Gianpiero Landi Armando Borghi protagonista e critico del sindacalismo anarchico Edizioni Bruno Alpini In collaborazione con la Biblioteca Libertaria Armando Borghi Biblioteca libertaria fondata nel 1916 a Castel Bolognese
[email protected] 1° edizione – 6 aprile 2012 Armando Borghi protagonista e critico del sindacalismo anarchico di Gianpiero Landi 1 Pochi personaggi hanno inciso come Armando Borghi sulla storia - in Italia e non solo - dell’anarchismo e del sindacalismo anarchico, eppure ancora oggi il giudizio sul ruolo da lui esercitato è ben lungi dall’essere unanime. Le sue scelte sono tuttora oggetto di dibattito e la sua figura resta controversa. La vita e la attività politica di Borghi hanno attraversato quasi interamente i primi sette decenni del Novecento, interrompendosi solo con la morte nel 1968, alla vigilia della fiammata rivoluzionario del maggio parigino. Gli studi le ricerche e le interpretazioni su di lui non mancano, resta però la sensazione che ci sia ancora da scavare – perlomeno su alcune fasi della sua vita – e da riflettere. Certamente non ci possiamo accontentare degli scritti autobiografici che ci ha lasciato lo stesso Borghi, a partire dal più noto e più importante di essi, Mezzo secolo di anarchia (1898-1945) 1, peraltro molto utile e di lettura godibilissima. Ma neanche possiamo ritenere che le ricerche degli storici che si sono occupati della sua figura, con contributi peraltro di alterno valore e affiancando testi storiografici in senso proprio a interventi di carattere più divulgativo, abbiano portato alla luce tutto quello che c’era nascosto e abbiano pronunciato una parola definitiva sui vari temi sul tappeto.