ALTETA (Montegiorgio – FM) / Maggio 2015
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PSR Marche 2007/13 – Misura 4.2.1 Progetto di Cooperazione Interterritoriale Distretto Culturale Evoluto delle Marche Progetto per il marketing e la promozione dei borghi rurali e dei beni architettonici restaurati delle aree interne delle Marche A n a l i s i d e l p a t r i m o n i o i n s e d i a t i v o s t o r i c o p e r i l r i u s o e l a v a l o r i z z a z i o n e d e l b o r g o d i AALLTTEETTAA C o m u n e d i M o n t e g i o r g i o ( F M ) A L T E T A Analisi del patrimonio insediativo storico per il riuso e la valorizzazione del borgo di ALTETA (Montegiorgio – FM) / Maggio 2015 Coordinamento generale Arch. Rocco Corrado Gruppo di lavoro Arch. Rocco Corrado – Aspetti urbanistico-progettuali Arch. Cinzia Guarnieri – Aspetti storico-architettonici Dott.ssa Silvia Valori – Aspetti giuridici Dott. Sergio Spinelli – Aspetti socio-economici 2 PSR Marche 2007/13 - Progetto di Cooperazione interterritoriale “Distretto Culturale Evoluto delle Marche - Progetto per il marketing e la promozione dei borghi rurali e dei beni architettonici restaurati delle aree interne delle Marche”. A L T E T A INDICE 1. Inquadramento territoriale ..................................................... 4 2. Contesto ambientale e paesaggistico ................................... 4 3. Note storiche ......................................................................... 5 4. Quadro socio-economico e demografico .............................. 5 5. Struttura urbana e caratteri dimensionali .............................. 7 6. Condizioni della trasformabilità ............................................. 9 7. Ipotesi progettuale ............................................................... 15 8. Analisi economica degli interventi ....................................... 17 Allegato 1 - Schede Edificio 3 PSR Marche 2007/13 - Progetto di Cooperazione interterritoriale “Distretto Culturale Evoluto delle Marche - Progetto per il marketing e la promozione dei borghi rurali e dei beni architettonici restaurati delle aree interne delle Marche”. A L T E T A ad Alteta, anche percorrendo strade secondarie poderali che da consistenza demografica e caratteristiche dimensionali, i più piccoli Montegiorgio scendono verso la vallecola del Fosso Rio la Fusa, un esempi di centri arroccati le cui strutture insediative originarie sono 1. Inquadramento territoriale affluente dell’Ete Morto. ancora ben visibili. Alteta è un piccolo borgo di fondazione medievale che sorge su una Rispetto alle relazioni insediative con l’intorno territoriale, Alteta risente Tra le visuali panoramiche dominanti che si intercettano dal piccolo altura (283 metri s.l.m.) ricadente all’interno del territorio del comune di in maniera diretta delle dinamiche di urbanizzazione lineare di crinale nucleo di Alteta, si segnalano il Monte Conero a nord, i Monti Sibillini ad Montegiorgio, un comune di media entità territoriale con 47,55 kmq di tra gli abitati di Rapagnano e Monte San Pietrangeli, mentre non si ovest ed il Mare Adriatico ad est. superficie, della provincia di Fermo. riscontrano, anche per i caratteri orografico-morfologici del territorio, Posta in una posizione un po’ interna e nascosta rispetto alle due valli relazioni dirette con l’abitato di Montegiorgio. fluviali dell’Ete Morto e del Tenna, Alteta è comunque facilmente accessibile anche dal sistema infrastrutturale principale del distretto fermano; dista infatti circa 9,5 Km dalla sede municipale di Montegiorgio, 17 km dalla città di Fermo, 21 km dal casello autostradale di Porto Sant’Elpidio e 29 Km da quello di Civitanova Marche. Fig. 3. Vista fotografica del versante sud-est del Borgo Attualmente Alteta si presenta come un piccolo agglomerato che conserva ancora la tipica struttura del castello poligonale circondato da mura, in un buono stato di conservazione. L’orografia ha segnato e dettato la struttura insediativa del castello, con forma chiusa, poligonale e allungata, che oggi è ben “rimarcata” dalla strada carrabile che, come un anello, vi gira tutto intorno. Un tempo abitato e vivace con le sue attività legate ai mestieri della vicina campagna, oggi il borgo conta circa 50 abitanti e versa in uno stato di generalizzato sottoutilizzo con alcune situazioni edilizie di totale abbandono. Sono comunque presenti Fig. 2. Stralcio della carta dei tessuti urbani – PTC Provincia di Fermo le principali dotazioni infrastrutturali, quali la rete idrica e fognaria, le reti elettriche a media e bassa tensione, la telefonia fissa (con copertura Il borgo, un tempo sede di Signoria locale, si inserisce in un tipico ADSL) e mobile. E’ anche attivo il servizio di raccolta differenziata dei sistema paesaggistico della media collina marchigiana, caratterizzato rifiuti solidi urbani. dall’alternarsi di colline, con pendii non scoscesi e da vallecole idrografiche minori, tra le due medie valli fluviali dell’Ete Morto, affluente Fig. 1. Localizzazione del Borgo di Alteta su base IGM del Chienti, e del Tenna. 2. Contesto ambientale e paesaggistico La fitta maglia stradale che segna i crinali e li collega con le valli, Questa unitarietà paesaggistica viene esaltata anche dalla diffusa permette una diffusa ed immediata accessibilità al borgo. Vi si può Nel nuovo Piano Paesaggistico Regionale, il contesto paesaggistico di presenza di centri limitrofi fortificati, posti sui crinali, come Rapagnano, accedere infatti percorrendo la Strada Provinciale 72 tra i centri abitati Alteta ricade in un esteso ambito di paesaggio denominato “Fermo e la Torre San Patrizio, Monte San Pietrangeli, che testimoniano la di Rapagnano e Monte San Pietrangeli, che con una deviazione, verso vallata del Tenna” in cui alla massiccia urbanizzazione della fascia ricchezza storica di un patrimonio edilizio di grande varietà e ovest, immette in una strada secondaria di crinale. La si percorre per un costiera e del reticolo vallivo del Fiume Tenna fanno da contraltare i complessità, che un tempo apparteneva al sistema dei castelli dello breve tratto, che serve abitazioni a carattere monofamiliare, isolate, centri e nuclei storici di crinale che caratterizzano il paesaggio il reticolo Stato di Fermo. Alteta e il vicino castello di Cerreto rappresentano, per immerse nella campagna e si arriva facilmente al borgo. Si può arrivare collinare del Fiume Ete Vivo e del Torrente Ete Morto. 4 PSR Marche 2007/13 - Progetto di Cooperazione interterritoriale “Distretto Culturale Evoluto delle Marche - Progetto per il marketing e la promozione dei borghi rurali e dei beni architettonici restaurati delle aree interne delle Marche”. A L T E T A Le colline che fanno da corona ai reticoli idrografici, presentano una 3. Note storiche Nel 1198, Alteta fu assegnata alla giurisdizione di Montegiorgio da morfologia dolce e poco acclive. Come Alteta, i centri e nuclei storici La ricostruzione delle origini del borgo di Alteta non è ben chiara, in Marcovaldo di Anweiller. Unitamente a Ripa Cerreto, tornò allo stato sommitali si caratterizzano per la loro connotazione storica di quanto le notizie storiche e le varie fonti documentarie prese in esame, fermano nel 1293 a seguito del rinnovo dei patti del 1199 tra appartenenza ai “castelli fermani”, le cui visuali spaziano dal mare sono alquanto vaghe in merito. Di Alteta, si hanno indicazioni storiche Montegiorgio e Fermo in cui, tra le nuove clausole, Montegiorgio Adriatico ai monti Sibillini. Il paesaggio agrario è caratterizzato da più precise prendendo in esame le vicissitudini dei castelli di doveva restituire a Fermo i Castelli di Magliano, Collicillo, Alteta, coltivazioni di tipo estensivo costituite da seminativi avvicendati, mentre Montegiorgio e di Fermo, ove spesso Alteta viene citata in quanto Cerreto e Grottazzolina; i Montegiorgesi non dovettero essere molto sporadica è la presenza di oliveti e di vigneti. Ulteriori elementi di “terricciola” del comitato fermano, da cui provenivano delle personalità soddisfatti di questa situazione, in quanto la perdita di 5 castelli non interesse sia paesaggistico che naturalistico, sono rappresentati da rilevanti (spesso signori) per le sorti del territorio2. poteva non portare con se malcontento e danni economici. permanenze diffuse di siepi, filari poderali ed interpoderali, porzioni La vicenda storica di Montegiorgio è stata infatti caratterizzata dalla Nel 1413 Carlo Malatesta si mosse contro Fermo. Da Montolmo assalì minime di aree boscate residue e alberi secolari isolati, mentre lungo la ricerca della maggiore autonomia possibile dall’autorità centrale Francavilla, espugnandola “con una bombarda grossa che scagliava valle dell’Ete Morto si rilevano evidenti segni di erosione dei versanti, rappresentata dalla vicina Fermo. Nonostante l’appartenenza alla lega pietre pesanti più di cento libbre”, e in tre giorni occupò Alteta, Cerreto, che qui più che altrove mostrano gli effetti del progressivo abbandono fermana, infatti Montegiorgio si schierò con l’imperatore Federico II che Montegiorgio, Falerone, Monte Vidon Corrado, Montappone, Massa, delle campagne. lo ricompensò concedendo l’esenzione dalla dipendenza da Fermo: il Mogliano. Nel 1416, Ripa Cerreto ed Alteta tornano alla soggezione di L’edilizia rurale è stata oggetto negli anni di progressive trasformazioni; Comune rimase fedele all’imperatore e indipendente fino al 1244, anno Fermo (cit. Effemeridi della città di Fermo e suo antico Stato). permangono tuttavia molti edifici e nuclei isolati di pregio, di cui Alteta in cui venne restituita a Fermo in premio per la fedeltà alla Chiesa. Il Il 14 gennaio 1538 lo “Stato di Fermo” fu assegnato