Quaderni Musicali Marchigiani 10 / 2003

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Quaderni Musicali Marchigiani 10 / 2003 QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI 10 / 2003 a cura di Elisabetta Pasquini Questa pubblicazione è stata realizzata con il contributo di ARENA SFERISTERIO PROVINCIA DI MACERATA. ASSESSORATO ALLA CULTURA e del MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI (L. 534/1996) ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M.-onlus) piazza del Plebiscito, 33 – 60121 Ancona tel. 071/52674; 3288095096 www.arimonlus.it e-mail: [email protected] QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Comitato di redazione Concetta Assenza, Graziano Ballerini, Lucia Fava, Gabriele Moroni Quota associativa annuale / 1 numero: Euro 20, da versare sul c/c postale n. 11899630 o c/c bancario n. 947026 del Monte dei Paschi di Siena, Ancona ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M.-onlus) QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Volume 10 a cura di Elisabetta Pasquini In copertina: Spartito di «O dolce concento» di Wolfgang Amadé Mozart con le variazioni di Angelica Catalani, inserite nell’opera di Giacomo Gotifredo Ferrari Le virtuose in puntiglio (London, Lavenu, 1808?). La redazione del volume è stata chiusa il 18 aprile 2005 ISBN 88-392-0742-2 Copyright © 2005 by A.Ri.M.-onlus Edizioni QuattroVenti S.r.l., Urbino www.edizioniquattroventi.it [email protected] Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i Paesi. Sommario Convegno “Cantante di Marca” (Macerata, Teatro “Lauro Rossi”, 12-14 novembre 1999) Claudio Orazi Presentazione 7 Giorgio Gualerzi Perché questo convegno 9 Gabriele Moroni Natura e arte, virtuosità contro espressione, melodia italiana e canto tedesco. Angelica Catalani negli articoli dell’«Allgemeine musikalische Zeitung» 11 Marco Beghelli Marche, terra di castrati 23 Giorgio Appolonia Angelica Catalani, ovvero “della poetica della meraviglia” 37 Paola Ciarlantini Il percorso biografico-artistico di Clorinda Corradi Pantanelli, “musa” di Carlo Leopardi 73 Marisa Cianconi Vitali Spunti di cronaca e di costume da un carteggio ritrovato, ovvero del- l’interesse per il passato remoto 87 Gianni Gualdoni Percorsi didattici di una scuola di canto marchigiana 93 Marta Mancini Esperienze didattiche vocali del ’900. La scuola di canto a Pesaro – Arturo Melocchi 141 Fernando Battaglia Il giovane Gigli, tenore “di grazia”, nelle incisioni acustiche (1918-24) 163 Piero Mioli «O cieli azzurri»: il contributo di Renata Tebaldi e Anita Cerquetti alla vocalità del soprano ottocentesco 167 5 Sommario Andrea Foresi La fantasia sorridente. Pensando a Sesto Bruscantini 179 Giancarlo Landini Continuità e contaminazione nella vocalità di Franco Corelli 185 Robleto Merolla Il “metodo forte” di Arturo Melocchi, ovvero l’identità di un grande maestro 239 Roberto Servile Testimonianza sul “metodo Melocchi” 243 Indice dei nomi e dei luoghi 247 Statuto dell’A.Ri.M. – O.N.L.U.S. 267 Pubblicazioni A.Ri.M. 275 6 Presentazione L’Associazione Sferisterio – MacerataOpera ha inteso promuovere un convegno di studi sul tema dei grandi cantanti marchigiani affidan- done il coordinamento al prof. Giorgio Gualerzi, con la presenza di pre- stigiosi relatori. Si è trattato di una ulteriore occasione per confermare il ruolo di una istituzione musicale che ha saputo accreditarsi a livello nazionale ed internazionale grazie ad una variegata e sempre stimolante proget- tualità artistica: il grande repertorio operistico all’Arena Sferisterio, le commissioni d’opera contemporanea e le rarità musicali al Teatro “Lauro Rossi”, la ricerca di rare fonti musicali conservate nelle biblioteche ed archivi storici delle Marche eseguite nelle chiese e luoghi d’arte della Provincia di Macerata. Un moderno laboratorio musicale che affonda le proprie radici in un patrimonio d’arte e di cultura che, anche attraverso l’impareggiabile testimonianza dei grandi cantanti marchigiani, illustra la nostra Regione nel mondo. Claudio Orazi 7 Perché questo convegno di Giorgio Gualerzi Debbo iniziare col precisare cosa abbia da spartire un non-marchigiano, un torinese addirittura, con una manifestazione organizzata a Macerata, nel cuore delle Marche. Null’altro se non la radicata convinzione che, nel rap- porto Italia/musica, le Marche rappresentino un’oasi privilegiata. Non esiste infatti un’altra regione italiana che abbia dato i natali a un tal numero di operisti (Pergolesi Spontini Rossini sono soltanto le punte emergenti), di cantanti, di luoghi di spettacolo (un centinaio di teatri sette-ottocenteschi fra piccoli medi grandi), e persino di impresari (dal grande Alessandro Lanari al mitico Ciro Ragazzini di Macerata Feltria che, nel 50o della scompar- sa, occorso nel maggio 1999, avrebbe meritato qualcosa di più che spora- diche menzioni). Fu proprio questo preciso convincimento che nel 1990 e ’91 mi spinse – in quel di Fermo, e c’è chi ben lo ricorda – a gettare le basi per una manife- stazione come questa. Furono però tentativi resi sostanzialmente vani da in- trighi e rivalse che, se non sminuiscono il mio interesse per le Marche come terra musicale, mi costrinsero tuttavia a prendere le distanze da municipali- smi e localismi, ancora oggi tutt’altro che debellati. Ci sono voluti il 1999 e la particolare occasione, doppiamente celebrati- va – il 150o anniversario della scomparsa della mitica Angelica Catalani e l’80o genetliaco di un cantante “storico” come Sesto Bruscantini – per in- durmi a rinnovare la proposta di un articolato Convegno da dedicare ai can- tanti. Un Convegno sostenuto dall’Associazione Sferisterio – MacerataOpera, che offriva tutte le garanzie per un felice svolgimento, sottraendolo a condi- zionamenti di qualsiasi genere. Eccoci dunque pronti a inaugurare questa manifestazione – la prima di tal genere in Italia, e destinata forse a proliferare (gli spunti non manche- ranno davvero) –, dove contributi di ordine squisitamente musicologico con- vivono con relazioni affrontate con tutti gli strumenti offerti da una collau- data scientificità, da emeriti studiosi della vocalità e dei suoi complessi pro- blemi. Anzi, è proprio sotto quest’ultimo profilo che, al di là dello specifico legame con le Marche, va còlto il significato profondo di questa manife- stazione. Ultimo del secolo che se ne va, il Convegno porta con sé tutto un patrimonio di storia del teatro in musica costruita e vissuta grazie al fonda- mentale contributo di cantanti che nelle Marche annoverano ineludibili punti di riferimento. È un patrimonio però deliberatamente trascurato, quando non vilipeso, dalla palese insofferenza, direi addirittura dall’arroganza, dei ge- stori del presente operistico. La sfida tecnologica, sempre più incalzante nel- 9 Perché questo convegno la sua apparente inarrestabilità, sta provocando l’inquinamento della materia prima, anticamera del disastro ecologico destinato ad alterare equilibri con- solidati da secoli, a livellare meriti veri o presunti, a stravolgere gerarchie di valori. Non a caso questo Convegno – che si propone di riscoprire e far rivive- re momenti di storia recente e passata della vocalità attraverso i suoi prota- gonisti marchigiani – può essere inteso come un’ultima spiaggia dalla quale sarebbe forse il caso di rilanciare il famoso precetto verdiano «Torniamo al- l’antico, e sarà meglio per tutti». A cominciare dal fosco avvenire che si prepara al canto e ai suoi messaggeri. 10 Natura e arte, virtuosità contro espressione, melodia italiana e canto tedesco. Angelica Catalani negli articoli dell’«Allgemeine musikalische Zeitung» di Gabriele Moroni Il presente intervento nasce dal desiderio di avvicinarsi in maniera più approfondita e scevra da sedimentati luoghi comuni a una delle più grandi cantanti della nostra storia, che suscitò entusiasmi forse senza precedenti ma anche critiche talora aspre e pungenti. Come avviene di frequente quando ci si riferisce a grandi personalità, su questa singolare figura di artista si è pro- dotta una ricca aneddotica (probabilmente stimolata da lei stessa), e risulta difficile valutare appieno la veridicità dell’enorme mole di testimonianze (solo per accennare all’impressione suscitata nei contemporanei, ricordiamo che su di lei si espressero Chopin Goethe Leopardi Paganini Spohr Sten- dhal). L’«Allgemeine musikalische Zeitung» è la rivista specialistica che più se n’è interessata, riservandole un centinaio di pagine; inoltre, negli articoli che la riguardano mancano riferimenti di tipo aneddotico: al di là dei ricchi dati biografici che se ne ricavano, essi sono dunque utili per definire quale fosse il giudizio della critica coeva. 1 Ricordiamo, in estrema sintesi, le tappe principali della vita artistica del- la Catalani. 2 Nell’autunno 1797 esordisce sulle scene di Venezia, e ottiene un successo tale da aprirle la strada a una carriera che si rivelerà trionfale. Nel 1801 viene ingaggiata dall’Opera Italiana di Lisbona per una serie di recite, con il compenso allora favoloso di 24 000 scudi. Nel 1806 dà con- certi a Parigi (anche alla presenza di Napoleone Bonaparte), e nel dicembre dello stesso anno abbandona la capitale francese per recarsi a Londra. Ri- marrà in Inghilterra fino al ’13: quasi sette anni che costituiranno il periodo più felice della sua attività. Nel ’14 ritorna a Parigi e ottiene la direzione del Théâtre Italien, che conduce fino al ’18 con esiti fallimentari. Chiusa l’e- sperienza parigina, inizia una serie di viaggi che la porteranno a esibirsi in concerto nelle principali corti e capitali europee, osannata ma talvolta anche criticata. Conclusa la carriera nel ’32, si stabilisce a Firenze; nel ’49 si
Recommended publications
  • Libretto Nabucco.Indd
    Nabucco Musica di GIUSEPPE VERDI major partner main sponsor media partner Il Festival Verdi è realizzato anche grazie al sostegno e la collaborazione di Soci fondatori Consiglio di Amministrazione Presidente Sindaco di Parma Pietro Vignali Membri del Consiglio di Amministrazione Vincenzo Bernazzoli Paolo Cavalieri Alberto Chiesi Francesco Luisi Maurizio Marchetti Carlo Salvatori Sovrintendente Mauro Meli Direttore Musicale Yuri Temirkanov Segretario generale Gianfranco Carra Presidente del Collegio dei Revisori Giuseppe Ferrazza Revisori Nicola Bianchi Andrea Frattini Nabucco Dramma lirico in quattro parti su libretto di Temistocle Solera dal dramma Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu e dal ballo Nabucodonosor di Antonio Cortesi Musica di GIUSEPPE V ERDI Mesopotamia, Tavoletta con scrittura cuneiforme La trama dell’opera Parte prima - Gerusalemme All’interno del tempio di Gerusalemme, i Leviti e il popolo lamen- tano la triste sorte degli Ebrei, sconfitti dal re di Babilonia Nabucco, alle porte della città. Il gran pontefice Zaccaria rincuora la sua gente. In mano ebrea è tenuta come ostaggio la figlia di Nabucco, Fenena, la cui custodia Zaccaria affida a Ismaele, nipote del re di Gerusalemme. Questi, tuttavia, promette alla giovane di restituirle la libertà, perché un giorno a Babilonia egli stesso, prigioniero, era stato liberato da Fe- nena. I due innamorati stanno organizzando la fuga, quando giunge nel tempio Abigaille, supposta figlia di Nabucco, a comando di una schiera di Babilonesi. Anch’essa è innamorata di Ismaele e minaccia Fenena di riferire al padre che ella ha tentato di fuggire con uno stra- niero; infine si dichiara disposta a tacere a patto che Ismaele rinunci alla giovane.
    [Show full text]
  • 103 the Music Library of the Warsaw Theatre in The
    A. ŻÓRAWSKA-WITKOWSKA, MUSIC LIBRARY OF THE WARSAW..., ARMUD6 47/1-2 (2016) 103-116 103 THE MUSIC LIBRARY OF THE WARSAW THEATRE IN THE YEARS 1788 AND 1797: AN EXPRESSION OF THE MIGRATION OF EUROPEAN REPERTOIRE ALINA ŻÓRAWSKA-WITKOWSKA UDK / UDC: 78.089.62”17”WARSAW University of Warsaw, Institute of Musicology, Izvorni znanstveni rad / Research Paper ul. Krakowskie Przedmieście 32, Primljeno / Received: 31. 8. 2016. 00-325 WARSAW, Poland Prihvaćeno / Accepted: 29. 9. 2016. Abstract In the Polish–Lithuanian Common- number of works is impressive: it included 245 wealth’s fi rst public theatre, operating in War- staged Italian, French, German, and Polish saw during the reign of Stanislaus Augustus operas and a further 61 operas listed in the cata- Poniatowski, numerous stage works were logues, as well as 106 documented ballets and perform ed in the years 1765-1767 and 1774-1794: another 47 catalogued ones. Amongst operas, Italian, French, German, and Polish operas as Italian ones were most popular with 102 docu- well ballets, while public concerts, organised at mented and 20 archived titles (totalling 122 the Warsaw theatre from the mid-1770s, featured works), followed by Polish (including transla- dozens of instrumental works including sym- tions of foreign works) with 58 and 1 titles phonies, overtures, concertos, variations as well respectively; French with 44 and 34 (totalling 78 as vocal-instrumental works - oratorios, opera compositions), and German operas with 41 and arias and ensembles, cantatas, and so forth. The 6 works, respectively. author analyses the manuscript catalogues of those scores (sheet music did not survive) held Keywords: music library, Warsaw, 18th at the Archiwum Główne Akt Dawnych in War- century, Stanislaus Augustus Poniatowski, saw (Pl-Wagad), in the Archive of Prince Joseph musical repertoire, musical theatre, music mi- Poniatowski and Maria Teresa Tyszkiewicz- gration Poniatowska.
    [Show full text]
  • Nini, Bloodshed, and La Marescialla D'ancre
    28 Nini, bloodshed, and La marescialla d’Ancre Alexander Weatherson (This article originally appeared in Donizetti Society Newsletter 88 (February 2003)) An odd advocate of so much operatic blood and tears, the mild Alessandro Nini was born in the calm of Fano on 1 November 1805, an extraordinary centre section of his musical life was to be given to the stage, the rest of it to the church. It would not be too disrespectful to describe his life as a kind of sandwich - between two pastoral layers was a filling consisting of some of the most bloodthirsty operas ever conceived. Maybe the excesses of one encouraged the seclusion of the other? He began his strange career with diffidence - drawn to religion his first steps were tentative, devoted attendance on the local priest then, fascinated by religious music - study with a local maestro, then belated admission to the Liceo Musicale di Bologna (1827) while holding appointments as Maestro di Cappella at churches in Montenovo and Ancona; this stint capped,somewhat surprisingly - between 1830 and 1837 - by a spell in St. Petersburg teaching singing. Only on his return to Italy in his early thirties did he begin composing in earnest. Was it Russia that introduced him to violence? His first operatic project - a student affair - had been innocuous enough, Clato, written at Bologna with an milk-and-water plot based on Ossian (some fragments remain), all the rest of his operas appeared between 1837 and 1847, with one exception. The list is as follows: Ida della Torre (poem by Beltrame) Venice 1837; La marescialla d’Ancre (Prati) Padua 1839; Christina di Svezia (Cammarano/Sacchero) Genova 1840; Margarita di Yorck [sic] (Sacchero) Venice 1841; Odalisa (Sacchero) Milano 1842; Virginia (Bancalari) Genova 1843, and Il corsaro (Sacchero) Torino 1847.
    [Show full text]
  • To Download the Full Archive
    Complete Concerts and Recording Sessions Brighton Festival Chorus 27 Apr 1968 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Festival Belshazzar's Feast Walton William Walton Royal Philharmonic Orchestra Baritone Thomas Hemsley 11 May 1968 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Festival Kyrie in D minor, K 341 Mozart Colin Davis BBC Symphony Orchestra 27 Oct 1968 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Philharmonic Society Budavari Te Deum Kodály Laszlo Heltay Brighton Philharmonic Orchestra Soprano Doreen Price Mezzo-Soprano Sarah Walker Tenor Paul Taylor Bass Brian Kay 23 Feb 1969 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Philharmonic Society Symphony No. 9 in D minor, op.125 Beethoven Herbert Menges Brighton Philharmonic Orchestra Soprano Elizabeth Harwood Mezzo-Soprano Barbara Robotham Tenor Kenneth MacDonald Bass Raimund Herincx 09 May 1969 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Festival Mass in D Dvorák Václav Smetáček Czech Philharmonic Orchestra Soprano Doreen Price Mezzo-Soprano Valerie Baulard Tenor Paul Taylor Bass Michael Rippon Sussex University Choir 11 May 1969 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Festival Liebeslieder-Walzer Brahms Laszlo Heltay Piano Courtney Kenny Piano Roy Langridge 25 Jan 1970 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Philharmonic Society Requiem Fauré Laszlo Heltay Brighton Philharmonic Orchestra Soprano Maureen Keetch Baritone Robert Bateman Organ Roy Langridge 09 May 1970 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Festival Mass in B Minor Bach Karl Richter English Chamber Orchestra Soprano Ann Pashley Mezzo-Soprano Meriel Dickinson Tenor Paul Taylor Bass Stafford Dean Bass Michael Rippon Sussex University Choir 1 Brighton Festival Chorus 17 May 1970 Concert Dome Concert Hall, Brighton Brighton Festival Fantasia for Piano, Chorus and Orchestra in C minor Beethoven Symphony No.
    [Show full text]
  • Developing the Young Dramatic Soprano Voice Ages 15-22 Is Approved in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree Of
    DEVELOPING THE YOUNG DRAMATIC SOPRANO VOICE AGES 15-22 By Monica Ariane Williams Bachelor of Arts – Vocal Arts University of Southern California 1993 Master of Music – Vocal Arts University of Southern California 1995 A dissertation submitted in partial fulfillment of the requirements for the Doctor of Musical Arts School of Music College of Fine Arts The Graduate College University of Nevada, Las Vegas December 2020 Copyright 2021 Monica Ariane Williams All Rights Reserved Dissertation Approval The Graduate College The University of Nevada, Las Vegas November 30, 2020 This dissertation prepared by Monica Ariane Williams entitled Developing the Young Dramatic Soprano Voice Ages 15-22 is approved in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Musical Arts School of Music Alfonse Anderson, DMA. Kathryn Hausbeck Korgan, Ph.D. Examination Committee Chair Graduate College Dean Linda Lister, DMA. Examination Committee Member David Weiller, MM. Examination Committee Member Dean Gronemeier, DMA, JD. Examination Committee Member Joe Bynum, MFA. Graduate College Faculty Representative ii ABSTRACT This doctoral dissertation provides information on how to develop the young dramatic soprano, specifically through more concentrated focus on the breath. Proper breathing is considered the single most important skill a singer will learn, but its methodology continues to mystify multitudes of singers and voice teachers. Voice professionals often write treatises with a chapter or two devoted to breathing, whose explanations are extremely varied, complex or vague. Young dramatic sopranos, whose voices are unwieldy and take longer to develop are at a particular disadvantage for absorbing a solid vocal technique. First, a description, classification and brief history of the young dramatic soprano is discussed along with a retracing of breath methodologies relevant to the young dramatic soprano’s development.
    [Show full text]
  • Gaetano Donizetti
    Gaetano Donizetti ORC 3 in association with Box cover : ‘ Eleonore, Queen of Portugal’ by Joos van Cleve, 1530 (akg-images/Erich Lessing) Booklet cover : The duel, a scene from Gioja’s ballet Gabriella di Vergy , La Scala, Milan, 1826 Opposite : Gaetano Donizetti CD faces: Elizabeth Vestris as Gabrielle de Vergy in Pierre de Belloy’s tragedy, Paris, 1818 –1– Gaetano Donizetti GABRIELLA DI VERGY Tragedia lirica in three acts Gabriella.............................................................................Ludmilla Andrew Fayel, Count of Vergy.......................................................Christian du Plessis Raoul de Coucy......................................................................Maurice Arthur Filippo II, King of France......................................................John Tomlinson Almeide, Fayel’s sister...................................................................Joan Davies Armando, a gentleman of the household...................................John Winfield Knights, nobles, ladies, servants, soldiers Geoffrey Mitchell Choir APPENDIX Scenes from Gabriella di Vergy (1826) Gabriella..............................................................................Eiddwen Harrhy Raoul de Coucy............................................................................Della Jones Royal Philharmonic Orchestra Conductor: Alun Francis –2– Managing director: Stephen Revell Producer: Patric Schmid Assistant conductor: David Parry Consultant musicologist: Robert Roberts Article and synopsis: Don White English libretto:
    [Show full text]
  • FIORI DEL PARNASO Ritratti Di Artisti Della Scena Reggiana (Archivio Vivi)
    Testi: dott. Paola Meschini dott. Luciana Bonilauri Ufficio Stampa: dott. Rita Pansa Realizzazione: Liliana Corvo Annunziata Di Somma Silvia Lo Rillo Laura Vacondio Fotografie: Giuliano Ferrari Stampa: Grafitalia Ministero per i Beni e le Attività culturali ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO EMILIA Inventari e cataloghi collana diretta da Paola Meschini FIORI DEL PARNASO Ritratti di artisti della scena reggiana (Archivio Vivi) Reggio Emilia, 2010 I TEATRI Le prime notizie dell’esistenza di un luogo deputa- to alle rappresentazioni teatrali a Reggio Emilia risalgono alla seconda metà del ‘500, quando fu adibita a “luogo teatrale” la sala delle adunanze del Pubblico Consiglio nel vecchio palazzo comunale, ormai non più sede degli uffici del Comune; questo si era trasferito nel nuovo edi- ficio antistante al vecchio, nella parte meridionale della attuale piazza Prampolini. Funzionava, contemporaneamente alla “stanza delle Commedie”, e con analoga destinazione a luogo teatrale, un altro sito della Comunità: la vicina costru- zione delle vecchie beccherie, andata da poco in disuso. Essa ospitava, a differenza della “stanza delle Comme- die” (destinata al teatro serio, “ufficiale”), le recite degli istrioni, ovvero degli attori del teatro dell’Arte. In quel periodo, l’élite dirigente dell’aristocrazia di corte e della borghesia frequentava il colto teatro “ufficiale”, mentre il ceto degli artigiani e dei bottegai preferiva il semplice e popolare teatro dell’Arte. La “sala delle Commedie” fu poi, nel corso del secolo XVII, ampliata e adattata a vero e proprio teatro in sen- so moderno, con palcoscenico e palchi. Nel 1740 un in- cendio la distrusse completamente e, con l’occasione, il locale fu venduto al Santo Monte di Pietà, che già occu- pava il palazzo.
    [Show full text]
  • From Coppet to Milan: Romantic Circles at La Scala
    From Coppet to Milan: Romantic Circles at La Scala Carmen Casaliggi Cardiff Metropolitan University When Percy Shelley left England and settled with Mary Godwin and Claire Clairmont at Maison Chapuis close to Villa Diodati in May 1816, his thoughts naturally turned to the people who were part of the coterie of European writers and artists visiting Switzerland during that Summer. As he wrote in a letter to Thomas Jefferson Hogg dated July 18, 1816: “Lord Byron, whom I have seen at this place, is about to publish a new canto of Childe Harold [...] Mad. de Stael [sic] is here & a number of literary people whom I have not seen, & indeed have no great curiosity to see” (493). Despite their strident disagreement over the merits of Byron’s entourage, Shelley’s words are suggestive of the significance of Switzerland as a centre of creativity and inspiration; it also becomes an important site to test authentic forms of sociability. John William Polidori’s diary entry for May 25, 1816 – written only few days after he arrived in Switzerland as Byron’s personal physician - retraces the footsteps of writers and philosophers interested in Swiss destinations: “It is a classic ground we go over. Buonaparte, Joseph, Bonnet, Necker, Staël, Voltaire, Rousseau, all have their villas (except Rousseau). Genthoud, Ferney, Coppet are close to the road” (96). This distinctive association of the biographical, the historical, and the geographical indicates the extent to which the Swiss experience can be seen as one of the first Romantic examples of influence and collaboration between British and European Romantic writers.
    [Show full text]
  • Lucia Di Lammermoor
    2 La Fenice prima dell’Opera 2011 2 2011 Fondazione Stagione 2011 Teatro La Fenice di Venezia Lirica e Balletto Gaetano Donizetti LuciaDi ammermoor l Lammermoor ucia di ucia di l onizetti d aetano aetano G FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA foto © Michele Crosera Visite a Teatro Eventi Gestione Bookshop e merchandising Teatro La Fenice Gestione marchio Teatro La Fenice® Caffetteria Pubblicità Sponsorizzazioni Fund raising Per informazioni: Fest srl, Fenice Servizi Teatrali San Marco 4387, 30124 Venezia Tel: +39 041 786672 - Fax: +39 041 786677 [email protected] - www.festfenice.com FONDAZIONE AMICI DELLA FENICE STAGIONE 2011 Incontro con l’opera lunedì 24 gennaio 2011 ore 18.00 ANGELA IDA DE BENEDICTIS Intolleranza 1960 martedì 22 febbraio 2011 ore 18.00 LUCA MOSCA La bohème martedì 22 marzo 2011 ore 18.00 GIORGIO PESTELLI Rigoletto lunedì 16 maggio 2011 ore 18.00 LORENZO ARRUGA Lucia di Lammermoor venerdì 17 giugno 2011 ore 18.00 GIORGIO PESTELLI Das Rheingold martedì 5 luglio 2011 ore 18.00 GIANNI GARRERA Sogno di una notte di mezza estate mercoledì 31 agosto 2011 ore 18.00 PAOLO COSSATO Il barbiere di Siviglia martedì 13 settembre 2011 ore 18.00 GIOVANNI BIETTI Don Giovanni martedì 11 ottobre 2011 ore 18.00 GIORGIO PESTELLI Clavicembalo francese a due manuali copia dello strumento di Goermans-Taskin, costruito attorno Le nozze di Figaro alla metà del XVIII secolo (originale presso la Russell lunedì 24 ottobre 2011 ore 18.00 Collection di Edimburgo). MICHELE DALL’ONGARO Opera del M° cembalaro Luca Vismara di Seregno Acis and Galatea (MI); ultimato nel gennaio 1998.
    [Show full text]
  • Zefiro Ci Riporta Le Note Di Soliva Di Carla Baselgia-Ferrari
    SETTEMBRE 2015 Zefiro ci riporta le note di Soliva di Carla Baselgia-Ferrari Sarah Albertoni, clarinetto, Zarina Armari Quadroni, pianoforte, Veronika Kiss, fagotto: tre donne di talento che con i loro strumenti musicali compongono un trio interessante e singolare, in quanto l’accostamento clarinetto, pianoforte e fagotto è piuttosto insolito. Assieme formano il Trio Zeffiretto, nome vezzoso ed evocativo che si ispira a Zefiro, un vento poetico, messaggero di primavera. Il 4 di ottobre prossimo alla Bibliomedia di Biasca, alle ore 17.30, il Trio Zeffiretto si esibirà in un concerto che propone un programma di autori interessanti, accomunati da analogie temporali e culturali. Nel nostro contesto locale è particolarmente intrigante la presenza fra questi autori di un compositore di origini bleniesi. Si tratta di Carlo Evasio Soliva (Casale Monferrato 1791- Parigi 1853), figlio di Giovanni Soliva emigrato da Semione in Piemonte dove gestiva un caffè, e di Lucia Cima di Olivone. Primo di quattro figli, Carlo Evasio venne indirizzato agli studi musicali dapprima come chierico presso la cappella del duomo di Casale. In seguito venne iscritto al Conservatorio di Milano di cui fu uno dei primi allievi. Nel 1815 fu uno dei primi tre diplomati del Conservatorio, ottenendo il primo premio in composizione. Il giovanissimo Soliva, grazie ai suoi meriti di studio, ottenne l’incarico di comporre la musica su un libretto di Felice Romani, uscito vincitore da un concorso bandito dalla Scala di MiIano. In cinque mesi Soliva compose il melodramma eroicomico in due atti La testa di bronzo o sia La capanna solitaria che andò in scena al Teatro alla Scala il 3 settembre 1816, ottenendo un grandissimo successo e ben 47 repliche.
    [Show full text]
  • A-AGRIGENTO Da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 1
    A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 1 DRAMMATURGIA MUSICALE VENETA 27 I GIUOCHI D’AGRIGENTO I ProprietàRicordi Casa A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 2 ProprietàRicordi Casa A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 3 ISTITUTO ITALIANO ANTONIO VIVALDI DELLA FONDAZIONE GIORGIO CINI VENEZIA DIPARTIMENTO DI STORIA E CRITICA DELLE ARTI «GIUSEPPE MAZZARIOL» DELLA UNIVERSITÀ DI VENEZIA ALESSANDRO PEPOLI - GIOVANNI PAISIELLO I GIUOCHI D’AGRIGENTO Partitura dell’opera in facsimile Edizione del libretto Saggio introduttivo a cura di Lorenzo Mattei ProprietàRicordi Casa RICORDI A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 4 Sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana La collana è diretta da Giovanni Morelli Reinhard Strohm Thomas Walker ProprietàRicordi © Copyright 2007 by BMG RICORDI MUSIC PUBLISHING S.p.A. Produzione, distribuzione e vendita: BMG PUBLICATIONS s.r.l. - via Liguria, 4 - Frazione Sesto Ulteriano 20098 San Giuliano Milanese (MI) Tutti i diritti riservati All rights reserved Casa Printed in Italy 139787 ISBN 978-88-7592-827-8 ISMN M-041-39787-0 A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 5 ProprietàRicordi Casa A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 6 ProprietàRicordi Casa A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 7 Lorenzo Mattei IL BATTESIMO DELLA FENICE: PAISIELLO E I «GIUOCHI» DI UN CONTE DRAMMATURGO ProprietàRicordi Casa A-AGRIGENTO da 1 a 8 7-03-2007 8:34 Pagina 8 ProprietàRicordi Casa 8 B-AGRIGENTO pag 9-32 7-03-2007 8:35 Pagina IX Le opere serie del secondo Settecento chiamate all’inaugurazione
    [Show full text]
  • …Ôôe>XY Xà .Ƒà¦}Ñuãł
    110325-27 bk NormaUS 15/12/2004 12:02pm Page 12 Producer’s Note The transfer of the complete opera was made from the best portions of two 1950s-era British LP pressings, which BELLINI seemed to provide the most open and un-gimmicked sound of several editions I had from which to work. The original master tapes were problematic in the same respects as other early recordings Callas made with the Italian EMI team (I Puritani, Lucia di Lammermoor) in that they contained overload distortion, electronic clicks and thump-like sounds during some of Callas’ louder passages. (These can also be heard on EMI’s own CD transfer Norma of this recording.) Unlike every previous EMI CD reissue of this Norma, however, I have closed the gap of several seconds in the music that occurs at the transition from Track 4 to Track 5 of CD 2, which is supposed to be played without pause (as noted by Dr. Robert E. Seletsky in his article, “Callas at EMI: Remastering and Perception” in IA CAL the Spring 2000 issue of The Opera Quarterly). AR LA Mark Obert-Thorn M S Mark Obert-Thorn Mark Obert-Thorn is one of the world’s most respected transfer artist/engineers. He has worked for a number of 195 ing specialist labels, including Pearl, Biddulph, Romophone and Music & Arts. Three of his transfers have been 4 Record nominated for Gramophone Awards. A pianist by training, his passions are music, history and working on projects. He has found a way to combine all three in the transfer of historical recordings.
    [Show full text]