine Laus landino (sic). Le rubriche occupano Deo. M. CCCC. LXXIX. die V Fe- undici pagine e sedici linee della bruarii in Troscolano (sic) lacus duodecima; dopo vi ha un foglio Benaci impressum fuit per Gabrielem bianco, indi: Petrum Tarvisinum, regnante Joanne Mocenigo Duce Venetis (sic). Tutto Proemhim il libro è in bel carattere maju- scolo (2). Summa vocor : genuit praestans Or» III. GuariniRegulae grammaticales. Per ( landus ubique M. Gabrielem Petri Trwixiani (sic) Instrumentorum qui fuit arte novus; comvletum Troscolani (sic) 1479 in 4- Si cupis errores se qui tur quos usus Esisteva nella Biblioteca di Norim- ( iniquus berga (3). Pellen volumen suscipe3 docte, meum; IV. Aesopi fabulae Carmine elegiaco Et castigatum: prodest: si recta per in 4* Impressae in Tusculano lacus ( optas : Benaci per Gabrielem Petri T'arvi- Bfnacliipromsitqd. libi nunc Gabriel. sini. Anno M. CCCC. LXXFIIII(4). Orlandini Rodulphini Bononiensis

(1) Vidi Boni Lettere tui primi libri a stampa (*) Gossago Memorie ttorico—-eritiche full** Lttt. II. p. CXV/; e il P. D. M. Federici tipografia Bresc. p. 19». Domenicano Memorie Trevigiane sulla tipogr. (3) Panzer Annales typograph. emendati del tee. XK. p. 34. aueti T. III. p. 57. (4) Annales tjpograph. Maitair, Supplem. L58 DELLE AXTICHE STAMPERIE DELLA RIVIERA DI SALÒ] 5g viri prestantissimi in summam artis tatis Bipperiae syndici : Serenissimo notariae praefatio, ecc. Venetorum Duce Augustino Barba- Nell'ultimo foglio si legge questa die o : ac praefectis Salonis et Bipe- sottoscrizione : riae clarissimis Petro Trevisano ac Summae Domini Orlandini Passa- Dominico Paruta: Caeptum vero fuit gerii de Bononia praeclari juris in- anno a natali christiano millesimo terpretis. In artem Notariae: opus quadringentesimo octuagesimo nono : utilimum: optime impressum: accu- idibus octobris : et perfectum anno ratissimeque correctum: ad creando- proximo sequenti XIII Kalendas rum Tabellionum eruditionem : ac Septembris. Laus Deo. Il libro è in Veteranorum omnium expeditionem: foglio, e di fogli 82 in bel carattere per , Magistrum Gabrielem q. P, rotondo. La carta ha per segno ( quondam Petri ) Tarvisinum Tu- comunemente la bilancia nel circolo. sculani assurgentis Lacus Benaci : Vi ha un esemplare di quest' edi- uti secando Georgicorum continetur. zione nella Marciana, un altro in Fluctibus et fremita assurgens Benace Brescia nella Quiriniana, un terzo ( marino presso i Nobili Signori Brognoli-; e un Et Àeneidos quarto nella libreria del Nob. Sig. Giu- Quos Patre Benaco velatus arundine seppe Gussago. Bart. de Zani da Por- ( glauca tese stampò molti altri libri in Venezia Min tius in festa ducebat in aequota e prima e dopo : ma in Portese soltanto ( pinu. l'opera degli Statuti Rivereschi già Begnante sereniss. Principe: Do- descritta. Venezia vide poi altri ti- mino Joan. Mozenigo inclyto Duce pografi da Portese nel XVI secolo, Veneto : et Biperiam Salodii regente • cioè un Agostino de Zani, forse figlio Magnifico Domino Andrea Cornario : di Bartolomeo, un Bartolomeo de Za- Patricio aequissimo praefecto. Klendis maria, un Lorenzo Lorio e un An- Fcbruarii M. CCCG. LXXX. Deo duce drea Arrivabene. foeliciter explicit. Vili. Lycheti Pr. Francisci de Brixia Begistrum summae Orlandine. Ord. Min. de Observantia, etc. in L' edizione è in foglio 3 a due co- Johannem Duns Scotum super se- lonne e in bel carattere rotondo. Ve cundo sententiarum et super quae- ne hanno in Brescia due esemplari, stionibus quodlibetis clarissima com- r uno appresso i nobili signori Bro- mentarla impressa per Dominum Po- gnoli, T altro appresso il sig. D. Gia- ganinum de Paganinis Brixiensem. cinto Apollonio, Bibliotecario della Salodii anno Dominicae Incarnatio- Quiriniana, come nota il Gussago. nis 1517 die 8 Maji in f. Vi ha un Questo esemplare ora appartiene alla esemplare di quest'opera nella Qui- Quiriniana stessa. riniana, e un altro nella mia dome- VII. Statata civilia et criminalia * . et stica libreria. Acta datiaria comunitatis Bipperiae Se non vi è stata a quel che sap- Brixiensis (aut Benacensis, aut Sa- piasi . in Salò più anticamente alcuna lodii (i). In fondo agli Statuti civili tipografia, furonvi però de' Salodiani si legge: Actum Portesii opera Baia- tipografi altrove fino quasi dagli incu- tilo lomei Zanni impressoris: et im- nabuli di quest'arte, cioè un Bartolo- pensa Angeli Cozalii dictae comuni- meo Gonfalonieri c con esso un Gc-

(<) Mi sia lecito notare qui che il Ch. sig Ab. Filippo Maria Visconti Duca di Milano, e Signore Mattia Cantoni da Salò possiede un codice in per- allora della Riviera ; e che il corpo degli Statati Ri- gamena degli Statuti e ordinamenti, non ricor- veresihi era slato approvato dal Doge Veneto derai se civili o criminali, della Riviera sanciti da sino dall'an. itfii. DELLE ANTICHE STAMPERIE DELLA RIVIERA DI SALÒ ] 5g lardinoMovero ambidueSalodiani (i), di anno, si dicono stampati in To- in Trevigi negli anni 1478—i483, scolano (impressum Tusculani), il ricordati dall'Orlandi (a) e dal Pan- Gratarolo (8) ci fa sapere, che in zer (3), e un Maffeo da Salò insie- Cecina, piccola terra del Comune di meraente con Bartolomeo di Ales- Toscolano, e accosto a Messaga., sandria e con Andrea Torresano di camminò buon tempo la Stamperia Asola, in Venezia anni 1482- di Paganini, che poi si « trasferì a i483, come ci fa sapere il medesimo a Venegia per alcune molestie di Panzer (4). cattivi uomini ». IX. Aldi PiiManutiilnstitutionem Grom- X. Opus Merlini Cocaii ( Theophili mati carum , libri quatuor j in 16. Pholengi) Poetae Mahtuani, Maca- In fine Jmpressum Tusculani in aedi- ronicarum, totum in prìstinam for- bus Alexandri de Paganinis apud mam per me Magistrum Aquarium lucum Benacen. die XXIII. mensis Lodolam ( Theop. Phol. ) optime re- Decembre M. D. XIX in 8. p. (5). dactum, etc. Tusculani apud Lacum Di questa edizione mentovata dal Benacensem Alexander Paganinus Card. Quirini (6), vi ha un esemplare M. D. XXI. die V Januarii, in 8. p. perfetto presso il sig. Andrea Fossati con figure in legno, in caratteré quasi da Toscolano; ed essa ci fa conoscere corsivo. — Esiste nella Quirìniana, come Aless. Paganino avesse tipi greci, e presso il sig. Andrea Fossati da non però gli ebraici, in Toscolano. Toscolano.—Quest'opera era già stata I tipi latini di questa grammatica stampata un' altra volta , ma più im- e di tutti gli altri scrìtti dati in luce perfetta, col titolo di Merlini Cocaj da Alessandro Paganino in Toscolano Poetae Mantuani Macaronices Li- con data di anno sono in carattere bri XVII. non ante impressi. In fine imitante il corsivo, e fusi dal Paga- Venetiis in aedibus Alexandri Pa- nino stesso, come già avverti Mons. ganini M. D. XVII. in 8. Niceron Fontanini (7). Che se il Paganino T. X. P. II. p. 25O. nella Prefazione da lui premessa al Codest' opera in ambedue le dette Vocabolario di Ambrogio Calepino, edizioni fa poco onore al Paganino si proponeva ad esemplare di dotto che pel primo la pubblicò senza prò Tipografo Aldo Manuzio, riguardava delle lettere e con offesa del pudore egli alla sua esattezza o correzione, e del buon costume, e rammenta non già alla forma deJ tipi affatto di- gli anni traviati i5i4—^27 della versi anche nel medesimo Vocabola- vita del P. Folengo, il quale la com- rio da quelli dell'Aldo. pose quale uscì dapprima in Venezia Notisi da ultimo che mentre e le nel i5i7, e la ridusse poi quale dette Institutiones Grammaticae e uscì di nuovo in Toscolano nel i52i tutti gli altri libri da Alessandro Pa- sopra un esemplare inesatto inviato ganino pubblicati in Riviera con data al Paganino dal Duca di Man-

ti) Bartolomeo de Gonfalonieri detto de Sale da meo Perotti. Gazano è rammentato al fine di un atto del I5C»I (5) Dal i5i8 sino al l533 non si hann* edi- nelle aggiunte agli Statuto. Datiaria, Criminalìa zioni del Paganino fatte in Venezia. Quindi è et civiltà totiut Comunitatis Ripanae p. i5. chiaro che almeno per tutto questo frattempo ckiiua Venetii in Officina Joan. Antonii de Nico- ivi 1« tipografia trasportila prima a Salò e BOB lini$ de Sabio i536 in f. goari dopo a Toscolano. Un solo libro ni èaoto (a) Origine « progressi della stampa P. I. stampato dopo il i533 dal Paganino in Toscolano. p. Il8. 19. Vedi il N. XXX VI li. (3) T. III. p. 39, 4o. (6) Specim. Brix. Littcrat. P. II. f. 75* (4) T. III. p. 180. 1] Gonfalonieri e il Mo- (7) Elog. Ital. p. 290. stro areano a loro correttore di stampa Bartolo- (8) Hist. della Riv. di Salò p. 96. l6o DELLE ANTICHE STAMPERIE DELLA RIVIERA DISAL Ò] 5g tova (i). Essa però fu negli anni guente : Impresso in Tusculano ap- dopo dall'autore stesso pentito (2) presso il lago Benacense per Ales- purgata non poco della sua pece per sandro Paganino di Paganini Bri- la terza edizione che se ne fece, a xiano nell' anno M. D. XXI. Il Ch. quanto credesi, dal Paganino stesso Prof. Marsand , che dice avere avuto colla data Cipatiae apud Magistrum alle mani questo libretto, così lo Aquarium Lodolani. Tale terza edi- descrive nel suo Quadro cronologico zione ha in fronte questi quattro versi delle edizioni del Canzoniere di Fran- latini: cesco Petrarca. Ma il Gussago (3) Tarn sibi dissimilisi tamque alter convenendo nella sottoscrizione, ne ( habetur ab ilio dà invece questo titolo Sonetti et Merlino* ut primum nesciat Auctor Canzoni di Messer Francesco Pe- ( opus trarcho in vita di Madonna Laura. Causa recantandi fama est aliena* Non dice però di averlo veduto, ( malorum XII. Pomponius Mela. Julius Solinus. Juditio j haud satis* simplice morsa Itinerarium Antonini Aug. Vib. So- ( joco. quester P. Victor de regionibus Ur- Seguita una Lettera italiana di bis Bomae. Dionysius Afer de situ Francesco Folengo fratello di Teo- orbis Prisciano Interprete. Alexander filo in data de' 19 ottobre del i53o. Paganinus Mensis Augusti M. D. XXI. Zeno Note all' Elogio Italiano di Descrive questa edizione il P. Gus- M. Fontaninip. 3o4, 3o5j e l'ano- sago p. 197. Esiste presso il sig. An- nimo Mantovano autore della notizia drea Fossati da Toscolano. De Theophili Pkolengi rebus gestis XIII. Ciceronis M. Tulli De Bhetorica et scriptis premessa al Theophili ad Herennium Libri IV. De inven- Pholengi vulgo Merlini Cocaj Opus tane Libri II. Per Alexandrum Pa- Macaronicum notis illustratum, Am- ganinum i5ai in 4* Gussago p. 197. stelodami (Mantuae) 1768. T. 2. in 4. Esiste però nella libreria Gussago. XL II Petrarcha. Così al recto del XIV. Marci Tulli Ciceronis Quaestio- primo foglio, e al verso comincia nes Tusculanae. Tusculani apud la dedicatoria di Alessandro Paganino Benacum per Alex. Paganmum . . . alla signora Isabella, Marchesana di in 4* Così trovo descritto in una mia Mantova. Il volume, che è informa scheda tratta forse o dalle Albertiane di 64, è composto di fogli 161, non o dalle Berniniane. compresi i due primi. Il carattere XV. Chrispi Sallustii de Conjuratione di tutta l'opera è davvero straordi- Catilinae De Bello Jugurtino. — nario a vedersi, non potendosi dire Oratio contra M. T. Ciceronem. In nè rotondo, nè gotico, né corsivo, aedlbus Alex, de Paganinis die XVIII ma sì un misto da questi due ultimi. mensis Maii M. D. XXI. In 16 di L'edizione però fu eseguita con molta p. i32. Gussago p. 197. accuratezza, il'che è manifesto dai XVI. Horatius. In aedibus Alexandri pochissimi errori occorsivi. Al fine de Paganinis . . M. D. XXI. in 16. de' Trionfi vedesi la soscrizione se- Gussago p. 197.

(1) Vedi la Letlera del Folengo al Paganino, e cilia per la conoscenza che aveva con qnel Viceré la Risposta del Paganino al Folengo poste iu fine abitò per sei anni nel Monistero di S. Martino all'edi». di Toscolano del i5ai. presso Palermo: da altimo venato alPamenissimo (2) Il P. Folengo tornato ad bonam frugem, Monistero di Campeggio sulla Brenta presso Bis- e ridottosi novellamente in religione e alla vita sano quivi fini i suoi giorni a' 9 Die. del l544 > regolare visse nel Monistero di S. Eufemia di avendo atteso alle sacre muse e alla pietà. Brescia fino «IPaono iSfj : passato poscia in Si- (3) Memori• sulla tipogr. Brtte. p. 197. BELLE ANTICHE STAMPERIE BELLA RIVIERA DI SALÒ l6l XVII. In hoc volturarne hahentur haec vomente impressa in Toscolano su Comucopiae, sive linguae latinae la riva dil Benacense et unico Car- commentarli dUigentissime recogniti * pionata Loco (1): Amenissimo sito: atque ex archetipo emendati. Tu- de li antique et evidenti ruine di sculani apud Benacum in aedibus la nobil cita Benaco ditta illustrato : Alexandri Paganini mense Aprili. cum numerosità de Imperatori epi- MJ, CCCCC. XXII. in 4. di car. 1268. thaphij ( epigrafi (2) ) di antique et Esiste nella Quiriniana e nella Gus- perfecte littere sculpiti dotato: et sago. cum finissimi et mirabil coione mar- XVIII. Ambrosi Calepini Bergomatis morei: innumeri fragmenti di alaba- Ordinis Eremitarum Observantium stro porphido et serpentini. Cose professoris devotissimi vocabularium. certo lettor mio dilettò oculata fide Thesaurus copiosissimus , etc. Tu- miratu digne sotterra se ritrovano. sculani apud Benacum in aedibus In fine Et per esso Paganino di novo Alexandri Paganini * mense septem- impressa. In Tusculano su la riva bri M. D. XXII. in 4— Esiste nella dil loco Benacense : nel proprio luoco Biblioteca del Collegio Romano, nella et sita: dove già esser solea la nobil Quiriniana, ed anche nella dome- cita ditta Benaco: Regnante il Sere- stica mia libreria. Carattere corsivo. nissimo Principe D. D. Andrea Gritti XIX. Fortuna. Operetta di Filipo Bal- inclyto Duce di Venecia. Finita adi dachino Corritano. Impressa in To- XX Decembre i523 in f. È in carat- scolano del 1522 nelle case di Ales- tere corsivo. Esiste nella domestica sandro Paganino in 24. — Ne fa mia libreria. cenno il Mazzucchelli all'art. Bai- XXII. Lex unica de raptu Virginum. dachino. Thuseulani apud Benacum 1524 in 4* XX. Tullius de Ojjiciis: de amicitia : Bibliot. Wittiana P. I. p. i85. n. 1261. de senectute : nec non paradoxa Così in una mia scheda tratta da ejusdem : Opus Benedicti Brugnoli da altra non so se dell' Ab. Jacopo studio emaculatum : additis Graecis Alberti, o dell'Ab. Stefano Bernini. quae decerant: cum interpr. super XXIII. Brassea ecc. Tusculani apud Offìciis Petri Mar si : Francisci Ma- Benacum in aed. Alex. Paganini 1524 turandi: nec non Jodoci Badii Ascen- in 4* Così in una mia scheda tratta sit: in amicitia vero Omniboni ejus- da altra non so se dell'Alberti o del demque A scensii: Martinique Phi- Bernini. letici et Ascendi in senectute. Adjun- XXIV. Institutiones Imperiales : sine ctis praeterea Commenu ejusdem quibus legum humanarum sacrorum- Francisci : Omniboni : Ascentiique que Canonum amator mancus est. in ultimum paradoxon etc. Tuscu- In fine Tusculani apud Benacum lani apud Benacum in aedibus Ale- in aedibus Alexandri Paganini i525 xandri Paganini. Mense Maii. M. in 16, Il carattere è corsivo. Carte CCCCC. XXIII. in 8. Gussago p. 198 numerate u4 con questi tre motti: dietro molti bibliografi ivi citati. Esi- Cum bonis ambula. Mors peccatorum ste anche nella Libreria Gussago, pessima. Sic utere tuo ut alieno non non che nella Biblioteca Milanese di egeas. Questa descrizione parte è Brera. Carattere corsivo. tratta dal Gussago p. 199, parte da XXI. Summa de Arithmetica geometria: una mia scheda tratta da altre non Proporzioni, et Proportionalita. Nuo- so se dell' Alberti o del Bernini.

(1) Così credeva il Paganino, Ma ciò sarà vero I nella prefazione e nelle noie alla raccolta delle Corse appena de'laghi d1 Italia. I Epigrapha* Benacenset clhnicae. (2) Di tali reliquie di romane antichità dirò | 1t)'A DELLE ANTICHE STAMPERIE DELLA RIVIERA DI SALÒ XXV. Petri Pauli Vergerli Justinopo- XXXI. P. Ovidii Nasonis tristium cum litani (Junioris) de Rep* Veneta li- luculentissimis commentariis .... ber primus. Tusculani apudBenacum Bartholomei Merulae* etc. Impres- in aedibus Alexandri Paganini M. D. sum Tusculani apud Benacum in XXVI. in 4- Gussago p. 200 dietro aedibus Alexandri Paganini M. D. due altri bibliografi. Quest'opera però XXVI. in 12. È in carattere corsivo. esiste nella Biblioteca Marciana. Esiste nella Quiriniana e nella Gus- XXVI. Pub. Terentii Afri Commediae sago y e presso il sig. Andrea Fossati in sua metra restitutae* interpretan- in Toscolano. tibus Aelio Donato .... Guidono XXXII. P. Ovidii Nasonis Fastorum li- Juv enaie Ceno mano. Jo. Calpkumio bri diligenti emendatione typis im- nec non et Servio Jodocoq* Badio presse ( sic ) aptissimisque figuris or- Ascensio . . . Impressum Tusculani nate (sic). Commentatoribus Antonio apudBenacum in aedibus Alexandri Fanensi sic. Impressum Tusculani Paganini M. D. XXVI. in n. È in apud Benacum in aedibus Alexandri carattere corsivo. Esiste nella Qui- Paganini M. D. XXVII. in 12. È riniana e presso il sig. Andrea Fos- in carattere corsivo. E uste nella Qui- sati da'Toscolano. riniana, e presso il sig. Andrea Fos- XXVII. Pub. Ovidii NasoJiis Metamor- sati in Toscolano. phosis cum Baphaelis Begii enarra- XXXIII. Xenophonte della vita di Cyro tionibus. Tusculani apud Benacum re de Persi tradotto in lingua To- in aedibus Alexandri Paganini M. scana da Jacopo di messer Poggio D. XXVI. in 12. con fig. in carat- Fiorentino nuovamente impresso. — tere corsivo. Gussago p. 199 dietro Impresso in Tusculano per Alexan- due altri bibliografi. Esiste però nella dre de Paganini. Adi 9 agosto 1627 libreria Gussago, e presso il sig. An- in 8. picc. È in carattere fra il ro- drea Fossati da Toscolano. tondo ed il corsivo i e che si avvi- XXVIII. P. Ovidii Nasonis libri de arte cina ali* Aldino. Esiste nella Quiri- amandi et de remedio amoris una niana , e presso il sig. Andrea Fos- cum luculentissimis Commentariis . . sati in Toscolano. B'artholomaei Merulae ... et aliis XXXIV. Ovidii P. Nasonis Opera om- . additionibus no vis nuper in lucem nia cum variorum commentariis. Tu- editis j aptissimisque, figuris orna- sculani in aedibus Alexandri Paga- ti * etc. Tusculani apud Benacum nini i5i$. Voi. IV. in 4- fig- in aedibus Alexandri Paganini M. XXXV. Aldi Pii Manutii Institutionum D. XXVI. in 12. Carattere corsivo. Grammaticarum libri quatuor. Ad- Gussago dietro alcuni altri bibliografi. dito in fine de octo partium orationis Esiste presso il sig. Andrea Fossati constructione libello. Erasmo Bothe- da Toscolano. rodamo auctore. Impressum Thuscu- XXIX. P. Ovidii Nasonis libri de Ponto lani apud Benacum in aedibus Ale- cum luculentissimis commentariis . . xandri Paganini Die XXIII Novemb. Bartholomaei Merulae. Impressum M. D. XXXII. in 8. Esiste nella Tusculani apud Benacum in aedibus Quiriniana e nella Gussago. Alexandri Paganini M. D. XXVI. XXXVI. Ovidii Publii Nasonis Episto- in 12 È in carattere corsivo. Esiste lae Heroidum commentantibus Vol- nella Quiriniana. sco * Ubertino et Ascensio. Impres- XXX. P. Ovidii Nasonis Fastorum li- sum Tusculani apud Benacum in bri VI cum commentariis Antonii aedibus Alexandri Paganini i533. Costantini et Pauli Marsi ac Tristium in 4' fig- Gussago p. 201, e Brunit libri V. Tusculani apud Benacum Supplem. Esiste nella Libreria Gus- in aedibus Alexandri Paganini M. sago. D. XXVI. in 12. Gussago p. 199 » XXXVII. P. Ovidii Nasonis Epistolac dietro alcuni bibliograli. j Heroidum cum commcnt. Variorum DELLE ANTICHE STAMPERIE DELLA RIVIERA DI SALÒ ] 5g Tusculcuii apud Benacum in aedibus V. Sannazaro M. Jacopo Arcailia con Alexandri Paganini M. D. XXXVIII la giunta in 8. Gussago p. 202. Esi- in 12. Carattere corsivo. «Gussago ste presso il sig. Andrea Fossati in p. 201 dietro due altri bibliografi. Toscolano. Esiste pero nella libreria Gussago, VI. Sannazaro M. Jacopo o Le Bòne con e in Toscolano presso il sig. Andrea la gionta dal suo proprio originale Fossati. cacata nuovamente s et 'con somma XXXVIII. Il Paganino forse ha pub- diligenza commetta et stampata,9 in 8. blicato anche un Ojjicium B. M. Gussago p. 202. « Esiste nella li- Virginis, e qualche parte almeno di breria Gussago, e presso il sig. An- Virgilio. drea Fossati in Toscolano. Seguono le edizioni fatte dal Pa- VII. M. Giovan Giorgio Trissi'no. La ganino in Toscolano senza nota di Sofonisba. — Li Retratti. — Epi- anno e colla iscrizione in fine : stola. — Orazion al sereniss. Prin- P. ALEX. PÀG. cipe di Vinegia in 8. di carte 64. BENACENSES In fine vi ha ancora una Canzone F. del Trissino al Santissimo Clemente Settimo P. N. — Esiste nella Qui- BENA riniana, e presso il sig. Andrea Fos- V. V. sati in Toscolano. la quale forse va irkTpretata cosi: Vili. Juvenal tradotto di Latino in PAGANINO ALEXANDRO PAGANINI volgar lingua per Georgia Summa- BENACENSES ripa Veronese no vomente impresso , FECERUNT in 8. Registro A—G. — Esiste nella BENACI libreria Gussago, e presso il sig. An- VIVA VIVA drea Fossati in Toscolano. forse pel giubilo dei torchi eretti IX. Commentari di Cajo Jutio Cesare in Toscolano. — Tutte codeste edi- tradotti di Latino in volgar lingua zioni sono in bel carattere alquanto per Agostino Ortica De la Porta Ge- simile all'Aldino. novese nuovamente rivisto et con *I. Dante col sito et forma delV inferno. somma diligentia corretto, in 8. fig. Con segnature o registro a—z ed Carte nuiner. 264» — Gussago p. 203. a—li in 8. p. — Fanno cenno di Esiste nella libreria Gussago, e presso questa edizione 1'Haym, il Volpi, il sig. Andrea Fossati, e prima nella e il Gussago p. 202. — Esiste nella libreria di mia casa, come molte libreria di mia casa, e presso il delle altre edizioni Paganiniane ora sig. Andrea Fossati da Toscolano. possedute dal medesimo sig. Andrea In bei tipi, cui diresti Aldini. Fossati. II. Petrarca. Senza alcun proemio o X. Paolo Orosio tradotto dì Latino in dedicatoria comincia subito il testo, Volgare per Gio. Guarirli da Lan- che termina alla faccia 178. — Mar- ciza novamenie stampato in 8. Gus- sand Quadro cronol. delle ediz. del sago p. 2O3. — Esiste nella libreria Canzoniere di Fr. Petrarca p. 346. di mia casa, e presso il sig. Andrea III. Boccaccio. Labirinto di amore con Fossati da Toscolano. una epistola Confortatoria a M. XI. Castiglione. Il Cortigiano. Senza Pino eie Bossi del medesimo autore, veruna nota di stampatore, ma del in 8. — Gussago p. 202. Esistente carattere stesso del Sannazaro, e nella libreria Gussago, e presso il di altri autori sopraccennati, forse sig. Andrea Fossati da Toscolano. in 8. — Gussago p. 2O3. IV. Gio. Boccaccio. La Fiammetta per XII. Dante in 24. — Piccola e graziosa M. Tizzone Gaetano de Poni nuo- edizione diversa dalla sunnotata. — vamente rivista in 8. Gussago p. 202. Catalogo Molini presso il Gussago Esiste nella libreria Gussago. p. ao3. 2 lì 164 nfeLLfc ANTICHE STAMPERIE DELLA RIVIERA DI SALÒ XIII. Boetius. Senz'anno in a4* — quale diede fuori in Salò prima la- Gussago p. ao3. — Esiste ora nella tinamente nel 1620—1621 in f. e Quiriniana., da me però non ve- poscia nel 1626 italianamente in dutovi. gli Statuti criminali e civili della ma' XIV. Burato. Con nova maestria . . . gnifica comunità della Riviera (1). donne novo artificio vi apporto ac- Dal Lantoni poi la Stamperia di Salò ciochè voi più accommodatamentepos- passò ad Antonio Comincioli e An- siate mostrare quanto vaglia V inge- tonio Riccino nel i636; rimanendo gno vostro nei lavori e ornamenti de poscia nel i64o al solo Antonio Co- camise ed alctri recami* questo si e mincioli e in processo a' suoi Eredi. che da questo artificio potreti sem- Da questi venne ad Andrea e fratelli pre cavare con la penna tutte quante Bassetti, restando nel 1718 al solo quelle cose, come figure, fiori* et Andrea. Da lui la ebbe Jacopo Ra- altri ornamenti che voi voreti cavare gnoli, e non so sè con altri di mezzo, avvertendo che quelle tele più larghe il Carattoni, e finalmente Bartolo- serve a cavare ponti streti. Opera meo Righetti. Ignoro però se dagli certamente non essere stata più in Statuti criminali e civili della Riviera luce * e che a voi sera di grandissima in poi, messi in luce dal Lantoni, facilità ai vostri lavori più che al- fino al Trattato dell'epidemica mor- cun altra che sin a qui sia fatta talità dei gelsi dell'Alberti, ai Versi come voi medesimi vedrete operan- e Prose della Faini, e al Volgariz- dola* Sotto questa lunga diceria sta zamento delle opere poetiche del Voi- disegnato in legno l'ordegno o sia tolina fatto per l'Ab. Gargnani, si il Burato, e in fine la solita iscri- pubblicasse da tutti codesti Tipografi lione suddetta. — Così in una mia Salodiani cosa che sia fuorché Rac- scheda tratt* da altra dell'Alberti o colte di Componimenti per Rappre- del Bernini. sentanti Veneti o per altre patrie Dopo il Paganino non mi è noto solennità, od altri simili libercoli fosse altro Tipografo in tutta la Ri- di nissuna importanza, viera sino a Bernardino Lantoni, il

(1) Queste sono la tersa e la quarta edizione tnlnalia, et Civiltà totius Communitatit Ripe• degli Statati della Ri riera. La prima è quella di riae Laeut jPenaci Brixientis. Venttiae in o/jfU

Portese del 1489-1490 già ricordata» la seconda dna lonnt Antonii de Sabie i536 in f. JIMII* di Vanesia intitolala St*tu$* Dataria, C,U ARTICOLO QUARTO

INDICAZIONE DI COMPONIMENTI DI AUTORI STRANIMI

INTORNO A COSE BENACESI

Dqpo avere narrata la Vita e le opere componimenti un Virgilio (i), un Ca- di quelli de* nostri maggiori, die tra- tullo (a), un Dante (3), un Tito Vespa- passarono meritevoli di ricordanza, vo- siano Strozzi (4), uno Stefano Dolcino glionsi per me salutare almeno di un Secondo Milanese (5), un Guarino il cenno quegli stranieri che queste no- padre (6) , un Mario Filelfo (7), un stre limpidissime acque, queste rive Pietro Bembo (8), un Conte Nicolò amenissime, questi saluberrimi colli o d'Arco (9), un Tommaso Becelli (10), le cose loro naturali o i fatti guerre- un Fra Bergano Jodoco (n), un Al- schi avvenutivi, oi romani monumenti garotti (ia), un Arici (i3), un Bette- che vi si ammirano, onorarono de'loro Ioni (I4)J ed altri più ch'io non dico. scritti o in prosa o in verso. Quanti de' poeti a noi stranieri, ol- Le delizie di questa terra felice non tre i nostri Voltolina (15), Alberti (16), furono accarezzate solamente dai Cat- Cattaneo (17), Gratarolo (18), non cele- taneo, dai Bonfadio, dai Voltolina, brarono co'loro versi anche solamente dai Gratarolo, dai Gargnani, o da al- un pesce del nostro lago, il Carpione? tri de' nostri scrittori, ma si le predi- Noti sono in fatto per le stampe i carmi lessero e le esaltarono co' loro poetici su di esso di Giann'Antonio Campa-

ti) Georgieon L. II. r. l6oj Aeneid. L. X. (9) Nicolai Archi Corniti* Numeromm• Vere* V. »o5. noe 1763 in 8. Lib. U. Num. XXXW ad (а) Peninsularum Sirmio in*ularunujue. Joannem Fruetieenum Carmen. Vi si descrive nn (3) Inferno c. XX. viaggetto da Bogliacco a Salò. (4) In laudem riparum Senati Carmen, Ce- (10) De laudibu* Cattri Romani et Benaci, dri/eri Colle* etc. Sta nel Stro%*i Poetae pater et Veronae i58g in 4* Jiliu» etc. p. l3l. Venetii* in aedibu* Aldi (11) Benacu». l5l7 in 8. (la) Componimento al sereniss. principe Pietro (5) Sirmio Poemetto con dne dedicatorie da Grimani Doge di Veneaia Mentre Signor eho Milano del i5oa, edito ed esistente nella Biblio- di Salò me tiene. Opere T. 11. a car. 44®« Vedi teca di Parma, ove io lo vidi. Ne parla anche anche il sonetto nel T. II. a car 407. il P. Affò, e lo descrive il CI», sig. Ang. Fcziana (13) Il Sirmione poemetto. Milano per Nicolò Prefetto della Biblioteca di Parma, negli Scrittori Bettolìi ]8aa in u. Parmensi T. VI. P. II. p. 36«. (14) Il Lago di Garda, poemetto aon note (б) Proteucke ad Benacum, esistente in an co- storiche. Milano, Pirola »8*4 »n dice Estense, come nota il Maffei. (15) Hercules Benaeensis. (7) De laudibu* Verona» et lacus Renaci t («6) 11 Gratarolo * car. 19 briosi t «L'Al- forse inedit. ed esistente ne' codici Veronesi Capi- berti ha scritto nn capìtolo in teniarima de l oar- tolari , come nota il Maffei Ver. Ili. Seritt. Ver. pione ». L. III. p, 107. (17) Giornate. (8) Benjeus. (18) Historia della Riv. di Salò a car. 17, I 6fi INDICAZIONE DI COMPONIMENTI DI AUTORI STRANIERI no (i) , di Gian Pierio Valcriano (2), Boveredo di Lodovico Pasini , nella di Girolamo Fracastoro (3), e del P. quale si parla alquanto delle montague Gian Battista Roberti (4). Trattarono che guardano il lago di Garda , e che inoltre di questo pesce varii antichi e fu inserita nella Biblioteca Italiana moderni naturalisti , cioè Ulisse Aldo- N. CLXXI. vrandi (5), il Giovio (6), Ciro Pol- La nostra Riviera venne eziandio 1 irti (7) , ecc. Anche la pesca delle an- considerata jatricamente o terapautica- guille in Peschiera è ricordata da Pli-» mente dal Cicognini presso il Roncalli nio (8). Con quanto di diligenza poi e Europae Medicina p. 291—^295. Bri- di scienza non ragiona anche delle al- xiae 1747 in f. tre cose naturali del nostro lago e de' Riuscirei poi infinito, se volessi men- suoi lidi e il medesimo Ciro Pollini tovare tutti gli storici stranieri, i quali nel suo vaghissimo Viaggio al lago di qualche fatto guerresco dell' agro o lit- Garda e al Monte Baldo messo fuori torale Benacese narrarono ne' loro li- in Verona nel 1816 (9) , e il nobile bri. La sola guerra sul lago di Garda sig. Alessandro Sala nella sua Scorsa a' tempi di Nicolò Piccinino ,. ossia la al lago di Garda messa in luce nel vittoria de' Veneziani contro Filippo i834 (10). Tralascio di mentovare'la Visconti nel i438 fu cantata in versi Descrizione del lago di Garda e de9 esametri con un poemetto intitolato suoi contorni con osservazioni di sto- Benacus da Lodovico Merchenzio Ve- ria naturale e di belle arti messa in ronese (11), e descritta in prosa da luce in Mantova nel 1828 in 8. da M. Pietro Candido Decembrio Milanese (12), Serafino .Volta. Conciossiachè il Chiar. da Cristoforo Soldo Bresciano (13), da sig. Prof. Ab. Mattia Cantoni colle sue Manelmo Vicentino (i4), dal Biemmi (15) Osservazioni intorno ad un Opuscolo e dal Brognoli (16). Dagli storici Mila- di M. Serafino Volta intitolato Descri- nesi , Veneti, Trentini, Veronesi, e Bre- zione ecc. Milano i83o, ha dimostrato sciani potrannosi vedere accennati altri come sia difettoso questo libretto. che (fi altri fatti particolari delle storie . Nè altrimenti so lodare in ogni cosa nostre parlarono. la Memoria geologica sui confini di I monumenti epigrafici antichi de1

(1) Epigrammata Lib. IV. Epigr. ad Gorum ma a quel che pare in Verona pei tipi del Mai- Lolium. Inter mille tuae pisce* et fercida coenae. nardi (2) Poemata p. 35 sqq. (1 o) A car. 138-167 delle Pitture e ì altri oggetti (3) Carminum L. 1. n. 5 ad Joan. Matth. di belik arti in Brescia. Brescia l834 in 1*. Giiertum. Opp. T. 1. p. 117— nq. Patavii (11) Sta questo poemetto nel codice verone** e Typis Cominit 1739 in 4. Il Castelvetro però capitolare N. 344 > tome ^cernia il Ma&i Ver. Poetica di Aristotele P. V. p. 58Basilea III. Seritt. Veron. L. III. p. io3. 1756, censura questo carme. (12) De rebus gestis e Kicolao Piccinino ms. (4) Lettera e Cantone sul Carpione. Fnvvi an- nella Biblioteca del Collegio Romano Stanta de1 che chi prese il Carpione ad iusegna d'impresa MSS. N. 4 3q. 11 Muratori però pubblicò Ber. accademica. Vedi Ferro Teatro d'imprese P. 11. Ital. Script. T. XX. p. 1076 sqq. in italiano p. 182. qnesto scritto col titolo .* Oratio Petri Nicolai (5) De piseibus L. I. c. 49» £0. Decimbri in funere Nicolai Picinini sive Vita (6) De piseibus c. u!l. efusdem bellicosissimi Ducis an. »44^ a (?) Viaggio al lago di Garda. magna in Italicum sermonem conversa, (8) Hist. Nat. L. IX. c. 21. (13) Annales Brixiani , b a. 1437 ad an. 1^68 (9) Rispetto a questo libretto del Pollini è da appresso il Muratori Ber. Ital. Script. T. XXI. supere essersi stampale delle Osserva%ioni di Ce- 04) De Brixiae obsidionc pabblicato dal P. nomio Euganeo intorno al viaggio sul lago di A sletali. C rda e Monte Baldo del Dott. Ciro Pollini. (15) Istor. di Bresc. Anno MDCCCXVII in 8. senta luogo di slampa, (16) Memorit spettanti alt' assedio di Brescia del «438. INDICAZIONI DI COMPONI: ri DI AUTORI STRANIERI 167 nostri lidi a' tempi romani popolaris- gli autori delle varie memorie sulla simi furono descritti, negligentemente pertinenza del lago di Garda all' agro però o men veridicamente dai Veronesi Veronese (17), e raccolti dal Co. Maz- Saraina e Panvinio, e dai raccoglitori zucchelli (18) , dal P. Luchi (19), e dal universali Grutero e Muratori, diligen- Consig. Presidente Mazzetti (20). Codesto tissimamente poi dal March. Maffei e Lessico topografico Benacese però della dal Chiariss. Dott. Labus. media ed infima latinità, preceduto da Anche le Pitture delle Chiese di Salò una relativa Carta topografica j alla furono illustrate dall'Averoldo (i) ; le quale servisse d'illustrazione una Storia antiche edizioni Riveresche dal P. Gus- politica Benacese * ossia de' littorali sago (2). Benacesi dalla venuta % di G. C. sino Potrcbbesi finalmente tessere un Le- all'anno MDCCCXIV, non che una xicon topographicum Benacense mediae Raccolta e illustrazione delle antiche et infimae Latinitatis (3), a modo di quello epigrafi Benacesi (ai), sarebbero lavori dell' agro Veronese del Dionisi, o di di bellissima erudizione, ed' illustre quello degli stati Estensi (4) del Tira- decoro della patria. Con sì fatte prepa- boschi dato in luce dopo la morte del- razioni potrebbesi poi descrivere anche l'autore dal Chiariss. sig. Lombardi, pel forastiere un Viaggetto intomo al sui diplomi e altre carte antiche edite lago di Garda j nel quale s'indicassero dall' Ughclli (5), dal Muratori (6), dal in passando le amenità locali, le anti- Gradenigo (7), dal Dionisi (8), dal- chità , le pitture di buona mano, le l'Astezati (9), dal Tartarotti (10), dal rarità naturali, i fatti storici principali Zaccaria (n), dal Margarini (12), dal avvenutivi, e gli uomini illustri che vi Fumagalli (i3), dal Tiraboschi (14) , nacquero. dal Lupi (i5), dal Biancolini (16), da-

(l) Le scelte pitture di Brescia additate al (16) Delle Chiese di Verona e del territorio. forestiere. - Pitture pubbliche in Salò. Le ve- (l 7) Benacus in 4. di p. 60, opera in 4 del dute naturali poi detta Riviera, ossiq molte di Tamburini da Riva. In sua confutazione Otser- esse furono disegnate e incise da molti in Brescia, vasioni sul Benacus in 4 » opera del Co. Lnigi in Milano, in Verona, in Zurigo, ecc. Miniscalchi Veronese: Dedunione sopra i con- (I) Memorie istorico- critiche sulla tipogr. Bre- cini del lago di Garda, di p. 28 in 4 » opera sciana P. IH. p. 191-105. Brescia per Nicolò del Co. Beltrame Cristiani, Commissario ai con- Bettoni MDCCCXI in 4. ffni di Lombardia: Risposta alla Deduzione au- (3) Vtronensis veleris agri topographia in fine striaca sopra i conjini del lago di Garda di alP operetta De Aldone et Noi ing. Ver. 1758 in 4. p. 94 in opera del Prete Girolamo Ballerini (4) Dit'onario topograf. degli stati Estensi. Veronese, Verona 1756. — Vrggau all' uopo Modena 1824. T. 1 in 4. anche il Vitali Maternensium privilegicrum (5) Italia sacra , ubi de Fpiscopis Brix. Ve- fragmenta ms. ron. Trid. ecc. ( 18) Mouumenta ad Brixiensem urbem spectantia (6) Ber. Ilal. Script, e Antiif. Medii Aevi. ab anno 969 ad i5oo. T. xVl in f., esistente (9) Brixla Sacra. nella libreria Mazzucchelli. (8) Op. cit. • (19) Codex diplomatici^ Brixianus ms. esistente (9) Man elmi de Obsidion* Brixiae eie. presso il Chiariss. sig. Dott. Gio. Labus. (10) Memorie antiche di Roveredo e dei luoghi (an) il Ch. sig. Consig. Marietti possiede un circonvicini. Venezia 1754 »n 4* immenso tesoro di mtmorie mss. riguardanti i (II) Della Badia di Leno. territori Trentino, Veronese, Bresciano, ecc. Ne (12) Bullarium Casiuense. ha offerto un saggio nelle note al suo libro sulle (13) Codice diplom. dcW archivio di S. Am- relazioni fra Trento e Cremona, ossia nelle noto brogio. alle lettere da lui edite di \ì. Sfondrato. (14) Della Badia di Nonantola. (ai) Rapporto a questa io ne ho già disposto il (15) Codex diplom. Bcrgom. lavoro.

F 1 ti K.

MB ICE DEGLI mmm ILLUSTRI

DE' QUALI SI È DETTO IN QUESTO DIZIONARIETTO

TESSUTO GIUSTA L'ORDINE DELLE MATERIE E DEf TEMPI

Vigilio (Si) Vescovo di Trento e Martire. Gaudenzio (S.) Vescovo di Brescia e Confessore. Ercolano (S.) Vescovo di Brescia e Confessore.

! Vedi anche Vitali. Francesco (S.) di Assisi. Vedi Licheto. BernardinErmoaldoo Arcipret (S.) dae Sienadi Manerba. Fedi .Licheto . MencGiuliani (S.o (Frà) Angela) Cappuccino. Vedi anche, da SalòBellintan. i e Ber- Isachintazzoloo Geremia. , Teatino, da Salò MianSantaboni (S.)a GirolamoFrancesco. Vedi, Sacerdote Bertazzol, doa e SaScarnn Feliteo G. B. . BorromeBellintanoi (S.Mattia) Carlo, Cappuccino. Vedi S. Ercolano, da Gazano, Lodrone. , GardonMejoe, MenciGian Pietro, Pilati, ,Somasco Boveglia, , BenaceseScaino Antonio. . Pietà singolare Simbeni-Cominelli Margherita, da Salò. Bernini Giuseppe Maria, Cappuccino, da Gargnan». Saodata Teresa, da Salò. Bertazzolo Stefano, Sacerdote, da Salò. Scaino Gian Battista, da Salò. Faustino, da Salò, Gesuita. Bella Margherita Candida, da Bogliacco.

Zambellino, da Salò, figlio di Brescianino. Vedi Bolzati. Lorenzini Benigno, da Maderno. Scaino Gian Battista, da Salò. Fantoni Girolamo, da Salò, Medico. Beneficenza ; Lodrone Sebastiano Paride, da Salò. Guizarotto Bressanino, figlio di Giacomo, da Salò. Benamati Cristoforo, da Maderno. Moniga Innocenzo, da San Felice. Bettoni Co. Carlo, da Bogliacco. 170 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO Adriano VI, Sommo Pontefice, forse da Renzano. Polo Card. Reginaldo, soggiorna in Maguzano. Maffeo Arciv. di Ragusi, del Lago di Garda. Roveglia Giacomo, Vescovo di Feltre, da Salò. Varoli Michele, Vesc. di Zante e Cefalonia, morto in Gargnano. Zuanelli Gaetano, da Toscolano, Vesc. di Belluno. Dignità ecclesiastiche Stefani Pier Angelo, da Salò, Vicario Vescovile e Capitolare di Brescia. Lichetto Frane., da Brescia, Generale de* Minori Osservanti. Socio Agostino, da Salò, Generale de' Somaschi. Pilati Cristoforo, da Toscolano, Proton. Apostolico. Bertera Gian Battista, daZuino, Proton. Apost.

Alchero Giacomo Donato, da Maderno. Cattaneo Gian Maria, da Salò. Creati Conti Palatini Podestà Ercole e Paolo, da Maderno. Monselice Bartol. e Leonardo, da Maderno. Lancetta Troilo, da Maderno.

Natan, Ebreo. f Filologia Orien- Cremaschi Nicolò, da Salò. tale • . . Comboni Girolamo, da Muslone. !Podest à Gian Battista, da Fasano. Boccardo Gian Frane., da Castel Goffredo. Grammatica Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Latina . Cappuccini Domenico, da Fornico. Podestà Gian Battista, da Fasano. w tei W Vosonio Stefano, da Salò. H H Bonfadio Jacopo, da Gazano. Cd ^ Mejo Giuseppe, da Salò, detto Voltolina W Alberti Pietro, Benacese. à Galluzzi Gian Paolo, da Salò. w Ragusi Jacopo, dà Salò. « Poesia Latina Maffioli Lelio, da Salò. Cominelli Leonardo, da Salò. Cattaneo Gian Andrea, da Salò. Stefani Pier Angelo, da Salò. Butturini Mattia, da Salò, APPBKDICE art. IF.

Bonfadio Jacopo, da Gazano. Colletti Nicola, da Toscolano. Ì Cattaneo Silvano, da Salò. 177 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO e Mejo Giuseppe, da Salò. Segala Girolamo, da Salò. Ugoni Andrea, da Salò. Vitali Bartolameo, da Desenzano. Scaino Gioachino, da Salò. Gratarolo Antonio, e Bongianni, da Salò. Cremaschi Nicolò, da Salò. Bertoldi Francesco, da Salò. Graziolo Teodoro, da Toscolano. Bonfadio Pietro , da Gazano. Bardelli Bernardino, da Gardola. Poesia Italiana Lancetta Troilo., da Maderno. Cattaneo Gian Andrea, da Salò. Cominelli Leonardo, da Salò. Pallayicini Stefano Benedetto, da Salò. Faini Medaglia Diamante, da Salò. Monti Carlo Antonio, da Pozzolengo. Anelli Angelo, da Desenzano. Podavini Giovanni, da Salò. Bagatta Girolamo, da Desenzano. Gualtieri Alessandro, Arciprete di Manerba. j Gargnani Gaetano, dà Salò. Giacomazzi Stefano, da Bedizzole. V APPENDICE art. IV.

Bonfadio Jacopo, da Gazano. Mejo Giuseppe, da Salò, detto il Voltolina. Prosa Latina Pomella Angelo, da Salò. Bagatta Girolamo, da Desenzano. APPENDICE art. IV.

Bonfadio Jacopo, da Gazano. Cattaneo Silvano, da Salò. Socio Nobile, da Salò. Scaino Antonio, da Salò. Graziolo Andrea, da Toscolano. l Gratarolo Bongianni, da Salò. Prosa Italiana ( Pallavicini Stefano Benedetto, da Salò. Faini Medaglia Diamante, da Salò. Butturini Mattia, da Salò. Gualtieri Alessandro, Arcipr., di Manerba. Gargnani Gaetano, da Salò. Giacomazzi Stefano, da Bedizzole. APPENDICE art. IV.

Domenico (Fra), da Gargnano. Gennari Bernardino, da Gargnano. Oratoria . Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Cominelli Gian Battista, da Salò. 178 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO t Scaino Gioachino, da Salò. Tracagno Marco, da Salò. Berteloni Ignazio, da Salò. Ambrosino Lelio, da Salò. Bellintani Mattia, da Gazano. Segala Alessio, da Salò. Tirelli Carlo, da Desenzano. Bosettini Luca, da Salò. Comboni Girolamo, da Muslone. Barbaleni Giacomo, da Salò. Oratoria • Donati Bartolomeo, da Salò. Pace Stefano, da Salò. Zuanelli Gaetano, da Toscolano, Vesc. di Belluno* Cominelli Leonardo, da Salò. Podestà Valerio, da Maderuo. Raineri Agostino, da Desenzano. Gentilini Gian Battista, da Vesio. Gualtieri Alessandro, Arciprete di Manerba. Bagatta Girolamo, da Desenzano. Gargnani Gaetano, da Salò.

Versola Giovanni. Vedi Guizarotto. Vitali Bartolomeo, da Desenzano. Gratarola Bongianni, da Salò. Bellintani Mattia, da Gazano. Andrea (Fra), da Toscolano. Tamagnini Bartolomeo, da Gardola. . ,i Sambuca Antonio, da Polpenazse. Istoria patria ^ Tomacelli Filippo, da Salò. Dugassi Giacomo, da Salò. Fonghetti Gian Battista, da Cacavero. Giorgi Giovanni Battista, da Gargnano. Alberti Jacopo., da Salò. Stefani Pier Angelo, da Salò. Gargnani Gaetano, da Salò. APPENDICE art. IV.

Bonfadio Jacopo, da Gazano. Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Corsetti Bartolomeo, Arciprete di Liano. Istoria straniera Pallavicini Stefano Benedetto, da Salò. Tomacelli Filippo, da Salò. Rodella Gian Battista, da Padenghe.

Logica 179 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO Francesco da Salò. Cattaneo Silvano, da Salò. Metafisica Graziolo Andrea, da Toscolano. s Gualtieri Alessandro, Arciprete di Manerba.

Monselice Bartolomeo, da Maderno. Metafisica della Bettoni Giuseppe, da Bogliacco. Religione Podestà Giorgio Bartolomeo, da Maderno.

Milani Gemente, Benacese. Scaino Antonio, da Salò. Etica . Polotti Domenico, da Salò. Podestà Giorgio Bartolomeo, da Maderno. Ussoli Bernardino, Arciprete di Calvasesio.

Guizarotto Giacomo, da Salò. Vincenzo da Salò. Socio Gioachino, da Salò. Segala Girolamo, da Salò. Montenari Francesco, da Salò. Setti Andrea, da Maderno. Gius Civile . Bonfadio Giuseppe. Bonfadio Silvano., da Gazano. Polotti Carlo Antonio, da Salò. Rotingo Andrea, da Salò. Podestà Giorgio Bartolomeo, da Maderno. \ Zuliani Andrea, da Padenghe.

Cisoncelli Francesco, da San Felice. Diplomazia . Cisoncelli Pietro Paolo , da San Felice. Rizzini Gaspare, da Gardone.

Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Tonoli Adamo, da Portese. Matematica . I Veronese Gian Francesco da Maderno. Tornacela Bonifazio, da Salò. Bettoni Co. Carlo, da Bogliacco. Avanzini Giuseppe, da Gaino.

Brisiano Girolamo, da Salò. Fisica Scaino Antonio, da Salò. Galluzzi Gian Paolo, da Salò. e Matematiche Pace Stefano, da Salò. applicate Bettoni Co. Carlo y da Bogliacco. Avanzini Giuseppe, da Gaino. 180 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO Cattaneo Gioachino, da Salò. Mejo Giuseppe, da Salò, detto il Voltolina. Eufrasto Benacese. Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Agraria Pasieno Antonio, da Calvasesio. Pilati Cristoforo, da Gaino. Botanica Alberti Jacopo, da Salò. e Mineralogia. Bettoni Co. Carlo, da Bogliacco. Barbaleni Antonio, da San Felice. Gualtieri Alessandro, Arciprete di Manerba. Federici Federico, da Salò. APPENDICI art IV.

Brisiano Girolamo, da Salò. Chirurgia Girardi Michele, da Limone. e Fisiologia Giacomazzi Stefano, da Bedizzole.

Galluzzi Gabriele , da Salò. Cattaneo Gian Maria, da Salò. Nicolini Vincenzo , da Salò. Socio Nobile, da Salò. Paterno Bernardino, da'Salò. Graziolo Andrea, da Toscolano. Pasieno Antonio , da Calvasesio. Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Silvani Bartolomeo, da Salò. Eufrasto Benacese. Giustachino Diomede , da Moscoline. Nerito Vincenzo, da Salò. Peransono Nicolò , da Maderno. Brisiano Girolamo, da Salò. Medicina Fantoni Girolamo, da Salò. Fantoni Francesco, da Bedizzole. Manni Gio. Giacomo, da Salò. Salando Giuseppe, da Bergamo. Salando Ferdinando, da Salò. Marchetti Elzerio, da Salò. Tirelli Maurizio, da Desenzano. Franzoso Girolamo, da Polpenazze. Lancetta Troilo, da Maderno. Olmo Francesco, da Brescia. Comincioli Giacomo, da Gargnano. Bondoni Gian Pietro, da Bogliacco. Zuliani Francesco, da Padenghe. Bagatta Giuseppe , da Desenzano. l Giacomazzi Stefano, da Bedizzole. 181 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO / Scaino Antonio, da Salò. 1 Bellintani Mattia, da Gazano. Dottrina 1 Rè Martino, da Calvasesio. Biblica | Besozzi Innocenzo, da Mocasina. / Podestà Giorgio Bartolomeo, da Maderno. V Canetti Bartolomeo, da Toscolano.

Vitali Bartolomeo, da Desenzano. Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Bellintani Mattia, da Gazano. Storia Guarini Andrea, Benacese. Ecclesiastica Comboni Girolamo, da Muslone. e Agiologia Segala Alessio , da Salò. Eustachio da Salò. Pace Stefano, da Salò. Stefani Pier Angelo, da Salò. ^ Gargnani Gaetano, da Salò.

Domenico (Frà) da Gargnano. Lichetto Francesco, da Brescia. Adriano VI, forse da Renzano. Milani Clemente, Benacese. Battisti Antonio, da Gargnano. Tommaso da Sojano. Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Zecchi Lelio, da Bedizzole. Teologia J Franzoso Paolo, da Polpenazze. dogmatica ( Zac<*ria (Frà) da Salò. * Besozzi Innocenzo, da Mocasina. Rotingo Giovanni Battista, da Salò. Cherubini (Frà) da Bogliacco. Rodella Gian Battista, da Padenghe. Prandini da Vobarno. Collini Paolo, da Gargnano. Zamboni Pietro, da Salò. Stefani Pier Angelo, da Salò. Gentilini Gian Battista, da Vesio.

Rotingo Serafino, da Salò. Scaino Gioachino da Salò. Gius Canonico Zecchi Lelio, da Bedizzole. Chiari Girolamo, Arciprete di Bedizzole. Alberti Fiorenzo, da Desenzano.

Liturgia J Corsetti Bartolomeo, Arciprete di Liano. 182 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO Alchero Andrea, da Maderno. Zecchi Lelio , da Bedizzole. Roscio Nicolò, da Maderno. Teologia morale Tirelli Carlo, da Desenzano. Besozzi Innocenzo, da Mocasina. Conter Andrea, da Salò.

Giovanni (Fra) da Salò. Gianetti Andrea, da Salò. Galluzzi Gian Paolo, da Salò. Bellintani Mattia, da Salò. Segala Alessio, da Salò. Maggi Francesco, da Salò. Ascetica • . \ Comboni Girolamo, da Muslone. Re Martino, da Bedizzole. Scaino Giulio, da Salò. More Bartolomeo, da Bedizzole. Pilati Cristoforo, da Gaino. Bettoni Giuseppe, da Bogliacco. \ Gentilini Gian Battista, da Vesio.

Tipografia APPENDICE art. Ili.

Gratarola Bongianni, da Salò. Bellotti Pietro, da Volciano. Piantone, da Limone. Pittura . Cimaroli Gian Battista, da Salò. Cattaneo Santo 3 da Salò. Turini Romualdo j da Salò.

Pietro da Salò. Scultura Domenico da Salò.

Fonditura ~Bàruzzo Andrea, della Riviera di Salò. in metallo

Bargnani Ottavio, da Salò. Tonnolini Gian Battista, da Salò. Quaglia Gian Battista, da Salò. Musica . . \ Quaglia Giacomo da Salò. Quaglia Francesco, da Salò. Viviano Agostino, da Salò. Pallavicini Carlo, da Salò. 177 INDICE RAGIONATO DEL DIZIONARIETTO ^ f f Bertoni Ferdinando, da Salò. 1 I Rubinelli Giovanni Maria, da Salò I Musica . . I Turini Antonio, da Salò, fedi Bertoni Ferdinando, -^g I I Grazioli .... da Bogliacco. 3 ( v Turini Ferdinando, da Salò.

Dubitato, Gentile. Vedi Benevolo. Aimoni (degli) Ardicio da Vobarno. Scovolo Paterno. Biemo o Biemino, da Manerba. Giovanni da Salò. Lodovico da Salò. Lionpardi Falcone, da Salò. Galsone Francesco, da Salò. Fregoso Alessandro, da Genova. Fregoso Giano, da Genova. Aite militare Pallavicino Marchese Sforza, da Parma. Segala Francesco, da Salò. Bresciani Antonio. Ferrari Mattia, da Bedizzole. Villio Co. Antonio, da Desenzano. Villio Co. Ortensio, da Desenzano. Rosmarini Barone Alessandro, da Desenxano. Marcolini Lorenzo, da Gargnano. Bettoni Co. Giovanni, da Bogliacco. Giorgi Eliseo, da Gargnano.

Lichetto Francesco,, da Brescia. Boccardo Gian Francesco, da Castel Goffredo. Partenio Antonio Bartolameo, Bernardo, da Lazise. Fregoso Alessandro, e Giano, da Genova. Polo Cardinal Reginaldo. Pallavicino Marchese Sforza, da Parma. Pallavicino Marchese Alessandro. Pallavicino Card. Sforza. Uomini illustri Beffa Negrini (de' Conti) Antonio, da Asola. stranieri alla Riviera Salando Giuseppe, da Bergamo. Olmo Francesco, da Brescia. Bonfadino Vita, da Bologna. Bonfadio Giuseppe, da Venezia. Custozza Co. Virgilio, da Mantova. Varoli Michele, Vescovo di Zante. Archetti Gian Battista, da Ferrara. \ APPENDICE art. IV.